SE TORNERAI

di iceygaze
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** UNA RAGAZZA SENZA NOME ***
Capitolo 3: *** TEQUILA E DONNE: ACCOPPIATA PERFETTA ***
Capitolo 4: *** INCOMPRENSIONI ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Se tornerai

by iceygaze

 

PROLOGO

 

Era una serata come tante altre in casa Sakuragi e il nostro Hanamichi era seduto su una comoda poltrona accanto al lettino del piccolo Ruky. Il suo intento era leggere una fiaba per farlo addormentare ma la cosa, come ogni sera del resto, si stava dimostrando molto ardua. Il suo figlioletto era decisamente una piccola furia (tale e quale a suo padre, del resto).

Finalmente, dopo quasi un’ora di racconti, proprio mentre stava per addormentarsi lui stesso, era riuscito a fargli prendere sonno e il rossino ora poteva felicemente dedicarsi alla sua Harukina-cara. “Aahh… tesoro, Ruky stasera era veramente scatenato, mi è sembrato di leggere per due secoli prima che si addormentasse!” gridò mentre scendeva le scale per dirigersi in cucina dove la sua dolce metà lo aspettava divertita., “Eh eh, tutto suo padre, non è vero?”

Hana allora si avvicinò alla moglie ed esclamò “Mi sa che hai proprio ragione, diventerà sicuramente un genio come suo padre, non ho dubbi e ...”. Ma Haruko lo prese per la vita e lo tirò a sé dicendo sensualmente “Smettila di esaltarti e baciami stupido”. Il rossino non osò controbattere e iniziò a baciare con dolcezza la sua bella facendo scivolare le sue dita lungo corpo di lei. La passione ormai aveva preso il sopravvento sui due e Hana era intento a sbottonare la camicetta di seta della sua amata, ma una voce alle loro spalle li sorprese “Mamma, papà, cosa state facendo?”. Loro, visibilmente imbarazzati, urlarono all’unisono “Cosa ci fai ancora sveglio tu!!!!!!!!!!”.

Il piccolo rispose rivolgendosi al papà “Ho avuto un incubo e mi sono svegliato. Non riuscivo a prendere sonno e così ho preso uno dei tuoi manga per leggere un po’: all’interno ho trovato questa foto, papà chi è questo signore con te nella foto?”.

Quella era una fotografia scattata più di dieci anni prima su di un campo da basket vicino alla scuola dove Hana era solito, negli ultimi due anni di liceo, allenarsi insieme al misterioso signore della foto. Vista l’esitazione del rossino Haruko intervenne “Beh, vedi caro, questo signore è stato un grande amico di tuo padre ai tempi del liceo, non è vero Amore?”. Visto che Hana esitava ancora, con lo sguardo perso nel vuoto e la bocca semiaperta, la moglie preoccupata continuò “Cosa c’è tesoro, non stai bene?”. Ma Hana si riprese all’istante e con sicurezza affermò “No, no cara, è stato solo un momento di défaillance”. In realtà Hana non aveva avuto solo una breve défaillance, al contrario in un solo istante una moltitudine di ricordi di esperienze passate lo avevano bombardato, in un semplice lunghissimo istante era stato coperto da infinite emozioni. Ancora un po’ scosso, ma riavutosi da quel crogiolo di emozioni, o almeno così cercava di fare intendere, disse quindi al figlio “Facciamo un patto piccolino; tu adesso vai a letto e cerchi di dormire ed io domattina, appena sarai sveglio, ti racconterò le mitiche gesta del tuo magnificente, grandioso, nonché stratosferico papà. Ok?”. Ruky rispose argutamente “Va bene, ma dovrai aggiungere anche una partita di basket al campetto” “Tutto quello che vuoi, ma ricordati che ti sarà impossibile battere il grande Tensai del basket – disse scompigliandogli simpaticamente i capelli – ah ah!” Il piccolo esclamò “Ma quanto sei stupido quando fai così papà, comunque buona notte a entrambi” E loro, insieme “Notte tesoro”

Una volta che Ruky ebbe lasciato la stanza, Haruko guardò seria Hana e gli chiese, più preoccupata di prima “Senti tesoro cosa c’è? Il piccolo Ruky può non averlo capito, ma io si: come mai hai cambiato così repentinamente umore quando hai visto la foto di Rukawa?”

Allora Hana, ormai messo alle strette, si lasciò cadere su di un divano e cacciò un sospirone quasi per raggruppare le idee quindi disse “E’ una lunga storia, lunga e triste, sei sicura di volerla sentire?”. A questo punto Haruko annuì e si sedette accanto al marito dicendo “Certo amore, ci mancherebbe altro: non voglio che ci sia qualcosa che ti turba. Sai che non mi piace vederti triste”. Dopo qualche attimo di silenzio Hana scosse lievemente la testa ed affermò “Va bene cucciolo, ma se proprio vuoi dovrai aspettare due giorni, perché voglio raccontarti tutto solo a Kanagawa”. Haruko fu decisamente presa in contropiede e domandò ancora “Come mai?!?”, ma Hana la fermò dicendo “E’ meglio così, fidati”.

Dopo essersi alzata in piedi ed essersi piazzata davanti a Hana che era sprofondato in un divano, Haruko ribatté “Ma come faremo: devi giocare i play-off e poi con la scuola del piccolo come la mettiamo?”. A questo punto anche Hana si alzò e con le mani unite dietro alla schiena cominciò a passeggiare per la stanza, mormorando qualcosa che non arrivava distintamente alle orecchie della moglie. Comunque dopo due giri completi della stanza, si avvicino ad Haruko, le mise le mani sulle spalle e con un gioviale sorriso rispose “Il piccolo Ruky lo possiamo affidare a tuo fratello mentre per le partite non c’è alcun problema, questi avversari non sono assolutamente preoccupanti e poi con Akira la squadra può fare a meno di me, e poi c’è Fujima che, oltre a dovermi un favore, se decide di scendere in campo è la fine per chiunque”. Detto questo la baciò dolcemente sulla bocca e restò in attesa di una risposta, la quale non si fece attendere “Allora partiamo quando vuoi te”. Quindi Hana la abbracciò teneramente ed esclamò “Domani prendiamo il primo volo e poi saprai tutto. Comunque… che ore sono?… le 22:00. Adesso vado a prendere la macchina ed esco a fare un giro, vorrei rimanere un po’ solo per pensare”. Haruko seguì con lo sguardo il suo uomo che prendeva le chiavi dell’auto e si avviava verso l’uscita, e disse “Va bene; io ne approfitterò per chiamare Takenori

Uscendo di casa puntualizzò “Ok; ma non stare sveglia ad aspettarmi, penso di rincasare piuttosto tardi. Ciao”.

 

Due giorni dopo i due si trovavano a Kanagawa, in Giappone, dove si trova l’istituto Shohoku, il luogo dove tutto era cominciato e che rappresentava non pochi ricordi per il nostro amico. Erano tutti e due ancora un po’ scombussolati dalla differenza di fuso, e stavano girovagando per l’aeroporto.

Ad un certo punto Hana si girò verso la moglie dicendo “Andiamo amore, prendiamo  il taxi, andiamo in albergo, riposiamo un po’ e poi ti porto nel luogo dove tutto è cominciato”, Haruko annuì con gli occhi e seguì il marito verso l’uscita.

Tre ore dopo i due erano sul promontorio della città, una specie di belvedere dal quale si aveva dominava tutta la cittadina. C’era solo una panchina, proprio sul bordo, vicino alla ringhiera che li separava dal vuoto. Si sedettero su quella panchina e stettero a contemplare il panorama per qualche secondo. Tutto ad un tratto Hana esordì “Bene, adesso che siamo qui posso svelarti tutto: RUKAWA ED IO SIAMO STATI UNA COPPIA PER QUASI UN ANNO PRIMA CHE LUI MORISSE!”

 

“FLASH BACK”

 

…Erano trascorsi solo tre mesi dalla leggendaria partita contro il Sannoh e per Hana era ormai giunto il momento di tornare a Kanagawa, il nostro rossino di nuovo in perfette condizioni, (l’infortunio alla spalla era ormai acqua passata) e non vedeva l’ora di tornare dai suoi amici e dichiararsi finalmente alla sua Harukina-cara. Qualunque sarebbe stata la sua risposta almeno avrebbe potuto almeno mettersi il cuore in pace e, in caso di risposta negativa, cambiare obbiettivo.

Steso sotto un ombrellone intento a leggere un manga sul litorale di Onomichi, (ignoro se lì ci siano bei litorali e come Hana abbia fatto a finanziare questo viaggio, ma questo posto esiste e non vi sto pigliando in giro- NdR) era assorto nei suoi pensieri “E’ triste dover abbandonare questa bella spiaggia” pensava Hana, esponendosi agli ultimi raggi che quel caldo sole gli offriva “ma ormai il Torneo Città di Hiroshima è in procinto di iniziare e il sig. Anzai punta sul Tensai Sakuragi per vincerlo e non certo su quella stupida volpe di Rukawa”.

In quel momento Hana fu distolto dai suoi pensieri a causa del potente rombo di una moto: era Tetsuo, l’ex-compagno di risse di Mitsui, il quale dopo esser diventato amico dell’armata di Sakuragi e primo supporter dello Shohoku, era venuto a prenderlo per evitargli un lungo e snervante viaggio di ritorno, in treno, fino in città.

Hana in un primo momento non capì chi fosse il motociclista, e fu decisamente colto di sorpresa nello scoprire chi lo stava salutando “Ehilà Tensai, come vanno le cose?” gli chiese il motociclista togliendosi il casco. “Ah, ciao Tetsuo, mi sento bene, così bene che potrei affrontare mille campionati da solo e sono sicuro che finalmente potrò dimostrare a tutti il mio vero valore” urlò ai quattro venti l’ex matricola n°3 dello scorso campionato (poveretto quando gli avevano detto la classifica finale, nella quale si era visto superare sia dal volpino sia da Nobu-scimmia, pianse e pianse come un bambino per cinque giorni filati tanto che quelle poverette delle infermiere del Centro Fisioterapico lo dovettero imbottire di sonniferi con dosi elefantine per farlo smettere, NdI).

Dai campione salta su, che tra due ore arriviamo a casa tua. Lì ti aspetta una bella sorpresa” disse il centauro porgendogli il casco. Hana esclamò “Non penserai che io metta il casco, vero? Rovinerei la mia nuova chioma!!!” (alla Sendoh, tanto per darvi un’idea NdB). “Ma sì, sicuro, proprio ora che finalmente non ho più problemi con i pulotti e non devo più scappare ogni volta che li vedo. replicò Tetsuo con un miscuglio di voce e sguardo che lasciava trasparire un bel po’ di ironia. “Va beh, se la metti su questo tono penso che lascerò perdere la mia capigliatura” ribadì il rossino scherzando.

Hana era pensieroso mentre l’autostrada scivolava sotto la moto, da una parte era terrorizzato dalla velocità mantenuta dall’amico, dall’altra era un po’ emozionato per l’attesa del suo rientro ed un po’ preoccupato per i futuri allenamenti, Akagi infatti gli aveva promesso che lo avrebbe massacrato fino a che non avrebbe iniziato i corsi universitari.

Arrivati a Kanagawa i due giovani si fermarono davanti alla casa di Hanamichi. Qui accadde un fatto inaspettato, il rossino fu infatti colpito alla testa, il colpo lo fece cadde a terra dolorante ed un secondo colpo lo fece svenire (so che ci vorrebbe una bomba per abbattere così Hana ma mi serve così, NdB), fu così legato come un salame e messo in un sacco.

Quando il nostro basket-man riprese i sensi si trovò solo in un ambiente tetro ma alquanto familiare e che gli infondeva una sensazione di sicurezza; ad un tratto sentì delle voci a lui tanto care e familiari che gridavano BENTORNATO, le lacrime cominciarono a solcare il suo viso e finalmente dopo tanti mesi poté riabbracciare tutti i suoi amici.

Il primo di tutti a fare gli onori di casa fu Ryota il quale non poteva credere quanto il suo compagno si fosse irrobustito e alzato (quasi 10 cm!!!!): “Ti trovo bene vecchio mio, scommetto che il tuo cambiamento sia dovuto al fatto che ti sia allenato tutta l’estate visto che eri un pivello!!!” scherzò il playmaker; “Certo che mi trovi bene, io sono il Tensai Sakuragi” ribatte Hana.

“Idiota” ribatté con la solita freddezza Rukawa; il quale comunque tentò di stringere la mano del suo compagno, contento anche lui (per quanto un freezer potesse essere contento, NdB) del ritorno del compagno, se non fosse che Haruko e le sue amiche lo anticiparono e sommersero il rossino di domande e attenzioni. Oramai i loro rapporti erano di gran lunga migliorati, si poteva quasi affermare che tra i due ormai ci fosse amicizia.

Hana però aveva notato l’intenzione di Rukawa, per cui appena poté si avvicinò subito a lui e lo salutò cordialmente; “Ciao, Volpino, passate bene le vacanze?” chiese il rossino, stupendo tutti i presenti. Rukawa per non smentire la sua fama di frigorifero ambulante rispose con indifferenza “Guarda idiota che mentre qualcuno quest’estate si riposava e passava le giornate in spiaggia, qualcun altro ha sgobbato durante il ritiro della nazionale e non mi sembra che fossi tu”, ma quello che stupì maggiormente i presenti fu la reazione e la conseguente risposta del Tensai “Penso proprio che tu abbia ragione, ma non pensare che io non abbia lavorato, mi sono molto impegnato anc...” peccato che prima del termine della frase Akagi lo colpì con uno dei suoi possenti pugni.

 “Ahia Gorilla, mi hai fatto male” ma di contro l’ex capitano replicò seccamente: “L’ho fatto per il tuo bene, stavi straparlando, evidentemente la botta di prima ti ha confuso le idee” “Non stavo mica straparlando, io non ho intenzione di minare l’equilibrio della squadra come al contrario facevi tu con il tuo atteggiamento da gerarca nazista e con i tuoi pugni dati a destra e a manca” al che tutti i presenti svennero, dall’incredulità di aver sentito tanta saggezza da parte di quell’esaltato che era il loro amico, a parte Akagi che era intento ad inseguire il rossino per ucciderlo e Rukawa che era rimasto impassibile come al solito, anche se era leggerissimamente colpito (ma così in profondità che in paragone la fossa delle Marianne è una buca del golf, NdB) dalle parole di Hana che dimostravano una notevole maturità.

