Red Vampires

di Sgiach
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RED VAMPIRES
inspired by House of Night series
Prologo



Mi svegliai nella fredda camera in cui ricordavo di essere stata trasportata ore prima con la spiacevole sensazione di essere osservata, di sottofondo alla quasi incontrollabile sete di sangue. Sete di sangue?!... Tentai di alzarmi dal duro lettino, ma solo allora mi resi conto di avere il fondoschiena irrimediabilmente intorpidito, come anche il resto del corpo.
“Non sforzarti, cara”…Quelle parole mi giunsero all’ orecchio viscide e maligne, eguagliabili solo dal sibilo di una vipera.
Ah, non mi ero sbagliata di molto- pensai- quando vidi Neferet uscire dalla penombra. “L’ effetto del siero finirà fra qualche ora, ma non preoccuparti ci sono io qui per soddisfare i tuoi bisogni”, le sue labbra si curvarono in quello che sarebbe dovuto essere un sorriso, ma che a me sembrò più un ghigno di soddisfazione.
”Quale siero?”, chiesi; “Ma come, non ti ricordi? Quello che ti ho somministrato la notte scorsa.”, rispose. Ora cominciavo a ricordare: il mio organismo aveva rifiutato la trasformazione. IL MIO ORGANISMO AVEVA RIFIUTATO LA TRASFORMAZIONE?!!! Questo voleva dire che io ero morta. ERO MORTA?!!! E Mamy? L’ avranno informata? Oh, poverina, la notizia sarà stata devastante per lei…E Zoey? Avrà pianto a dirotto pensandomi morta e sepolta, mentre io ero qui, a quanto pare viva, ma non altrettanto vegeta, in compagnia di Neferet “la serpe”. Oh per tutti i cowboy, che brutta situazione!
Dovevo avere un’ espressione davvero sconcertata, perché lei ghignò di nuovo e si degnò finalmente di chiarirmi le idee. In breve: io sarei dovuta morire, se solo lei non mi avesse somministrato questa specie di siero che mi avrebbe trasformato in una novizia rossa, ovvero una specie di zombie completamente sottomesso alla perfida Neferet, ma qualcosa con me era andato storto perché io, ovviamente, non mi sarei mai lasciata mettere i piedi in testa da quella strega.
E lei doveva aver percepito il mio disprezzo perché aveva iniziato a sclerare del tutto, in quel momento- ad esempio- si stava dimenando come una pazza, imprecando a destra e a manca, mentre io iniziavo a rendermi conto di non potermi più trattenere: IO AVEVO BISOGNO DI SANGUE, E SUBITO! Neferet, intanto, aveva preso il suo telefono cellulare e composto velocemente un messaggio, e ora sedeva calma e serafica su una sedia accanto al lettino dove io ero distesa con i pugni serrati, cercando di darmi un contegno.
E fu a quel punto che due omoni dai tratti spigolosi, messi in evidenza da arzigogolati tatuaggi color del sangue ( a proposito, il loro doveva essere davvero delizioso, nonché ad alto contenuto proteico), mi sequestrarono sotto la supervisione di Neferet.

Continua…





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