Gyumao Resurrection

di ilcantastorie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° Capitolo ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo ***


*** 1° Capitolo ***


 

Salve,

Gente di remoti paesi e di lontane città, io sono un semplice cantastorie, e suppongo che se siete qui vorrete ascoltarne una…e’ una storia vicina e lontana del passato o forse del futuro o chissà forse anche del presente…”

***


 


 

Genjo Sanzo Hoshi.

L’ora e’ più tarda di quanto tu non creda.

La resurrezione di Gyumao è giunta ad una svolta, non c’è più tempo per poter procedere via jeep.

Per questo motivo è necessario usare il Templum Temporis.

Questo vi porterà nel Tenjiku per poter finalmente interrompere gli esperimenti.

Purtroppo la chiave per accedervi è andata perduta e divisa in varie parti.

Noi Sanbutsoshin ti ordiniamo di riassemblarla.

Il compito si preannuncia assai arduo perciò abbiamo deciso di affiancavi altri compagni…”

Sanzo si svegliò di soprassalto e ansimante.

DANNAZIONE” Imprecò.

***

Una strana persona si aggirava per le strade di Nerima e al suo passaggio, forse perché era molto alto o forse per suo strano abbigliamento, un cappuccio nero che gli copriva interamente il volto, e un impermeabile che gli arrivava fino ai piedi, tutte le altre persone si scansavano al suo passaggio.

Mhm… potrei provare a chiedere in quel ristorante”

L’uomo entrò nel ristorante dove trovò una cuoca tutta impegnata a servire Okonomijaki ai suoi clienti:

Che Okonomijaki vuole signore?” le chiese la giovane, non appena si fu seduto ad uno sgabello, vicino ad una piattra dove la cuoca cucinava.

Lei che mi consiglia?”

Gli Ikatama (Okonomijaki con calamari) oggi sono in offerta”

Me ne dia uno”

La cuoca mise l’impasto con delle palette sul piano di cottura rigirandolo di tanto in tanto.

Mi scusi, potrei avere un informazione?”

Mi dica” rispose la cuoca aggiungendo all’impasto dei calamari.

Mi sa per caso dire dove si trova il liceo Furinkan?”

Certo” rispose servendo il piatto al cliente “deve prima girare a destra, se lo troverà davanti.”

L’uomo mangiò con tutta tranquillità il suo cibo, quando si accorse:

Ma tu non dovresti essere a scuola?”

Beh, noi studenti siamo in pausa pranzo adesso”

E tu ne approfitti per aprire il tuo ristorante? Dammi retta, dovresti divertirti di più, di vita c’è ne una sola”

Quindi sospirò e la cuoca si chiese cosa significassero realmente quelle parole e quel sospiro. Ma lei non conosceva quell'uomo e le sue domande sarebbero rimaste, quindi, senza risposta.

Anche se sarebbe stato interessante conoscerlo, un uomo dall'abbigliamento tanto bizzarro, non si incontrava certo tutti i giorni.

Quant’e’?” chiese l’uomo

300 yen”( 1 Euro = 135.71 Yen)

L’uomo diede il denaro alla cuoca

Grazie e arrivederci, Ucchan…”

Quella sbiancò: come faceva a conoscere il suo nome?

Ma poi si ricordò il nome del suo ristorante “Okonomijaki Ucchan” e sorrise divertita…

Ma Ukyo non sapeva che l’uomo il nome del suo ristorante non lo aveva nemmeno letto. Lo strano personaggio intanto aveva ripreso il suo pellegrinare, ripensando a come fosse arrivato lì…

***

Un rumore, una persona sconosciuta che compare nel suo palazzo, lui la percepì.

Supremo!”

A parlargli, con una certa arroganza poi, era una persona di pelle stranamente rossa, in contrasto con i capelli, bianchi.

Sicuramente non è un umano” pensò squadrandolo “e sa usare il teletrasporto”

Sono un emissario dei Kaiohshin” disse l'altro.

E che cosa mai possono volere da me i Kaiohshin?”chiese con una punta di ironia.

Ti viene ordinato di mandare il tuo allievo” rispose l’emissario senza averla colta “Goku in un'altra dimensione.

In quest’ultima si sta svegliando un potentissimo demone con l’unione di chimica e di arti demoniache, un incantesimo proibito… dunque corrotto, che ha già sconvolto il mondo in cui si sta tentando la resurrezione, se avvenisse ci sarebbero effetti negativi in qualsiasi era e in qualsiasi dimensione…”

Ma non ci possono provvedervi gli stessi Kaiohshin?”

Potrebbero, ma sono impegnati in una lotta con Majimbu, un essere dall’indicibile forza” rispose l’emissario “Altre obbiezioni?” Aggiunse in tono arcigno

Sì! Goku non è ancora pronto, non ho ancora finito di allenarlo!”

Non importa! Gli faccia attraversare la porta al più presto! Inoltre ti viene ordinato di portare al cospetto alla porta dimensionale due ragazzi giapponesi del XX secolo, i loro nomi sono…

Akane Tendo e Ranma Saotome…”

***

Ecco il Liceo Furinkan” si disse l'uomo incappucciato “Forse qualcuno li conosce”

Il giardino della scuola era pieno di studenti, alcuni sdraiati sull’erba a contemplare le nuvole, altri a conversare con delle ragazze probabilmente cercando di sedurle, altri ancora si facevano imboccare, troppo presi dalla loro amata per badare alle risate dei propri amici che probabilmente li schernivano e prendevano in giro.

Ma la cosa che colpì di più il Namecciano fu un busto di pessimo gusto posto al centro del giardino.

Si avvicinò a un ragazzo che era disteso a guardare le nuvole.

Scusa!”lo appellò

Il ragazzo si girò verso la parte in cui aveva proveniva la voce ma vide solo la sagoma di un uomo, il sole lo accecava.

Che c'è?” chiese il ragazzo mettendo una mano davanti ai propri occhi per mettere a fuoco l’immagine.

Puoi dirmi chi sono Ranma Saotome e Akane Tendo?”

MALEDETTO IDIOTA!”

Il supremo, sentito l’urlo, si girò in direzione di esso e un enorme gocciolone conparve sulla sua tempia “Non mi dirai che sono quei due!”

Il ragazzo annuì sconsolato.

***

Il povero Ranma infatti aveva a che fare ancora una volta con i “manicaretti” preparati da Akane, e lui, non volendo morire precocemente per avvelenamento da cibo, si guardava bene dal farsi acchiappare. Ma Ranma, come da copione, aveva offeso Akane definendo il suo cibo più che schifoso: immangiabile.La delicata ragazza, per ringraziarlo, aveva iniziato quindi a rincorrerlo in giro per la scuola inveendogli contro per poi fargli sentire che il suo cibo non era poi così male.

Tanto non mi prendi!” la provocò Ranma correndo senza guardare avanti, ma facendole le boccacce.

BANG

Grazie preside” disse Akane rivolta alla statua di marmo “E adesso…”

***

E quei due dovrebbero salvare il mondo?” si chiese sconcertato il Namecciano.

***

Akane approfittò del mancamento di Ranma per "somministrargli" il proprio delizioso pranzetto.

AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!!”

Ranma si alzò e iniziò a saltare come un forsennato fino al cestino, fuori dalla portata visiva di chiunque, dove… beh lo sapete…

Akane si avvicinò al suo fidanzato, preoccupata, pensando che, ogni tanto, prima di propinare ad altri le proprie cibarie avrebbe dovuto assaggiarli lei stessa.

Siete stati prescelti” affermò autorevolmente una voce dietro i loro.

Akane e Ranma (ancora scombussolato) si voltarono nella parte da cui proveniva la voce.

EH?”

Il vostro mondo è in grave pericolo e voi siete gli unici a poter fermare i pazzi che vogliono distruggerlo”

E’ uno scherzo vero?” gli chiese Ranma guardandosi intorno in cerca di eventuali telecamere.

No, nessuno scherzo Ranma Saotome, solo la pura e semplice verità.”

Come fai a sapere il mio nome?!”

L’uomo in risposa, sorrise.

Akane non sapeva cosa pensare: fino a un secondo fa aveva trascorso una vita da semplice studentessa, ma adesso era arrivato un tizio misterioso che voleva farle credere che LEI e Ranma dovevano salvare il mondo. Avrebbe anche potuto capire se si fosse trattato di Ranma, era un grande maestro di arti marziali, ma lei?

E sentiamo” rispose Ranma continuando a credere che si trattasse di scherzo “da che cosa lo dovrei salvare?”

Akane voleva anche lei credere che fosse uno scherzo organizzato da qualcuno o magari una Candid Camera, ma in cuor suo sapeva che quell'essere, non era umano e che, se lo sentiva, diceva la verità.

Da un demone, un demone potentissimo che il solo risveglio causerebbe morte e distruzione in tutti i mondi…”

Mondi?” intervenne per la prima volta Akane

Si, mondi o dimensioni se preferite, l’universo è diviso in miliardi di questi anche se fra loro non si possono toccare ma qualche volta, raramente, ciò avviene.”

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN

La campanella segnò la fine della pausa pranzo e il riiniziare delle lezioni

E’ stato bello conoscerti amico” disse Ranma “ ma ora devo tornare a lezione”

In quel momento l’uomo si tolse il cappuccio e Ranma ne rimase stupefatto e impaurito al tempo stesso, mentre Akane sembrava non esserne rimasta impressionata, quasi se lo aspettasse.

Il suo aspetto non era umano, anzi il suo viso non aveva quasi niente di umano, era di colore verde e dalla testa da cui spiccavano due antenne e due orecchie quasi elfiche; sopra le antenne aveva una grossa tempia piena di rughe così come la faccia che aveva due occhi,un naso e una bocca, minuti.

Ranma sembrava non crederci.

E’ una maschera vero?” Ranma tiro la faccia del supremo ma si accorse che non indossava una maschera (o era Diabolik, o Lupin ma cosa poteva rubargli? Gli occhi per piangere?) e che diceva la verità.

Ranma quindi si rabbuiò “e dovrei sventare quindi la resurrezione di un demone... e dove sarebbe?”

Si trova in un'altra dimensione!”

E come ci arriveremo? Hai detto proprio tu che i mondi raramente si toccano…”

In effetti l’ho detto, ma possiedo anche una porta dimensionale che vi permetterà di andarci”

E dove si trova?”

Nel mio palazzo”

E cosa stiamo aspettando per metterci in cammino?”

Vuoi dire che accetti?”

Certamente, il mondo è in pericolo e io, come erede della scuola Saotome, ho il dovere di salvarlo.”

E tu Akane?”

Ranma si paro’ davanti a lei

Basto solamente io… le racchie bambinette non solo né richieste nè ammesse”

Ma Akane non gli diede la solita martellata in testa né lo spedì in orbita, una determinazione mai vista le infuocò gli occhi tanto che Ranma ne rimase quasi spaventato.

Verrò anch’io”

NO! Tu non verrai!”

Ma Akane fece ancora finta di non averlo sentito e si rivolse al supremo:

Dov’è il tuo palazzo? Ci vogliamo incamminare?”

Non c’e’ bisogno di incamminarsi”

E come per magia si trovarono in un altro luogo dove li attendevano una persona con la pelle nera con un paio di singolari occhi rotondi, e da quella faccia saltavano subito all'occhio delle labbra, rosse.

Accanto a questo c’era un ragazzino dalla strana capigliatura intento a mangiare a velocità supersonica.

Bentornato Supremo” disse l’ometto di colore.

Il ragazzino accortosi che qualcuno era arrivato smise di mangiare e spiccicò un “pao a puppi”(ciao a tutti) con la bocca piena, dopodichè riprese subito a mangiare.

Supremo!?!?”

Ranma e Akane sembravano piuttosto sorpresi.

Si, è la carica che mi è stata affidata”

Credo che sia tempo di andare… che stiamo aspettando?”intervenne Akane.

Stiamo aspettando che tu te ne vada” rispose Ranma.

E perché me ne dovrei andare?” rispose Akane con aria gelida.

Per Ranma il tono con cui Akane gli aveva risposto fu come una pugnalata al cuore.

Ma finse indifferenza.

Numero uno: te l’ho gia detto…le bambinette racchie non sono ammesse, numero due: mi saresti solo d’impiccio!”

E INVECE VERRO’ANCH’IO” a quella risposta Ranma rinsavì, Akane sembrava tornata in sè “E’ ANCHE COMPITO MIO COME EREDE DELLA SCUOLA TENDO!”

NO, TU RESTI QUI!!” Ranma aveva gli occhi lucidi “NON TI RENDI CONTO CHE IO…non saprei sempre proteggerti…”

Ranma…”

Anche Akane adesso aveva gli occhi lucidi.

Intanto il Supremo, Mr. Popo(l’uomo dagli occhi rotondi) e il ragazzino dalla strana capigliatura (aveva persino smesso di mangiare!) li stavano osservando.

I due se ne accorsero e arrossirono fino alla punta dei capelli.

A questo punto la stanza piombò in un grande silenzio imbarazzante (cit.) rotto solo dal tintinnare delle posate del ragazzino che aveva rincominciato a mangiare.

A rompere il silenzio, ci pensò il Supremo:

Mi sono scordato di presentarvi, questo è Mr.Popo” disse indicando il tizio dalle pelle scura “e questo è Goku” indicando il ragazzino dalla strana capigliatura.

Piacere di conoscervi” disse Mr.Popo

Goku ingoiò l’ultimo boccone.

È bello incontrarvi! Finalmente conosco quelli con cui farò il viaggio!”

Ranma guardò stranito il Supremo.

Perché, viene anche lui?”

Io non volevo, ma me lo hanno ordinato… comunque Goku è veramente forte…Fagli vedere la Kamehameha!”

Goku annuì e si concentrò.

Che sarà mai ‘sta Kameahmeha?”pensò Ranma

Si mise con le mani su un fianco disposte a sfera

KA….ME….AH…ME….AAAAAAH!”

Un fascio di luce blu uscì dalle mani del ragazzino che cozzò contro una colonna, disintegrandola.

I due fidanzati erano sbigottiti: “Come faceva un ragazzino che arrivava loro a malapena alla vita poter controllare cosi’ bene un ki?”

Voglio provare anch’io” disse Ranma

E si mise nella stessa posizione di Goku.

KA….ME….AH…ME….AAAAAAAAAH!” un fascio di luce blu uscì dai palpi congiunti di Ranma che colpì una colonna facendo un piccolo buco in mezzo.

Ranma sembrava abbastanza deluso.

Dai non te la prendere anche a me la prima volta è successo cosi’!”

Ma le parole di Goku sembravano rincuorare solo po’ il ragazzo col codino.

Voglio provarci anch’io!” la voce, sorprendentemente, per chi la conosceva, era di Akane.

KA….ME….AH…ME….AAAAAAH!”

Dalle mani di Akane usci’ un incerto fascio di luce blu che si dissolse con un POP prima di arrivare a destinazione.

*Gocciolone dei Presenti*

***

Puoi venire” una voce si rivolse ad Akane da dietro di lei mentre, insieme a Ranma, Goku e il Supremo, si incamminavano verso la porta dimensionale “hai la testa più dura di un mulo e non sarò certo io a farti cambiare.”

Akane si girò, a parlare era stato Ranma.

Eccoci arrivati!”esordì il Supremo, infatti si trovavano davanti a una porta, di gusto neoclassico, con tanto di colonne doriche ai fianchi, probabilmente marmoree, alte almeno quanto l’imponente porta, dieci metri.

Qui ci lasciamo, o Valorosi!” disse “Vi auguro ogni bene, e che la fortuna possa essere con voi!”

Detto questo,la porta si aprì e una bianca luce li accecò, e quella luce diventò un tutt’uno con loro, portandoli oltre lo spazio, oltre il tempo e oltre la stessa luce, dove v’era la causa del male che poteva distruggere ogni cosa…

***

Il vento caldo del deserto soffiava con leggiadria sulla sabbia, accarezzandola, senza sollevarla, alcune volte, ma in altre il vento giocava a rincorrere la sabbia e la sabbia giocava rincorrere il vento riuscendo ora a toccarsi, ora no, dando così vita a degli strani mini vortici di sabbia che altrove avrebbero potuto diventare così grandi da far addirittura paura.

Sull’orizzonte di questo desertico paesaggio si distingueva una minuta forma che andava sempre più avvicinandosi.

Era una jeep, guidata da un ragazzo biondo.

Insieme agli altri passeggeri della jeep, indossava un mantello, che impediva, qualora ci fossero state tempeste di sabbia, di far entrare sabbia negli vestiti dei possessori.

Vicino al ragazzo biondo c’era un ragazzo dagli occhi verdi, anzi dall'occhio verde, visto che uno era sostituito da un monocolo come quelli che nel nostro mondo furono (e sono ancora) tanto cari ai lord inglesi.

Dietro, nei sedili posteriori, c’erano un tizio dai capelli rossi con gli occhi dello stesso colore, e quello che poteva essere definito un ragazzino con degli occhi color oro e sulla fronte un diadema dello stesso colore.

Chissà perché stavolta è Sanzo che guida…” chiese quest’ultimo a quello con cui divideva il posto

Cosa vuoi che ne sappia io? Chiediglielo!”

Sanzo!” continuò il ragazzo dal diadema dorato “perché guidi tu? E dove stiamo andando?”

Sentito questo, il biodo frenò, catapultando così i ragazzi che gli stavano dietro a gambe all’aria.

Il ragazzo dagli occhi verdi avendo capito che in questo caso bisognava cambiare il proverbio da

Donna al volante, pericolo costante” a “Sanzo al volante, pericolo costante”, si era messo la cintura di sicurezza.

Ma sei impazzito, bonzo corrotto?” sbraitò il ragazzo dai capelli rossi.

La prossima volta pensaci due volte prima di dare suggerimenti idioti alla scimmia!” rispose l'altro.

Tsk!” rispese il rosso, dando un sonoro cazzottone alla scimmia “sei proprio una stupida scimmia!”

Ma quello era ancora gambe all’aria e non accennava a volersi muovere.

Goku?” si preoccupò la persona con cui il ragazzo dal diadema dorato divideva il posto.

Detto questo, si senti’ un distinto rumore:

ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ...”

Si e’ addormentato!” disse il saggio ragazzo dagli occhi verdi, abbastanza stupito.

Che razza di stupida scimmia!” mormorarono all’unisco il ragazzo dai capelli rossi e Sanzo che ormai aveva di nuovo premuto il piede sull’acceleratore.

Poco dopo, mentre Gojyo (questo era il nome del ragazzo dai capelli rossi) cercava di svegliare Goku (ma senza risultati), sull’orizzonte si profilò un palazzo.

Arrivati, Sanzo frenò.

Goku, ancora addormentato, Gojyo che cercava ancora di svegliarlo e Hakkai (questo e’ il nome del saggio ragazzo dall’occhio verde) che si chiedeva in quale posto fossero mai giunti.

Siamo arrivati” sentenziò Sanzo “Hakkai puoi svegliare la scimmia?”

Hakkai annui’ ed esclamò:

C’è qualcuno che se non si sveglia si perderà la COLAZIONE!”

COLAZIONE!?!?!”

Goku sobbalzò.

STUNT

La testa di Goku cozzò contro il mento di Gojyo che stava ancora cercando di svegliarlo.

AAAHHH! MALEDETTA STUPIDA SCIMMIA, IO TI STRITOLO!!!!!!”

AHI! KAPPA PERVERTITO CHE DIAVOLO COMBINI?!!!”

KAPPA A CHI? RAZZA DI STUPIDA SCIMMIA!”

BANG! BANG!

Due colpi della Shurenju di Sanzo bastarono a far tornare l’ordine.

Concordo con entrambi!”disse rivolto ai complimenti che i due si erano reciprocamente scambiati.

E così è qui che ci volevi portare Sanzo, in questo tempio?”

Infatti si trovavano davanti a un imponente tempio in stile classico.

C’erano tre marmorei e bianchi gradoni, alti un metro ciascuno al cui centro c’era una scala percorribile che arrivava fino alla loro sommità. Su di essi si ergeva il tempio, imponente per altezza e per larghezza; loro vedevano soltanto la facciata in cui c’erano sei colonne marmoree, distanti fra loro almeno due metri, sormontati da capitelli ionici.

L’altezza complessiva era almeno di venti metri.

