La fiamma della Fenice

di _Charlie_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Il Villaggio del Fuoco ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Casa Grimshow ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: L'inizio del viaggio ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Un incontro inaspettato ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Il labirinto ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Padre e figlia ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Rischio mortale ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Il sogno ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Alleanze ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10: Le Frecce Nere ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11: La biblioteca del signor Hutch ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12: Il portale di Ariana ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13: La collana e l'unicorno ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14: La Sfera dell'Immortalità ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15: La fenice e l'oblio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La fiamma della Fenice

 

Prologo

Era mezzanotte. Una calma assoluta ed un silenzio assordante avvolgevano le strade buie di un piccolo paese nel nord America. La tranquillità regnava sovrana; l'unico suono percepibile era quello del tenue e improvviso vento scaturito dalla comparsa di due uomini dall'aria ambigua. Questi si scambiarono un'occhiata veloce da sotto il cappuccio delle lunghe vesti poi presero a camminare.
<< Trovato qualcosa? >> chiese quello più alto.
<< Nulla >>.
Continuarono a percorrere la strada senza degnarsi di uno sguardo con le lunghe vesti che gli svolazzavano attorno alle caviglie.
<< Eccoci arrivati >>.
Uno di loro indicò una vecchia casa che spiccava sopra alle altre per via della sua altezza: le finestre erano illuminate da una fioca luce e la porta d'ingresso era sbarrata.
I due però non trovarono alcuna difficoltà ad oltrepassare la soglia e, appena furono dentro, una voce gelida li accolse. << Pensavo che non sareste più venuti >>.
Il più alto, abbassando il cappuccio della lunga veste nera e lasciando libera la visuale al suo volto simile a quello di un falco, s'inchinò con somma riverenza.
<< Portate novità? >> chiese la voce fredda e acuta proveniente da una poltrona posizionata per bene di fronte ad un focolare acceso e scoppiettante. Il silenzio cadde in quella grande sala.
<< Allora? >> continuò la voce sprezzante. << Igor? Deimos? >>.
<< Nessuna >>.
Lo scoppiettio del focolare si fece più forte.
<< Non va affatto bene >>.
Igor e Deimos rimasero immobili divenendo in un attimo bianchi come cadaveri.
Nonostante ci fosse la luce del fuoco, alcune candele morenti galleggiavano a mezz'aria intorno alle finestre.
<< Mio Signore >> disse Igor, il più basso. << Ce la stiamo mettendo tutta ma i frammenti sono difficili da trovare; più di qualunque altra cosa! >>
Questa volta la voce rispose con tono irato. << Difficili, dici? Oblivio! >> Una luce nera partì da dietro la poltrona e passò attraverso il petto di Igor facendolo cadere con un tonfo sordo.
Deimos deglutì vedendo il suo compare disteso a terra privo di vita.
<< Spero che almeno tu non ritenga difficile questa ricerca >>.
L'uomo con il volto di falco fece un cenno veloce con la testa paralizzato dalla paura. << Mio Signore, le prometto che...>>.
Non riuscì a terminare la frase in quanto la voce prese la parola prepotentemente. << Non fare promesse che non puoi mantenere >>.
Il servo fece un altro cenno di assenso con il capo poi riportò lo sguardo verso Igor.
<< Ho dovuto farlo >> disse la voce fredda. << Non mi era fedele. Sapete tutti quanto sia importante trovare quei frammenti >>.
Deimos balbettò qualcosa che fu incomprensibile da capire e quindi ripeté cercando di mantenere la calma. << Li troverò e glieli porterò! >>
L'uomo da dietro la poltrona allungò una mano dalle lunghe dita raggrinzite verso un tavolino lì vicino e prese un bicchiere di vetro contenente del vino rosso.
<< Te ne sei accorto? >> domandò sorseggiando. << Alcuni dei frammenti sono nascosti al Villaggio del Fuoco. Sai cosa devi fare, vero? >>.
Deimos rimase in silenzio inarcando le sopracciglia dando l'opportunità al suo padrone di continuare il suo discorso.
<< La mia ascesa sarà immediata se riuscirò ad assorbire quei maledetti frammenti! >>.
Come previsto, la luce delle candele si affievolì del tutto.
<< Deimos >> la voce gelida proseguì. << Distruggi il Villaggio del Fuoco e trovali! Altrimenti... >>.
Il servo ebbe il folle istinto di chiedere come avrebbe fatto a trovare quei piccoli oggetti luminosi in un posto tanto grande come il Villaggio del Fuoco, ma dopo si ricordò di Igor; steso a terra per un futile capriccio, e quindi si limitò ad annuire per poi sparire lasciando in quella grande sala un denso fumo nero.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Il Villaggio del Fuoco ***


