eliza
New York, 1920
Accesa
la sigaretta incrociò divertita le gambe e si mise a guardare i
passanti. La neve cadeva fitta e suo marito nell'altra stanza non
dava segno di vita.
Si
sarà addormentato o pure sarà troppo intento a leggere noiose
pratiche dell'ufficio.
Le
avevano detto che il matrimonio è divertente ma si sbagliavano. Si
annoiava spesso e volentieri.
Un
passante, sessanta metri più in giù, si inciampò e rischiò di
cadere. Eliza inclinò la testa e ripensò a lei da piccola.
Rischiava sempre di cadere, era ben poco aggraziata. Sua madre non
perdeva tempo per sottolinearlo ogni qual volta che si trovava
sobria. Ancora adesso il vino rosso la irrita. Da quando è sposata
Tony non l'ha mai più messo in cantina e soprattutto in tavola.
Il
palazzo al centro di New York e tanti servitori da chiedersi che
fargli fare. La cosa le piaceva molto, inizialmente. Con il tempo la
servitù era diventata grigia, i party erano diventati grigi, gli
amici altrettanto incolori.
Dorotea
bussò e poi entrò nel piccolo salotto con il capo chino.
Eliza
le sorrise con dolcezza. Quella donna le ricordava sua madre.
Italiana, grassoccia e con un paio di figli da mantenere. L'unica
differenza era che Dorotea non era né propensa all'alcol né alla
violenza.
-Mrs
Freehuman la cena è servita.-
-Mio
marito?-
Dorotea
attese che la signora si fosse alzata prima di confermare che era già
seduto.
Le
cene con il marito la annoiavano abbastanza. Tony era molto affabile
ma poco sveglio e troppo pomposo. Quando la salsa fu servita e il
cameriere comparve Eliza alzò gli occhi vero il grande lampadario di
cristallo pregiatissimo.
-Dovremmo
avere un bambino, sai?-
Tony
ebbe per un po' la faccia paonazza poi ingoiò una buona dose d'acqua
e si asciugò le labbra.
-Ma
perché mai?-
-Beh
è naturale far perdurare la specie. E poi mi annoio, mi annoio
terribilmente. Con un bambino potrei dedicarmi a lui, tu non credi?-
Tony
si trovava di fronte a una bella bega e con il suo solito modo di
agire verso le beghe finanziarie rimase un po' in silenzio.
-In
fondo credo tu abbia ragione, un erede non danneggerà certo la
reputazione dei Freehuman.-
Soddisfatta
di se Eliza saltellò sulla sedia e sorrise al marito.
-Bene
allora sta sera non tornare troppo tardi dal circolo che dobbiamo
procreare!-
Seppur
un po' inorridito Tony alzò il calice in alto e sorrise alla moglie.
Passando
davanti allo studio del marito Eliza notò sul pavimento un foglio
rosa accartocciato. Il rosa era certamente uno dei colori più odiai
dal marito. Che fosse di Dick? Il collega d'affari era certamente più
propenso a quel tipo di colore.
Silenziosamente
entrò nella stanza e raccolse il bigliettino.
Una
scrittura femminile ed inclinata aveva stucchevolmente scritto con
grandi cuoricini sulle “i”:
“una
notte di passione con te non ha paragoni, sinceramente tua.
XXX
MaryAnne”
Risentita
Eliza si mise ad osservare attentamente la scrittura. Mary Anne era
un nome famigliare. Il ricordo riaffiorò lentamente quella sera. La
segretaria di Tony aveva la stessa scrittura. Il nome certo non lo
ricordava ma quel segno era inconfondibile.
Davanti
al camino bevve metà bottiglia di wisky e qualche goccia di porto.
Lurido bastardo. Pensava veramente di poterla prendere in giro? Si
sarebbe vendicata, senza dubbio.
Mary
Anne avrebbe pagato per prima e poi suo marito. Ma prima doveva
riuscire a rimanere incinta e Tony doveva sbrigarsi a farlo accadere.
L'erede
arrivò l'autunno seguente. Eliza decise di chiamarlo Jeremy Tony. Il
secondo nome in memoria del povero marito. Da quattro o cinque mesi
ormai l'uomo aveva presentato gravi segni di stress, tanto da far
consigliare a moglie e soci la possibilità di toglierlo dal lavoro e
ridurlo a letto. Il dottore, un vero luminare, aveva riscontrato
problemi dovuti dai ritmi frenetici e aveva incominciato cicli
periodici di medicine che non parevano proprio risollevarlo.
Fortunatamente
l'amorevole Eliza si preoccupò di ogni cosa. Assunse due domestici
appositamente per il marito e prese lei le redini dell'azienda.
Sfortunatamente la nuova virata che aveva preso la situazione l'aveva
costretta a licenziare Mary Anne ma pochi notarono la differenza.
Jeremy
crebbe forte è acuto. La sua tempra fredda e il coraggio lo
avvicinarono tanto alla madre talmente tanto che quando suo padre
scoprì di essere avvelenato quotidianamente dalla stessa moglie che
pensava di amare Jermy pensò al piano definitivo per “sistemare”
il dolce papà.
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