Una vacanza imprevedibile

di Kaori_97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Una piacevole caduta ***
Capitolo 2: *** DUE biglietti per UNA crociera ***
Capitolo 3: *** Cap.3 A cena con Emily ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Si parte ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Il primo allarme ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Arrivano i problemi ***
Capitolo 7: *** Cap.7 Paura e angoscia ***
Capitolo 8: *** Cap.8 Sul filo di un rasoio ***
Capitolo 9: *** Cap.9 Finalmente insieme ***
Capitolo 10: *** Capitolo EXTRA Di nuovo a casa! ***



Capitolo 1
*** Cap.1 Una piacevole caduta ***


                                                UNA VACANZA IMPREVEDIBILE

Cap.1 Una piacevole caduta

Quella mattina al Lightman Group regnava un insolita tranquillità, nessuno correva per i corridoi,  nessun miliardario chiedeva di pedinare  e interrogare la moglie per sapere se lo tradisse, nessuna scartoffia da riordinare.
Torres e Loker erano fuori città per interrogare i detenuti di un carcere e scoprire chi di loro avesse scatenato un rissa causando la morte di una guardia e di due carcerati.
Cal se ne stava tranquillo nel suo ufficio, seduto, con le gambe accavallate alla scrivania, leggendo uno dei suoi libri.
Gillian, anche lei nel suo ufficio, sorseggiava del thè mentre sfogliava una rivista pubblicitaria.
Entrambi si stavano annoiando a morte, non riuscivano a stare così, senza fare niente tutto il tempo. A un certo punto ai due venne la stessa idea, volevano fare un salto nell’ufficio dell’altro per scambiare quattro chiacchiere. Uscirono in corridoio e si scontrarono.
Cal quando la vide la squadrò dalla testa ai piedi, portava uno dei suoi bellissimi vestitini a tubetto, quello rosso, delle scarpette con un tacco non indifferente e avevai capelli sciolti e lisci. Rimase per qualche istante immobile a fissarla come incantato poi scosse la testa come per tornare in se.
-Hey Foster! Che ci fai qui?- Disse Cal portandosi la mano sulla nuca dove aveva appena preso una botta.
-Cal, io ci lavoro qui. E tu?- Disse sarcasticamente Gillian.
-Ah… Anche…- Disse Cal ancora imbambolato a guardarla
Tra i due si creò un silenzio imbarazzante, che Lightman fece cessare quasi subito:
-Bhè… Che hai da fare? Intendo… Adesso?-
Gillian ci pensò un po’ e poi sorrise:
-Mha… Adesso niente…-
-Bene! Ti offro un frappè! So che ti piacciono molto!-
-Ok, dove mi porti?- Rispose sorridendo
-E’  un segreto!-
Cal la prese sotto braccio e insieme uscirono dal Lightman Group.

Per strada parlavano del più e del meno, ma anche se cercavano di nasconderlo, sia Gillian che Cal erano visibilmente emozionati di stare insieme, soprattutto lui, che ogni tanto balbettava.

Stavano ancora camminando, quando un uomo che correva come se fosse inseguito da un branco di cani rabbiosi gli andò addosso facendoli cadere l’uno sopra l’altra. Per qualche istante nessuno dei due disse niente e Gillian arrossì in una maniera tele che era impossibile non notarla. Appena Cal si rese conto della situazione aprì bocca come per dire qualcosa, ma alla fine non disse niente, era talmente imbarazzato che non sapeva cosa dire.
Subito dopo si alzò lasciando Gillian li a terra che dovette alzarsi da sola perché lui stava correndo dietro a quel tale che poco fa li aveva fatti cadere:
-Heeey ! Heeey tu! Guarda dove vai quando corri!
Era fiato sprecato, l’uomo era già sparito in mezzo alla folla.
Lightman torno da Gillian.
-Hey è tutto apposto tesoro?-
-Si, Cal, è tutto apposto.- Rispose Gillian sistemandosi i capelli e il vestito.
Le girava la testa, non per la caduta, ma  per quei pochi secondi di contatto corpo a corpo con Cal, probabilmente non si era mai avvicinata tanto a lui, non aveva mai lasciato straboccare così le sue emozioni e temeva che Cal se ne fosse accorto.
Stavano li, fermi senza sapere cosa dire o fare, quando il telefono di Lightman squillò:
-Pronto chi è?-
-Lightman! Sono Raynolds, tu e Foster dovete tornare subito qui abbiamo un problema!
-Arriviamo.-
Cal riattaccò la telefonata e disse:
-Hey tesoro, dobbiamo rimandare a più tardi il tuo frappè, dobbiamo tornare a lavoro.-
Gillian fece cenno di si con la testa e a passo affrettato si diressero  verso  il Lightman Group

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Capitolo 2
*** DUE biglietti per UNA crociera ***


                                                           UNA VACANZA IMPREVEDIBILE


Cap.2  DUE biglietti per UNA crociera



Arrivarono al Lightman Group, non si vedeva anima viva per i corridoi, nemmeno in laboratorio c’era nessuno, provarono nell’ufficio di Foster, niente, Provarono nell’ufficio di Cal. Sembrava non ci fosse nessuno. Ma d’un tratto la sedia della scrivania ruotò e apparve Ben con due biglietti in mano, li teneva come si tiene un mazzo di carte. Poi disse:
-Vi ho chiamato per una cosa molto importante-
-Bene siamo tutt’ orecchie, parla!- Disse Cal
-Dopo un’ accurata discussione con i membri del Lightman Group siamo arrivati alla conclusione che…-
-Su parla!- Disse Cal sempre più seccato.
-Che è decisamente troppo che non vi prendete una vacanza!- Disse Raynold gettando sulla scrivania i due biglietti.
Cal e Gillian a quelle parole rimasero come straniti
-Che cosa?- Chiese  Cal con una faccia incredula prendendo in mano il biglietto
-Una vacanza?- Aggiunse Gillian
-Non ne abbiamo bisogno!- Disse Cal sbattendo in biglietto sulla scrivania
-Avanti! E una crociera nel Mar dei Caraibi, è da tanto che lavorate senza tregua, dovete rilassarvi!
-Ma… A chi affideremo il Lightman Group?- Chiese Foster
-Nessun problema! Ci sono Eli e Ria!- Rispose  Raynold-
- Ma… Ma… non erano partiti per quel caso sulla rissa scoppiata in un carcere?- Chiese confusa Gillian
-No, quella era una copertura, erano andati ad acquistare i biglietti, hanno preso dei rilassanti facciali per non farsi scoprire- Disse divertito Ben
-Cosa?!- Disse incredulo Cal –Non se ne parla! Non lascerò il lavoro di una vita a quei due! Non riuscirebbero a portarlo avanti per due giorni figuriamoci per una settimana! Tsk…- Ribatté
-Sentite, perché non ci pensate un po’ su? Domani mi direte se accettate o no- Disse Ben riprendendosi i biglietti e infilandoli in una tasca interna della giacca. Poi si alzò e usci dall’ ufficio, ad aspettarli appena  piu fuori c’erano Torres e Loker :
-Allora?- Chiese Ria
-Come è andata?- Aggiunse Loker
-Gli ho dato una notte per pensarci, domani mi diranno se accettano o no- Rispose Raynold-
-Sapevo che Lightman avrebbe opposto resistenza!- Disse Ria ridacchiando
-Già e avrai immaginato anche la vostra punizione per avermi mentito suppongo-
Dietro di lei spuntò Cal seguito da Gillian, -Con voi facciamo i conti dopo!- aggiunse Cal
E entrambi sparirono lungo i corridoi.

