a funny joke
AAAAARGHHH!!! AIUTO!!! - urlai a pieni polmoni.
Un'alta e magra figura si stagliava davanti alla porta. Sembrava un
uomo ma la sua faccia era rugosa, piena di pustole e con delle fauci
enormi dall'aria terribilmente pericolosa. Dopo il mio urlo degno di un
maiale scannato, restammo in silenzio a fissarci; poi, senza preavviso,
la creatura sichinò lentamente verso di me e mi sussurò
all'orecchio:
- Buh!
- aaaaaaaaahh!!! omioddio ma che cavolo sta succedendo? - strillai.
Mentre ero li che mi agitavo la creatura cominciò a fare un
verso strano: sembrava che tossisse, mentre le sue spalle erano scosse
da movimenti simili a singhiozzi. Restai a guardarla, troppo stranita
per poter fare altro. Poi, dietro allo strano essere, si alzò
una risata cristallina.
- Ahahahahahah!!! Oddio, guarda la sua faccia!! - esclamò una donna, da dietro la porta.
- Già.. impagabile!! - ridacchiò il mostro. Poi, con un
gesto deciso, si prese il mento e si tirò via -non riuscivo a
crederci- la faccia. Adesso so cosa significa l'espressione "a
bocca aperta". Dietro quel mostro c'era un uomo sui quarant'anni o
giù di li, dai capelli blu e gli occhi di uno spettacolare
azzurro mare. Mentre l'uomo e la donna ridevano, tutto d'un tratto
realizzai che cosa dovevo sembrargli: una cretina impalata davanti alla
porta con una torta in mano e la bocca spalancata. Per recuperare un
minimo di dignità, chiusi la bocca e dissi, cercando di non dare
a vedere di pensare che fossero due completi svitati :
- Ehm... buonasera! Siete i signori Aruto e Souko Tsukiyomi, vero? Sono
Amu Hinamori, la vostra nuova vicina di casa! La mia famiglia ed io
volevamo darvi il benvenuto e sapere se avevate bisogno di qualcosa.
- Scusaci, Amu e dacci pure del tu! Entra pure - disse Souko, spalancando la porta in modo che mi sentissi la benvenuta.
Esitai." Oddio, mi sembrano delle brave persone, a parte il dettaglio
dello scherzo con la maschera... e poi cosa potrebbero farmi?" pensai.
Così sorrisi ad entrambi ed entrai. Il salotto era grande e
spazioso, anche se per il momento era pieno di scatole e scatoloni
sigillati.
- Vieni in cucina, l'abbiamo già sistemata - disse Aruto - qui
è ancora un po' troppo in disordine. Li seguì fino in
cucina, dove appoggiai su un tavolo la tortiera.
- Scusaci davvero per lo spavento che ti abbiamo fatto prendere poco
fa. Mio marito ed io adoriamo fare scherzi e questo è uno di
quelli che più frequentemente facciamo ai vicini che vengono a
darci il benvenuto. Ma, in un certo senso, il nostro è anche un
test per vedere il senso delll'umorismo e la simpatia dei vicini. E
siamo felici di poter dire che tu, Amu cara, sei stata promossa a pieni
voti!
"Fantastico, i nostri nuovi vicini sono dei pazzi fuori di testa"
pensai. Poi però, sorprendendo anche me stessa, sorrisi
"Divertenti però"
- Ma dove avete trovato quella maschera? Voglio dire, sembra proprio vera!
- Mi stai sempre più simpatica! Uno dei nostri passatempi
preferiti è quello di costruire maschere! Ne abbiamo di tutti i
tipi! esclamò Aruto, evidentemente al settimo cielo per il
complimento che incosapevolmente gli avevo fatto.
Okay, frena. Sono inquietanti. In un attimo ho un flashback del film di
Hitchkock "Psycho", quando Norman Bates dice a Marion Crane: "Mi piace
impagliare uccelli.E' anche molto economico!" Proprio in quel momento
Souko aggiunge allegramente:
- E non costa quasi niente, in pratica!
O mio Dio. Mi guardo velocemente intorno in cerca di una via di fuga.
Mi farò molto male se mi butterò giù dalla
finestra? Li guardo, convinta che da un momento all'altro mi
taglieranno la testa con una mannaia e la imbottiranno di segatura. O
forse risparmieranno perfino su quella visto che sono stata talmente
idiota da seguirli in casa.
- Purtroppo adesso io e Souko dobbiamo andare. Abbiamo delle
commissioni urgenti da sbrigare. Ma non ti preoccupare, resta pure qui
così ne approfitti per conoscere nostro figlio!
- Ma no davvero, non import...
- Iiiiiiiiikuutooooooo!!!!! - urla Souko, come se fosse in cima ad una
montagna e volesse produrre un eco, e non in una cucina 6x4 metri.