Capitolo 1
Il Villaggio del Fuoco

Quell'anno l'autunno non si fece attendere. Le foglie secche cominciarono a scendere lentamente dai rami degli alberi e l'aria, man mano che i giorni passavano, divenne sempre più fredda.
La mattina di quel venerdì grigio in cui comincia la nostra storia, quei pochi raggi solari che riuscirono ad oltrepassare lo spesso strato di nuvole, si addentrarono in una grande selva andando ad illuminare il volto di un ragazzo sdraiato su un soffice prato fiorito. Egli, sentendoseli battere addosso, aprì i suoi grandi occhi color nocciola. Si chiamava Brandon Harvey e aveva appena compiuto sedici anni. Alzandosi in piedi, Brandon si rimise in spalla il suo zaino a tracolla e a gran voce chiamò.
<< Argo, vieni qui!
>>
Quasi immediatamente si udì qualcuno avvicinarsi: era un cucciolo di cane dal pelo melato che correva a gran velocità verso il suo padrone.
<< Hai catturato qualche animale? >> Brandon gli grattò affettuosamente il collo provocando una reazione di goduria da parte di Argo. << Torniamo al villaggio. Devo passare dalla signora Grimshow >>.
I due si misero in marcia prendendo il libero sentiero del Grande Bosco. Questa selva era popolata da numerose specie rare di animali e possedeva una moltitudine di alberi alti fino alle nuvole.
Brandon non aveva però nessuna paura nel penetrare all'interno del Grande Bosco poiché non lo vedeva come una sorta di pericolo ma come un vero e proprio paradiso terrestre in cui ci si poteva rilassare ogni qual volta che si desiderava.
Giunti alla fine del sentiero, Brandon e Argo ripresero a camminare per le vie del Villaggio del Fuoco. Questo villaggio, che si estendeva per chilometri e chilometri, era abitato da persone umili, lavorative e ricche di doti inimmaginabili.

<< Ah, il giovane Harvey! >> Esclamò la signora Grimshow appena vide Brandon entrare in una delle più antiche costruzioni del villaggio.
<<
Salve! >> Il ragazzo le sorrise porgendole un libro che aveva appena preso dallo zaino. << Volevo riconsegnarle questo >>.
La signora Grimshow era una donna grassottella e dallo sguardo simpatico. I suoi capelli argentei erano raccolti da uno chignon rosso e sul naso, portava un buffo paio di occhiali rotondi.
<< L'hai già letto? >> Chiese la proprietaria della biblioteca con stupore. << Eppure l'hai preso giusto ieri pomeriggio! >>.
<<
Mi piace leggere, lo sa >>.
Ed era proprio così. Brandon aveva una gran passione per i libri, soprattutto per quelli d'avventura che si concludevano con un lieto fine.
<< Ora vado a prenderne un altro >>.
Detto, fatto. Sempre con Argo che gli passava allegro tra le gambe, girò a lungo per tutti i reparti della biblioteca finché arrivò di fronte ad uno scaffale di legno intervallato da numerosi ripiani.
<< Vediamo... >> disse a bassa voce mentre leggeva tutti i titoli lì presenti. << Ecco! >> Trasse via da uno dei rigidi ripiani un libro con la copertina dorata che riportava a caratteri cubitali: “La ricerca”.
Con il romanzo nelle mani si diresse nuovamente al bancone della vecchia Grimshow, la quale distese le sue rosse labbra in un sorriso appena lo vide tornare.
<< Tuo nonno ti sta già insegnando qualche incantesimo? >> chiese la donna registrando “La ricerca” come libro da riconsegnare.
<<
No >> Brandon sbuffò passandosi una mano tra i suoi capelli castani. << Ha detto che sono ancora troppo piccolo e che devo aspettare i diciassette anni >>.

<< La pazienza è la virtù dei forti, ricordalo! >>  .
La vecchia proprietaria gli porse il libro che aveva scelto poco prima e, salutandolo, tornò ai suoi affari da bibliotecaria.
Mentre percorrevano la strada per il ritorno a casa, Argo cominciò a rincorrere una farfalla dalle ali di un viola intenso mentre Brandon già teneva il naso tra le mille e cinquecento pagine de “La ricerca”.

<< Arrivati! >> disse non appena furono davanti ad una casetta a due piani con la facciata non del tutto pulita. Chiudendo il libro e riponendolo nello zaino, aprì la porta d'ingresso e per prima cosa vide suo nonno appollaiato su una comoda poltrona rossa al centro del salotto.
<< Brandon! >>
Suo nonno si chiamava Abel Harvey: la sua pelle era del tutto raggrinzita ma i suoi occhi celesti brillavano come se fosse ancora giovane. Nonostante si tenesse in piedi con un lungo bastone di legno, era uno dei più rispettati uomini del villaggio.
<< Fammi indovinare >> il vecchietto si rialzò a fatica. << Sei stato prima nel Grande Bosco e poi in biblioteca >>.
Brandon lo guardò e poi rispose.
<< Come fai ad indovinare sempre? >>
Abel scoppiò in una lunga e fragorosa risata mentre si versava distrattamente un bicchiere di brandy. << Sei tale e quale a tuo padre! Con la stessa passione per la natura e i libri >>.
Brandon viveva con suo nonno perché era orfano di entrambi i genitori. Margareth, sua madre, perse la vita poco dopo averlo dato alla luce mentre suo padre, Tom Harvey, era morto in una miniera di carbone.
Brandon sorrise a suo nonno che tutt'a un tratto gli domandò. << Tra poco ci sarà un raduno di tutti gli abitanti. Vuoi venire anche tu? >>
Il giovane scosse la testa. << No. Rimarrò qui a leggere >>.
Abel posò il bicchiere mezzo pieno di brandy. Gli dispiaceva molto il fatto che suo nipote non avesse nemmeno un amico con cui parlare, confidarsi o uscire durante le giornate. Per questo avrebbe voluto che almeno una volta andasse al raduno degli abitanti; per cercare qualche altro giovane con cui stringere un'amicizia.
<< D'accordo >> disse ponendo sulla testa una bombetta nera e uscendo di casa accompagnato dal suo bastone. << Ci vediamo dopo >>.
La porta si chiuse con un piccolo clock e Brandon, solo nel salotto, decise di salire nella sua cameretta. Subito dopo aver attraversato la soglia di quest'ultima, si sdraiò sul suo letto a baldacchino con le tende di un colore molto simile al verde acqua. Lì vicino, su una delle pareti coperte dalla carta da parati, si trovava una finestra che dava sulla via più trafficata del villaggio.
Ad un tratto, Brandon si rimise in piedi e cominciò a frugare nel suo zaino. << Ma cosa...? >>
Ne tirò fuori “La ricerca” ma anche uno strano quaderno nero che non aveva mai visto prima. Curioso com'era lo aprì immediatamente facendo scivolare dalle pagine centrali due luminose schegge viola le quali, appena vennero toccate, fecero apparire nella mente del ragazzo un'immagine di una maestosa cascata. Cosa voleva significare? Brandon le continuò a scrutare attentamente e lo stesse fece per il quaderno. Quest'ultimo non aveva da nessuna parte la fenice infuocata simbolo del Villaggio del Fuoco con cui ogni libro della biblioteca veniva marchiato, ma in compenso era pieno di scritte latine in corsivo che Brandon riconobbe come incantesimi.
In quel momento, Argo lo raggiunse e si mise a dormire ai piedi del letto.

