Per un istante

di frodina178
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


La borsa di studio valeva per uno stage di otto mesi in un policlinico di New York.La notizia non mi aveva particolrmente rallegrato:gli stati uniti non erano di certo la mia meta tanto agognata.Io sognavo il Brasile,il Cile,l'Inghilterra,la Nuova Zelanda.....ma date le mie scarse possibiltà economiche avevo accettato di buon grado,anzi mi ero mostrata particolarmente entusiasta.Se avessi saputo che la mia partenza avrebbe cambiato per sempre la mia vita forse avrei accettato la notizia con uno spirito diverso.Ma non ho il potere di prevedere il futuro,e cercai di vedere la cosa come una buona possibilità per i miei studi e la mia carriera.
Come al solito mi svegliai quattro ore prima del necessario per fare gli ultimi preparativi:una telefonata a mia madre per salutarla,una doccia bollente,un' abbondante colazione,una ripassata agli appunti che avrei dovuto esporre al mio arrivo all'università.Quando finii avevo ancora tre ore prima di partire con tutta calma,ma non sapendo come impegnare il tempo,salii in macchina e mi avviai verso l'areoporto.Comprai delle provviste per il viaggio,sapendo quanto poco sano fosse il cibo a bordo.Mi sedetti distrutta su una panchina di ferro rosso,alzai lo sguardo sul tabellone degli orari e mi misi le mani tra i capelli disperata:il mio volo avrebbe avuto un ritardo di sei ore!Dopo i primi minuti di sbigottimento pensai che forse potevo anche tornarmene a casa e partire molto più tardi.Ma scartai subito questa opzione.L'ultima cosa di cui avevo voglia era tornare da dove avrei dovuto separarmi per otto mesi:non era certo una buona idea.Ma decisi di fare un giro per Milano,e così lasciai le valige al portabagagli dell'aereoporto ed uscii.Ma appena mi girai per imboccare l'uscita una figura che stava correndo mi urtò violentemente la spalla,finendo per terra lei stessa e facendomi andare a sbattere contro il muro.
"Ehi!"-esclamai d'istinto.Questo si alzò sbigottito,mi prese per un braccio e mi aiutò a rialzarmi.
"Scusami...scasami veramente!"-disse questo in un inglese così perfetto che mi sentii sciogliere.Poi corse via probabilmente all'imbarco.
"Doveva avere proprio fretta!"-pensai sorridendo tra me e me.Mi rimisi in cammino,ma,neancora uscita,mi bloccai di colpo.Un fulmine aveva illuminato la mia mente.Chi era quella persona che mi aveva urtato?L'avevo già vista,ed ero sicura di conoscerla bene,di averla vista ben più di una volta,ma avevo stranamente la mente svuotata.Mi sedetti cercando di fare mente locale:sicuramente non era italiana,quante persone conoscevo straniere?Le pensai tutte,una per una,ma nessuna assomigliava vagamente al ragazzo che avevo visto prima.Non so nemmeno io perchè ma tornai indietro,verso la sala d'aspetto:inutile,mi dissi,perchè ormai l'aereo doveva averlo già preso vista la fretta,e poi in mezzo a tutta quella folla era quasi impossibile rivederlo.Non so bene nemmeno adesso perchè lo feci,probabilmente solo per la mia testardaggine,per la mia curiosità.Contrariamente alle mie aspettative lo rividi:era seduto con la testa piegata in avanti appoggiata sui palmi della mano,con la valigia vicino ai pieni.Ero troppo lontano per poterlo vedere distintamente,così mi avvicinai ancora un poco.E fu in quell'istante che il mio cuore subì un duro colpo:seduto nella sala d'aspetto triste e sconslato c'era Elijah Wood in persona.Ancora non riuscivo a credere ai miei occhi,che fosse un suo sosia?Feci qualche passo incerto in avanti e mi trovai a pochi metri da lui.Probabilmente si accorse che qualcuno lo stava fissando perchè alzò lo sguardo e lo voltò nella mia direzione.Girai subito la testa imbarazzatissima.Poi con la coda dell'occhio vidi che mi guardava sorridendo.Allora lo fissai nelle palle delle occhi.Lui si accorse che il silenzio mi stava facendo diventare rossa come un peperone e osò due parole:"ancora tu?"-disse non in tono cattivo,ma scherzoso."Non sono riuscita a dimenticare l'emozione di una bella ruzzolata in terra"-azzardai sperando che non si accorgesse del mio accento ben poco ottimo.Lui rise di gusto:non mi sembrava di aver detto niente di così divertente,anzi!
Rimasi zitta e guardai il tabellone degli orari per darmi un contegno:orrore!L'unico volo previsto per quel pomeriggio era il mio,sempre in ritardo(n.d.a."casuale" sciopero dei voli).Questo significava che lui avrebbe preso il mio stesso aereo.Notai che era veramente da solo e pregai con tutte le mie forze che il suo posto non fosse quello accanto al mio:sebbene da anni fosse il mio attore preferito e avrei dato qualsiasi cosa pur di vederlo,in quel momento non volevo averlo vicino,perchè mi rendeva estremamente nervosa."Ciao..."-bofonchiai e me ne andai senza dargli il tempo di risondere.Mi pentii subito di questa azione:dovevo essergli sembrata estremamente scortese e musona.Ma non avrei potuto fare altrimenti:mi ero completamente bloccata.Dal mio cervello non fuoriuscivano frasi interessanti da pronunciarei in sua presenza,e vigliaccamente avevo preferito andaremene piuttosto che subire un'umiliaizone.Ma un'umiliazione per cosa poi?Cosa avevo da temere?Pensate queste parole mi voltai,tirai un gran sospiro e tornai indietro decisa.Ma rimasi molto delusa:lui non c'era più,nemmeno la sua valigia.Cercai d'appertutto,ma proprio non trovai niente che mi segnalasse la sua presenza o un suo passaggio.Trattenni a fatica un lacrimone che lottava per scendere dai miei occhi e mi sedetti cercando di calmarmi.I casi erano due:o avevo sognato tutto e allora ero pazza oppure avevo sprecato la mia più grande occasione della vita di farmi fare un autografo e una foto con lui.Andai al bar tristissima e bevi un caffe.Poi presi anche una cioccolata calda,cercando di scaldare il mio cuore che dalla delusione si era congelato.Non ero mai stata così abbattuta in tutta la mia vita.un conto era non avere la possibilità di conoscerlo,ma trovarselo davanti e buttare al vento un'occasione del genere era veramente da pazzoidi!
Finalmente passarono le cinque ore più brutte della mia vita,riscattai il bagaglio e mi avviai a piccoli passi verso il corridoio d'imbarcazione.Come sempre succede nelle grosse aspettative non avevo ancora perso un briciolo di speranza di poterlo vedere arrivare bellissimo come non mai da dietro le spalle.Ma dopo un pò anche questa vana speranza sfumò.Fortunatamente,pensai,questo è un aereo che ha ancora uno spazio fumatori,ridotto a solamente sei poltrone,separate da una sottile parete dal resto dei passeggeri.Per avere una sedia lì avevo dovuto prenotare con due mesi di anticipo,perchè sembrava fossero molto ambite.I sei posti erano due a due incolonnati e pigiati stretti.Mi misi al mio posto,accanto al finestrino,sperando che vicino a me si sedesse qualcuno muto,perchè non avevo assolutamente voglia di fare conversazione durante il viaggio.Davanti a me si sedettero un uomo grassissimo(sembrava un manager) e la sua consorte,e dietro due vecchiette(probabilmente fumatrici ormai da secoli)che erano entrate nell'aereo già con la sigaretta tra le dita.Vicino a me il vuoto.Meglio così,pensai.Mi accesi una sigaretta