Dragon Ball: The Last Fight di Marco1989 (/viewuser.php?uid=18039)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: VOGLIA DI VENDETTA ***
Capitolo 2: *** LA PIU' CRUDELE DELLE IDEE ***
Capitolo 3: *** LA GITA ***
Capitolo 4: *** INCUBI ***
Capitolo 5: *** TRADIMENTO ***
Capitolo 6: *** DOPPIA PERSONALITA' ***
Capitolo 7: *** UN ALTRO MASSACRO ***
Capitolo 8: *** "NON PUò ESSERE VERO!" ***
Capitolo 9: *** ISTINTO SAYAN ***
Capitolo 10: *** LA FINE DI UNA SPERANZA ***
Capitolo 11: *** FACCIA A FACCIA ***
Capitolo 12: *** SCONTRO TRA TITANI ***
Capitolo 13: *** IL DOLORE DI UN ALLIEVO ***
Capitolo 14: *** LA CRISI DI UN PRINCIPE ***
Capitolo 15: *** PADRE CONTRO FIGLIO ***
Capitolo 16: *** L'ULTIMA BATTAGLIA ***
Capitolo 17: *** LA FINE DI UN EROE ***
Capitolo 18: *** PARTENZA ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: VOGLIA DI VENDETTA ***
Dragon Ball: The Last Fight
PREFAZIONE: prima di tutto premetto che
questa è la prima fanfiction in assoluto che scrivo, perciò mi scuso in partenza
se non sarà un gran ché. Cercate di avere pazienza, per favore!
Poi voglio puntualizzare un paio
di particolari: per prima cosa voglio dire che, pur avendo visto l’intera saga
di Dragon Ball, dalla prima puntata della prima serie all’ultima del Gt, almeno
tre volte, e pur avendo visto gli speciali tv e buona parte dei film, io non ho
mai letto neanche una pagina del manga, perciò scusatemi se per i nomi dei
personaggi e delle tecniche farò un pauroso miscuglio. Per i nomi che conosco
grazie alla serie tv non avrò problemi, per gli altri dovrò ricorrere a quelli
del manga.
Per quanto riguarda le età dei
personaggi, questa storia si svolge circa sei anni dopo la fine di Dragon Ball
Z, perciò i personaggi sono all’incirca come appaiono all’inizio del GT ( Goku è
adulto, e Vegeta non ha i baffi).
In breve quindi ( in alcuni punti
le età potrebbero non corrispondere a quelle del cartone, perché le ho calcolate
io):
Goku: 46 anni
Chichi: 52 anni
Gohan: 34 anni
Goten: 23 anni
Videl: 33 anni
Pan: 10 anni
Vegeta: 58 anni
Trunks: 24 anni
Bulma: 56 anni
Bra: 14 anni
Crilin: 53 anni
Yamcho: 57 anni
Tensing: 57 anni
Marron: 22 anni
Fatta questa introduzione, posso
dare il via a questo tentativo!
CAPITOLO 1:
VOGLIA DI VENDETTA
La periferia della Città
dell’Ovest era talmente tranquilla da sembrare un paese a parte rispetto alla
grande metropoli che si estendeva a poca distanza da lì. Lì le strade
delimitavano piccole villette con giardino circondate da siepi. La gente che vi
viveva di solito aveva un solo desiderio: restare tranquilla; infatti l’età
media degli abitanti era piuttosto alta.
L’anziana signora che bagnava i
fiori nel giardino del quartiere Tulipano non faceva eccezione: vestita con un
semplice vestito verde, dimostrava di avere più di sessant’anni, e sembrava una
donna non più giovane come tante. Di certo non si sarebbe detto che avesse un
passato piuttosto avventuroso.
Ormai Mai stava quasi iniziando a
dimenticare di essere stata, un tempo, una fuorilegge. Erano passati i tempi in
cui era andata vicina ad essere l’assistente del dominatore del mondo. Ormai
aveva rotto con quella vita, e desiderava solo passare in pace i suoi ultimi
anni.
Improvvisamente, un rumore assordante squarciò l’aria: nel
cielo, proprio sopra la periferia della città, era comparso un grosso e tozzo
aereo; a vederlo sembrava grande quasi come un traghetto, e pareva si stesse preparando ad atterrare
verticalmente.
Sulla fiancata Mai potè leggere,
scritto in caratteri cubitali, il nome PILAF, ma anche se non lo avesse fatto
avrebbe capito facilmente di chi si trattava: aveva passato anni a bordo di
quell’assurdo mezzo volante, in compagnia del suo amico Shu e del suo capo,
Pilaf. E non poteva dire che il rivederlo gli desse una bella sensazione.
Il
mezzo volante toccò terra con una delicatezza sorprendente, data la sua stazza e
il suo aspetto sgraziato; riuscì a posare il carrello proprio ne mezzo di una
strada, terrorizzando tutti i passanti, che fuggirono a gambe levate, ma senza
danneggiare le case circostanti. Quando un grosso portellone laterale si aprì,
ne uscirono un bizzarro omino dalla pelle azzurra e una strana volpe vestita da
ninja.
Mai
rimase per qualche secondo come inebetita: erano almeno venticinque anni che non
li vedeva, ma non aveva ancora dimenticato quei volti che in quel momento le
sorridevano con aria un po’ ebete.
-
Ciao, Mai!- la salutò cordialmente Shu, agitando una mano.
- Mai,
che bello vederti!- gli fece eco Pilaf.
-
Salve, ragazzi. Cosa vi porta da queste parti?- rispose la donna, simulando un
po’ di felicità; in realtà la comparsa di quei due, nel suo pensiero, poteva
voler dire una sola cosa: guai. E grossi.
- Non
basta come motivazione la volglia dio rivedere una vecchia amica e compagna di
tante imprese?- rispose Pilaf, ridendo.
-
Conoscendoti, no.- ribatté Mai, chiedendosi quanto ci avrebbe messo l’omino ad
arrivare al punto.
Pilaf
la fissò per qualche secondo, poi si voltò verso Shu, che lo guardava con aria
interrogativa, come se aspettasse un segnale. Il mancato imperatore del mondo
fece un cenno d’assenso con la testa, e la volpe disse:- Va bene, Mai. Niente
discorsi lunghi. Siamo venuti a prenderti, perché abbiamo una proposta da
farti.
-
Saresti disposta a seguirci in un’ultima impresa?
Mai rimase molto stupita: si era
immaginata che fossero venuti per chiederle qualcosa, ma non credeva davvero che
il vecchio Pilaf fosse intenzionato, alla sua età, a scendere di nuovo in
campo.
- Pilaf, non starai di nuovo
cercando di diventare padrone del mondo? Lasciando perdere il fatto che con
gente come Goku ed i suoi compari ancora in circolazione rimedieresti solo un
sacco di botte, ormai hai una certa età! Cosa te ne faresti a questo punto del mondo? Gli anni
passano per tutti, ed arriva il momento di mettersi a riposo; io l’ho già fatto,
e non voglio tornare a rischiare la vita.
Pilaf rimase silenzioso, come
colpito da una scossa elettrica: le parole di Mai avevano riaperto vecchie
ferite che credeva ormai chiuse per sempre; gli avevano riportato in mente un
sogno di gioventù mai realizzato. Ci volle molta volontà per riprendere a
parlare:- Non è quello che voglio. Ormai ho rinunciato a quel sogno da anni. So
di essere vecchio; sento di essere vecchio. La mia vita è sul viale del
tramonto, e i miei sogni se ne sono andati quasi tutti; ma ne ho ancora uno che
voglio realizzare prima di morire, ed è prendermi una rivincita su colui che ha
mandato in frantumi tutti i miei desideri, tutte le mie aspirazioni. E’ per
questo che voglio il tuo aiuto, Mai. Perché so che tu, come me e come Shu, in
fondo hai questo desiderio di rivincita. Ho un piano per realizzare il mio
ultimo sogno, e mi serve anche il tuo aiuto per realizzarlo. Vuoi aiutarmi a
vendicarmi di Goku?
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Ecco, il primo capitolo è postato! Scusatemi se ho fatto
un po' di confusione e l'ho modificato diverse volte, ma come ho già detto
difetto molto di esperienza. Spero di aver conquistato la vostra attenzione. A
breve il secondo capitolo!
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Capitolo 2 *** LA PIU' CRUDELE DELLE IDEE ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
SECONDO: LA PIU’ CRUDELE DELLE IDEE
Cinque minuti dopo Mai, indossata
nuovamente la sua vecchia uniforme, salì sull’aereo assieme a Pilaf e Shu. Non
ci avevano messo poi molto a convincerla. In fondo anche lei desiderava una
possibilità di vendicarsi di colui che tante volte li aveva umiliati. Però una
volta che fu salita ed ebbe notato, mentre l’aereo partiva, che quest’ultimo era
cambiato veramente di poco rispetto al passato, fu assalita da pesanti
dubbi.
- Pilaf, io ti ho seguito, ma ora
devi spiegarmi cosa pensi di fare. Il tempo in cui potevamo vedercela con Goku è
passato da parecchio. Se quando era un bambino già aveva forza sufficiente per
umiliarci, cosa possiamo fare contro di lui ora che è adulto?
Pilaf si voltò verso la donna
ghignando, mentre Shu si sedeva al posto di comando del mezzo e regolava il
pilota automatico:- Tranquilla, Mai. Questa volta ho preparato tutto nei minimi
dettagli; ho un piano infallibile, che colpirà Goku nel suo punto più
debole.
L’omino blu condusse la donna in
un’altra parte dell’immenso mezzo volante: era una piccola sala pressoché vuota,
tranne che per un grande drappo bianco teso su una parete, un tavolo, alcune
sedie imbullonate al pavimento e, sul tavolo, una specie di proiettore dalla
foggia futuristica.
- Vedi Mai, io non ho mai
rinunciato a vendicarmi di quello stramaledetto Goku. Ma già diversi anni fa
sono giunto alla conclusione che attaccarlo frontalmente usando solo la forza
bruta è perfettamente inutile. Perciò cinque anni fa detti il via ad un nuovo
piano: spesi molti dei soldi che mi restavano per far progettare e costruire
alcuni piccoli robot-spia, che misi sulle tracce di Goku e di molti dei suoi
compari, nella speranza che visionando le riprese della loro vita riuscissi a
scoprire un punto debole di quel maledetto. Ebbene, alla fine qualcosa ho
ottenuto! Shu!- urlò, rivolto verso la sala comandi,- Portami il video numero
22!
- Subito, signor Pilaf!- rispose
la volpe, e dopo alcuni secondi entrò nella stanza tenendo in mano un dischetto.
Pilaf lo inserì nel proiettore e spense le luci dicendo:- Mettiti seduta, Mai.
Stai per vedere alcune immagini che scottano.
Il filmato sembrava essere stato
ripreso nella camera di un bambino; c’erano due persone: un uomo e una bambina.
L’uomo non era molto alto, ma aveva dei muscoli che sembravano quelli di una
statua di bronzo. I suoi capelli, che erano ritti sopra la testa, erano neri
come la pece, ed il suo volto, anche se in quelle immagini era aperto in un
sorriso, mostrava lineamenti duri come l’acciaio.
L’uomo era seduto sul bordo di un
letto, nel quale una bambina di circa otto anni, con lunghi capelli blu, lo
fissava con sguardo sognante, come in attesa di qualcosa.
- Quell’uomo- disse Pilaf,- si
chiama Vegeta, ed è uno dei compari di Goku, anche se usare la parola “uomo” non
è molto appropriato, come sentirai tra poco.
Pochi istanti dopo Vegeta iniziò
a parlare, narrando quella che per la bambina doveva essere una favola della
buona notte:- Una volta, su un pianeta molto lontano dalla Terra, esisteva una
razza di potentissimi guerrieri; un popolo fiero e orgoglioso, che faceva
dell’onore la propria regola di vita; era il popolo dei Sayan.
Mentre il racconto di Vegeta
proseguiva, svelando come lui e Goku, che chiamava con il nome Kaaroth, fossero
gli ultimi Sayan di sangue puro rimasti, e di come lo stesso Goku, arrivato
sulla terra per conquistarla, avesse perso la memoria e fosse cresciuto come un
terrestre, e di come sia loro due che i loro figli avessero raggiunto una
potenza combattiva eccezionale anche per la loro razza, lo stupore di Mai non
faceva che aumentare. Da quel terribile guastafeste di Goku si sarebbe aspettata
veramente di tutto, ma mai e poi mai che non appartenesse alla razza umana.
Il racconto di Vegeta si arrestò
quando la bambina scivolò nel sonno, e le immagini sfumarono mentre il Sayan si
alzava dal letto.
Mai rimase in un silenzio stupito
anche dopo che il filmato ebbe termine; fu Shu a romperlo:- Hai la stessa faccia
che avevo io dopo che Pilaf mi aveva fatto vedere quella roba.
- Capisci, Mai? Alieni.- disse
Pilaf, ancora con il solito ghigno sulla faccia,- Ecco perché ci ha sempre
sconfitto. Lui è più forte di un comune essere umano. Era venuto sulla Terra per
conquistarla! Non potremmo mai riuscire a batterlo.
- E allora cosa pensi di fare,
Pilaf?- chiese Mai, che credeva di aver perso qualche parte importante del
discorso,- Se sai di non poterlo battere perché lo vuoi affrontare?
- Ma io non ho detto di volerlo
affrontare!- rispose l’omino blu,- Se il mio piano andrà in porto, sfrutterò ciò
che quel Vegeta dice in quel video, e userò la sua natura aliena per far sì che
qualcun altro combatta contro di lui al nostro posto.
Vedendo che Mai continuava a non
capire Pilaf le fece segno di alzarsi dicendole:- Vieni con me. E’ il momento
che tu conosca il mio piano.
La condusse in un’altra stanza
dell’immenso aereo, che appariva come un piccolo hangar. Qui Mai rimase a bocca
aperta: davanti a lei c’era una forma umanoide che avrebbe potuto assomigliare
ad una corazza ultratecnologica, se non fosse stato che era alta tre metri
almeno, e che da entrambi gli avambracci spuntavano delle bocche da fuoco.
Inoltre, sotto il polso destro, c’era qualcosa di simile ad una piccola
rastrelliera di missili; la testa sembrava un casco militare con visore
notturno. Tutto ciò rendeva quell’affare, qualunque cosa fosse, piuttosto
inquietante.
- E questo che cos’è?- chiese Mai
incredula.
- Droide da combattimento serie
XX1; elaborato dalla sezione armi speciali del Regio Esercito e rubato dal
sottoscritto da un’istallazione militare qualche mese fa. Ha un generatore di
campo magnetico incorporato che crea una sorta di scudo protettivo, ha una
corazza fatta di una lega modificata d’acciaio e titanio, il materiale più duro
esistente al mondo; è armato con un cannone al plasma in grado di ridurre in
polvere un mezzo corazzato e di una mitragliera pesante automatica. In poche
parole, è la più potente arma mai pensata da mente umana; può funzionare anche
da solo, ma le sue reazioni sono più rapide se viene teleguidato a distanza; per
questo ho chiamato te, che eri la migliore pilota di macchine da combattimento
che conosco.
Il volto di Mai passò dallo
stupore alla delusione:- Mi deludi, Pilaf; non sarebbe certo la prima volta che
utilizziamo delle macchine da guerra contro Goku, ed abbiamo sempre fallito.
Come puoi credere che questo coso, per quanto potente sia, possa
distruggerlo?
Pilaf scoppiò in una risata:-
Infatti non toccherà a lui distruggerlo; il suo compito sarà solo quello di
attirare la sua attenzione e di farlo avvicinare. La nostra vera arma- e toccò
la piccola rastrelliera sotto il polso destro del droide, - è questa!
- Pilaf, non ti seguo. Cosa
sarebbe quella roba?
- Shu, spiegaglielo tu.- disse
l’omino blu rivolto alla volpe.
Il ninja si avvicinò alla piccola
rastrelliera e ne estrasse qualcosa che somigliava tremendamente ad una siringa;
poi la mostrò a Mai dicendo:- Ci sono voluti quasi due anni ed un sacco di fondi
per permettere ad una equipe di scienziati di elaborare questo preparato; la
sostanza di base era costituita da uno psicofarmaco sperimentale, studiato come
cura d’urto per casi gravi di doppia personalità; per quel che ne so, doveva
inibire il funzionamento di alcune cellule celebrali, causando un arresto della
malattia per un tempo sorprendentemente lungo. Gli scienziati che abbiamo
contattato hanno sfruttato la capacità di quel farmaco di agire sulle cellule
celebrali e la sua durata per ottenere qualcosa di mai visto prima; un composto
che, detto con parole loro, “inibirà quasi completamente il funzionamento della
neocorteccia celebrale, lasciando funzionamento libero alla paleocorteccia e al
comportamento istintivo del soggetto”.
- E in parole umane questo che
significa?- chiese Mai, che aveva capito poco o nulla.
- Significa- rispose Pilaf,- che
il contenuto di quelle siringhe, una volta iniettato nel sangue di Goku, alla
qual cosa provvederà il mio robot, manderà letteralmente in panne tutta la parte
razionale del suo cervello, inclusa quella adibita ai ricordi, dando libero
sfogo alla parte più antica, quella animale, quella che contiene i comportamenti
istintivi della sua specie. Significa che questa roba farà tornare Goku il Sayan
che sarebbe stato se non avesse perduto la memoria; significa che, se tutto va
bene, Goku tornerà ad essere quel Kaaroth di cui parlava Vegeta in quel video,
un guerriero spietato e crudele. Allora avrò la mia vendetta, perché vedrò quel
maledetto, che è sempre stato più buono del pane, fare a pezzi i suoi stessi
amici, e vedrò questi ultimi costretti a difendersi dalla furia di colui che
hanno sempre visto come un salvatore!!!
Mai, vedendo la faccia spiritata
con cui Pilaf pronunciò queste ultime parole, non poté fare a meno di
rabbrividire.
Ecco scritto anche il secondo
capitolo! Spero di non aver scritto troppe idiozie scientifiche… Ringrazio chi
ha recensito il primo capitolo di questa roba, e vi chiedo di farlo ancora,
anche solo per dirmi che fa schifo!
Per Yokari 90: ovviamente, come
probabilmente il 90 % dei maschi che guardano Dragon Ball, il mio personaggio
preferito è Vegeta. Non so perché, forse perché ci identifichiamo in lui, o
almeno vorremmo somigliargli in certi casi. Comunque fai bene ad essere
preoccupata per Goku, perché ti assicuro che purtroppo in questa storia passerà
dei brutti momenti.
A presto!
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Capitolo 3 *** LA GITA ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
TERZO: LA GITA
- Forte! C’è anche la Casa degli
Specchi! Ci andiamo?
- Calma, ragazze! Datemi il tempo
di riprendermi dalle Montagne Russe!
- Andiamo, papà! Tu che hai
salvato la Terra un sacco di volte non reggi un paio di capriole?
- In questo momento affronterei
Cell con una mano sola piuttosto che salire di nuovo su quel coso!
Era tutta la giornata che le cose
andavano avanti in quel modo: nonostante qualche problema di stomaco, Goku si
divertiva anche più della sua nipotina Pan.
A Vegeta non sembrava possibile
che un Sayan adulto potesse quasi sentirsi male dal ridere su quello stupido
gioco che i terrestri chiamavano “autoscontro”, o sfidare la propria nipotina di
dieci anni al tiro a segno. Tutto quello che aveva visto durante quella giornata
al Luna Park aveva abbassato ancora di più, se possibile, la stima che aveva per
Kaaroth.
Ogni due minuti aveva la
tentazione di alzarsi in volo e tornarsene alla Capsule Corporation per
allenarsi qualche ora nella Gravity Room. D’altra parte Bulma aveva minacciato
di tagliargli i viveri se non avesse accompagnato Trunks e Bra a quella piccola
gita, e se c’era un nemico contro cui un Sayan non poteva combattere, quello era
il suo stomaco.
La presenza dell’altro Sayan con
il figlio minore e la nipote non aveva contribuito a migliorare la giornata, e
Vegeta controllava di continuo l’orologio, dispiaciuto di non poterlo
costringere a muoversi più in fretta.
- Ehi, Vegeta!- gli urlò Goku
avvicinandosi,- Noi avremmo deciso di andare a fare un giro sulla ruota
panoramica. Vuoi venire?
Il Sayan più anziano lo fissò con
uno sguardo a dir poco omicida.
- O…ok! Appena finito torniamo
qui!
E Goku si diresse verso la ruota
panoramica, dove suo figlio e sua nipote stavano comprando i biglietti assieme a
Trunks e Bra.
Eh no! C’era un limite a tutto!
Sua moglie poteva obbligarlo ad accompagnare i figli al Luna Park, ma non poteva
costringerlo a salire su quegli stupidissimi giochi! Anche se il Principe dei
Sayan aveva douto, nella sua vita, rinunciare al proprio orgoglio fin troppe
volte per i suoi gusti, aveva ancora troppa dignità per abbassarsi a certe
cose.
Fu un lampo: un’esplosione
dilaniò il cielo, e una terrificante fiammata si levò dal fianco della ruota
panoramica.
Vegeta, che non aveva avvertito
alcun pericolo, balzò in piedi di colpo. Nella sua mente c’era un solo pensiero:
“Bra!”
Stava già per gettarsi in
soccorso della figlia, quando vide tre figure uscire volando da una delle
navette della ruota.
Goku, Trunks e Goten, anche se
non avevano capito cosa stesse succedendo, avevano visto abbastanza per
accorgersi che la ruota panoramica si era spezzata alla base, e stava per
abbattersi al suolo con tutti coloro che la occupavano.
Avevano perciò raccomandato a Pan
e Bra di restare ferme e bordo ed erano saltati fuori dalla navetta per
rallentare la caduta della ruota; le due ragazzine, che raramente ubbidivano a
ciò che veniva detto loro, quella volta erano troppo spaventate per protestare,
e rimasero immobili.
Goku e i due giovani mezzi Sayan
afferrarono le sbarre d’acciaio della ruota e iniziarono a tirare verso l’alto,
in modo da rallentarne la caduta. Vegeta arrivò ad aiutarli dopo pochi istanti,
più per preoccupazione nei confronti della figlia che per solidarietà verso gli
esseri umani urlanti che si trovavano a bordo.
La potenza dei tre guerrieri era
più che sufficiente per evitare la catastrofe, e la ruota fu posata
delicatamente a terra senza danni alle persone.
Mentre la gente scendeva
barcollando Goku, seguito da suo figlio e da Trunks, corse verso la navetta
occupata dalle ragazzine; Vegeta, per non dare a vedere quanto fosse preoccupato
per la figlia, li seguì con calma.
Pan e Bra erano già uscite:
avevano un’aria piuttosto scossa, ma nel complesso sembravano stare bene.
- Come state?- chiese Goku
preoccupato,- State bene?
- Si, direi di si.- disse Pan
massaggiandosi la testa.
- Ma cosa è successo?- chiese Bra
confusa.
A quella domanda Goku non sapeva
rispondere: in altri tempi avrebbe pensato all’arrivo di un nuovo nemico, ma in
quel periodo la Terra era in pace, e per di più non aveva avvertito aure
malvagie, quindi era probabile che quell’esplosione fosse di origine umana.
- Credo che sia stata una bomba.
Non ho avvertito niente, quindi non credo che ci sia un nemico vicin…
Un’altra esplosione risuonò nel
Luna Park, e una fiammata si alzò della Casa degli Specchi, seguita da una serie
di altri scoppi. A quel punto la gente, che si era affollata curiosa intorno
alla ruota panoramica, si dette alla fuga urlando. Goku non aspettò più:- Goten,
Trunks!- urlò rivolto ai ragazzi,- Restate con Pan e Bra.
Poi, rivolto a Vegeta, chiese:-
Vieni con me?
Per tutta risposta il Sayan più
anziano, che, una volta accertato che la figlia stava bene, era più che felice
di quel fuori programma, si alzò in volo, diretto verso le esplosioni. Goku lo
seguì immediatamente.
Ecco pronto anche il terzo
capitolo! Ormai stiamo per entrare nel pieno dell’azione! Ringrazio chi ha
commentato il secondo capitolo, e spero di spingere sempre più gente a farlo! A
prestissimo per il quarto!
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Capitolo 4 *** INCUBI ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
QUARTO: INCUBI
Il compito di Mai era piuttosto
semplice: Pilaf le aveva detto di fare più rumore possibile, e con quella
macchina da guerra era una cosa facile. Bastava sparare un colpo con il cannone
al plasma per provocare una grossa esplosione ed un fuggi fuggi generale.
Finalmente, dopo che il robot ebbe fatto saltare in aria un chiosco per le
bibite, il suo visore inquadrò due figure volanti che picchiavano verso di
lui.
Mai capì che il piano era
riuscito: quello più basso dei due, vestito con una maglietta nera, era quel
Vegeta che aveva visto nel video, ma l’altro, quello vestito di arancione con un
ideogramma sul petto, lo avrebbe riconosciuto fra mille.
- E’ arrivato Goku!- disse a
Pilaf, che fissava ansiosamente lo schermo del quadro comandi del robot.
- Perfetto. Procedi con il
piano.
Mai premette alcuni pulsanti, e
sullo schermo che inquadrava i due Sayan appena atterrati apparve un mirino. Cun
una leva simile ad un joystick la donna lo centrò sulla figura di Goku e
premette il grilletto.
Goku e Vegeta erano rimasti
piuttosto sorpresi nel vedere che cosa stava provocando tutti quei danni.
- Non ha aura.- disse Goku,- Un
cyborg?
- No. Un semplice robot da
combattimento. Che delusione. Speravo in qualcosa di più impegnativo, ma
evidente non è stato mandato contro di noi. Pensaci tu, Kaaroth.- rispose
Vegeta.
- Ok.- rispose tranquillamente
Goku, mettendosi le mani dietro la testa e avvicinandosi al droide.
Quando lo vide alzare un braccio
e puntargli contro una specie di rastrelliera di missili non fece neanche una
piega: se c’era una cosa che aveva imparato durante la sua vita avventurosa era
che le armi terrestri non potevano fargli nulla.
Con sua grande sorpresa dalla
rastrelliera non uscì la fiammata di un missile: sentì solo alcuni sommessi
“pop!”, per poi avvertire alcune fastidiose punture al ventre e al petto. Allora
abbassò la testa per vedere cosa lo avesse colpito, e subito sbiancò in
viso.
- SIRINGHEEE!!!-
L’urlo del Sayan risuonò in tutta
la città; un istante dopo Goku crollò a terra, totalmente privo di sensi.
- Ma si può essere tanto
stupidi?- sbottò Vegeta,- Tanto forte e al contempo tanto idiota! E’ un Sayan,
quindi immune a qualunque veleno, ed è più forte di un esercito, eppure basta la
vista di una siringa per ridurlo così! E va bene, ci penserò io!
Un istante dopo si fece avanti
alzando un braccio:- Tanti saluti, lattina.
La sfera d’energia colpì in pieno
il droide, sfondando facilmente il campo magnetico difensivo e spargendo resti
di corazza e circuiti in un’area di diversi metri quadrati.