Cmq passato lo smarrimento del momento tutti ripresero a divertirsi e grazie a qualche (qualche… diciamo pure un bel po’, al cambio attuale circa una duecento, non è proprio una cosetta da nulla – NdR) lattina di birra di troppo molti divennero brilli e Ryota mostrò il suo spirito da cabarettista grazie al quale allietò la serata.

Verso la fine della serata Ayako prese la parola: “Ragazzi, come sapete da domani iniziano gli allenamenti, non voglio che li prendiate alla leggera solo perché siamo all’inizio, come sapete a fine mese ci sarà il torneo Città di Hiroshima, spero bene che vi impegnerete e farete bella figura, sono sicura che lo farete ed è per questo che abbiamo intenzione di premiarvi se le cose andranno bene”

Tutti i ragazzi rimasero esterrefatti ed incuriositi per le parole della manager, ma il troppo alcool aveva annebbiato il cervello di gran parte della squadra (tranne Kogure e Akagi visto che il primo era astemio mentre il secondo non aveva alzato troppo il gomito visto che era il più assennato, NdB) quindi tornarono a casa senza però farci troppo caso (visto che la maggior parte di loro era in fattanza, NdB).

 

Il mattino dopo andando a scuola Hana e Mito passeggiavano allegramente e il moretto stava raccontando le sue avventure estive quando ad un tratto Hana sbattè contro qualcosa.

Questo qualcosa era un ragazzo, alto sopra i due metri, che usciva da un negozio anch’egli senza badare alla strada; il quale però si scusò subito coi ragazzi dato che era stata colpa sua.

I due stupiti da tanta educazione accettarono le scuse senza pensarci due volte e si rincamminarono verso scuola; rimasero alquanto sorpresi quando notarono che quell’armadio a tre ante aveva la loro stessa divisa, ma visto che rischiavano di arrivare a scuola in ritardo affrettarono il passo e non ci pensarono più.

Arrivati a scuola Hana passò la giornata a raccontare le sue mirabolanti imprese estive, e i professori, visto che era il primo giorno di scuola, lo lasciarono perdere; tanto più che anche loro erano divertiti da queste storie.

Dopo la pausa pranzo il preside chiamò a raccolta tutti i giocatori che avevano partecipato all’ultimo campionato nazionale e diede loro una simpatica quanto inattesa notizia: “Ragazzi, dovete sapere che io e il sig.Anzai visti i vostri risultati abbiamo deciso che se al prossimo torneo Città di Hiroshima arriverete almeno in semifinale potrete andare per due settimane alle Terme di Fukuoka (che come città esiste ma non ho la più pallida idea se abbia delle terme, NdB) per poter riposarvi e iniziare l’allenamento per il prossimo campionato nazionale dove spero che vi farete onore e riconquisterete, almeno, il piazzamento dell’anno scorso; CAPITO RAGAZZI!?!?” e tutti in coro anche se stupiti risposero: “SIIIIII!!!!!”

Ripresi dallo stupore e dall’emozione i ragazzi si diressero verso la palestra per iniziare gli allenamenti e per conoscere le nuove matricole. Hanamichi si stupì parecchio quando vide il gigante con cui si era scontrato la mattina il quale, ancora più imponente in pantaloncini e canottiera, oltre a sembrare Akagi (solo nel fisico, non aveva anche la faccia da gorilla, NdB) aveva qualcosa di conosciuto.

Hana non si sbagliava, si trattava infatti di Mido Fujima, il fratello di Kenji l’allenatore/giocatore dello Shoyo; il ragazzo affermò che aveva scelto lo Shohoku su consiglio del fratello, il quale gli aveva fatto notare che così facendo avrebbe potuto vincere il campionato nazionale anche se avrebbe un po’ tradito lo Shoyo (dato che lo Shoyo a causa del cambio generazionale non era più forte come l’anno precedente, NdB).

Ryota, il nuovo capitano, rimase abbastanza sorpreso di questo fatto ma ne fu anche contento visto che con l’abbandono di Akagi non avevano un degno sostituto sul piano fisico e sperava in cuor suo che Mido avrebbe fatto dimenticare presto le imprese dell’ex capitano.

Per testare le capacità dei nuovi arrivati (erano otto, un vero record per lo Shohoku) Anzai decise di fare una partitella di allenamento, un quattro contro quattro a tutto campo.

Nella partita, oltre a Mido, che si era rivelato un vero portento, quasi al livello di Akagi, altri due ragazzi si erano messi in evidenza: Toshi Nakatomi, un ottimo tiratore da tre e Tommy Kanabuki, un giocatore universale che si era appena trasferito dall’America (scusate la somiglianza tra Mido e Toshi con Akagi e Mitsui ma primo avevo bisogno di due giocatori con queste caratteristiche e secondo non mi piache che Inoue-sensei abbia bocciato Mischi, NdB).

Finito l’allenamento Ryota propose di andare tutti insieme a mangiare un boccone per festeggiare l’arrivo dei nuovi componenti; tutti accettarono la proposta convinti che in questo modo le matricole avrebbero potuto conoscere meglio i compagni più anziani.

 

Fine Prima parte.

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Capitolo 2
*** UNA RAGAZZA SENZA NOME ***


SE TORNERAI

CAPITOLO DUE

 

by iceygaze

 

UNA RAGAZZA SENZA NOME

 

Il giorno dopo, di prima mattina, Hanamichi stava facendo jogging nel parco vicino alla scuola, quando all’improvviso vide in lontananza tre ragazzi che stavano giocando a basket su di un campetto; non capace di resistere al richiamo della palla a spicchi si avviò verso i  tre. Con molta sorpresa da parte sua quella che prospettava come una dimostrazione della sua bravura si era tramutata in un impegno molto dispendioso, i tre ragazzi visti in lontananza non erano dei tipi qualunque ma Rukawa, Sendoh e Oda. (non chiedetemi che centra Oda ma mi andava di mettercelo dentro, magari gli concedo uno spazio anche dopo, NdI).

Hana avvicinatosi al campo si fece norate dai tre  “ma che ci fate voi a quest’ora in giro?” ed Akira quando lo vide lo invitò ad unirsi a loro: “Ciao, Tensai, ti va di fare un due contro due tra di noi e di mostrarci il tuo infinito genio?”, a queste parole Hana smise di ragionare ed accettò entusiasta: “Vi pentirete di avermi voluto con voi; vi distruggerò!” ridacchiò mentre si stringeva le scarpe.

Rialzato lo sguardo intuì con disgusto chi sarebbe stato il compagno di gioco e questo gli bloccò la lingua: doveva giocare con Rukawa;Capisco che sono un genio ma giocare con il volpino significa per forza passargli la palla!’ pensò tra se Hana. Sebbene con riluttanza accettò la situazione e pensò che dopo tutto i tempi di guerra fredda (anche se sarebbe meglio chiamarla ustionante, NdI) erano finiti e i loro rapporti assai migliorati; nonostante qualche immancabile incomprensione iniziale i due assi dello Shohoku si dimostrarono una coppia (solo sportiva, per adesso, NdI) formidabile, infatti nonostante la maestria di Sendoh e la gran vena di Oda i due poveri malcapitati vennero proprio maltrattati, persero infatti di dodici punti.

 

Finita la partita i ragazzi si indirizzarono in fretta verso le rispettive case per cambiarsi prima della scuola anche se Hanamichi, notato che così facendo non sarebbe mai arrivato a scuola puntuale, decise che ci sarebbe andato così com’era, vale a dire in pantaloncini e maglietta, anche a rischio di una punizione. (a rischio? Diciamo pure che lo avrebbero di sicuro preso a palate – NdR).

In quel mentre Rukawa fece una proposta al rossino che lo lasciò abbastanza perplesso: “Se vuoi puoi venire da me, puoi farti una doccia e posso prestarti una delle mie divise, al massimo ti è un pochino corta”; Hana rimase a bocca aperta in stato di incoscienza ed impiegò un po’ per comprendere bene la situazione e, visto che non aveva intenzione di ricevere qualche punizione sin dal secondo giorno, accettò, anche se con qualche dubbio, l’invito.

‘Forse è malato o forse stamattina quanto ha subito quello sfondamento da parte di Oda ha battuto la testa’ pensava il Tensai tra sé e sé senza però riuscire a spiegarsi razionalmente il motivo di tanta gentilezza. Mentre passeggiavano lungo il sentiero immerso nel verde che attraversava il parco, Hana era rimasto assorto nei suoi pensieri e non aveva spiaccicato una parola. Ciò insospettiva un po’ Rukawa, dato che Hana era solito a parlare in continuazione anche senza avere nulla di preciso da dire.

Cominciava a pensare “oh no, ho fatto male a invitarlo, ora chissà cosa pensa, si farà strane idee sul sottoscritto. Tanto sono cavoli suoi, quello che pensa non deve corrispondere per forza alla realt…” ma i suoi pensieri vennero interrotti da Hana, che esclamò “Come mai mi hai invitato a casa tua? Hai finalmente capito che sono un figone e che andare in giro con me può solo migliorare la tua posizione sociale?” “idiota, semplicemente non mi andava di farti andare a scuola vestito come un pirla” e intanto pensava ‘non è cambiato per niente’.

Attraversarono tutto il parco, la casa di Rukawa era all’altro capo di esso, e Hana cercò di intraprendere uno straccio di conversazione “Ma quindi tu non ti sei riposato quest’estate, hai passato tutto il tempo ad allenarti? Perché non ti sei riposato, non eri poi così male a giocare, l’anno scorso.”; “Idiota, l’anno scorso abbiamo perso ai nazionali perché eravamo troppo stanchi dopo la vittoria col Sannoh e perché non c’eri tu, è impensabile che la mancanza di un titolare ci abbia compromesso il risultato finale, e poi ho anche le mie ragioni”, “E lo so, sono troppo più forte di te e questo ti metteva in imbarazzo”, “Sei proprio bacato, comunque tu non centri niente, il primo motivo è che devo mantenere il posto in nazionale mentre il secondo sono Sendoh e Sawakita, non posso certo rimanere indietro rispetto a loro, e poi quest’anno Anzai punterà tutto su noi due”.

Arrivati all’uscita del parco Rukawa indicò, sotto richiesta di Hana, la sua casa che si trovava al di là dello stradone. Siccome non c’era semaforo, Hana aspettò un momento buono per attraversare. Ad un certo punto si gettò in mezzo alla strada, ma non si era accorto di un camion che arrivava dalla parte opposta: sarebbe stato sicuramente investito, se qualcuno non si fosse lanciato su di lui sbattendolo in terra sul marciapiede. Riavutosi dallo spavento, riaprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il viso di Rukawa davanti al suo, che lo guardava con occhi sbarrati. “Stupido ti stavi facendo ammazzare” Hana non riuscì a dire altro se non “Grazie Rukawa”.

Tranquillizzati i passanti che erano ancora tutti imbambolati per l’accaduto, i due ragazzi salirono finalmente a casa di Rukawa. Era un appartamento, non era molto grande ma era del resto molto accogliente. Chiusa la porta alle sue spalle, Rukawa esclamò “Lì c’è il bagno se ti vuoi fare una doccia, ti metto qua sul letto la divisa che ti puoi mettere. Sbrigati che abbiamo meno di mezzora prima che incomincino le lezioni. Hana dopo essersi guardato in giro, rivolse uno sguardo stranito all’altro, poi al letto, poi alla porta del bagno, e quindi si decise ad entrarci. Dopo circa dieci minuti Hana uscì in accappatoio e non vedendo Rukawa entrò in camera sua, chiuse la porta, si tolse l’accappatoio e cominciò a vestirsi, mormorando cose del tipo “Ma dove si è cacciato?” o “Speriamo che non arrivi ora che c’ho lo zillo di fuori” (io questa non la volevo mettere, ma essendo questo il capitolo di Raul non posso far altro che lasciarla; NdI).

Appena si fu reso presentabile, con tempismo perfetto arrivò il suo compagno di squadra, che lo incitò a sbrigarsi “Bene prendi le tue cose e andiamo, siamo in ritardo”, Hana lo guardò e sbottò “ma si può sapere dove cavolo eri finito?” Ma Rukawa lo liquidò con un secco “no”. Hana non insistette e così si incamminarono verso la loro amata (?!?) scuola, e anche in fretta, dato che mancavano meno di dieci minuti all’inizio delle lezioni. In realtà questo non interessava molto a nessuno dei due, la puntualità non era infatti il loro forte, almeno per quanto riguardava la scuola. Per dirla esatta Hanamichi non era mai arrivato a scuola in orario, e soprattutto ora che si allenava prima delle lezioni era praticamente impossibile evitare il ritardo. Rukawa invece non era così ritardatario, tuttavia dato che era sempre in debito di sonno alla mattina faticava ad alzarsi, e poi faceva quasi sempre un incidente in bici. Ma ormai i professori non ci facevano più caso ne a uno ne all’altro.

 

Tanto per confermare quanto detto, basta dire che la casa di Rukawa distava quasi un quarto d’ora da scuola. Fatto qualche metro Rukawa si fermò, guardò Hana, e gli disse “io vado in bici, vieni con me?” Hana pensò ‘eh no, qui va a finire che mi ammazzo’ e rimase zitto allora Rukawa incalzò “Allora? Non abbiamo tutto questo tempo” Hana guardò l’orologio e vedendo che le lezioni erano lì per incominciare, annuì e seguì il compagno. Entrarono nel box dove stava la bici ammaccata dagli innumerevoli incidenti, e si avviarono con fatica a scuola, Rukawa davanti e Hana dietro in bilico sul sellino. Arrivarono a scuola incolumi, ma il cancello dell’istituto era ormai chiuso.

Dopo aver corrotto il bidello, entrarono nel cortile e prima di separarsi Hana ringraziò Rukawa e si diedero appuntamento a dopo la scuola per gli allenamenti. Il rossino arrivò in classe di corsa, per ostentare il suo impegno nel cercare di arrivare in orario, il professore di matematica lo accolse con uno sbuffo ma lo fece sedere al suo posto senza troppi rimproveri.

