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Nota:
Altra storia sul nostro Orlando... Beh Kaori questa la dedico a te!! ^^ Grazie,
sono contenta che ti sia piaciuta!! Ah... è grazie a lei e alle sue minaccie
che la pubblico!! ^-^
Disclaimer:
Questa storia, che è il frutto della mia fantasia ed ha il solo scopo
di divertire, è stata scritta con tutto il rispetto per Orlando Bloom,
attore che apprezzo molto. Stessa cosa per tutti gli altri personaggi citati.
Al Sapore
Di Nebbia
Non era la prima volta che Orlando si fermava a dormire a casa della sua vecchia
amica d'infanzia, Katia, ma questa volta fu totalmente diverso...
Quando passava a New York preferiva farsi ospitare da Katia, la classica americana
sulla via dell'obesità e una simpatia unica nel suo genere, piuttosto
che trovarsi in una camera d'albergo tutto solo con i suoi pensieri, armi a
doppio taglio per uno come lui.. ma, come già detto, questa volta fu
totalmente diverso.
Questa volta Katia non era sola, aveva deciso di ricavare un po' di soldi affittando
una camera della sua casa troppo grande per essere abitata da una sola persona.
Quando Orlando lo seppe accettò comunque di buon grado la proposta dell'amica
di dormire sul divano-letto nel soggiorno, tutto pur di non ritrovarsi ancora
da solo o comunque con delle altre celebrità, aveva bisogno di un po'
di riposo e di una buona dose di tranquillità con un pizzico di divertimento
che non faceva mai male!
Sì, Orlando accettò, ma non aveva calcolato ciò che sarebbe
successo...
-Orlando, questa è Nadine, la mia coinquilina- li presentò Katia
Al primo impatto fu tutto tranquillo, anche troppo... certo, Nadine era bella,
ma non al livello delle ragazze che era solito frequentare lui e, quel giorno,
era conciata piuttosto male: nonostante fosse pomeriggio inoltrato indossava
ancora la "tenuta da casa": pantaloni larghi blu scuro di un vecchio
pigiama e un'altrettanto larga maglia celestina che non dava certo ragione alle
sue rotondità! I capelli castani chiari erano raccolti in modo disordinato
in un qualcosa che doveva assomigliare ad un'alta coda.
-Piacere- sorrise Orlando cercando di non ridere.
Nadine si calcò meglio sul naso i suoi occhiali da vista dalla montatura
blu -Allora sei davvero l'attore! Non volevo crederci!-
-Già, lei è come San Tommaso, se non vedo non credo!-
Nadine fece una spiritosa linguaccia a Katia, le diceva quella frase almeno
una cinquantina di volte al giorno! -Piacere!- gli sorrise finalmente. Un sorriso,
un sorriso che il ragazzo constatò essere molto piacevole...
Solo in seguito Orlando imparò a conoscere più o meno bene Nadine
con tutti i suoi pro e i suoi contro ma soprattutto imparò ad osservare
alla perfezione quel sorriso..! Constatò che lei era una persona molto
razionale anche se spesso si isolava per immergersi nei suoi pensieri e nel
suo mondo, cosa per la quale Orlando non voleva restare solo, in fondo lo sapeva,
lui aveva paura dei propri ragionamenti perché sapeva che se si fosse
fermato a pensare più del dovuto tutto il bel mondo in cui era stato
catapultato così frettolosamente non gli sarebbe apparso poi così
grandioso e avrebbe scoperto, forse, che gli calzava anche un poco stretto..
Constatò che Nadine era suscettibile, anche troppo, anzi, per Orlando
davvero troppo! Non si faceva mai mettere i piedi in testa anche se ci arrivava
molto vicina... in totale il ragazzo la delineò come una persona profonda
che non riusciva mai ad esprimersi al meglio, ad esternare i propri sentimenti
e si teneva tutto dentro. Un'analisi quasi perfetta.
Orlando si accorse di molte caratteristiche della personalità di Nadine
che non avrebbe mai immaginato di poter scoprire in una persona, insomma, la
delineò al meglio e solo dopo si accorse di avervi fatto davvero troppa
attenzione a quella ragazza che vedeva girottolare per la casa...
Ma tutto questo si sviluppò nell'inconscio di Orlando che riuscì
a scoprirlo solo quel giorno di fine settembre...
-Non essere sgomento, troveremo una soluzione!- esclamò Katia porgendo
all'amico una tazza fumante di thè caldo
-Quale!- disse con la faccia abbattuta -Devo trovare una ragazza che mi accompagni
stasera all'inaugurazione della mostra di Viggo, e non può certo essere
un'accompagnatrice o una modella senza cervello! Ci vuole qualcuno che abbia
almeno un po' di stile, di classe, diamine!- Orlando incominciò a girare
lentamente il thè col cucchiaino poggiando poi le labbra alla tazza e
mettendo su una specie di broncio che sapeva faceva sempre un grande tenerezza
all'amica -Perché non puoi venire tu, Katy?-
Katia sospirò -Orlando!- l'ammonì e poi divertita disse -Che figura
ci faresti con una balena di cento chili?! E poi stasera davvero non posso,
devo andare da mia sorella per aiutarla con i suoi pargoletti scatenati!-
Restarono in silenzio per un bel po' finché sentirono la porta aprirsi
ed entrare in casa un'infreddolita Nadine -Che freddo ragazzi!-
-Non dovevi essere con Donald? Non ti ha riaccompagnata lui?- chiese scettica
l'amica
-Donald...- sussurrò lei togliendosi il lungo cappotto grigio -Oh no,
doveva tornare velocemente a casa, sai che abita dall'altra parte della città..!-
disse a stento con un sorriso forzato sulle labbra
Katia inarcò un sopracciglio e girandosi verso il piano della cucina
versò del thè in un'altra tazza, porgendola all'amica che si era
seduta anche lei al tavolo. -Io ancora non capisco cosa aspetti a lasciarlo!-
-Katy!- l'ammonì Nadine -Io non posso...- abbassò lo sguardo
-Perché?! Per far piacere a tuo padre che stima quell'uomo solo per il
fatto di essere un rozzo avvocato?!-
-Ti prego basta! Tu non sai nulla!-
-So quello che basta! Che lui ti tratta in maniera oscena, come un giocattolino
pronto per l'uso! E che... che tu non lo ami più da un bel pezzo, ormai!-
Nadine fece per ribattere, ma non trovò le parole, o meglio, non trovò
assolutamente niente da controbattere, sapeva che l'amica aveva fottutamente
ragione! Abbassò lo sguardo sul suo thè scuro per poi guardare
Orlando che finora se ne era stato tutto il tempo zitto, sorseggiando il suo
thè, ma con le antenne ben ritte a seguire ogni singola parola di quella
conversazione anche se naturalmente non lo aveva dato a vedere.