- Abbiamo perso il contatto.-
disse Mai.
- Non importa!- ghignò Pilaf,- Il
piano è riuscito! Il farmaco è già nel suo sangue! Entro poche ore farà effetto,
e allora ne vedremo delle belle!
- Mi sembra tutto normale, Goku.-
disse Bulma, guardando una schermata sul computer.
Una volta che Goten e Pan furono
riusciti a farlo rinvenire, Goku aveva confermato di sentirsi perfettamente. Comunque, per sicurezza,
i giovani lo avevano convinto a passare alla Capsule Corp., in modo che Bulma
potesse fargli qualche analisi.
- Ne sei sicura?- chiese Goku,
uscendo da un macchinario per analisi mediche che Bulma aveva inventato per
l’ospedale di Satan City.
- Tutti i parametri vitali sono
normali, e nel tuo sangue non ho riscontrato tracce di nessun veleno conosciuto.
Qualunque cosa ci fosse in quelle siringhe, il tuo organismo deve averla già
neutralizzata.
- Te l’avevo detto, donna.- disse
Vegeta, che era appoggiato al muro del laboratorio con le braccia incrociate,-
Per quanto indegno, Kaaroth è pur sempre un Sayan, ed il corpo dei Sayan è
immune a qualunque composto possa nuocere alla sua salute.
- Allora sono tranquillo.- disse
Goku, infilandosi la maglietta,- Chissà da dove veniva quel robot!
- Se vuoi posso portare ad
analizzare i rimasugli di quel liquido rimasti nelle siringhe.- disse Bulma.
- No, non importa.- rispose Goku
sorridendo,- Mi sento bene, quindi quella roba, qualunque cosa fosse, non ha
avuto effetto. Ora vi saluto, Chichi deve aver già preparato la cena! Ciao!- ed
uscì dal laboratorio.
- Ciao, Goku.- rispose Bulma
cordialmente, mentre Vegeta gli fece solo un cenno mentre passava.
Chichi aveva passato metà della
sua vita a preoccuparsi: per suo marito, per i suoi figli, per mille altre cose.
Ma quella sera c’era qualcosa di diverso: non avrebbe saputo dire perché ma
c’era qualcosa di stano in Goku. Intanto fin da poco dopo il suo rientro a casa
aveva accusato un certo mal di testa, poi a cena, mentre Goten si abbuffava,
aveva mangiato pochissimo; infine era andato a letto prestissimo, dicendo di
essere molto stanco.
Mai nella vita Chichi aveva visto
il marito in quelle condizioni: certo, era stato malato, aveva addirittura
rischiato di morire per una malattia cardiaca, ma non lo aveva mai visto
soffrire di quelli che gli uomini comuni chiamano acciacchi.
D’altro canto, anche se i Sayan
non sembrano invecchiare esteriormente, gli anni passano per tutti.
Probabilmente suo marito cominciava a non essere più quello di una volta.
Avrebbe dovuto dirgli di cominciare a strapazzarsi un po’ meno.
Più tranquilla, finì di lavare i
piatti e se ne andò a sua volta a letto.
Quella notte Goku dormì poco, e
quel poco fu costellato da incubi; nella sua mente si trovava di fronte immagini
di persone morte da tempo: suo fratello Radish, con la sua cascata di capelli
neri, un Sayan del tutto simile a lui, ma con una profonda cicatrice sulla
guancia sinistra, che identificò come suo padre, un altro simile a Vegeta, ma
con una lunga barba e vestito con abiti regali, e decine di altri guerrieri,
vestiti con le tipiche armature del popolo Sayan.
Tutti lo fissavano, sorridendo
compiaciuti. Alla fine Radish parlò:- Non so come sia accaduto, ma finalmente
sei tornato fra noi! Finalmente l’onore della razza Sayan sarà riscattato!
Bentornato nel tuo popolo, Kaaroth!
Quando la mattina dopo Chichi si
svegliò e si girò nel letto per dare il buongiorno al marito, ebbe un’amara
sorpresa: il suo lato del letto era vuoto. Goku se n’era andato.
Ecco postato il quarto capitolo,
quello della svolta. Dal prossimo si comincia a fare sul serio, ed inizierà a
scorrere il sangue. Saluti!
|
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Capitolo 5 *** TRADIMENTO ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
CINQUE: TRADIMENTO
Satan City quella mattina era affollata come sempre: la
gente sciamava nelle strade come uno stuolo di formiche, le automobili
sfrecciavano da tutte le parti, ed i negozi erano pieni come uova. Proprio in
centro, non lontano dalla lussuosa villa di mister Satan, in una piccola
gelateria artigianale, un uomo si stava gustando una coppa di gelato a
cioccolato, crema, nocciola, fragola, limone, cocco ed almeno un’altra mezza
dozzina di gusti, talmente alta da sfidare la legge di
gravità.
Era
un uomo di mezza età, probabilmente più vicino alla sessantina che alla
cinquantina, con corti capelli neri già venati di grigio. Il suo fisico atletico
e muscoloso faceva pensare che in passato avesse praticato le arti marziali. Il
suo viso, attraversato da una profonda cicatrice, era aperto in un sorriso
soddisfatto.
Yamcho adorava i momenti in cui il suo lavoro di
giornalista sportivo gli permetteva di abbandonare stadi e trasmissioni
televisive per rifugiarsi in quella piccola gelateria. In realtà il vecchi
guerriero non poteva certo dire che la sua vita non lo soddisfacesse: era stato
un campione di baseball per molti anni, e si era ritirato da campione; era
stato, e in fondo era ancora, uno dei combattenti più forti del pianeta,
lasciando perdere i Sayan, che erano dei fuori quota; aveva un amico, Puar, che
gli era caro come un fratello, ed altri a cui era legato come se fossero stati
la propria famiglia. Insieme a loro aveva passato avventure di tutti i generi;
anche quando era stato ucciso loro avevano mosso cielo e terra per riportarlo in
vita. Certo, non aveva potuto sposare la donna che aveva sempre amato, ma anche
su quel fronte poteva dire di essersi divertito, e anche alla sua età faceva
girare la testa a diverse ragazze. Si, Yamcho doveva proprio ammettere che la
sua era stata una vita degna di essere vissuta.
L’inferno si scatenò in un istante: una fiammata,
seguita da un’esplosione, e le vetrate della gelateria esplosero in mille pezzi;
il tavolo a cui sedeva Yamcho fu rovesciato, e lo stesso vecchio guerriero si
ritrovò sparato a terra dall’onda d’urto. Dopo alcuni istanti nei quali rimase
stordio, riuscì a mettersi in ginocchio. Si stava ancora chiedendo cosa fosse
accaduto, quando una seconda esplosione scosse il terreno, e dall’esterno
iniziarono a giungere le grida di terrore della gente. In pochi attimi si
susseguirono numerose altre esplosioni, e una valanga di fumo dero si alzò nello
spicchio di cielo che si poteva vedere dalle vetrate infrante del piccolo
negozio.
Yamcho non attese più: se là fuori c’era un pericolo,
forse lui poteva sventarlo. Balzò in piedi e si lanciò fuori dalla gelateria.
Subito la situazione gli apparve in tutto il suo orrore: almeno due grattacieli
erano crollati; diversi altri erano in fiamme; un grosso cratere si apriva al
centro della strada; ovunque c’erano cadaveri e feriti, e gente che fuggiva. Il
guerriero capì subito che tutta quella distruzione non poteva essere opera di
esseri umani, ed iniziò a preoccuparsi.
Come a conferma dei suoi pensieri, un fascio di energia
azzurra attraversò il cielo ed andò a colpire un supermercato, facendolo saltare
in aria. Yamcho alzò gli occhi e, nel fumo nero, riuscì a distinguere una sagoma
umana in volo, con un braccio teso davanti a se. Furioso, il vecchio guerriero
spiccò il volo, diretto verso quel misterioso nemico.
Per
raggiungerlo dovette passare attraverso una nube di fumo, ma finalmente, quando
ne uscì, poté distinguere l’essere che aveva provocato tutti quei morti. Il suo
cuore smise di battere per un istante, poi una coltre di gelo calò sopra di
esso. Yamcho si stropicciò gli occhi, convinto di aver visto male. Eppure quei
capelli neri ritti sopra la testa, quella tuta da combattimento arancione…Goku,
il suo grande amico. Goku, che era stato il suo primo avversario. Goku, che
aveva salvato il mondo decine di volte. Goku…che aveva appena fatto saltare in
aria mezza Satan City!
Tutta la decisione di Yamcho era sparita in un istante.
Ciò che vedeva gli sembrava del tutto irreale. Un istante dopo Goku lasciò
partire un’altra sfera di energia, che tranciò di netto la parte superiore di un
grattacielo. Yamcho non riuscì più a stare a guardare:- Goku!-
urlò.
Il
Sayan si voltò verso di lui, come infastidito.
-
Goku, cosa stai facendo?! Sei impazzito?!- urlò ancora il vecchio guerriero, ma
la paura aveva già attanagliato la sua mente: la verità era che quel volto non
sembrava quello di Goku, anche se era certamente il suo.
-
Insomma, Goku! Spiegami cosa ti sei messo in testa!- riuscì ancora a gridare con
un certo sforzo,
-
Perché hai fatto tutto questo?
-
Non chiamarmi così.-
Yamcho rimase impietrito: la sua voce era fredda come il
ghiaccio e più tagliente di una lama d’acciaio.
-
Co…cosa hai detto?- riuscì ancora a biascicare il guerriero
terrestre.
-
Non chiamarmi con quello stupido nome. Io mi chiamo Kaaroth, del glorioso popolo
dei Sayan.
Ok,
era appurato: Goku era uscito di testa. Quando mai aveva usato il nome
Kaaroth?
-
Ma sei impazzito? Da quando usi quel nome? E da quando fai cose del genere?- e
con un ampio gesto Yamcho indicò tutta la distruzione che Goku aveva
provocato.
-
Questo è nulla in confronto a ciò che farò.- disse freddamente,- Io sono stato
mandato su questo pianeta per conquistarlo, ed è quello che farò. Fatti da
parte, terrestre, e forse ti lascerò in vita!
Yamcho non poteva fare a meno di tremare nel vedere gli
occhi di Goku; quegli occhi dietro i quali aveva sempre visto un sorriso in quel
momento erano più freddi del ghiaccio: non c’era altro che crudeltà in quei
pozzi neri.
-
Goku, torna in te! Non mi riconosci? Sono Yamcho, il tuo amico!
Fermati!
-
Terrestre, ti avverto: mi hai infastidito fin troppo con le tue idiozie. I Sayan
non sono famosi per la loro pazienza! Vattene subito, oppure ne pagherai le
conseguenze! Nessuno può infastidire a lungo un Sayan e poi andare in giro a
raccontarlo! Quindi sparisci o combatti; e se decidi di combattere, visto il tuo
livello combattivo, preparati a morire!
Yamcho dovette usare ogni briciola di coraggio che gli
restava per non fuggire; la verità era che in Goku riconosceva qualcosa che
aveva già sentito. Infatti, gli sembrava di sentire parlare Vegeta la prima
volta che era arrivato sulla terra.
-
Maledizione, Goku! Riprenditi! Cosa diavolo ti è successo? Torna in te, ti
prego!
- E
va bene, insulso terrestre! L’hai voluto tu!- urlò Goku, e tese il braccio
destro verso Yamcho.
Il
guerriero terrestre fu pronto di riflessi, e scansò l’onda di energia che il
Sayan gli scagliò contro.
Non
che questo significasse qualcosa: Yamcho sapeva anche troppo bene quanto la
potenza di Goku fosse superiore alla sua, e sapeva che aveva lanciato quel colpo
quasi per gioco, come un gatto che gioca con il topo.
Nonostante conoscesse bene la sua inferiorità, il
guerriero terrestre decise di tentare di combattere: era cosciente di non avere
speranze, ma se Goku era impazzito non poteva lasciare che distruggesse Satan
City senza almeno tentare di fermarlo. Raccolse perciò al massimo la sua forza e
si lanciò urlando contro il Sayan.
Il
suo primo colpo andò a segno: il suo pugno si schiantò sul volto di Goku, che
piegò la testa di lato, seguito da una violentissima ginocchiata all’addome che
lo fece piegare in due. Subito dopo Yamcho concentrò tutta la propria energia
per il suo colpo più forte:- Zanna di Lupo!
E
si lanciò contro Goku, assestandoli una serie fulminea di pugni e calci; dopo
pochi secondi però, accorgendosi che il Sayan non faceva una piega, il guerriero
terrestre volò indietro di alcuni metri e, pur stupito dalla mancanza di
reazione di Goku, congiunse le mani portandole a fianco del suo corpo, e iniziò
a pronunciare la formula che l’amico che ora aveva davanti come avversario tante
volte aveva usato per salvare la terra:- On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!- e portò di
colpo le braccia davanti al proprio corpo.
Una
sfera di energia azzurra eruppe dalle sue mani e volò a tutta velocità verso
Goku.
Fu
un lampo: il Sayan esplose in un urlo sovrumano, ed una splendente luce dorata
lo avvolse.
Yamcho non poté fare altro che spostarsi dalla
traiettoria della sua stessa Onda Energetica, respinta dalla sola aura di Goku,
mentre l’aria vibrava della Potenza del Super Sayan.
In
quell’istante Yamcho capì che era finita; prima che Goku, che ora avevai capelli
dorati e ritti sopra la testa, scomparisse nell’aria e ricomparisse a pochi
centimetri dalla sua faccia; prima che il pugno del Super Sayan piombasse contro
il suo stomaco, facendogli mancare il respiro; prima che con un solo calcio lo
scagliasse contro un grattacielo, facendolo incastrare nella parete di
cemento.
Non
si era neppure mosso che già Goku gli era addosso, con una sfera di energia già
formata nella mano. Yamcho non ebbe il tempo di spostarsi, né di parlare;
neppure un istante per pregare gli Dei; sentì solo quello che aveva sempre
considerato un amico dire sadicamente:- Inchinati alla potenza dei Sayan,
omuncolo!- prima che la sfera di energia trapassasse il suo corpo come burro,
per poi sfondare la parete del grattacielo ed uscire dalla parte
opposta.
Mentre dalla terribile ferita il sangue usciva a fiumi
assieme alla sua vita, Yamcho, la cui vista già era annebbiata dalla morte, ebbe
la forza di chiedere:- P…perché, Goku? Per…ché?
Ma
non ottenne risposta. Un attimo dopo ogni luce lasciò i suoi occhi, ed il corpo
del guerriero, ormai senza vita, si abbatté al suolo.
Ecco postato il quinto capitolo. E ora, che i fan di
Goku mi massacrino pure per ciò che gli ho fatto fare. Dopo questa partenza
lampo, ora dovrò rallentare un po’ negli aggiornamenti, ma continuò a sbrigarmi
il più possibile.
Per
Roby_chan: grazie dei
complimenti! Finirò per credere di essere un vero
scrittore!
Comunque questo è solo l’inizio! Il peggio deve ancora
venire…
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Capitolo 6 *** DOPPIA PERSONALITA' ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO SEI:
DOPPIA PERSONALITA’
Goku si
svegliò. Ci mise parecchi secondi prima di capire se era davvero sveglio. E
anche quando lo capì la confusione nella sua testa non fece che aumentare.
Intorno a lui infatti non c’era la sua camera, ma solo oscurità. Oscurità
assoluta. Era avvolto da aria nera, che sembrava procedere all’infinito. Il
Sayan si alzò in piedi, senza riuscire a capire cosa diavolo gli stesse
accadendo.
- Dove…dove
sono?- chiese ad alta voce, ma era una domanda che faceva praticamente a se
stesso.
- Dove sei?
Beh, questa è una domanda piuttosto difficile!
A Goku si
rizzarono i capelli sulla nuca: quella voce…
Si voltò di
scatto: alle sue spalle era comparso, come dal nulla, un altro Sayan. Aveva
riconosciuto la sua razza dall’armatura che indossava. La cosa che però fece
pensare a Goku di essere pronto per il manicomio fu la sua faccia. Non che
avesse qualcosa di strano. Semplicemente perché l’aveva già vista, e molte
volte...ogni mattina, guardandosi allo specchio.
Quel Sayan era
la sua copia esatta.
- Chi…chi
diavolo sei?- chiese Goku, quasi balbettando.
- Ecco
un’altra domanda difficile.- rispose l’altro Sayan,- Beh, per quanto possa
sembrarti strano, ti dirò che io sono te! Se proprio vuoi darmi un nome, puoi
chiamarmi Kaaroth.
- Ka…Kaaroth?-
balbettò Goku, sempre più confuso,- Ma si può sapere cosa sta
succedendo?
- Cercherò di
spiegartelo, anche se accettarlo per te non sarà facile; anche se ti parrà
impossibile, ora siamo in un luogo che conosci benissimo: la tua
mente!
Goku rimase
piantato come una statua di sale: continuava a dirsi che tutto ciò non stava
succedendo davvero.
- Tu non sei
Goku, o almeno non lo sei del tutto, come non lo sono neanche io; io sono una
parte della mente di Goku, la sua parte primordiale, quella legata al suo
istinto; praticamente, io sono il suo “io Sayan”. D’altra parte, tu sei la sua
parte razionale, il suo “io terrestre”. Noi in realtà non esistiamo, siamo solo
parti della sua mente.
A Goku
sembrava che il suo cervello stesse per mettersi a fumare: tutto ciò gli pareva
a dir poco impossibile.
- Normalmente-
continuò Kaaroth,- la tua parte terrestre è immensamente più forte della tua
parte Sayan, anche se tu in teoria dovresti appartenere al pianeta Vegeta, non
alla Terra. La botta in testa che hai preso da piccolo mi ha come bloccato, mi
ha relegato in una parte della tua mente, dalla quale solo raramente sono
riuscito ad uscire. Ieri però mi sono sentito improvvisamente forte, come non mi
sentivo da quasi cinquant’anni; all’improvviso ho avuto via libera per ogni
parte della tua mente, e sono riuscito a prendere il controllo del corpo che
avrebbe dovuto essere mio.
- I…io non ho
capito nulla.- balbettò Goku sempre più confuso.
- Vedo che
nella mia parte di cervello era concentrata anche buona parte dell’intelligenza!
In poche parole, ora a comandare il tuo – anzi, il nostro corpo - non c’è più
Goku, ma Kaaroth! Il terrestre acquisito è tornato ad essere un vero
Sayan!
Goku a quel
punto capì, ma avrebbe preferito non averlo fatto. Tutto ciò era folle, ma ne
aveva viste molte, di cose impossibili.
- Ma…ma
allora…
- Allora
qualcosa è cambiato nella “nostra” vita. Ho già operato qualche piccolo
cambiamento nelle tue “relazioni sociali”. Voltati e dimmi se ti
piacciono!
Goku si girò:
nel nulla di quel luogo che il suo alter-ego gli aveva detto essere la sua mente
era comparsa un’immagine, nitida come quella di un cinema. Era una città, che
Goku riconobbe subito essere Satan City; era ridotta ad un cumulo di macerie.
- No…non può
essere…
- Invece si.
Il buon Goku è tornato ad essere il crudele Kaaroth, ed ha finalmente cominciato
a comportarsi da vero Sayan!
Goku non
poteva credere a ciò che vedeva; ma le cose peggiorarono di molto quando vide, a
terra, tra gli altri cadaveri, sotto al suo corpo che continuava a far saltare
in aria edifici su edifici, quello di un uomo che conosceva molto
bene…
- Yamcho,
noooo!
- Cos’è, lo
conoscevi?- disse Kaaroth ridacchiando,- Spiacente, si è messo in
mezzo.
- Non è
possibile…
- Oh, si che
lo è! Anzi, mi sa che tra poco dovrai assistere a qualcos’altro. Garda un po’ lì
davanti! Quei due mi sembrano piuttosto curiosi, e sarà divertente andare a
vedere il perché!
Goku alzò gli
occhi di colpo e fissò l’immagine: dieto le macerie di un grattacielo riconobbe
altri due volti che conosceva bene: Mister Satan e Mister
Bu.
Ed
ecco a voi il sesto capitolo! Scusatemi se è venuto meno bene dei precedenti, ma
avevo bisogno di questo intermezzo per il seguito. Dal prossimo capitolo tornerà
l’azione!
Per Roby_chan:
ti dirò una cosa sola: Kaaroth ha appena cominciato a comportarsi da
Sayan!
Per
miky_stardust: fai bene, perché, come ho
già detto, passerà dei brutti momenti in questa fiction!
Ciao a tutti!
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Capitolo 7 *** UN ALTRO MASSACRO ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
SETTIMO: UN ALTRO MASSACRO
Mister Satan in quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa
per non essere il campione mondiale di arti marziali. Già diverse volte aveva
dovuto affrontare nemici esageratamente più forti di lui, e se l’era sempre
cavata grazie all’aiuto di Goku e dei suoi, anche se non l’aveva mai ammesso.
Così anche quel giorno, quando gli avevano chiesto di intervenire perché un
pazzo stava distruggendo Satan City, era andato a controllare, portandosi dietro
Mister Bu come guardia del corpo, convinto che se il pericolo non era eccessivo
sarebbe bastato il demone, e se invece era troppo per lui, Goku sarebbe arrivato
presto. Il momento in cui vide che Goku era il pazzo che stava demolendo la
città fu probabilmente il peggiore della sua vita.
-
Bu, dimmi che quello che vedo non è vero.- chiese
depresso.
-
Io vedo la stessa cosa, ma non ci credo.
- E
adesso cosa facciamo?- chiese Satan. Nella sua vita era diventato un vero
esperto nello svicolare da situazioni pericolose, ma quello era probabilmente il
solo caso che non aveva mai previsto: il più grande eroe della Terra era appena
diventato il suo più grande nemico.
-
Satan, sai bene che io non posso battermi contro Goku. E’ molto più forte di
me.
- E
allora filiamocela subito! Dobbiamo andare ad avvertire i suoi compagni di
quello che sta succedendo! Sono i soli che forse possono fare
qualcosa…
-
Uscite da lì! Vi ho visto!
Mister Satan rimase come paralizzato, mentre Majin Bu
alzò gli occhi: Goku, ancora trasformato in Super Sayan, li fissava con in
faccia un sorriso crudele.
-
Altri due terrestri stanchi di vivere! Ma allora è un vizio! Spero che siate un
divertimento migliore di quell’incapace!- e indicò il corpo straziato di
Yamcho.
Satan iniziò a tremare come una foglia, ma il grasso
demone rosa non si fece prendere dal panico: sapeva di non potersi battere alla
pari contro Goku, ma sperava di poterlo far ragionare. O, al limite, di poter
terminare in pareggio.
-
Resta qui e riparati.- disse freddamente a Mister Satan, e si alzò in volo,
dirigendosi verso il Sayan.
-
Tu non mi sembri un normale terrestre.- disse Goku, quando il demone arrivò alla
sua stessa altezza.
- E
tu non mi sembri il normale Goku.- rispose Mister Bu.
-
Perché vi ostinate tutti a chiamarmi con quell’insulso nome terrestre? Io mi
chiamo Kaaroth!
-
Cosa ti è successo, Goku?- insistette Majin Bu, pur sapendo che, se veramente
Goku era impazzito come sembrava, far arrabbiare un Sayan poteva essere una
pessima idea,- Cosa ti ha ridotto così?
-
Di che stai parlando, strano essere?- chiese Goku, ghignando,- Io mi sento
benissimo, e te lo dimostro subito. Sei più forte di quell’insulso terrestre,
quindi con te mi divertirò un po’ di più! Avrai l’onore di assaggiare tutta la
potenza del popolo Sayan!
E
Goku, dopo aver concentrato la sua aura ed aver portato al massimo il potere
dello stadio di Super Sayan, si lanciò all’attacco.
Majin Bu era pronto: avrebbe preferito evitare di dover
arrivare a quel punto, ma ormai era evidente che Goku, per chissà quale motivo,
era diventato il Sayan che non era mai stato. Si poteva ragionare con Goku, non
con Kaaroth. Se la sola cosa che poteva fare era affrontarlo, non si sarebbe
tirato indietro. In fondo, neppure lui aveva un passato lindo da colpe, e
ricordava ancora qualcosa dei giorni in cui era stato il terrore dell’intera
galassia.
Il
primo pugno di Goku fu parato dal demone con un braccio, e seguito da
un’immediata risposta: per alcuni secondi Majin Bu cercò di colpire il Sayan con
una rapidissima serie di pugni e calci, ma questo li evitò tutti semplicemente
spostandosi, e sempre mantenendo un sadico sorriso sulle
labbra.
In
un lampo la situazione si rovesciò: con una velocità impressionante, Goku fece
passare il suo braccio attraverso la disperata raffica di pugni di Majin Bu,
assestandogli un violentissimo colpo al viso; stordito, il demone non poté nulla
per evitare di essere colpito da una serie di violentissimi pugni al ventre e al
volto, che, nonostante la sua mole e la particolare composizione del suo corpo
che li attenuava molto, lo lasciarono completamente senza fiato. Alla fine Goku,
sempre ghignando, gli urlò:- Già stanco, mostro rosa? Allora vediamo di chiudere
subito la partita!- e lo colpì con un terrificante calcio al viso, mandandolo a
sbattere contro uno degli ultimi grattacieli rimasti in piedi; tutte le vetrate
si infransero, e la parete di cemento si sfondò; per alcuni secondi la figura di
Majin Bu fu avvolta dal polverone sollevato; il demone, dolorante per i colpi
ricevuti, approfittò di quei pochi momenti di sosta per cercare di riprendere
fiato.
Non
appena il polverone si dileguò capì che rimanere fermo era stato un grosso
errore.
Goku era già davanti a lui, con le mani giunte accanto
al suo fianco, che recitava quella formula che in quel momento significava solo
morte:- On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!
Il
demone non ebbe neppure il tempo di muoversi: la sfera di energia lo colpì in
pieno.
Mister Satan sapeva di essere totalmente inutile in
quella situazione, e la sua stessa natura gli suggeriva di filarsela il più
velocemente possibile; ma quando aveva visto Mister Bu iniziare a combattere non
se l’era sentita di fuggire e abbandonarlo lì.
Quando lo
vide venire scagliato contro un grattacielo, e poi venire colpito dall’Onda
Energetica di Goku non poté trattenere un grido:- NOOOO!!!
Non
appena il polverone si dissipò l’effetto del potente colpo del Super Sayan fu
tragicamente evidente: tutta la parte di Majin Bu che si trovava sopra i
pantaloni era scomparsa, polverizzata in una nuvola rosa.
-
Fin troppo facile.- ghignò Goku, e si voltò verso l’ultimo terrestre rimasto in
zona: Mister Satan. Non sarebbe stato certo una sfida, ma ormai che era
lì…
Stava per lanciarsi sul campione di arti marziali, che
era ancora fermo, impietrito dalla paura, quando vide che qualcosa non tornava:
le polveri del demone avevano preso a turbinare,
riunendosi velocemente a mezz’aria e ricomponendo in un attimo il corpo di Majin
Bu.
"Bu!" esclamò il
demone.