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Capitolo 3
*** Cap.3 A cena con Emily ***


                                                                   UNA VACANZA IMPREVEDIBILE                                        



Cap.3 A cena  con Emily


Arrivò  la sera, era ora di chiudere il Lightman Group, erano rimasti solo Cal e Gillian che mentre si dirigevano nel parcheggio  delle auto stavano discutendo:
-Io credo che dovremmo accettare Cal- Disse Gillian.
-Non se ne parla! Non lascerò il lavoro a quei due!
-Ma con loro ci sarà anche Raynolds, li terrà d’occhio!-
Cal aveva un espressione seccata, ma tutto sommato una vacanza gli faceva comodo, e poi avrebbe potuto passare un po’ più di tempo con Gill, e l’idea lo allettava.
-Dai Cal! Una pausa ci farà bene!-  Diceva Gillian quasi supplicandolo.
Erano arrivati alle auto e Cal si appoggio alla sua mentre Gillian lo continuava a fissare in attesa di una risposta.
-Uff…. E va bene! Ma solo perché me lo chedi tu tesoro!- Cedette alla fine cercando di nascondere quel pizzico di allegria che lo aveva assalito tutto d’ un tratto.
 Gillian altrettanto felice delle sue parole la abbracciò dicendo:
-Grazie, Grazie Cal, vedrai che ci divertiremo insieme-
Anche Cal la abbracciò, poi se separarono con un bacio amichevole e Gill entrò nella macchina e partì, Cal rimase li con quel suo sorrisetto presuntuoso, dopo di che entrò in macchina, ancora perso al pensiero delle parole di Gillian: "Vedrai che ci divertiremo INSIEME", Suonava così bene "INSIEME" e poi pensava a quell’abbraccio così frivolo e veloce,  ma abbastanza dolce da fargli provare tante emozioni in un secondo.
Cal arrivò a casa, Emily  aveva appena finito di preparare la cena così si sedettero subito insieme.
-Allora papà come è andata oggi?- Chiese Emily
-Bene, bene- Disse con tono indifferente.
-Papà? Cosa mi stai nascondendo?-
-Niente, niente, come è andata oggi a scuola?- Deviò il discorso Cal.
-Non cambiare discorso papà!-
-No sto cambiando discorso!-
Emily lo guardò negli occhi alzando le sopracciglia e il padre alla fine cedette:
-E va bene, oggi Raynolds ha proposto a me e a Foster una vacanza e…-
-Wow ma fantastico! Avete accettato vero? Vero?- Lo interruppe Emily.
-Si, mi dispiace Em… Avevo promesso di passare tutta l’estate insieme a te e invece…-
-Noo! Non ti preoccupare io andrò dalla mamma! Così potrai passare un po’ di tempo da solo con Gillian!
-Hey? Che intendi dire?- Chiese Cal fingendo di non capire
-Lo sai cosa intendo papà! Puoi nascondere i tuoi sentimenti a te stesso ma non a me!-
-….
-Vabbè… piuttosto dove andate?- Chiese Emily
-In crociera, ai Caraibi!- Rispose Cal
-Wow ai Caraibi! Che bello! E quando partite?
-Fra tre giorni..-
-Cosa?? Fra tre giorni?-
-Devi prepararti devi andare dal barbiere, devi comprarti un paio di occhiali da sole nuovi perché quelli che  hai… eemh senza offesa non sono un gran che…-
-Come hai detto scusa?- Disse fingendosi offeso Cal.
-Dai su scherzavo!- Disse Emily abbracciando il padre.
Cal si alzò intenzionato a sparecchiare ma Emily lo fermò:
-Non ti preoccupare, ci penso io, tu vatti a riposare papà!
-Ok, grazie tesoro-
Cal diede un bacio alla figlia e poi si ritirò in camera sua.

Era disteso sul suo letto e fantasticava pensando ai momenti che avrebbe passato con Gill quando si sarebbero imbarcati, e nella sua testa frullava anche un pensiero abbastanza malizioso, l’immagine di Gillian in bikini sdraiata su un lettino da mare a prendere il sole. Era ancora una volta perso nei suoi pensieri, ma tornò con la testa per terra quando Emily busso alla porta per dargli la buona notte.

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Capitolo 4
*** Cap.4 Si parte ***


                                                               UNA VACANZA IMPREVEDIBILE



Cap.4 Si parte!


Quei tre gironi che li separavano dalla crociera passarono in fretta, soprattutto per Gillian che insieme a Ria si era dedicata allo “shoppig sfrenato” nei negozio più lussuosi di Washington per comprare bikini, parei,cappelli e quant’ altro.
Erano le 13.45, Cal e Gillian si erano dati appuntamento al Lightman Group alle 14.00, ma lui era terribilmente in ritardo, come al solito si era lasciato da fare tutte le cose all’ultimo:
-Papà hai messo nella valigia anche un paio di sandali? Farà molto caldo ai Caraibi!-
-Si si, li ho messi!-Disse con tono seccato Cal
-E la crema solare? Ti scotterai se non la metti!-
-Si si ho messo anche quella!-
-E hai portato anche una giacca elegante e la cravatta? Di sicuro la sera non mancheranno i balli di gala!
-Hei ma senti un po’? Chi sei mia madre?- Sbraitò Cal.
Emily scoppiò a ridere.
-Ok tesoro, sono pronto, tua madre sarà qui verso l’ora di cena fai la buona fino al suo arrivo intesi?- La avvertì Cal.
-Si papà-
Si diedero un abbraccio e Cal la baciò sulla fronte, poi aprì la porta
-Ah papà aspetta! Hai portato lo spazzolino in caso tu e Gillian vi baciasse? Non vorrai avere l’alito pesante spero!-
-Si si l’ho porta…. Hey aspetta un secondo! Cosa  hai detto?
Emily non disse nulle se non:
-Buon viaggio papà!-
Poi si ritirò nella sua stanza.
-Si… Grazie…- Borbottò Cal facendosi chiudere la porta alle spalle e andando in macchina.

