L'autunno mi ha colto all'improvviso

di sissy
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L’AUTUNNO MI HA COLTA DI SORPRESA

Non mi ero accorta che l’autunno fosse già arrivato. Quando sono andata a dormire era ancora estate; se ne cominciava a seguire il declino, ma era ancora estate. Oggi, invece, mi sono svegliata con la pioggia, quella fredda e dall’umidità penetrante, che ti entra nelle ossa e ti lascia uno sgradevole mal di schiena per tutto il giorno. Non un temporale estivo, coi suoi bei lampi lucenti che tingono il cielo di viola e ti lasciano con la bocca aperta, in estasi e contemplazione anche se non è il tuo primo temporale.

Non è un temporale di Giugno, di quelli intensi ma che passano in fretta, visto che il cielo continua insistente a mandar giù pioggia come se avesse milioni di secchi ricolmi d’acqua da rovesciare sul mondo.

Mentre scrivo al computer mi stiracchio la schiena dolente e la sento scricchiolare. Sbuffo. Non invido per niente Noè.

Stavo dicendo?

Uff! Come al solito mi sono persa per strada!

È difficile seguire il flusso dei propri pensieri mentre si accavallano gli uni sugli altri. Un solo cervello e così tante memorie! Sono come la pioggia che in ufficio guardavo cadere oltre il vetro alla terra. Nel medesimo modo i pensieri precipitano dall’inconscio alla coscienza, liberandosi.

Comunque, l’autunno è arrivato all’improvviso, e mi ha colta di nascosto mentre ero ferma ad un incrocio, il semaforo rosso, col mio bravo ombrello come unica ancora di salvezza.

Ieri si vedeva ancora il verde sugli alberi; il giallo cominciava a farsi strada a poco a poco tra le fronde. Oggi, invece, un tappeto di foglie ricopre i bordi delle strade, di un arancio vivo e lucide di pioggia. Quelle che fino a ieri erano verdi oggi pendono ingiallite dai rami.

Ho sorriso al mondo, che ancora mi sorprende, ed anche la pioggia, in quel quadro, mi è apparsa essenziale. Non saprei dire cosa mi abbia colpita di più né perchè, ma il rosso delle foglie, il nero dell’asfalto, il grigio dell’aria umida e la trasparenza della pioggia hanno spinto le mie labbra ad incurvarsi piano, prendendo la piega di un sorriso. Potrei dire che era bellissimo, ma sarebbe banale, e quello che ho visto non lo era.

L’autunno mi ha colta stamattina all’improvviso e mi ha sorpresa e poi irritata. Eppure, alla fine, è riuscito ad affascinarmi.

Non rimpiango l’estate, né ciò che è passato. In ogni giornata c’è un piccolo quadro che attende, pronto a mostrarmi l’altra faccia della medaglia. E’ vero, non mi aspettavo che piovesse, e l’imprevisto infastidisce alle volte. Ma sto imparando a cogliere il bello lì dove sembra mancare. Dove la pioggia tinge tutto di grigio io sto cercando il colore. E ciò che più mi stupisce è la mia nuova capacità di riuscire a trovarlo.

Così sono tornata a casa, ed ho trovato il mio amore ad attendermi e la mia gatta che moriva dalla voglia di giocare. Ancora una volta ho riso e guardandomi alla specchio mi sono detta: ne vale la pena.





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