Domenica,
23 Ottobre 2011.
Soul, un ragazzo dai
capelli bianchi, capelli rossi e una carnagione scura, si trova davanti
la tv, tutti lo sapevano, e nessuno lo disturbava, ogni volta che si
parlava del mondiale di moto, non gli importava niente e nessuno, si
sedeva davanti la tv, sul divano, ed osservava la gara, dal primo
all'ultimo giro, osservando anche le premiazioni, non doveva mai essere
disturbato, questo lo sapeva benissimo Maka, la sua coinquilina, gli
aveva detto solo che usciva, in risposta un mugugno, segno che aveva
inteso, ma non voleva essere disturbato.
E' il momento, si
parte, sente il telecronista pronto a parlare, detta lo schieramento,
solita frase
-Al semaforo scatenate
l'inferno- mentre si sente il rumore dei motori, pronti a partire i
piloti, danno gas, chi vincerà? chi la spunterà
contro il pilota che ormai è a poco da vincere il mondiale,
Casey Stoner? beh, questo si doveva vedere.
Partono,solito
gruppone, tutti uniti nei primi giri, il tempo era poco, ed ognuno
poteva cercare di sferrare i primi attacchi, prima che i piloti
più esperti si dessero alla fuga, Rossi, Stoner, Lorenzo,
Pedrosa, sono loro quelli che creano spettacolo, grazie ai loro
scontri, ai loro duelli fatti di sportellate, chiusure, tutto ad alta
velocità.
Soul conosce quei
piloti, e gli piaceva il loro tipo di guida, uno tecnico, uno veloce,
uno che "se parte bene non lo prendi più", ma in mezzo a
questi c'è un pilota, italiano,Marco Simoncelli, famoso per
la sua capigliatura, ormai suo emblema, sulla moto bianca sfreccia, il
suo stile è aggressivo, rischioso, è lui che
inizia a combattere, il primo duello lo lancia lui con Bautista, ogni
volta risponde ad ogni attacco, senza perdere il ritmo di gara.
L'albino inizia subito
ad essere divertito da quel duello, era quello il bello della moto,
quei combattimenti in velocità lo avevano sempre
affascinato, osserva, è dalla parte del Sic, come lo
chiamavano, felice quando rimane avanti, sorride osservandolo
vincitore, ma subito dopo quel sorriso si spegne.
Accade tutto
così di fretta, una curva troppo lunga, la telecamera si
sposta su due piloti dietro il sesto e il settimo, Edwards e Rossi,
girano la curva, sembra tutto tranquillo, quando da sinistra sbuca
Simoncelli, è piegato al massimo, stava cercando di far
rientrare la moto in pista dopo una curva lunga, i due piloti se lo
ritrovano davanti, Edwards colpisce in pieno Sic, Rossi, il suo
migliore amico, non sa se lo ha colpito o no, probabilmente al braccio,
ma, a differenza di Edwards che cade, lui continua a camminare, ma si
volta, per guardare le condizioni del suo amico.
Il telecronista si
accorge del casco che vola via, la telecamera poi giunge dall'alto, il
Sic è riverso a terra, non si muove, le bandiere rosse
sventolano, simbolo che la gara era stata cancellata, i piloti
rientrano, non sanno ancora cosa è successo a Simoncelli, al
loro amico nemico.
Soul si incurva in
avanti, sguardo fisso sul televisore, mette le mani davanti la bocca,
le dita incrociate, sospira, ha paura, ha molta paura adesso, niente a
confronto di quel presentimento, che hanno anche i telecronisti, ma non
osano dire.
I minuti passano,
mentre si vedono le immagini di Simoncelli caricato sull'ambulanza,
continuano a camminare, le varie notizie circolano, è in
stato di arresto cardio-respiratorio, continuano a farsi più
dure, più serie, finché non arriva la notizia,
alle ore 16:45, 10:45 italiane, arriva la notizia, Marco Simoncelli non
ce l'ha fatta.
Silenzio.
Un macigno, pesa un
macigno quella frase.
Le lacrime iniziano a
scendere, senza motivo, il cuore lo ha capito, il cervello no, ma
è finita, Soul si alza, spegne la televisione, andandosene
in camera sua, un braccio copre gli occhi arrossati e lucidi, riflette,
riflette su quel ragazzo, 24 anni, aveva tipo 7 anni più di
lui, non poteva
essere che un ragazzo, ancora libero di inseguire i propri sogni,
veniva fermato dalla sua passione, la moto.
Addio,
Sic...
Carcar93
|