Fortunatamente non trovò traffico e riusì ad arrivare appena in tempo, Gillian era già li ad aspettarlo, con lei c’erano anche Raynold. Torres e Loker.
Ben salì in macchina e invitò i due a accomodarsi, sarebbe stato lui a portarli fino al porto, così dopo aver salutato Eli e Ria montarono nei sedili posteriori e Raynold mise in moto.
-Allora Cal, sei pronto? Fra poco saremo sulla nave! Che emozione!- Disse Gillian con gli occhi che le brillavano.
-Certo che sono pronto!- Rispose Cal accarezzandole il braccio.
A quel tocco le guance di Gillian cominciarono a colorirsi di un rosso sempre più forte, e intanto Ben che li osservava dallo specchietto disse scherzando:
-Hey Gillian! Non sei ancora salita sulla nave e già ti stai abbronzando?-
 Quelle parole non fecero altro che peggiorare il suo imbarazzo, che sperava Cal non avesse notato, ma  che ormai era impossibile non notare.
Cal vedendola arrossire non poté far a meno  di farsi scappare un sorrisetto strafottente a cui fortunatamente Gillian non fece caso.
Dopo mezzora di viaggio, finalmente arrivarono al porto dove ad aspettarli c’era una nave enorme e apparentemente molto lussuosa.
I due scesero dall’ auto e dopo che Foster ebbe ringraziato Raynolds per il passaggio si diressero verso la fila per l’accettazione dei biglietti.
Dopo non molto riuscirono ad entrare e  mentre giravano per trovare le cabine rimasero sbalorditi dalla maestosità dell’ imbarcazione, era tutto super tecnologico e moderno, seguendo poi le indicazioni di alcuni dipendenti riuscirono finalmente a raggiungere le cabine che erano una affianco all’ altra. Ognuno entrò nella propria per sistemare i bagagli, poi si diedero appuntamento sul ponte della nave devo c’era un bar per un drink insieme.
Non appena sistemate le sue cose Gillian si Butto sul letto, era tutto vero, tutto questo stava accadendo sul serio, e non poteva fare a meno di pensarci e ripensarci per paura che fosse tutto solo un bel sogno.
Cal dall’altra parte del muro invece diventava sempre più agitato.
-E se Gillian si fosse già messa in costume e mi stia aspettando al bar?- pensava fra se e se –No non può essere… non siamo ancora arrivati ai Caraibi- Rifletté
Non sapeva come avrebbe reagito vedendola in Bikini, quindi fece un sospiro di sollievo, anche se prima o poi l’ avrebbe vista.

Dopo qualche minuto la nave annunciò la partenza:
“Si avvisano i gentili passeggeri che la nave sta salpando dal porto, e augura a tutti buon viaggio”
Più tardi uscirono dalle loro stanze.
-Hey comè la tua?- Chies Cal
-Bella, ha la vista mere e il bagno è grande, la tua invece?-
-Anche, chissà quanto avranno speso Raynods e gli altri per comprarci i biglietti- Disse ridendo Cal
-Già, speriamo non abbino ammontato le spese sul conto del Lightman Group- Disse sarcastica Gillian
Entrambi ridevano, poi Cal propose un cosa:
-Hey, e se prima di andare sul ponte facessimo un giro della nave? Tanto per capire dove siamo!-
-Va bene, andiamo.- Rispose Gillian
Cal la prese sotto braccio e insieme andarono a perlustrare la nave. C’era il centro benessere, negozi di vestiti, di cosmetici, di libri e per grande felicità di Lightman c’era anche un casinò, ma Gillian subito gli proibì di mettere piede li dentro.
Dopo aver girato per bene l’intera nave andarono come prestabilito al bar su ponte e Cal le offrì da bere:
-Cosa ti offro tesoro?- Chiese
-Mmmh… Un frullato di frutti di bosco grazie!-
-Hey, hai sentito la signora? Portagli un frullato e per me una birra!- Disse Cal riferendosi al cameriere
-Dovresti provare qualcos’altro oltre alla solita birra sai?- Disse Gillian con tono severo
-E cosa dovrei provare? Un frullato?- Chiese Cal –Va bene, hey, tu portami  anche un frullato alla birra!- Continuò sarcastico
-Cal!- Lo sgridò Gillian mentre rideva.
Hey tesoro, si è fatto tardi, è quasi ora di cena torniamo in camera poi andremo a mangiare ok?-
-Va bene- Gli sorrise
Ognuno andò nella propria stanza per prepararsi, Cal fu il primo così busso alla porta di Gillian per chiederle a che punto era, e visto che non era ancora pronta gli disse di aspettarla direttamente in sala
Arrivato  al tavolo si sedette, poi si guardò in torno osservando tutte le persone che lo circondavano, tutte erano spensierate e felici, tranne uno, un uomo seduto al tavolo da solo, mostrava segni di agitazione impazienza e ansia, tutte espressioni molto simili. Cal pensò che magari stesse aspettando qualcuno e collegò le tre emozioni a questo.
Dopo qualche minuto Cal si vide entrare Gillian, aveva i capelli raccolti a metà e quelli sciolti erano dolcemente  abboccolati sulle spalle, portava un vestitino a tubetto blu con delle ricamature alla vita e Lui ancora una voltane rimase incantato, stette li ad osservarla per qualche secondo ma poi tornò in se.
-Wow tesoro! Sei  uno schianto!-La complimento Cal
-G-Grazie Cal- Ringraziò Gillian arrossendo
Cal si alzò  e andò a spostargli la sedia per farla accomodare
-Prego tesoro, siediti- Disse gentilmente Cal
Gillian ancora un volta arrossì e disse:
-Grazie-
Poi cercando di nascondere l’imbarazzo chiese:
-Come mai tutta questa Gentilezza oggi? Non è da te!-
-Come mai? Vuoi sapere?-
Cal ci pensò e poi rispose.
-Lo faccio solo perché  ci sei tu!-
A quelle parole arrossì  ancora, come se non bastassero tutte le volte che era successo già, non avrebbe dovuto farle quella domanda, ma la risposta che aveva appena ricevuto l’aveva resa felice.
Arrivò il cameriere e ordinarono, dopo di che brindarono:
-Alla  crociera!- Dissero in coro
E insieme sorseggiarono che bicchiere di vino bianco appena servito.

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Capitolo 5
*** Cap.5 Il primo allarme ***


                                                            UNA VACANZA IMPREVEDIBILE                       



 Cap.5 Il primo allarme


Senza che nemmeno loro capissero come fosse successo, si ritrovarono ubriachi, soprattutto Cal, invece lei era ancora abbastanza cosciente da capire che era meglio tornare in cabina. Arrivarono davanti le due stanze, Gillian stava per aprire la sua ma Cal sbattè rumorosamente la mano sulla porta impedendole di aprirla.
Gillian confusa per il gesto di lui e frastornata per la sbornia si appoggiò di spalle alla porta  portandosi la mano sulla testa e disse con tono di voce basso e trascinato:
-Hey… Cal che cosa...- Si fermò di colpo.
Cal le si stava avvicnando sempre di più,mise la mano libera sulla spalla di Gillian e le si avvicinò ancora, le loro labbra erano distanti meno di due centimetri, il cuore di Gillian batteva sempre più forte, sempre più forte, ma ad un tratto… La nave sussultò, e li fece separare, forse per un onda, o per un cambio di rotta, riportando così i due con la testa  sulle spalle. Cal levò la mano dalla porta della cabina facendo finta di niente e strofinandosi gli occhi, poi andò davanti la sua stanza e mentre infilava la carta magnetica per aprire la porta disse:
-Buona notte Gill…-
Gillian sforzandosi di riprendere fiato rispose:
-B- Buona notte…-
Cal entrò e chiuse la porta.
Gillian era ancora li, non riusciva ancora a capacitarsi di quello che stava per succedere poco fa , ma alla fine si fece forza e entro nella sua cabina.
Foster si distese sul letto, e ripensava a quell’istate cercando una spiegazione.
-Magari stava scivolando, per questo ha sbattuto con tanta forza la mano sulla porta, era per non cadere… E forse non era lucido abbastanza da reggersi in piedi, è per questo che la sua faccia era così vicino alla mia… E comunque domani non si ricorderà niente, è troppo ubriaco- Pensava tra se e se con un tono deluso. Senza smettere di pensare a lui si spogliò, si mise la vestaglia da notte e si infilò sotto le coperte, consapevole che quella notte non sarebbe riuscita  a chiudere occhio.