Era veramente stanco quella mattina, oltre alla sua ora quotidiana di jogging, l’ora in più di basket lo aveva affaticato un bel po’, visto che aveva dato il massimo (come sempre, del resto – NdR). Così si adagiò, braccia conserte sul banco, con la testa appoggiata su di esse. Il professore non se ne accorse fino a quando non cominciò ad aleggiare in classe un potente russare e immediatamente si diresse indignato verso la bella addormentata e gli urlò nelle orecchie “Sakuragi! Si dorme di notte, non in classe! Va’ subito in bagno a rinfrescarti!” Lui, stordito, si guardò in giro spaesato strizzando gli occhi, tra le risa dei compagni. Poi con calma guardò il professore, piazzato davanti a lui con le mani sui fianchi, si alzò e uscì dalla classe alla volta del bagno. Entrato si guardo allo specchio prendendosi la testa tra le mani e pensando ‘cavolo, sono stanchissimo, e dopo la scuola c’è pure l’allenamento, io non reggo, Hanamichi, quand’è che ti deciderai a darti una calmata?’ poi abbassò la testa sul lavandino e si sciacquò la faccia.

Quando rialzò lo sguardo, vide tre ragazzi riflessi nello specchio che lo guardavano con aria minacciosa. “ehi ragazzi, che avete da guardare?…ehi, parlo con voi” disse voltandosi. Uno di loro, forse il capo, che doveva essere dell’ultimo anno prese la parola “Hanamichi Sakuragi, dì le tue preghiere, ora le prendi. Sono Fudo Kriuta, e ora che non c’è più quel sacco di merda di Akagi a proteggerti, sei indifeso come un bambino.” Hana sorpreso gli rispose a tono “Ma chi cazzo sei, non ti conosco neanche, e poi lo scimmione non mi ha mai difeso, mi so benissimo difendere da solo” ma quello non curante delle sue parole ribatté “Da quando è arrivata in questa scuola, mi sono innamorato di lei, ma no, dovevi arrivare tu e quell’altro deficiente di Rukawa a rovinare tutto, non ne avevate motivo…” il rossino lo interruppe “ma di chi parli? Spiegati meglio” “intendo Haruko Akagi idiota”, “vedi di darti una calmata, nessuno può darmi dell’idiota -tranne Rukawa- tantomeno un pallone gonfiato come te e poi Haruko devi lasciarla stare, capito?” a questo punto lo spaccone perse la pazienza e disse “forza Jako, stendilo” e l’interpellato si scagliò sul rossino, ma questi si spostò di lato, lo prese ai fianchi e lo scagliò contro il lavandino, facendogli perdere i sensi. Quindi l’altro dei due scagnozzi tirò fuori un coltello che pareva maneggiare con grande disinvoltura, e disse al capo “te lo riduco io a fettine, Fudo” detto questo avanzò verso Hana, il quale non poteva certo ferirsi per colpo di un idiota qualunque, Anzai non glielo avrebbe mai perdonato; doveva trovare un modo per togliergli quella lama.

Fortunatamente in quel momento entrò nel bagno Aota, vecchia conoscenza di Hana, capitano della squadra di judò che per una volta era arrivato nel momento giusto “ah, bella Aota, sai che questo ti vuole fregare Haruko! aiutami a stendere questi due”. Il judoka senza dire una parola si avvicinò serio al ragazzo armato e sullo scatto di quest’ultimo, con un calcio lo disarmò, e con un altro in faccia gli spaccò il naso, facendolo cadere a terra dolorante. Il capo si gettò su Hana colpendolo di sorpresa con un potente pugno in pancia, facendolo piegare in due e restò lì a compiacersi della sua opera, ma Hana rimessosi in piedi iniziò a ridere, guardò dritto negli occhi il rivale e prima di assestargli una sonora capata in mezzo alla fronte disse: “Mi sembra che mi abbia punto una zanzara”.

Senza infierire oltremodo sul ragazzo caduto in terra, Hana si avvicinò al salvatore e gli strinse la mano come segno di gratitudine dicendo “Aota scusa ma che ci fai qui, l’anno scorso per te non era l’ultimo?” Aota gli rispose seccato e anche un po’ imbarazzato “mi hanno bocciato, comunque tutto bene? Sei molto migliorato a batterti, non ti va proprio di entrare nel mio club?”, “…”, “no eh?” aggiunse, vedendo lo sguardo minaccioso del ragazzo che prontamente rispose “lo sai che non entrerò mai nel tuo club. Piuttosto, che ne facciamo di questi tre?”; “possiamo andare a dirlo al preside, lui provvederà a mandarli via dall’istituto.”. Hana annuì e così i due andarono nell’ufficio del preside e denunciarono la cosa.

 

A distanza di una mezz’ora praticamente tutta la scuola venne a sapere della rissa nei bagni, da cui Sakuragi e Aota erano usciti vittoriosi, e questo portò loro fama e rispetto, e chissà cos’altro… Tornato in classe Hana si fece un'altra corroborante dormita, e fu svegliato solo dal suono della campanella dell’intervallo del pranzo. Uscendo incontrò la sua banda di decerebrati, che non persero tempo a prenderlo in giro, con frasi del tipo “allora Hanamiiichi, Aota è venuto a salvarti quando le stavi prendendo?” ma Hana non ci badava molto, perché stava pensando a organizzare una serata in un locale per ringraziare Aota e per passare il sabato sera in allegria, cosa che durante la riabilitazione gli era proibita.

Dopo averli liquidati, s’incamminò colla sacca in spalla verso casa, si era dimenticato le scarpe da basket e senza di quelle l’allenamento non l’avrebbe fatto (sigh, una scusa migliore proprio non mi veniva – NdR), e mentre era in procinto di uscire dai cancelli dell’istituto, avendo ulteriormente ringraziato il bidello per il favore della mattinata, si ritrovò davanti una ragazza che a prima vista doveva essere del primo anno.

Non era molto alta, al confronto del rossino, ma era molto carina: capelli biondi lisci che le arrivavano fino alle spalle, occhi chiari, di un indefinibile colore misto tra verde e azzurro, e cosa più interessante di tutte, tutte le curve al posto giusto.

Hana le chiese senza farci troppo caso “Beh, che c’è?” e quella “Tu sei Hanamichi Sakuragi, il genio del basket?”; “Eh, sì sono proprio io. Vedo che la mia fama mi precede. Serve qualcosa?”, “Ho sentito di come hai pestato quei ragazzi nei bagni della scuola, deve essere veramente un figone” (Io sono contrario a queste espressioni tra un lui e una lei ma visto che in SD si usano tanto mi adeguo, NdI); Hana si mise a ridere imbarazzato e rispose dicendo “ah sì, è stata una bazzecola per uno come me, ‘ma non so perché le mie gesta le vengono sempre a sapere tutti subito’; la ragazza continuò immediatamente “ma allora devi essere veramente tosto, oltre che simpatico, e poi sei anche così carino…” Hana, preso alla sprovvista, non seppe cosa rispondere, e lei sfoderando un sorriso seducente aggiunse: “Ieri ti ho visto ed ho avuto come un colpo di fulmine, quel tuo sguardo così profondo e quei capelli rossi al vento…” ‘Chissà che fa ad Akira se lo vede’ “mi sa tanto che mi sono innamorata di te!” Hanamichi a questa affermazione rimase assolutamente sconvolto e inerme, non sapeva come reagire o cosa fare e decise di fare la cosa più stupida del mondo, scappare senza dire niente.

 

Tornando a casa di corsa non si fermò neanche alla vista di Haruko e delle sue amiche, aveva voglia solo di arrivare in camera e sdraiarsi sul letto per pensare.

Arrivato in casa quasi si spaccò la testa inciampando nella pila di vestiti sporchi lasciati per terra, infatti nei tre giorni da quando era tornato a casa mai una volta aveva pulito un po’ e la sua casetta sembrava un porcile; una volta steso sul letto realizzò una cosa, aveva lasciato la borsa ai piedi della ragazza quando era scappato, doveva tornare a prenderla perché aveva dentro la divisa nuova e se l’avesse persa Ayako l’avrebbe fucilato, quindi, messe le scarpe in uno zainetto, uscì di casa e si rincamminò verso scuola sperando di ritrovare la sua borsa.

Mentre camminava immerso nei suoi pensieri Hana fece conoscenza con una vocina che lo interruppe in uno dei suoi contorti ragionamenti:  \Sei stato veramente stupido/  “Chi sei tu??” gridò Hanamichi spaventato da quella vocina che sentiva nella sua testa \Sono il tuo io interiore e ti dico una cosa: sei un deficiente, hai lasciato quella ragazza senza dire neanche una parola/ “Cosa vuoi saperne tu di me, non mi conosci neanche!” \Idiota, ma se sono te, ti conosco meglio di te stesso cretino/ “Guarda sparisci perché non è proprio il momento” \Io ti lascio, ma solo per adesso/

 

***

 

Hana, come mai sei così pensieroso?”

“Ah, ciao Mito, no, niente, sto semplicemente facendo mente locale ad un paio di faccende che sono accadute stamattina”

“Beh, se hai bisogno qualcuno con cui parlarne sai bene che puoi sempre contare su di me!”

“Certo che lo so e se vuoi proprio saperlo te ne avrei parlato subito dopo gli allenamenti”

“Dimmelo subito allora”

“Se proprio vuoi saperlo stamattina quella stupida Kitsune di Rukawa mi ha invitato a casa sua e mi ha prestato dei vestiti dopo che abbiamo giocato insieme a basket nel campetto del parco e...”

“Hai davvero giocato con lui??” chiese Yoehi con una risatina che Hana non apprezzo moltissimo

“Si, e se vuoi saperlo abbiamo massacrato Akira e Oda in un due contro due, ma in verità non è stato questo episodio a farmi preoccupare (anche se dovrebbe, NdI) bensì il fatto che una ragazza, non la mia Harukina-cara però, mi ha chiesto di mettersi con lei.”

Cosaaa???? Tu, l’eterno scaricato ha fatto colpo su una ragazza?? E’ proprio la fine del mondo, non c’è più religione!!”

“Tu scherzi ma io non so proprio che pesci prendere, struggermi d’amore per Haruko o provare nuove strade?”

“Mamma mia Hana che discorso serio, quasi mi spaventi; comunque se proprio vuoi un consiglio inizia a conoscere questa ragazza, poi si vedrà, non pensi?”

“Sai che sei veramente un grande Yohei, se non ci fossi tu non saprei proprio che fare, grazie mille”

“Pensa agli allenamenti adesso che se no fai una delle tue solite figuracce”

“Come ti permetti, io sono il grande TENSAI e non ho bisogno di alcun allenamento”

Ma smettila va”

Sigh sigh, anche tu mi tratti male, uffa, siete tutti cattivi”

Vabbè, io vado al centro commerciale che devo fare delle spese per mia madre, ci vediamo domani a scuola”

“A domani allora”

 

***

 

Era strano per Hanamichi per la prima volta nella sua vita aveva avuto paura, non di un bestione grande e grosso che voleva spaccargli la faccia, bensì di una ragazza, una innocente e graziosa ragazza, di cui tra l’altro non conosceva neppure il nome.

Era stato un vero idiota, era scappato ma neanche lui sapeva spiegarsi il perché, però di una cosa era certo, doveva trovarla a qualunque costo per scusarsi e spiegarsi.

Destino volle che quella ragazza era davanti al cancello della scuola con la sua borsa tra i piedi, evidentemente lo aspettava, quale migliore occasione per parlarle.

“Ci – ciao” disse il rossino leggermente imbarazzato

“Ciao Hanamichi, che impegno avevi di così urgente per scappare via di corsa prima dimenticandoti qui la borsa” rispose la ragazza con un sorrisino  abbastanza ironico

“Beh, se proprio devo essere sincero prima sono scappato perché ero rimasto spiazzato dalla tua affermazione, ti chiedo sinceramente scusa, mi sono comportato come un bambino”

“Non ti preoccupare, è una reazione comprensibilissima visto il tuo amore per la Akagi, però considera il fatto che lei guarda Rukawa

“E allora??” rispose leggermente seccato Hana

“No, no niente facevo solo una considerazione, comunque non dovresti essere agli allenamenti adesso?”

“Accidenti hai ragione, devo proprio scappare, grazie ancora…, ehm, io non so ancora il tuo nome, come ti chiami?”

“Io mi chiamo…”

 

Continua…

 

 

 

iceygaze: Sono proprio un infimo a lasciare così la storia, vero?

HANA: Se proprio devo accostarti un vocabolo direi bastardo, comunque siete tu e quell’altro scemo gli autore di questa fan quindi potete fare quello che vuoi

RAUL: Scemo a chi??? (Raul arriva facendo roteare sopra la testa una clava, NdI)

HANA: Ma dai, hai sentito male, intendevo…ehm… beh, è tardi , c’è il gorilla che mi chiama, ci vediamo!!!!!!

 

 

 

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Capitolo 3
*** TEQUILA E DONNE: ACCOPPIATA PERFETTA ***


Se Tornerai

CAPITOLO TRE

 

By iceygaze

 

 

TEQUILA* E DONNE: ACCOPPIATA PERFETTA

 

Seyami, mi chiamo Fiumada Seyami, e sono del primo anno”, disse la ragazza presentandosi al rossino che non aveva ancora superato l’imbarazzo; “Beh, spero che ci rivedremo, non c’è nulla di male ad essere amici, non pensi” replicò Hana, “Se va bene a te fidati che va bene anche a me, ci vediamo presto, e corri, se no non ci arrivi più all’allenamento!” “Hai ragione, volo!!”

 

L’allenamento era stato veramente duro quel giorno, forse a causa della scarsa preparazione estiva fatta da Hana, era talmente stanco da aver bestemmiato (nel senso buono, NdB): aveva detto a Ryota che preferiva gli allenamenti del gorilla, cosa che aveva provocato le risa di Anzai e lo sbigottimento di tutti gli altri.

“Sono veramente stravolto oggi, non riesco proprio a reggermi in piedi, adesso mi faccio una doccia ipergalattica e poi vado di corsa a letto” esclamò a gran voce Hana, “Hai tutte le fortune te Hana, io per domani ho all’incirca 30 esercizi di trigonometria da fare perché m’interroga quello zoppo del prof. Mantiaka” ribatte Tommy volendo far conversazione, o meglio per interrompere il monologo del rossino.

E tu chi saresti?” ribatte seccato Hana sporgendo la testa da sotto la doccia “Io sono quella matricola che oggi ti ha stoppato due volte e ti rubato tre palloni ” “Ah, quel mezzo americano!!”. Tommy alquanto irritato dall’ironia del compagno di squadra smise di ragionare e seccamente inveì contro il rossino “Si, sono mezzo americano ma non per questo non posso spaccarti quella faccia da scimmia elettrizzata che ti ritrovi”; immediatamente nello spogliatoio scese il gelo ma dopo qualche scambio di occhiatacce tra i due, Hanamichi si mise a ridere e prendendo sotto il braccio la testa del compagno esclamò ridendo: “Tu mi piaci proprio, sei come me; penso proprio che diventeremo grandi amici, hai coraggio da vendere tu”, a questa affermazione tutti a parte le matricole ripresero a respirare e Ryota pensò tra se \Che fortuna, se no eravamo nei casini ancora prima di incominciare/.