e socchiusi gli occhi.Nemmeno il tempo di pensare ancora con amarezza a quello che era succeso che mi addormentai con la sigaretta ancora accesa.Dopo un bel pò mi svegliai di soprassalo ricordandomi che avevo in mano una cicca e pensando che magari ora l'aereo stava andando a fuoco per colpa mia.Con mio grande stupore la sigaretta era perfettamente spenta nel posacenere davanti a me.Rimasi attonita qualche secondo pensando di essere sonnambula,poi voltai la testa e vidi che vicino a me c'era seduto Elijah Wood,rosso in volto"E' stata una bella corsa -mi disse con ancora un pò di fiatone- Ma per fortuna non l'ho perso!"Ancora insicura di essermi svegliata o meno mi strofinai gli occhi e lo fissai intensamente.Quando mi convinsi che non era un sogno raccolsi tutto il mio coraggio e gli porsi la mano"Piacere Michelle"-dissi.Lui mi sorrise probabilmente contento di non doversene stare zitto tutto il viaggio e si presentò.Non mi lasciai sfuggire un "lo so già chi sei" e feci finta di niente.Sopraffatta dall'emozione mi accesi una sigaretta e aspirai più forte che potei.Non accorgendomi dell'enorme massa di fumo che mi invadeva i polmoni comincia a tossire in preda a una crisi isterica di tosse.Dovevo essere diventata di un colore violaceo perchè Elijah mi batteva un mano sulla schiena e intanto se la rideva di gusto.Lo fulminai con lo sguardo.Lui si ricompose tentando di soffocare dei sorrisi che però gli spuntavano sopra il pizzetto.Lo fissai e scoppiai a ridere anche io.Il signore davanti a noi si voltò facendo due colpi di tosse,come per dire:"Ma statevene zitti!".Questo ci fece ridere ancora di più.Dopo qualche minuto ci calmammo e mi asciugai le lacrime agli occhi.Dio!Gli avevo detto si e no tre parole e già avevo fatto la figura della deficiente.E dovevo ancora passarci dieci ore di volo insime."Cosa sei venuto a fare in Italia?"-gli chiesi.Capii che avrei dovuto stare zitta,perchè lui si rabbuiò di colpo fissandosi le punta delle unghie mangiucchiate."Scusami...-tentai di giustificarmi-non avevo il diritto di farmi gli affari tuoi....scusami..""No!No"-subitò esclamò lui-non mi hai chiesto niente di così terribile!il fatto è che sono venuto in italia per chiudere una faccenda molto importate della mia vita, e questo mi rattrista molto.So che ti sembrerò particolarmente scortese,ma preferirei per ora non parlarne,perchè la ferita si è aperta poco fa e ora proprio non ho voglia di pensarci minimamente.."
Rimasi molto abbattuta da questa risposta,ma non lo diedi a vedere.Dopo qualche minuto di estremo silenzio(da parte mia molto imbarazzante)voltai la testa,e contemporanemante lui voltò la sua:l'istante.L'istante che tutti nella vita aspettano e non tutti hanno il privilegio di ricevere.Lo sguardo dell'uno si fonde per un istante in quello dell'altro,entrandogli nell'anima e scrutandolo nei suoi angoli più nascosti.Quell'istante in cui tutto si blocca,tutto smette di muoversi.Puoi sentire solamente il tuo cuore dentro al petto che sembra aver voglia di esplodere.La bocca rimane aperta come in una aspettativa che non ti rendi nemmeno conto di desiderare.I secondi più fantastici della mia vita:in quel momento capii.Ero innamorata di lui!Non ero innamorata dei suoi film,dei suoi personaggi,del suo nome ne del colore dei suoi occhi.Ero innamorata della persona che sedeva accanto a me,su un aereo tra migliaia,in qualche parte ignota del cielo.Ero innamorata di quello sguardo che mi aveva trafitto come mille spade non avrebbero mai potuto fare.
Non diventai rossa,non provai imbarazzo quando i nostri sguardi si staccarono e si voltarono ognuno da una parte come per fare una breve riflessione su quello che era successo.Quando capitano fatti come questi non c'è bisogno di chiedersi se anche l'altro abbia provato le tue stesse emozioni,perchè si sa.E' qualcosa di magico,è l'unica magia a cui credo in questo mondo.Mi sentivo tranquilla.Guardai distrattamente fuori dal finestrino e pensai come erano strani i casi della vita.Avevo trovato in una situazione ben poco prospettabile colui che era riuscito a donarmi l'attimo.Cosa potevo desiderare di più?sapevo quello che era successo nel cuore di Elijah,perchè era la stessa cosa che mi aveva devastato nel senso buono della parola.Due lacrimoni mi scivolarono fuori dagli occhi,non so il motivo.Non era per la tristezza,per la gioia o per la sorpresa,probabilmente era uno di quei piccoli pianti che si fanno quando rimani talmente stupita e "vuota"di una cosa che ti fa sentire invincibile.L'ereo sarebbe potuto cadere,la mia laurea andare a farsi fottere,i miei amici abbandonarmi o il mondo crollare,ma tutte queste cose non mi avrebbero minimamente toccato nei momenti dopo L'istante.Io spero davvero che qualcuna di voi abbia avuto la possibiltà di provare quest'emozione di tale portata che vieni trasferita letteralmente nel corpo dell'altro,nella totale fiducia e serenità,nella profondità di un sentimento che sai essere violentemente sincero e sconvolgente.
Non parlammo più per mezzora,poi ci portarono la cena.A dispetto delle mie previsioni era tutto cibo ottimo e mangia di gusto tutto quello che mi si presentava nel vassoio.Poi lo poggiai con cura sul piccolo tavolino davanti a me e mi accesi una sigaretta.Elijah aveva finito di mangiare nell stesso mio momento(ovvero prestissimo visto che mangio come un maiale) e si accese la sigaretta in contemporanea.Scrutai con curiosità la marca,e notai che fumava Drove.Lui capiì e mi propose uno scambio.
"Non male questa marca!Diana....."-pronunciò il nome in una maniera un pò stramba.Scoppiai a ridere e per la seconda volta in una sola serata mi strozzai con il fumo.Stava calando la notte e vennero a spiegarci come abbassare i sedili e a portarci delle coperte.Mi coprii e lo stesso fece lij,che si tirò la coperta su fino al pizzetto(n.d.a.bellissimo!!!!!!).Non riuscivo a prendere sonno e avrei desiderato con tutto il cuore fare un pò di conversazione con Elijah,che però mi sembrava stesse dormendo.Chiesi gentilmente alla hostess di portarmi una camomilla e dopo dieci minuti avevo in mano questa deliziona bevanda fumante.Ma uno scossone particolarmente violento dell'aereo me la fece rovesciare tutta addosso alla coperta:non mi scottai fortunatamente,ma lancia un'imprecazione che ora preferisco non ripetere.A discapito delle mie aspettative Elijah non stava dormendo,mi guardò dall'alto in basso e scoppiò a ridere.La situazione non mi pare altrettanto buffa e chiesi se mi potevano trovare un'altra coperta.Sfortunatamente erano tutte occupate,il comandante dell'aereo,mi disse una signorina,si scusava con me e avrebbe alzato di qualche grado il riscaldamento..Ringraziai educatamente.Ero una freddolosa di prima categoria e,nonostante amassi il freddo,non mi rendeva felice la prospettiva di una notte insonne a congelare.Elijah mi sorrise,si avvicinò a me,alzò un lato della sua coperta e mi disse:"Puoi venire qui sotto se vuoi!E' abbastanza grande per tutti e due........"Diventai di un colore simile a un peperone particolarmente rosso e dissi "no no....."
"Dai!Non pensare male!Non mi va che passi una notte a congelare!"
