essere ostili all'amore non vuol dire non cercarlo
Fuori pioveva e faceva freddo, o almeno abbastanza per la
stagione. Quell’estate non voleva proprio saperne di decollare, era più di una
settimana che Odaiba non vedeva il sole. In un appartamento come gli altri si
trovavano due persone, due persone come le altre, ma che discutevano di cose
particolari, anzi, di una cosa in particolare.
A vederli sembravano una coppia, uno di fronte all’altro, che
sorseggiavano del the chiaccherando. I loro discorsi erano troppo privati, e
fra di loro c’era troppa naturalezza per sembrare un incontro casuale tra due
persone che non si conoscevano.
Ed è per questo che a degli occhi esterni potevano sembrare
una coppia. Ripeto, sembrare. Ma la cosa che più poteva suonare strana a quegli
occhi esterni che li etichettavano come coppia era il discorso che stavano
facendo.
“non ha senso che continuino a stare insieme”.
“sai, è la stessa cosa che ha detto Sora.” Afferma il
ragazzo rivolto a lei.
“E allora perche sono tornati insieme? Io non li capisco”
ribatté la ragazza esasperata.
“forse volevi dire ri- tornati, e comunque sappi che non sei
l’unica che non li capisce. Ormai ci abbiamo rinunciato a contare tutti i tira
e molla che ci sono stati.”
“Ma perché, vi siete messi a contarli?” chiese lei
incuriosita
“Bhè, dopo le prime volte che si sono presi e lasciati Matt
ha detto che sarebbero andati avanti così per molto, così decidemmo di tenere
il conto, finché non arrivammo a un punto tale che i numeri non ci tornavano
più. Abbiamo deciso di lasciar perdere, ma il record è stato quando in un
giorno si sono lasciati sette volte.” Spiegò pazientemente il ragazzo.
I nostri protagonisti, per chiarire le idee agli occhi
esterni che ancora stanno scrutando, non sono una coppia, o ameno non quelle
coppie che si intendono di solito, di due persone che vivono insieme,bensì una coppia di amici. La ragazza si chiama
Hikari Kamiya, Kari per gli amici, ha venti anni e lavora come fotoreporter in
un giornale regionale e pratica danza come hobby. Il ragazzo con lei è Takeru
Takaishi, o meglio chiamato TK. E’ un ragazzo di ventuno anni, e la sua altezza
è data dallo sport che pratica,pallacanestro. E’ molto bravo a scrivere e
spesso viene chiamato da vari editori per mettere nero su bianco degli articoli
di fatti accaduti qua e là. Ora, non pensiate male. Le persone di cui stavano
parlando non sono i loro amori non corrisposti, nessuno dei due spera che si
lascino per mettersi con i corrispettivi opposti, Kari o TK. Taichi Kamiya e
Sora Takenouchi stanno insieme da tre mesi e, da come avrete ben capito la loro
storia è molto traballante. Taichi, o Tai, avendo lo stesso cognome di Kari è,
ovviamente, il fratello, maggiore per essere precisi. Ha ventiquattro anni e
lavora come allenatore di squadre di calcio minori, ma adesso è in attesa di
richieste maggiori. Il suo hobby? Probabilmente mangiare e dormire. Sora ha
ventiquattro anni e lavora con sua madre, che ha un negozio di composizioni
floreali. Invece il ragazzo tirato in ballo da TK, Yamato Ishida, pur avendo un
cognome diverso è il fratello di TK. Matt suona in una band, voce e chitarra, e
non ha hobby, avendo le giornate impegnate con gli amici strimpellatori.
Il discorso di Kari e TK aveva un fine: l’ennesima ripresa
di questa strana coppia. E invece vedere i sorseggiatori di te così affiatati
insieme è normale, vi chiederete voi? E’ normalissimo, essendo loro due
migliori amici. Mentre continuavano a parlare suonò il campanello di casa.
“Sarà Tai che viene ad annunciare un'altra rottura” azzardò
la ragazza alzandosi. TK la seguì con lo sguardo, ridendo.
“Lei è la signorina Hikari Kamiya?” TK non vedeva chi
potesse essere, ma la voce era adulta.
“Sì, sono io” confermò Kari un poco perplessa.
