Happy
New Year(s)
“Ehi,
piccola. Manca poooco a mezzanotte”.
Con
uno sbadiglio pacifico, Kamila si gira tra le braccia del padre e
stropiccia gli occhi impastati di sonno. Sorrisi e calici si levano
in onore del suo risveglio – Lynne la osserva teneramente,
strizzata sul divano tra due detective di prim'ordine e una valanga
di chiacchiere.
“Non
ci sentivi nemmeno parlare? Devi essere proprio stanca,
sorellina”.
“Oggi
l'orario della buonanotte è abolito” ride Jowd,
scompigliando il
caschetto della sua bambina. “Quanto a ritmi biologici,
però, temo
che il Capodanno non cambi le cose”.
Le
candele oscillano in allegria, sull'albero, disegnando un'ombra alla
lancetta che marcia lentamente verso il dodici – ma la loro
attenzione, adesso, è ben altrove. Liberi dal lavoro, sazi,
si
concedono di dimenticare il tempo; e chiacchierano fitti delle
speranze e dei piccoli sogni di un anno nuovo da cui, in fondo, non
hanno di meglio da sperare.
“E
tu non hai un filo di sonno, Cabanela. Sei abituato ai party
notturni, immagino?”
“Non
vado mai a letto tardi, baby, se non per lavoro” rivela
l'ispettore, sfoderando uno dei suoi sorrisi più netti e
sottili.
“La resistenza me l'hanno costruita le noootti passate in
centrale
sugli archivi”.
Jowd
scoppia a ridere. E' lo stesso gioco, la stessa gioia, da anni.
“Davvero?
Ma guarda. Credevo che tra i dancing e le indagini vedessi l'alba
quasi sempre”.
“Al
contrario. Sono un uomo di virtù inaspettate”.
“Inaspettate
anche per chi ti conosce da più di dieci anni?”
“Ovviameeente,
baby”.
Lynne
si limita a ridacchiare. Quanto è fortunata ad averli
accanto.
“È
ora. Alma, Lynne, guardate!”
Il
gruppo lascia i brindisi e i baci, gli abbracci, i miagolii e gli
uggiolii, spostandosi verso la grande finestra pulita. Dalla terrazza
del grattacielo si vede l'intera città, con le sue luci
tutte
accese, le luminarie e, al centro, la sua minuscola foresta.
“Vieni
su” sorride Jowd, chinandosi a prendere in braccio la
bambina.
“Eccoci”.
In
men che non si dica, il vetro riflette una famiglia serena e la
compagnia di tutti i suoi vicini. Le braccia di Kamila si aggrappano
più forte al collo del papà, mentre da fuori,
come ogni anno, una
lunga serie di fischi e di botti preannuncia lo spettacolo. In
lontananza, appena fuori dal nucleo del centro città, Temsik
Park si
riveste di tutti i colori; e dal cemento e dall'acciaio salgono
applausi e urla di festa, esplosi da una città finalmente
felice.
Da
anni il consiglio cittadino sceglie quel parco come base dei fuochi
artificiali. Ad ogni Capodanno, sotto l'arcobaleno di esplosioni e
scie splendenti, Jowd si chiede se esista un perché.
“Tanti
auguuuri, famiglia” ride Cabanela, sfolgorando di rossi e
verdi e
arancioni sulla sua giacca immacolata. “E la mia baby, vuole
provare qualche passo di tango?”
“Un
altro anno è passato, eh? Quasi fatico a crederlo”.
“Già.
Ed ora ce ne aspetta uno nuooovo. Da zero”.
Siedono
sul divano, soli e quieti; a ciascuno metà dell'ultima
ciambella.
Kamila dorme, rannicchiata su un cuscino a lato, mentre di
là, in
cucina, Alma e Lynne sono raccolte in un fitto chiacchiericcio.
Bevono un tè e forse discorrono di affetti, di regali o di
polli
arrosto.
“Spero
che quest'anno sia stato interessante per te. Sai, ogni volta faccio
un bilancio – sono convinto che ripensarci possa essere
positivo
per l'anno seguente”.
“Io
faccio lo stesso, ma per aaaltri motivi, baby. Mi aiuta a lasciarmi
l'anno passato alle spalle”.
“In
che senso?”
“Diciamo
così, baby.”
Si
alza di colpo, lasciando il posto vuoto accanto all'amico sorpreso, e
inizia una catena di minuscoli passi di danza. Impeccabili,
artistici, eppure buttati lì a caso, su una melodia che Jowd
può
solo indovinare e che, indubbiamente, ha molto più fascino
di
qualsiasi CD.
“Quel
poco che la vita mi ha insegnato... tutto riconduce al proposito di
guardare seeempre avanti. La vita è come una danza,
più o meno
perfetta. Per quanto sia necessario fare l'opposto... be', costruirsi
un futuro senza ombre può rivelarsi mooolto più
emozionante”.
“A
intuito, dico bene?”
Cabanela
schiocca le dita, lanciandosi in una fluida piroetta tra divano e il
tavolino di cristallo. Non si fa problemi; sa che Jowd si fida di
lui.
“Proooprio
così, collega” ride. “A
intuito”.
Si
accorge solo allora del sorriso di Alma e Lynne. Oramai anche i suoi
passi più spericolati non sono più fonte d'altro
che di familiare
allegria.
“Che
ne diiici, baby?”
“Sono
d'accordo. Buon anno e buon lavoro, partner”.
Cabanela
allaccia gli ultimi bottoni, per poi avvolgere il detective in uno
svolazzo di abbraccio. Sa quanto sia impacciato in quel genere di
convenevoli – ma Jowd è un amico sincero ed
è un altro lato della
sua vita danzante, e questo è più che sufficiente
a giustificarli.
E poi che cosa verrebbe a fare, se no, in casa sua?
“A
te” risponde, lo sguardo scuro brillante di vita. La sua
mano, come
in un calcolo dei meglio calibrati, va a posarsi proprio sul cuscino,
sopra una ciocca di capelli viola.
“E
buonanoootte, cara”.
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Un carissimo augurio ai Ghosttrickers della sezione e ai miei
colleghi/amici di fandom X3
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