Ok....bofonchiai io e mi infilai sotto la sua coperta mantentedomi però a debita distanza,imbarazzatissima.Ma così rimanevo metà fuori,e questo particolare non sfuggì ad Elijah.Abbassò il bracciolo che ci divideva e si avvicinò maggiormente,coprendomi completamente.Potevo sentire il suo braccio per metà sotto la mia schiena,il suo petto contro di me e il suo respiro sul collo:sembrava tranquillo,non sembrava agitato o imbarazzato.Io invece ero tesissima,non osavo muovermi ed ero sicura che avrei passato una notte insonne.Solo pochi giorni prima avrei pagato miliardi per poter stare così appiccicata ad Elijah Wood,ma ora che c'ero avrei voluto che fosse già tutto finito.La sensazione di benessere che avevo provato prima se ne era andata,lasicando spazio a una terribile rigidità.
Dopo un bel pò di tempo lo stare così immobile ,mi aveva bloccato la circolazione e mi trovai costretta a cambiare fianco sul quale appoggiarmi.Mi voltai e mi ritrovai faccia a faccia con Elijah,che aveva gli occhi sbarrati.
"Credevo dormissi!"-gli chiesi io non sapendo se essere contenda o buttarmi dall'aereo per la vergogna.Il suo volto era così vicino al mio che potevo sentire il calore del suo respiro.I nostri corpi erano praticamente appiccicati e aggrovigliati,interamente coperti dal plaid,e i nostri occhi si fissavano.
"No,non riesco a prendere sonno!"
"Allora...-cercai di sdrammatizzare io la situazione sperando di non morire-hai passato ore a fissare la mia nuca?!?
Lui annui:"Hai una bellissima nuca!"
Risi imbarazzatissima.Poi mi fissò intensamente,si liberò una mano dalla coperta,me la mise tra i capelli,mi fissò ancora qualche istante e avvicinò la sua bocca alla mia,schiudendola leggermente.Rimasi paralizzata completamente.Sentivo le sue labbra sopra le mie,immobili,che aspettavano una mia reazione.Ma io non potevo dargliela.Non so cosa successe,ma ogni muscolo del mio corpo era completamente irrigidito.Lui rimaneva nella stessa posizione,con gli occhi chiusi,sembrava quasi assaporare il sapore delle mie labbra.Mi sciolsi completamente e lasciai che penetrasse la sua lingua nella mia bocca.Una vampata di caldo mi assalì,trascinandomi in un vortice di passione che non avrei mai creduto di essere in grado di provare.Le nostre lingue si toccavano,prima sfiorandosi poi sempre più impulsivamente.Le nostre dita si intrecciarono forte.Era quasi impossibile provare così forti sentimenti nel baciare una persona che avevo conosciuto solo poche ore prima.Ma l'eccitazione ci travolse letteralmente,e ormai ci eravamo completamente lascaiti andare,sfogando tutta la forza delle nostre emozioni in un bacio che avevo un che di prodigioso.Mi sfiorò quasi inconsciamente i seni,e un brivido mi attraverò la schiena facendomi sfuggire un sussulto di piacere.Incurante del fatto che non fossimo soli lasciai che la mia mano scivolasse lungo il suo petto,lungo il ventre e poi sfiorasse l'inguine.Il volto di lui si contrasse in un'epressione di puro piacere.Si attaccò aderendo in tutte le sue parti al mio corpo,e io feci lo stesso.Eravamo appoggiati al finestrino e distesi per metà sui due sedili,avvolti nella coperta.Nessuno sembrava essersi accorto di quello che stava accadendo nello scomparto.Ma ne eravamo completamente indifferenti.Non ragionavamo con il cervello,ma solo e unicamente con l'istinto.Una passione sfrenata unita a un'eccitazione indescrivibile sono capaci di farti dimenticare tutto.Mi prese per i fianchi cominciando a muovere il bacino su di me,e io sentivo irrigidirsi il profilo della sua virilità.Lo sentivo spingere su di me.Le sue mani mi cinsero strette i fianchi,quasi a farmi male,e la sua lingua prese ad accarezzarmi prima le orecchie,poi le guance,scivolando lungo il collo ed entrando nella maglietta.Le sue dita si infilarono sotto i vestiti toccando con voracità e nel contempo con amore tutte le mie parti.Non facemmo l'amore,sarebbe stato impossibile in quel frangente,ma ci andammo molto vicini.Poi ci addormentammo abbracciati(almeno io mi addormentai,lui non so).La mattina segunte venni destata dalla voce nel microfono:"Atterreremo a Los Angeles tra venti minuti circa!Attenzione,atterreremo a Los Angeles tra venti minuti circa!"Attesi qualche istante che la mia mente realizzasse i fatti dell'ultima giornata e mi girai verso Elijah,pronta a sorridergli:ma lui non c'era.Qualcuno tirò lo sciaquone del bagno e da questo uscì Lij,allacciandosi la cintura.Tirai un sospiro di sollievo."Ciao"-gli sussurrai felice."Ciao."-mi rispose lui quasi sgarbatamente.Rimasi di sasso,cosa era successo?Aveva dimenticato quello che era successo?"Mi scusi signorina-chiese a una hostess-Sa dirmi dove sono i miei bagagli?" "Sono con gli altri mr Wood,li abbiamo portati via perchè è pericoloso lasciarli qui!" Lui sistemò le poche cose che aveva con se,non degnandomi nè di uno sguardo nè di una parola.Avrei dovuto prepararmi anche io,ma ero troppo allibita e sconcertata.Ormai stavamo atterrando,e lui non mi aveva ancora parlato."Forse si aspetta che lo faccia io!-pensai-Forse è imbarazzato!".Mi decisi allora a parlargli,perchè tra un minuto ci saremmo separati e io non volevo lasciare che se ne andasse così."Ora cosa farai?-chiesi ingenuamente,non sapendo cosa altro dire-Girerai un altro film?" Lui si girò e mi fissò stupito,e io avrei voluto mangiarmi la lingua per aver domandato una cosa così banale e stupida."Sì,ne stò girando uno con Johnny Depp,lo vedrai sugli schermi l'anno prossimo,credo"-mi disse infine lui con aria indifferente.Poi....silenzio totale.L'aereo era atterrarto e i portelloni aperti,lui si alzò e fece per uscire."Fermo!!"-lo bloccai io stringendolo forte per un braccio.Elijah alzò gli occhi al cielo,e a questa reazione una lacrima mi scivolò sulla guancia."Perchè?"-tentai di soffocare i singhiozzi"Perchè mi tratti così?Dopo quello che è succeso?Perchè?" Lui si liberò lentamente dalla mia presa che ancora lo stringeva e mi fissò:"Ascoltami-mi disse prendendomi le mani-Sono stato davvero bene con te,e se non sapessi che è una cosa impossibile forse ti chiederei di rivedereci,ma sai qual è la cosa che mi ha dato più fastidio?" Scossi la testa in risposta negativa.Lui mi indicò con lo sguardo le mie dita."L'anello!"-pensai subito.Sull'anulare avevo un bellissimo anello d'oro con su inciso:"I love you". "Tu hai un ragazzo vero?"-mi chiese.E in effetti era così.Annuii."Ecco vedi?E' questo che mi ha colpito!Se io fossi stato un semplice passeggero sconosciuto non sarebbe mai successo.E' vero,ho provato una forte attrazione verso di te,ma tutto qui....lo sapevo che poi avresti pensato così......." "Ma l'attimo-ripresi a piangere io disperata-Non valeva niente per te?Io non posso dirti che ti amo,e nemmeno che sono innamorata di te.Ma non ti voglio lasciare andare via così.Mi sono calata dentro di te,e so che anche tu lo hai fatto!Come puoi essere così rude e indifferente?" Lui scosse la testa addolorato,e si allontanò.Rimasi sola.Quando uscii anch' io dall'aereo la gente era tale che anche volendolo non avrei mai potuto ritrovarlo.E in effetti non avevo nemmeno intenzione di farlo.Mi ero aggrappata a qualche cosa di inesistente.Ero stata stupida,sì,ero stata semplicemente stupida!