Dopo le colonne c’era un piccolo spazio,subito dopo un' imponente porta alta fino al soffitto.

Wow!”eslamò Goku “Che sfarzo!”

Scimmia, dov'è che l’hai imparato ‘sto termine?”

Scimmia a chi? Razza di Kappa pervertito!”

Come osi!”

Mentre per l’ennesima volta gli eterni litiganti avevano ripreso il loro secondo lavoro (il primo era mangiare per uno e sedurre donne per l’altro), Hakkai chiese a Sanzo:

Forse per farli stare un po’ in silenzio potresti dirgli perché siamo qui,visto che a te da' fastidio, invece secondo me c'è una tale pace!” Sorrise.

Ma era più che evidente che anche Hakkai voleva sapere almeno quanto Goku e Gojyo dove fossero arrivati.

BANG! BANG!

Dissipato ancora una volta il caos con due colpi della sua pistola, Sanzo disse:

Scimmia, Kappa se vi state zitti forse vi dirò dove siamo”

Goku e Gojyo si misero una mano sulla bocca e fecero finta di tirare una zip(seguito dall’onomatopeico suono).

Questo è un tempio dove posso conferire con i Sanbutsoshin” incomincio’ il bonzo

Embe?”se ne uscì Gojyo

*HARISENIETA*

Ho fatto un sogno” disse Sanzo ignorando Gojyo che gli inveiva contro “in cui essi mi avvertivano che l’ora era più tarda di quanto io creda e che gli esperimenti per la resurrezione di Gyumao erano giunti a una svolta e che servivano altri compagni…”

Altri compagni?”

Non mi interrompere, scimmia! In questo tempio quindi posso comunicare con loro e capire se quello fosse solo un sogno o fosse un modo per comunicare con me…” mentre diceva questo il gruppo di Sanzo si era incamminato e aveva percorso la marmorea scalinata.

Entrate!” una voce espresse ciò ed essa proveniva dal tempio. Questa fu seguita dall’aprirsi dell’immensa porta dell’edificio.

Potrebbe essere una trappola.” disse Hakkai.

Ma Sanzo si era già incamminato e stava entrando nel tempio.

Ehi! Potrebbe essere una trappola!”

Ma il bonzo non lo stava a sentire ed ormai era sulla soglia.

Cosa mi tocca fare per un essere che non è una donna…” esclamò Gojyo correndo in direzione del prete buddista seguito a ruota da Hakkai e Goku.

La porta si chiuse non appena l’intero gruppo fu dentro.

Me lo sentivo io…” mormorò Gojyo prendendo la sua Shakujyo (una specie di alabarda con le lame retrattili) mentre Goku chiamava il suo bastone Nyoibo e Hakkai preparava del ki qualora ce ne fosse bisogno.

Ma non ce ne fu.

Infatti apparvero tre sagome di teste, due femminili,una maschile.

I Sanbutsoshin.

Ben trovato Genjo Sanzo Hoshi” dissero

Piacere di rivedervi, Sanbutsoshin.” cominciò Sanzo con un espressione neutra. Quando invece dentro si sè stava pensando a qualcosa tipo: "Come no, dopo che mi hanno affibbiato ‘sta c***o di missione!"

Sappiamo perché sei qui” dissero “ vuoi sapere se quel sogno è opera nostra o no?”

Esattamente”

Ebbene si, è opera nostra per avvertirvi dell’incombente resurrezione di Gyumao e per affidarvi altri compagni…”

Altri compagni, che bello!” esclamo’ Goku

*occhiata omicida di Sanzo*


 

In quel momento tutti diedero delle occhiedete ricche di significato. "Mica posso mettermi a sparare in un tempio!" fu il significato di quella del Prete. "Signori e signori ammirate quanto e’ grande la religiosità di questo venerando monaco!" fu quella che espresse Goyjo guardando il cielo. "Tieni cosi’ poco alla tua vita?" fu il significato della seconda ochiata omicida del Santone.

Goku, per favore, fai silenzio.” Esclamò Hakkai

Sì, stai zitta stupida Scimmia!” rincarò Gojyo

Stai zitto tu, scarafaggio rosso!”

BANG! BANG! (i buoni propositi non sono durati a lungo…)

Scusate Sanbutsoshin, dicevate?”

I Sanbutsoshin, con goccioloni : “Si, avete bisogno di altri compagni, alcuni li incontrerete a tempio debito, altri li dovrete andare a prendere voi stessi”

Con tutto il (poco) rispetto… non credo che ne abbiamo bisogno”

Forse non comprendi quanto l’ora sia tarda; per aprire il Templum Temporis vi servono questi compagni. O vuoi che la missione fallisca?”

No, non lo voglio ma…”

I giovani che dovete prelevare” ripresero i Sanbutsoshin ignorando quello che Sanzo aveva detto “vivono in un'altra dimensione dove non esistono nè auto nè pistole, lì queste parole sono come arabo per voi, quell’epoca è chiamata SenGoku… e le persone che dovete prendere…”

Apparvero, quindi, due sagome femminili e due maschili.

Niente male…”commentò Gojyo.

Stavi già pensando a quello Kappa pervertito?”

I loro nomi” continuarono i Sanbutsoshin ignorando ancora una volta dei membri del gruppo di Sanzo “sono Inuyasha, Kagome, Sango e Miroku…”

***

WAAAAAAAAAAHHHH!”

Un urlo squarciò il silenzio di una foresta, e vari uccellini volarono via, terrorizzati.

COME SAREBBE A DIRE ABBIAMO SBAGLIATO STRADA!?!?!?!?!”

Ad urlare in mezzo alla quiete boschiva era stato un mezzo-demone, che vestiva con un largo vestito rosso, aveva occhi ambrati e lunghi capelli argentati e al suo fianco c’era il fodera di una spada. Al posto delle unghie aveva degli artigli e delle curiose orecchie da cane spuntavano dall’argentata chioma.

Calmati Inuyasha!” a rispondere al mezzo-demone era stata una ragazza più o meno della sua stessa età, vestita con una divisa scolastica alla marinara verde smeraldo.

CALMARMI, CALMARMI?!?!?!?!?! TE LO DICEVO IO DI GIRARE A DESTRA, MA TU MAI! HAI PREFERITO DARE ASCOLTO A QUELLO STANO TIZIO CON LA BANDANA CHE A ME!”

Beh in effetti, divina Kagome, quel ragazzo non sembrava molto sicuro sulla direzione da prendere” a parlare, rivoltesi alla ragazza che vestiva alla marinara, era stato un bonzo con uno strano bastone dorato, una veste nero–viola e che aveva tre orecchini, uno sul lobo destro due su quello sinistro, e sul suo collo spuntava un minuscolo codino.

*SBAM *

Un boomerang gigante si infranse sulla faccia del monaco.

Sarebbe molto carino da parte sua, Miroku-sama, se la smettesse di toccarmi il sedere!” questa volta a parlare era stata la sterminatrice di demoni, Sango, che indossava una tuta aderente rosa nera e brandiva un boomerang gigante. I capelli corvini erano raccolti in una coda da un elastico rosa.

Poi c’era l’ultima componente di quella strana compagnia, un demone di nome Kirara, fedele amica di Sango che l’aiutava nel suo lavoro di sterminatrice.

Finalmente fuori da quella dannata foresta!”

Il gruppo di Inuyasha guardò nella direzione da cui proveniva la voce: il cui possessore, era appena uscito da dalla foltissima foresta che fiancheggiava la strada.

Insieme a lui c’erano altre tre persone e uno strano drago.

Già non ne potevo più! Ho ancora il sapore del polline in bocca!!!” esclamò un'altra persona dal diadema dorato, che noi abbiamo già incontrato: il suo nome e’ Goku e chi ha pronunciato la frase prima di lui era Gojyo.

Dai che non è stato così male” questa volta a parlare era stato Hakkai “abbiamo fatto i nostri cinque minuti di full immersion con la natura!”

Se lo dici tu…” Dissero Goku e Gojyo con un enorme gocciolone sulla tempia.

Smettetela di perdere tempo!” urlò il venerando Sanzo Hoshi “dobbiamo trovare quei tizi al più presto!”

Sanzo?”

Sì?”

Credo che li abbiamo trovati”

E dove sarebbero?”

Dietro di te”

Ah...”

Che cosa volete da noi?” chiese Inuyasha estraendo la sua gigantesca spada Tessaiga.

Anche gli altri si erano armati: Miroku, mano sul rosario che gli permetteva, qualora ce ne fosse stato bisogno, di creare il vuoto intorno a lui, Sango imbracciato il proprio boomerang gigante, Hiraikotsu, pronto ad essere scagliato e infine Kagome, arco teso e freccia pronta ad essere scoccata. Tutti poco fa con enorme gocciolone e ora col pensiero che questi potessero essere dei nemici.

Sanzo lasciò la parola al più diplomatico del gruppo, Hakkai:

Piacere di fare la vostra conoscenza! Io sono Cho Hakkai” detto ciò presento i suoi compagni di viaggio.

Kagome abbassò l’arco “Piacere di conoscervi!” rispose presentandosi e presentandogli poi i propri compagni.

Cosa volete dai noi?” chiese Inuyasha che voleva levarsi al più presto di torno questi rompiscatole.

Dovete venire con noi” Si intromise Sanzo.

E se noi non volessimo?”

Stupido cane questa non è una richiesta è un ordine!”

Stupido Bonzo da quattro soldi, come osi chiamarmi cane?!”

Inuyasha fissò il suo sguardo in quello del monaco: era carico di una tale minaccia che chiunque guardandolo non avrebbe fatto a meno di obbedire. Ma lui non si faceva certo intimidire dallo sguardo di un misero umano!

Hakkai, capita quanto la situazione fosse precaria, e che tra poco sarebbe sfociata in una rissa, intervenne:

Signor Inuyasha, siamo venuti fin qui per avvertirvi di una minaccia che incombe sul mondo”

Minaccia? E quale?”chiese Inuyasha abbastanza stupito.

Hakkai quindi spiegò al gruppo del mezzo-demone dell’incombente resurrezione di Gyumao e dei devastanti effetti che essa avrebbe se avvenisse.

Ci scusate un attimo?”chiese Kagome

Certamente”

Kagome, Inuyasha, Sango e Miroku si abbracciarono alla rugby.

Allora che ne pensate?”mormorò Kagome

Potrebbe essere una trappola di Naraku” mormorò il monaco Miroku

Non credo” disse Sango “se già lo sospettiamo… Naraku non ci farebbe mai cadere in una trappola così ovvia”

Ma forse conta proprio su questo” rispose Miroku “Conta sul fatto che noi ragioniamo in questo modo… lei che ne pensa divina Kagome? Ha percepito qualcosa?”

Si’…credo di aver capito che due di loro siano demoni.”

Demoni!?!?” esclamò urlando Inuyasha.

***

Il gruppo di Sanzo percepi’ l’urlo.

L’hanno capito…” mormorò Sanzo

Ma come avranno fatto a capirlo?”chiese sottecchi Hakkai

Non lo so…”gli rispose Gojyo

***

Stai zitto, Inuyasha!” esclamò Miroku dandogli una bastonata in testa

E chi sarebbero tra i quattro?” chiese Sango per evitare una reazione da parte del mezzo-demone.

Il ragazzino con quel diadema…Goku se non sbaglio e il signor Hakkai”

Ne siete sicura divina Kagome?” chiese Miroku “In effetti non hanno i tipici segni distintivi dei demoni…”

Sì, ne sono sicura…”

Allora vuol dire che dicono la verità” disse Inuyasha sorprendendo tutti.

Infatti il demone-cane, cosi’ come Akane, se lo sentiva… la resurrezione stava realmente avvenendo. Era poi sobbalzato quando Hakkai aveva fatto il nome del demone, Gyumao…lui quel nome lo aveva già sentito…


 


 

Era un sogno che aveva fatto di recente...

***

BIT BIT BIT…

Questo suono gli rimbombava nelle orecchie ossessionandolo…vedeva solo una parete di metallo davanti a sè e per quanto cercasse di spostare la testa o almeno le pupille non vi riusciva…

È tornato?” a pronunciarla era stata una voce di donna che proveniva sotto di lui.

Sì” questa volta, invece, a pronunciare la frase era stato un uomo sempre sotto di lui.

Ebbene?”

Li hanno avvertiti del pericolo corrente…e hanno accettato il suggerimento di mandare il prescelto.”

Molto bene…i sutra?”

Uno come ben sai ne è in possesso Genjo Sanzo, due in nostro, la località degli ultimi due ci è invece ancora sconosciuta…”

Come sarebbe a dire sconosciuta?” chiese la donna, alquanto seccata

Mi dispiace, mia signora…”

Non fa niente… ma cerca di individuarlo al più presto sai bene che la riuscita del piano comporterà benefici per entrambi…”

Si, mia signora, provvederò immediatamente” e sentì un rumore di passi che andava sempre più allontanandosi.

Gyumao, amore mio… aspetta ancora un po'…presto la tua resurrezione sarà ultimata…e sarai finalmente mio!”

***

E gli altri due?” chiese Miroku a Kagome riportando Inuyasha alla realtà.

Uno…è un mezzo-demone.”

Chi?” chiese Inuyasha con un interesse mal nascosto.

Gojyo, quello con i capelli e gli occhi rossi.”

Non l’avrei mai detto” commentò Sango.

E l’ultimo? Il capo? Quel bonzo?”

Un umano” rispose Kagome “un semplice umano”

Quindi” disse Miroku “andiamo con loro o no? La missione potrebbe rivelarsi pericolosa…”

Tzè! Lo sarà sicuramente!”

Comunque…secondo me dovremmo andare” disse Kagome “qui non si parla solo del SenGoku… ma la storia stessa rischia di sparire… e se stiamo stati scelti proprio noi tra miliardi di miliardi di persone, non possiamo non sentirci che onorati…”

Divina Kagome… non la facevo così profonda”

Cosi mi metti imbarazzo, Miroku…”

Non mi importa se verrete o meno io andrò con quei tizi!” sentenziò Inuyasha.

Era strano pensare che Inuyasha, che normalmente non voleva mai muovere un dito se di mezzo non c’era un frammento della Shikon no Tama, volesse andare così ardentemente da qualche parte.

Verrò anch’io” disse Kagome con determinazione “Sango? Miroku?”disse poi guardandoli mente pronunciava i loro nomi.

Ovviamente” disse Sango sorridendo dolcemente ma covava dentro di sé una sfiducia inspiegabile contro il gruppo di Sanzo, forse temendo ancora di una trappola di Naraku, pensiero non ancora dissipatosi nella sua mente.

Ma se quello che dicevano fosse stato vero, Kagome aveva ragione, loro dovevano intervenire.

Sicuramente” anche Miroku, così come Sango, temeva una trappola di Naraku ma in minor modo: aveva preso in simpatia quel gruppo.

OK! Abbiamo deciso! Andiamo a dirglielo!

Si girarono e un grosso gocciolone comparve sulle loro tempie.

Goku stava dormendo appoggiato ad un albero con un filino di bava che colava dalla sua bocca:

Nikuman…pollo…pasta…CIAMBELLE!” disse alzandosi per poi sdraiandosi nuovamente.

Gojyo e Sanzo invece si fumavano beatamente qualche sigarette in un silenzio innaturale, mentre Hakkai stava dando da mangiare al suo drago.

Ehm! Scusate!” disse Kagome ancora con gocciolone.

Finalmente!”disse Gojyo buttando la cicca e stiracchiandosi.

Qualcosa si mosse nel cervello di Kagome.

Sigarette nel SenGoku?” si chiese “Allora vengono veramente da un'altra dimensione…”

Scusate venerando monaco” disse Miroku avvicinandosi a Sanzo “potreste dirmi che cos'è quella cosa che tenete in bocca?”

Mai visto una sigaretta?” rispose quello lanciandogli un occhiata obliqua.

No ,a che serve?”

Non sperare che te dia una”disse ancora fissando i suoi occhi viola in quelli di Miroku.

Ehm! Come non detto!”disse ritornando a fianco dei suoi compagni, pensando “però non ho ancora capito a cosa servono! Mah!”

Scusi Divina Kagome, mi sa per caso dire a che servono quelle sigaqualcosa?”

In realtà non l’ho ancora capito nemmeno io…”

***

Allora” disse Hakkai, con il suo solito sorriso, dopo che Sanzo aveva riportato l’ordine, disturbato dall’ennesimo litigio di Goku e Gojyo e sotto lo sguardo attonito del gruppo di Inuyasha “visto che abbiamo appurato che questi gentili signori hanno deciso di venire con noi, che ne dite di incamminarci?”

Incamminarci?” rispose seccato Sanzo.

Certo, Hakuryu non può trasportarci tutti…”

Ma venne interrotto da Sanzo: “Gli hai dato da mangiare quello che ti avevo dato?”

Sì, ma…”

Sotto lo sguardo allibito quasi tutti il drago, Hakuryu si trasformò in una Jeep però non una jeep a quattro posti, su Goku Gojyo e Hakkai viaggiavano di solito, ma a dodici.

COM’E POSSIBILE? UN DRAGO CHE SI TRASFORMA IN UNA JEEP!?”Urlò Kagome sconvolta.

Si calmi, Divina Kagome!”Gli sussurrò Miroku

Che ti prende così, tutto d'un colpo?” Sbottò Inuyasha.

COME CHE MI PRENDE!?! UN DRAGO SI È APPENA TRASFORMATO IN UNA JEEP E NON VI SORPRENDETE NEANCHE? Ma almeno” disse cercando di controllarsi (e di ritornare IC) “sapete che cos'è una Jeep?”

No! E con questo?”

Kagome sospirò.

Poco dopo erano sulla jeep diretti verso il varco dimensionale che Sanzo era riuscito ad aprire grazie a una meglio-non-ben-specificata-cosa-dategli-dai-Sanbutsoshin, ognuno immerso nei propri pensieri…o quasi…


 


 

SMETTETELA!”

BANG BANG

***

Gyokumen Koshu!”Una porta venne spalancata, e un sordo clangore risuonò nella sala della resurrezione; Naraku, sospeso in aria da una sfera di energia, entrò.

L’interpellata si voltò in direzione della voce:

Si?” lo disse con voce fredda, ma non senza una nota di sarcasmo che sfuggì al demone.

Conosci i poteri della spada Tenseiga?”

I miei informatori mi hanno riferito che la brandisce Sesshoumaru, il fratellastro di Inuyasha, ma…”

Ha il potere di curare…e persino di resuscitare…quindi…”

Quindi tutto quello che stiamo facendo risulterebbe inutile, se avessimo quella spada… come sei riuscito ad ottenere quest’informazione?”

Jaken…”

Quello sgorbio che Sesshomaru si porta dietro?”

Esatto… non c'è voluto molto perché mi dicesse tutto quello che volevo sapere…” rispose Naraku.

Qualche idea?” gli chiese la donna demone.

Manda Akuma a rapire Rin… E’ stata già una volta un’efficace esca… lo sarà di nuovo…”

***

Una figura di materializzò:

Un uomo dalla pelle rossastra, e con i capelli invece di un rosso vivo…come i suoi occhi… tradendo così la sua natura demoniaca.

Poco dopo era scomparso. Si rimaterializzò vicino ad una bambina che venne stretta nella sua morsa di ferro.

Signor Sesshomaru…” disse rivolta ad una figura che gli volgeva le spalle “Se vuole rivedere viva la sua protetta, mi segua…”

E scomparve di nuovo. Lasciandosi dietro uno squarcio dimensionale.

Signor Sesshomaru…” Jaken guardava il suo padrone con sguardo supplichevole.

Continua…

Allora oggi mi interrompo qui…

Non che non mi piaccia narrare… ma un povero vecchio come me a pur bisogno di riposo…

E mi farebbe molto piacere se commentaste la mia storia… Addio… e spero di rivenire qui a raccontarvi di nuovo il continuo di questa storia…”

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo ***


Capitolo 2

*** 2° Capitolo ***


 

Dunque siete tornati ancora una volta, o nobili viandanti, attorno al mio fuoco, ma sedetevi ed ascoltate…”

***

E venne spalancata l’ennesima porta.

Dietro vi era un essere dalla mente fine e al tempo stesso terribile.

Egli aveva ordito complotti e trame che avevano portato disfacimento e morte nelle case di coloro che avevano avuto la sventura di esserne stati vittima. Costui era Naraku.