Goku concesse a quello spettacolo un
ironico applauso:- Complimenti! Questa non me la aspettavo. Ma sono contento che
il gioco non sia ancora finito!- e si lanciò di nuovo
all’attacco.
Majin Bu parò a stento l’ennesimo pugno
del Sayan, poi lo colpì al ventre con un calcio mandandolo ad urtare contro le
macerie di un palazzo. Non era un colpo dato per ferire il suo avversario: aveva
solo bisogno di riprendere fiato, perché ormai era allo
stremo.
Era ormai quasi mezzora che combattevano,
e il demone non aveva bisogno di una grande intelligenza per capire di stare
perdendo: aveva usato sul Super Sayan tutti i suoi colpi migliori, inclusa una
modifica dell’“Attacco Genocida”,usato dalla sua parte malvagia per sterminare
tutta la popolazione della terra, concentrato in un solo punto. Aveva scaricato
contro Goku tutta la sua forza. Tutto inutilmente. Il Super Sayan non aveva
fatto una piega, e la cosa peggiore era che per parare i suoi attacchi e
controbattere sembrava stare usando solo una minima parte della propria potenza.
Stava giocando con lui come il gatto con il topo. Per un po’ aveva sperato che
Vegeta, o Gohan, o uno qualunque degli altri guerrieri sarebbe giunto in suo
aiuto, ma poi aveva capito che non era possibile per un motivo semplicissimo:
loro non avvertivano alcuna aura minacciosa, sentivano solo la sua e quella di
Goku. Per quanto ne sapevano, potevano starsi entrambi allenando. Nessuno
sarebbe venuto a salvarlo.
- Allora, amico, ti sei sfogato? Non ne
hai ancora abbastanza oppure possiamo concludere la questione?- chiese
ironicamente il Sayan.
La mente del demone lavorava febbrilmente
alla ricerca di una soluzione, di una qualsiasi idea per salvare la situazione,
e alla fine gli venne: era l’unica arma che non aveva usato, e l’unica che non
avrebbe voluto usare, soprattutto contro Goku, che era arrivato a considerare un
amico, ma non c’era altra possibilità.
Quindi alzò gli occhi verso il Sayan, che
in quel momento si trovava una ventina di metri più in alto di lui, e gli
disse:- Non avrei voluto farlo, ma non mi lasci altra scelta. Addio,
Goku.
Nello stesso istante la piccola proboscide
che pendeva dietro la sua testa aveva iniziato a muoversi, e la sua punta
risplendeva di una luce violacea; all’improvviso si alzò, e puntò decisamente
contro il Sayan, lasciando partire un raggio di energia viola:- Diventa un
cioccolatino!- urlò Majin Bu.
Goku non si fece cogliere impreparato
dalla mossa disperata del demone: concentrò in pochi istanti la sua energia,
mentre intorno alla sua figura si levava un alone dorato attraversato da
scariche elettriche; poi, con un urlo quasi inumano, lasciò che la sua potenza
erompesse dal suo corpo; i suoi capelli risplendettero ancora di più di energia
dorata e furono sparati ancora di più verso il cielo, mentre il colpo di Majin
Bu veniva deviato dalla sola aura del Super Sayan di secondo
livello.
Proprio verso Mister
Satan.
- Sataaaan! Spostati!- gli urlò Mister Bu,
ma era inutile: paralizzato dal terrore, il campione di arti marziali non si
mosse.
Un istante prima che il raggio viola lo
colpisse accadde un miracolo, ci fu un’esplosione, e il raggio viola fu bloccato
a mezz’aria da un altro colpo energetico.
Stupito quasi più dello stesso Satan,
Majin Bu alzò gli occhi: era stato Goku; aveva ancora teso il braccio da cui era
partita la sfera di energia che aveva salvato Mister Satan; il suo volto non
sembrava lo stesso di prima: anziché sadico, sembrava
confuso.
Goku si ritrovò a terra, con il viso
dolorante, e capì che il suo tentativo era già fallito. Era rimasto immobile per
quasi mezzora, troppo duramente colpito da quello che vedeva nelle immagini
proiettate nella sua mente, a guardare il suo corpo che prendeva inesorabilmente
il sopravvento su Majin Bu. Poi però, quando aveva visto il colpo di Majin Bu
venire deviato e piombare verso Mister Satan, non era più riuscito a
trattenersi, e si era gettato contro Kaaroth. Il suo corpo aveva reagito a
quell’attimo di conflitto, ma era stato solo un attimo: infatti il suo alter ego
lo aveva colpito con un paio di pugni violentissimi e scagliato a terra, e in
quel momento gli teneva un braccio bloccato dietro la
schiena.
- Giacché ti trovi in questa scomoda
posizione, permettimi di spiegarti alcune cose.- disse ridacchiando Kaaroth,-
Primo, noi in realtà non esistiamo come entità fisiche; siamo solo proiezioni
della “nostra” mente, quindi non puoi uccidermi. Secondo, poiché siamo in fondo
le entità stesse delle due personalità del “nostro” essere possiamo sentire
dolore entrambi, ma poiché io in questo momento sono estremamente più forte di
te, per motivi che ancora mi sfuggono, ti sconsiglio di provare di nuovo a fare
una mossa tanto stupida, o potresti farti molto male. Terzo, il tuo eroico
tentativo è servito a ben poco. Guarda l’immagine!
Goku alzò la testa e guardò, e subito capì
che sarebbe stato meglio non vedere.
Majin Bu non poté fare nulla per impedire
quello che accadde in quei pochi secondi: vide il volto di Goku deformarsi di
nuovo in un sorriso sadico, lo vide fissare Mister Satan con occhi divertiti, e
lo vide lanciarsi sul campione di arti marziali a tutta
velocità.
Mister Satan non ebbe neppure il tempo di
gridare; neppure il tempo di pensare che alla fine quel titolo che tante volte
aveva sbandierato lo aveva portato alla morte; neppure il tempo di pensare, in
realtà: vide solo il pugno di Goku scomparire nel suo ventre, e pochi istanti
dopo smise di vedere.
Majin Bu vide tutto come al rallentatore:
vide il braccio del Super Sayan infilarsi nel ventre di Mister Satan ed uscire
dalla sua schiena in un’esplosione di sangue, e vide il corpo senza vita
dell’uomo che era stato il suo migliore amico accasciarsi sulla spalla del suo
avversario.
- MALEDETTO!!!- urlò con tutta la propria
furia, e si gettò in picchiata verso il Sayan.
Goku reagì mantenendo la calma, ma in
fretta: scaricò a terra senza tanti complimenti il cadavere di Mister Satan,
tese il braccio destro verso il demone e caricò nella mano una grossa sfera di
energia dorata dicendo:- Questo gioco mi ha stancato. Addio, mostro
rosa!
Non poté fare nulla per evitare il colpo:
Mister Bu fu investito in pieno dalla palla di energia, e subito sentì il suo
corpo disfarsi; non sentiva neanche molto dolore; solo la consapevolezza che
questa volta non sarebbe più tornato, e di dover affrontare una cosa che mai
avrebbe creduto di dover conoscere: la morte. Appena prima che la sua testa
fosse polverizzata, riuscì ancora un’ultima volta a chiedersi che cosa potesse
aver trasformato il più grande eroe della galassia in un
assassino.
- Noooo!!!- urlò Goku, ancora costretto a
terra da Kaaroth; la morte terribile di Mister Satan e Majin Bu lo aveva
sconvolto.
- Risparmiati le grida.- ghignò Kaaroth,-
In fondo ho appena iniziato a divertirmi!
Ecco a voi anche il settimo capitolo.
Spero che nessuno stia già costruendo la forca per impiccarmi, perché la
battaglia è appena iniziata.
Per
miky_stardust: ben presto inizierà la vera battaglia, e ovviamente Vegeta avrà
la parte del leone.
A
presto!
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Capitolo 8 *** "NON PUò ESSERE VERO!" ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
OTTAVO: “NON PUO’ ESSERE VERO!”
Quella mattina Bulma si era svegliata presto, molto
prima del marito e del figlio, che si erano allenati fino a notte fonda e
probabilmente non avrebbero aperto occhio prima delle undici; benché i suoi
Sayan avessero un tale appetito da mangiarsi qualsiasi cosa commestibile
arrivasse loro a tiro, ogni tanto la donna dai capelli blu si divertiva a far
trovare loro qualche bella sorpresa. Quella mattina aveva deciso di stupirli
facendo trovare loro sul tavolo della colazione delle ciambelle al forno fatte
in casa. Mantenere tre componenti della razza più famelica dell’universo
equivaleva più o meno a nutrire gli animali di un intero zoo, ma Bulma, grazie
alla Capsule Corporation, se lo poteva decisamente
permettere.
Stava già preparando la terza infornata guardando un
telefilm alla televisione quando squillò il telefono; Bulma abbassò al minimo il
volume ed alzò la cornetta:- Pronto? Casa Brief.
-
Bulma? Sono Chichi…
-
Oh, ciao Chichi! E’ un sacco di tempo che non ti fai vedere! Come stai?- chiese
Bulma con voce il più possibile allegra. In realtà il tono di voce di Chichi non
faceva presagire buone notizie
-
Non troppo; senti, hai per caso visto Goku? E’ per caso venuto da voi?- chiese
Chichi, con voce supplichevole, come se sperasse con ogni fibra del suo essere
che Bulma rispondesse di si.
Ma
la donna dai capelli blu non poteva dare una simile risposta:- No mi dispiace,
Chichi. Non vedo Goku da ieri pomeriggio…ma cosa è
successo?
-
Vorrei tanto saperlo…stamattina non era a letto, e non sono riuscita a trovare
quell’irresponsabile da nessuna parte. Poi Goten, quando si è svegliato, ha
detto di aver avvertito l’aura di Goku trasformato in Super Sayan. Appena lo
trovo io lo strozzo! Non si abbandona così la propria
famiglia!
Bulma sapeva che, anche se fingeva di essere solo
arrabbiata, Chichi era molto preoccupata:- Stai tranquilla, Chichi!
Probabilmente si starà solo allenando, sai come sono fatti questi Sayan. Non c’è
niente di cui preoccup…
Bulma non riuscì a finire la frase: gli era caduto lo sguardo sulla
televisione, ed aveva improvvisamente capito perché Goku era sparito da casa e
perché si era trasformato in Super Sayan.
-
Scusa…Chichi…ma devo andare…mi stanno bruciando le ciambelle…ciao.- balbettò, al
colmo dello stupore, e attaccò il telefono senza aspettare una
risposta.
Era
in corso un’edizione speciale del telegiornale, e la didascalia diceva: “In
diretta da Satan City”.
Ma
la telecamera inquadrava soltanto un cumulo di macerie costellato di
cadaveri.
-
VEGETA!!! TRUNKS!!! SVEGLIATEVI, PRESTO!!!- urlò la donna.
Meno di cinque minuti dopo padre e figlio erano già in
volo verso Satan City; Bulma aveva detto che avrebbe pensato lei a chiamare a
raccolta tutti gli altri, ma nel frattempo tentare di trattenere Vegeta sarebbe
stata un’impresa impossibile, e nulla avrebbe potuto impedire a Trunks di
aiutare suo padre.
Entrambi avevano in mente gli stessi dubbi: perché non
avvertivano alcuna aura sconosciuta da nessuna parte? E se Goku era veramente
intervenuto per affrontare questo nemico sconosciuto, perché non riuscivano più
a sentire neppure la sua aura? Certo, sapevano che poteva azzerarla, ma perché
avrebbe dovuto farlo? Era possibile che fosse già stato
sconfitto?
Ma,
mentre per Trunks tutti questi dubbi erano fonte di una certa inquietudine,
Vegeta era quasi euforico: erano già troppi anni che non aveva occasione di
combattere seriamente, ed un po’ di azione era a dir poco ben accetta. Era
capitato molte volte che Kaaroth riuscisse dove lui aveva precedentemente
fallito; magari in quel caso sarebbe accaduto il
contrario.
Lo
spettacolo che si presentò davanti ai due Sayan era a dir poco desolante: Satan
City era ridotta ad un cumulo di macerie; ovunque c’erano cadaveri e feriti, e
le squadre di soccorso si stavano prodigando per salvare più gente possibile.
Dell’autore di quel massacro nessuna traccia.
Mentre si aggiravano tra i resti della metropoli Vegeta
attirò l’attenzione del figlio su un cadavere in particolare:- Guarda
lì.
Era
Yamcho, con il corpo praticamente aperto in due, probabilmente da una sfera di
energia.
-
Povero Yamcho.- mormorò Trunks, dispiaciuto per la morte dell’amico,- Deve aver
tentato di affrontare l’autore di tutto ciò.
-
Stupido terrestre.- disse sprezzante Vegeta,- E’ sempre stato un pessimo
combattente.
Trunks stava per ribattere a quella frase crudele del
padre, quando vide, in uno dei cadaveri, un altro volto
conosciuto.
-
Mister Satan.- mormorò inginocchiandosi accanto al corpo del campione di arti
marziali,- Questo allora vuol dire…
-
Già.- rispose Vegeta, che aveva già capito cosa intendesse il figlio,- Non sento
l’aura di Majin Bu da nessuna parte.
-
Allora questo nemico, chiunque sia, deve essere molto potente per aver distrutto
così facilmente Majin Bu.
-
A…a…aiuto!
I
due Sayan si guardarono subito in giro, guardinghi, alla ricerca della fonte di
quella voce.
Alla fine Trunks lo vide: un uomo, quasi seppellito da
un cumulo di macerie, tendeva debolmente un braccio verso i due
Sayan.
Subito il ragazzo dai capelli azzurri accorse e liberò
l’uomo intrappolato:- Come si sente?
-
Io…io credo di stare bene.- balbettò il ferito, che, a parte diverse
escoriazioni, sembrava in condizioni discrete.
-
Cosa è successo qui?- chiese brutalmente Vegeta, con una voce che sapeva di
ordine.
L’uomo, sentendo il tono di voce del Principe dei Sayan,
sembrò rimpicciolirsi:- C…come?
Vegeta, che detestava dover ripetere le proprie parole,
stava già per farsi avanti con i pugni alzati, quando Trunks, vedendo il terrore
assoluto dell’uomo, lo tenne indietro con un braccio e disse gentilmente
all’uomo:- Amico, cosa è successo? Hai visto cosa è successo? Chi è stato a fare
tutto questo?
L’uomo rimase in silenzio per qualche secondo, poi
mormorò:- E’ stato un incubo…un vero incubo. Era un uomo solo, ma era…era un
demonio. Non so chi fosse, ma volava! E doveva avere qualche arma terribile,
perché lanciava raggi più potenti di un laser, che esplodevano appena toccavano
qualcosa.
-
Puoi descriverlo? Che aspetto aveva?- chiese ancora
Trunks.
-
Io l’ho visto solo da lontano…per fortuna, vista la fine che ha fatto quel
disgraziato che l’ha affrontato.- e indicò il corpo di Yamcho,- Ma ho visto che
aveva i capelli neri e ritti sulla testa, ed era vestito con una tuta
arancione.
L’interesse di Vegeta si risvegliò di colpo: guardò
negli occhi il figlio e vi lesse un enorme stupore; quella descrizione loro la
conoscevano…
-
Ad un certo punto però, mentre combatteva contro quel poveraccio, è successa una
cosa strana;- proseguì l’uomo,- i suoi capelli si sono alzati ancora di più, e
sono diventati biondi! E ho sentito anche un nome, ma non sono sicuro di averlo
capito bene…credo che quel poveretto lo abbia chiamato
Goku.
Fu
come se entrambi i Sayan fossero stati colpiti da un pugno nello stomaco:
persino Vegeta perse la sua solita maschera strafottente, che fu sostituita da
una espressione di puro stupore; dal canto suo Trunks era orripilato: quello che
aveva sentito non poteva essere possibile.
-
E’…è sicuro di quello che ci ha raccontato?
-
Non potrei dimenticare un istante di quei momenti neanche volendo. Comunque c’è
un altro particolare che ricordo: quando quel disgraziato lo ha chiamato Goku
quello si è arrabbiato, ed ha detto che il suo nome era…ha detto un nome strano,
qualcosa che suonava come Karot, o Keroth…
-
Kaaroth.- mormorò Vegeta con voce assente. Trunks non riuscì neppure ad aprire
bocca: si sentiva come un tappo alla gola.
Quella era la prova definitiva: solo loro conoscevano il
vero nome di Goku, quindi quell’uomo doveva averlo per forza sentito. Per quanto
potesse sembrare impossibile, il loro grande amico, l’eroe dell’intera galassia,
aveva distrutto un’intera città, uccidendo migliaia di persone, tra cui tre che
conosceva bene da anni.
La
scena a casa Brief era irreale.
Bulma non aveva perso tempo, ed aveva chiamato subito
Chichi, che era arrivata assieme a Goten, il Genio delle Tartarughe, che era
venuto assieme ad Oscar, Junior, che era al palazzo di Dende, Crilin, che era
venuto con la moglie e la figlia Marron, e Gohan, che aveva portato con se Videl
e Pan. Non aveva trovato Yamcho, ma Puar gli aveva lasciato un messaggio prima
di uscire, ed erano tutti convinti che sarebbe arrivato presto. Aveva avuto
invece un colpo di fortuna, perché a casa di Yamcho c’erano anche Tensing e Rif,
ce erano passati a trovare il vecchio amico ed avevano deciso di aggregarsi al
gruppo. Il ritorno di Trunks e Vegeta aveva colto tutti in attesa in salotto
alla Capsule Corporation, inclusa Bra. Tutti, vedendo le facce dei due Sayan,
presagirono qualcosa di brutto.
Quando Trunks ebbe concluso il racconto, ed ebbe
confermato che era tutto vero, le reazioni furono molto pesanti: Chichi era come
inebetita, e continuava a fissare il pavimento ripetendo: “Non può essere vero…non può essere vero…”; Pan invece era in lacrime, con la testa tra le ginocchia; aveva di
che piangere: uno dei suoi nonni era morto, assassinato dall’altro. Anche Videl
piangeva, tra le braccia di Gohan, e Puar, che alla notizia della morte di
Yamcho era svenuto, era stato portato a letto da Oscar. Tutti gli altri erano
ammutoliti, troppo colpiti da quella terribile rivelazione per spiccicare
parola. Strana era invece la reazione di Vegeta: da quando era entrato non aveva
detto una parola; rimaneva appoggiato al muro con le braccia incrociate sul
petto e fissava il vuoto con occhi vacui.
Il
primo a rompere quel pesantissimo silenzio fu Goten:- Ma cosa può essergli
successo?
Nessuno gli rispose per parecchio, poi Bulma mormorò:-
Quelle siringhe di ieri…quelle che gli ha lanciato quel robot…io non so cosa
fossero, ma dovevano contenere qualcosa che lo ha fatto
impazzire.
-
Per quel che ci ha raccontato quell’uomo, non è esattamente impazzito.- ribatté
Trunks,- E’ come se fosse tornato indietro nel tempo, a prima di ricevere quella
botta in testa da bambino. Ve l’ho raccontato, secondo il testimone ha detto di
chiamarsi Kaaroth. Non so come sia stato possibile, ma Goku ha perso la memoria
di tutta la sua vita di terrestre e ha ritrovato quella dei
Sayan.
-
In poche parole, siamo nei guai, gente;- disse gravemente Tensing,- abbiamo un
Sayan crudele e spietato in giro per la terra, ed è in grado di diventare Super
Sayan di terzo livello! Parliamoci chiaro, quanti di noi possono pensare di
affrontarlo?
-
Io no di sicuro;- disse Junior fissando il pavimento,- forse Goten e Trunks, se
usano la fusione. O magari anche Gohan, o Vegeta…
-
Junior, stai parlando di mio marito!- sbottò Chichi iniziando a piangere,- Del
padre dei miei figli! Pensi davvero di ucciderlo?
-
Guardiamo in faccia la realtà, Chichi;- disse con voce tremante Crilin,- sono
sicuro che non sia colpa sua, ma sta di fatto che ora Goku non esiste più: per
quanto possa sembrarci impossibile, ora noi abbiamo contro Kaaroth il Sayan;
praticamente possiamo considerare di avere contro Radish potenziato di
cinquantamila volte! Dobbiamo mettere da parte i nostri sentimenti personali, e
pensare a quanto può essere pericoloso per la Terra.
-
Ci deve pur essere un’altra soluzione, una che non ci obblighi a combatterlo!-
esclamò il Genio delle Tartarughe.
-
Bulma,- chiese Tensing,- non potresti analizzare il contenuto di quelle siringhe
e studiare un antidoto?
La
donna scosse la testa:- Ci potrebbero volere giorni per identificare quel
liquido, sempre ammesso che sia un composto conosciuto; altrimenti dovrei
studiarlo a fondo, capire la sua struttura, la sua composizione e la sua esatta
funzione, e ci vorrebbe un sacco di tempo; e a quel punto potremmo comunque non
essere in grado di trovare un antidoto.
- E
allora usiamo le Sfere del Drago!- esclamò il Genio,- Evochiamo il Drago Shenron
e chiediamogli di far tornare normale Goku!
Tutti rimasero pensierosi per alcuni secondi, poi Gohan
disse:- Questa non è una cattiva idea…
-
Già, ma dobbiamo pensare anche a cosa fare nel frattempo;- disse Junior,- al
momento Goku deve avere abbassato al minimo la sua aura, quindi non possiamo
trovarlo, almeno finché non la rialzerà. Praticamente, dobbiamo aspettare che
ricominci a uccidere per sapere dove intercettarlo.
-
Una cosa non esclude l’altra.- disse Crilin,- io, Tensing e Rif, che non
possiamo assolutamente affrontare Goku, possiamo andare a prendere le Sfere da
Dende, e nel frattempo voi Sayan starete pronti ad intercettare Goku e ad
impedirgli di fare del male ad altre persone.
Tutti rimasero pensierosi per qualche secondo, poi Goten
disse:- Mi sembra l’idea più ragionevole. Loro tre andranno al palazzo de
Supremo, mentre io, Trunks e Gohan resteremo qui, pronti a contenere papà non
appena si farà vivo. Oh, e ovviamente anche Vegeta sarà dei
nostri…Vegeta?
Tutti si voltarono verso il punto in cui Vegeta si era
messo quando lui e Trunks erano entrati, ma videro solo la
parete.
Vegeta era sparito.
Ecco postato un nuovo capitolo! Poca azione questa
volta, ma state tranquilli, ricominceremo presto.
Per
Roby_chan: non sempre le cose sono come potrebbero sembrare, lo vedrai nel
prossimo capitolo.
A
presto!
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Capitolo 9 *** ISTINTO SAYAN ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
NONO: ISTINTO SAYAN
Dopo essere uscito in silenzio dalla Capsule Corporation
Vegeta aveva spiccato il volo, dirigendosi verso i monti. Non aveva una
destinazione precisa, voleva solo trovare un posto tranquillo dove poter
pensare. Finalmente, giunto su un monte dalla cima quasi piatta, scese a terra e
si sedette su una roccia, con lo sguardo fisso nel vuoto.
La
verità era che ciò che era accaduto lo aveva colpito fin nel profondo
dell’animo: non che fosse impressionato da ciò che Kaaroth aveva fatto, nella
sua vita aveva compiuto massacri ben peggiori di quello. La questione era
un’altra. La verità era che Kaaroth stava facendo esattamente quello che lui gli
aveva ordinato di fare molti anni prima: si stava comportando da vero Sayan.
Cosa che lui, il Principe dei Sayan, non aveva più fatto da molti
anni.
Per
la prima volta da moltissimi anni sentiva risvegliarsi nel suo animo l’istinto
del conquistatore di pianeti che era stato, e quell’antico sentimento gli
faceva provare una sorta di invidia
per il Sayan più giovane, perché stava facendo cose che avrebbe voluto essere
lui a fare.
Vegeta credeva ormai di essersi quasi abituato a vivere
quella tranquilla vita da terrestre, ma non era vero. Vedere quel Kaaroth che
aveva sempre considerato un traditore della sua razza comportarsi da vero Sayan
aveva riaperto in lui ferite che credeva rimarginate da tempo. Così, mentre una
parte del suo cuore, quella occupata da Bulma, Trunks e Bra, quella che ormai
apparteneva alla Terra, gli diceva di cercare Kaaroth e fermarlo, un’altra
parte, quella in cui il pianeta Vegeta risplendeva ancora nitido, gridava a voce
sempre più alta di cercare sì Kaaroth, ma per unirsi a
lui.
-
Pensieroso, principe Vegeta?
Il
Sayan balzò in piedi di scatto e girò la testa: dietro di lui c’era Kaaroth, che
lo fissava sorridendo.
-
Kaaroth…- mormorò, senza sapere come comportarsi. Era come se tutte le domande
che la sua mente si era posta fino a quel momento stessero richiedendo una
risposta.
-
Finalmente qualcuno che mi chiama con il mio vero nome!- rise il Sayan più
giovane. Era una risata molto diversa da quella a cui era abituato il Sayan più
vecchio.
Vegeta non sapeva cosa dire: la confusione più totale
regnava nella sua mente.
-
Perché sei venuto qui?- chiese alla fine.
-
Ho sentito l’energia di un Sayan su questi monti, e mi sono affrettato a venire
a vedere di chi si trattasse.- disse Kaaroth; poi, guardando verso la pianura,
disse:- I miei ricordi sono molto confusi, principe Vegeta; so di essere in
grado di trasformarmi in Super Sayan e di sentire la forza combattiva degli
altri guerrieri, ma non ricordo assolutamente come ho imparato queste cose.
Ricordo di essere stato mandato sulla Terra per conquistarla, ma degli anni
successivi ho solo dei barlumi. Soprattutto, non so come, ma so che il pianeta
Vegeta non esiste più, e che io e lei siamo gli ultimi Sayan
rimasti.
Vegeta rimase in silenzio: quello che Kaaroth stava
dicendo non aveva senso, eppure tutto combaciava: lui aveva perso la sua memoria
di Sayan da bambino, e ora sembrava averla ritrovata, ma qualche barlume di
tutti quegli anni che erano passati era rimasto nella sua
mente.
-
Ci sono anche altre immagini che ricordo: ricordo il cadavere di mio fratello a
terra, ma non come è morto. Ricordo nitidamente una scena in cui io e Freezer ci
battiamo, e so che è morto, ma non so come sia stato ucciso. E soprattutto,
principe, ricordo che sia io che lei abbiamo vissuto su questo pianeta per anni
senza conquistarlo. Perché, principe?
Vegeta ci mise qualche secondo per decidere come
rispondere:- E’ una storia molto lunga da spiegare.
-
Beh, non importa!- esclamò Goku,- Siamo ancora in tempo per rimediare. Venga con
me, principe Vegeta! So che anche in lei è vivo lo spirito di un Sayan. Non so
perché abbiamo vissuto tanto su questo pianeta, ma ora è il momento che le cose
cambino! Io sono sicuro che, nonostante tutto, in qualche parte dell’universo
esistano altri della nostra razza. Prima conquisteremo questo pianeta, poi
andremo a cercarli, e ricostruiremo il nostro popolo! Si unisca a me, principe,
e noi riporteremo in alto il nome del popolo Sayan!