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Capitolo 2
*** 2 ***


Forse "per un istante" meritava davvero una continuazione,e così mi sono messa a farla,spero che vi piaccia…ho pensato di mettere un'altra protagonista…..assieme a Michelle…anche lei avrà un ruolo primario nella storia……….grazie a tutte ragazze!!!

La prima volta che andavo negli Stati Uniti,prima volta che mi ritrovavo in un aeroporto così grande,e così feci fatica a trovare l'uscita. Come se non bastasse stavo proprio male,soprattutto mi sentivo umiliata,mi ero comportata come una bambina.
"E' vero,ho provato una forte attrazione verso di te,ma tutto qui....lo sapevo che poi avresti pensato così......."-aveva detto lui,spiazzandomi,colpendomi nell'orgoglio e nell'anima. Ero veramente delusa,e in quel momento maledissi la mia stupida sensibilità.
Chiamai a gran voce un taxi,chiudendomi velocemente la portiera accanto e mostrando lui l'indirizzo a cui mi doveva portare.
E così vidi l'appartamento che sarebbe stato la mia casa per i successivi otto mesi:abbastanza grande,due stanze,una per me e una per la mia coinquilina che ancora dovevo incontrare,una piccola cucina,e un bagno.E,con mia enorme sorpresa,anche un terrazzino,non piccolo ma nemmeno enorme. Quello che bastava per metterci una sdraio e un tavolino:la vista era fantastica……era situato all'ultimo piano di un grosso palazzo,quindi sopra di me il cielo,mentre davanti tutti (si fa per dire…nda) i tetti di Los Angeles.
Guardai:la mia nuova compagna di convivenza non era ancora arrivata,perché niente segnalava il passaggio di una presenza estranea. Probabilmente anche per lei era la prima volta,quindi,essenso arrivata prima,forse avrei potuto scegliermi la stanza. Non che ci fosse una grande differenza,ma scelsi quella che mi sembrava più luminosa,pronta però a fare scambio se l'altra me lo avesse chiesto. Sistemai le mie cose e mi preparai emozionata,non vedevo l'ora di conoscerla. Non sapevo il suo nome,non sapevo la sua età e nemmeno cosa facesse nella vita,e per questo ero ancora più curiosa.
Finalmente dopo circa un'ora una chiave girò nella toppa e timidamente la porta si socchiuse.Quando la vidi entrare poco ci mancò che mi si bloccasse il fiato:la ragazza più bella che avessi mai visto,ma che dico?Che l'occhio umano avesse mai avuto onore di osservare:alta,slanciata,magra ma formosa,muscoli fini e perfetti,capelli neri,lisci,brillanti come seta lasciati sciolti che le arrivavano alla vita,perfetta,due occhi felini,di un blu intenso come l'oceano di notte,dal taglio vagamente orientale,una bocca larga,rossa e carnosa,una naso alla francese,una fronte alta e spaziosa,un volto perfettamente squadrato ma al contempo morbido,ciglia lunghe e incurvate all'insù……insomma una ragazza che non puoi fare a meno di fissare a bocca aperta…doveva essere sicuramente una modella.
"Ciao!" -mi porse spavalda la mano,sorridendomi forte senza un minimo di timore o esitazione. "C-ciao…" -le risposi cercando di smettere di fissarla in quella maniera,ma lei stranamente non sembrava in imbarazzo.
"Hai già scelto la tua camera?"- mi domandò.
"Sì…ma se la tua non ti piace possiamo fare anche scambio…tanto per me è assolutamente lo stesso!"
"Credo proprio che mi andrà bene….che sciocca!!Non mi sono nemmeno presentata!Piacere Caroline,sono francese e ho ventisei anni!"
"Piacere,mi chiamo Michelle e ne ho ventidue,vengo dall'Italia e sono qui per studiare medicina con una borsa di studio…."
"E' la prima volta che vieni negli Stati Uniti?"
"Sì,e tu?"
"No,ci vengo un anno sì e uno no!Quanto ti fermerai?Io credo una decina di mesi…."
"Io otto"

Lei andò a vedere la sua stanza e io mi sedette cercando di calmarmi,non sapevo come mai.Ma quella bellezza mi aveva letteralmente spiazzato.Non ero gelosa,ormai erano anni che non provavo più un sentimento del genere,ma piuttosto sconvolta.Era mille volte più bella di molte ragazze viste su calendari e copertine,i suoi modi erano raffinati senza essere presuntuosi,sprizzava femminilità pura da tutti i pori…..mi sentivo una barbona centenaria accanto a lei……mi sentivo inconsciamente e consciamente sminuita……

Venni presto a conoscenza della sua vita:faceva veramente la modella ed era per questo che veniva così spesso negli Stati Uniti,amava la discrezione ed era per questo che spesso cercava piccoli appartamenti da condividere con altre ragazze.Quest'anno sarebbe stata la testimonial pubblicitaria di una nuova marca di profumo.Era molto ma molto simpatica,espansiva e si interessava a me e ai miei studi.Faceva un sacco di domande,e rispondeva esaurientemente alle mie.Sentii subito un grande feeling,quella sensazione di inquietudine che mi aveva inizialmente avvolto scomparì in fretta lasciando spazio alla gioia della prospettiva di poter convivere con una persona così dolce e simpatica.

E così una giornata iniziata veramente male terminò magnificamente,con la prospettiva che i giorni seguenti sarebbero stati ancora più belli…….o almeno così credevo,perché il fato aveva in serbo per me ancora molte sorprese………

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Capitolo 3
*** 3 ***


"Hai da fare questa sera?" -mi domandò Caroline rimirandosi poco convinta nello specchio.
"No,non credo proprio…perché?" -risposi senza alzare gli occhi dall'affogato al caffè che mi stavo ingurgitando.
"Hai qualche cosa di elegante da indossare?"
"Mmmm… -feci finta di pensare intensamente io,e,prima di rigettare il cucchiaio nella vaschetta di gelato,risposi -No!"
"Non c'è problema….ti presto qualche cosa di mio!"
"Mi dici cosa hai in mente?"
"Ho fatto una specie di servizio fotografico tempo fa….per un artista emergente!Questa sera ci sarà la prima mostra delle sue opere e io sono stata invitata. Non mi va di andarci da sola e mi farebbe molto piacere che tu venissi con me……"
"Non ho niente da mettere,e inoltre quel tipo di feste non sono esattamente il mio genere….."
"Dai Michelle!! -lei si gettò letteralmente ai miei piedi congiungendo le mani -Conoscendo il fotografo sarà sicuramente una cosa alquanto formale!E' un bel trampolino di lancio per me!!Ti giuro che rimaniamo lì solo un'ora e poi ce ne andiamo a farci una pizza!Ti scongiuro……ti scongiuro!!"
Mi strozzai dal ridere con il gelato,tossendo e sputacchiando ovunque.
"resta il fatto che non ho niente da mettere…."
"Per quello non c'è problema…."
"Caroline!!Scendi con i piedi per terra per favore!!Sei alta il doppio di me,e più formosa e più..insomma….un tuo vestito su di me sarebbe come mettere un vestito da sposa su una scrofa!!"
"Ci sono scrofe e scrofe Michelle….basta saperlo fare bene!"
"Mi stai dando del maiale?!?" -le gettai scherzosamente un cuscino addosso io.
"Più o meno…" -si difese lei riprendendo l'attacco.

