Shokoya Sweet Death' Shinigami

di DANYDHALIA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scoperte ***
Capitolo 2: *** Memorie d'origine 1 ***
Capitolo 3: *** Madre ***
Capitolo 4: *** Legame ***
Capitolo 5: *** Incontri sgraditi ***
Capitolo 6: *** Allenamento ***
Capitolo 7: *** Volo e nuova storia in vista ***
Capitolo 8: *** Nuovo amico e lo Shinigami del Tempo ***
Capitolo 9: *** Prime Vittime, Nuovi Inizi ***
Capitolo 10: *** Prima condanna e Due anime ***
Capitolo 11: *** Cosa devo fare? ***
Capitolo 12: *** Inizia il viaggio ***



Capitolo 1
*** Scoperte ***


                                                                          Shokoe, Sweet Death’Shinigami
                                                                                 2                         
                                                       Scoperte                              
Osservando  Shokoe mentre correva verso gli altri, Armonia ripensò a come nacque quella creatura e più la osservava più lo inteneriva.
Dopo la trasmutazione dell’anima, Shokoe era nata vecchia fisicamente, ma di testa era uguale a qualunque altra bambina.                                                                                
Prima  che la piccola conoscesse quel poco che aveva imparato  sugli umani ella stava spesso fuori casa; passeggiava per ore senza una meta precisa. in sovrappensiero e lo sguardo vacuo.

Benché  la sua crescita fosse avvenuta al contrario  non parlava mai, non aveva mai parlato per quattro anni(4 secoli umani). 
Prima che l’attuale Shinigami facesse le veci del re, a Shokoe non era permesso conoscere l’origine della morte, ossia la vita.                                                                                 
 Così Shokoe  passava il suo tempo giocando coi sassi, la sabbia, la nebbia e le sterpaglie.                                                                                                                             
Non stava spesso con gli altri shinigami, ogni tanto passava da loro, ma si tratteneva pochi attimi, nei quali le insegnavano i loro giochi e conversavano con le mani ( per farsi capire Shokoe scriveva con le dita le lettere delle frasi e parole da dialogare sui palmi delle mani dei suoi compagni, o sulla pelle se non avevano mani).

Un giorno il vecchio corpo di Shokoya si accasciò, e come un involucro vuoto iniziò a sgretolarsi, e da li ne uscì una bambina, dimostrava non più di 5 anni.                                      
Quell’evento segnò un nuovo inizio nella vita della mietitrice e della sua gente.

Non rivelando l’esistenza degli esseri umani, la discendente di Izanami, Arsek, credeva di tener la figlia lontana dalla sofferenza e sai sentimenti che annebbiano la ragione, e tolgono ai rappresentanti della morte l’obiettività.                                                                                                                           
Shokoe, infatti, non era infelice né felice, semplicemente esisteva e non si lamentava; finché un giorno non provò a leggere un’iscrizione, incisa su una roccia detta bassorilievo.  Parlava di terre lontane al dì là dello Yomi, a quel punto Shokoya parlò e chiese “ Esistono davvero luoghi simili ?”.

In breve si sparse la notizia, - Shokoe parla !!!!-, e in lei nacque la curiosità, era divenuta più vivace, faceva domande a tutti insistentemente, assieme alla frequente richiesta di visitare almeno una volta il mondo umano.
La madre acconsentì, ma apprensiva com’era decise che sua figlia non avrebbe visto la parte migliore della natura e dell’umanità, solo gente moribonda, anziana, malata  e depravata.
Così Shokoe avrebbe pensato al buon lavoro della morte e che la terra non fosse così interessante  rispetto allo Yomi, ma proprio quando la piccola, accompagnata da Dalil, stava per rassegnarsi vide dei bambini.                                                                                              
Immediatamente chiese a Dalil cos’erano, e lei rispose “Sono creature venute al mondo da poco, sono bambini, sono giovani.” “Che vuol dire … giovane?”                               
“La giovinezza rende turbolenta la mente, l’animo arrogante e ti fa desiderare tutto troppo in fretta.                                                                                                                            
  Nessun morto ha vissuto senza essere giovane prima, o sentirsi tale almeno una volta. Questo è esser giovani e giovanili.”                                                                          
“Quindi tutti ringiovaniscono, anche gli Shinigami?”   “Più o meno. Letteralmente è successo solo a te, noi neanche abbiamo un’età, qui funziona al contrario: i giovani diventano vecchi di una anno man mano che passa.”

“E perché a io non sono invecchiata dopo?” “ E lo chiedi a me, boh?”                              
“Però ci sono anche i vecchi che si comportano da giovani, quelli sono i giovanili?”  “No, sono i tardoni!  Al massimo i grandi non vecchi lo sono.”    

Da lì proseguirono verso la strada da dove i bambini erano arrivati, e Shokoe vide gente che lavorava, studiava, giocava, e dormiva.                                                            
A colpirla furono soprattutto gli animali, neanche lei seppe mai spiegarsi il perché, semplicemente l’affascinavano.

Ad un certo punto Dalil disse “Tutto questo è curioso e sublime, vero? Piace anche a me, ma aspetta di vedere la nascita”
“Cos’è la nascita?”
“La nascita è il risultato dell’unione di una donna e d’un uomo, l’inizio di ogni cosa per loro e la fine di tutto per noi ” “Come mai?”
“Non lo so. Forse perché rappresenta l’antimorte”.
“Dalil, quello è un funerale, ma perché hanno gli occhi bagnati?”
“Stanno piangendo; sono tristi”. “ E perché lo sono, non vuol dire che verranno nuovi amici per noi?”
“Per noi, per loro è il momento della separazione e dell’addio. La maggior parte degli uomini è troppo attaccata alla vita, e non crede che ci sia di meglio oltre la morte e si disperano”.
“E non possono essere felici per la morte di almeno una persona?”    “Se qualcuno è felice per la morte d’un altro è un ritardato!”
Pur essendo confusa Shokoe non poté far a meno di ridacchiare, e sapeva che prima o poi i suoi dubbi sarebbero stati chiariti. Perciò non perse tempo dopo pochi passi e chiese esclamando “Ora mi fai vedere la nascita?”
Sorpresa e un po’ seccata Dalil l’accontentò comunque, e la portò in una casa in cui stava avvenendo un parto: anche se rumoroso, faticoso doloroso e sanguinante, quando la piccola vide il bambino una volta uscito, anche se sporco e sgraziato non poté far a meno di commuoversi, e trovare il parto bellissimo.
“Questa è la nascita Shokoe”, mentre Dalil lo diceva tuttavia non era molto attenta perché troppo occupata a contemplare l’evento con un lieve sorriso, il secondo dopo secoli, e se gli shinigami si ricordassero come si piange probabilmente lei lo avrebbe fatto.
Dopo il loro ritorno, tutti gli shinigami decisero, il Grande Re compreso, decisero che se Shokoya voleva essere libera di sapere non le avrebbero nascosto più nulla, per lei era arrivato il momento d’imparare.
Ma prima avrebbe dovuto affrontare sua madre, Arsek.    
 
 
 
  

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Capitolo 2
*** Memorie d'origine 1 ***


                                Shokoya Sweet Death’Shinigami
                                                    1
                                          Memorie d’origine                                             


Mi ricordo i primi “anni” della mia vita, se così possono essere chiamati tre secoli, ma che posso farci.
Da noi il tempo passa così lentamente che preferirei rinunciare alla longevità dataci dai nostri quaderni.                                                  

 Il Regno degli Shinigami non è dei migliori nell’aldilà, però a modo mio ero felice; non so perchè sia nata diversa dai miei fratelli, né perché Il Grande Re mi consideri la sua figlia legittima, nonostante noi tutti siamo i suoi "sterili" figli.                                                 
 Spesso mi dicevano che ero l’ultima shinigami di una stirpe particolare, che un tempo ricopriva il ruolo di traghettatrice di anime,
non  semplici mietitori come adesso. Senza un motivo valido, i miei compagni hanno  dimenticato  come farlo, non vogliono più prelevare le anime umane per condurle al paradiso o all’ inferno a seconda dei casi. Per loro neanche esistino.    
Il mio cuore si riempie di rabbia alla vista di come la mia gente si sia ridotta; gli shinigami sono sempre stati malinconici e facilmente annoiabili  di natura,                       ma un tempo erano animati da un forte spirito d’iniziativa e comunità, senso del dovere e reciproco rispetto.
Qualità perdute o dimenticate a causa di un terribile conflitto, ma sopravvissute in pochi di noi. Mentre con le mie ali percorro l’ennesimo viaggio nel mondo umano, mi perdo tra i ricordi: 
sin da piccola amavo passare il tempo facendo cose diverse, non importava quali fossero, tutto pur di non annoiarmi.
Adoravo le storie sull’aldilà e sul mondo umano che gli adulti raccontavano, e che spesso colorivano con linguaggi scurrili, battutacce e freddure.
Le mie amiche Dalil e Rem facevano fatica a non farmi sentire quello che dicevano ma alla fine per il continuo stuzzicare degli altri, certe espressioni scappavano anche a loro, rimanendo per due secondi bloccate per l’imbarazzo.
Quando capitava, uscivano sbuffando o sedendosi inespressive, a quel punto non la finivamo più di ridere: sembravamo una sgangherata comitiva .                                    
Ho sempre considerato Rem come una zia affettuosa, saggia e protettiva.
Dalil una sorella maggiore, Ryuk il mio cugino svitato ma interessante per l’ intraprendenza che ammiravo (non tutti la possiedono tra i miei fratelli),
Shidoh il fidato vicino della porta accanto, con cui amavo scambiare domande o discorsi complicati che capiva a stento.                                                                       Medrea la classica cugina impicciona e antipatica, Jealous l’amico da consolare, Gook e Zelogi i compagni appassionati di scommesse e Armonia,                                       l’inqualificabile indecifrabile nonno, nonché continua fonte d’aggiornamento e approfondimento mentale, anche meglio di un maestro.                                                     Tutti gli altri semplici conoscenti.                                                                                                                  

La mia infanzia era caratterizzata da un ambiente di pochi divieti e molte regole; la maggior parte scritte sul quaderno, le altre per aria, esperienze e decaloghi personali scritti nei nostri manuali. Ricerca di novità nella speranza che qualcosa cambiasse dalle nostre parti e un profondo clima autodidatta.                                                               
Giacché a pochi interessavano le attività umane , la maggior parte del mio tempo libero lo impiegavo imparando e reinventando i loro giochi: cosicché anche gli altri shinigami(se avessero voluto), avrebbero potuto praticarli, ma quando un paese è capeggiato da una monarchia facoltativa è un po’ difficile convincere qualcuno a fare qualcosa di diverso da scrivere nomi, aggiornare registri di vite, morti, cataloghi di demoni, spiriti custodi, divinità, mostri e traghettamento di anime.
Essi, i miei simili erano e sono tuttora caratterizzati da una mentalità veramente ristretta-ordinaria, non mi sorprende che ora siano puntuali nel lamentarsi e nell’annichilirsi.                                                                                                                                             
 Ogni giorno ripassavamo i nostri quaderni, le religioni del mondo e i loro rituali funebri, ci allenavamo nel volo , di tanto in tanto gareggiavamo.                                                                                                                                                                    
Facevamo dei controlli segreti alla vista e alla nostra durata vitale(non ridete), per esser sicuri che i nostri occhi funzionassero sempre.                                                                                                                                                                   Davamo un saluto al cielo in omaggio al Re degli Shinigami[mi è sempre difficile chiamarlo padre o papà, non perché non gli voglia bene, ma perchè ho sempre l’impressione di non conoscerlo mai, come se ogni volta cambiasse personalità o non ne avesse nessuna. A volte mi riserva gesti, discorsi o frasi affettuose, ma è talmente sibillino che non so come prenderlo. Così non so come reagire]. In aggiunta allo “studio ordinario” di ogni  shinigami che si rispetti, leggo e imparo le materie umane, ma anche quelle lontane dall’ambito scolastico.                                                                                                            
Sono particolarmente attratta dalle attività[sartoriali, governative, legali,mediche, letterarie e teatrali], ma soprattutto la psicologia, specialmente investigativa e criminale. Da quando ho scoperto chi e cosa sono gli umani un dubbio non vuole lasciarmi: una creatura tanto intelligente e indipendente come l’uomo, che non si limita a sopraviere, reinventandosi, mettendosi in gioco, con una propensione creativa senza eguali, come può abbandonarsi a istinti tanto infimi e crudeli arrivando a uccidere i propri simili? Non gli serve per vivere come a noi, almeno non ci uccidiamo a vicenda. Analizzo queste nozioni per comprendere il loro comportamento e aiutarli a rimediare, prima che sia troppo tardi, andando incontro ad una vita dannosa, unita ad una condanna senza via di fuga una volta morti.  Provo pena per quest’ essere, per quanto dotato sembra perennemente insoddisfatto e sereno di rado, cosa lo rende tanto infelice da generare in seguito il male? I miei fratelli mi danno della sentimentale, idealista, ripetendo quanto sia bambina se spero di riuscire a salvare l’umanità da se stessa, e quanto sia buffo un simile comportamento da parte di una shinigami che non ha ancora scritto un solo nome nel proprio death note. Può darsi che lo sia, ma almeno qualcuno lo voglio salvare, e da grande lo farò, lo giuro a me stessa o morirò provandoci.                                                                                                        
 Mentre lo  dico , Dalil, Ryuk e Gook pensano a voce alta << Sei proprio una bambina >> ma Rem, Jealous ,Shidoh e Armonia nel loro silenzio vogliono dirmi                   << Fai come credi, e non permettere a nessuno di sminuirti >> .                                                                                                                  
I miei primi contatti coi viventi li ebbi indirettamente a 5 anni; era il secolo 1400 e mezzo.                                                                                                                      
Ogni viaggio dei miei compagni più grandi (visitatori di ogni zona dei continenti orientali-occidentali) era una storia vista come una favola per noi shinigami piccoli, o un nuovo elemento di studio per la nostra iniziazione futura a shinigami adulti.                                   
 I miei continenti preferiti erano il Siam, la Corea, la Cina, Russia,India,Egitto, Arabia e Turchia.                                                                                                                        Della parte occidentale amavo l’Inghilterra, i Paesi Baltici, Francia, Italia, Olanda e America Meridionale, ancor prima che venisse scoperta dagli esseri umani ho sempre amato quella zona per le sue meravigliose giungle, che ormai da noi non crescevano più.  A
forza di ascoltare e osservare, man mano programmavo di nascosto la mia vita adulta in un taccuino e sul mio Manuale dello Shinigami.
Dopo la figura dell’atro giorno davanti agli altri non volevo essere presa in giro nuovamente, temevo di cambiare idea e di essere condizionata dai loro giudizi ,                   solo Rem,Shidoh (e forse mio padre) lo sapevano, e  anche se in certi argomenti avevano dei dubbi mi sosteneva sempre, lei più di tutti.                                                                                                                                         
In prevalenza erano regole sulla mia nuova condotta, se avessi vissuto da normale mietitrice: come comportarmi se fossi stata una shinigami terrena con lavoro diurno (shinigami che lavorano a stretto contatto con gli umani, hanno aspetto umano e fanno una doppia vita che lavorano normalmente  per mantenere la loro copertura umana).                                                                                                                          
Pure le mie idee per migliorare il mondo nei secoli se avesse attraversato guerre, carestie e problemi vari, compresi quelli del nostro mondo se fossi diventata Regina degli Shinigami.  E soprattutto le mie ossessioni: poter un giorno aver un animale e diventare l’ultimo profeta della nostra dimensione astrale.                                                  

Stralci d’Infanzia: "Shidoh, Rem, Ryuk! Sbrigatevi. Dalil e Gook sono tornati adesso",  
"Shokoe, anche se sono stati due anni fuori, da noi sono trascorse solo dodici ore, non è il caso di agitarsi così" ,  
"Si invece Shidoh, hanno portato delle cose, e se noi non saremo i primi a salutarli alla fine quei poveretti saranno così stanchi dal ficcanasare altrui che non risponderanno alle nostre domande, e non ci offriranno niente perché gli altri avranno già preso e mangiato tutto",

 "Su questo non ci piove, concordo con il musetto", "Grazie Ryuk" ;.
 "Basta che dopo non gli tartassi troppo, o non sei da meno dei rompiscatole che critichi", "Certo Rem, va bene". 
"Eccoli!", corro incontro a Dalil e l’abbraccio, "E’ così bello rivedervi, Dalil com’erano l’Europa e il Giappone, hai visto Raffaello? E Oda Nobunaga?  
Lao Tzu è ancora vivo? Siete stati a Londra o Venezia?",                                                     
"Ogni cosa a suo tempo, sorellina impaziente, per ora limitiamoci a metterci comodi" , "Venite, vi aiutiamo coi bagagli",                                                                                           "No! Voglio essere io a portarli Rem!"

 "Come vuoi. Però se ti stanchi chiama.", "Evviva!!!", "Posso portare almeno la frutta?" "Ryuk, toccala e non vedrai più le tue mani", "Eh, EH!" "Shidoh, non ridere così" "Io? No di sicuro" disse sornione, e gongolai sotto i baffi.
 
Una volta entrati nella casa-caverna di Gook iniziarono il racconto, noi ascoltavamo rimirando i ‘‘souvenir” che avevano portato. "
Quest’ultimo controllo sembrava una vacanza, i tenori di vita umani si sono alzati notevolmente nel giro di pochi anni, dopo il Medioevo, salvo qualche eccezione, sono morte pochissime persone, guerre civili o d’espansione locali a parte. Per lo meno potevamo prendercela comoda; prima con la peste e le crociate in Europa non si  poteva prendere fiato un attimo. Fortuna che quei ratti pulciosi sono diminuiti, e le persone badano di più all’igiene per evitare altri contagi, magari sulla terra fossero calmi un po’ più spesso tra un secolo e l’altro, penserebbero di più a migliorarsi e a non aver paura di noi in modo paranoico, manco fossimo alla stregua di quei topacci. Poi la loro ora arriva, si lamentano e noi passiamo per i cattivi della situazione" .                                                                                                                
Quando finì Gook sospirò, rimanendo in un pensieroso silenzio di 5 minuti, dopo fu Dalil a raccontare e commentare, gustandoci di tanto in tanto i nostri frutti nipponici e qualcuno occidentale. Ryuk stava allungando le mani su due cose rosse-gialle-verdi tondeggianti, lo fulminai con lo sguardo.
Poi gli sorrisi,  gli porsi una di quelle bacche giganti, presi l’unica verde e Dalil incominciò,   "Devo dire che ho molto apprezzato gli umani occidentali.
A differenza del Giappone stanno combattendo pochissimo, si soffermano su quelle cose complicate e colorate chiamate architettura e atre, costruiscono templi bellissimi detti chiese, cattedrali o basiliche, viaggiano molto verso terre lontane e studiano il cielo". Dalil che si complimenta con gli umani?sicuramente adesso avrà da ridirne su altri "Tutto il contrario dei nostri", appunto.                                                                                                                     
"Non vedo l'ora che il periodo Edo e la sua dannata epoca Sen Goku finiscano.                                                                                                                        
Pur di avere più terre e mantenere prestigio, quei gran signori ricattano persino i parenti per mandarli a difendere proprietà che neanche gli appartengono.
Adesso fra i samurai e lo shogunato reclutano pure donne e bambini, quello che ho prelevato l’altro giorno non aveva neppure 10 anni.
Ma perché il loro imperatore e l’Imperatore di Giada non fanno niente, dubito che non abbiano notato che molti yokai sono senza casa o diventano assassini".
Per un attimo nella sala regnò un grande silenzio, e la mia mente iniziò a scorrere. 
Non avevo le idee chiare sul ruolo che ricoprivamo per la gente e le altre creature dell’aldilà, ai miei occhi eravamo i tassisti del regno dei morti e basta, crescendo compresi che eravamo molto di più. Gli yokai erano i demoni del nostro paese, il Giappone, erano come gli umani; sia buoni che cattivi, solo più diversi, meno brutti di noi, più infantili o ragionevoli a seconda dei casi, e a volte più carini e spaventosi di un fantasma. Vivendo a stretto contatto con gli umani erano soggetti ai loro cambi d’epoca, costume e umore, talvolta potevano essere più pericolosi di noi shinigami, poiché i peggiori tentavano le persone votandole al male e prendendo la loro anima una volta morti, spingevano al suicidio i futuri angeli trasformandoli in shinigami, ritenevano gli uomini prede da divorare. I più innocui vivevano da soli in luoghi isolati, abitavano in case umane che custodivano o facevano dispetti da monelli per passare il tempo. Anch’io mi stupivo come Dalil, che l’Imperatore di Giada, l’autorità massima delle divinità di tutto l’oriente ignorasse i tumulti che affliggevano i nostri umani e compagni dell’aldilà, com’era strano che l’imperatore giapponese non prendesse decisioni migliori. La cosa che m' infastidiva maggiormente era che per quanto armati di buone intenzioni, noi  shinigami non potevamo intervenire: eravamo obbligati dai piani alti alla neutralità, ma rischiava di sfociare nell’indifferenza, migliorare le condizioni umane significava allungarne la vita e questo ci bollava come Kamikaze, potevamo solo sistemare errori umani  che potevano essere pericolosi anche per noi, consigliare benevolmente 3 volte, avvertire della nostra presenza i destinati alla nostra lista di morte o concedere ultimi desideri. /> Tutto ciò mi portava a chiedermi miliardi di cose sulla mia gente, ad esempio; un nome scritto sul quaderno è per forza di un predestinato o è un' uccisione casuale? Perché non possiamo uccidere anche animali o i nostri simili? Com’è un vero shinigami, obiettivamente gentile o ironicamente crudele? Perché nessuno si ricorda della sua vita passata salvo fortunati? Innamorarsi è tanto dannoso, e perché ne ho paura? Perché papà non sembra interessarsi a noi? Come mai sono nata così? Perché gli uomini temono la morte pur sapendo che è inevitabile?  

Alla fine della festa di ritorno tornai a casa nella nebbia, accompagnata per un tratto iniziale da Shidoh, notò che mi ero incupita, ma non disse niente per non intromettersi. Una volta sola prosegui a occhi semi aperti.
Arrivai a casa, scesi le scale a chiocciola non levigate come il resto delle pareti(era una grotta con tanto di stalattiti e sassi agli angoli dopotutto),  entrai in bagno per giocare col torrente (quello che chiamavo bagno a imitazione della buffa camera umana, era una stanza grotta marina con altri stalattiti e colonne granitiche, sabbia grossa ma liscia, qualche masso liscio per appoggiarsi o sedersi, e un torrente che scorreva lento e terminava in un laghetto dal bordo irregolare, a forma di macchia, in cui di tanto in tanto m’immergevo per scrollarmi la polvere o fare schizzi,bolle,spruzzi).                                                                                                      
Mi limitai ad accarezzare la superficie dell’acqua condensata (non abbiamo fiumi, laghi o mari d’acqua fluida, solo le pozzanghere o gli stagni sono liquidi, dopo le occasionali
“piogge morte” *.
Fu molto rilassante, infine entrai in camera mia per dormire, allentai i nastri dell’abito trasformandolo in una veste da notte e mi adagiai sul mio dolce letto di sassi. Poggiai la testa sul cuscino di seta cotonata da kimono, sistemai la stuoia di bambù sottile sotto di me e mi coprì con la trapunta di lino.  Noi non soffriamo il freddo ma quello era uno dei pochi doni di mio padre, abbracciarla equivaleva.. abbracciare lui. Guardando il lampadario con le fiammelle sfuocate chiusi gli occhi e ripensai alla mia missione segreta e immaginai le mie discussioni con Dio.
 Benché mio padre e i miei simili fossero abbastanza  progressisti nelle proprie idee e per quanto ne condividessi le opinioni, io ero molto credente.                                               
Io ero nata con la religione: a sei anni ero sicura d’esser l’ultimo dei profeti.                    