Vedere i due compagni che ridevano e scherzavano mise tutti di buonumore, tutti tranne una persona, Rukawa; \Ma chi cazzo è quello che arriva e come se niente fosse ha tutte le attenzioni della squadra e di Hana – sentenzio abbastanza contrariato Kaede – arriva, umilia Hana con quelle stoppate solo perché è stato infortunato ed è meglio che non si sforzi troppo, rischia di prenderle e infine diventano addirittura amici/, \\Eh Kaede caro, sei geloso//,  \E tu che vuoi, vedi di non rompere, ho già i miei problemi e se poi arrivi anche te a sputare sentenze sono rovinato/, \\Contento tu, contenti tutti//, \Ecco dai, fai il bravo e vattene/.

Mentre i ragazzi stavano uscendo dalla palestra per tornare alle rispettive case Hana ebbe l’illuminazione: “Ragazzi, ho avuto un’idea grandiosa”, “Tu hai addirittura avuto un’idea?!?” lo schernirono Ayako e Ryota, “Si, si prendetemi pure in giro, comunque che ne direste di andare fuori tutti insieme domani sera, potremmo andare in qualche pub?”, “Beh, sarebbe una grandiosa idea, rimane strano che sia venuta a te, ma devo ammettere che potrebbe essere veramente” “Grazie Ryota, tu si che sei veramente simpatico”, “Comunque potremmo invitare il Gorilla, Quattrocchi, Mischi, Uozumi e il Ryonan…”, “Senti megalomane guarda che se inviti qualcun altro dovremmo trovare un castello e non un pub”, “Hai ragione Ayako, mi sono lasciato prendere la mano”, “Scusate se vi interrompo ma degli amici di mio padre hanno aperto da poco un disco-pub che è molto grande, scommetto che gli farebbe piacere avere dei nuovi clienti” “Bene bene Mido, se la metti così allora andremo in questo locale, ma bisogna sapere dov’è, è lontano?” “Non ti preoccupare Hana, è dietro al parco, ci si impiega dieci minuti a piedi da qui”, “Allora è deciso, domani sera tutti al pub”

 

Tornando a casa Hana incrociò, casualmente, Haruko, che non era potuta venire agli allenamenti perché aveva dovuto accompagnare sua madre a fare delle compere, \Devo assolutamente decidermi a  dichiararle il mio amore per lei, magari così facendo dimenticherà il volpino e si metterà con me/, “Ciao Hana, andati bene gli allenamenti?” chiese Haruko al rossino sfoderando un sorriso così dolce che tutti i propositi di Hanamichi andarono a farsi benedire e non potè ripondere altro che, “Benissimo Harukina cara, lo sai sono un genio” \Oltre ad essere un completo idiota che non riesce a dirti quanto ti ama/, “Sono contenta, spero proprio che poi non hai litigato con Rukawa, quando vi vedo litigare divento triste”, “Se la metti così allora ti prometto che cercherò di non litigare più con la Kitsune”, “Guarda che ci conto!!”, “Te lo prometto, in ogni caso oggi abbiamo organizzato di uscire tutti insieme domani sera per andare in un disco-pub, tu verrai, vero?” “Certo che verrò”, “Bee, allora ti dispiacerebbe avvisare tuo fratello e dirgli inoltre di avvisare Uozumi e quelli del Ryonan?”, “No di certo, appena arrivo a casa lo avviso e gli dico di avvisare gli altri, però dov’è che ci incontriamo?” “Davanti alla nostra scuola alle 20, capito tutto?”, “Si, signore” disse con scherno la Akagi tanto che entrambi incominciarono a ridere a crepapelle, fino che Haruko guardando l’orologio non capì di essere in ritardo, salutò Hana con un bacio sulla guancia e corse a casa lasciando Hana imbambolato a causa di quel casto bacio che però per lui significava moltissimo.

 

Il rossino si incamminò quindi, felice del modo in cui stava organizzando l’uscita dell’indomani, verso l’amata dimora, quando tutt’a un tratto provate ad indovinare davanti a chi si ritrovò? Indovinato: Seyami, la ragazza da cui in precedenza era scappato. Preso così alla sprovvista pensò: \dio bonino, ora che faccio?.…niente paura Hanamichi, stai calmo e andrà tutto bene/, e una volta ricevuto il saluto di quella, esclamò “eh eh, ciao, che ci fai ancora qui?”. La ragazza, arrossendo rispose “aspettavo proprio te”. A questo punto anche una testa di rapa come Hana non poteva non avere capito che quella ragazza gli moriva dietro; “Non è che mi potresti accompagnare a casa; abito qua vicino ma alla sera si potrebbero fare brutti incontri” chiese la bionda al nostro rossino il quale sempre più confuso rispose con un semplice “Si”. Mentre camminavano all’improvviso la ragazza prese la mano del rossino nella propria.

Ciò non avrebbe avuto effetti tanto devastanti (a parte che il volto di Hana era diventato più rosso dei suoi capelli, NdB) se in quel mentre non fossero sopraggiunte le truppe di Hanamichi, tanto attese in altre occasioni, quanto inopportune in quel momento. Hana li vide e pensò \Cazzo, mi hanno sgamato paura/ e subito tolse la mano da quella dalla amica, ma ahilui (non so se esiste, ma se non è così ho coniato un nuovo termine – NdR) non lo fece abbastanza celermente da evitare che gli amici lo vedessero in quella posizione i quali, prontamente, cominciarono a sbeffeggiarlo “Hanamiiichi, cosa fai, tradisci la tua Harukina con la biondina?” e non smisero di sfotterlo neanche mentre avanzava minaccioso verso di loro, dicendo: “Dai, lo sapete che Hanamichi vuole bene solo a Haruko, anche se non gliela da” finchè tra risate le risate malamente soffocate, non risuonarono quattro tonfi secchi – stock…stock…stock…stock – e in breve la strada davanti a scuola si trovò ingombra di ragazzi svenuti.

Le capate di Hanamichi avevano colpito ancora.

 

Finito il compito di cavaliere con Seyami, Hanamichi, arrivò finalmente a casa e come al solito non trovò nessuno ad aspettarlo, erano anni che la scena si ripeteva, ma non poteva far altro che piangere, quella solitudine era per lui come un macinio che non riusciva a superare; quella sera inoltre non aveva la minima intenzione di cucinare quindi decise di andare al vicino sushi-bar per cenare, lì incontrò con stupore i fratelli Fujima che come lui avevano avuto la stessa idea.

Kenji, Mido, come mai da queste parti?” “Ah, salve Sakuragi, eravamo andati ad allenarci un po’ al campetto qui dietro e abbiamo ceduto alla tentazione di mangiarci un buon sushi, questo è uno dei posti migliori della citta” “Eh eh lo so, infatti quando non ho voglia di cucinare vengo sempre qui, comunque senti un po’ Kenji, noi domani sera andiamo in un locale che ci ha consigliato tuo fratello per trascorrere un po’ di tempo assieme, vuoi venire anche tu?” “Volentieri, in effetti è un po’ che non esco perché, a causa di Maki, passo la maggior parte del mio tempo ad allenarmi e i rapporti umani li ho lasciati un po’ in disparte, sono stufo di essere considerato il suo eterno secondo” “Da quel che ho capito siete in squadra assieme giusto?” “Si, ma lui è titolare ed io in panchina quindi ogni giorno passo anche tre ore a fare allenamenti extra” “Mi spiace per voi ma potrete allenarvi fino allo sfinimento ma non supererete mai il grande Tensai Sakuragi” detto questo i fratelli Fujima scoppiarono a ridere senza che però il rossino riuscisse a comprenderne il motivo “Ah, un’ultima cosa, l’appuntamerto è per domani alle 20 davanti allo Shohoku, capito?” “Va bene, ci vediamo”

 

Nel tornare a casa Hana decise di andare al parco per stare un po’ solo coi suoi pensieri e iniziò a vagare senza meta fino a quando non si trovò davanti alla casa di Rukawa \Toh guarda, questa è la casa di Rukawa, chissà come mai sono arrivato qui (già, chissa, NdB) quasi quasi passo a salutarlo visto che i suoi sono fuori casa, così gli chiedo per domani sera/; detto questo Hanamichi si avvicinò al cancello per suonare il campanello quando ad un tratto si fermò e pensò \Si, sono proprio idiota, è gia tutto buio e come minimo è già a dormire, lo disturberei per niente, e poi chissa cosa penserebbe, meglio parlarci domani a scuola/, pensato questa il rossino si girò e prese per uscire quando, venne fermato da una voce, dietro di lui era apparso Rukawa in persona che stava tornando a casa.

“Cosa ci fai qui Do’aho?” chiese un Rukawa felice e sorpreso allo stesso tempo, “Primo non mi devi chiamare così secondo ero venuto a chiederti se domani sera venivi al pub o facevi l’associale come tuo solito” ribatte Hana, “Boh?” fu la semplice risposta di Rukawa, “Va be, fai un po’ come vuoi, io la mia parte l’ho fatta, se tu sei un menefreghista non mi interessa, ci vediamo”, Rukawa in cuor suo voleva farlo restare ancora ma non trovò altro da dire che uno squallido “Mhm

 

***

 

Il giorno dopo a scuola sia Sakuragi che Rukawa dormirono alla grande visto che entrambi avevano passato la notte in bianco a pensare agli avvenimenti della sera precedente, e se il primo non sapeva cosa lo aveva spinto ad andare a casa di Rukawa, il secondo invece non poteva far altro che biasimarsi per il suo comportamento; \Sono stato veramente un idiota, era lì davanti a me e non ho fatto assolutamente niente; almeno ho avuto l’occasione di vederlo per un’ultima volta prima di addormentarmi, è stato un colpo di fortuna/

All’allenamento quel giorno Hana era scatenato, il sonnellino durante la giornata a scuola era stato corroborante, solo Rukawa riusciva a tenergli testa degnamente, alla fine Anzai non poté che complimentarsi con i due ragazzi: “Ragazzi, quest’anno sono sicuro che nella prefettura non avrete difficoltà, ma io confido in voi per realizzare il mio sogno, portarvi alla conquista dei nazionali! Solo voi due avete quel qualcosa che agli altri manca, voi amate il basket, ecco perché siete così forti, posso contare su di voi?” a queste parole Hanamichi rimase sconvolto, era appena un’anno che giocava e il sig.Anzai gli aveva appena confidato che contava su di lui, era felicissimo e anche la risposta sprizzava gioia da tutti i pori: “Certo nonnino, conta pure su di me, porterò la squadra in trionfo” al che Rukawa visibilmente disturbato da quella affermazione rispose “Guarda che parlava a tutti e due, idiota!” “Hai ragione Rukawa, però sono io il vero asso dello Shohoku” a queste parole Rukawa non potè far altro che rispondere: “Se è una sfida che vuoi, io sono pronto”

Hana era contento di queste parole, \Per la prima volta mi considera pari a lui, spero di non deluderlo come l’ultima volta/ pensò gingillandosi ma la sua coscienza lo risveglio dal suo stato di auto-esaltazione \\Vedi di non fare una delle tue solite figuracce e concentrati idiota//, \Va bene, va bene, non ti scaldare, mi impegnerò e concentrerò al massimo/

Il rumore della palla che rimbalzava lo riportò alla realtà, Rukawa era lì davanti a lui che lo fissava diritto negli occhi per intuire le sue intenzioni, subito il moretto fece una doppia finta destra-sinistra e partì quindi verso destra, Hana rimase spiazzato e Rukawa era ormai libero di schiacciare ma con un colpo di reni riuscì a compiere una difficile stoppata da dietro e a salvare il canestro. Toccava a lui attaccare, iniziò a palleggiare e a fissare anche lui Rukawa nei suoi occhi, era la prima volta che lo faceva (fissare gli occhi di Rukawa, non di palleggiare, cosa avete capito!!!, NdB) e il suo sguardo si perse nella profondità del suo avversario, questo gli avrebbe costato la perdita del suo possesso se il suo istinto non gli avesse fatto percepire il pericolo imminente: Rukawa, notato il momento di smarrimento del compagno, aveva infatti allungato la mano per rubargli la palla, ma improvvisamente il rossino scattò a sinistra, Rukawa però riuscì a riportarsi tra lui e il canestro, Hana vista l’impossibilità di continuare la corsa a canestro esegui un perfetto arresto e tiro, Rukawa dalla sua tentò disperatamente di bloccare il tiro ma riuscì solamente a deviare leggermente il pallone, tutti ormai pensavano che la palla sarebbe finita nel canestro ma ironia del destino vollè che si bloccò esattamente tra ferro e tabellone e che non scendesse più.

Vista l’eccezionalità della situazione (caso più unico che raro, NdB) Ryota si avvicinò ai due sfidanti e decretò: “Raga, è la prima volta in vita mia che vedo la palla che si blocca così, quindi decreto che la sfida finisca in pareggio” “Ma perchè???” ribatterono i due; “Volete pure sapere il perché??? E va bene ve lo spiego io il perchè, perché non avete ancora finito gli allenamenti quindi correre, non siamo qui per vedere il vostro show personale!!!! Ah, dimenticavo, per punizione stasera pulite voi la palestra, da soli, senza aiuto delle matricole” “Ma dai Ryo-chan, non fare così, diglielo anche tu Ayako” “Non guardare me Hana, Ryota ha perfettamente ragione, e vi consigli di fare in fretta perché sennò stasera arriverete in ritardo”, Hana completamente demoralizzato disse: “Uffa!!!!!!!