Oddio, non ho voglia di conoscere questo tipo qua. Considerati i
genitori, sicuramente sarà un ragazzo inquietante con la fissa
per il gotico e gli scherzi sadici. Troppo tardi. Souko e Aruto sono
già usciti sbattendo la porta e sento dei passi dalle scale.
Cioè, fatemi capire: nemmeno ci presentano? E questo tizio,
Ikuto, che si sente chiamare dalla madre e che si ritrova una perfetta
sconosciuta in casa? Ho già la mano sulla maniglia, decisa ad
evitare l'ennesima figuraccia, quando sento una voce mi blocca:
- Ehi, e tu chi sei?
Ecco, lo sapevo. Mi giro lentamente, con la mano ancora a mezz'aria, e,
per la seconda volta nel corso della giornata, rimango a bocca aperta.
Dov'è il ragazzo con la fissa del gotico? Il ragazzo davanti ai
miei occhi è l'incarnazione della perfezione, meglio persino di
un modello Abercrombie (e ce ne vuole! ma ikuto è ikuto nda): ha
gli stessi capelli blu del padre ma gli occhi sono di uno straordinario
ametista e ha un fisico assolutamente...
- Allora si può sapere chi sei?
- Ah? - faccio io, come solo una perfetta imbecille sa fare-
- Chi sei e cosa ci fai in casa mia? - chiede il ragazzo, che comincia giustamente a spazientirsi.
- Co-come? Ah, si, scusa.... sono Amu Hinamori, la tua nuova vicina di
casa, i tuoi genitori mi hanno fatta entrare ma sono appena appena
andati via... - balbetto, rossa in faccia.
- Cos'è ti senti male? Sei tutta rossa... ti do un bicchier
d'acqua, vieni in cucina - dice Ikuto, facendo segno di seguirlo.
Non appena entra in cucina, nota la tortiera:
- Ehi, questa l'hai portata tu?
- Si, l'ho fatta io...
- Ottimo avevo giusto un po' di fame
Ikuto apre la tortiera e io rimango agghiacciata: almeno tre fette
della mia strepitosa torta al cioccolato sono scomparse. Ami. Giuro che
non appena torno a casa la uccido e chissene anche se è in punto
di morte. Dico io, quando mai ho parlato di istinto sorellesco?! Ikuto
scoppia a ridere.
- Ahahah! Giustamente l'hai fatta e anche mangiata vero?
- Nono, non è come pensi! E' mia sorella che se l'è
mangiata! - replico in fretta, rossa come un pomodoro bruciato.
- Sisi, anche io scarico sempre la colpa su mia sorella - fa, sempre
ridendo mentre taglia due fette e assaggia la sua - Wow, ma è
buonissima!! E chi se l'aspettava da una piccoletta come te?
- Come scusa? Non sono piccola!
- Certo certo... parlando di cose serie, tu frequenti la Seiyo Accademy vero?
- Si, è la scuola più vicina...
- Ottimo, domani potresti farmi da guida? Non conosco ancora la strada...
- V-va bene - gli dico, tutta imbarazzata - per caso hai la moto?
perchè di solito finchè c'è bel tempo è
così che vado a scuola...
- Si, ce l'ho. Perfetto, anch'io adoro andare in moto
Sorrisi come una scema, pensando che avevamo già qualcosa in
comune. Con la coda dell'occhio vidi che anche lui stava sorridendo e
la cosa mi fece sorridere ancora di più.
Drin drin. Drin drin.
- Scusami un attimo... - dico, estraendo il cellulare di tasca - Pronto?
- Amu, ci sei? Puoi tornare a casa? Sono in un bel guaio - è la voce di Ami,
- Ami cosa c'è? Cos'è successo?! Avanti dimmelo!
- Vieni ti prego...
- Arrivo subito! - esclamo, interrompendo la chiamata. -
Scusami, ma devo andare adesso... Ci troviamo domani a sette e mezza
appena fuori casa, ok? - dico, in fretta rivolta ad Ikuto.
- D'accordo ma... va tutto bene?
- Benissimo! Grazie a domani! - grido, già fuori dalla porta.
"Ami, che cosa ti è successo?"
Ciao!! :D prima di tutto vi ringrazio per aver letto questo
capitolo e per aver recensito. Mi fa molto piacere sapere cosa pensate
della mia storia. Questa è anche la prima storia che io abbia
mai scritto quindi siete liberissimi di darmi qualsiasi tipo di
suggerimento, consiglio o altro magari anche riguardante la trama o se
pensate che una certa canzone possa essere adatta ad una certa
situazione xD Ho reso Tadase gay perchè - oltre al fatto che ci
sta benissimo secondo me - ho eliminato il principale rivale di Ikuto.
Spero di riuscire a scrivere alle svelte il prossimo capitolo, anche se
sembra che i prof stiano complottando di uccidermi xD baci watereyes :D
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