Please, go away.

di devonneislouder
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ok, è una one-shot e vorrei che voi la leggeste. 
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with love.

-Demi ti prego, non farlo- mamma picchiava i pugni contro la porta. La sentivo ansimare, preoccupata. -Lasciami, ti prego- Le risposi sentendola piangere.
Il mio braccio sanguinava, il mio cuore anche. Avevo la schiena contro la porta di camera mia ed ero seduta per terra.
Mi tremavano le mani e le gambe.
-Mamma ti prego, lasciami- continuavo a ripeterle. Mi bruciavano i polsi, e tanto. Alzai la testa al soffitto e le lacrime iniziarono a farsi sentire.
Mi facevo schifo, ero io il problema.
Avevo ancora l'arma in mano, la stringevo forte. -'Demi smettila, non serve a niente'- continuavo a sentire la voce di mia mamma impaurita.
Le sue urla, le sue preoccupazioni. Volevo solo piangere e basta.
Continuavo a guardare i tagli, e mi sentivo sempre più male.
Era come se qualcuno mi avesse detto di essere inutile al mondo. Come se mi avessero detto -Demetria, non servi a niente qua-.
Sentivo i miei polsi morire, non avevo più niente da fare. Urlavo dentro di me, sperando che qualcuno mi sentisse.
Misi le mani tra i capelli e cercai di rilassarmi. Mi accovacciai sentendo il cuore battere più veloce del solito.
Papà entro di colpo in camera, prendendomi per mano. -Demi, cavolo- Mi disse in lacrime.
Vidi la persona che credevo potesse essere il mio eroe. -Sai papà, ti voglio bene-.
Era la frase che gli dissi a quattro anni, quando ancora non sapevo che cosa stesse succedendo.
Mi continuava a stringere i polsi, non rendendosi conto di quanto mi facevano male.
-È tutta colpa tua- indicó mia mamma. Iniziarono a litigare, come sempre.
Era come se fossi ritornata indietro nel tempo, cavolo. Lei gli urlava, in continuazione.
-Basta, per favore-.
Prese dal bagno del disinfettante e delle bende per coprire i tagli.
Stavo morendo dentro, volevo urlare quanto stessi male ma quello che mi uscì era solo un -scusami mamma-.




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