Vegeta rimase immobile, senza sapere cosa fare. In
realtà non si sapeva spiegare perché non riusciva a dirgli semplicemente di si.
In fondo quella era la cosa che aveva sempre desiderato…oppure no? Voleva
davvero tornare alla sua vita di un tempo? Aveva l’occasione di tornare ad
essere il principe dei Sayan, ma voleva davvero farlo?
Vedendo che non rispondeva, il volto di Kaaroth si
indurì di colpo:- Non riesco a ricordare bene, ma so che c’è un motivo per il
quale lei non riesce a dirmi di si. Quindi mi perdoni se ora non parlerò da
suddito, ma da Sayan. Io sono un guerriero, e sono devoto al mio signore, ma
sono ancora più devoto all’onore del mio popolo. Quindi io conquisterò questo
pianeta, che lei sia con me o no! Se sarà al mio fianco ne sarò felice, ma se
non lo sarà…io sento in lei una grande potenza, ma, per quanto questo possa
sembrarmi strano, dato che lei appartiene alla famiglia reale, ne sento ancora
di più in me. Quindi se lei non sarà con me, o peggio, tenterà di impedirmi di
fare ciò che devo, io non potrò che considerarla mio nemico…e agire di
conseguenza!
Vegeta non poté trattenere un tremito: benché Kaaroth
avesse pronunciato quelle parole con un tono rispettoso, la minaccia era
evidente, e il Principe dei Sayan sapeva bene che era perfettamente in grado di
tramutarla in realtà.
Dette quelle ultime parole, Kaaroth si alzò in volo
gridando:- Pensi a ciò che le ho detto, principe!- e si allontanò a tutta
velocità, lasciando Vegeta solo con i suoi dubbi.
Ed
ecco postato il nono capitolo. State tranquilli, dal prossimo capitolo
torneranno l’azione e i combattimenti.
Ringrazio tutti quelli che continuano a commentare
questa storia, e spero che diventino sempre più numerosi! Da parte mia, prometto
che cercherò di continuare ad aggiornare velocemente!
A
presto!
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Capitolo 10 *** LA FINE DI UNA SPERANZA ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
DIECI: LA FINE DI UNA SPERANZA
Crilin volava con tutta la velocità che il suo potere
gli permetteva, quasi lasciandosi dietro Tensing e Rif, come se tutta la sua
vita fosse stata finalizzata ad arrivare il prima possibile al palazzo del
Supremo.
La
sua mente era un abisso di tristezza e di dolore: fin da quando era un ragazzino
Goku era stato il suo più grande amico, il suo punto di riferimento, il suo
primo avversario, quello che aveva sempre cercato di raggiungere; anche quando
era diventato un Super Sayan, ed il suo livello era diventato irraggiungibile
per un semplice essere umano, il loro legame era rimasto saldo. Neppure il suo
matrimonio e la nascita di sua figlia avevano potuto allontanarlo da quello che
considerava come un fratello.
Ed
ora il fatto di averlo come nemico lo sconvolgeva come mai nulla lo aveva fatto.
Non era paura per la sua potenza. Era un sentimento profondo, che gli rodeva
l’anima; non aveva mai provato una cosa del genere, e non avrebbe neppure saputo
spiegarla bene: era come se si sentisse…abbandonato.
Dende non era preoccupato: era letteralmente in preda ad
una crisi nervosa. Fin da quella mattina, quando la sua onniscienza di Supremo
della Terra lo aveva avvertito di ciò che stava succedendo, non era riuscito a
rimanere fermo un minuto, facendo girare la testa a Popo, che lo vedeva
passeggiare di continuo intorno al palazzo. Tutto si sarebbe aspettato di vedere
nella sua vita, ma mai Goku comportarsi da malvagio.
Non
aveva neanche avuto bisogno delle sue facoltà per intuire che i suoi compagni
sarebbero presto venuti a prendere le Sfere del Drago, ed aveva mandato Popo a
raccoglierle all’interno del palazzo; per tre ore aveva camminato tenendo in
mano il sacco che le conteneva, aspettando che qualcuno venisse a
ritirarle.
Finalmente vide tre sagome comparire nel cielo, per poi
avvicinarsi sempre di più, e si accostò al bordo della piattaforma per
accoglierli. Pochi istanti dopo i tre guerrieri terrestri atterrarono di fronte
al Namecciano.
-
Ciao, Dende.- lo salutò Crilin con voce piatta.
- Sapevo
che sareste venuti.- rispose triste il Supremo,- Mi dispiace tanto per il povero
Yamcho.
Una
coltre di silenzio calò sui guerrieri, troppo colpiti dal ricordo dell’amico
caduto per essere in grado di parlare; fu Dende a romperlo:- Avete idea di cosa
sia successo a Goku?
-
Di preciso no;- rispose Tensing,- ma siamo sicuri che non è colpa sua; devono
avergli fatto qualcosa. Comunque siamo certi che le Sfere lo faranno tornare
normale.
-
Ne ero sicuro, e ve le ho già preparate.- disse il namecciano, abbozzando un
sorriso e porgendo loro il sacco.
-
Grazie, Dende. Speriamo che questo risolva tut…
Crilin smise improvvisamente di parlare: alzò al cielo
gli occhi, che avevano assunto un’aria estremamente spaventata, e lanciò
fulminei sguardi da tutte le parti.
-
Cosa ti succede, Crilin?- gli chiese Dende.
Crilin non rispose; disse invece, rivolto agli altri:-
Lo sentite anche voi?
Per
alcuni istanti Tensing e Rif non capirono di che cosa parlasse, poi la sentirono
anche loro: un’aura potentissima si stava avvicinando al palazzo a tutta
velocità.
-
E’ lui!- urlò con voce tremante il guerriero più piccolo,- Sta arrivando! Goku è
qui!
-
Presto, andatevene! Gridò terrorizzato Dende,- Mettete in salvo le
sfere!
Troppo tardi: un istante dopo, con un ghigno
terrificante stampato in faccia, Goku atterrò davanti al palazzo:- Salve! Ho
sentito alcune aure interessanti in questa direzione e sono venuto a vedere se
c’era da divertirsi!
I
tre guerrieri terrestri rimasero impietriti dal terrore, incapaci anche solo di
muoversi; anche Popo, che si era appena affacciato all’ingresso del palazzo,
rimase come congelato; sapeva bene che i tempi in cui poteva facilmente
atterrare Goku erano passati da un pezzo; solo Dende riuscì a spiccicare parola,
e balbettò:- Go…Goku, ma cosa ti è successo? Perché ti comporti così? Cosa ti
hanno fatto?
Goku lo fissò con occhi omicidi:- Ora mi sono veramente
stufato di sentirmi chiamare con quell’insulso nome terrestre! E’ stato l’ultimo
errore della tua vita, muso verde! Addio.- e tese un braccio verso il
namecciano, il cui volto era una maschera di terrore.
-
Noooo! Dendeeee!- urlò Crilin, mentre una sfera di energia si formava nella mano
del Sayan.
-
Colpo del Cannone!
Fu
un lampo: una luce gialla illuminò il palazzo del supremo, e poi risuonò
un’esplosione, mentre una parte del palazzo del supremo saltava in aria in mille
pezzi; Crilin si girò, e vide Tensing, ansimante, che teneva ancora le mani
giunte davanti al viso: con un riflesso fulmineo, aveva colpito il braccio di
Goku con il Cannone Spirituale, deviando il suo colpo.
Più
irritato che ferito dal colpo, che non gli aveva fatto un graffio, Goku si voltò
verso il terrestre con tre occhi:- Questo non avresti dovuto farlo, terrestre.-
e senza aggiungere altro tese l’altro braccio verso Tensing e lasciò partire una
sfera di energia.
Crilin non poté fare nulla per evitare ciò che successe
nei successivi secondi: Tensing, che non ebbe neanche il tempo per scansarsi, fu
trapassato da parte a parte dal colpo del suo antico avversario, e crollò a
terra, in una pozza di sangue, con gli occhi che fissavano il vuoto; Rif,
sconvolto dalla morte dell’amico, proruppe in un urlo disperato:- Nooo!
Tensing!!!- e si lanciò in un disperato quanto suicida attacco contro il Sayan.
Questo non sprecò neppure un colpo energetico per lui: lo afferrò a mezz’aria
per la gola, e ringhiando
-
Sparisci, microbo!- lo colpì con il taglio della mano tra il collo e la spalla.
Si udì un rumore simile a quello di un ramo secco calpestato, e un istante dopo
il corpo del piccolo guerriero si abbatté al suolo, con il collo
spezzato.
Crilin non era ancora riuscito a muoversi: tutta quella
morte che aveva visto in pochi secondi aveva portato il suo stomaco al limite
del vomito.
Ma
Goku non aveva ancora finito: si voltò verso il Supremo, sempre ghignando, e
disse:
-
Dov’ero rimasto? Ah, si: stavo per ucciderti!- e lasciò partire un’altra sfera
di energia.
Dende, in preda al terrore, chiuse gli occhi aspettando
la fine; che però non arrivò: sentì un urlo disperato, un’esplosione, e poi un
tonfo; aprì subito gli occhi e vide davanti a se il corpo straziato di Popo: si
era frapposto tra lui ed il colpo del Sayan, pagando il suo gesto eroico con la
vita.
-
Coraggioso, ma piuttosto stupido.- ridacchiò Goku,- Nonché inutile: ti ha
regalato solo pochi secondi di vita!- e scagliò un’ennesima sfera di energia
contro il namecciano.
Questa volta nessuno si frappose fra lui e la morte:
Dende, investito in pieno dalla sfera di energia, sentì la vita fuggire via da
lui. Con i suoi ultimi pensieri ringraziò gli Dei per ciò che gli avevano dato
durante la sua esistenza, poi il dolore scomparve.
- E
anche questo è sistemato. Così però è troppo facile!- ridacchiò
Goku
-
BASTAAA!!!
Il
Sayan si voltò: l’urlo era partito da Crilin, che aveva lasciato cadere a terra
la sacca con le sfere del drago, ed aveva la faccia contratta in una smorfia di
rabbia; la sua aura stava salendo al massimo.
-
Io non so cosa ti sia successo, Goku, ma non ti perdonerò mai per ciò che hai
fatto! Kakusadan!- e di colpo puntò entrambe le braccia verso l’alto; due raggi
di energia dorata partirono dalle sue mani, descrissero una traiettoria a
parabola, poi si divisero in moltissime sfere di energia e ricaddero contro
Goku, esplodendo.
Un
enorme polverone si levò intorno al Sayan, ma Crilin non si faceva illusioni:
sapeva di non avergli fatto neanche un graffio; aveva comunque mantenuto il
braccio sinistro alzato, ed era già pronto per il secondo attacco; nell’istante
stesso in cui un Goku ghignante apparve dal fumo il terrestre urlò:- Cerchio
Magico!
Sopra il palmo della sua mano si formò un cerchio di
energia dorata; un istante dopo il guerriero lo scagliò contro la figura dell’ex
amico; il Sayan smise immediatamente di sorridere, e con un movimento fulmineo
spostò la testa dalla traiettoria della mortale lama di energia. Il Cerchio
Magico lo colpì di striscio, aprendogli un lungo e profondo taglio nella guancia
sinistra, per poi perdersi all’orizzonte.
Crilin, che per un attimo aveva creduto in una
miracolosa vittoria perse ogni speranza quando sentì l’aura di Goku aumentare
vertiginosamente e lo vide trasformarsi in Super Sayan:- Ora mi hai fatto
arrabbiare sul serio, amico.
Fu
questione di pochi secondi: il Sayan lo colpì con una raffica di pugni che non
riuscì neppure a vedere, poi lo scagliò in aria con un calcio, ed infine,
congiungendo le mani, recitò la fatidica formula:-
On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!
La
sfera di energia azzurra lo colpì in pieno, scagliandolo contro il palazzo del
Supremo.
“E’
finita. Io ho fatto quel che potevo. Addio, 18. Addio,
Marron.”
Questi furono gli ultimi pensieri del coraggioso
terrestre prima che l’Onda Energetica lo facesse schiantare contro la parete del
tempio ed esplodesse.
A
casa Brief la situazione era di preoccupazione assoluta: Vegeta era ancora
irreperibile, Crilin, Tensing e Rif tardavano a tornare, e di Goten e Trunks,
che erano partiti appena avevano sentito l’aura di Goku, non si avevano più
notizie da quasi un’ora. Bulma e Chichi erano già sull’orlo di un attacco
isterico, quando Junior sentì alcune aure conosciute in
avvicinamento.
-
Sono tornati.- disse ad alta voce; tenne però per se il fatto che su sei assenti
ne stessero tornando solo tre.
Un
istante dopo la porta si aprì, e Goten e Trunks entrarono, con volti cupi;
insieme a loro c’era Crilin, con i vestiti strappati e in
lacrime.
Quando i due mezzi Sayan erano arrivati lo scontro era
già finito, e Goku se ne era andato. Avevano trovato i corpi senza vita di
Tensing, Rif, Popo e Dende, ma Crilin, che avevano estratto dalle macerie,
respirava ancora. Lo avevano salvato grazie ai fagioli di Balzar, che il gatto,
quasi in lacrime per quello che stava accadendo sul pianeta, aveva dato loro
quando glielo avevano portato; avevano dovuto sostenere Crilin in volo fino alla
Capsule Corporation, perché era troppo psicologicamente provato per farcela da
solo.
-
Santo cielo, Crilin!- esclamò Bulma vedendolo in quelle condizioni,- Che cosa è
successo? Dove sono gli altri? E le Sfere del Drago?
Crilin ci mise parecchio prima di riuscire a dire
qualcosa in mezzo alle lacrime:- Goku ha ucciso Tensing, Rif, Popo e Dende! Le
Sfere del Drago non ci sono più! Non potremo farlo tornare più normale!- urlò, e
riprese a piangere.
Un
terribile silenzio calò sulla sala: quella era la fine della loro più grande
speranza. Da quel momento, qualunque cosa fosse successa, sarebbe stata la morte
a farla da padrona.
Ed
ecco a voi anche il decimo capitolo, fino ad ora quello più sanguinario di
tutti. Spero solo di non stare esagerando!
Per
Sonsimo: grazie per tutti quei complimenti! Finirò per montarmi la testa.
Comunque secondo me la bontà di Goku non è legata solo alla botta in testa:
l’educazione che gli ha impartito suo nonno ha fatto molto. In questa fiction
lui si comporta solo come un qualsiasi Sayan (vedi Vegeta
all’inizio).
A
presto, e continuate a commentare!
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Capitolo 11 *** FACCIA A FACCIA ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
UNDICI: FACCIA A FACCIA
La
città del sud, come ormai tutto il pianeta, era in stato di emergenza: la
notizia che un pazzo armato come un intero esercito aveva distrutto quella
mattina Satan City ed era ancora vivo e libero da qualche parte si era sparsa
ovunque, e le forze armate avevano assunto il comando. I militari avevano posto
dei grossi presidi in tutte le città, ed avevano ordinato la legge marziale ed
il coprifuoco. Lo stesso comandante dell’esercito si trovava nella città del Sud
a sovrintendere l’organizzazione del presidio, e doveva ammettere di essere
piuttosto soddisfatto: la metropoli era sorvegliata da decine di migliaia di
soldati, dotati di artiglieria, mezzi corazzati e missili terra-aria. Tutti
quegli uomini erano militari di carriera, e sembravano ben decisi a
battersi.
Nonostante tutto però il vecchio generale sapeva che non
sarebbe servito a nulla: lui era un semplice capitano quando, molti anni prima,
un’intera armata aveva tentato di attaccare Cell; nessuno di quegli uomini era
ritornato; quella situazione era molto simile, e non ci sarebbe stato un Mister
Satan a salvare il mondo questa volta, perché il grande campione era morto,
ucciso proprio da quel nuovo, terribile nemico.
L’ufficiale stava attraversando la strada per tornare al
centro di comando, piazzato in un supermercato, quando all’improvviso una luce
azzurra accecante attraversò il cielo, ed il centro di comando esplose in mille
pezzi. Stordito dallo scoppio, il generale alzò gli occhi al cielo, e lo stesso
fecero tutti i soldati che erano vicini a lui: fluttuando in aria vicino ad un
grattacielo, con un braccio ancora teso verso ciò che restava del centro di
comando, un uomo con i capelli neri sparati verso l’alto e una profonda ferita
sulla guancia sinistra che li fissava ghignando.
-
Salve!- ridacchiò sadicamente Goku,- Vi sono mancato?
Il
comandante non perse la testa; afferrò di volata la radio portatile che teneva
attaccata alla cintura e vi urlò dentro:- A tutte le unità! E’ arrivato!
Convergere immediatamente nel settore H75! Presto!
Nel
giro di pochi minuti intere colonne di soldati, cannoni, carri armati e mezzi
lanciamissili arrivarono sul posto, ed iniziarono a prendere di mira Goku con
tutte le armi che avevano.
Il
Sayan li fissava incuriosito:- Non vorrete per caso attaccarmi? Certo che su
questo pianeta la vita è addirittura meno importante che su
Vegeta!
Come in risposta alle sue parole la strada parve
prendere fuoco: tutte le armi dei soldati iniziarono a sparare
contemporaneamente, ed i proiettili filarono verso Goku
fischiando.
L’effetto fu totalmente nullo: le bombe ed i missili
esplosero contro il Sayan senza sortire alcun effetto, mentre i proiettili
rimbalzavano sul suo corpo.
La
sua reazione fu decisamente più letale: dopo aver alzato il braccio destro, Goku
scagliò una raffica di sfere di energia contro i soldati. Fu una strage: i mezzi
corazzati furono sfondati come se fossero stati di carta velina, gli uomini
fatti a pezzi come bestie da macello, le strade ridotte a crateri fumanti; un
intero esercito fu spazzato via in un minuto.
Il
vecchio generale, che si era gettato dietro le macerie di un palazzo colpito da
una delle sfere di energia, si trovò improvvisamente di fronte la figura
ghignante del Sayan.
Con
un gesto disperato estrasse la pistola e sparò: il proiettile colpì la testa di
goku, si accartocciò contro di essa e cadde a terra.
-
Tutto qui?- ridacchiò Goku vedendo lo sguardo terrorizzato del militare,-
Scommetto ch questo è più efficace!- ed alzò il braccio nella direzione del
vecchio soldato, creando nella mano una sfera di energia.
Il
generale seppe con tragica certezza di essere finito, e si coprì gli occhi,
aspettando che il raggio azzurro lanciato da quel macellaio lo
colpisse.
Improvvisamente accadde qualcosa di miracoloso: altre
due sfere di energia spuntarono come dal nulla e piombarono su quella di Goku,
facendola esplodere.
Il
Sayan, sorpreso, si voltò nella direzione da cui era venuto quell’attacco,
lasciando perdere il vecchio militare, che approfittò di quella insperata
occasione per filarsela.
In
volo ad una cinquantina di metri da lui, con le braccia ancora tese, due ragazzi
diciottenni dagli sguardi cupi e dai capelli dorati sparati verso il cielo lo
fissavano.
Goten e Trunks. Ed entrambi erano trasformati in Super
Sayan.
Dopo il massacro operato da Goku al palazzo del supremo,
i guerrieri superstiti avevano convenuto che la sola soluzione ormai era
affrontare il Sayan impazzito e cercare di sconfiggerlo. Il problema era che con
la sparizione di Vegeta restavano soltanto Gohan, Goten e Trunks in grado di
affrontarlo quasi ad armi pari. Junior aveva suggerito che fosse Gohan a tentare
per primo, ma quest’ultimo aveva esitato: non se la sentiva ancora, nonostante
tutto, di affrontare suo padre in uno scontro mortale. Goten era di parere ben
diverso: ciò che aveva visto al Palazzo del Supremo gli aveva messo addosso una
gran voglia di fare qualcosa, perciò lui e Trunks erano partiti a tutta velocità
non appena avevano sentito l’aura di Goku, decisi a mettere la parola fine a
quella storia.
- E
voi chi diavolo siete?- chiese Goku ai due giovani, lievemente
sorpreso.
I
due non risposero, continuando a fissarlo.
-
Se siete in grado di trasformarvi a quel modo dovete per forza essere dei
Sayan.- si rispose da solo Goku,- Però sento in voi un’aura simile a quella dei
terrestri. Dei sanguemisto, allora. Ibridi. Strana cosa. Non era mai accaduto
che dei Sayan si abbassassero fino a generare figli con altre razze. Siete
potenti, però. Decisamente un livello superiore a quello di quei matti che mi
hanno affrontato finora. Beh, visto che in fondo siete della mia stessa razza,
potrei anche chiedervi di unirvi a me, ma da come vi siete comportati dubito che
lo fareste! Perciò forse è meglio non perdere tempo e risolvere subito la
questione; proprio in rispetto alle nostre comuni origini, potrei farvi spirare
in modo rapido e indolore!- ed esplose in una crudele
risata.
Trunks non si scosse molto: benché quella situazione gli
apparisse ancora folle, suo padre gli aveva insegnato molto tempo prima a non
avere paura di niente, e anche se non aveva imparato quella lezione alla
perfezione, per il momento riusciva a mantenere il
controllo.
Goten invece fu colpito profondamente da quelle parole
crudeli; con sguardo supplichevole disse:- Papà, ma cosa ti è successo? Cosa ti
hanno fatto per ridurti così?
Sorpreso, come se non sapesse di cosa il mezzo Sayan
stesse parlando, Goku chiese:- Papà? Ma di cosa stai parlando, ragazzo? Io non
ho figli…- ma non sembrava particolarmente convinto: nella sua memoria
vorticavano strani ricordi, compreso uno di lui che scompigliava con la mano i
capelli di un bimbetto sorridente.
-
Non ti ricordi?- urlò Goten, che sembrava sul punto di piangere,- Sono Goten,
tuo figlio! Torna in te! Non mi riconosci? Ti prego, papà…
Goku si passò una mano trai capelli, cercando di mettere
ordine tra quei ricordi che non gli sembravano neppure suoi; alla fine sbottò:-
Non so come sia stato possibile perché non me lo ricordo bene, ma pare che io
abbia veramente ceduto ad una sporca terrestre! Se tu sei il frutto di quel mio
errore, allora ucciderti è veramente la cosa migliore che possa fare per lavare
una simile vergogna!
Quelle parole colpirono Goten come una pugnalata: il
giovane guerriero abbassò la testa sul petto, e Trunks poté vedere una lacrima
solcargli il viso; un istante dopo, però, quando rialzò la testa, non c’era
traccia di tristezza nei suoi occhi, solo rabbia:- Sai, mi sono sbagliato! Tu
non sei mio padre! In te non resta più nulla di Goku! Ormai sei solo un Sayan
spietato, e noi ti faremo pagare tutto il male che hai fatto! Trunks, sei
pronto?
-
Quando vuoi!- gli rispose l’amico.
Sotto gli occhi sorpresi di Goku i due si
misero in una bizzarra posizione, con le braccia puntate l’uno verso l’altro, e
cominciarono uno strano balletto: "Fu…" rivolsero le braccia all’esterno e
piegarono un ginocchio "…sio…" si avvicinarono sempre di più, fino a toccarsi le
punte delle dita "…ne!". Un’esplosione di luce avvolse entrambi, scuotendo
l’intera città con un’aura di potenza enorme. Il bagliore dorato che si era
levato dai due si spense dopo pochi istanti, rivelando uno strano personaggio,
vestito con ampi pantaloni bianchi e con uno strano gilet, che fissava Goku con
aria beffarda.
Il Sayan sembrava piuttosto sorpreso:- E
tu chi…o cosa saresti?
Gotenks, che era già trasformato in Super
Sayan di secondo livello, sembrò ignorarlo: guardò con aria critica i propri
abiti e disse:- Peccato che questo sia il completo standard. E’ talmente fuori
moda! Un eroe come me dovrebbe potersi vestire un po’
meglio!
Goku si arrabbiò subito:- Ehi, buffone!
Sto parlando con te! Ti ho chiesto chi diavolo sei!
Il Super Sayan nato dalla fusione tra
Goten e Trunks sembrò accorgersi solo in quel momento di lui e gli disse, sempre
beffardo:- Gli amici mi chiamano Gotenks, ma tu puoi chiamarmi “Signor
campione”!
- Non so come tu sia uscito fuori,- ghignò
per tutta risposta Goku, mentre i detriti si alzavano dalla strada e l’aria
iniziava a turbinare intorno a lui,- né so che razza di tecnica abbiano usato
quei due incapaci per evocarti, so solo che, anche se sembri piuttosto forte,
hai un’aria decisamente stupida. Comunque credo che mi divertirò con te.
Qualsiasi cosa quei due abbiano fatto, farò in modo che sia l’ultima della loro
vita!
Un attimo dopo, un’esplosione di luce
dorata attraversò il cielo, frantumando le pareti e aprendo un ampio cratere
nella strada sottostante; quando fu nuovamente possibile vedere il Saiyan,
qualcosa in lui era cambiato. Le sopracciglia erano scomparse e i capelli erano
diventati dorati e molto più lunghi. La sua aura era attraversata da violente
scariche elettriche. Il Super Sayan di terzo livello fissò con occhi crudeli
Gotenks:- Pronto a morire, amico?
- No!!! NO!!! LORO
NO!!!
Goku era rimasto fermo, senza reagire,
troppo duramente colpito dalle immagini orribili che si susseguivano nella sua
mente, mentre Kaaroth alle sue spalle rideva ad ogni nuovo omicidio del “loro”
corpo. Non era riuscito a trovare le energie per reagire neppure quando lo aveva
visto colpire Crilin e distruggere il palazzo del Supremo. Ma quando aveva visto
il suo corpo trasformarsi in Super Sayan di terzo livello e prepararsi a colpire
Goten e Trunks non aveva più resistito, e si era lanciato contro
Kaaroth.
Questo non si fece prendere alla
sprovvista, e con un solo manrovescio lo scagliò al
suolo:
- A cuccia, amico! Loro mi hanno sfidato,
e ne pagheranno le conseguenze! Comunque non mi pare che si siano granché
impressionati. Guarda l’immagine!
Goku, tenendosi una mano sul viso
dolorante, si voltò: intorno a Gotenks si vedevano turbinare scariche di energia
dorata; la strada, molti metri sotto di loro, si stava spaccando, mentre un
vento impetuoso si era levato ed alzava nell’aria un gran polverone. Goku non
poteva sentirlo, ma immaginava che la sua aura stesse aumentando enormemente.
All’improvviso il Super Sayan proruppe in un urlo sovrumano: l’aria tremò, i
grattacieli più vicini, dai quali fortunatamente la gente era già fuggita,
crollarono tutti, mentre il guerriero veniva avvolto da una sovrannaturale luce
dorata; quando questa si diradò, i capelli gli si erano allungati fino alle sue
gambe, e le sue sopracciglia erano scomparse.
- Notevole.- esclamò Kaaroth,- Credo
proprio che assisteremo ad uno spettacolo
interessante.