-E tu, grande attore?- incominciò con aria interrogativa -Come mai davanti
ad una tazza di thè di Katia? Qualche problema?- domandò scettica.
-Uhm..- grugnì lui in segno di sì -Devo trovare una ragazza per
stasera che mi accompagni ad una mostra- spiegò velocemente, ma subito
dopo aver detto queste parole un'idea gli balenò in testa e con un'occhiata
d'intesa con Katia, spostò lo sguardo su Nadine che se ne stava rannicchiata
sulla sua sedia con la tazza di thè bollente in mano... -Beh, che c'è?-
-No! No e poi no! Ho detto di no! Non ho intenzione di andare ad un ricevimento
dove si troveranno solo persone famose, mi sentirei come un pesce fuor d'acqua!
Non ho intenzione di accompagnare questa sottospecie di attore! Punto e chiuso!-
più o meno furono queste le parole di Nadine dopo che le fu esplicata
la brillante soluzione, ma si sa, l'insistenza di Orlando è unica nel
suo genere, riusciva a batterlo solo Dominic, e l'opera di persuasione di Katia
altrettanto!
Era per queste ragioni che ora si stava guardando allo specchio con indosso
un tubino nero con la gonna che le arrivava appena sopra il ginocchio, aperto
sulla schiena che si intravedeva da dei nastri neri uniti fra loro ma soprattutto
una bella scollatura sul davanti che metteva in risalto il suo bel seno senza
però renderla volgare.
-Stai benissimo!- esclamò Katia, ma ancora non era soddisfatta della
sua opera. Nadine sbuffò facendo svolazzare alcuni capelli e subito l'amica
decise di legarle i capelli in uno chignon anche se alcune ciocche le ricadevano
irrimediabilmente sul viso. La truccò con un leggero ombretto bianco,
un poco di mascara sulle ciglia lunghe e un chiarissimo rossetto sul rosastro
che le rendeva le labbra lucenti e brillanti, le mise agli orecchi un paio di
orecchini a cerchio abbastanza grandi argentati, infine le fece calzare un paio
di decolleté nere. Ora era davvero pronta.
Orlando era nel soggiorno, aveva indossato uno smoking nero con sotto una maglia
rossa, stava scalpitando ormai da cinque minuti dicendo che sarebbero arrivati
in ritardo ma appena vide Nadine si chetò in un secondo, restando con
la bocca socchiusa e gli occhi sgranati fissi sulla figura della ragazza.
-Beh, di' qualcosa!- l'incitò Katia
-Lo so, non sono all'altezza!- a questa frase Orlando sembrò riprendersi,
riacquistò un minimo di dignità e gli uscì dalla bocca
senza nemmeno pensarci un -Cazzo, no!- che gridò quasi, ma poi si affrettò
a proseguire la frase con molta più calma e con un tono davvero dolce
-Sei... sei semplicemente perfetta..- e sorridendo le si avvicinò. Nadine
abbassò un poco la testa per non far notare che era arrossita, era da
tanto che qualcuno non le faceva un complimento così e poi, in fondo,
era anche un attore che la stava apprezzando...
Orlando notò il suo imbarazzo e così, da bravo cavaliere qual
era, le porse il braccio per avviarsi e raggiungere la "festa".
Fu allora, tutto si consumò in quegli attimi.. in quei momenti e fu per
tutta la durata della serata che Orlando si rese conto di star amando il sorriso
di quella ragazza, di non poterne più fare a meno..
L'inaugurazione della mostra fu un vero e proprio successo, sia per l'autore
che per tutti gli invitati.
Nadine si stupì di se stessa e, anche se si sentiva un po' fuori luogo,
riuscì a parlare liberamente con tutti e a divertirsi. Trovò i
quadri di Viggo molto interessanti e molto belli, e così parlò
a lungo con l'autore e i più appassionati di arte e pittura. Conobbe
gli amici di Orlando, che la trascinava con sé presentandola a questo
e quello, abbracciandola e sorridendo come un cretino, cosa che non passò
certo inosservata agli occhi della ragazza che naturalmente riuscì solo
a pensare negativamente, pessimista com'era, e a quelli di Orlando stesso che
si sentiva veramente cretino, ma non riusciva a fare a meno di comportarsi a
quel modo e soprattutto non riusciva a stare lontano da quella ragazza, come
a proteggerla da tutta quella gente e da quel mondo dello spettacolo o forse...
forse per tenerla solamente vicino a sé..
Ma questo suo comportamento non passò inosservato nemmeno agli amici
e soprattutto ad uno in particolare..
-Allora? E' la tua nuova fiamma?- gli chiese Dominic a fine serata indicando
con un cenno della testa Nadine
-Ma che dici! No!- mise subito le mani avanti con una finta aria da menefreghista
-E' un'amica di Katia, quella che sta qua a New York, te la ricordi?-
-Il bolide di simpatia?- chiese scherzoso -Come fare a dimenticarla?! Sei ospite
da lei, ora?-
-Sì, Nadine è la sua coinquilina- tagliò corto sperando
che l'amico la smettesse di guardarla con quell'aria allupata! Ma Dominic non
era certo il tipo da sorvolare su argomenti così interessanti ma non
era nemmeno il tipo da fregare la ragazza che vedeva interessare ad un suo amico,
per quanto questo fosse cocciuto!
