la melodia dell'anima

di arialle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo primo ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** capitolo ***
Capitolo 6: *** capitolo sesto ***
Capitolo 7: *** capitolo settimo ***
Capitolo 8: *** capitolo ottavo ***
Capitolo 9: *** capitolo nono ***
Capitolo 10: *** capitolo decimo ***
Capitolo 11: *** capitolo undicesimo ***
Capitolo 12: *** capitolo dodicesimo ***
Capitolo 13: *** capitolo tredicesimo ***
Capitolo 14: *** capitolo quattordicesimo ***
Capitolo 15: *** capitolo quindicesimo ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo diciassette ***



Capitolo 1
*** capitolo primo ***


questa fan fiction ai tempi  la  pubblicai  sul  forum  murasaki,  alla  fine di  ogni capitolo sarà  inserito  il  video, in questo caso  il  link  dove  potrete ascoltare  un brano abbinato  al tema  dei  singoli capitoli.  Melodie  più  o meno  famose, brani  di musica  classica.

Questo mio esperimento  risale a  un anno fa,   perdonate gli errori di  battitura, il tempo  per  rivederla  purtroppo  mi  è mancato.

se vi  va fatemi  sapere cosa  ne  pensate.

 

 Giusy


CAPITOLO PRIMO

I loro sguardi si incrociarono per un istante che sembrò eterno.
Il sole nascente regalava riflessi dorati a quel mare quasi immobile.
Masumi era come ipnotizzato dalla giovane donna che gli stava di fronte....
...Proprio così, una giovane donna e non una ragazzina.
Maya chiuse gli occhi, quando li riaprì era come se il suo viso avesse acquistato una luce del tutto nuova.
Masumi se ne accorse immediatamente, ma il suo cuore perse un battito, quando la voce dolce e vellutata di Maya ruppe il silenzio dell'alba.
Lasceremo a chi di dovere, il riportare le esatte parole di quell'istante.
Ciò che si materializzò d'avanti agli occhi del giovane Hayami, era qualcosa che andava oltre le parole, non era una semplice rappresentazione.
Nei gesti, nelle parole,, nello sguardo, nella luce nascente del giorno, Maya era diventata.. Akoya....pensò Masumi ancora attonito...la sua Akoya.
Il cuore prese a battergli all'impazzata nel petto quando udì le stesse parole di quella notte.
Quando lo avevano aggredito, quella notte aveva sognato Akoya , ma stavolta era vero, era tutto reale.
Si sentì confuso, stordito e inebriato allo stesso tempo da quella visione.
Maya sentì una forza sconosciuta impossessarsi del suo essere e spingerla inesorabilmente verso di lui, verso il suo cuore, verso la sua stessa anima.
Sottili lacrime rigavano il viso della ragazza quando pronunciò le battute finali...finalmente aveva compreso....
L'amore della Dea, l'anima immortale dello spirito dell'albero del susino, finalmente era riuscita a comprenderli.
- Maya...- riuscì a sussurrare Masumi con un filo di voce, senza staccare il suo sguardo dal viso di lei.
- Signor Hayami....-la ragazza lo guardòl altrettanto intensamente, stringendo la mano a pugno e portandosela al petto.
" Il tuo cuore riesce a sentire le parole del mio ? " pensò Maya, " La tua anima riesce a percepire il richiamo della mia ? "
" Maya , " pensò Masumi contemporaneamente, " cosa stai cercando di dirmi ? E' come se la tua anima volesse parlare al mio cuore....."

 

http://www.youtube.com/watch?v=beOs2uhP1eU&feature=fvwrel

 

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


Capitolo terzo

Scesero in silenzio, confondendosi con gli altri passeggeri.
Maya osservò la piccola borsa ,contenente il vestito che Masumi le aveva regalato.
I ricordi, almeno quelli, nessuno glieli avrebbe portati via.
Consapevole della forza dei propri sentimenti adesso era pronta ad affrontare la sfida con Ayumi.
Nonostante tutto, era felice del tempo trascorso con Masumi, il suo era un amore impossibile, ma ciononostante sapeva che erano stati proprio quei sentimenti a spalancarle le porte della Dea Scarlatta.
Masumi dal canto suo era immerso in pensieri altrettanto profondi.
Maya per l'ennesima volta gli aveva toccato il cuore con la sua rappresentazione.
Vedere la piccola e timida ragazzina di un tempo , trasformarsi in una donna pronta ad affrontare la vita, era il regalo più bello che lei potesse fargli.
Il giovane sorrise, non avrebbe mai avuto l'amore di Maya, ma almeno l'aveva vista crescere e diventare donna.
- Signor Hayami ?-
Quella voce lo riportò alla realtà.
Masumi si volse verso Maya, - dimmi.- chiese gentilmente, oramai erano scesi dalla nave.
- Io....- cominciò la ragazza , arrossendo e distogliendo lo sguardo, - ... vorrei... vorrei dirle...-
Masumi scosse il capo e le posò un dito sulle labbra, - Non dire nulla.- disse nascondendo i propri sentimenti dietro un sorriso, - non occorre, credimi.-
Maya deglutì, possibile che per lei fosse così difficile parlare liberamente in presenza di Masumi Hayami?
" parla una buona volta" le disse una vocina interiore, " una volta tanto prendi il coraggio a due mani e affrontalo."
- Mi faccia finire...- insistette la ragazza con le guance in fiamme , ma stavolta riuscì a guardarlo negli occhi.
Masumi rimase colpito dalla risolutezza che lesse nella voce di lei.
- Ti ascolto.- disse .

- volevo dirle che....- aveva ripreso Maya.
- Maya!- quella voce fece voltare entrambi di scatto, Sakurakoji riemerse come un'ombra molesta dalla confusione di persone che seguiva a uno sbarco.
- Finalmente ti ho trovata! - esclamò il ragazzo raggiungendoli.
- Yu! - esclamò Maya sorpresa, - che cosa ci fai quì?-
- Kuronuma era preoccupato per te e mi ha detto dove fossi diretta ieri sera.- rispose il ragazza, poi volgendosi a Masumi e lanciandogli una chiara occhiata di sfida, - Tutto bene , signor Hayami ?- chiese con voce gelida, ma quella domanda apparentemente innocente nascondeva un significato implicito.
Masumui squadrò il ragazzo dall'alto in basso, i suoi occhi verdi erano diventati gelidi, - Non potrebbe andare meglio, Sakurakoji .- rispose con lo stesso tono gelido.
Maya osservò la scena tra i due uomini e avverti la tensione nell'aria, capiva la gelosia di Yu, ma il signor Hayami....
- Andiamo, Maya? - propose Yu prendendo la ragazza sottobraccio, - ci aspettano per le prove.-
Masumi sentì una fitta trapassargli il petto, avrebbe voluto prenderlo a pugni e cancellare dal viso del rivale quell'espressione appagata.
- Un attimo, Yu.- rispose Maya infastidita.
- è tardi ci aspettano! - insistette Yu tirandola, ma una morsa d'acciaio attorno al suo braccio lo fece desistere dal suo intento.
- Non l'hai sentita? - sibilò Masumi con un pericolosa luccichio nello sguardo, - ti ha appena detto di aspettare.-
Maya rimase colpita da quella reazione, si volse verso Masumi, aveva il cuore in tumulto.
- Signor Hayami....- sussurrò con un filo di voce, -... Grazie.- e nel dire così si sollevò sulla punta dei piedi e depose un dolce bacio sulla guancia di Masumi, prima di correre via dimentica di Yu che aveva osservato attonito quella scena.....
Masumi osservò quell'esile figura confondersi tra la gente che affollva il porto.
"Maya" ripetè nella sua mente, lei sarebbe stata la sola e unica e donna che avrebbe mai amato, a dispetto di tutto e tutti era solo lei che contava nella sua vita.....
Lei era stata l'unica a rubargli il cuore...solo lei...

 

http://www.youtube.com/watch?v=hHCnQ5kpXic

 

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Capitolo 3
*** capitolo terzo ***


salve,  una  piccola  precisazione da questo capitolo  in poi  alla  storia di maya se  ne  intrecceranno altre....  alcuni  dei   personaggi   esistono realmente, una   in  particolare  , Giusy, ( n0n sono  io ), ma  la  mia  carissima  amica  gipsiusy, ma  non  è  l'unica.  un bacio e  buona  lettura!!!!!

 

 

Sakurakoji aveva assistito a quella scena e come un fulmine un pensiero improvviso gli attraversò la mente....
Possibile che il signor Hayami....no era troppo assurdo...e poi lui era già felicemente fidanzato....ma il tarlo della gelosia era difficile da cacciare da via.
- Voglio sapere cosa è successo tra lei e Maya ! - sbottò il ragazzo parandosi di fronte a Masumi, - Ma non ha vergogna di se stesso, Signor Hayami ?- chiese Yu fremendo di rabbia.
Masumi lo osservò stupito, - Hai bevuto, ragazzino?- chiese sarcastico.
- Maya e molto giovane, - continuò il ragazzo schiumante di rabbia, - mi auguro per lei che le abia usato il rispetto dovuto.-
- Adesso stai esagerando !- rispose Masumi furente.
- Non sono io ad aver approfittato di una ragazza innamorata e della sua fragilità.- rispose Yu furibondo, - Un vero uomo non si abbassa a simili giochetti.- e senza aggiungere altro corse via, doveva trovare Maya.

Quando maya rincasò, trovò rei ad attenderla.
- Ma dove sei stata?- chiese l'amica preoccupata.
- Rei ti prego, - la supplicò Maya, - te ne parlerò più tardi, adesso non farmi domande.-
Rei sospirò, per questa volta l'avrebbe accontentata, intuiva che qualcosa non andava e voleva rispettare i tempi dell'amica.
- Dai ti do una bella notizia così ti tiri su .- Rei appariva felice.
Maya attese.
- Sta arrivando dall'Italia una mia amica, conosciuta durante una mia tournee a venezia.-
- Ne sono felice .- rispose Maya sorridendo.
- é una giovane stilista,- le spiegò Rei elettrizzata, - verrà in giappone con delle sue amiche.-
Rei sorrise e pensò alla sua amica, Giusy....che bello , presto l'avrebbe riabbracciata, - non appena finirà la settimana della moda a parigi , dove ha allestito una sfilata , verrà in giappone.-
- non vedo l'ora di conoscerela.- rispose Maya, come sempre rei riusciva a darle il sorriso.


Parigi.......