Dimentico della propria salute, Goku pregò
che la potenza di Gotenks bastasse a fermare quella
strage.
I due Super Sayan di terzo livello si
fissarono negli occhi per qualche secondo, poi Gotenks disse, ridacchiando:- Se
volevi il gioco duro, bello, eccoti accontentato!
- E ne sono più che felice!- rispose Goku,
mentre un ghigno sadico gli deformava il volto,
- Credo che mi divertirò anche più del
previsto!
E senza ulteriori indugi quelli che in
quel momento erano i due guerrieri più forti del pianeta si lanciarono l’uno
contro l’altro.
Anche l’undicesimo capitolo è fatto! Mi
diverto a tagliare nei punti di maggiore suspance! Sono cattivo, vero? Comunque
sarò gentile, e cercherò di mettere il prossimo il prima
possibile!
Ringrazio tutti quelli che mi hanno
commentato, e spero sempre che aumentino ancora!
A prestissimo!
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Capitolo 12 *** SCONTRO TRA TITANI ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
DODICI: SCONTRO FRA TITANI
Il
primo scontro fra i due Super Sayan fu violentissimo, e le due figure furono ben
presto confuse in un vortice di colpi. Gotenks cercò subito di mettere in
difficoltà Goku, ma l’altro Sayan parò la prima raffica di pugni e calci,
reagendo con un singolo pugno, che però centrò violentemente la fusione tra
Goten e Trunks allo stomaco, facendolo piegare in due; un istante dopo Goku lo
colpì alla schiena con entrambe le mani giunte, mandandolo a sbattere contro la
strada. Subito si gettò in picchiata verso l’altro Super Sayan, ma Gotenks si
era già rialzato, e lo intercettò a mezz’aria, colpendolo con un uppercut al
viso, seguito da un calcio violentissimo al fianco, che lo mandò a sbattere
contro un grattacielo; il palazzo si accartocciò su se stesso, ma Goku non lo
seguì: quando il polverone si dissolse il Super Sayan era in volo sopra le
macerie, che fissava Gotenks con sguardo compiaciuto.
- I
miei complimenti!- gli disse applaudendo ironicamente,- Avevo ragione a dire che
mi sarei divertito. Ora però è il momento di fare sul serio!- e si gettò di
nuovo a tutta velocità contro l’altro guerriero.
Investito da una raffica di attacchi fulminei, Gotenks
fu costretto ad indietreggiare e a tentare semplicemente di schivare e parare i
rabbiosi pugni e calci dell’altro Sayan, ma non poté fare a meno di essere
ripetutamente colpito. Sebbene in difficoltà, riuscì ugualmente a rompere
l’attacco di Goku con un rabbioso uppercut al mento, poi, dopo essere volato
indietro di qualche metro, formò una sfera di energia dorata in ciascuna mano ed
urlò:
-
Prendi questo!
I
due colpi energetici partirono dalle sue mani, descrissero due parabole e
colpirono Goku ai fianchi, esplodendo.
Mentre il suo avversario era nascosto da una nube di
fumo Gotenks iniziò a complimentarsi con se stesso, ridacchiando e attribuendosi
una serie di mirabolanti qualità. Il sorriso però gli si spense sulle labbra
quando Goku schizzò fuori dalla nube di fumo e gli piombò addosso, quasi
sfondandogli il ventre con un pugno; prima ancora di poter riprendere fiato il
guerriero frutto della fusione tra Goten e Trunks fu investito da una serie
lunghissima di pugni e calci, che lo lasciarono piuttosto malconcio. Alla fine
Goku lo colpì con un devastante montante al mento, scagliandolo in aria, per poi
precederlo e colpirlo ancora con un calcio che lo spedì a tutta velocità verso
terra. Infine, congiunte le mani al suo fianco, iniziò a recitare la formula di
quello che già poteva essere l’attacco decisivo:
-
On…da...E…ner…ge…ti…ca!
Una
sfera di energia azzurra partì dalle mani del Super Sayan vestito di arancione,
centrando in pieno Gotenks e scagliandolo al suolo con ancora più violenza prima
di esplodere.
Sembrò essersi scatenato un terremoto: la terra si
spaccò, diversi grattacieli e palazzi crollarono, e nella strada si aprì un
enorme cratere, sul quale ricaddero tonnellate di macerie, seppellendo
Gotenks.
Il
silenzio calò sul campo di battaglia; Goku sembrava già essere vincitore, eppure
era rimasto trasformato in Super Sayan di terzo livello e continuava a fissare
il punto in cui il suo avversario si era schiantato sotto la spinta dell’Onda
Energetica.
-
Andiamo, vieni fuori!- urlò con voce divertita al cumulo di macerie,- Lo so che
sei ancora vivo, buffone! Non ho ancora finito di
divertirmi!
I
resti dei palazzi iniziarono a tremare, ed un istante dopo, sotto la spinta di
un’aura potentissima, i pezzi di muro e di vetro furono scagliati in tutte le
direzioni, mentre Gotenks si rimetteva in piedi. Era piuttosto malandato: i suoi
abiti erano strappati in più punti, ed aveva diverse escoriazioni sulle braccia
e sul volto, ma era ancora trasformato in Super Sayan di terzo livello, e la sua
potenza non sembrava essere diminuita.
-
Non montarti troppo la testa, amico!- urlò con un sorriso beffardo ancora
stampato sul volto,- Fino ad ora mi sono risparmiato, ma potrei decidere di non
farlo più, ed allora per te sarebbe la fine!
Goku esplose in una risata crudele:- Sai, temo di averti
sopravvalutato! Credevo fossi un nemico degno di me, ma ora mi accorgo che sei
solo un incapace con il cervello di una lucertola!
-
Maledetto!- ringhiò Gotenks, offeso,- Ora assaggerai la potenza dell’Attacco del
Super Fantasma Kamikaze!
Poco dopo, un filo di fumo biancastro uscì
dalla bocca del guerriero nato dalla fusione di Goten e Trunks. Il fumo si
condensò rapidamente, prendendo una forma sempre più definita. Quando Gotenks
ebbe finito di espirare, una sua copia quasi perfetta, diversa solo perché le
gambe erano sostituite da una coda gassosa, era comparsa al suo fianco. Goku lo
fissò, profondamente incuriosito, mentre il suo avversario ripeteva la stessa
operazione più volte, fino a trovarsi attorniato da dieci copie di se
stesso.
- Avanti, miei Super Fantasmi!
Sistematelo!- ordinò baldanzoso alle sue copie, che subito volarono ridacchiando
verso il Super Sayan:- Ora dovrai fare i conti con noi!- gridò una di
esse.
- E queste specie di spiritelli dovrebbero
spaventarmi?- ghignò Goku,- Sei più sciocco di quanto credessi!- e, reso incauto
dal dominio che aveva esercitato sul combattimento fino a quel momento, colpì
subito con un pugno il clone più vicino.
E a questo punto comprese tutto, e
maledisse mentalmente l’altro Super Sayan, mentre il fantasma esplodeva nello
stesso istante in cui lui lo toccò con il pugno, seguito a ruota da tutti gli
altri.
Una catena di esplosioni circondò la
figura del Super Sayan, che scomparve in una nube di fumo
nerissimo.
- Fregato!- esultò Gotenks festante,
alzando indice e medio della mano destra in segno di vittoria,- Ci hai provato,
ma non potevi resistere alla potenza del Super Fantasma
Kamikaze!
- No? Sicuro?
L’espressione vittoriosa di Gotenks si
trasformò in puro orrore quando, diradatosi il fumo, Goku ricomparve in
condizioni quasi perfette; i suoi vestiti erano parzialmente strappati, e un
rivolo di sangue gli scendeva lungo la faccia da un taglio sulla fronte, ma
sembrava quasi incolume, ed era ancora al massimo della potenza. Non sorrideva
più.
- Ma bravo! Questa volta sei addirittura
riuscito a farmi sentire dolore. Un bel colpo, ma ora lo pagherai con gli
interessi!- e senza dire altro si scagliò nuovamente contro l’esterrefatto
Gotenks.
Goku non riusciva a staccare gli occhi
dall’immagine neppure per un secondo; se all’inizio la baldanzosa sicurezza di
Gotenks gli aveva fatto sperare che la fusione tra suo figlio e Trunks potesse
veramente risolvere la questione, con il passare del tempo le sue speranze erano
calate fin quasi a zero. Il suo corpo resisteva bene a tutti gli attacchi
dell’altro Super Sayan di terzo livello e contrattaccava con energia, ed intanto
i minuti passavano…
Kaaroth, dal canto suo, si stava
divertendo come un bambino alle giostre:- Che spettacolo! Devo ammettere che
quei due mi stanno sorprendendo: resistono veramente bene! Però non farti
illusioni, amico mio. Anche se dovessimo continuare fino a notte fonda il
“nostro” corpo la spunterà!
Goku non rispose, ma lui sapeva benissimo
che quel combattimento non sarebbe durato fino a notte. Quanto tempo era
passato? Venti, forze venticinque minuti? Ancora poco e la fusione si sarebbe
sciolta. Quei due si dovevano sbrigare a mettere a segno un colpo decisivo, o
entro pochi minuti si sarebbero trovati in guai seri.
Gotenks, per l’ennesima volta, colpì Goku
con un calcio e lo scagliò a terra; sapeva che entro pochi secondi si sarebbe
rialzato, ma aveva bisogno di riprendere fiato e riordinare le idee. La
situazione stava rapidamente volgendo a suo svantaggio: nonostante combattesse
al massimo, Goku resisteva a tutti i suoi colpi e reagiva con una potenza che,
anziché calare, sembrava aumentare; ormai non gli restavano che pochi minuti,
poi la fusione si sarebbe sciolta. Doveva dare un’accelerata, e doveva farlo
subito.
Con tutte le energie che gli restavano
Gotenks si gettò in picchiata contro l’altro Super Sayan e lo tempestò con una
serie rabbiosa di pugni e calci, che però furono in massima parte parati e
restituiti. Dopo uno scambio di colpi durato quasi un minuto Goku colpì l’altro
guerriero con una ginocchiata allo stomaco, seguita da un uppercut al mento che
lo sollevò da terra e da un’Onda Energetica che lo mandò a schiantarsi contro un
grattacielo.
Malridotto, ma ancora intenzionato a
battersi, Gotenks tornò subito all’attacco, aggredendo Goku con una serie di
colpi concatenati tanto fantasiosi quanto inefficaci:- Rolling Thunder Punch! Power Tackle! Miracle Super
Punch! Great Kick Special! Magnum Sundae!
Hyper Plasma Short Cake! Ultra Missile Parfait!
Bloccando l’ultimo attacco, Goku rispose scagliando
Gotenks contro un muro, e spedendogli dietro una sfera di energia che esplose
contro la sua schiena, facendogli rovinare il muro
addosso.
Il
guerriero uscì faticosamente dalle macerie e si rimise in piedi; era in uno
stato pietoso: i suoi abiti erano strappati e sporchi del sangue che gli usciva
da decine di ferite; aveva un occhio quasi chiuso, e sembrava reggersi in piedi
per miracolo. Gotenks non sapeva per quanto sarebbe riuscito a mantenere la
trasformazione in Super Sayan di terzo livello, ma non era quello il problema
principale: ormai gli restavano solo un paio di minuti prima che la fusione si
sciogliesse. Non c’era più tempo per la strategia: doveva giocarsi il tutto per
tutto.
Gotenks spiccò il volo, lasciando Goku a terra e, al
grido di:- Renzoku Shine Shine Missile!- gli scagliò contro una raffica di raggi
di energia; Goku si mise in posizione di difesa e deviò i colpi di colpi diretti
verso di lui con dei rapidi movimenti delle braccia, ma nonostante non stesse
sortendo alcun effetto Gotenks insistette con il suo
attacco.
Goku era stupito: perché diavolo l’avversario continuava
con quei raggi? Non aveva ancora capito che era perfettamente inutile.
Probabilmente aveva esaurito le sue carte…oppure voleva distrarlo da
qualcos’altro. Doveva stare attento.
L’assalto arrivò dall’alto, troppo repentino perché
perfino il Super Sayan di terzo livello potesse evitarlo: diversi anelli di
energia erano comparsi attorno al suo corpo, e si erano stretti bloccandogli le
braccia lungo i fianchi.
Gotenks cessò immediatamente il lancio di sfere di
energia e si avvicinò al suo avversario:
-
Piaciuto il mio Renzoku Super Donut? Ora non puoi più muoverti! E non è
finita!
Velocemente il guerriero espulse dalla bocca un’altra
squadra di cloni, che subito accerchiarono Goku e gli si strinsero
addosso.
-
Attacco del Super Fantasma Kamikaze!- urlò Gotenks, e subito i dieci spettri
esplosero, fondendosi in un’unica, enorme detonazione.
Una
nube di fumo nero si alzò intorno alla figura di Goku, e nel terreno si aprì un
enorme cratere; l’onda d’urto spazzò via qualsiasi cosa si trovasse in un raggio
di un centinaio di metri.
Raggiante ma stremato, Gotenks non aveva neppure
l’energia per complimentarsi con se stesso, e non era più trasformato in Super
Sayan di terzo livello, eppure riusciva ancora a sorridere; stavolta sperava
veramente di essere riuscito a chiudere la partita. Ogni gioia scomparve però
dal suo volto quando dal fumo apparve la figura ancora integra di
Goku.
Il
Sayan era in brutte condizioni: i suoi abiti erano ridotti a brandelli, il suo
corpo era coperto di escoriazioni, e da una ferita all’avambraccio destro il
sangue scorreva fino al polso, ma era ancora trasformato in Super Sayan di
secondo livello, e fissava Gotenks con uno sguardo
compiaciuto.
-
Oh, no!- esclamò depresso quest’ultimo; poi avvertì un tremore nella propria
aura, e vide la propria mano come sdoppiata, ed urlò di nuovo, questa volta con
una punta di panico nella voce:- OH, NO!!!
Ma
non poté fare nulla per evitarlo: il suo corpo fu avvolto da una luce dorata, e
quando si dissolse Goten e Trunks, non più trasformati in Super Sayan, fissavano
Goku terrorizzati.
-Tempo scaduto, ragazzi?- ghignò sadicamente il Super
Sayan, per poi gettarsi selvaggiamente all’attacco.
Il
primo a subire i suoi colpi fu Trunks: colpito da una serie di violentissimi
pugni e calci, il figlio di Vegeta fu sbattuto di faccia sull’asfalto, e rimase
a terra tramortito; Goten, nel disperato tentativo di opporre resistenza, si
trasformò in Super Sayan ed attaccò per primo il padre, ma Goku evitò facilmente
i suoi disperati pugni, e lo colpì con una ginocchiata al ventre, seguita da un
calcio al volto che spedì il ragazzo contro un muro; sfinito, Goten scivolò al
suolo, con i capelli che erano tornati neri. Goku però non aveva ancora finito:
balzò in aria, compì una capriola e piombò sullo stomaco di Goten con un
ginocchio; il ragazzo sputò un grumo di sangue dalla bocca, poi rimase immobile,
quasi privo di sensi, incassando una serie di violentissimi calci all’addome dal
padre, che pareva deciso a finirlo.
Trunks, che si era faticosamente rimesso in piedi, vide
che l’amico era in pericolo e, dopo essersi trasformato a sua volta in Super
Sayan, gridò:- Renzoku Energy Dan!- e scagliò contro Goku una serie di sfere
d’energia, che lo colpirono nella schiena; affatto danneggiato da quell’attacco,
Goku lasciò perdere Goten e si lanciò contro il figlio di Vegeta, colpendolo con
una raffica di pugni e calci, ed infine con una sfera di energia che lo mandò a
schiantarsi, non più trasformato, contro Goten.
Un
istante dopo Goku era già sopra di loro, con una sfera di energia pronta nella
mano:- E’ arrivato il momento di dirci addio, ragazzi!
Stava per lanciare il colpo mortale, quando un’altra
voce risuonò nella città:- Cannone speciale!
Goku si voltò in un lampo e respinse con un braccio un
raggio dai colori dell’arcobaleno, che altrimenti lo avrebbe
trapassato.
Nonostante le ferite, Goten e Trunks riuscirono a
tirarsi in ginocchio, e videro una figura verde avvolta in strani abiti
attaccare Goku. Junior aveva seguito i due Sayan per controllare che tutto
andasse per il verso giusto, giudicando Gotenks abbastanza inaffidabile. Quando
li aveva visti in pericolo, nonostante la propria inferiorità, si era lanciato
contro Goku per salvarli.
Il
Super Sayan parò facilmente i pugni del Namecciano, per poi sbatterlo contro un
muro; subito dopo lo squadrò con uno sguardo sprezzante:- Un altro mostro verde?
Certo che su questo pianeta c’è un sacco di gente decisa a
suicidarsi.
Junior non provò nemmeno a far ragionare Goku: sapeva
che non sarebbe servito. Nell’istante in cui era uscito allo scoperto aveva in
pratica rinunciato alla propria vita, ed ormai la sola cosa che poteva fare a
quel punto era donarla per salvare Goten e Trunks.
Il
Namecciano si voltò verso i due Sayan e urlò:- Andate via. Lui lo trattengo
io!
Goten e Trunks, che si reggevano a stento in piedi, non
volevano abbandonarlo:- Non possiamo lasciarti qui da solo!- ribatté il
primo.
-
Vi ho detto di andare via! Subito!- urlò ancora; poi, con voce più tranquilla,
disse a Goten:
-
Saluta Gohan da parte mia.
I
due amici capirono di non poterlo convincere e, anche se con la morte nel cuore,
si alzarono in volo e si allontanarono dal campo di
battaglia.
-
Dove credete di andare?!- urlò Goku, e fece per inseguirli; Junior si lanciò
allora su di lui e lo colpì con un frioso pugno al viso; il Super Sayan non fece
una piega, ma disse, con voce sadica:- E va bene! Prima mi occuperò di te,
mostro verde!
Goku, esausto
e come svuotato dentro dalle immagini che vedeva, non era riuscito a muoversi
durante il massacro di Trunks e Goten, e non riuscì a farlo nemmeno mentre il
suo corpo distruggeva il povero Junior. Alla fine però, quando vide il suo corpo
stagliarsi su quello del moribondo Namecciano e lo vide finirlo con una sfera di
energia, non riuscì a trattenere le lacrime:- E’
terribile…
- Già, è
veramente terribile.- disse ridacchiando Kaaroth,- Trovo anche io che quella
cicatrice sulla guancia sia orribile, anche se “ci” fa assomigliare a “nostro”
padre!
Era troppo:
Goku balzò in piedi gridando:- TU…SEI…UN MOSTRO!!!- e si lanciò rabbiosamente
contro il suo alter ego.
Lo scontro fu
feroce, ma decisamente breve: pochi secondi dopo Goku era già a terra, e si
teneva una mano sullo stomaco colpito da Kaaroth.
- Calmo,
amico! Di cosa ti lamenti in fondo? Tuo figlio se n’è andato quasi sano e
salvo…per ora!- ed esplose in una risata crudele.
Ed
ecco postato anche il dodicesimo capitolo. Chiedo perdono per aver fatto fuori
anche Junior, ma mi serviva per esigenze di trama. Ringrazio ancora chi continua
a commentare, e spero di continuare ad accontentarvi! A presto!
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Capitolo 13 *** IL DOLORE DI UN ALLIEVO ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
TREDICI: IL DOLORE DI UN ALLIEVO
Alla Capsule Corporation la notte passò in una atmosfera
tetra; gli ultimi guerrieri rimasti piangevano in silenzio i loro morti, mentre
Goten e Trunks raccontavano mestamente il catastrofico esito del combattimento
con Goku e il coraggioso sacrificio di Junior.
Pan
rimase tutta la notte abbracciata a sua madre, senza riuscire a dormire; Bra
invece rimase sempre accanto alla finestra, spostando ogni pochi minuti la tenda
nella speranza di veder comparire la figura del Principe dei Sayan. Il vecchio
Genio delle Tartarughe invece se n’era andato, trascinando con se Oscar; aveva
detto di avere una cosa importantissima da fare, ma tutti erano troppo prostrati
per prestargli attenzione.
Alla fine del racconto Gohan era a pezzi: già colpito
duramente dal tradimento di suo padre, la morte di Junior lo aveva
distrutto.
- E
adesso cosa facciamo?- chiese sconsolato Crilin, mentre la moglie era in una
delle stanze della casa con Marron a fare compagnia a
Chichi.
-
Non ne ho idea;- rispose Trunks, che, pur essendosi fisicamente ripreso con i
fagioli di Balzar, sembrava psicologicamente provato,- se Gotenksa non è
riuscito a sconfiggere Goku, dubito molto che, anche se mio padre dovesse
ricomparire, potrebbe fare qualcosa.
-
Ma dove può essere finito?- chiese Bulma, che fin da quella mattina era in pena
per la sorte del marito.
-
Non lo sappiamo;- disse Goten, cercando un modo per dire quello che tutti loro
avevano pensato almeno una volta in quella tremenda giornata, - Non sentiamo la
sua aura da nessuna parte, ma crediamo, o meglio, temiamo
che…che…
-
Cosa?- incalzò Bulma, che aveva paura di sentirsi dire quello che, in fondo al
cuore, anche lei forse pensava.
-
Temiamo che possa essere andato ad unirsi a Goku.- terminò infine
Crilin.
-
Ma cosa state dicendo?!- gridò Bra voltandosi verso di loro con il volto
contratto dalla rabbia, - Mio padre non farebbe mai una cosa del
genere!
-
Calmati, Bra.- mormorò sconsolata Bulma,- Potrebbero aver ragione
loro.
Bra
guardò la madre con una faccia estremamente stupita, chiedendosi se fosse
impazzita del tutto.
-
Purtroppo tuo padre non si è mai abituato del tutto alla vita terrestre, e lo ha
dimostrato molte volte.- disse Goten con aria afflitta,- Tutto quello che ha
visto fare a Goku, che è più o meno quello che faceva lui da giovane, potrebbe
averlo sconvolto al punto da fargli dimenticare tutti gli anni che ha passato
qui sulla Terra. Conoscendolo, non è affatto improbabile che in questo momento
sia al suo fianco!
Il
silenzio calò sui presenti; Bra, sconsolata, si lasciò cadere su una poltrona e
si prese la testa fra le mani.
-
Se così stessero le cose i nostri problemi potrebbero dirsi raddoppiati.- disse
Crilin cupo.
-
Anche se fosse, prima dobbiamo occuparci del guaio più grosso;- ribatté Goten,-
a Vegeta penseremo quando il problema si porrà, ma quel momento potrebbe non
arrivare se non riusciamo a fermare papà. Ora che io e Trunks abbiamo fallito,
chi altro può affrontarlo?
Gohan vide gli occhi di tutti posarsi su di lui, e seppe
che il suo momento era arrivato: l’idea di affrontare suo padre gli appariva
ancora come qualcosa di impossibile, ma sapeva di non avere altra scelta; per di
più la morte di Junior gli aveva messo addosso una rabbia enorme, ma il pensiero
di sfogarla contro quel padre che lo portava sulle spalle da bambino gli dava la
nausea.
-
Va bene;- riuscì a dire alla fine, e fu come se una coltre di gelo gli fosse
calata sul cuore,
-
domattina andrò a cercarlo e lo affronterò.
A
bordo del suo aereo Pilaf aveva organizzato un vero banchetto per festeggiare la
riuscita del suo piano.
-
Complimenti, Pilaf!- gli disse Mai versandosi un bicchiere di vino,- Non credevo
che le cose sarebbero andate così bene!
-
Già!- esclamò Shu ridendo,- Per la prima volta un tuo piano è riuscito al cento
per cento!
-
Bisogna festeggiare!- gridò l’omino blu agitando una coscia di pollo,- Entro
pochi giorni Goku verrà fatto fuori da qualcuno dei suoi compari, e a quel punto
la mia vendetta sarà completa! Nessuno potrebbe rovinarmi questo
momento!
Un
istante dopo la fiancata dell’aereo esplose in una fiammata, e attraverso il
fumo una piccola navicella entrò e si posò sul pavimento, ad una quindicina di
metri dal tavolo del banchetto. Subito si aprì il portellone, e ne uscì un
vecchietto vestito con una camicia hawaiana ed un paio di occhiali da sole, con
sulla schiena uno zaino verde. Affacciato allo sportello, un maialino guardava
la scena spaventato.
-
Chi diavolo sei tu?- chiese stupita Mai.
-
E’ uno dei compari di Goku!- urlò Pilaf con una punta di panico,-
Prendetelo!!!
Subito Shu, con una mossa rapida vista la sua età,
estrasse la spada e si lanciò verso il Genio delle
Tartarughe.
-
Onda Energetica!
Dalle mani giunte del vecchietto uscì un raggio di
energia azzurra che centrò in pieno la vecchia volpe ninja, mandandola a
sbattere contro la fiancata opposta dell’aereo e mettendola fuori combattimento.
Mai, riconoscendo il colpo che tante volte Goku aveva usato per sconfiggerli, si
ritrasse spaventatissima, ed il Genio avanzò senza una parola verso Pilaf, che
si era accostato alla parete e lo fissava tremando come una
foglia.
Quando gli fu giunto davanti il vecchietto, sempre in
silenzio, si tolse lo zaino e lo posò in terra, poi lo aprì, estrasse qualcosa
di simile ad un pezzo di lamiera e lo gettò ai piedi di Pilaf. L’omino blu lo
guardò e trasalì: era un pezzo della corazza del suo robot, e su di esso, pur se
bruciacchiata, si riconosceva la scritta “PILAF”.
-
Credo che tu mi debba alcune spiegazioni.- ringhiò il vecchio maestro di arti
marziali, togliendosi gli occhiali da sole e rivelando uno sguardo duro come
l’acciaio.
Seduto sulla cima di un monte non lontano dalla Città
dell’Ovest, Goku era impegnato a sistemarsi le ferite; non disponendo di cure
mediche, aveva dovuto fare quel che poteva: aveva acceso un fuoco e si era
cauterizzato le ferite più profonde con un tizzone ardente. Metodo Sayan per i
casi di emergenza. Doloroso ma efficace. In quel momento si stava fasciando la
ferita al braccio con un pezzo della sua tuta che aveva strappato. Quegli abiti
erano troppo delicati, avrebbe preferito una corazza da combattimento del suo
popolo, ma per il momento non poteva averne a
disposizione.
Doveva ammettere che lo scontro con quell’idiota di suo
figlio e il suo amico gli era costato un bel po’ di energie, ma si stava già
riprendendo, e per il mattino dopo sarebbe stato più o meno a posto, e pronto a
ricominciare.
-
Perché, Goku? Perché lo hai fatto?
Il
Sayan, sentendo quella voce, si girò di scatto: dietro di lui c’era un ragazzo
dalla pelle scura, con i capelli neri e abiti abbastanza simili ai suoi, che lo
fissava con uno sguardo triste.