Forse lo dovrei riportare in biblioteca” pensò Brandon guardando e riguardando quel quaderno dalla copertina scura.
Mentre leggeva la spiegazione di un complicato incantesimo, il cielo s'incupì: le nuvole sembravano essersi riunite in un'unica sola che con il passare delle ore diveniva sempre più nera.
Nonostante fossero le prime ore del pomeriggio Brandon dovette accendere la luce per continuare a leggere.

<<
Ora ci siamo >>.
In quel momento però, Argo si svegliò di soprassalto e le sue orecchie si drizzarono come quelle di un pipistrello.
<<
Cosa ti prende? >> Gli chiese Brandon inarcando le sopracciglia.
Da fuori la finestra qualcosa s'illuminò e un urlo atroce si udì all'improvviso.
Argo cominciò ad abbaiare freneticamente mentre Brandon si alzava dal proprio letto e andava ad affacciarsi. Qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere si presentò violentemente davanti ai suoi occhi: la via era stata messa a ferro a fuoco e si poteva scorgere facilmente un cadavere di un uomo robusto che ostruiva il passaggio.
<< Ma che cosa sta succedendo?! >> Il giovane mise dentro al suo zaino il quaderno degli incantesimi e le due piccole schegge viola che aveva trovato poco prima e subito, con Argo sotto al braccio destro, si precipitò giù dalle scale.
Brandon trasalì appena giunse in salotto. Qualcuno stava cercando di forzare la porta. Quando questa si aprì, il ragazzo tirò contro l'ingresso il suo coltello dal manico argentato che teneva sempre con sé.
<< Defendo! >> Urlò suo nonno prima che l'arma potesse colpirlo in pieno petto.
<< Nonno! >> Esclamò Brandon asciugandosi la fronte dal sudore. << Perché stavi forzando la porta?! >>
<<
Avevo dimenticato le chiavi a casa. Ascolta >> Abel continuò stringendolo nelle spalle. << Prendi Argo e scappa via! >>
Brandon rimase immobile e in silenzio finché chiese spiegazioni. << Cosa sta succedendo nonno? >>
<<
Non lo so ma >> l'anziano si schiarì la voce. << Qualcuno sta seminando il terrore nel villaggio. Ascoltami! Io rimarrò qui a combattere per il bene del paese mentre tu devi andare via! Mettiti al riparo. Sono sicuro che te la caverai...Come tutti gli altri abitanti del Villaggio del Fuoco, anche tu possiedi la fiamma della Fenice dentro di te! >>
<<
Che cosa?! Non capisco! >> Sbottò Brandon.
<< Sei davvero uguale a tuo padre >>.
In quel momento, qualcuno fece l'ingresso nel salotto di casa Harvey e gridò. << Oblivio! >>
Abel si girò appena in tempo per difendersi da quella mortale luce nera.
Brandon stava osservando in preda al panico il combattimento tra quell'uomo coperto dalla testa ai piedi da una lunga veste nera e suo nonno.
<< Brandon! >> Urlò Abel. << Ti ho voluto bene >> la luce nera dello straniero colpì in pieno l'anziano mago.
Brandon si accasciò a terra lasciando libero Argo. Le lacrime gli stavano riempiendo gli occhi e un atroce dolore nella sua testa cresceva sempre più.
<< Non perdere tempo e cerca i frammenti! >> Urlò qualcuno alle spalle dello straniero che con un denso fumo nero sparì nel nulla.