Unica donna detentrice di una nuova fede ultraterrena, terrena in seguito quando sarei andata sulla Terra da grande.  
Volevo essere una profeta perché non potevamo innamorarci e concepire la vita, solo toglierla.                                                                         
Perché gli yokai  non potevano giocare con noi nelle scommesse.                      
Dimostrare che ero una shinigami valente con le mie sole forze, non perché ero la presunta figlia legittima del Re della Morte, quindi non indiretta come gli altri.                                                                      

Odiavo essere chiamata Principessa della Morte’.                                                                                                                 
Volevo diventare la
Shinigami della Dolce Morte, perché nessuno sarebbe andato incontro a una fine violenta nelle mie mani, non  avrebbe avuto ricordi dolorosi o rimpianti, si sarebbe redento nella sua ultima ora se la sua vita fosse stata riprovevole, avrei esaudito i loro ultimi desideri.                                                                                                                      
Prima di trascrivere un nome avrei consolato chiunque, anche il più spietato degli assassini.
Avrei aiutato a star bene i miei simili, volenti o nolenti.                                
[Se nel loro male a modo loro fossero stati bene gli avrei lasciati in pace, libera scelta e arbitrio sempre!].                                                   

Notando che iniziavano a impigrirsi li averi fatti studiare come fosse un gioco, così non si sarebbero lamentati e avrebbero sempre pensato con la loro testa.                                                                                                                
Perché non ci sposavamo o fidanzavamo, era tanto se pochi di noi erano amici.                                                     
Non volevo che col tempo ci considerassimo e ritenessero inferiori o superiori agli umani, o alle altre creature sovrannaturali, eguaglianza innanzi tutto.                                                                                                                

Ma soprattutto perché Gelous soffriva in ogni punto del corpo, era uno dei pochi shinigami rimasti a provare ancora dolore fisico.
Pregavo ogni volta che potevo affinché stesse meglio.

 Come tutti i miei predecessori, anch’io avevo il mio ‘‘libro sacro’’, le prime tre regole che avevo scelto erano di Zarathustra, in onore alla nostra sorella Asia Minore Medio Orientale;
fondate su Buona condotta, Buone Parole, Buone Azioni.
 Seguite dall’armonia taoista degli opposti, il pragmatismo dell’azione divina ebraica, uguale condizione del maschio e della femmina di qualsiasi specie davanti a Dio e nella quotidianità.                                              
Il Potere Catartico della Rinascita Induista, l’Accettazione del Dolore per annullarlo, Allontanamento dai Desideri Corrosivi e la non-diversità tra divino e umano nel Buddhismo.                                                 
Riadattamento del nostro shintoismo, secondo cui non  siamo più noi e gli altri kami a influenzare il destino degli  esseri umani, loro come noi non saranno padroni totali del loro destino, ma neanche schiavi. Quello che è destino accade sempre a causa di quello che uno fa, non perché lo causa qualcun altro, bisogna assumersi le responsabilità della propria esistenza senza cercare scuse ai problemi.

NON SIAMO IL CAPRO ESPIATORIO di NESSUNO e LORO NON SONO IL NOSTRO!!!

Affermavo importanza della meditazione zen per raggiungere l’illuminazione e la pace interiore, perché lo zen  punta dritto al cuore della persona.
Onoravo l’umiltà e la pietà cristiana.


 Avevo completato il tutto in un decalogo e in un riassunto del mio pensiero, ma  specialmente... il calendario delle festività, in cui a avremmo festeggiato per una settimana una delle principali festività giapponesi  il primo giorno del mese, seguite da quelle straniere man mano che l’anno proseguiva.                                                Quanto  sarebbe stato bello se ogni mese avremmo avuto la nostra Goruden Uiko   (Golden Week-Settimana d’oro, dedicata a tutte le feste e vacanze personali).
 L’ordine scelto era il seguente:

1 gennaio: Capodanno Giapponese, una festa occidentale diversa per quattro giorni.

3 marzo: Hina Masturi, la festa delle bambine e delle bambole, Shubunu no hi festa della natura, Hana m,i festa della contemplazione dei ciliegi, poi due feste indiane.
 26 aprile: Midori no hi ,Showa day(festa della natura), prima il pesce d’aprile, gli altri tre giorni sarebbero stati il prolungamento dei primi.
 Il 5 maggio: Kodomo no hi, festa dei bambini, settimana interamente dedicata a loro .  

7 luglio: Tanabata Masturi, la festa delle stelle, poi qualche rito africano.    
14-16 agosto: la più importante per noi Shinigami, la festa delle lanterne e dei morti, Obon.
3 ottobre: Keiro no hi, festa degli anziani, dopo quattro cerimonie dedicate all’Himalaya, ai Poli e alla Luna nel giorno 13 per lo Shubun no hi.

 Non celebravamo le cerimonie imperiali per non sottostare in modo figurato al governo celeste, e neanche le imperiali umane perché reputavamo i regnanti di allora dei barbari burattini truccati da elegantoni.                                                   

 "Shokoe, stai ancora scrivendo?" "Ho quasi finito Shidoh!" "Dilungati troppo e annoierai gli sfortunati che diverranno i tuoi “discepoli’’, da mandarli in coma" 
"Non tutti hanno la tua comprensione immediata" 
" E non sfottere, per piacere", "E quando l’avrei fatto, parlo d’esperienza sul campo" sorrido ancora e poi                   
"Comunque seguirò il tuo ‘‘prezioso” consiglio, grazie, sarò più discorsiva. Ormai ho capito che se non spieghi parlando tutti scappano"
"Scusa",
"Non sono offesa, mi hai sul serio consigliato bene. Sei o no il mio confidente migliore di teorie?" 
"Oh,  grazie … cioè si! Ehm..no, boh non lo so"  "Hi! Hi! Shidoh nessuno è come te"
"Averi voluto essere conciso, ma… credo che tu mi abbia spiazzato. Un pochino però" 
"Scusami, non era mia intenzione, peccato che tu sia uno spasso e non te ne renda conto" sogghigno adesso, e lui risponde seccato

 "Lo stai facendo ancora!!" "Shidoh, questa non è indisposizione ma imbarazzo da complimento" "
Quello che è, ora usciamo, o faremo tardi" "Certo…tontino"                      
"Come?" "Ho detto delle bende mi piace il tuo lino"    "Ah ah! Ad esso io ho indisposto te, avresti dovuto dire il lino delle mie bende"
"Si si, non montarti tanto. Su è ora, ci aspettano"  
"Come vuole.. Principessa della Morte",  sto per  alterarmi "CHE- COSA- hai- detto?"mi sbollo per tempo di continuo.
"Che la prossima volta che passerai dagli umani di provare delle torte", da dove gli escono certe castronerie? "
Non male Shidoh, ma un fatto simile accadrà tra cinque secoli" rispondo sardonica, neanche a dirlo successe veramente. 

Da Rem e Jealous per l’incontro, lessi le prime regole del mio libro
" Io, Shokoya, futura Shinigami Profeta, sancisco che tutta la mia gente deve
- 1 fare almeno una buona azione il giorno,
-2 si può innamorare,
-3 faccia attenzione a chi vuole manipolarli,
-4 tutti gli yokai e umani poveri devono avere sempre del buon pesce per sfamarsi,
-5 gli yokai hanno il diritto di sedersi con gli shinigami e giocare d’azzardo con loro,
-6 non si uccide per divertimento, o in anticipo,
-7 rispettare la durata vitale dei futuri iscritti nel quaderno,
-8 nessuno shinigami anziano, giovane o malato perché ancora sensibile al dolore deve più soffrire"
"Wow, se le cose stanno così io voglio essere il tuo primo adepto" "Davvero Gelous?"
"Sì, ma dimmi, com’è che impediresti agli shinigami di non soffrire più?" "Beh. Semplice, sarebbe vietato, dopo la cura!" 
"Ci averi giurato" esclamando allegro in coro con Rem.       
"Di cosa ridete voi tre?" "Armonia, da quanto sei qui?"
"Circa da quando tu hai detto che è vietato qualcosa e loro hanno ridacchiato. Posso unirmi al gruppo?"
"Non chiederlo neppure, sei sempre ben accetto. A proposito, non è che sei venuto anche per uno dei tuoi giochi di società scervellanti?"                                                                        
"A parte il fatto che si dice cerebrali, ti faccio i miei complimenti Shidoh, la compagnia di Sho ti sta rendendo leggermente più acuto (merito mio e di Rem sicuramente), e sì, oggi per ordine del Grande Re giocheremo a indovina l’origine (un quiz sulla storia di come sono nati ed evoluti gli shinigami e come si sono sviluppati nel campo della mietitura), chi vuole cominciare?".                                                                                                          

"Io. La nostra stirpe discende dalla dea della creazione Izanami, moglie di Izanagi .                
Lei creò la Terra dagli oceani assieme al consorte, dettero alla luce molti figli, future divinità,  purtroppo la nascita dell’ultimo dio del fuoco costò la vita a Izanami e raggiunse il regno dei morti. Izanagi  tentò di riprenderla, ma una volta trovata la rifiutò, avendo cambiato in peggio il proprio aspetto per via della trasformazione causata dai frutti di Enma: Izanami era diventata un demone".  Niente male, Gelous non avrà un tono di voce alto ma sa parlare benissimo, vediamo chi proseguirà adesso.  

"Bene, e cosa successe dopo? Chi lo sa" chiede Armonia sorridendo, Dalil alza la testa,
"La sedotta e abbandonata inseguì lo smidollato per ucciderlo, quello si salvò e la gatta morta chiuse il passaggio che collegava l’aldilà al mondo dei vivi.
Arrabbiata e sconsolata Izanami invocò gli ultimi poteri che le restavano, per unirli in un incantesimo, affinché nessun essere defunto (soprattutto ella) soffrisse pene d’amore in futuro, ma lo disse con l’amarezza nel cuore, così la formula divenne una maledizione: ogni creatura del suo regno che si fosse innamorata  sarebbe divenuta cenere, e di conseguenza anche noi" Mamma mia, chissà come fa Dalil a elaborare discorsi tanto rozzi e renderli seri in seguito? Però all’inizio ci ha fatto ridere, inoltre adoro questo lato del suo carattere. Chi proseguirà la parte più triste andando avanti? Qualcosa mi suggerisce la mia… << Tuttavia la maledizione funzionò principalmente con i mortali, perché immagine dei frutti di Izanagi e dei loro figli >>  lo sapevo. Continua Rem.                                                                                                              

 "In seguito alcune anime umane, spesso quelle dei suicidi divennero shinigami, decretando l’inizio della nostra specie. Il potere della regina Izanami venne affidato a Yskna,
divenne il primo re degli Shinigami e il nostro mondo si separò dall’Inferno trasformandosi in una dimensione a parte. I nuovi arrivati, generati dalle anime unite alla polvere di Izanami divennero traghettatori insieme agli altri e si instaurò un governo libero".
 "Ottimo, vi vedo preparati. Per un  attimo ho creduto che la seconda versione della storia la dicesse Rem. Probabilmente avete voluto essere interscambiabili oggi!" Armonia, questa era una freddura patetica. Lasciamo perdere, e seguo il resto con Gelous in braccio.                                                                                                                         
"Torniamo a noi. Shidoh! Ti ricordi cosa accadde da allora e cosa abbiamo fatto?"                


"Puoi chiederlo senza dare l’impressione che ignori tutto ciò che mi circonda!? Comunque.. abbiamo provato ad abitare qui tentando di creare territori fertili come fecero Izanami e Izanagi, ma tre secoli fa si sono inariditi, i nostri arbusti seccati con qualche pozza è tutto quello che ne rimane.                                                                                                          

Nel frattempo abbiamo affinato le nostre tecniche di mietitura: prima sceglievamo armi diverse a seconda dei gusti, la più comune era la falce. Successivamente siamo passati al ‘tocco defunto’ e prelevamento vitale, adesso dobbiamo decidere se usare o meno i quaderni e continuare l’accompagnamento spirituale" /> Si chiede questo, ma è ovvio! A volte non so come compostarmi con te Shidoh, come fai ad avere questi alti e bassi? Almeno sai essere un buon ascoltatore, anche se non hai tutte le risposte. Adesso però parlo io "Ehm.. scusate potrei continuare io?"
 "Prego" Armonia.                                                                                                                                                                  

 "Continuare a prelevare le anime e condurle nell’aldilà è fondamentale, a mio avviso; ci rende più attivi e utili. Poiché pochi kami sono disposti a occuparsi di questioni riguardanti l’oltretomba[sono più terreni, dopo la disavventura di Izanagi], senza contare che gli spiriti rischierebbero di perdersi o impiegare più tempo ad arrivare a destinazione. Invece, come utensili da lavoro, è meglio se usiamo i death note: rischiamo di decimare troppa gente con il tocco defunto,  peggio se per sbaglio sfioriamo le persone sbagliate, quindi dovremmo annullarlo. Usando i quaderni facciamo un lavoro più sicuro, se sbagliamo, usiamo la death easer e ci rinfrescheremmo di tanto in tanto il manuale. Le armi poi, possiamo tenerle per ricordo o per sicurezza semmai non avessimo più una pagina un giorno".

"Ottima spiegazione, potremmo usarla nel  prossimo raduno, ma credo che a questo punto, visto che hai parlato per ultima debba riferirci un particolare che uno di loro ha tralasciato durante il gioco. Shokoe, hai capito qual è?"  "Uff! Dopo la fuga di Izanagi lui volle ‘purificarsi’ in un fiume, dalla lacrima del suo occhio destro, caduta su uno specchio bianco, tenuto anch’esso nella mano destra, nacque Tsukuyomi, Dio della Luna. Più importante per noi di Amaterasu, Dea del Sole, perché ci conferì parte dei nostri poteri e ci aiutò a coltivare questi terreni. Una pausa, non farmi dire altre cose per favore!"  "Eh? Tranquilla, avevo già deciso di finirla qui. Dovevo solo capire se vi stavate dimenticando l’essenziale della nostra storia. Ordine del re"


 "Come mai? E’ preoccupato?"
Rem, " Effettivamente sì. Comincia a notare dei peggioramenti in alcuni shinigami; attacchi d’amnesia di tanto in tanto, svogliatezza, derisione di compagni troppo attaccati ai vivi e gran parte non collabora più tra di loro. Inoltre lui stesso inizia a dubitare di eseguire un buon lavoro; desiderava capire se ci fossero degli assennati capaci di cavarsela da soli se le cose peggiorano, e lo valuterò quotidianamente finche non si stancherà".
 "Papà..no..cioè.., il Sovrano è disilluso fino a tal punto?" "No, non credo. Suppongo che stia subendo lo stesso effetto che attraversò la nostra terra, e stia lentamente contagiando tutti. Vuole capirci di più, ma teme di non poter far nulla se non ci fossero alternative" "Shokoya, puoi venire un attimo?". 
 
Mi alzo, vado da lui e ci allontaniamo di poco dagli altri, cosa vorrà fare di tanto privato?  Ci fermiamo e mi guarda, sta per parlare.
 "Devi sapere che anche se non sostituirai il re, egli desidera che almeno tu e coloro di cui ti fidi resistiate a quell’atteggiamento, specialmente se alla fine colpirà lui stesso, ancor più se accadesse a tutti noi. Siamo assistenti della morte, ma non è una scusa per rovinarci, anche se gli altri kami ci vedono col fumo negli occhi. Perciò fa attenzione, mi ha riferito che se capitasse a te le conseguenze non saranno delle migliori".
 "Quando capirà che ha altri figli quello. Dovrebbe pensarla diversamente su di me, se ama i favoritismi che li riservi equamente; potrebbe dire fino alla nausea di volermi bene ma non farebbe né caldo ne freddo, non sono diversa dagli altri shinigami".
" Ha le sue strambe ragioni, ma non gli sono tutti indifferenti, altrimenti oggi non sarei qui. Prendersela non serve a molto.
E.. Sho.. In futuro non vergognarti dell’affetto per nostro padre, sei libera di chiamarlo come vuoi" 
 "Non l’ho fatto per vergogna, ma per loro>> indico i miei amici con lo sguardo
<< So che lo vedono diversamente, ma se nessuno distingue l’altro, anche se forse non lo sarà mai… a volte riesco a vederli come una.. famiglia" 
"Lo so. Anch’io, non quanto te ma quanto basta"
 "Senti Armonia, quella valutazione che farai tutti i giorni. posso farla con te?"  
"Quando vuoi", e dopo avermi accarezzato la testa, lo abbraccio, poi torniamo dagli altri. 
Solo adesso mi rendo conto di somigliare a un bambino che aspira diventare un  'supereroe spirituale’, ma ci credevo davvero in quell’obiettivo, e anche se non diventai profeta, i miei , alla fine, furono conservati e riletti più volte nell’archivio delle pergamene. Almeno sono piaciuti, e chissà? Può darsi che ispireranno i posteri shinigami a comportarsi meglio in un terribile periodo di crisi. 
 
*Piogge Morte/a Vuoto/Nulle: piogge venefiche da cui non cresce niente, che seccano il terreno inasprendolo, tramutano sabbia e terra in roccia o fango sterile : solo argilla.Velocizzano il processo di seccatura e decomposizione delle piante.                                     
Unite all’aria densa, polverosa e ventilata in pochi attimi del Mondo degli Shinigami,le piogge una volta cessate formano coltri di fitte nebbie.                              Sugli Shinigami non ha effetto, ma possono diventare pericolose per i medesimi nei rari casi in cui stanno morendo per non aver scritto nomi a sufficienza nel quaderno, alimentandone  la vecchia, fino a renderli cenere.                                                                                                                                                          Invece nei casi in cui uno Shinigami è forte, ne temprano il fisico, specialmente nei soggetti il cui corpo è composto semi-interamente da ossa (con lo scheletro esterno quindi), rinforzandolo e rinvigorendolo di nuova essenza mortifera, che verrà assorbita a propria volta dal quaderno dello shinigami o d all’ aria circostante.                   La poca acqua è scura o grigia chiara, mai trasparente perché non è limpida già da prima di cadere. Cade sempre nelle crepe e si propaga nei punti del Muh in cui il terreno raccoglie l’acqua per poi assorbirla completamente in pochi giorni, formando pozze e stagni, torrenti occasionali a breve termine. A volte caldi circondati da vapori e fumi; nocivi per un umano, benefici per uno shinigami.       In breve il Muh è un deserto annebbiato, piovoso a tratti e perennemente coperto, dove a malapena si distingue la notte dal giorno. Tanto che gli stessi shinigami (la maggior parte) non  possiedono un esatta concezione di tempo-spazio e ambiente, se non grazie al confronto con le ore e il clima del mondo degli esseri umani. Pochi di loro riescono ancora ad avvertire il tempo che passa nel proprio Regno.
 

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Capitolo 3
*** Madre ***


                                                           Shokoe Death’Sweet Shinigami                      
                                                                                   3
                                                                              Madre
Shokoya  avanzava  pensierosa  verso  la montagna,  in cui risiedeva  Arsek.
Da quando era tornata dal  viaggio,  si era  deciso che anche noi altri shinigami avremmo dovuto, di comune accordo seguire il suo esempio.  Anche se non tutti l’avremmo fatto con l’entusiasmo di  Shokoe eravamo felici di  farle  sperimentare una situazione diversa dalla solitudine;  anche  se quelle ricerche fossero state un segreto  per noi  non  avrebbe fatto differenza: ma la piccola voleva a tutti i costi che si sapesse di più, che nessuno fosse escluso, isolato.  Non voleva che la nostra identità almeno sul piano teorico-spirituale fosse separata da quella umana, e per ufficializzarlo doveva parlare a testa alta con Arsek  e capire cosa la spinse a nasconderle la vita sulla Terra.
Noi avremmo preferito che aspettasse,  ma ella aveva aspettato abbastanza; così proseguì.                                         
Madre  e  figlia per tutta la vita non avevano fatto altro che parlarsi  2 volte per 6 giorni al mese, accarezzarsi  occasionalmente  ed attraversare il fiume delle anime una volta l’anno.                                    Sapevano entrambe  di volersi bene, ma l’attaccamento morboso di  Arsek aveva spesso messo a disagio Shokoya, era come se i dubbi della Traghettatrice e la desolazione inevitabile dello Yomi  la inducessero a vedere nella figlia le uniche cose belle che aveva conosciuto, riversando su di lei tutto il suo affetto, l’amore del Grande Re compreso; a volte pensava così tanto a lei da ignorare il consorte.                                                                                                
Ripensando a quei bizzarri comportamenti,  Shokoe sentiva tuttavia la paura scomparire man mano che si avvicinava all’apertura nell’estremità della montagna.  Ormai aveva la possibilità di chiarirsi, e nessuno l’avrebbe persuasa del contrario.

“Mamma,  perché non mi hai mai parlato della vita, della nascita e di tutto ciò che non ha a che vedere con la morte? ”
“Se te l’ho nascosto Shokoya , è stato solo per amore… , ed odio per gli umani.” 
“Amore?!   Questo amore è diventato una prigione.  In quanto agli umani, se è vero che parte della nostra longevità dipende da loro.., non meriterebbero un po’ di rispetto? ”
“ E come potrei  rispettarli?!!  Non stanno calmi un momento, la  pace a loro fa soltanto schifo.                       
 Se non  si  scannano a vicenda o si abusano gli uni con  gl’ altri non  sono contenti, e se pacifici per natura si credono mediocri.  Pur non vivendo in miseria sono insoddisfatti  e si rovinano da soli; o se la prendono nuovamente con qualcuno.                                                                                                                                                    

Disprezzano la morte,  rendono spaventosa una condizione naturale;  per loro è impura, fanno i nomadi  pur di non abitare nel villaggio d’un morto, e quando arriva la loro ora… si purificano con inutili riti, come se tutto il male di loro competenza dipenda da ciò che troveranno qua.                                                                          
Sono  inutili, ingrati, arrivano a sognare la vita eterna,  che si dannino !!!! ”

 Parlava  con una  calma  velata di malinconia,  quasi  inespressiva,  seccata, sistemava i  suoi chimoni ed il remo per il reclutamento delle anime,  sempre  inginocchiata e composta con lo sguardo in giù.  La bambina sperava che sua madre la capisse,  ma era stata tanto delusa dagl’uomini tanto da  offuscare il  proprio giudizio  dal  cinismo.                                                                                                                                                                          
Shokoe sapeva a cosa si riferisse Arsek, aveva visto le necropoli e il luoghi sepolcrali vietati ai vivi, isolati come se fossero maledetti,  nessuno poteva visitare i propri cari estinti, e l’attaccamento alla vita era diventato ossessivo per quella gente.

Tuttavia alcune persone avevano fatto intuire alla shinigami bambina che dei cambiamenti sarebbero giunti,  proprio come stavano arrivando per i  suoi compagni, e d'altronde  era sbagliato condannare un’intera razza per gli errori di pochi.   Così, ritrovato il coraggio di parlare…
“ Adesso sei cattiva mamma! Come puoi parlare così?!  Noi non veniamo proprio dalle anime umane?                   
 O era una bugia anche questa? ” 

“No,  è vero; ma la maggior parte di noi viene dalle anime peggiori.                                                                              
Non possiamo farci  niente ” 

“  Invece si, ed è sbagliato credere di non poter fare niente.  L’importante è ricominciare sempre e non avvilirsi.  Rem lo dice sempre e non è una stupida!!                                                                                                           La  conosci  da più tempo, dovresti saperlo. ”
“ Lo so; ciò non toglie che nulla cambia o migliora davvero.  Tutto è fuggevole, ripetitivo.                                        
Io ho visto molte anime durante  i miei traghettamenti, sono rari  coloro in grado di accedere                                  
 a dimensioni pure.  

Ormai  mi sono stancata di aspettare  qualcuno diverso dagli altri.  Bisogna accettare che nasciamo, ‘viviamo’, moriamo e … conduciamo un altrettanta scialba esistenza;  finché  non spariremo diventando  cenere.  Perciò non serve illudersi, far finta che ci siano alternative”.
Shokoe non sopportava che sua madre si fosse arresa così: lei al contrario non si sarebbe lasciata abbattere da nessuna sciagura.  
  Lo stesso concetto di futilità e fine della vita di cui parlava Arsek , spingevano la piccola a trovare un rimedio, contro quel malumore e nichilismo che avrebbe dilaniato noi tutti.                           
Non era certa di riuscirvi,  ma voleva provarci.

