Mamma Cavolo
Un giorno capita a tutti i bambini di porsi la domanda esistenziale
“Ma io, come sono nato?”
Ebbene, per questo bimbo di appena cinque anni è arrivato
quel
giorno ed oltre alla domanda fatidica, ne ha anche altre da fare alla
madre e pretende risposte vere.
«Mamma, perché noi due siamo soli?
Perché non ho
né un padre, né nonni, né una famiglia
tranne te?
Come sono nato? Voglio la verità!»
La mamma, colta un po’ impreparata e un po’ in
imbarazzo,
cerca di raccontare la storia disastrata della sua famiglia.
«Sai amore… I miei veri genitori sono morti
perché
erano stati accusati ingiustamente di tentato omicidio, quindi furono
condannati a morte e sono stati fucilati durante il tentativo di fuga
dal carcere con me neonata fra le braccia: ma io miracolosamente mi
sono salvata e
sono
stata cresciuta dall’uomo che mi trovò e
mi portò nella sua famiglia, tuo nonno;
perciò io
crebbi con
tuo nonno, tua nonna e tuo padre, cioè mio fratello
adottivo,
senza però sapere di essere stata adottata. Tuo nonno, il
padre
di tuo padre, è morto per salvare me, figlia adottiva,
quando
ero piccola perché stavo per cadere da un precipizio e tua
nonna
è morta di infarto quando il nonno è morto
perché
lei si è arrabbiata dando la colpa a me; così io
e tuo
padre siamo partiti lasciandola sola al mondo e lei morì
poco dopo. Poi io ho scoperto da
tuo padre, che conosceva la mia storia, di non essere la sua vera
sorella,
ci siamo innamorati e sono rimasta incinta di te. Poi però
tuo
padre è stato arrestato per rapina a mano armata: era un
drogato, alcolista e giocava d’azzardo, e dato che io cercai
di
portarlo in una clinica per farlo smettere, soffriva di astinenza ed
aveva tentato di rapinare una banca per prendere soldi per ricominciare
con i suoi vizi a mia insaputa; è morto suicida in
carcere.»
Il bambino, incredulo di ciò che la mamma gli aveva
raccontato,
le chiede con le lacrime agli occhi e il labbro tremante:
«Davvero, mammina?»
La mamma si mette a ridere nervosamente e decide di raccontare una
storia meno traumatica di quella vera. «Ma no, scherzavo! Ti
ho
trovato nell’orto sotto un cavolo che era stato impollinato
da
un’ape!»
Il bambino, ancora più scioccato di scoprire di essere
figlio di
un ortaggio, resta incredulo; poi si mette a urlare. «E io
sarei
un ortaggio? Il cavolo è mia madre, l'ape è il
padre, e
tu... chi sei? Mi hai rapito quando ero neonato da mia madre
approfittando
del fatto che un cavolo non poteva difendersi! Riportami immediatamente
dalla mia mamma!»
La madre resta paralizzata dalla reazione inaspettata del figlio.
Poi al bimbo viene in mente un terribile sospetto. Smette subito di
frignare e si gira con sguardo truce verso la madre.
«Non era mia mamma quella che abbiamo mangiato ieri sera a
cena, vero?»
La mamma spalanca la bocca. "O cazzo."
Il bimbo si mette a gridare ancora più forte di prima.
«Assassina! Hai ucciso mia mamma e l’hai mangiata!
E
l’hai fatta mangiare pure a me! Mi hai costretto: e pensare
che
io non volevo nemmeno mangiarla, perché mi fanno schifo i
cavoli! La devi pagare! Muori, brutta bastarda!»
Così il bambino prende da sopra il tavolo della cucina un
affilato coltello da carne e pugnala la madre con violenza al petto;
poi si suicida, gridando: «Mamma cavolo, arrivo!»
La madre, però, non è ancora morta e distesa a
terra in
una pozza di sangue vede il figlioletto morto accanto a lei per una
bugia tanto ridicola. Così, muore definitivamente di
crepacuore.
FINE.
Morale della
favola (?)
Non mentite mai ai vostri figli.
E non sottovalutateli solo
perché sono piccoli: sono molto svegli,
anche
troppo!
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Ommammaaaa, che cosa ho ritrovato! Questa cavolata assurda era
sepolta nei documenti del mio pc!! Chissà quando l'ho
scritta, non me la ricordavo nemmeno!
Accidenti xD
Non prendetela sul serio: è solo una stupidaggine
venuta in
mente a caso! Giuro!
Mi sembrava divertente! Un po' truce? Forse...
Grazie!!
Gio.
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