- é veramente brava.-
- così giovane e così promettente.-
- un vero genio della moda.-

Giusy Dandolo ascoltava compiaciuta i commenti degli spettatori alla sfilata di moda.
Era stato difficile, ma era riuscita a sfilare a Parigi.
La linea Gipsiusy era stata un successo.
Modelli giovani, per donne alla moda e sicure di se, basati sulla semplicità, l'originalità senza rinunciare a un tocco di femminilità.
- E lei cosa ne pensa ?- stava chiedendo un famoso critico.
Giusy sollevò lo sguardo e si ritrovò a fissare lo sguardo più blu e glaciale che avesse mai visto.
- Non si direbbe mai che una ragazzina tanto giovane possa di già essere arrivata a questi livelli.- rispose l'uomo con accento inglese.
- Signor Hayami ....lei ha sempre la battuta pronta.-
Il giovane sorrise, alto sul metro e ottanta, impeccabile in smoking nero che ne esaltava la scultorea figura.
Da ogni fibra del prprio corpo sembrava trasudare virilità , giusy se ne accorse all'istante.
- Non era una battuta, mister Andrè.- rispose sicuro, - parlavo seriamente, - una ragazza così giovane dubito possa aver fatto un simile percorso da sola .-
Giusi aveva sentito abbastanza, - Ma chi si crede di essere lei per venire a giudicare il mio lavoro?-
- Gabriel , Spencer Hayami, mademuselle.- rispose l'uomo inchinandosi , - pensavo che le giovani donne in carriera come lei fossero immuni dai commenti sarcastici.- continuò l'uomo , nei suoi occhi blu uno strano scintillio.
- Gli uomini come lei non hanno nulla a che fare con le donne come me.- rispose Giusy punta sul vivo.
Bruna, occhi scuri, capelli lisci, tipica bellezza italiana, i presenti guardarono quella singolare scena in silenzio.
L'orchestra in quel momento stava attaccando.
- permette? - le chiese il giovane porgendole la mano.
La ragazza lo guardò torva, - se lo può scordare.-
- Suvvia , - la canzonò lui, - se rifiuta di aprire le danze con me penserò che l'ho intimorita, madamuselle.-
- Chi? Io? - rispose giusy con aria di sfida, - si sbaglia di grosso.- ribattè accettando il braccio di lui.
L'orchestra attaccò era un valzer, giusy sentì una calda mano posarsi sulla sua schiena e un brivido la scosse tutta, ma non ci fece caso, non si sarebbe tirata indietro a quella provocazione.
Entrambi si lanciarono nel più vorticoso e leggendario dei valzer.



http://www.youtube.com/watch?v=_FXk5STOmK0

 

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo quarto ***


In questo capitolo  si svela  ancora  un  pò  di  più  chi è  in realtà  lìaffascinante cavaliere  di  Giusy, molte avranno  pensato sia  Masumi...ma......  Buona  lettura  ^_^ 


Giusy e Gabriel  Spencer Hayamy  volteggiavano  in perfetta sintonia tra le altre coppie.
Il giovane avvertì il tocco leggero della mano di lei posata sulla sua spalla.
La osservò con attenzione, era indubbio che fosse una ragazza molto giovane tra i 19 e i 21 anni.
I lunghi capelli le sfioravano le spalle come un setoso mantello, gli occhi scuri, grandi ed espressivi scrutavano con attenzione il suo affascinante e presuntuoso cavaliere.
La giovane stilista indossava con estrema disinvoltura una sua creazione della linea Gipsiusy.
Un top in lucida seta grigio perla che lasciava che cadeva morbidamente fino ai fianchi.
i pantaloni in morbido tessuto, fasciavano le gambe quasi come una seconda pelle evidenziandone la femminile perfezione.
Ai lati del viso due superbe perle nere creavano un meraviglioso contrasto con il chiaro incarnato della ragazza.
Gabriel mentre le cingeva la vita sottile dovette ammettere che quella strana ragazza lo aveva colpito.
Quando la musica finì, Giusy si sciolse dall'abbraccio del suo cavaliere, cacciò indietro la spiacevole sensazione che per un istante si era impadronita di lei.
" Il valzer è finito, Giù" si disse, " Ricomponiamoci e dedicati al tuo lavoro. Non sei quì per correre dietro a Mister occhi blu."
- La ringrazio.....- stava dicendo nel frattempo Giusy inchinandosi, - Mister....- non si ricordava il suo nome, che bella figura si disse furente con se stessa.
- Hayami.- rispose il giovane con un affascinante sorriso, - Gabriel , Spencer Hayami, ma può chiamarmi Gabriel.-
- buona serata , Mister Hayami.- lo salutò freddamente la ragazza , allontanandosi.
Gabriel soffermò il suo sguardo volutamente su di lei, - Una ragazza particolare.- si disse sorridendo.
La vide avvicinarsi ad altre due ragazze e la sua espressione distendersi immediatamente.
Un allegro sorriso le illuminava lo sguardo.
 
- chi era lo splendido ragazzo con cui hai ballato ?-
Giusy si voltò verso l'amica, - Un certo Gabriel hayami.- rispose la ragazza un pò infastidita, ma il pensiero della mano di lui che le cingeva la vita le provocò un brivido improvviso.
- Nome inglese, cognome giapponese.- commentò l'altra ragazza, - Un uomo così farebbe girare la testa a chiunque vero , Giu?-
- Non a me Angy.- rispose Giusy prontamente, - un autentici presuntuoso egocentrico. Non li digerisco proprio quel genere di uomini.-
Angela detta Angy non era del tutto convinta.
Gli occhi scuri dell'amica si fissarono su Giusy , - eppure mentre danzavate , - rispose , - sembravate in perfetta sintonia.-
- Questo non lo puoi negare, Giusy.- fece eco l'altra ragazza accanto ad Angy.
Giusy alzò gli occhi al cielo, - Ti ci metti anche tu, Anna?- chiese tra serio e faceto.
- Dico solo ciò che penso, cara.- rispose Anna con un sorriso divertito.
La serata proseguì piacevolmente, tra strette di mano e congratulazioni per la giovane stilista, ma Giusy sentiva due occhi blu costantemente posati su di lei e questo la metteva a disagio.
Gabriel non si avvicinò più a lei, ma la ragazza ne avvertiva continuamente la presenza.
Fu solo quando il ricevimento giunse al termine che accadde qualcosa di inaspettato.
- Permette, madamoiselle ? - un cameriere si era avvicinato a Giusy , reggendo un bellissimo fascio di rose blu a gambo lungo . - Dovrei consegnarle questi fiori.-
Giusy rimase a bocca aperta, - chi le manda? - chiese ancora sbalordita.
- Non saprei, madamoiselle.- rispose il cameriere con fare compito, - Mi è stato detto dal direttore di consegnarle a Madamoiselle Dandolo in persona.-
- Leggi il biglietto! - la esortò Anna elettrizzata.
Con mano tremante Giusy aprì il biglietto.
 
" Spero che questi fiori
mi facciano perdonare per il comportamento a dir poco sconveniente che ho avuto nei suoi riguardi.
Le invio queste rose dal colore così particolare perchè credo che la persona a cui le ho inviate sia altrettanto non comune.
Ammiro le donne come lei che dicono sempre ciò che pensano, senza farsi condizionare dalle circostanze.
spero di rivederla.
 
Au revoir
 
G. S. Hayami"
 
- Caspita !- esclamò Angy, annusando il delicato profumo dei fiori, - questo si che si chiama scusarsi.-
Anna preferì non dire nulla invece.
Giusy accarezzò i petali vellutati di quei fiori, lo cercò con lo sguardo , ma non lo vide, sicuramente era andato via.
Il ricordo di quella sera l'accompagnò anche durante le lunghe ore di volo che avrebbero portato lei , Anna e Angy in Giappone...
"un uomo così non si dimentica tanto facilmente" pensò Giusy , guardando fuori dal finestrino, chissà se mai pl avrebbe rivisto.....
Una cosa era certa non lo avrebbe dimenticato per molto tempo, e non avrebbe neppure dimenticato Parigi....le rose..


http://www.youtube.com/watch?v=MZ32WWXHyjg



spero  i video  li troverete  in sisntonia  con i vari  capitoli  ^_^

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Capitolo 5
*** capitolo ***


Tokyo
 
Masumi rientrò in ufficio in preda alla più totale confusione.
Ripensò agli ultimi eventi , la crociera all'interpretazione di Maya , al discorso di lei interrotto da Sakurakoji....al bacio che lei gli aveva dato prima di fuggire via.....
Possibile che.....
No , Masumi scosse energicamente il capo, stava correndo troppo con la fantasia, eppure quel bacio... non poteva fare a meno di pensarci.
- Signore, ci sono dei problemi! - Mizuky aveva spalancato la porta dell'ufficio di Masumi e si era precipitata , visibilmente agitata.
- Cosa succede, Mizuky? - chiese il giovane visibilmente stanco.
- Guardi lei stesso.- rispose la donna passandogli un giornale.
Masumi impallidì, in prima pagina a caratteri cubitali lesse
 
" TORBIDA NOTTE DI PASSIONE TRA L'ATTRICE MAYA KITAJIMA E IL GIOVANE PRESIDENTE DELLA DAITO MASUMI HAYAMI"
 
a rincarare la dose , due foto che ritraevano Masumi e Maya a cena sull' Astoria e il successivo ballo che li vedeva abbracciati.
Il giornalista insinuava una relazione clandestina tra i due , pronosticava la probabile vittoria della giovane attrice contro la rivale Ayumi Himekawa, forte appunto dell'appoggio del giovane Hayami.
Masumi scagliò a terra il giornale, - Maledizione! - imprecò furente.
- Cosa facciamo , signore ? - chiese Mizuky allarmata dalla collera del suo capo.
- Chiami il nostro ufficio legale, che facciano partire una querela contro il giornale.- la voce di Masumi vibrava di collera, non avrebbe permesso a quegli avvoltoi di gettarsi su Maya.
- Ha chiamato la sua fidanzata...-
- Le dica pure di andare al diavolo! - rispose il giovane prendendo la giacca e uscendo di corsa.
Mizuky rimase basita da quelle parole, non aveva mai visto il presidente così infuriato.
Masumi scese nel garage sotterraneo della daito come una furia.
Mise in moto e partì a tuta velocità.
A quell'ora Maya doveva essere già alle prove al kid's studio.
Doveva assolutamente parlare con lei e con Kuronuma.
Intuendo la presenza dei giornalisti decise di lasciare l'auto a debita distanza ed entrare dall'ingresso del retro.
Come era prevedibile trovò la compagnia in grande agitazione.
Maya se ne stava accasciata su una sedia, il capo chino e piangeva sommessamente, Sakurakoji le era accanto e le accarezzava le spalle in un gesto rassicurante.
Masumi represse un moto di gelosia.
- Signor Hayami,- kuronuma gli andò incontro , - ha letto i giornali ?
Masumi annuì, - Sono solo un mucchio di calunnie.- rispose stringendo i pugni.
Il regista sospirò, - io le credo, - rispose avvilito, - ma la stampa distruggerà Maya, si getteranno su di lei come avvoltoi.-
Masumi chinò il capo, quando rialzò lo sguardo nei suoi occhi brillava una fredda determinazione,- Non accadrà nulla di tutto ciò.- rispose deciso, poi si avvicinò a maya , si chinò su di lei e le sorrise.
- non devi preoccuparti, - la rassicurò dolcemente.
- Maya alzò lo sguardo pieno di lacrime, - Signor Hayami....- non riusciva a parlare - ....ha visto...le foto.... quei giornali.....-
Masumi sospirò, ripensò alla sera precedente....era stata la notte più bella della sua vita...una meravigliosa illusione...svanita col sorgere del sole.
- Ci penserò io a mettere a tacere quelle assurde calunnie.- la rassicurò mascherandosi dietro un sorriso, - mancano pochi giorni al mio matrimoni, vedrai che presto tutti si dimenticheranno di questo spiacevole malinteso.-
Maya impallidì, sentirgli nominare le prossime nozze con Shiori fu come una pugnalata.
- Rilascerò una dichiarazione in cui verrà reso noto che ti trovavi su quella nave al seguito della compagnia teatrale che si è esibita.-
- Pensa che la stampa le crederà ? - si informò Sakurakoji sarcastico.
Masumi si sollevò e fronteggiò il rivale, - Ho parecchie conoscenze.- rispose con calma, - non mi sarà difficile convincere il capitano e il personale della nave a confermare la mia versione. Io e Maya ci siamo incontrati per caso.-
Maya sentì il cuore colmo di tristezza, era come se le strappassero il cuore dal petto.
- Stai tranquilla e lascia fare a me.- disse Masumi con un sorrise triste.
Kuronuma assisteva in silenzio alla scena, quel ragazzo stava soffrendo terribilmente .
- Allora è tutto risolto! - esclamò Sakurakoji sollevato.
- Io vado.- si congedò Masumi, rivolgendo l'ultimo sguardo a Maya e al suo sguardo triste.
Avrebbe dato la sua vita per non vederla piangere più.
Senza aggiungere altro si avviò all'uscita , ma prima che se ne andasse si sentì chiamare, era Maya , gli era corsa dietro.
- Cosa c'è ragazzina ? - chiese dolcemente.
Maya si impresse nella memoria quella voce, era come se si stessero dicendo addio.
Aveva bisogno di lui eppure lui stava andando via.... si sentì come una vela senza vento, si , inerme, abbandonata.
- Volevo dirle...che mi ...dispiace...- balbettò.
- Non è colpa tua.- la rassicurò Masumi, anche per lui quello era quasi un addio, - Buona fortuna Maya.- disse piano allontanandosi.
Maya lo vide , la sua sagoma si allontanava sempre di più, si era vero, si sentiva come una vela senza vento, mentre il mere salato delle lacrime le inondava gli occhi.

