Cappuccetto rosso
NOME (su EFP e sul forum): Sai Sama (Su EFP) Lindael (Sul forum)
TITOLO: Little Red Riding Hood’s Secret
GENERE: Dark, Thriller, Angst
RATING: Giallo
AVVERTIMENTI: One-shot
INTRODUZIONE: [...] Il
Lupo è così felice di riavere Cappuccetto tutta per
sé che non ascolta la Nonnina, che, saggiamente, non si
fida di lei.
Perché la Nonnina ha vissuto molto a lungo e ha
imparato molte cose, tra le quali una molto molto importante, che due
persone possono mantenere un segreto solo se una di esse è
morta. [...]
NdA: Bhe...non ci sono grandi
note da fareXD Vorrei solo dire che la frase che ho scelto è
scritta in corsivo, così che sia facilmente riconoscibile per
voi giudici^^ Inoltre. anche se probabilmente è ovvioXD, vorrei
specificare che i miei personaggi NON sono quelli della favola di
cappuccetto rosso, è solo una metafora^^ Detto questo vi lascio
alla lettura!
Little Red Riding Hood’s Secret
Lampi di metallo nella notte.
La vanga cala nel terreno senza pietà, spostando la terra, costruendo spazio per qualcos’altro.
Capelli rossi illuminati dalla torcia, tenuta in mano da una sparuta ragazzina dai grandi occhi castani, brillano come fiamme.
Le fiamme dell’inferno.
Si prende il labbro inferiore tra i denti la ragazza, mentre guarda gli
occhi verdi della sua ex migliore amica fissarla da un viso che
è una maschera di sangue e di morte.
Ha paura, ha paura di quello che penseranno gli altri, le persone normali,
se lo venissero a sapere, ha paura di finire chiusa senza via
d’uscita in un posto dal quale non si può vedere splendere
il sole.
Ha paura che il ragazzo che adesso sta scavando quella tomba nel folto
del bosco per nascondere il cadavere si lasci sfuggire qualcosa, che
rovini tutto.
Lui si passa un braccio muscoloso sulla fronte, asciugandosi il sudore
che, nonostante la temperatura a dir poco polare, si era formato sulla
sua fronte.
Incrocia lo sguardo della ragazza dagli occhi castani e i suoi si
induriscono, diventano più freddi del vento che tira dal nord.
Sembra quasi leggerle nella mente, se non fosse che le parole escono al contrario dalla sua bocca.
-Devi stare zitta capito? Noi non c’entriamo niente con tutto
questo, non siamo mai stati qui, non abbiamo mai visto quello che
abbiamo visto. Noi eravamo a casa mia a guardare un film, per badare
alla mia vecchia nonna malata. Non è vero?-
La ragazza rabbrividisce, e non solo per il freddo.
Annuisce distrattamente, sfuggendo alla trappola di quello sguardo.
-Manterrai il segreto vero?-
La incalza l’altro, costringendola a ricambiare lo sguardo ancora una volta.
Annuisce di nuovo, non ha la forza per parlare.
Anche il ragazzo fa segno di si con la testa e torna a lavorare.
Finalmente, dopo un’attesa che pare interminabile ecco che il terreno è pronto ad accogliere la sua nuova ospite.
Dopo aver rovesciato i resti di Jenny nella fossa improvvisata la ricoprono di terra e di neve.
Poi lui spezza la vanga in più pezzi, con quelle braccia grosse come tronchi e seppellisce anche quelli nella foresta.
Alcun li butta anche nel piccolo fiume fangoso che passa attraverso la foresta.
Alla ragazza sembra di essere Cappuccetto Rosso, solo che invece di
aspettare di essere salvata dal Cacciatore ha preferito fare amicizia
con il Lupo Cattivo e mangiare con lui la nonna.
E la piccola Cappuccetto Rosso ora è notata, i capelli rossi che
prima era smorti ora sono lucenti e profumati, gli occhi castani che a
stento si notavano ora hanno riflessi dorati che attirano lo sguardo di
chiunque.
Cappuccetto Rosso è felice, ha tutto quello che ha sempre voluto, vivere la vita di Jenny.
Ma il grosso Lupo Cattivo non è dello stesso umore, la vita per lui non è migliorata oh no, è peggiorata.