Si presentò avvolto in un sfera di energia che gli permetteva di galleggiare, vestaglia dai riflessi eterei, e due occhi pieni di malizia e astuzia.

Immagino che tu sia venuto per i frammenti della sfera” disse.

L’altra figura, avvolta nel buio, annuì e prese al volo qualcosa che Naraku gli lanciò:

I pezzi della sfera degli Shikon!

E colei che comanda i venti?” parlò per la prima volta la figura.

Dal buio da cui era avvolto il mezzo-demone, emerse una figura femminile.

Un kimono la avvolgeva e in mano aveva un ventaglio, simbolo del suo dominio sui venti.

I suoi neri capelli erano raccolti in uno chignon, ma la cosa che avrebbe più colpito un osservatore umano sarebbero stati gli occhi: senza pupille.

Solo le rosse iridi rendevano vivo il suo sguardo.

***

C’erano molte cose che non gli tornavano, pensava Hakkai alla guida della suo drago-jeep, prima di tutto il nome di quel tempio… Templum Temporis, infatti avendo studiato presso un istituto retto da suore, aveva avuto modo di imparare quella lingua chiamata latino, e quindi era in grado di comprenderne il significato: il Tempio del Tempo.

Il nome, dunque, non aveva, non avrebbe dovuto avere niente a che fare con il trasporto da luogo a luogo.

Poi questi nuovi compagni… assai strani, ma non era quello il punto.

Il punto era come mai tutto ad un tratto i Sanbutsoshin avessero voluto affiancargli questi nuovi compagni…

Le spiegazioni che gli avevano dato non lo convincevano neanche un po’.

Aveva poi notato le differenze, d’abito e di conoscenza tra Kagome e gli altri: Kagome sapeva che cos’erano le jeep e le sigarette, mentre gli altri membri del gruppo non ne avevano idea.

Ma il tempo sarebbe stata la risposta, il tempo era la sola risposta e la risposta a tutto.

***

La prima cosa che Ranma vide non appena fu sveglio fu il deserto, un deserto senza fine, piatto come il mare nelle placide giornate di luglio.

Ma lui come era arrivato lì?

Poi ricordò tutto:

Quel vecchio dalla pelle verde che li aveva avvertiti della possibile fine del mondo e che li aveva incaricati di salvarlo… dandogli come aiuto quel ragazzino.

Che sapeva manovrare molto bene il ki, questo gli lo concedeva, ma pur sempre un ragazzino.

Tutto gli sembrava un sogno talmente era assurdo… eppure era tutto dannatamente vero: lui, Akane e il piccoletto… gli unici in grado di porre la parola fine alla fine del mondo.

Che stupido gioco di parole.

Si alzò, si scrollò la sabbia che aveva addosso e si guardò attorno:

Akane era addormentata poco distante, e accanto a lei c’era Goku con un filino di bava che gli usciva dalla bocca, probabilmente fantasticando su cibi di ogni genere.

Il primo pensiero di Ranma fu quello di come svegliare Akane…voleva vendicarsi di tutti i bruschi risvegli che aveva subito da parte sua: secchiate d’acqua fredda, Katanate e brutali martellate, così Ranma veniva svegliato ogni mattina.

Poi gli attraversò la mente un pensiero che lo fece rabbrividire: Akane versione demoniaca con martello in mano.

Quindi pensò a qualcosa di più dolce o perlomeno di meno traumatico.

Ma perché” si chiese “non posso dichiarami una buona volta? ”

Soprattutto dopo la faccenda di Safulan…

Lì quando aveva visto il corpo senza vita di lei… era riuscito a esprimere quello che provava…

Ma non tutto.

Ma l’aveva ammesso a se stesso.

E questo era già un gran passo.

Hai paura” gli disse una voce dentro di sé “hai paura che se tu ti dichiarassi lei potrebbe rifiutarti…e tu dipendi da lei…”

Lui scosse la testa, non era il momento di parlare con strane voci interiori.

La soluzione del problema venne da sé: Akane si stava svegliando da sola.

Tutto bene?” le chiese

Lei scosse la testa:

Credo di sì” rispose con voce quantomeno stordita.

Che facciamo con il piccoletto? Credo che dormirà per il resto della giornata se non lo svegliamo”

Intendi dire Goku? Lasciamolo dormire ancora un po’…deve essere stanco”

Ranma sospirò e si appoggiò ad una roccia lì vicino, dove trovò riparo dal sole.

Sfortunatamente erano caduti in pieno deserto, ma nella sfortuna erano stati fortunati:

Erano caduti vicino a un mucchio di rocce che li avrebbe riparati almeno dal sole.

Ma non altrettanto in fatto di punti cardinali.

Ranma, a nord cosa si vede?”chiese Akane

Ranma infatti era salito su una roccia e osservava il panorama.

Sabbia”

A sud?”

Sabbia”

A est?”

Sabbia”

A ovest?”

Una città!”

Davvero?!?”gli chiese Akane al colmo dell’eccitazione.

No, solo sabbia.”

SDANG

Una randellata colpì Ranma in pieno volto facendolo sfracellare al suolo.

Non c’era neanche il bisogno di dire chi fosse stato.

MA SEI IMPAZZITA?”sbraitò Ranma riemergendo dalla sabbia.

No, ed abbassa la voce, Goku sta dormendo” rispose Akane infuriata per la falsa speranza.

Ma perché deve fare sempre scherzi così idioti?” si chiese la fidanzata di Ranma.

***

Ranma si era infilato del cotone nel naso per fermare l’emorragia causategli da Akane, aspettando che Goku si svegliasse.

Un rumore.

Ranma e Akane rimasero in attesa pronti a fronteggiare l’eventuale nemico.

Ma chi si fece spazio alla loro vista non era una minaccia.

Un vecchietto.

Allora” disse “Vi siete svegliati… sai eravate sotto il sole poco lontano da qui, svenuti, e vi ho trasportato fino a queste rocce, all’ombra…”

***

Saaaaaaaanzoooo… io ho fame!”

BANG BANG

Ma questi non la smettono mai?”

Questo era il pensiero che attraversava la compagnia di Inuyasha, ormai non più divertita dai continui battibecchi tra Gojyo e Goku e dallo sparare della pistola di Sanzo.

Quello strano aggeggio, a detta di Kagome, serviva a uccidere e funzionava un po’ come un arco, ma al posto delle frecce scagliava strani aggeggi di metallo, proiettili, così si chiamavano.

Normalmente – gli aveva spiegato Hakkai – le pistole non avrebbero potuto uccidere dei demoni, ma così come il proprietario quella pistola non era normale: era una Shoreiju; un colpo di quella al cuore e il destinatario, sia esso un demone o un umano, non avrebbe avuto scampo.

EH?”

Kagome che c'è?” le chiese Inuyasha

Percepisco dei frammenti della sfera”

In questa dimensione? Com'è possibile?” chiese Miroku.

Scusate – disse Gojyo – se non sono inopportuno vorrei sapere di che cos'è ‘sta sfera…”

Kagome raccontò al gruppo di Sanzo la storia della Shikon no Tama.

Quindi – disse Goku – in pratica c’e’ un tizio di nome Naraku che vuole completare questa sfera per renderla impura.”

*Gocciolone dei presenti*

Beh Goku –gli disse Kagome – la faccenda non e’ cosi’ semplice…Pero’ il succo è quello!”

*I presenti si cappottano*

Comunque – disse Sanzo – la presenza di quei frammenti vuol dire che quel Naraku si è alleato con chi sta cercando di far risorgere Gyumao”

Quindi – aggiunse Miroku - vuol dire che dovremmo molto probabilmente avere a che fare sia con i servitori di Naraku, o probabilmente anche lui in persona, e sia con i nostri nemici”

***

Com'è la vita da queste parti?”

Devo dire non troppo bella…fino a poco tempo fa questa terra era considerata un paradiso sulla terra ma…”

Ma…?”

Ma tutti i demoni con cui gli umani convivevano pacificamente sono impazziti e sono scappati dai luoghi abitati, non prima di aver mietuto delle vittime”.

Ranma, Akane, il vecchietto e un ormai risvegliato Goku, si stavano incamminando verso il villaggio più vicino, in direzione ovest.

Ma io credo – continuò il vecchio – che ci sia una causa per cui i demoni sono diventati così”

Appunto il tentativo di far risorgere Gyumao” pensò Ranma e gli dispiaceva anche di non poterlo dire al vecchio.

Ma doveva tenerlo segreto.

Era passato un bel po’ di tempo da quando erano partiti dai Ghiaccioloni.

Goku aveva dato quel nome alla radura di pietre dove il vecchio li aveva portati per via di una pietra che sembrava proprio un Ghiacciolo.

Così i quattro avevano adottato quel nome per quel luogo.

La compagnia era stanca per il caldo e Akane dava dei segni di cedimento.

Ma così piccoli che solo un esperto li avrebbe saputo coglierli, la ragazza non voleva che Ranma la vedesse come la debole fanciulla indifesa che lui pensava che lei fosse.

Anche gli altri non sembravano proprio in condizioni ottimali ma sorprendentemente era Goku quello che meglio sopportava la stanchezza e il caldo.

Quant'è che manca per arrivare a quella città! Io ho fame!”disse Goku

*Gocciolone dei presenti*

Sono ancora due giorni di viaggio, ma noi – disse senza aspettare l’espressione di disappunto dei suoi compagni di viaggio – tra poco dovremmo arrivare in un oasi- Ranma e Akane sospirarono non visti - con tanti frutti maturi” aggiunse per la gioia di Goku.

***

I pezzi della sfera si stanno avvicinando” disse Kagome

Quella notizia significava solo una cosa: i nemici erano vicini.

E apparvero…

Non i soliti demoni della dimensione del gruppo di Sanzo.

Alcuni di loro aveva dentro di sé la potenza della Shikon no Tama.

Questi erano deformati in orribili mostri caricature sia della loro natura che di quella umana.

Artigli al posto delle unghie.

Questo sarebbe stato normale, se non fossero stati lunghi venti centimetri e intrisi di veleno.

Non riuscivano a stare eretti. Dalla loro schiena, orribilmente gobba, usciva un veleno che corrodeva i loro vestiti

Le gambe pelose sembravano quelle di una bestia ed esse terminavano con un tre dita; le unghie, lunghe e affilate almeno quanto quelle delle mani, erano intrise anch’esse di veleno mortale.

Sanzo capì che ormai avevano perso anche la minima parte di io che erano riusciti a conservare dopo la resurrezione di Gyumao.

Insieme a loro c’erano molti di quei demoni che Inuyasha chiamava: “Pesci piccoli”.

Poi, con sommo dispiacere di Miroku, che non pote usare il foro del vento,il Kazana, v’erano anche i Saimyosho.

La battaglia fu tremenda.

Fu più dura di quelle che i singoli gruppi erano abituati a combattere contro le orde di demoni che solitamente i nemici li mandavano contro.

Gli infimi demoni mandati da Naraku furono ridotti in brandelli da un Sankon Tesso di Inuyasha.

Molti proiettili trapassarono cuori, molti corpi vennero mutilati, altri vennero disintegrati, finché non ne rimase che uno.

Inuyasha gli strappò il pezzo della sfera che ne aumentava la forza.

Sanzo gli punto la pistola contro:

Allora dimmi signor demone: qual'è la svolta che c'è stata negli esperimenti?

Chi c'è dietro agli esperimenti?

Che intenzioni ha questo Naraku che vi ha dato questi frammenti?”

Gli occhi d’ametista di Sanzo fissavano con disprezzo il demone.

Io…”

BUM

E si autodistrusse.

Tzè… lurida feccia” disse Sanzo

***

Dunque…” il vecchio, Ranma, Akane e Goku erano raccolti intorno al fuoco dopo esser arrivati alla tanto sospirata oasi che Goku aveva depredato della gran parte del cibo lì presente “volevo farvi una domanda: come e perché siete arrivati qui?”

I tre fissarono il vecchio:

Il suo volto, si confondeva tra le luci del fuoco ma nonostante ciò, dimostrava tutta la sua vecchiaia.

Era solcato da molte rughe ma nei suoi occhi c’era un guizzo di quel certo-non-so-che.

I suoi vestiti erano molto umili, quasi stracci, molto rattoppati.

Ranma tappò la bocca a Goku e pestò non visto il piede di Akane prima che dicessero qualcosa di troppo.

Quando ci hai trovato, A-ehem…scusa ho dimenticato il nome…”

Miagi”

Quando ci hai trovato, Miagi, ci eravamo persi e…”

Ma Ranma venne interrotto da... da... da...da…Ranma non seppe definirlo.

Era un altro demone deformato dalla Shikon no Tama.

Ranma si alzò per preparasi a combattere, imitato da Akane e Goku.

Ma Miagi corse verso il demone e mormorò qualcosa.

Una palla di fuoco si sprigionò dalle mani del vecchio, che colpì il demone.

Con un repentino calcio, poi colpì la caviglia del mostro, facendolo cadere.

Vide un luccichio sull’addome del mostro e intuii anche il potere che gli era proprio, mise la mano su di esso e, affondatovi la mano, lo strappò insieme alla sua carne.

Immediatamente il demone torno’ normale.

Che vuoi?!” urlò il maestro

Da te niente…-sorrise- e’ da loro che voglio qualcosa…”

E che cosa?”

IL LORO CUORE!”

BUUM!

Ed anche lui si autodistrusse.

VOI MI DOVETE UNA SPIEGAZIONE!- disse girandosi verso Ranma Akane e Goku con in mano ancora il pezzo di carne del demone da cui colava ancora sangue - INSOMMA! MI SEMBRAVA UN PO’ STRANO TROVARE DELLE PERSONE IN PIENO DESERTO SENZA ACQUA, SENZA CIBO, SENZA ZAINI E SOPRATTUTTO COMPLETAMENTE FREDDI!”

Infatti Miagi trovò veramente strano che delle persone nel bel mezzo del deserto, probabilmente svenute per mancanza d’acqua fossero fredde.

I tre furono sconvolti dal vecchio, dal suo cambiamento, dalla sua abilità nelle arti marziali e dalla sua freddezza : aveva strappato quel pezzo di carne dal corpo del demone senza batter ciglio.

Ranma, più di tutti, era stupefatto e sconvolto, ma aveva capito una cosa:

Doveva vuotare il sacco.

E lo vuotò: disse a Miagi di come venissero da un’altra dimensione e di come il Supremo li avesse contattati, come li avesse portati nel suo palazzo, di come avessero conosciuto Goku e di come fossero stati spediti lì.

La calma tornò sovrana in Miagi, insieme a un senso di crescente di stupefazione.

Poco dopo si accorsero di non essere soli: una carovana era arrivata.

***

Sanzo, Goku, Hakkai, Gojyo, Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango erano intorno al fuoco.

Kirara e Hakuryu avevano fatto amicizia e giocavano in un angolo.

Dunque – cominciò Hakkai – avete qualche idea sul perché Naraku avrebbe dovuto allearsi con chi brama la resurrezione di Gyumao? E perché dargli anche dei pezzi della sfera degli Shikon?

E sulla base di quale accordo?”

Per completare la sfera – gli rispose Miroku – noi abbiamo in fondo l’ultimo frammento, e non è raro che Naraku faccia fare il lavoro sporco ad atri…”

Sai Gojyo – mormorò Goku – non ci sto capendo un granché di tutta ‘sta storia…”

Certo – disse tra sé e sè Gojyo – che ci si può’ aspettare da una scimmia con lo stomaco al posto del cervello?”

Guarda che ti ho sentito!”

***

La carovana si era rivelata un semplice gruppo di beduini.

Da questi comprarono degli zaini e quanto poteva loro servire per sopravvivere nel deserto.

E visto che i tre ragazzi erano sprovvisti della moneta locale, la borsa di Miagi si era notevolmente alleggerita.

I tre si misero nei sacchi pelo (comprati dai beduini a peso d’oro) e cercarono di dormire.

Goku si addormentò subito come un sasso, mentre Ranma e Akane riflettevano per la prima volta sul fatto che se avrebbero voluto sopravvivere avrebbero dovuto UCCIDERE.

Quella parola non gli era consona perché in tutte le matte e strampalate avventure che avevano vissuto non si era mai presentata l’occasione di farlo.

Ed ne erano grati a Buddha.

Ma adesso…se volevano sopravvivere avrebbero dovuto farlo.

Ucciderò - penso’ Ranma – solo quando anche l’avversario avrà intenti omicidi”

E con questa frase chiuse la questione con sè stesso e si addormentò.

Io non voglio uccidere – pensava Akane avvolta nel suo sacco a pelo – spezzare una vita… una cosa che parla e che poi non lo fa più… ma… come sopravviverò qui?” Miagi gli aveva detto chiaramente “O si uccide o si viene uccisi”

Ma lei non voleva uccidere, né voleva essere uccisa, dunque?

La questione finì lì perché Morfeo la prese fra le sue braccia.

***

Allora… tra quanto arriveremo alla città più vicina?”

Ci vorranno più o meno” disse Hakkai “Due giorni di Jeep”

E quel tempio?” chiese Sanzo

Il gruppo era chiuso in un cerchio concentrato su una mappa posata su Hakuryu versione jeep.

Non c’è nessun tempio con quel nome, probabilmente i Sanbutsoshin ci hanno dato un nome caduto in disuso”

E perché mai ci avrebbero dovuto farlo?” chiese Gojyo

Non saprei…” rispose Hakkai “ma c'è una buona notizia, quella città è famosa per una fornitissima biblioteca, lì troveremo sicuramente qualcosa”

E che aspettiamo ad andarci?” disse Inuyasha

*****

La mattina dopo Akane, Ranma, Goku e Miagi erano sulla via del deserto, camminando faticosamente: si sarebbero fermati solo a mezzogiorno in un'altra oasi, il vecchio era molto pratico delle zone.

Miagi avanzava in testa, silenzioso e imperturbabile, seguito a ruota da Goku che dopo un tentativo di conversazione aveva rinunciato e si era rinchiuso in un insolito silenzio.

Dietro Goku avanzava stancamente Akane e a chiudere la fila c’era Ranma, anche lui chiuso nei suoi pensieri.

Doveva essere l’aria del deserto.

Akane rallentò il passo fino ad arrivare al passo con Ranma: doveva parlagli.

Akane, aumenta il passo o rimarrai indietro”

Ranma, dobbiamo parlare”

Di che cosa?” le chiese tra in curioso e il preoccupato.

Di questo mondo: ti sei reso conto che dovremmo poter uccidere?”

Sì “le rispose Ranma serio “e l’ho accettato: ucciderò se sarà per preservare delle vite. E tu: che farai?”

Io non lo so…non voglio uccidere delle persone…”

Akane” Ranma si fermo’ e fissò i suoi occhi in quelli di lei “quelli non sono persone, sono demoni: e non esiteranno ad ucciderti se gliene si presenterà l’occasione.

Non devi essere tenera, perché loro non lo sarebbero con te, quanto di più umano che possiamo fare è dargli una morte indole.”

E con queste dure parole si allontano da Akane senza aspettare una sua risposta o una sua reazione.

Non voleva saperla.

Lui aveva fatto il suo compito, per quanto doloroso potesse essere.

***

Ancora la stessa parete di metallo ,ancora le stesse voci, ancora non riusciva a muoversi.

Ebbene?”

Come avevamo previsto la resurrezione sta dando gli esiti sperati”

I sicari?”

Tutti morti”

C’era da aspettarselo…tutti demoni di bassa lega…anche se potenziati con quella Shikon no Tama…”

Inuyasha aprì gli occhi, accecato dalla luce del sole: si era addormentato!

Maledizione!

Ma dopotutto era giustificato, pensò, nessuno aveva voluto rimanere di guardia e così lui era dovuto restare sveglio tutta la notte.

Ma poi, durante il viaggio in jeep, il cullare del rumore della pistola di Sanzo, del boomerang di Sango, dei gridi di Goku e Gojyo l’avevo fatto addormentare.

E poi sempre queste strane visioni…che parlavano dell’attacco che avevano subito.

Prima quel nome, Gyumao, poi il parlare dell’attacco che avevano ricevuto… ormai era certo che aveva delle visioni di quello che accadeva ai loro nemici.

Ma non ne avrebbe parlato agli altri… era un peso che doveva sopportare da solo.