http://www.youtube.com/watch?v=gO6sDxoycIY

 

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Capitolo 6
*** capitolo sesto ***



Dopo aver lasciato il Kid's studio , Masumi si diresse a casa Takamija.
Doveva assolutamente parlare con Shiori.
La sua fidanzata aveva parecchie cose da spiegare e stavolta lo avrebbe fatto, a costo di costringerla.
Ripensò alla conversazione con Maya e si diede del vigliacco, non era riuscito a essere sincero con lei neanche quella volta.
Avrebbe fatto di tutto per proteggerla, ma non gli aveva rivelato quali erano le sue reali intenzioni verso Shiori.
Se Maya lo avesse saputo, da quella persona cristallina e sincera qual'era lo avrebbe sicuramente detestato e lui non avrebbe potuto sopportarlo.
Gli avrebbe dato dell'affarista senza scrupoli e magari gli avrebbe gridato di nuovo in faccia il suo odio.
Varcò la soglia di casa Tahamija con espressione glaciale dipinta in viso, che non mutò neanche quando venne introdotto nell'immenso salone.
Shiori se ne stava seduta su un divano in lacrime, accanto a lei la tata , seduto in una poltrona, il vecchi Takamija si volse verso il fidanzato della nipote.
- Alla buon ora , Masumi.-lo apostrofò il vecchio.
Masumi ignorò deliberatamente quella frecciata, - Vorrei parlare con lei e sua nipote.- disse rivolgendo uno sguardo duro a shiori.
- Come...hai...potuto... Masumi...- singhiozzava la giovane donna, - come....
- Risparmiami le lacrime, Shiori.- rispose Masumi , - non funzionano più con me.-
- Come osa...?- intervenne il vecchio adirato.
- Chieda a sua nipote il perchè mi trovavo su quella nave.- rispose Masumi , - chieda a sua nipote dell'assegno che ha dato a Maya perchè mi stesse lontana.- si volse nuovamente verso la fidanzata, - devo continuare, Shiori?- chiese con voce adirata.
Takamija si voltò anch'egli verso la nipote, - Che cosa vuole dire ? - chiese, - Shiori voglio una spiegazione.-
per tutta risposta la donna scoppiò in un pianto isterico.
- non sono venuto per recriminare, ma per proporvi un affare.-
A quelle parole Takamija alzò lo sguardo, - che affare ?-
Masumi si schiarì la voce, - Se adesso io e sua nipote rompessimo il fidanzamento, non solo la mia , ma anche la vostra immagine ne subirebbe un danno anche nel campo degli affari.-
- Continui .- lo esorto il vecchio.-
- Io sposerò sua nipote, ma a un patto.-
- Quale? - chiese Takamija.
- Sarà solo un matrimonio d'affari ne più ne meno,intende vero?-
Shiori smise di piangere, - Mi...sposerai ...lo stesso ? - chiese .
Masumi annuì, - si, - confermò con voce incolore, - ma sarai mia moglie solo d'avanti agli altri, che sia chiaro.-
Takamija sembrava valutare quell'offerta, era un uomo molto pratico, dopotutto a lui interessava che la nipote facesse un matrimonio vantaggioso...l'amore....bah...non era affare suo, guardò shiori, quella sciocca era così innamorata che non avrebbe fatto obiezioni
- Accetto.- rispose il vecchio deciso.

Quella sera masumi era affacciato al terrazzo della sua camera.
Ripensò a cosa aveva fatto, aveva veramente toccato il fondo.
Ispirò una boccata di fumo.
Aveva rinunciato a qualsiasi spiraglio di felicità....
anche se la sua sola felicità era un sogno irrealizzabile.
Ripensò a Maya proteggerla nel silenzio era tutto ciò che poteva fare, la Dea Scarlatta era il sogno che lei inseguiva da una vita e lui avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per regalarglielo.
Il prezzo da pagare era alto, vivere con una donna che non avrebbe mai amato, ma l'amore era anche questo....
rivide gli occhi di lei.... si ne valeva la pena
avrebbe fatto qualunque cosa per lei....qualunque...

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=pd8xYSCDSG0&feature=related

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Capitolo 7
*** capitolo settimo ***


Rieccomi chiedo scusa per il ritardo,  Questo è un capitolo di transizione  per introdurre definitivamente nella  storia  i nuovi  personaggi  femminili  ,  sia angela  che anna  assieme a Giusy sono   ragazze    "reali "  spero che  la mia  pazzia  non  vi dispiaccia troppo,,
fatemi sapere cosa  ne pensate e se  questa  idea  è  di vostro gradimento o meno.
un bacio  ^_^


Maya si alzò molto presto, come al solito aveva dormito poco e male.
Gli avvenimenti di quegli ultimi giorni l'avevano molto provata.
Sapeva che prima o poi lui si sarebbe sposato, ma in cuor suo la ragazza aveva sempre nutrito una flebile speranza.
Flebile speranza spazzata via dalle parole di Masumi del giorno prima.
- Buongiorno, Maya.- la salutò Rei con voce allegra.
Maya rispose con un blando , - Buongiorno.-
- So che oggi non hai le prove.- continuò l'amica, doveva a tutti i costi risollevarle il morale, - ti va di accompagnarmi in aeroporto ? Oggi arrivano le mie amiche.-
- Non mi va di vedere gente.- rispose Maya avviandosi di nuovo verso la propria  camera
- Non sono ammessi rifiuti.- rispose Rei con decisione, - vai a prepararti. Non puoi stare rintanata in casa con una giornata così bella.-
- Rei....- cercò di protestare Maya.
- Sei ancora qui?- urlò l'amica con impazienza. -SBRIGATIIIIIIIIIIIII.!-
Maya si arrese e di contro voglia andò a prepararsi, certo che Rei era veramente una peste, pensò ridendo suo malgrado.
 
 
- Chissà che fine ha fatto Rei.-
Giusy si guardò intorno, l'aeroporto internazionale di Tokyo era come se l'era immaginato, immenso.
Gente che partiva, che rientrava, o semplicemente gente che aspettava in attesa di rivedere i propri cari.
- Sono curiosa di conoscere Rei e Maya.- rispose Anna sistemandosi la borsa a tracolla, stavano aspettando i bagagli.
- Eccola! - rispose Giusy illuminandosi e facendo un largo cenno di saluto in direzione di una ragazza alta e slanciata accompagnata  da un'altra ragazza  di statura  più minuta
-Devono essere Rei e Maya.- disse Angela, osservando l'altra ragazza di corporatura esile che accompagnava Rei.
Giusy raccontava che Rei, nelle sue lettere parlava molto spesso della sua amica.
Ritirarono i bagagli e si diressero verso le due ragazze, tranne Angela.
"la mia solita fortuna" pensò sbuffando, osservando irritata il rullo scorrevole che trasportava i bagagli, " devo sempre essere l'ultima".
Finalmente Angy riuscì a scorgere il suo bagaglio.
Si sporse in avanti, ma nello stesso istante sentì la valigia sfuggirle di mano, un tonfo secco e una imprecazione furibonda.
La ragazza vide con orrore la valigia urtare un altro passeggero li accanto , aprirsi e rovesciare sul malcapitato tutto il contenuto.
- Mi dispiace...- balbettò la ragazza arrossendo fino alle orecchie,
-...sono...mortificata...-
- Ma si può sapere che diavolo le passa per la testa ?- urlò una profonda voce maschile.
Un uomo elegantemente vestito di circa trent'anni fissava la ragazza con uno sguardo inceneritore.
Con impazienza porse alla ragazza quello che doveva essere un golfino finitogli addosso durante lo " scontro"
- Ho detto che mi dispiace.- rispose Angy imbarazzata raccogliendo le sue cose in tutta fretta.
Maya che era rimasta indietro rispetto alle altre aveva visto la scena ed era corsa in aiuto della  giovane  turista.
- Grazie.- rispose quest'ultima con gratitudine.
Maya sorrise, - Non immagini i disastri che sono capace di fare.- rispose con un sorriso allegro,   dai  ti do una mano.-
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo d'intesa, in pochi minuti avevano raccolto tutto.
Lo sconosciuto nel frattempo aveva raccolto i propri bagagli.
- La prossima volta stia più attenta.- rispose con voce burbera mentre le due ragazze si allontanavano.
Angy sollevò lo sguardo e si ritrovò di fronte due immensi occhi grigioazzurri, ombreggiati da lunghe ciglia.
Imbarazzata afferrò la valigia e corse via seguita da Maya.
Lo sconosciuto alzò le spalle, - che strana ragazza, - disse, poi il suo sguardo venne attratto da qualcosa proprio vicino alla sua valigia.
Lo raccolse, aveva l'aria di essere un album, lo aprì, non si era sbagliato, era un album da disegno, doveva averlo dimenticato quella ragazzina.
Gli diede una rapida occhiata, erano disegni , paesaggi, soggetti astratti, il suo occhio esperto riconobbe alcune opere di Boccioni, si guardò intorno in cerca della proprietaria.
Era sparita in mezzo a quella confusione....
Non sapeva ancora che quell'incontro avrebbe segnato irrimediabilmente il suo destino.

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Capitolo 8
*** capitolo ottavo ***


 
Maya e Angy raggiunsero le altre.
Tra le due ragazze si era creata un immediata complicità.
 La giovane attrice osservò Angela con rinnovata simpatia, era veramente una persona solare.
Ciò traspariva dall'allegro sorriso, dai ridenti occhi scuri e perfino dal suo abbigliamento.
Indossava un giaccone trapuntato viola, un divertente basco che le ombreggiava gli  occhi, una sciarpa in tinta, jeans molto aderenti e un paio di coloratissime scarpe da ginnastica.
- Vi va di sistemare i bagagli e andare a gustare un autentica cena giapponese ?- propose Rei.
Tutte furono d'accordo , tranne Maya che doveva scappare alle prove.
- Sei un attrice ?- chiese Anna con vivo interesse.
Maya annuì, - Si,- rispose , - sono in lizza per ottenere un ruolo molto importante.-
- Allora speriamo che tu riesca ad ottenerlo.- rispose Giusy, - verremo tutte a vederti sicuramente.-
Maya arrossì di piacere, raramente si era trovata così bene in mezzo a delle persone appena conosciute.
- Spero di rivedervi presto.- disse prendendo congedo.
Le tre ragazze sorrisero , fu Angy a parlare per tutte, - Ci rivedremo sicuramente, Maya.- rispose col suo abituale sorriso solare.
 
 
Maya , Yu e tutta la compagnia di Kuronuma provarono fino a sera tardi, erano tutti stremati quando finalmente il regista decise che era il momento di concludere le prove per quel giorno.
Maya si era messa d'impegno, aveva ancora parecchio lavoro da fare prima di comprendere appieno il personaggio di Akoya, ma era sulla buona strada.
" sarà una Dea Scarlatta indimenticabile" pensò il regista.
 