Fatto stà che la sera ero diventata un'altra persona:stupenda,Caroline aveva fatto un ottimo lavoro tagliuzzando e sistemando un suo vestito.Era blu,lungo i fianchi,con uno spacco forse troppo evidente sulla schiena…il tutto era corredato con un paio di scarpe di gucci(anche queste gentile prestito della mia convivente)e un ciondolo argentato che scendeva sinuosamente tra i miei seni.Sembravo molto più slanciata,più formosa.I capelli erano raccolti in una crocchia alta,fermata da un bastoncino di legno dall'aria orientale.Ma nonostante potessi vedere con i miei stessi occhi che stavo benissimo,mi sentivo estremamente a disagio.
"Forza andiamo!!" -mi incitò afferrando la borsetta e avviandosi verso la porta.
"Caroline…non sono più molto convinta…"
"Michelle!!!Adesso basta!! -mi tirò di forza per un braccio -Stai da Dio!E ti dico che ti divertirai!Sarà una nuova esperienza vedrai!Ti presenterò un sacco di persone!"
"Però ricordati la promessa…"
Lei sollevò gli occhi al cielo:"Perché non hai ancora capito che la mia parola è una sola?Stiamo solamente un'oretta e poi ce ne andiamo per i fattacci nostri!Siamo già agghindate e potremmo fare un salto in discoteca…."
"Vedremo…." -sorrisi io complice,sapendo che le sue parole significavano infilarsi in un night club di spogliarellisti a bere e ridere.

Dopo più di mezz'ora finalmente la macchina di Caroline si fermò davanti ad un edificio…..era scabro,rozzo,aspro,grossolano,spoglio e molto grande.
"E' questo?!?" -domandai stupita scendendo e tentando di non spezzarmi le caviglie sui tacchi. "E' un personaggio molto particolare….non ama dare nell'occhio…."
Arrivammo ad una porticina secondaria,lei bussò e si aprì.Un uomo grande e grosso,con un auricolare nell'orecchio ci scrutò da capo ai piedi,poi con un gesto secco della testa ci fece entrare.Percorremmo un corridoio abbastanza buio e freddo,fino a che una luce in lontananza cominciò ad agitarmi.
Appena entrata nel salone ebbi un sussulto:era meraviglioso,sembrava di essere sul titanic,stile ottocentesco,illuminato da enormi lampadari di cristallo e tappeti pregiati,pieno di gente elegante e sorridente,di ogni razza e di ogni età.Le pareti erano interamente costeggiate da foto e quadri,che gli ospiti commentavano e guardavano.
"Caroline!!!!" -un ragazzo si avvicinò a lei a braccia aperte,stringendola forte,e lei ricambiò il gesto d'affetto.
"Lei è Michelle! -mi presentò allo sconosciuto -e lui è Dominic!E' lui che mi ha proposto per questo lavoro!"
"Piacere di conoscerti Michelle! -mi strinse lui la mano -Il successo di questa mostra è anche dovuto alla nostra cara Caroline…." -detto questo si scusò,con la promessa di tornare più tardi,e si allontanò rientrando sorridendo in un gruppetto di persone.
"Caroline….dove ho già visto questo ragazzo?"
"E' Dominic Monaghan!Penso ti stia riferendo al suo ruolo di Marry nel Signore degli Anelli.L'ho conosciuto ad una festa e abbiamo legato…è lui che mi ha presentato a Viggo…."
"Viggo!?!?Viggo Mortensen!?!?!?"
"Sì… -rise lei -non credevo che ti piacesse!!"
"Ma no,non è questo…è che io credevo di trovarmi alla galleria di qualche artista meno famoso…." "Oh!Ma lui è famoso come attore non come Artista!Si stà facendo strada adesso…….Michelle…puoi scusarmi un attimo?Vado a salutare una persona…ci vediamo tra qualche minuto…."
Non mi diede il tempo di ribattere e mi ritrovai improvvisamente da sola;mi guardai intorno intimidita,quindi afferrai un calice di spumante e mi misi a guardare le foto cercando di osteggiare noncuranza.
Ma una in particolare attirò la mia attenzione….era in bianco e nero e raffigurava un giovane che guardava verso l'alto,come avvolto da fiocchi di neve(vi consiglio di andarla a vedere questa foto…perché toglie il fiato…nda).La guardai con attenzione,rapita dalla bravura del fotografo e dall'espressività del moello…..quel modello che ci misi qualche secondo a realizzare fosse proprio Elijah Wood……..

