E possa la fortuna sempre essere a vostro favore

di Disadattata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


HG                                                                                                          L'incontro

Lavo i miei panni sporchi nel laghetto del bosco, li sfrego e li risciacquo. Rifaccio questi passaggi tre volte di seguito fino a quando la terra incrostata scivola via dai miei vestiti. Li appendo su un albero e aspetto che si asciughino. Mi rivesto indossando pantaloni neri larghi e una canottiera aderente. 
Vado a caccia, la mia passione. Anche se crudele è l'unico modo per sopravvivere ai boschi e ormai me la cavo piuttosto bene con le trappole e i miei coltelli. Vivo nei boschi da quando avevo un anno, da quando i miei genitori morirono. Mio fratello mi portò lì e mi insegnò un sacco di cose sulla caccia. Poi, anche lui mi fu strappato da una terribile malattia e io passai un mese di totale depressione. Infine, riuscì a riprendermi del tutto e tornai a cacciare, iniziando dalle prede più piccole a interi cervi. 
Riesco a prendere due conigli e tre scoiattoli. Per due giorni andranno bene. Da ora in poi, mi aspetta solo relax. Forse . Sto distesa su una vallata di verde quando sento due persone conversare. Non mi alzo ma , da vera spia, riesco a vedere chi fosse. Un ragazzo e una ragazza.  '' No '' penso '' Non voglio piccioncini nel mio territorio '' . Emetto un sospiro scocciato. Saranno pure loro del Distretto 12, il mio Distretto. E se fosse così, perché sono qui? Cosa vogliono? La mia selvaggina? Una rabbia nasce e cresce. Quello era il mio territorio, il mio posto. Mio e di mio fratello e loro non dovevano metterci piede. Rimango a squadrarli per un'altro po'. Devo , purtroppo, ammettere che il ragazzo è piuttosto attraente. Ma son sicuro che nel Distretto sarà guardato da molte altre ragazze  perciò spengo quel barlume di speranza, anche se insensato dato che è la prima volta che lo vedo.
Aspetto che se ne vadano per ritornare al mio capanno. Mi rilasso sul letto di paglia e inizio a pensare ai ragazzi , per così dire , incontrati oggi.  Ora che ci penso , quella ragazza aveva un qualcosa di familiare. 
< Kat..Kat...Ma certo! Katniss Everdeen! > esclamo. E quello doveva essere il suo migliore amico Gale. 
Vivendo nei boschi sento le ghiandaie imitatrici e altri uccelli ibridi riprodurre la voce di Effie Trincket che presenta gli Hunger Games. E Katniss fu la vincitrice dell'anno scorso e insieme a lei si salvò anche Peeta Mellark. Anche lui del mio Distretto . Ancora non riesco a capire come fecero a salvarsi entrambi, come Capitol City riuscì ad accettare questo doppio salvataggio. Mistero . Fu un miracolo, sicuramente .
Esco dal capanno per riempire la mia boccetta d'acqua e andare a cacciare qualcos'altro. Sono stata sorpresa da una fame da lupi e avevo finito quasi tutto quello che avevo cacciato la mattina stessa. Perciò afferro i miei coltelli e mi parto per una nuova battuta di caccia.  Avvisto un cervo e mi lecco le labbra al solo pensiero della sua gustosa carne. Mi avvicino a passi veloci e silenziosi e puntando il mio coltello verso la vittima sono pronta al colpirla.
< Chi sei tu? > Una voce maschile mi fa sussultare. Guardo il cervo scappare via e poi mi volto. Rimango pietrificata per qualche secondo. Gale?
< Mi hai fatto scappare la cena > replico quasi con rabbia. Ma non sono arrabbiata, sono sorpresa. Dopo mio fratello non avevo mai parlato con nessuno.
< Chi sei tu? > ridomanda il ragazzo. Lo guardo molto più attentamente e confermo ciò che ho pensato quella mattina. E' davvero attraente.
< Non parlo con gli sconosciuti > uso un tono piuttosto infantile e me ne pento. Lui accenna una risata.
< Io sono Gale..Gale Hawthorne > mi tende la mano e io la guardo con superficialità.
< Io sono... > Non faccio in tempo a presentarmi quando sul cielo compare uno degli aerei di Capitol City. 
Gli Hunger Games stanno per iniziare.

