legame
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Guardava il soffitto. Non faceva altro, lo guardava e basta.
Ascoltava i rumori accanto a sé. Quella sera era andato tutto come sperava ma
quell’insinuazione, quella piccola frase gli era entrata dentro “tuo fratello”.
L’unica persona con cui poteva avere legami di sangue era morta quella notte
per mano sua. Sul momento era rimasto sconvolto ma non poteva mettere a rischio
la sua famiglia per un uomo che aveva deciso di sterminarla, che l’aveva
minacciata, che guardava indifferente il corpo morto di Jessy. Non se lo poteva
permettere, vedendo il pallore di quel viso aveva giurato a sé stesso di non
dovervi mai più assistere ad una scena come quella, aveva giurato che avrebbe
protetto tutti i suoi cari ad ogni costo.
L’omicidio era previsto, quasi
necessario per mettere finalmente al sicuro la sua famiglia, l’aveva previsto
fin da subito ma non aveva calcolato i sensi di colpa e cosa ancor più grave il
piacere che ne sarebbe derivato. La sensazione di pace dovuta a quello
stringere un po’ più la mano attorno a quel collo, e quegli occhi che non lo
abbandoneranno mai, che non lo lasceranno mai più dormire senza svegliarsi nel
mezzo della notte urlando in preda
agl’incubi.
Guardò ancora una volta il soffitto in cerca della anche più
minuscola crepa. Ascoltò i battiti del cuore di tutti riconoscendoli per la
loro diversità, ma poi si concentrò solo sul più vicino, era forte deciso e batteva
troppo velocemente per andare tutto bene, allarmato dalla velocità di quel
cuore così importante per lui si gettò verso il luogo da cui proveniva. Aprì
velocemente la stanza e si ritrovò di fronte a Jessy completamente nuda se non
per delle mutandine nere.
L’aveva già vista nuda ma non gli aveva mai fatto
quest’effetto. L’osservò non curandosi di ciò che avrebbe potuto pensare lei,
la pelle pallida interrotta solo da due aureole rosa e dai ciuffi corvini che
gli ricadevano dalle spalle era la cosa più bella che avesse mai visto. Gli
venne spontaneo avvicinarsi per toccarla, per soddisfare questa sua piccola
curiosità ed il formicolio che prima era solo una leggera sensazione si espanse
concentrandosi nel basso ventre. Le sfiorò piano la pancia priva di ombelico
per risalire verso i seni morbidi e solo allora si accorse della pelle d’oca
della ragazza
“Hai freddo?”
“No”
Kyle risalì con la mano verso il collo sfiorandole la nuca e
andandosi infine a posare sulla sua guancia. Smise di scrutare il suo corpo e
la guardò dritta negli occhi, lei sostenne lo sguardo poiché non c’era
imbarazzo tra loro.
Le loro menti si conoscevano fin troppo bene trasmettendosi
a vicenda sensazioni, informazioni e sentimenti ma i loro corpi reagivano in
maniera nuova a quei contatti, mettendo in secondo piano la razionalità
offuscata da sensazioni prepotenti nuove ed eccitanti. Sensazioni che li
tormentavano per la loro natura astratta, cercavano di trovare delle regole
logiche sotto cui anche questa nuova chimica poteva sottomettersi ma capirono
soltanto che ad ogni tocco seguiva una reazione sempre più intensa.
Curiosi si
spogliarono e scoprirono a vicenda, provando nuovi tocchi e sperimentandoli
sull’altro per vedere le sue reazioni fino a quando un gemito ben udibile uscì
dalla bocca di Kyle. Lui era del tutto sconvolto dalla reazione del proprio
corpo alle carezze di Jessy, d’altra parte lei si sentiva potente per essere stata
lei a provocare quel suono.
Dopo quel primo gemito ne seguirono altri, sempre
di più quando lei sentì un’onda di eccitazione
avvolgerla e lasciarla appagata
e stravolta dall’intensità di quella, subito dopo la
provò anche lui e da quel
momento i giochetti innocenti cessarono e presero posto la malizia, la
voracità
la fame dell’altro. Fratelli e insieme compagni, uguali
chimicamente ma diversi
nello spirito, i loro gesti divennero impazienti, cercavano un modo di
congiungersi ma non sapevano come fare, certo c’era la teoria ma
in quel
momento si sentivano impotenti e la ragione venne offuscata
dall’istinto. Trovarono la combinazione giusta per i loro corpi e
si unirono finalmente in
una cosa sola, a dividerli solo una patina di sangue.
Spero che vi sia piaciuta, io non sono sicura di volerla continuare perciò ditemi la vostra! Alla prossima BlancheMadame
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