It's Never Too Late;

di AnnEchelon
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"Anna, svegliati cazzo!"

Apro lentamente gli occhi. Un leggero brivido mi accarezza il corpo.
"Che... che succede?"
"Anna, cazzo muoviti!"
Mi passo una mano tra i capelli, cercando di riprendere coscienza.
"Jenny, mi dici perchè cazzo mi hai svegliata?"
"Guarda tu stessa."
Mi prende il viso e lo volta verso destra. Accanto a me, vedo passare quattro uomini, uno dietro l'altro.
Strabuzzo gli occhi.

Non è vero. Forse l' aereo mi ha dato alla testa. No ci posso credere. Sposto i capelli rossicci dagli occhi, forse per vedere bene ciò, o meglio chi, si sta muovendo davanti ai miei occhi.
L'unica parola che riesco a sussurrare è:
"A-adam."


"Anna, Anna, stiamo calme. Non facciamoci prendere dal panico."
"Che cazzo ci fanno loro qui?!" Le sussurro cercando di sembrare normale.
"Anna, magari prendono un aereo, come le persone normali."
"Si, ma... cazzo, sono i Three Days Grace!"
"Ok, vai da loro e chiedi un autografo."
"Come sei stupida." Le dico sorridendo maliziosamente.
"In che senso?" Mi guarda confusa.
Sorrido, sempre con quegli occhi malefici. "Faremo loro una sorpresa quando scenderanno dall'aereo." Guardo Adam, poi gli altri. Non avrei perso quell'occasione solo per uno stupido autografo. Potevo avere di più.

"Anna, sono seduti due posti dietro di noi. Adam e Barry a sinistra, Neil e Brad a destra."
"Ok, perfetto. Ora tu fai finta di andare in bagno, e lasci cadere il cellulare accanto a loro."
"Ma... perchè non il tuo cellulare?"
"Come sei snervante! Ecco, fai cadere il mio!" E le sbatto in mano il mio BlackBerry nuovo di zecca. "Attenta a non romperlo."
"Certo signora!" Mette una mano tesa davanti alla fronte imitando un soldato. Sospiro e la spingo verso il corridoio.
Due, tre, quattro, cinque passi. E' accanto a loro. Non l'ho mai vista tanto impacciata in vita mia.
Fa cadere il mio cellulare. Vedo Neil che lo guarda appena.
"Ehi!"
Missione compiuta.
"S-si?"
"Il telefonino. Ti è caduto." E lo raccoglie porgendolo alla mia amica.
Lei sorride, e sempre con quell'aria impacciata prende il cellulare dalle mani di Neil e lo mette in tasca.
"Grazie."
E si dirige verso il bagno.
Vedo i quattro ragazzi che si lanciano occhiate e scoppiano a ridere. In fondo Jenny è bellissima.
Ha dei capelli biondi e ondulati che le arrivano fino a metà schiena.
Poi quegli occhi verde oliva e quelole labbra rosee e carnose le dannò un'aria da bambola di porcellana.
Quando torna accanto a me rivolge un sorriso a Neil, e quando si assicura che non è osservata da nessuno inizia a saltellare sul sedile, mentre io la guardo ridendo.
"Grande! Ora ridammi il mio telefono."
Il viaggio verso Toronto è fantastico, ci divertiamo a fare foto ai nostri miti senza che se ne accorgano e a urlare come pazze.
Veniamo richiamate per tre volte dalla hostess, che ci dice:
"Scusate, ma vi vedo abbastanza mature per comportarvi in modo adeguato."
Si, mature. Abbiamo ventotto anni ma ne dimostriamo dieci.
Finalmente l'aereo atterra, e finalmente posso dare inizio al mio folle piano.



Nota dell'autrice:
Ehi belli! Piaciuto il capitolo?
A me non tanto, ma vi prometto che i prossimi saranno più belli e divertenti!
Grazie per aver letto comunque
:)







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