Titolo:
Lie To Me
Autore:
itsjjoy
Fandom:
RPF Adam Lambert
Genere:
Romantico, Sentimentale
Tipologia:
One-Shot
Conteggio
Parole:
807
Pairing/Personaggi:
Adam
Lambert/Tommy Joe Ratliff
Rating:
G
Avvertimenti:
Slash
Riassunto:
"Adam
a volte provava ad immaginarsi con lui a ottant’anni, con i
capelli
bianchi e l’artrite, seduti sul divano a ricordare i
‘bei vecchi
tempi’, ed un agrodolce senso di pace gli pervadeva il cuore.
Sarebbe stato leggero, piacevole, invecchiare così, se solo
fosse
stato possibile."
Note:
Ispirata dalla canzone 'Lie To Me' dei Depeche Mode.
Lie
To Me.
So
lie to me,
but
do it with sincerity.
Make
me listen
just
for a minute,
make
me think
there's
some truth in it...
(Depeche
Mode)
“Vieni
a letto, amore?”
Tommy
annuì distrattamente, finendo di scrivere un sms a
chissà chi,
prima di poggiare il cellulare sul comodino. Da quando erano scesi
dall’aereo non la smetteva di scambiarsi messaggi con
qualcuno –
Adam aveva qualche sospetto su chi fosse, ma non aveva la forza di
pensarci, per paura di scatenare la propria più
che immotivata
gelosia.
Si
sentiva una madre petulante ed esasperante a richiamarlo per farlo
venire a letto, ma il biondo non sembrava pensarla come lui, anzi,
non sembrava affatto annoiato dai suoi richiami. Sembrava, piuttosto,
divertito.
Si
infilò sotto le coperte, accanto al corpo caldo di Adam, con
il viso
rivolto verso il suo ed un enorme sorriso soddisfatto.
“Adoro
dormire con te...” gli mormorò dolcemente,
poggiando le mani sul
suo petto nudo. Adam si era sempre chiesto come facesse Tommy a
rendere così innocente una cosa come il dormire assieme ad
un
ragazzo per cui provi dei sentimenti – ricambiati, per di
più. Con
lui era tutto così elementare e facile, e quando diceva
‘voglio
dormire con te’, significava esattamente quello. Era chiaro
in
tutto, in ciò che voleva come in ciò che provava.
Adam
gli accarezzò la guancia dolcemente, gli occhi puntati nei
suoi.
“Solo dormire?” mormorò, sorridendo
malizioso, e facendolo
arrossire.
“Idiota.”
“Ti
amo.”
Tommy
scosse la testa, sorridendo imbarazzato, e gli schioccò un
bacio a
stampo. “Anche io. So che sei quello giusto... e non
lascerò mai
che tu mi sfugga. Lo sai, vero?”
Adam
sentì una morsa stringergli lo stomaco: avrebbe dovuto
interpretarla
positivamente, quella sensazione? Perché era certo che Tommy
gli
avesse appena raccontato una bugia.
‘Sei
quello giusto’,
pff. Era quello che gli avevano detto tutti gli altri prima di lui, e
quello che Adam aveva detto a loro, eppure adesso avevano altre anime
gemelle
al loro fianco. E di certo i suoi ex dicevano anche ai loro attuali
ragazzi frasi come ‘ho trovato la persona giusta’,
e ‘sei tu
quello che aspettavo da una vita’, esattamente come dicevano
a lui
prima che si lasciassero. Tutte bugie, parole che gli erano state
dette, che lui aveva detto, e che ora non significavano più
nulla,
sogni andati persi nelle infinite possibilità della vita.
Quanti
possibili futuri aveva immaginato, quanti era quasi arrivato a
toccare con mano, prima che tutto ciò che aveva costruito
per
giungervi gli crollasse addosso! Quante promesse mai mantenute,
così
tante da essere andate perdute nei meandri dei propri ricordi.
Ed
ora che si ritrovava in quella situazione, l’ultima cosa che
voleva
era deludere le aspettative di Tommy, ferirlo, ed era per quello che
non gli faceva quelle promesse; era per quello che si limitava a
ricordargli quanto lo amasse, perché in quel momento lo
amava, era
vero e lo sarebbe stato per sempre.
Però,
Dio, e quanto adorava quando Tommy lo guardava negli occhi e gli
diceva cose assurde come ‘staremo insieme tutta la vita, lo
sai?’.
Gli piaceva perché sebbene Tommy mentisse –
insomma, come poteva
sapere una cosa così? Nessuno poteva! – Adam
riusciva a leggergli
negli occhi che era sincero: credeva veramente in quelle bugie.
Adam
a volte provava ad immaginarsi con lui a ottant’anni, con i
capelli
bianchi e l’artrite, seduti sul divano a ricordare i
‘bei vecchi
tempi’, ed un agrodolce senso di pace gli pervadeva il cuore.
Sarebbe stato leggero, piacevole,
invecchiare così, se solo fosse stato possibile. Ma quasi
sicuramente Tommy avrebbe presto trovato una ragazza, o
chissà,
anche un ragazzo, qualcun altro insomma, e si sarebbe dimenticato di
aver usato le parole ‘mai’ e ‘per
sempre’.
“Non
hai bisogno di farmi promesse che sai di non poter
mantenere.”
mormorò Adam, provando a mascherare la nota triste nella sua
voce
con un tono scherzoso, ma senza molto successo.
Tommy
scosse la testa, sospirando: “Il tuo pessimismo mi irrita,
sai?”
Fece una breve pausa, come se volesse che il suo pensiero
arrivasse chiaro al moro, poi gli rispose con il tono paziente e
dolce che si usa per parlare con i bambini quando fanno una domanda
difficile e non capiscono la risposta.
“E
comunque, no, non ho bisogno di farti queste promesse, ma te le
faccio lo stesso, perché così tra
quarant’anni potrò togliermi
la soddisfazione di dirti che avevo ragione, che te l’avevo
detto;
potrò dimostrarti che, sì, tutti quelli prima di
me se ne sono
andati, ma questo non vuole certo dire che un futuro assieme a
qualcuno non è possibile! Ti farò vedere, un
giorno, le anime
gemelle esistono... e tu sei la mia.”
Aggiunse
le ultime quattro parole sottovoce e con un tale amore ed una tale
incondizionata fiducia negli occhi, con una tale sicurezza che Adam
per qualche folle minuto credette davvero alle sue parole. Credette
davvero che sarebbe stato per sempre.
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