-Uhm... allora, vediamo un po'..- incominciò Dom portandosi una mano
sul mento come a ragionare -..hai detto che non ti interessa questa bellezza,
giusto? Allora posso provarci io!- sorrise furbamente osservando Nadine ma guardando
con la coda dell'occhio la reazione di Orlando che, con un'occhiataccia, sentenziò
un brusco e impassibile -No.-
L'amico rise -Non lasciartela scappare, testardo come sei!- esclamò battendogli
una mano sulla spalla.
Dopo quella conversazione Orlando rimase piuttosto turbato e così decise
di andare a salutare tutti e levare le tende, del resto era già abbastanza
tardi e molte persone erano già andare via.
-Nadine?- la chiamò alla fine, sottraendola alla conversazione che stava
tenendo con Ian McKellen e così, si ritrovarono in ascensore in un silenzio
alquanto imbarazzante. Orlando non ci stava davvero più con la testa
si sentiva estremamente scoperto e per di più non riusciva a comportarti
con disinvoltura e malizia come era suo solito. Nadine era leggermente preoccupata
dal comportamento del ragazzo e arrivò addirittura a pensare di avergli
fatto qualcosa e l'unica cosa che le veniva in mente era quello di averlo fatto
"sfigurare" ma in fondo ce l'aveva portata lui a quell'inaugurazione!
Proprio non capiva..
Improvvisamente Orlando pigiò il bottone che fece fermare la discesa
dell'ascensore.
La ragazza sgranò gli occhi non capendo veramente più niente e
con un poco di ansia che le saliva addosso balbettò -Che.. che fai..?!-
Lui non la guardò nemmeno, stava picchiettando con le dita della mano
sulle proprie gambe e sembrava ipnotizzato da quel movimento. Anche lui era
piuttosto agitato e con un rimescolio di sentimenti e sensazioni che non riusciva
più a riconoscere e lo stavano mettendo davvero in crisi.
-Insomma Orlando!- sbottò Nadine -Che ti prende? Insomma smettila di
comportarti in questo modo assurdo!- Niente, nessuna risposta. Ma cosa diavolo
stava facendo? A cosa stava pensando? Fece un sospiro e si avvicinò a
lui poggiandogli una mano sulla spalla -Orlando?- lo chiamò in un sussurro,
dolcemente.. Quel gesto sembrò risvegliarlo, scioglierlo e, sorridendole,
le chiese - Ci sei mai stata in cima a questo grattacielo?-
-No... ma...-
-Allora è ora di vedere lo splendido panorama che si vede da qua!- e
così dicendo pigiò il tasto dell'ultimo piano e l'ascensore cominciò
a salire..
Ormai era da qualche minuto che stavano guardando il panorama della città
che con tutte le sue luci era bellissima e ancora di più il poterla vedere
da un'altezza del genere.
-Davvero stupendo- si strinse nelle spalle Nadine, rabbrividendo ad una folata
di vento freddo e così si passò una mano sul braccio come per
riscaldarsi un poco, ma quando sentì le braccia di Orlando circondarle
la vita e i suoi pettorali ben scolpiti sfiorarle la schiena, sussultò,
sentendo un brivido caldo percorrerle la colonna vertebrale.. niente di meglio
per riscaldarsi..
-Orlando?!- balbettò stupita
-Hai freddo?- le domandò allora lui, riacquisendo un po' del suo abituale
comportamento, e appena lei annuì la strinse di più fra le sue
braccia facendola aderire ancora di più al suo corpo.
Nadine arrossì e cercò di non sembrare un pezzo di ghiaccio, rigida
com'era diventata, ma nessuno poteva rimanere tale nel caldo abbraccio di Orlando,
e in quel momento, certo, non lo era davvero! Sentiva i muscoli tesi del suo
petto pigiati sulla schiena, le sue braccia stringerla forte e le sue mani sfiorarle
una un fianco e l'altra un braccio. Una strana sensazione invase il suo corpo
e constatò che così doveva essere anche per Orlando che le poggiò
la testa sulla spalla e, respirando il suo buon odore, le baciò il collo...
Fu un breve, brevissimo momento che per loro durò molto ma molto di più,
ma da quegli attimi cominciò dentro di loro un instancabile lavoro che
non gli permetteva di non pensare l'uno all'altra... insomma, fu da lì
che cominciò davvero tutto...
Era passata almeno una settimana da quella sera, ma Nadine non la smetteva
di pensarci. Era stato tutto magnifico e poi mai nessuno aveva avuto tante premure
con lei come Orlando quella sera. Il fatto era che a stare con Donald aveva
rinunciato a tutte quelle coccole e premure che hanno due fidanzati. Donald
era un tipo rigido e si faceva sempre come voleva lui e di certo non poteva
dare a vedere i suoi presunti sentimenti per lei. A pensarci bene Nadine concluse
che in fondo Donald non doveva amarla affatto, magari all'inizio era stato così,
come per lei, ma poi, ora, stava con lei solo per comodo.. insomma, il favore
di suo padre era una cosa non da tutti che faceva proprio al caso di Donald,
giovane avvocato bastardo sulla cresta dell'onda!
Decise, doveva lasciarlo. Ma come? Lei non voleva dare un dispiacere a suo padre,
sapeva che era un uomo burbero ma con dei grandi sentimenti e poi... in un certo
senso, aveva anche paura di lui... Però quella era la sua vita e non
poteva rovinarla a quel modo! Era decisa, lo avrebbe lasciato! Sì, prima
o poi...
Appoggiò le buste della spesa sul tavolo e cominciò a rimettere
a posto le cose quando sentì la porta del bagno aprirsi e fare in suo
ingresso nella stanza un assonnato Orlando. Nadine si fermò ad osservarlo,
faceva davvero tenerezza a quel modo! Portava un pigiama di Katia che questa
gli aveva obbligato a portare, doveva pur sempre dormire in soggiorno e la casa
era abitata da due ragazze! I pantaloni gli stavano larghissimi ma corti e la
maglia a maniche lunghe era ugualmente troppo larga per il fisico snello di
Orlando. Si doveva essere alzato da poco perché oltre ad indossare ancora
il pigiama aveva i capelli portati un poco lunghi tutti scaruffati! Era davvero
buffo ma, allo stesso tempo, tenero..