Dall’altra parte del muro intanto Cal camminava avanti e indietro, si sbatteva le mani in testa e si auto rimproverava:
-Che cosa ti è saltato in mente eh? Perché lo hai fatto? Ti rendi conto che la stavi per baciare? Cosa le dirai domani? Se ti va bene non si ricorderà nulla perché era ubriaca!-
Cal sperava che fosse così, altrimenti non sarebbe stato in grado di affrontare un discorso sensato con lei.
Poi cercando di tenere da parte tutti quei pensieri  si preparò per andare a dormire e si butto sul letto.

Per fortuna entrambi riuscirono a fare qualche ora di sonno.

~ Continuavano a baciarsi, si bacavano e si baciavano ancora, si separavano solo per respirare, poi si baciavano di nuovo.
Era come se stessero su un altro mondo, in quel momento Cal non aveva preoccupazioni, non aveva paura delle conseguenze di quello che stava facendo. Pensava solo a tenerla stretta a se per non farla scappare
~
Era tutto così strano, così surreale, sembrava un sogno. Un sogno? E’ possibile?

“TOC TOC”
-Cal! Svegliati- Una voce femminile…

“TOC TOC”
-Su alzati la sala per la colazione sta per chiudere! E la nave ha appena annunciato l’arrivo al Mar dei Caraibi!-
Cal aprì gli occhi, aveva la faccia di chi non stava capendo un accidente di quello che stava succedendo, e un espressione sconvolta, ma si alzò si diresse verso la porta e la aprì. Trovò Gillian lì in piedi.
-Ooh finalmente! Ci hai mes-s….- La voce di Gillian si interruppe.
-Che c’è? –Disse Cal ancora barcollante e con gli occhi socchiusi.
Gillian abbassò lo sguardo con un sorrisetto malizioso come per indicare qualcosa. Cal guardò in basso, e nel suo volto si dipinse un' espressione di imbarazzo. Per la fretta si era dimenticato di mettersi i pantaloni, e lei lo continuava a fissare.
-Scusami un secondo tesoro!- Disse Cal cercando di nascondere il suo imbarazzo.
Sbattè quasi la porta in faccia a Gillian, e in meno di 8 secondi si infilò i pantaloni e riaprì, lei era ancora lì stava quasi per scoppiare a ridere ma si trattenne.
-Eccomi qui tesoro! Andiamo.- Disse Cal incominciando a camminare verso la sala
-Arrivo!- Rispose seguendolo
Sia Gillian che Cal fecero finta di niente, probabilmente immaginavano che l’altro non ricordasse, ma non era affatto così. Onuno di loro ricordava perfettamente cosa fosse successo la sera prima.

Arrivati nella sala per la colazione si accorsero che Il servizio era Self service così si separarono per scegliere il cibo.
Gillian si aggirava per il tavolo delle bevande e mentre era intenta a prendere una tazza di latte macchiato un uomo non la vide, o almeno così sembrava, e le fece cadere dell’ acqua addosso.
-Oh mi scusi sono mortificato- Si scusò l’uomo.
-Non si preoccupi… E solo acqua.- Lo rassicurò Gillian
-Lasci almeno che l’ asciughi!- Insisté l’uomo
-No grazie, davvero non ce né bisogno!-
Quel tizio non la lasciò finire di rispondere che già stava strofinando un tovagliolo sulla spallina della camicetta. Cal non li aveva nemmeno visti, ma appena l’uomo la toccò ebbe come l’ impulso di girarsi e cerarla, e quello che vide non gli piaceva affatto. Il tipo agitato della sera prima stava flirtando con Gillian e lui si intromise subito:
-Hey tesoro, hai scelto?-
-Si, ah voglio presentarti Brad Whitford ci siamo appena conosciuti, anche lui è uno scienziato, gli ho appena raccontato di cosa ci occupiamo noi.-
-Ah si, molto piacere- Disse Cal andandosene e portandosi Gillian dietro.
-Hey ma che? Perché lo hai fatto?-
-Non mi fido di lui.-
-Ma se nemmeno lo consci! A me è sembrata una brava persona!- Ribbattè lei.
-Ieri, ieri sera, mentre ti aspettavo quel uomo si trovava al tavolo a fianco, e mostrava segni di e impazienza e agitazione e non solo quando me lo hai presentato si è sentito vulnerabile! -
-E allora, sappiamo entrambi l’effetto che fai sulle persone!-
- No qui non centro io, quel tizio nasconde qualcosa, e ha paura che io me ne accorga!-
-Oh insomma… Si è comportato molto gentilmente con me, non vedo il motivo delle tue preoccupazioni! Ora torno da lui a scusarmi per la scenate e tu resterai qui! Capito!?-
-Aah e va bene, va bene.- Disse Cal andandosi a sedere in un tavolo.

Nonostante tutto quello che le aveva detto, Gillian era felice che Cal si preoccupasse così tanto per lei, e poi quel Brad era solo una distrazione per non farla pensare a lui.
Gillian e Withford si sedettero in un tavolo non molto lontano da quello di Cal, che stette tutto il tempo a tenerli d’occhio e mandandogli occhiatacce non appena quel tale la toccasse. Non voleva ammetterlo, ma era dannatamente geloso! E non era la prima volta.
Finita la colazione Gillian tornò da Cal.
-Visto? Che ti avevo detto? E’ una brava persona!-
-Mh… Sarà come dici tu tesoro…- Rispose con tono dubbioso
 
Appena i due furono usciti dalla sala la nave fece un annuncio:
“ Attenzione, si prega ai gentili passeggeri di mantenere la calma, ripeto, mantenere la calma; una donna di 39 anni è sparita da ieri sera, ha i capelli castani e gli occhi scuri statue e corporatura media, il suo nome è Katy Grills, chiunque l’abbia vita è pregato di avvertire il personale”.

