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LA VOCE NELLA
FORESTA
“Merlino!” esclamò Ginny
varcando il portone di Hogwarts. “Che sole accecante!”
Il clamore della folla la investì in
pieno, mentre avanzava sul viale riparandosi gli occhi con una mano.
“PRIMO E SECONDO ANNO DA QUESTA PARTE!”
vociò un prefetto del quinto anno che per poco non le camminò
sui piedi.
Si voltò verso la massa informe e
brulicante che invadeva lo spiazzo: bauli, scope e animali di ogni
genere occupavano la maggior parte del selciato, tanto che prefetti e
capiscuola erano costretti a scavalcare continuamente montagne
informi di valige per riuscire a portare a termine i propri compiti.
Gli studenti venivano rimandati a casa, la
scuola non era più un luogo sicuro…
< Come se un luogo sicuro esistesse davvero…
> si ritrovò a pensare Ginny e
immediatamente riaffiorò nella sua mente ancora vagamente
confusa, il ricordo della notte appena trascorsa…
“Se mi abbracci… esisterà.”
Si riscosse dal torpore… aveva chiuso gli
occhi e non se n’era accorta. E adesso sagome indistinte dai
colori invertiti le ondeggiavano attorno come miraggi in una giornata
troppo calda… troppo luminosa…
Indecentemente luminosa…
“Ehi tu!” gridò Ron,
afferrando per la camicia un ragazzino del primo anno che si stava
spenzolando, in maniera decisamente ardita, dalla carrozza su cui era
salito. “Cosa diavolo credi di fare?”
Il bambino spalancò la bocca, sorpreso e
intimorito, e si risedette quieto all’istante.
Ginny sbuffò, leggermente irritata per la
brusca interruzione dei propri pensieri e guardò il fratello
con aria canzonatoria.
“A quale casa appartieni?”
insistette Ron, notando che non indossava alcuna divisa.
“T… Tassorosso.” balbettò
quello.
“Mi dispiace per te, figliolo…”
se ne uscì il prefetto Weasley. “Ma non è un buon
motivo per tentare il suicidio durante il mio turno di sorveglianza!”
continuò. “Però, se proprio ci tieni, una volta
arrivati a King’s Cr-”
“RONALD!”
La voce di Hermione lo fece sobbalzare e Ginny,
che si era alzata poche ore prima con il netto presentimento che
quella sarebbe stata la giornata più triste della sua vita, si
ritrovò, suo malgrado, a ridere di gusto.
“Cosa stai facendo?!” domandò,
le mani autorevolmente piazzate sui fianchi. “Quello è
il nipote del Ministro… e sembra pietrificato!”
“Il nipote di… ?” chiese
stupito e lei annuì.
Le orecchie del ragazzo erano già di un
bel rosso carminio e tuttavia, Ginny lo
vide abbozzare un mezzo sorriso, incrociando le
braccia sul petto, e guardare fisso negli occhi Hermione che, notò,
aveva fatto un passo indietro.
“E’ diventato così non appena
ha sentito il tuo amorevole richiamo, Hermione.” disse.
“Sei sicura di non appartenere allo stesso ceppo delle
Mandragole?”
Lei rimase in silenzio per un lungo istante, poi
scosse la testa e lo guardò con l’aria comprensiva di
una maestra che spiega per la quarta volta la stessa lezione ad un
allievo disattento per natura.
“Le grida delle Mandragole uccidono,
Ronald, non pietrificano…”
Lui la guardò alzando un sopracciglio.
“…mentre dalle loro radice si
ricava una sostanza che rianima chi è stato pietrificato.”
Una ruga apparve sulla fronte del ragazzo.
“Inoltre, se vogliamo dirla tutta…”
“Hermione?” la interruppe la voce
calma di Harry. “I tuoi ragazzi del terzo Grifondoro si stanno
azzuffando con il quarto Serpeverde.” dichiarò con
serietà. “Ad uno di loro sono spuntate le piume e sono
già cinque minuti che tenta di spiccare il volo… Credo
che ci sia bisogno di te.”
Ginny vide l’amica coprirsi la bocca con
una mano, soffocando, in maniera peraltro fallimentare, un gemito
sgomento e dirigersi correndo verso un ragazzino interamente
ricoperto di piumaggi multicolore, che tentava invano di alzarsi in
volo.
