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Okay, non so che mi sia
preso, scusate. In seguito a un sogno che ho fatto ieri notte ho deciso
di scrivere questa storia Originale/Silent hill 4. Voglio aggiungere
che il periodo temporale in cui si svolge la vicenda è dopo
la fine di Silent hill 4 Finale: I 21 sacramenti. Detto
ciò vi invito alla lettura della storia.
Walter
ce l'aveva fatta! Era riuscito a completare i sacramenti necessari per
ricongiungersi alla "Sacra Madre", ora viveva all'interno
dell'appartamento 302. Passava intere giornate a guardare la
televisione e leggere la bibbia dell'Ordine. Nessuno poteva disturbarlo
perché lui ormai era parte integrante dell'appartamento. La
porta della sua casa era libera dalle catene e quindi poteva uscire e
rientrare a piacimento.
Un mattino come
tanti, Walter si svegliò alle 9.00, aveva indosso gli stessi
vestiti che portava da quando aveva assassinato i due precedenti
inquilini.
-Eileen e
Herny... vi ringrazio per il vostro sacrificio.- L'assassino fissava le
pale della ventola fissata al soffitto che giravano senza fermarsi...
Sentiva dentro di
sé un profondo vuoto, nonostante avesse compiuto la
missione. Si chiese se quello che aveva fatto avesse un fine
più nobile, più reale..., si alzò dal
letto con una lentezza tale come se non avesse voluto farlo...
*Il libro...*
Pensò tra sé e sé *Forse lì
trovo delle risposte.* Con questo turbamento si sedette sulla scrivania
della sua camera da letto. Dal cassetto prese, con piatta emozione, il
libro rosso, quel libro che lo aveva accompagnato da piccolo fino a
quell'attimo. Era sicuro che in quel momento di bisogno non lo avrebbe
abbandonato.
Ne
sfogliò, con molta attenzione le pagine, ormai ingiallite...
Il libro, ora
giaceva a terra di fronte al comodino, Walter si racchiuse in una
tenace morsa la testa con ambo le mani ruvide e sudaticce.
*Niente, mi sento
solo e abbandonato in questo mondo infame... madre... che devo fare?
Che cosa posso fare?* Walter si rifiutava di fare la cosa
più ovvia: Uscire dal quel buco di fogna e farsi una vita
sociale. Era un assassino seriale, se qualcuno lo avesse visto si
sarebbe scatenato a dir poco il caos, ed era meglio evitarlo.
Driinn
Drrriiiiin....
Il trillo del
telefono lo scosse dai suoi pensieri di un possibile suicidio e gli
permise di focalizzare al momento ciò che stava accadendo.
Ora era di fronte
a un dilemma: rispondere o no al telefono? Il suono si faceva sempre
più insistente tanto che il biondo si alzò dalla
sedia, si avvicinò al comodino e si inchinò per
prendere il suo libro per poi posarlo a fianco al telefono (che non
smetteva di suonare).
*Aspettiamo un
pò, forse rinuncerà.* Walter si sedette sul
letto.
Trenta minuti
erano passati e il telefono suonava ancora.
*E va bene, hai
vinto.* Walter alzò la cornetta e iniziò a
ascoltare la voce dall'altra parte... non riconoscendola affatto.
-Tuuu
ttuttuutuuttuuu... mi sente? Vorrei che lei controllasse la porta del
suo appartamento, vorrei aiutarla a toglierle l'istinto di suicidio che
poco prima l'ha colpita. Tttututtututtuuuuttuu. Clack- Era caduta la linea.
Walter non ebbe
nemmeno il tempo di replicare e chiedersi chi ci fosse dall'altra parte
della cornetta.
*Ma
com'è possibile? Come sa il numero di questo telefono? E
come ha fatto a farlo funzionare se il filo è staccato?*
Questi e molti altri interrogativi gli affollarono la mente.
Non rimaneva
altro da fare se non controllare che quello che avesse detto la voce
fosse vero, Walter si alzò dal letto e uscì dalla
camera.
Appena
oltrepassato lo stretto corridoio e già poco dopo sentiva
che una brutta sorpresa lo aspettava.
*La porta... di
nuovo incatenata.* Walter sentì l'emozione,
provata già da Herny Townsteld. La porta era bloccata da
spesse corde di saio e catene di rame.
Abbassò
lo sguardo sotto la porta e vide una lettera rossa.
*Qualcuno sta
facendo i miei stessi errori?* Walter raccolse la busta con sopra
scritto: Per
Walter Sullivan.
Si
accomodò sulla poltrona dell'appartamento, mise i piedi sul
tavolino e iniziò ad aprire la busta, quello che usci fuori
era una lettera strappata ai bordi e con un buco centrale. Di certo il
misterioso delatore non aveva i soldi per una lettera
decente.
Gli
occhi si mossero da sinistra verso destra per quattro volte e poi
battè due volte le palpebre. Nella busta vi era anche una
fotografia a colori di una signora sui trenta anni e gli occhi erano di
un marrone chiaro, i capelli di un celeste opaco, agli zingomi aveva
due striscette rosse a triangolo rovesciato, le labbra erano sottili e
neutrali. Il fisico era magro e il petto forse era di una terza taglia.
Walter osservò la fotografia con pochissimo interesse data
la scarsa importanza che attribuì a questa, ma
memorizzò comunque i lineamenti di quel viso.
Il giovane
lasciò la lettera sul comodino a fianco della lampada e si
alzò.
*Ho voglia di
latte e biscotti.* Walter non era per nulla terrorizzato o
preoccupato di quello che poteva accadere... quel fenomeno gli appariva
del tutto naturale.
Aprì
il frigo e prese la scatola di latte scremato, poi prese un pentolino
nello scaffale in basso e iniziò a scaldare il latte.
Dall'anta della cucina tirò fuori un pacchetto di biscotti e
li versò nel pentolino, due minuti dopo venne il momento di
spegnere la fiamma del fornello e consumare la colazione.
*Quella lettera
era ben strana...* pensò *E visto che non ho nulla da fare
non mi costerà niente...* Walter lasciò il
pentolino e il cucchiaio nel lavello e riprese a studiarsi la
fotografia.
Pensò:
*Se è questo che vuoi allora lo farò.* Walter
intascò la foto nel giubbotto blu e sentì un
rumore di una parete che crollava.
*Non mi resta che
prendere la bibbia e entrare nel buco del bagno.* Walter era sicuro di
quello che faceva, era un maestro dell'occulto.
Un sigillo si
manifestò sulla parete del salotto.
Walter
lo fissò senza dire nulla, entrò nel bagno e
infine nel buco (portandosi il libro rosso dietro).
Quale nuova
avventura attende il nostro serial killer? Lo scopriremo.
Adesso vi chiedo
di lasciarmi una recensione, per sapere se vale la pena di continuare
questo mio scritto e sapere che ne pensate. Non vi costa nulla, vanno
bene anche le recensioni critiche, aiutano a migliorare. Alla
prossima!