Avanzando sulla madre, la guardò negli occhi, e con calma e decisione nel tono … “Se per te va bene,   cedimi il tuo remo..per  favore:  io sarò  una nuova traghettatrice, e continuerò ciò che tu hai lasciato incompiuto ”.
    Arsek  vedeva nella figlia le ultime speranze che più non possedeva;  per quanto non si fosse liberata dal suo dolore, volle credere a Shokoe,  concedendogli l’opportunità  di essere ottimista.                                        Forse  lei sarebbe stata più forte, sarebbe stata una shinigami  migliore; così  Arsek le donò il suo remo. 
 
     
  

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Capitolo 4
*** Legame ***


                                                         Shokoe, Sweet Death’Shinigami                                                                                                                                  
 
                                                                                 Legame
                                                                                      4     
Shokoe  da  quel  momento era la nuova Traghettatrice  Nokanshi.                                                                                                        
Arsek  abbracciò  sua  figlia, e  lei ricambiò con gioia, il suo  corpicino la stringeva così tanto come non aveva mai  fatto;  erano inchinate,  il visino della piccola era per metà, avvolto nei mossi medio- lunghi capelli grigio argento della madre.                                                                                                                                                
  Il suo chimono nero con sfumature bianche e fiori lilla emanava un profumo delicato e avvolgente,  ed era talmente morbido..  sembrava cotone puro:  Shokoe  si sentiva  protetta, amata, felice … era riuscita ad andare oltre le carezze e instaurare un rapporto più profondo con sua madre,  ma cosa più importante  lei l’aveva capita.  

Arsek  teneva le spalle della bambina con il braccio destro e col sinistro, accarezzava i suoi corti capelli castano scuro,  godendosi  respiro per respiro quell’attimo meraviglioso.  Quanto avrebbe voluto farlo più spesso in futuro, ma quella sarebbe stata l’unica occasione per tenere Shokoe vicina a se. 
A un certo punto scostò la piccola shinigami  dalla sua spalla, e la fissò negli occhi dolcemente, poi disse “ D’ora in poi dovrai vivere con tuo padre.  Presto diverrà il nuovo Re degli Shinigami, e avrà bisogno di te per non arrendersi alla pazzia ”
“Ma  papà sta bene, perché dovrebbe impazzire? ”  
“ Perché lui e tutti noi dimenticheremo una cosa, importante per la salvaguardia della morte.                              
Anch’io ero sul punto di farlo, l’ho ricordato pensando a te,  e altrettanto farai con la nostra gente ”

“ Se dimenticherò anch’io cosa succederà ?”  “Non dimenticherai mai qualcosa che è parte di te, piuttosto se gli altri non ricorderanno rischierai di rimanere sola”
“ Quindi se troverò questa cosa eviterò che tutti stiano male e avrò  sempre degli amici?  Ma io sto bene anche così, non ho bisogno di altri amici.  Rem, Dalil e Shidoh mi bastano; però ammetto che se non fosse per loro,  papà e tu sarei contenta anche da sola.                                                                                                                                                           
Meglio non farli dimenticare, per far star bene loro, e non me ”

“ Sono contenta del tuo altruismo, ma non esagerare” “ Mamma, qual’ è questa cosa da non dimenticare?” “ Vieni, te lo dico all’orecchio”.                                                                                                                              
Shokoya, soddisfatta della risposta, era sul punto di  salutare  Arsek e prepararsi al suo nuovo ruolo di Traghettatrice. Ma alcune parole della madre non erano chiare, così chiese “ Mamma, perché prima hai detto che d’ora in poi vivrò con papà?  Tu non sarai con noi? ”

“Il  mio tempo ormai  è finito, non posso più rimanere,  anche se vorrei.                                                            
Vieni qui voglio abbracciarti ancora,  e fare una cosa che non facevo da tempo ” “Cosa? ”

“Dormire con te”.  L’affetto  e la tenerezza di quell’attimo coinvolsero la piccola Shokoya a  tal punto che  si addormentò sorridendo. Non ebbe nemmeno il tempo di rimuginare sulle ultime parole di Arsek, altrimenti  avrebbe  pianto.                                                                                                                                      
Mentre  Arsek la teneva accanto a sé, ella vagava con la mente,  fino a raggiungere il consorte per l’ultimo saluto. 

“ Caro, stai bene? ”  “Si, anche se non più come prima , ora che te ne  andrai ”,                                                    
“Ti sei pentito per esserti legato a me?”  “Mai. Tu e lei siete ciò che di più bello potesse capitarmi, mi avete fatto accettare la mia condizione senza rimpianti.  Non ho mai dubitato della scelta di amarvi ”

“Neanche io.  Sapevo  che essendo una shinigami incompleta sarei vissuta solo 5 anni nello Yomi, se usando il mio quaderno e la mia anima avessi provato a generare un figlio; dimezzando drasticamente la mia vita ”
“ Quella volta camminavamo insieme … notammo  l’anima di una creatura mai nata giungere dalla terra:  provasti  pietà  e mi convinsi a salvarla assieme a te.                                                                                                           
Non credevo  che concentrare gli ultimi resti del nostro spirito umano, in quella piccola luce fioca  ci avrebbe  dato tanto.                                                                                                                                                                               
 Se  solo fossi stata completa, se avessi aspettato l’evoluzione del tuo corpo saresti vissuta abbastanza da veder  Shokoe crescere.   Ma  sapevi che aspettando.. lei sarebbe sparita, e non avremmo potuto salvarla  perché avresti perso il tuo spirito, ormai trasmutato.  Sono fiero d’essere il tuo compagno Arsek. Ti  amo ”                      

“Anch’ io Muh , grazie per esserti fidato di me.. e aver vinto la paura dell’abbandono. Desideravo tanto amare qualcuno nato da me, anche se completa.. non averi superato i 10 anni.  Dopotutto siamo Shinigami; ci è proibito salvare vite come darle alla luce, pena la morte.  Ma non mi importava.                                                   
Dentro  di me, anche se fossi sparita,  non avevo paura .  Era come una certezza.. che non mi sarei mai separata da voi comunque: la vita svanisce,  ma ciò che unisce resta ”                                                     

“Lo so, per questo non ho mai dubitato di te; anche quando hai perso la fiducia negli esseri umani  e nascondendo a Shokoe la vita.  A un certo punto temevo di perderti prima, però sapevo che alla fine avresti fatto la cosa giusta. ”
“Volevo evitare a Shokoya il dolore della perdita di qualcosa di vivo, e che non instaurasse legami sbagliati.. impedendole di agire obiettivamente come un buon mietitore.  Evitare il dolore di perdere me.                                                            
Comunque non soffrirà: avrà te.. e si dimenticherà di me, una volta sveglia ”.

“ Sei sicura?”  “Si, mi ricorderà gradualmente, pezzo per pezzo, durante la sua vita. Come il segreto della morte. 
Muh!  Prendi il mio kimono, fanne una coperta per lei, dagli altri ne ricaverà dei vestiti. Saranno i frammenti della mia presenza”                                        

“Certo Arsek, la riporrò sul suo letto ogni notte..In tuo onore ”
“Niente occhi lucidi Muh. Ora sei un re: è ora di dare contegno alle emozioni, riservale alla piccola.  Di tanto in tanto le apprezzerà, e scoprirle come una caccia al tesoro..credo la divertirà parecchio.               
Addio Muh, ci rivedremo alla prossima polvere”

“Alla prossima polvere, Arsek”.

Ed Arsek, con ancora sua figlia tra le mani, diventò cenere e trasportata dal vento volò via.                                 
Come anticipato da sua madre, Shokoya non ricordò nulla al suo risveglio, ma sarebbe stata pervasa in eterno dalla sensazione di aver conosciuto qualcuno, tanto prezioso da renderla  serena ogni volta che si cimentava in qualcosa che amava.                                                                                                                                            
Sentiva di avere uno scopo, anche se non chiaro, spesso aveva a che fare coi ricordi e la custodia delle tradizioni.                                                                                                                                                                                                        
Voleva bene a suo padre, ma la metteva a disagio il fatto che a volte riservasse attenzioni particolari solo a lei e non agli altri suoi fratelli shinigami, la faceva sentire diversa e gli ricordava un atteggiamento che le aveva riservato una persona che non riusciva a identificare.

Gli altri Shinigami gradivano la sua compagnia, anche se i più maliziosi la prendevano in giro per l’aspetto umano e lo sviluppo lento dei suoi poteri.  A volte le tagliavano qualche ciocca mentre dormiva, finché trovò il coraggio di affrontarli a testa alta, sia da sola che coi suoi amici.                                                                          
Pur non sapendo molto sugli Shinigami Traghettatori,  Shokoya era orgogliosa di discendere da loro, sperava inoltre di farli rivivere in una nuova stirpe, non appena avrebbe avuto l’occasione.                                       
Aspettando il suo quaderno, le sue ali e  il permesso di traghettare, si esercitava ogni giorno.                                
Nel tempo  libero indagava sugli umani o bazzicava coi suoi simili, oppure , specialmente all’imbrunire  passeggiava tra le lande desolate  come se fosse in trance, poi la rivedevi il giorno dopo.


Armonia rifletteva su tutto ciò, mentre osservava Shokoya tornare a casa.                                                                    
Si chiedeva come sarebbe diventata  crescendo: avrebbe subito l’influsso negativo che iniziava a colpire gli altri shinigami?  Sarebbe rimasta la stessa  o come la madre che aveva dimenticato?  Avrebbe seguito le orme di suo padre? Chi poteva dirlo, però non ebbe il tempo di finire i suoi pensieri che subito Shidoh si mise a fianco a lui: vederlo sovrappensiero l’aveva incuriosito.


“ Qualcosa ti preoccupa? Sembravi  tranquillo fino a un attimo fa”

“Lo sono ancora, non riconosci un riflessivo quando lo vedi? Comunque pensavo a come Shokoe  affronterà la sua vita d’ora in poi, e spero che aiutarmi non le faccia male”                                                   

“Vuoi  scherzare, se quella non fa qualcosa dopo mezz’ora non si calma più.  Mi chiedo come faccia una shinigami ad aver tanta energia, Ryuk l’avrà contagiata in qualche modo o solo perché è giovane?”

“ Credo che il suo sia un dono di natura, e pensandoci  su non si esaurirà tanto facilmente ”

“Di che parlate?”

“Niente Rem, solo di quanto Shokoe sia difficile da annichilire. Probabilmente resterà così per sempre”

“ L’ho notato anch’io, ma non ci vuole un genio a capirlo: se fosse stata vulnerabile alle influenze negative, sarebbe stata contaminata da subito visto che è ancora piccola e non ha sviluppato a pieno l’immunità. Sarà uno dei tanti doni di Arsek”

“A proposito, quando pensi che ricorderà sua madre?” 

“Tardi con tutta probabilità, se escludiamo i momenti in cui riassume gli atteggiamenti che aveva quando era con lei, però spero che rammenti presto crescendo. Non mi va di nasconderle un segreto che dovrebbe  sapere di diritto, anche se questa condizione la tiene molto legata a me e Dalil”                                         

“Solo tu puoi essere melanconica anche accanto a chi ami, avrai solo rapporti pericolosi di questo passo”

“ Ne vale comunque la pena, e poi di positivo c’è che non sto così male, se chi amo sta bene”

“ Dalil dovrebbe  prendere esempio da te, quando si affeziona troppo a una persona sola tende a non vedere di buon occhio chi le si avvicina”

“ Ognuno vuol bene come sa, e poi Shokoya non si fa condizionare da queste cose: sua madre ne è la prova ”

“Domani  incomincerà ad aiutarti nella lista Armonia, vuoi che l’accompagniamo mentre ti seguirà”

“ Per ora non, non ci sarà bisogno, voglio vedere come gestirà la cosa.   Non si vede spesso uno shinigami tanto giovane prendere iniziative più grandi di lui”
E a passo lento i tre shinigami raggiunsero il loro gruppo, notando con piacere una Shokoe addormentata sulle spalle di Dalil.   
  

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Capitolo 5
*** Incontri sgraditi ***


                                                                                                                                                    Shokoe, Sweet Death’Shinigami
                                                                                                                                                                               5          
                                                                                                                                                                 Incontri sgraditi      
         
Oggi sono in bagno, mi specchio nelle pietre rese lucide dal vapore:  odio essere diversa, perché non posso essere  come i miei fratelli?  Non serve che mi deturpi per imbruttirmi; ogni volta che lo faccio le ferite si rimarginano, Dalil , Rem e Shidoh mi rassicurano dicendomi che è solo una fase e che mi passerà crescendo, ma inizio a pensare che sia solo una scusa per  farmi stare buona; ho sette anni e non ho notato nessun cambiamento in me.
Come se non bastasse gli altri shinigami mi prendono in giro facendo finta di scrivere il mio nome, come se fossi umana, quando sono nervosa.                                                                                                                           
    Non ci bado molto, ma è fastidioso, con gli anni sarò più matura e mi passerà; adesso però è così irritante.    
Tutti  in questo mondo sono mostruosi, PERCHE IO NO!                                                                                              
Dalla rabbia do un calcio contro la pietra, poi mi siedo e tiro un sasso.

<< Ti stai ancora lagnando sul tuo aspetto? >>  << Non ora Ryuk! >> ,  << Giusto, dalla rabbia potresti graffiarmi con gli artigli! Oh, dimenticavo, non li hai! >> Mi  alzo e me ne vado,  {Però, se non si è arrabbiata per questo deve essere grave } << Shokoe  che hai? So che  non sei né la persona più gioviale  o più impaziente del mondo, ma dopo che si sta da schifo e si sente una cretinata antipatica ognuno ha il diritto di arrabbiarsi almeno un po’, specialmente >> Non lo guardo nemmeno << Ignorare  i problemi li ingigantisce e basta >>  << Senti, non voglio né vedere o parlare con nessuno oggi.  Non voglio neanche perdere tempo arrabbiandomi, e se mi puoi scusare devo andare da Armonia adesso. Memorizzati questo discorso perché saranno le uniche parole che avrai scambiato con me>>. << Ma così non mi diverto! >> << Affari  tuoi, ciao >>. Mi  allontano ancor prima che possa replicare, credendo che ormai  le seccature siano finite, ma mi sbaglio di grosso: ecco che arriva Medra << Come va oggi? Niente di diverso? >> << No, tutto uguale >>  quanto la odio quando fa domande nascoste  apposta solo per farmi incavolare, ebbene non avrà ciò che vuole. << Ieri  ho pensato di farmi un giretto volando, ma poi ci ho ripensato.  Sai forse non sarebbe stato giusto, nei confronti di non sa ancora volare; o che probabilmente non imparerà mai >>  CHE. CH…., Oh al diavolo l’educazione! Ho tutto il diritto di pensarlo adesso: CHE STRONZA!!!
<< L a prossima volta fallo senza problemi. Non mi offendo, non sai quanto ti farebbe bene un po’ di movimento Medra>>. Beh, se non altro ora sto meglio, posso iniziare il mio lavoro  con senza Armonia senza problemi.                   
Non mi preoccupo di Medrea, so che non esiterebbe a saltarmi addosso, ma ha troppa paura di mio padre per farlo.                                                                                                                                                                                           

Una cosa è certa, lei è uguale , non ha subito cambi comportamentali , così come Ryuk, Dalil,Rem, Shidoh e Jealous, per  questo sono tranquilla.                                                                                                                                   
Ma per gli altri sono preoccupata, Gook a volte si comporta in modo strano, sclera e per tre giorni di fila cambia umore, e anche pochi altri lo fanno. Chissà che oggi non capiti nessuna anomalia.                                     
Spesso sono tentata di chiedere cosa stia succedendo, di cosa si tratti, ma ci rinuncio perché capisco che tutti ne sanno meno di me, ma mi viene da pensare che sia una sorta di presagio. Sta per accadere qualcosa di brutto?                                                                                                                                                                                 
Se non altro Armonia non si da per vinto e cerca di venirne a capo, ed io voglio aiutarlo. << E’ bello vedere che ti risollevi con poco, forse adesso non mi eviterai >> << Mi stavi spiando Ryuk? >>  << No, ero solo curioso di come avresti reagito con gli altri dopo aver parlato con me, e poi dopo avermi  “salutato” non ti eri allontanata tanto da me  >>   e ci credo, hai mantenuto il mio passo di nascosto << Perché mi seguivi? Avevo capito che lo facevi, ma in fondo non fa nulla, meglio te che Medra >> << Grazie del complimento >> Armonia come al solito era seduto sul suo trono, intento a controllare delle pergamene riportanti gli ultimi resoconti delle anomalie degli shinigami, le loro graduatorie per numero di decimazioni di vite e vari avvenimenti dell’aldilà. Alcune però avevano colori diversi, probabilmente non riguardavano tutte gli stessi argomenti e compiti da eseguire.  Infatti  la maggior parte erano liste di nomi umani di cui mi sarei dovuta occupare. << Armonia, come mai ho una lista di vite da mietere? >> << Tra un po’ non sarai più un inesperta, stai diventando grande.  Il tuo addestramento comincerà domani e una  volta terminato riceverai il tuo primo quaderno e ti occuperai di quei nomi >>                                                   Ero al settimo cielo, sapevo che quel momento sarebbe arrivato, ma non così presto, ormai non ci speravo più, invece stava per accadere, sarei finalmente diventata una shinigami a tutti gli effetti. << Sicuro che posso iniziare domani? >>  << Certo, inoltre ti ho visto piuttosto giù di morale ultimamente  e non ho accettato di essere il tuo educatore  per vederti demoralizzata, specialmente per una sciocchezza come il tuo aspetto >> Se avessi avuto un po’ di sangue in circolo, sicuramente  in quell’istante sarei arrossita sulle gote   e  Ryuk non la finiva di sghignazzare dopo aver origliato. << Quindi l’avevi notato anche tu, però ora che mi hai dato questa bella notizia è tutto passato, finalmente mi potrò trasformare >> << Così tutti capiranno che tra una Shokoe  normale o trasformata non c’è differenza.  A  mio avviso sei orribile a prescindere, 1 perché noi siamo mostruosi comunque e 2 non c’è niente di peggio di una faccia carina che nasconde una peste di un mondo sovrannaturale riguardante i morti >>   << Ryuk, se qualcuno ti dice che sei una compagnia piacevole SVEGLIATI, non gli credere!>>  Quando Ryuk fa certi commenti su di me  mi confonde, e mi fa gelare causandomi brividi freddi( come quei bambini che ti tormentano perché gli piaci), fortuna che sono momentanei, lui mi sta un po’ troppo appresso perché ha un debole per gli umani , e visto che io somiglio a loro non riesce a ignorarmi.           
Intanto io e Armonia controlliamo i nostri compagni, resoconto:

-Nu sta migliorando nella scrittura dei nomi ma diventa sempre più algida,                                                                                                                                
-Zellogi e come se fuggisse dalla realtà,                                                                                                                         
  -Dellidublly ha aumentato il suo numero di nomi scritti ma rimane sempre stupido, è sotto Shidoh di due gradi(10°)                                                                                                                                                                                       
 -Kinddara diventa sempre più violenta.                                                                                                                                 
Con mio grande piacere Rem e Dalil sono salite al 4° e 3° , spero di diventare brava come loro.                        
  -Ryuk è salito al 6°, buon per lui, speriamo che ciò lo spinga a prendere seriamente il suo ruolo. Ma che vado a pensare!


 Ad ogni modo ,Armonia e io continuiamo a valutare tranquilli, finché due strani tipi antropomorfi mai visti prima s’avvicinano a noi con fare sospettoso. << Vedo che lavorate, lo fate correttamente? >> << Facciamo del nostro meglio, e con chi abbiamo l’onore di parlare? >> << Odan e Loc, yokai privati della 7° casa dell’Imperatore di Giada.  Siamo qui per supervisionare  il regno dello Yomi, e non adotteremo mezze misure >> Un solo pensiero mi venne in mente: OH, OH!                                                                                                                     
Poi  ancora una volta fu Armonia a prender parola.

<< Da quando l’Imperatore di Giada si interessa di noi? Avevamo già concluso le nostre controversie anni fa, con le leggi per i vivi e i morti dettate da Izanami e Izanagi >> << Infatti  siamo qui per verificare, oltre la condotta della vostra specie, che il numero prestabilito di 1000 vite umane non venga superato o diminuito rispetto alle 1500 da far nascere >> << Se noteremo il minimo errore porremo dei cambiamenti adeguati, non sempre sono positivi ma immagino che gioveranno in una dimensione monotona come questa >> Perché ho l’impressione che non mi piacciano questi tizi?
<< Che ci fa un essere umano nel vostro mondo? >>  cosa ha detto che sono ?                                                  << So che il suo aspetto confonde, ma lei non è umana, bensì una  shinigami traghettatrice, una tipologia esauritasi con costei, tutti loro potevano assumere fattezze umane >> << Si, ne ho sentito parlare, e in effetti  osservandola meglio  non ha nulla degli’uomini, nemmeno l’anima. Ma avverto una forte aura mortifera, però non sei come gli altri tuoi fratelli vero? >> << No! Non credo proprio >> << Ah, ho capito: sei la figlia diretta di Muh, cosa stai scrivendo? >>
<< Resoconti su di noi, praticamente vi abbiamo preceduto >>
<< Quello però è un registro di vite, non dovrebbe essere vietato agli shinigami incompleti, così giovani per giunta? >>
<< Lo abbiamo solo tenuto pronto per il termine del suo addestramento, per motivarla, comincerà domani    e   Shokoe non vede l’ora di cominciare << Shokoe, sembra fatto su misura; ad ogni modo osserveremo anche te, vedi di fare un buon lavoro.                

Non sarebbe bello se oltre alla tua, anche l’immagine di tuo padre ne risentisse >>

Dopo avermi sollevato il viso dal mento con due dita se ne vanno, trascinando con loro le mie occhiate cariche d’odio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
  

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Capitolo 6
*** Allenamento ***


       Shokoe  Sweet Death’ Shinigami                                                                                                                                                                                                                                        
                                                                                               6
                                                                    
L’arrivo di quegli odiosi yokai  aveva stizzito non pochi.                            
Il loro alone arrogante ci aveva reso ancora più torvi,  ma di certo non avrei sfigurato negli allenamenti per la goduria di Odar e Loc.

Dalil, Shidoh, Jealous insieme ad Armonia e Rem  mi offrono il loro supporto, mentre Ryuk assiste solo per ridere se faccio figuracce( ma qualche consiglio me lo da anche lui) .                                                 Poi Zelogi e Gook scommettono sui miei risultati, ovviamente di nascosto per non farsi beccare dagli yokai.
Ryuk e Armonia dicono che la base della trasformazione per uno shinigami apprendista sono le ali, quindi una volta spuntatemi cambiare sarà uno scherzo.  Se non fossi una traghettatrice dovrei imparare a volare  senza tentare di farle crescere.                                  
Tuttavia, poiché sono differente, potrei manifestare dei segni della mia metamorfosi poco a poco, ed una volta terminata sarò pronta per volare, e annotare soprattutto.          

Da qualche giorno mi esercito nei  salti, mi arrampico, faccio il ponte o inarco la schiena per facilitare lo sviluppo alare.             
Sul tardi Jealous  mi fa compagnia mentre mi esercito con la falce  e durante le pause. Anche se in futuro non la useremo tanto spesso voglio imparare questa scherma, per tenermi sempre pronta. E poi mi piace..è fighissima.

Più la impugno più riesco a frenare la voglia di avere un quaderno.  La sento come un’altra me stessa: pesante, leggera al contempo e..tagliente,  ma solo quando vuole affilarsi.
Mentre rileggo qualche pergamena Jealous s’avvicina, e inizia a parlarmi “Non credevo sarebbero tornati davvero, un giorno”
“Intendi gli yokai?”
“Non dovrebbero neppure lavorare per l’Impada”
“Impada? L’hai inventato per l’Imperatore di Giada, che bello Jealous,  stai imparando a fare battute”
“In realtà.. noi tutti l’abbiamo sempre chiamato così.                                    
E’ sempre stato un estraneo, che dalla sezione cinese dell’aldilà  ha voluto spingersi fino al Siam, Corea ed infine Giappone.                      
Visto che lo Yomi risulta una terra neutrale, impossibile da gestire come una parte dei regni shintoisti (che gli interessano), vuole almeno introdurre una parte delle sue regole. Tanto per far intendere, che anche i kami nipponici hanno paura.                               
 A questi ultimi importa avere solo una marcia in più, rispetto a noi; credono ancora che la morte sia un peccato”.  

