- Tre anni- esclamò, lasciandosi cadere sulla poltrona comoda del
salotto.
- Come?- chiese, spostando lo sguardo distratto dalla vetrata enorme che dava
una vista della zona per posarlo sul suo migliore amico.
- Tre anni- ripetè, sbattendo le palpebre dietro le lenti degli occhiali
nuovi.
- Scusa, ma non ti seguo- disse a mo’ di scusa.
- Uff, ma proprio non mi ascolti, eh? Stavo dicendo che sono passati tre
anni- spiegò con pazienza.
- Eh? E da che cosa?-. Continuava a non capire.
- Lo sai che la tua capacità di ascoltare è minore di zero?- scherzò. - Sono
passati tre anni da quando hai lasciato Tokyo- disse quieto.
- Ahhhh! Potevi dirlo prima! Non riuscivo a capire- rise.
- Certo che proprio hai una mentalità che non arriva mai al punto!- disse,
ridendo pacificamente.
- Sai, con tutta questa confusione per la partenza! Non riesco a pensare ad
altro! E poi il trasloco e…-
- E’ per questo che sono qui! Volevo sapere se eri pronto per tornare a
Tokyo. Con la tua imbranataggine, di sicuro avresti dimenticato a Hong Kong
mezzi bagagli! Ora alzati e vieni che ti aiuto a fare le valigie!-
- Lo sai che sei proprio pazzo?-
- E perché mai?- rise.
- Vieni a Hong Kong dall’Inghilterra solo per aiutarmi a fare i bagagli?-
- A questo servono gli amici! Devono essere sempre presenti quando un tuo
amico è in difficoltà!-
- Già… amici. Una volta non ti ritenevo un mio amico, sai?-
- Davvero? E perché?-
- Ehm, bé…- arrossì.
- Sai, sei imbranato e timido come ai tempi delle elementari! Mi ricordo che
arrossivi sempre quando c’era di mezzo Sakura. Quindi devo capire che c’è di
mezzo lei nella tua frase-
- Bè… hai centrato il segno, sei molto perspicace. Tu e Tomoyo siete
completamente uguali! Lei mi ha aiutato a dichiararmi a Sakura, e tu mi hai
aiutato ad essere meno vulnerabile nei combattimenti…-
- Ti vedo malinconico, amico mio. Cosa c’è che non va?-
- Ecco… Sakura non mi ha ancora risposto se corrisponde i miei sentimenti e
io… non so come comportarmi!-
- Non preoccuparti! Ci siamo io e Tomoyo ad aiutarti! Non avere paura.
Scommetto su Spinel che anche Sakura corrisponde ai tuoi sentimenti! Solo tu non
te ne sei accorto!-
- Magari fosse così semplice.- assunse un’aria abbattuta - Sakura è così
carina e corteggiata che sarà un’impresa riuscire a spiccare in mezzo a tutti
quei pretendenti. E poi sono passati tre anni! E se mi avesse dimenticato?-
- Ma no, vedrai! Anzi, perché non le telefoni per dirle che domani arrivi a
Tokyo?-
Ad un sacco di chilometri di distanza, a Tokyo, una ragazza, in una stanza
rettangolare, era accucciata a terra, con le mani che coprivano il viso ed una
mano amica era appoggiata sulla sua schiena incurvata.
- Sakura, non piangere, ti prego!-. Tomoyo le dava confortevoli pacche sulla
schiena per tranquillizzare l’amica.
- E-e come p-posso n-non pian…gere?- singhiozzò Sakura.
- Tranquillizzandoti. E’ doloroso vederti così, te l’assicuro-
- T-tomoyo, non sai q-quanto sto ma…male! Io… io non ce la faccio! Voglio
rivedere Shaoran!-. Attirato dal pianto della sua padrona, un Kero-chan
assonnato uscì da un cassetto della scrivania.
- Sakura… che succede?- disse, strofinandosi un’occhi con la zampetta
gialla.
- Sakura piange perché vuole rivedere Shaoran-
- Sakura, ti credevo più matura! Non si può piangere su qualcosa che sopporti
da tre anni!- esclamò il piccolo animale. A quel punto, Sakura alzò lo sguardo
arrossato dal pianto verso Kero-chan ed urlò:- IO L’HO SOPPORTATO PER TRE ANNI!