 

*

Brandon era ancora piegato sul corpo di suo nonno quando le esplosioni e le urla cessarono.
<< Rimane solo questa casa da controllare >>.
Sentendo quella frase da dietro la porta d'ingresso, il ragazzo ebbe un sussulto e riprendendo Argo e lo zaino, si nascose in cucina.
<< Tsk! >> era la voce di un uomo. << Comincia a cercare i frammenti della Sfera. Sono simili a quelli che già abbiamo trovato: viola, splendenti e appuntiti >>.

Le schegge che ho trovato quindi sono frammenti di una sfera!” Pensò Brandon con gli occhi ancora lucidi. Nella parete alla sua destra c'era un'ampia finestra dalle tende rosse. Decise di scavalcarla e di scappare via nel Grande Bosco.
Non avrei dovuto lasciare il nonno da solo con quei tipi!” Pensò come se suo nonno fosse ancora nel mondo dei vivi mentre faceva slalom tra i cadaveri degli abitanti del villaggio con l'intento di arrivare il più in fretta possibile nella selva dagli enormi e alti alberi.
Con quel tempaccio, il Grande Bosco era più buio del solito.
<< Ci vorrebbe una luce qui! >>
Come desiderato qualcosa si accese tra gli sghignazzi di una donna poco lontana da dove si trovava. Il bosco cominciò a prendere fuoco.
<< Dannazione! >>
Il peso dello zaino e di Argo rallentarono di molto la corsa per la salvezza. Il fuoco si faceva sempre più alto e i tronchi degli alberi cominciarono a cadere.
<< Non ce la faccio più... >> Probabilmente per la mancanza di ossigeno, Brandon cadde a terra privo di sensi. L'ultima cosa che udì fu il sibilare del fuoco e il guaito del suo cane.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Casa Grimshow ***


Capitolo 2

Casa Grimshow

 

Brandon riaprì gli occhi lentamente. Era sdraiato su un comodo letto con ancora indosso i suoi vecchi abiti: una maglietta nera a maniche corte ed uno scuro pantalone lungo. Sbadigliando sonoramente e osservandosi l'alluce destro spuntare da un buco del calzino, cominciò a chiedersi dove fosse finito.
Si mise a sedere sulle calde lenzuola cercando di ricordare cosa fosse successo la sera precedente senza ottenere però, alcun risultato.
Sentendo, poi, il profumo del bacon e delle uova appena cotte, si alzò definitivamente arrivando con poca difficoltà nella cucina di quella grande casa.
<< Oh, caro! Buongiorno! >> Accanto ai fornelli con in mano una padella, c'era una vecchia signora che Brandon conosceva molto bene.
<< Signora Grimshow? >> chiese il ragazzo un tantino incredulo iniziando a notare tutti gli altri presenti in quella stanza; attorno ad un tavolo rettangolare sedevano quattro persone dai folti capelli color carbone.
La signora Grimshow posò con poca attenzione la padella sul tavolo e corse incontro a Brandon stringendolo in un affettuoso abbraccio. << Oh, caro! Menomale che sei vivo! >>
Menomale che sei vivo... Quella frase gli rimbalzò nella testa per un centinaio di volte facendogli, infine, ricordare ogni cosa: il Villaggio del Fuoco era stato attaccato da numerosi uomini incappucciati e suo nonno, combattendo contro uno di questi, aveva perso la vita.
<< Ti ha trovato Brent nel bosco >> la signora Grimshow proseguì indicando il ragazzo più alto e maturo di tutti gli altri. << Direi che è stata proprio una gran fortuna, altrimenti... >>
<<
Altrimenti sarei morto...come mio nonno >> concluse Brandon abbassando lo sguardo.
La signora Grimshow lo abbracciò nuovamente.
<< Mi dispiace davvero tanto >> Spingendolo poi su una delle sedie, la donna gli servì la colazione e asciugandosi gli occhi disse. << Ti presento la mia famiglia: lui è Elliot, mio marito >> l'uomo alla sua destra, che era rimasto in silenzio fino a quel momento con un giornale stropicciato nelle mani, gli sorrise amichevolmente. Egli era tutto il contrario di sua moglie: alto, sottile e senza alcun capello bianco. La signora Grimshow continuò. << Lei è la piccola Emily, lui è Brent ed infine, c'è Connor >>.