Discorso interessante, ma un dubbio mi viene.                                                                
Meglio che chieda

“Veramente? Pensavo che ai Kami del Sole, Luna e Vento non volessero che qualcun altro faccia le loro veci.                                             
Perché usare gli Yokai allora?”                                                                          

“Infatti i Kami non gradiscono affatto questa situazione, ma sono superstiziosi e troppo pieni di sé per sistemare faccia a faccia i loro problemi con noi, e l’Impada ne approfitta in questo modo.              Almeno non sono  tutti così tonti da farsi manipolare del tutto.               
I demoni invece erano stati arruolati per forza alla corte di Amaterasu e suo fratello per ordine dell’ Imperatore; sapendo che alcuni di loro odiavano la nostra specie, perché la maggior parte degli umani cominciava a temere la morte più di loro (come se fossimo dei raccomandati con la vita facile). Altri erano infastiditi da noi, solo perché non riuscivano a tentarli prima che morissero, e alla fine tutti loro accettarono di attaccarci.

Le rovine che vedi di tanto in tanto, sono i resti delle mura che all’ora circondavano il nostro regno.
Volevano controllare lo Yomi, per allungare il potere della vita, e allo stesso tempo gli esseri umani li avrebbero venerati ed idolatrati ulteriormente. Per questo erano disposti a ucciderci.               
Alla  fine abbiamo reagito, altrimenti saremmo diventati come loro, ma la maggior parte fu catturata, e torturata.                                  
Anch’io  ero tra i prigionieri torturati per gl’ interrogatori, però mi rilasciarono perché qualunque mezzo adottassero non parlavo comunque: quel che sapevo, lo sapevano già loro”. 

Sentivo un freddo dolore, perché non sapevo cosa dire, quindi lasciai che continuasse, anche se temevo ciò che stava per dirmi.
“ Dovetti rinunciare alle mie ali, possono ricrescermi, ma quando capita.. è davvero doloroso”.                                                                  
Povero Jealous, adesso qualcosa la devo dire “Ti hanno fatto subire certe cose! Ma è …è..ingiusto! Non era vietato infierire tra Kami? ”                      
“ In guerra tutto diventa nullo, regole comprese.                           
  Alla  fine hanno capito che certi decessi sono utili anche a loro, perché grazie a noi non si scomodano a eliminare chi li disturba.  Anche se non lavoreremo mai per loro”

“Ma  che  cattivi, tanto meglio!”
“Puoi giurarci.                                                                                                     
 Poi abbiamo fatto l’armistizio e ognuno a casa sua.                                 
Alcuni yokai sono rimasti fedeli all’imperatore per sadismo occasionale, come quei due.                                                                             
Sperano che di tanto in tanto ci risucceda qualcosa, ci ritengono parassiti, ma loro dipendono dalle voglie umane prima ancora che nascessimo”.

“ Sono inquietanti amici di dittatura, tirannici oserei.                        
  Però Jealous, è per questo che ..si..insomma.. sei così?”

“ Quando giunsero qui e mi prelevarono, stavo per ultimare la mia evoluzione, i loro metodi hanno influito non poco sul mio aspetto attuale, se non altro mi hanno lasciato le mani: posso scrivere tranquillamente. Se avessero toccato i miei arti in quel momento, quando la rigenerazione non si fosse sviluppata..non sarei qui a parlarti probabilmente ”.
Per tutto il tempo rimasi seduta accanto a lui, poi gli poggiai un braccio sulla spalla, aspettai qualche minuto, poi parlai di nuovo.
“Aspettavano solo l’occasione giusta per tormentarci, proprio adesso che quella strana aria sta contaminando tutti. Non mi sorprenderei se ci fossero anche loro dietro a tutto questo, tanto per avere una scusa per tornare”.
“Sarebbe una missione Kamikaze, gli yokai non sopravvivono a lungo nel Regno dei Morti: diverrebbero come noi, o morirebbero   il giorno dopo. Riuscivano a marchiarci stretti, perché avevano sempre un plotone di riserva in casi d’emergenza.      
Col tempo alcuni Yokai e Kami contrari sin dall’inizio del conflitto ci divennero amici, ma gli altri vennero sterminati per insubordinazione, mentre i kami arrestati a vita con il marchio del disonore”.
Non credevo che nel passato della mia gente ci fosse un episodio tanto brutto: non me ne avevano mai parlato, e sulle pergamene, manuali recenti nemmeno l’ombra.                                                            Magari aspettavano tutti l’occasione buona per dirmelo, o semplicemente  volevano dimenticare.
 Qualunque sia il motivo ..hanno fatto bene a dirmelo ora; sono più che decisa a fargliela pagare a quelli, e farò in modo che pure il loro capo lo sappia.                                                                                      Non avevo mai provato tanta rabbia per qualcuno: voglio liberarmene subito, prima di provare un odio autentico che mi corroda dentro.
“Jealous, quando ho incontrato assieme ad Armonia quei demoni è stato  come se.. .Si sono comportati come se conoscessero mio padre, ha fatto anche lui qualcosa, durante le battaglie?”
“Al momento della resa dei conti.. gli venne offerto di diventare un Kami differente da un dio della morte. Dicevano che tanto il nostro mondo sarebbe decaduto comunque, e che se voleva  non arrecarci alcun danno al massimo doveva andare in esilio.
Però lui non acconsentì  a nessuna delle due, e ricordando loro che se andando avanti così  avrebbero finito con l’ignorare gli umani,  essi avrebbero smesso di adorarli e avrebbero perso rilievo. E’ stato furbo, ha giocato con la loro vanità”
Sono felice che papà abbia fatto questo, non credevo che ne fosse capace, allora ci tiene realmente a tutti noi, non solo a me.                 
“Grazie per avermelo raccontato, adesso non avrò più problemi a chiamare papà il Grande Re”
“Soddisfatto d’esserti d’aiuto”.
“Senti, se dovesse esserci un altro conflitto, o una rivoluzione posso parteciparvi? Perché funzioni una rivoluzione tutto il popolo deve essere partecipe, anche se sono piccola. Mi stancherei a protestare solo nei dintorni di casa. Almeno una manifestazione vorrei farla”.
“Anche tu avrai la possibilità di esserci se avverrà” disse Jealous non molto contento della mia reazione”
“Si ma conoscendo Dalil, Rem, Armonia  e papà sarà possibile quando sarà finita”.
“Oh, cielo!” anche se un po’ stanco ora sorride.  
Il giorno dopo durante gli allenamenti con Dalil  “Quando inarchi la schiena toccandoti i piedi non devi sporgere il sedere, piega le ginocchia e datti la spinta!”
“ Non è meglio partire dalle alture, dirupi e via dicendo?    Se mi venissero le vertigini mentre volo sarà inutile fare streccing, e se la scusa è – puoi farti male- non funziona; dopo pochi giorni starò bene”.
Questa eccessiva apertura mentale non le giova molto, forse era meglio quando sembrava una statuetta; l’impertinenza sapeva moderarla di più prima. Beh, chi sene frega.                                                     
“Comunque sono contenta che mi alleni tu. Il tuo sostegno unito a quello di Rem, Shidoh, Zelogi e Ryuk velocizzeranno il mio apprendimento.  Dopo quello che Jealous mi ha raccontato e le cavolate di Odan e Loc non voglio aspettare oltre per diventare una Shinigami vera e propria”
“ Che hanno detto per irritarti tanto? Nessuno me l’ha ancora detto, sembrano attenti a nascondermelo”
Lo credo bene, sclereresti.   Però lo verresti a sapere comunque, visto che voglio morire di fatica ma non di stenti.. te lo dico, sei sempre mia sorella infondo.
“Oltre ad aver umiliato papà, sbeffeggiandolo, snobbarci come se fossimo nullità da far schifo.. mi hanno pure definito umana due volte, una senza intenzione e l’altra intenzionalmente,  minacciandoci di fare del nostro meglio o la nostra reputazione del Grande Re  andata a rotoli, quindi anche la nostra, specialmente se a farne le veci è la sottoscritta”
“Eh!! Oh! Queste sono le classiche cose che mi fanno mandare in bestia!”                                                                                                                                 Solo 4 secondi di tempo dopo l’esclamazione, è un record.
 “Lo sai, mi  chiedevo se anche a te fosse successo qualcosa di sgradevole? Durante quel conflitto intendo”                       
“Un ‘altra volta ..” non fece in tempo a finire la frase che subito Loc e Oban s’intromisero.
“Davvero notevole l’impegno che entrambe ponete in questo esercizio , siete pure disposte a rimandare le solite chiacchiere ”            
“ Però è meglio che  affrettiate il  processo seguendo un nostro consiglio: non rimandate le trasformazioni e fatevi aiutare poco dagli altri.                                                                                                              L’eccessiva dipendenza interna non giova all’autonomia dei bambini!” - Odan
“Ma anche quella esterna d’altronde, quante volte esce signorina?”- Loc
“ Esce quanto basta per respirare aria migliore! Grazie per la premura” – Dalil
“Ottimo, riferiremo anche questo. Signore ci congediamo”
Educazione bastarda! La terrò a mente, per far arrabbiare senza parolacce! Ora mi  corico, domani inventeremo qualcosa.            Ah, niente di meglio d’un comodo letto di pietra, ghiaia e cotone setoso, mi rigiro osservando a sinistra il foro che mi fa da finestra. Poi il tappeto di lana grezza al centro, le mie rocce scaffali ed infine chiudo gli occhi.
Sonno tormentato, però non mi sveglio, il mio corpo si contorce e vedo una donna che mi accarezza le spalle.                                            Non ho il tempo di chiedere cosa voglia che sono in piedi.                     Mi  sento  più  pesante dietro, mi tocco la schiena e ho delle squame dure e pelose.
Tocco e guardo il resto del mio corpo, normale, mi concentro ed il busto  si allunga, assieme a braccia e gambe. Mancano solo il collo e la coda, poi avrò le ali ed è fatta!
Un momento, questa è una notizia da dare “ Rem! Shidoh, Ryuk mi sto trasformando, ancora un po’ e potrò volare!” grido uscendo.
“ Cosa?”
“Guarda Shidoh, le mie mani stanno cambiando, il mio corpo anche, sarò spaventosa anch’io!”
“ Beh, tanti auguri? Gli altri lo sanno ?”
“ Non ancora, oh aspetta.. Ryuk, guarda qui! Sto diventando un mostro!” sempre contenta ovviamente, e lui dice
“Di nuovo!?”, ed io 
“Si, ma in meglio e sai perché?”   
“Esatto” e lo abbraccio, e lui
“Ehi, non esagerare, sono felice anch’io ma.. ”
“ Sei mio cugino, mica un estraneo e poi.. mi insegnerai a volare con  Rem, ma non spesso, perché gli yokai fanno gl’impiccioni ”
“Hanno rotto anche a me, quindi si, prima levano le tende meglio sarà”
“ Ed io, non ci sarò più per quello ”
“Ma  si Shidoh, ci sarai sempre alle prove, ora andiamo però”    
Correndo urto Zelogi e “Fa attenzione! Ma che c’è Shokoe?                     Ti trovo diversa ”
“Infatti, sto diventando una vera Shinigami, e quindi yuh uh! Shokoya volerà!!” annuncio infine correndo e saltando.
Shidoh “Vederla tanto contenta è raro, ma secondo voi esagera? Potrebbe sembrare ridicola”
 Ryuk “Shidoh! Ha 7 anni, può permetterselo , e poi ero stufo degli stadi – scocciata, calma, soddisfatta, incavolata 1 giorno si e 1 no”.
 Zelogi “ Idem, e poi anch’io ero entusiasta in passato all’idea del mio primo volo”.
 Shidoh “Giusto, speriamo solo non ridano di lei ”
Ryuk “No faranno come al solito: la ignoreranno! Poi una volta cambiata faranno qualche  domanda e tutto come prima.                  Non guastiamo il suo entusiasmo”  
Qualche passo dopo “ Shokoe! A quanto pare stiamo diventando più grandi”
“Lo so Rem, e non vedo l’ora di dirlo a Dalil”
“Non faresti meglio a dirlo a tuo padre prima?”
“ Gli farò una sorpresa, per quando riguarda il mio corpo sarà tutto fatto e.. avrò il mio primo quaderno della morte”.
“Ma che carina, va bene, aspettiamo”
 
  
 

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Capitolo 7
*** Volo e nuova storia in vista ***


Shokoe Sweet Death’ Shinigami
       Shokoe  Sweet Death’ Shinigami                                                                                                                                                                                                                                        
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                                                              Volo e una nuova storia in vista
La mia trasformazione  si  era svolta senza problemi : dalla piccola bambina dai capelli corti, ormai cresciuti fino a metà collo, gli occhi a mandorla vacuamente chiari   che sembravo  a tutti ero stata cambiata in uno shinigami mai visto prima nel suo genere.  Vagamente  nel  muso, schiena, zampe e coda ricordavo un levriero, ma il corpo era poco  più grande di quello di un alano, più allungato e leggermente flessuoso.
Gli arti posteriori erano più grossi degli anteriori, e ricordavano quelli di’ un iguana gigante, ma con le unghie corte. La coda si ingrandiva a mio piacimento, come le ali, che potevo tirare fuori quando volevo.                                                                          
Sopra la testa mi erano spuntate un paio di corna ramificate a tra punte lineari,la mia chioma era diventata nera , di media lunghezza e scalata , poi  lungo tutta  la schiena  le famose squame ritte e pelose che mi avevano fatto capire la mia mutazione .                                                                                                                                 
 Le  orecchie sembravano di un pipistrello, ma non le ali che ricordavano quelle di un pesce volante, le adoravo per quella forma, perché non somigliava a nessuna di quelle dei miei fratelli.

Guardandomi meglio,  sembravo quasi quasi  uno di quegli  strani draghi serpente cinesi che ogni tanto si vedevano in giro nel mondo umano, io però non avevo un muso lucertolesco, pelle dura o  aliti di fuoco e non ero tanto lunga, con nessuna specie di pinna a tre punte all’estremità.
Il viso lupino era più aguzzo di quello d’un levriero normale,  non era così brutto come speravo ma faceva il suo effetto, ma  si un comune umano l’avrei spaventato tranquillamente.
Anche la pelle sembrava appartenere a quella razza; pelo cortissimo, vicinissima all’esoscheletro tanto da riuscire a intravedere qualche costola,  grigio chiaro e opaco, diamine avevo voglia di abbracciarmi, finalmente a distanza di quattro anni da cui avevo preso coscienza del mio corpo, esteriormente  mi  piacevo. “ Forse potrei rimanere così per sempre” pensavo, ma come ribadisce Rem tutte le volte.. l’apparenza non è tutto, ed ha ragione.                                                                                                                           
Quindi basta ammirarsi , è ora di volare!

Chissà  se  papà sarà contento quando mi vedrà, su Dalil non ho dubbi si è fatta in quattro per me, vedere dei risultati così buoni così presto la farà felice. E farla pagare come si deve a quegli yokai del cavolo e all’Impada dei miei stivali sarà il pensiero più gentile che potrò fare a noi shinigami, voglio radere al suolo quella specie di sfrontati!
  Sempre  sorridendo mi dirigo su un dirupo, ormai  ho pieno controllo del mio nuovo corpo, so camminarci sia a quattro che tre zampe, come i gatti riesco ad arrivare in tutte le parti se mi contorco e posso ruotare la testa a 390°.                                                                                                                                                                              
Mancano solo le ali da sperimentare, e se dovessi perdere quota in fretta mi arrampicherò alle pareti rocciose e continuerò a provare finché non sorvolerò tutto il regno.

Uno, due, tr.. “Wow, che cambiamento. Stentavo a riconoscerti mascherata come gli altri allocchi della zona.  Se fai fiasco davanti  ai rompiscatole del bisbetico barbuto speriamo che nessun altro capisca chi sei ”
“Stavo per dire la stessa cosa a te, se facessero un ispezione a casa tua Medrea ”
“ L’hanno fatta, e sono stati vagamente sopportabili perché abbiamo qual cosina in comune, ma non li rivedrei volentieri lo stesso”
“Peccato, perché no?”
“Perché nonostante i punti d’accordo che puoi trovare, quando si incontra una certa persona non si ha più voglia di vedere quella persona”
“E si, ne anch’ io vorrei rimanere conoscente di uno specchio” di so sogghignando di sottecchi.
“Hai centrato in pieno. Comincia a piacermi di più questo nuovo aspetto sai, il fatto che tu ora sia più alta inoltre mi dà la sicurezza di poterti parlare  più francamente di prima”
“Davvero? Come mai prima no e ora si?”
“Diciamocelo; tu sei sempre stata considerata una shinigami su un piedi stallo con la scritta -non toccare- tutti possono insultarti o farti qualche dispetto se vogliono, ma non infierire realmente su di te: sarebbe una condanna pronta in partenza.  Per quanto sia vero che sei una mietitrice nessun altro shinigami ti vedrà realmente come una di loro Shokoya.
Il tuo aspetto e comportamento pseudo umano non giova, per quanto verosimile sei in tutto e per tutto la caricatura dell’ibrido d’un umano, e poi  il tuo nome intero è ridicolo : lucente bambina della notte- principessa- custode della bara, il tuo soprannome poi è giorno.  Solo  uno scemo nel momento d’un orgasmo poteva spararsi una tale  fesseria, ma in fondo i tuoi anche senza fare certe cose erano al limite dell’idiozia già da tempo, se hanno deciso di unire i loro poteri per far nascere una shinigami dall’anima d’un mai nato a rischio della vita di uno”.
 Mi  viene in mente la donna che vidi in sogno la notte prima della metamorfosi, e che mi accarezzava le spalle mentre mi abbracciava, ora ricordo: era mia madre ma non so altro.                                                        
  Non ostante le parole di Medrea non mi scompongo e vado avanti “ Che rivelazioni tutte in una volta, c’è qualche ragione che ti spinge ad essere tanto antipatica con me?”


“ Si perché da quando ti sei decisa a parlare dopo la tua vecchiaia nascitura , mi sono prefissata la missione d’infastidirti, sempre e comunque”

“Metti che non capisca il motivo, di questa notizia a cui non ero mai arrivata prima e spiegati per favore cuginetta” dico sarcastica

“Le ragioni sono tante; a mio avviso saresti troppo morbida e selettiva per questo lavoro, rimanderesti all’infinito la morte di qualcuno ancor prima di scrivere il suo nome o falciarlo se ti piace di più,  ho sempre invidiato la tua intelligenza precoce e questo fastidioso –non darsi mai per vinti-, e credo che i mietitori della tua specie si siano estinti perche troppo inutili e fragili. Che senso fare un giro, su una barchetta, alle anime d’un branco d’idioti per tre rotte che hanno solo contribuito a distruggerli quando erano in  vita?                                 
Non dovrebbe importare qualunque sia la vita condotta, si dovrebbe morire e basta secondo la nostro codice,  quindi a che cazzo servite? Anzi, tu a che cazzo servi, se non per  tenere  tranquillo un matusa che di testa sembra un moccioso, non fare quella faccia. Lo sanno tutti che la graduatoria col più alto numero di nomi  per quaderno è facoltativa solo per raccomandarti meglio al ruolo di regina. Nessuno vuole assumersi un incarico così noioso, quindi anche se non lo vorrai nemmeno tu sarai costretta dal tuo vecchio ad accettare quando avrà tirato le cuoia. Non vorrai lasciare i tuoi fratellini a loro stessi, vero? Cugina”

Fisso il vuoto del burrone stringendomi con dita e artigli sul ciglio, vorrei prendere la spinta e volare lontano, e tirare fuori questa rabbia, che reprimo per non mostrarmi  fragile, non voglio esserlo né davanti a lei ne a nessun altro.  Shokoe, non piangere, neanche una volta, continua  a non cedere e rispondi a tono, a questa bastarda salamandra obesa.

“Non credevo avessi un opinione tanto fissa e stabile di me, visto che quando ti muovi il tutto in tè ballonzola, e credevo che i pensieri non facessero differenza visto che pure quella non sta ferma.                            

 Ultimamente poi non riuscivo a dormire, avevo l’incubo del tuo deretano che s’ingrandisce a dismisura ”

“Interessante anche se  non capisco dove vuoi arrivare, non sono io quella che aveva dei complessi sul suo aspetto perché non si sentiva come gli altri”

Hai capito benissimo invece, sto dicendo che nel caso non ti ricordassi com’è fatto uno specchio sei cicciona! E  solo perché sei più alta e grossa di me non hai  il diritto di potermi infastidire solo perché non puoi pestarmi o peggio, ed il fatto che gli altri shinigami non abbiano la tua corporatura non ti rende speciale per niente rispetto a loro: tu sei proprio come chiunque altro, illusa, sei tu quella senza speranza.

“Mi  sono stufata di parlare, perché non riprendiamo da dove ti avevo interrotto Shoky?”

“ Non usare più quel nome con me , e poi posso volare da sola grazie”

“ Devi prima balzare carina, e dopo voli dall’altra parte, tutti noi  abbiamo fatto così le prime volte”

“ Io posso anche fare diversamente”

“ Non sarebbe la stessa cosa però, guarda salto io e tu mi raggiungi”
Così dicendo Medrea saltò dall’altra parte del dirupo, e una volta raggiunta la seconda estremità si voltò e poi disse “E ora salta tu ”

“Non so se mi conviene sapendo chi c’è dall’altra parte, credo che rimanderò a qualche minuto quando te ne andrai”

“Di andarmene non ci penso neanchè, voglio rimanere e vederti librare come una di noi, o ci stai ripensando per vertigini o fifa improvvisa, hai già perso la tua spavalderia? ”

“ Niente di tutto questo, non ho paura, non sono spavalda e noi shinigami  non soffriamo di vertigini, mai! ”

“Allora coraggio, su salta”

“Mh..”

“Forza tua cugina Medrea è qui,  se stai per precipitare ti prendo” dice stendo una mano sulla mia direzione

“Va bene” in fondo non gli conviene provocarmi un incidente, guarirei subito, così prendo la rincorsa e salto.
Riesco a superarlo per un buon tratto, poi una volta vicina al’altra estremità Medrea mi prende per mano e io mi tengo al dorso, a un certo punto sto per scivolare e lei mi afferra per il polso, lasciandomi sospesa per 10 secondi, se avessi un cuore ora sarebbe fermo.
Poi all’improvviso dopo qualche oscillo compaiono Ryuk e Dalil

“Medrea, anziché fare la bambinona con i piccoli dovresti essere più assennata e potare Shokoe dalla tua parte, non è uno yo-yo!”  e alle parole di Ryuk , sempre  sotto lo sguardo omicida di Dalil, Medrea mi sposta dal vuoto al terreno roccioso. Che l’abbia fatto per shockarmi e far in modo che non tenti di volare mai più? Preferisco non saperlo.

“Dunque.. saltare abbiamo saltato, a questo punto posso anche  andarmene, volerai con loro, mi sono un po’ stancata ciao”vola e se ne va.

“Non preoccuparti, senza la pomposa ti concentrerai meglio, voliamo insieme”

“Grazie Dalil, e a te Ryuk.. per avergliene cantate quattro”

“Facciamo sei, così dopo ridiamo il triplo. Però non cincischiamo oltre, apri le tue aluccie e seguici ,                      
 una  bella visita ci aspetta dopo il giro: Hinry, uno dei nostri che si era ribellato all’Impada e tornato dopo un esilio di  8 anni sulla Terra”


“Ed ha un sacco di cose da raccontarci, poi gli abbiamo parlato di te, vuole conoscerti  sai ”

“8, ma sono più anni di quelli di prigionia e tortura di Jealous, si conoscevano?”