Il ragazzo si passò un mano sul volto sbadigliando e si mise a sedere
davanti al tavolo -'giorno..- disse ancora con la voce un poco impastata dal
sonno
-Buongiorno pelandrone! Sai che ore sono?-
-Uhm?!- inarcò un sopracciglio lui, raggiungendo con lo sguardo l'orologio
appeso al muro -Mezzogiorno?!- esclamò sorpreso
-Ebbene sì! E poi un'altra brutta notizia..!- lo informò Nadine,
arrivatagli davanti e poggiando una mano sul tavolo -..Katia oggi sta via tutto
il giorno, rientrerà domani nel pomeriggio-
Orlando sembrò pensarci un poco poi le chiese con faccia ebete -E allora?-
-Allora vuol dire che dovrai mangiare le schifezze che ti preparerò io!-
Il ragazzo spalancò gli occhi, gli era capitato solo una volte di assaggiare
una prelibatezza cucinata da Nadine, fu un giorno che lei passò tutto
in cucina facendo almeno una cinquantina di torte perché non gliele veniva
bene una! Il risultato non fu molto orribile, una torta un po' bruciacchiata
e troppo zuccherata, ma tutto sommato non cattivissima. Orlando riguardò
l'orologio -Allora si progetta di mangiare tra cinque ore?- le chiese ironicamente
col sorriso sulle labbra
Tutto sommato il pranzo andò bene e quell'inizio pomeriggio passò
come gli altri senza però la presenza di Katia che le animava un poco.
Orlando e Nadine non parlavano mai molto, troppo impegnati ognuno nel proprio
lavoro. La ragazza quando non era fuori nello studio di architettura dove lavorava
ma era in casa, si chiudeva nella propria stanza e non ne usciva quasi mai.
Stava lavorando ad un grosso progetto assieme ai suoi due collaboratori ed era
sempre molto impegnata. Orlando, invece, più che altro, bighellonava
sul divano del soggiorno, immerso nella lettura di due o tre copioni.
Quando Nadine si affacciò dalla sua camera lo trovò sul divano
con le gambe in su poggiate al muro e la testa inclinata all'ingiù, sempre
con lo sguardo fisso su un copione. Restò a guardarlo per qualche minuto.
Aveva indossato un paio di pantaloni larghi con delle grandi tasche laterali
mentre sopra aveva un maglione bordeaux abbastanza largo. Aveva tirato indietro
i capelli che gli ricadevano a boccoli sul viso illuminato dalla tiepida luce
di settembre che filtrava dalla finestra. Era davvero bello, se non si fosse
saputo che faceva l'attore poteva benissimo essere scambiato per un modello.
Nadine si accorse di essersi soffermata fin troppo ad osservarlo e poi, messo
in quella strana posizione, era davvero buffo.
-Hai usato troppo il cervello che devi rifornirlo velocemente di sangue?- gli
chiese fra l'ironico e il sarcastico.
Orlando sentendo la voce della ragazza tirò un altro po' indietro la
testa per vederla, anche se al contrario -E tu hai deciso di prendere una boccata
d'aria dopo tanto lavoro chiusa in quella stanza?-
Lei lo guardò ancora un attimo poi, incrociando le braccia al petto,
disse -Più o meno..-
-Bene!- esclamò il ragazzo dopo ancora un attimo di silenzio. Era sempre
così quando parlavano insieme, dovevano sempre lasciare una piccola pausa
tra una risposta e l'altra, come se stessero pensando se era propriamente giusto
ciò che stavano per dire ma, soprattutto, per osservare meglio l'espressione
dipinta sul volto dell'altro. Orlando si alzò velocemente dal divano,
si infilò le scarpe da ginnastica e tornò a guardare la ragazza
-Andiamo-
-Come?- gli chiese perplessa seguendolo nell'ingresso dove lui prese il giubbotto
dall'attaccapanni e si limitò a ripeterle ciò che aveva detto
prima -Andiamo-
Nadine l'osservò qualche istante guardarla e fermarsi a scrutare nei
suoi occhi. Pensò che in fondo si poteva anche fare, non le sarebbe dispiaciuto
passare un po' di tempo assieme ad Orlando. Era presto, ma non aveva nessunissima
voglia di rimettersi a lavorare, per oggi riposo! Con un sorrisetto sulle labbra
s'infilò il cappotto e mentre scendevano verso la macchina di lui gli
chiese -Dove?-
-Un posto lontano, sperduto, dove non ci sia anima viva-
Nadine si fermò -Mi devo preoccupare?- domandò ironica aprendo
lo sportello dell'auto
Lui le sorrise posando le braccia incrociate sul tettuccio della sua macchina
-Sì!- e così salì seguito a ruota dalla ragazza. Prima
di mettere in moto si girò verso di lei e, prendendole il mento tra le
mani, le disse seducente -Magari sono io a dovermi preoccupare... e non mi dispiacerebbe
affatto! Mi hai dato proprio una bella idea..-
Nadine lo guardò arrossendo un poco ma poi, improvvisamente, scoppiò
a ridere ma non spiccicò parola, anche quando Orlando accese la macchina
e partirono verso una meta non ben definita.
Si fermarono in una cittadina di mare dove trascorsero la maggior parte del
tempo sulla spiaggia. Non era una giornata fredda ma era pur sempre settembre
inoltrato e non c'era davvero anima viva sulla spiaggia. Dopo i primi momenti
incerti riuscirono a spezzare il ghiaccio ed a parlare più liberamente
fra loro. Si ritrovarono più volte a rincorrersi ed a schizzarsi come
due cretini, ma si divertivano..! Insomma stavano passando una bella giornata
insieme e, soprattutto, senza pensare ognuno ai rispettivi problemi e angosce!