Mentre i due basket-man erano intenti a pulire la palestra era scoppiato un improvviso temporale e inaspettatamente una delle porte si aprì di colpo ed una ragazza entrò esclamando: “Dannato temporale; mi ha sorpreso proprio oggi che non ho con me l’ombrello”, vedendola gocciolare i due ragazzi le gridarono: “Non ti muovere!!!” la ragazza stupita dalle parole dei due chiese innocentemente: “Perché scusate?” “Perché se no sporchi tutta la palestra e noi abbiamo impiegato quasi un’ora per pulirla” la ragazza rispose indispettita “Capirai che danno; due minuti al massimo e poi è di nuovo linda” “Forse hai ragione ma non vorremmo mai arrivare in ritardo all’appuntamento che abbiamo stasera anche solo se per due minuti; vero Rukawa?” “Mnn” “Congelatore sei e congelatore rimani eh??” “Baka” “Come ti permetti, volpino, adesso ti smonto” la ragazza che fino a quel momento era stata silente però bloccò Hana: “Hana-chan, fermati subito” a tale esclamazione entrambi i ragazzi pensarono \Hana-chan?!? Ma come si permette/ (quando dico entrambi intendo proprio entrambi, NdB), “E chi saresti tu per chiamarmi Hana-chan?” la ragazza a sentire questa affermazione rispose piangendo “Sei un mostro, ti sei già dimenticata di me; sei veramente uno stronzo” e detto questo uscì fuori correndo.

Sia Hanamichi che Rukawa si fissarono negli occhi dicendo: “Ma chi è quella pazza?” poi al rossino venne l’illuminazione: “Porca paletta; è la tipa di ieri, sono stato veramente un’idiota!” “E chi sarebbe?” chiese Rukawa tra il geloso e il curioso al che Hana rimase sorpreso dalla domanda \Chissa perché si interessa a questo, mi insospettisce; si che però ha davvero dei bellissimi occhi prima ero davvero perso mentre lo fissavo. Eh!!! ma cosa ho detto, sto sicuramente impazzendo, io che sostengo che Rukawa è un bel ragazzo. AHHH ANCORA!!! STO PROPRIO DIVENTANDO SCEMO/ “Allora do’aho, ti sei incantato?” “No, no, comunque quella è una matricola che ho incontrato oggi e che ci ha provato con me. In ogni caso ci conviene muoverci; tra un’ora e mezza dobbiamo trovarci con gli altri e dobbiamo ancora docciarci, sbrighiamoci” “Mmn..”

 

***

 

Dai sbrigati Takenori; siamo in ritardo, avremmo dovuto essere già a scuola in questo momento!” “Non preoccuparti sorellina, sono sicuro che quel deficiente di Sakuragi sarà senz’altro in ritardo; non c’è da preoccuparsi” “Non dire così, probabilmente invece è già li ad aspettarci” “Beh, girato l’angolo sapremo chi avrà ragione, vediamo un po’ ”, e come al solito Gori aveva ragione perché di Hanamichi neanche l’ombra. “Dicevi Haruko?”, “uffa, mi sono sbagliata… però sono sicura che se non è qui ci sarà per forza un motivo” sentendo questo Ayako si mise a ridere e disse “Si vede che non lo conosci bene; si sarà sicuramente dimenticato anche se glielo abbiamo ricordato alla fine degli allenamenti”

In effetti il povero Hana (povero?? Ma se è un deficiente, NdAkagi) era sotto la doccia per riposarsi dalle fatiche dell’allenamento e aveva perso la cognizione del tempo totalmente immerso nei suoi pensieri \Chissa cosa mi è preso oggi, fantasticare dietro il volpino; devo essere proprio malato. Però devo ammettere che i suoi occhi sono davvero splendidi, più profondi del mare e sob.. così maledettamente seducenti – EHH... ANCORA!?!? MA ALLORA STO DIVENTANDO VERAMENTE SCEMO – dio, non so proprio che fare.

\\Io lo so, io lo so//, “E tu cosa vuoi, ti avevo già detto di farti i fatti tuoi e non rompere”, \\Guarda che se è per questo io gli affari miei me li sto facendo visto che sono la tua coscienza e secondo almeno guarda l’orologio//, “E perché dovrei”, \\Tu guardalo//, “Va bene; PORCA PUPAZZOLA, sono in ritardo per l’appuntamento; sono morto, Akagi mi ammazza; va chiederò il motorino a quel simpatico e tanto gentile del vicino di casa (in realtà il povero vicino gli da il motorino solo perchè Hana è  più grande e grosso e gli farebbe molto male, NdB)

Ryota senti ma Hanamichi è proprio fondamentale per la squadra?”

“Abbastanza Akagi, perché?”

“No niente, lo voglio solo ammazzare se non si sbriga!!”

Il gorilla non fece in tempo a finire la frase che Hana arrivò sgommando; “Vi chiedo umilmente scusa, mi spiace di averti fatto tanto aspettare; m adesso che ci siamo tutti possiamo andare”, mentre pronunciava queste parole Kogure, Mitsui e Fujima jr erano intenti a bloccare Takenori che voleva polverizzare il suo ex-compagno; la bella Haruko invece era contenta di vedere il rossino e lo salutò festosamente: “Ciao Hanamichi, da quando hai il motorino; è veramente crasto!” “Veramente non è mio Harukina-bella, è di un mio vicino di casa che me lo ha gentilmente prestato”, “Spero che mi porterai a fare un giro, vero?” peccato che Hana felicissimo per la richiesta non fece in tempo a rispondere perché Gori rispose con un secco e  perentorio:”NO!”

Arrivati al pub Hana e gli altri (tutto il team Shohoku nuovo più i tre “vecchietti” Akagi, Kogure e Mitsui, NdB) si incontrarono con Uozumi e il Ryonan e Fujima sr che dissero in coro: “Alla buon ora; ancora un po’ ed entravamo senza di voi” allora Akagi intervenne in difesa del gruppo: “Scusateci ma è tutta colpa di quel demente di Sakuragi”, e tutti nuovamente in coro: “Potevamo immaginarlo” e allora Hana inizio a piangenucolare (con il tono di quando si difese dopo essere stato espulso per la quarta volta nel torneo di qualificazione nell’anime, NdB): “Non ho fatto apposta”

 

La serata per gioia di tutti i ragazzi prosegui allegramente fino al suo momento clou; la sfida della “Tequila Bum Bum” proposta da Hana; per questa singolare competizione si offrirono giust’appunto il rossino, Uozumi, Mitchy, Tommy, Sendoh e Rukawa.

Il gioco era molto semplice; il vincitore doveva resistere più giri degli altri e Hana puntualizzo una cosa: “Ricordatevi l’unica regola; non ci sono regole” (lo so che non centra molto però mi esaltava un casino metterla, NdB)

La battaglia (perché lo era nel vero senso della parola, NdB) prosegui in parità fino al decimo giro quando Sendoh lasciò ubriaco ma ancora leggermente cosciente e di sua volontà il tavolo; a due soli giri da Akira anche Rukawa fu costretto dai giudici (Kogure, Ayako e Kenji, NdB) a lasciare il tavolo per manifesta ubriachezza e mentre era trascinato via urlò deliranre: “Sendoh, ti ho battuto!”

Arrivati al diciassettesimo giro sia Uozumi che Mitchy abbandonarono a causa di un forte attacco di vomito; rimanevano quindi solo Hana e Tommy; e il rossino dopo altri cinque giri disse con un perfetto tono da ubriacone: “Mio caro yankee; sei destinato a perdere, nessuno può battere il Tensai” e detto questo stramazzò al suolo; l’esito della gara era quindi nelle mani del biondino (si, perché Tommy è biondo, NdB) ma appena avvicinò le labbrà al bicchiere svenne anche lui e la gara finì in parità:

 

Continua…

 

 

iceygaze e RAUL:        Vorremmo fare una piccola notazione sulla quantità di Tequila bevuta nella gara

contenendo un bicchierino per la Tequila circa 3 cl di liquido e avendo fatto bevuto in totale 102 bicchierini i nostri sei eroi anno scolato la bellezza oltre tre litri; che sono veramente tanti ma tanti

 



* Non ho la minima idea se ci sia la Tequila in Giappone, però quando io devo andare fuori giro coi miei amici a Tequila fino a star male, quindi ho deciso che ci fosse anche in Giappone, NdB

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Capitolo 4
*** INCOMPRENSIONI ***


Se Tornerai

CAPITOLO QUATTRO

 

by iceygaze

 

 

INCOMPRENSIONI

 

Le lezioni il mattino successivo avevano portato una sorpresa a scuola per Rukawa; il moretto infatti notò per la prima volta che tra uno dei soliti gruppetti di ragazze che sbavavano per lui c’era la ragazza che la sera prima aveva visto in palestra; passandole vicino non riuscì a fare a meno di lanciare un’occhiata di disprezzo che alla povera Seyami provocò un brivido lungo la schiena.

 

Lei, infastidita dallo sguardo dell’Adone dello Shohoku, si diresse verso di lui per chiedere spiegazioni: “Scusami Rukawa, perché mi hai rivolto quello sguardo sprezzante poco fa?”, “Non sono affari che ti riguardano” rispose seccato il ragazzo, “Questo lo credi tu; se mi hai guardato così male un motivo ci sarà… comunque non credere che solo perché tutte queste gallinelle ti muoiono dietro tu abbia diritto di fare quello che vuoi!”, “Hai qualcos’altro da dire o posso andarmene, mi stai infastidendo”.

Queste parole colpirono a tal punto Seyami che non seppe più come replicare, aveva sentito parlare spesso della maleducazione di Rukawa ma non la pensava tale: “Sei veramente uno stronzo, stronzo e maleducato” e detto questo se ne andò in classe; \Chissà cosa aveva questa da rompere; così almeno la prossima volta non verrà più a rompere in palestra/

 

***

 

Ragazzi ascoltate bene; tra cinque giorni partiamo e prima voglio mettere in chiaro due cosette: la prima è che ho proprio intenzione di andare a fare il viaggetto premio (solo per stare solo con Ayako, NdI) e secondo voglio avvisare tutti che quest’anno ho ricevuto l’ordine tassativo da parte del preside di negare la frequenza al club a coloro che hanno più di quattro insufficienze quindi vedete di studiare; vero Hanamichi?!?”; il rossino però subito si difese dalla frecciata del capitano: “Guarda che l’anno scorso non c’ero stato solo io a fare l’esame di recupero; vero capitano?!?” al che tutti e due decisero di mettere una pietra sopra l’argomento.

 

A questo punto Ayako prese la parola per far iniziare alla squadra gli allenamenti: “Bene ragazzi oggi per prima cosa facciamo cinquanta scatti; poi ognuno di voi dovrà fare una serie di cinquanta entrate o tiri in sospensione di fila, correndo da un canestro all’altro e senza sbagliare; chi sbaglia perde dieci canestri; infine se qualcuno avrà ancora forza farete un po’ di partitella; al lavoro ragazzi, non dimenticatevi di un quarto d’ora di allungamento!”

 

Sentito il programma della giornata molti protestarono ma l’entrata in palestra del sig.Anzai placò l’insurrezione e tutti si misero a lavorare senza lamentele, Hanamichi lavorò molto sodo cercando in tutti i modi di farsi notare da Haruko, si impegnò moltissimo ma purtroppo per lui Rukawa era davvero scatenato e l’attenzione di tutti era per il moro; a causa di ciò Hana era quasi deciso ad uccidere il compagno ma venne fermato dal coach che chiamò lui e Rukawa a rapporto: “Ragazzi oggi insieme a Ryota e Tommy vi allenerete negli alley-up” “Nei cosa???” chiese Hanamichi che oltre a non essere una cima in inglese non conosceva molto bene il linguaggio tecnico del basket “Una schiacciato su passaggio alto idiota” precisò Rukawa “Ahhh?!?” fu il commento laconico del rossino che nonostante la spiegazione non aveva compreso al 100% (anzi non aveva compreso per nulla; ma questo è un piccolo particolare, NdI).

 

“Ohi Hana hai capito?” chiese Ryota “Devo essere sincero?” “Beh penso proprio di si” “Va bè, non ho capito un’acca” detto questo sia Miyagi che Rukawa che Tommy sprofondarono nella più atroce afflizione; “Va bene Hana; non è difficile; anche il tuo cervellino microcefalo può arrivarci; ti ricordi quegli Slam Dunk che hai fatto contro il Sannoh quando saltavi e poi prendevi la palla al volo e schiacciavi?”, “Si, si, me lo ricordo”, “Bene, quello è un alley up, niente di più, niente di meno; adesso prima lo fanno Rukawa e Tommy, poi te.”

 

Detto questo i ragazzi si prepararono e i primi due riuscirono alla perfezione; quando tocco ad Hanamichi, Ryota venne distratto da un complimento di Ayako e fece un lancio troppo lungo; tutti pensarono che la palla sarebbe stata inutilizzabile ma il rossino non solo prese la palla ma riuscì pure a fare canestro con una spettacolare schiacciata bimane rovesciata.

Questo gesto sorprese tutti i presenti e anche Rukawa rimase a bocca aperta di fronte a tale movenza e non poté fare a meno di complimentarsi: “Do’aho, hai fatto veramente un magnifico canestro; ti devo fare i miei complimenti”; queste parole mandarono Hana in visibilio: \La kitsune che mi fa i complimenti, è veramente la fine del mondo/

 

Nel frattempo tutta la squadra si era avvicinata a Sakuragi chiedendogli in che modo avesse fatto canestro e lui senza vantarsi troppo rispose: “Non ne ho la minima idea; mi è sembrato l’unico modo di mettere la palla nel cesto. Sarà stato sicuramente il mio infinito Genio a permettermi di fare ciò”

A questa frase il sig.Anzai incominciò a ridere e a fare i complimenti al rossino e disse: “Ragazzi penso che dopo questo schiacciata possiamo anche smettere di allenarci perché per oggi abbiamo veramente visto tutto quel che si poteva vedere; a domani” e tutti i giocatori “Arrivederci        Anzai-sensei”

 

Usciti tutti dalla palestra Hanamichi si diresse verso Rukawa con l’intento di scambiarci quattro chiacchiere \Bene, adesso vediamo di non fare il cretino come al solito/, “Hey Kitsune – iniziamo male – hai visto che numero che ho fatto prima in allenamento? Ti ho proprio umiliato!” e dette queste parole Hana iniziò a biasimarsi \Sono proprio un idiota; alla faccia dei buoni propositi/. La risposta del volpino fu come al solito fredda e distaccata: “Sei proprio un idiota, un canestro simile lo farebbero tutti”, Rukawa si pentì amaramente della sua risposta \Sono un emerito imbecille; una volta tanto che si avvicina senza l’intento di azzuffarsi con me ma solo per parlare e gli rispondo così/; il rossino abbastanza indispettito dalla risposta replicò: “Facciamo una scommessina; se tu riesci a fare un …”, “Alley up imbecille”, “Quel che lè, come il mio, ti offro la cena; in caso contrario invece me la offri tu”, “Mmn, ………… ok, però dov’è che andiamo, la palestra è chiusa e non abbiamo le chiavi”; “No problem Kitsune, andiamo al campetto del parco”

 

Arrivati al parco lo trovarono occupato da dei ragazzi ma Hana non si scompose e disse: “Non ti preoccupare, ci penso io” detto questo si avvicinò ai malcapitati e dopo pochi istanti di discussione (e grazie allo sguardo che uccide, NdI) riuscì ad ottenere il campo: “Vedi Rukawa, sono o non sono un Genio?” grazie a queste parole e al gesto appena compiuto Hana riuscì a far ridere Rukawa, il quale per non far venir meno alla sua fama di freezer limitò la risata al suo cuore.

