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AHS
.:Alice Human Sacrifice:.
.:Prologo
- C'era una volta un piccolo sogno:.
"Bene, bambini, ora lasciate che vi legga una storia", disse la nonna
dall'unico angolo illuminato della stanza in penombra.
I cinque piccoli
si allontanarono dai loro giochi e si sedettero intorno alla vecchia
signora seduta sulla sedia a dondolo, gli occhi spalancati dalla
curiosità. Il fuoco del caminetto lanciava bagliori
tremolanti tutt'intorno a loro, che si riflettevano nei vari specchi
appesi alle pareti e illuminavano gli sguardi dei signori ritratti nei
numerosi quadri.
"Che
cos'è quel libro, nonnina?", chiese la piccola Meiko,
appena undici anni, fissando il grosso volume dalle pagine ingiallite
che la vecchia
signora teneva sulle ginocchia. Il titolo era in grosse lettere
scarlatte, proprio come il vestito della bambina. La nonna la
guardò da dietro le lenti degli occhiali:
"Vedrai, vedrai.
Sono sicura che vi piacerà".
La piccola Meiko
si sistemò meglio vicino al caminetto, pronta ad ascoltare
la storia.
"C'era una volta... un
piccolo sogno".
La voce della nonna si fece improvvisamente estranea, fredda... quasi
nemica. "Nessuno sa chi lo sognò".
"Un... sogno?", disse il piccolo Kaito, tredici anni appena compiuti,
un velo di paura negli occhi
blu.
"Così, il piccolo sogno pensò...",
continuò la nonna senza badare al bambino, "Io non voglio
scomparire. Come posso fare perché le persone mi sognino?".
L'anziana donna fece una pausa ad effetto, durante la quale i bambini
la fissarono con il fiato sospeso, un po' perché curiosi, un
po' perché spaventati da ciò che avrebbero potuto
sentire. L'unico rumore che si udiva era il lieve crepitare del fuoco
nel camino.
"E poi?", chiese timidamente Miku, la più gracile e carina
del gruppetto, nove anni, guardando la nonna da sotto la frangia color
verde acqua.
"Il piccolo sogno pensò e pensò... e alla fine
ebbe un'idea. Attirerò
le persone a me. E allora...".
La nonna sorrise, e nei suoi occhi si accese una luce quasi malvagia, "Allora
saranno loro a creare il mio mondo!".
"Non
mi piace
questa storia!", gridò Len, il più piccolo dei
due gemelli biondi di sette anni, e strinse la mano a sua sorella Rin.
"Nemmeno a me", disse questa, la più coraggiosa dei due,
"c'è qualcosa di strano".
"Non vi piace? Pazienza...". La nonna chiuse il libro. "Preferite
andare a dormire?". I cinque piccoli si scambiarono un'occhiata
impaurita e annuirono. "Come volete".
La nonna li accompagnò su per le scale fino alla loro stanza
da letto. In questa non c'era nessun caminetto, solo un grande letto a
baldacchino che doveva essere appartenuto ad una nobile famiglia del
passato, magari una di quelle famiglie che nascondono segreti e
intrighi di ogni genere. Forse, la stessa di cui erano ritratti i
componenti nei numerosi quadri del piano di sotto.
I cinque amici si sistemarono nel letto, irrequieti. La nonna
appoggiò il libro sul comodino e uscì dalla
stanza.
"Buonanotte", disse prima di chiudersi la porta alle spalle, "e... sogni
d'oro".
Chiuse la porta.
I bambini restarono immobili per qualche secondo.
"Ha detto... sogni?",
chiese la voce della piccola Meiko nell'oscurità.
Poi, nessuno disse più una parola.
SPAZIO
SOPHIE
PER PRIMA COSA!
Sono disperata!
Stavo pubblicando l'ultimo capitolo di questa storia e si è
CANCELLATA TUTTA per sbaglio!
Me misera me tapina -_-
Ma non c'è un momento da perdere, devo ripubblicarla tutta
al più presto!
Comunque...
La prima volta che ho sentito la canzone "Alice Human Sacrifice" e ho
visto il video sono rimasta totalmente stregata. So che già
in
millemila hanno scritto una song fic su questa canzone, ma dovevo farlo.
Nei prossimi capitoli la storia potrebbe avere qualcosa di leggermente
diverso dal testo della canzone: ho preso ispirazione da questo, ma
ciò non significa che non possa lavorare di fantasia.
Aspetto commenti, anche critiche :)
(e dire che quando l'avevo pubblicata la prima volta aveva avuto anche
un discreto successo! siiiigh)
SophIsabella
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