Ripercorrendo i loro passi sulla spiaggia per tornare alla macchina, si stavano
rincorrendo per l'ennesima volta, quando Nadine si fermò per riprendere
fiato buttandosi a sedere sulla fine sabbia. Dopo poco Orlando la raggiunse
sedendosi a sua volta, accanto a lei. Avevano tutti e due il fiatone e si stavano
riposando guardando il cielo che ormai stava assumendo i colori del tramonto.
-Sembriamo due bambini- gli sorrise Nadine guardandolo di sfuggita mentre le
rispondeva a quel sorriso. Le era sembrato una vita che non si sentiva così,
in quello stato d'animo così tranquillo ma allo stesso tempo sempre all'erta
a tutte le sensazioni che provava. Era da una vita che non si sentiva così
in sintonia con una persona, era la prima volta, dopo tanto tempo, che si trovava
così bene assieme ad un ragazzo. Orlando stava entrando nel suo cuore
troppo velocemente e di questo se ne stava accorgendo, ma non voleva! C'erano
mille motivi per non volerlo, e lei non voleva che fosse davvero così..!
Primo, lei stava con un ragazzo anche se pensava di lasciarlo, ma questo la
induceva a pensare che Orlando fosse per lei solo un diversivo per dimenticare
totalmente Donald e, in qualche modo, per difendersi, ma più ci pensava
e più capiva che quell'idea era solo una stupida menzogna creata dalla
sua testa e che in realtà lei provava davvero dei forti sentimenti verso
Orlando. Secondo, lui era un attore e, bene o male, sarebbe ripartito da New
York, la sua vita era troppo complicata e lontana da quella di lei! E terzo,
ma non meno importante, lui poteva avere tutte le donne che avesse voluto, perché
interessarsi proprio a lei? E poi, diamine, lui la poteva considerare solo un'amica,
o almeno quello, in fondo era da poco che si conoscevano..!
Se avesse saputo che non era così forse non avrebbe reagito in quel modo...
Orlando decise che doveva fare qualcosa, insomma, non ci stava capendo più
nulla. Sapeva solo che quando si trovava con quella ragazza smetteva di pensare
e ragionare e, soprattutto, smetteva di comportarsi come l'Orlando-bambinone-attore.
Aveva ormai capito che Nadine non gli era del tutto indifferente, ma da qui
a provare tutte quelle sensazioni che aveva quando era in sua compagnia...!
Che.. che provasse veramente qualcosa di più..?
Insomma, fatto sta, che non poteva assolutamente restare in quella situazione!
Gli dava alla testa e basta! Era deciso, doveva fare qualcosa, ma non sapeva
davvero cosa. Un'altra volta quell'altra parte di sé l'aveva abbandonato.
Sospirò, si sentiva davvero cretino. -Però è bello, non
trovi?- disse alla fine.
Nadine si girò verso di lui non capendo -Cosa?- gli domandò teneramente
-Comportarsi proprio come due bambini..- Sembravano veramente tornati all'età
di quindici anni... incapaci di rendersi conto dei propri sentimenti e imbarazzati
delle diverse situazioni in cui si potevano imbattere..
Nadine sorrise continuando a perdersi in quei suoi occhi scuri da cucciolo.
Ora, doveva farlo ora.
Posò una mano sul suo volto, spostandole una ciocca di capelli e, senza
smettere di guardarla, le si avvicinò facendo sfiorare i loro nasi. Sentì
il suo respiro sulla guancia e attirandola a sé le posò le labbra
sulla bocca, incominciando a baciarla lentamente.. Era come se il tempo si fosse
fermato solo per loro. Erano immersi in una marea di sensazioni proprie solo
a loro.. Piano piano Orlando le fece aprire delicatamente la bocca per poter
approfondire quel bacio e lei si lasciò andare trasportata dalle mille
emozioni che quel ragazzo le stava facendo provare. Sì, perché
in quel momento Orlando non era più l'attore o la star sulla cresta dell'onda,
no, in quel momento lui era solamente Orlando, il ragazzo.
Ma improvvisamente Nadine, come risvegliata da una specie di trans, scansò
Orlando da sé, abbassando poi lo sguardo. Lui la guardò non capendo,
in fondo aveva risposto al suo bacio, qualcosa doveva significare! Perché
allontanarlo dopo?
-Io...- balbettò lei portandosi una mano sulla fronte -Oddio... scusami
Orlando...-
Restò immobile a guardarla, mentre lei cominciava a singhiozzare, davvero
non capiva. Sentiva dentro di sé un sentimento di rabbia e delusione
o forse... era solo paura? Senza pensarci oltre le posò le mani sulle
spalle -Calmati...-
-No, Orlando, io...- altro singhiozzo -Io... Donald...-
Immediatamente apprese il problema. Donald. Lei era fidanzata e anche da diversi
anni, ma non era tutto finito per lei? Katia non aveva detto che lei non lo
amava più? O forse... anche lei aveva paura?
Come aveva fatto prima, senza pensarci, l'abbracciò. Rimasero così,
senza dire più una parola, per molto tempo. Quando finalmente si sentirono
un po' più calmi decisero di tornare a casa e di parlare di quell'avvenimento
un'altro giorno. Ora erano entrambi troppo stanchi e confusi..
Orlando spense il motore della macchina. Si erano fermati davanti alla casa
di Katia. Restarono immobili, ognuno sempre perso nei propri pensieri. In tutto
il tragitto non avevano spiccicato parola..
-Allora... non sali?- si girò verso di lui Nadine
-Vado da Elijah-
-E... pensi di tornare a dormire?- chiese tornando a fissare le mani che non
facevano che tormentarsi, posate sul suo grembo.
Orlando sembrò rifletterci qualche istante -Non so..-
-Ah... ok..- balbettò. Restò ancora un attimo in macchina, pensando
a qualcosa da dirgli, ma aveva la mente vuota, così aprì lo sportello
dell'auto e scese. Rimase in piedi, fissando quel maledetto sportello. Stava
per riaprirlo quando sentì il rombo del motore, Orlando aveva messo in
moto la macchina. Rinunciò.