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Capitolo 4
*** 4 ***


Mi guardai intorno preoccupata,stringendo forte il calice di champagne tra le dita ora sudate.Dovevo andarmene,immediatamente,senza rischiare di poterlo vedere.Non avrei sopportato l'umiliazione di incontrarlo,non dopo quello che era successo e quello che mi aveva detto.Erano passati solamente pochi giorni e la speranza che lui già si fosse dimenticato quello che era successo era veramente ridotta.Cercai con lo sguardo Caroline tra la folla,senza riuscire a scorgerla;ma non aveva importanza.Mi allontanai in fretta dalla fotografia,poggiando il bicchiere,ma,proprio mentre facevao per dirigermi verso il guardaroba,una voce femminile mi richiamò a gran voce.Si voltò:Caroline mi stava venendo incontro,sorridente;mi afferrò per un braccio trascinandomi.
"Ferma!Che fai?!?" -tentai di liberarmi dalla presa.
"Vieni!Ti faccio conoscere delle persone!!Sono sicura che sarai contenta!!"
"No..aspetta…." -ma nemmeno riuscii a finire la mia protesta che mi ritrovai davanti a un gruppetto di ragazzi che si voltarono verso di me:riuscivo a riconoscerli quasi tutti….Viggo Mortensen,Dominic Monaghan,Billy Boyd,Orlando Bloom,Sean Astin e Bean,…..e naturalmente c'era anche lui….come sarebbe potuto mancare?Elijah mi fissò intensamente per qualche secondo come frugando nei suoi ricordi,poi i suoi occhi si spalancarono come illuminati.
"Lei è Michelle!!" - mi presentò riprendendo poi a ridere con Viggo.
"Piacere…." -mi feci timida io allungando una mano.
Furono tutti molto cortesi con me,anche se poi non se ne curarono molto.Mentre la mia amica era impegnata in una divertente conversazione io stavo in piedi a sorridere di qua e di là….senza sapere cosa fare,senza nessuno che mi rivolgesse la parola.L'imbarazzo mi stava velocemente assalendo,assieme alle copiose gocce di sudore che mi scivolavano dalla fronte.Vidi Elijah che,ogni tnato,senza farsi accorgere,da lontano voltava lo sguardo a guardarmi,senza lasciar trapelare niente dalla sua espressione,ma appena vedeva che me ne accorgevo riprendeva a fissare il suo interlocutore.Avrei voluto correre lontano,e non farmi più rivedere,da quella gente con cui stavo facendo una pessima figura,e da Caroline che,inconsciamente,mi aveva messo in quella situazione.Ma le mie gambe erano bloccate nello stesso punto e non davano segno di volersi muovere.
Con la coda dell'occhio lo vidi staccarsi e,con qualche esitazione,camminare verso di me."no ti prego….." -pensai ordinando senza risultati al mio corpo di muoversi e allontanarsi.
"Ciao!" -mi sorrise
"Ciao…." -mi limitai a rispondere io,voltando lo sguardo dall'altra parte,cercando di non sembrare ne arrabbiata ne agitata.L'indifferenza sarebbe stata la mia tattica di sopravvivenza.
"Non ti diverti?" -mi domandò cercando il mio sguardo.
Non risposi osservando un punto indefinito davanti a me.
"Cosa fissi con tanto interesse?" -chiese scherzando,si era accorto che lo stavo facendo apposta…e in effetti non ci voleva molto…
"Ti va di bere qualche cosa?" -disse ignorando completamente il mio silenzio.Avrei veramente voluto dire qualche cosa,mostrarmi fredda e disinteressata alle sue parole,ma proprio le mie labbra non volevano socchiudersi.Annuii con la testa.
"Aspetta qui!" -sorrise allontanandosi.
"Questo è il tuo momento Michelle… -pensai cercando di autoconvincermi -vattene….ora che non ti vede…tanto non lo rivedrai mai più…cosa te ne frega se farai la figura della cafona?"
Ma avevo sempre avuto il vizio di pensare troppo,quindi me lo ritrovai di nuovo davanti,con due bicchieri di whisky in mano.Me ne porse uno e,dopo qualche esitazione,finalmente lo presi.
Lui sollevò la coppa alle labra,bevendone un piccolo sorso.
"Sei tu quello della foto?" -domandai stupendomi io per prima della mia improvvisa scioltezza nel parlare.
"Ci sono tante foto mie qui…." -mi disse quasi con aria di superiorità,che probabilmente nemmeno lui aveva l'intenzione di assumere.
"Quella in bianco e nero inginocchiato per terra che guardi verso l'alto……"
"Ah sì!!E' la mia preferita!!E' veramente bravo Viggo vero?"
Anuii sorseggiando il whisky,cercando di ostentare noncuranza.
"Michelle?" -Caroline mi avvicinò richiamandomi con gli occhi.Cercava di farmi capire qualche cosa con lo sguardo,ma io mi ero completamente dimenticata della sua promessa….poi capii!Era passata più di un'ora e mi aveva detto che allora ce ne saremmo andate…..non sapevo se esserne estremamente contenta o forse….o forse anche un pochettino delusa…..certo era che non avevo voglia di andare in qualche night club a bere e ridere.La portai un po' lontano sussurrandole all'orecchio:"Senti…tu resta pure qui,io mi sento poco bene e vado via…."
"Michelle!Non sarà mica perché non vuoi dispiacermi…."
"No Caroline…non stò proprio bene di mio."
"Vai a casa?" -mi domandò.E io potei vedere nei suoi occhi che era felice di poter restare,si stava divertendo.
"No,penso che me ne andrò al cinema,ho bisogno di stare un po' da sola….."
"E' successo qualche cosa?Ti stai annoiando?Ti hanno trattato male?"
"No!tranquilla!!Non c'entrano niente queste persone,sono solamente un pò giù per i fatti miei….non ti devi preoccupare…..non tornare troppo tardi mi raccomando!!" -le diedi uno buffetto sulla spalla,cercando di sorridere serena.
Alzai la mano per salutare Elijah,che era rimasto fermo,aspettando educatamente.Lui rispose al gesto,per poi voltarsi e tornare sorridente,come niente fosse e come se niente gli importasse,dai suoi amici.
Sospirai un paio di volte,mi feci dare la mia giacca e uscii.L'aria fresca della tarda sera mi investì le narici strappandomi il primo,vero sorriso.Me ne sarei andata veramente al cinema,quando avevo bisogno di tranquillizzarmi e non pensare era la cura migliore. Il film mi piacque molto e,lentamente,mi diressi verso casa,fermandomi solamente a comprarmi un gelato.L'ascensore,come sempre,tremolò durante la sua ascesa,quindi la porta si aprì con uno squillo.Cercai le chiavi nella borsetta e le infilai nella toppa,cercando di non far rumore per non svegliare Caroline che magari era già ritornata e stava dormendo. La luce dell'ingeresso e della sala erano spente,ma un fascio giallo dallo spiraglio della camera di Caroline mi indicava la sua presenza.Mi accostai alla porta e feci per bussare,ma venni fermata da un rumore:dall'interno si sentiva distintamente il cigolio di un letto.Sorrisi e avvicinai l'orecchio:adesso potevo anche sentire degli eloquenti sospiri e gemiti………mi allontanai scuotendo la testa,andando in cucina a prepararmi una tazza di camomilla e aspettando pazientemente che la ragazza e il suo misterioso amante avessero finito….per farmi raccontare tutto…….

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Capitolo 5
*** 5 ***


Mentre sorseggiavo il thè sentivo venire dalla camera risatine soffocate e strani rumori,fino a che i sospiri e gemiti crebbero fino a spegnersi in un ultimo urlo.
"Finalmente……" -pensai sorridendo. Per cinque minuti nessuno uscì,ma finalmente la porta si socchiuse ed uscì Caroline,ancora un po' sudata e mezza nuda.Stava per andarsene in bagno,quando mi vide,con la tazza bollente tra le mani e un'espressione strampalata dipinta sul volto.
"Michelle!" -disse un po' in imbarazzo.
"Stanca?" -le domandai retoricamente.
Ma nemmeno lei ebbe il tempo di rispondere che il misterioso ragazzo fece la sua apparizione dalla stanza,vestito e sorridente.Mi si strozzò in bocca la bevanda quando davanti ai miei occhi si presentò Elijah Wood,che si stava grattando soddisfatto una guancia e aveva cinto la vita di Caroline con un braccio.Quando mi vide non ne sembrò turbato e nemmeno minimamente imbarazzato. "Ciao! -disse alla mia amica scocchiandole un bel bacio sulla fronte- Ci si vede!" -e pronunciato questo prese la sua giacca e,salutandomi con un gesto della testa,uscì tranquillamente,lasciandoci da sole.
Caroline aveva lo sguardo sognante…..
"Sono mesi che sogno di poter andare a letto con Elijah Wood!!" -disse soddisfatta andando a da aprire il frigo e prendendosi uno yogurt.Io ero rimasta zitta tutto il tempo,imbambolata.Cosa mi stava succedendo?Non ero gelosa,questo era sicuro(o no?),ma forse mi aveva dato fastidio….molto fastidio….o più che altro era rimasta sconvolta,perché non mi sarei mai aspettata una cosa del genere!!
"Da quanto lo conosci?" -le chiesi cercando di mostrarmi il più indifferente possibile.
"Da questa sera!!" -mi sorrise lei.
"E come…come è successo?Insomma…come vi siete trovati…perché…." -non riuscivo a pronunciare una frase di senso compiuto,ma per fortuna lei capì ugualmente.
"Ma niente…abbiamo chiacchierato un po',poi mi ha accompagnato a casa ed è salito.Ed è successo quello che doveva succedere…. -riprese lo sguardo sognante -è stato veramente dolcissimo…fantastico….."
Quasi mi venne voglia di picchiarla…"E vi rivederete?"
Lui rise di gusto come se avessi detto una castroneria assoluta:"No…non credo proprio Michelle!!"
"Perché?"
"Perché?!?!Ma dai…..non ricordava nemmeno il mio nome.Ma non mi interessa,non sono innamorata di lui,come potrei?Mi è bastato…non è mica la prima volta che vado a letto con una star sai?"
"Ah sì?" -chiesi io che però avevo fretta di tornare sull'argomento "Elijah Wood".
"Vediamo..-lei prese a contare sulle dita,assumendo quasi un'aria scherzosa di superiorità-Ho avuto rapporti con Leonardo di Caprio…..con John Bastler…...con Noah Wyle….e con un paio di cantanti che sono famosi in Francia!"
Rimasi completamente spiazzata dalla sua franchezza e dal modo di dire queste cose.Per lei era normale e ne parlava come fosse la lista della spesa.
Lei non accennava a voler riprendere a parlare di quello che avevo appena visto,anzi sembrava quasi essersene dimenticata…naturalmente nemmeno io tornai sull'argomento,non volevo che si accorgesse del mio disagio fuori luogo.
Andammo a letto,ma io non riuscii a prendere sono,nella mia testa imperversava la sua faccia sorridente quando aveva dato il bacio a Caroline,fregandosene di me,che ero a pochi metri,e limitandosi a salutarmi con un gesto della testa.Ma se lui forse era abituato a queste cose io sicuramente no…non rientrava nella mia vita quotidiana fare quasi l'amore con qualcuno appena conosciuto….poi rincontrarlo per caso e fare finta di niente….che fosse una persona timida lo avevo capito,ma non sembrava essersi fatto tanti scrupoli nel portare a letto la mia amica.Forse era stata una cosa occasionale,forse era successo e basta…forse non avrei dovuto fargliene una colpa.Cosa aveva fatto di male?Che diritto avevo di dire se aveva agito giustamente o meno?E poi…che pro mi avrebbe portato?Una cosa era sicura….lui non era lì a rigirarsi nel letto e a farsi tutte queste domande…allora ero io che non andavo?Ero esagerata?Ma sì…forse era questa la normalità e io nemmeno me ne rendevo conto.Che male c'è a fare sesso una volta con una persona che ti attira fisicamente?Ma a me non era sicuramente successo così…..mi strinsi il cuscino sopra la testa promettendo a me stessa che dalla mattina seguente non ci avrei più pensato..era una cosa abbastanza gestibile,e siccome sicuramente non avrei avuto altre occasioni di incontrarlo era meglio bloccarla al nascere…..solamente un ultimo dubbio accompagnò il mio scivolare nel sonno:si ricordava il mio nome?