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Capitolo 6
*** Cap.6 Arrivano i problemi ***


                                                           UNA VACANZA IMPREVEDIBILE



Cap.6 Arrivano i problemi


Non appena il messaggio terminò,  la nave cadde nel silenzio. Nemmeno Cal e Gillian fiatavano, si guardavano solo intorno,  per capire se qualcuno sapesse qualcosa, ma l’unica cosa che notavano fra la gente era preoccupazione e paura. E anche loro erano nella stessa situazione.
-Hey tesoro, tieni gli occhi aperti ok? Non vorrei che mi sparissi anche tu!- La avvertì Cal sdrammatizzando per far calare la tensione.
-Si, sta tranquillo…- Disse Gillian sospirando e sorridendo allo stesso momento, domandandosi come riuscisse a scherzare ogni volta in una situazione del genere. E si domandava pure come quell’ uomo riuscisse a farla tornare sorridente ogni volta  che aprisse la bocca. Ma in fondo in fondo la risposta la conosceva, ma non voleva ammettere.
Nello stesso momento anche Cal pensava a lei, e a quel suo sorriso dolce che lo metteva di buon’ umore e gli faceva passare tutte le preoccupazioni.  

Sotto la supplica di Gillian di non indagare a quel caso, i due si dedicarono allo svago, provarono la tavola da surf, Cal era un vero e proprio incapace al riguardo, e quando fu Gill a salire si stupì di quanto, al contrario di lui, fosse brava, e si sentiva umiliato, ma vederla  in costume da bagno era un compenso più che sufficiente, certo però che se non ci fosse stata tutta quella gente, e soprattutto gli uomini, a guardarla sarebbe stato molto meglio. A  un certo punto però Cal ebbe un’ altro dei suoi attacchi di gelosia e entrò nella pista da surf e se la tirò dietro per andarsene.
-Hey Cal! Mi vuoi spiegare perché fai sempre così? Mi trascini via ogni volta che faccio qualcosa senza dirmi niente!-
-Scusa tesoro, pensavo fosse pericoloso, se cadessi ti faresti male!- Disse mostrando uno dei suoi lividi appena procurati.
Gillian lo guardò in faccia, si accorse che stava mentendo, ma lasciò correre.
-Mhà… Va bene, e allora che facciamo?-
-Che ne dici di fare un salto alla sala del casinò?- Propose Cal.
-No, lo sai che il gioco d’azzardo tira fuori il peggio di te!- Bocciò l’ idea Gillian.
Cal si aspettava una risposta simile, così non insistette.
-Che ne dici di andare a prendere un po’ di sole invece? Sei troppo pallido! Farebbe bene anche a te!
Cal accettò a malavoglia la proposta,  era disposto a tutto pur di non lasciarla sola!
 Trovarono un posticino libero e si sistemarono. Dopo qualche minuto Gillian fece una domanda alquanto provocante a Cal:
-Hey, mi spalmeresti la crema solare sulla schiena? Il sole comincia a darmi fastidio-
Cal rimase colpito da quella richiesta, era nel panico, ma alla fine rispose, e cercando di sembrare tranquillo disse:
-Eehm… Certo tesoro…-
Gillian le passò il prodotto e Cal con le mani che gli tremavano gliela incominciò a spalmare sulla schiena. Aveva la pelle morbida e lisca, e più il tempo passava più si agitava.
Solo al tocco delle mani di Cal sul suo dorso Gillian capì la richiesta indecente che gli aveva fatto, come le era saltato in mente?! Fortunatamente era di spalle così Cal non notò il suo imbarazzo, e nemmeno lei notò quello di lui, percepiva solo il suo senso di agitazione attraverso il tremolio delle mani sulle spalle.

Qualche ora dopo erano diventato tardi, così decisero di tornare in stanza, arrivarono davanti le porte.
-Ah Cal… Questa sera Brad mi  ha chiesto di unirmi a lui, e io ho accettato… Quindi non c’è bisogno che mi aspetti.-
- Come Scusa!? Sei qui in crociera con me o sbaglio? Sei tu che mi hai convinto a venire e poi te ne vai?! E poi ti ho detto che non mi fidi di quel tipo!!- Disse Cal alzando la voce e portandosi le mani sulla testa.
-Si hai ragione ti ho convinto io! Ma questo non vuol dire che i non possa stare anche con altre persone Cal!
-Non ti sto dicendo di non stare con le altre persone, devi stare lontana da lui e basta!!-
-Cal! Questa è la mia vita, le mie decisioni le prendo da sola! E da sta mattina che ti comporti in modo strano! Io posso fare quello che voglio!-
-… Ma si! Fai quello che vuoi! Esci con Brad! Non me ne frega niente!- Disse arrabbiato Cal entrando nella sua cabina e sbattendosi la porta alle spalle.
La discussione aveva preso una brutta piega, forse Gillian era stata troppo severa con lui, ma lei aveva accettato di uscire con Withford solo per evitare che succedessero cose come la sera prima, non è che non volesse rischiare, lei avrebbe voluto con tutta se stessa baciarlo, ma temeva di rovinare quel rapporto di perfetto equilibrio stabilito, anche se probabilmente esso stava già cedendo dopo una litigata come quella.

Arrivò per Gillian l’ora di incontrare Brad, sperava che Cal fosse già fuori, o meglio ancora fosse rimasto dentro la cabina, e invece uscì nel momento esatto in cui anche lei stava uscendo. Si guardarono negli occhi, e poi cominciarono a parlare:
-Cal… Mi dispiace per…-
- Non devi scurarti Gill, e colpa mia, non ho nessun diritto di dirti cosa fare o cosa non fare, tu sei libera di fare quello che vuoi…- La interruppe scusandosi per primo Cal.
Gillian sospirò e gli sorrise.
-Bhè… Divertiti tesoro…-Disse Cal con tono di rassegnazione.
-Gr… Grazie-
Cal la abbracciò e poi la lasciò andare, restò a guardarla fino a che non girò l’angolo e sparì.
Era terribilmente in ansia per lei, non si fidava a lasciarla da sola con Withford… Ma non voleva farla arrabbiare di nuovo, così decise per una volta, di non fare niente, e si recò nella sala del casinò.
Lightman si trovava in mezzo all’ alcol, al gioco d’azzardo e alle prostitute, Gillian lo aveva avvertito di non entrare li dentro, ma anche lui doveva trovare un modo per non pensarla, come lei usciva con Brad, lui andava al casinò.
Dopo circa due ore e mezzo passate li dentro Cal era completamente ubriaco, e trovò anche  un’ altro modo per non pensare a Gillian, infatti si stava portando in camera una delle prostitute che erano cadute ai suoi piedi ammaliate dal suo fascino da uomo britannico ma
durante il percorso per tornare in cabina si sentì un urlo di terrore:
-Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!-

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Capitolo 7
*** Cap.7 Paura e angoscia ***


