La Ragazza in giallo

di Only Hope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un assassino da smascherare! Un mistero da svelare... ***
Capitolo 2: *** Una prima sospettata! ***
Capitolo 3: *** Come risolvere questo caso??? ***



Capitolo 1
*** Un assassino da smascherare! Un mistero da svelare... ***


Tutto quello che avevo a disposizione era una  Collana di perle probabilmente appartenente alla vittima e del liquido giallognolo vicino alla mano della vittima e in terra frammenti di vetro probabilmente in precedenza erano un boccetta o altro, non avevo idea di come risolvere quel caso che sembrava del tutto impossibile. Il commissario mi chiamò dicendo:” Jessica, non so se può aiutarti siamo riusciti ad identificare la vittima, Jennifer Landon studentessa di 24 anni,  secondo le indagini appena eseguite non ha riportato nessuna ferita d’arma da fuoco, solo una lesione al cranio probabilmente dovuta alla sua caduta.” Tutto ciò che avevo a disposizione era troppo poco mi serviva dell’altro risposi al commissario:” Grazie comunque vedrò cosa posso fare. Chiamai Alice, la mia compagna detective con cui svolgevo sempre le mie indagini, dissi appena mi rispose:” Abbiamo un nuovo caso, una studentessa è stata trovata morta, nessuna ferita d’arma da fuoco e in terra frammenti di vetro e una collana, la mano della vittima era sporca di un liquido giallognolo, che ancora non è stato identificato.” “ La situazione sembra molto complessa, ti raggiungo in cinque minuti ai giardini pubblici” rispose Alice riattaccando. Presi la motocicletta non sapevo cosa pensare, probabilmente la studentessa era stata avvelenata, ma bisognava ancora scoprire  come stavano realmente le cose. Sfrecciavo intanto sula mia motocicletta diretta ai giardini pubblici, dovevo assolutamente scoprirne qualcosa di più ma nulla mi veniva in mente. Scesi dalla moto e vidi subito Alice che mi corse incontro, presi allora a spiegarle la situazione con maggiori dettagli, sembrava perplessa quanto me, infatti non mi aspettavo il contrario, per quanto lei fosse brava era ancora  inesperta e io ero qualche anno più grande di lei, ma mi faceva piacere lavorare con lei. Quella sera mi tormentai fino a tarda ora, e decisi di andare a trovare i genitori della vittima per scoprire se loro sapevano qualcosa che a me sfuggiva.
In compagnia di Alice mi recai in: Via Grimaldi numero 83. Ci trovammo davanti una vera e propria ville e a  Alice scappo:” Certo che problemi di soldi non ne aveva” “ Un ottimo motivo perché tu mantenga più professionalità ti sembra??” risposi fulminandola con uno sguardo che avrebbe fatto spavento, non mi piaceva che prendesse le cose troppo alla leggera, stavamo parlando di un presunto omicidio quindi non  v’era proprio nulla su cui scherzare. Presi subito il mio taccuino e presi a fare le domande ai genitori di Jennifer: “La sera in cui  vostra figlia è morta sapete dove era andata??” la madre della ragazza era scombussolata e non la si poteva  biasimare e mi rispose:” Sapevo solo che usciva con dei suoi amici, ma  non mi diceva mai niente” e prese nuovamente a piangere, poverina mi faceva una gran pena. Quindi pensai di fare il prima possibile le domande che dovevo  effettuare così ripresi:” Signora cercherò di non  prolungare la sua tristezza quindi mi dica: Sa con  chi sua figlia era uscita??” la  donna parve riflettere, notai che ci mise molto tempo ed il suo sguardo parve molto turbato dalla mia domanda, quindi annotai anche questa mie piccole riflessioni, intanto Alice  girava per la casa cercando qualcosa che poteva essere un piccola indizio, ma per il momento non aveva trovato niente. La donna finalmente mi rispose:” In realtà mia figlia non mi diceva mai con chi usciva, ma quella sera la sentì parlare con Jack un ragazzo che lei conosceva e disse che si sarebbero visti ai giardinetti con Tommy e probabilmente anche Rosy. Quei due ragazzi sono dei veri scavezzacollo. Se vuole le scrivo gli indirizzi” prese un foglio e segnò: Via Romagnola n. 5 = Jack  e Via  della repubblica n. 7.= Rosy e poi aggiunse:” Li conosco perché Rosy era una sua cara amica e Jack è il figlio di  due nostri amici, di Tommy però non lo conosco vi conviene farvelo dare da Jack”. Ringraziai la madre della vittima e usciti mi ritrovai con molti interrogativi, eravamo quasi come al punto di partenza, ma le mie indagini non erano finite quindi dissi ad Alice:” Ora dobbiamo andare in Via della repubblica n 7 e vedremo cosa ci dirà. Hai trovato qualcosa nella camera della ragazza??” “ No, davvero nulla”. La situazione era più complicata di quanto credessi, Chi era l’assassino della giovane 24enne ?? Perché?? Aveva in mente altri omicidi???