- Maya ti accompagno io ? - si offrì Yu col solito sorriso gentile, - si è fatto tardi.-
Maya annuì in silenzio.
Uscirono dal Kid's studio e stettero parecchi minuti in silenzio, immersi nei loro pensieri.
- Maya , - fu Yu a parlare, - vorrei....io...devo dirti qualcosa d'importante.-
Maya si fermò, erano vicini a un parco, a quell'ora oramai deserto.
- Ti ascolto, Yu.- rispose la ragazza.
Yu le prese dolcemente le mani e le strinse, - Io so, Maya- disse semplicemente, - so chi è la persona che ti sta facendo soffrire.-
Maya sbiancò, - Yu...- balbettò smarrita, come aveva fatto a scoprirlo  ?
- Non dire nulla.- rispose il ragazzo dolcemente posandole un dito sulle labbra, - Tu sai quanto io ti ami e quanto voglia renderti felice...-
- Per favore...- provò a fermarlo lei.
- Non ti chiedo niente, maya.- continuò Yu stringendola dolcemente, - Voglio solo amarti e proteggerti, non sto chiedendo il tuo amore, è troppo presto, quello verrà col tempo.-
Maya alzò gli occhi velati di pianto, - non posso pretendere questo da te.- rispose affranta, - tu meriti qualcuno che ti ami.-
- Ma io voglio te.- rispose lui deciso, - se mi sposerai farò di tutto per renderti felice, te lo giuro.-
Maya chiuse gli occhi, il suo cuore era gonfio di tristezza, sapeva che il suo amore per Masumi era impossibile, lui faceva parte di un altro mondo, non il suo.
Yu era li invece, era sempre stato li per lei, dolce affettuoso e gentile.
" Col tempo potrei anche amarlo ." si disse, " devo chiudere col passato e strapparmi Masumi dal cuore, non posso andare avanti così."
alzò il volto verso il ragazzo, - Si, - disse appoggiando il capo contro il petto di lui, - Sarò tua moglie Yu.-
Il giovane   le sollevò il viso, - Ti amo, Maya.- disse avvicinando le labbra a quelle rosee di lei.
Nessuno dei due si accorse dell'auto ferma poco distante che riparti velocemente ,sgommando
 
Masumi non vedeva quasi la strada sfrecciargli sotto gli occhi.
Dannazione, perchè doveva incontrare proprio Maya e Yu?
Aveva l'immagine di quei due abbracciati e di lui che si chinava a baciarla.
- Maledizione!- imprecò pigiando il piede sull'accelleratore, sapeva che il suo era un atteggiamento irrazionale.
Era fidanzato, stava per sposarsi. Che pretendeva?
Anche lei aveva il diritto di farsi una vita.
Spense l'auto, respirò e appoggiò la fronte contro il volante.
Quante volte aveva avuto la possibilità di rivelarsi a lei e non lo aveva fatto, aveva scelto per entrambi, sicuro che lei lo avrebbe odiato se avesse scoperto la verità.
" Ho scelto anche per te, ragazzina." pensò, " non si torna indietro, ma Dio
solo sa quanto vorrei cambiare il nostro destino e averti vicino, invece ho perso il vero amore della mia vita"


http://www.youtube.com/watch?v=nrSGzcJpFyM&feature=list_related&playnext=1&list=AL94UKMTqg-9B2Q5Z5KhhR9ZzIMvmZr6He



Angolo dell'autrice ho inserito questa canzone  pensando di interpretare i  pensieri  di Masumi, molti  di voi  non la  conosceranno, ma   quando l'ascoltai  ai tempi pensai  al tormento     provato dal  nostro  protagonista.
ciao a  tutti  ^_^

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Capitolo 9
*** capitolo nono ***


Yu si chinò su Maya, quanto aveva desiderato quel momento....
- No, yu!- lo fermò la ragazza, posandogli le mani sul petto, i suoi occhi si erano colmati di lacrime, - Io.... non ...posso...non ancora...-
Yu sospirò, - non ti preoccupare,- le sussurrò prendendola per mano, - abbiamo tutta una vita d'avanti.-
Maya annuì in silenzio .
Quando furono sotto casa di Rei fu Maya a rompere il silenzio, - ti va di salire?- chiese gentilmente , voleva farsi perdonare per la scena di prima.
- Volentieri.- rispose il ragazzo, - cosi potremmo darle la grande notizia a Rei.-
- Come vuoi - rispose lei con scarso entusiasmo.
Quando salirono sentirono delle voci allegre provenire dall'appartamento di Rei, Maya girò la chiave ed entrò seguita da Yu.
Nel salotto sedute comodamente attorno a un tavolo, Rei, Angy, Giusy e Anna, si volsero verso i nuovi arrivati.
- Yu che sorpresa!- esclamò Rei allegra.
Tutta l'allegra compagnia li accolse sorridendo   :furono fatte le presentazioni, tra Yu e le amiche di Rei.
- Ti vedo euforico.- commentò Rei, notando il sorriso del ragazzo che non si schiodava da maya.
Yu annuì, - Beh vista  compagnia...- disse cingendo la vita sottile di Maya, -... te lo dico , Rei....Maya ha accettato di sposarmi.-
Rei rimase basita, possibile che fosse Yu la persona di cui l'amica fosse innamorata?
e se era così perchè allora quello sguardo triste ?
le altre ragazze non esitarono a congratularsi con i giovani fidanzati, augurando loro ogni felicità.
Quando Anna , Giusy e Angela rientrarono a casa, tra  loro regnava  uno strano silenzio
- Cosa c'è Giu?- chiese Anna all'amica, erano rientrate da poco nel piccolo appartamento in periferia che avevano affittato mesi prima tramite un agenzia.
Giusy se ne stava immobile vicino alla finestra e osservava le luci della città, sembrava pensierosa.
- Non mi piace! - sbottò tutto a un tratto.
- Che ?- chiese angy ,riemergendo dalla cucina con una maxi tavoletta di cioccolata fondente, guai a mancarle il nero peccato di gola.
- Quel Sakurakoji, - continuò la ragazza passeggiando nervosamente avanti e indietro, - non mi piace.-
- Non piace neanche a me .- ammise Angy, - ma non possiamo basarci sulla prima impressione...non lo conosciamo..-
- Via , Angy, - replicò Giusy, - Dov'è finito il tuo intuito infallibile! lo so che non piace neppure a te. A me ....sa ...di mollusco....di polipo.....-
Anna ed angy si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere, - Ma Giù.....- la richiamò scherzosamente Anna, -....ma....come ti vengono .....di polipo.....-
Giusy alzò le spalle, - Sapete che dico ciò che penso.- rispose con un sorriso birichino, - e quel sakurakoji mi sa di polipo, ho deciso.-
 
La giovane donna guardò i grattacieli di Tokio.
Era tornata, dopo cinque anni era tornata.
Una miriade di ricordi le affollava la mente,
La studentessa ingenua e sognatrice di cinque anni prima aveva lasciato il posto a una giovane donna sicura di se e votata al lavoro, nonostante suoi 26 anni.
- Astrid, possiamo andare, il taxi è arrivato.-
La ragazza di voltò, - Arrivo.- disse sorridendo al giovane collega che l'aveva accompagnata, quella sera erano attesi a una importante cena di lavoro, da quell'affare dipendeva la sua carriera si disse alba, ravvivandosi i lunghi capelli castani ramati.
- Sono pronta.- disse prendendo la ventiquattrore.
 
 
Maya era distesa nel suo letto, non riusciva a prendere sonno.
Ripensava a quella giornata così surreale e come ogni sera i suoi pensieri tornarono a lui....
Rivide i suoi magnifici occhi azzurri, il suo sorriso , alle volte ironico , ma che sapeva essere s dolcissimo, ricordò il tepore delle sue braccia quando avevano passato la notte al tempio e quando avevano ballato insieme sull'Astoria.
Alzò lo sguardo e vide una stella cedente....
Non credeva più a quella storia, i sogni si scontrano con la dura realtà e quasi mai si realizzano....
Sognare....sognare....per ritrovare cosa....?
Il suono assordante del silenzio..... pensava Maya , guardando quel manto di stelle.
Non sapeva quanto si stesse sbagliando.

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Capitolo 10
*** capitolo decimo ***


I giorni passarono lenti e faticosi per Maya.
Le prove riempivano quasi tutte le sue giornate senza un attimo di tregua.
Cercava di non pensare, di concentrarsi sulla Dea Scarlatta e il suo rapporto con Yu ma era tutto molto difficile.
L'unica nota positiva era la nuova amicizia nata con le amiche di Rei, le tre ragazze andavano spesso a casa delle due giovani attrici, tempo e lavoro permettendo.
Giusy aveva ricevuto un 'importante proposta di lavoro, ossia una grossa catena di buotique era interessata ad acquistare la linea Gipsiusy , Anna aveva accompagnato le amiche per cercare ispirazione per il suo nuovo romanzo, si stava facendo strada nel campo dell'editoria, stesso motivo per Angela, ricerca di nuovi stimoli e di ispirazione ma per via della sua passione...la pittura.
Una mattina che non aveva le prove Maya si ritrovò Giusy e Angela d'avanti alla porta di casa.
- Scusa l'ora mattiniera , Maya.- si schermi Giusy, - ma dobbiamo risollevare il morale ad angy.-
- Che è successo ?- chiese Maya facendole accomodare.
- Ho perso l'album con tutti i miei schizzi.- si lamentò Angy avvilita,- Non riesco a trovarlo.-
- Mi dispiace.- Maya era veramente dispiaciuta, tanto lavoro e impegno andato perduto.
- Andiamo a fare shopping così ti risollevi il morale!- propose Giusy
- Ci sto!- acconsentì Maya.
- Ma...- cercò di protestare Angy.
- Niente ma.- la bloccò Giusy, - Andiamo e non fare storie.
 
 
Londra....
Il cielo plumbeo della capitale Britannica sembrava avvolgere tutto con la sua spessa e caratteristica nebbia.
Traffico, rumori , assordanti, questa era Londra, ma non solo...
La capitale Britannica era anche arte, storia, innovazione, cultura.
Gabriel guardò il Tamigi offrire allo sguardo lo scorrere placido del suo lento corso.
Era rientrato solo la sera prima da Parigi dove aveva concluso un affare importante, quel giorno aveva avvisato l'ufficio, non dovevano cercarlo, voleva riposare e godersi la solitudine del suo appartamento situato proprio in pieno centro.
Non si faceva mancare nulla, auto, belle donne, un lussuoso appartamento e un lavoro prestigioso che gli piaceva.
Dopo la laurea in  economia aziendale, suo padre  era  stato di parola..una volta  tanto, affidandogli  la  presidenza  della  Hayami  international,
Quello era  una  sorta  di  risarcimento  per  l'essere stato portato  via dai  suoi affetti quando era un bambino.
Avevano pianificato  tutto,  al tipico  nome giapponese  Hiroki Hayami  ne ra stato aggiunto uno inglese,  il bambino così era  diventato  Gabriel  Hiroki Spencer  Hayami, assumendo   il nome  lagela del suo tutore.
- ha pensato  proprio  a tutto.- si  disse  il giovane  con un sorriso cinico, il suo vecchio  lo aveva   mandato in Inghilterra  per   preservare almeno  lui  da eventuali pericoli in modo che  comunque  avrebbe  potuto garantirsi un  successore  sostitutivo nel peggiore dei casi.
Gabriel   schiuse  le iridi  blu, un colore assai  particolare, una delle sue attrative, assieme  al  denaro, al potere  e a una bellezza  non comune.
Eppure quel giorno quegli  stessi occhi i tradivano una profonda inquietudine.
La serata al premio internazionale della moda aveva lasciato il segno....quella strana ragazza aveva lasciato il segno...
Per un inspiegabile motivo il giorno dopo il party l'aveva cercata, non gli era stato difficile procurarsi il nome dell'albergo dove alloggiava.
Alla reception lo avevano informato che Madamoiselle Dandolo era partita quella mattina presto, l'addetto gli aveva anche comunicato di aver sentito dire che Madamoiselle era diretta in Giappone per via di una importante proposta di lavoro.
Gabriel era impallidito...Il Giappone....la sua patria.... vi mancava da più di vent'anni...
Scosse il capo per scacciare quel pensiero molesto, pazienza....Non era destino che lui e Giusy Dandolo si incontrassero ancora....
Accese una sigaretta e si lasciò cadere sul morbido divano in pelle nera,
con noncuranza aprì i primi bottoni della camicia che indossava.
Almeno in privato poteva evitare quei completi da uomo d'affari che era costretto a portare.
Guardò il sua immagine riflessa nell'immensa parete di vetro che illuminava l'appartamento.
Vide un giovane uomo dall'aria cupa, quella camicia azzurra metteva in risalto i suoi occhi, avevascelto un vecchio paio di jeans scoloriti, se in quella stanza ci fossero stati sguardi femminili, sicuramente quel fisico virile e messo in risalto da quel semplice ma seducente abbigliamento, non sarebbe passato inosservato.
" smetti di pensare al Giappone," si disse spegnendo con rabbia la sigaretta, " smetti di pensare al passato e togliti quella ragazza dalla testa".
 