                                                                UNA VACANZA IMPREVEDIBILE



Cap.7 Paura e angoscia


Quell’ urlo gli servì per “svegliarsi” dal pietoso stato in cui si trovava, e senza aggiungere nessuna parola lasciò la donna nel bel mezzo del corridoio e corse in direzione dell’ origine delle grida. Arrivando nel posto vide una delle signore delle pulizie che tremava, teneva una mano sulla bocca e una ad indicare qualcosa in uno stanzino, provò a chiedere alla signora, ma  era nel panico e non rispose, ma scappò. Andò davanti lo stanzino, quello che vide lo scandalizzò. C’ era un cadavere immerso in una pozza di sangue, il corpo era ricoperto di graffi e  di pugnalate, e i vestiti erano strappati quella poverina non aveva nemmeno avuto il tempo di chiudere gli occhi
-Oh porca pu… E’ la signora che è scomparsa ieri sera!- Esclamò fra se e se.
Nel  fra tempo la donna delle pulizie era tornata in compagnia   di un’ agente addetto alla sicurezza.
Appena vide il corpo prese dal taschino un trasmettitore e chiamò il capitano.
-Capitano, sono Smith, la donna sparita… E appena stata ritrovata… Morta…- Disse deglutendo .
Cal aveva un brutto, bruttissimo presentimento, che fu confermato non appena  rispose al telefono, era Torres che lo chiamava:
-Pronto Lightman! Ci è appena giunta la notizia che un folle si è imbarcato nella nave in cui siete ora, quest’uomo ha precedenti penali  per omicidio,  uccideva la gente torturandola a morte… E’ stato scarcerato dopo 10 anni di prigione, ma la polizia e l’FBI lo stanno cercando perché a quanto pare ha ricominciato a uccidere,  e dai dati che abbiamo… Risulta  che è sulla vostra nave… Questo killer si chiama…-
-Fammi indovinare… Brad Withford?-
-Ma come… Come lo sai?-
-Gillian è in pericolo! Devo andare ad aiutarla!-
Cal attaccò la chiamata.
-Cal ma che?!-

Cal stava correndo per tutta la nave, la stava cercando ma non riusciva a trovarla, andò in sala da pranzo,  in sala cinema  e al bar sul ponte, ma niente non la trovava.
Provò nella sala teatro, e li finalmente la vide, intenta a prendere posto vicino a Brad.
-No!! Gillian allontanati subito da lui!-
-Cal!? Ma che ci fai qui? -
-Presto allontanati subito! Quello è un serial killer!-
-Ancora con questa storia!?!? Cal basta! Smettila una buona volta!-
-Gillian!! Torres mi ha appena chiamato! Ha detto che lui è un assassino!-
-Non inventar…-
Gillian non ebbè il tempo di finire la frase  che Brad la prese per il collo puntandogli la pistola alla testa.
-State fermi! Tutti! O Gli faccio saltare il cervello!!-
Negli occhi di Gillian si dipinse il terrore, tale da non riuscire a dire una parola.
dopo quelle parole nella sala si scatenò il panico, la gente Correva da tutte le parti, c’era il caos totale, ma ad un tratto si sentì uno sparo, e un silenzio di tomba calò nella sala. Sul volto di Cal comparì un espressione di terrore e di angoscia e poi gridò:
-Noo! Gillian!!!-

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Capitolo 8
*** Cap.8 Sul filo di un rasoio ***


                                                                UNA VACANZA IMPREVEDIBILE



Cap.8 Sul filo di un rasoio


Cal non riusciva a vederla, era sparita insieme Brad in mezzo a quel cumolo di gente, e dopo quello sparo temeva il peggio.  Si butto in mezzo alla mischia e finalmente li raggiunse, si senti oltremodo sollevato quando vide che Gillian  stava bene, perché Withford aveva sparato solo un colpo in aria, ma non sapeva quanto ancora quell’uomo avrebbe aspettato a farlo di nuovo, ma puntando a lei questa volta, lei, la persona a cui teneva di più al mondo dopo la figlia, non poteva permettergli di farle del male. Gillian aveva gli occhi in lacrime, anche se non parlava Cal sentiva, e capiva che gli stava implorando aiuto, lo capiva dalla sua espressione sconvolta e traumatizzata. Cal si fece forza, con cautela e con le mani in alto si avvicinò ai due, intenzionato a proporre uno scambio:
-Hey, hey Brad che ne dici di lasciarla andare? Prendi me al suo posto!!- Disse fingendosi sicuro di sé.
-Cal! Cal no, ma che cosa dici?!- Si intromise Gillian.
-Oh non ascoltarla, ascolta me invece, allora che ne dici?
-Oh, lasciami pensare… No!- Rispose sarcastico l’uomo.
-Perché no??-
-Bhè… Perchè lei è molto più carina di te! Torturarla sarà più divertente.- Rispose con un ghigno
-Si, hai ragione lei è molto carina, ma io…-
-Ora smettila!- Gridò sparando un’ altra pallottola in aria colpendo una delle lampadine e ammutolendo Cal
-Va bene, va bene la smetto, che cosa vuoi?-
-Come cosa voglio?- Rispose in modo strafottente Withford.
-Perché fai questo? Perché uccidi  e torturi le persone?-
-Lo faccio perché mi va!! Dovete soffrire tutti!! Capito?!- Urlò – Adesso basta lasciatemi stare!!- 
-Ah… Capisco, tu sei uno di quei fottutissimi uomini  che godono vedendo il dolore? Sai, quelli come te mi fanno schifo!-
-Hey tu! Come ti permetti!
L’uomo divenne aggressivo e tendendo ancora la pistola puntata sulla testa di Gillian che era sempre più terrorizzata, si diresse verso la porta guardandosi intorno
-No, No Gillian!!-
Senza nemmeno pensare Cal si precipitò addosso a Brad che in quell’istante era voltato facendogli  allentare la presa che teneva prigioniera Gillian, così lei si riuscì a liberare, i due uomini erano a terra  l’umo sopra l’altro e si rigiravano continuamente, così lei ne approfittò per far uscire tutte le persone che erano lì dalla porta dall’altra parte della stanza.
-Coraggio, tutti da quella parte, uscite, andate a chiamare aiuto!-
Tutti quanti erano usciti, Gillian stava per tornare da Cal, ma notò una bambina a terra che piangeva e andò da lei:
-Coraggio tesoro, vai dalla tua mamma! Corri!-
La accompagnò alla porta e poi sentì uno sparo.
Il cuore di Gillian per poco non si fermò, e con le lacrime agli occhi grido:
-Cal!!-

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Capitolo 9
*** Cap.9 Finalmente insieme ***