Per gran parte del tempo richiesto dalla colazione, tutti rimasero in silenzio finché...
<< Mi scusi >> disse Brandon con gli occhi dei presenti puntati addosso. << Con me c'era anche un cane e uno zaino >>.
Brent gli sorrise.
<< Non ti preoccupare! Il cane è fuori che gioca, mentre il tuo zaino è nella camera in cui ti sei riposato >>.
Brandon lo ringraziò per tutto; specialmente per avergli salvato la vita.
<< Chissà chi erano quei farabutti! >> esordì il signor Grimshow ripensando agli uomini che avevano attaccato il Villaggio del Fuoco la sera precedente. << Ancora non capisco! Perché hanno attaccato il nostro villaggio? >>.
<< Sono d'accordo con te >> Disse Connor finendo il bacon nel piatto. Egli aveva la stessa età di Brandon. Era di media statura e il suo naso a patata era completamente ricoperto da lentiggini.
<< Spero che non vengano più! >> Esclamò Emily imboccando con un cucchiaio vuoto un orso di peluche sulle sue ginocchia. Ella era la più piccola dei Grimshow infatti aveva solamente sette anni.
<< Io so perché sono venuti qui >>. Disse Brandon.
Il signore e la signora Grimshow lo guardarono come se fosse appena tornato da un viaggio nello spazio.
Brandon continuò: << Quando ero ancora nel salotto di casa, ho sentito parlare quei tipi di una Sfera e di alcuni frammenti >> si alzò di scatto, andò a prendere qualcosa nella stanza dove aveva dormito e poi tornò in cucina mostrando delle piccole “schegge” viola e luminose.
<< Dove hai trovato queste...cose? >> chiese Connor del tutto affascinato.
<< Erano dentro ad uno strano quaderno che ho trovato nello zaino subito dopo esser tornato dalla biblioteca >>.
<< Perché strano? >> Domandò la signora Grimshow con le sopracciglia inarcate.
<< Perché non ha da nessuna parte il simbolo del Villaggio del Fuoco! >>
L'anziana allora disse. << Posso vederlo? >>
Brandon le consegnò il “quaderno degli incantesimi”.
<< E' vero. Non l'ho mai visto prima d'ora >>.
La cucina fu avvolta dal silenzio.
<< Io penso di sapere cosa siano quelle “schegge” viola ma voglio accertarmene >> disse il signor Grimshow mentre varcava in fretta la soglia della porta.
<<
D'accordo >> Brandon andò a posare tutto di nuovo nello zaino e lì, Connor lo raggiunse.
<<
Ciao, ti va di uscire un po'? >>.
Brandon rimase a guardare l'altro ragazzo per qualche secondo poi accettò ed insieme uscirono dalla casa.
<<
Ma cosa...? >> in quel momento, Brandon si accorse della struttura della dimora dei Grimshow: essa era all'interno del Grande Bosco e poteva essere facilmente confusa con uno degli alti alberi se non fosse stato per tutte quelle finestre che sbucavano dal tronco.
<<
Ti piace? E' un po' strana ma... >>
Brandon lo interruppe:
<< Strana? Io la trovo magnifica! >>
Connor gli sorrise portandolo da Argo.
Il cane corse subito incontro al suo padrone con la coda che andava da destra a sinistra con una velocità inaudita.
<< E' contento di vederti. Come si chiama? >>
<<
Si chiama Argo! >> rispose Brandon mentre allontanava a fatica la guancia dalla lingua ruvida di Argo.
<< E' davvero un bel nome >> Connor aggiunse. << Io una volta avevo un cucciolo di drago ma mia madre l'ha voluto dare via perché aveva paura di quanto sarebbe potuto crescere >>.
Brandon rise. << Sono davvero belli i draghi! Peccato che io non ne abbia mai visto uno in carne ed ossa. Dicono che il Villaggio dell'Aria ne sia pieno! >>
Parlare con Connor gli aveva fatto dimenticare per qualche ora la scomparsa di suo nonno.
<< Ha chiesto papà se potete rientrare >> Emily li raggiunse con ancora l'orso di peluche stretto nelle braccia.
<< Arriviamo! >>
Così, fecero ritorno nella cucina già affollata di quella grande casa-albero e questa volta, il signor Grimshow sembrava molto preoccupato.
<< Come temevo >> disse facendo pendere tutti dalle sue labbra. << Quelle “schegge”, come le chiami tu, sono i frammenti della Sfera dell'Immortalità >>.


