Io sono un disperato, perchè ti voglio amare

di meh_pandi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Non  dire no
non dire no
non dire no
non dire no
lo so che ami un altro
ma che ci posso fare
io sono un disperato
perchè ti voglio  amare

Piove.
Piove da più di una settimana e non accenna minimamente a smettere.
Guardando quei piccoli cristalli d'acqua, infrangersi contro il finestrino della berlina , non può che tornare con la memoria alla sua infanzia.
E' cresciuto con la piogga, ha imparato ad amarla ed a rispettarla.
Da piccolo credeva che quelle, non fossero altro che le lacrime degli angeli...
- Signore ?? - 
... chissà poi, per quale motivo riversavano così tante lacrime.
- Signore ?? Mr Hiddleston ?? - 
Una voce lo risveglia dai suoi pensieri
- Signore, volevo avvisarla che siamo arrivati - esordì l'autista, guardandolo di sottecchi attraverso lo specchietto retrovisore
- Ah, si, grazie - rispose, adoperandosi a recuperare l'ombrello
- Tutto bene signore ? -
- Uhm ?? Si Si, ero solo sovrappensiero, grazie e buona serata - così dicendo, scese dall'auto, riparandosi dalla pesante pioggia e dirigendosi verso casa.
Fece qualche passo, quando un'ombra non catturò la sua attenzione; c'era qualcuno seduto sui gradini di casa sua.
- E tu che ci fai qui ? - domandò, senza neanche alzare lo sguardo dal marciapiede
- Ehi ciao, anche io sono molto contento di vederti.. - rispose l'altro
Quella voce. 
Quante volte, negli ultimi anni, aveva sentito quella voce, quel timbro così particolare, quell'accento così diverso dal suo.
Quante volte quella voce aveva nominato il suo nome, facendogli, ogni volta, ribollire il sangue ...
- Avevo bisogno di parlarti, ho provato a chiamarti sul cellulare ma era spento, così ho deciso di venire qua, ma tu non c'eri e così ho deciso di aspettarti - continuò lo strano ospite
- Non ti sei neanche portato un ombrello... Ma dove hai la testa Chris ?? Non vedi che sta diluviando ?? - disse il moro, quasi infastidito da quella visita inaspettata
- Ehehehe me ne sono accorto solamente una volta uscito di casa, che sbadato eh ?  - rise il biondo, passandosi una mano sulla folta chioma, oramai fradicia
Intorno a loro era tutto scuro, solo i gradini erano leggermente illuminati dalla luce di cortesia che sovrastava la porta d'ingresso.
- Meno male che te lo dici da solo. Dai alzati e vieni dentro, così ti dai un'asciugata - così dicendo, superò l'amico e infilò la chiave nella toppa, quando, una folata di aria calda
impregnata visibilmente di alcool, accarezzò dolcemente il suo collo nudo, accompagnando un "Grazie" appena sussuratto al suo orecchio, provocandogli brividi che percorsero tutta la schiena.
 
Entrando, appese il soprabito all'attaccapanni e dirigendosi verso la cucina, gridò in direzione dell'amico 
- Se vuoi puoi farti un bagno caldo. Nell'armadio c'è una tuta, credo sia l'unica cosa che possa andarti bene, intanto preparo del caffè - 
L'altro scosse la testa in segno di assenso e si diresse verso il bagno.
Chiuse la porta dietro di se, si avvicinò alla vasca, aprì l'acqua e aspettò che diventasse calda.
 