Aspetta!” si disse “Quelli dicevano che la resurrezione stava dando gli effetti sperati!”

Che mancasse così poco alla resurrezione?

Oppure erano gli effetti di cui gli avevano parlato quei tizi?

***

Ranma era maturato.

Era impossibile non notarlo ma si era trovato tra le mani la responsabilità, quella che ogni uomo temeva o aspirava: quella di salvare il mondo.

Ma sapeva anche di non essere abbastanza forte.

E Miagi poteva essere la sua ancora di salvezza.

Era abile, davvero molto abile, almeno ai livelli di Obaba e Happosai.

E lui aveva bisogno che qualcuno lo aiutasse a migliorare velocità, tecnica e forza.

E glielo avrebbe chiesto, il più presto possibile.

***

Qualcosa non quadra – pensava Miagi mentre camminava nel deserto – chi brama la resurrezione di Gyumao, come faceva a sapere dei ragazzi? O si è svolto tutto alla luce del sole? Oppure è stato casuale, l’incontro con quel demone? No…”

Che vuoi?!”

Da te niente…-sorrise- e’ da loro che voglio qualcosa…”

E che cosa?”

IL LORO CUORE!”

Ma la cosa più sorprendente era quel frammento:

Come poteva un demone di così infimo livello come quello possedere un oggetto di tale potere?

Ma rimaneva quell’interrogativo…

Come facevano a sapere che si trovavano li’?

********

Il sole arrivò allo zenit; e la compagnia di Ranma arrivò all’oasi, come programmato.

Si sedettero all’ombra di una palma per magiare i rimasugli della colazione e quello che avevano comperato da quella carovana.

E Ranma capì che era il momento di fare la sua richiesta :

Miagi posso chiederle una cosa?”

Certamente” rispose affabile “ma non è detto che ti risponderò’”

Vuole diventare il mio maestro?”

La proposta lo colse impreparato.

Cosa?”

Akane era stupita almeno quanto il vecchio.

Mi sono reso conto di - fece una smorfia - non essere abbastanza forte… non sarei mai riuscito a sconfiggere quel demone…”

Quindi ne seguì un lungo silenzio rotto solo dal mugugnare di Goku che non sembrava aver capito troppo bene la situazione.

No” rispose seccatamene

E posso saperne la ragione?”

E il vecchio si aprì; teneva quel segreto dentro si sè da troppo, veramente troppo tempo.

E l’aveva sopportato.

Ma ormai era stanco e vecchio e aveva bisogno di qualcuno con cui condividere i propri segreti.

Perché io ho già avuto un allievo, un giovane demone di saldi principi ma… non ha dato ascolto ai miei avvertimenti… e ha rubato il Demone Furioso… e si e’ messo dalla parte del male…”

E la voce gli si ruppe.

Ha ucciso tante persone con l’arte che gli avevo insegnato… tante persone innocenti…”

Ma ti puoi riscattare - era Ranma - io sono stato scelto per salvare il mondo… se mi allena si sarà riscattato…”

E lo stesso vale per me, così ti riscatterai…” intervenne Akane.

Infatti se Ranma si sentiva così debole, figuriamoci lei!

Anch’io!” intervenne Goku “anch’io voglio diventare tuo allievo!”

E da allora fu il loro maestro.

Lui doveva riscattarsi.

E quello sarebbe stato il suo modo.

***

Il mezzogiorno divenne pomeriggio, il pomeriggio crepuscolo e il crepuscolo sera.

E le due compagnie si si fermarono.

Sanzo e compagni avevano appena finito di mangiare le pietanze di Hakkai, mentre ognuno si dedicava ad attività diverse.

Sanzo leggeva il giornale, Kagome studiava matematica aiutata da Hakkai che si era rivelato un ottimo professore, Goku già dormiva alla grande, Sango, affiancata da Miroku, lucidava il suo boomerang che puntualmente veniva sbattuto in faccia al monaco, Gojyo era seduto solitario a fumare, mentre Inuyasha si allenava a tirar fendenti con la sua Tessaiga, infine Hakuryu giocava con Kirara.

Inuyasha dopo un po’ si stancò.

Era inutile.

E si sedette.

E si era seduto proprio accatto a Gojyo.

Ho saputo che sei un mezzo demone”

Esattamente” disse Gojyo sputando del fumo “padre demone e madre umana…”

E da queste parti come sono considerati i mezzi demoni?”

Figli della proibizione… capelli e occhi scarlatti è quello che ci contraddistingue… è la nostra condanna… avere il colore del sangue…”

Il mezzodemone notò che accanto a Gojyo c’erano delle lattine di birra.

Kagome gli aveva spiegato che se ne beveva troppa gli effetti erano gli stesse del saké.

Bevi saké ma non farti bere da esso.

Gojyo invece si era fatto bere dalla birra.

Vivevo con la mia matrigna… e lei mi odiava… perché… lei vedeva in me l’uomo che amava e l’ombra di una donna che non conosceva…”

Inuyasha capì che in qualunque posto i mezzidemoni sarebbero stati infelici.

E lei piangeva guardandomi… io sarei morto volentieri per non vederla piangere… e quando ci provò non opposi resistenza…”

E come mai sei ancora vivo?”

Mio fratello...”continuò, forse senza nemmeno aver ascoltato le parole che gli vennero dette “uccise mia madre prima che mi uccidesse…lui che aveva preso il posto di mio padre nel suo letto…”

E rise.

Una risata piena di malinconia e tristezza.

E dov'è adesso tuo fratello?”

Ma Gojyo si era addormentato.

Inuyasha quindi si alzò:

Venite! Qui c'è da mettere a nanna il Kappa”

***

La sera, Ranma, Akane, Goku e Miagi si fermarono vicino a uno sperone roccioso.

Goku pensò a lungo a che nome dargli ma… non gli venne in mente alcun tipo di cibo da associargli.

Stavano mangiando.

Allora ditemi…usate qualche arma?”

No”

No”

Si”

Ranma e Akane guardarono Goku:

Si?”

E si alzò e prese qualcosa, un piccolo cilindro.

Bastone allungati!”

Il piccolo cilindro si allungò fino a diventare un bastone.

E lo impugnò.

Bene – disse il maestro alzandosi – confrontati con me Goku!”

E dal suo zaino estrasse un bastone.

Miagi partì a una velocità quasi innaturale, ma Goku non si fece sorprendere, parò colpo su colpo.

E per la prima volta Ranma e Akane toccarono con mano la bravura di Goku.

Basta così!” disse con un accenno di fiatone “sei davvero molto bravo, farai strada.”

Goku gli sorrise, si sedette e continuoò a mangiare.

Ora veniamo a noi tre” disse il maestro “Dovete assolutamente imparare ad impugnare un arma”

Perché?”chiese Akane

Mi sembra ovvio” rispose “se l’avversario impugna un arma voi siete in enorme svantaggio,

l’arte del corpo a corpo è utilissima se vi disarmano. Ma il mio compito è che ciò non avvenga mai”

Silenzio.

Avanti Ranma vediamo come te le cavi!”

Goku alzò la testa dal piatto per vedere l’incontro.

Ranma si alzò:

Sapeva benissimo di non aver speranze contro quel vecchio, era strano che lo dicesse proprio lui, Ranma Saotome che aveva sconfitto Safulan ritenuto invincibile dalla sua tribù di uomini-uccello.

Miagi lo voleva mettere alla prova e lui avrebbe fatto del suo meglio.

Si mise in posizione di combattimento.

Anche il maestro vi si era messo.

Silenzio.

Ranma capì che aspettava una sua prima mossa…

E attaccò.

Un calcio venne diretto alla testa del vecchio, quello si abbassò, quasi ad averlo previsto.

Dalla polvere Miagi menò un calcio all’altezza dei piedi di Ranma

Ranma saltò appena in tempo per evitarlo: la velocità del maestro era sorprendente.

Ma prima che il ragazzo potesse fare qualcosa Miagi, facendo leva su un braccio, si slancioò in un calcio che si abbattè sulla faccia di Ranma.

Basta così!”

Ora toccava ad Akane:

Anche lei sapeva di non aver speranze ma per lo stesso motivo di Ranma avrebbe lottato.

Il maestro e l’allieva si misero in posizione.

Questa volta fu il maestro a colpire per primo un pugno diretto alla sua faccia.

Lui non faceva favoritismi e lei lo doveva capire da subito.

Akane schivò il pugno spostandosi di lato.

Per un soffio…” pensò

Ma non ebbe il tempo di pensare ad altro perché l’altra mano di Miagi si stava già muovendo nella direzione della sua faccia.

Ranma osservava silenzioso il combattimento, probabilmente Akane si sarebbe fatta male, gli dispiaceva, ma era una strada che aveva deciso di intraprendere lei quando aveva detto:

E lo stesso vale per me… così ti riscatterai…”

E lui doveva rispettarla.

Akane schivò per pura fortuna anche l’altro.

E capì che doveva attaccare.

Infatti il suo avversario ora era sbilanciato.

Ma non c'è ne fu il tempo.

Miagi trasformò lo sbilanciamento in un micidiale cacio rotante.

Akane si preparò ad incassare il colpo.

Ma il piede di Miagi si fermò a pochi centimetri dalla faccia di Akane.

Bene – disse – credo di aver capito più o meno il vostro livello come combattenti e quale arma vi sarebbe più adatta.

Akane : credo che per te sia adatto il bastone

Ranma: per te la spada.

Goku: sai maneggiare molto bene quel bastone e credo che sia davvero adatto a te.”

Bene -riprese dopo qualche attimo di silenzio- credo che sarebbe meglio se andassimo tutti a dormire”

Si – disse Ranma – ma ho una curiosità: contro quel demone…quella palla di fuoco…che cos’era? Concentrazione di ki?”

No, era stregoneria”

STREGONERIA?” dissero i tre in coro.

Sapete… da giovane ho viaggiato molto… e sono andato anche in altre dimensioni… in una di quelle ho imparato qualche magia… la mia perstata molto breve perciò non ho potuto imparare le magie più potenti… comunque – disse ai giovani che avevano strabuzzato gli occhi – quella palla di fuoco era una Fire Ball…”

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo ***


Capitolo 3

*** 3° Capitolo ***

Chi era?

Non lo sapeva…

Un anima in pena…?

Un pazzo…?

E perché lui era solo, in quell’immenso nero?

Vedeva la luce…

Ma perché raggiungerla?

Stava bene qui…

Nel totale oblio,

Da solo…ora e per sempre…

***

Si…esatto…stregoneria…sarà una delle cose che vi insegnerò…Ma ora a nanna!” disse facendo la faccia del nonno premuroso.

I tre, borbottando, andarono a infilarsi nei sacchi a pelo.

***

Ranma era entusiasta all’idea di diventare stregone.

Non ci aveva mai pensato prima d’ora:

Primo: era un sogno impossibile.

Secondo: voleva diventare un maestro di arti marziali.

Ma l’idea non era tanto la stregoneria in se stessa ma quanto l’uso combinato che poteva farne con le arti marziali.

***

Stregoneria…e chi ci sperava?

Era qualcosa di inatteso e inaspettato per la ragazza di Ranma.

Stregoneria… La nominava come qualcosa di impalpabile e leggendario, sapendo perfettamente che all’indomani domani ne avrebbe imparato impartì i rudimenti…

Purtroppo non possiamo esplorare i pensieri di Goku, che era già nel mondo dei sogni.

***

Inuyasha fu veramente sconvolto dalle parole di Gojyo…

Ma ovviamente non lo dette a vedere, anche se un attimo di cedimento ci fu quando Kagome gli chiese:

Di che cosa hai parlato con Gojyo, ieri sera?”

La domanda colse lo colse inatteso:

E perché?”

Niente in particolare… pura curiosità” rispose l’altra alzando le spalle.

Allora tienitela, la curiosità”

Da allora Kagome gli aveva messo il broncio.

E il mezzo-demone si sorprese a riflettere su quel Gojyo, che doveva certamente averne passate di cotte e di crude… deve esser stata dura per lui vivere così…

Ma anche lui non aveva avuto certo vita facile.

***

Quel demone…si era autodistrutto pur di mantenere il segreto - dopo tanto tempo Miroku era tornato con la mente al giorno di della battaglia (che era poi il giorno appena trascorso) - Eppure era un demone di bassa lega… il principe Kogaiji aveva un ascendente così grande anche sui suoi servitori?

Prima o poi avrebbe trovato la risposta?

I loro compagni non avevano solo litigato, ma anche discusso delle avventure che avevano vissuto prima di incontrarsi: adesso capiva meglio la meccanica di quel mondo con tutti quei mezzi tecnologici, demoni impazziti che prima andavano d’accordo con gli umani(?) e soprattutto quel principe Kogaiji.

Sapeva che era il figlio di Gyumao…ma il suo rapporto con il gruppo era a dir poco strano… sembravano amici ma combattevano lo stesso… “Noi abbiamo obbiettivi diversi da quelli di Kogaiji e il suo gruppo, ma nonostante ciò, fra noi non intercorre rancore personale quindi non vedo perché non si possa essere in buoni rapporti con il nemico” gli aveva spiegato Hakkai.

E aveva ragione.

E come gli aveva ricordato Sanzo: “Chi sono i tuoi amici… chi sono i tuoi nemici… è qualcosa che non possono decidere gli altri… ma tu stesso.”

Ed aveva ragione-

D’altra parte anche loro avevano raccontato le proprie avventure, non da meno di quelle del gruppo di Sanzo, e il bonzo aveva mostrato particolare interesse per Naraku, probabilmente per cosi meglio sapere quale avversario avrebbero dovuto fronteggiare: “Un avversario meschino, subdolo, potente ed astuto” gli avevano risposto.

Ma ovviamente per il suo bene aveva, così come Kagome, Sango e lo stesso Inuyasha, taciuto su quanto riguardava Kikyo.

Poi gli avevano spiegato più minuziosamente l’uso della sfera, cosa comportava il suo utilizzo, la sua purezza e la funzione di Kagome, l’unica in grado di vedere e purificare la sfera.

Miroku-sama?”

Mhm?”

Miroku si voltò dalla parte da cui proveniva la voce: Sango.

C'è qualcosa che la preoccupa?”

Tutta la faccenda mi preoccupa… le alleanze di Naraku, la sfera, i demoni modificati di questo mondo…”

*****

Il mattino ha l’oro in bocca, si dice, e, purtroppo per Ranma e Goku, Miagi lo sapeva fin troppo bene.

Tant’ è vero che quando partirono, erano le cinque del mattino.

Oggi- gli aveva spiegato Miaghi - dobbiamo fare il più in fretta possibile”

Perché?” gli avevano chiesto

Se smettete di perdere tempo a fare domande oziose forse non lo scoprirete mai” disse, eludendo così la domanda.

Zaino in spalla, passo fermo e con in mente buoni propositi, Akane, Ranma e Goku si incamminarono verso la città più vicina tacendo (su precedente accordo), aspettando che fosse il maestro il primo a fare parola sull’argomento.

Quello della stregoneria.

Allora… da dove potrei incominciare…” i tre stavano di fianco al maestro, camminando quasi correndo per stare al passo.

Miagi sospirò :

Purtroppo, ho una brutta notizia da darti Goku”

Quello si fermò come fulminato.

Q-q-quale?”

Purtroppo in te non vedo nessuna traccia di magia… ma non preoccuparti… non ne avrai bisogno… in fatto di arti marziali sei secondo veramente a pochi…”

Ah! Solo quello!” disse rispose il ragazzino sorridendo.

Ranma, Akane e Miagi sbiancarono: come faceva a prenderla così bene?

Veramente non ci avevo mai contato troppo! Preferisco le arti marziali, ma mi allenerai almeno in questo vero?”

Ce-c-certo” gli rispose il maestro con un gocciolone sulla tempia.

Va bene” disse il maestro dopo un attimo di pausa “adesso vi spiegherò le dinamiche della magia”

Ci fu un attimo di pausa rotto dal debole vento che soffiava e dai passi della compagnia.

Il sole sorgeva all’orizzonte, scaldando le loro figure e la fredda sabbia, reduce della notte.

Sapete che cos'è il ki e come si usa?”

I tre annuirono.

La magia, o perlomeno quella che vi sto per insegnare, funziona più o meno allo stesso modo: prende parte della vostra energia e la trasforma: nel caso del ki in energia stessa, nel caso della stregoneria nell’incantesimo che state castando: fuoco, acqua, barriere…Questa notte prima di dormire vi ci eserciterete”

********

STUNT STUNT STUNT

Hakuryu che ti succede?”

Infatti il drago, trasformato in Jeep, incominciava a perdere colpi.

Ad un tratto tutti si ritrovarono per terra, doloranti.

Maledizione! Che diavolo è successo?”

OOH! Che pizza!”

Stupida scimmia sempre a lamentarsi!”

Miroku-sama non mi tocchi il sedere!”

Inuyasha! Mettimi giù!”

Sanzo, Goku, Gojyo e Hakkai ora si trovavano nella sabbia mentre Inuyasha e Miroku avevano avuto la prontezza di spirito di prendere al volo Kagome e Sango, prima che cadessero rovinosamente nel deserto.

Hakuryu!”

Hakkai si alzò prontamente e si diresse verso il suo drago disteso nella sabbia.

Poco dopo erano poco più in là sotto l’ombra di una grossa montagna. Tutti raggruppati attorno ad un febbricitante Hakuryù con una pezza bagnata sulla fronte.

Niente di grave” sentenziò Hakkai “credo sia un effetto collaterale di quella medicina che mi hai dato, Sanzo.”

L’interpellato rimase in silenzio come tutta la compagnia.

Comunque dovrà stare a riposo per un qualche giorno”

Cosa?” era Inuyasha “Non abbiamo tempo da perdere!”

Hakkai fece un triste sorriso.

Mi dispiace ma non si può fare altrimenti. Ci rimangono 720 km da percorrere, per lo più in mezzo al deserto, davvero impossibile farli a piedi. Non ci resta che aspettare che Hakuryu si riprenda”

**********

Dannazione!” imprecò Miagi.

Il deserto non era più placido e tranquillo come il calmo mare nelle giornate di luglio ma come un mare burrascoso e infuriato che manifesta tutta la sua potenza in onde gigantesche e mulinelli altrettanto grandi, in poche parole: una tempesta di sabbia.

I quattro si riavvolsero nel mantelli di Miagi.

NON RESISTEREMO MOLTO A LUNGO COSI’!” urlò Ranma per farsi sentire dal maestro.

HAI RAGIONE!”

GUARDATE LI’!!” urlò Akane “UNA CAVERNA!” Poco distante da loro c’era infatti una montagna con una rientranza sul lato.

La montagna sembrava sfidare il cielo.

RIPARIAMOCI LI’ DENTRO!” urlò di nuovo Miagi

Concordo” mormorò Goku sull’orlo dell’incoscienza ma sempre con un immancabile sorriso stampato in faccia.

I minuti trascorrevano lenti e la lotta con la sabbia e il vento era aspra quanto quella con un essere vivente.

E dopo fatiche e dolori arrivarono.

La grotta era più profonda di quanto non si credesse al primo momento:

Non si vedeva il fondo.

Finalmente!” disse Ranma entrando nella caverna seguito a ruota dal maestro, dalla fidanzata e dall’amico.

I quattro erano legati da una corda: era per questo motivo che non si erano separati durante la tempesta.

Gli avventurieri si tolsero di dosso i mantelli mormorando qualche parola di sospiro e di sollievo, aspettando che la tempesta si placasse.

Ma sarebbero rimasti lì dentro molto più del previsto: una porta comparsa dal nulla ostruì l’unica uscita.

E il buio impalpabile permeò la grotta.

Chi ha spento la luce?” mormorò Goku

LIGHTING” urlò Miagi.

Una sfera di luce si formò nelle mani del vecchio.

Ancora magia” pensarono gli allievi.

Se state pensando che anche questa è magia, avete ragione: è uno degli incantesimi più elementari ma anche molto utile”

Detto questo spense il lighting.

Il buio tornò di nuovo a fare da sovrano.

Adesso è il tuo momento, Ranma”

Quindi era giunto il suo momento... quello della vittoria o della sconfitta, quello della luce o dell’ombra...

Nell’oscurità più nera cercò il volto di colei che amava: Akane.

Ed era lì insieme a lui chiusa in una tenebrosa caverna.