“Ho una consegna per lei”. Quando Kari rientrò TK aveva una
faccia sorpresa
“E chi sarebbe lo spasimante?” chiese con un tono divertito
il ragazzo
“Hai proprio usato la parola giusta: spasimante…”. TK sgranò
gli occhi
“Cosa?Forza leggi il biglietto, sono curioso” la incitò
- Questo piccolo dono è per te, spero ti piaccia perché ci
tengo. Con la speranza di riuscire a strapparti una cena tra noi due ti mando
un bacio. Satoshi.-
Kari aprì il pacco e ne tirò fuori due candele a forma di
cuore che andavano ad unirsi formando due bei cuori vicini. Kari la gettò
accanto a una pila di altre scatole. TK la guardò stranito
“Ma che fai? Un ragazzo ti fa dei regali e tu li ammucchi
come fossero immondizia?”
“Ma io quei regali non li ho mai chiesti. E’ lui che li fa,
di sua volontà!” si giustificò lei
“Questo non vuol dire nulla Kari!! A quanto ho capito tu non
vuoi accettare i suoi inviti a cena, giusto?”
“Perche è un obbligo? Non che io sappia” rispose acida
alzandosi e prendendo le due tazze vuote. TK si voltò per guardarla, ma lei era
girata di schiena per sciacquarle.
“Io non ti capisco Kari, ti viene offerta una possibilità di
conoscere un ragazzo e tu la rifiuti così”
La ragazza aveva ripreso posto davanti al suo migliore
amico, e con la testa bassa esclamò
“Tanto non è il mio tipo. Sai quelle persone tutte
sdolcinate che non ti lasciano respirare un secondo?”
“Ma se non lo consci neppure!! Come fai a dire come è fatto?
E comunque tu è da quasi più di un anno che rifiuti tutti i ragazzi che ti si
presentano.” Kari indicò la pila di scatole e regali a cui si erano aggiunte le
candele.
“TK, guarda in meno di un mese quanti regali mi ha fatto. Io
non ce la faccio più!!” disse esasperata lei.
“Kari!! Smettila di comportarti così. Non esci più con
nessuno, se non con noi Digiprescelti. Che ti succede?” domandò Takeru
preoccupato. Kari si prese le mani
“Vedi TK, forse ti sembrerà stupido, ma tu per primo
dovresti sapere quanto sono stata male per amore, no?” spiegò lei
“Quindi ora preferisci rimanere sola e rifiutare chiunque?
Sei una bella ragazza, non puoi ridurti così” affermò lui sicuro.
“Bhè, grazie” tentenno Hikari imbarazzata dal complimento
dell’amico “ma preferirei vederla come un’attesa per quello giusto”
“E come? Aspetti il colpo di fulmine? Visto che non vuoi
uscire con nessuno… E comunque questa non è la soluzione migliore al il mal
d’amore, sai?” affermò
“Io la immagino più come un incontro casuale…” disse in tono
innocente.
“Ma sei strana eh… vuoi diventare acida come le zitelle? Hai
un’idea dell’amore molto strana”
“Grazie per il complimento!!” cominciò la ragazza “comunque
non voglio diventare acida come le zitelle, ma i buchi nell’acqua con Akinori,
Satoru, Okakura e Misao mi hanno un po’ abbattuta…” disse Kari giù di corda.
“Un po’? Comunque stai tranquilla, sono loro ad averci
perso, tu sei fantastica e loro erano dei cretini”.
Kari era davvero lusingata “Intanto sono single…”
“L’ho già detto che sono dei cretini?” rimarcò lui il
concetto.
“E comunque io sono solo ostile all’amore…” s’indispettì la
ragazza
“Mettila come vuoi…. Kari?! Ma davvero ti ha inviato tutti
quei regali in meno di un mese?” domandò curioso
“Sì, perché?”
“Ma è insopportabile!! Se vuoi che gli parlo io…” si offrì
gentilmente
“Bhè, mi sembra chiederti troppo…”
“E poi di che te ne fai di tutta quella roba?”
“La dono assieme ai vestiti usati. Almeno viene utilizzata…”
spiegò
“Certo però potevi farti furba e riutilizzarli per Natale…”
buttò lì TK
“D’accordo, tu cosa preferisci? Le candele o
l’orsacchiotto?”
“Ah bhè, allora se la metti così io quest’anno passo!” I due
ragazzi si misero a ridere, così, almeno in quell’appartamento a Odaiba un
raggio di sole, finalmente, attraversò le nubi.
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