Le parve anche di sentire la voce di Ron
borbottare qualcosa del tipo: “Tipico dei Serpeverde,
prendersela con i più piccoli…”; ma non fu
affatto sicura di ciò che aveva sentito, perché Harry,
improvvisamente, la stava guardando.
I capelli arruffati e le maniche della camicia
arrotolate sugli avambracci… Nel bel mezzo di quella mattina
così sfacciatamente estiva, sembrava pronto per prendere parte
ad una gita e non all’evacuazione di una scuola.
Niente di ciò che mostrava in quel
momento aveva a che fare con il ragazzo che aveva trascorso quella
stessa notte sotto le sue lenzuola.
Adesso era solo il Bambino-Sopravvissuto.
Cresciuto…
Ron si era allontanato per controllare la
carrozza seguente, o più probabilmente per vedere come se la
stesse cavando Hermione tra litigi e piumaggi.
Harry scrutava l’orizzonte quieto e
attento.
Fece per raggiungerlo e incespicò
indegnamente su di una borsa abbandonata. Quando alzò gli
occhi, dopo essersi ripresa, aver tirato un calcio al bagaglio
traditore e averne maledetto sottovoce il proprietario, vide che le
sorrideva.
La guardava e sorrideva con tenerezza.
Sarebbe sprofondata dalla vergogna e dalla
rabbia di essersi mostrata distratta, se due occhi verdi non
l’avessero stregata.
Stregata…
“E non ha neanche bisogno di usare
l’Imperio.” sussurrò a denti stretti, facendo
voltare un paio di ragazzine che le passavano accanto.
Le ignorò e tornò a fissare il
ragazzo.
Lui che teme, ma non rinuncia.
Eppure avrebbe rinunciato a lei, se solo gli
fosse rimasta la forza di dire “no” la sera prima.
Lo sapeva… non aveva mai avuto bisogno di
chiedere spiegazioni quando si trattava di Harry.
Gli alberi sul limitare della Foresta Proibita
frusciarono sinistramente e nonostante il sole splendente,
Ginny rabbrividì.
Si guardò attorno; diversi membri
dell’Ordine pattugliavano la zona, gli insegnanti, tesi e
guardinghi, scortavano i ragazzi mentre prefetti e capiscuola erano
impegnati a tenere in riga i gruppi di studenti.
Luna le passò accanto, stava parlando
ad una ragazza dall’aria annoiata di alcuni pericolosi
Mangiamorte che suo padre aveva scoperto far parte di un circolo
d’arte drammatica, nato in Spagna su ordine di Tu-Sai-Chi in
persona.
Rise tra sé socchiudendo gli occhi.
Il vento le scompigliò i capelli con
allarmante irrequietezza e s’incamminò verso Harry
reprimendo l’impulso di correre.
Non fece in tempo a raggiungerlo.
L’ombra della Foresta
si fece più cupa e il frastuono assordante di
un’esplosione squarciò l’aria.
Scivolò a terra, dietro a un cumulo di
valige.
“PROTEGO!” sentì gridare.
Afferrò tra le mani un ciuffetto d’erba e chinò
la testa mentre il caos imperversava.
Udì molte voci pronunciare incantesimi…
sentì quelle isteriche degli studenti terrorizzati; le altre,
che suppose appartenessero agli Auror di turno, indirizzavano fatture
e incantesimi rivelatori verso l’oscurità del bosco.
Vide il bagliore rossastro degli schiantesimi e
tossì forte, socchiudendo gli occhi per via del fumo denso che
invadeva l’aria.
“Santo Godric…” sussurrò,
ripetendosi che non doveva cedere.
Scossa e ancora incapace di comprendere ciò
che stava accadendo, cercò di distinguere le figure che si
muovevano intorno a lei.
La McGranitt le passò accanto sconvolta e
arruffata come non l’aveva mai vista. Si sporse oltre i baule
per seguirla con lo sguardo e la vide dirigersi decisa nel luogo dove
si trovava Harry.
Il fiato le mancò, mentre cercava con
disperata frenesia la sagoma del ragazzo. Sperò di scorgerlo…
in piedi… nello stesso punto dove si trovava pochi minuti
prima.
Pregò che fosse possibile strappare
ancora un po’ di felicità alle spire letali che si
chiudevano attorno alle loro vite… poi il fumo si diradò
e Ginny lo vide… ed era in piedi.
