Stanchezza
Colonna Sonora: Heaven
or Hell – Gamma Ray (2001)
Diario di Yergan Yavuz
La prima
volta che vidi quel tizio mi fece una buonissima impressione. Sono
uno dei suoi ultimi discepoli, uno dei più recenti.
Mi ha
raccattato per strada mentre alcune guardie stavano per farmi la
pelle... La solita storia. Ho rubato del pane (perchè ho fame)
e quei bastardi devono far rispettare la legge, da bravi cagnolini.
Me la cavavo (molto alla buona...) con la spada e riuscii a tener
testa a loro per un bel po' di tempo. Poi arrivò quel
tizio.
E tutto cambiò.
Sembrava
una specie di mendicante: tutto sporco, barba incolta, aveva un
cappuccio. Quel tizio arrivò dall'altro uccidendo una guardia
con la lama celata (ora ne ho una anche io e confermo la loro
utilità) e tirò fuori una specie di Kijil dalla forma
molto strana. Mi chiedo dove l'abbia tirata fuori, mai vista da
queste parti.
Tempo
un paio di secondi e tutto finirono a terra, sanguinanti. Mi tese la
mano e divenni uno di loro.
Non
l'avessi mai fatto.
Sempre
in giro per l'europa a uccidere gente. Dovevo aspettarmelo in
fondo... Con un nome così mica potevo aspettarmi che mi
mandassero a cogliere margheritine ma così è troppo.
Quando non sono in missione lui mi chiama a uccidere qualcuno, così
che lui possa passare un posto di blocco senza sporcarsi le mani. E
certo...
Con
neve, grandine, pioggia, tifoni e dio sa cos'altro. Sempre in prima
linea. Sono uno di quegli assassini che maneggiano armi pesanti. Uno
spadone in mano e tutti sono felici... Siamo gli unici ad esporsi
così tanto. L'altra volta quelle merde avevano attaccato il
covo di Costantino Nord, in quell'occasione ho rischiato la pelle
almeno una ventina di volte, salvato all'improvviso dal generoso
Mentore o da un tribolo fortuito. Comincio ad essere stanco.
Mi
giro intorno e vedo persone entusiaste. Credono in quello che fanno.
Solo io ho difficoltà. Sono solo io che, nei pochissimo
momenti liberi, mi chiudo in biblioteca a leggere l'Odissea, o
l'Iliade, La Storia Segreta dei Mongoli. Tutti gli altri pronto per
la guerra a lucidare armi o armature. Nessuno che si fa domande.
Obbedire al credo.
Nessuna domanda, nessun ripensamento.
Li
combattiamo assumendo i loro
comportamenti... E poi mi parlano di “nulla
è reale, tutto è lecito” o
altre belle parole.
Sono
anche l'unico che, quando il Mentore si degna di entrare nel covo,
non lo saluta. Tutti a leccargli le palle e lui nemmeno risponde.
Prende una spada, indossa un'armatura, fabbrica qualche bomba e se ne
va. Siamo meno che cartacce
per lui. Siamo mezzi, non persone. Ecco quello che penso. Vorrei
tanto discuterci, ma avrei tutti contro.
Eppure
sono stanco...
Stanco
di vivere nell'incertezza, con la morte sempre ad alitarmi la faccia.
Prima non si andava oltre uno o due cazzotti in faccia. Sempre con la
tensione, passo le notti in bianco, nella solitudine.
Vorrei tanto un po' di contatto umano. Del tipo che non preveda lame
o altri bei giocattoli lucenti.
Magari usando solo le mani.
Quando
cammino per strada, mi unisco alla folla, sento conversazioni,
qualche risata. Gente che vive.
La gente che, in teoria, noi proteggiamo. In realtà ho come
l'impressione che siamo solo strumenti di sterminio. Sembra che il
Mentore voglia massacrare i templari e, secondariamente, tenere la
gente al sicuro.
Sono
invidioso di loro.
Perchè
loro vivono senza scopo, senza aspettative. Alla giornata. Senza
troppi pensieri. Una vita semplice... Certo nessuno li ricorderà
nelle cronache. Non diventeranno mai famosi, nessuno li ricorderà.
Ma vivranno, almeno in una certa misura, felici.
Io vedo solo morte e
sono stanco.
Non
voglio più vivere avventure. Voglio una vita noiosa. Senza
angoscia. Magari potrei sposarmi o avere dei figli, aprire un
negozietto e vendere cazzate.
Tutto
ciò mi ha portato a scegliere di lasciare la confraternita. Mi
hanno mandato a Genova. Non tornerò mai più; esplorerò
la terra del Mentore. Dicono sia magnifica, molto meglio di quella
fogna di Costantinopoli... Dovrò nascondermi, sicuramente non
saranno d'accordo.
Per un po'... Solo per un
po'.
**
<<
Mentore, abbiamo trovato questo foglio di carta nel camino. E'
l'unica parte ancora intatta di quello che sembra un diario. Che
facciamo? >>
<<
Lui è scomparso? >>
<<
Esattamente come è scritto qui. Non lo vediamo da mesi. >>
<<
Bene, mandate due confratelli. Che sia indolore. >>
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