“Certo e anche tuo padre lo conosce, prima che tu nascessi era lui il prossimo nella linea di successione, adesso staranno discutendo dei bei tempi andati conservando il meglio per noi”

“Bene , così pure papà  mi vedrà” apro le ali, insieme ci libriamo e poi voliamo.
Io ho qualche difficoltà perché mi sento pesante e sbatto le ali a fatica, devo avere camminato troppo e mi sono abituata a quel modo di spostarmi, ma poi mi faccio più leggera e vado dritta.                                                 La sensazione di prima, quando ero sospesa non se ne andata, ma mi da la spinta- l’emozione giusta per volare , e non posso far a meno di sorridere, potrebbero anche lacrimarmi gli occhi se ci fosse vento.

“Però Shoky, temevo che non saresti riuscita a restare il alto per qualche ora, invece se ancora qui.                                                       
Per un attimo ho pensato- Medrea è abituata ai voli pesanti ma neanche  Shokoe scherza se si solleva così già dal primo volo, da quando si è trasformata deve aver messo su qualcosa da qualche parte anche se fisicamente non si direbbe”Ryuk


“Ryuk, non farmi pentire d’averti ringraziato, è un momento bello per tutti e tre non rovinarlo”

“Visto, lo dicevo che poteva mutare con calma senza montarsi la testa, è sempre la nostra Shokoe  Ryuk”Dalil

“Mai detto il contrario”Ryuk
Tu guarda, siamo proprio l’esempio estremo d’un allargata famiglia disfunzionale, che tenerezza .                     
 Ma.. un momento..Shoky“Eravate nascosti tutto il tempo per caso, e avete lasciato che Medrea mi parlasse in quel modo? Siete sadici o cosa?”


“Dovevamo pur verificare  se rimanevi tu, e poi abbiamo notato un grado di maturità in più in te quando non rispondevi alle sue provocazioni . Se poi le cose sarebbero degenerate saremmo intervenuti, come  poi abbiamo fatto.. sorellina ”Dalil

Ma che fratelli e cugini attenti, responsabili e premurosi ho, pensiamo a volare và!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
    
  

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Capitolo 8
*** Nuovo amico e lo Shinigami del Tempo ***


 
       Shokoe, Sweet Death’Shinigami                                                                                                                                 
 
                                                                  Nuovo amico e lo Shinigami del Tempo
                                                                                             8
Volavo ansiosa di conoscere questo Hinrey, e  nel pensarlo speravo che pure mio padre mi raccontasse qualcosa.
Ero felice di potergli parlare come una normale figlia fa con suo padre.                                                                         
Allo stesso tempo però avevo paura: temevo che spingendomi oltre l’avrei perso, ora che i ricordi su mia madre stavano tornando avevo la sensazione d’averla perduta perché ci eravamo amate troppo, che l’amore sia deleterio anche tra gli stessi Shinigami?                                                                                                     
Beh, semmai decidessi di essere regina sarà la prima legge che cambierò. Tutti meritano d’essere amati! 

“Shokoe, sei tra noi? Yomi chiama Shokoe, rispondete passo!”
“Ryuk lasciala, quando è così presa dalle sue divagazioni filosofiche, c’è solo una cosa che la fa tornare con i piedi per terra… SHOKOYA HIME NOKANSHI, SULL’ATTENTI SOLDATO!”
“Ho detto che non mi voglio arruolare!!”
“Nota, per riportare Shokoe alla realtà dai suoi profondi pensieri basta urlarle in gergo militaresco, come mai? Lei odia la guerra e tutto ciò che ne fa parte, organizzazioni belliche comprese.”
“Caspita Dalil, mai pensato di fare la documentarista?”
“Cos’è?”
“ Una specie di guida tuttologa che gli umani faranno tra qualche anno, me l’ha detto Kikros”
“Ci sarà anche lui con Hinrey?”
“Si bella sorpresa no?”
“Ryuk, tienimi nascoste altre cose in futuro e ti cavo gli occhi!”
“ Chi è Kikros”
“Giusto Shokoe, non lo puoi conoscere, eri piccolissima allora.                                                                                                
Comunque anche lui è uno Shinigami  unico nel suo genere: non è un traghettatore, ma come te è l’ultimo della sua specie; è un crono regolatore, un mietitore capace di vedere il passato o il futuro delle persone ed invertirne la sorte nel presente, rinviandone la morte di qualche anno.                                                                      
Se vuole può persino riportarle in vita… senza morire per averlo fatto. Tipo interessante non trovi? ”

“ Ma come può? Esistono davvero Shinigami simili?”
“Certo!" Non rischia di morire per quel che fa, rispetto a noi, perché la sua specie era così e noi no, semplice. Devi sapere che prima dell’invenzione dei quaderni erano loro ad occuparsi delle rogne causate dalle morti sbagliate: persone decedute in anticipo rispetto alla tabella di marcia e via dicendo.                                                  
In  pratica erano la nostra squadra anti-casini, sistemavano le cazzate fatte da noi”

“Che maturi che siete, ma sorvoliamo”
“Non è quello che stiamo facendo Shoky?” disse Ryuk agitando le ali.
“Non  l-e-t-t-e-r-a-l-m-e-n-t-e !" Però se erano tanto bravi com’è che si sono estinti anche loro?”
“I figli di Yzanagi!" ; quando si resero conto delle potenzialità di quelli là, ritenendo innaturale che uno shinigami si occupasse della vita, iniziarono a reclutarli dallo Yomi, e li fecero diventare soldati dell’esercito imperiale ”
“E Kikros?”
“Sappiamo solo che si rifiutò di andarci più volte e basta!”
“Bene, allora sarà una delle cose che gli chiederò appena lo incontro”
“Una?”
“Ok, 10- 15 o 20 cose forse?”
 “Si è più da te". "Ecco siamo arrivati”
Ti prego, fa che sia fiero di me.                                                                                                                                            
  Tutti e cinque in una delle grotte più grandi che avessi mai visto, tutta in granito variopinto, senza polvere intorno e pietre piatte come a formare una strada. Avanzai lentamente a quattro zampe dopo Ryuk e Dalil, poi vidi in una sorta di stanza circolare , seduti, Rem e  Shidoh, all’ombra come al solito mio padre e due Shinigami  mai  visti  prima.  Uno aveva la veste lunga e delle braccia minute, il corpo doveva essere scheletrico come il nostro e un particolare che m’incuriosì  fu un death note bianco .                                                   
 Accanto a lui c’era uno Shinigami con una clava,  indossava una tuta con un pellicciotto da pilota e degli strani occhialini sulla fronte, la testa era un teschio con alle cavità due lumini rossi.                                                  
   Dovevano essere chiaramente Kikros e Hinrey.                                                                                         

“Benvenuti , vi stavamo aspettando”
Io mi avvicinai a mio padre, sperando d’impressionarlo.
“La tua trasformazione è riuscita benissimo, sono molto contento anche del fatto che tu abbia imparato a volare così presto .. ma dimmi sai fare anche il processo reversibile?”
“Intendi.. ritrasformarmi?”
“Si, il controllo delle trasformazioni è essenziale”
Non dovrebbe essere difficile, anche se non ci ho mai provato dopo essermi trasformata completamente, tentiamo comunque, questo momento è troppo importante per me, non voglio rovinarlo. Mi concentro…e.. ci riesco SI!!!
“Wow, l’apprendimento rapido di sua figlia è impressionante Re, direi che non c’è bisogno di farla aspettare”
“Lo penso anch’io Hinrey. Quindi è con immenso onore Shokoya, che ti consegno ..il DEATH NOTE”
“Sii, finalmente” mi sento felice come un ape in un prato fiorito, però..  “A proposito di quaderni, come mai il tuo è bianco? E diverso in qualcosa Kikros? ”  
“Le voci corrono a quanto pare, ma avrai tutto il tempo di saperlo, dato che il tuo maestro per l’utilizzo del quaderno sarò io”
“Sul serio?”
“Si  e possiamo incominciare quando vuoi”
“Ossia quando non sarà più esaltata?”
“Aah”
“Visto, è pericoloso quando arriva al punto di ridere a ciò che dico”
“ Con te Ryuk, diventano tutti pericolosi”
“Che c’è Shidoh, sei di cattivo umore?”
“No”  
Ho capito, devo subito rimediare
“Giusto, scusa Shidoh, non ti ho salutato, mi dispiace”
“Non fa niente. La figura che farai con gli ospiti me lo farà passare”
“Di che parla?” chiese Hinrey
“Ti farà la testa a pallone” lo informò Rem
“Allora è il caso d’iniziare subito, così dopo non mi sgonfierò”
Non capivo perché Hinrey mi prese tanto in simpatia, ma non mi pesava affatto esser piaciuta al primo incontro con un mio simile dopo sette anni, non aveva avuto bisogno d’abituarsi a me.                                        Senza perder tempo mi misi in posizione d’ascolto, poi mio padre fece  una cosa che mi rese ancora più felice.
“Shokoe.. ti dispiace se mentre Hinrey racconta, di sederti vicino a me?”
Per quanto felice, non dissi nulla, non saltai; mi limitai a sedermi ed appoggiarmi.                                                
  Tutto con la solennità d’un rito, perché per me quel momento fu sacro.                                                                       
   A quel punto Hinrey iniziò a raccontare

“ Jealous era con me quando avevano iniziato gli interrogatori, poi ci separarono.                                                           
A unirci erano state le nostre idee, uno dei motivi del mio esilio era averlo sostenuto, ed uno stupido ultimatum, cioè salutarlo un ultima volta: se non l’avessi  fatto sarei stato libero, ma rifiutai.                                       Obbligandomi ad assistere alla tortura prima di portarmi via.                                                                                             
Sulla terra il mio unico pensiero era trovare il modo di vendicarlo, così se adocchiavo uno yokai facevo di tutto per rendere la sua vita un ‘inferno. Per cinque anni il mio fu un esilio vigilato e senza contatti con lo Yomi

Certi giorni credevo d’impazzire, finché uno di questi, durante il mio solito giro di nomi da scrivere notai un ragazzo. Era un pescatore, capii subito che rea in grado di vedermi , era anche capace d’avvertire gli yokai pur senza vederli, ne era capace perché era costantemente in contatto con la morte.                                                   
La zona in cui lavorava era di guerra, dava rifornimenti all’esercito o a qualche passante.                                          
Si chiamava Uchio, siamo amici tutt’ora, e visto che in sua presenza ero più tranquillo che con la sorveglianza demoniaca decisero di lasciarmi perdere per un po’: probabilmente aspettavano il giorno in cui avrei fatto un passo falso e se ne sarebbero lavati le mani perché sarei morto.                                        

Uchio era sveglio e abituato alle perdite, essendo orfano, non fu mai un peso per me, e grazie a lui potei vedere  zone del Giappone che non credevo tanto belle. Un’altra cosa che gli fa onore e il non perdersi mai d’animo, e non ostante io sia uno shinigami mi accetta per quello che sono”
Mentre raccontava, soprattutto le parti riguardanti Uchio, Hinrey sembrava avere gli occhi lucidi.                               
   Chissà se anch’io avrei trovato un umano capace di darmi emozioni simili, pensavo.

“Purtroppo fummo costretti a separaci lo stesso: stanchi d’aspettare gli yokai misero in pericolo Uchio, per difenderlo li aggredii senza quaderno, per poco non li uccisi a mani nude.                                                                             
I loro superiori avvertirono i nostri superiori, e per punirmi mi separarono da Uchio condannandomi all’isolamento per sette anni in più, credo. A  forza di cercare di capire quanto tempo nel mondo degli umani stesse passando rispetto al nostro ho perso il conto.                                                                                                        
  Ad  alleviare la mia solitudine c’era questo: gli umani lo chiamano bonsai, Uchio li coltiva quando a tempo, me lo diede prima che mi portassero via, scambiandoci una promessa.  Se trascorreremo ancora un anno insieme se ci rincontreremo, al termine di questo io scriverò il suo nome.

Mi disse -Ti sono grato per avermi salvato, sei mio amico Hinrey, ma la prossima volta non farlo, ormai ho capito che non mi rimane molto da vivere, non ha senso che tu ti metta ulteriormente contro i tuoi capi e il tuo re  per me. Non ha senso allungare la mia vita di qualche anno, io stesso non saprei che farne, non nessuno con cui trascorrerli; quindi la prossima volta che ci vedremo..per favore..scrivi il mio nome.
Preferisco che sia tu a farlo, sei mio amico e preferisco te a uno sconosciuto, inoltre hai tutto il diritto di farlo: da noi quando salvi la vita di qualcuno ne sei responsabile e puoi fare ciò che vuoi di chi salvi, in poche parole ti appartengo , me lo prometti?-. Lo disse sorridendo come se fosse la cosa più naturale del mondo”
“E tu hai accettato?”
“A dire il vero non credo d’esserne in grado, mi ha chiesto una cosa.. che ucciderebbe anche me.                              
Penso che se  troverò la forza di farlo..me ne andrò con lui subito dopo”

Ama davvero quel ragazzo!
Quella sera volli che mio padre mi accompagnasse a letto, mi chiedevo se anche lui avesse mai provato qualcosa di tanto intenso per qualcuno, e mi venne spontaneo chiedergli dopo che mi coprii…
“Papà, credi che un giorno anch’io proverò dei sentimenti come quelli di Hinrey? ”
“Sarebbe bello Shokoe, ma per il tuo bene spero di no, figlia mia, spero di no”                                                   
Quando un genitore dice cose simili a un figlio vuol dire che ha sofferto per amore, si l’ha provato.
Oggi Kikros mi da lezioni mi da lezioni, sto imparando a usare il quaderno ma a dispetto dell’entusiasmo iniziale … ho come .. paura di usarlo, la storia di Hinrey deve avermi  turbato, e se anche io un giorno.. dovessi uccidere un amico?
“Shokoe, mi stai ascoltando?”
“Ah, si Kikros!”
“Bene perché questa è una parte importante: uno Shinigami apprendista non deve mai separarsi dal suo quaderno e come non deve farlo uno adulto. Col tempo deve imparare a gestirlo e a non cadere nella fase Mehifu”
“Cosa?”
“E’ un periodo di  crescita che più o meno tutti coloro che possiedono un death note.                                           
Vengono colpiti da una sorta di trance cosciente, che li fa agire come se fossero drogati, non possono fare a meno di usare il quaderno più di quanto dovrebbero, vengono come soggiogati da esso, finché non scrivono un considerevole  numero di nomi e impazziscono.                                                                                                                
Alcuni sono addirittura morti perché condannati, per legge non si può abusare del quaderno.                                   
La nostra è un continuo gioco d’equilibrio col mondo umano e  il nostro: se uccidiamo troppi umani finiremmo col decimarli e non saranno più sufficienti  per i nostri fratelli, d’altro canto se non li uccidiamo per niente moriamo noi”

“Perciò il segreto è un po’ e un po’ senza esagerare?”
“Proprio così”
“E quando si manifesta la fase Mehifu in uno Shinigami?”
“Spesso verso l’adolescenza, per altri ha un effetto ritardato o precoce. Fatto sta che una volta attraversata difficilmente la si supera, a meno che tu non abbia una volontà di ferro e non sia schiavo di vecchi rancori assopiti per anni.                                                                                                                                                              
Devi  sapere che questa fase non colpisce tutti gli Shinigami, perché si manifesta solo in chi si sente diverso, isolato e solo fino all’inverosimile.                                                                                                                                   
 Il Death Note risveglia e mette in luce i dolori più profondi, perché l’omicidio è la valvola di sfogo più pericolosa che esista: ti cambia dentro, farti fare cose che in condizioni normali non avresti mai fatto, iniettarti  un’altra personalità o svegliare il tuo vero io, e se c’entra il quaderno è sempre peggiore di quanto ti aspetti!”

“E quanti sono impazziti?”
“Quattordici!”
“E quanti sono sopravvissuti o l’hanno superata?”
“ Sopravvissuti nessuno, ma cinque l’hanno superata, fortunatamente quando passa  non  ti  torna  più.                 
Ma quando sei in quello stato più stai lontano dal quaderno più ne hai bisogno”

“E se capitasse a una persona buona?”
“Male! Diventerebbe cattivissima! L a persona più malvagia che possa esistere.                                                            
Ricorda Shokoe, per quanto uno possa essere armato delle migliori intenzioni, niente può venire di buono da questo quaderno. Ecco perché quando lo usiamo non dobbiamo avere secondi fini, né buoni né cattivi.                      
  Dobbiamo solo essere obiettivi, la morte non è una punizione, né una condanna né una liberazione, esiste solo per se stessa, come la vita.                                                                                                                                              
 Il nostro compito è quello di portarla, senza farci domande!”

Le parole di Kikros mi misero paura, temevo che anch’io avrei potuto esser soggiogata dal mio quaderno.              
Mi hanno insegnato che la morte non è l’epilogo, per noi è l’inizio di una reazione a catena che investirà anche te se non stai attento.

Nel mio “lavoro”, crescendo, ho imparato che l’atto di spezzare una vita, sia che tu sia una persona che un essere umano, ti emargina da coloro che ti circondano. Noi infatti lo siamo, dal resto delle altre creature dell’aldilà, non saremo mai puri.
Uccidendo diventi un solitario, un emarginato forzato, che guarda sempre dentro di sé in cerca di compagnia.
Ecco perché gli Shinigami sono facilmente manipolabili, quando si tratta di sentimenti.
Perché ci basta poco per innamorarci di una persona: uno sguardo, una parola, un gesto, un sorriso.                       
  Il più piccolo contatto ci porta via da quell’isolamento, quella solitudine di facciata che ci pervade, e permette di sopravvivere da quei sentimenti che respingiamo.                                                                                         
Ma che una volta trovati non li lasciamo più, il patto con l’isolamento si spezza, e la nostra vita finisce.                   
Niente dura per sempre, ma questo mi fa felice, perché non mi fa sentire diversa da coloro che uccidiamo.        
Se avessi avuto un cuore per ogni vita infranta si  sarebbe spezzato di continuo, ma ora ho capito di averlo, d’averlo sempre avuto, ho anche trovato chi è in grado di ripararmelo.                                                                        
  Non dico niente per ora, non voglio rovinarvi la sorpresa.. adesso che sto per entrare nel vostro mondo.                               
Dico solo occhi aperti e lontano dai cimiteri, i miei possono vedere quando vi rimane e mi semplifichereste le cose.

Spero di soffrire tanto, perché vuol dire che ho provato amore, e  c’è sempre dove sei pronto a morire.   
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Prime Vittime, Nuovi Inizi ***


Shokoya, Sweet’s Death Shinigami
                                                                         9
                                                               Prime vittime,  Nuovi inizi
 
Mondo degli Shinigami: ancora studio prima della partenza, a volte Kikros esagera non poco.

K = Allora Shokoe , tieni a mente che durante il tuo compito di Shinigami scoprirai nuove regole, che non sono menzionate nel quaderno.
Per ora tieni a mente quelle che hai imparato, ma te ne insegnerò una che potrebbe esserti utile nel traghettamento.

S = Sarebbe?

K = Innanzitutto, con le pagine del tuo quaderno e solo il tuo, hai la responsabilità non tanto delle vite, ma delle anime di tua competenza. Poi se su una di esse viene scritto un nome col sangue, puoi recuperare l’anima di un defunto a tua scelta sotto forma di fantasma.

S = Questa regola non è segnata, è una di quelle non riportate?

K = E’ una di quelle che solo noi  conosciamo.                                                                                                           
 Avrai molto a che fare con  i fantasmi durante il tuo percorso.  La maggior parte  delle anime non ha un immediato giudizio post-mortem ; deve compiere un percorso di 30 anni, e alla fine di essi si saprà il responso, o se lo preferisci in un altro termine verdetto.


S = Ma allora io a cosa servo?
K = Li accompagnerai comunque, nei loro luoghi di formazione : cambieranno di anno in anno e li guiderai nel loro ultimo viaggio.
 
Pensai un po’ alle nuove cose che Kikros mi aveva rivelato, e riflettendo sulle regole del quaderno, era chiaro che la questione non poteva bastarmi: le stesse regole non mi erano sufficienti, così chiesi di più..
S = Basta davvero il sangue sulla carta per renderli fantasmi?

K = No! A parte i rimpianti, o cose in sospeso, l’anima deve condividere un oggetto o parte del corpo dello Shinigami Traghettatore, in casi rarissimi può capitare anche ad un mietitore qualsiasi.

S = Perciò se do a un anima qualcosa di mio , tipo il mio laccio, diventa un fantasma, se prima è stato scritto un nome col sangue. Serve ad altro questo trucco?
Kikros mi guardò 2 minuti in silenzio, sembrava avesse paura di proseguire , ma alla fine parlò

K = Questo.. era un mezzo che gli Shinigami Traghettatori usavano per reclutare discepoli e discendenti. Potevano far si che una persona divenisse Shinigami ancor prima che morisse, ma valeva solo se l’anima era  d’accordo.  A quel punto gli anni d’orientamento divenivano d’addestramento, e nuovi traghettatori arrivavano.
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Quella  scoperta mi fece sussultare, avrei potuto ricreare la mia specie, volevo davvero farlo?                         
No, scoprire perché lo sapevo adesso era più importante , forse era pericoloso, però.. ci sono sempre stati 2 fattori a cui non sapevo rinunciare nella mia vita : prudenza e verità.


K = Fai bene a chiedertelo.

S = Eh?

K = Una cosa che non ti ho detto è che posso leggere nel pensiero, ma solo degli umani e degli Shinigami della tua razza, in quelle degli altri no.

S = Come il fatto che non possiamo vedere i nostri nomi e periodo di vita?

K = Si, ma ora ti dirò perché nessuno ti ha mai parlato di questa dote. Nessuno degli Shinigami la conosce, l’ha dimenticata, solo tuo padre e gli yokai  la sanno .  Fortunatamente  solo sotto forma di leggenda.
Gran parte delle anime aveva smesso di accettare l’idea di divenire traghettatori, così alla fine la tua stirpe si decimò naturalmente : si estinse.
Probabilmente alcuni Shinigami doc, la conoscono un po’, per questo c’è chi avverte una “leggera ostinazione” nei tuoi confronti : avranno ereditato l’inconscia antipatia che riservavano ai traghettatori, fortunatamente è a livello superficiale .
Non corri rischi, adesso, ma devi tenerti pronta nel caso crescesse, devi saperti difendere.
“Affinchè il proprio compito non abbia ripercussioni,  uno Shinigami deve prendersi cura di se stesso e tenersi all’erta.”
 
 
Non sapevo cosa dire, ero spaesata. 
In un giorno solo avevo scoperto che potevo circondarmi di esseri come me, quando volevo, farli diventare fantasmi e perché un quarto dei miei fratelli mi  aveva detestato nei miei ultimi anni di vita nel Mu.
Tutto mi turbava, perché era come se il mio stesso esistere sconvolgesse i miei simili, come avrei potuto aiutare la mia gente se ogni cosa  in me sembrava provocare il ritardo della morte.
Ero davvero una minaccia o era solo un impressione? 
Poi , proprio in quell’istante, un ulteriore immagine della misteriosa donna dei miei sogni mi arrivò in testa.
La vidi per almeno 10 sec.,  poi come tutte le volte precedenti scomparve.  Quando accadeva però , essa era sempre più nitida , e le parole che mi apparivano sussurri si facevano man mano più orecchiabili, ma non ancora del tutto comprensibili.

K = La vedi spesso non è vero?

S = Non so perché, non ho mai visto quella donna, ma ogni volta che mi appare..avverto una strana nostalgia, come se la conoscessi.  A volte sento persino cosa prova : dolore, rabbia, affetto e quando parla no..no.. quando sta per parlare.. sembra che si rivolga a me.                                                                                              
Ma poi mi sveglio e sparisce.


K = So che vorresti sapere chi è, ma per ora posso dirti che ha a che fare con te , e si, la conoscevi ed è stata lei a darti il tuo remo.

S = Come..Come lo sai?

K = Sono solo andato nella parte della tua mente in cui i ricordi sono assopiti, ma non posso andare oltre.            
La tua mente è annebbiata, arrivo solo fin dove arrivi tu.                                                                                         
Possiamo schiarirla un po’, infine ricorderai tutto.