                                                   UNA VACANZA IMPREVEDIBILE



Cap.9 Finalmente insieme


Le mancava il respiro, non riusciva più a parlare, si avvicinò correndo ai due. La pallottola aveva colpito Cal o Brad? Questa era la terribile domanda che si poneva in quel momento, sopra di lui c’era Withford, entrambi erano immobili, ma la mano di Cal uscì da dietro la spalla dell’ uomo e ne spostò il corpo levandoselo di dosso. Per fortuna la pistola era girata verso Brad che ormai giaceva a terra, immobile.
Appena Gillian vide Cal rialzarsi da terra, le si illuminò il viso.
-Cal… Cal, grazie al celo, stai bene?- Balbetto Gillian portandosi una mano davanti alla bocca.
-Si, sto bene, non ti preoccupare tesoro- Disse Cal avvicinandosi a lei, e sistemandosi la giacca.
-Mi dispiace... E’ tutta colpa mia, se non mi fossi avvicinata Brad.. tu…-
-Ssh, Gill, non è colpa tua, tu sei quella che ha rischiato la vita, io ho fatto ciò che era giusto fare, cioè salvarti.- Gli disse dolcemente Cal abbracciandola forte a se.
-Grazie… Grazie, se non fossi arrivato tu.. io, io…- Gillian non riuscì a finire la frase perché scoppiò a piangere.
-Hey tesoro, io sono qui adesso, non preoccuparti!- Disse Cal carezzandole con una mano la guancia e con l’altra asciugandole le lacrime.
Gillian le poggiò una mano sulla spalla e lui le mise le mani appena sopra li fianchi, si avvicinavano sempre di più, sempre di più, le loro labbra erano vicinissime, ma improvvisamente la  porta d’emergenza si aprì, e entrarono cinque agenti addetti alla sicurezza armati di pistola, e la loro comparsa li fece separare.
Era la seconda volta che succedeva, anche la notte prima stavano quasi per baciarsi, ma c’era sempre qualcosa che glielo impediva.
Due agenti si avvicinarono a loro, mentre gli altri tre andarono da Withford.
-Hey, voi due come state? Siete feriti?-
-Si… Stiamo bene…- Disse Cal fulminando la guardia con lo sguardo per averli interrotti poco fa.
-Si, grazie agente- Rispose cordialmente Gillian per rimediare all’ occhiataccia di Cal
-Bene, ne sono felice.- Rispose l’uomo.
-Hey comandante! Il killer è ancora vivo!- Disse una seconda guardia che stava controllando Brad.
-Bene, fatelo portare in ospedale, non’ appena si riprenderà lo sbatteremo in galera!- Rispose il comandante.
-Si signore!-
-Bhe… Noi due allora andiamo…- Disse Cal
-Aspettate! Siete sicuri di stare bene? Non volete fare un controllo?- Chiese insistente l’ agente.
-No grazie, non si preoccupi, è tutto apposto.- Rispose Gillian
-Hmm… Va bene… se lo dite voi…-
I due si allontanarono dalla sala per poi recarsi verso le loro cabine.
Arrivati davanti le stanze a Gillian venne un' idea:
-Hey Cal... Siamo ancora in tempo per il ballo di gala… Ti va di andarci?- Disse Gillian
Cal la guardò sorridendo e poi disse:
-Certo tesoro, con te farei tutto! Dammi il tempo di darmi una sistemata e andiamo!-
-Va bene, ti aspetto allora- Disse Gillian facendole un sorriso.
Dopo pochi minuti Cal era pronto, chiamò Gillian, come sempre rimase incantato da lei, dal suo  portamento elegante e dal fascino che sicuramente non le mancava.
Insieme andarono della sala da ballo, c’erano pochissime coppie, forse perchè le altre avevano deciso di tornare in stanza dopo quello che era accaduto, ma non era importante, sarebbero bastati anche loro due da soli.
L’orchestra suonava una melodia lenta e dolce, Cal ne approfittò:
-Posso avere l’onore di questo ballo?- Chiese atteggiandosi a gentil uomo
A Gillian scappò un sorriso diverto dal vederlo così e poi rispose:
-Certo, sarà un piacere-
 Lei gli posò le mani sulle spalle, mentre lui le mise sulla vita, poi incominciarono a ballare
-Sai, nonostante tutto… sono stata bene…- Disse Gillian
-Si, anche io sono stato bene- Aggiunse Cal.
Lei le poggiò la testa sulla spalla, e lui le accarezzò la testa, i loro cuori battevano a ritmo delle note della melodia che li cullava mentre si stringevano l’una a l’altro, e il tepore che si creò tra i loro corpi sempre più stretti li metteva in imbarazzo.
Cal decise che era arrivato il momento, doveva dirglielo, non poteva aspettare ancora.
-Sai Gill… Quell’ uomo, mi ero accorto che nascondeva  qualcosa, ma non era quello il vero problema… Vederlo avvicinarsi a te, così all’improvviso… Bhè… Io ero davvero geloso sai? Temevo che ti avrebbe portato via con se, temevo di perderti… E’ per questo che non volevo lo vedessi… Sai tesoro…Penso di tenere a te più di quanto io non sia disposto ad ammettere… Io… Penso proprio di amarti Gill!-
In quel momento Gillian lo strinse particolarmente forte a se e poi disse:
-Anche io devo dirti una cosa… Sai perché ho accettato che Brad si avvicinasse a me?-
-No, perché?-
-Perché non riuscivo a non pensare a te, avevo bisogno di distrarmi in qualche modo, pensavo che così facendo ti avrei dimenticato, e invece… Non ha funzionato, anzi… Ha fatto si che la cosa aumentasse… E finalmente me ne sono resa conto… Ti amo Cal!-
Cal improvvisamente si fermò, Gillian alzò la testa, entrambi si guardarono negli occhi, e si avvicinavano sempre di più, fino a che le loro labbra non si unirono in un bacio caldo e dolce, diverso da quello che Cal si era dato con Zoe o con Clara, quelli erano baci violenti e impuri,privi di sentimento, quello invece, era la cosa più pura che avesse fatto in quei sette anni. Ora finalmente, potevano stare insieme, e niente e nessuno  l’avrebbe  impedito.

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Capitolo 10
*** Capitolo EXTRA Di nuovo a casa! ***


                                                               UNA VACANZA IMPREVEDIBILE              




Capitolo EXTRA
 Di nuovo a casa!