Ma LEI per chi stava facendo tutto questo? Per chi? Per il mondo? Forse...per se stessa? Per dimostare a sè stessa di non essere la fragile ragazza che lui sosteneva? O Per Lui? Per lui? Una speranza vaga quanto impossibile.

LIGHTING”

Una sfera di luce si formò.

Non era stato poi tanto difficile…

Bene… tocca a te, Akane”

La ragazza si concentrò:

Ce l’avrebbe fatta? Ne sarebbe stata capace?

Lei valeva forse meno di Ranma, visto che lui ce l’aveva fatta?

No…

Voleva forse dargli un ennesima prova di quanto fosse incapace?


 

No…

Già se l’ immaginava la faccia ridente di Ranma…

STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO DI UN RANMA!

LIGHTING!!!”

E anche nelle mani di Akane si formò una sfera di luce.

Non era stato difficile…

Molto bene” disse il maestro “il Lighting dura di solito dalle due alle tre ore, e si può usare anche per accecare l’avversario”

E perché allora ci è uscita la sfera di luce?”, volle sapere Ranma.

Semplice, l’avete visto da me e anche se mentre castavate l’incantesimo stavate pensando ad altro il vostro subconscio ha fatto sì che formaste una sfera di luce e non un lampo. Ma abbiamo divagato a lungo… buttiamo giù questo portone: DAM BRASS!!”

Un sfera di colore rosso partì dalle mani del vecchio e si infranse contro il portone.

Ma l’incantesimo non sortì alcun effetto, il portone non si distrusse.

Proviamo di nuovo: DAM BRASS!”

Ma anche questa volta l’incantesimo lasciò intatto il portone.

Non è possibile! Avrebbe dovuto buttarlo giù… L'incantesimo è fatto apposta!”

Ma prima che qualcuno potesse anche solo pensare qualcosa, una luce blu splendette nella caverna, subito seguita da delle distinte parole:

KAMEHAMEHA!!!”

Miagi, Ranma e Akane fecero appena in tempo a spostarsi che un fascio d’energia blu si scagliò contro il portone.

Ma nulla da fare.

MA SEI IMPAZZITO?” urlò Ranma a Goku “CI POTEVI COLPIR…”

ADESSO HO CAPITO!”, esclamò il maestro: “OXIGEN!”

OXIGEN?”

Esattamente, è il materiale di cui è fatto il portone…invulnerabile ad attacchi fisici, energetici e magici, praticamente indistruttibile… e ovviamente rarissimo…se riuscissimo a rubarlo potremmo vivere da nababbi per il resto della nostra vita e per quella successiva…il suo valore è qualcosa di eccezionale…e in più qui ce n’è un’intera lastra, mentre si supponeva che ne esistesse una quantità molto più ridotta…”

Ranma e Akane ne furono stupiti se non addirittura sbalorditi, Goku, invece, sembrava non aver capito molto bene.

La Kamehameha di Goku aveva rivelato parte di una targhetta, che fu notata immediatamente dai quattro. Miagi la spolverò, svelandone l’incisione:

Qui haec verbas legere potest magna pericula et magnos sacrificates adoriendi sunt”

Tradusse Miagi:

Coloro i quali possono leggere queste parole dovranno affrontare grandi pericoli e grandi sacrifici”.

Silenzio.

Allora che si fa?”

Propongo di andare avanti, non potendo tornare indietro…” rispose Miagi.

E si incamminarono, illuminati solo dalla febbrile luce dei Lighting di Ranma e Akane.

Goku…”

Che c’è… Ranma?”chiese un timoroso Goku.

NON TI AZZARDARE MAI PIU' A LANCIARE DEL KI NELLA MIA DIREZIONE, CHIAROOOOOOOO!?!”

Il tutto amplificato all’ennesima potenza dall’eco della caverna.

A TERRA!”

Akane lo urlò appena in tempo: un gruppo di pipistrelli si riversò nella loro direzione, scomparendo poi in degli anfratti nel soffitto.

Signorina Kagome?”

Sì?”

Le posso fare una domanda?”

Certamente”

Ho notato delle differenze fra lei e suoi amici -di abiti e le conoscenze- potrebbe spiegarmene il perchè??”

Se lo faccio promette di non dirlo?”

Che ci sarà sotto di così misterioso?

Certamente”

Deve sapere che esiste un pozzo che collega due epoche, la mia e quella di Inuyasha, io qualche volta (quasi sempre) mi trasferisco in quella di Inuyasha per aiutarlo a cercare i frammenti della sfera degli Shikon...”

Ma perchè? Signorina Kagome, perchè lei va in un epoca passata e rischiando la propria vita?”

Già” pensò Kagome “una domanda rimandata fin troppo a lungo...”

Da quando aveva ridotto in frammenti la sfera aveva il dovere di completarla, ma c’era qualcosa in più... Certo, anche per Naraku : La sua malvagità lo sconvolgeva ed odiava quell’abbietto essere ma...

Signorina Kagome...?”

KAGOME!”

Era Sango: salvata in in corner.

Scusi, mi chiamano...”

***

Ma dove ho la testa!” si disperò Miagi.

Avevano camminato per poco più di tre minuti in quell’oscuro tunnel ma dei “grandi pericoli e grandi sacrifici” della scrittura, neanche l’ombra.

Perchè?” chiese ingenuamente Goku.

Ci stiamo inoltrando in una grotta buia e pericolosa e non vi ho consegnato questi...”

Che cosa?” chiesero incuriositi Ranma ed Akane.

Miagi poggiò a terra il suo zaino e mormorando “Lighting” vi guardò dentro, ne estrasse una spada e un bastone:

Tenete”

E glieli lanciò: Ranma e Akane li presero al volo.

Ranma, nonostante non fosse esperto di spade, rimase ammalito da quella arma:

La sua lama era nera come la notte, tanto che si riusciva a scorgere solo grazie alla febrile luce dell’incantesimo.

Un alone di nero poi la avvolgeva:

Era forse potenziata da qualche tipo di magia?

Il bastone di Akane invece emanava un alone di luce quasi a contrastare quello d’ombra della spada di Ranma.

Che ci fosse anche nel bastone (sempre che ce ne fosse anche nella spada) della magia?

Sì... un mio amico mi ha donato la spada e vi ho posto un incantesimo... quando sono andato in quel mondo dove ho imparato la stregoneria”

Allora tienila” obbiettò Ranma “non voglio privarla di un suo ricordo”

Se te l’ho donata un motivo ci sarà...tienila tu...”

E questo bastone?”chiese Akane.

Miagi sorrise, probabilmente al ricordo dell’avventura:

L’ho trovato durante una delle mia numerose avventure... dovreste vedere quanti inutili cimeli ho trovato...”

E io niente?” mormoro’ Goku deluso.

Ma certo che no!” disse aprendosi nuovamente in un sorriso “Ho questa mela colta da un albero leggendario!”

E gli porse il frutto.

Ma sarà veramente legendario?” mormorò Ranma alla fidanzata.

Non saprei” rispose la ragazza stringendosi nelle spalle.

Ranma annuì.

Bene: anche se non è il luogo più adatto, credo che sia il momento della seconda lezione teorica di magia” disse facendo sgranare gli occhi a degli occhi di Ranma e Akane; Goku stanamente era ancora impegnato con la mela.

La magia, o perlomeno il tipo che vi sto per insegnare è divisa in tre categorie: Bianca, Nera e Shamanica, quest’ultima è divisa in cinque categorie: vento, fuoco, acqua, terra e spirito. Dunque, prima di tutto vorrei chiarire una cosa: la magia nera non corrompe l’animo! E' chiamata così solo perchè prende potere da creature malvagie quali demoni, e perchè ha un enorme potenziale distruttivo. La magia bianca è di solito usata per curare o per contrastare la magia nera. La shamanica è quella di mezzo: quella neutra, che sfrutta le forze della natura. Allora, tutto chiaro?”

Goku ciondolava sull’orlo dell’incoscenza, Ranma si grattava la testa come a voler dire che QUALCOSA non gli era chiaro, Akane con un lieve disappunto negli occhi.

OK: cosa non vi è chiaro?”

***

Un’ora dopo Miagi stava ANCORA spiegando.

Due ore dopo Miagi stava ANCORA...no, ha aveva finito.

Si erano rimessi in marcia dopo aver spiegato ai tre baldi giovani quali incantesimi fossero rinchiusi nella spada e nel bastone:

Nella spada vi è racchiuso uno dei più potenti incantesimi di magia nera: Il Dragon Slave.

Il bastone è intriso di magia bianca: Il Megiddo Flare, un incantesimo tra i più puri, che ferisce i non morti ed estirpa la malvagità dagli uomini.”

I due guardano ancora una volta le loro armi con nuova luce:

A Ranma il potere dell’oscurità.

Ad Akane quello della luce: perché questa scelta?

Di motivi c’erano molti, noti però solo a Miagi, che aveva visto in loro qualcosa che nessun altro avrebbe potuto; qualcosa di magico e misterioso, riguardante arcani segreti e passati perduti.

O semplicemente perché erano i suoi allievi.

Il corridoio continuò per un altro centinaio di metri, fino ad aprirsi in un uno spazio più grande.

Ma successe qualcosa di strano…

I Lighting scintillarono un paio di volte fino a spegnersi.

Inutili furono i tentativi di riaccenderli, anche quello fatto da Miagi.

Egli quindi capì, come spiegò ai suoi allievi, che v’era sotto qualche sorta di incantesimo.

Rimasero nella più completa oscurità.

E fu allora che il loro avversario li attaccò.

Era stato lui a castare quell’incantesimo che aveva fatto sì che i Lighting non funzionassero.

Ranma, forte di innato istinto, buttò di lato Akane, e spada sguainata affrontò il mostro, quasi lo vedesse.

Il ragazzo col codino menò un fendente alla cieca davanti a sè e sentì distintamente l’acciaio squarciare qualcosa.

WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH”

L’urlo fece sobbalzare tutti i presenti che finora erano rimasti in silenzio.

Nella direzione dell’urlo arrivarono poi un fascio di ki e una palla di fuoco, lanciati rispettivamente da Goku e da Miagi

E’ morto?”

Lighting”E si accese.

Poco avanti Ranma c’era una creatura di indefinibile bruttezza con un braccio squartato, la testa spappolata e un buco in pancia.

Che essere immondo!” esclamò Miagi contemplando il demone squartato “Proviene dall’oscurità ed è una di quelle prove di cui ci indicava la scritta. Ma non perdiamo altro tempo… Andiamo”

E con queste parole si diressero verso l’oscurità e verso quello che il Maestro credeva il nord, la parte opposta da cui erano venuti.

La calma ritornò sovrana dopo l’attacco del demone.

E con lei i pensieri che affollavano la mente dei quattro avventurieri…

Ma la più insistente era: “Quali altre prove avrebbero dovuto affrontare?”

La risposta alla domanda fu presto data: Una freccia, diretta alla testa di Akane, venne prese al volo dal Maestro.

Un secondo dopo una Fireball lanciata dal maestro era diretta al punto da cui proveniva la freccia, mancando il bersaglio, ma facendo intravedere una figura avvolta di nero che si allontanava.

Significava forse che c’erano anche essere umani lì? Forse la figura lo era un tempo… ma ora non più.

Era stata consumata dall’oscurità e messa a guardia di quella caverna:

Nessuno negli ultimi duemila anni, cioè da quando lui era lì dentro, era mai uscito vivo da quella caverna e, se non per mano sua, per mano degli orrori che v’erano più avanti.

E chi gli era sfuggito, c’era riuscito solo fuggendo, andando fuori dalla sua portata, fuori dal luogo di cui era padrone e prigioniero insieme.

Ma quelli… sapevano usare la magia e avevano ucciso Azkebat con un colpo… non li avrebbe presi sottogamba.

Un'altra delle prove” sussurrò Miagi a mezza voce mentre correva, seguito dai suoi allievi, cercando di seguire la figura ammantata di nero.

La figura si chiuse dietro la pietra aprendo un passaggio segreto.

DAM BRASS!!” Miagi diresse l’incantesimo verso il luogo dove era passato il loro inseguito.

Ma senza effetto: Tutto l’interno montagna era fatto di quell’indistruttibile materiale, quale era l’Oxigen.

Non credo che sia scomparso per non riapparire più” disse il Maestro ai suoi allievi “E credo sia opportuno insegnarvi un incantesimo che vi protegga dalle frecce: RAY WING!”

Una sfera si formò attorno a Miagi.

Magia shamanica del vento…”disse “ e di livello piuttosto avanzato… Con questo incantesimo, il mago si protegge con un piccolo scudo di aria e può volare rapidamente. Pensate a questo come una versione più potente del Levitation…”

Maestro?” lo chiamarono Ranma e Akane

Ragazzi lasciatemi finire… La massima velocità, la grandezza e l’altezza sono direttamente proporzionali al potere del mago. In altre parole più il mago è potente, più velocemente, egli o ella può andare. Lo scudo d’aria creato dal Ray wing ha potere protettivo, ma il mago deve mantenere la concentrazione mentre usa questo incantesimo. Diversamente dal Levitatiiiioooonnnn”disse Miagi guardando gli allievi che lo stavano nuovamente interrompendo “è molto difficile da usare un'altra magia simultaneamente con il Ray Wing. Per il sua relativa difficoltà di controllo, non è di uso comune. Quindi quello che vi chiedo non è da poco. Parlate.”

Che cos'è il Levitation?” chiese Ranma

Il maestro perse il controllo dell’incantesimo e un enorme gocciolone si formò sulla sua nuca:

Non ve l’ho detto?”

I tre scuoterono la testa.

Con questo incantesimo il mago può volare. Colui che lo usa non può volare rapidamente, ma può sollevare un bel po’ di peso. Per il suo facile controllo, colui che lo usa può castarlo in un attimo. Inoltre, mentre volate potrete usare altri incantesimi, anche se questo richiede un po' di energia in più. Sembra che questo incantesimo funzioni con la creazione di una spinta, non con funzione di antigravità . E’ meglio conosciuto come uno dei due incantesimi per volare. Ovviamente i discorsi riferiti alla frequenza sono relativi al mondo da cui li ho imparati”

Goku sbadigliò distrattamente:

Hai finito?”

I tre ignorarono Goku.

Quindi…” proseguì il vecchio “iniziamo con il Levitation”

Ma non saremo esposti ad attacchi mentre ci proviamo?”

Possibile, ma non è detto, Ranma…ci ha attaccato da troppo poco tempo per provarci ancora… Comunque… Goku!”

Si, Signore?” disse mettendosi sull’attenti.

Sorveglia l’area e proteggici”

D’accordo”

Via!” disse ai due allievi.

Levitation!”

Levitation!”

I pensieri che precedettero la riuscita dell’incantesimo erano tanti e complicati, quelli di due ragazzi con una responsabilità più grande di loro.

La vita e la morte di migliaia di persone dipendevano da loro, non potevano permettersi di non essere capaci o di non riuscire.

ATTENTI!” riuscì appena a dire il Maestro prima che i due sbattessero la testa al soffitto della caverna.

***

Era il Crepuscolo.

Inuyasha?”

Mmh?”

Il mezzo-demone si voltò in direzione della voce, ma a causa del sole non riuscì a capire chi fosse.

Era seduto sotto uno sperone di roccia a riposare un po’, non potendo fare altro ovviamente. E quel senso di impotenza non gli piaceva neanche un po’… anzi lo detestava.

Lo sconosciuto si sedette a fianco di Inuyasha: era Gojyo.

Quello allontanò la sigaretta dalla bocca e mandò fuori una boccata di fumo.

Che vuoi?” gli chiese brusco Inuyasha

Volevo sapere” inspirò altro fumo “che cosa ti ho detto ieri sera”

Niente di particolare” rispose lo Hanyou, secco.

Cosa intendi tu per niente di particolare?”

Niente di particolare, vuol dire niente di particolare”

A parte?” lo rispese Gojyo

A parte un corno!” gli rispose alterandosi.

Gojyo normalmente avrebbe perlomeno risposto per le rime ad Inuyasha, ma quel pomeriggio volto alla notte, non lo fece, non era dell’umore adatto.

Sai… ieri sera era l’anniversario di quando era morta mia madre… suppongo di averti detto qualcosa sulla mia famiglia…”

Sì” rispose Inuyasha “Mi hai detto che tuo padre era un demone e tua madre un’umana... e che tuo fratello ha ucciso la tua matrigna”

Quello annuì: “Ma l’ho rincontrato tra le file di Kogaiji…”

Sì, me l’avete già detto…quel tipo con il nome da scioglilingua vero?”

Già”

***

Quando si svegliò Ranma vide solo il buio.

Un buio fitto e senza luce e con le reminiscenze di uno strano sogno che comprendeva Miagi vestito con un kilt, suo padre versione panda in giacca e cravatta e una scimmia con la faccia di Goku.

ACCENDITI, MALEDIZIONE!”, urlò Miagi.

Ranma si svegliò completamente.

Accanto a lui Akane sonnecchiava sommessamente quasi svegliata dall’urlo del Maestro.

Poi ricordi di un'altra vita lo avvolsero, come il mare avvolge tra i suoi flutti una nave che dopo aver lottato era affondata, ricordi di amici-nemici Kuno, Ryoga, Nabiki, Kasumi, Shan-pu, Ucchan, Soun, suo padre…

Sembrava un’eternità da quando quello strano essere gli aveva affidato il compito di salvare la terra…

ACCENDITI, MALEDIZIONE! ACCENDITI! ACCENDITI!”

Ranma si mise a sedere e vide Miagi intento sfregare due pietre su un gruppo di bastoni cercando di accendere un fuoco.

Anche Akane si era svegliata.

Solo allora il vecchio li notò:

Ah! Vi siete svegliati!”

Un momento di silenzio.

Poi li guardò:

Sono stato io?”

I due fidanzati si guardarono “Noooooo!”

Meglio così…” disse cercando ancora di accendere il fuoco.

Ma si accorse che si erano svegliati quindi non c'era più bisogno del fuoco.

Ah!”

Un gocciolone si formò sulla sua nuca e dopo aver maledetto degli stupidi sassi “che non sapevano accendere nemmeno un fuocherello”, richiamò Goku che era andato in avanscoperta.

***

Poco dopo erano di nuovo in cammino verso quella che credevano fosse la libertà in uno stretto tunnel illuminato dalla febbrile luce del Lighting di Miagi.

E intanto Miagi spiegava che il fatto che non provavano dolore dopo quella botta e che aveva usato un altro utile incantesimo di magia bianca: il Recovery.

Ma la calma non doveva durare.

Una freccia venne scoccata in direzione di Akane che solo grazie ad un non ben specificato sesto senso riuscì a tuffarsi in capriola e a evitare la freccia.

Ma così si allontano un po’ dai compagni.

Al Demone Arciere questo fu sufficiente: Fece scattare una porta tra Akane e gli altri.


 

Era sola.


 

Bene… bene… bene…. Il Demone si avvicinò. “Da quanto tempo non si avventura una donna qui?”

Parve riflettervi un attimo: “Mai! Da quando sono qui tu sei la prima donna che incontro e ti riserverò un trattamento davvero speciale…”


 

Qualcosa si mosse in Akane a quelle parole ed estrasse il suo bastone, non vista dal Demone Arciere.

Quello continuò ad avvicinarsi, blaterando.

Con uno scatto fulmineo Akane colpì con la punta del suo bastone il petto del demone:

E vide frammenti di una vita che non le apparteneva. Non suoi. Dell'arciere, probabilmente.

Un lampo di luce. Vide una ragazza bellissima.

Boccoli d’oro le scendevano fino alle spalle, gli occhi erano di azzurro cielo.

E parlò:

Non voglio che tu te ne vada…” disse piangendo “potresti non tornare mai più!”

Ma io devo” rispose Akane con una voce insolitamente maschile “devo attraversare quella grotta e diventare più forte… per fermare quel demone…”

Un altro lampo di luce.

Lei vide tutto il percorso che l'aspettava se avesse continuato ad avanzare nella caverna e, in un vorticare di luci ed ombre, alla fine vide nel buio La Morte Senza Volto: lì sarebbe morta!

Un altro lampo di luce:

vide il Demone Arciere accasciato.

Che crudeltà vero?” sputò sangue “Non essere passato solo perché ero per metà demone… E questa caverna reputa degni solo gli umani....”

E scomparve.