Ero al settimo cielo, finalmente avrei chiarito il mistero di mia madre(allora però non sapevo che si trattasse di lei), ma Kikros voleva essere tempestivo.

K = Ma non lo faremo adesso

S = Devo proprio aspettare? Il motivo?

K = Perderesti di vista il tuo allenamento, rimarresti indietro.  Ricorda che agli Shinigami precoci, senza un apprendimento adeguato è quasi impossibile eseguire un buon lavoro di mietitura da adulti.                          
Quindi  per  spronarti,  a ogni tuo miglioramento, schiarirò  la tua mente e riavrai i tuoi ricordi.


S = E  quando cominciamo allora?

K = Tra un paio d’ore, poi ti porterò sulla terra.

S = Così  presto?

K = Si, devi  farti  un  idea pratica  dal “vivo” ..sul tuo compito.
Dopo quella premessa particolare sulla novità del mio addestramento raggiunsi i miei fratelli, credendo che mi  sarei  riposata. Non pensavo che mi sarei sorbita una nuova dose di stress, a causa  di uno dei presenti (Medra)
Merda = Ciao Shokoe , è da un po’ che non ci vediamo. Gli allenamenti di Kroxi sono troppo duri per te?

S = Si chiama Kikros e non mi da problemi.

M = Lo immaginavo, tra SHINIGAMI PARTICOLARI ci s’intende di più.                                                               
Adesso che anche tu hai un quaderno della morte, dovrai capire come vanno le cose per gli Shinigami che ne hanno uno.  Gook per esempio, vuoi  parlare  della tua prima vittima.

  Vittima? Ma cosa pensa che siamo, criminali? O semplicemente schizzati?

G = Credo che parlerò di entrambe, le mie prime 2 vittime. Erano talmente esilaranti!                                                           
Quando ricevetti il quaderno ero così eccitato che volli provarlo subito, e dato che non ero mai stato nel mondo umano,  decisi di andare a vedere sul posto la persona che stava morendo.                                             
Per caso capitai nel giardino di un samurai,  si stava esercitando, ed il giardino dava su una stanza aperta con uno specchio enorme  infondo.  Ebbi un idea, notando che la maggior parte delle mosse del samurai erano  eseguite all’altezza del mento: scrissi le modalità della sua morte facendo in modo che si specchiasse, si tagliò la gola mentre si allenava e proprio in quel momento  ha potuto vedere il mio riflesso, poco prima di morire..neanche  una spigola aveva gli  occhi più spalancati di quello, e con la bocca poteva farci un vaso. Era da tanto che non ridevo così.


Zellogi  intervenne

Z = Però anche il mio è stato divertente:  due si stavano sfidando a una partita di mahjong (sembrano scacchi cinesi), da dietro seguivano i conoscenti degli sfidanti, uno di loro sostenne che il vincitore aveva barato.  Quest’ultimo era lontano e in mano teneva un libro, arrabbiato lo lanciò contro l’arbitro, “purtroppo” c’erano delle piccole assi con chiodi lunghi e appuntiti, su cui infilzavano i foglietti delle vincite.            
Potete immaginarlo; lanciando forte il libro questo sbatte sulla nuca dell’arbitro, tanto da farli abbassare la testa, proprio sotto i chiodi del punteggio e uno gli si conficcò in fronte. E’ morto per un dissanguamento da perforatura cranica! Ah Ah Ah!


G = Sempre meglio d’una barca che affonda in tempesta, “molto originale” per quanto efficace.                                
Potevi almeno prendere una nave, vuol  dire + gente, ossia + vite e una  durata vitale più lunga per te,  ma no.  A te piace fare il moderato coi “pesci piccoli” Armonia.

Kinddara = Lo sai che armonia non è tipo da genocidi, a qualsiasi livello. Nemmeno voi siete granchè, le morti  sotto  tortura!  Anche  le esecuzioni capitali non sono  male,  però sono troppo rapide, invece le torture danno più soddisfazioni.                                                                                                                                 
Sono così  creativi gli umani  quando danno di matto;  mi  hanno aiutato tutte le volte in cui ero a corto d’idee, quasi quasi  fanno venir voglia di non scrivere più i loro nomi.  Ma poi vedi i loro occhi spenti, a volte spalancati o chiusi..non puoi non pensare quanto sia stato divertente ridurli in quello stato.

Ho capito: questi non sono veramente Shinigami adulti, ma Shinigami non troppo cresciuti con rimasugli della fase Mehifu.                                                                                                                                                                   
Se sono precoce è solo colpa di una “famiglia” insensibilmente- infantile .                                                                                                                                                            
Devo fare di tutto per non divenire mezza pazza come questi qui!


M = Ma che maleducati, stiamo qui a parlare di noi e ignoriamo Shokoe, che ha appena cominciato.                      
Ha bisogno di sostegno, non trovate?


Tutti = Si certo!

M = Visto, siamo con te Shoky.  Perché non ci racconti il tuo primo “omicidio”, non siete curiosi?

Tutti = Beh..Si

S = Ma..veramente..io

Armonia = Su non devi essere timida, sicuramente non è andata male

Armonia, per favore, non ti ci mettere anche tu non sono il tipo che racconta balle per mettersi in mostra

A = Però se non ti va di dirlo non sei costretta, sai che..

M = Però i ragazzi hanno atteso tanto, sarebbe scortese lascarli senza dire niente , ne convenite?
Le ultime parole erano state dette,  non solo col sorrisetto ma con gli occhi semi chiusi.

Tutti = Magari  qualcosina, anche solo quello che hai mangiato dopo come premio.

S = Diciamo che..insomma, ho…io ho..avrei..Avrei pensato a farlo cadere dalla torre di una scala! No dalle scale della torre!
I miei fratelli mi guardarono come se stessi parlando delle previsioni del tempo, poi finì titubante.

S = Ma..in fondo è meglio..direttamente dalla torre, le scale..può non averle.

Shidoh = E non ti sei presa niente dopo?

S = Acqua!  Credo che avrei preso un bicchiere d’acqua.

K = Stai  scherzando? Io la prima volta, presi una costola di cervo: volevo sapere com’è il sapore della carne dopo un decesso.  Ecco perché non ne toccherò più; finché è cruda e la vedi grondante di sangue fa effetto, ma in bocca rovina l’estasi iniziale. 

Z = Comunque la torre era una  buona idea, le scale non tanto: come morte è stupida ma capita con le dipartite accidentali, ma tu non sei così antipatica da far passare le tue vittime per idioti.

G = Però..scusa  se  te lo chiedo..l’hai ucciso davvero o hai lasciato che cadesse da solo? Non sembravi molto convinta nel racconto.

Z = Anche se così fosse non c’è motivo di starle addosso, sappiamo  tutti che le prime volte non sono immediate o facili per nessuno, per quanto gonfiate i vostri sproloqui.  Dopo tutto si parla sempre di far fuori qualcuno. 

S = Gentile da parte vostra, ma spero abbiate capito che raccontavo dei progetti:  ipotesi di morte una volta scesa in campo. Parlavo al condizionale, ci  avevate creduto sul serio?

M = Perciò non l’hai ucciso davvero, non è mai successo. In fondo era lampante.

Tutti  = Cosa?

M = Shokoya è ancora “vergine d’omicidio”

K = Non hai sul serio scritto un nome? Ma hai quasi 8 anni! Ti ricordi quanti sono nello Yomi?                                    
Se inizi più tardi non sarà così divertente dopo.


A = Coraggio non è una tragedia?  Shokoya è ancora giovane e Kikros la sta preparando a dovere, molto bene aggiungo! Per quanto ho sentito.                                                                                                                          
Vedremo presto la nostra Shokoe in azione e ci renderà orgogliosi . Poi cos’ è questa storia del “comincio subito” ? Nessuno di noi ha iniziato presto come credete.


Shidoh = Io credevo di aver iniziato prima.

A = Tu si Shidoh, tu si! Ma gli altri o hanno l’amnesia o adorano raccontare probabilità.


Z = Per il resto non ti preoccupare Shokoe, ti diremo noi come procedere, i tuoi saranno i decessi migliori di tutti  i tempi.

G = Si, sarai sempre soddisfatta del tuo lavoro.

R = Te la caverai da sola con le anime, però : io non faccio l’ accompagnatore.                                                         
Disse Ryuk spuntando da sopra un masso.   


Shidoh = E tu da quanto eri lì ?

R  = Abbastanza da ricordarmi quanto facesse sbadigliare il  samurai  di  GooK.

A = Come sempre, il ruolo dello spettatore è il tuo preferito.
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Ryuk sarà anche un rompiscatole, il numero uno del Mu, ma senza le sue uscite  e il sostegno dei miei fratelli non credo uscirei  dalle brutte situazioni serenamente.  Soprattutto  dopo  i tentativi di Medra d’umiliarmi.
Alla fine ho trascorso i momenti di ripresa che desideravo, sono pronta per il mondo umano.                              
Un po’ di disagio tuttavia resta, per il timore che prenda una brutta piega: se diventassi una maniaca omicida?

Se finirò anch’io col maturare un perverso desiderio, estasi, sadico divertimento nell’usare il mio quaderno? Kikros ha detto che le probabilità che ciò avvenga, in me sono scarse..però..
Mentre cammino incontro di nuovo  per strada  Armonia ed Hinrey .

A = Ciao

S = Ciao, non te l’ho chiesto prima, come vanno i cataloghi? Scusa se non ho  potuto aiutarti spesso come prima, le lezioni di Kikros erano..

H = Toste? Vuol dire che tra un po’ le adorerai

A =   E non preoccuparti per i cataloghi, non sono affaticato e francamente troppe brutte notizie ti farebbero male; preferisco evitartelo.

S = Brutte notizie! Le cose stanno peggiorando?

A = No, sono stabili, ma pur non peggiorando fa male sentirle sempre.                                                                             
Il  peggio è abituarsi al male, vedi non farlo mai Shokoe, mai!


H =  Perciò che ne dici di andare sulla terra e vedere qualcosa di bello?
Non sapevo cosa rispondere , volevo dire di si, ma non potevo andarmene senza avvertire nessuno, solo Kikros avrebbe potuto immaginarlo, ma neanche l’avessi detto Armonia..

A = Informerò io su dove e con chi sei andata, dopo quelle lezioni te lo meriti.

Dopo un abbraccio, salutai Armonia e mi accinsi a partire per il mondo umano.                                                           
Mi  trasformai e spiccai il volo con Hinrey.

 Mentre volavo  avevo una  piacevole  sensazione di deja vu;  a  chi capita spesso da fastidio                            
tentare di capire  a tutti i costi un fatto  passato  che non arriva.                                                                                                        
Ero stranamente  felice  ed ansiosa, come se quelle sensazioni in realtà fossero ricordi, ammesso che avessi già fatto tutto questo.  La mia voglia di arrivare cresceva sempre più.


A un certo punto,  dopo qualche ora di volo, chiesi a Hinrey = Dove andiamo?

H = Nelle coste di Hokaidho , è la che Uchio si trova: pensavo di fartelo conoscere.
Mi  bloccai , ed ebbi un sussulto;  non potevo avere un contatto umano così presto,  da vicino  e senza essere invisibili, ma di persona.  Ma  non volevo  darlo a vedere, dovevo convincermi di essere sicura, per affrontare tutto.                                                                                                                                                                                      
 Gli  Shinigami  non  devono essere intimoriti dagli umani , non dovevo farmi impressionare.                                  
Alla fine mi sarei concentrata su qualcos’altro, sarei stata scostante  e se mi avessero rivolto la parola.. avrei risposto a una certa distanza.

 Ormai  volavamo da un po’ e in lontananza  potevamo scorgere l’arcipelago giapponese.
S = Dove atterreremo per l’incontro?

H = A Tsugaru * , ultimamente  Uchio ha da fare in quella costa.
La costa in cui il giovane pescatore sostava somigliava a una palude,  molta gente ci andava di notte per il pesce, anche  famiglie.
Uchio dimostrava almeno 17 anni, avevo  un kimono blu, tendente al grigio poco  pesante e capelli neri non troppo corti,  aspetto  abbastanza comune.                                                                                                               Però mi faceva impressione , a partire dalla pelle chiara, rosata, nessun arto fuori posto  ma soprattutto lo scheletro interno.
 
 
Non fraintendetemi, ammiro gli umani, ne sono affascinata; ma una cosa è trovarli interessanti da lontano, come soggetto di studio , una altra è da vicino. Come vi sentireste davanti a una pantera o un drago?
Ci  fermammo sulla barca del giovane intavolammo una discussione.

U =  Salve Hinrey, era da un po’ che non ti facevi vedere, sei tornato per il nostro ultimo anno?

H = Avevo da fare, ma ora sono tutto tuo.  Lei è Shokoe.

U = Piacere

S = Piacere, Uchio-san

U = Lieto di  conoscere uno Shinigami distinto,  sapevo che non tutti erano cortesi, ma i miei amici  sicuramente meglio di quelli là.                                                                                                                              Ultimamente i militari del governo Yezo stanno esagerando *
Mi hanno addirittura “proposto” d’unirmi a loro, cessando la consegna delle vivande.                                                
Se lo sognano, so cosa hanno in mente e se devo morire voglio farlo da uomo libero.                                              
 Non c’è altro che mi trattiene è una mia decisione, non la cambierò .



S = Crede davvero che arruolandosi non  si  sentirebbe più libero Uchio-san?

U = Chiamami  Uchio-kun  e  dammi  del tu, di convenevoli esagerati e false promesse ne ho avute abbastanza.  Non fanno che ripetere come vestirci, a che ora uscire e tornare tra un coprifuoco e l’altro, mettono multe, ti arrestano se non fai come dicono o ti minacciano.                                                            
Facendoti preoccupare dei tuoi abiti..non ti danno il tempo di farti domande su cosa vuoi o come vuoi pensare.  Altrimenti  come potrebbero controllarti a loro piacimento?


S = Uchio-kun, per essere un semplice pescatore sei molto arguto , è ammirevole.                                                
 Il tuo sensei  deve  essere molto colto.


U = Nessun sensei , semplicemente la mia famiglia è stata ingannata e messa alle strette troppe volte per fregare anche me. Non darò loro questi piacere.

S = Uchio-kun,  posso stringerti la mano ?

U = Volentieri.
 


* (siamo nel 1911, fine periodo Meiji , Hokaidho era governata da una politica militare, Yezo appunto)  
 * Città sulla spiaggia dell’Isola di Hokaidho
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Shokoya bambina. 

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Capitolo 10
*** Prima condanna e Due anime ***


  
        Shokoya Sweet’s Death Shinigami

                                                                    10

                                        Prima condanna e Due anime

 
Quando eravamo atterrati  sulla terra, l’anno umano che seguiva era il 1911, il Periodo Teisho era alle porte per il Giappone.  Ormai all’ imperatore Matsushito stava per succedere Teisho, il cui precario stato di salute favorì il consolidarsi del ruolo politico dei militari nel governo nipponico;  specialmente qui nell’isola di Hokkaido.
Come aveva detto Uchio, finché nessuno si ribellava , i soldati se ne stavano buoni, limitandosi a reclutare, addestrare e controllare i poveri abitanti dell’isola.
Solo nelle coste remote e sulle montagne, dove il freddo e l’umidità erano più rigidi d’un bastone di ferro, quei pomposi in divisa abbassavano la guardia. Così alcune famiglie del luogo potevano approfittarne per trasferirsi.
Anche Uchio l’avrebbe fatto volentieri, ma dovendo morire tra un anno non ne vedeva l’utilità.
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In quel momento stavamo facendo un giro notturno sulla sua barca a vela, in cerca di orate, quando alla fine stanca del silenzio decisi di conversare. Hinrey si era momentaneamente allontanato e visto che ero lì ormai, qualcosa dovevo pur fare.
S : Uchio-kun ?

U : Si  Shokoe-chan ?

S : Prima hai detto di non avere sensei, e di essere autodidatta, ma allora..se poi lavori tanto e di conseguenza non hai molto tempo per leggere..perché hai un paio di occhiali? Li ho visti prima che sporgevano dalla tasca del tuo chimono, inoltre sembri vederci bene.

Uchio sorrise amaramente, tirò fuori gli occhiali e li tenne sospesi a mezz’aria per farmeli vedere

U : Erano di Hiroyasu, era stato reclutato da poco, ma a differenza di me credeva nell’esercito.                     
Sperava che un po’ d’ordine ci avrebbe fatto bene.


Poi strinse gli occhiali come in una morsa per la rabbia, quasi volesse romperli.

U: Si fidava di loro, aveva messo il suo futuro nelle loro mani.. e l’hanno tradito.                                                             
A cosa sono serviti gli addestramenti, tutti quegli esercizi, le marce sotto la pioggia?                                                     
Lo  facevano stare male di continuo, ma lui insisteva per non esser rispedito a casa, ribadiva che le cure del campo per lui erano sufficienti.

Poi una notte..Hiroyasu  sentì  dei rumori provenire dalla stanza del capitano : il capitano e un soldato stavano litigando ..Hiro scoprì da quella conversazione che venivano fatti trattamenti di favore all’interno dell’esercito, in cambio di prestigi da parte delle famiglie più abbienti dei cadetti.                                                     
  Lo hanno sorpreso mentre tornava nella camerata, avevano capito che aveva scoperto tutto..e gli hanno tappato la bocca per sempre.  Non morì subito,  per non destare sospetti lo fecero ricoverare, ma gli tagliarono la lingua, con la scusa che fosse un’amputazione necessaria per prevenire una malattia infettiva.

Concedevano solo visite familiari, così mi finsi suo fratello (nessuno mi aveva mai visto all’interno del campo), in quell’occasione mi rivelò tutto, parlandomi a gesti come facevamo da bambini.
E poco prima di morire mi diede questi, i suoi occhiali.
Nessuno avrebbe scoperto che erano stati loro, tutt’al più se la scusa della malattia non avrebbe retto avrebbero detto che si trattava di una spia, o che “ il nemico ” lo aveva costretto.
Maledetti, spero che muoiano uno a uno sotto i proiettili del loro fottuto nemico!!

S: Mi dispiace Uchio, non sapevo di tutto questo, non volevo farti ricordare una cosa tanto brutta.

U: Sono quelli che dovrebbero scusarsi, l’unica cosa che mi fa desistere dal vendicarmi  di quegli schifosi è la consapevolezza che presto anche loro moriranno.  L’unica soddisfazione, assieme a Hinrey, che mi rimane.

S: Vuoi davvero farlo?

U: Cosa?

S: Passare l’ultimo anno della tua vita nel rancore, a tuo avviso vali così poco?

U: Non vedo quale valore posso avere.

S: Allora quegli occhiali dovresti indossarli, perché forse stai diventando cieco.

Uchio-kun parve sorpreso dalle mie parole, ma anche divertito , e sorridendo indossò gli occhiali.       L’osservai  un poco e infine decretai..

S: Ti stanno bene..ma nell’insieme non ti donano.

U: Davvero? Meglio così..visto che sono di Hiro-kun. Prima di morire li riporrò sulla sua tomba.

S: Vuoi restituirglieli?

U: Si, con me non dureranno, e nessuno di quelli che conosco li userà, meglio che ritornino a lui.                                      
  Stavo pensando di fare un salto da lui più tardi, mi vuoi accompagnare?


S: Con piacere, voglio proprio conoscerlo il tuo amico.

E ridemmo insieme.

Il cimitero non era lontano, ma in una appartata e piccola foresta, con un recinto di bambù.                                    
La tomba dell’amico di Uchio era al centro,  verso la fila di sinistra.  Si  trattava di una tradizionale tomba giapponese;  lapide verticale col nome inciso, spazio per l’incenso,  un piccolo altarino  su cui posare fiori ed offerte varie .

Improvvisamente  Uchio tirò fuori dalla sua sacca un servizio da tè

U: Ad Hiro piaceva molto prenderlo all’ aperto quando poteva.

Mi spiegò.

S:  E’ molto carina, come usanza, anche il profumo non è male..è verde?

U: Gelsomino

S: Oh..deve essere buono.                                                                      

Rimasi  ferma  ad osservare Uchio-kun mentre lo preparava, poi quando versò l’acqua per filtrarlo  mi persi nelle sue increspature. Infine posò la tazza sulla tomba di Hiroyasu.

U: Non l’hai mai bevuto vero?

S: Non abbiamo piante da te o acqua dalle mie parti.

U: E non vorresti provarlo?

S: Sai che effetto mi farebbe, e poi non eravamo qui per Hiro-kun? Potrebbe sentirsi offeso se lo ignoriamo.

Ed  Uchio-kun  ridette di nuovo.
U: In effetti è quello che avrebbe fatto,  non amava stare al centro dell’attenzione..ma odiava essere escluso per troppo tempo.

S: Bene allora.. Salve Hiro-san, io sono Shokoya Hime Nokanshi Shinigami, Shokoe per gli amici.                          
Non abbiamo avuto modo di parlarci,  ma sicuramente lei era un tipo molto simpatico.


Uchio-kun aveva osservato tutto con un volto serio, ma calmo e rilassato, come se la bizzarra conversazione che avevo intavolato, lo avesse fatto riprendere da un attimo di cattivo umore nascosto.

U: Sai, porto del tè o dell’incenso qui perché lui odiava i fiori tagliati, non avendo modo di procurarmi semi o altro era quanto di meglio avessi da offrire.

S: Immagino che anche se morto, a un amico faccia semplicemente piacere essere ricordato o pensarlo, ma visto il modo in cui se ne andato merita tutti gli onori che sei disposto a dargli, non è così?

U: Già, ma perché hai detto immagino, con i tuoi amici non lo fai?

S: Parlavo per me, io non ho amici. Gli Shinigami sono solo miei parenti.

U: Non ti piacerebbe averne?

Silenzio

S: E’ meglio che lasci te ed Hiro-san da soli, tornerò tra un po’.

U: Dove vai ?

Con un sorriso tirato dissi..

S: E’ una delle mie rare volte su questo mondo, devo fare pratica.  O il mio sensei-shi* se la prende.

Non so se Uchio credette davvero a quella scusa, ma mi lasciò andare, promettendoli che sarei tornata subito.                                                                                                                                 
Come ammaliata dalla foschia notturna  mi lasciai guidare,  trasportata dall’istinto attraversai la foresta, immersa nei miei pensieri, finché non raggiunsi un laghetto.

“Non immaginavo che un umano potesse abituarsi così in fretta a uno Shinigami, mi chiedo.. se Uchio non avesse conosciuto Hinrey si sarebbe comportato allo stesso modo con me, come oggi? Forse sarebbe stato diverso perché sembro umana? No, un bambino capace di uccidere è più inquietante di un mostro che vola e ammazza per natura.  Poi quella domanda sugli amici..                                                                                                       
  Mi vorrà davvero come tale? Però che senso ha se sta per morire?   Non c’è che dire; gli umani sono strani, e non li ho ancora visti tutti..Basta, non divaghiamo, penseremo dopo a queste cose, ora è il momento di fare pratica”

Mi guardai attorno, cercando di capire se nei paraggi vi fosse qualche umano.                                                           
Fluttuai  un po’ sulla superficie del lago e infine notai una piccola sagoma tra  i giunchi che  si agitava:              
era un bambino, con un piccolo chimono grigio rammendato, niente sandali e capelli cortissimi.

“ Che ci fa un bambino così piccolo di notte? E in un lago per giunta!                                                                             
Hum, ha un retino e una cesta, un altro piccolo pescatore..devono essere molto poveri se fanno lavorare il proprio figlio”

Poi guardai la sua durata vitale: 1.
“Non devo lasciarmi condizionare, la morte non è giusta o ingiusta per nessuno”
Così dicendo scrissi il suo nome e le modalità della morte: annegamento, mi sembrava indicato.
“ Aveva solo 5 anni, non è molto ma è un inizio, peccato però, avrei preferito fosse più grande”.
In quel momento un gruppo di persone con torce, capeggiate da una donna giunsero alle sponde del lago. Quella donna era la madre del bambino.
Madre: Taro! Taro! Taro! Sono la mamma..dove sei? 
Urlava.
Gli altri uomini cercavano in lungo e in largo con lei, ma niente finché non che Taro era morto annegato.            
La donna rimase ferma, in ginocchio, per un ora intera e io la osservavo come in trance.                              
Avvertivo un leggero senso di colpa per averla separata da suo figlio, poi mi girai pronta ad andarmene. Uno scricchiolio però mi costrinse a voltarmi nuovamente, la donna avanzava decisa, sempre col volto sconvolto, verso l’acqua.