     

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


HG                                                                                                        I Tributi

Osservo il ragazzo allontanarsi e lo raggiungo.
< Devi partecipare agli Hunger Games? > chiedo stupidamente. E' ovvio che deve partecipare. Lui annuisce e scavalca la rete metallica che separa il Distretto dai boschi. Guardo attentamente l'orribile posto in cui sarei dovuta crescere. Secco e triste e anche pericoloso. Fuori dalle porte vi sono madri che preparano i loro bambini in modo opportuno ed elengante per l'annuncio dei prossimi tributi.  Chissà quante volte apparirà il nome di Gale. Mi do un leggero pugno sulla tempia: ma perché penso a lui? E' stupido farsi false speranze, soprattutto per un ragazzo come lui. Alto, biondo, occhi sul grigio-azzurro, voce calda e attraente.
Dopo un po' lo vedo uscire da casa sua e dirigersi verso la piazza.  Non so cosa mi sia preso ma decido di scavalcare la rete e raggiungerlo. E lo faccio. I , così detti, Pacificatori mi indicano da che parte andare e mi sistemano in mezzo ad altre ragazze. Con lo sguardo cerco lui ma non riesco a trovarlo. Una mano che batte sul microfono mi fa ritornare alla realtà. Davanti a me, sul palco, elegante e bella come sempre, c'è Katniss Everdeen che ci conforta con le sue ferme parole. 
< Dovete riuscire a sopravvivere. Qualunque sia il problema, siate i primi ad affrontare il nemico. Crudele da dire ma non lasciatevi sconfiggere, non lasciategli nemmeno un minuto di tregua. Appena potete, uccidetelo. Dovete farlo perché al di fuori di quella gabbia c'è qualcuno che vi aspetta a casa : famiglia ed amici. E possa ,sul serio, la fortuna sempre essere a vostro favore. > Credo si stia riferendo a Gale. Mi piace lei.  Era decisa a vincere e ce l'ha fatta. Ed ora ha i soldi per poter aiutare la sua famiglia. 
Quando Katniss raggiunge il suo posto a sedere, Effie si avvicina al microfono. E' arrivato il momento tanto temuto. Due nomi, due tributi, due vittime. 
< Quest'anno iniziamo con i nostri uomini > esclama con una voce irritante. Si avvicina alla boccia dei nomi e pescato un foglio ritorna al microfono a passo svelto. Squadra il foglietto per bene e infine rivela il nome.
< Gale Hawthorne! > Panico, panico, panico! Cosa? Gale? No! Vedo Katniss quasi in lacrime e poi finalmente spunta il ragazzo sul palco con una faccia decisamente sconvolta. In quel momento ero preoccupata per lui, sul serio. Mi guardo intorno e osservo che la maggior parte delle ragazze stava pregando. Sì, lui è ammirato da tutte. E come dargli torto?
E' il momento delle ragazze. Ho passato quindici anni della mia vita lontana da quei giochi e ora mi ritrovo lì per colpa della mia mente ottusa. Mi blocco in un respiro e chiudo gli occhi. 
< Lucrezia Simmons! > Non sono io. E' la ragazza accanto a me. La guardo. Lei si avvicina lentamente al palco. E poi una gelosia monta su di me. 
' E se si mettesse con Gale durante i giochi? Ma che stai dicendo? Come puoi essere gelosa? Non lo conosci nemmeno ' penso. Eppure sono gelosa di quella ragazza dai capelli biondi e lucenti. ' Siate i primi ad affrontare il nemico '. E in quell'istante Lucrezia è diventata una mia nemica.
< Aspettate! > urlo e tutti si voltano a guardarmi. Corro verso il palco fermando la ragazza < Aspettate! Mi offro volontaria come tributo! > Riesco a percepire il profondo sguardo di Gale su di me. Riesco a intravedere lo sguardo stupito di Katniss. Chissà cosa penseranno di me adesso. Che stupida idea. Mi sto uccidendo da sola, i giorni sono contati. La mia morte è imminente. 
Salgo sul palco e Effie mi afferra per un braccio.
< Come ti chiami, tesoro? >  Sento che sto per rigurgitare.
< Deirdre Stretton > rispondo cercando di far tremare il meno possibile la mia voce.
< E allora vi presento i nuovi tributi di quest'anno : Deirdre e Gale! E possa la fortuna sempre essere a vostro favore > esclama felicemente. Ma perché è felice? Perché è felice della mia morte e di quella di Gale? Strana donna.
Vedo Gale avvicinarsi. Sta sorridendo.
< Allora ti chiami Deirdre! E' un vero piacere > No che non lo è. Ci siamo conosciuti nel peggiore dei modi. Maledetta Capitol City, maledetto presidente, maledetti Hunger Games. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


THG3                                                                                                    Il Viaggio