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Capitolo 4
*** 4° Capitolo ***


Capitolo 4

*** 4° Capitolo ***

La porta di Oxigen si riaprì con la morte del Demone Arciere.

AKANE!” Era Ranma.

E la abbracciò. E Akane pianse.

Pianse per il Demone Arciere e per il suo infelice destino.

Pianse per la sua innocenza perduta.

Pianse per la certezza che sarebbe dovuta morire.

Pianse per la certezza che il suo maestro sarebbe dovuto morire.

Pianse perché Goku, così giovane, era destinato a morte certa.

Pianse perché colui che amava sarebbe dovuto morire.

Pianse per la consapevolezza di tutto ciò.

Miagi e Goku osservavano la scena tra il sollevati e lo stupefatti: “Che cosa aveva visto lì?”

Solo quando sembrava che Akane non avrebbe più smesso di piangere; Ranma parlò:

E’ colpa mia, se sei ridotta così… Non avrei dovuto permetterti di venire qui, e invece…”

MALEDETTO STUPIDO! NON CAPISCI PROPRIO NIENTE!!”

Si staccò da Ranma con una spinta.

Maestro…possiamo andare?!?”

C-c-certo”

E senza un’ulteriore parola o gesto, si incamminarono lungo l’ennesimo tunnel.

L’aria era tesa e i pensieri cupi.

Che cosa era successo ad Akane?

Ranma, Miagi e Goku si chiedevano ciò… ma non osavano chiederglielo.

Che cosa aveva visto? Lei aveva visto il futuro.

E il futuro era la morte.

Solo adesso si rendeva conto dell’impossibilità di cambiare il destino… dovevano morire…

E lo avrebbero fatto.

Tutto ciò era così triste… triste e patetico.

Quante volte l’uomo crede che nella propria vita le sue scelte contino qualcosa? Ma quanto spesso succede? E soprattutto, succede?

Akane era adesso era sicura che sarebbe morta: Il suo destino era segnato.

Non lo si poteva cambiare.

Il tunnel si apriva in un spazio più ampio: Lì c’era solo nebbia.

Non si riusciva a vedere a più di un centimetro di distanza.

Beh andando indietro non risolveremo molto… “ disse Miagi.

Quindi si legarono, come già avevano fatto nel deserto.

E si addentrarono nella nebbia. Ma poco dopo non erano più insieme.

***

Dove diavolo…?”

Ranma, mormorato Lighting, si guardò intorno:

Non erano più nello stesso posto e soprattutto non erano più insieme! Infatti vedeva solo Akane. Poi il luogo alle sue spalle era pietra e avanti un tunnel non dissimile dagli altri.

Akane?”

Quella nebbia…” mormorò, “ci ha divisi…”

Hai scoperto l’acqua calda…”

Si aspettò la solita martellata…ma non arrivò.

Andiamo?”

Era già davanti a lui.

Akane gli doveva una spiegazione!

Akane… voglio sapere una cosa”

Akane fermò i suoi passi e fissò i suoi occhi in quelli di Ranma, non rispondendo.

Questo lo mise a disagio ma non fece tentennare la sua voce:

Che cosa hai visto lì?”

Ho visto…il futuro…E il futuro è morte…ne sono sicura, nessuno di noi uscirà vivo di qui.”

E rise.

E rise.

Stava cadendo nella pazzia.

SCIAF!

Akane smise di ridere e si toccò la guancia schiaffeggiata:

AKANE! TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI DETTO? TI SEI RASSEGNATA A MORIRE!”

Akane si gettò nelle braccia del suo fidanzato, piangente.

Era tornata l’Akane di sempre.

***

Miagi accese un Lighting.

Ma attorno a sé non c’erano più Ranma e Akane.

Maestro!”

Goku?”Almeno c’era lui.

***

Ranma e Akane procedevano lungo il tunnel.

Quando sarebbero usciti? O piuttosto: sarebbero usciti?

Persi tra cupi pensieri e tra progetti di quel che avrebbero fatto se fossero mai riusciti ad uscire di lì. Fu allora che Akane sentì che qualcosa le afferrava la caviglia.

Urlò.

Poco dopo, come nel peggiore dei film horror, videro zombie spuntare da tutte le parti… la terra stessa, il soffitto, le pareti, sembravano fatte di zombie.

Una voce risuonò:

Invida est umanorum vitium: Hic sunt qui serbant”

Akane miracolosamente la capì: “L’invidia è un vizio umano: questi sono coloro i quali hanno fallito”

Akane sfoderò il proprio bastone: Miagi gli aveva detto che era l’ideale contro i non-morti.

Ranma sfoderò la sua spada. L’incantesimo era potente e non sapeva cosa sarebbe successo.

Quindi… quelli sono tutti tizi che c’hanno provato ma non ci sono riusciti…”

La spada potenziata con il Dragon Slave tranciò di netto un non-morto ma…

Quello si rialzò.

Maledizione!” mormorò.

L’esito fu diverso con il bastone incantato di Akane, visto che, una volta trapassato un non-morto, quello non si rialzava più.

Per molti minuti continuarono a ferire ed uccidere i non-morti, ma erano troppi… spuntavano fuori con la stessa cadenza delle teste dell’Idra:

Ucciso uno sembrava ne spuntassero fuori due.

Se non volevano far avverare le pessimistiche visioni di Akane, c’era una sola cosa da fare:

Scappare.

Si fecero largo attraverso gli zombie correndo dalla parte opposta da cui erano venuti.

Non possiamo farcela” questo era il pensiero dei due.

Erano troppi. Veramente troppi.

Come avrebbero fatto?

Il tunnel sembrava non finire mai.

***

Le visioni di Akane erano giuste?

Era cosi che avrebbe dovuto morire?

Senza preavviso cominciò a calare una fitta nebbia.

Che diavolo…?”

E non vedeva più Akane. E non vedeva più gli zombie.

Un urlo!

Era Akane!

La nebbia si dissipò. Tutti gli zombi erano sopra di lei. Il sangue schizzò copioso, pezzi carne vennero tranciati e mangiati dai denti seghettati degli zombie

No! …non è possibile…”

Una tristezza e una furia incontenibile presero possesso di Ranma.

Le lacrime già scendevano copiose e Ranma si stava avventando sugli zombi in un estremo tentativo di salvare la sua fidanzata... quando Akane si mosse.

Era ancora viva?

Ma quello che vide era anche più terribile della morte:

Akane era diventata uno zombie.

No…no…no...”

Ranma guardava quell’essere e vedeva Akane… ma vedeva anche un mostro.

Ma forse… posso farla tornare normale…sì! Il maestro lo saprà sicuramente!”

Ma Akane gli si avventò contro.

E fu lì che la vita di Ranma rischiò per la prima volta la vera morte.

Ma qualcosa scattò in lui.

Impugnò la sua spada d’ombra e colpì.

E vide… vide… che cosa vide?

Vide un mondo distorto dalle lacrime e migliaia di pensieri tristi gli annebbiarono la mente.

Una rabbia immensa e una tristezza infinita. Ecco cosa provava.

E si ritrovò fuori dalla caverna.

E vide uno spettacolo che per un attimo gli fece dimenticare persino il dolore.

Il deserto…finiva lì.


 

Un’immensa voragine…che risucchiava sabbia e la risputava fuori…

Ma fu solo un attimo.

Perché aveva permesso ad Akane di venire con lui?

Perché non era riuscita a proteggerla?

Perché il destino, o qualunque Dio, gli era così avverso?

Perché? Perché? Perché? PERCHE’?

Era tutta colpa sua, MALEDIZIONE! MALEDIZIONE! MALEDIZIONE!

Le cascate di sabbia… ecco perché mi volevo affrettare… ma Akane…Dov'è?”

Era Miagi! Almeno lui si era salvato…

Maestro…Akane…è”

Al maestro mancò un colpo:

Morta?”

Morta?” A parlare era stato Goku… era vivo anche lui…per fortuna…

E piansero.

Perché anche Goku sapeva che non c’era nessuna Sfera del Drago qui…e quando si moriva… Era per sempre.

***

Signorina… Si sente bene?”

Akane si alzò e si guardò intorno.

Era tornata.

Si… tutto bene”

Ma è sicura?”

Si… non si preoccupi”

Si guardò di nuovo intorno.

Era veramente tornata…quella era Nerima, il suo quartiere.

Si incamminò verso casa ringraziando Buddha di star ancora bene.

Era stato tutto un sogno?

Adesso camminava in una folla anonima cercando di capire.

Il supremo… Miagi… Goku… tutto un sogno?

A quanto pareva sì.

Eppure tutto era così nitido nella sua testa…vedeva chiaramente i loro volti…

Ma c’era un modo per sapere:

LIGHTING!”

Delle persone lì attorno la guardarono stranamente.

Dalle mani non era uscito alcun fascio di luce.

Era stato veramente tutto un sogno.

Ma notò una prima cosa strana: Il negozio di Ucchan era chiuso.

A quell’orario? Come mai?

Di solito a quell’ora era pieno di clienti.

Così come quello di Shan-pu… che diavolo…?

E infine arrivò davanti alla propria casa, il dojo Tendo.

Ma sembrava abbandonato da anni.

Akane non sapeva cosa pensare: Quanto era stata via?

In preda al panico e alla paura vide una signora e le chiese che cosa fosse mai successo alla palestra.

Quella palestra, cara, è andata in rovina dieci anni fa con la morte della figlia del padrone di casa. Una tragedia…Il padrone è morto di dolore…”

No… non era possibile…

Poi dopo il funerale… le altre due figlie sono morte in un incidente d’auto…”

NO, NO, NO!

Perché era accaduto tutto questo?

Non erano passati dieci anni…

Però - le disse una voce sibilante proveniente da se stessa - il tempo non passa dappertutto nello stesso modo…”

Le sue sorelle, suo padre erano morti!

Era mai stata in quello strano mondo?

Come era possibile che fossero già passati dieci anni?

Era rimasta svenuta per dieci anni?

Era troppo confusa… cercò di riorganizzare le idee.

Quello strano mondo era stato un sogno… quindi niente ipotesi del “tempo che scorre differentemente”.

Poteva essere rimasta svenuta per dieci anni? No, non era possibile: l’avrebbero svegliata.

Quindi… che gli restava?

Cadde per terra e pianse…

Pianse per delle ore… rischiando di cadere nella pazzia.

Un solo pensiero continuava a farla rimanere sana e non impazzire…

Ranma…”

Che fine aveva fatto?

Mi scusi signora…”

La signora era ancora lì, impassibile alle sue lacrime. Eppure erano passate ore…

Fu un attimo.

Il pensiero la fulminò.

Poteva essere la caverna?

Le sembrava di essere in una sorta di Matrix…

Le persone che sembravano vere… il finale così tragico… possibile che fosse accaduto davvero?

No… sembrava un romanzo tragico, la sua storia.

Poi ricordò la scritta:

Qui haec verbas legere potest magna pericula et magnos sacrificates adoriendi sunt”

Poteva essere uno dei grandi pericoli?

Dopotutto lei era quasi impazzita.

Quindi poteva essere tutto un bluff…

Tutti potevano essere vivi!

E quando riaprì gli occhi non era più a Nerima.

Ma all’entrata di una grotta.

E davanti c’era un vecchio. E decisamente non era nè Miagi, nè tantomeno Happosai.

***

Sango era intenta a lucidare il suo Boomerang, allontanatasi da tutti sia per evitare le mani moleste di Miroku-Sama, sia per stare lontana dai litigi di Inuyasha e Kagome che quelli di Goku, Gojyo e Sanzo.

Quando su uno sperone di roccia apparve lui.

Era un demone dalla pelle rossastra, capelli rossi e vestito nero.

Sango lo riconobbe per come gliela avevano descritto Sanzo e Gojyo:

Il Principe Kogaiji.

Senza motivo nè parola la attaccò.

Sarebbe stato inutile chiamare aiuto, erano troppo lontani.

Il Principe iniziò con un colpo di artigli che Sango parò col boomerang.

Calcio alto.

Sango si abbassò.

Pugno diretto in volto.

Sango si parò con il Boomerang.

Mentre lottava, Sango era confusa e soddisfatta allo stesso tempo.

Gli avevano detto che non era un tipo che attaccava senza motivo, e che non aveva perso il suo io.

Ma dopotutto era un demone. Poi sapeva che era in grado di padroneggiare le arti demoniache.

Come mai non ne faceva ricorso?

Calcio Basso.

Salto.

Calcio al ventre.

Si spostò di lato e con uno scatto e lo colpì con il boomerang, tenendolo ancora per mano.

Ma quello lo prese tra gli artigli, e con un violento scossone la mandò, insieme a tutto il boomerang, addosso ad uno gruppo di rocce.

Sango sputò sangue e cadde a terra, nella sabbia.

Ed un calcio si diresse verso il suo ventre, facendogli vedere nero per alcuni secondi.

Fu scagliata una freccia.

Gli fu diretto addosso un “Taglio del vento”, il Kaze no Kizu.

Kogaiji prese la freccia al volo e la spezzò tra gli artigli, e con un balzo indietro evitò il colpo di Inuyasha.

Di poche parole oggi il principe Kogaiji, non pensate?” chiese ironicamente Gojyo.

Detto questo Kogaiji sparì, lasciando interdetti tutti i presenti.

***

Quello che le stava avanti era avvolto in una tunica, nera come la pece, che lo copriva dai piedi fin sul capo, dov’era calato un cappuccio, e sotto c’era solo oscurità.

Ma sicuramente vi starete chiedendo come mai Akane abbia capito che era un vecchio, nonostante non lo si scorgesse.

Semplice, lo emanava.

Emanava una forza impetuosa di millenni, se non di milioni, di anni.In lui si poteva percepire un potere antico, ancestrale ed arcano.

Un potere invincibile e potente, che probabilmente venne forgiato nella notte dei tempi.

Akane Tendo”

La sua voce era fredda e impersonale, carica di forza e conoscenza, conoscenza non di saccente, non di uomo, ma di sapiente e dio.

Congratulazioni”

Akane non poteva muoversi, non poteva parlare e a momenti non avrebbe neppure saputo farlo, la voce di quell’essere aveva un effetto ammaliatore che costringeva ad ascoltarlo, stesse anche dicendo la barzelletta più idiota del cosmo.

Hai vinto la sfida. Meriti un premio: Ascolta questa storia”

Una storia?” fu l’unico pensiero razionale di Akane in presenza di quell’essere.


 

Questa è una storia che si svolge in tempo e in un luogo lontano… Iniziò la battaglia tra bene e male… Tra il dio drago Ceiphied e il Demone Shabranigdo detto Ruby Eye… La battaglia fu molto ardua…e il bene ebbe la meglio, riuscendo a sigillare Shabranigdo in sette persone differenti. Ma anche Ceiphied non visse… Per lo sforzo si dovette dividere in quattro parti, i cosiddetti Dragon Lords. Ma una piccola parte del Dio Drago andò dispersa in tre persone… i cosiddetti Ceiphied Knight. Il potere va di padre in figlio… Fino ad arrivare a una ragazza… Quella ragazza era tua madre, Akane. Fu assalita da demoni… moltissimi demoni, troppi demoni. Ma combatté duramente fino a che le forze non l’abbandonarono, e quando i demoni i avventarono verso di lei per finirla… Lei era sparita. Fu trovata da un uomo schiavizzato da un maniaco. Quell’uomo era tuo padre Akane! E ora… tu sei una Ceiphied Knight!”

***

Svegliandosi su un manto di sabbia, Akane ricordò perfettamente tutto il discorso di quell’essere, ma non i suoi pensieri mentre quello parlava…

E sapeva che tutto quello che le aveva detto era la pura e semplice verità.

Un Ceiphied Knight?

Ma che significava?

E sua madre...

I pochi ricordi che aveva di lei erano di una madre dolce e amorevole…una specie di Kasumi… Ma ora veniva fuori che sapeva combattere. Non riusciva a immaginarsi sua madre, quel viso così dolce, che ispirava così tanta femminilità e dolcezza, che impugnava una spada.

Si alzò in piedi scuotendo la testa, non era il momento per quei pensieri.

Guardò per l’ultima volta l’entrata della caverna.

Un vento caldo le scompigliò i capelli.

Doveva andare.

Nord.

***

Quello che provò Ranma…

Un’indescrivibile tristezza.

Più forte persino della rabbia.

Più forte persino di lui stesso.

Che lo avrebbe portato a…

A raggiungere la sua amata.

Ma Miagi non lo permise.

Conosceva il dolore, lo aveva testato sulla sua stessa pelle, e nel suo stesso animo.

Sapeva cosa si provava a perdere colei che si amava. In questi casi era necessario motivarsi e soffocare il dolore in nome di un ideale più alto.

Ranma”

Questa singola parola rivolta a un ragazzo avvolto nella tristezza più profonda e più oscura, che aveva versato lacrime di tristezza e impotenza, impotenza di fonte a colei che sfugge, a colei che è la prima a dirti “Benarrivato”, prima di portarti con sé e farti sprofondare negli abissi oscuri della quale lei è padrona e governante:

La morte.

Le braccia di Ranma erano avvolte attorno alle gambe, in una posizione fetale.

Cosa credi che ti direbbe Akane vedendoti in questo stato?”

Ranma sollevò lentamente la testa.

Akane non può dire niente…è morta…”

E’ vero… Akane è morta”

Il silenzio era turbato dallo scoppiettare del fuoco.

Il silenzio fu lungo…

Ti ricordi il motivo per cui siete venuti qui?”

Ranma sembrava esitare a rispondere, incerto addirittura di quello.

Per salvare il mondo…” riuscì a mormorare.

Ed è così che intendi rispettare la sua ultima volontà? Lei era venuta qui perché persone innocenti non morissero. Vuoi tradire la sua memoria?”

No…”

NON HO SENTITO! VUOI TRADIRE LA MEMORIA DI AKANE?”

NO!”

E allora allenati… Combatti… Diventa più forte… Impara la magia… e…” aggiunse dopo un attimo di pausa “salva il mondo”

****

Buio.

Buio.

Buio.

Soltanto e solamente buio.

Un buio oscuro e impenetrabile, in cui la labile luce non poteva entrare. Lì regnava l’oscurità.

Cosa le avevano fatto?

Adesso giaceva su un letto, inconsapevole del tempo e dello spazio. Era distrutta.

La sua psiche stava si stava lentamente annebbiando con il susseguirsi dei giorni di prigionia e torture, seguitando verso la pazzia.

Cosa stava succedendo? Perché le accadeva tutto questo?

Ad un tratto, con un lontano e pesante cigolio, una porta si aprì, e qualcuno entrò. La luce comparve per qualche secondo, per poi scomparire.

Dei passi lontani camminavano lungo il corridoio.

E si avvicinavano.

Si mise in posizione:

E’ l’occasione giusta per scappare” riuscì a pensare.

Lamenti di esseri sconosciuti si alzarono mentre l’essere seguitava il suo cammino.

Un cigolio.

La porta della sua cella si stava aprendo.

Con un balzo felino, attaccò.

Ma l’essere lo sapeva, sembrava addirittura consapevole di come e quando avrebbe attaccato. La prese per il collo.

Sei ancora arzilla dopotutto…”

La lanciò contro un muro.

Sei fortunata…la divina Gyokumen Koshu ti ha permesso di avere una compagna di stanza…o di cella, se preferisci”

Con l’altra mano lasciò cadere una ragazza per terra.

Avrete tante cose da dirvi… buona chiacchierata”

Ci fu un altro cigolio, che sanciva la chiusura della cella.

Ci fu un altro cigolio, che sanciva la reclusione di un'altra prigioniera nell’oscurità.

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Capitolo 5
*** 5° Capitolo ***


“Bentornati, bentornati, viandanti! Prego, prego accomodatevi! La notte è fredda e una storia è proprio quello di cui avete bisogno per riscaldarvi, oltre ad un bel fuoco. Volete che continui da dove vi avevo lasciato l'ultima volta? Eccovi accontentati...”

 

***

 

 

Degli zoccoli battevano sul terreno, lentamente, risalendo un lieve pendio.

Un paesaggio che sembra sempre uguale.

Foresta.

È da più di un giorno che camminava in quell’immenso verde e la stradina sterrata che percorreva era sempre uguale.

Così come gli alberi e il rumore degli zoccoli del cavallo.

