vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi
celebri ognuno qui chiama.
I mesi
erano trascorsi veloci e le stagioni si erano rapidamente alternate
e prima ancora che Tosca se n'era resa conto, era arrivato giugno,
ricordandole che mancava poco più di un mese al grande
giorno. Da qualche tempo ormai stava lavorando al suo abito da sposa,
bianco come voleva la tradizione che lei poteva rispettare con ricami
oro rossi e neri a ricordare le due casate che si univano con quelle
nozze. Cosetta spesso la aiutava, ma essendo l'amica molto
più abile di lei la maggior parte delle volte la lasciava
lavorare sola, facendole compagnia in altri modi.
In via
del tutto eccezionale quella sera anche i due uomini erano nella
stanza delle ragazze, molto più calda della loro
perché più piccola, e stavano parlando mentre
Cosetta cuciva il suo vestito e Tosca rammendava un abito di Salazar,
non potendo certo lavorare al suo in presenza del futuro marito.
-Sarei
quasi curiosa di sapere come hai fatto a farti uno squarcio
simile Salazar...- mormorò la donna spezzando coi denti il
filo argento che stava usando per riparare l'abito dell'amico.
-Ti
assicuro che non vuoi...- mormorò l'altro prendendolo
dopo che la ragazza aveva controllato in controluce il suo lavoro e
aveva fatto un cenno soddisfatta. -Grazie mille Tosca.-
-E di
che...- mormorò lei sorridente per poi appellare un altro
suo abito che doveva rammendare e lavorarci sopra un po'.
Dopo
qualche minuto di silenzio Cosetta prese la parola:
-Non
dovevate dirci qualcosa?-
Godric
annuì serio per poi guardare l'amico che gli fece un
cenno con la testa come a dirgli che poteva parlarne pure.
-Pensavamo...
Soprattutto io in realtà... Che
è un peccato che il sapere che i nostri Maestri ci hanno
trasmesso si fermi con noi, visto che non è sicuro che
nessuno di noi abbia un erede, quindi ponderavamo la creazione di una
scuola. Questo castello, se i Venerabili ce lo permetteranno,
è abbastanza grande per contenerla agevolmente.-
La sue
donne lo ascoltarono interessate, facendogli cenno di proseguire:
-Saranno
invitati a seguirli- esitò un secondo sospirando
-tutti i bambini magici di Gran Bretagna e il loro insegnamento
sarà più diluito del nostro visto che sicuramente
non avranno le nostre capacità.-
Se Tosca
fece un rapido cenno di assenso a quelle parole, Salazar e
Cosetta guardarono Godric contrariati.
-Tutti?!-
-Ovvio
tutti. Non vorrete mica fare delle differenze tra i bambini
magici?- domandò stupita Tosca guardandoli e osservando
Godric in cerca di supporto, ma il compagno sospirò.
-In
realtà neanche io sono poi così propenso a
lasciare chiunque entrare a scuola...-
-Concordo.
Trovo che solo i purosangue siano degni di questa
istruzione!- disse deciso Salazar mentre Cosetta ribatteva:
-Non
è il loro stato di sangue, ma il loro intelletto che li
renderà degni del loro sapere!-
-Pensatela
come volete, ma trovo che sia ingiusto fare delle
differenze!- lo sguardo dei tre colleghi la fece sospirare -Capito... -
si fermò a riflettere continuando a lavorare al vestito per
poi dire dopo una leggerissima imprecazione per essersi punta:
-E se
creassimo quattro case, una per ciascuno? Gli alunni finiranno in
una o nell'altra a seconda delle loro caratteristiche. I nostri cognomi
saranno i nomi e i nostri desideri i criteri di selezione. In
più, creando competizione, li stimoleremo a studiare di
più per vincere.-
Gli altri
tre annuirono mentre Cosetta poneva un problema appena divenuto
pregnante:
-Quindi
come sceglieremo gli studenti? Voglio dire.. Il criterio tuo e di
Salazar sono semplici... Ma il mio e di Godric, invece....-
-Ci vuole
qualcosa che sondi la mente e il cuore degli studenti in base
alle nostre aspettative.- mormorò Tosca pensierosa.