 

Detto questo il moretto si tolse la giacca e disse: “Beh, ho proprio fame; vediamo di iniziare!”; Rukawa riuscì ad eseguire lo slam dunk rovesciato al primo tentativo e su pressione di Hana lo rifece altre quattro volte, facendo tutte le volte canestro; al contrario Hana nonostante i perfetti passaggi di Rukawa (quelli di Hana facevano veramente pena, NdI – Pensi forse che io abbia fatto quei passaggi squallidi solo per vincere?, NdH – Fammi pensare…………SI!!!!, NdI)” riuscì a fare un solo punto; risultato finale:

Kaede Rukawa 5 – Hanamichi Sakuragi 1

 

“Andiamo Kitsune, ogni promessa è debito, vedi però di non strafogarti perché sono uscito con pochi soldi”, “Come vuoi tu, tanto basta il gesto, non mi interessa quanto spendi”, “Oh che caro” esclamò ironicamente il rossino.

 

Dopo la cena offerta a Rukawa mentre tornava a casa Hanamichi era abbastanza pensieroso: \Devo ammettere che il Volpino non è proprio una persona così sgradevole, è stato divertente trascorrere il pomeriggio con lui; peccato che sia silenzioso……… però, se mi mettessi d’impegno potrei anche migliorarlo/ \\ Ma solo sul piano sociale, perché su quello fisico non c’è né bisogno, vero?// \Si, hai proprio ragione, AAAAAHHHH, ma deficiente, cosa mi fai dire; tornatene da dove sei venuta; chi ti ha chiesto niente/ \\Guarda che…//, \Guarda un corno, SPARISCI; ma pensa un po’ questa cavolo di coscienza cosa mi fa dire; però cos’è che volevo veramente dire???/

 

***

 

Arrivato a casa Hana si getto nella vasca da bagno dicendo: “Guai a chi rompe adesso; ho tutta l’intenzione di rimanere a mollo fino a domattina”; peccato che dopo circa due nano-secondi il suo telefonino noncurante della precedente affermazione prese a squillare: “Ma chi cazzo è che rompe?” detto questo guardo sul display e lesse – Harukina casa – e immediatamente accettò la chiamata:

 

“Pronto?” disse dunque il rossino

“Pr- pronto Hanamichi, sei tu” disse la Akagi piangendo

“Si, sono io, ma perché stai piangendo”

“E’ tutta colpa di Rukawa!” (E io che centro è tua la storia, NdR; Ricordati che io non c’entro mai, NdI; Che simpatico, NdR)

“Dimmi cos’è successo”

“Beh, vedi, prima stavo tornando a casa attraverso il parco e l’ho incontrato…”, \Ahia/ pensò il rossino, “e allora mi sono decisa a parlare con lui per dirgli che mi piaceva”

“E poi???” chiese Hana irritato dal fatto che Haruko aveva deciso di confidarsi con lui; quasi non sapesse delle sofferenze che lei gli stava recando in quel momento.

“Beh, io gli ho parlato e lui mi ha cacciato in malo modo, mi ha detto che non gli interessava una sciacquetta come me; non mi sono mai sentita tanto umiliata, e poi se ne è andato; il tutto senza mai rivolgermi uno sguardo”

Hanamichi turbato da queste parole cercò di confortare Haruko cercando di non far tralasciare i suoi sentimenti: “Come si è permesso: io lo disfo, lo spezzo in due?”

“No, Hanamichi non farlo, è meglio lasciar perdere”

Hana trattenendosi il più possibile disse: “Se vuoi posso parlarci?”

“Non servirebbe a nulla”

“Almeno verrebbe a chiederti scusa”

“Davvero lo faresti?”

“Per te questo e altro”

“Grazie Hana, sei un vero amico”

“Ti dico tutto domani, ciao”

“Buona notte”

 

\Amico, mi considera solo un amico, non gliene frega niente di me/, \\Che vuoi farci, le donne sono un vero mistero//, “Hai proprio ragione stavolta, però Rukawa non doveva comportarsi così” \\Sai com’è fatto, non te la devi prenderla//, “Fa niente, adesso vado da lui e gliene dico quattro!”

 

***

 

\Chissà chi è, i miei dovrebbero tornare tra due settimane/ pensò Kaede andando ad aprire la porta; aperta la porta vide Hanamichi, nella penombra però non riuscì nè a vedere la faccia scura dell’ ne il pugno che lo colpì in pieno viso e che lo fece indietreggiare.

“Ma sei diventato scemo Do’aho?” disse mentre si massaggiava la mascella

“Sei veramente uno stronzo Rukawa!”; Kaede rimase colpito dalla durezza di questa affermazione e chiese ad Hana: “Perché mai sarei uno stronzo?”

“E me lo chiedi anche; hai trattato Haruko malissimo, non provi vergogna della tua azione?”; Rukawa si sentì in parte sollevato, \Meno male, è arrabbiato solo per la Akagi, avevo avuto paura che avessi fatto qualche cosa di sbagliato nei suoi confronti/, \\Beh Kaede guarda che non va proprio benissimo; è comunque arrabbiato con te, vedi di mettere le cose a posto//

“Allora volpino, ti si è bloccata la lingua?”

“No, no, anzi entra, così ti spiego, vuoi bere qualcosa?”

“No, grazie, sto bene così, voglio solo chiarirmi con te, anzi, scusami per quel pugno, ero fuori di me”, “Non ti preoccupare, ti capisco, anch’io avrei reagito così”

“Allora spiegami perché hai trattato così Haruko”

“Ti sembrerà strano ma l’ho fatto per il suo bene e per me stesso; a me non interessa minimamente e almeno così smetterà di tormentarmi”

“E come mai non ti interessa? Ti piace qualcun’altra?” chiese spinto dalla curiosità il rossino

“Forse – disse il moretto con un alone di mistero –  ma il mio cuore non appartiene e non apparterrà mai a lei, appartiene a t…..”, Kaede stava per dire ma per fortuna si trattenne; però Hana sempre più curioso lo incalzò: “T… chi, non conosco nessuna ragazza il cui nome inizia con la T, dai dimmi chi è?”

“Non sono affari tuoi do’aho, anzi, ora è meglio che tu te ne vada; ho molto sonno; voglio andare a dormire, a domani”

“Va bene, va bene, a domani Kitsune”

 

***

 

In quel mentre Seyami stava rincasando dopo aver passato il pomeriggio a casa di una sua amica a studiare; improvvisamente fu presa per un braccio e trascinata in un vicolo di forza. Alla luce di un lampione la ragazza riuscì a riconoscere il volto del suo aggressore che intanto stava parlando: “Allora sgualdrinella, ho visto come facevi il filo a quello sfigato del rossino che mi ha fatto sospendere”, Seyami riavutasi dallo spavento rispose con disprezzo: “Non sono affari tuoi Fudo, devi capire che ci siamo lasciati già prima delle vacanze, devi smetterla di tormentarmi!”; inaspettatamente Fudo colpì con uno schiaffo la sua ex e disse: “Primo sei stata tu che mi hai lasciato e secondo non osare mai più rispondermi in quel modo”; “Io ti rispondo come voglio, tu non sei più niente per me e poi mi sembra che tu abbia sempre preferito la Akagi a me” (Allora, parliamone, Fudo è al terzo anno, stava con Seyami, ma ha sempre avuto un debole per Haruko; chiaro no???,NdI).

“Tu pensa quello che vuoi ma intanto io mi divertirò un po’ con te, come facevamo prima che mi lasciassi” e detto  questo il teppista iniziò a slacciare la camicetta della ragazza e palparle bellamente il suo seno, baciandola con violenza mentre lei cercava disperatamente di divincolarsi senza risultati.

“E smettila di muoverti, ti piacerà come ti è sempre piaciuto piccola puttanella” e mentre le sue mani avevano ormai liberato il petto della ragazza dalla biancheria e si dirigevano verso la gonna Seyami gridò: “Lasciami stare brutto porco”

 

Per fortuna della piccola (in senso affettivo, NdI) Seyami, Hana rincasando si trovò da quelle parti (a tu guarda che caso, NdR – hai qualcosa da dire sulla casualità del fatto, NdI – Si!,NdR – beh, hai proprio ragione, NdI) e fu attirato da quella voce che gli sembrava familiare: \Chi sa chi sarà mai, comunque chiunque sia penso che sia meglio andare a vedere/, avvicinandosi riconobbe la ragazza: \Ma è Seyami/ pensò precipitandosi nel vicolo; una volta avvicinatosi abbastanza alla ragazza, che nel frattempo era rimasta solo con la gonna, riconobbe anche l’assalitore: “Ma guarda, sbaglio o quello che vedo è un vigliacco che se la prende con una ragazza”, udite queste parole Fudo si fermò e riconobbe spaventato il rossino che lo aveva riempito di lividi: “E tu che vuoi, levati dalle palle” disse per non mostrarsi timoroso; Hana però non curante della domanda del teppista si avvicinò alla ragazza e la liberò dalla presa di lui: “Tutto bene?” “Si ora che ci sei tu”.

 

Fudo stizzito dall’atteggiamento del rossino non rimase lì fermo a guardare e mentre Hana aiutava Seya a coprirsi lo colpì con un bastone trovato nel vicolo; “Ma allora sei proprio stupido; ti ignoro per non dartele (Che cuore d’oro il nostro Hana, NdI) e tu fai questa vigliaccheria, adesso la paghi” disse con tono tra l’ironico e l’incazzato Hana che lo prese per il colletto e dopo una ginocchiata nello stomaco e l’immancabile capata in testa lo lasciò andare avvertendolo: “Vedi di lasciare stare sia lei che me che tutti i miei amici se non vuoi fare una brutta fine”, il teppista invece mostrò una volta di più la sua immensa stupidità e disse con la poca voce rimasta: “Mi vendicherò brutto bastardo; non la passerai liscia”.

 

“Allora, torniamo a noi, sicura che va tutto bene?” chiese preoccupato Hanamichi rivolgendosi a Seyami; “Sono stata meglio, ma non mi posso lamentare; se non ci fossi stata tu chissà cosa avrebbe fatto quel pervertito; sei il mio angelo custode” rispose  la ragazza facendo arrossire Hana; “Questo è niente per il grande Tensai Sakuragi”, \Che esaltato che è, però è veramente un’amore/ pensò la ragazza; “Comunque adesso considerati sotto la protezione del Genio, dov’è che abiti?”, “Abito vicino alla piscina, ma non ti preoccupare; non è lontano, posso andarci da sola”, “Ma non pensarci nemmeno; se poi incontri un altro malintenzionato? Non accetto ragioni; finché non ti vedo dentro casa non sarò tranquillo”, “Va bene, mio bodyguard, però adesso che ci penso mi fa male un ginocchio, forse è meglio che mi porti in spalla”, “ –JSmileJ- Qui secondo me c’è qualcuno che ne approfitta; però sia mai che Hanamichi Sakuragi neghi un’aiuta ad una donzella in difficoltà” e dicendo questo prese sulle sue robuste spalle la ragazza.

 

“Bene, devi girare al semaforo a destra, la mia casa è la prima” disse Seyami indicando al suo accompagnatore la strada da fare per raggiungere la sua casa; “Alla buon ora, non ce la facevo più; qui c’è qualcuno che pesa?” rispose scherzando Hana “Stai forse insinuando che io peso troppo?”, “Lo hai detto tu, mica io”, “Sei veramente cattivo!!!”, “Ma dai, non prendertela; stavo solo scherzando, sei arrabbiata?” , “Si” disse in tono ironico la ragazza tanto che entrambi iniziarono a ridere; “Ecco, siamo arrivati; puoi lasciarmi scendere adesso”, “Ok” e detto questo Hana si abbasso in modo che la ragazza toccasse di nuovo terra con i suoi piedi e si staccasse dal collo; “Posso offrirti qualcosa da bere Hana-chan?”, “No grazie, devo tornare a casa di corsa, domani avrò una giornata pesante, sarà per la prossima volta”, “Va bene, allora ci vediamo domani”, “A domani allora” rispose il rossino riprendendo la strada verso casa.

 

“Hana...” chiamò la ragazza, “Si?” e mentre si voltò per rispondere la ragazza si avvicinò di corsa e baciò teneramente Hanamichi il quale restò inerme davanti al gesto della ragazza, tanto inatteso quanto dolce.

 

Terminato quel bacio Hana si trovo senza pensieri in testa; “...”, “Scusami, non ho saputo resistere, mi dispiace Hanamichi; adesso sono sicura che mi odierai vero?”, “Non lo saprei, non penso, non in questo momento almeno, buona notte Seya-chan”, “Buona notte Hanamichi”; \Uao, mi ha chiamata Seya-chan, devo averlo veramente colpito/ disse la ragazza chiudendo la porta.

 

Per disgrazia del nostro povero rossino però l’unica persona che non sarebbe mai dovuta essere li in quel momento vide la scena: Haruko. La ragazza infatti si stava recando a casa di Hanamichi per ricevere parole di conforto dal suo “amico più caro” e per parlargli di loro due; vista però la scena scappò via piangendo.

 

Fortuna volle che mentre la piccola Akagi correva all’impazzata passò accanto al locale dove Mito, Takamiya, Noma e Okusu stavano passando la serata: \Ma quella è Haruko; chissà dove sta andando così di corsa a quest’ora della notte; è meglio che la raggiunga/ pensò Mito e rivolgendosi ai suoi amici disse: “Ragazzi, pagate voi, io devo scappare, ci regoliamo domani, ciao” e detto questo uscì di corsa dal locale.