Prima ancora che mi rendessi conto di quello che era successo la donna si era suicidata.
Fu allora che dilatai gli occhi come non mai, cadendo in ginocchio fissa sull’agghiacciante visione degl’uomini che riportavano a galla i corpi di Taro e sua madre.  Teoricamente non avevo fatto nulla di male, solo il mio lavoro, ma le morti indirette..di cui in qualche modo ero responsabile..mi facevano sempre star male. Perché avrei potuto evitarle.
Questo fu il mio primo omicidio, perché era così che mi sentivo..un assassina.                                                          
Non più Shinigami, ma assassina, avevo scritto il nome di un bambino destinato a morire comunque..ed avevo al contempo provocato la morte di sua madre senza volerlo, perché non era stata in grado di salvare suo figlio. Ai miei occhi quelle non erano più morti casuali o prestabilite, non più mietitura, ma omicidio.

Non so per quanto rimasi inginocchiata, so solo che dopo le anime di Taro e della sua mamma mi parvero davanti; così capì che il lavoro non era concluso.
Apparve anche il remo del Traghettatore, come ipnotizzata da una strana musica condussi i due fantasmi verso un apertura luminosa, e  poco prima di sparire entrambi si voltarono e mi dissero “Grazie”

Grazie? Per cosa?

S: Perché dite così? Io ..vi ho ucciso.

T: Ma hai fatto in modo che la mia mamma restasse con me.

Madre: Anche se avessi deciso di vivere non l’avrei sopportato..non sarebbe stata vita, per questo ti ringraziamo.

Non sopportavo il peso di quelle parole, per quanto leggere nella loro sincerità, così tentavo di evitare lo sguardo  dei fantasmi chinando il capo, concedendogli un semplice “ Spero che siate felici, allora”,                         
e la donna posò la sua mano sulla mia testa “ Non preoccuparti: lo saremo”.

Infine dalla soglia di luce comparve la figura di un uomo “ Chi è quello?” chiesi istintivamente ed il piccolo rispose “Mio padre”.
Così Taro e i suoi genitori scomparvero oltre la soglia, ed io conclusi il mio primo incarico.
Mi avviai verso il cimitero dove avevo lasciato Uchio-kun, ancora turbata dagli ultimi eventi, per quanto fossero finiti nel migliore dei modi.
Ripensavo a come quella famiglia riunita nella morte mi avesse colpito, e all’improvviso come un fulmine ecco un'altra di quelle visioni. Avevo ricordato tutto :
Arsek era mia madre, ed era sparita anzi era morta, ma come e perché ? Ed i miei fratelli lo sapevano , mio padre lo sapeva? E Kikros, il mio Sensei-shi ? Cosa mi avrebbe rivelato a questo punto?
Raggiunsi  Uchio-kun con l’aria sconvolta e quando mi vide chiese

U: Stai bene? Non è che hai visto..un fantasma?

S: Si, tre fantasmi molto simpatici, una famiglia intera e unita..a..a differenza della mia.
Dissi con voce atona e fredda.

Uchio-kun capì che era meglio non andare oltre e rimandare gli scherzi, così mi invitò nuovamente ad accomodarmi davanti alla tomba di Hiro-san. Come un automa ubbidì senza parlare.                                                 

Dopo di che fu lui a parlarmi, evidentemente preoccupato per il mio comportamento.


U: Tutto bene..Shokoe-chan? Se qui non ti piace più possiamo andare da un'altra parte.

Silenzio

U: Se ti va puoi raccontarmi cosa è successo.

S: Non mi va

Qualche minuto dopo.

U: E’ chiaro che non ti è capitata una cosa strabiliante, e me ne rammarico..ma qualunque cosa sia non dovresti abbatterti così.

Sguardo seccato

U: Ok, non dovrei impicciarmi , ma almeno..sfogati un po’, ti farebbe bene.  So che sembra strano detto da un uomo ma piangere fa bene, ti  fa sentire meglio dopo.                                                                                        
Quindi se per caso ti stai trattenendo … puoi sfogarti, dopotutto sei una bambina..anche se una bambina Shinigami.


S: Appunto, non credo si sia mai visto uno Shinigami piangere. Mio padre, i miei  fratelli  e io non lo abbiamo mai fatto, sicuramente non lo fece neanche mia..
“Mi bloccai in tempo per non continuare”

S: Niente, lascia stare. Grazie comunque  Uchio-kun per esserti preoccupato per me, non sono molti a farlo.

U: I tuoi fratelli non si prendono cura di te?

S: A modo loro lo fanno, poi non siamo esattamente una famiglia perfetta ma..non mi fanno mancare niente..e nonostante siano delicati come uno scoglio..voglio bene a tutti loro.

U: E tuo padre?

S: Sibillino, non sempre presente ma ugualmente benevolo e affettuoso, uno dei pochi Shinigami delicati che conosco, il che è strano visto che è il re.

U: Meno male.

S: Meno male cosa?

U: Ti è tornata la voglia di parlare.

S: Già! Sarà perché di solito non parlo molto con nessuno; i miei simili non sono molto socievoli e neppure dei grandi oratori, il loro vocabolario è abbastanza scarso..salvo eccezioni.

U: Eccezioni come te, allora.  Quasi mi sorprende sentire una bambina di 7 anni esprimersi così, come fai ad avere una testa simile in un corpo così piccolo?

S: Credo..dipenda dal fatto che da noi c’è molto tempo libero e non sopporto la noia. Inoltre per uno strano caso..sembra che la mia testa invecchi più in fretta del mio corpo.

U: Beh, buon per te.

Alla fine gli concessi un sorriso leggero, salutammo Hiro-san e ci avviammo verso la barca tornando da Hinrey, ma la sorpresa non fu delle migliori.
Tre tipi sconosciuti inizarono ad aggredire Uchio-kun, rischiando di ferirlo a morte, poi all’improvviso Hinrey colpì uno di loro con la sua clava..mortalmente.
OH MIO DIO, aveva ucciso un uomo senza un death note ,  una falce o un qualsiasi oggetto da mietitura.
Gli altri due intanto scapparono terrorizzati, alla vista del compagno ucciso da una misteriosa forza invisibile. Uchio-kun era salvo ma Hinrey? Cosa gli sarebbe capitato una volta tornato nel Mu?                  
Semplice: sarebbe stato condannato.


H: Mi dispiace Uchio-kun, ma non credo che riuscirò a scrivere il tuo nome alla fine dell’anno.

Disse tristemente mentre Uchio appariva sempre più sconvolto.  A quel punto interruppi il mio silenzio.

S: Se per te e Uchio-kun va bene.. lo scriverò io..per te.. e te.

 Uchio mi sorrise con rammarico, poi mi accarezzò la testa. Due volte in un giorno, inizio a pensare che questo gesto porti sfortuna.

H: Coraggio Shokoe, torniamo a casa. Uchio-kun..Arrivederci.

U: Si..arrivederci.
E tornammo a casa, non salutai Uchio-kun, tenevo la testa bassa e il passo lento.
 
 
Una volta nel Muh i miei fratelli ..
-  Congratulazioni, li hai affogati per bene –
-  Due in un incarico solo, e tra un po’ saranno tre, è molto per un apprendista –
-  Come sta la nostra piccola carnefice ? –
Non badavo nemmeno ai complimenti o ai commenti che mi rivolgevano, e dire che fino a poco tempo fa avrei dato un occhio per essere considerata in merito al mio ruolo di Shinigami..forse non ero davvero tagliata per quel ruolo. Ma d’altro canto se non potevo essere una Shinigami che altro avrei potuto essere?
Il mio mutismo durò almeno..2 giorni credo, riflettevo e basta,  giocando coi sassi come anti-stress.      
Ovviamente questo comportamento non passò inosservato a Dalil , Rem, Ryuk e Shidoh.                                 
Chissà se anche mio padre se ne era accorto.


Shidoh: Secondo voi cosa l’è successo?

Dalil: Hinrey ha detto che è diventata così poco dopo il suo primo scritto. Si sarà pentita?

Ryuk:  Per me si è dimenticata di prendersi qualcosa dopo per consolarsi.

Rem: Prendersi cosa?

Ryuk: Del cibo umano, le avevano detto di prenderselo come premio. Se ne sarà dimenticata e ora non ha più voglia di riprovare.

Rem: Cretino! Shokoe non fa tragedie per queste scemenze.

Shidoh: Qualcuno però dovrà pur parlarle, o rischiamo di averla così per un tempo lunghissimo.

Dalil: Vero, io non voglio che ritorni a quell’apatico stato asociale e fuori dal mondo quando ancora non sapeva parlare ed era vecchia!  Ci parlo!

Ryuk: Perché tu ?

Dalil: E perché tu invece? Cosa ci guadagneresti?! Hai visto tutto dai portali d’osservazione, come tutti, quello che non sappiamo è cosa l’ha portata a questo!

Rem: Infatti, e non mi sembra  che tu Ryuk sia la persona più adatta per confidarsi, da quando ti importa cosa provi qualcuno?

Ryuk: Diciamo che sono curioso..e vorrei sapere cosa ha colpito tanto la nostra originale sorellina da ammutolirla così! Potrebbe essere interessante.

Shidoh: Hai la sensibilità di un..come lo chiamano gli umani..hum ..vaso da notte!

Ryuk: Questa è bella, dovresti segnartela!

Dalil: Stronzo! A parte questo chi le parla per primo?

Rem: Facciamo così, vado io e se uno solo di noi non basta a consolarla..faremo a turno, decidete voi l’ordine migliore da seguire mentre le parlo.

Dalil: Benissimo! Dopo io, poi Shidoh e infine Ryuk.

Ryuk: Perché io sono l’ultimo e perché Rem è la prima.

Dalil:  Perché lei ci sa fare meglio di te, è più intelligente e inoltre..è una femmina!

Shidoh: Per me va bene così.

Rem: Se avete finito io vado.

“Avvertì la presenza di Rem subito; ma finché non mi parlò non la guardai, attesi che si avvicinasse infine mi girai”

R: Immagino che la tua prima volta non si stata questo granchè.

“Dritta al sodo, come sempre”

S: Um

R: E sei triste.

S: Non è tanto per quello, a lungo andare credo che mi abituerò, ma..

R: Ma?

S: Rem! Credi che io sia adatta a essere una Shinigami?

R: Perché me lo chiedi?

S: Se ti dico che ho provato dispiacere quando quel bambino e quella donna sono morti insieme, e che forse Hinrey non lo vedremo più, cosa pensi? Sono una scema?

R: No, Shokoe, il fatto che ti sia dispiaciuta per quelle persone e ti preoccupi per Hinrey non fa di te una stupida, ma una Shinigami sensibile.

Disse avvicina dosi e sedendomi accanto.

S: Grazie per non aver detto..ragazza o bambina, sarebbe suonato troppo..umano.

R: Credevo ti piacessero.

S: Non mi piacciono, mi interessano, ma questo rende le cose ancora più difficili in veste di Shinigami.

R: Nessuno ha detto che sarebbe stato facile Shokoe. Ma qualcosa mi dice che non è solo per questo che sei così turbata. Tu stessa hai detto che saresti abituata alla cosa, anche se all’inizio ti ha fatto male.

A quel punto Rem mi mise un braccio intorno al collo e mi chiese..

R: Shokoe, che cos’hai?

In quel momento avrei voluto piangere se avessi potuto, per liberarmi dai dubbi e paure che mi perseguitavano. Ma potevo solo parlare, riversare nel tono della mia voce, nelle espressioni del mio viso tutto il mio dolore.

S: Rem.. com’è possibile che mi sia dimenticata di lei? Perché se ne andata, forse.. mi odiava?

Rem: Di chi parli?

S: Di..Arsek.. mia madre..so che la conoscevate, cosa le è successo?

All’inizio Rem parve sorpresa, probabilmente non si aspettava che recuperassi i ricordi così, ma poi recuperò tutta la sua compostezza e proseguimmo il nostro dialogo.

Rem: Credo che tuo padre e il tuo maestro siano le persone più indicate per dirtelo..vogliamo andare da loro?

Annui con la testa.
Rem: Andiamo da loro.
Uscimmo di casa, sotto gli occhi sorpresi di Ryuk, Shidoh e Dalil.

Ryuk: Allora, com’è andata?

Chiese Ryuk, come sempre il più curioso e indiscreto di tutti, mi veniva quasi da ridere, ma fu la risposta di Rem il massimo.

Rem: Non- sono- affari- vostri!

Dalil: Uffa! Almeno a me lo poteva dire..e tu ..non dici niente?

Chiese a Shidoh alquanto seccata.

Shidoh: Ecco.. se Rem dice che non sono affari nostri una ragione ci sarà, e poi  mi sembra che Shokoe stia meglio.

Dalil: Ghrrr!
Ryuk: Non siete poi così noiosi voi due.
 
 Intanto io e Rem avevamo raggiunto il palazzo di mio padre.                                                                              
Sulla soglia lei mi chiese

R: Vuoi che ti accompagni dentro, che ti faccia compagnia mentre gli parli?

S: No , posso continuare da sola. Grazie Rem, davvero.

R: Buona fortuna.


Così mi avviai, qualche piano nel palazzo roccioso, qualche stalagmite e raggiunsi mio padre.                               
Con lui c’era anche Kikros, coincidenza o mi aspettavano apposta? Avevano spiato come i miei fratelli dai portali?


Muh: Prego Shokoe, accomodati

S: Si padre.

Mio padre e Kikros non avevano perso tempo e  dopo avermi fatto accomodare rivelarono subito le loro intenzioni.

M: è un piacere vederti, anche se sei mia figlia non ricevo molto spesso le tue visite.

S: Non sono la tua unica figlia.

M: Lo so, ma sai.. è naturale avere un po’ più di riguardo per i più piccoli.

S: Grazie per l’affetto,  ma  i favoritismi non mi piacciono.

M: So anche questo, e il tuo lato egualitario mi è sempre piaciuto.                                                                                  
Mi ricordi tanto lei.


Dilatai leggermente gli occhi, che si stesse riferendo proprio a lei, poi fu Kikros a prendere parola.

K: Ti ho osservato durante il tuo primo compito, l’hai portato a termine magnificamente, sia come Shinigami che come Traghettatrice, e come stabilito nel nostro accordo ti dirò quello che vuoi sapere sui tuoi sogni, ma assieme a tuo padre.

M: Shokoe..le visioni che hai..i tuoi sogni, non sono fantasie ma ricordi, come immagino avrai capito.                     
Poi la donna che vedi..era mia moglie..Arsek, ed era la tua madre naturale.  Lei ha fatto in modo che tu nascessi.


S: Cosa!  Ma come è possibile?! Gli Shinigami non nascono come gli umani, ma attraverso le anime!    
Sarebbe contro natura! Allora cosa sono? Un ibrido, un essere deforme, una..creatura sovrannaturale malriuscita?


M: Calmati Shokoe, non sei niente di tutto questo.  
Anche tua madre era Shinigami, Traghettatrice esattamente come te, e non sei nata da un parto. Come tu hai detto,  per gli Shinigami è proibito dare la vita, e anche volendo non possono darla in quel modo. Se così fosse avresti un ombelico o un genitale femminile, ma non hai neanche quello.                                                                                                                                 
 Se ora ti ticchi la pancia o tra le gambe, noterai che c’è solo pelle, se non ti sei mai vista nuda fin’ora.


“In effetti io non li avevo mai avuti, e in futuro tra gli umani avrei dovuto nasconderlo per bene.                           

K: Poco dopo il tuo primo viaggio sulla terra, hai avuto un breve colloquio con tua madre, sul perché ti avesse nascosto nei tuoi primi anni di vita l’esistenza degli umani sani e della vita. Il perché ti avesse educato alla sola morte.

S: Ricordo che sembrava delusa, era arrabbiata con gli esseri umani per via della loro parte cattiva, e non voleva che soffrissi a causa loro.

M: In realtà tua madre amava gli umani, ma finì con l’odiarli perché secondo lei l’avevano tradita.

S: Tradita?

M: Poco dopo la guerra tra Yokai e Shinigami, lei stava continuando il suo dovere di traghettatrice, ma molte anime umane erano andate perdute.                                                                                                                         
Arsek stava cercando di reclutarne qualcuna affinché la stirpe dei Traghettatori continuasse nell’al di là. 
 Ma le anime avevano bisogno di pace dopo i tanti conflitti subiti in vita, così decisero di non seguirla, e lei anche se controvoglia le condusse alla destinazione finale e questo..


S: e questo decretò l’estinzione degli Shinigami Traghettatori, e mamma divenne l’ultima Traghettatrice rimasta.  Ma allora io..come sono nata?

K: Maestà, posso continuare?

M: Fa pure Kikros, al punto che tu sai fermati, ci tengo a quella parte.

K: Certo Maestà.                                                                                                                                                                      
 Devi  sapere  Shokoe, che quando uno Shinigami Traghettatore è aiutato da uno normale, se vuole può donare metà del suo potere a un anima troppo debole destinata a morire di lì a poco. Così facendo la vita del Traghettatore si dimezza, essendo il donatore principale, e poiché come ben sai agli Shinigami è proibito dare la vita o allungarla..a questi Shinigami rimangono pochi anni di vita.


S: Quanti anni?

K: Dipende dalla quantità di potere concesso, se è poco saranno anni lunghi, se tanto brevi, dipende anche dalla debolezza dell’anima.

S: Io..ero.., dopo che sono nata erano passati 5 anni..io ho..condannato mia madre..io l’ho indebolita..io l’ho uccisa.
Prima che mi lasciassi cadere in ginocchio, mio padre mi sorresse, e mi guardò negli occhi.                              
 Quando voleva anche lui assumeva un aspetto umano, pur non essendo un traghettatore, forse voleva essere più vicino a me.                                                                                                                                                       
 In quel momento avevo davanti a me un uomo forte e giovane, in un armatura scura col mantello, dallo sguardo fiero e deciso, con due occhi di grigio acciaio, come i miei.                                                                            
Mai prima di allora m’era parso tanto bello.


M: Tua madre ti amava! Anche io, non sai quanto. Non L’hai uccisa!                                                                              
 Lei sapeva a cosa andava incontro mentre lo faceva, mentre lo facevamo.  Nessuno l’ha costretta, voleva passare i suoi ultimi anni amando qualcuno, perché non voleva che l’odio o la rabbia la consumassero, il mio amore non le bastava più.                                                                                                                                                      
  Ne io ne lei ci siamo pentiti di averti fatto nascere, e io non ti ho mai incolpato della sua morte.                         
  Perché lei, in qualche modo, vive in te. Tu sei come..la testimonianza della sua esistenza, non sei un semplice ricordo , ma una sua creatura, simile e diversa al contempo.                                                                                      
Quando conobbi Arsek scoprì quanto è bello essere felici, e quando sei nata ne ho provata una nuova di felicità, grazie a te è come se non se ne fosse mai andata.


S: Quel giorno ero..così triste..le avevo promesso..che sarei riuscita dove lei aveva fallito..come Traghettatrice. Che non mi sarei lasciata vincere dalla tristezza, ma ora non ci riesco..quello era..è stato .. il primo giorno in cui mi sono sentita davvero amata da lei..                                                                               
Avevamo parlato come non avevamo mai fatto..ci eravamo capite..sarei stata più forte con lei ..e lei..se ne andata ..mi ha fatto dimenticare di averla conosciuta.  Ma ora..sono felice di averla ricordata.


M: Anche io, e finalmente potremmo parlarne tutte le volte che vuoi..dimmi ti ricordi proprio tutto?

S: Ricordo i suoi abbracci, i suoi capelli d’argento, il profumo del suo kimono..che è..lo stesso che mi hai regalato tu come coperta..e i miei vestiti..anche quelli venivano dai suoi. Mi ha detto delle cose bellissime dopo che mi donò il suo remo , ha dormito con me abbracciandomi..e quando mi sono svegliata..non c’era più.                                                                                                                                                                                               
Ma d’allora ho sempre avuto la sensazione di aver conosciuto.. qualcuno importante..e tutte le volte..che tu papà..avevi troppe premure nei miei confronti..mi dava fastidio..perché inconsciamente doveva ricordarmi la mamma.

Muh e Shokoe si abbracciarono, con forte tenerezza, come solo un padre e una figlia sanno fare, sotto lo sguardo compiaciuto e intenerito di Kikros, che soddisfatto della sua giovane allieva si allontanò, ma rimuginando allo stesso tempo sui pensieri della giovane Shinigami.

K: “ Non c’è dubbio che Arsek sia stata una grande madre per te, anche se per poco, ma ti ha lasciato un bel ricordo. Ti ha lasciato soprattutto la chiave per salvarci tutti in futuro, dalla pazzia e dalla dimenticanza che ci colpirà.                                                                                                                                                                          
 Finora la tua presenza nello Yomi ci ha esorcizzato Shokoe, ma non sarai nel Regno degli Shinigami per sempre, e affinché  la nostra salvezza non dipenda totalmente da te dovrai scoprire crescendo  il segreto della morte. La frase che tua madre disse prima di addormentarti non la ricordi ancora, ma ti aiuterò a capirla, ti renderò più forte e veglierò su di te..finché il tempo di cui sono in parte custode me lo concederà”.

E con questi pensieri Kikros volò scomparendo nella nebbia.
 
*Sensei-shi= maestro della morte.
 
 
 
 
 
 
   

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Capitolo 11
*** Cosa devo fare? ***


Shokoya, Sweet Death’Shinigami

                                                                                 11
                                                                   
                                                                     Cosa devo fare?

Da quando Shokoe si era aperta con suo padre le cose tra di loro migliorarono:
si parlavano più spesso, non si evitavano e quando c’erano incomprensioni cercavano di spiegarsi, battibeccavano..ma facevano pace subito.
Shokoe aveva così paura d’infrangere quell’idilliaco momento che chiedeva scusa troppe volte, e doveva essere suo padre a dirgli di smettere..insomma andavano d’accordo.
Tuttavia c’era ancora una cosa che li preoccupava: la sorte di Hinrey..e ad alimentare queste preoccupazioni erano gli yokai, poiché erano tornati.
A loro non interessavano le circostanze, lo volevano morto e basta. Però se lui sarebbe morto chi si sarebbe occupato di Uchio?
E quel capitano, che aveva ucciso il suo amico sarebbe rimasto impunito?

Shokoe aveva bisogno di un amico e per lei Shidoh era il migliore.
Si dimenticava le cose (come se soffrisse d’amnesia, ma del buono lo aveva).

Shidoh: Si  

Shokoe: Posso parlarti un pò?

Shidoh: Va bene..di cosa?

Shokoe: Non lo so..tante cose..un pò tutto credo. Ultimamente me ne sono successe di..di..

Shidoh: Tutti i colori?

Shokoe: Um.., gli yokay vogliono che Hinrey venga condannato solo perché ha ucciso degli uomini senza death note o con una delle sue armi da shinigami..ma l’ha fatto solo per difendermi.
Mi sono riavvicinata a papà, ma non riesco a non pensare a Uchio; non avrà il suo amico vicino quando morirà..e ne ha già perso uno. Poi in quel maledetto centro militare quel..capitanaccio la passerà liscia e non lo saprà nessuno. A questo punto non so che fare.

Shidoh: Ehm..so che non puoi fare a meno di preoccuparti, ma non puoi pretendere che le cose vadano per forza come vuoi tu. Forse è meglio che aspetti e vediamo che succede..non si sa mai..o no.

Shokoe: Non è solo questo, io non pretendo niente, ma in fin dei conti..riguarda anche noi..un nostro compagno, fratello morirà e non lo possiamo impedire. Siamo Shinigami è vero, ma non mi sembra giusto comunque, non così almeno.
Dopotutto come potrei approvare una cosa..barbara, inutile e senza senso come la pena di morte e allo stesso tempo non approvarla?