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Capitolo 6
*** 6 ***


La mattina successiva venni svegliata da un gran rumore:subito uscii di corsa dalla stanza,ancora in mutande,e trovai Caroline sommersa da padelle che cercava di alzarsi imprecando in francese.
"Mio Dio -mi affrettai a soccorrerla -Ti sei fatta male?".Lei non rispose,ma una smorfia di dolore le si dipinse sul volto quando poggiò una gamba per terra.
"Cavolo…vieni a sederti….." -sorreggendola la portai sul divano e le alzai i pantaloni per vedere cosa si rea fatta:un grosso livido che stava assumendo toni nerastri le attraversava quasi tutta la gamba.
"Ti porto all'ospedale!" -le dissi io preoccupata.
"No!!No!! -lei tentò di liberarsi dalla mia presa-stò bene Michelle!Stò veramente bene…….ahia!!!!" -urlò però quando le sfiorai l'ematoma.
"Non cercare di fare la dura Caroline!!!Devi farti vedere,ora andiamo subito da un medico."
"Michelle….ascoltami… -abbassò la voce e si avvicinò al mio orecchio -io non posso amdare all'ospedale….ascoltami…io non volevo dirtelo,ma mi fido di te e non ho altra alternativa….se io vado all'ospedale mi rimandano immediatamente a casa…io non ho l'assicurazione perché non potrei essere nemmeno qui.La mia permanenza è in nero,coperta dalla ditta di profumi per cui lavoro…..l'anno scorso ho fatto degli spot pubblicitari per una linea di vestiti,fino a quando si è scoperto che usavano la loro marca per coprire scambi illegali di cocaina…..io non ne sapevo niente!!;Ma sono stata interdetta dal mio lavoro qui in America per cinque anni…..non ho un passaporto in regola e devo fare tutto di nascosto….avevo firmato il contratto con questa ditta di profumi già l'anno scorso,e sarebbe costato loro un sacco di soldi trovarsi un'altra modella…senza contare che data la mia situazione ho dovuto accettare di lavorare per un terzo dei soldi che inizialmente avevamo accordato……."
Io ascoltavo zitta.
"Ora ti scongiuro….questo lavoro è la mia vita…e non mi posso permettere di perderlo!E' quello che voglio fare,e gli Stati Uniti sono il miglio trampolino di lancio…ti prego Michelle……."
Anuii con la testa:"Ma Caroline…ti puoi fidare di me,questo è sicuro…ma ti stai giocando la carriera…e visto il tuo lavoro sarà molto difficile tenere coperto questo che….."
"Lo so!Lo so!!!Ma non posso aspettare altri quattro anni!La mia professione è basata unicamente sul mio aspetto fisico,ed è ORA che è nel massimo delle sue potenzialità….quando riuscirò ad essermi affermata qui sarà più facile sistemare la questione…ma non posso permettermi di aspettare..lo so che è brutto da dire,ma non saranno le mie capacità intellettuali ad aiutarmi…..devo vivere giorno per giorno e cogliere tutte le occasioni che mi vengono proposte,non voglio pensare al futuro…ci sarà tempo,ma non ora!"
Presi dal mio armadietto una pomata e gliela passai sul livido che si stava ancora espandendo,poi glielo fasciai e le dissi di cambiarlo e spalmarci il medicinale ogni cinque ore.
"Grazie Michelle…veramente,non solo per avermi aiutata,ma per la tua comprensione,io mi fido di te!"
"Posso fare qualcos'altro?"
"In verità una cosa che potresti fare per me c'è,è molto importante….ieri al party ho conosciuto Johnatan Bean,critico d'arte e dirigente di una compagnia di moda….sono riuscita a rendermi interessante ai suoi occhi,e abbiamo fissato un appuntamento per questa mattina.Voleva che gli portassi il mio book fotografico.E' una grande occasione per me!!!Non posso andarci in queste condizioni,e non posso perderlo..se riesco a firmare un contratto anche con al sua compagnia all'oscuro di quella per cui lavoro adesso probabilmente non dovrò più tornare in Francia e avrò la strada spianata….solo che io ora per loro non valgo niente,e non mi posso permettere di fare come voglio…se oggi non gli porto il curriculum e le foto sicuramente non avrò un'altra possibilità,perché ai loro occhi non sono ancora che uno sghitto di piccione……"
"Non c'è problema Caroline!!Non ti devi giustificare,ci vado io,tanto non mi costa niente!!"