Il treno che ci porta a Capitol City è estremamente elegante, così elegante che mi sembra maleducato starci dentro. Non sono abituata a tali raffinerie. A dirla tutta non mi piacciono nemmeno. Impazzisco solo per il cibo : focaccine al formaggio, anatra al succo d'arancia, frittelle alla marmellata di fragole e così via. Afferro un frittella e la '' sbrano ''. E lo stesso fa Gale . In mezzo a quel ben di Dio, mi ero quasi dimenticata a che cosa andavo incontro. La fame mi passa e decido di andare a coricarmi. Saluto a tutti e mi dirigo verso la mia camera. Anche questa super accessoriata. La odio. 
Mi distendo sull'enorme letto e penso. Ma che cavolo avevo combinato? Gli occhi mi si chiudono da soli prima che iniziassi a piangere.
Il giorno dopo la sveglia è impostata per le 7. E' un duro risveglio il mio. Vivendo nei boschi, ero abituata ad alzarmi quando volevo e se volevo. Ora sono solo schiava del tempo e del destino. E ormai di tempo non me ne rimaneva molto. Mi alzo , con tutto il sonno che posso racimolare da una notte insonne, e raggiungo gli altri solo dopo essermi vestita comodamente e pettinata sistemandomi i capelli in un due treccie. Stanno tutti facendo colazione e appena metto piede nella stanza Haymitch , il mio mentore, mi guarda con superficialità. Non sono Katniss, lo so. Non pronuncio parola, faccio un semplice cenno con la testa. Mi metto a mangiare di tutto e di più: uova, bacon, pagnotte alla marmellata. Incrocio lo sguardo di Gale e lui sorride. Amo il suo sorriso. Cerco di non arrossire però ormai è troppo tardi. Lui ridacchia e io imbarazzata mi alzo dalla tavola e mi dirigo nuovamente in camera con il piatto in mano. 
Mi esce un mezzo grido quando mi spunta  Katniss davanti. Mi abbraccia in lacrime. Non so che fare. Ricambio certamente l'abbraccio senza aggiungere parole.
< Devi proteggerlo! Mi hai capito? Quest'anno gli 'Hunger Games' saranno diversi..molto diversi dai precedenti anni. Ci sarò pure io nell'arena. E lui non lo deve scoprire. Mi hanno nascosto in camera tua dall'inizio del viaggio. Ti prego non gli dire niente e aiutalo! > mi dice tra i singhiozzi e nel frattempo afferra un po' di bacon dal mio piatto e lo divora.
< Ma di che stai parlando , Katniss? Tu hai già partecipato! E allora Peeta? >
< Lui è pure nascosto sul treno. Il presidente Snow ha cambiato le regole degli Hunger Games per sempre. E... > corre subito a nascondersi sotto il letto e solo quando vedo entrare Gale capisco il perché.
< Sei spaventata , Deirdre? > Si siede sul letto. E io lo fisso, quasi sbavando. Riprendo coscienza e mi siedo accanto a lui.
< Abbastanza. Sono destinata ad una morte orrenda, ne sono sicura > Lo guardo.
< Perché ti sei offerta volontaria, allora? > Non lo so. O forse sì.  Ma non ho intenzione di dirglielo.  Scrollo le spalle senza dare risposta. < Ho paura Deirdre. Tantissima. E so che non sono il tipo da essere spaventato ma lo sono. Ho paura di perdere per sempre la mia famiglia e peggio ancora la persona che amo: Katniss > Mi manca il fiato. Ama Katniss? In quel momento mi sarei presa a pugni in faccia se solo lui non fosse lì. Se solo lei  non fosse lì.
Gli do una pacca sulla spalla. < Hey, Gale! Non ti preoccupare. Sono sicura che te la caverai benissimo e tornerai presto da i tuoi familiari e da...Da Katniss! Lei lascerà Peeta per te e poi vivrete felici insieme per il resto della vita, eh? > Scherzo su cose serie. Scherzo perché sono furiosa. Sono tutti attratti da Katniss e io mi sento un' emarginata. Sono un tributo, come lei. Che si è offerta volontaria, come lei. Allora guardatemi come guardate lei. Esco dalla stanza lasciando solo Gale nella sua disperazione. Ho bisogno di stare sola con me stessa. Cosa impossibile su un treno pieno di inservienti e persone mai viste in vita mia. Mentre corro cerco di trattenermi le lacrime. La vista è offuscata da un denso pianto e non so dove sto mettendo piede. Mi scontro con qualcuno, non so chi precisamente. Mi asciugo con la manica della mia tuta le lacrime che mi rigavano il volto e noto Peeta. Il ragazzo sopravvissuto insieme a Katniss. Ci guardiamo per un istante e poi scappo via nuovamente. Non sapendo dove andare, mi distendo in uno dei tanti divani del treno e mi addormento. Velocemente e profondamente. 

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