Il Guru dell’amore
Mi sistemai gli occhiali scuri sul volto per impedire che il sole
mi desse fastidio agli occhi e sbuffai scocciata mentre sentivo il
caldo appiccicarmi i vestiti addosso.
Era una calda giornata
d’inizio luglio e quel giorno ero stata in piscina con il mio gruppo di
amici dal quale ero inseparabile. Stavamo insieme dalle medie e sebbene
fossero già due anni che avevamo cambiato scuola per andare al liceo o
all'istituto che più ci piaceva, eravamo ancora uniti come non mai.
Mi girai un attimo a
guardarli e li vidi vicino al bar dall’altra parte della strada. I
maschi, cioè Nicola, Flavio e Christian erano tutti presi a giocare a
calcio con una lattina di coca cola mentre le femmine, Ludovica e Mary,
stavano spettegolando su chissà cosa. Solo Emma era rimasta vicino
l’uscita della piscina e sapevo che stava ascoltando dato che ci stava guardando spudoratamente.
Il ci eravamo io e
Marco, il mio ragazzo coetaneo che lavorava lì come bagnino, il quale
mi aveva fermato prima che uscissi perché doveva parlarmi.
Non stavo prestando
molta attenzione al suo discorso fino a quando non percepii alcune
parole. Alzai gli occhiali e trapassai i suoi occhi con il mio sguardo
marrone.
Mi stava forse
lasciando?
Davvero credeva di
poterlo fare?
Lui lasciare me?
Ok, questo ancora non
aveva capito con chi aveva a che fare. Prendete nota: Alba Maggio non
la molla nessuno, al massimo è lei che lo fa.
<< Perché mi stai
guardando così? >> mi domandò il ragazzo di fronte a me,
interrompendosi.
<< Senti Marco,
le tue scuse non m’interessano. Siamo stati insieme un mese ma adesso
basta, siamo giovani e possiamo fare anche altre esperienze >>
dissi con tono solenne, anche se mi stavo trattenendo per non ridere.
Marco mi guardò
spiazzato: << Cosa? >>.
<< Ti prego di
non insistere, non complicare le cose. Rimaniamo amici, ok? >> lo
bloccai prima che potesse dire qualcos’altro. Feci un sospiro molto
melodrammatico e dopo avergli lanciato l’ultima occhiata, lo piantai lì
a domandarsi chi aveva lasciato chi senza riuscire bene a capire.
Fui subito agguantata
per le spalle da Emma, la mia cosiddetta migliore amica.
<< Mio Dio, Alba,
sei incredibile! Solo tu riesci a rigirare un discorso in quel modo.
Povero Marco! >> esclamò e ridemmo insieme.
Già ero brava in quelle
cose e non potevo farci niente! Con i ragazzi non resistevo più di due
settimane, anzi era un miracolo che con Marco stavano per diventare
tre. Si vede che non era quello giusto, d’altronde era davvero noioso
sentirlo parlare tutto il tempo di se stesso.
E sempre ridendo
attraversammo la strada per raggiungere gli altri.
<< Ehi Nana, che
voleva Marco? >> disse Flavio, il mio migliore amico maschio da
sempre, voltandosi a guardarmi e intuendo qualcosa dal mio sorriso
<< Aspetta, fammi indovinare? Chi ha lasciato chi? >>
<< Io ho lasciato
lui, che domande! >> risposi con una scrollata di spalle e
giocherellando indifferente con una ciocca dei miei capelli biondi.
<< E Brava Alba!
>> esclamò Chris.
Feci un inchino:
<< Grazie >>.
Flavio scoppiò a ridere
e mi diede una grossa pacca sulla spalla che per poco non mi mandò con
la faccia dritta sul marciapiede.
<< Ma brutto…!
>> esclamai e gli diedi un pugno sul fianco.
<< Ti prego Emma,
liberami da questa pulce! >>.
Scoppiammo tutti a
ridere per le sue parole.
D’altronde se avevo
degli amici così che me ne facevo dell’amore?
Le
ultime parole famose.
Emma mi trascinò via,
mi prese sottobraccio e seguimmo gli altri mentre si avviavano verso la
fermata dell’autobus che ci avrebbe riportato a casa.
<< Beh adesso che
hai lasciato quel broccolo dobbiamo trovarti un ragazzo come si deve!
>> disse con enfasi lei.
Scossi la testa
contrariata: << Basta con i ragazzi, meglio la vita da single!
>> dichiarai solenne, poi la guardai mentre un’idea mi balenava
nella testa << Con la mia grande abilità in amore potrei
combinare qualche coppia! >>.
<< Ma sentila!
>> Emma mi guardò dubbiosa << E chi vorresti far
“accoppiare”, di grazia? >>.
Fece scorrere lo
sguardo sul gruppo fino a fermarmi sul nostro miglior amico. Emma seguì
i miei occhi e capì: << Flavio? >>.
<< Sì, è da
troppo tempo che è single… e poi meglio trovargli una ragazza che sia
nostra amica e che non ce lo porti via, piuttosto che una brutta
gallina, no? >>
<< Accipicchia
che ragionamento… ci sei arrivata tutta da sola? >> borbottò Emma
sottovoce.
<< Ti sentooo
>> cinguettai dandole una botta sul braccio e poi tornai a
guardare Flavio << Per lui ci vorrebbe una come… >>
<< Come te
>> suggerì lei pronta ma non la ascoltai.
<< E io che
c’entro? No, direi una come Mary >> decretai alla fine osservando
la mia amica dai corti capelli neri.
Sarebbero stati
perfetti insieme: lei timida, lui gentile. Una coppia d’altri tempi da
far invidia a tutti!
<< Chris ti
ucciderà >> disse Emma ricordandomi del cugino geloso.
<< Dai, non
essere così pessimista >>.
Sebbene Emma non fosse
convinta, niente poteva fermarmi. Ormai avevo deciso: avrei
creato la coppia perfetta e sarei diventata il Guru dell’amore,
tutti sarebbero venuti a chiedermi consigli e io, naturalmente, li
avrei dispensati a suon di quattrini.
<< Alba? Terra
chiama Alba, ci sei? >>
Emma tentò di
risvegliarmi dalle mie fantasie ma ormai ero partita in quarta.
L’Alba dell’amore… ecco il
fantastico nome della mia agenzia per cuori solitari!
Ovviamente se avessi
saputo che quell’idea folle mi avrebbe portato alla rovina non avrei
mai cercato di realizzarla, ma si sa che quando uno è matto si mette
nei guai con le sue stesse mani.