Nowen
Note: *si
terge il sudore dalla
fronte*
Dunque. Queste fanfiction sono un po' idiote e banalissime, me ne rendo
conto, - e probabilmente
sono pure andata OOC -, però ci tenevo davvero a fare un
piccolo regalino alla mia Alis.
^^
All'inizio avevo pensato a una one-shot Nowen, poi però lei
mi
ha detto che in questo periodo ama il Nowen tanto quanto il Mikita e il
Bikita, e allora ho pensato di accontentarla. Sempre all'inizio,
avrebbero dovute
essere tutte e tre di carattere natalizio, però con Owen e
Michael mi sono fatta prendere la mano dall'introspettivo/angst,
perciò, sì, fondamentalmente c'entrano poco l'una
con
l'altra. #butstill
Quella con Birkhoff è ambientata da qualche parte nella
seconda stagione; quella con Owen nella prima e quella con Michael
è una missing moment della 2x03, ambientata tra il momento
in cui riescono a farsi dire dalla giornalista/agente della Divisione
la sede in cui si trova Ramon e l'arrivo di Nikita e Michael
in Colombia.
Comunque sia, queste drabble/flashfiction sono tutte per lei.
Perché è bella e io sono contenta di conoscerla. Ti voglio bene, tesoro.
<3
(E come al solito non so scegliere i titoli, ma lei lo sa e mi capisce.
*ride*)
Entwined souls
Birkhoff nemmeno ricordava
l'ultimo Natale, prima e dopo la Divisione, che non avesse trascorso
a giocare con
qualche nuovo videogioco,
chiuso nella propria stanza.
Gli rimaneva solo qualche vaga
immagine di un albero addobbato nell'atrio dell'orfanotrofio* in cui
aveva trascorso l'infanzia e dei biscotti di pan zenzero che la
direttrice distribuiva ai bambini la mattina del venticinque.
In ogni caso, mai nella sua vita gli era capitato di comprare un regalo
per qualcuno che non fosse lui. A voler mentire, avrebbe potuto dare la
colpa alla Divisione e alle sue
regole sull'importanza di non stringere alcun tipo di rapporto con
qualsivoglia altro essere umano.
La verità, però, era che fino ad allora non era
mai riuscito a trovare qualcuno
che contasse per lui a tal punto da spingerlo a voler compiere un
simile gesto.
E anche se non aveva mai provato una sensazione simile, seppe che il
calore che gli invase il petto mentre Nikita gli sfiorava una guancia
con le labbra, sussurrando un sincero grazie, nerd,
nasceva dalla consapevolezza di aver finalmente trovato quel qualcuno.
***
Owen non avrebbe proprio saputo dare una definizione precisa al suo
rapporto con
Nikita. Sarebbe stato troppo facile, o forse solo da ingenui,
classificare il tutto come una semplice collaborazione dovuta a
obiettivi comuni. Entrambi sapevano perfettamente che la
volontà
di distruggere la Divisione non era la sola cosa che li univa.
Che a
lui piacesse o meno, in Nikita aveva trovato un animo affine; una
persona con un passato straordinariamente simile al suo. Probabilmente
la prima che fosse davvero riuscita a capire il suo dolore e la sua
volontà di vendicarsi per la perdita della persona
amata.
Nonostante questo, esitava a parlare di amicizia. Tantomeno, osava
prendere in considerazione l'ipotesi che tra loro potesse nascere - o
che già fosse nato - qualcosa di addirittura più
profondo: aveva
imparato sulla propria pelle quanto
potesse essere pericoloso concedersi il lusso di abbandonarsi a
sentimenti simili, in un mondo come il loro.
Eppure, non poteva negare di essersi accorto della facilità
con
cui aveva imparato non solo a lavorare al suo fianco - lui che invece
era sempre stato abituato a contare unicamente sulle proprie forze -,
ma anche a riporre in lei la propria fiducia. Più volte,
quando si erano trovati a portare a termine una
missione insieme, era rimasto colpito dalla spontaneità con
cui
Nikita aveva più volte messo a rischio la propria vita pur
di
salvare la sua; e, forse, ciò che più lo
spaventava era
la consapevolezza che lui non avrebbe esitato un secondo a fare
altrettanto.
***
C'erano poche persone al mondo che Michael poteva dire di conoscere, o
di aver conosciuto, veramente bene.
E Nikita era tra quelle.
Pur
tenendo molto a tutte le sue reclute, lei era stata l'unica con cui da
subito aveva stabilito un rapporto più profondo: il
più
umano in un mondo, quello della Divisione, in cui tutti loro non erano
persone, ma soltanto agenti. Forse perché aveva visto in
Nikita qualcosa di diverso; quello stesso qualcosa che l'aveva
spinto ad
aprirsi con lei sul proprio passato.
E proprio perché la conosceva così bene, rimase
un po' sorpreso nello scoprire un lato nuovo di lei: avrebbe giurato
che una donna come lei non potesse essere gelosa, o comunque non
così manifestamente - soprattutto sapendo che era tutto
parte di una missione. Vederla invece con i nervi a fior di pelle
all'idea di
lui che baciava un'altra, gli aveva in qualche modo fatto capire
ciò che aveva intuito da tempo, e cioè che,
nonostante ogni giorno fosse
costretta a mostrarsi forte
di fronte agli altri, Nikita era una donna come tutte le altre, con le
sue debolezze, i suoi difetti e le sue paure.
Michael la osservò, mentre scrutava con espressione neutra
fuori dal
finestrino del jet privato su cui stavano viaggiando - offerto loro su gentile concessione
di Birkhoff solo dopo diverse trattative, e anche un paio di minacce.
Le prese una mano e la strinse tra le sue, portandosela alla bocca.
Nikita spostò lo sguardo su di lui, presa alla sprovvista da
quel gesto.
"Ti amo", mormorò a contatto con la pelle del suo palmo.
* Il fatto che Birkhoff sia finito in orfanotrofio è
puramente
inventato. Non ho idea di come abbia passato la sua infanzia. ^^
|