Radio
Ami la
radio perché non si spegne mai.
La spia
brilla e il suono si rifiuta di incrinarsi, là dove ogni
altra luce
è stata ingoiata dal nero e dal rosso; lei rimane al tuo
fianco,
instancabile, e splende azzurra nel buio fatiscente, canticchiando la
sua samba senza il minimo errore.
È
solitudine questa? Stupidi, stupidi umani – gli oggetti non
ti
abbandonano mai. Il flusso di elettroni non si interrompe, il
circuito
non si guasta, non riversa misero sangue sui pavimenti.
Quale
imperfezione, pensi, nella tua razza. Le persone si consumano; le
radio non hanno fine né inizio. Le note sono lì,
identiche a se stesse, come i cadaveri; ma loro hanno un respiro e
danzano in
circolo, mai pallide, mai fredde. L'olio dei macchinari scorre
fluido; il tuo sangue è quasi fermo, strizzato nelle vene
fino a
svanire. E mentre l'acciaio splende di rosso, perso in mari di
cemento e luce artificiale, la tua pelle è slavata,
più fredda del
muro, più fredda del metallo.
Certo, non
era la sorte più prevedibile. Andarsene qui ed ora, con un
cubo tra
le braccia e un moto perpetuo di samba in sottofondo.
Ti va bene
lo stesso. Non è poi così male, dopotutto,
finché ci sono loro.
Per
il tuo
udito, finalmente, il ritmo si dirada e si spegne. Per i muri e per i
pistoni, invece, riparte di nuovo. Senza fiato, senza fine.
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Come ho
già detto spesso dopo aver giocato Portal, ho un certo qual
fetish per la sua ambientazione intrisa di dark. Soprattutto, amo molto
come in Soviet
Russia Aperture Science le macchine controllino gli umani.
L'unica compagnia in questo luogo alienante, pieno di trappole meccaniche, è costituita da un tipo di radio e due
tipi di cubi. So what?
85.2 FM è una raccolta, una raccolta di missing moment dove
impiegati della Aperture o soggetti test affrontano il sottile confine
tra vita e morte, molto più spesso cadendo nella seconda
opzione. In compagnia, ovviamente, del cubo e/o della radio.
Un grazie a chiunque leggerà, e a presto!
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