Appena sentì lo scroscio della doccia, Tom si mise all'opera.
Mille pensieri gli vorticavano in testa... Era da un po'di tempo che non sentiva Chris, da quando le varie promozioni del film erano terminate, da quando aveva annunciato, ufficialmente, il suo fidanzamento con Elsa...
- Accidenti, ma dove ho messo il caffè ?? - disse a denti stretti
Non si erano allontanati per un motivo ben preciso ... o forse si ?? 
Non lo sapeva neanche lui, sapeva solo che doveva stargli lontano, anche se questo, gli provocava uno strano senso di incompletezza.
- Oh eccolo - prese il barattolo color rosso ciliegia e cominciò a riempire la macchinetta del caffè
"Chissà di cosa vorrà parlarmi... Ahhh Tom, non farti venire il sangue amaro, vorrà sicuramente fare due chiacchere tra vecchi amici " pensò, appoggiandosi con il sedere al mobile della cucina 
e massaggiandosi il mento, ricoperto da una leggera peluria color rame; gli piaceva questo suo nuovo look, pizzetto e capelli sbarazzini... 
- Ho messo gli abiti bagnati in lavatrice, spero non sia un problema - la voce dell'amico lo risvegliò dai suoi pensieri, riportandolo sulla terra ferma
- No no, tranquillo, nessun problema - accennò un sorriso e si girò per controllare il caffè
- Grazie ancora per l'ospitalità, non sapevo davvero da chi andare... - continuò il biondo, accomodandosi su uno degli sgabelli che circondavano il grande tavolo in rovere
- Figurati... Allora, cos'è che ti ha fatto precipitare qua in piena notte, affrontando il diluvio universale e a renderti visibilmente alticcio ?? - chiese Tom, accomodandosi a sua volta, accompagnato da due tazze di caffè fumanti 
-Zucchero ?? - domandò
L'altro scosse la testa, in segno di diniego.
- Beh ecco... si tratta di Elsa, del mio rapporto con Elsa - cominciò a raccontare l'australiano, torturandosi le mani in modo nervoso
Tom alzò di scatto gli occhi, che aveva puntato con insistenza sulla sua tazza ; 
"No, ti prego, non parlarmi di lei, non parlarmi di voi... "
- Ecco vedi, lei non mi capisce. Pensa che io debba stare tutto il tempo a casa con lei, ma insomma, ho una carriera, appuntamenti, feste...
Così questa sera, dopo l'ennesima sbronza e conseguente ritardo, abbiamo litigato,
lei ha preso e se ne è andata "Vado da un'amica" così ha detto.
Ma io non ho tempo per certe cose, tu mi capisci , sai cosa voglio dire...  - lo guardò intensamente con quegli occhi azzurro cielo, velati da uno strano senso di tristezza
No, lui non capiva. Lui non aveva una donna da amare, lui non aveva nessuno a cui rendere spiegazioni e giustificazioni .
Si alzò di scatto e si diresse verso il lavandino, riversandoci il caffè ancora intonso e fumante, gli era passata la voglia di bere quel caldo nettare .
- Tom.... - lo richiamò il suo amico
- Sono solo sciocchezze, Chris e questo lo sai. Ora ti stai costruendo una famiglia, non puoi più fare di testa tua, hai una persona che ti ama e che ogni sera ti aspetta,
devi avere rispetto per lei e per i suoi sentimenti - disse tutto 
d'un fiato, senza girarsi a guardarlo, continuando a stringere convulsamente la tazza, oramai vuota
- Tom, ma che ti prende ? - era talmente concentrato, che non si accorse del passo leggero, che avanzava verso di lui
- Avevi bisogno di parlare, di un consiglio d'amico... ecco hai avuto quello che volevi, ora vai da lei e sistema le cose - le nocche delle mani erano diventate bianche, a causa della forza che stava mettendo nello stringere i bordi del lavello
- E se io non volessi tornare da lei ?? - domandò l'altro con voce roca 
Tom sussultò leggermente.
- Oh ma piantala con queste stronzate, Chris. Sei ubriaco, non ragioni con lucidità... Se vuoi ti chiamo un taxi, così la facciamo finita - si girò per dirigersi verso il telefono, ma andò a sbattere contro il petto imponente dell'australiano
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
perchè ti voglio amare
stanotte, adesso, si
mi basta il tempo di morire
fra le tue braccia così
domani puoi dimenticare, domani...
ma adesso, adesso dimmi di si 

 

 

Due grosse mani cinsero le sue spalle, bloccandolo contro il mobile... 
Non voleva guardarlo, non voleva sostenere il suo sguardo, non voleva che il suo amico leggesse attraverso i suoi occhi, tutta la tristezza e la
malinconia che lo stavano colpendo in quel momento.
Non voleva che si accorgesse di quanto in realtà lui lo amasse , aveva troppo rispetto per lui e per la loro amicizia, non voleva rovinare tutto, al costo di soffrire in silenzio e di far finta di niente.
D'altronde era quello che aveva fatto fino ad ora, perchè non continuare su questa strada ?
La stanza era illuminata soltanto da un piccolo faretto posto sopra il tavolo mentre il rumore della pioggia diveniva sempre più forte, più intenso.
Il cuore di Tom prese a martellargli violentemente nel petto, poteva sentirlo urlare, aveva il timore che potesse schizzare fuori ...
- Perchè sei venuto qua ? - chiese con un filo di voce
Sul viso dell'altro si dipinse un'espressione interrogativa, perchè gli rivolgeva quella domanda ??
- Te l'ho detto, avevo bisogno di parlarti, di vederti... - fece questa affermazione con una tale naturalezza, che quasi lo spaventò
- Tom, guardami, ti prego - implorò non ricevendo alcuna risposta
- Vai da lei, non puoi pensare davvero quelle cose, te l'ho già detto, sei ubriaco è comprensibile, non sei lucido , ma si sistemerà tutto, tranquillo - si stupì anche lui della calma con cui disse quelle parole, dentro era un fuoco.
La stretta alle spalle, divenne sempre più forte, tanto da fargli male...
- Io non sono ubriaco, so perfettamente quello che ho detto e non me lo rimangio, non voglio tornare da lei, voglio stare qua con te ! - gridò l'australiano con un tono di voce superiore alla media 
Con uno strattone, portò il corpo dell'inglese contro il suo petto, stringendolo in un abbraccio forte e intenso.
 