 
 
Maya tornò a casa nel tardo pomeriggio, Rei era ancora a lavoro, con immensa sorpresa trovò Yu ad attenderla vicino al portone di casa.
- YU!- esclamò la ragazza , - che sorpresa.-
- Avevo voglia di vederti.- rispose Sakuraloji.
- Allora sali .- lo invitò Maya salendo le scale, lui la seguì.
Maya lo fece accomodare sul divano del salotto, non appena si fu seduta accanto a lui , Sakurakoji la prese tra le braccia, - Mi sei mancata oggi.- le sussurrò al'orecchio.
Maya deglutì, - Yu....ti prego.....- sussurrò .
- Ti prego non respingermi, Maya.- rispose il ragazzo, gentilmente l'adagiò contro i cuscini e iniziò ad accarezzarla languidamente.
Maya si impose di rimanere immobile, dopo tutto erano fidanzati ed era normale che lui la baciasse ed accarezzasse eppure.......
- Lasciati amare.- continuò Sakurakoji con voce roca sfiorandole con le labbra la curva delicata del collo.
Maya chiuse gli occhi, stava cercando in tutti i modi di corrispondergli....ma la visione di due occhi verdi le provocarono una sorta di scossa elettrica..... non poteva... non ci riusciva...
- No, non voglio!- rispose bruscamente.
- Non fare così.- insistette Yu continuando ad accarezzarla.
- Ho detto no !- rispose Maya allontanandolo da se e alzandosi di scatto.
Yu aveva il fiato corto , si alzò a sua volta e la prese per il polso, - Se al posto mio ci fosse stato Masumi Hayami gli avresti ceduto?- chiese furioso.
- Lasciami yu !- gridò Maya spaventata.
- Esigo una risposta.- urlò il ragazzo in preda alla collera, - Cosa avresti fatto se ti avesse baciato così?- e senza darle il tempo di protestare le chiuse le labbra con un bacio.
Maya si sentì soffocare dalla violenza di quel gesto  rabbioso, facendo appello a tutte le sue forze lo spinse via, - Non osare farlo di nuovo .- urlò colpendolo con un potente ceffone e fuggendo via.
- Maya!- provò a fermarla lui , ma lei era già scesa di corsa lungo le scale.
Scesa in strada senza neanche riflettere Maya fermò un taxi, salì in gran fretta e non si voltò indietro.....
 
Masumi alzò il viso dal monitor del computer, guardò l'ora, era veramente tardi a quell'ora tutti i suoi dipendenti erano già andati via da un pezzo.
A parte la sicurezza era rimasto solo lui.
Si massaggiò le tempie, era veramente stremato, ma almeno il lavoro gli permetteva di non pensare.
Si era rimesso a lavorare di buona lena quando la porta dell'ufficio si spalancò.
Masumi alzò lo  sguardo e...rimase attonito.
Maya con  gli occhi colmi di lacrime era immobile e lo fissava in silenzio.
- Maya ! - esclamò sconvolto andandole vicino, - che cosa ti è successo ?...come  sei  entrata  ? - chiese  pensando alla sicurezza, ma  sicuramente gli addetti alla  vigilanza avevano riconosciuto  la giovane  attrice.
Per tutta risposta lei gli volò tra le braccia, - La prego...- singhiozzò disperata, - non...mi mandi...via.... non...mi mandi...via...-
Masumi la tenne stretta contro di se, le sollevò il viso, - Non ti mando via.- le sussurrò , i suoi occhi verdi erano resi cupi dal desiderio.
Lentamente si chinò su di lei, - Non potrei mai mandarti via.- sussurrò prima di sugellare quelle parole con un bacio.
   Fu  un   qualcosa di naturale , quasi spontaneo; Maya gli cinse le braccia attorno al collo e aderì completamente a lui; in quel momento voleva solo  essere abbracciata  da Masumi, la  Dea Scarlatta, Yu  e tutto  il resto del  mondo  non esistevano.
Masumi la strinse ancora di più, i singhiozzi di lei avevano lasciato il posto a languidi sospiri di piacere.
La prese in braccio e la depose sul divano senza smettere di baciarla e accarezzarla.
Sapeva , sentiva che anche lei lo voleva
Erano un uomo e una donna, che si desideravano, che si erano cercati a lungo e che finalmente si erano trovati.
Quando la mano di Masumi si insinuò con sensuale lentezza sotto il suo maglione, Maya si inarcò contro di lui, affondando le dita tra i suoi morbidi capelli e attirandolo a se.
- Sei sicura di ciò che vuoi ?- chiese lui dando voce agli ultimi barlumi da ragione.
- é te che voglio.- rispose semplicemente ,sbottonandogli la camicia con crescente avidità.
Era sufficiente, Masumi le si stese accanto, non fecero quasi  in tempo a liberarsi degli abiti, erano stati a lungo separati , le loro anime, i loro corpi chiedevano di unirsi, chiedevano di fondersi in un solo unico essere.
La passione divampò in loro , erano finalmente liberi di amarsi...

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Capitolo 11
*** capitolo undicesimo ***


Maya si mosse nel sonno.
Masumi la guardò dormire e sorrise, erano entrambi distesi sul divano del suo ufficio.
Mai letto era stato più comodo, pensò il giovane, sfiorando la fresca fronte di lei con un bacio leggero.
Maya si sistemò ancora più comodamente contro di lui, il capo poggiato serenamente contro l'ampio torace di Masumi, aveva gli occhi chiusi e un sorriso sereno cullava il suo sonno.
Il giovane uomo le scostò una ciocca di capelli dalla fronte, ma non si mosse per timore di svegliarla.
Con la coda dell'occhio si volse verso l'ampia parete di vetro del suo ufficio, era quasi l'alba.
Non riusciva ancora a credere di poterla tenere tra le braccia, di aver fatto l'amore con lei, di averla sentita dichiarargli  il suo amore
Maya si mosse tra le sue braccia e aprì gli occhi, si guardò intorno , poi il suo sguardo tornò su Masumi, arrossì violentemente.
Lui dal canto suo  la trovò deliziosa, - Buongiorno.- la salutò dolcemente.
- Buongiorno.- rispose la ragazza con un  filo di voce, era imbarazzata , ma si sentiva il cuore traboccante di gioia.
Era tra le braccia dell'uomo che amava e non c'era nessun altro posto al mondo dove desiderasse stare in quel momento.
- Credo sia meglio andare.- le suggerì Masumi, - tra poco arriveranno i miei dipendenti e immagina le loro facce nel vedere il loro principale in certe condizioni.-
maya ridacchiò e arrossì, immaginava le facce dei dipendenti nel vedere l'impeccabile presidente Hayami uscire dal suo ufficio di prima mattina in compagnia di una delle candidate al ruolo della Dea Scarlatta.
 Lo Vide alzarsi, le guance della ragazza si imporporarono di pudico rossore, nonostante si fossero amati quella notte , provava ancora un certo imbarazzo, ma al contempo rimase estasiata dalla perfezione scultorea di quel corpo maschile.
Si vestirono entrambi in silenzio, solo i loro sguardi parlavano.
- Andiamo ?- propose Masumi porgendole la mano.
Maya si aggrappò a lui fiduciosa, lo avrebbe seguito anche in capo al mondo.
Uscirono da un'uscita secondaria, non appena salirono in auto Masumi parti velocemente.
- Hai le prove oggi ? - chiese il giovane rivolto a Maya.
La ragazza annuì, - nel pomeriggio.- rispose.
Masumi le prese una mano, levandola dal volante, ma senza distogliere lo sguardo dalla strada, - Vorresti passare la giornata con me ?- chiese con voce ancora incerta,- Abbiamo molte cose di cui parlare.-
Maya avvertì quella strana nota nella voce di lui, il freddo calcolatore imprenditore , d'avanti a lei aveva gettato la maschera, stava mostrando il suo vero volto le sue paure e le sue fragilità.
La ragazza capì che doveva andargli incontro, appoggiò il capo contro la spalla accogliente di lui e gli strinse ancora più forte la mano, - Con te andrei anche in capo al mondo.- disse sincera, non aveva motivo di nascondere i suoi sentimenti.
Masumi accostò e fermò l'auto, si voltò verso di lei con gli occhi spalancati, due immensi , luminosi laghi color verde smeraldo.
- Ripetilo.- sussurrò prendendo il viso di Maya tra le mani.
Pose le sue mani su quelle di lui, - Con te vorrei anche in capo al mondo.- disse sorridendo attraverso le lacrime.
Masumi chiuse gli occhi, respirò profondamente, era dunque questa l'amore ?
Pensò mentre si chinava a baciarla per le'ennesima volta
Era questo sentirsi parte dell'anima dell'altro?
- Tu sei me....- sussurrò Maya ricambiando quel bacio.
- Tu sei me.- le fece eco Masumi con lo stesso identico trasporto.
...mentre il sole brillava già alto nel cielo..

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Capitolo 12
*** capitolo dodicesimo ***



chiedo scusa per l'enorme  ritardo con cui  posto,  ma  lo studio  mi ha  tenuto lontano dal  pc, spero che  questo capitolo ( quasi un  poema )  possa  farmi  perdonare  per  l'attesaun bacio e  grazie a  tutti  coloro che  hanno messo questa  storia nelle  seguite, nelle ricordate  e tra  le preferite: un grazie  speciale a chi    ha  commentato  e continuerà a farlo e a chi  la  leggerà.
a presto   
Arialle  ^_^

Rei passeggiava nervosamente avanti e indietro.
- Se continui così farai un buco sul pavimento.- commentò Anna, era passata a trovare l'amica e l'aveva trovata in preda al panico , Maya non aveva dormito a casa e non rispondeva al cellulare.
- Sono preoccupata.- sbottò, - Non risponde alle mie chiamate, sembra scomparsa.-
- Aspettiamo prima di saltare a conclusioni affrettate.- cercò di calmarla l'amica, - se tra qualche ora non si farà viva chiameremo la polizia.-
Rei sospirò e annuì, - Faremo così...- non aveva ancora finito la frase che il suo cellulare  squillò.
- é Maya !- esclamò riconoscendo il numero.
- Rei!- era la sua voce finalmente
- si può sapere che fine hai fatto ?- urlò la ragazza, - sono stata in pensiero tutta la notte.-
- Rei scusa,- si schermì Maya, - non volevo farti preoccupare.-
- Dove vi trovi adesso ?- chiese non del tutto tranquilla.
- Sono fuori città, - rispose la ragazza, - tornerò stasera e ti prometto che ti racconterò tutto.-
- Maya stai bene?- chiese l'amica .
- Si, - rispose con voce cristallina, - non sono mai stata così bene, Rei.-
La ragazza sospirò sollevata, - Non sei sola vero ?-
Maya ringraziò il fatto  che Rei non potesse vedere il suo rossore in quel momento, - No, - rispose semplicemente, - stasera saprai tutto.-
- Va bene.- rispose la ragazza sollevata, - ci vediamo stasera.-
Quando ebbe riattaccato Rei incontrò lo sguardo sornione di Anna.
- dice che sta bene e che stasera mi racconterà tutto.-le disse con evidente sollievo.
 