Lui che combatte e mai si piega…
Teneva la bacchetta alta, puntata davanti a sé,
dove una barriera invisibile aveva protetto sia lui che la carrozza
con i ragazzi del primo anno.
Lo stesso bambino che Ron aveva rimproverato per
la sua sconsideratezza, adesso se ne stava accucciato con le mani
sulla testa… ma era illeso, e così anche gli altri.
La McGranitt lo raggiunse, Ginny la vide
posargli una mano sulla spalla e recitare nuovamente l’incantesimo
che avrebbe protetto l’intera zona.
< Peccato che non sia
servito a niente contro quell’esplosione… > si
ritrovò a pensare, osservando con espressione sarcastica il
tetro limitare del bosco e le sue ingannevoli ombre.
Polverosi scrigni di segreti…
Il sinistro frusciare degli alberi intonò
di nuovo la sua petulante cantilena e per un attimo, le parve di
sentire la risata folle e amara di una donna…
Sarebbe stata la sua, pensò, se Harry non
fosse rimasto in piedi quella mattina.
Dopo essere stato disteso con lei quella stessa notte…
E per la prima volta le sembrò di aver
rischiato più di quanto in realtà possedesse.
Vide Hermione correre scansando gli ostacoli in
direzione di Harry, e suo fratello dietro di lei che faceva la stessa
cosa.
“I PREFETTI RADUNINO IMMEDIATAMENTE I
PROPRI GRUPPI!” ordinò la McGranitt.
I due ragazzi si bloccarono immediatamente,
indecisi se tornare indietro com’era loro dovere o proseguire
come avrebbero desiderato.
L’indice della loro insegnante segnalò
di tornare indietro… ed era categorico.
Alle spalle della donna, Harry fece un cenno con
la testa, come a voler dire che andava tutto bene e, anche se con
titubanza, Ron e Hermione ritornarono alle proprie responsabilità.
Ginny notò che suo fratello si guardava
attorno insistentemente mentre ripercorreva al contrario la medesima
strada, immaginò che la stesse cercando e agitò la
mano. Ron la vide e respirò
profondamente sollevato, un attimo dopo, una profusione di
capelli biondi e di tessuto rosa caramella lo travolse facendolo
vacillare pericolosamente.
Lavanda Brown gli si era completamente spalmata
addosso.
“E’… E’ stato
terribile…” ululò arpionandosi alla sua camicia
con ostentata civetteria.
Ron pensò che l’unica cosa davvero
terribile in quel momento, fosse lo sguardo furioso di
Hermione.
Avrebbe incendiato con gli occhi quella veste
color confetto, se avesse potuto…
Per un istante Ginny provò pena per suo
fratello, ma poiché Ron sembrò esitare un po’
troppo prima di divincolarsi dalla presa della ragazza,
decise, senza ulteriore indugio, che tutto ciò che
quell’approfittatore si meritava erano, appunto, le occhiate
omicide di Hermione.
Gli voltò le spalle, ben decisa a
ignorare il suo sguardo implorante e a raggiungere Harry.
Lei non aveva doveri da prefetto… poteva
stargli accanto.
Voleva stargli accanto…
Sempre che lui glielo avesse permesso…
“Non ti sto dicendo di essere tua pari nelle battaglie,
Harry… ti sto chiedendo di lasciarmi percorrere la tua stessa
strada… saprò farmi da parte quando sarà il
momento.”
“No, Ginny.” e chiudeva gli occhi
sconsolato.
Lo raggiunse in pochi secondi e guardandolo da
vicino si accorse che era sudato, spossato e coperto di fuliggine.
Fu sorpresa di vedere gli effetti dello scontro
su di lui, quando lo aveva cercato nel caos iniziale non aveva notato
altro che la sua figura illesa.
Le era bastato che fosse in piedi.
Adesso invece sentiva scendere su di sé
un’altra inequivocabile realtà… rivestita di
paura…
Harry era un ragazzo… era umano e mortale… ed era il
Prescelto.
Che suono crudele aveva quella parola… Prescelto.
Quale sadico inganno nascondeva…
Essere il Prescelto… il solo… solo…
E lui, in nome di ciò che
era giusto, ne sosteneva il peso…
La sua croce… rimanere
Colui-Che-È-Sopravvissuto.