-E che
sia infallibile però.- aggiunse Salazar -per questo
non può essere una persona. Oltre a non essere immortale,
sicuramente non è infallibile.-
Il
silenzio calò di nuovo tra i quattro, rotto solo da
borbottii di Salazar e Godric e il lavorare ritmico delle due due donne
con l'ago. Fu proprio quest'ultimo la causa della rottura del mutismo
perché Cosetta, decisamente meno contenuta nelle reazioni di
Tosca, sbottò in scozzese dopo essere punta.
-Perdonatemi...-
mormorò poi succhiandosi appena l'indice
mentre Tosca si illuminava.
-Esiste
un incantesimo, anche se non ho mai provato ad eseguirlo, che
dona ad un oggetto inanimato possibilità di giudizio e di
parola. Integrandolo con il nostro metro di giudizio, dato attraverso
una piccola donazione di noi- indica il poco sangue caduto dal dito di
Cosetta -diventerebbe specchio dei nostri desideri e richieste per la
scuola.-
-Quanto
piccolo?- domandò tra il curioso e il preoccupato
Godric.
-Quello
che basta ad rendere intriso un filo di stoffa.- mormora
creandone uno di ogni colore dei ragazzi e passando un ago a testa
perché si bucassero appena il dito. Vedendolo Cosetta
sollevò il suo indice e disse ridendo:
-Già
fatto grazie.-
Tosca rise
passandole un filo blu, mentre allungava ago e filo
rispettivamente oro e argento agli uomini e lo prendeva giallo per
sé.
-Quando
volete signori...- mormora pungendosi e sfregandolo sulla
ferita con una smorfia finché non lo vide intriso di sangue.
Cosetta
fu la prima a finire e a passarglielo mentre gli uomini si
guardarono dubbiosi. Il più reticente fu Salazar, ma alla
fine anche il suo filo arrivò nelle mani di Tosca.
-Il tuo
cappello Godric per favore...- mormorò la futura
moglie tendendo la mano.
-Perché?-
-Che cosa
migliore per sondare la mente di un ragazzo di un cappello?-
sbottò incalzante Cosetta.
-Giusto...
Ecco a te.- assentì lui passandoglielo. Non
appena lo ebbe tra le mani, si sedette meglio sul letto, incrociando le
gambe e appoggiandoglielo sopra, avvolse i fili intorno alla bacchetta
e prese a mormorare l'incantesimo.
Non
appena il suo effetto iniziò, il sangue dei quattro
ragazzi venne assorbito nella trama magica che si stava creando sulla
punta della bacchetta prima di diventare parte integrante del cappello
stesso. Dopo quasi una decina di minuti, Tosca sospirò e
disse:
-Ho
finito, dovrebbe andare... Spero.-
-Chi lo
prova per primo?- domandò Cosetta
-Faccio
io.- disse Salazar deciso allungando la mano per prenderlo. Lo
guardò per un secondo dubbioso, gli sembrava esattamente
identico a prima, per poi infilarselo. Ci fu un minuto di silenzio in
cui gli altri tre, soprattutto Tosca, trattennero il fiato, ma poi si
sentì una voce dire:
A Serpeverde,
voi troverete gli amici
migliori
quei tipi astuti e
affatto babbei
che qui raggiungono fini
ed onori!
Tosca
sorrise soddisfatta di sé stessa e osservò
il cappello passare nelle mani di Godric. Esattamente come per Salazar
ci fu un minuto di circa di silenzio prima di sentire:
E' forse Grifondoro la
vostra via,
culla dei coraggiosi di
cuore:
audacia, fegato,
cavalleria
Questa
volta passò tra le mani di Cosetta e accadde una cosa
strana. Non ci fu bisogno di attendere perché la sua parte e
le sue caratteristiche vennero cantate all'istante:
Oppure Corvonero,
se siete svegli e pronti
di mente,
ragione e sapienza qui
trovan linguaggio
che si confà
a simile gente.
Tosca
rise prendendo poi in mano il cappello:
-Figurarsi
se non trovava subito le tue caratteristiche.- Cosetta
scoppiò a ridere osservandola perché anche per
lei non c'era stato bisogno di attendere:
O forse è
Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga
è giusto e leale:
qui la pazienza regna
infinita
e il duro lavoro non
è innaturale.
-Solo
infinita? Il cappello non dà giustizia alla tua
pazienza, Tosca- la prese in giro Cosetta mentre la donna riempiva
l'oggetto di incantesimi di protezione.