Ub,
che dopo aver terminato gli allenamenti con Goku era tornato alla sua casa,
aveva visto alla televisione i disastri che il suo ex maestro aveva combinato,
ed era subito partito per cercarlo. Non che volesse affrontarlo; Goku gli aveva
insegnato tutto, dal Kaiohken all’Onda Energetica, ma la sua potenza non poteva
neppure lontanamente paragonarsi a quella del suo maestro. Voleva solo guardarlo
in faccia, parlargli, e non gli importava se poi lo avrebbe eliminato. Era come
se un solco gli fosse stato scavato nel cuore: non riusciva a capacitarsi di
quello che quell’uomo, che per lui era quasi un padre, aveva
fatto.
Il
ragazzo nero lo guardò, poi, con voce triste, gli disse:- So che ora mi
ucciderai, lo sapevo prima ancora di venire qui. Non cercherò di fuggire, né di
opporre resistenza; volevo solo guardarti negli occhi, vedere quanto potesse
essere cambiato l’uomo che mi ha fatto da maestro, l’uomo che consideravo come
un genitore, come un ideale a cui aspirare. Purtroppo, non so come, ma i tuoi
occhi sono davvero cambiati; non c’è più nulla di umano in te. Ora sei un Sayan
a tutti gli effetti, non sei più il mio maestro.
Calde lacrime scorrevano sulle guance del giovane Ub
mentre pronunciava quelle parole:
-
Ora posso anche morire, visto che la sola persona in cui veramente credevo mi ha
tradito! Io ti volevo bene, Goku! Ora che ti ho visto fare del male a tante
persone, ora che la sola persona che credevo veramente buona ed onesta si è
rivelata solo un altro mostro, non ho più motivo di restare in questo schifo di
mondo! Quindi avanti, uccidimi! Uccidimi!!!
Goku non si fece pregare troppo; alzò il braccio destro
e disse, sprezzante:- Io non ho capito nulla di quello che hai detto, ragazzo, e
non so chi tu sia, ma se è la morte che cerchi non posso che accontentarti!- e
dalla sua mano partì una sfera di energia azzurra.
Ub
non provò neanche a scansarsi: chiuse semplicemente gli occhi ed allargò le
braccia, come ad accogliere quella morte che era venuto a cercare. La sfera di
energia lo trafisse e lo attraversò da parte a parte; il ragazzo ebbe la forza
di chiedere ancora, con voce troppo flebile perché il suo assassino lo
sentisse:- Perché, Goku?-, poi crollò a terra.
L’urlo di Goku
rimbombò in tutti i meandri della sua mente nell’istante in cui la sfera di
energia scagliata dal suo corpo trafisse Ub. Mentre lui crollava al suolo
piangendo Kaaroth sghignazzò:- Quanto sono stupidi gli abitanti di questo
pianeta!
Goku strinse i
pugni fino a farsi male, e tra le lacrime chiese:- Ma perché, Ub? Perché hai
fatto una cosa del genere?
La sola
risposta che ebbe furono le risate del suo alter ego. Quelle vere, quelle che
lui forse non avrebbe neppure capito, il povero ragazzo se le era portate
nell’Aldilà.
Ecco postato il tredicesimo capitolo! Ormai cominciamo
ad avviarci verso la conclusione. Spero che i più sensibili non si siano offesi
per come ho fatto morire il povero Ub, ma ho preferito evitare un altro
combattimento sbilanciato dalla parte di Goku. Nel prossimo capitolo torneranno
i veri combattimenti, e finalmente le fan di Vegeta sapranno qualcosa sulla sua
scelta. Vi dirò solo una cosa: aspettatevi di tutto!
A
presto!
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Capitolo 14 *** LA CRISI DI UN PRINCIPE ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO QUATTORDICI: LA CRISI DI
UN PRINCIPE
Gohan uscì di casa all’alba, quando gli altri, crollati
addormentati un’ora prima, non potevano seguirlo. Voleva essere solo per fare
quello che doveva.
Mai avrebbe creduto di dover usare
la potenza che gli era stata data dai Kaiohshin contro suo padre, ma quello che
il Genio delle Tartarughe aveva raccontato loro quando era tornato quella notte
aveva fugato le ultime speranze di far ragionare il Sayan: Pilaf aveva
confessato di aver iniettato a Goku uno psicofarmaco che aveva risvegliato il
suo istinto Sayan e inibito la sua parte terrestre, ma neanche lui aveva un
antidoto.
Era stato tanto stupido da
scatenare una forza devastatrice sufficiente a cancellare la terra dalla faccia
dell’Universo senza sapere neanche come fermarla. Aveva tolto il tappo al vaso
di Pandora, ed ormai dentro non era rimasta neppure la speranza. Pilaf era stato
punito pesantemente, ed il Genio dubitava che, quando sarebbe riuscito a
districarsi dai rottami dell’aereo avrebbe anche solo ricordato il suo nome, ma
quella era una magra consolazione: oramai quello con Goku poteva essere solo un
duello fino alla morte, e Gohan non poteva non essere triste per
questo.
L’aura di suo padre era ben evidente, e proveniva dai
monti; non si era curato di annullarla; per Gohan il motivo era evidente: Goku
voleva chiudere il conto, voleva che lo trovassero ed andassero ad affrontarlo
per chiudere la partita, per uccidere gli ultimi difensori della
Terra.
Con
la morte nel cuore, Gohan spiccò il volo e si diresse verso la battaglia più
terribile della sua vita.
Vegeta, dopo la discussione con
Kaaroth, era rimasto seduto su quella montagna, con lo sguardo fiso nel vuoto,
mentre i pensieri si accavallavano nella sua mente. Il Principe dei Sayan che
era in lui scalpitava per raggiungere l’altro Sayan ed unirsi a lui nella
conquista della Terra, ma c’era qualcosa che gli impediva di farlo. Ogni volta
che credeva di aver raggiunto quella decisione il volto di Bra compariva
luminoso nella sua mente, e non riusciva più a muoversi per andare a fare ciò
che un tempo avrebbe fatto senza neppure porsi il problema. Si era detto più
volte di essere un rammollito nel tentativo di spronarsi, ma non aveva ottenuto
alcun risultato, perché ogni volta gli compariva davanti agli occhi il volto
sorridente di Bulma, e si ricordava che fare quella scelta voleva dire
rinunciare a tutto quello che la vita gli aveva dato in quegli anni, dopo che
per decenni gli aveva solo tolto: il padre, la patria, l’onore…sul momento non
se ne era neanche reso conto appieno, ma in seguito aveva rimpianto molto le
cose che gli erano venute a mancare nella prima parte della sua vita. Ora poteva
riguadagnarne una piccola parte, ma a che prezzo?
D’altro canto non pensava neanche a decidere il
contrario: ricordarlo colpiva il suo orgoglio fin quasi a fargli male
fisicamente, ma sapeva bene che Kaaroth era molto più forte di lui; affrontarlo
voleva dire andare incontro a morte certa.
Ovviamente non aveva paura…o forse si? Forse per una
volta aveva qualcosa che gli impediva di andare a morire a cuor
leggero.
- Devi deciderti,
Vegeta!
Il Principe dei Sayan si voltò di
scatto: dietro di lui era comparso dal niente, senza che lui avvertisse alcuna aura, era comparso un
vecchietto dalla pelle violacea, con pochi capelli bianchi e degli stranissimi abiti
addosso.
Vegeta non lo aveva mai visto, ma non ci mise molto a
riconoscere gli abiti: erano quelli tipici dei Kaiohshin.
-
Chi sei?- chiese duramente il Sayan.
- Sono il Sommo Kaiohshin. Sono
venuto apposta sulla Terra per parlare con te.- rispose il vecchio, con una voce
stranamente seria, considerando la sua indole.
- E
cosa vuoi da me?- chiese ruvidamente il Principe dei
Sayan.
- Il fatto che io mi sia scomodato
di persona- proseguì la divinità, come se Vegeta non lo avesse neppure
interrotto,- per venire a parlarti dovrebbe renderti molto fiero, oltre a farti
capire quanto la situazione sia grave. Noi divinità sappiamo bene che il
comportamento di Goku, che da eroe si è tramutato in assassino, non è da
imputare alla sua volontà, ma sappiamo che ciò mette ugualmente in pericolo non
solo la Terra, ma la sopravvivenza stessa dell’universo. Purtroppo Goku deve
essere fermato ad ogni costo, e tu sei il solo ad essere in grado di farlo. Non
i suoi figli, non il tuo, ma tu si.
- Hai sbagliato persona, amico!-
rispose Vegeta arrogante,- Io non sono un ingenuo come era Kaaroth. Io sono
felice che finalmente abbia deciso di iniziare a comportarsi da Sayan, come io
ho sempre fatto e come tornerò a fare!
-
Sai anche tu che non è vero.- riprese tranquillamente Kaiohshin,- Forse una
parte di te vorrebbe davvero unirsi a Goku e tornare alla vecchia vita randagia
del conquistatore di pianeti, ma nel profondo del tuo cuore, anche se ancora sei
incerto, tu sai già che non le darai retta. Anche se non vuoi ammetterlo neppure
a te stesso, Vegeta, tu sei cambiato. Gli anni che hai passato sulla Terra ti
hanno trasformato in una persona migliore, ed il pensiero che tua moglie ed i
tuoi figli possano essere in pericolo ti avrebbe già fatto correre ad affrontare
Goku se i soprassalti del tuo vecchio orgoglio non ti impedissero di prendere
una decisione!
Anche se quelle parole sembravano scavargli l’anima,
Vegeta cercò di mantenersi sprezzante; voltò le spalle alla divinità perché non
vedesse tremiti nel suo sguardo e disse:- Spiacente, vecchio. Hai sbagliato
persona.
- Io non credo proprio, e ne sono
tanto convinto da fare questo!
Vegeta si sentì mettere una mano
sulla spalla, e prima ancora di rendersene conto si sentì pervadere da una
incredibile ondata di calore; era come se gli avessero versato acqua bollente
nelle vene, e il Sayan sentì qualcosa di simile ad una sensazione di assoluta
onnipotenza attraversare la sua mente: la sua potenza fisica non sembrava essere
aumentata, ma si sentiva ugualmente in grado di fare qualunque cosa. Affrontare
Goku non gli sembrava più una cosa tanto impossibile.
-
Cosa…cosa mi hai fatto?- chiese al colmo dello stupore.
- Ti ho dato le armi per affrontare
Goku, se lo vorrai. Tu sei un Sayan di sangue puro, ed in te è racchiusa una
forza molto superiore a quella che sei riuscito a sfruttare finora. Io ho, in un
certo senso, aperto le porte che bloccavano quel potere, ora farli uscire spetta
a te. Fino ad ora non ci sei riuscito perché il tuo solo obbiettivo era riuscire
a sopravanzare Goku per soddisfare il tuo orgoglio. Ora che io ho liberato quel
potere e che tu hai una raione nobile per usarlo, non avrai alcun problema. Se
mi sono sbagliato su di te, ora la Terra ha un altro nemico potentissimo. Da
parte mia, però, non credo che mi pentirò di ciò che ho fatto.- e scomparve nel
nulla, lasciando solo un Vegeta che, mentre quella sensazione di onnipotenza
scemava, si sentiva sempre più come diviso in due.
Gohan atterrò in una valle
incassata fra i monti; suo padre era a pochi metri di distanza, che lo osservava
con un ghigno soddisfatto stampato sul volto:- Sapevo che qualcuno sarebbe
venuto a cercarmi. Così, tu saresti l’ultimo difensore del mondo. Hai un’aura
simile a quella di uno di quei due bambocci che mi hanno affrontato ieri
pomeriggio, quello che ha detto di essere mio figlio, e gli somigli anche
fisicamente. Per di più, percepisco che anche in te c’è sangue Sayan. Non sarai
mica suo fratello? Accidenti, dovevo essere veramente impazzito per lasciarmi
dietro questo gregge di bastardi!
Gohan non si scosse per quelle parole crudeli:- So che
non è mio padre a dire queste cose. Tu non sei lui, tu sei Kaaroth il Sayan, e
sei mio nemico. Tu, non il terrestre Goku, l’uomo buono e gentile che mi ha
generato e mi ha sempre voluto bene. Ora è a lui che parlo: papà, se puoi
sentirmi, scusami per quello che
sono costretto a fare!- e si mise in posizione di combattimento, raccogliendo la
forza che gli era stata donata da Kaiohshin il Sommo.
-
Secondo me su questa terra siete tutti un po’ matti;- rispose Goku ironico,- per
fortuna una volta fatto fuori te la strada per prendere questo pianeta sarà
spianata. E allora, cominciamo l’ultimo ballo!- e si trasformò in super
Sayan.
- E così anche
l’altro tuo figlio è venuto a sfidarci.- disse Kaaroth a Goku, che non riusciva
a staccare gli occhi da quelle immagini,- Sembra più forte del minore, ma come
lui non ce la farà, e stavolta non ci sarà un idiota a morire al suo
posto!
Goku lo sentì
appena; nella sua mente c’era posto solo per un disperato appello che avrebbe
voluto poter urlare a quel figlio che si preparava ad affrontare il suo corpo:
“Forza, Gohan! Non pensare che quel
corpo è il mio! Salva il mondo, anche a costo di uccidermi!”
Sorpresa! Visto che scrivo di getto e le idee i vengono
in parte mentre scrivo, è finita che il combattimento e la scelta di Vegeta sono
finiti nel capitolo successivo! State tranquilli, vi prometto che nel prossimo
ci sarà da divertirsi! Prima di concludere, vorrei di nuovo invitare tutti
quelli che leggono la mia storia a commentarla! Dal numero di quelli che hanno
scritto qualcosa potrei essere propenso a pensare che l’abbiano letta solo in
cinque o sei! (sigh!!!)
A
presto!
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Capitolo 15 *** PADRE CONTRO FIGLIO ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
QUINDICI: PADRE CONTRO FIGLIO
Goku fu il primo ad attaccare: si lanciò a tutta
velocità contro il figlio, che però parò il primo pugno con un braccio e rispose
con un calcio al volto, che Goku schivò facilmente. Nel giro di pochi secondi i
due guerrieri spiccarono il volo ed iniziarono a scambiarsi colpi a mezz’aria,
tanto rapidamente da non essere quasi visibili. Gohan però era già preoccupato:
suo padre riusciva a schivare o parare tutti i colpi con inquietante facilità, e
quando rispondeva colpiva duro.
Dopo un paio di minuti, rendendosi conto di non stare
ottenendo nulla, il mezzo Sayan decise di dare un’accelerata al combattimento:
aumentò la sua aura fin quasi al massimo e sfondò con un pugno la guardia di suo
padre, colpendolo violentemente al volto. Sorpreso, Goku perse per un attimo la
concentrazione, e Gohan ne approfittò subito, colpendolo in giravolta con un
calcio al petto che lo scagliò contro una rupe, che gli crollò addosso
seppellendolo.
Gohan però non si fece illusioni: sapeva che il padre
non si era fatto nulla.
Infatti dopo pochi istanti il mucchio di rocce esplose
letteralmente, scagliando detriti in tutte le direzioni e costringendolo a
ripararsi il viso con le braccia incrociate.
Quando le abbassò vide suo padre levitare sopra il punto
dove era caduto; i suoi capelli dorati erano ancor più sparati verso l’alto, e
la sua aura era attraversata da scariche elettriche. La sua potenza era più che
raddoppiata.
Il
contrattacco fu troppo fulmineo perché Gohan potesse schivarlo: Goku lo colpì
con una tremenda ginocchiata al ventre che lo fece piegare in due, poi con
entrambe le mani giunte alla schiena, scagliandolo al suolo. Il corpo del mezzo
Sayan aprì un vero cratere nel terreno, e Goku cercò di approfittarne,
gettandosi su di lui in picchiata, ma Gohan era pronto: portò la sua aura al
limite e schizzò via prima che suo padre potesse colpirlo.
A
quel punto decise di giocarsi il tutto per tutto, e usando fino all’ultima
goccia l’energia donatagli dai Kaiohshin scatenò un attacco a piena potenza,
tempestando Goku con una raffica violentissima di pugni e calci; questa volta il
Super Sayan riusciva a pararne solo una minima parte, ed era in evidente
difficoltà; alla fine Gohan lo colpì con un violentissimo calcio al mento,
scagliandolo a terra, poi alzò le braccia e scagliò contro di lui scarica di
raggi di energia non appena il suo corpo toccò il suolo.
La
figura di suo padre fu circondata da esplosioni, ed il fumo lo avvolse, ma dopo
pochi secondi Goku ricomparve di fronte al figlio, con gli abiti in condizioni
pietose ed il corpo pieno di escoriazioni, ma con sul volto un’espressione di
pura rabbia; cercò di colpirlo, ma Gohan parò tutti i suoi pugni, per poi
rispondere con un duro montante allo stomaco, seguito da un uppercut al mento
che scagliò Goku verso l’alto; Gohan gli fu subito sopra, e lo colpì con un
rabbioso calcio a mezzo busto, sbattendolo al suolo; deciso a non dargli tregua,
Gohan appoggiò i palmi delle mani uno dietro l’altro, e mentre Goku si rimetteva
in piedi urlò:- Masenko!
Il
Super Sayan si vide arrivare addosso un raggio di energia devastante, ed alzò le
braccia deciso a fermarlo.
Gohan vide il Masenko colpire le mani di suo padre, e lo
vide scivolare indietro sotto la spinta del colpo, lasciando un solco nel
terreno; per un attimo pensò di essere vicino a segnare un punto decisivo, poi
però una luce dorata abbagliante esplose con un tremendo boato, e Gohan fu
costretto a respingere con un colpo disperato del braccio il suo stesso Masenko
ribattuto contro di lui, mentre la terra si spaccava e più di una montagna
crollava sotto l’onda d’urto dell’aura del Super Sayan di terzo
livello.
Pochi secondi dopo un Goku malridotto ma con i capelli
dorati lunghi fino alle gambe levitò fino all’altezza del figlio e disse, con
voce stanca ma ancora strafottente:- Bravo, ti meriti tutti i miei complimenti
per questo attacco! Mi hai costretto a sprecare una enorme quantità di energia
enorme e a portare al massimo la mia potenza per respingerlo. Ora però è il
momento che io inizi a fare sul serio!
Gohan era stremato, ed il braccio con cui aveva respinto
il Masenko sanguinava copiosamente; se in condizioni normali avrebbe potuto
tener testa in qualche modo al padre anche se trasformato in Super Sayan di
terzo livello, in quelle condizioni era in netta inferiorità; non poté fare
nulla per fermare il successivo attacco di Goku, che lo colpì con una serie di
pugni e calci sferrati con una violenza disumana. Quando il Super Sayan smise
Gohan si reggeva in volo a stento, ma Goku non gli dette neanche il tempo per
riprendere fiato, e, presolo per un braccio, con un solo movimento lo scagliò al
suolo a tutta velocità, sollevando un gran polverone.
Gohan non riusciva neanche a pensare ad una strategia:
il sangue che perdeva dal braccio lo indeboliva sempre di più, e quella furia
scatenata che un tempo era stato suo padre non gli dava neppure un istante di
tregua; era ancora con le ginocchia e le mani a terra che tentava di rimettersi
in piedi quando gli piombò addosso e lo colpì con un violentissimo calcio al
ventre, scagliandolo in aria. Un secondo dopo lo aveva già raggiunto, e lo colpì
violentemente con il dorso della mano destra, mandandolo a sbattere contro una
rupe, che andò in frantumi. Gohan crollò a terra, in ginocchio, ansimando nel
tentativo di respirare; era a pezzi, ma sapeva che ancora non era finita,
quindi, sostenuto più dalla propria volontà che dalle proprie gambe, si rimise
in piedi. Cercò di colpire il padre che arrivava con un debole pugno, ma il
Super Sayan lo evitò facilmente, si portò alle sue spalle e lo colpì alla
schiena con una sfera di energia, che lo scagliò di faccia contro una
roccia.
Il
giovane scivolò a terra, appoggiando la schiena alla roccia; sentiva dolore in
ogni parte del corpo, e avrebbe voluto solo potersi riposare, ma subito sentì
l’aura di suo padre concentrarsi, e lo vide levitare davanti a se con le mani
giunte al suo fianco.
-
E’ arrivato il momento di dirci addio, amico!- ringhiò Goku, e iniziò a recitare
la formula che per Gohan risuonava come una campana a morto:-
On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!
Il
giovane si vide arrivare addosso la sfera di energia azzurra, e sentì che la
propria vita era finita. Era veramente brutto finire in quella maniera, ucciso
da quello stesso padre che aveva sempre rischiato la vita per salvarlo.
Profondamente stanco, in quel momento Gohan si era veramente arreso alla morte.
Poi accadde qualcosa: i volti di Videl e di Pan apparvero nella sua mente, e
capì che se voleva salvarle non poteva arrendersi in quella maniera! Con uno
sforzo sovrumano si alzò, portò al suo fianco la sola mano destra, perché la
ferita gli impediva di muovere la sinistra, ed urlò:- Onda
Energetica!!!
Un’altra sfera azzurra comparve nel cielo, questa volta
scaturendo dalla mano di Gohan, e filò verso la sua gemella. Le due Onde
Energetiche si scontrarono a mezz’aria, e sotto di loro si spalancò un vero
cratere per l’onda d’urto, poi rimasero ferme, spingendo l’una contro l’altra,
mentre i due guerrieri scaricavano in esse tutte le loro
energie.
Il
ghigno stampato sul volto di Goku era stato sostituito da una maschera di
furore: quel ragazzo sembrava finito, ed invece aveva trovato la forza per
contrastare il suo attacco. Concentrò ancora di più la sua potenza e la
concentrò nella sua Onda.
Gohan era stremato, ma continuava a mandare ogni stilla
di energia che gli era rimasta in quell’ultimo colpo, senza però riuscire a
sbloccare la situazione; non avrebbe retto per molto: aveva bisogno di aiuto. E
proprio in quell’attimo un flashback attraversò la sua mente: lui, bambino, in
una situazione pressoché uguale, che affrontava Cell nello stesso modo. Allora
era stato proprio suo padre a dargli la forza per abbattere quel mostro…quello
stesso padre che in quel momento stava tentando di uccidere. Ma come poteva fare
una cosa del genere?
Improvvisamente, quasi senza accorgersene,
inconsciamente, smise di mandare energia all’Onda, che subito diminuì di
potenza. Passarono un paio di secondi, poi il colpo di Goku la sovrastò, investì
Gohan e poi non solo polverizzò la rupe che c’era dietro la sua schiena, ma
qualunque cosa si trovasse in un raggio di duecento metri dietro di
essa.
Un
enorme polverone si sollevò nel cielo, facendo scomparire dalla vista entrambi i
guerrieri. Quando finalmente si posò apparvero entrambi di nuovo: Goku era
sudato e stanco, con ancora le mani protese davanti al suo corpo ed i capelli
ancora dorati ma di nuovo corti e ritti sopra la testa; sul suo volto era
dipinta una sadica espressione di trionfo. Gohan invece era a terra; i suoi
abiti erano ridotti a brandelli, e praticamente non c’era centimetro del suo
corpo privo di ferite; dalla più grave, aperta nella parte destra del petto, il
sangue usciva a fiumi. Non aveva più un grammo di energia, e la sua vita era
appesa ad un filo, eppure non aveva perso i sensi. Neanche lui sapeva come aveva
fatto a mantenersi sveglio, ma aveva ancora gli occhi aperti. Non riusciva
neppure a muovere un dito, eppure era ancora sveglio, anche se l’oblio incombeva
su di lui. Quando però vide suo padre atterrare di fronte a lui capì però che
sarebbe morto prima di perdere i sensi.
Goku era stanco, veramente stanco; aveva scaricato una
quantità enorme di energie in quel colpo, e anche se gliene restavano ancora di
riserva, aveva preferito abbandonare la trasformazione in Super Sayan di terzo
livello. Comunque non ne aveva bisogno per finire quel ragazzo moribondo. Alzò
un braccio e lo puntò contro di lui dicendo:- Sei resistente, ma non ti basterà
per sopravvivere ora. Addio.
Gohan vide una sfera di energia comparire nella mano del
padre, e mentre l’oscurità calava sui suoi occhi capì che quel padre che aveva
sempre amato tanto ora stava per ucciderlo, ed accettò quella realtà pensando
che in fondo non era colpa sua. Un attimo prima di perdere i sensi vide due
sfere di energia attraversare l’aria e colpire il padre, poi il suo mondo
diventò nero.
Quando Goten e Trunks si erano svegliati non avevano
trovato Gohan, e quando avevano avvertito due aure potentissime scontrarsi sui
monti non avevano potuto fare a meno di andare a vedere. Non era stato possibile
impedire a Chichi, Videl, Bulma, Pan e Bra di seguirli, e con il Genio non ci
avevano neanche provato, perciò erano partiti tutti assieme, chi poteva volando,
gli altri sulla navetta di Bulma. Quando erano arrivati lo scontro stava
volgendo al termine, ed avevano visto Gohan finire abbattuto; nel momento in cui
Goku aveva fatto la mossa di finirlo i due giovani mezzi Sayan non erano
riusciti a trattenersi, e, dopo aver ordinato tassativamente a Pan e Bra di
restare ferme, si erano trasformati in Super Sayan e si erano lanciati in
soccorso del fratello del più giovane.
Goku si voltò, più infastidito che altro per
quell’attacco, si voltò e si vide davanti i due ragazzi che lo avevano
affrontato il giorno prima, con le braccia ancora alzate.
-
Ancora voi due?!- ringhiò il Sayan furioso,- Non vi è bastata la lezione? E va
bene, vi rinfresco subito la memoria, e questa volta non ci sarà qualcuno a
morire al posto vostro!
Un
istante dopo Goten si piegò in due, mentre il pugno del padre gli piombava nel
ventre, per poi aprirsi e lasciar partire un raggio di energia che lo scagliò
contro una roccia con violenza; stordito, il ragazzo crollò a terra, gemendo,
mentre i suoi capelli tornavano neri.
Trunks tentò di sferrare un pugno a Goku, ma questo lo
afferrò con la mano e rispose con un uppercut terribile che lo scagliò in aria,
seguito da un calcio a mezzo busto che lo mandò a sbattere contro la stessa
roccia dove aveva spedito Goten; i capelli del ragazzo tornarono azzurri mentre
il ragazzo crollava al suolo, anche lui stordito; un attimo dopo Goku era
davanti a lui con il braccio alzato:- Se proprio volete morire per primi, vi
accontento subito!
Trunks vide il Sayan stagliarsi contro il sole con una
sfera di energia nella mano, e seppe con tremenda certezza che la sua fine era
arrivata. Eppure non abbassò lo sguardo: suo padre gli aveva insegnato che un
Sayan deve saper morire a testa alta, e fissò il suo
assassino.
Un
istante dopo vide un’altra figura, che non riuscì a riconoscere per il riflesso
del sole, piombare alle spalle di Goku e colpirlo con un violentissimo calcio
alla nuca. Goku fece un volo di alcuni metri e sbatté a terra con la faccia.
Sorpreso, ci mise alcuni secondi per capire cosa fosse successo; poi si alzò
massaggiandosi la testa e vide, davanti ai due ragazzi feriti, un uomo non molto
alto ma muscoloso, dai capelli neri come la pece, vestito con una tuta da
combattimento azzurra e bianca, che lo fissava con le braccia incrociate sul
petto e due occhi d’acciaio.