Si sentì immensamente stupida.
Rimase un momento indecisa, senza sapere cosa
dire o fare e maledisse la propria idiozia per esser corsa da lui in
un momento come quello senza un’apparente ragione, ma a quanto
pareva Harry non lo trovò così stupido, perché
le sorrise debolmente e l’abbracciò stretta.
“Stai bene?” le sussurrò
all’orecchio.
Sapeva di fumo e di tensione.
Il respiro caldo che la sfiorava, la voce roca…
Annuì.
Il ragazzo nascose il viso tra i suoi capelli e
la strinse più forte.
“E’ iniziata, Ginny.” soffiò
contro la stoffa della sua camicia. “E’ iniziata.”
E lei realizzò che la loro più
grande incognita sarebbe stata quando e come sarebbe
finita.
Fine 2° capitolo.
X Serpedoro: La prima commentatrice! Eh,
sì… non poteva essere altrimenti. A te, mia cara, va
gran parte del merito e non mi dilungherò a riscrivere qui,
ciò che ti ho già detto molte volte in privato, ma tu
sei modesta e non mi ascolti… Che posso farci! Mi terrò
l’ibrido tacchino-pavone…
Passando al capitolo… Ormai sai bene
quanto fossi impaziente di parlare di questa coppia, non
particolarmente amata dal pubblico, ma ricca di spunti e di dettagli
d’approfondire, tanto che la tentazione d’intrecciare le
loro vite a vicende più complesse era diventata un chiodo
fisso, ed io adoro gli intrecci quasi quanto i doppi significati…
Il mio punto debole –apparte la punteggiatura, ma quello ormai
è un problema tuo ^_^!- sono invece le scene d’amore.
Scriverle, per me, è come tentare di utilizzare un incantesimo
non verbale per la prima volta… Trattengo il respiro e quando
ripongo la penna sono più rossa di un pomodoro maturo. Tutto
questo per dirti che ricevere dei complimenti su quella scena, in
particolare, mi fa davvero elevare al settimo cielo! Altro che
ibrido… Mia cara, tu mi fai arrossire… ^\\^ ! Mi
piacerebbe tanto dirti che sono esattamente come sembra da ciò
che scrivo, ma la realtà, ahimè, è molto
diversa… Non c’è alcuna fantasticheria nella
quotidianità della mia giornata… ad eccezione della
pausa pranzo! Lo sai vero, quanto ti sono grata per tutto ciò
che fai? Un bacione immenso, Joy.
X daisy05: E’ un piacere
conoscerti… ed un onore, visto che mi ricopri di elogi che, ti
assicuro, non merito! Ti ringrazio subito, per prima cosa, perché
non credo che ci sia, per un autore, felicità più
grande di ricevere recensioni o commenti, è quasi essenziale,
per andare avanti, e poi perché hai avuto la sensibilità
di vedere i personaggi esattamente come li pensavo ^_^ Mi piace
immaginare una Ginny forte, che possa tener testa alla situazione
pericolosa nella quale vive, e adoro associare a Harry la dolcezza,
mi ha sempre dato l’idea di un ragazzo introverso e restio ad
esternare i propri sentimenti… anche per questo è nata
questa storia! Sono felice che tu abbia provato qualcosa e spero di
continuare ad emozionarti! ^_^ Un bacione, Joy.
X light lily: Non dovrai aspettare molto
per gli aggiornamenti, te lo assicuro… Ma ciao! Sono lieta che
ti sia piaciuto questo primo capitolo, che in realtà è
poco più di un prologo, la vicenda incomincerà a
prender forma dai prossimi… Su su… niente lacrime, ecco
un fazzoletto… vedrai che per Ginny e Harry ci saranno anche
momenti felici! Un bacione grandissimo, Joy.
X redRon: Eh, sì. Credo che la
scelta di Harry, alla fine del sesto libro, non sia andata giù
a molti… me compresa. Posso capire vagamente il punto di vista
di Harry, ma la sua scelta non mi sembra lo stesso quella giusta!
Sono contenta che ti sia piaciuto questo primo capitolo e ti
ringrazio tantissimo per avermi fatto sapere il tuo parere!
Aggiornerò con regolarità, non preoccuparti! Un
bacione, Joy.