Shidoh: A chi lo dici, è molto stressante.

Shokoe: Capisci Shidoh? Mi contraddico da sola.

Shidoh: Beh! Confesso di non aver capito molto di quello che hai detto, però se vuoi trovare una soluzione fallo, non ti vergognare: se non riesci a fare qualcosa di brutto, fai qualcosa di bello. Da quando ti conosco non ti ho visto fare altro.

Ero così felice che sorrisi e lo abbracciai, o meglio volevo farlo ma non ne sentivo il bisogno (non volevo essere troppo appiccicosa, e in cuor suo Shidoh lo sapeva).
Così mi misi a “indagare” prima che fosse troppo tardi. Scoprì che la sentenza di Hinrey era fissata per dopodomani, e fortunatamente da noi il tempo scorre lentamente: avrei incastrato il farabutto e aiutato Uchio-san.

Essere invisibile e una bambina che attraversa i muri ha i suoi vantaggi dopotutto; mi recai negli alloggi del capitano-frugai negli effetti personali- e trovai ciò che cercavo: le prove dei favoritismi e le cartelle cliniche “autentiche” di Hiroyasu. Prevedibile, come tutti i militari era un maniaco del controllo.
Riscrissi quei fascicoli tutta la notte, così se fossero stati distrutti ne sarebbero avanzate delle copie, poi aspettai che tornasse..il bastardo.
Presi un pezzo di carta dal mio quaderno, feci in modo che lo toccasse e..

C: Tu! Cosa ci fai qui?! Non dovresti essere a casa?

Era piuttosto brusco, non cercare di essere cortese neanche con un bambino: che maleducato.

S: Mi scusi signore, e che mi sono persa..però mi dica..lei trova giusto far uccidere qualcuno solo per le sue idee?

C: Ehi! Ma cosa stai..

S: Per favore, risponda alla domanda.

C: ..Si

S: Bene..signor Azuko Norita, allora sa perché muore.
Azuko Norita, muore dopo aver distribuito le prove del suo reato nel centro militare, dopo essere caduto dalle scale alle 6.45 di mattina.

Il campo militare di Hokkaido venne chiuso, i complici del delitto furono arrestati e i ragazzi tornarono alle loro famiglie, alla loro vita. Dopotutto non basta che un idea sia condivisa da tutti per essere giusta (come la pena di morte, guerra o che so io).
Perché ho scelto le scale? Perché come dissero i miei compagni shinigami, le morti stupide calzano a pennello solo a gente stupida.
Se mi sentii meglio? Altro che, ma certe emozioni impulsive in me durano pochissimo, quanto un fiammifero.
Poi mi dissi “ora pensiamo a Uchio-san”, lo trovai sulla sponda dove ci eravamo incontrati la prima volta, intento nel suo lavoro, pescare.

U: Shoko-chan, non pensavo di rivederti così presto.

S: Diciamo che ho avuto molto tempo libero..e volevo dirti che il centro militare che il centro militare non c’è più, se non te l’hanno detto.

U: Grazie, ma l’ho saputo..e lui.. l’hai sistemato tu?

S: Si, anche se ora non sento più niente.

U: Anche io, è come se il rancore di prima fosse sparito

S: Stai meglio?

U: Un po’, diciamo che cerco di stare meglio: tiro avanti.

S: Hinrey verrà giustiziato domani, però a te rimane ancora qualche mese prima di morire, e visto che lui non ci sarà... posso prendermi io cura di te, devi solo dirmi quando.

H: Se per te va bene, vorrei venissi lo stesso giorno della sua esecuzione.

S: Se sicuro? non vuoi aspettare..

H: Cosa?

S: Si..immagino che sia un attesa inutile, vedrò di essere puntuale, ma non ti prometto niente,
Mi girai per andare via, ma prima..

S: Ah..Uchio-san

U: Si?!
S: Bei pesci.

 Aspettavo con ansia le novità dell’esecuzione, e come sarebbe avvenuta; speravo di avere un po’ di tempo per parlarci.  E per fortuna Armonia arrivò dicendo “ Prima che venga giustiziato, Hinrey ha diritto a un ultima visita; chiesto di vedere te, vuoi andare?”

S: Si (ero sicura dicendolo,eppure dal dolore avrei singhiozzato)

Mi misi il kimono di mia madre, ricavato dalla mia coperta, volevo essere bella per la sua ultima ora, anche se temevo al contempo di perdere la mia spontaneità.
Venni scortata dagli yokai che mi avevano deriso l’ultima volta, Odan e Loc, e avevano la sfacciataggine di lanciarmi sorrisi maliziosi.
La pena di Hinrey sarebbe stata la seguente: legato a un palo in balia dei fulmini, arrivano una volta all’anno nel nostro mondo. Era uno spettacolo che mi piaceva e lo avrebbero usato per..questo.
Inoltre doveva essere visto da tutti, come esempio, monito affinchè in futuro nessuno Shinigami si sacrificasse mai più in futuro per qualcuno, o ucciderlo senza un arma che non fosse la sua: il quaderno.
Non era chiuso in una cella, ma fuori dietro una roccia, cosicché tutti potessero vederlo e chi l’avrebbe aiutato sarebbe stato punito.

H: Uh, ciao, ma che bella che sei, ti sta molto bene questo kimono, girati così ti vedo meglio. Su siediti vicino a me.

S: Come ti senti? So che non dovrei chiedertelo..ma ho bisogno di saperlo, te ne prego.
Mi mostrò una statuina di legno.

H: L’ho fatta mentre ero qui, con il bastone di legno che ho usato per..tu sai cosa. Quando vedrai Uchio potresti darglielo.

S: Certo, ha detto che ..vuole morire il giorno stesso della tua esecuzione, ho provato a fargli cambiare idea, ma non sente ragioni.

H: Lo so, non riesce a essere egoista, ma nel tentativo di non esserlo alla fine lo è.                                                     
Sai, se avessi avuto dei figli, avrei voluto una bambina come te, ma la natura non ce l’ha concesso.


Ci abbracciammo, e nonostante la tristezza mi disse – Non disperarti, le cose andranno meglio..vedrai-.
Il giorno dopo venne legato e fulminato e sul quaderno nacque una nuova regola : se uno shinigami uccide un umano senza una sua arma, per esempio il suo quaderno, per lui scatterà immediatamente la morte.

Visto che Uchio era povero, non poteva permettersi un funerale “appropriato” o una bara, ma anche se avesse avuto i soldi non avrebbe voluto fronzoli o fanfane.
Decisi che la sua morte sarebbe stata serena, sdraiato, come addormentato vicino alla tomba del suo amico Hiroyasu..e con la statuetta di Hinrey abbracciata a lui.
Chissà se qualcuno vedendolo gli avrebbe messo una coperta sopra? Ecco perché si dice stendiamo un velo pietoso..immagino.
Dopo quella catastrofica giornata mi distesi sul mio letto di sassi..non mi volevo alzare..venne mio padre e..

Muh: Piccola, che cos’hai?

S: Zitto, Hinrey è morto e nonostante tu sia il re non hai fatto niente per salvarlo.

Muh: Lo sai che non è colpa mia, sono le nostre leggi che..
L’ultima cosa che volevo sentire era la parola legge ..anzi, non volevo sentire nessuna parola, quindi gridai..

S: Basta! Zitto, non voglio più vederti! Sparisci!
Mi sentivo troppo tradita per ragionare lucidamente..dovetti aspettare ancora un po’ per parlare di nuovo con mio padre; ossia molto, molto, molto tempo (quasi due anni e mezzo).
Non è che non volessi perdonarlo per qualcosa che non aveva fatto, ma ogni volta che ero sul punto di farlo mi tornavano in mente tutte le volte che avevo sofferto a causa sua e  dei mie fratelli.
Per fortuna ho pure delle sorelle, e Dalil era sempre con me.
Anche se avevo fatto una cosa che l’aveva fatta imbestialire non poco: stavamo giocando coi nostri teschi.

S: Dalil?

D: Si Shokoe

 S: Non so se ti farà piacere, ma vorrei fare..infermieristica tra gli esseri umani, nella croce rossa!

D: No, tu non sai quello che dici!

S: Dalil, hai visto come stanno peggiorando le cose in Giappone, e anche qui? Sento che presto ci sarà una guerra. Sono stufa di tutta questa morte..ho bisogno di fare qualcosa di diverso. Capire come posso diventare, capire se..

D: Vuoi ancora essere una Shinigami?

S: Si..ma non ne sono più tanto sicura, e non voglio perdere questa certezza.

Ryuk era da quelle parti

R: Però, una simile decisione è proprio da Hinrey non trovi? Si vede che ha preso da lui.

D: E vuoi che finisca come lui? Giustiziata?

R: No non dico questo ma..

D: Ma cosa?! Gli yokai ci stanno con il fiato sul collo più che mai in questi ultimi due anni. La legge dice che uno shinigami non può ucciderne un altro specialmente se piccolo. Così lo fanno innamorare per forza di un essere umano: lo mettono in pericolo apposta per costringere lo shinigami a sacrificarsi al suo posto.                 
Se qualcuno ti tocca io lo uccido.


R: Così non la tranquillizzi.

D:  E tu che ne sai?

R: Niente, solo quello che vedo. Shokoe, vieni un momento. Sai da quando eri molto piccola, quando non eri più vecchia, ti sei sempre comportata come se sapessi già quello che avresti fatto: cosa dire, cosa bere - cosa mangiare, quando arrabbiarti, stare calma e usare il quaderno, volare o evolverti in uno shinigami mostruoso. Ci hai reso tutti fieri, anche se non te lo dicevamo, ma..mi chiedevo spesso se tutto questo fosse normale. Quindi se adesso vuoi andartene di casa - vedere il mondo - scoprire cosa c’è “oltre la soglia”- rischiando di dimenticare tutto quello che hai imparato fin’ora PERCHE’ CAVOLO NON L’HAI FATTO PRIMA? Puoi tornare quando vuoi e lo sai.

Ryuk sa sempre shockare tutti, anche quando è serio. Ma ormai ho capito che ci prende gusto a fare così, chissà se cambierà mai? Secondo voi? 
 
 

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Capitolo 12
*** Inizia il viaggio ***


 

                        Shokoya Sweet Death' Shinigami    

                                                                                                                                                     12
                                                                      
                                                                                                                                             Inizia il viaggio

Era chiaro che la mia testa fosse stata scossa troppo ultimamente; non si era mai visto uno shinigami infermiere, di 9 anni per giunta. Infatti fu arduo convincere tutti i miei simili, in primis mio padre.

Tuttavia, alla fine, stare sulla terra per un po’ venne presa come la soluzione migliore per me.                  

Data la mia mentalità avrei corso più rischi nel Mu, in balia degli yokai, che ultimamente avevano preso la pessima abitudine di tornare a tormentarci.


Così mio padre, Rem, Ryuk, Shidoh, Armonia e Dalil, decisero che sarei rimasta nel mondo umano fino a 18 anni, prima in Giappone poi in un continente a mia scelta. Per Medrea  era indifferente, non avrebbe sentito la mia mancanza e io la sua.
La sera prima della partenza, Rem avrebbe dormito da me, perché il giorno dopo non sarebbe potuta venire a salutarmi. Quando passava..le sue ossa ogni tanto facevano cadere della polvere bianca. Unito a lei, quello era un momento magico.
Eravamo sdraiate di fianco sul mio letto, e ogni tanto mi accarezzava le braccia con le dita.

S: Rem? Come fai ad avere sempre delle ossa cosi bianche?

R: Le cospargo ogni tanto con polvere di pietra calcarea e talco; le fortifica.

Lo sapevo, ma volevo sentirglielo dire per ricordarla nitidamente in futuro.

S: Mi mancherai.
R: Verrò a trovarti.                                                                                                                                                             
Ascolta Shokoe, passerai molto tempo lontana da casa, perciò voglio darti un consiglio che ti servirà sempre.  Ultimamente hai capito che il mondo è pieno di bastardi, nella vita ne conoscerai e incontrerai molti altri.  Se ti  feriscono..pensa che sia  la stupidità a spingerli a farti del male: spesso ti eviterà di comportarti nello stesso modo. Perché al mondo non c’è niente di peggio del rancore e della vendetta, esse sono la degenerazione della morte- la morte della morte stessa. In realtà non c’è niente che non si possa risolvere con un po’ di buon senso e rispetto.
Resta sempre integra e coerente con te stessa

 
 
Il giorno dopo papà, Gelous, Dalil, Shidoh e Ryuk mi accompagnarono. Non siamo molto bravi nei saluti e i più smielati preferiamo farli in privato, rovolti a una persona sola. In gruppo facciamo così: uno sguardo penetrante che dice tutto e un lieve sorriso d’intesa. Però.. lo shinigami che avevo davanti era pur sempre mio padre, e loro erano i miei fratelli, e anche se mi avrebbero visto dai portali.. chissà quanto tempo sarebbe passato prima di rivederci? Inoltre l’ultima volta non ci eravamo lasciati bene con mio padre, così solo per quella volta volli abbracciarlo davanti agli altri, così potei partire più serena. Imbarazzata ma serena.                                   
Odio lasciare le cose in sospeso.

Una volta superato il portale mi avviai sulla Terra. Avevo scelto la croce rossa non per buonismo, ma perché in questo modo, sarei stata a stretto contatto con persone che sarebbero morte comunque (avrei scritto così tanti da permettermi il lusso di non uccidere sempre, solo qualche volta, perché la mia durata vitale allungata dalle morti di quella gente sarebbe stata abbastanza lunga).
Inoltre avrei condiviso i miei interessi umani con qualcuno, perché me li avrebbe insegnati, si sarebbero interessati a ciò che mi piaceva e averi visto il mondo. So che non ha senso: potevo volare e fare un mucchio di cose che tanti si sognano e basta, però sentivo il bisogno di impegnarmi come umana, sarei ricorsa ai miei.. “trucchi” da shinigami solo se necessario.
Però c’erano molti problemi da affrontare, i contro del mio essere ernao molti più dei pro:
- farmi vedere cedere o usare troppo il quaderno    
- provvedere alle anime oltre che alle vite
- trovare una soluzione all’inevitabile dipendenza da cibo umano
- gestire il tutto senza insospettire nessuno.

Mentre elencavo tutto ciò nella mia testa per trovare una soluzione, mi chiedevo dove fosse finito Kikros. Era da un po’ che non lo vedevo, e ora avevo bisogno del mio maestro.

K: Sono qui comunque
Disse all’improvviso unendosi a me in volo.

S: Come mai non ti sei più fatto vivo? Non sei forse il mio Sensei-Shi?

K: Certo, ma ognuno ha il suo metodo. Volevo osservare come procedevi: niente male con le tue prime anime e tutto il resto, anche se con quell’ Azuko..hai rischiato si subire la fase Meifu anche tu.                            
Fortunatamente sei riuscita a reprimerla.


S: Sarebbe stato molto grave se mi fosse venuta vero?

K: Ovvio, ma l’importante, ammesso che ti torni, è come la supererai.

S: Spiegati meglio.

K: Uno shinigami, sia traghettatore che ordinario, ha a che fare col dolore tutti i giorni (sono sicuro di avertelo già detto), ogni dolore è diverso dall’altro, superarli non fa che renderli più forti.  Lo stesso vale per gli esseri umani, trovare il modo sano per elaborarli è essenziale. Specialmente per noi, che ci occupiamo di anime e spesso dobbiamo sistemare ciò che accade dopo un lutto o una scomparsa.

S: Per evitare che i problemi del fantasma abbiano ripercussioni sulla sua famiglia o su chi ne entrato in contatto.

K: Infatti. Con il tuo "investigare" poi, hai aiutato molto quel ragazzo. Non ne sono sicuro, ma se non ci fosse stato il tuo intervento, forse non sarebbe morto in pace e sarebbe diventato uno spirito vagante senza meta.

S: Grazie, ma non credo. Uchio era sensibile ma anche forte, sono certa che ce l’avrebbe fatta anche senza di me.

K: Forse, ma di sicuro senza il tuo supporto o di Hinrey sarebbe stato più difficile per lui. Non è facile metabolizzare un dolore da soli, quando stai per morire.
Le parole di Kikros, anche se mi riportavano alla mente quei ricordi terribili, mi avevano dato un po’ di soddisfazione, mi aveva ricordato che nel brutto o nel bello la morte sa unire le persone, non solo separarle.
Una delle ragioni con cui nel tempo riuscì ad accettare il mio essere.

S: Hai ragione, tutti vorrebbero un po’ di compagnia.

K: Ora spero non ti secchi se cambio discorso, ma il tuo modo di elaborare i lutti è molto..costruttivo.

S:?

K: Questo viaggetto in incognito.  Non lo stai facendo solo per diventare più brava e non essere disturbata dagli yokai. Dico bene?

S: Forse, credo di si. Secondo te sbaglio?

K: Come idea no, se lo fai senza sapere a cosa vai incontro si.     
Andrai a vivere in gruppo, il che vuol dire farti vedere da tutti,  e tu non vuoi cedere o far toccare il tuo quaderno  a nessun umano.
Poi mangiano “in gruppo”; ti serviranno pasti uguali o differenti a seconda di cosa prepareranno, sarai obbligata a mangiare, altrimenti desterai sospetti. Ma quando accadrà non potrai farti vedere nelle emergenze, in tempi lunghi durante una crisi d’astinenza.
Ti faranno le visite mediche, e capiranno che non sei una bambina normale.
Non potrai apparire o scomparire a tuo piacimento.

S : C’ è altro che devo “sapere” che non “sapessi” già?

K: Anche se non ancora ben delineati certi diritti.. per la legge umana sei minorenne e non puoi iscriverti
E qui mise un tono scherzoso e impertinente tale, che se non fossi stata seccata..avrei riso accidenti!

S : Grazie, gran parte delle cose che hai elencato, come ho detto pocanzi, le sapevo già.              
Quello che non so è come risolverle.                     
Sto andando a Kyoto, nel Kansai, per scoprirlo.


K : Davvero?! E perché proprio lì?

S : Rispondo subito alla tua domanda “retorica”. Dunque.. diciamo che voglio fare un esperimento. Kyoto assieme a Tokyo è una delle più grandi città del Giappone, nonché ex capitale. Famosa per la lavorazione delle sete e dei kimoni; voglio provare, osservando la lavorazione dei tessuti, a confezionare un tessuto per un vestito contenente fibre di pagine di death note. Se riesco nel mio intento, ogni volta che lo si sfiorerà tutti potranno vedermi e parlarmi, senza sospettare nulla.                                                                                                       
In  questo modo non avrò bisogno di cedere o far toccare il quaderno a nessuno.                                               

Inoltre ho sempre desiderato visitare quella città, e se qualcuno all’interno dei piccoli centri ospedalieri locali vorrà tenermi come aiuto-assistente accetterò. Il resto lo puoi immaginare.

K : E non hai pensato all’ideologia dell’IKI?

S : Che c’entra? Non sono interessata allo stile di vita delle Geishe, dei Samurai o alla filosofia.

K : C’entra coi kimoni, e in generale un abito dice molto di una persona: i suoi gusti, il suo carattere e status sociale. Fino a un certo punto, ma lo dicono.  E dato che non sei una persona che parla molto con la gente questo dettaglio potrebbe aiutarti.
Se vuoi vedere il mondo e curare le persone, prelevarle quando moriranno, capire questa dimensione per convivere meglio coi tuoi simili nel tuo regno,  devi capire qualcosa di questi umani al volo e imparare a non temere i contatti diretti senza coinvolgerti troppo. Quella “filosofia” non può che farti bene; prima di curare gli altri cura un po’ te stessa.

S : Non sono malata, né dentro né fuori. Sto cercando un alternativa, uno stile di vita più elastico, quella..corrente di pensiero è dedicata a donne simbolo, emblemi di grazia-eleganza-etichetta.                 
Affascinante quanto vuoi, ma ti impedisce d’avere una vita vera. Il nostro regolamento è abbastanza severo di suo, non voglio passare da un estremo particolare a un estremo alternativo.


K : Inoltre se diventassi geisha smetteresti di esserlo solo se ti sposi, e tu non vuoi.

S : Infatti, non voglio sposarmi.

K : Ti sto solo dicendo di provarci, osservare e imparare ti riescono benissimo.

S : Ma ci impiegherei troppo tempo, hai idea di quanto siano lunghi quegli studi?

K : Si.. per gli standard umani, ma tu impari in fretta. Secondo me, entro meno di due anni sarai esperta sia di IKI che d’infermieristica. Anche di sopravvivenza visto che sul campo di battaglia le volontarie sono molto occupate. Ma detto fra noi..sopravvivere nel Mu o nel Giappone di oggi è già un impresa ardua, e sicuramente lo sarà di più in quello futuro.
Riflettei e mi decisi.

S : D’accordo Kikros-sensei,  ci proverò. Ah..sensei? Hai saputo anche tu di Hinrey?

K : Si.. e mi è dispiaciuto tanto.

S : Eravate molto amici, potevi parlarne sin dall’inizio se ti avrebbe fatto sentire meglio.

K : Non l’ ho fatto per lo stesso motivo per cui non l’hai fatto tu per prima, e l’ ho rispettato.

S : Grazie

K : Di nulla      

Dopo esserci salutati, continuai il mio volo da sola, chissà che ci trova a comparire di sorpresa il mio Sensei-Shi? Di solito è a Ryuk che piace farlo..forse sono telepatici tra di loro quei due? No..non divaghiamo.

Continuai il mio volo diretta nel Kansai, lasciandomi immergere nel paesaggio verdeggiante e montuoso che caratterizza questo luogo. Di tanto in tanto giravo la testa per capire in che zona fosse meglio stabilirsi.
Improvvisamente notai il sole che tramontava, era bellissimo, molti umani lo danno per scontato a forza di vederlo tutti i giorni in ogni sua fase. Ma se vedessero il Mu, anche una volta sola, non darebbero niente per scontato nel loro mondo. Non sanno di essere così fortunati.
Non capivo bene dove fossi di preciso, ma la zona campestre dove mi ero fermata era vicino alla periferia della città. Dato che praticamente ero arrivata, volli concedermi più tempo per immergermi in quel piccolo momento di paradiso e quiete in cui mi ero imbattuta.                                                                                             
 Il cambiare delle sfumature del cielo e della campagna tra il tramonti e la sera era così bello che decisi di passare la notte all’ aperto, su un albero lì vicino.                                                                                                          
Prima di addormentarmi volli ripassare un po’ di regole che avevo inserito negli appunti del mio quaderno, sfogliavo e leggevo tranquillamente..quando all’improvviso mi accorsi che due pagine vuote, alla fine erano state strappate..e anche male.

Quando era successo e chi era stato?    

Mi arrovellavo nelle mie preoccupazioni. Ignorando che due loschi individui mi stessero osservando.

Odan : A quanto pare la piccola Traghettatrice si è cacciata nei guai sin dall’inizio del suo viaggio! Eh eh!

Loc : Credi che dovremmo darle un piccolo.. incentivo, come al suo amico, per aiutarla ad ambientarsi un po’? Eh eh.

O : Um..no..lasciamola fare, ho l’impressione che i suoi problemi saranno sempre più grandi ogni anno che passerà fra gli umani, la sotto.
E i piccoli devono imparare sulla propria pelle certe cose, dai loro errori soprattutto.


L : E se avrà bisogno d’aiuto, noi gli e lo daremo..certo?!

O : Certo.

L- O : Ah, Ah ah!!!!!!!!!
 
  
 
 
 
 
 
Riuscirà Shokoe ad adattarsi alla vita umana, o sarà vittima delle angherie degli yokai Loc e Odan?            
Supererà le difficoltà che il nostro mondo le porrà dinnanzi? Questo viaggio la farà veramente diventare una Shinigami esperta?
Quali saranno i suoi amici o nemici in questa dimensione?

Lo scoprirete nella seconda parte della storia Shokoya Sweet Death’ Shinigami, “Tra due mondi”.

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