 

\Eccola là, sta andando verso la spiaggia, è meglio che mi sbrighi, se le succedesse qualcosa Hanamichi e Akagi farebbero una strage/, arrivato in spiaggia Mito trovò Haruko, seduta sulla banchina con la testa tra le ginocchia, piangere e avvicinandosi alla ragazza disse con il tono più rassicurante che poté pronunciare: “Haruko, cosa ci fai qui tutta sola soletta a quest’ora della notte, non è un po’ pericoloso per una bella ragazza come te andare in giro? Ci sono un sacco di malintenzionati in giro”, la ragazza appena visto il giovane gli si getto tra le braccia piangendo sul suo petto: “Oh Mito, pri-pri- prima ho visto Hanamichi che-che...”, “Calmati Haruko e dimmi tutto”, “Hanamichi si stava baciando con una ragazza!!!!!”, \Ehhh?!?!?!?!, Hana che si fa con una, ma allora forse è la ragazza di cui mi ha parlato, questa è una notizia bomba, però ora è meglio pensare ad Haruko/; “E come mai sei così sconvolta? Beh, incamminiamoci, ti riaccompagno a casa, se no tuo fratello uccide qualcuno”

 

Sulla strada che portava a casa Akagi, Mito cercò di comprendere bene quello che provava Haruko per poter così aiutare il suo amico: “Scusa Haruko ma sei sicura che fosse proprio lui”; “Si Yohei, sai, non conosco molti ragazzi che hanno i capelli rossi, che sono alti quasi due metri e che indossano la divisa dello Shohoku”, “Beh Haruko penso che la mia sia stata una domanda stupida, però perché piangi per lui?”, “Vuoi sapere una cosa? Io lo odio”; “Scusa Haruko, tu lo odi e per questo piangi? Dammi una motivazione valida”, “Perchè perche... perchè io gli voglio bene – disse la ragazza arrossendo –  ho scoperto oggi che Rukawa ed io siamo incompatibili e che è Hanamichi l’unica persona che mi ha voluto veramente bene in questo periodo”, “Ed allora parlaci”, “Non servirebbe a niente, non lo perdonerò mai!”, “Io non ti capisco proprio Haruko, ricordati che Hana per un anno ti ha atteso invano, posso capirlo anche se mi sembra strano che abbia deciso di trovarsi un’altra tipa, comunque sei libera di fare quello che ti pare ma a parer mio ne soffrirai; ci vediamo domani a scuola; buona notte”, “Non essere così duro Yohei”, “Lo faccio per te Haruko, pensaci bene”

 

Una volta a letto Haruko non poté fare a meno di pensare alle parole di Mito e ai suoi sentimenti verso Hanamichi \Sono stata una stupida, ho impiegato un anno a capire che Hanamichi mi vuole bene, forse dovrei davvero parlargli/, “No assolutamente, non posso accettare che si sia fatto con un’altra”, \\Però lui ha sopportato in silenzio tu che sbavavi per Rukawa//, “Era diverso”, \\Per niente, usa il cervello ed il cuore e non farti sopraffare dall’invidia, perché tu sei solamente invidiosa//, “Lascia perdere, non puoi capire”, \\Ed invece capisco meglio di te, comunque sono affari tuoi, sei tu che soffrirai//

 

***

 

L’indomani mentre raggiungeva la scuola Hanamichi era ancora turbato dagli avvenimenti della sera prima e non sapeva bene come comportarsi ne con Seyami ne con Haruko, non voleva ammetterlo ma quel bacio lo aveva davvero emozionato, e soprattutto gli era piaciuto: \Cosa devo fare oggi? Ho in testa un sacco di pensieri ma neanche uno che mi sia di aiuto, beh, sicuramente devo chiarirmi con Seyami ma devo parlare anche con Haruko; devo raccontarle cosa è successo e accertarmi anche della sua condizione; chissà come si sentirà giù dopo che Rukawa l’ha trattata male ieri sera/.

 

Arrivato a scuola trovò Haruko che parlava con le se amiche in cortile come ogni mattina e le si avvicinò: “Ciao Haruko, avresti un minuto? Dovrei scambiare due paroline con te”, “Mi spiace, ma per te non ho neanche un secondo”

 

Queste parole colpirono Hanamichi con la forza di 10.000 pugni del Gorilla e lo lasciarono immobile al centro del cortile senza la forza per far alcuna cosa, neanche pensare; decise quindi di recarsi in terrazzo senza entrare in classe, era troppo sconvolto per pensare solamente a sorbirsi sei ore di lezione; giunto in terrazza si sedette e pensò tra sé: \Ma perchè mi ha risposto così, cosa ho fatto di male?/

 

Nella classe di Hanamichi, invece, c’era qualcuno che era preoccupato per la sua assenza: \Chissà dove si sarà cacciato quel deficiente? – pensò Mito durante l’appello –; chissà che fine ha fatto? Noma ha detto di averlo visto entrare a scuola, va beh, lo cercherò durante l’intervallo/; non appena suonò la campanella che poneva fine alla terza ora, Yohei si lanciò alla ricerca dell’amico, che per fortuna trovò al primo colpo; infatti il terrazzo della scuola era stato il primo luogo dove era andato a cercare: “Hana, cos’è successo? Perchè non sei venuto in classe stamattina? Sai che rischi una sospensione?”, “Non mi interessa affatto della sospensione”, “Scommetto che stamattina hai incontrato Haruko e che lei ti ha trattato con freddezza; vero?”, “E tu come fai a saperlo” disse Hanamichi girandosi verso l’amico, “Devi sapere che ieri sera ti ha visto mentre baciavi quella matricola e... insomma, l’ha presa male, e sai perchè?”, “Non lo so”, “Perchè ha finalmente capito che tu gli piaci”, “Davvero? Non lo dici solo per consolarmi, vero?”, “No, no, non lo dico per consolarti, è la pura verità; però è rimasta sconvolta dal fatto che ti sei fatta un’altra, ha detto che ti odia”, “Questo non mi angoscia perchè è stato un caso isolato; mi spiegherò e metterò tutto a posto, non c’è da preoccuparsi”, “E con l’altra come pensi di comportarti Hanamichi Sakuragi?”, “Sono un Genio, Yohei, qualcosa mi inventerò!”

 

Intanto Haruko in classe era completamente soprappensiero \Ho esagerato a trattare Hanamichi così, forse devo chiedergli scusa/, \\Forse//, \E invece no, devo dimostrarmi forte, non posso cambiare idea nel giro di un’ora/, \\Sarà// .

 

Tornati in classe, dopo che Hanamichi aveva intenerito il preside con una storiella da far pietà, il rossino si ingegnò per il resto della mattinata per trovare un modo con cui spiegarsi ad Haruko e dopo un’infinità di idee campate in aria si rese conto che il miglior modo era quello di parlarle con sincerità.

 

***

 

Finita la scuola, prima degli allenamenti, Hana si avvicinò ad Haruko e disse: “Ho bisogno di parlarti, per favore”, “Non ci penso minimamente, vai dalla tua matricola”, “E’ proprio di questo che ti voglio parlare, quindi fammi il piacere di seguirmi, non costringermi a prenderti di peso”, “E va bene, andiamo, ma una cosa veloce che devo andare in palestra, mi aspetta Ayako”

 

Raggiunto un luogo appartato (e mantenuto tale dall’Armata, NdI) Hanamichi iniziò a parlare: “Promettimi che mi lascerai finire”, “Si, si comincia”, “Promettimelo”, “Va bene, te lo prometto”, “OK, per prima cosa voglio dirti che quello che ieri sera hai visto e capito non corrisponde al vero; è vero, Seyami mi ha baciato, ma io non ho risposto, non mi sono staccato solo perchè mi ha preso alla sprovvista; la mia intenzione adesso è di parlarle e dirle che io non provo niente per lei”, “Si, si come no”, “Sei ingiusta con me Haruko, io ti voglio bene, ti ho sempre voluto bene anche quando andavi dietro a Rukawa (Sarebbe meglio dire sbavare, NdI) e se non vorrai credermi sei libera di farlo, spero che una volta ti passerà l’arrabbiatura torneremo ad essere amici, non voglio perderti, sei troppo importante per me”, “Oh Hana – disse Haruko con le lacrime in volto – scusami, scusami se ti ho trattato male, non lo meriti”, “Non preoccuparti, le apparenze erano contro di me, sei perfettamente giustificabile – disse abbracciando la ragazza –  dai, andiamo in palestra che tra un po’ inizieranno gli allenamenti”, “Ok” disse infine Haruko prendendo il ragazzo a braccetto.

 

I due ragazzi si diressero quindi verso la palestra sotto gli occhi attenti di Rukawa, colpito al cuore da quanto visto, il suo Hana a braccetto con quello sciacquetta della Akagi; questo era troppo anche per lui; sentito il tono di Haruko era speranzoso che la discussione tra i due andasse a suo favore ma così non fu e si trovò con i due felici e contenti.

 

Mai fino ad allora si era trovato così colpito sentimentalmente; non pensava neanche esistessero sentimento simili; mai fino ad allora aveva avuto queste sensazioni; dai suoi genitori aveva sempre e solo ricevuto giocattoli e soldi per compensare la loro continua assenza; era cresciuto da solo facendo affidamento solo su se stesso, curato da svariate domestiche, nulla di più; ma quel che aveva visto, Hanamichi e la Akagi che andavano d’amore e d’accordo lo avevano scosso oltre ogni limite.

 

Entrato negli spogliatoi Rukawa si cambiò ed andò sul campo senza dire una parola e con un’espressione più cupa del solito segno evidente del suo stato d’animo; Ayako notato ciò gli si avvicinò: “Ehi Kaede, è successo qualcosa? Ti vedo così giù oggi, sei peggio del solito; vuoi parlarne?”, “Mmn...”, “Beh, se vuoi qualcuno con cui confidarti io sono disponibile e ti prometto di non spifferare niente ai quatto venti”; il moretto nel frattempo si avvicinò a Ryota che stava radunando la squadra per erudirla riguardo l’allenamento quotidiano e disse: “Grazie Ayako”, “Non c’è di che asso”

 

Durante tutto l’allenamento però Rukawa non prestò minima attenzione ne agli esercizi ne ai compagni ma tutta la sua fu focalizzata verso Hanamichi e i languidi guardi che si lanciava con Haruko; era talmente assente dalla partitella conclusiva infine che nello svogliato tentativo di intercettare un tiro da tre di Toshi non diede la giusta attenzione all’atterraggio e appena a contatto con il parquet la sua caviglia, non preparata all’impatto, si piegò in modo innaturale e lui cadde a terra dolorante.

 

Subito tutti attorniarono il moretto per accertarsi dell’entità dell’infortunio occorso al compagno; Ryota vedendo che Rukawa stentava ad alzarsi fece sfilare scarpa e calza per accertarsi delle sue condizioni e appena vista la caviglia gonfia ordinò a due matricole di portarlo in infermeria, ma Hanamichi ne fermò una e disse: “Lo accompagno io Ryo-chan”, il quale acconsentì contento del fatto che ormai tra i due si era instaurata una sana amicizia.

 

Hanamichi infatti era preoccupatissimo della sorte dell’ “amico”, appena visto Rukawa per terra i più cupi pensieri lo avevano assaliti, pensieri minimizzati dal responso del medico dell’infermeria che scartò l’ipotesi di una frattura e che consigliò di portare il volpino in ospedale per accertamenti e per fare una radiografia; consiglio che Hanamichi  mise in atto non prima però di aver adeguatamente istruito la che era con lui matricola: “Vai da Ryo-chan e digli che vado in ospedale e accompagno il volpino”, la matricola scombussolata dai nomi usati da Hana rispose: “Ehh, ma di chi parli scusa?”, \E’ vero è un pivellino, non conosce i nostri nomignoli/, “Devi dire al capitano che accompagno io Rukawa in ospedale”, “Ah, ho capito, volo”, “Dai, bravo, muoviti” \Alla buon ora/

 

“Te la senti di camminare fino al taxi Kitsune?” chiese gentilmente Hanamichi, “Non proprio, ma se vuoi posso provare”, “No, non sforzarti, ti prendo in spalle, non ti preoccupare”, detto questo il rossino si caricò il compagno sulle spalle e si avviò verso il portone principale della scuola; Rukawa era felice di quel che era successo perché mai fino a quel momento aveva avuto un contatto così prolungato ed intenso col rossino; non sentiva quasi il dolore mentre era aggrappato alle spalle di Hanamichi, aveva messo da parte tutte le preoccupazioni che lo avevano assillato fino a qualche minuto prima, l’unica cosa che gli importava in quel momento era il fatto di stare con il suo Hanamichi.

 

Sul taxi verso l’ospedale Hanamichi sottopose il malcapitato Rukawa ad un terzo grado visto che come Ayako aveva notato la sua scarsa concentrazione: “Stupida Kitsune, cos’è che avevi oggi, non ti ho mai visto così assente prima d’ora, è colpa della tua amata? Ehhh???”, “Mmn...”, “Si che sei veramente senza cuore, ti fai male, io sono il primo a preoccuparsi della tua salute e non mi parli neanche, la prossima volta ti lascio sul pavimento agonizzante”, \Che bello, si è preoccupato per me, devo sforzarmi di essere più gentile, ma non devo tradirmi/, “Hai ragione do’aho, non mi ero concentrato abbastanza sugli allenamenti, avevo la testa fra le nuvole”, “Pensavi alla tua bella, eh?”, “Va bene essere più loquaci, ma questi non sono affari tuoi”, \Chisto mi futte/ pensò Hanamichi che in antica lingua aramaica significa: qualcosa*> ma decise di non sfidare troppo la sorte e la momentanea loquacità del compagno di squadra. (* citazione liberamente tratta da “Parola di Giobbe” di Giobbe Covatta, NdI)

 

***

 

 

Arrivati in ospedale, dopo aver eseguito la radiografia, il medico entrò nella stanza dove era stato ricoverato Rukawa e si rivolse al paziente: “Signor Rukawa, le radiografie mostrano una distorsione della caviglia e parziale lesione dei legamenti, una cosetta da due settimane, presto potrà di nuovo giocare a basket”, “Ma la settimana prossima c’è il torneo di Hiroshima, non posso non giocare, ci saranno alcuni tra i più forti giocatori del paese, devo confrontarmi con loro!”, “Mi dispiace sig. Rukawa, deve dimenticarsi il suo proposito, a meno che non voglia compromettersi la sua carriera”, “C’è un modo per giocare?”, “Un modo ci sarebbe, dovrebbe passare la settimana con una fasciatura strettissima 24 ore su 24 senza fare allenamenti, possibilmente senza camminare, e al torneo dovrebbe usare una cavigliera rigida; a lei la scelta; il mio parere ad ogni modo lo sa già”, “Ci penseremo attentamente, vero Rukawa” disse Hana prima che il volpino potesse rispondere in maniera sconsiderata, “Mmn... si” fu la sua risposta lapidaria, “Bene ragazzi, spero che sceglierete con cervello, tra un passerà un’infermiera per farle una fasciatura sig. Rukawa, poi potrà tornare a casa”, “Grazie dottore” risposero all’unisono i due ragazzi.