Shiori era veramente preoccupata, aveva provato a chiamare Masumi ma il cellulare del fidanzato era sempre staccato, in ufficio gli avevano detto che il presidente quella mattina non si era ancora visto.
Si passò una mano ben curata tra i capelli ravvivandoli.
Doveva solo aspettare, Masumi le doveva una spiegazione.
Passeggiò nervosamente per il giardino ben curato, immersa nei suoi cupi pensieri.
- Un dollaro per conoscere i pensieri di questa bella fanciulla.-
A quelle parole Shiori si voltò, un giovane uomo, alto sui trent'anni le sorrideva allegramente, gli occhi chiarissimi ombreggiati da lunghe ciglia , le labbra piene , ben disegnate, piegate in un solare sorriso.
- Mattew!- esclamò la giovane correndogli incontro, - che sorpresa!-
- Sono arrivato qualche giorno fa da Parigi.- le spiegò il giovane abbracciandola con affetto.
- credevo fossi  a New York.- rispose lei stupita.
Mattew annuì, - la mia sede fissa è li.- le spiegò ,- ma il mio lavoro mi porta spesso a viaggiare.-
- Il nonno sarà felice di vederti.- rispose Shiori, Mattew Takamija, figlio maggiore dello zio di Shiori sorrise, - il nonno sapeva già del mio arrivo.-
Shiori si stupì, suo nonno non gli aveva detto nulla.
 
 
Maya vide i grattacieli di Tolyo sparire alla sua vista.
Masumi guidava spedito lungo l'autostrada che portava fuori città.
- Dove mi porti ?- chiese
- Ti piacerà.- rispose Masumi, - credo tu ci sia già stata.-
Maya si lasciò andare contro i morbidi sedili di pelle, fu solo quando riconobbe la familiare strada che conduceva a Nagano.
Poco dopo Masumi fermò l'auto d'avanti a un cancello, estrasse un piccolo telecomando e il cancello lentamente si aprì.
Maya lo riconobbe subito, era la villa del suo donatore di rose, dove anni prima aveva fatto le prove per la parte di Helen.
Masumi si sentiva l'animo in tumulto, sicuramente Maya aveva riconosciuto quei luoghi.
Era arrivato il momento di essere sincero con lei, fino in fondo.
Si voltò a guardarla e con grande sorpresa notò che era tranquilla, ma lo sarebbe stata ancora quando avrebbe scoperto che dietro le rose viola si nascondeva lui ?
- Vogliamo entrare ?- propose quando fermò l'auto d'avanti all'imponente portone d'ingresso.
Maya annuì e scese dall'auto.
Masumi la fece entrare, era tutto come lo ricordava pensò Maya riconoscendo l'ampio  ingresso.
- Ricordi questa casa , vero ?- chiese Masumi non riuscendo a nascondere la tensione.
- é la casa del donatore di Rose.- rispose Maya guardandosi attorno, era li che lui l'aveva abbracciata per la prima volta, come poteva dimenticarlo?
Si voltò verso il giovane, gli andò vicino e gli prese entrambe le mani, - è la casa dove lo incontrai per la prima volta, - continuò dolcemente, - Stavo facendo le prove per Helen.....- chiuse gli occhi ricordando quei momenti, - Non ho potuto vederlo in viso, avevo gli occhi bendati, lui non parlò , non volle farsi riconoscere.-
Masumi trattenne il respiro, doveva dirle la verità....
- Maya...ascolta...- gli tremava la voce.
- Non ho mai avuto la possibilità di guardarlo negli occhi, - continuò Maya continuando a tenere gli occhi chiusi, - ma lo riconoscerei tra mille.-
Masumi sentì il cuore in gola, - cosa vuoi dire?- chiese sconvolto.
Lei sorrise,intuiva la battaglia interiore che agitava l'animo del giovane uomo.
- Il mio donatore, - riprese con voce dolce, - non mi disse mai chi fosse in realtà,- mosse un passo verso il giovane, - eppure...come ho detto lo riconoscerei subito.-
- Da cosa ?- chiese lui sempre più stordito.
Sempre con gli occhi chiuusi , Maya si abbandonò contro di lui, proprio come aveva fatto anni addietro, - da questo.- sussurrò emozionata ,abbracciandolo stretto, era la stessa identica scena, lei che lo abbracciava e lui che rimaneva stordito, quasi ipnotizzato da quel gesto.....
Dunque Maya...sapeva....
Masumi la strinse con trasporto, lei aveva riaperto gli occhi.
non c'era odio nel suo  suo sguardo....ma amore...lo si poteva leggere chiaramente.
- Tu....sai ?- sussurrò incredulo, - Tu sai che... sono io il donatore di rose!-
Maya annuì, - si , amore mio.- rispose sorridendo attraverso le lacrime, - L'ho scoperto durante la premiazione di Lande dimenticate, ma in cuor mio credo di averlo sempre saputo.-
Masumi non riusciva a crederci che lei si fosse tenuta dentro per tanto tempo un simile segreto.
- Perchè non me lo hai detto prima ?- chiese sollevandole il volto per poterla guardare.
- Avevo paura che tu non mi amassi, - rispose Maya tornando seria, - quando mi decisi a dirtelo, tu ti stavi fidanzando...- la voce le morì in gola soffocata da un singhiozzo.
Masumi la tenne stretta e affondò il viso tra i suoi fragranti capelli, - Perdonami.- disse, - col mio silenzio e la mia codardia sono stato la causa del tuo dolore.-
Maya alzò il viso rigato di lacrime, - Ma sei anche l'unica fonte della mia gioia, - rispose accarezzando quei lineamenti che amava tanto, - sei l'unico uomo che abbia mai amato e sarai anche l'ultimo.-
Masumi le asciugò le lacrime, sarebbero state le ultime che versava per causa sua.
- Basta piangere.- le sussurrò con voce colma d'amore, - Il passato non tornerà più con le sue sofferenze.-
Maya annuì felice.
- Ti amo, mia dolce, piccola, ragazzina.-
Maya gli si strinse contro e gli offrì le labbra, - dimostramelo, allora.- gli sussurrò con voce carica di desiderio.
...e masumi fece quando lei gli chiedeva dimostrandole quanto l'amava ...quella stanza non esisteva più, c'erano solo loro due, un uomo e una donna che si appartenevano e il loro amore che li trasportava in un mondo tutto loro, dove il buio del dolore del passato veniva rischiarato dal sole di un grande amore , da quel momento in poi il loro sarebbe stato un cielo terso, azzurro e dove avrebbe sempre brillato un sole radioso..

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Capitolo 13
*** capitolo tredicesimo ***


Eccoci al capitolo tredicesimo, chiedo scusa  per  il ritardo, spero che  questo  nuovo capitolo   vi  piaccia;  fatemi sapere cosa  ne  pensate.
Dal  prossimo  le cose cominceranno ad animarsi  parecchio  ^_^
 alla  prossima


Maya e Masumi se ne stavano abbracciati nella grande camera da letto di lui.
- A cosa stai pensando ?- chiese lei accarezzando il viso dell’amato.
Lui prese quella mano e se la portò alle labbra, - pensavo a quanto sono stato cieco con te e a tutto il tempo che ho perso nelle mie assurde convinzioni che tu non mi amassi .-
Maya sorrise e gli sfiorò le labbra, - Abbiamo entrambi la nostra parte di colpa, amore mio.- rispose stringendoli a lui, - dobbiamo dimenticare il passato e pensare a costruire il nostro futuro, senza segreti e senza malintesi.-
- Maya...- la voce di Masumi si era fatta improvvisamente seria,
 - c'è ancora una cosa che devi sapere...-
- Ti prego, Masumi.- rispose la giovane  attrice , - avremo tutto il tempo del mondo, adesso voglio godermi questo momento con te, prima di tornare a tohyo.-
- Come vuoi , amore mio.- decise di accontentarla lui, ma la sua mente era rivolta ad  un unico pensiero, l'ultimo segreto che voleva condividere con lei.
Ma decise di aspettare e rispettare la richiesta di Maya.
 
Circa un 'ora dopo erano sulla via del ritorno.
Maya appariva pensierosa, - Masumi?-
lui la guardò con la coda dell'occhio, - Dimmi.-
- Cosa ci aspetta adesso?- chiese la ragazza, inutile farsi illusioni, non sarebbero stati giorni facili per nessuno dei due quelli che sarebbero seguiti.
Masumi sospirò, le prese una mano, - Dovrò parlare con mio padre e con la famiglia di Shiori.- a solo pronunciare quel nome provò una rabbia cieca, Maya gli aveva raccontato tutto, del vestito, dell'assurda proposta dell'assegno, quelle ore erano servite a chiarire molte cose, avevano scoperto che l'album strappato era stato opera di quella donna.
- Ho paura di come reagirà la famiglia della tua...fidanzata.- pronunciò quel nome con grande fatica
- Shiori non è più la mia fidanzata.- rispose il giovane con enfasi,
 - entro oggi romperò il nostro fidanzamento e sarò libero.-
- E tuo padre'- chiese la ragazza , aveva sentito parlare di Eisuke Hayami come di un uomo spietato e senza scrupoli.
- Lo so cosa sta passando in quella tua testolina.- la prese in giro Masumi per alleggerire la tensione, poi tornando serio, - ascoltami , Maya- disse con voce pacata, - è vero dovrò affrontare parecchi problemi, ma è arrivato il momento per  me di riprendere in mano la mia vita, non sarò libero fino a che non mi sarò assunto le mie responsabilità.-
Erano arrivati d'avanti al kid's studio.
- Dopo tornerai da me?- chiese Maya con gli occhi lucidi.
Masumi le prese il viso tra le mani, le sfiorò le labbra e le sorrise con amore, - Non dubitarne mai, - disse, - io tornerò sempre da te.-
La vide entrare quasi  di corsa e poi ripartì, per prima cosa avrebbe affrontato suo padre.
Non ci impiegò molto ad arrivare a Villa Hayami, non appena entrato si fece annunciare ad Eisuke.
Trovò l'anziano genitore in biblioteca.
- Ti stavo aspettando , Masumi.- la salutò l'uomo con voce incolore.
- Vorrei parlare con te , padre.- disse il figlio  senza giri di parole.
- Ti ascolto, .- rispose Eisuke fissando intensamente l'alta figura di Masumi.
- Ho intenzione di rompere il fidanzamento con Shiori oggi stesso.- disse quest’ultimo  con calma.
Eisuke si grattò il mento, - Capisco , - disse pensieroso , - e non hai paura delle conseguenze?-
Masumi sorrise, - assolutamente no.-  ed era sincero.
- Potrei diseredarti lo sai vero ?- continuò il padre in tono coinciso.
- Non ne farò un dramma.- rispose il figlio, -
- Potrei anche impedire che altre  società ti  ti assumano,.- continuò Eisuke imperterrito.
- non dimenticare che ho una laurea conseguita col massimo dei voti, padre. Potrei anche  cambiare  lavoro, sarei  un  ottimo  insegnante  in qualsiasi   struttura scolastica del paese, con il curriculum che  mi  ritrovo.- rispose Masumi per nulla intimidito, Eisuke sospirò, - ami a tal punto quella ragazza da rinunciare a tutto ?- chiese stupito.
Masumi annuì, non si stupiva che il padre sapesse di Maya, , - non mi importa ne del denaro ne delle società.-
Eisuke annuì, - Va bene, masumi.- accondiscese il vecchio, - sei un uomo e non posso certo obbligarti.-
Masumi si stupì di quella risposta, - Parli sul serio ?-
Il padre annuì, - sono vecchio e sono stanco di combattere contro di te, Masumi.- disse, poi sollevò lo sguardo verso il giovane, - ma sta attento i Takamija non saranno così accondiscendenti come lo sono stato io.-
Masumi sapeva che il padre aveva ragione, - mi guarderò le spalle.-
- Non puoi affrontarli da solo.- rispose il vecchio, - La nostra famiglia dovrà unire tutte le sue forze.-
Masumi comprese all'istante, - ...non parlerai....di..-
Eisuke sollevò il telefono, - L'ho contattato ieri sera, - disse, - a quest'ora sarà già in viaggio per tornare a Tokyo.-
 
Gabriel guardò fuori dal finestrino, ma i suoi occhi blu erano persi nei suoi pensieri.
- Signore le occorre qualcosa ?- chiese una giovane hostess con fare premuroso, ma il giovane neppure la stava ad ascoltare.
Ripensava alla telefonata ricevuta il giorno prima, Eisuke hayami in persona lo pregava di tornare a Tokyo il prima possibile, - Non mi lega più niente al giappone.- aveva risposto il giovane seccamente.
- Il cognome che porti e che ti ha aperto le porte in europa; ti sembra un motivo sufficiente?- aveva sbottato il vecchio, - se sei l'uomo che di successo  di  oggi lo devi anche a quel cognome.-
Gabriel aveva stretto il cellulare con rabbia, Eisuke Hayami avrebbe pagato caro quel medesimo affronto.
...La giovane hostess non potè fare a meno di soffermarsi sul giovane seduto poco distante al lato del finestrino.
Era vestito con semplicità ma senza rinunciare all'eleganza e a un certo tocco di classe.
Camicia azzurra chiarissima, abbinata a un pullover di puro caschmere dello stesso colore, le lunghe gambe muscolose esaltate da un aderente paio di jeans blu scuri.
con rammarico la ragazza tornò alle sue mansioni....
 