Accese il motore ma rimase fermò con la mano sulla chiave. Picchiettò
le dita dell'altra mano sul volante. Pensò che forse avrebbe dovuto parlarle,
non gli piaceva quella situazione. Stava per aprire il finestrino e richiamarla
quando la vide girarsi e andare verso la porta d'ingresso di casa. Rinunciò.
Nadine girò la chiave nella toppa della porta ed entrò in casa.
Orlando prese con tutte e due le mani il volante, pigiò sull'acceleratore
e schizzò via.
Stava vagando per le strade della città, ancora non era sicuro di fare
la cosa giusta parlando della sua situazione ad Elijah. Ma dopo un ponderato
ragionamento arrivò alla conclusione che quella era l'unica cosa che
poteva fare. Aveva scartato quasi di getto anche Viggo, in quel momento era
troppo impegnato con le sue mostre e tutto e poi, non sapeva se avrebbe capito..
era una persona che stimava molto e molto intelligente, sì, ma aveva
anche degli anni in più di lui. A Dominic non pensò nemmeno, l'avrebbe
solo preso in giro, da sempre si prendevano in giro loro due e poi, gli aveva
già detto, secondo lui, cosa doveva fare! Billy era tornato subito in
Scozia dopo la mostra e così non gli rimaneva che parlare con Elijah
e, francamente, era stato il primo a cui aveva pensato! Sapeva di potersi fidare
di lui e anche se magari all'inizio l'avrebbe buttata sull'ironico era sicuro
che avrebbe capito.
Non ci pensò più, tirò dritto per casa Wood, sperando che
l'amico fosse ancora a casa di mamma, e per sua fortuna fu così!
Quando Elijah vide la faccia di Orlando capì subito che c'era qualcosa
che non andava e così senza troppi rigirii di parole si fece raccontare
ciò che era successo, davanti ad una fetta di torta preparata da mamma!
Sorrise quando Orlando ebbe finito. Poteva comprendere bene cosa stesse provando
l'amico. Non gli rise in faccia, ma provò a farsi delineare ancora meglio
la situazione prima di dargli un suo giudizio. E allora parlarono un altro po'
insieme e, alla fine, l'unico consiglio che Elijah fu in grado di dargli fu
quello di andare subito da lei e chiarirsi. Come aveva pensato lo stesso Orlando,
se in un primo momento aveva risposto al bacio, doveva significare qualcosa,
no?! E poi parlare con lei della situazione era comunque una buona cosa e avrebbe
aiutato entrambi. Elijah provò a considerare i vari aspetti che avevano
fatto fare a Nadine quella scelta, ma non la conosceva bene, anzi, si erano
scambiati sì e no tre frasi quella sera della mostra. Ma era deciso,
convinto che l'unica soluzione, quella migliore, fosse proprio quella di risolvere
insieme quella situazione!
Beh, in fondo Orlando le sapeva già tutte quelle cose, sapeva che doveva
chiarirsi con Nadine ma parlare con Elijah gli aveva riordinato le idee, lo
aveva fatto calmare, insomma, gli aveva fatto bene. Elijah, da persona ragionevole
qual'era, gli aveva detto tutte quelle cose che voleva sentirsi dire, tutte
quelle cose che ti fanno classificare una persona come amica.
E così Orlando andò via da casa Wood, ringraziando Lij e pronto
per affrontare quella situazione al meglio. Certo, era stato un duro colpo per
lui capire di aver avuto bisogno delle parole di un amico per tornare lo stesso
Orlando che tante volte gli aveva fatto superare situazioni ben più complicate,
ma quella volta quella donna lo aveva spiazzato in tutto e per tutto. Ora, però,
era carico. Accese il motore della sua auto e partì a tutta velocità.
In un attimo fu sotto casa, indeciso se suonare o entrare per conto suo con
le chiavi. Quando l'aveva lasciata sembrava dispiaciuta al pensiero che lui
potesse non tornare a casa per la notte, poteva farle una sorpresa! Guardò
l'ora: le dieci e mezzo di sera. Non era per niente tardi e avrebbero avuto
un sacco di tempo per parlare..
Si decise, girò la chiave nella serratura ed entrò in casa. Era
tutto buio, che stesse già dormendo?! Si tolse il giubbotto e lo poggiò
sull'attaccapanni, restando immobile con le mani a mezz'aria poggiate ancora
sull'indumento. Di chi era quel giubbotto nero accanto al cappotto di Nadine?
No, non poteva essere... non lui!
Orlando si passò una mano fra i capelli e si diresse in salotto. Camminò
davanti e indietro per la stanza per un bel pezzo. Non sapeva che fare. Ne era
certo, nella stanza assieme a Nadine ci doveva essere Donald! Ogni tanto li
sentiva parlare a voce un po' più alta ma non riusciva comunque a distinguere
ciò che dicevano. Non sapeva davvero che fare.
Prese a camminare avanti e indietro per il salotto, cercando una possibile soluzione,
ma sapeva bene che in realtà non stava pensando a nulla se non ad indovinare
cosa stesse succedendo in quella stanza. Si sorprese ad essere geloso, non riusciva
a non pensare a Nadine e a quell'uomo insieme e a non arrabbiarsi come un bambino
capriccioso. No, lui non lo voleva! Diavolo, non poteva averla un'altro uomo!
Si diresse velocemente verso l'ingresso, ma sentendo la porta della camera di
Nadine aprirsi tornò silenziosamente in salotto e fece in modo da non
essere visto...
Nadine attraversò velocemente l'ingresso e si fiondò in cucina.
Sbuffò prendendo un bicchiere e versandoci dell'acqua. Basta, doveva
dirglielo! Quanto avrebbe retto ancora? Doveva dirgli che fra loro era finita...!