 



Eccomi qui! Sono l'autore de "La fiamma della Fenice" :)
Innanzitutto vi ringrazio per essere giunti fino a fine capitolo xD Come lo avete trovato? Spero che vi sia piaciuto. Per Brandon, casa Grimshow sarà molto importante in quanto troverà delle risposte a tanti suoi quesiti.
Ora vi saluto...Ci "rivediamo" nei prossimi capitoli!

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: L'inizio del viaggio ***


Capitolo 3
L'inizio del viaggio

Il silenzio regnava nella cucina di casa Grimshow. Proprio come tutti gli altri, Brandon sembrava aver perso l'uso della parola.
<< Credevo fosse una leggenda >> continuò Elliot Grimshow. << Ma evidentemente mi sbagliavo >> fece un gran respiro e poi cominciò a raccontare.
<< Si narra che la Sfera dell'Immortalità sia un oggetto di grandi poteri e che sia stata creata da due maghi molto potenti. Dopo che ottennero la vita eterna, essi non distrussero completamente la Sfera ma la divisero in numerosi frammenti lucenti solo per divertirsi >>.
<< Per divertirsi? >> Ripeté Brandon.
<<
Proprio così. Si divertivano a vedere gli uomini uccidersi a vicenda per impadronirsi della loro creazione >>.
<< E ora che fine hanno fatto quei due maghi? >> Chiese Connor strofinandosi violentemente il prolabio con l'indice della mano destra.
<< Non se ne sa nulla >> il signor Grimshow fece un altro respiro profondo. << Ora, sembra che qualcuno voglia impadronirsi della Sfera con ogni mezzo possibile >>.
<< Ma chi potrebbe essere? Chi distruggerebbe un intero villaggio per la vita eterna? >> La signora Grimshow sembrava molto preoccupata.
<< Un mago oscuro >>.
Calò nuovamente il silenzio in tutta la casa-albero. Il vento picchiettava forte contro le finestre della cucina mentre Brandon si alzò di scatto dalla sedia: << Be', qualcuno lo deve fermare. Magari potremmo iniziare a distruggere quei frammenti che ho io >>.
Mentre si versava un bicchiere d'acqua fresca, il signor Grimshow sorrise. << Non si può. I frammenti non si distruggono >>.
<<
E allora come si fa a farla sparire dal pianeta? >> Connor pareva molto interessato alla questione.
<< Bisogna riunire tutti i frammenti. La sfera allora si compatterà e potrà essere distrutta >>.
Brandon posò gli occhi su ogni presente. Emily appena aveva sentito le parole “mago oscuro” se ne era andata in salotto a giocare col suo vecchio orso di peluche.
<< Andrò io alla ricerca dei frammenti >>.
Alla frase di Brandon, la signora Grimshow si alzò infuriata. << No, no e ancora no! Non ti puoi immischiare in una faccenda più grande di te! >>
<<
Ma io ho trovato quei frammenti. E se fosse un segno? >> Chiese Brandon mentre Argo lo fissava dubbioso vicino ai suoi piedi.
<< No, Brandon. No >>.
In quel momento anche Connor si alzò. La signora Grimshow, intuendo già cosa stava per accadere, alzò la voce e cominciò ad agitare l'indice in direzione di suo figlio. << No! >>
<<
Chi fermerà questo mago oscuro, allora? Devo andare a cercare i frammenti >>. Esclamò Brandon con tanta decisione da far arrendere la signora Grimshow.
<< E va bene >> la donna scrollò le spalle sconsolata.
<< Ma non sai dove sono gli altri frammenti >> disse il signor Grimshow.
<< E invece sì >> Brandon fece un mezzo sorriso. << La prima volta che ho toccato i frammenti, ho visto nella mia mente un'immagine di una maestosa cascata >>.
<<
E' nei pressi del Villaggio dell'Acqua! >> Esclamò Connor prontamente. << Solo quel paese è caratterizzato da grandi cascate! Se vuoi ti posso accompagnare in questo viaggio >>.
La signora Grimshow cadde, quasi svenuta, sulla sedia.
<< Per voi va bene? >> Chiese il ragazzo dai capelli color carbone.
<< Io non dico niente...Sarà tuo padre a dirti di n-... >>
S'interruppe. Il signor Grimshow aveva appena dato la sua approvazione.
Brent, che era rimasto in silenzio fino a quel momento, scoppiò a ridere portandosi una mano alla bocca.
Connor e Brandon si scambiarono un complice sorriso.

*

Il manto stellare avvolgeva il Villaggio del Fuoco. Tutto intorno al letto dove dormiva, Brandon non udiva alcun suono o rumore. Nonostante fosse notte fonda ancora non riusciva a prendere sonno. Il suo viaggio alla ricerca dei frammenti sarebbe iniziato di lì a poche ore insieme a Connor.
<< Stai dormendo? >> Chiese in un sussurro una voce proveniente dalla soglia della porta.
<< No, vieni >> Brandon si mise a sedere cercando di distinguere la figura di Connor dal buio che li circondava.
<< Sei pronto per il viaggio? >> Chiese Brandon notando che l'altro ragazzo si era messo a sedere accanto a lui.
<< Sì. Non vedo l'ora. Sarà una bella avventura >>.
<< L'unica cosa che mi dispiace è lasciare Argo >>.
Connor si strofinò gli occhi. << Tranquillo, qui è al sicuro. La nostra casa è circondata da un incantesimo di protezione potentissimo >>.
<< Hai ragione >> rispose Brandon. << Ora però andiamo a letto. Sarà una lunga giornata quella di domani >>.

*

Quando il sole sorse, Brandon era ancora nella cameretta a sistemare le ultime cose dentro al suo zaino a tracolla, il quale era stato incantato dalla signora Grimshow. Infatti, il suo incantesimo gli ampliò lo spazio interno senza però modificargli l'aspetto esteriore.
Ad un tratto bussarono alla porta ed il capo famiglia entrò con un gran sorriso a trentadue denti sul volto.
<< Lo porti con te? >> Precisò: << Il quaderno degli incantesimi >>.
Brandon rispose. << Sì. Credo che mi sarà molto utile >>.
Il signor Grimshow dandogli una forte pacca sulla spalla gli disse. << Hai una faccia simpatica, Brandon >>.
Il giovane lo guardò sorridendo poi gli chiese. << Mi scusi! L'altro giorno, prima che morisse, mio nonno mi ha detto una cosa...Riguardante la fiamma della Fenice. Cos'è? >>.
<< Mi stupisce il fatto che tu non lo sappia. La fiamma della Fenice risiede dentro ogni cittadino del Villaggio del Fuoco. È un grande potere che racchiude anche tutte le virtù del nostro popolo come , ad esempio, il coraggio...Il coraggio che stai dimostrando con questo viaggio. Ora, andiamo >>.
Il signor Grimshow e Brandon uscirono fuori dalla stanza.
<< Avete preso tutto? >> La signora Grimshow stava pettinando i capelli di Connor come se dovesse andare ad una festa.
<< >> Risposero all'unisono i due ragazzi.
Dopo aver salutato tutti quanti, compreso il cucciolo Argo, Brandon e Connor si inoltrarono nel Grande Bosco con una bussola nelle mani.
<< Villaggio dell'Acqua, stiamo arrivando! >>