Masumi guardò il padre, - Spero tu non debba pentirti di ciò che fai.- disse posando la mano sulla maniglia della pesante porta di ciliegio.
- Masumi !- lo chiamò Eisuke.
il giovane si voltò e attese.
- Ne vale sul serio la pena ? - chiese .
Masumi guardò la stanca figura del padre, - Si, - rispose con un sorriso, - Io vivo per lei padre.- disse chiudendosi la porta alle spalle.

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Capitolo 14
*** capitolo quattordicesimo ***


Maya entrò al kid's studio in preda a sentimenti contrastanti.
Felicità per aver scoperto che l'uomo che aveva sempre amato ricambiava in modo incondizionato il suo amore, rammarico per la delusione che stava per dare a Yu, disagio nei confronti della sensei e di tutti i suoi amici, e paura per le conseguenze che inevitabilmente Masumi si sarebbe trovato ad affrontare.
Come si aspettava trovò Kuronuma e Sakurakoji , erano sempre i primi ad arrivare.
- Maya!- il ragazzo le corse incontro e provò ad abbracciarla, ma lei si ritrasse da quella stretta.
- Maya ...mi dispiace...- si scusò Yu, , - ...non avrei mai dovuto..-
- Lascia stare yu.- rispose lei con voce pacata, - é stata anche colpa mia, non dovevo illuderti e accettare di sposarti.-
Kuronuma assisteva in silenzio alla scena,quella ragazza era cambiata, nel tono pacato della voce, nello sguardo...sembrava più matura...più consapevole di se stessa..
- Cosa vuoi dire, Maya?- chiese Sakurakoji intuendo la risposta.
Maya chiamò a raccolta tutto il suo coraggio, - Non posso sposarti, Yu.- disse con  un filo  di  voce , - mi dispiace.-
Il sigaro cadde dalla mano del regista , mentre il viso di Yu assumeva un livido pallore, - Come sarebbe a dire che non puoi sposarmi ?-
 
Masumi varcò la soglia di casa Takamija , quella sarebbe stata l'ultima volta che vi entrava.
Si fece annunciare ai padroni di casa.
Shiori lo accolse sorridente, - Caro...finalmente.- esclamò la donna andandogli incontro, Masumi si sottrasse come se il solo contatto  lo avesse scottato.
- Qualcosa non va ?- chiese lei, notando il comportamento strano del fidanzato.
Masumi annuì, - Sono quì perchè ti devo parlare, Shiori.-
- Cosa...cosa devi dirmi ?- chiese lei tremante, mentre una spiacevole sensazione si impadroniva del suo animo.
Masumi cercò le parole adatte per non ferirla, - Ci ho provato, Shiori, - disse , - in tutti i modi, ma.... non posso sposarti, mi spiace.-
Shiori era allibita, - non parli sul serio!- urlò, - Non puoi piantarmi a pochi giorni dalle nozze...-
- Mi spiace, - rispose Masumi calmo,- ma avrei reso entrambi infelici.-
- Quella mocciosa ti ha fatto il lavaggio del cervello...- urlò Shiori con voce isterica,- la odio! -
- Stai lontana da Maya .- sibilò il giovane a denti stretti,,
- azzardati a torcerle un solo capello e dimenticherò che sei una donna,.- la  guardò freddamente e  senza aggiungere altro lasciò quella casa....finalmente era finita.
 
Maya uscì in tarda serata dal kid's studio, era stata una giornata devastante, le prove, la conversazione avuta con Sakurakoji, le accuse che il ragazzo le aveva rivolto, - Mi hai illuso, Maya .- le aveva gridato in faccia, - Adesso cosa farai, correrai da quell'infame che si nasconde dietro le rose viola?-
Maya aveva colpito Yu , dandogli  uno schiaffo,con quanta forza aveva, - non parlare di lui così, capito ?- urlò, - Tu non lo conosci e non immagini che persona meravigliosa sia.-
- Io so solo quello che vedo.- rispose Yu, - un vigliacco e un infame.-
Maya ripensò con rabbia a quelle parole ingiuriose, era stato il regista a rimettere un pò l'ordine, - Basta litigare voi due.- tuonò,
- mettiamoci a lavoro.-
Maya sospirò, era tardi, lentamente si incamminò, casa sua era parecchio lontana...
- Maya!-
quella voce le provocò un tuffo al cuore, fermo poco distante, appoggiato alla sua automobile, Masumi la stava osservando appoggiato alla propria  auto,  ferma  poco distante dal teatro
D'impeto Maya gli si gettò tra le braccia, lui si accorse che qualcosa non andava, - Tutto bene ?- chiese sollevandole il viso e notandone il pallore.
Maya annuì, - Ho solo bisogno che tu mi tenga stretta.- sussurrò contro il morbido tessuto della sua giacca.
- Vieni quì.- le sussurrò lui cullandola dolcemente.
 
- Signorina Takamija, sono vicino al kid's studio, - sussurrò un uomo appostato dentro un'auto scura di grossa cilindrata., - cosa devo fare?-
- Non perdete di vista la mocciosa, - rispose una voce di donna all'altro lato della linea, - dobbiamo studiare ogni singolo movimento di quella piccola intrigante, non abbiate fretta, voglio un lavoro pulito e fatto a regola d'arte.-
- Agli ordini , signorina.- rispose l'uomo riagganciando.
Shiori chiuse il cellulare, Masumi Hayami l'aveva lasciata per quella mocciosa, l'aveva umiliata, bene !lo avrebbe colpito dritto al cuore, nei suoi affetti e in ciò che amava più al mondo.
La giovane donna si voltò e scambiò uno sguardo d'intesa con l'uomo più anziano, - Faranno un ottimo lavoro , piccola.- rispose l'uomo sorridendo.
- Non ne dubito , nonno.- rispose Shiori con uno sguardo allucinato, - non ne dubito.-

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Capitolo 15
*** capitolo quindicesimo ***


La sera era tiepida nonostante fosse ottobre inoltrato.
Gabriel guardò il cielo stellato, eccolo tornato a Tokyo, dopo più di vent'anni, rivedeva la sua città.
Lo stesso cielo, gli stessi grattacieli, Villa hayami....la stessa casa che lo aveva visto bambino e che lo aveva visto partire per l'europa...
Aveva sperato di non far più ritorno in giappone, ma evidentemente il destino beffardo aveva deciso diversamente.
Sospirò, chissà cosa casa gli riservava quel suo forzato ritorno, se lo chiese mentre il viso esterfatto del maggiordomo incontrava lo sguardo del giovane.
- Signor..... Hiroki.....-
- sono lieto che si ricordi ancora di me, - rispose il giovane Hayami, gli faceva una strana impressione sentir pronunciare il suo vero nome, - Dica a mio padre che sono tornato.- disse passandogli il lungo impermeabile scuro.


Giusy stringeva tra le mani la busta gialla con aria pensierosa.
Doveva essere felice e invece una strana agitazione scuoteva il suo animo.
Era venuta in Giappone per lanciare la sua nuova linea , La Gipsiusy, la casa di moda per cui lavorava aveva preso contatti con una prestigiosa catena di buotique giapponesi e adesso le era stata proposta una lunga campagna pubblicitaria.
Sarebbe stata la Daito Art Production a selezionare i modelli e il cast per la realizzazione degli spot.
Giusy aveva fatto alcune ricerche per saperne di più e quanto aveva scoperto l'aveva lasciata alquanto perplessa, il presidente un certo Hayami era famoso per il suo innato intuito e le notevoli capacità imprenditoriali.
- Hayami...-ripetè la ragazza, - possibile che fosse la stessa persona....-
Non riusciva a venirne a capo, avrebbe dovuto aspettare l'indomani , i dirigenti della casa di moda le avevano fissato un colloquio con il presidente per discutere degli ultimi dettagli sulla campagna pubblicitaria.



- Ben arrivato, hiroki.-
La voce di eisuke hayami suonava ferma e sicura come sempre , quando il giovane entrò nello studio.
- o preferisci che ti chiami Gabriel ?-
- Gabriel andrà benissimo.- rispose il giovane seccamente.
Eisuke lo guardò attentamente, c'è una somiglianza spaventosa ammise, ma si riprese subito.
- Vuoi spiegarmi a cosa devo l'urgenza del mio ritorno ?- chiese gabriel andando subito al sodo.
- Abbi pazienza, - rispose il vecchio, - Masumi sarà quì a breve e ti spiegherà lui stesso.-
Non passarono neanche cinque minuti che la porta dello studio di aprì e masumi entrò.
Il giovane si bloccò di colpo, - Gabriel....- susurrò esterefatto
Gabriel si voltò, - Ciao fratello.- lo salutò con uno strano sorriso.
masumi lo guardò, anzì fu come guardare se stesso allo specchio, suo fratello....il suo gemello.....


Giusy si guardò allo specchio, era pronta.
Aveva scelto un abbigliamento sobrio e discreto per quel colloquio di lavoro.
Pantaloni aderenti scuri, una camicia dal lungo colletto e dal taglio molto femminile e una giacca leggera corta che le ricadeva morbidamente lungo i fianchi.
Aveva scelto un paio di scarpe dal tacco molto alto, le infondevano sicurezza.
Fu con uno stato d0anino contrastante che entrò a palazzo daito.
SWalì l'ascensore seguendo le indicazioni del portiere e arrivò al piano della dirigenza.
Una donna distinta con eleganti occhiali ambrati sollevò lo sguardo dal computer, - Desidera?- chiese con voce professionale.
- Avrei un appuntamento col presidente Hayami.- rispose Giusy.
- Miss dandolo, immagino.- rispose la donna.
Giusy annuì, - si accomodi , - le disse la segretaria indicandole una porta chiusa, - il presidente l'attende.-
Giusy sospirò per prendere coraggio, " Andiamo e fatti valere" , si disse bussando discretamente.
- Avanti.- rispose una voce profonda.
La ragazza entrò, una stanza immensa inondata dal sole che entrava attraverso l'immensa parete di cristallo.
- Si accomodi.- rispose una voce maschilke profonda, Il signor Hayami girò la poltrona e si alzò....
- Lei ??- chiese la ragazza attonita, stesso viso, stesso enigmatico sorriso......Gabriel ...Hayami.... certo era lui..
- Prego ?- rispose il giovane stupito da quella reazione.
- Non si ricorda di me ?- chiese giusy ancora scioccata, - neanche un mese ci siamo conosciuti a parigi...-
- Si sbaglia, - la contraddisse il giovane, - non vado a parigi da più di due anni...-
Giusy si indispettì, ok non si ricordava di lei , ma mentire così no...
- Lei....era...a parigi...alla mia sfilata di moda...-
Il signor Hayami guardava la ragazza come se all'improvviso fosse impazzita.
- Un momento , Madamoiselle.- rispose una voce familiare alle loro spalle.
Giusy si volse verso la porta, alto impeccabile in un completo scuro di alta sartoria italiana, gabriel hayami le sorrideva....
- ma.....- balbettò Giusy guardando i due uomini, erano due gocce d'acqua......anzi no ammise la ragazza , guardandoli attentamente...lei riconobbe nel nuovo arrivato i familiari occhi blu.... Si erano gli stessi splendidi occhi blu.....
L'altro giovane uomo, seppur non meno attraente aveva gli stessi identici lineamenti, ma a differenza di >Gabriel due immense iridi verdi gli illuminavano il viso.
- Ora capisco.- disse Masumi, quella ragazza lo aveva confuso col fratello.
- Masumi posso presentarti, Madamoiselle giusy Dandolo ?- disse Gabriel avvicinandosi alla ragazza, - Madamoiselle, - continuò il giovane con sorriso ironico, - le presento Masumi Hayami, il mio fratello gemello.-
Giusy rivolse all'uomo uno sguardo confuso, all'improvviso iniziò a girarle tutto, le gambe non la sostenevano più, ma prima che crollasse due forti braccia l'afferrarono al volo, prima di svenire avvertì una particolare fragranza maschile e si sentì sollevare, poi il buio.
Gabriel guardò la ragazza che gli era svenuta tra le braccia, ne era sempre più convinto, il destino capriccioso si stava divertendo a giocare con la sua vita.

