Dovevo
scrivere
questa fics dopo aver finito l'altra ma l'ispirazione era tale, che
non ho resistito e l'ho cominciata subito. La scriverò
intervallandola all'altra. Come promesso a Citosol a cui la dedico,
sarà per la prima volta per me, incentrata su Athos e
Aramis, anche
se il mio d'Artagnan avrà un ruolo ampio ;)
Spero
vi piaccia,
spero di non deludervi. E' la prima volta che scrivo una A/A.
Come
sempre,
commenti e critiche sono i benvenuti.
Prologo
– Una scelta dolorosa
Cosa sono io? Donna, uomo, entrambi o
nessuno dei due?
Queste domande le frullavano nella testa da
giorni e non
riusciva mai a darsi risposte certe. Non sapeva più chi era,
qual'era il suo posto nel mondo e il suo scopo nella vita.
Era stata prima una ragazza di buona
famiglia, felice e
spensierata...
Poi era stata una giovane donna innamorata
che aveva
pianto la perdita del suo uomo troppo presto...
Infine era diventata una persona in cerca
di vendetta...
Aveva rinnegato se stessa, ciò
che era stata fino a
quel momento, la sua stessa identità... Si era finta uomo,
era
diventata un uomo, un moschettiere pronto a tutto pur di vendicare
chi aveva amato. Si era ricostruita una vita, un'identità,
una sua
storia tanto diversa da quella che era stata in realtà,
aveva
cambiato città e si era trovata nuovi amici, nuove
abitudini, un
nuovo modo di vivere.
E infine la vendetta era arrivata.
Quell'attesa di
incontrare i suoi nemici, di affrontarli, di sconfiggerli, l'aveva
tenuta su, l'aveva spronata ad inventarsi e a vivere quella vita
tanto diversa da quella che doveva essere in origine.
Aveva finito col crederci davvero in un
certo senso...
Di non essere Renèe, di essere Aramis il moschettiere, di
essere
uomo, di appartenere a quel mondo fatto di duelli, di lotte di
potere, di bevute con gli amici nelle osterie di Parigi.
Ma poi, tutto era cambiato...
Chi aveva ucciso Francois era morto,
vendetta era stata
fatta!
E tutto ciò su cui si era
fondata la sua vita a Parigi
era naufragato. Era tornata ad essere Renèe... O forse no,
non più
Renèe ma nemmeno più Aramis. Piuttosto, una
strana via di mezzo fra
le due identità che aveva vissuto...
Che senso aveva restare a Parigi?
Che senso aveva continuare a essere
moschettiere? Il
capitano De Treville l'aveva aiutasta, le aveva retto il gioco
finché
lei aveva avuto uno scopo per stare nei moschettieri, ma ora...? Gli
anni sarebbero passati e presto si sarebbe vista la
diversità fisica
fra lei e i compagni maschi che la circondavano. Il capitano De
Treville avrebbe rischiato guai se si fosse scoperto il suo segreto e
ora non aveva più scusanti per stare in un corpo di
combattenti dove
non aveva diritto di rimanere, in quanto donna.
Certo, a Parigi c'erano i suoi amici ma...
Che amicizia
era in fondo? Profonda, certo, ma basata su una menzogna. Solo
d'Artagnan sapeva la verità e l'aveva appresa in maniera
fortuita
non certo per sua volontà. Athos e Porthos invece non
sapevano
niente, ne era certa, si fidavano di un'amico che in realtà
non
esisteva. Già... Aramis non esisteva e se era esistito, ora
non
c'era più, non aveva più motivo di essere...
Che fare? Dire tutto e sorbirsi le
conseguenze?
Avrebbero capito? Oppure l'avrebbero odiata? Non sapeva e non voleva
saperlo, non ne aveva il coraggio. Le sue amicizie erano piccole e
preziose certezze in quella sua vita che di certezze ne aveva
poche...
Non poteva più restare a Parigi,
non poteva più essere
moschettiere, ne era certa. Non aveva più senso... Ma non
poteva
nemmeno tornare ad essere Renèe... E quindi doveva
reinventarsi una
nuova vita, una vita al bivio fra la ragazza che era stata e il
moschettiere che aveva combattuto per il re.
Meglio andare, meglio comunicare solo a De
Treville le
sue motivazioni...
