Sperduto

di Kuruccha
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Sperduto


Punpun era soddisfatto della sua nuova casa da ragazzo grande che non dipendeva più dai genitori.
Certo, le pareti di carta erano ormai vecchie e lerce; i muri di cartongesso lo invitavano ad origliare sia le liti che i mugolii dei suoi rumorosi vicini, e nel complesso l'aspetto cadente dell'edificio era davvero poco allettante. Punpun pensò che non sarebbe mai riuscito a convincere la sua ragazza ad entrarci, nel momento in cui ne avesse trovata una e avesse voluto fare sesso con lei. O forse sì, perchè - almeno a quanto dicevano le riviste per i ragazzi della sua età - quando la natura chiama non c'è niente che possa fermarla, nemmeno la vernice scrostata e ammuffita del soffitto.
Il primo giorno che era uscito per andare a fare la spesa, sovrappensiero, invece di tornare indietro, Punpun aveva imboccato la via che lo aveva portato fino al posto in cui aveva vissuto con mamma e papà; quella casa piena di memorie felici, ora di nuovo abitata da una famiglia felice che avrebbe costruito ricordi felici di cui né lui, né i suoi genitori, né zio Yuichi avrebbero fatto parte.
Punpun, pieno di odio per quei nuovi inquilini che non conosceva ma che avevano riempito un posto che una volta era il suo, percorse in silenzio la strada che lo riportava alla sua nuova abitazione.
Sia Punpun che la sua nuova casa erano avvolti dalla stessa aura di tristezza che emanano le cose consumate.



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Anche questa storia - è l'ultima, lo giuro! - ha partecipato alla quarta Notte Bianca di Maridichallenge con il prompt Perdersi sulla strada verso casa. Evviva gli upload di cose scritte da un po' XD
Grazie per aver letto! :D
Kuruccha





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