N/A: Scritta
per il TVG!Fest @ vampiregeometry,
prompt Damon/Stefan
– serata in famiglia
─ Questa grandissima stupidata (perché lo è,
fidatevi, e poi non venite a dirmi che non vi ho avvertito subito), che
la vogliano o meno, è dedicata a tutte le bellissime donnine
del TVG, in particolar modo a Lizzie_Siddal
che ha creato l'OTP SalvaBros/Pannocchia, e a Joy
alle cui bellissime storie mi sono ispirata per scrivere questa, uhm,
trollata generale.
Serata in famiglia
«Mi sto annoiando», esordì Damon,
entrando nel salone e dirigendosi direttamente verso il tavolino degli
alcolici.
Seduto sul divano, con la testa posata su una mano e un libro stretto
nell'altra, Stefan gli lanciò una breve occhiata sospettosa.
«E hai deciso di dover annoiare anche me?»,
s'informò in tono fintamente colloquiale.
«Mh, forse. Visto che sei qui a disposizione...»,
rispose Damon, rivolgendo al fratello un sorriso altrettanto finto.
«Cosa ci fai a casa, comunque? Ed è popcorn
quello?», chiese poi a sua volta, versandosi intanto due dita
di scotch.
Stefan spostò lo sguardo sulla ciotola al suo fianco ed
annuì appena, prima di tornare alla sua lettura.
«L'ha preparato Elena. Dovevamo rimanere a casa a guardare un
film, ma Caroline l'ha chiamata per una riunione d'emergenza. Codice
fucsia»
«Codice fucsia?»
Stefan si strinse nelle spalle, continuando a leggere il suo libro.
«Immagino che per Caroline il rosso sia passato di moda.
Elena ha detto che non è nulla di cui preoccuparsi,
comunque. Questioni tra ragazze»
Damon non commentò.
«E tu? Non esci con Andie?», domandò
Stefan, con una leggera esitazione che non sfuggì al
fratello maggiore. Stefan riusciva ad esprimere tutta la sua
disapprovazione anche con una sola parola, se necessario, ma il suo
tono in quel momento non era particolarmente ostile.
Damon immaginò che perfino lui ogni tanto si stancasse del
suo ruolo di protettore dei deboli e degli indifesi. E non sapeva
perché, ma era un'idea che lo faceva stare meglio.
«Uhm, ci avevo pensato, in effetti», rispose
allora, prima di portarsi il bicchiere di scotch alle labbra.
«Ma penso di aver appena cambiato idea», aggiunse,
dopo aver inghiottito un breve sorso di alcool.
«Ah sì?», commentò Stefan,
alzando appena un sopracciglio.
«Sì»
E senza aggiungere altro, Damon posò il bicchiere,
scavalcò la spalliera del divano con un salto e si
lasciò cadere sui cuscini, allungando poi le gambe fino a
posarle in grembo a Stefan, che fece appena in tempo a spostare in alto
il libro ed evitare quindi che il fratello lo prendesse a calci.
«Penso che mi godrò una serata in
famiglia», annunciò il vampiro, afferrando la
ciotola di popcorn e sistemandosela in equilibrio sulla pancia.
Un attimo di silenzio.
«Devi proprio?», domandò infine Stefan,
sinceramente costernato.
Damon gli rivolse un sorriso enorme e brillante che non preannunciava
niente di buono.
Stefan rimase a guardarlo per un istante, a metà tra stupore
e sospetto, poi, ostentando un'estrema, rassegnata noncuranza,
poggiò il libro sulle gambe del fratello e tornò
alla sua lettura.
«Un po' di collaborazione sarebbe gradita,
fratellino», lo rimbeccò subito Damon, tirandogli
addosso un paio di popcorn.
«Collaborazione per cosa?»
«Non lo so. Cosa si fa di solito durante le serate in
famiglia?»
Stefan ci pensò su qualche secondo.
«Si sta in silenzio e ci si lascia in pace l'un
l'altro?», provò, senza troppe speranze.