Il grigio animale veniva cavalcato da una bianca figura, bianca perché ricoperta completamente da un velo di quel colore.

Normalmente la cavallerizza avrebbe potuto vedere il diradarsi degli alberi, sempre di più fino ad arrivare alla montagna che in fine voleva scalare:

Ma non fu così.

Il bosco terminava bruscamente.

Come se qualcuno o qualcosa volesse dare un limite alla natura.

E dove il bosco terminava, c’era deserto…

Un deserto spoglio e sabbia, sabbia dappertutto.

 

“I mondi hanno iniziato ad unirsi...” mormorò a mezza voce “continuando così, presto saranno un tutt'uno...”

 

La vita stessa sembrava fermarsi con il bosco, ma la cavallerizza non ne rimase impressionata, quasi se lo aspettasse.

O forse era così apatica da non importargliene.

Dal duro suolo della pietra, il cavallo si ritrovò a camminare su un terreno morbido e meno agevole, quale era la sabbia.

Il ritmico passo del cavallo ora non poteva più essere udito, assorbito com’era dal terreno.

E mentre nella foresta il silenzio veniva interrotto da cinguettii di vari e sconosciuti uccelli, lì nel deserto regnava incontrastato.

Non c’era alcun rumore.

Lei e il cavallo sembravano essere le uniche forme di vita e il deserto senza fine continuava.

Dava la stessa sensazione dell’infinito che le aveva già dato la foresta.

Ma la sensazione svanì quasi subito, vedendo profilarsi all’orizzonte una catena montuosa di cui la cima più bassa era alta almeno tremila metri.

Era uno spettacolo mozzafiato.

Si riusciva a sentire il verso delle aquile che governavano quelle montagne e che sfilavano su quelle cime.

Ma le si poteva solo udire: dai duemila metri in su, una fitta nebbia aleggiava, rendendo invisibile tutto.

La catena si estendeva da est a ovest uniformemente: a chi era stato nell'entroterra asiatico poteva sembrare la muraglia cinese.

Ma la natura, si sa, fa le cose più in modi più grandiosi e migliori di quelle dell’uomo.

Non si poteva veder la sua fine né verso Est ne verso Ovest.

Ma c’era un piccolo passaggio, un sentiero scavato tra le montagne, ovvero la strada che doveva percorrere attraversava quel sentiero.

Il suono degli zoccoli che battevano sul terreno roccioso ricominciò.

Il sentiero era lungo e abbastanza tortuoso; si snodava in una sinuosa “S” e…

E… anche questo, sembrava non finire mai.

Poi…

Poi il sentiero si apriva in un piazzale.

Era ampio e spazioso, ed era costeggiato da alti pareti rocciose ad esclusione di un piccolo sentiero che serpeggiava dalla parte diametralmente opposta a dove si trovava lei.

Ma si accorse subito di non essere sola.

Non era neanche riuscita a formulare questo pensiero, che si era ritrovata circondata.

Chi erano?

Dall'aura sembravano demoni ma…

Ma…

Dall’aspetto non lo sembravano, proprio quello per cui era venuta qui.

Ma certamente non era quello il problema più pressante e più urgente.

Era come uscire viva da lì.

“Bene, bene, bene… devi essere la sacerdotessa Kikyo…”

Con un salto il demone si portò vicino alla donna vestita di bianco.

Ma quelle furono le sue ultime parole.

Una sfera di energia, colpì il suo cranio, spappolandolo.

La sacerdotessa ne rimase sorpresa quanto i restanti demoni.

“Che diavolo…?”

Il tempo per terminare il pensiero non fu sufficiente.

Un boomerang, gigante, che sembrava fatto di luce, colpì il resto dei demoni, spargendo le loro interiora sul terreno.

Il boomerang era tagliante quanto il più affilato dei coltelli.

Kikyo, in quanto sacerdotessa, aveva visto già cose di questo genere senza battere ciglio.

Ma questa volta, persino dal suo bianco volto trapelò una lieve smorfia di disgusto. I corpi dei demoni erano stati mutilati, là dove il boomerang li aveva colpiti.

I più fortunati erano già morti, con il corpo diviso in due.

I meno, avevano perso qualche arto ed erano preda ad un fortissimo dolore e presto sarebbero morti dissanguati.

Chi era il responsabile?

Una figura, di chiara natura demoniaca, comparve di fronte alla sacerdotessa.

Non era come quei demoni che aveva incontrato…

Era come dire, normale.

Un demone pipistrello.

Era una ragazza dalle forme dirompenti, vestita, poi, in maniera che fossero messe in evidenza: un corpetto, aperto, che lasciava molto poco all’immaginazione e una calzamaglia fucsia molto aderente.

I capelli erano verdi, così come anche gli occhi.

Dalle schiena spuntavano delle ali neri da pipistrello, che ricadevano lungo la schiena.

I lineamenti erano dolci e gli occhi grandi, e un’aria smaliziata e innocente allo stesso tempo la contraddistingueva.

Ma Kikyo non ebbe né il tempo né l’interesse per notare tutto questo.

“Sei stata tu?”

Quella, sembro quasi seccata dalla domanda:

“Certamente”

Questo metteva Kikyo di fronte ad altre domande:

Che ci faceva lì?

Perché l’aveva aiutata?

Che aveva fatto a quei demoni?

E la sacerdotessa non ebbe certo vergogna a chiederglielo:

“Perché mi hai aiutata?”

Quella la guardò di nuovo, con uno scintillio negli occhi.

“Niente di particolare, non mi piace che maltrattino…”

La demone cercò le parole adatte:

“Una dolce e innocente fanciulla come te” disse, mentre le labbra si aprivano in un lieve sorriso.

Ovviamente Kikyo non credette ad una sola parola.

Un demone aiutare un umano? Poteva trovare una scusa migliore.

Eppure fu proprio il fatto che avrebbe potuto trovare una scusa migliore a farla dubitare.

“E che cosa ci fai qui?” chiese, continuando il suo interrogatorio.

Questa volta la ragazza rispose subito:

“Potrei farti la stessa domanda” chiese, mettendola sulla difensiva.

La sacerdotessa decise di stare al gioco:

“Io sono qui per incontrare la mia Sensei”

La demone sorrise appena:

“Per Sensei intendi Kaede?”

Al contrario di quello della ragazza, il viso di Kikyo rimase impassibile:

“Si” rispose

“Allora vengo con te” disse “è da un po’ che cerco la sua dimora, ma…”

“Non la trovi vero? Non è la mia Sensei per niente”disse Kikyo, questa volta accennando ad un lieve, quanto impercettibile sorriso.

Quindi risalì a cavallo.

Quella sarebbe stato una giornata lunga.

 

Kikyo e la demone avevano attraversato il piazzale dove i demoni li avevano attaccati, ed ora si trovavano in un altro percorso, anch’esso poco battuto e poco agevole.

Cosa aveva indotto Kikyo a farsi accompagnare?

Prima di tutto un semplice ragionamento per il quale se la demone la voleva morta, non l’avrebbe certamente salvata.

Però c’era sempre la possibilità che l’avesse salvata per aiutarla a trovare la Sensei.

E forse allora l’avrebbe uccisa.

O avrebbe cercato.

Ma contava sempre sulla protezione della Sensei Kaede.

E allora perché correre questo inutile rischio?

Da una parte c’era il fatto che le era riconoscente per avergli salvato la vita; dall’altra era curiosa di sapere che cosa voleva.

“Come ti chiami?”

La demone interruppe il corso dei suoi pensieri con questa semplice domanda; in effetti fino ad ora l’aveva chiamata,o meglio pensata, semplicemente come la demone.

“Kikyo” monosillabò la sacerdotessa.

“Io Morrigan” disse quella.

Morrigan…il nome non la rimandava ad alcun demone di livello superiore.

Ma dopo quello che aveva fatto, questo non la rassicurò.

Un attimo dopo Kikyo riattaccò con il suo interrogatorio:

“Che cosa vuoi dalla mia Sensei?”chiese, sempre con il suo solito tono piatto.

Un guizzo apparve negli occhi smeraldo di Morrigan:

“Consiglio, voglio sapere di più su questi strani demoni”

Era vero quello che aveva appena detto?

Se lo fosse stato, altre domande sorgevano nella mente della miko:

Perché voleva chiedere proprio alla Sensei?

E, sempre presupponendo che dicesse la verità, come aveva fatto a sapere dove si trovava?

Un lampo attraversò la mente di Kikyo.

Come facevano i DEMONI a sapere che lei si stava dirigendo dalla sua Sensei?

Ma forse stava correndo troppo; forse non sapevano che si stava dirigendo li, forse sapevano solo la sua posizione…

Si perfettamente logico…

Quindi la domanda era:

Come avevano fatto i demoni a tendergli un’imboscata?

Perché il demone la conosceva…

Non aveva elementi sufficienti per rispondere.

Ma aveva l’impressione che le sfuggisse qualcosa…

Ora, però, il suo interrogatorio doveva essersi ripreso:

“Come…”

Si interruppe.

Non sapeva come porre la domanda.

E che cosa chiedere per prima.

Ma prima che potesse aprire bocca, Morrigan parlò:

“Che tipa è questa Kaede?”

Kikyo ci pensò un po’:

“È difficile descriverla, lo scoprirai a tempo” rispose enigmatica “Piuttosto, come fai a conoscerla?”

Morrigan parve pensarci un po’, forse incerta se mentire o rivelare la verità:

”Siamo lontani parenti” rispose infine.

La Sensei aveva una famiglia?

Durante gli anni trascorsi insieme, non c’era mai stato un accenno da parte sua e lei semplicemente non ci aveva mai pensato.

Kikyo non avrebbe saputo dire se Morrigan mentisse.

Ma non aveva tempo per pensarci.

Ma eccoli arrivati.

La loro destinazione era vicina.

Il paesaggio era completamente cambiato.

Il passaggio si apriva in un luogo sconfinato.

E bianco.

Bianco come la neve.

Il terreno, che fine a qualche metro fa era solo arida terra, era ricoperto di neve.

E al loro fianco, una montagna.

Una montagna alta, smisurata, imponente.

Morrigan si lasciò sfuggire uno Wow ammirato.

“Ma non era così quando ho percorso questo luogo io!” esclamò la demone

“Per caso” disse la sacerdotessa “hai continuato per giorni, senza trovare niente?”

Quella annuì.

“Solo poche persone possono accedere in questo luogo… e l’unico modo è essere uno di essi, o esserne in compagnia…”

Vide il viso di Morrigan contorcersi in una smorfia.

Probabilmente adesso stava imprecando contro una decina di dei.

“Lei si trova in cima alla montagna, andiamo”

Uno stretto sentiero torreggiava lungo tutta la montagna.

Era quello che avrebbero dovuto percorrere.

***

Miagi guardò alla luce del fuoco un Ranma addormentato.

E probabilmente, i suoi sogni erano popolati da incubi.

Ma Miagi, con quegli allenamenti estenuati a cui lo sottoponeva riusciva a risparmiargli quegli incubi almeno di giorno.

Sapeva cosa si provava a perdere la persona che si amava più della propria vita.

Miagi non sapeva come era riuscito a superare quel dolore insostenibile, quel vuoto nel cuore, che la sua Azel gli aveva lasciato.

Ma il tempo è la medicina ad ogni male.

E sperava che anche Ranma, prima poi, guarisse da quel dolore.

Eppure riusciva quasi a scorgere la sua figura, dopo aver compiuto il suo allenamento, accasciarsi al suolo e lasciarsi andare alla deriva, abbandonando se stesso in balia della pazzia.

I suoi miglioramenti erano notevoli.

Adesso non aveva altro scopo se non allenarsi, e in questo ci metteva anima e corpo, per poter tenere lontano il ricordo della persona che amava almeno per qualche secondo.

Adesso riusciva ad utilizzare quella spada come un prolungamento del suo braccio, e presto Miagi gli avrebbe svelato il suo segreto.

Frugò nel suo zaino in cerca di qualcosa.

Eccolo, il frammento che aveva strappato dal petto di quel demone.

Lo guardo bene, era di un viola intenso con venature di rosso, largo più o meno tre centimetri e lungo quindici.

Era indubbiamente qualcosa di malvagio.

Che poteri aveva?

Aveva imparato che non tutto quello che era nero doveva essere utilizzato esclusivamente per far del male.

Lui stesso utilizzava la magia nera e riteneva di utilizzarla non in modo malvagio.

Ma aveva visti gli effetti che aveva avuto sul demone, era stato, sì molto potenziato, ma la sua sanità mentale era scesa notevolmente.

E questa era un difetto che non doveva avere.

La lucidità mentale era quello che distingueva gli uomini dalle bestie.

L’essere razionale rappresentava per Miagi quasi un modello di vita.

***

Taki aprì lentamente gli occhi.

Da quanto tempo era rinchiusa in quella maledetta cella?

E come diavolo ci era arrivata?

Poi lentamente i ricordi tornarono. E il ricordo di quel… come definirlo?

Mostro. Demone. Incubo.

Sicuramente qualcosa di con cui non voleva più avere a che fare.

Quel mostro non gli aveva dato tempo nemmeno di alzare Rekki-Maru, il suo kunai, che si era ritrovata per terra, svenuta, senza possibilità di reagire.

Si guardò attorno.

Che tenesse gli occhi chiusi o aperti, non cambiava assolutamente niente.

Lì il buio era completo e impenetrabile.

Si tastò. Non aveva più né Rekki-Maru che Mekki-Maru, né tantomeno i frammenti che trasportava.

Maledizione! Se lo sarebbe dovuto immaginare! Cosa poteva mirare quel demone se non ai frammenti?

Non andava bene, dannazione!

 

Erano passate delle ore da quando si era svegliata, e dopo essersi calmata, aveva deciso di scappare.

Non le sarebbe stato difficile, visti i suoi poteri.

Il difficile sarebbe stato localizzare i frammenti che le erano stati rubati, e soprattutto scoprire chi c’era dietro.

Aveva la quasi certezza che quel demone non fosse che un subordinato di qualcun altro.

Se quel qualcun altro fosse ancora più potente del demone, era un altro conto.

Forse la soluzione migliore sarebbe stata quella di prendere i frammenti di nascosto e poi di scappare.

Per un ninja non esisteva l’onore, e lei lo sapeva.

In quel momento la porta della cella si aprì.

Taki non ebbe nemmeno il tempo di pensare che avrebbe potuto fuggire così, che una persona era stata deposta nella sua cella e la porta era stata rinchiusa.

“C'è carenza di celle qui?” pensò Taki.

Ci furono attimi di silenzio, in cui Taki valutò la possibilità di conoscere il suo nuovo coinquilino.

O coinquilina.

“Chi sei?”chiese seccamente, come era suo solito fare.

Ma il suo interlocutore non sembrava aver voglia (o forse la possibilità?) di parlare.

Passarono minuti.

E una flebile voce risuono nell’aria, ed a parlare non era stata Taki:

“Lirin”

“E cosa ci fai qui?”

Già, che ci faceva lì, una ragazzina?

Perché dalla voce l’aveva capito: la sua interlocutrice era poco più che una ragazzina.

“Non lo so” le rispose dopo pochi secondi di silenzio.

Taki colse la disperazione nelle sue parole: quella ragazzina era terrorizzata e disperata.

“Mi mettono dentro una cosa” continuò Lirin, con la voce quasi spezzata dai singhiozzi “e sento dello cose che si infilano dentro di me…”

“Ma dove diavolo sono finita?” si chiese Taki “cosa diavolo hanno fatto a questa ragazzina?”

Persino lei, Taki, che fin da piccola era stata addestrata ad non mostrare mai i suoi sentimenti, non poteva che manifestare orrore.

Quella ragazzina non avrebbe dovuto passare un secondo di più in questo posto infernale.

Rabbrividì al pensiero che delle cose simili venissero fatte a lei.

Richiamò a sè del Ki, e lo concentrò nella mani.

Un esplosione si propagò nelle prigioni.

La fuga di Taki e Lirin era incominciata.

***

Erano ripartiti.

Sanzo e compagnia, dopo aver curato il drago Hakuryu, erano ripartiti alla volta di quella città in cui avrebbero ritrovato informazioni sul Templum Temporis: Berkad.

 

A detta di Hakkai, quella era una città commerciale, al centro della penisola del Tenjiku. Era caratterizzata dal fatto di avere quattro porte, una in ogni punto cardinale, e che nel sud, vi erano le così dette “Cascate di Sabbia” un fenomeno imponente di natura ancora sconosciuta.

 

Si era deciso che Hakkai sarebbe andato in biblioteca, mentre gli altri avrebbero girato la città in cerca di informazioni.

 

Si sarebbero rincontrati all'ora di pranzo, nell'albergo in cui avevano affittato le stanze.

 

La biblioteca era quanto si aspettava quando la si definiva “la più fornita del mondo”.

 

Quando Hakkai ne entrò, non poté che rimanerne colpito: montagne e montagne di scaffali di libri che si estendevano a perdita d'occhio.

 

Ad accoglierlo c'era una ragazza, più o meno della sua età, con gli occhiali, con tutta l'aria di essere parte integrante della biblioteca.

 

“Oh! Che bello!” esclamò quella “Era da tanto tempo che non entrava qualcuno qui”

 

Hakkai ne rimase sorpreso: “Com'è possibile?” chiese con il suo immancabile sorriso stampato in bocca “Non è forse questa la biblioteca più fornita al mondo?”

 

La ragazza sospirò: “Non me lo dica... ma dopotutto questa è una città di mercanti, e pochissimi rischierebbero un viaggio, con questa pazzia dilagante dei demoni poi, solo per consultare questa biblioteca”

 

“Pazzia, signorina? Lei non pensa che i demoni abbiano semplicemente mostrato la loro vera natura?” chiese Hakkai, gentilmente.

 

“No! Come sarebbe possibile che tutti i demoni del mondo, contemporaneamente, decidano di mostrare la loro vera natura? Non avrebbe senso! È più logico pensare che qualcosa che ha effetto solo sui demoni li abbia fatti impaz... ma mi perdoni, la sto annoiando con le mie chiacchiere! Quando mi metto a parlare non mi fermo più! Lei, piuttosto, signor...”

 

“Hakkai, Cho Hakkai... e lei, signorina...”

 

“Sheska”

 

“Signorina Sheska, non mi stava affatto annoiando! Le sue teorie sulla pazzia dei demoni sono quanto di più sensato e logico si possa pensare!” le disse Hakkai, con un sorriso più largo che mai.

 

Sheska arrossì.

 

“Ritornando al motivo che mi ha spinto qui... cerco delle informazioni su “Templum Temporis”... so che potrebbe essere difficile ma...”

 

“Il Templum Temporis? Sì, mi ricordo di aver letto qualcosa su questo, era nel libro: Tempi Antichi: leggende, miti e molto altro...l'avevo messo nel quinto scaffale sulla destra...e infatti eccolo qui! Tenga, signor Hakkai!” disse, porgendogli il libro.

 

“Grazie mille” le sorrise Hakkai, facendola arrossire.

 

“Dovrebbe essere a pagina 154, se non vado errata...”

 

“Come fa a ricordarsi tutte queste, signorina Sheska? Ha una memoria straordinaria!” disse Hakkai.

 

“È l'unica mia qualità...” rispose “riesco a ricordare tutto quello che leggo a memoria, parola per parola... AAAAAAAAH! Me tapina! Sono solo un topo di biblioteca buona solo a leggere!”

 

“Non dica così, signorina! In fondo con la sua abilità mi ha aiutato! Ed è anche molto intelligente! Non è da tutti fare quelle considerazioni sui demoni!”

 

Sheska arrossì nuovamente: “M-m-mi scusi, adesso devo andare u-un attimo in bagno!”

 

E con uno scatto da centometrista sparì dietro una porta.

 

Hakkai, si concentrò sul libro...

 

Recitava così: “Poco si sa, sul conto del Templum Temporis, così poco che i più esimi studiosi sono concordi nell'affermare che si tratti solo di leggenda. I suoi poteri sfiorano l'assurdo: si pensa che accedendo in questo tempio si riceva la capacità di muoversi nello spazio a distante smisurate. La leggenda vuole che per aprirlo, ci sia bisogno di 9 chiavi, le così dette “Chiavi del Dragone”: una volta riunite, bisognerebbe recarsi nel così detto “Picco dei 9 dragoni”. Una delle cosiddette “Chiavi del Dragone” è tutt'ora custodita al museo principale di Berkad.”.