 

“Kaede, spero bene che non farai cazzate, non sarà certamente questo torneo a farti diventare famoso ma il campionato nazionale, non vorrai perderlo?”, “No, ma...”, “Niente ma Kaede, a questo torneo ci basta arrivare tra le prime quattro, è ai nazionali che dovremo vincere, e senza di te non ce la faremo mai”, “Ci penserò Hanamichi, ma non ti assicuro niente”, “Vuoi un caffè?” chiese Hanamichi per cambiare discorso ed evitare di irritarsi, “Si, grazie”, “Vado a prenderlo, torno subito”; appena soli entrambi ebbero questo pensiero: \Mi ha finalmente chiamato per nome/.

 

Mentre Hanamichi era fuori Rukawa ricevette una visita da un suo ex-compagno, Mitsui: “Ehilà campione, come hai fatto a ridurti così”, “Ah, ciao Hisashi, no, niente, cadendo ho messo male il piede ed eccomi qua, distorsione e lieve lesione ai legamenti”, “Quanto ti ha dato il dottore?”, “Due settimane”, “Scommetto che però hai intenzione di giocare già settimana prossima ad Hiroshima, vero?”, “Beh, sarebbe la mia intenzione”, “Spero che non lo farai, sai bene dove mi sono ritrovato accelerando il recupero”, “Ma il tuo infortunio era più grave”, “Non importa, se hai due settimane di degenza non devi giocare ad Hiroshima, sono venuto qui appena l’ho saputo proprio per questo, tu potrai diventare il più grande, non rovinarti”; dopo un attimo di silenzio Kaede riprese a parlare: “Penso che tu abbia ragione Hisashi, starò a riposo”, “Bravo Rukawa, così mi piaci, adesso però ti lascio che tra mezz’ora ho gli allenamenti, ci vediamo”, “Grazie Hisashi”, “E di che”.

 

Tornando nella stanza di Rukawa, Hanamichi, intravide in lontananza Mitsui e appena entrato chiese a Rukawa: “Ma era Mitchy?”, “Si, era lui, era venuto a parlarmi”, “E di cosa?”, “Mi ha detto di non fare cretinate per colpa dell’infortunio”, “E tu invece che pensi?”, “Beh, mi ha fatto capire esattamente quello che volevi farmi capire te”, “Quindi?”, “Quindi ho deciso di rispettare il parere del dottore”, “Oh, sia lodato il cielo – (Sempre sia lodato, NdMio professore di Matematica) – hai detto finalmente una cosa sensata, sono contento di non doverti servire e riverire nel letto di un ospedale quando settimana prossima ti saresti spaccato definitivamente la caviglia”, “Do’aho...”, “Si?”, “Smettila”, “Ok, ok, però adesso vediamo di muoverci che se no non torniamo più a casa”, “Hai ragione” “INFERMIERAAAAAA” gridarono quindi i due.

 

***

 

Nei giorni seguenti Hanamichi e tutti i suoi compagni s’impegnarono al massimo per colmare il vuoto lasciato da Rukawa che un pomeriggio ricevette una visita inaspettata, il sig. Anzai: “Salve sig. Anzai”, “Ciao Rukawa, come va la caviglia?”, “Beh signore, non c’è male, fortunatamente non sento più dolore, però quando sforzo troppo il piede fa ancora male”, “Spero però che questo non ti precluda la possibilità di affrontare la trasferta ad Hiroshima”, “E perchè signore”, “Perchè io non potrò seguire la squadra a causa di un controllo in ospedale e voglio affidare a te il compito di guidare la squadra sotto l’aspetto tecnico”, “Perchè a me?”, “Tu sei sicuramente il più preparato della squadra e quello che rimane più impassibile e sa trovare sempre una soluzione a qualsiasi problema”, “Grazie dei complimenti sig. Anzai ma penso che Ayako e Ryota possano sostituirla egregiamente”, “Vedi, Ayako si fa trasportare troppo dal risultato della partita, non rimarrebbe lucida, e Ryota deve tenere sotto controllo le matricole, solo tu nella squadra sapresti tenerti lucido ecco perchè te lo chiedo”, “Sono orgoglioso delle sue parole di stima e accetto di buon grado, spero di riuscire a fare le sue veci in maniera decente, non vorrei sfigurare davanti alla sua esperienza”, “Oh oh oh, non ti preoccupare Rukawa, non sfigurerai”.

 

***

 

Due giorni dopo i ragazzi erano alla stazione in attesa del loro treno, mancavano ancora all’appello Hanamichi (come al solito, NdI) e il sig. Anzai; e proprio di questo ritardo Ryota era particolarmente preoccupato: “Ayacuccia, non è strano che il coach sia così in ritardo?”, “Lo so Ryota, ma non so perché”; nel frattempo era arrivato anche il rossino e questo fece preoccupare maggiormente il capitano che disse: “Beh, adesso chiamo la moglie a casa per chiedere notizie”, mentre stava tirando fuori il suo cellulare però Miyagi venne fermato da una voce: “Non sprecare soldi Ryota”, “Ma chi è che ha parlato?”, “Io capitano” disse Rukawa mentre usciva dall’ascensore, “Ma che ci fai qui Rukawa?”, “Il sig. Anzai non può venire e...”, “Ehhh” dissero tutti abbastanza stupiti, “E sarò io il vostro allenatore, sia ben chiaro, il sig. Anzai mi ha dato carta bianca, quindi vedete di seguire le mie indicazioni”, “SIGNOR SI SIGNORE” dissero tutti in tono ironico.

 

Sul treno in seguito Ayako e Ryota si avvicinarono a Rukawa: “Scusa Kaede – disse la ragazza – come mai il sig. Anzai non è venuto”, “Doveva fare degli esami dopo l’infarto dell’anno scorso”, “E come mai non ci ha detto niente?”, “Non voleva che vi preoccupaste inutilmente e allora mi ha detto di venire con voi al suo posto, non vi va bene?”, “No, no, va benissimo”, “Visto che sei l’allenatore devi decidere tu gli accoppiamenti per le stanze nell’albergo, è un tuo compito”, “Ma non puoi farlo tu Ayako?”, “No, no, è una tua incombenza, tieni, qua ci sono i nomi e i posti disponibili, buon lavore”, “Grazie” disse infine con tono macabro-ironico il volpino.

 

“Vediamo, mettiamo noi siamo sedici (l’anno prima erano in dodici, Akagi, Mitsui e Kogure se ne sono andati, sono in nove, erano arrivate otto matricole ma tre anno lasciato, ci sono Haruko e Ayako segue sono in sedici, non per niente ho fatto lo scientifico, NdI) e ho a disposizione quattro triple e due doppie”, \\Usa la testa//, \Che vuoi dire/, \\Fai le cose con cervello//, \Va bene, farò come vorrai te/, “Sei perso in improbabili abbinamenti, Rukawa” chiese Haruko al suo ex-amore tanto per attaccare discorso, “No, comunque non sono affari che ti riguardano”, “Ma come sei sgarbato!”, “Mmn…”, “Va , si vede che ti ho disturbato, scusami”, \Alla buon ora, ritorniamo alle cose serie; metto in una tripla Toshi, Tommy e Mido che mi sembra abbiano legato abbastanza; i panchinari del terzo anno sono sei e si mettono d’accordo tra loro, io e il do’aho nella dop../, \\Rukawa??//, \E va bene, con Miyagi nell’ultima tripla, le ragazze in una doppia e le altre due matricole nell’altra/, \\Bravo Kaede, hai fatto un buon lavoro, sono contento di te//, \Pregooo/.

 

Durante lo trascorrere del viaggio Ayako si avvicinò a Sakuragi e prese a chiacchierare con lui: “Non sei nervoso?”, “E perchè dovrei esserlo?”, “Senza Rukawa domani sarai tu il centro del nostro attacco”, “E me lo domandi, certo che lo so, io sono il grande Genio Sakuragi, non ci sarà alcun problema con me io campo”, “Se lo dici tu”; in verità Hanamichi non solo non ci aveva pensato ma la scoperta dell’idea lo aveva terrorizzato ma un Genio del suo calibro non poteva certo mostrare le proprie debolezze ai compagni.

 

Poco dopo Ryota, che aveva origliato il discorso gli si avvicinò: “Scommetto che in realtà non ci avevi pensato”, “Si hai ragione, non lo avevo neanche considerato e se devo proprio dirla tutta mi spaventa tutto ciò”, “E’ normale avere paura, l’hanno scorso eri una matricola e non avevi alcuna responsabilità, se non quella di dover prendere tutti i rimbalzi, quest’anno invece fino al ritorno nella squadra di Rukawa sarai il perno del nostro gioco sia in attacco che in difesa”, “Gloom”, “Si ma non ti preoccupare, anche quest’anno abbiamo delle matricole molto forti, ci daranno una mano, ma non pensare che non dovrai far nulla, avrai la responsabilità che aveva Akagi lo scorso anno”, “Dovrò giocare nella sua posizione”, “Non spetta a me deciderlo, devi chiederlo ad Rukawa, probabilmente il centro lo farà Mido, però dovrai essere la figura di riferimento, ancora più di me, sotto canestro dovrai essere veramente dominare”, “Ricordati che sono il grande Tensai”, “Io non mi preoccupo di te, ma delle matricole”, “E perchè, sono molto forti, non certo al mio livello, ma sono molto forti”, “Lo so, ma non hanno esperienza, lasciando perdere Rukawa, non ti ricordi quanto avevi impiegato a girare al massimo?”, “Tutte le partite fino allo Shoyo”, “Appunto, quattro (?) squadre di livello molto più basso del nostro, dove avevi fatto esperienza, qui dovremo fare subito sul serio”, “Ma perchè lasciando perdere Rukawa?”, “Perchè lui era su un altro pianeta, non sentiva altro che la partita e poi era un fenomeno, e lo è tuttora”, “Bah, non preoccuparti, sarò all’altezza”, “Ci conto e poi non voglio perdere il viaggio-premio”, “Si, solo per stare con Ayako”, “E tu non vorresti stare con Haruko?”, “Mmn, si vedrà, si vedrà” concluse infine con tono dubbioso il rossino.

 

Hanamichi ben più che dubbioso verso i suoi sentimenti, il bacio di Seyami lo aveva elettrizzato, il fatto che Haruko si fosse avvicinata a lui lo rendeva felice, però doveva considerare un altro fatto: Rukawa, mai aveva sentito la sua mancanza come nei giorni in cui il volpino era rimasto a casa a causa dell’infortunio, neanche i sorrisi di Haruko rivolti esclusivamente a lui riuscivano a colmare il vuoto che questa lontananza forzata aveva creato in lui.

 

***

 

Arrivati in stazione i ragazzi si diressero verso l’albergo che avevano prenotato e alla reception Rukawa diede gli abbinamenti per le stanze: “Toshi, Mido e Tommy nella stanza 101, i sempai si dividono come vogliono tre per stanza nelle 103 e 104, la Akagi e Ayako nella 102, Itoho e Inimoshi (le ultime due matricole, NdI) nella 106, ci sono problemi?”, quasi tutti i ragazzi rimasero silenziosi e andarono nelle rispettive stanze, solo Ryota e Sakuragi erano rimasti alla reception abbastanza perplessi: “E noi due?” chiesero all’unisono, “Voi due siete insieme”, “Lo avevamo immaginato, grazie, ma dove?”, “Ah, e vero, non ve lo avevo detto, con me nella 105”, “Bene” disse Hanamchi indirizzandosi su per le scale mentre Ryota pensava sconsolato \Qui la vedo grigia/.

 

Come immaginato da Ryota appena i tre entrarono nella stanza si presentò ai ragazzi IL problema: la disputa per i letti; nella stanza infatti c’erano un matrimoniale e un singolo e subito Hana si getto sul singolo gridando “Questo è mio, guai a chi me lo tocca”, “Questo è tutto da vedere” replicò il capitano, “Proprio così” aggiunse Rukawa, “Ma allora volete la guerra”, “Si!!” dissero gli altri due disposti a tutto pur di avere il letto tutto per se, “E guerra sia”; i ragazzi iniziarono così a picchiarsi selvaggiamente per mezz’ora e alla fine stremati dal combattimento, risultato senza vincitori ne vinti, Ryota disse: “Tiriamo a sorte?”, “Okey”, risposero ansimando gli altri due; la sorte regalò a Rukawa il singolo e gli altri due sconsolati si spartirono il matrimoniale.

 

Dopo cena il volpino parlò alla squadra: “Stasera cercate di andare a dormire presto...”, “NOOO!!!” salì selvaggio il grido di disappunto dei ragazzi, “... perchè – continuò Rukawa – ho ricevuto il calendario e domani cominciamo alle nove e la sveglia sarà alle cinque e mezza, ricordatevi che dovete smaltire cinque ore di treno, se becco qualcuno che fa le ore piccole e domani gioca male lo rimando a Kanegawa, chiaro”, “Si despota”, fu la lacunaria risposta dei ragazzi.

 

“Ma contro chi giochiamo?” fu la domanda del popolo prima di recarsi a letto, “Contro il Takezono”, “Contro Oda quindi”, “Si Hanamichi, contro Oda”, “Bene, era da un po’ che volevo legnarlo insieme alla sua squadra”, “Sono contento per te, domani ne avrai la possibilità; ora però andate in stanza, riposatevi e concentratevi, tutti, capito Ryota, capito Sakuragi”, “Si, coach” fu la lapidaria risposta dei ragazzi che speravano di passare il resto della serata con le ragazze.

 

In stanza poi Rukawa, mentre Miyagi era in bagno, fece un patto con Hanamichi: “Volevi sapere chi è che mi piace, vero?”, “Si!!!” disse colmo di gioia il rossino, “Allora porta la squadra alla vittoria, poi te lo dirò”, “Guarda che ci conto”, “E’ una promessa”

 

***

 

Speaker: Salve a tutti, inizia oggi con la partita fra Shohoku e Takezono il torneo -Città di Hiroshima-, speriamo assistere ad un degno spettacolo; ma ecco che l’arbitro sta alzando la palla a due; ... (momento di suspance, NdR) ...  Hanamichi Sakuragi precede l’avversario, palla allo Shohoku.

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