Perché Cappuccetto Rosso ora ha una vita, ha anche un bel
Cacciatore al fianco che la porta ai balli e alle cene, mentre lui
è stato dimenticato, da solo, un’altra volta…
Quanta rabbia può montare nel suo corpo prima che le labbra si
aprano e quelle parole che non deve dire saltino fuori come
l’acqua dopo la rottura di una diga?
Quanti rifiuti può reggere il cuore del Lupo Cattivo prima di crollare?
Dieci, cinquanta, cento?
Chi lo sa.
Però si vede nei suoi occhi, il segreto che lo sta mangiando vivo, un orrendo e informe insetto che parte dal suo stomaco, mangiando tutto quello che trova, masticando tessuti e volontà.
L’inferno sarebbe migliore di quello che il Lupo Cattivo sta
provando adesso, sente l’insetto muoversi dentro di lui, sente lo
sgranocchiare delle sue fauci, mentre lo divora internamente e aumenta
il calore insopportabile della colpa.
Neanche l’alcool ormai riesce a calmarlo, neanche intere
bottiglie di vodka e whiskey riescono più a intontire
l’insetto, neanche per qualche ora.
Persino nel sonno il bastardo non lo lascia in pace, tormenta i suoi sogni, agitandoli e rendendo il riposo inutile.
Così il Lupo Cattivo crolla e racconta tutto alla vecchina
Nonnina malata, che però tanto malata non è, non
abbastanza per non apprezzare un così bel segreto almeno.
Ora cosa succederà?
Cosa farà Cappuccetto Rosso?
Ha una sola scelta la nostra Cappuccetto Rosso, deve eliminare chi
conosce il segreto, perché lei non può finire in
prigione, oh no, decisamente non ora che ha finalmente iniziato a
vivere.
Così si reca dal suo Lupo, tutta sorrisi e offerte d’amicizia.
Porta addirittura regali per la Nonnina malata, cioccolata dolce e marmellata di fragole.
Il Lupo è così felice di riavere Cappuccetto tutta per
sé che non ascolta la Nonnina, che, saggiamente, non si fida di
lei.
Perché la Nonnina ha vissuto molto a lungo e ha imparato molte
cose, tra le quali una molto molto importante, che due persone possono
mantenere un segreto solo se una di esse è morta.
Cappuccetto insiste molto perché il Lupo e la Nonnina mangiano
quello che ha portato, il Lupo prende volentieri la cioccolata,
guardandola con occhi brillanti di felicità.
“Lei è così bella ed io… Lei è così bella.”
Questo pensa il Lupo mentre guarda i capelli splendenti e la pelle di
porcellana di Cappuccetto, e pensa anche che per averla lì
farebbe qualsiasi cosa.
La Nonnina invece non vuole mangiare nulla di quello che ha portato
Cappuccetto, dice di non avere fare, ma la realtà è che
in quella bella ragazza dai capelli di fiamma riconosce
l’orribile viso della strega cattiva che offre a Biancaneve la
mela avvelenata.
Ma Cappuccetto Rosso sa quali tasti premere perché il Lupo la assecondi.
Piega appena le labbra in un broncio dispiaciuto, mentre lacrime false
come zirconi le si accumulano negli occhi e subito il Lupo alza la voce
con la Nonnina e, quasi a forza, la costringe a mangiare qualche
cucchiaiata della dolce marmellata di fragole.
Allora Cappuccetto sorride, radiosa, e non smette di sorridere anche
quando i cuori del Lupo e della Nonnina iniziano a battere velocemente,
troppo velocemente.
Solo allora il Lupo capisce le intenzioni di Cappuccetto e
perché la Nonnina, la saggia e poi non così malata
Nonnina, non voleva mangiare il cibo della ragazza.
Le labbra provano a formulare qualche parola, senza successo, mentre il
cuore, finita la sua frenetica corsa inizia inesorabilmente a
rallentare sempre di più.
La guarda, mentre Cappuccetto rimane lì, tranquillamente seduta al tavolo della sua cucina, ad osservarli morire.
Le parole di Cappuccetto sono le ultime che sente: “Le belle
ragazze sopravvivono sempre e non finiscono in prigione.”
Poi il suo cuore si ferma, come se fosse stato congelato.
Così sono morti il Lupo e la Nonnina, mentre Cappuccetto Rosso è sopravvissuta.
E questa è la morale bambini: due persone possono mantenere un segreto solo se una delle due è morta.
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