La casa del sole nascente.

di Giulz95
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Esco dal locale, cercando di aiutare Tony insieme a Jenny e Julie ad arrivare all'ambulanza che è appena arrivata. I paramedici ci vengono in contro, non appena ci vedono.
-Cosa è successo?-
-Gli hanno sparato alla coscia destra, credo che abbiano preso l'arteria. Ha perso molto sangue.-
Jenny piange, dopo aver capito che Tony è in pericolo di vita. Quando lo sdraiamo a terra, è tra le braccia di Julie. Iniziano ad armeggiare sulla sua gamba, tentando di bloccare l'emorraggia. Ad un tratto, sento le sirene della polizia, e Loundry esce dalla volante, insieme a Jim.
-Julianna e David Rays! Siete accusati dell'omicidio di Walter Rendall e di Charle Bradshaw e la sua famiglia.-
-Che cosa?!-
Si avvicinano, accerchiandoci e tenendoci le pistole puntate addosso. Non ha senso. Lancio uno sguardo a Jim.
-Tu, brutto bastardo. Mi sono fidato di te!-
-Non peggiorare la tua situazione, Rays. Conosci la procedura. Inginocchiatevi!-
Julie mi guarda, stringendomi i polsi. Poi torna a guardare Jim.
-Signor Loundry, Tony Rest è stato ferito mortalmente alla gamba.- Continua, girando lo sguardo a metà frase su John. -Ma se si salva, si faccia dire come sono andate le cose.-
-NO!- Tony urla, cercando di rimettersi a sedere. -Testimonierò ora.- 
Sia io che Julie ci giriamo, guardandolao con gli occhi spalancati.
-Sono stato io. Io ho ucciso Rendall e gli altri rapinatori, per conto di Carlos Marcello.- continua, con il fiato corto.
-Dove si trova Marcello?-
-Sono morti. Sono morti tutti, sia Carlos che Vincent.- dico guardando Loundry. 
-Agente Loundry!- chiama ancora Tony, fissando il suo sguardo annebbiato su Jim. -Non sono stato solo. Il detective Duarling ha fatto da informatore sul conto di Julie e Dave, in cambio di soldi. Hanno cercato di incastrarli.-
Jim spalanca lo sguardo, prima di ricevere quelli confusi dei suoi colleghi. Con un sorriso nervoso, si gira e afferra Jenny per un braccio, puntandole una pistola alla tempia.
-Duarling!- urla l'agente Loundry. -Jim, sei finito. Ti sei incastrato da solo. Non avresti dovuto scappare. Ora lasciala e seguimi in centrale.-
-Io non andrò in prigione, John. Non riuscirai a portarmi via.-
-Si vuole uccidere.- sussura Julie dal mio fianco.
-Cosa? Come lo sai?-
-Jim!- urla -Jim, non farlo. Pensa alla tua famiglia. Pensa alle tue bambine. Non puoi lasciarle sole. Non farlo.-
-Lo faccio per loro.-
-NO!-
Uno sparo, ed è tutto finito. Jenny scappa lontana dal cadavere che cade a terra con un tonfo. 
Dopo qualche minuto, Tony sta meglio e io e Julie veniamo medicati dai paramedici.
 

-Quindi è tutto finito.- mi chiede, mentre torniamo a casa in macchina.
-Sì, è tutto finito.-
-Verrai a New York?-
-Non lo so. Tu domani torni a casa. I tuoi stanno bene, ho chiamato Josh mentre venivo al The House.-
C'è un momento di silenzio.
-Quindi Rose non è figlia di Josh.-
Ridacchia nervosamente, prima di rispondermi.
-Certo che è figlia di Josh. Ma non ne ero sicura, e tu eri nei guai. Ho pensato che magari poteva darti una mano se pensava che era sua figlia. Quando Carlos ha scoperto che gli avevo mentito è andato fuori di matto.-
-Avresti dovuto dirmelo. Non ti avrei mai permesso di venire qua.-
-Non sapevo ci fosse coinvolto Carlos.-
-Ma perché mentirmi? Pensi che ti avrei giudicato?-
-No. Avevo paura che se avessi saputo qualcosa di quello che mi ha fatto saresti andato fuori di matto. E poi c'era Rose. L'ho fatto anche per proteggere lei.-
Sospiro prima di tornare a guardare la strada. 
-Tu te lo ricordavi Charlie?-
-In che senso?- gli chiedo, senza guardarla.
-Era un amico di papà. Sennò perché ti avrebbe aiutato?-
-Tu non l'hai nemmeno visto.-
-Mi ricordo il cognome! L'ha fatto per papà.- Continua a guardare fuori dal finestrino, mentre sembra quasi che inizi a piangere. -Sai, credo che papà ci volesse comunque bene.-
-Papà ci voleva bene, Julie.- dico, cercando di rimangiarmi le lacrime. -Ce ne vuole ancora, dovunque sia. Quello che è successo quel giorno... Io ho sbagliato.-
-No, non è vero. L'hai fatto per proteggerci! Chiunque avrebbe fatto la stessa cosa. Sono sicura che papà è fiero di te, anche se...-
-Basta. Non mi va di parlarne.-
Mi guarda per un secondo, prima di sorridermi. Arriviamo a casa. Lancio le chiavi della macchina sul divano, prima di prendere del ghiaccio per la sua tempia. Lei rimane seduta sul divano, guardando in avanti.
-Per un minuto solo, ho creduto che Tony ti avrebbe ucciso.-
-Sì,- le dico sedendomi e porgendole lo straccio. -Sì, anche io.-
-Non credo l'avrei sopportato.- sposta lo sguardo sul mio, fissando dritto negli occhi. -Vieni via da qua, Dave. Vieni con me a New York.-
-La mia vita è qui, Julie. Magari il The House rimarrà aperto.-
-Sì, certo. Dopo tutto questo casino.-
Le accarezzo la guancia sorridendo, e per un attimo è come guardarsi allo specchio. Tutte le emozioni riflesse dentro di lei. La abbraccio, stringendola forte.
La mattina dopo, la accompagno alla stazione e la guardo andare a casa. Io rimango a vivere qui a Washignton, tornando a lavorare nella polizia come partner di Loundry. Vado a casa di Julie durante tutte le festività, dopo aver capito che loro sono tutto quello che ho in questo momento. 
Questi sono i piani bassi di Washignton DC. Questa è la vita di merda che facciamo tutti. 
Ma tutti andiamo avanti finché ne vale la pena. Tutti abbiamo qualcuno o qualcosa da proteggere. Questo è quello che ci spinge ad andare avanti.

Lei è quello che mi spinge ad andare avanti.

The End




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