«Bel tentativo», lo prese in giro Damon,
lanciandogli contro un altro chicco. Stefan parò
distrattamente il proiettile e sospirò.
«Potremmo guardare un film», ritentò,
pensando ad Elena e rimproverandole mentalmente di averlo lasciato in
balia di Damon.
«Non sono la tua ragazza», protestò
immediatamente suo fratello. «Non sei il mio tipo, e poi
Elena e Katherine diventerebbero gelose. Non che non mi piacciano gli
scontri tra gattine, ma preferisco non esserci in mezzo.
Inoltre...», e qui fece una pausa che forse voleva essere
severa. «L'incesto è illegale»,
annunciò, con un'aria seria che venne spazzata via pochi
istanti dopo da un occhiolino malizioso.
Stefan si sforzò di non arrossire, chiuse gli occhi e per un
momento accarezzò l'idea di alleggerire la loro scorta di
verbena ed avvelenare suo fratello. Solo un pochino, e giusto per
quella sera. Niente di permanente, davvero.
Un'altra manciata di popcorn gli si riversò improvvisamente
addosso, costringendolo ad abbandonare quell'allettante quanto
irrealizzabile programma.
Si voltò di nuovo verso Damon, che continuava a fissarlo con
la sua solita smorfia divertita.
«Sai, potresti proporre qualcosa anche tu, visto che l'idea
di rimanere qui a darmi il tormento è stata tua»,
sbottò esasperato, mentre l'ennesimo popcorn gli colpiva il
naso.
«Io ho già proposto la serata in famiglia, sei tu
quello che deve trovare qualcosa da fare»
«Tanto non ti starebbe bene nessuna delle mie
proposte»
«Vero», confermò Damon, guadagnandosi
un'altra occhiataccia.
«Allora rimani lì a lanciarmi popcorn per tutta la
sera!», sbuffò Stefan, riprendendo in mano il suo
libro, e non notando, quindi, che il sorriso di Damon aveva iniziato a
trasformarsi in un ghigno: uno di quelli che preannunciavano un brutto
quarto d'ora.
«Ecco, questa sì
che è un'idea!», approvò il fratello
maggiore.
Accoccolata comodamente sul divano, con un grande barattolo di gelato
posato sulle gambe e con le sue due migliori amiche armate di cucchiai
sedute ai lati, totalmente concentrata sull'ultimo bacio tra Patrick
Swayze e Demi Moore, Elena sussultò appena quando il
cellulare si mise improvvisamente a squillare.
«Dev'essere Stefan», mormorò tra
sé subito dopo, e Caroline fece una smorfia dispiaciuta.
«Mi dispiace aver rovinato la vostra serata insieme per una
delle mie sciocche crisi di nervi. Sono proprio una
guastafeste»
Elena le sorrise.
«Lo sai che ci sono sempre per te, Caroline. E anche
Stefan», aggiunse, accennando al proprio telefono.
«Probabilmente vuole sapere come stai»
La vampira sorrise di rimando, visibilmente confortata.
Elena le pizzicò scherzosamente un braccio e tirò
fuori il cellulare dalla tasca dei jeans.
Il display annunciava un messaggio da parte di Stefan, proprio come
aveva sospettato. Lo lesse.
Un attimo dopo, vedendo l'amica aggrottare le sopracciglia, Caroline e
Bonnie si sporsero oltre le sue spalle, per gettare a loro volta
un'occhiata al cellulare.
«Cosa vuol dire SOS
codice Damon?», domandò Bonnie.
Elena cercò invano di nascondere un sorriso.
Sapeva che se fosse stato qualcosa di serio Stefan l'avrebbe chiamata o
le avrebbe mandato un messaggio molto meno criptico, e sapeva che una
litigata seria con Damon non gli avrebbe consentito affatto di prendere
in mano il telefono.
«Niente di cui preoccuparsi. Questioni tra
fratelli», rispose quindi, mettendo via il cellulare e
tornando a guardare Ghost impugnando
con fierezza un grosso cucchiaio pieno di gelato.
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