Non mi dilungherò
Non mi
dilungherò, come già detto negli avvertimenti questa sarà una storia
particolarmente Dark, e “pesante” non il prologo che effettivamente è molto
leggero, ma, più avanti...
Alla
fine di ogni cap ci sarà uno stacco e dei passi che anche se sono sempre un
frutto della mia mente saranno i pensieri, le idee di un personaggio.
Quindi,
non linciatemi^^’.
Ah, il
prologo è molto corto, ma sarà il cap più corto in assoluto
^^''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
Dopo
questo uno breve dedica.
Ad una stupenda persona e ad
una fantastica scrittrice.
Ma, soprattutto, ad una cara
amica.
Ti dedico questa storia di
cui ormai sai già molto, ma non importa, spero che riesca a sorprenderti e a
coinvolgerti.
Un bacio e ricorda:
Nelle fan fic ci possiamo
prendere una sorta di rivalsa sulla realtà e far fare ai nostri personaggi ciò
che non ci è possibile.
Quello che NON è possibile.
In parole povere, tesoro,
esistono anche i lieto fine.
Anche se, personalmente…
Prologo.
-Yoh?
Qual è la tua più grande paura?-
-Uh-
il ragazzo scostò leggermente le cuffie dalle orecchie, attento, anche se poco
interessato alla conversazione:- Come Anna? Puoi ripetere? Non ti ho sentita…-
La
figura, seduta tranquillamente poco distante da lui, ripeté stranamente paziente
la domanda:- Yoh Asakura, qual è la tua più grande paura?-
-Eh?-
-Yoh!- evidentemente la ragazza dai lunghi capelli color del grano non brillava
per la pazienza.
-Scusa, ho capito, solo che… non so… non mi viene niente di particolare in
mente.- il ragazzino aggrottò le sopraciglia in un’espressione leggermente
buffa:- ma, forse… non credo che mi piacerebbe perdere i miei amici, sai?-
-No,
guarda, ero convinta che il tuo sogno nascosto fosse quello di vendere gli
organi di quei pazzi spacciandoli per sacre reliquie.-
-Anna.-
-Uff,
scherzavo.-
-Lo
so.- disse il ragazzo con un ampio sorriso sul volto:- solo che mi fa un po’
senso… senza contare che gli organi per spacciarli per sacre reliquie devono
essere piuttosto antichi, ucciderli per questo scopo sarebbe del tutto inutile.-
Per
poco l’Itako non si strozzò con il suo thè.
-Uhm?
Che ho detto?-
L’espressione allucinata della ragazza gli fece intendere che, effettivamente,
doveva aver detto qualcosa di strano.
E per
aver smosso la sua algida sposa…
Doveva essere qualcosa di VERAMENTE strano.
Eppure la sua era solo una constatazione, un dato di fatto.
-Devo
fare un discorsetto a Faust e alle sue manie da necrofilo.- sibilò infine la
giovane.
-Faust? E che cosa c’entra?-
-Tutto.-
Yoh
inclinò leggermente il capo di lato, cercando d’intravedere il filo di pensieri
che avevano portato la sua ragazza a passare dal “ qual è la tua più grande
paura?” a “Faust, sto per venire a parlarti”… discorsetto dopo il cui non era
certo che avrebbe ritrovato il suo amico… come dire? Integro, ecco.
Mhà,
non era niente d’importante, dopotutto.
Così
lo sciamano si limitò a fare spallucce e a ritornare all’ultimo CD di Bob.
Un
leggero brivido di paura gl’attraversò la schiena.
Per
riuscire a comprarlo era dovuto venire a patti con Anna e con il suo allenamento
“infernale”. Sinceramente, per quanto Bob potesse essere bravo iniziava a
dubitare che un qualsiasi CD valesse quello che aveva passato.
Che
dire?
Aveva
un aguzzino implacabile.
-Un
aguzzino implacabile, eh? Mhà, a meno che non mi sfugga qualcosa avresti dovuto
dire: aguzzinA implacabile, mio caro sciamano.-
Appollaiata sul ramo di un albero, una figura incappucciata aveva osservato
tutta la scena ridacchiando di tanto in tanto.
Si
accoccolò meglio nel suo lungo mantello nero, certo che stare lì ad osservare
quei due era divertente, e poi…
Era
giorno…
Il
sole spaccava le pietre…
Gli
uccellini cinguettavano…
Non
c’era una nuvola in cielo…
E non
poteva uccidere nessuno!
C’era
un tempo tremendo e non poteva neanche chiudere la bocca a quei dannati
pennuti!!
Che
c’era poi da essere tanto allegri?! C’era Lei nei paraggi!.
Tutti
al solo sentirla avvicinare avrebbero dovuto iniziare a tremare dalla paure e
invece….
Un
uccellino le si posò sulla testa, canticchiando allegro.
Sentì
ghiacciarsi il sangue nelle vene.
No,
non poteva essere caduta così in basso!!
Gli
uccellini la usavano come trespolo per tubare in sante pace!
-Ma
brutti… io vi… -
Ciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip
Si
accasciò sul ramo stravolta.
-Bastard… che la morte sia con voi.-
Cip
Cip.
-Sì,
e con il tuo spirito, amen.- continuò a ringhiare la “donna” contro i gli
uccellini dai colori sgargianti.
La
vita è un bene prezioso e merita si essere vissuta attimo per attimo.
Ma
non sempre le cose vanno come si vorrebbe e spesso siamo portati a fare delle
scelte che ci portano al nostro annientamento.
Giuriamo amore eterno a qualcuno.
Diamo
fiducia a qualcun altro.
Combattiamo per falsi ideali in nome di persone che non abbiamo mai visto e non
vedremo mai.
Crediamo in dei, in demoni, in profeti e creature “divine”.
Immoliamo la nostra esistenza e falsi dei, creati da noi per noi.
Sorridiamo quando vorremmo solo piangere.
E…
sì, piangiamo, porgiamo la mano a qualcuno, gli affidiamo il nostro cuore per
poi vederlo fatto in mille pezzi, per cosa?
Per
un giorno di pace.
Per
un sorriso amico.
Per
poterci sorreggere a qualcuno nei momenti di bisogno, sapendo bene che appena
cadremo saremo di nuovo soli.
Oh,
la solitudine.
La
più grande paura di ogni essere umano, ma l’ultima grande difesa contro il
dolore.
Gli
umani come voi lo sanno, lo capiscono, scrivono poesie, canzoni, interi libri su
questo.
Ma
non lo accettate, mai.
Perché?
Perché prima neanch’io lo accettavo?
Oh,
ma adesso è tutto così chiaro, limpido.
Adesso vedo!
Vedo
i vostri cuori sporchi, marci, infidi e maligni.
Vedo
com’è la vostra razza…
E per
dirlo con le parole di un essere umano di cui non conosco il nome
-Hai un cuore tanto grande.- mi disse.
E
strappandomelo dal petto e facendolo in mille pezzi fece :- Hai un cuore così
grande che un solo pezzo basta per rendere felice una persona.-
Bene! Tenetevelo e siate felici!
Thas [1° L; p.1 ]
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