 

Proprio qui... che fortuna. Ci avrebbe fatto subito un salto.

 

“Ha trovato quello che cercava, signor Hakkai?” chiese Sheska.

 

“Sì, grazie a lei! Adesso devo andare al museo principale! Grazie ancora molto!” ringraziò.

 

“M-ma lei non sa nemmeno la strada per il museo! Mi permetta di accompagnarla! Così mi può anche raccontare la sua storia...”

 

***

“Quindi, hai proprio deciso?”

 

“Sì” sospirò Ryu “Sento quasi che io debba andare in luoghi che non siano il nostro mondo, per completare il mio addestramento”

 

“In fondo non ho alcun diritto di fermarti” mormorò Tessa, mentre con una abilità quasi sovrumana batteva i tasti della tastiera del suo pc.

 

La maga/scienziata, fece due click con il proprio mouse e poi tornò a guardare Ryu.

 

Doveva trasportarlo in un'altra dimensione, con la sua ultima invenzione, progetto che per chiunque sarebbe parso quasi fantascientifico, ma non per lei che l'aveva reso possibile unendo magia e scienza.

 

Ryu ne sarebbe stata la prima cavia umana per sua scelta, aveva affermato che non trovava più avversari e che per diventare più forte, avrebbe voluto andare altrove.

 

Solo Dio sapeva come aveva fatto quel karateka a trovarla nel suo inaccessibile studio nelle profondità del deserto dell'Arizona.

 

Si era presentato a lei e le aveva detto: “So delle tue ricerche dei viaggi dimensionale, ti prego di usarmi come prima cavia umana”

 

Forse qualcuno del governo, quelli che la finanziavano, si era lasciato sfuggire qualcosa, perché altrimenti, la cosa non si spiegava.

 

“Eh...” sospirò lei, tormentando la punta del suo cappello da strega “tutto pronto, posizionati nell'aria di trasferimento dimensionale”

 

Tessa consultò lo schermo del pc:

 

“Allora il tasso di similitudine con il nostro mondo è dello 1,7%, quindi perlomeno dell'ossigeno per respirare ce lo dovresti avere... non posso garantirti nient'altro”

 

“Non ti preoccupare” rispose Ryu “sono pronto a qualsiasi evenienza”

 

“Allora, arrivederci” disse Tessa

 

“Arrivederci...e grazie”

 

In quel momento la strega/scienziata premette invio e Ryu sparì.

 

***

“Di lì! Di lì!” le urlava Lirin, indicando la propria sinistra.

 

“Non faresti prima ad dirmi destra o sinistra?”

 

“Va bene, alla prossima gira a destra!”

 

Taki, caricatasi Lirin, in braccia, era riuscita a fuggire dalla stanza, e ora, sempre su indicazioni della sorella di Kogaiji, che conosceva quel posto proprio come il palmo delle proprie mani, si stava dirigendo verso la stanza in dovevano essere custodite le sue armi, il Rekki-Maru e Mekki-Maru.

 

“Non di lì!” le ripeté Lirin “Non di lì! Ho detto a destra!”

 

“Ma questa È LA DESTRA!”

 

“Intendevo la sinistra, allora!”

 

Taki trattené a stento un'imprecazione e ritornò su i suoi passi, per poi voltare a sinistra.

 

Fin'ora non avevano incontrato nessuno, stranamente, ma presto sarebbe accaduto.

 

“Di lì!” continuò Lirin “Terza porta a destra!”

 

Ma, ovviamente a destra non c'era alcuna porta, ma solo una finestra, quindi Taki, lasciandosi questa volta scappare un'imprecazione, aprì la porta alla sua sinistra e vi guardò dentro.

 

Lì c'erano le sue armi, ma non i frammenti.

 

“Sono lì! I fuggitivi sono lì!”

 

“Dannazione, ci hanno scovato!” mormorò Taki.

 

Questo significava che tra poco sarebbe anche arrivato quell'essere. Meglio scappare finché era in tempo.

 

Tempo di riprendersi le armi, si lanciò dritta contro la finestra di poco fa, infrangendone i vetri.

 

Ora iniziava la vera fuga.

 

***

Nebbia, nebbia dappertutto. Morrigan non poteva vedere altro. La sua compagna di viaggio, Kikyo, era qualche metro da lei, ma non riusciva a vederla, proprio a causa della fitta nebbia.

 

Fino a quando non si scontrò con qualcosa di duro, duro e caldo.

 

“Che diavolo...” mormorò Morrigan.

 

Davanti a lei si trovò un bel giovane con una fascia rossa sulla fronte, e in una divisa da karateka completamente bianca.

 

“E tu, chi sei?” gli chiese Morrigan “e da dove esci fuori?”

 

“Io sono Ryu” rispose quello, con il volto che tendeva al colore della sua fascia “e per dirti come sono arrivato qui ci impiegheremo delle ore... ho paura che perderei la tua amica, nel frattempo”

 

“Giusto” rispose Morrigan “e mi racconterai come sei arrivato e come fai a sapere della mia amica, camminando...”

 

“Bene”

 

Ryu cominciò col spiegarle come aveva capito che era in compagnia di qualcuno, cioè percependone l'aura. Ogni persona ne aveva una, e con allenamento, potevi impararlo... ma l'aura della sua amica aveva un qualcosa di strano, sembrava non essere viva.

 

“In che senso?” gli chiese Morrigan.

 

“Non so proprio” rispose Ryu “non avevo mai sentito niente del genere”

 

Poi continuò con la sua storia, dopo la sconfitta di Bison, da quando Ken era diventato padre, Zangief si era ritirato per dare una mano alla povera gente della Russia e Sagat e Akuma erano spariti dalla faccia della terra, Ryu non aveva trovato altri avversari degni di questo nome, e aveva cercato il modo di andare altrove, in altri mondi dove poter trovare altri avversari.

Grazie a Chun-li...

 

“La tua ragazza?” gli chiese Morrigan, curiosa.

 

“No, abbiamo avuto qualche nemico in comune e siamo diventati amici, ma niente di più...”

 

Quindi, grazie Chun-li, che lavorava nell'Interpool, era riuscito a trovare Tessa, che l'aveva spedito qui.

 

“Capisco...” disse la demone.

 

“Però adesso tocca a te, dirmi la tua storia” disse il Karateka.

 

“Mi pare giusto”

 

Morrigan decise di raccontargli la verità. Forse era avventato, oppure addirittura sciocco, ma in fondo, anche se si fosse trattato di un nemico, non avrebbe ricavano niente di nuovo o niente di utile da quello che gli stava per dire.

 

Lei era Morrigan Aensland, regina del Mondo Demoniaco, e ultimamente nel mondo degli umani stavano succedendo cose strane. Così, Morrigan, un po' per dovere di regina, un po' perché si annoiava, andò ad indagare e su consiglio dei consiglieri, stava andando da Kaede, una donna misteriosa che poteva saperne qualcosa e secondo le infinite genealogie demoniache, sua lontana parente.

 

“Cosa sta succedendo di strano, di preciso?”chiese Ryu, interessato.

 

“Demoni di natura sconosciuta si presentano in questo mondo... inoltre pare che due mondi si stiano fondendo in uno solo” spiegò Morrigan “e per finire si sentono di energie oscure che si muovono... tutto ciò non mi piace affatto”

 

“Stai mentendo. Tutto ciò non ti preoccupa, ma ti eccita ” disse Ryu, sorridendo “è lo stesso per me quando si preannuncia una nuova sfida. Il sangue mi ribolle nelle vene”

 

“Hai ragione” sorrise Morrigan, ammirata per la perspicacia del suo interlocutore.

 

“Credo siamo arrivati” disse Ryu, l'aura di Kikyo, infatti, si era fermata.

***

“Ranma”

 

Il ragazzo col codino, Miagi e un silenzioso Goku erano riuniti attorno ad uno scoppiettante fuoco.

 

Era la fine di un altro estenuante giorno di allenamenti massacranti, atti a far dimenticare a Ranma, almeno momentaneamente, la morte della fidanzata.

 

In quei giorni, due ne erano passati da quando era uscito da quella maledetta grotta, Ranma aveva fatto progressi impressionanti e al termine del secondo giorno era stato addirittura in grado di lanciare un Dragon Slave di una discreta potenza.

 

Era il momento di rivelargli il segreto il segreto di quella spada.

 

“Sai qual è il maggiore difetto di incantesimi tipo il Dragon Slave?”

 

“Sì” rispose il ragazzo con il codino “per recitare l'incantesimo impieghi del tempo, e quindi sei vulnerabile”

 

“Esatto” confermò Miagi “e sai quella spada è potenziata proprio con il Dragon Slave... quella spada ti permette di recitare quell'incantesimo, combattendo”

 

“Quindi...” disse Ranma, stupito “con una spada del genere sarei...invincibile?”

 

“Beh, sì e no” rispose Miagi “non dovresti utilizzare questa tattica contro ogni avversario... e l'avversario potrebbe benissimo interromperti anche se stai combattendo, ma comunque è un'arma straordinaria... e ricorda che funziona solo con la formula del Dragon Slave”

 

***

“Akane Tendo”

 

Tutto, attorno a lei era buoi e scuro, l'oscurità la faceva da padrona e da signora, e sopratutto, la circondava completamente.

 

Dove poggiasse i piedi le era un mistero.

 

Aveva camminato senza sosta per i due giorni successivi all'uscita della grotta. Aveva solo camminato. Aveva mangiato camminando, aveva bevuto, camminando, non si era concessa né un minuto né un secondo di tregua o di sonno.

Ma alla fine era crollata a terra, svenuta e sfinita, contro ogni sua volontà. Adesso vi chiederete, perché avrebbe fatto tutto questo?

 

Perché aveva la consapevolezza che Ranma la credesse morta. Ovviamente, Akane, sottostimandosi, non poteva pensare che Ranma stesse troppo in disperazione per la sua morte... ma una parte di lei, forse quella più razionale e ragionevole, le diceva che avrebbe dovuto raggiungere Ranma in più fretta possibile, altrimenti sarebbe successo qualcosa di terribile.

 

“Il momento è propizio, è giusto risvegliare in te i poteri di Ceiphied Knight!”

 

E Akane si risvegliò.

 

Aveva sognato quel vecchio della caverna... che le aveva risvegliato i poteri?

 

Guardò quello che aveva di fronte a lei: il notturno cielo stellato. Ed era in un sacco a pelo.

 

Strano! Pensava di essere svenuta durante la c-

 

I suoi pensieri vennero interrotti da mormorio, che arrivava da lontano, e che andava avvicinandosi.

Fece finta di dormire.

 

“Ma quindi cosa pensi che voglia farci, Gyokumen Koshu, con dei frammenti della Soul Edge?” disse una voce maschile.

 

“Non ne ho idea” rispose una fredda voce femminile “ma forse... la vecchia stava cercando di resuscitare Gyumao con l'incrocio di arti demoniache e chimica?”

 

“Resuscitare Gyumao?” pensò Akane, sbiancando “quindi forse sono dei nostri nemici... ma meglio che continui ad ascoltare...”

 

“Sì” rispose un'altra voce femminile, questa volta ansiosa.

 

“E allora” rispose la voce femminile fredda “i frammenti della Soul Edge potrebbe avermeli presi per catalizzare qualche arte demoniaca... dobbiamo fermarla”

 

“E della ragazza?” riprese la voce maschile “che ne facciamo?”

 

“Ci assicureremo che stia bene” disse di nuovo la fredda voce femminile “poi la lasceremo per la sua strada... abbiamo altro da fare”

 

Quindi, erano dalla sua parte, pensava Akane, stavano anche loro cercando di fermare la resurrezione di quel demone!

 

Akane si alzò, e vide i suoi salvatori attorno ad un fuoco poco lontana da lei: c'erano tre ragazze, una delle quali poco più che una ragazzina, che era addormentata poi, e un ragazzo.

 

Una delle ragazze era vestita proprio come una ninja.

 

“Grazie per avermi salvato” disse Akane, mentre notò che quelli ebbero un sussulto “io sono Akane, molto piacere di fare la vostra conoscenza” continuò inchinandosi

 

“Di niente, io sono Yaone, quel ragazzo si chiama Dokugaiji, la ragazza addormentata si chiama Lirin e la ragazza qui vicino si chiama...ehm...”

 

“Taki” rispose la ninja, che poi era la proprietaria di quella voce fredda “veniamo subito al punto” continuò “ hai sentito quello che dicevamo?”

 

“Sì” rispose Akane, sincera “e volevo dirvi di essere dalla vostra parte, mi hanno scelto da poco per aiutare a sventare la resurrezione di Gyumao”

 

“Scelto?” chiese Yaone “Ma non era stato non c'era il gruppo di Sanzo?”

 

“Beh, il Supremo mi aveva accennato al fatto che qualcuno prima di noi stesse tentando di impedire la resurrezione... probabilmente proprio questo Gruppo di Sanzo...”

 

“Il Supremo?” chiese Dokugaiji “e chi è?”

 

“Di preciso non lo so...” rispose Akane “ma è colui che ci ha mandato in questa dimensione, mettendoci al corrente della resurrezione di Gyumao, sul fatto che avesse subito una svolta, e sul fatto che la sua riuscita avrebbe portato alla distruzione di tutte le dimensioni...”

 

“Aspettaaspettaaspetta...” disse Taki, mettendosi una mano sulla fronte “ci stai dando troppe nuove informazioni insieme...

 

Allora, Primo, questo Supremo come fa a sapere di Gyumao e di una svolta nella sua resurrezione?E questa svolta c'è realm...” Taki si fermò un attimo “ Ma certo! I frammenti della Soul Edge! Da quando li hanno usati come materiali nelle arti demoniache, la resurrezione ha avuto una svolta! E quindi, il tuo Supremo, probabilmente un'entità molto potente del tuo mondo, si è preoccupato e ha mandato te e i tuoi compagni qui a fare qualcosa!”

 

Ci fu un secondo di silenzio.

 

“Ho sbagliato qualcosa?” chiese Taki.

 

“Per quanto mi riguarda, hai indovinato...” disse Akane, stupita.

 

“Sì...”disse Dokugaiji, pensandoci un po' su “tutto tornerebbe...”

 

“Piuttosto” disse Yaone “Akane, dove sono i compagni?”

 

“Li stavo seguendo” rispose Akane “per sbaglio ci siamo divisi e...”

 

“E sei svenuta, capisco” disse Dokugaiji, annuendo solennemente.

 

“No” sentenziò Taki “questa ragazza non è svenuta per il sole o per altro...deve essere due o più giorni che cammini senza mai fermarsi, vero?”

 

Akane rimase in silenzio, senza rispondere.

 

“Perché avevi così tanta fretta di raggiungere i tuoi compagni?” chiese Dokugaiji, curioso.

 

“Non essere indiscreto, Doku!” lo rispese Yaone “Akane deve avere le sue buone ragioni... un fidanzato magari...” finì sospirando.

 

“Voi donne e le vostre fantasticherei romantiche....” commentò Doku, scocciato.

Akane, però, era evidentemente arrossita.

 

“Vedi? È arrossita! Avevo ragione!” continuò Yaone.

 

“Adesso però sei tu, l'inopportuna Yaone” la riprese Doku.

 

“Piuttosto...”disse Akane per evitare ancora questo imbarazzante e inopportuno argomento “voi che relazione avete con Gyumao?”

 

 

“La mente del nostro signore, il principe Kogaiji, è sotto il controllo di Gyokumen Koshu, colei che è a capo del progetto della resurrezione di Gyumao... noi eravamo imprigionati, fino a quando grazie al trambusto provocato dalla fuga di Taki, siamo riusciti a fuggire anche noi...” spiegò Yaone.

 

“E, tu, invece, Taki?” chiese Akane

 

Taki sembrò rifletterci un attimo, forse scocciata dal dover raccontare alla prima che capitava quello che aveva passato, ma, infine parlò:

“Ero alla ricerca dei frammenti della Soul Edge, quando fui attaccata da quell'essere...Akuma, avete detto che si chiamava, giusto?”

 

I due sottoposti di Kogaiji annuirono.

 

“Mi catturò e mi imprigionò, fuggii con la mocciosa, poi incontrai questi due e, scappammo a rotta di collo su un drago trovato lì...”

 

“Ehi...”disse Dokugaiji “ non è carino da parte tua chiamarci questi due...”

 

***

Hakkai era seduto alla scrivania, con la luce di una Abat-jour appena a rischiararlo, ad analizzare una delle chiavi dei 9 dragoni, intento a ricordare come l'aveva avuta.

 

Il pomeriggio appena trascorso si era recato insieme a Sheska al museo principale, e sia la ragazza, che Hakkai, erano rimasti allibiti dalla condizioni del museo. Un vero schifo. Un custode all'entrata, e il resto tutto lasciato all'insegna dell'incuria più totale.

Ad Hakkai bastò fingersi uno studioso, per prendere in custodia la chiave.

 

Ora, la stava osservando e studiando attentamente, certo che quella chiave avesse in sé un modo per rintracciare le sue simili.

 

Erano le due passate, ma Hakkai la stava ancora studiando, quando venne distratto da un rumore che proveniva dal suo compagno di stanza, Inuyasha.

 

In quell'albergo, infatti c'erano soltanto stanze da due e quindi le stanze, per i maschi erano state decise a sorte, a scanso di ogni possibile litigio. Lui era finito con Inuyasha, Gojyo con Miroku e Sanzo con Goku.

 

Probabilmente doveva aver fatto un incubo, perché si era svegliato di soprassalto.

 

“Tutto bene?” gli chiese.

 

Inuyasha si guardò intorno, un attimo smarrito, poi rispose con un secco:

 

“Sì”

 

Ci furono attimi di teso silenzio, e Hakkai capì che il giovane stava per fargli un importatene confidenza.

 

“Quando mi addormento, sogno le mosse dei nostri avversari, sento parlare i nostri nemici, Gyokumen Koshu e altra gente”

 

Hakkai sgranò gli occhi: “E perché non l'hai detto prima?”

 

“Tzè! Chissà cosa avreste pensato voi! Poi fino ad ora non è successo niente di rilevante, ma forse l’ultimo sogno che ho fatto….”

 

“Fermi un attimo, signor Inuyasha, come fa ad essere certo di star sognando le mosse dei nostri nemici?”

 

“Prima di incontrarvi, avevo già fatto uno di questi sogni e poi li ho sentiti dire dell'attacco dei demoni che abbiamo ricevuto qualche giorno fa”

 

“La cosa è seria” disse Hakkai, tormentandosi il mento “da che parte vede il sogno?”

 

“?”

 

“Intendo, lo vede dall'alto, dagli occhi di Gyokumen...”

 

“Non ne ho idea...”rispose “ vedo solo una parete di metallo, poi sento le voci parlare...”

 

“Strano... e quest'ultima volta che ha sognato?”

 

“E smettila di darmi del lei! Comunque un certo Akuma avvertiva Gyokumen che alcune persone erano riuscite a fuggire, proprio come loro avevano previsto e che quelle persone erano proprio le persone che potevano risvegliare il principe Kogaiji...”

 

“Mmm...”continuò Hakkai “questo significa che Kogaiji non era in sé quando ha attaccato la signorina Sango, l’altro giorno... poi probabilmente le persone che sono fuggite sono i suoi compagni, la signorina Yaone, Lirin e Dokugaiji... ma non riesco a spiegarmi...perché vogliono che il principe Kogaiji si risvegli?

 

N.D.

Allora… Morrigan è una succube appartenente alla saga di picchiaduro Darkstalkers della Capcom.

Per darvi un idea di come è, se non l’avete mai vista eccola:

http://www.fightersgeneration.com/np2/char1/morrigan-nxc-big.jpg

 

 

Poi… Taki. Appare nella saga di Soul Calibur, è una Ninja spietata: questo è il suo aspetto, nel caso non la conosciate... Link:

http://img.photobucket.com/albums/v117/ANBUItachi/400px-SC3TakiConcept1.jpg

 

Sì, sono tutte e due... come dire... avete capito insomma, e se non avete capito vi auguro di continuare a vivere nel vostro mondo fatato di innocenza...

...Sì, un po' maniaco lo sono, lo ammetto. PS Dannata formattazione sfasata, ma prima o poi l'aggiusto...

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