Odiava gli addii e non ce l'avrebbe fatta a
salutare per
sempre i suoi tre amici...
Meglio sparire e lasciare un dolce ricordo
di Aramis il
moschettire, piuttosto che partire dicendo la verità, con la
paura
di venire ricordata solo come una grande menzogna.
Era stato duro, aveva temuto di prendere
quella
decisione ma alla fine, le era apparsa come la più logica...
Sarebbe partita, avrebbe iniziato una
nuova, strana vita
lontana da tutti... Un pò donna, un pò uomo,
senza legami e senza
passato.
Ricominciare da zero, non aveva altra
scelta.
Mansonne era morto, non aveva
più senso essere
moschettiere e non poteva più stare a Parigi, fingendosi
l'uomo che
non era. Non poteva, col passare del tempo e senza più uno
scopo
davanti a lei, quel segreto l'avrebbe distrutta e allontanata dai
suoi amici.
Di loro avrebbe serbato il ricordo
più prezioso.
Erano stati anni felici, nonostante tutto.
Grazie a
loro...
Mai avrebbe dimenticato Porthos, grande e
buon'amico,
sempre allegro e senza pensieri per la testa.
Mai avrebbe dimenticato il giovane e
coraggioso
d'Artagnan che aveva intrapreso una carriere che, ne era certa,
l'avrebbe portato in alto...
Mai avrebbe dimenticato... il bel tenebroso
Athos. La
mente, l'intelligenza fatta persona... Se fosse stata una persona
diversa, se avesse avuto una vita diversa e scopi diversi, per Athos
avrebbe potuto provare ben altro che una profonda amicizia... In cuor
suo, l'aveva sempre saputo. Ma sapeva che OGNI cosa le era preclusa
con lui e che, oltre all'ammirazione, nient'altro avrebbe potuto
unirla al moschettire. E poi, Francois non se ne sarebbe mai andato
dal suo cuore... e non era ancora pronta a lasciarlo andare per
sempre...
I suoi amici avrebbero sofferto per la sua
improvvisa
partenza, forse l'avrebbero odiata ma poi se ne sarebbero fatti una
ragione... Erano persone vincenti e sapeva che nella vita avrebbero
sempre primeggiato su tutti, dimostrando il loro valore immenso
presso il re, la corte, i moschettieri.
Quel mondo non le apparteneva
più però, ormai... Per
lei non ci sarebbe stato un futuro roseo, lei non sarebbe mai potuta
andare da nessuna parte... E se fosse rimasta, sarebbe solo
diventata un peso probabilmente...
Già... iniziare di nuovo da
zero...
Scelse il posto, un piccolo villaggio
rurale nella
Francia centrale.
Un posto tranquillo, in campagna...
Trovò una piccola casa isolata,
nei campi, a qualche
centinaio di metri dal paese. Un posto tutto suo, conosciuto da
nessuno. Gente semplice che lavorava nei campi da mattina a sera, che
forse si sarebbe chiesta chi era quella strana donna che viveva sola,
come un'eremita e che si vestiva da uomo... Ma poi si sarebbero fatti
gli affari loro, presi dalla durezza della vita di campagna. E
l'avrebbero accettata con la bonarietà e la
cordialità che solo la
gente semplice sa avere verso il prossimo...
Era questa la nuova vita che aveva deciso
per se. Non
avrebbe nascosto a nessuno di essere una donna ma avrebbe continuato
a vivere come quando era un moschettiere, con abiti maschili,
galoppando quando ne aveva voglia, senza costrizioni in bustini e
abiti pieni di trine e merletti.
Senza legami, in un posto dove nessuno la
conosceva e
dove nessuno l'avrebbe giudicata.
Lasciò Parigi di notte, in
incognito, dopo aver parlato
con De Treville...
La sua avventura parigina era finita,
così come i
legami forti che l'avevano tenuta legata a quella città per
tanto
tempo...
Le piangeva il cuore, non avrebbe
più rivisto i suoi
tre migliori amici...
Ma era giusto così, ne era
certa...
E per dieci anni di Aramis il moschettiere
non si seppe
più nulla...
Molta acqua scorse sotto i ponti della
Senna, prima che
i moschettieri e il loro mondo tornassero a bussare alla porta di
quella casa di campagna che si era scelta come eremo... Sotto forma
di tre bambini pestiferi che si erano messi in guai più
grandi di
loro...
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