Doveva farlo! Bevve tutto d'un sorso e fece per sciacqua il bicchiere ma due
mani si posarono sulle sue, intrappolandola fra il suo corpo e il mobile della
cucina.
Nadine sussultò per un attimo -Che fai?- balbettò alquanto nervosa
-E dai Nadine..- sussurrò il ragazzo baciandole il collo -Perché
sei così restia alle mie coccole stasera?-
Coccole?! Quando mai erano state tali?! Le venne da pensare -No ora no..- si
scrollò dalla presa dell'uomo, lavando il bicchiere e riponendolo al
proprio posto. Quando si girò trovò Donald che la guardava serio
con un'aria cupa -Ora mi dici cosa hai fatto!-
-Co...come?- balbettò calzandosi meglio gli occhi sul naso..
Orlando non osava affacciarsi alla porta della cucina anche se ne aveva davvero
voglia. Voleva vedere cosa stava succedendo, voleva vedere Nadine. Restò
in ascolto, poteva sentire chiaramente le voci dei due.
-Che ti è successo?- le chiese Donald accarezzandole una guancia per
poi far scivolare, sensuale, la mano sul seno della ragazza.
-Niente, niente!- si affrettò a dirgli lei scostandosi nuovamente da
lui. A quel punto si incazzò sul serio. Lui non poteva essere rifiutato
così, poi per ben due volte! Si avvicinò a Nadine e, prendendola
per i polsi, l'imprigionò fra il proprio corpo e il muro -Nadine! Come
diavolo ti stai comportando?!- esclamò guardandola dritto negli occhi
-Mi stai facendo male!-
-Nadine!- la richiamò ancora una volta lui stringendosi di più
al suo corpo
-Mi stai facendo paura...- sussurrò mentre la paura aumentava dentro
di lei
-Ah sì? Ora ti faccio paura?- la scosse lui che ormai aveva perso le
staffe
Intanto Orlando si era avvicinato alla cucina, non capiva cosa stesse accadendo,
ma sentiva nascere dentro di sé una gran rabbia! Avrebbe voluto spaccargli
la faccia subito a quell'uomo!
-Nadine... Nadine..- biasciò Donald prima di baciarla con foga senza
che lei rispondesse -Cosa cazzo ti prende!-
-Donald, ti prego..!-
-Sta zitta!- urlò prendendo a sganciarle la camicetta e a baciarle il
seno
-No, Donald! Fermati! Ti ho detto di no!- cercò di tirarlo via da sé
Nadine -Donald, ti prego!- Non capiva cosa stesse succedendo, non voleva Donald,
non lo voleva e basta. Continuava a rifiutarlo! Ed ora...? Donald non si era
mai comportato così... cosa gli stava prendendo? Era davvero arrabbiato,
si era sentito rifiutato, ok.. ma non poteva comportarsi così! Provò
ancora a reagire ma come tutta risposta l'uomo la strinse ancora di più
a sé. No, lei non... non voleva!
-Eh!? Non ti piace? Dimmi che non ti piace!- gli gridò lui baciandole
nuovamente la bocca con prepotenza
Se prima Orlando aveva solamente pensando di spaccargli la faccia, ora non ci
vedeva più dalla rabbia e il suo pensiero stava diventando certezza!
-Lasciami andare, Donald!- cercava di allontanarlo Nadine battendogli i pugni
sulle spalle, mentre delle lacrime erano cominciate a scendere dai suoi occhi
scuri.. Ora era davvero terrorizzata! -Lasciami... lasciami...-
Ormai Orlando era al culmine, aveva aspettato sperando che quell'uomo la smettesse
ma visto che continuava imperterrito l'unica cosa che poteva fare era quella
di uscire allo scoperto. Ma aveva decisamente perso la testa, era incazzato
come non mai e non ci vedeva più dalla rabbia..! Senza ragionare entrò
in cucina e tirò via quell'uomo dal corpo di Nadine, facendolo cadere
a terra dall'altra parte della stanza -Ti ha detto di smetterla!-
-Orlando..- bisbigliò la ragazza senza capirci più nulla. Era
rimasta sorpresa dalla reazione di Donald ed ora, vedersi comparire così
dal nulla Orlando, l'aveva confusa ancora di più. Come d'istinto si chiuse
con le mani la camicetta e si passò una mano fra i capelli scomposti.
-E tu chi saresti? L'attoruccio da quattro soldi?- lo guardò con astio
l'altro, rialzandosi da terra
Orlando non l'ascoltò nemmeno -Ti stava dicendo di lasciarla andare!-
disse tra i denti guardandolo con rabbia
-Ah! E' per lui? Eh, è per lui?- puntò l'indice contro Nadine
-Eh, signorina? Vuoi l'attore?- si avvicinò -Te lo faccio vedere io l'attore!-
e così colpì l'altro con un pugno su una guancia
-No!- gridò Nadine avvicinandosi ad Orlando che era finito a terra, ma
non fece in tempo a posargli una mano su una spalla che lui era già ripartito
verso Donald, colpendolo con un pugno ben assestato sul naso -Basta! Basta,
smettetela!- gridò mentre ormai le lacrime avevano libero sfogo sul suo
viso, ma i due non sembravano intenzionati a fermarsi. Nadine era disperata,
non sapeva cosa fare! D'istinto prese una sedia l'alzò un poco da terra
e la fece ricadere sul pavimento cosicché fece un rumore acuto. Orlando
e Donald si allontanarono l'uno dall'altro guardando la ragazza, per poi tornare
a puntarsi ma Nadine, prontamente, si intromise tra i due. -Ho detto basta!-
Il silenzio che seguì fu davvero peso, si poteva palpare con mano la
tensione che si era creata. Alla fine fu Donald a interrompere quella situazione
-Cazzo, di' qualcosa!-
-Mi hai fatto paura!-
-Ma cosa volevi farle? Violentarla, magari?- si intromise Orlando
-Sì, violentare la mia ragazza!-
-Ti aveva detto di fermarti e non l'hai fatto!-
-E' la mia ragazza e ci faccio ciò che voglio senza venirlo a raccontare
ad uno come te!-
Orlando fece per ribattere ma Nadine lo precedette -Basta!- si fermò,
esitò un attimo ma poi alzando lo sguardo verso Donald disse -Vattene-
-Andarmene?- esclamò sarcastico il ragazzo
-Vattene..-
-Ma sì! Facciamo i conti domani!- si diresse verso l'uscita seguito dai
due -Ma sì! Facciamo domani!- prese il suo giubbotto
Doveva farlo e doveva farlo adesso! -No! No, Donald... non hai capito... è
finita! E' finita tra di noi!-
-Ma cosa...- balbettò guardandola sorpreso -E cosa dirai a tuo padre,
eh?- la provocò
-La verità! Che ho smesso di amarti da ormai troppo tempo! E' questa
la ragione Donald, e lo sai anche tu..- disse abbassando lo sguardo
-No, no... Oh, no!- esclamò puntando l'indice contro Orlando -C'entra
lui, vero?-
Orlando intanto lo stava guardando in cagnesco, aveva paura che facesse ancora
del male a Nadine e stava sempre all'erta senza un pensiero in testa se non
Nadine.