-
E’ così alla fine hai preso una decisione, principe!- ghignò Goku fissando
Vegeta con un sadico sorriso stampato sul volto,- Tra me e la morte hai scelto
la morte!
Ed
ecco a voi…Vegeta!!! Contente? Il prossimo capitolo sarà spettacolare, ve lo
prometto!!!
Ringrazio ancora tutti per i commenti che fate, e spero
che continuiate fino alla fine!
Per
flavia: visto che vuole bene anche a Trunks? Gli ha salvato la
vita!
A
presto!
|
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Capitolo 16 *** L'ULTIMA BATTAGLIA ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO
SEDICI: L’ULTIMA BATTAGLIA
- Non ci
credo! Maledetto infame traditore della tua stirpe!
Più che
arrabbiato Kaaroth sembrava furioso: il voltafaccia di Vegeta era per lui
qualcosa di inconcepibile.
Goku invece
era al colmo della gioia:- Finalmente! Avanti Vegeta fai vedere chi
sei!
- Ma sei del
tutto fuori di testa?!- sbottò Kaaroth,- Non hai ancora capito che, se per
qualche oscuro miracolo, Vegeta riuscisse a battere il “nostro” corpo tu
andresti all’altro mondo?
- Qui l’unico
che non ha capito sei tu. Io sono più che disposto a morire, e ne sarò felice,
se questo vorrà dire che tu sparirai per sempre!- disse Goku
sorridendo.
Bulma e gli altri, quando videro quella figura
intervenire nel combattimento e riconobbero il suo viso, non riuscirono a
spiccicare parola: ormai tutti si erano in fondo convinti che Vegeta si fosse
unito a Goku, e vederlo attaccare l’altro Sayan per salvare il figlio e Goten li
aveva lasciati senza parole.
Fu
Bra a rompere il silenzio, con un grido di pura gioia:- Lo sapevo!!! Papà non
poteva averci abbandonato!!!
Neanche lo stesso Vegeta avrebbe saputo dire cosa alla
fine lo avesse convinto a raggiungere il campo di battaglia; sapeva solo che
dopo che Kaiohshin il Sommo era scomparso era rimasto immobile per qualche
minuto, poi, senza quasi accorgersene, si era alzato in volo e si era diretto
verso il luogo dove sentiva due potenti aure scontrarsi.
Quando però aveva visto il figlio a terra, che stava per
essere ucciso senza pietà, tutti i suoi dubbi erano caduti, ed aveva preso la
decisione che in fondo aveva nel cuore fin dall’inizio; il suo orgoglio gli
aveva impedito di accettare di essere cambiato, di essere legato a quella Terra
che aveva imparato a chiamare casa, di amare la sua famiglia più della sua
stessa vita, ma alla fine la vista del figlio in pericolo aveva accantonato ogni
altro sentimento, e Vegeta si era lanciato nel
combattimento.
Non
che credesse di poter battere Kaaroth; benché ammetterlo gli facesse ancora male
al cuore, sapeva che il Sayan più giovane era molto più forte di lui; dopo che
quella sensazione di onnipotenza datagli dal tocco del Kaiohshin era scomparsa,
Vegeta non aveva avvertito alcun cambiamento nella propria potenza combattiva, e
perciò aveva deciso che, anche ammesso che la divinità non avesse solo cercato
di spronarlo, il suo rituale doveva essere fallito. Nonostante tutto era deciso
a battersi, fino alla fine; in fondo al cuore lui era sempre lui, e se qualcuno
fosse sopravvissuto alla furia di Kaaroth avrebbe dovuto ricordare per sempre
che Vegeta, il grande Principe dei Sayan, aveva combattuto fino alla
morte.
- E
così hai deciso di metterti contro di me.- disse Goku, avvicinandosi a lui,- Sei
veramente caduto in basso, principe. Rischi la tua vita per difendere i
terrestri e questi tre bastardi.- e indicò con un ampio gesto Trunks e Goten,
che si erano portati alle spalle di Vegeta in posizione di combattimento, decisi
ad aiutarlo, e Gohan, che giaceva a terra mezzo morto,
-
Perché, Vegeta? Perché lo fai?
Per
tutta risposta Vegeta si voltò verso i due ragazzi e disse, con voce dura:-
Andatevene. Mettetevi al riparo. Portatevi dietro anche lui.- ed indicò Gohan,-
Con Kaaroth ora me la vedo io.
Trunks non voleva starci:- No, papà! Lascia che ti
aiutiamo! Non puoi batterti da solo contro di lui!
-
Andate al riparo.- insistette Vegeta senza cambiare tono,- Questo è il mio
momento. Andate, svelti!
Trunks vide un lieve sorriso increspare il volto di suo
padre, e capì: voleva proteggerlo, a modo suo glielo stava facendo
capire.
Non
insistette ancora: assieme a Goten sollevò delicatamente Gohan per cercare di
non peggiorare le sue già gravi condizioni e si alzò in volo, dopo aver
sussurrato a suo padre:
-
Buona fortuna, papà.
Mentre suo figlio si allontanava dal campo di battaglia
Vegeta tornò di nuovo a guardare verso Goku, e gli disse:- Sono anni che aspetto
questo momento, Kaaroth. Ad essere sincero però non credevo più che prima o poi
ci saremmo arrivati, e soprattutto in una situazione come questa. Tu un tempo
avresti fatto qualche discorso da eroe consumato, ed avresti cercato un’ultima
volta di farmi ragionare; io ti dico solo due parole: fatti
sotto!
E,
strette le mani a pugno, lanciò un urlo e fu avvolto da una luce abbagliante;
quando questa scomparve i suoi capelli erano dorati e sparati al massimo verso
l’alto, e la sua aura era attraversata da scariche elettriche. Vegeta aveva
deciso di partire subito al massimo.
Goku ghignò:- Con molto piacere, principe!- e si lanciò
a tutta velocità contro l’altro Sayan.
Il
primo scontro fu impressionante: Vegeta parò il primo colpo di Goku con un
braccio, ma l’onda d’urto generata nel momento in cui le loro braccia fu tale da
generare un cratere sotto di loro ed alzare un gran polverone; quando questo si
dissolse i due avversari erano uno di fronte all’altro, con le mani intrecciate
in una terrificante prova di forza. Le loro aure dorate si mischiavano,
generando una tale quantità di energia da spaccare il terreno e sollevare in
aria pezzi di roccia di grosse dimensioni. Nonostante entrambi avessero i
muscoli tesi al massimo, nessuno dei due riusciva a piegare le braccia
dell’altro; alla fine fu Vegeta a rompere quel momento di stasi: facendo leva
sulle braccia dell’avversario, sollevò le gambe da terra e colpì Goku con un
doppio calcio al volto; l’latro Super Sayan perse l’equilibrio, ma prima ancora
di cadere mise una mano a terra e la usò come appoggio per colpire con un calcio
in girata Vegeta ad una gamba.
Un
istante dopo entrambi gli avversari erano in volo, e si stavano scambiando una
serie di colpi tanto veloci da non essere neppure visibili. Ognuno parava i
pugni ed i calci dell’avversario, e si vedeva parare i propri. Il combattimento
pareva essere giunto ad un punto morto, perché nonostante entrambi i combattenti
stessero lottando al massimo nessuno dei due riusciva a colpire l’altro. Questa
volta fu Goku a segnare un punto a proprio favore: scansò l’ennesimo pugno di
Vegeta e, con una mossa fulminea, si portò alle sue spalle e gli lo colpì alla
schiena con il gomito, lasciandolo senza fiato; poi caricò una sfera di energia
nella mano e la lanciò contro il Sayan più anziano, mandandolo a schiantarsi
contro una rupe, che gli crollò addosso.
Non
erano passati due secondi che dal polverone che si era sollevato partì una
raffica di sfere di energia, dirette contro Goku; questo riuscì a respingerle
con una serie di movimenti delle braccia, ma non poté fare nulla per evitare il
calcio al volto che Vegeta gli assestò approfittando della sua distrazione. Goku
fu scagliato al suolo, ma aveva appena toccato terra che con un colpo di reni si
era già messo in piedi ed aveva di nuovo spiccato il volo contro Vegeta; il
Principe dei Sayan fu colpito da una violentissima testata al ventre, seguita da
una raffica di pugni al volto e da un calcio a mezzo busto che lo scagliò verso
terra; non fece neanche in tempo a toccare il suolo; si fermò a mezz’aria, tese
il braccio destro con la mano sollevata rivolta verso Goku e, mentre nel palmo
si formava una sfera di energia azzurra, urlò:- Big Bang
Attack!
Un
devastante raggio di energia eruppe dalla sua mano e volò verso Goku, che
incrociò le braccia davanti a viso per respingerlo; la sfera di energia colpì le
braccia del Super Sayan, rimase immobile per alcuni istanti, poi Goku iniziò ad
indietreggiare, e alla fine, non riuscendo a trattenerla, si trovò scagliato
all’indietro, contro una montagna.
L’esplosione che seguì ridusse in briciole la roccia del
monte, che crollò su se stesso, ma il Sayan più giovane non fu sepolto:
sanguinante ma ancora vivo, levitava sopra i detriti sorridendo malvagiamente a
Vegeta:- Complimenti, principe. Devo ammettere che hai raggiunto una potenza
enorme. Peccato però che non basti. Ora è arrivato il momento di porre fine a
questa battaglia!
-
Come sta?- chiese Chichi, preoccupatissima, guardando il Genio che esaminava il
corpo esanime di Gohan.
-
Male.- rispose il vecchietto scuotendo la testa,- E’ molto debilitato, e ha
perso moltissimo sangue.
-
Dagli un fagiolo di Balzar, allora!- esclamò Goten, che si stava legando un
pezzo di stoffa strappato dalla sua stessa camicia su una ferita al braccio,-
Cosa aspetti?
-
Non posso.- rispose cupo il Genio.
-
Perché?- chieseVidel, in lacrime.
-
Perché li aveva lui.- rispose il vecchietto, e dopo aver armeggiato un attimo
con i pantaloni di Gohan mostrò agli altri quelli che sembravano i resti di un
sacchetto.
-
Allora usiamo questa.- disse Bulma, che si era allontanata verso la navetta, e
che stava tornando con in mano una piccola cassetta,- E’ una cassetta di pronto
soccorso. Non sarà un gran ché, ma basterà finché non lo potremo portare in
ospedale.
Mentre Chichi, Videl e Bulma medicavano e disinfettavano
alla meglio le ferite di Gohan gli altri tornarono a fissare il
combattimento.
-
Papà si sta comportando bene.- disse Trunks con un
sorriso.
-
Già, ma non basterà.- borbottò il Genio,- Anche se è stanco, Goku non è al
massimo della potenza. Per il momento sta solo divertendosi. Quando deciderà di
usare tutta la sua forza Vegeta sarà nei guai.
Come in risposta alle sue parole il terreno iniziò a
tremare, e Goku fu avvolto da una luce abbagliante; quando questa scomparve i
suoi capelli dorati erano lunghi fino alle caviglie.
-
Vediamo cosa sai fare contro la potenza del Super Sayan di terzo livello!- urlò
a Vegeta, per poi lanciarsi contro di lui.
- Stupido.-
disse Kaaroth, che aveva ritrovato il suo sorriso malvagio,- Non ha alcuna
possibilità; si pentirà di avermi tradito!
Goku non
rispose: tutta l’allegria che l’intervento di Vegeta gli aveva portato se n’era
andata quando aveva visto il suo corpo trasformarsi in Super Sayan di terzo
livello. Mentre vedeva il Principe dei Sayan venire massacrato, sapeva che
l’ultima speranza del mondo stava andando in pezzi assieme alle sue
ossa.
Per
quella che doveva essere la cinquantesima volta Vegeta si ritrovò sbattuto a
terra, e nonostante tutto si rialzò barcollando. Sapeva che le cose stavano
volgendo al peggio: il suo corpo era ricoperto di ferite, in bocca sentiva il
sapore del proprio sangue, e le forze lo stavano abbandonando; Kaaroth ormai lo
sovrastava in potenza e velocità, e non aveva più alcuna speranza. Erano almeno
venti minuti che lo stava facendo a pezzi, e quando si sarebbe stancato di quel
gioco lo avrebbe ucciso senza pietà. Eppure non poteva
arrendersi.
Per
l’ennesima volta richiamò le proprie ultime energie e si lanciò contro Goku,
cercando di colpirlo con una raffica di pugni che il Super Sayan di terzo
livello evitò facilmente; un attimo dopo Vegeta si ritrovò il ginocchio
dell’avversario in faccia, e cadde all’indietro; non ebbe neanche il tempo di
riprendere fiato che Goku gli fu sopra, piantandogli il gomito nello stomaco e
scagliandolo verso terra. Prima ancora che vi arrivasse gli era già sotto, e
Vegeta atterrò sul suo ginocchio di schiena, quasi spezzandosi la spina dorsale.
Per la terrificante violenza dell’impatto Vegeta sputò uno schizzo di sangue, ma
non ebbe il tempo di provare dolore: Goku lo alzò tenendolo per il collo e lo
colpì con un violentissimo pugno al viso, spedendolo ad una ventina di metri di
distanza.
Ancora una volta Vegeta sentì il sapore della terra
misto a quello del sangue, e ancora una volta, puntellandosi sui gomiti, si
rimise in piedi; rabbiosamente si voltò verso Goku e gli scagliò contro una
raffica di sfere di energia, che però il Sayan più giovane evitò agevolmente; un
attimo dopo il suo piede aveva già colpito il volto di Vegeta; questo riuscì a
mantenere l’equilibrio, ma un attimo dopo fu colpito da un devastante uppercut
al mento che lo spedì in aria; Goku gli fu subito sopra, e gli sparò una sfera
di energia contro il petto, scagliandolo al suolo con una violenza
terrificante.
E
ancora una volta Vegeta, sostenuto più dall’orgoglio che dalle proprie gambe, si
rimise in piedi. Raccolse le sue forze, portò il braccio destro alle sue spalle
e creò nella mano una sfera di energia scintillante gridando:- Attacco
Abbagliante Finale!
Un
raggio abbacinante di energia verde smeraldo eruppe dalla sua mano, che aveva
fulmineamente puntato in avanti, e colpì in peno Goku.
Accadde tutto in pochi secondi: il Super Sayan più
giovane infranse il colpo, che si deviò in due flussi laterali quando colpì il
suo corpo, e vi volò letteralmente all’interno, arrivando addosso a Vegeta; con
un calcio deviò il suo braccio, poi lo colpì con un manrovescio in giravolta
facendolo girare di schiena per la violenza del colpo, infine lo colpì alla nuca
con un calcio che avrebbe staccato di netto la testa ad un altro, mandandolo a
sbattere la faccia contro una roccia.
E
ancora una volta, attaccandosi alla roccia stessa, Vegeta si alzò. Si gettò
addosso a Goku e gli sferrò una serie di pugni e calci, che l’altro parò con
aria quasi annoiata; poi, con una mossa dettata dalla disperazione, volò
indietro e tentò un colpo che non usava più da anni; portò le mani al proprio
fianco, caricando fra le due una sfera di energia viola, poi
urlò:
-
Garrick Cannon!
Un
raggio di energia viola piombò su Goku, che però alzò entrambe le mani, lo
afferrò come un portiere può afferrare un pallone da calcio e lo respinse
lontano da se, mandandolo ad esplodere ad almeno un chilometro di
distanza.
Prima che Vegeta potesse reagire Goku gli era già
addosso, e lo aveva colpito con una violentissima ginocchiata al ventre; il
Principe dei Sayan sputò un altro schizzo di sangue; Goku alzò un gomito e lo
lasciò calare sulla sua testa, facendolo crollare al suolo semisvenuto; aveva
appena toccato terra che Goku lo aveva già rialzato tenendolo per il collo; lo
lanciò in aria e aspettò che ricadesse per colpirlo fra il collo e la spalla con
il taglio della mano destra, quasi spezzandogli l’osso del collo e mandandolo
nuovamente a terra a parecchi metri di distanza.
E
ancora una volta, con un’ostinazione ai limiti della follia, Vegeta si tirò
nuovamente in piedi, senza però la forza di tentare un altro attacco; la sua
mente era vuota; solo un pensiero vi rimbalzava: non arrenderti, continua a
combattere.
Goku lo aggredì subito con una serie di pugni fulminei;
Vegeta tentò di pararli, ma dopo essere stato colpito da dieci dei primi dodici
smise addirittura di vederli; alla fine l’altro Sayan lo colpì con un pugno allo
stomaco che per poco non lo trapassò, seguito da un calcio al volto in girata
che lo spedì nuovamente a terra, facendogli perdere i sensi per alcuni
secondi.
Fu
il dolore a svegliarlo: Goku stava calpestando il suo stomaco con una violenza
terrificante, facendogli sputare altro sangue; nonostante tutto riuscì comunque
a reagire: concentrò la propria aura, afferrò il piede di Goku mentre calava su
di lui e lo scagliò via, mandandolo ad atterrare a parecchi metri di distanza.
Mentre si alzava Vegeta sperò di avere almeno trenta secondi di respiro. Subito
dopo il pugno di Goku colpì il suo mento dal basso verso l’alto, scagliandolo in
aria, poi lo superò, colpendolo allo stomaco con entrambe le mani giunte e
scagliandolo verso il basso, lanciando poi una sfera di energia dietro di lui.
Vegeta toccò terra con violenza, restando senza fiato; un secondo dopo la sfera
lo colpì, esplodendo.
Quando il polverone si dissipò Vegeta era in condizioni
terribili: sanguinava da centinaia di ferite, il suo volto era ridotto ad una
maschera rossa per colpa di uno squarcio che aveva sulla fronte, ma nonostante
tutto era ancora trasformato in Super Sayan, e nonostante tutto riuscì ancora
incredibilmente a rialzarsi. La sua mente offuscata dalla sofferenza gli
ricordava soltanto di non cedere. Goku non gli dette neanche il tempo di pensare
di non aver mai provato tanto dolore: subito gli fu alle spalle e lo colpì con
il rovescio della mano alla nuca, mandandolo di nuovo a terra. Poi lo sollevò
prendendolo per quello che restava della sua tuta da combattimento e lo colpì
con una serie di pugni al ventre, che gli fecero nuovamente sputare sangue, poi
lo colpì con un pugno violentissimo al viso, mandandolo ancora a terra a
parecchi metri di distanza.
Quando Goku lo vide rialzarsi ancora non poté
trattenersi dall’esclamare:- Ma di cosa sei fatto? Non ho mai visto una tale
resistenza! Sai che è tutto inutile, che non potrai mai vincere, che alla fine
morirai, eppure ti rialzi, continui a batterti e a soffrire. Hai coraggio, te lo
concedo. Molto coraggio. In riconoscimento di questo tuo eroismo, principe, ti
concederò una morte veloce, senza farti soffrire ancora. Sappi che non provo
alcuna gioia nel fare questo. Addio, Principe Vegeta!
Vegeta seppe che era finita prima ancora che Kaaroth
portasse le mani al suo fianco; lo seppe dai suoi occhi, gli occhi di chi sta
per uccidere; lo seppe perché quello sguardo era stato per decenni il suo;
sapeva di non poter fare nulla, tranne pensare un ultimo addio per Bulma, Trunks
e Bra. Quanto avrebbe voluto vederla crescere! Erano questi i pensieri che
attraversavano la mente del Principe dei Sayan mentre Kaaroth recitava la
mortale formula:
-
On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!
Vegeta non provò neanche a schivarla: non aveva più un
briciolo di energia nelle gambe; l’Onda Energetica lo colpì in pieno, portandolo
con se contro una montagna prima di esplodere; poi le rocce crollarono su se
stesse, ed infine la polvere ricadde su quella che doveva essere la tomba del
fiero Principe dei Sayan.
Ed
ecco postato anche il sedicesimo capitolo. Non vi dirò nulla, tranne una cosa,
tanto per tenervi sulle spine mentre lavoro al finale: neanche io ho deciso bene
come finirà questa storia! Ancora un grazie a tutti quelli che hanno risposto al
mio appello commentando i capitoli precedenti…e a presto!
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Capitolo 17 *** LA FINE DI UN EROE ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO DICIASSETTE: LA FINE DI UN
EROE
Quando vide Vegeta abbattuto
dall'Onda Energetica di Goku Bulma non riuscì a pronunciare parola: crollò
soltanto a terra, con lo sgardo fisso nel vuoto, attraversata da un dolore
troppo grande per poter essere espresso.
Trunks invece non riuscì a
trattenere le lacrime, ed appoggiò il mento sul petto mormorando:-
Papà...
Sia Goten che gli altri si misero le
mani nei capelli, sia per il dolore, sia sapendo che con Vegeta morto e Gohan
fuori uso le ultime speranze di fermare Goku erano scomparse.
Solo Bra reagì diversamente; eruppe
in un urlo disperato:- Papà, NOOOO!!!, e fece per lanciarsi in suo soccorso, ma
Goten la fermò.
Goku, che fissava ancora compiaciuto
la propria opera, sentì quel grido di dolore e si voltò, fissandoli con un
ghignò sadico dipinto sul volto:- Piaciuto lo spettacolo? Non temete, vi manderò
presto a raggiungerlo!
Squadrò da capo a piedi tutti i
presenti, che lo fissavano terrorizzati, per poi fermare i propri occhi proprio
su Bra e su Pan, che l'aveva raggiunta e cercaa inutilmente di consolarla:- E
comincerò proprio da quelle due mocciosette!- e si lanciò verso di
loro.
Le due ragazzine urlarono
terrorizzate, e Goten, nel disperato tentativo di difenderle, si trasformò in
Super Sayan e si mise davanti a loro in posizione di combattimento, subito
affiancato da Crilin e da 18, che pur sapendo di non poter fare molto non
volevano restare ad aspettare la fine.
Solo Trunks non si mosse, e rimase a
fissare sbigottito il cumulo di rocce che sovrastava il corpo del padre; per
qualche istante pensò che fosse un semplice scherzo della sua immaginazione, poi
ne fu certo: l'aura di Vegeta non era scomparsa. Anzi: stava aumentando
velocemente, a livelli mai raggiunti prima.
Vegeta aprì gli occhi, e subito
seppe di non essere ancora morto: sentiva troppo dolore in ogni parte del
proprio corpo per essere nell'aldilà. Dal senso di oppressione che sentiva sul
petto dedusse di essere sepolto sotto delle rocce; era una sensazione che aveva
già provato. Comunque non tentò neppure di liberarsi: ormai era senza forze, ed
era vinto. Aveva combattuto finché aveva potuto, e non era un disonore essere
uccisi da un avversario tanto più forte; poteva andarsene e guardare in faccia i
propri antenati senza vergogna. Stava per richiudere gli occhi e consegnarsi
alla morte quando, chissà come, sentì la voce beffarda di Kaaroth ghignare:- E
comincerò proprio da quelle due mocciosette!-
Immediatamente capì a chi si
riferiva, e seppe con terribile certezza che Bra era in pericolo, e che né
Trunks né il figlio di Kaaroth potevano salvarla. Toccava ancora a lui, ma come?
Come fare?
Improvvisamente sentì di nuovo un
gran calore avvolgere il suo corpo, come se il suo cuore pompasse potere in ogni
parte di lui; sentì la propria potenza montare come un'inondazione, e capì cosa
intendeva il Kaiohshin quando diceva che con uno scopo nobile sarebbe riuscito a
sfruttare un potere che mai era riuscito a tirare fuori.
Sentì i suoi muscoli gonfiarsi, e la
sua aura sollevarsi a livelli mai sentiti. Non poteva battere Kaaroth? Beh, era
da vedersi! Eruppe in un urlo sovrumano, e sentì la stretta delle rocce intorno
al suo corpo scomparire; poi fu avvolto da una abbagliante luce
dorata.
Nell'aria risuonò un'esplosione, e i
detriti che avevano sepolto il Principe dei Sayan furono sparati a chilometri di
distanza; tutti i presenti furono quasi accecati dalla luce che si emanò dal
punto in cui il guerriero era caduto; quando questa si dissolse Vegeta era lì,
in volo, che fissava Goku con uno sguardo duro come l'acciaio; qualcosa
però era cambiata in lui: le sue sopracciglia erano scomparse, ed i suoi capelli
dorati gli scendevano fino alle gambe. Emanava un'aura terrificante.
- Non hai ancora finito con me,
Kaaroth.- disse, facendo al Sayan più giovane, che lo fissava sbigottito, un
palese gesto di invito con la mano,- Se vuoi uccidere loro prima devi far
fuori me! Dai, fatti sotto! Cominciamo il secondo round!
- No...- mormorò Kaaroth, che
per la prima volta sembrava davvero spaventato,- Non è
possibile...
- E' possibile, invece!- esclamò
Goku euforico. Quando aveva visto Vegeta colpito dall'Onda Energetica aveva
perduto ogni speranza, credendo che ormai tutto fosse perduto; quando però lo
aveva visto risorgere, trasformato in Super Sayan di terzo livello, aveva capito
che il mondo aveva ancora una speranza,- Come diresti tu, ora assisteremo a
qualcosa di interessante!
Goku, ripresosi dall'amara sorpresa,
si lanciò subito all'attacco, cercando di colpire Vegeta con un pugno, che però
fu facilmente evitato, come anche il successivo calcio in girata; per quasi due
minuti il Sayan più giovane cercò di colpire lavversario in ogni modo possible,
senza però riuscirvi, poi Vegeta passò al contrattacco: parò l'ennesimo pugno di
Goku e lo colpì con un calcio all'addome, tanto forte da lasciarlo senza fiato,
seguito da un uppercut al mento che lo sparò verso l'alto e da un colpo con
entrambe le mani giunte alla nuca che lo scagliò a terra, sollevando un immenso
polverone.
Goku si tirò subito su facendo leva
sulle mani, e fissò Vegeta con uno sguardo di puro odio, al quale però, per la
prima volta, era frammista una punta di paura: non solo il principe pareva aver
recuperato di botto tutte le sue energie, ma era dientato molto più forte, e lui
iniziava ad essere stanco. Consapevole che per la prima volta ne andava della
sua vita, Goku fece erompere tutta la forza che gli era rimasta e, circondato da
un'aura dorata scintillante, si lanciò nuovamente contro Vegeta.
Trunks e Goten fissavano sbigottiti
il combattimento, circondati da tutti gli altri, che ancora non credevano a ciò
che vedevano; Vegeta non solo stava combattendo alla pari con Goku, difendendosi
dai suoi attacchi e contrattaccando energiamente, ma sembrava che lo stesse
mettendo decisamente in difficoltà.
- Da quando tuo padre può
trasformarsi in Super Sayan di terzo livello?- chiese Goten
all'amico.
- Non credevo che potesse farlo...-
rispose Trunks.
- Siamo salvi!- sbottò euforico
Crilin,- Ora è potente abbastanza da sconfiggerlo!
