Ciliegio dormiente

di Watashiwa
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Ciliegio dormiente

 

'Tu sei davvero... fastidiosa!'

Quelle parole riecheggiarono forti nella mente di Sakura, stupendola in ogni possibile forma.
Da un lato quella frase dava al cuore della rosa un sapore di retrogusto amaro, dato che Sasuke non aveva dato una risposta ben precisa dopo la sua drammatica quanto veritiera dichiarazione d'amore.
Ma in cuor suo, quel sapore amaro possedeva un qualcosa di dolce e delicatamente... puro.
Sakura, nel giro di quegli attimi bui e apparentemente cattivi, si era resa conto di quanto l'Uchiha si ricordasse del loro primo momento insieme, un attimo che sembrava quasi lontano, pervaso dalla sua tremenda infantilità ed avventatezza, tipiche del suo carattere e modo di fare.
E questo alleviava la cattiveria di quelle lacrime argentee che versava.
Ritornò poi alla realtà quando i suoi occhi verdi captarono che Sasuke non aveva alcuna intenzione di darle ascolto, di abbracciare il male che, nonostante tutto, gli avrebbe procurato il potere di vendetta.
La ragazza urlò, continuando ad implorare e a recitare una preghiera che, in quel momento, non sarebbe stata esaudita, questo ormai lo aveva capito.
Quello che si ricordò successivamente era la figura del moro che, prendendola da dietro, la guardava con una luce che Sakura avvertiva, nitida e diversa dal solito, dicendole un 'Grazie' che, però, era intriso di quella luce speciale.

Sasuke le diede un colpo per evitare che mettesse ulteriori bastoni tra le ruote: nella sua mente sapeva che era meglio così, perché in quel modo la ragazza più importante per lui non avrebbe mai seguito scioccamente il suo cammino.
La afferrò tra le sue braccia e fu allora, solo allora, che ebbe il coraggio di guardarla e di scegliere di avere un contatto visivo e profondo.
Ripensò all'episodio della Foresta della morte, dove lei gli diede del codardo per la scelta di una strada più comoda e di salvezza patetica e si maledì di quanto, in queste occasioni, lei avesse avuto ragione.
Penso a quanto lei fosse così semplice, forse giusta per un tipo come lui e che stava rischiando di perdere per sempre il regalo più bello per la sua vita, dopo la sua famiglia.
La adagiò sulla panchina, mentre il vento si faceva più forte e minaccioso, come quella notte.
Ripensò fulmineamente a tutti i momenti passati con lei e per una manciata di secondi si lasciò cullare da quei dolci ed indelebili ricordi.
Con Kakashi, con Naruto, con lei, sempre e comunque.
Ma la realtà aveva ormai lacerato l'anima e la consapevolezza che nulla sarebbe mai stato come prima, era una realtà tagliente come un Chidori.
Chiuse gli occhi, facendo sbocciare le labbra di ciliegio dormienti di Sakura.
La sua Sakura.

E Sasuke fu pronto a partire, con i suoi ricordi e l'abbraccio della debolezza.
Perché lui stava di nuovo scegliendo la via più semplice, ferendola.





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