-Orlando non c'entra proprio niente! Sei tu il problema! Siamo noi il problema!-
Donald li guardò ancora per un attimo -E' così, diavolo, è
così!- poi, finalmente, se ne andò sbattendo la porta.
Nadine rimase immobile, con lo sguardo fisso sul pavimento. L'aveva fatto, aveva
lasciato Donald... ma non era così che voleva farlo..! Piano piano cominciò
a singhiozzare e a piangere, restando là, immobile al centro della stanza.
Orlando le era dietro, non sopportava di vederla in quello stato. Cercò
di calmarsi un poco, era ancora arrabbiato con quel viscido uomo! Sospirando
le si avvicinò sfiorandole una spalla con una mano, voleva consolarla..
ma per tutta risposta ebbe un -Vattene! Vattene anche tu!-
Si portò quella stessa mano che l'aveva toccata alla bocca. Stava male,
la sua Nadine stava male e lui non poteva lasciarla così! Senza pensarci
troppo le si avvicinò e l'abbracciò da dietro, stringendola a
sé. Non gli importava se si sarebbe arrabbiata!
Sussultò, non si aspettava una cosa del genere! Lo scostò subito
girandosi verso di lui per poi superarlo e andare nel salotto -Ma che volevi
fare?- gli gridò contro -Volevi ammazzarti, eh?! Donald è il doppio
di te! E poi mi sbaglio o fai l'attore? Fai una parte dove ti serve un occhio
viola?!- Era terrorizzata e sconvolta e in più si era presa una bella
paura per Orlando... aveva capito che quel ragazzo era diventato davvero importante
per lei..!!
Orlando la guardò non capendo, ma in quel periodo ci aveva fatto l'abitudine!
Era ancora arrabbiato con Donald perché stava facendo del male a Nadine
e perché non aveva più sopportato di vedere le sue mani sul corpo
di lei... No, voleva averla solo lui.. ora che aveva capito che qualcosa gli
era nato dentro per quella ragazza... -Volevo aiutarti! Oh, scusa se ho impedito
che ti facesse del male!- sbottò arrivandole davanti
-Poteva farti male sul serio!- gli diede due pugni sul petto. A quelle parole
sorrise, aveva avuto paura per lui? E così fece una cosa inaspettata
agli occhi di Nadine che pensava di dover discutere ancora: le posò delicatamente
una mano su una guancia e con il pollice portò via le lacrime che le
ricadevano sugli zigomi arrossati e avvicinandola a sé le sussurrò
a fior di labbra -Non piangere... Non voglio vederti piangere..-
Questo era l'Orlando che conosceva. Questo era l'Orlando affascinante e terribilmente
sexy..
-Orlando..- si aggrappò alla sua schiena stringendosi a lui -Ho avuto
tanta paura..!- disse poi abbassando lo sguardo e spostando la testa sulla spalla
del ragazzo -Se non fossi intervenuto lui...-
-Shhh- l'interruppe accarezzandole i capelli -E' tutto passato, ora ci sono
io qui...-
Si girò un poco per vedere l'orologio, erano quasi le sette del mattino
ormai. Tornò a guardare la ragazza che dormiva distesa accanto a lui
sul letto.. Quella sera alla fine, dopo averla calmata un poco, si erano addormentati
sul letto di lei. Non avevano parlato di loro. Non era quello il momento adatto.
Orlando si era svegliato già da un po' e la stava osservando dormire.
Era distesa supina mentre lui era messo su un fianco. Ora aveva un sorriso rilassato,
forse dovuto al fatto che si era addormentata fra le sue braccia?!
Anche sulle sue labbra comparve un sorriso e come se lo avesse sentito Nadine
aprì gli occhi, trovandosi davanti al più bel sorriso che avesse
mai visto..
-E' presto ancora..- le mormorò scostandole una ciocca di capelli dal
viso
Lei sorrise allungando un braccio e posando la mano sulla guancia di Orlando
-Grazie..-
-Di cosa?- fece finta di essere sorpreso
-Di essere tornato, di essere qua... con me..-
Le sorrise, per poi abbassare lo sguardo -Io non so di preciso cosa provo per
te..- si fermò respirando profondamente -..ma sono certo che è
un qualcosa che va ben oltre l'attrazione fisica e l'amicizia, Nadine..- Non
lo fece finire, posandogli l'indice a premere sulle sue labbra. Gli sorrise,
sapeva che per lui, da quanto era orgoglioso, era stato già abbastanza
difficile dire quelle parole, le bastavano quelle.. ora, anche senza parole,
sapeva cosa provava Orlando per lei, ne era certa, così come lui poteva
sentire i sentimenti che Nadine provava nei suoi confronti..!!
La guardò per quale istante prima di avvicinarsi a lei e baciarla.. Un
bacio semplice per suggellare quei loro sentimenti. Ora sapevano cosa provavano,
il resto si sarebbe sistemato col tempo..
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