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 ***


Chiedo scusa per i mesi  di assensa, studio e  lavoro e  le altre storie che  ho  pubblicato sul sito mi  hanno completamente  assorbito. eccovi  un  nuovo capitolo.
Per gli amanti della coppia regina, Masumi \Maya niente  paura dal  prossimo  li  rivedremo.
spero che  questo  mio esperimento  vi  piaccia.
alla prossima  ^_^

Le girava tutto.....
Giusy riaprì lentamente gli occhi....
che cosa era successo....?
Alla vista del giovane chino su di lei, avvampò come un gambero...adesso ricordava, era svenuta......mamma che figuraccia....
- Come si sente?- chiese Gabriel gentilmente.
- Mi sento come chi ha fatto una pessima figura, giocandosi il lavoro.- rispose la ragazza in tono irritato, alzandosi bruscamente.
- Non faccia movimenti bruschi.- l'ammonì il giovane Hayami, sospingendola delicatamente sui morbidi cuscini del divano.
- Dov'è andato...il presidente?- chiese Giusy notando " che l'altra copia di Gabriel" non era presente.
- Aveva una riunione.- le spiegò il giovane.
Giusy sospirò avvilita, ecco aveva perso l'occasione della sua vita, per non parlare di cosa le avrebbero detto alla casa di moda, l'avrebbero licenziata in tronco.
- sarà meglio che tolga il disturbo.- disse alzandosi.
Gabriel guardò quella ragazza, non avrebbe mai dimenticato la sua espressione scioccata nell'apprendere che l'uomo incontrato a Parigi era il fratello gemello di Masumi Hayami, un sorriso gli increspò le labbra.
- cosa ci trova di tanto divertente?- chiese Giusy, raccogliendo la borsa .
Quel Gabriel iniziava a darle sui nervi,non bastava la figuraccia fatta, adesso ci mancava anche che lui la prendesse in giro, - Sono lieta che almeno qualcuno si diverta in questa situazione.-
-certo che lei ha proprio un bel caratterino.- commentò Gabriel con una luce particolare nello sguardo.
- Non mi piace farmi mettere i piedi in testa dal primo venuto.- rispose Giusy, sapeva di parlare al fratello del presidente, ma tanto non aveva nulla da perdere...dopo aver perso quel lavoro...
- Le sto così antipatico ?- chiese Gabriel sedendosi dietro la scrivania del fratello.-
Giusy alzò il mento con aria di sfida, - La saluto, signor Hayami.- disse voltandosi .
- Aspetti un momento.- disse Gabriel.
- Buona giornata.- rispose lei senza voltarsi e poggiando la mano sulla maniglia.
Non si accorse che lui si era  alzato e le era  poco distante  adesso
- Le ho chiesto di fermarsi.- rispose Gabriel, bloccandola.
L'aveva afferrata a un braccio e l'aveva costretta a voltarsi, Giusy si ritrovò nuovamente di fronte quei magnetici occhi blu.
- Torni nel primo pomeriggio.- le disse, - discuteremo con calma i dettagli della campagna pubblicitaria.-
Giusy era incapace di parlare, - cosa....come...-
Gabriel sorrise, - Sarò io personalmente a occuparmi di questo progetto, sono tornato apposta dall'Europa per riprendere il posto in azienda.-
Giusy avrebbe voluto sprofondare, aveva appena risposto per le rime a chi aveva tra le mani il buon esito della sua futura carriera.
- Mi dispiace....- sussurrò mortificata.
- Come vede, Madamoiselle, non sono il primo venuto.- e senza che le ragazza se ne rendesse quasi conto l'aveva presa tra le braccia e le  aveva chiuso le labbra con bacio.
Giusy si sentì sbilanciata, il corpo di Gabriel aderiva perfettamente a quello di lei, immobilizzandola contro la porta.
Con una mano lui le accarezzava i capelli fino a sfiorarle la schiena in una leggera e sensuale carezza.
Giusy senza accorgersene si ritrovò a corrispondere a quel bacio, gli cinse le braccio attorno al collo per aderire ancora di più a quel corpo virile.
Nessun uomo l'aveva mai baciata con tanta passione e tanta maestria, nonostante i suoi 22 anni se ne rendeva conto.
Quando lui pose fine a quel bacio la ragazza si toccò le labbra ancora gonfie e umide.
- non si permetta mai più simili liberta.- urlò con le guance in fiamme, - non sono quel genere di ragazza.-
Gabriel socchiuse gli occhi, due minuscole fessure color zaffiro, - so benissimo che non è quel genere di donna, - sibilò a denti stretti, era veramente arrabbiato, - l'ho baciata perchè mi andava , ma non sono così meschino come lei crede.- concluse lasciandola andare senza tanti complimenti, - ci vediamo nel pomeriggio.- disse in tono gelido , - e sia puntuale.-
Giusy fece appello a tutto il suo auto controllo, afferrò la borsa e la giacca e uscì schiumante di rabbia, non l'avrebbe data vinta a quell'uomo, non sapeva con chi aveva a che fare.
Gabriel guardò la porta che si era appena chiusa, certo che quella ragazza aveva l'innato dono di fargli perdere il suo decantato autocontrollo inglese....
Quando gli era svenuta tra le braccia sembrava così piccola e indifesa...invece nascondeva un caratterino niente male.
A quel pensiero Gabriel sorrise, era meglio rimettersi a lavoro invece che pensare a Giusy Dandolo.
 
 
 
 
 

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Capitolo 17
*** capitolo diciassette ***


ecco il capitolo dove riappaiono i nostri beneamati bradipi e non solo  loro.....
buona lettura :)


Il cellulare di Maya squillò con insistenza.
La ragazze guardò il display e sorrise radiosa nel riconoscere il numero.
- Pronto ?- cinguettò felice.
- Pensavo stessi dormendo a quest'ora.- rispose una  profonda voce maschile.
Maya arrossì,- Masumi.....- sussurrò .
Lui si lasciò andare contro lo schienale della morbida poltrona, della biblioteca, - Ripetilo.- sussurrò sorridendo felice,  - ripeti il mio nome.
- Masumi.- ripetè Maya stringendo forte il telefono.
- Mi manchi , amore mio.- sussurrò il giovane dolcemente
Maya sospirò, da quel giorno in cui erano stati insieme non si erano più rivisti, avevano concordato di far calmare un pò le acque con la stampa, ma non passava giorno senza che si sentissero in lunghe e interminabili telefonate notturne.
- Quando potrò vederti , Masumi ? - chiese Maya, si erano appena ritrovati ma quella separazione forzata le costava parecchio.
Masumi immaginò la sua ragazzina,- ci vedremo presto, amore mio- le assicurò, - tra qualche giorno ci sarà l'annuale festa della Daito.-
Maya chinò il capo, Masumi non aveva capito.....
- Certo.- rispose cercando di mascherare la delusione.
- Maya ?- chiese lui divertito.
- Dimmi.- rispose la ragazza.
- Ti prometto che presto potremmo stare nuovamente insieme.-
Maya si illuminò, - sul serio ?-
Masumi annuì, - te lo prometto, tesoro mio.-disse, - ho tante cose da dirti e una in particolare.-
Maya si allarmò, - è successo qualcosa.... Shiori...?-
- no, no.- la rassicurò il giovane intenerito, doveva dirle di Gabriel prima della conferenza stampa, - stai tranquilla, non centra Shiori.- rispose, - riguarda me e la mia famiglia.-
Maya si rasserenò un pò, sapere che non centrava la famiglia Takamija era un notevole sollievo anche se.....
- si è fatto tardi, - disse Masumi, - domani hai le prove, sarà meglio che tu vada a letto.-
maya strinse forte il telefono come se non volesse staccarsi da lui.
- Masumi...- sussurrò Maya.
- Si ?- rispose lui.
- Voglio vederti.- confessò lei arrossendo.
Masumi chiuse gli occhi, sentiva il cuore battergli all'impazzata,non era ancora abituato a quegli slanci d'affetto e si stupiva come Maya riuscisse a rendere tutto spontaneo e naturale.
- D'accordo.- rispose, - Vieni domani alla daito all'ora di pranzo.-
Maya si illuminò, quando chiuse la conversazione si addormentò pensando con impazienza all'indomani.
il tempo sembrò scorrere veloce, Maya sapeva che sarebbe passato Hijiri a prenderla al kid's studio per portarla direttamente alla Daito.
Il fedele collaboratore di Masumi la stava aspettando all'ingresso laterale.
- Ben trovata , Maya.- la salutò il giovane con un sorriso.
Maya era felice di rivederlo, - Salve signor Hijiri.- rispose la ragazza.
Hijiri si chinò verso l'abitacolo dell'auto e ne tirò fuori un magnifico mazzo di rose viola, - Per lei...dal signor hayami.- disse con uno sguardo complice.
Maya prese le rose, era felice.
- venga.- le disse Hijiri aprendole la portiera il signor hayami l'aspetta.
 
Astrid uscì dagli uffici della dirigenza della Daito pienamente soddisfatta, Gabriel Hayami l'aveva contattata personalmente, finalmente la Daito e La Gss sarebbero entrate presto in affari per la realizzazione di produzioni cinematografiche e televisive italo giapponesi.
Uscì pienamente soddisfatta da quegli uffici, si ravvivò i capelli scuri di una particolare tonalità mogano, e attese l'ascensore.
Il suo capo sarebbe stato fiero di lei....
Stava cercando il cellulare nella borsa quando le porte metalliche si aprirono con uno scatto....
- mi scusi...- sussurrò notando di aver leggermente urtato uno sconosciuto.
- Astrid!- quella voce la fece raggelare.
L'accento americano era inconfondibile, si vide costretta a sollevare lo sguardo sulla figura maschile che le stava di fronte......
alto, superava abbondantemente il metro e ottanta di altezza, un giovane di circa 35 anni, guardava la ragazza senza staccarle gli occhi di dosso.
Era evidentemente sorpreso di vedersela di fronte.
I suoi occhi scuri, accarezzavano la figura sinuosa di lei.
- Non posso crederci! - esclamò, - Sei tu !-
Astrid sentì la salivazione venirle meno, avrebbe immaginato di incontrare chiunque tranne ...LUI....
Gli anni non lo avevano cambiato.
Stessi capelli scuri, leggermente ribelli sulla fronte, i medesimi occhi scuri ombreggiati da lunghe e folte ciglia, le labbra piene che denotavano una volitiva personalità.
Le spalle larghe enfatizzate dalla giacca scura denotavano una continua attività fisica.
Era sempre elegante seppur aveva conservato l'abitudine a non indossare la cravatta, rammentò la giovane donna.
Sotto la giacca di color grigio dal taglio impeccabile si vedeva un maglione nero a collo alto che ben esaltava il colorito bruno.
Era un uomo dalla bellezza tenebrosa e accattivante...
" pericolosa" pensò Astrid, riavendosi dallo stupore iniziale.
- Che cosa ci fai quì , Alex ?- chiese in tono gelido, cercando di nascondere la tempesta emotiva che le scuoteva l'animo.
Alex le sorrise col suo solito enigmatico sorriso.....

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