Il resto della crociera sembrò volare via in un batter d’ occhio, ma non erano mai stati bene come in quei pochi giorni. Finalmente liberi da quell’ insopportabile fardello sul cuore, finalmente si erano dichiarati, e non si erano pentiti di averlo fatto.
Appena tornati da quella che era stata una rischiosa, ma allo stesso tempo bellissima vacanza, tutto tornò come prima, lavoro, mariti gelosi e diffidenti, scartoffie da compilare eccetera. Tutto tornò normale, tranne  per il fatto che adesso Cal e Gillian erano diventati amanti.
Andavano avanti a brevi incontri in ufficio, un bacio, una carezza due chiacchiere e poi di nuovo a lavoro.
Loker e Torres vedevano qualcosa di strano in loro, entrambi avevano un’ aria completamente diversa dal solito, ma c’era quella dannata linea  che gli impediva di immischiarsi. Anche  Emily lo aveva notato.
Un giorno i due si incontrarono nell’ ufficio di lei, Cal la trovò seduta dietro la scrivania, come al solito mentre mangiava qualche schifezza delle sue.
-Hey tesoro non ne puoi proprio farea meno eh?- Disse lui entrando
Lei sorrise, Cal le si avvicinò e si chinò a baciarla, e Gillian lo abbracciò.
Poi la scortò con se fino al divanetto di pelle e si sedettero.
-Gill, devo parlarti…- disse con tono misterioso lui
- Ti ascolto Cal- rispose lei poggiano la mano sopra la sua
-Tu… Pensi che se ne siano accorti? Intendo della nostra relazione…- Disse leggermente imbarazzato Cal per aver pronunciato e parole  “nostra relazione”
-Veramente… Torres mi ha chiesto cosa mi fosse successo dopo questa vacanza, diceva che si aspettava fossi sconvolta per quello che stava per succedere e invece mi ha ritrovato più felice… Le ho detto che non era successo niente di nuovo, non ha fatto più domande- Spiegò Gillian
-Ah… Anche a me Loker ha fatto la stessa domanda, ma ho fatto finta di non sentire- Disse Cal ridacchiando e facendo ridere anche lei.
Poi ritornò seria.
-Tu, pensi che dovremmo parlarne con gli altri?-  Chiese Gillian
-Nah, chi se ne frega degli altri… Bastiamo noi due giusto?-
Gillian gli sorrise, riusciva sempre a sdrammatizzare, su qualsiasi argomento! Era una delle cose che adorava di lui.
Presa da un’ inaspettata e incontrollabile intraprendenza Gillian strinse le braccia intorno al collo di Cal spingendolo e costringendolo a farlo sdraiare sul divanetto dove erano seduti, e entrambi colti dalla passione si baciarono dolcemente.
-Papà? Papà dove sei?- Si sentiva una voce in lontananza
I due si separarono subito, appena in tempo quando arrivò Emily.
-Papà sei qui?-
-Ehm… Si, sono qui- Disse Cal ancora scombussolato da quel dolcissimo bacio
-Eccoti! Ah ciao Gillian!- Salutò Emily entrando
-Ciao Emily, va tutto bene?- Disse Gillian cercando di sembrare il più lucida possibile, anche lei aveva il cuore a mille per il bacio di poco fa.
-Si grazie- Rispose –Ah papà, ti devo parlare, vuoi seguirmi un’ attimo?- continuò Emily
Cal e Gillian si scambiarono uno sguardo preoccupato, se ne era accorta? Li aveva visti baciarsi?
-Va bene, andiamo- Acconsentì lui.
Uscirono e andarono nel suo studio.
-Dimmi tutto Em.-
-Come mai in questi giorni… Sei così… Come posso dire… Di buon umore?-
-Eh? Io sono sempre di buon umore!- Si difese Cal
-No, non è vero! E da quando ti sei lasciato con la mamma che non sorridi come fai da quando sei tornato dalla crociera! Dimmi la verità! Hai conosciuto una donna?-
Cal si alzò e  mentre si dirigeva verso la porta per uscire disse:
-Io?  Conosciuto una donna? Ma non farmi ridere!
Emily lo seguì
-Allora forse mi sto sbagliando, la conoscevi già? E forse Gillian?-
-Ma cosa ti passa per la testa? Lei è solo una mia collega!- Disse Cal continuando a camminare verso il distributore di bevande.
-Allora dimmi chi è? C’è una donna nella tua vita adesso! Vogli sapere chi è!
-Uff…. E va bene hai vinto, c’è una donna…-
-Lo sapevo!- Disse soddisfatta di averlo intuito -Allora… Chi è?-
Erano arrivati alla macchinetta
-Cioccolata?- Deviò il discorso Cal
-Papà! Non cambiare argomento!-
In quel momento arrivò Torres
-Lightman! Il signor Dawson, vorrebbe che ricontrollassi la moglie, ha detto che vuole un ulteriore conferma, ho tentato di convincerlo che non avresti  accettato… Ma ha detto che vuole parlare direttamente con te.- Spiegò lei
In circostanze normali non avrebbe accettato, ma in quel momento  Doveva liberarsi di Emily, così accettò.
-Ah…vado subito!- Disse facendo l’occhiolino alla figlia che stava a significare “ti ho fregato”.
Emily sospirò chiedendosi come doveva fare con lui, a volte si comportava come un bambino.
In quel momento al distributore arrivo anche Gillian, e mentre lo sguardo di Cal si incontrò con il suo gli fece capire che Emily non sapeva niente di loro, poi proseguì seguendo Ria.
-Oh ciao Emily- Disse Foster
-Ciao Gillian…-
-Hey, ti posso offrire qualcosa? Vuoi una cioccolata?-Chiese Gillian per evitare imbarazzanti momenti di silenzio
-Oh si grazie mille- Rispose Emily
Presero da bere e si andarono a sedere sulle poltroncine li vicino.
-Allora Emily… Come va la scuola?-
-Molto bene grazie… Senti… Posso farti una domanda?-
In quel momento dentro di se Gillian andò nel panico,  preoccupata di quello che le stava per chiedere.
-Ehm… Si certo Emily.- Rispose
-Tu sei la migliore amica di mio padre, magari puoi aiutarmi, ultimamente è troppo di buon umore, molto più del solito… Gli ho appena fatto confessare che c’è una donna nel suo cuore, ma non sono riuscita a farmi dire chi è… Bhè… Tu sai chi è questa donna misteriosa?- Chiese Emily
-No… Mi dispiace non so niente…- Rispose cercando di apparire indifferente, ma sentire che Cal stava così per lei la faceva sentire bene.
-Peccato… Bhè sono felice che finalmente si sia trovato una donna, e mi pare anche piuttosto innamorato stavolta… Mi dispiace solo che non sia tu.- Concluse la ragazza.
Non rispose, ma in quel momento Gillian pensò tra se e se: “Quindi le piacerebbe!”
Quel momento di assoluto silenzio tra le due fu interrotto da Cal che  arrivò dicendo:
-Foster, ho bisogno di te, puoi venire?-
-Si, Certo Lightman, arrivo subito.- Disse tirando un sospiro di sollievo per averla salvata da quella situazione
Gillian salutò Emily e andò da Cal che la stava aspettando in fondo al corridoio.
La ragazza aveva qualche sospetto, come era possibile che avesse bisogno di aiuto per una sciocchezza come un problema coniugale? Decise di seguirli.
-Hey Cal, ma non avevi quel caso  con il signor Dawson?- Chiese confusa Gillian
-Si, ma ho rifiutato, ma ne sono stato a guardare te e mia figlia parlare, e ho sentito che a quanto pare… gli piacerebbe l’idea di noi tre insieme- Disse con un sorriso che pareva più un ghigno.
-Già… Allora vogliamo dirglielo?-
-Uff... Mi sa proprio che ci tocca tesoro…-
-Non serve!- Emily spuntò da dietro un angolo –Lo avete appena fatto! Mi serviva solo una conferma!-
Cal e Gillian si voltarono verso di lei sorpresi, da quanto era li?
-Una conferma?  Disse lui avvicinandosi alla figlia.
-Si esatto, una conferma! Si imparano molte cose qui al Lightman Group sapete?-
Dopo aver risposto si voltò andando verso l’uscita e poi aggiunse:
-Ah benvenuta in famiglia Gillian!-
I due rimasero lì, senza sapere cosa fare.
-Certo che è proprio tua figlia Cal!- Scherzò Gillian
-Già… si nota molto?- Rispose sarcastico Cal
-Adesso dovremo raccontarlo anche agli altri...- Disse Gillian
-Uff... lo scopriranno da soli! Ecco ho deciso, questo sarà un test! Se lo scopriranno avranno un aumento!-
I due scoppiarono a ridere, dopo di che si accoccolarono  l’uno all’altra scambiandosi un bacio dolce e ricco di passione.

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