Rieccomi! Mi scuso se questo capitolo è stato un po' troppo "lento" e pieno di dialoghi ma prometto che dal prossimo ci sarà più azione u.u
Alla prossima :)

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Un incontro inaspettato ***


Capitolo 4
Un incontro inaspettato

 

 

Era il secondo giorno consecutivo di marcia per Brandon e Connor.
Quella mattina, il cielo era coperto da numerose nuvole grigie e il sole faceva capolino sulla Terra solamente per pochi e brevi momenti.
<< Ci fermiamo per il pranzo? >> Chiese Brandon notando il suo compagno sempre più affaticato.
<< Benissimo! >> Esclamò Connor buttandosi a terra con un rumore tanto forte da far scappare via alcuni uccelli dai propri nidi in cima agli alberi del Grande Bosco.
<< Secondo te, quanto manca? >> Domandò Brandon mentre poggiava a terra dei rami per fare un piccolo falò.
Connor ci pensò su per qualche secondo poi, picchiettandosi l'indice destro sul labbro inferiore, disse.
<< Penso ancora un pochino. Su un libro, ho letto che attraversando il Grande Bosco per arrivare dal Villaggio del Fuoco a quello dell'Acqua ci si impiega al massimo tre giorni >>.
Brandon fece segno d'aver capito poi sussurrò allungando le mani sui rami.
<< Ignis! >>
Un piccolo fuoco prese vita dal nulla.
<< Stai facendo progressi con gli incantesimi! >> Connor continuò. << Potrei leggerlo anche io quel quaderno? >>
<<
Certamente! Ora però mangiamo >>.
Si rifocillarono con delle piccole prede che erano riusciti a cacciare lungo la strada e poi si sedettero attorno al fuoco per riscaldarsi un po'.

Tutto era tranquillo nel Grande Bosco. L'unico suono che non li abbandonava mai era quello degli uccelli; il loro canto era piacevole da sentire.
All'improvviso, però, qualcosa si mosse furtivamente dietro ad alcuni cespugli.
<< Cos'è stato? >> Domandò Brandon a bassa voce guardandosi intorno con aria sospettosa.
Connor rimase in silenzio e, divenendo bianco come un morto, le sue lentiggini furono ancora più visibili.
<< Non lo so... >> Rispose agitato.
Insieme si alzarono con le gambe un tantino tremanti.
<< Tira fuori il coltello, Brandon! >> Urlò Connor e in quel momento un altro grido molto meno mascolino si levò da dietro gli alberi.
<< Non mi uccidete! >>
Brandon abbozzò un sorriso vedendo spuntare dall'oscurità una ragazza dai lunghi capelli castani quasi del tutto inoffensiva.
<< Chi sei? >> Le chiese sorpreso.
La fanciulla li scrutò attentamente con due accesi occhi castani ed un coltellino stretto nella mano sinistra.
<< Mi chiamo Ariana Bennett >> disse allontanando l'arma e riponendola all'interno di una borsa. << Scusatemi se vi ho spaventato ma credevo foste delle Frecce Nere >>.
<< Io sono Connor Grimshow >> Connor si passò una mano tra i suoi ricci capelli neri. << Comunque, che cosa hai detto? >>
<<
Cosa sono le Frecce Nere? >> Chiese Brandon spontaneo dopo essersi presentato.
Ariana continuò a fissarli: indossava una lunga maglietta scura e degli stretti pantaloni neri. I suoi occhi erano castani come altrettanto i suoi capelli che alla luce del sole riflettevano un intenso colore rosso.
<< Sono gli uomini che hanno attaccato il Villaggio del Fuoco qualche giorno fa. Li ho sentiti parlare mentre mi rifugiavo nel Grande Bosco >>.
<< Anche noi siamo del Villaggio del Fuoco! >>
Ariana sorrise poi chiese alzando le sopracciglia. << Secondo me, le Frecce Nere se ne sono andate dal villaggio quindi potremo tornare indietro... >>
Brandon la interruppe dicendo. << Noi non torniamo a casa. Stiamo andando alla ricerca dei frammenti della Sfera dell'Immortalità >>.
La storia che raccontò Brandon durò per circa una mezz'oretta. Ariana alla fine sembrava del tutto senza parole. Connor dovette schioccare le dita per farla riprendere.
<< Vengo con voi! >>
Brandon alzò un sopracciglio. << Ma potrebbe essere pericoloso! >>
Ariana sbuffò sistemandosi la sua lunga chioma. << Conosco molti incantesimi che potrebbero mettere K.O un troll! >>
Connor e Brandon si scambiarono un'occhiata. Perché non darle un'opportunità?
<< D'accordo! Puoi venire insieme a noi! >>
Ariana sorrise nuovamente.
In meno di cinque ore, la notte piombò su tutto il Grande Bosco e, a differenza del sole, la luna era ben visibile nel cielo zeppo di stelle bianche.
<< Questo l'avete pescato voi? >> Chiese Ariana mentre metteva sul fuoco un pesce lungo quindici centimetri.
<< Sì! >> Rispose Connor orgoglioso mentre Brandon mangiava qualche frutto appena colto.
La cena proseguì tranquillamente finché un forte ruggito risuonò per tutta la selva.
<< Oh, diamine! >> Esclamò il ragazzo riccioluto divenendo un'altra volta pallido in volto.
<< Dobbiamo andarcene! >> Brandon si alzò velocemente prendendo in spalla il suo zaino a tracolla.
<< Ehm... >> Anche Ariana divenne bianca. << Penso che abbia sentito l'odore del pesce... >>
Brandon sentì il respiro affannoso di qualcuno provenire da dietro le sue spalle. Si girò con lentezza e lo spettacolo che gli si parò di fronte agli occhi lo fece rabbrividire: una bestia dal corpo simile a quello di un orso con la faccia da leonessa e due occhi rossi come il sangue, lo stava guardando da capo a piedi.
<< Calmi... >>
Molto probabilmente Connor non sentì quella parola e cominciò ad urlare nervosamente.
La bestia tirò fuori gli artigli ed iniziò a correre in direzione dei tre ragazzi.
<< Non mira ai pesci! >> Gridò Ariana.
<< Ma che razza di animale è?! >> Chiese Connor mantenendo la calma a fatica.
<< È una bestia della notte >> spiegò la ragazza. << Non ricordo il nome con precisione ma vive con la luce della luna, solamente >>.
<< Cosa le fa la luce del sole?! >> Urlò Brandon notando che l'animale non accennava a lasciarli stare.
<< La uccide o la stordisce, non ricordo! >> Ripeté Ariana.
<< Ho capito! >> Brandon fermò la sua corsa e con molto coraggio urlò. << Solem! >>
Un'abbagliante luce bianca illuminò la notte. I gufi, che erano appollaiati sui rami degli alberi, volarono via mentre la bestia cadde stordita a terra.
<< Sei stato formidabile! >> Esclamarono Connor e Ariana a bocca aperta.
Brandon sorrise quasi arrossendo.
<< Grazie... >>
I tre ragazzi lasciarono l'animale stordito sul soffice prato del Grande Bosco e in fretta scapparono via dalla sua vista.
<< Sei ancora convinta di venire con noi? >>
<<
Al cento per cento! >>
Da quel momento, Brandon Connor e Ariana strinsero un forte legame che a poco a poco li fece diventare migliori amici.


