Possibilità non
richieste
Anche adesso, a
distanza di anni, Lily avrebbe saputo individuare con certezza l'inizio delle
sue rogne con gli uomini. La sua vita da donna aveva una precisa data d'inizio:
il suo sesto compleanno. Sforzandosi solo un poco poteva ancora sentire il
profumo della torta ai frutti di bosco - la sua preferita - preparata per lei
da nonna Molly e ricordava con chiarezza la gioia quasi dolorosa che aveva
provato nello stringere le braccia intorno al collo di suo padre. Il suo
eroe personale. In quel momento, guardando gli occhi limpidi e quasi luccicanti
di suo padre, aveva deciso che avrebbe amato un uomo che la rendesse felice
come solo lui sapeva fare.
Adesso Lily
neanche ricordava più l'ultima volta che aveva detto "ti amo" a
qualcuno guardandolo negli occhi. Ok, quella era una bugia bella grossa. Si
ricordava ancora gli occhi grigio tempesta di Scorpius, le sue mani che amavano
giocare coi suoi capelli - eredità Evans - e i sorrisi storti di Scorpius, che
rivolgeva solo a lei - almeno era ciò di cui adorava illudersi.
Il complesso
dell'eroe l'aveva ereditato da suo padre, l'ostinazione pure. Neanche si era
accorta del male che stava arrecando a se stessa nel tentare di salvare
l'insalvabile, di offrire a Scorpius una stabilità che lui proprio non anelava.
Se solo avesse
saputo che lui adesso stava mettendo famiglia su con qualcun'altra, forse
avrebbe potuto rassegnarsi all'idea di non essere stata abbastanza per lui.
Ma Scorpius si
stava perdendo, Scorpius stava soltanto continuando a precipitare. E la mano che
Lily si ostinava a tenere allungata sopra il burrone in cui lo vedeva franare
rimaneva sospesa, capace di afferrare solo l'aria.
La vita amorosa di
Lily Potter aveva un preciso inizio. Tuttavia non avrebbe ancora saputo
indicarne il traguardo.