 

 

 

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Capitolo 2
*** Una prima sospettata! ***


 Il giorno successivo salì sulla mia motocicletta e  andai ai giardini pubblici, mentre aspettavo Alice valutai ciò che avevo a disposizione, troppo poche erano le informazioni, e non avevo idea di come proseguire quell’indagine troppo misteriosa. Alice arrivò con 10 minuti di ritardo, subito ci recammo in  via della repubblica, dovevo assolutamente fare delle domande a Rosy, infondo erano amiche e quindi sicuramente mi avrebbe dato delle utili informazioni. Quando entrammo nell’appartamento della giovane, lei era un po’ scossa, lo annotai, sicuramente c’era qualche ragione, ma non commentai, ci fece accomodare con molta gentilezza, ma dato che non ero lì per una visita  di cortesia presi col dire:” Signorina le dispiace se la mia collega Alice darà un’occhiata per l’appartamento?? Non si sorprenda, ma siamo alla ricerca di un qualsiasi indizio!”, la ragazza annuì col capo consentendo ad Alice di investigare, intanto io presi il mio taccuino, pronta ad annotare ogni risposta, e presi a domandare:” Tu e la vittima a che ora vi siete lasciate la sera prima?” “ Verso le  11:30, eravamo appena tornate dalla pizzeria insieme a due nostri amici: Jack e Tommy” mi rispose la giovane con molta agitazione, ciò mi destava sospetto, e scrissi sul mio taccuino ciò che lei aveva detto, e anche  delle mie piccole annotazioni personali, poi richiesi: “ Ha idea di cosa possa essere successo  alla vittima??” lei però  sembrò pensierosa e poi disse:” No, assolutamente, Jennifer era una ragazza simpatica a tutti non credo che ci fosse qualcuno che voleva vederla morta”  vidi Alice  ritornare dalla sua perlustrazione, non avevo altre domande da fare, anche se non ci aveva aiutato molto ora dovevamo andarcene, scendemmo le scale, e arrivate vicino alle moto dissi ad Alice:” Hai trovato qualcosa??” questa volta un po’ euforica rispose:” Ho trovato questa foto” e mi mostrò una foto ritraente la vittima e Rosy con una collana di perle, ora avevo già un sospetto, la collana era la stessa ritrova sul luogo del delitto, la signorina Rosy avrebbe dovuto spiegarci molte cose. Dovevamo verificare tuttavia se la collana era davvero uguale a quella ritrovata sul luogo del delitto, sfrecciammo con le motociclette in commissariato, e dissi al commissario:” Potreste mostrarmi la collana ritrovata nel luogo del delitto della signorina Jennifer Landon? Sono la Detective Jessica ..” non mi fece finire di parlare perché lesse subito il mio cartellino e disse:” Certo mi segua” arrivammo  in una sala, e mi mostrò la collana chiusa all’interno di una cabina di vetro impossibile da prendere. Chiesi subito al commissario:” Potete identificarne le impronte digitali, avrei dei sospetti, ma non sono ancora fondati”. Uscì  dal commissariato con molta soddisfazione, forse il mistero stava iniziando a svelarsi, ma dovevo ancora far visita a Tommy e Jack, forse loro mi avrebbero aiutato. Dovevo però parlare prima con Rosy, mi doveva spiegare molte cose. Alice mi raggiunse  fuori al commissariato e disse:” Ho chiesto informazioni riguardo a Tommy Smith abita in  Via statale numero 8” “ Perfetto ora riandiamo da Rosy, dovrà spiegarci molte cose”. Il mistero stava avendo un senso forse potevamo veramente scoprire chi era o chi erano i colpevoli dell’omicidio della giovane studentessa. Arrivati  davanti al portone della casa della prima sospettata, bussammo, ma nessuno ripose, poi vidi la giovane affacciarsi timidamente al balcone, aveva un’aria spaventata, quasi turbata, vedendoci si ritrasse dentro, ma vide che l’avevamo vista, annotai queste mie impressioni, ero sicura che ci stava nascondendo qualcosa. Aprì finalmente il portone, arrivati, tentò con scuse improbabili di spiegare il perché non aveva risposto, come ad esempio:” Stavo in bagno, e mi stavo lavando”  notai che mentiva, come poteva starsi lavando e in breve tempo essere sistemata, asciugata e messa al lucido? Dovevo scoprire cosa mi nascondeva e avrei fatto tutto ciò che mi era possibile.