X edvige: Ciao e benvenuta! Ti ringrazio
subito per aver avuto la sensibilità di farmi conoscere il tuo
punto di vista, è davvero importante conoscere i pareri di chi
legge! ^_^ Anch’io come te, sono affezionata ad una visione di
Ginny un po’ più combattiva del solito e vedrai che
andando avanti saprà sfoderare una buona dose di coraggio! Un
bacione grandissimo, Joy.
X Elanor: Elanor! La mia Elanor…
oh cara! Non ho davvero parola alcuna! Ho dovuto stamparla la tua
meravigliosa recensione, perché non riuscivo a concentrarmi
leggendola sullo schermo… Tu sei veramente fantastica! Ma lo
sai che la maggior parte delle sfumature che hai notato, io neanche
mi c’ero soffermata? Incredibile! Eppure è così…
sono davvero commossa! Già mi sentivo decisamente in colpa per
aver boicottato la nostra corrispondenza mail, anzi, ne approfitto
per farti le mie scuse ufficiali, sono davvero imperdonabile! A mia
unica discolpa posso solo dire che sono stata decisamente impegnata
con la stesura di questa storia, che tra l’altro ancora non ho
finito… ma sono sulla buona strada! Quindi abbi pazienza e
sopportami, cercherò di farmi perdonare! Cosa vuol dire O. R.
Crux? Mia cara, se ti svelassi questo ti rivelerai praticamente tutta
la trama! Vedrò di darti qualche indizio… O. R. Crux è
il nome di una persona… Lo sai , vero, che io adoro i doppi
sensi? Vedrai, vedrai… dal terzo capitolo incomincerai a
capire tutto! “Riassunti strani e inspiegabili” ok…
colpita e affondata! Sono io, sono proprio io… Chi altri
avrebbe potuto avere un’idea così assurda… Per
fortuna che hai deciso di fidarti! Non avrei potuto fare a meno delle
tue opinioni… senza impegno, naturalmente, il mio intento non
è certo quello di stressare… Lo sai cosa mi ha colpito
di più? La prima considerazione che hai fatto. Quando parli
della semplicità in contrasto alla ricercatezza. Ho veramente
adorato quella parte, perché mi rendo conto, che era proprio
ciò che sentivo il quel momento, pur senza farci caso. Tu
l’hai notata… credo che dipenda dalla tua fantastica
sensibilità! ^_^ Tra l’altro hai compreso perfettamente
anche le atmosfere… mi ricordo perfettamente di quando o
descritto la Lily\James ne “Le Illeggibili” ed era
esattamente come dici: il rosso e l’oro in confronto al nero e
al blu… c’è mola differenza tra queste due
situazioni. Ma carissima! Con quanto sai di me, ti sorprendi che
abbia tralasciato di descrivere “tutto”? Lo sai, le scene
d’amore non sono il mio forte… o per lo meno, non lo
sono quelle che hanno la pretesa di essere sensuali. Io sono negata
per queste cose, già le scene tenere, come quella del primo
capitolo, sono come un parto plurigemellare… Non dico altro…
Carissima, non ho parole per ringraziarti, davvero… spero solo
di non deluderti. Un abbraccio affettuosissimo, Joy.
X Acchi: Ciao carissima, è un vero
piacere ritrovarti su questa storia! E tu come al solito mi fai
diventare rossa come lo stendardo dei Grifondoro! Non merito tutto
questo, davvero… Ma passando al capitolo… sapevo in
partenza che una Ginny\Harry sarebbe stata un sfida, questa coppia
non gode certo di grandi consensi, tuttavia c’è qualcosa
d’intrigante nella loro storia, ed è ciò che mi
ha spinto a scrivere di loro… Non c’è nulla di
definitivo, il loro rapporto è “da plasmare” e
questo mi lascia un grande margine d’interpretazione e mi
concede d’intrecciare la loro vicenda all’interno di una
storia che vedrà coinvolte molte altre persone. Adoro i doppi
sensi –come ben sanno tutti quelli che hanno letto “Tra
due lune”- e adoro gli intrecci e gli sbalzi spaziotemporali…
Spero solo di non confondere le idee a nessuno! Ti ringrazio davvero
tantissimo per la presenza e l’incoraggiamento, non immagini
quanto sia prezioso. Un Super Bacione, Joy.
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