E fu così che mi ritrovai a camminare lungo una celebre strada di Los Angeles,con una cartellina sotto braccio,a contare i numeri civici per trovare quello della società americana.Mi si presentò davanti un enorme palazzo di vetro,di cui quasi non riuscivo a vedere la cime.Due uscieri vestiti elegantemente di rosso aspettavano pazienti ai lati della porta d'ingresso,e nemmeno mi degnarono di uno sguardo quando entrai:un enorme salone mi accolse,gremito di gente,raffinato,luminoso e splendente.
"Terzo piano stanza 203…." -lessi sul biglietto che mi aveva dato Caroline.Presi l'ascensore,un po' a disagio accanto a tutte quelle persone in giacca e cravatta,dallo sguardo serio e autorevole.Finalmente mi ritrovai in un lungo corridoio,attraversato da un tappeto blu e con le pareti tappezzate di quadri futuristici.
Arrivai alla porta 203,indecisa sul da farsi.Bussai,e una voce all'interno mi gridò:"Un momento!!"
Ma quel momento diventarono minuti…dopo un quarto d'ora mi spostai,andandomi a sedere su una poltroncina rossa a pochi metri da me.
"Bene!Allora siamo d'accordo!" -dalla porta accanto alla quale mi ero messa provenivano delle voci.
"Ci vediamo il mese prossimo,se ci sono ancora problemi contatti il mio agente!"
"Non mancherò"
L'uscio si aprì,aspettando ancora qualche istante prima di far uscire uno dei due interlocutori.Elijah Wood sorrise ancora una volta verso l'interno,in segno di saluto,poi la richiuse alle sue spalle e fece per andarsene.Mi vide e si bloccò. "Ciao!!" -mi disse portandosi davanti a me.
Pensai di avere una qualche maledizione addosso.Ma dove trovava lui tutta questa sfacciataggine?Dopo avermi distrutto in un solo istante il cuore ancora riusciva a comportarsi normalemente.
"Ciao.." -mi stupii della freddezza che ero riuscita ad ostentare.
"Come mai qui?" -mi domandò
"Sono venuta a fare un favore ad un'amica"
"Caroline?" -proseguì lui,imperterrito,facendo finta di non notare il rossore che mi aveva avvolto.Ancora non riuscivo a dimenticare l'umiliazione a cui mi aveva sottoposto il giorno del mio arrivo.
"Sì,proprio lei.Ho alcune delle sue foto!"
"Posso vederle?" -senza un minimo ritegno si sedette sul bracciolo della mia poltrona,allungando le mani verso la cartellina che tenevo sulle ginocchia.
"Io non so se…" -ero indecisa,non sapevo se avevo il diritto di farlo o no.
"E dai!Mica te le mangio!"
Gliele passai e guardai la sua espressione mentre le sfogliava.I suoi occhi erano soddisfatti e ad ogni immagine sorrideva beato.
"Certo che è proprio una bella ragazza vero?" -mi guardò quando ebbe finito,ripoggiando il dossier sulle mie gambe.

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Capitolo 7
*** 7 ***


Nota dell'autore:scusami Elijah!!Scusami veramente!!!Ma mi sono messa nei pasticci con questa fic e non so più come uscirne....devo assolutamente farti cambiare atteggiamento,perchè così proprio non mi piaci........





Guardai la porta alla quale avevo bussato poco prima,sospirando perché ancora nessuno era venuto ad aprirmi.

-Devi entrare lì? -mi domandò Elijah,ancora seduto tranquillamente sul bracciolo della poltroncina.

Annuii con la testa.

-Allora aspetterai a lungo Michelle…..-

Michelle?Si era ricordato il mio nome…
.
-Bè -disse alzandosi e porgendomi una mano -Io ora devo andare.Salutami Caroline!-

-Ciao.-

Lo vidi allontanarsi,per poi però bloccarsi di colpo e tornare verso di me.

-Senti….-titubò qualche istante passandosi una mano tra i capelli-Non è che mi daresti il suo numero?-

Ma che faccia di bronzo!

-Non credo che sia una buona idea.Potevi chiederglielo tu stesso!-risposi secca

-Sì,hai ragione effettivamente…..-

Poi,spiazzandomi completamente,se ne uscì con questa frase

-Io non ti stò molto simpatico vero?No -rise -Non serve che mi rispondi,lo posso capire,ed effettivamente hai anche la tua parte di ragione.-

-Non ti sei comportato molto bene con me…..-dissi mesta,ricordandomi di come mi aveva umiliata il giorno del mio arrivo.

-Lo so,e mi dispiace,veramente.Ma cosa potevo fare?Insomma….ti eri messa in testa una cosa e cosa dovevo dirti per fartela cambiare?-

Mi montò dentro una rabbia inimmaginabile

-Io non lo so come ragioni tu -presi ad urlare puntandogli un dito contro il petto e facendolo indietreggiare di alcuni passi -Ma io so che non farei mai niente di simile a quello che abbiamo fatto per passare il tempo!Sì!Perchè per te questo è stato,un'evitare la noia del viaggio!Bè sappi che il tuo è un comportamento meschino!Non lo so,forse sei abituato ad avere tutti ai tuoi piedi (scusami Lij!!!!!nda) pronti a qualsiasi cosa ad un tuo schiocco delle dita!!!ono stata male va bene?Sì,avevo visto qualche cosa che non esisteva e me ne pento!!Io….io……..-non psaevo più come andare avanti da quanto ero arrabbiata,inoltre sul suo viso era comparso un sorrisetto da "io sono superiore".

-Michelle-mi disse a bassa voce-Datti una calmata!Io non vedo dove ci siano da fare tutte queste scenate!!Ci siamo soltanto divertiti un po',niente di più!!Non dirmi che avevi pensato ad altro perché non ci credo…..cosa potevi pretendere da uno che quasi ti scopa su un aeroplano?-

La mia mano,a queste parole,si mosse di propria volontà,finendo diritta su una guancia di Elijah.

-Madonna!!-si coprì il viso lui.
-Cosa potevi pretendere da una che quasi ti scopa su aeroplano?-gli urlai in faccia io,afferrando le mie cose e andandomene a grandi passi.Lo sentii corrermi dietro,afferrarmi per un braccio e voltarmi bruscamente verso di lui.Le nostre bocche immediatamente si incontrarono,come le lingue e le mani,che presero a scivolare voracemente lungo tutti i nostri corpi.
Cosa stavo facendo?Ero arrabbiata,umiliata,stanca,triste e amareggiata,ma questo non fece altro che aumentare la mia attrazione verso quel ragazzo.

-V-vuoi -mi sussurrò in un orecchio lui prima di leccarmi il lobo -Venire a casa mia…?-

Mi limitai a mugugnare,completamente persa sotto quegli stimoli.In silenzio lui si staccò da me dirigendosi verso l'ascensore.Io lo seguii.Il viaggio in macchina fu breve e silenzioso. Appena entrati nel suo appartamento lui ci avvinghiammo bruscamente e lui mi spinse verso quella che doveva essere la sua camera da letto.
I vestiti finirono presto sparsi su tutto il pavimento,uniti agli indumenti intimi.


Non una sola volta,non una sola volta ci eravamo scambiati un bacio durante quel rapporto,che si era limitato ad un selvaggio movimento di corpi.

Me ne stavo sdraiata di fianco,voltando le spalle ad Elijah,che intanto si era acceso una sigaretta.Sospirai prima di voltarmi e guardarlo in faccia:lui aveva acceso la televisione e la guardava assorto.

-Ehi….-lo richiamai dolcemente io sfiorandogli un braccio.

-Mmh?-rispose lui senza nemmeno degnarsi di guardarmi.

-Niente….-dissi delusa,rituffandomi sotto le coperte.

-Senti Michelle…..-vidi che si era portato le mani dietro la nuca e la aveva appoggiata ad esse-Non è per essere scortese,ma io adesso avrei alcune cose da fare…..-

Lo guardai allibita,non sapendo se ridere o piangere per quel comportamento così assurdo e meschino.

-Tranquillo,me ne vado subito!-

Quando ebbi finito di vestirmi e stavo per uscire lui mi chiamò

-Michelle!Dimentichi questi!-mi stava porgendo due biglietti da cinquanta dollari

-Cosa?!?- non riuscivo io a capire

-Bè…l'altra volta ti sei lamentata del sesso senza proseguimenti….almeno questa volta ci avrai guadagnato qualche cosa,no?-

Lo fissai sbalordita,prima di urlargli in faccia -Che persona schifosa che sei!!!! -e uscire sbattendo violentemente la porta dietro di me.

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