-In
questo modo non subirà l'usare del tempo. Certo
all'apparenza invecchierà, ma la sua magia sarà
sempre potente.-
Gli altri
tre assentirono mentre Salazar aggiungeva:
-Se
vogliamo avere quattro case, dobbiamo istituire quattro punti di
ritrovo. Se non avete nulla in contrario creerei il mio nei
sotterranei...-
-Io lo
creerei accanto alle cucine, sempre che non abbiate problemi.-
-Io sulla
torre ovest, in modo da essere vicina all'osservatorio.
-disse Cosetta
-E io
infine su quella est– concluse Godric mentre gli altri
assentivano.
Chiarito
anche questo punto le due donne tornarono ai loro lavori
mentre i due uomini si congedavano. Con un rapido cenno del capo
Salazar con uno per Cosetta e un bacio sulla fronte per Tosca Godric.
-Buonanotte
Milady...- mormorano prima di uscire, lasciandole sole.
Dopo un
lungo momento di silenzio Cosetta sorrise guardando l'amica che quando
se ne accorse sbottò:
-Beh?-
-Nulla,
nulla... Osservavo solo il tuo viso. Hai delle curiose
espressioni che ti modificano i lineamenti in questi giorni sai?-
-Cosa
vuoi dire?- domandò la ragazza sedendosi sul letto a
guardarla.
-Soprattutto
in presenza del dolce cavaliere sei palesemente felice e
innamorata di lui, ma in sua assenza una o più paure turbano
il tuo sguardo. Che succede Tosca?-
-Nulla,
solo timore per il matrimonio man mano che questo si avvicina
credo sia normale.-
-Solo
della celebrazione? In fondo fai già la donna di casa
per lui.-
-Esatto...
Non cambierà molto la mia situazione, a parte che
non dividerò più il letto con te, ma con lui...-
concluse abbassando lo sguardo e Cosetta capì, avvicinandosi
a lei e alzandole il viso in modo che gli occhi verdi dell'amica si
incrociassero coi suoi.
-Tu non
hai paura solo della cerimonia... Tu temi anche l'essere moglie
di Godric in senso più completo.-
L'amica
arrossì annuendo appena, riponendo il suo lavoro per
prepararsi per la notte.
-Sono
inesperta Cosetta.- mormorò ripiegando il vestito
-Mentre Godric sicuramente ha avuto le sue esperienze come ogni
cavaliere. Ho paura di deluderlo, di non essere in grado di
dimostrargli quanto profondamente lo ami anche in quel frangente.-
La
compagna rimase ad ascoltarla vestendosi per poi dire:
-Imparerai,
Godric è intelligente e ti aiuterà a
farlo. Anche perché nessuna donna è uguale
all'altra e lui dovrà prendere le misure anche con te.
Apprenderete uno dall'altro e solo stando assieme come rendere perfetta
per entrambi anche quell'aspetto dell'amore matrimoniale. In fondo tu
ami Godric.-
-Certo
che lo amo, più di ogni cosa!- sbottò
Tosca mettendosi sotto le coperte.
-E questo
basta. Lasciatevi guidare dal sentimento profondo che vi lega
e scoprirete i modi per giacere assieme senza sforzarvi a vicenda.-
Tosca
annuì sospirando:
-Spero tu
abbia ragione anche questa volta Cosetta.-
-Non
demoralizzarti. Ogni donna e ogni uomo impara a stare col
compagno, chi sei tu per non farlo?-
Su quella
domanda ovviamente retorica si diedero la buonanotte e anche
Tosca rincuorata prese sonno rapidamente.
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*aspetta
che sia finito il lancio dei pomodori*
Ho
davvero poco da dirvi questa volta...
Se
non che le tre immagini sono prese da google, quindi non so dire i
rispettivi proprietari, e che la vostra tortura è quasi
finita. Tempo uno, massimo due capitoli porterò a termine
questo mio esperimento.
Vorrei
poi ringraziare lunarossa2000
per aver recensito il primo capitolo di questa storia e che, spero,
stia seguendo anche gli altri.
Se
avete dei dubbi riguardo a questo o ai precedenti sono dispostissima a
darvi le motivazioni che hanno portata alla mia scelta di gestire
così i personaggi.
A
presto, sperando con qualche recensione ad aspettarmi.
Drika
:3
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