“Ancora lì, fissa?”
“Yup.” “Te
ne vai se ti scrivo una drabble?” “Nope.”
“Se divento
indicibilmente prolissa e passo le 500?”
“Iniziaaamo a
discuterne, baby.” “Ma poi di lasciarmi scrivere
quelle cose su
ICO ecc ecc ancora non se ne parla?”
“Perspicace.”
E niente. Ho rivisto il capitolo 9 e il
dialogo fra questi due mi ha uccisa in prima partita e mi uccide tre
volte ora che riesco a leggerne i sottintesi. Non si fidano.
Cioè
Jowd non si fida (salvo intuire le ragioni del gesto con 6 capitoli
di anticipo perché è Jowd e c'ha il cervellino
vispo, anche se un
po' tarato), Cabanela non può sbottonarsi perché
boh, avrà paura
di mandare a rane tutta l'operazione e conterà di spiegarsi
dopo. My
baby will come around and all that, sarebbe mica la prima
volta
che fa tiri del genere. La tensione di questa frattura apparente
è
bellissima e W il capitolo 9, ecco.
Leggere il bianco
Le notizie colavano, in prigione.
Chiacchiere oltre le sbarre, stralci di telefonate, pagine di
giornale si depositavano sul fondo della sua cella come gesso
bagnato, ammucchiato mese dopo mese in una figura che aveva poco a
che spartire con i quadri che giacevano nell'angolo.
Jowd non pretendeva di aver dipinto la
verità, ma era il suo ricordo e avrebbe preferito mantenerlo
intatto. Candido, per così dire.
Se lo trovò davanti fuori dalla
prigione, e non ci aveva pensato e non era pronto e non aveva davvero
mai creduto che sarebbe andato tutto bene fino in fondo, per andare
dove poi, per fare cosa se meritava l'ergastolo e gli dèi
parevano
concordare o non l'avrebbe incontrato proprio lì proprio in
quel
momento, che distrazione inutile quell'intera nottata. Era un buon
treno di pensieri per evitare di concentrarsi davvero sull'uomo che
scuoteva la testa, deluso e impaziente, e con un arco aggraziato
della mano gli puntava un revolver al petto. Lo scoprì
cresciuto
nella sua giacca immacolata, indurito, illeggibile: gliela ricordava
addosso come uno scherzo fra ragazzi, diventato per sbaglio troppo
serio. Il bianco gli doveva essere rimasto impresso a pelle. Lo
portava con una fierezza distaccata, senza battere ciglio nel tenere
di mira la stessa persona cui in altri tempi aveva coperto le spalle.
Persona, poi. Aveva sperato di potersi considerare amico.
Evidentemente no.
Illeggibile era sempre stato, Jowd
concesse all'amarezza, al di là delle sue memorie consunte
dagli
anni con i loro significati incisi che potevano essere o non essere
stati intesi all'origine. Era sempre stato lesto a nascondersi sotto
un inchino e una parola strascicata, maaaai la più ovvia,
baby,
seguendo un personale gioco delle tre carte di serio e faceto. Ma
Jowd aveva potuto assistere sereno a quei teatrini, forte di una
fiducia cieca che non aveva bisogno di riprove in corso d'opera.
Quello era il suo quadro. La verità
dell'oggi gli stava di fronte. L'aria della notte sapeva di pioggia e
di ferro e di gesso bagnato.
Non parlò più del necessario –
laddove per necessario s'intenda rispedire al mittente l'humour nero
battuta per battuta, a viso aperto, mentre il non necessario include
spiegare le scelte di cinque anni prima o condividere i fantasmi del
passato tornati in visita. Tenne le braccia stanche alzate e in vista
sotto il tiro della pistola fino ai crampi, senza chiedere sconti in
confidenza (solo in fondo, ma per noia, e per noia gli venne
concesso).
Però.
Gli guizzò in corpo un lampo di
rabbia, incendiando nervi che non ricordava di avere, quando l'altro
ebbe finito di declamare un dolore per la sua imminente dipartita che
non trovava riscontro nella sua freddezza né nelle sue
azioni.
Raddrizzò la schiena e lo fissò dritto in faccia,
imponendosi la
calma, imponendosi solo la curiosità neutra di scoprire con
che
coraggio quella persona che gli era diventata estranea potesse parlare di lacrime e raccoglimento. Lo
fissò con insistenza, chinando il capo e aguzzando lo
sguardo sotto
le sopracciglia arcuate perché la luce della luna poteva
giocare
scherzi, ma no.
Cabanela aveva gli occhi rossi di
pianto.
(“Lo fa perché è la cosa giusta da
fare, Sissel. In fondo, sono un criminale condannato.” Cauto
pessimismo.)
La cosa delle lacrime viene detta
davvero, beninteso. In modo un pochino over the
top, magari
(giusto un pochinino: "And when I looked up, my eyes full of
tears, there you were, baby" ISPETTORE PER FAVORE, LA DECENZA
XDDDDDDD), ma non credo che se la stesse inventando del tutto:
Cabanela aveva combattuto per anni con la sicurezza residua che Jowd
era lì sospeso in prigione, che la sua inchiesta privata,
per quanto
disperata, non aveva scadenza. E di punto in bianco sorpresa, no, ora
è condannato a morte. Game over. Se uno in questa situazione
dice
che è andato a osservare un minuto di silenzio e ci ha speso
due
lacrime, io ci credo. Poi nel gioco Jowd gli sparla dietro con Sissel
come una portinaia consumata, quindi è ovvio che non abbia
:capito:
un accidenti né tantomeno si fidi (“Pronto,
è il Chicken
Kitchen?”). E Cabanela che sembra che trolli anche
quand'è
serissimo non aiuta. Però Jowd riesce a capire la sfumatura
della
legalità che è la vera ragione del gesto di
Cabanela e che altro
senso può avere, in quel contesto, l'ultima frase canonica
che
riporto nella fanfic? Imho, è come se almeno con una
frazione di
cervello avesse voluto provare a credergli e avesse provato a fare un
ragionamento da Cabanela-che-posso-ancora-considerare-amico che
terminasse così nel suo arresto. Giungendo alle stesse
conclusioni.
Così, una piccola speranza, cui poi non è che
creda davvero (perché
è Jowd, che sul comodino al posto della Bibbia ha la legge
di
Murphy) ma che resta un'ipotesi concreta.
Vorrei esporre anche ALL OF MY FEELINGS
riguardo al lancio del cipollone che è tanto nonsense per
trama (non
poteva certo sapere in tale dettaglio come si sarebbe sviluppata la
situazione fino al cap. 15!) quanto potenzialmente carichissimo di
caratterizzazione, ma credo che me li terrò per drabble a
parte XD
L'intera fanfic viene un po' da una
conversazione con Shari a seguito di ripassino di cap. 9... la vocale
strascicata che non è mai la più ovvia
è un'osservazione che mi è
venuta dall'osservare Shari stessa che rifà Cabanela.
C'è un metodo
nella follia e non è il più scontato =o diavolo
d'un ispettore!
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