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Capitolo 3
*** Come risolvere questo caso??? ***


3 Capitolo

Come ho detto la  prima sospettata non mi convinceva affatto, lei inventava scuse improbabili, ma comunque subito arrivai al punto della questione:” Signorina Landon, non vorrei accusarla di punto in bianco, ma questa foto, ritrovata dalla mia collaboratrice Alice mostra chiaramente  voi e la vittima, mentre mia cara indossate la stessa collana di perle che è stata trovata sul luogo del delitto, come può spiegarselo??” la ragazza sembrò avere subito un atteggiamento scontroso e disse:” Mi sta per caso accusando di omicidio?? Sa quante collane di quel genere esistono? Non sarò l’unica ad averla, ve la mostrerei ma…”  si interruppe e poi riprese” Ma l’ho persa una settimana fa, sono spiacente di deluderla ma io non sono un’assassina senza scrupoli quindi non mi accusi altrimenti la denuncio”  ero abituata a certe reazioni e quindi non mi feci prendere dal panico mentre Alice era pronta a dirgliene quattro, ma io la fermai e dissi senza alzare il tono della voce:” Io non la sto accusando signorina, sono solo Ipotesi, e poi non si preoccupi, faremo presto il controllo delle impronte digitali, e se corrisponderanno alle sue avrà molte  cose da spiegarci, le conviene confessare tutto ciò che sa senza troppi giri di parole!” la ragazza la vidi combattuta e tacque per un minuto, speravo che mi dicesse la verità, ma dato che taceva Alice mi guardò e mi sussurrò all’orecchio:” Sembra non voler dire nulla”  così, mi alzai e così fece anche Alice e dissi alla ragazza:” Ora se non ha nulla da dirci con permesso io me ne andrei, ho un caso da risolve, ma se dovesse venirle in mente qualcosa qualsiasi cosa mi contatti qui” e le porsi il mio bigliettino da visita salutai, e disse Alice: “ Speriamo di avere presto sue notizie”. Tornammo alle motociclette, tutto era troppo strano, la giovane ero sicura che sapesse molto più di quello che vuole lasciar credere, ma ero alla stesso tempo sicura che non era stata lei ad uccidere la vittima, probabilmente stava coprendo qualcuno, così mentre riflettevo dissi ad Alice:” Credo che lei stia coprendo il vero colpevole, ti chiedo di tenerla d’occhio, e se ci sono novità di farmi sapere, ora devo passare in commissariato per sapere qualcosa sulle impronte digitali, e poi andrò in ufficio per analizzare i fatti. Domani mattina ti chiamo, mi raccomando non perderla di vista” e così dicendo salì come un razzo e sfrecciai verso il commissariato, mentre la mia collega cercava di scoprire qualcosa su ciò che realmente sapeva la nostra prima indiziata. Giunsi al commissariano  in poco tempo, entrai e subito chiesi al Commissario Federico: “ Salve commissario, come le ho detto prima mi servono le impronte digitali sa in quanto tempo le potrò avere?” lui mi rispose:” Non si sa di preciso mi hanno detto che appena avranno notizie chiameranno qui in commissariato e io ti farò sapere, hai già dei sospetti su questo caso?” risposi in maniera molto frettolosa, perché dovevo ancora analizzare i fatti quinti mi limitai a dire:” Dunque ho solo vaghi sospetti, ma ho bisogno delle impronte per risolvere il caso, se i miei sospetti sono corretti so già come scoprire l’assassino, ora mi spiace Commissario, ma devo scappare in