Pool-parties e aurore boreali 7
Pool-parties
e aurore boreali
by
Isidrinne
Bentornati... Sempre a
corto di parole vi auguro
a
nice reading!
:)
Buona
lettura
e i tre
soliti baci a tutti ^^.
DISCLAIMER:
Adam
Lambert, Sauli Koskinen, Tommy Joe Ratliff, Monte Pittman e tutti i
membri della Glamily
che compariranno, come pure Ravi Dhar & the Heartless e i Run
Run
Run sono persone ed entità esistenti di cui non rappresento
la
effettiva realtà ma che ispirano la mia mente di scrittrice
(soprattutto i primi due in questo momento ^^).
Non ho
inoltre alcun scopo di lucro nell'utilizzarne nomi e marchi.
Camera
da letto, interno giorno.
Mentre
in salotto si stava consumando l’ennesima disfatta ai danni dell’ego di
Adam Lambert, Sauli si era nuovamente spogliato e, stanco come avesse
disboscato a mano un ettaro di foresta a casa sua, si era infilato a
letto, scivolando in un sonno sufficientemente profondo da non essere
svegliato da Adam che apre la porta con la leggerezza di un orso nel
sottobosco.
Un
Adam che si blocca sulla porta, e osservando Sauli accucciato tra le
lenzuola scomposte non riesce a trattenersi dall’intenerire lo sguardo.
Non
pensava che sarebbe stato ascoltato quando, in quell’intervista, ha
scherzato sul trovare l’amore sotto le aurore del nord, pensando a un
vichingo…
Ma
invece di un vichingo baffuto su una nave, aveva trovato un elfo
biondo, minuto e esile…
Soltanto
in apparenza, però…
-
Dammit, Honey! Mi avete fatto nero, tu e quell’altro… - pensa mentre si
issa fino al cuscino dopo essersi seduto in fondo al letto ad ammirare
la curva della schiena del compagno appena accennata sotto il lenzuolo.
Gli
si avvicina, mettendo ogni cura nel non svegliarlo, e inizia a
strofinare delicatamente la punta del naso sulla spalla del finlandese.
Sauli
non dà segno di aver percepito qualcosa, o se l’ha fatto, ignora la
timida avance del compagno a bella posta.
Mentre
si stava spogliando, infatti, è stato assalito da una pungente e
irritante sensazione di estraneità che non lo aveva abbandonato,
evidentemente, neanche nel sonno.
Estraneità
a cosa?
All’ambiente,
così pieno di sole, e chiassoso, invadente; alle follie che
le persone fanno pur di apparire accanto a una celebrità; a chi
approfitta della buona fede della gente per far soldi; ai paparazzi che
non ti lasciano un secondo in pace; … a Adam?
Considerandolo
ormai sveglio, Adam continua le sue avances appoggiando la guancia alla
schiena del biondino.
«Rakas»
mormora con un fil di voce, fingendo di dormire, ma in realtà è ben
sveglio, solo...
Adam
non smette di strusciarglisi addosso, costringendo Sauli a smontare la
farsa.
«Ma
ancora non ne hai abbastanza?» gli chiede con il tono meno infastidito
di cui è capace.
«Di
cosa?» ribatte Adam cercando di buttarla sullo scherzo e «Di legnate,
sì grazie, anche troppe, del resto no!» conclude dimostrando di essere
parecchio propenso a richiedere quel certo tipo di coccole…
«Piantala,
dai, Rakas!»
«Oh!
La mia fatina bionda è tanto stanca…» cerca di prendere in giro il
compagno, ottenendo però l’effetto di irritarlo ulteriormente.
A
quel punto infatti Sauli si rivolta contro Adam, e, sbuffando
inviperito «Ti dispiace usare il maschile? SEMPRE!?», scatta in piedi
come una molla.
Adam
rimane sdraiato a guardare il finlandese a bocca aperta.
«Non
ti fa piacere?» gli chiede issandosi a sedere sul letto incrociando poi
le gambe.
«Non
mi è mai piaciuto, neanche a casa…»
A
Adam non sfugge l’ombra che ha velato l’azzurro degli occhi del
compagno, di solito ridenti e allegri, e si alza per raggiungerlo e
cingergli affettuosamente le spalle.
«Nostalgia?»
Sauli
si divincola dall’abbraccio prima di rispondere «Fastidio…»
«Uh?»
esala Adam incredulo.
«Fastidio,
ecco quello che sento…» precisa Sauli con astio «Fastidio per i
paparazzi, per i fan impiccioni, per i californiani, per il sistema,
per tutto!… E voglia di tornare a casa!» conclude serrando i pugni sul
petto di Adam.
Adam,
paralizzato dalla reazione dura del finlandese, non reagisce neanche
quando Sauli si gira dandogli le spalle e «Tutto… anche tu…» sussurra
con voce rotta dai singhiozzi.
«Honey…»
Tornando
a fissare gli occhi ora velati di lacrime in quelli del suo compagno,
Sauli «Anche tu… mi infastidisci…»
Ma
forse infastidire non è la parola giusta; piuttosto, Sauli ha digerito
peggio di quello che pensava il fatto di essere stato messo da parte…
Adam,
strano a dirsi, riesce a capire cosa intende, forse anche grazie alla
lavata di testa di Tommy di poco prima.
«È
per quello che è successo, vero?» domanda tendendogli la mano che viene
quasi immediatamente riempita da quella del finlandese.
