Saalve gente ^^
Piccola precisazione:
questa breve FF è ambientata durante l’ep 23 della
seria, dopo che Shizuo è stata attaccato.
E' tutto, godetevela!
Shizuo camminava inferocito avanti ed indietro per la
stanza, simile ad un leone ingabbiato, non erano passati nemmeno cinque
minuti da quando Shinra lo aveva ricucito, estraendogli le due
pallottole (quella al ventre e quella alla gamba) con cui gli si era
presentato davanti alla porta. Aveva un aspetto orribile, il biondo,
ricoperto quasi del tutto dal suo stesso sangue, normalmente con ferite
del genere un essere umano “normale” non sarebbe
riuscito neppure ad alzarsi, invece lui sembrava essere già
in perfetta forma, nonostante rischiasse, se non si fosse calmato, di
far saltare i punti appena fatti,
- Lo uccido, lo uccido, lo uccido...- ripeteva fra se e se.
Shinra intanto osservava pensieroso il comportamento
dell’amico, sorseggiando distrattamente una tazza di
caffè comodamente seduto sul divano, ormai da tempo non si
stupiva più del suo atteggiamento e di quelle straordinarie
capacità al quanto inusuali, ma c’era qualcosa che
non gli tornava, dandogli da pensare abbastanza da non fargli notare il
leggero solco che Shizuo stava pian piano formando sul pavimento
dell’appartamento.
- Lo uccido, lo uccido, lo uccido, lo uccido, lo uccido, lo
uccido...- quasi gridava in un insistentemente litania,
- Non credo dovresti arrabbiarti tanto – commentò
invece il dottore senza neppure rendersi conto di star dando voce ai
propri pensieri, andando cosi probabilmente incontro ad una morte
prematura,
- Mi hanno sparato. Volevano uccidermi... Non dovrei prendermela?- gli
domandò il biondo, concedendogli, in nome delle loro lunga
amicizia, una quindicina di secondi per spiegarsi e poi ucciderlo,
- Non penso fosse possibile - lo contraddisse Shinra continuando, con
l’innocenza di un bambino che tirava la coda alla tigre, a
scavarsi la fossa da solo. In quel momento era troppo preso dal proprio
ragionamento per dare un reale peso alle parole, – Ho visto
molte ferite causate da armi da fuoco e posso dirtelo con sicurezza:
non ti hanno sparato per ucciderti. Se avessero voluto farlo avrebbero
usato di sicuro delle pallottole normali. Se sei disposto a sentire la
mia opinione ti direi... – si interrupe di colpo mentre un
brivido di terrore gli attraversò per intero il corpo
facendogli finalmente comprendere il suo fatale errore.
Da dietro le lenti incrinate dei suoi occhiali da sole lo sguardo di
Shizuo lo fulminava facendogli letteralmente tremare le budella, e
Shinra si stupì al quanto di non morire
all’istante incrociando quegli occhi ricolmi di una furia a
stento trattenuta, con tutte le maledizioni che l’ex barista
gli aveva lanciato tramite quella sola occhiata sarebbe rimasto
sfortunato a vita.
- Con “non volevano ucciderti”, cosa vorresti dire?
– alla fine Shizuo era di cuore buono, gli stava dando un
ultima chance per non doverlo rendere (all’istante) un nuovo
occupante di bare,
- il “loro” è stato solo un avvertimento
– fu breve e secco il dottore, poggiando con un movimento sin
troppo lento e tranquillo la tazza verde sul tavolino basso davanti a
se. Gettandosi poi con uno scatto assai impacciato e ridicolo dietro al
divano, all’inutile ricerca di una via di fuga, - ... le
munizioni che hanno usato sono composte da un materiale più
leggero e meno resistente rispetto a quelle comuni, possedevano anche
una punta leggermente appiattita rispetto alle altre. Conosco quel tipo
di pallottole, e sono usate solo per dare una lezione, un ultimo
avvertimento prima dell’uso di quelle vere –
continuò a spiegarsi velocemente dal proprio nascondiglio,
coprendosi la testa con le mani e rimanendo in ginocchio a pregare un
qualsiasi essere mitologico perché lo salvasse.
- Non erano pallottole vere? – ripeté il
biondo con stupore, emozione che per un momento (ma solo uno) gli fece
dimenticare la propria rabbia,
- Esatto. Fanno molto male, ma anche se miri alla testa o al cuore non
penetrano abbastanza per raggiungerli, probabilmente è per
questo che sei riuscito ad arrivare sino a qui nonostante le ferite e
perché le pallottole non ti abbiano attraversato da parte a
parte nonostante avessero incontrato solo tessuti molli –
confermò l’altro trovando il coraggio di alzare un
poco la testa dal pavimento. - Chi ha messo quelle pallottole non
voleva ucciderti – si ripete per enfatizzare il concetto.
- E con questo..?- domandò infine Shizuo decidendosi ad
accendere la sigaretta, ormai martoriata dai denti, rimasta per tutto
quel tempo spenta fra le sue labbra, - Pur essendo stato solo un
avvertimento mi hanno puntato una pistola contro, e quando si spara lo
si fa solo per uccidere. Quindi quei tizi non avranno nulla incontrario
se li ammazzo – fece prendendo la porta, stanco di attendere.
Sarebbe andato incontro a Celty, cosi almeno avrebbe evitato di
distruggergli casa o marito(?),
- N..non sarò di certo io a fer...fermarti – lo
salutò Shinra balbettando, sospirando un poco
però nel sentire lo sbattere violento della porta
d’ingresso alle sue spalle, probabilmente
gliel’aveva scardinata un'altra volta.
Subito il discorso del castano fu cancellato dalla mente
dell’uomo più forte di Ikebukuro, il quale non
diede alcuna portanza alle sua parole, al momento il suo unico
desiderio era quello di farla pagare a quelli che lo avevano ferito.
Nell’ascoltare l’osservazioni di Shinra il sangue
gli era già andato alla testa e il dottore fu solo fortunato
di non esserne diventato la valvola di sfogo, ma se solo il biondo ci
avesse riflettuto un po’ (cosa che in quel istante gli era
proprio impossibile), si sarebbe reso conto che vi era proprio qualcosa
di strano in quella storia.
E ad Ikebukuro, quando accadeva qualcosa d’insolito,
c’era solo un nome al quale ci si poteva ricollegare: Orihara
Izaya*.
Ovviamente Shizuo non era di certo stato graziato, semplicemente, la
vita di una “certa persona” sarebbe risultata molto
meno divertente senza qualcuno da odiare, privato dell’unico
essere umano che riuscisse a definire imprevedibile a questo mondo.
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*: Per chi
se ne fosse dimenticato (cosa che credo però assai
improbabile ^^) la pistola apparteneva ad Izaya, le pallottole
però sono un aggiunta mia xP
p.s: So che poi inseguito Orihara dirà che è un
peccato che non si morto, ma questa è per sempre libera
interpretazione ^^
p.p.s: Vi ringrazio per aver letto la mia FF, spero che vi sia piaciuta.
Bye-bye e alla prossima
;-)))
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