Prese ad accarezzargli i capelli, con delicatezza, l'ultima volta che l'aveva visto, erano di un nero corvino molto intenso, in netto contrasto con la sua pelle chiara e gli occhi cristallini.
Ora li portava più corti ed erano tornati al loro colore naturale.
Poteva sentire il suo cuore battare in modo energico, lo sentiva tremare attraverso il suo abbraccio.
Tom aveva le mani distese lungo i fianchi, non riusciva a fare niente, a malapena ragionava... 
Chris, lo stava abbracciando, perchè lo stava facendo ??? 
Invece di stare li, doveva correre dalla sua ragazza, doveva sistemare il pasticcio che aveva combinato.
"Non doveva stare li. Era sbagliato, era tutto sbagliato... "
Ma chi voleva prendere in giro,non riusciva neanche a convincere se stesso, con tutte queste menzogne.
Ora che era li, che era fra le sue braccia, voleva davvero mandarlo via ? 
 
Il vento urlava e sbatteva contro le finestre, un rumore assordante, violento...
La mano di Chris si staccò dalle spalle del moro e andò a stringergli dolcemente il mento.
Con delicatezza gli sollevò il volto fino a che i loro occhi non si incontrarono, incatenandosi gli uni agli altri .
Gli occhi di Tom erano due pozzanghere di un azzurro profondo, ci si specchiava, poteva leggervi la tristezza, la sofferenza , la pena di tutti quegli anni taciuti...
Perchè lui lo sapeva, sapeva dei sentimenti che Tom aveva sempre provato nei suoi confronti, ma non ne aveva mai fatto parola, non aveva mai affrontato la questione, per non metterlo in imbarazzo (o per non mettere se stesso in imbarazzo ?) e perchè anche lui, in fondo, si sentiva confuso.
Erano divenuti amici fin da subito, un'amicizia fraterna, come la definivano loro, ma con il passare del tempo, Chris si accorse che non c'era solo questo.
Qualcosa di più profondo e intimo stava nascendo, ma cosa poteva fare ?? Non sapeva come comportarsi e poi, aveva una ragazza che amava o che credeva di amare... 
Già, Elsa...
Un lampo illuminò violentementa la stanza e Chris si rese conto che due sottili lacrime, solcavano le guance dell'amico
Con un pollice ne spazzò via una e sorrise
Tom amava quel sorriso, amava quegli occhi... amava quell'uomo !
- Voglio stare con te, hai capito? - sussurrò contro le labbra di Tom
I loro nasi si sfioravano, le loro fronti si sostenevano a vicenda.
Tom avvinghiò il fianco di Chris, avvicinandolo ancora di più a se... aveva sognato quel momento tantissime volte, mai avrebbe creduto che un giorno potesse accadere.
Le loro bocche si avvicinarono, quasi involontariamente, si sfiorarono, sentivano il loro respiro caldo sulle labbra dell'altro
Un bacio carico di passione, di desiderio, ma anche di dolcezza, di amore...
Un bacio che ora, Chris scoprì di desiderare più di qualunque altra cosa al mondo.
In quel momento esistevano solo loro due, stretti in un abbraccio e con le loro labbra che suggellavano quel sentimento che per troppo tempo era rimasto chiuso nei loro cuori 
 
Non si accorsero di quanto tempo passò, poteva essere un minuto, mezz'ora o un'ora, fatto sta che si staccarono con evidente difficoltà.
Sorrisero. 
Tom sentì il proprio cuore, alleggerirsi... era felice, come non lo era da tempo, da anni !
Ma una piccola parte del suo cervello, quella parte rimasta razionale e lucida, gli ricordava che probabilmente sarebbe stata la prima e l'ultima volta per loro due e questo lo rabbuiò ancora una volta.
Chris notò questo cambiamento, lo prese per mano e lo condusse in soggiorno, gli si parò nuovamente davanti e con un sorriso gli ripetè le dolci parole che gli sussurò precendentemente
- Non ti lascio, non lo farò più. Sono stato davvero uno stupido a non accorgermene prima, a non farmi coraggio quando avrei dovuto. Ti ho fatto solo del male ed era l'ultima cosa che volevo. Perdonami - 
Tom affondò il viso nell'incavo tra spalla e collo agitando la testa, a destra e a sinistra, lo abbracciò forte, non voleva lasciarlo andare
-  Amami, ti prego - sussurrò Chris.



Nota dell'autrice : 

Eccoci qua, con il secondo capitolo :)
Vorrei ringraziare coloro che hanno letto e recensito il primo ...
So che non è un capolavoro, ma vi assicuro che ci sto mettendo tutto l'impegno possibile :D
e niente, alla prossima :D





 

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