ORA NON RIESCO PIU’ A REGGERLO! VOGLIO RIVEDERE SHAORAN!!- ricominciò a piangere
più forte di prima e mollò una raffica di pugni sul pavimento.
- Sakura, tu hai quattordici anni! Non puoi piangere per una sciocchezza
simile! E’ un capriccio!-. Sakura stava per urlare di nuovo, quando il telefono
squillò.
- Vai te. Non voglio parlare con nessuno- disse Sakura con un filo di voce a
Tomoyo. La ragazza si alzò, afferrò il telefono, schiacciò il pulsante per
rispondere e pronunciò:- Pronto?-
- Ehm… ciao! Sono Shaoran…-
- Ciao, Shaoran! Sono Tomoyo! Vuoi che ti passo Sakura?-
- Sì, grazie!- attese un momento, poi sentì finalmente la voce di Sakura un
po’ mogia:- Ciao, Shaoran! E’… da molto tempo che non ti sento! Come va?-.
Mentre Sakura parlava, Tomoyo fece segno a Kero-chan di uscire e scese al piano
di sotto con lui.
- Bene, grazie! E a te?-
- Molto bene! Sono felice di sentirti! Dopo tre anni…-
- Ti sbagli, io ti ho sempre telefonato! Ma questa non è una semplice
telefonata per sentirti. Ecco… abbiamo deciso di trasferirci a Tokyo… arriviamo
domani alle dieci e mezza circa. C’è anche Eriol e Meilin e…-
- Ehi, aspetta! Non riesco a seguirti! Allora… cosa ci fa Eriol da te?-
- E’ venuto a trovarmi ed aiutarmi a fare le valigie!-
- Dall’Inghilterra a Hong Kong solo per aiutarti a fare le valigie? Ma è
pazzo?-
- Gliel’ho detto anch’io. Forse lo è sempre stato-
- Già. Comunque, stavo dicendo, arriveremo alle dieci e mezza circa
all’aeroporto di Tokyo, poi andrò a casa mia a disfare la valigie e dopo
possiamo andare un po’ in giro… va bene?-
- Per me è ok! Ora lo chiedo a Tomoyo e Kero-chan e… bé, a domani!-
- Sì, a domani! Ciao!-
- Ciao, Shaoran- e riattaccò. Sakura tirò un sospiro di sollievo: ora non
doveva più sopportare quel peso insopportabile sul cuore. Ora poteva essere
felice e… chissà, forse si sarebbe finalmente dichiarata a Shaoran!
"In fondo, non gli ho ancora dato una risposta!" E pensato questo, volteggiò
in cucina per dare la buona notizia a Tomoyo e a Kero-chan.
- Allora?- chiese Eriol, quando Shaoran mise giù il telefono.
- Tutto bene. Domani Sakura, Tomoyo e Kero-chan ci verranno a prendere
all’aeroporto alle dieci e mezza. Poi passeremo da casa mia per disfare le
valigie ed infine andremo un po’ in giro per Tokyo… non so dove-
- Sono soddisfatto! Tomoyo ti ha insegnato bene!-
- Già. Ma ora aiutami a farmi le valigie, che in quello Tomoyo non mi ha
insegnato niente!-
- Ha, ha! Ma certo! Andiamo!- e fece per salire le scale che portavano al
piano di sopra, dove si trovava la camera di Shaoran, quando il cinese lo fermò,
prendendolo per il polso e costringendolo a girarsi verso di lui.
- Che c’è? Non vuoi più che ti aiuti?- domandò con il solito sorriso bonario
sulle labbra Eriol.
- No. Volevo solo dirti che sei… pazzo! E Sakura è d’accordo con me!-
- Forse sono fatto così! Che vuoi che ci faccia?-
- Eriol…-
- Sì?-
- Forse te l’ho già detto mille volte, ma… devo dirtelo di nuovo!-
- Che cosa?-
- Sei un vero amico!-. Eriol sorrise e, accompagnato dal suo migliore amico,
salirono felicemente le scale, pronti a tornare a Tokyo.
Buona sera! (Per me è sera, non so voi!). Allora, sono
partita bene per la mia prima ff su CCS? Fra poco aggiornerò ancora, non avete
molto da aspettare (sempre che v'interessino le mie stupide ff, chiaro!) Adesso
vado a finire i compiti, non vi trattengo oltre! CIAO!!