- Stai calmo, Crilin.- disse cupo il
Genio, che aveva mantenuto la calma ed aveva analizzato la situazione
attentamente,- Certo, Vegeta è divenato veramente fortissimo, ed ha raggiunto lo
stesso potere di Goku, ma non potrà durare a lungo; non solo non è abituato a
sostenere la trasformazione in Super Sayan di terzo livello, ma ha subito troppi
colpi prima; presto gli mancheranno le forze, e se non avrà battuto Goku per
allora sarà di nuovo nei guai.
Per l'ennesima volta Vegeta colpì
con violenza Goku allo stomaco, facendolo piegare in due, e si apprestò a
colpirlo con una gomita ta alla schiena, ma questo, con una giravolta e una
incredibile contorzione, si voltò e lo colpì con un calcio al viso, scagliandolo
a diversi metri di distanza; Vegeta si bloccò a mezz'aria e si lanciò nuovamente
verso il suo avversario, colpendolo con un pugno al viso violentissimo; Goku
sembrò cadere all'indetro, ma era ancora vigile, e approfittò dello slancio
fornitogli dal colpo di Vegeta per compiere una capriola e colpire il proprio
avversario con un calcio al mento. In pochi secondi i due avversari si trovarono
a scambiarsi una serie di colpi tanto fulminei da essere quasi invisibili; i
loro stessi corpi si muovevano troppo velocemente per poter essere seguiti con
lo sguardo da chi li osservava; si potevano solo distinguere i boati nei momenti
in cui i colpi andavano a segno.
Alla fine dal cielo piovve a terra
un corpo: era quello di Vegeta, che, colpito violentemente dal suo avversario,
era stato scagliato verso terra; riuscì a fermarsi a meno di un metro dal
terreno, e alzò gli occhi verso il cielo; quando vide Goku piombare verso di
lui, sperando di finirlo, alzò il braccio destro verso l'alto ed urlò:- Big Bang
Attack!
Il Sayan più giovane vide il raggio
di energia volare nella sua direzione, e no poté che stupirsi nuovamente per la
potenza raggiunta dal suo avversario, che pochi minuti prima sembrava in fin di
vita e ora lo stava mettendo pesantemente in difficoltà; fece poi la sola cosa
che gli venne in mente: si fermò a mezz'aria, portò le mani al proprio fianco e
vi caricò una sfera di energia urlando:- Onda Energetica!
I due potentissimi colpi si
scontrarono a metà strada, e per qualche istante rimasero fermi sul posto,
spingendo l'uno contro l'altro come due cervi in un combattimento, poi, poiché
nessuna delle due era riuscita a prevalere, esplosero con un boato assordante,
ed un'onda d'urto che scagliò a terra tutti i presenti; il fumo non si era
ancora diradato che i due Sayan avevano già ripreso a scambiarsi una serie di
colpi violentissimi, senza che però nessuno dei due riuscisse a prendere il
sopravvento; alla fine Vegeta riuscì a rompere la guardia del proprio
avversario, colpendolo con un montante allo stomaco che lo scagliò in aria;
subito gli fu sopra, e lo colpì con una gomitata alla schiena che lo scagliò
verso terra.
Fu un lampo: Goku si girò a
mezz'aria e scagliò contro il Sayan più anziano una sfera di energia azzurra;
Vegeta non ebbe il tempo di evitarla, e quella eplose contro di lui.
Il fumo non si era ancora dileguato
che da esso eruppe una raffica di sfere di energia he volarono contro Goku;
questo evitò le prime,. ma alla fine due lo colpirono, scagliandolo a terra;
subito Vegeta uscì dalla foschia, e ne lanciò un'altra serie nel punto in cui
l'avversario era caduto. Un cratere terrificante si aprì nel punto in cui
i colpi caddero, e Goku fu nascosto dalla povere; alla fine Vegeta smise di
attaccare, stremato; sentiva però perfettamente che non era ancora finita:
l'aura del suo avversario era ancora presente, e catastroficamente alta; quando
Goku, sanguinante e apparentemente stanchissimo, ma ancora trasformato in Super
Sayan di terzo livello, comparve dal fumo, i suoi timori furono confermati.
Vegeta iniziava decisamente a
preoccuparsi; l'euforia per aver raggiunto il livello di Kaaroth e la sensazione
di onnipotenza che ne era derivata erano scomparse velocemente, lasciando il
posto ad una inquietante consapevolezza: le sue energie calavano a vista
d'occhio; era troppo stanco per il combattimento precedente, e non sarebbe
riuscito a restare trasformato per molto; doveva giocare le sue ultime carte
velocemente, o sarebbe stato troppo tardi.
Raccolte le ultime forze che gli
restavano, si lanciò nuovamente all'assalto; Goku se lo vide arrivare addosso
troppo tardi, e no ebbe il tempo di scansare la serie di colpi fulminei che
lo investirono, ma dopo qualche secondo iniziò a rispondere, e ancora una volta
i due iniziarono un duello fatto di colpi parati o evitati a gran velocità; alla
fine però fu Vegeta a puntarla, colpì Goku con una gomitata al viso che lo
stordì, seguita da una serie di pugni al ventre che gli fecero sputare sangue e
da un colpo con entrambe le mani giunte alla schiena che lo scagliò a
terra.
Subito Vegeta spiccò il volo, per
poi fermarsi ad una cinquantina di metri di altezza e spalancare le braccia.
Sapeva di starsi giocando l'ultima possibilità, ma sapeva anche che era l'unico
modo per riuscire a battere Kaaroth.
Trunks, che aveva seguto con
apprenzione crescente il combattimento, sapendo che suo padre non avrebbe potuto
continuare per molto in quel modo, lo sentì richiamare tutte le sue forze e
concentrarle nelle sue braccia, senza però sapere cosa volesse fare. Non lo
aveva mai visto tentare qualcosa del genere.
- Ma cosa sta facendo?- chiese Goten stupito.
- Non lo so; non l'ho mai visto
prepararsi così!- rispose il ragazzo dai capelli azzurri.
- Io lo so.
Tutti si voltarono verso Crilin, che
fissava Vegeta con gli occhi sgranati.
- Gli ho visto fare la stessa cosa
molti anni fa contro Cell;- disse Crilin, con una voce tra lo speranzoso e il
preoccupato,- E' il suo attacco più dirompente, ma richiede una quantità di
energia terrificante; se vuole usare il Lampo Finale, vuol dire che è veramente
all'ultima spiaggia!
Vegeta caricò fino all'ultima stilla
di energia nelle sue braccia; sapeva che non sarebbe riuscito più a combattere
se quel colpo fosse andato storto, che se Goku non fosse crollato lui sarebbe
stato perduto, ma se non lo avesse fatto non avrebbe ugualmente retto più di un
paio di minuti, perciò doveva tentare il tutto per tutto.
Il suo corpo fu avvolto da un'aura
scintillante, ed il Principe dei Sayan eruppe in un urlo sovrumano mentre finiva
di caricare la propria potenza, poi portò le mani in avanti, congiungendole
davanti a se, e gridò:- Lampo Finale!!!
Un terrificante raggio di energia
dorata eruppe dalle sue mani, e piombò a tutta velocità verso Goku, che si era
appena rialzato e la fissava con la paura dipinta negli occhi.
Per la prima volta sentì il terrore
invadergli le vene, e per quanto sapesse che provare terrore era indegno di un
vero Sayan, nel vedere qul raggio di energia piombargli addosso non poté non
tremare; fu solo un istante, però: un istante dopo tornò ad essere un Sayan
senza paura, e fece la sola cosa che gli rimaneva: alzò le braccia e concentrò
la propria aura all'estremo, deciso a tentare di fermare il Lampo
Finale.
Il raggio di energia colpì le sue
mani con una violenza impressionante, quasi piegandogli le braccia; Goku mise
tutta la forza che aveva nel tenerlo fermo, ma si sentì sprofondare: il terreno
cedeva sotto la spinta dell'onda d'urto del terrificante colpo, aprendogli un
cratere sotto i piedi; sentì i suoi muscoli che sembravano volersi strappare;
non sapeva per quanto avrebbe potuto reggere.
Vegeta sudò freddo nell'istante in
cui vide il suo colpo arrestarsi, poi raccolse gli ultimi rimasugli di energia e
li convogliò nel suo colpo, spingendo con tutta la forza che gli restava, deciso
a vincere.
La zona circostante era sconvolta da
quell'esplosione di energia: il terreno si spaccava, i pochi alberi
sopravvissuti ai combattimenti precedenti furono sradicati, rocce grandi come
automobili si alzavano in aria e venivano sparate in tutte le direzioni; Goten e
Trunks avevano messo al riparo tutti gli altri dietro una rupe, poi erano usciti
all'aperto, bloccando i detriti che potevano diventare pericolosi con delle
sfere di energia; volevano vedere cosa stesse accadendo; sapevano che in quel
momento si stava decidendo il destino del mondo.
Accadde tutto in pochi secondi, ma
per tutti i presenti fu come se il tempo avesse rallentato: Goku eruppe in un
urlo furioso, mandando alle mani tutte le sue energie, poi la sfera di energia
dorata sembrò tremolare, poi cambiò catastroficamente direzione e si diresse
verso colui che l'aveva lanciata.
Vegeta la vide arrivare, con il
terrore negli occhi, non temeva per la propria vita, ma aveva paura di ciò che
sarebbe accaduto se avesse perso quello scontro; cercò disperatamente di
ribatterla, ma non aveva assolutamente più energie, e il suo stesso Lampo Finale
lo colpì in pieno.
L'esplosione rimbombò fino ad una
distanza immensa; tutti gli abitanti della Terra la udirono, ed un sentimento di
inquietudine calò sui cuori di tutti, senza che capissero il motivo. L'intera
catena di monti su cui si stava svolgendo la battaglia fu sconvolta dall'onda
d'urto; la rupe dietro alla quale Bulma e gli altri si erano riparati si
sgretolò, e solo il tempestivo intervento di tutti quelli che sapevano volare
impedì agli altri di essere seppellitisotto una montagna di detriti; anche
Gohan, che era ancora privo di sensi, fu messo in salvo dal fratello.
Un immenso polverone si alzò sulla
battaglia, come a nasconderne il risultato. Quando finalmente si diradò, Goku
era ancora con le braccia alzate; i suoi capelli si erano accorciati, pur
rimanendo dorati, la sua camicia era scomparsa del tutto, e sulla parte
superiore del suo corpo si potevano vedere numerosissime ferite, e nel suo
sguardo si leggeva una immensa stanchezza, ma aveva ancora la forza di fissare
ghignando il suo avversario sconfitto.
Vegeta giaceva a diversi metri da
lui; la sua tenuta da battaglia era ridotta in brandelli, e da ogni strappo il
sange usciva copioso; i suoi capelli erano tornati neri, e sembrava respirare a
fatica; era ancora in sé, ma sapeva che lo scontro era finito: aveva esaurito le
sue energie, e il pensiero di avere fallito gli opprimeva il cuore; quando vide
Kaaroth avvicinarsi a lui seppe che era finita, ed il pensiero di non poterci
fare nulla gli fece montare la rabbia alla testa.
Goku, pur ansimando per la
stanchezza, disse:- Non c'è che dire, principe: devo farti i miei complimenti;
ti sei battuto con un coraggio ed un'ostinazione ammirevoli. Hai il mio
rispetto. Ora però è arrivato davvero il momento di morire. Addio, Principe
Vegeta.- e caricò una sfera di energia nella mano destra.
Vegeta non fece un movimento: fiero
fino alla fine, attese la morte senza fare una piega; un istante prima che il
mortale colpo partisse però due raggi di energia comparvero dietro a Goku e lo
colpirono alle spalle.
Il viso del Sayan più giovane si
contrasse in una smorfia di dolore, poi si girò: Goten e Trunks,
trasformati in Super Sayan, si stavano gettando verso di lui urlando;
sapevano che la situazione era disperata, e che, anche se sfinito, Goku era
comunque più forte di loro, ma sapevano anche che la sconfitta di Vegeta voleva
dire la fine di ogni speranza, e se dovevano morire volevano farlo
combattendo.
- Ancora voi due?!- gridò rabbioso
il Super Sayan,- Ora mi avete stancato! Se prorpio volete morire per primi vi
accontento subito!
Il primo a piombargli addosso fu
Goten, che cercò inutilmente di colpirlo con un pugno; un attimo dopo Goku lo
colpì violentemente con il rovescio della mano al volto, e Goten, già svenuto,
crollò a terra con i capelli che tornarono neri.
Trunks, pur vedendo la fine
dell'amico, non si scoraggiò, e si gettò all'assalto, cercando per parecchi
secondi di colpire in tutti i modi Goku, ma questo evitò facilmente i suoi calci
e i suoi pugni, per poi rispondere con un furioso montante al ventre, che gli
fece sputare sangue, poi con un pugno violentissimo al viso che lo scagliò
contro una roccia. Trunks, distrutto, non riuscì a mantenere la trasformazione,
e giacque al suolo, fissando Goku che si avvicinava a lui per
finirlo.
- Comincerò da te, moscerino. Dì
addio al mondo.- ringhiò il Super Sayan, caricando una sfera di energia nella
mano.
Trunks seppe che era la fine, e
chiuse gli occhi, aspettando il colpo mortale.
Ma il colpo non arrivò: Goku stava
per colpire, quando improvvisamente una figura comparve davanti ai suoi occhi e
si frappose tra lui e Trunks. Era la figura di una bambina.
Pan non era riuscita a trattenersi:
aveva vissuto troppa morte in quei due giorni, e non ce l'aveva fatta a rimanere
ferma; era sfuggita all'abbraccio della madre e si era lanciata nel campo di
battaglia. Non voleva certo affrontare suo nonno; non sapeva neppure lei cosa
voleva fare; sapeva solo che non poteva lasciare che suo nonno continuasse in
quella strage.
- Nonno ti prego fermati!- disse la
piccola, con le lacrime che iniziavano a scenderle dagli occhi,- Ti prego, torna
in te! Lo so che mi senti ancora; lo so che quella robaccia non può averti fatto
scomparire del tutto! Ti prego nonno riprenditi! Non mi riconosci? Sono Pan, tua
nipote! Noi sappiamo tutti che non è colpa tua quello che è accaduto! Ti
prego...
Goku non sembrò accorgersi di quello
che la nipotina diceva; con uno sguardo omicida alzò il braccio e lo puntò
contro la piccola Pan, pronto a ucciderla.
La ragazzina, terrorizzata
sembrò raggomitolarsi, mentre la madre urlava disperatamente il suo nome e
Crilin si lanciava disperatamente in soccorso della bimba, pur sapendo di non
poter arrivare in tempo.
Non ce ne fu però bisogno: il volto
di Goku si trasformò in un istante, e passò da malvagio a confuso, e subito
dopo a sofferente. Il Super Sayan eruppe in un urlo di dolore, e cadde in
ginocchio, tenendosi la testa fra le mani.
Goku non era riuscito a
trattenersi: vedere Pan sul punto di essere uccisa gli aveva fatto montare
la rabbia alla testa, e si era gettato come una furia contro Kaaroth; benché
quest'ultimo fosse più forte di lui, la sua rabbia compensava la differenza di
potenza, e i due avevano dato inizio ad un feroce corpo a corpo.
- Cosa diavolo stai facendo? Lo
sai che non puoi uccidermi e che sono più forte di te! Cosa pensi di fare?- urlò
colpendo Goku con un pugno violentissimo.
Quest'ultimo sorrise; ci aveva
messo parecchio, ma aveva capito qual'era la sola soluzione:- Salvo il mondo!-
disse con volto sereno, e si lanciò nuovamente contro il suo alter
ego.
Vegeta si era tirato faticosamente
in piedi e, zoppicando, si era avvicinato a Goku, che continuava a contorcersi
al suolo; all'improvviso smise, e Vegeta si mise in posizione di guardia,
temendo che stesse per tornare all'assalto. Goku però si tirò faticosamente in
ginocchio, i suoi capelli tornarono neri e lo fissò; Vegeta trasalì: i suoi
occhi sembravano tornati quelli di un tempo.
- V...Vegeta...- balbettò, come se
facesse fatica a parlare,- Vegeta...ascoltami...sono io...sono Goku!
Il Principe dei Sayan sgranò gli
occhi per la sorpresa:- Kaaroth...ma cosa...?
- Nonno!- esclamò Pan asciugandosi
le lacrime,- Sei tornato!
- Non per molto, temo...- riuscì
ancora a dire Goku,- Non resisterò a lungo...Kaaroth è più forte di me.
V...Vegeta...devi farmi un favore...devi uccidermi, subito!
- Cosa?!- esclamò il Sayan più
anziano.
- Noooo!!!- urlò Pan,- Nonno, cosa
stai dicendo?!
- Dammi retta, Vegeta! E'...è il
solo modo! Non riuscirò a riprendere il controllo...Kaaroth ormai controlla il
mio corpo...per distruggere lui io devo morire! Terrò la mia aura al minimo...ce
la farai facilmente!
- I...io...- balbettò
Vegeta
- Devi farlo!- esclamò Goku, che
sembrava fare sempre più fatica a parlare,- E ascoltatemi ancora: non dovvete
farmi...tornare in vita. So che ci sono ancora le sfere di Namecc...Kaaroth
controlla il mio corpo...se io tornassi, tornerebbe...anche lui.
- N...nonno...- mormorò piangendo la
piccola Pan.
Goku, con quello che sembrò uno
sforzo sovrumano, le fece una carezza sui capelli:- Mi dispiace...di non poterti
vedere crescere, piccolina...saluta la nonna, Gohan e Goten da parte mia...dì
alla nonna che mi dispiace che sia andata così...ti voglio bene, Pan.
- A...anch'io, nonno!- singhiozzò
Pan.
Goku alzò gli occhi verso Vegeta e
si mise in piedi:- Avanti, Vegeta! Non resisterò a lungo! Fai quello che
devi!!!
Kaaroth, che in quel momento era
bloccato alle spalle da Goku, vide nell'immagine Vegeta che alzava il braccio,
e, questa volta con vero terrore, urlò:- NO!!! NON E'
POSSIBILE!!!
- SI CHE E' POSSIBILE!!! MUORI,
MALEDETTO!!!- urlò Goku, trattenendolo con più forza.
Vegeta nella sua vita aveva pianto
una sola volta, dopo che Freezer lo aveva colpito a morte, e si era sempre
vergognato di quel momento di debolezza; in quel momento però dovette girare la
testa perché Goku non vedesse una lacrima scorrere sul suo viso:- Addio,
Kaaroth...
- Addio, Vegeta...e buona
fortuna!
Un attimo dopo una sfera di energia
eruppe dalla mano del Principe dei Sayan, e colpì Goku al petto, trapassandolo
da parte a parte; il più grande eroe della galassia crollò al suolo con un
sorriso sulle labbra, e chiuse gli occhi mentre stava ancora
sorridendo.
Il diciassettesimo capitolo è
arrivato...lascio a voi ogni commento.
Vi dico solo che non ho ancora
finito, ci sarà ancora una conclusione. A presto, e per favore commentate tutti:
vorrei tanto sapere da più persone possibili cosa pensate di questo
capitolo.
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Capitolo 18 *** PARTENZA ***
Dragon Ball: The Last Fight
CAPITOLO DICIOTTO:
PARTENZA
Bulma si svegliò. Era stata una
notte pessima, aveva dormito profondamente ma piuttosto male, soprattutto perché
per tutta la notte non aveva fatto che rivedere l'immagine di Vegeta costretto
ad uccidere Goku.
Era
già passato un mese da quel giorno terribile; sembrava impossibile che fosse
passato già così tanto tempo. Il mondo stava ormai tornando alla normalità,
anche se le loro vite erano cambiate per sempre.
Pochi giorni dopo la battaglia Goten, Trunks e Crilin,
ripresisi dalle ferite patite nel combattimento, erano partiti con una navicella
costruita da Bulma alla volta del pianeta Namecc, per recuperare le Sfere del
Drago e far ritornare in vita tutte le persone uccise da Goku. Quando erano
tornati, dopo poco più di dieci giorni, tutti i sopravvissuti si erano riuniti
per evocare il drago, ma poco prima che potessero farlo era arrivata loro una
incredibile comunicazione: Goku, attraverso Re Kaioh, che aveva incontrato
nell'Aldilà, si era messo in contatto con loro.
Aveva raccontato di come la sua anima non fosse stata
destinata agli Inferi, poiché erastata riconosciuta la sua assoluta estaneità
alle stragi compiute dal suo corpo; aveva raccontato di come avesse incontrato
tutti gli amici che aveva ucciso, e di come questi, sapendo ormai che non era
colpa sua, lo avessero salutato con gioia. Ma, soprattutto, aveva detto loro
che, incredibilmente, nessuno di loro, tranne Dende e Popo, voleva tornare in
vita.
A
sintetizzare il pensiero di tutti fu Yamcho, improvvisatosi filosofo:- Noi
abbiamo vissuto la nostra vita alla grande, e siamo morti come siamo vissuti,
combattendo da guerrieri. Le Sfere del Drago hanno prolungato il momento che il
destino aveva scelto per la nostra morte, ma alla fine quel giorno deve arrivare
per tutti, e noi preferiamo essere morti così che da vecchi nei nostri letti. Vi
ringraziamo per quello che vorreste fare, ma poiché siete nostri amici, fate ciò
che è bene per noi: ricordateci sempre nei vostri cuori.
Tutti i presenti non poterono trattenere una lacrima,
tutti tranne Vegeta.
Era
proprio Vegeta quello che aveva preoccupato di più Bulma in quei giorni; non
Chichi, che sembrava aver accettato con una certa rassegnazione la morte di
Goku, non Gohan, che nonostante le ferite gravissime si riprendeva rapidamente,
ma proprio lui, il Principe dei Sayan.
Infatti dal giorno della battaglia lo aveva sentito
parlare sì e no tre o quattro volte; il giorno in cui avevano chiamato Shenron
era rimasto tutto il tempo appoggiato al muro della Capsule Corporation, sia
durante il discorso di Goku e Yamcho che mentre chiedevano al drago di riportare
in vita tutte le altre persone morte in quei giorni. Inoltre aveva sempre lo
sguardo fisso nel vuoto, come se stesse pensando qualcosa di importante, e, cosa
incredibile, quando era a tavola toccava appena il cibo. Bulma credeva si
sentisse in colpa per essere stato lui a dover uccidere Goku, ma non sapeva come
provare ad alleviare il suo dolore.
Quindi fu per lei una gioia quando quella mattina si
svegliò e vide la sua parte del letto vuota: era passato parecchio dall'ultima
volta che si era svegliato all'alba per andare ad allenarsi, ed il fatto che
avesse ricominciato voleva dire che si stava riprendendo. Felice Bulma si alzò,
andò in bagno con calma e poi in cucina, a preparare la colazione. Una volta
finito, prima di svegliare Trunks e Bra, uscì di casa per portare la colazione a
Vegeta nella Gravity Room. Normalmente non lo avrebbe fatto, ma quella mattina
era troppo contenta per pensare a quanto il marito poteva essere
brontolone.
Il
vassoio le cadde a terra con un tonfo: per quanto gli riuscisse incredibile
crederlo, la Gravity Room non c'era più; le bruciature sull'erba facevano capire
che era decollata; non si stupì di non averla sentita, dato che la casa era del
tutto insonorizzata, ma non riuscì assolutamente a capacitarsi del motivo per
cui Vegeta fosse partito con un'astronave.
Poi
lo vide: attaccato al muro della casa c'era un biglietto scritto a mano; quando
lo staccò vide subito che la calligrafia era di Vegeta, e prima ancora di
leggerlo sentì un brivido lungo la schiena:
Cara Bulma,
quando leggerai questo biglietto io sarò già
lontano dalla Terra.
Parto senza dirti nulla perché so che non
saresti d'accordo, e non voglio che il tuo ultimo ricordo di me sia quello di
una lite.
Sai, la morte di Kaaroth mi ha colpito molto
più di quanto mi sarei aspettato. Non puoi neanche immaginare quanto l'ho
odiato, ma non puoi neppure immaginare che effetto mi abbia fatto doverlo
uccidere, vederlo morire con quel sorriso da bambino sulle labbra, eroe fino in
fondo. So che non ti sembrerà da me, ma non posso restare più su questo pianeta
dopo ciò che è accaduto; non lo sentirei più casa mia, con i suoi figli e tutto
il resto a ricordarmi sempre di lui. E poi c'è anche un altro motivo; ci ho
pensato molto; morto lui, a questo punto io sono l'ultimo Sayan rimasto; non
puoi immaginare quanto sia triste pensare di essere l'ultimo della tua razza,
principe di un popolo scomparso. Kaaroth però, in quei due giorni, mi ha detto
una cosa: mi ha detto di essere convinto che da qualche parte nell'universo ci
siano altri Sayan, e di volerli cercare. Non so se lo pensasse davvero, o se lo
dicesse solo perché mi unissi a lui; sta di fatto che ora io ho bisogno di uno
scopo nella vita, e voglio con tutte le mie forze credere che sia vero. Dovessi
girare tutto l'universo, se esistono altri superstiti della mia razza li
troverò.
Dì a Trunks che non gli ho detto nulla
perché so che mi avrebbe seguito fino all'altro capo dell'universo, e non
sarebbe stato giusto; anche se nelle sue vene scorre sangue Sayan, lui
appartiene alla Terra, e portarlo via sarebbe stato crudele oltre ogni
misura.
E dì a Bra...beh, tu troverai qualcosa da
dirle; magari dille solo che suo padre le vuole bene.
Quanto a te, Bulma, sappi che ti ho amata
più di quanto sia mai riuscito ad ammettere a me stesso, e molto più di quanto,
purtroppo, sia riuscito a dimostrarti. Mi dispiace molto. Perdonami per quando
ti ho fatto soffrire, e perdonami anche per quest'ultima sofferenza che ti do.
Non ti voglio dire che forse un giorno ci rivedremo, perché sinceramente non lo
so. Ti voglio solo promettere che sarai sempre nei miei pensieri, e che anche se
sarò dall'altra parte della Galassia, io sarò sempre con
te.
Tuo per sempre,
Vegeta
Quando finì di scorrere la lettera il volto di Bulma era
rigato di lacrime, ma le sue labbra erano aperte in un lieve sorriso:- Pazzo di
un Sayan.- mormorò quasi ridendo.
Poi alzò gli occhi a quel cielo dove suo marito era
scomparso e disse:- Goku, pensaci tu a lui. Sorveglia quel matto da
parte mia, per favore!
Poi, con il cuore stranamente sereno, quasi sentisse che
un giorno lo avrebbe rivisto davvero, Bulma rientrò in casa per dare la notizia
ai suoi figli.
E così
siamo giunti alla fine di questa fiction. Spero che le fan di Vegeta siano
contente di come l'ho fatto comportare; secondo me quella lettera non è fuori
dal personaggio, perché sono convinto che Vegeta quelle cose in fondo le pensi
davvero. Ringrazio tutti quelli che mi hanno letto e commentato, e chiedo
un'ultima volta a tutti di commentare questo finale,
perché ci ho pensato molto, e vorrei davvero sapere cosa ne pensate. Grazie ancora,
e arrivederci presto!
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