ufficio, ho molti fatti da ricostruire.” “ Le augurò buona fortuna, Jessica” mi salutò Federico. Mentre sfrecciavo sulla mia moto, riflettevo che prima di avere informazioni certe dovevo obbligatoriamente aspettare i risultati della Scientifica, quindi mi conveniva analizzare gli indizi che e poi sarei andata ad interrogare Tommy e Jack. Arrivata fuori all’ufficio lasciai la moto in un posteggio, corsi verso le scale ma mi squillò il telefonino era Alice, forse aveva scoperto qualcosa, e risposi:” Pronto, hai scoperto qualcosa?” “ La sospettata ha lasciato l’abitazione e mentre  andava verso l’auto ha ricevuto una telefonata da Tommy e l’ho sentita che diceva:- Non ti preoccupare ho tenuto la bocca chiusa-“ annotai, poi dissi alla mia affidabile collega:” Grazie,Alice questo mi aiuterà moltissimo, ora ti saluto, continua a seguire la sospettata e registra altre eventuali conversazioni compromettenti e sospette”  lei mi ringraziò e mi disse che avrebbe svolto il suo lavoro con precisione e mi salutò. Entrai in ufficio, e mi sedetti sulla sedia dietro alla mia scrivania, la svuotai da tutti gli oggetti inutili e mi trovai davanti il mio taccuino che teneva scritti i seguenti appunti:                                                          
1)   La collana indossata da Rosy nella foto è la stessa ritrovata sul luogo del delitto
2)   Rosy ha fatto di tutto per non risponderci al citofono
3)   La madre della vittima ha detto che gli amici con cui la figlia usciva erano degli scavezzacollo
4)   Rosy ha parlato a telefono con Tommy dicendo che non aveva detto nulla
Questi erano i quattro punti fondamentali su cui si basava la mia indagine, tutta via non avevo ancora nulla di concreto ero davanti a un vicolo ceco oppure a un portone con mille serrature con lucchetti ma io non ho la chiave, o meglio non ancora. Detto così nulla aveva un senso, mi sfuggiva qualcosa, ma cosa? Dovevo assolutamente trovare il pezzo mancante del puzzle. Poi squillò il telefono del mio ufficio e io risposi:” Pronto ufficio investigativo di Jessica Parker, posso aiutarla?” “ Pronto sono il Commissario Federico” rispose dall’altro capo del telefono, “ ah Commissario, buona serata avete notizie dalla scientifica?” chiesi io chiudendo la porta del mio ufficio, “ Si, ma non sulle impronte mi spiace, ma sul liquido giallognolo ritrovato sulla mano della vittima” rispose lui, “ ah davvero, mi dica.” Chiesi incuriosita, avevo pensato che fosse veleno, ma avendo ricevuto la chiamata del commissario forse mi ero sbagliata. “ Veda, il liquido risulta, un profumo, è divenuto giallognolo perché s’è mischiato al colorito di un taglio, sul pollice della vittima, e quindi ha preso un altro colore” continuò lui. Un profumo?? Come era possibile?? Pensai, qualcosa non tornava, dovevo rivedere tutto, quindi risposi al commissario:” Grazie signor commissario, siete stato gentile ad informarmi, la saluto le auguro buona serata.” E così dicendo agganciai la cornetta. Dunque  dovevo rivedere i fatti, se la ragazza non era stata avvelenata cosa le era successo?? Come era morta?? Niente sembrava avere un senso! Cosa era successo alla giovane Jennifer Landon?? Sarei riuscita a risolvere il mistero della 24enne trovata morta in una strada di San Fransisco??

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