Original's (Blood) Story.

di Blue Flower
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- E’ questo ciò che avete deciso?
La voce tuonante di quell’essere così potente fece tremare il cuore e le certezze di Francesca, scuotendola da quello stato di sicurezza che aveva assunto per tutta la durata dell’Assemblea Celeste. Le sue ali palpitarono frenetiche, come ad avvertirla di un pericolo imminente. No, forse laggiù non ce l’avrebbe fatta.
Gli uomini erano pieni di odio di paura, di secondi fini mal celati: li avrebbero visti, splendenti e li avrebbero uccisi tutti, dal primo all’ultimo.
Ma le bastò guardare il viso di suo fratello Niklaus, determinato e pronto alla punizione, per farla ritornare alla sua posizione di forza e decisione. Si osservarono per un attimo che a lei sembrò un’eternità: i contorni quasi indistinti, cerchiati dalla luce eterea di tutti gli angeli, l’aureola che risplendeva fioca sopra le loro teste, tutte cose che sarebbero stati disposti a perdere se solo ce ne fosse stato bisogno.
- Noi vogliamo la libertà, vogliamo assaporare la Terra, poterla vivere e vederla crescere. Vogliamo poter sentire il terreno sotto i nostri piedi e assaporare l’aria che ci accarezza le tempie, Signore- gli occhi di Niklaus risplendevano azzurri, abbagliando tutti i presenti ma soprattutto sua sorella.

Stiamo instaurando una rivoluzione. Vinceremo. Lui ci darà ragione, pensò in quel momento Francesca sbattendo impercettibilmente le ali per via della felicità. Sì, li avrebbe capiti e sarebbero stati capaci di scendere sulla Terra a loro piacimento e non come Angeli Custodi, non come presenze eteree.
- Vogliamo vivere- sussurrò lei, sperando che nessuno la ascoltasse.
- Vivere, eh?- rispose la voce di tuono.
- Sì, poter respirare, avere del sangue che scorre nelle vene, un cuore che batte… essere umani- le venne in soccorso suo fratello.
- E rinuncereste a me, rinuncereste alla mia fedeltà per raggiungere il vostro scopo?- Niklaus e Francesca si guardano, poi osservano la famiglia alle loro spalle: Elijah, Aida, Dafne, Efrem, Efisio, Charlotte.
La decisione è unanime.
- Sì- rispondono fratello e sorella a nome di tutta la famiglia.
- Bene, mi fa piacere saperlo- Francesca stava per sospirare di sollievo, come se avessero vinto una guerra mai iniziata.
- Ve lo concedo: potete scendere sulla Terra- un’altra ondata di soddisfazione.
Niklaus e Francesca si strinsero forte la mano, come se a quel punto avessero capito che la questione non era chiusa lì e, mentre tutti esultavano, solo loro furono in grado di vedere il gesto repentino dell’enorme mano che perforò le nuvole.
Venne a mancare un appoggio saldo sotto i piedi e così iniziarono a precipitare. Sempre più giù senza nemmeno poter sbattere le ali. Nella caduta la ragazza si fece sfuggire un urlo di puro terrore, percependo la gravità che la comprimeva verso il basso e le faceva fischiare le orecchie. Il suo corpo iniziò ad irradiare un dolore lancinante e in men che non si dica, vide piume bianche volteggiare davanti a sé. Sentì che le ali le venivano strappate, i suoi occhi lacrimavano sangue ed il rosso iniziò a mischiarsi con il bianco delle candide piume in caduta libera.
 E nella mente rimbombava una litania terrificante, quasi diabolica e dal sapore di morte, un sapore che non era mai apparso sulle labbra degli angeli. 

Voi che avete voluto vivere, vivrete per mezzo di altri.
Voi che avete voluto il terreno sotto i piedi, non sarete più capaci di volare.
Voi che avete voluto sentire il sangue scorrere nelle vene, ne sarete dipendenti.
Da oggi in poi siete gli Originali, i Dannati in Terra.





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