«Sì,
l’ho presa male…» ammette recisamente per poi approfondire «Che senso
ha stare qui, lontano da tutto quello che conosco se non posso
condividere tutto con la persona che amo? Anzi, io non posso
condividere niente con te, in realtà… E tu mi vuoi tenere fuori dalla
tua vita… Cosa sono, un giocattolo, un bambolotto da esibire nei red
carpet?»
Lo
sfogo di Sauli è amaro anche per Adam che tentennando lo tira a sé,
sperando che non faccia resistenza.
Sauli
si lascia abbracciare, stavolta e continua a lasciar uscire tutto il
livore e l’amarezza accumulati vivendo in California con Adam.
«Sorridere
nonostante vorresti prendere tutti a pugni, volerti abbracciare,
passeggiare stretto a te e non poterlo fare, e non parliamo di
baciarsi… Lo so che non possiamo, e mi sta bene anche, ma… fa male,
Adam, troppa luce mi sta facendo impazzire…»
-
Mi ha chiamato Adam, di nuovo, con quel che c’è voluto per convincerlo
ad accettare un nomignolo - pensa il cantante affranto dalla
consapevolezza di quanto male è riuscito a fare credendosi nel giusto,
pensando di proteggere la persona che ama.
«Honey…
Sono tornato Adam?» gli chiede sperando di non essere frainteso.
Dal
suo petto bagnato di lacrime, Sauli esita un po’ prima di rispondere
«No, Rakas… Ma sono terrorizzato che possa accadere… se va avanti così…»
Adam
rimane inebetito, come stordito da un pugno in pieno stomaco.
Da
che prospettiva sbagliata aveva sempre visto il loro rapporto!
Il
cantante si rende conto solo ora che la sicurezza che il suo Sauli
aveva sempre ostentato, fin dai primi momenti della loro conoscenza,
era una facciata, come la diva lo è stata per lui…
Il
suo Sauli è tutt’altro che sfrontato e sicuro, e forse il fatto che lui
abbia sempre contato sul consiglio del saggio, affibbiando quel ruolo a
lui, anche se più giovane di età, ha aggravato il suo stato d’animo
fino a questo punto...
Adam
vorrebbe dire qualcosa, consolarlo, ma sente di non riuscire a trovare
le parole adatte e gli sussurra dolcemente soltanto «Honey…» mettendoci
tutto l’affetto di cui è capace, sperando che possa lenire almeno in
minima parte il dolore, poi, del tutto all’improvviso, una frase gli
raggiunge le labbra.
«Mi
sposi?» e, vista la reazione esterrefatta del compagno si affretta a
puntualizzare «non domani, ma… sì insomma…»
Sauli
sorride prima timidamente, poi più apertamente chiudendo la bocca a
Adam con un dito
-
Vai per tentativi, Rakas… Vuoi davvero che io sia felice con te qui… - pensa mentre scuote la testa in senso negativo.
«Honey,
a volte sono un pagliaccio, altre paranoico fino all’eccesso…» prova a
spiegarsi Adam ma Sauli lo interrompe con un bacio.
«Lasciami
finire, ti prego» insiste Adam, consapevole che un simile coraggio di
fare mea culpa non lo troverà mai più «… Sono un bastardo egoista che
se può scaricare sugli altri le responsabilità non si fa pregare, ma se
non va tutto come dice lui dà in escandescenze, sono insicuro, e fingo
di essere uno spaccone che ha la verità stampata nel cervello… Quello
che voglio dire è che ho un milione di difetti, ma devi credermi, non
assolutamente quello di ferire intenzionalmente le persone, e meno che
mai chi amo… o te che sei molto più di un amore per me...»
Queste
parole, Adam le pronuncia d’un fiato, quasi avesse paura di non
riuscire a dire tutto prima di perdere il coraggio di farlo, affondando
il viso nel collo di Sauli, e tenendolo stretto fra le braccia,
massaggiandogli leggermente la schiena.
E
Sauli, rassicurato da quelle parole, o forse solo confortato dal calore
avvolgente del corpo del suo uomo, sospira sul petto di Adam «È
passata, Rakas… L’aurora è spenta, ormai…»
«Uh?»
«Da
noi si dice che quando stanno per cederti i nervi è perché da qualche
parte tra te e il Polo Nord si è accesa un’aurora boreale… La
mia si è spenta ora…» spiega comprensivo, sapendo bene che i loro due
mondi sono distanti come il sole e la luna.
«Honey…
Vuoi dire che non mi odi per costringerti a vivere sotto i
riflettori e al sole tutto l’anno?»
Sauli
sospira sorridendo di fronte a tanta ingenua preoccupazione: Adam ha
solo tre anni più di lui, ma questo basta già a conferirgli l’aura di
maggiore esperienza e di rispetto dovuto a una persona più grande…
Almeno secondo i criteri finlandesi…
Adam
invece, sembra nato per sovvertire ogni canone e ordine finlandese
prestabilito: non solo è di un infantile assurdo, se si tratta di
sentimenti, ma riesce ad essere un totale imbranato preda
dell’irrazionalità più distruttiva, quando una minaccia incombe sulla
sua tranquillità…
«Vuoi
dire che mi è concesso odiarti, Rakas? Che posso permettermi di
detestare la diva?» domanda innocentemente ironico, ricevendo in
risposta un famelico quanto mefistofelico sogghigno.
«Scordatelo!
Honey…» sillaba saltandogli addosso.
«Puoi
solo amarmi… E amarmi… E amarmi… E amarmi…» continua intervallando ogni
frase con un bacio dato del tutto a casaccio sul corpo del finlandese.
«Fino
alla fine del tempo!»
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