 



Con questo capitolo, il nostro trio è al completo!
Che ve ne pare? E' una bella squadra?
Forse mi troverete monotono ma vi ringrazio per aver letto il capitolo. Ringrazio anche DreamKun e torak per tutte le recensioni e per aver messo "La fiamma della Fenice" nelle seguite! :D
Alla prossima ^^

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Il labirinto ***


Capitolo 5
Il labirinto

 

Il pomeriggio del terzo giorno di marcia, osservando la vegetazione del Grande Bosco divenire sempre meno fitta, Brandon capì che mancava poco all'arrivo al Villaggio dell'Acqua.
Connor era molto eccitato: non vedeva l'ora di scoprire qualcosa di più riguardo quel villaggio di cui aveva tanto sentito parlare nella sua casa-albero.
<< Penso che scriverò un libro sul nostro viaggio >> disse a Brandon e Ariana mentre attraversavano un tratto abitato specialmente da conigli e lepri.
<< Sì. Mi sembra una bella idea! >> Esclamò Brandon dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
Continuarono a camminare con un'andatura veloce. Stavano per arrivare.
<< Ma cosa? >> Brandon fu preso alla sprovvista come anche i suoi compagni. Tutti e tre si aspettavano di trovare un accogliente villaggio ricco di cascate, fiumi e laghi appena fuori dal Grande Bosco ma quello che gli si parò davanti era una strana costruzione che non avevano mai visto prima. Essa era formata da innumerevoli siepi e alla sua destra vi era un ingresso sinistro e scuro.
<< È un labirinto >> disse Ariana con grande sorpresa.
<< Guardate lì! >> Connor indicò un cartello vicino all'ingresso che riportava le seguenti parole:

 

Il Villaggio dell'Acqua è protetto.
Se davvero volete entrare,
il labirinto dovete attraversare.

 

Brandon rilesse quella rima per una decina di volte finché prese una decisione: << Dobbiamo entrare >>.
Dopo quella frase l'ingresso del labirinto sembrava molto più spaventoso di prima.
<< Andiamo >>.
I tre avventurieri si fecero coraggio e, a piccoli passi, entrarono nel labirinto.
<< Siamo fregati >> disse Connor con voce tremante nel momento in cui vide chiudersi l'ingresso alle spalle.
<< O usciamo o moriamo >>.
<< È rincuorante, Ariana >>.
Le siepi erano alte e tutte uguali fra di loro; non c'era alcun modo per distinguerle.
Brandon, seguito dai suoi compagni, svoltò a destra, poi a sinistra e infine ancora a destra.
Intanto, Ariana ebbe l'idea di consultare la bussola. Per arrivare al Villaggio dell'Acqua bisognava dirigersi sempre verso ovest.
<< È impazzita! >> Continuò agitandola. << Non funziona! >>
Delusa, ripose l'oggetto nella borsa con poca cura.
<< Fermi! >> Esclamò Brandon.
<< Cosa ti prende? >> Connor lo guardò, il pugno già pronto ad attaccare.
<< Questo canto. Non lo sentite? >>
Ariana e Connor, smettendo anche di respirare, riuscirono a sentire un melodioso canto velato.
<< Di qua! >>
<< Non credo sia una buona idea >> Continuava a ripetere Ariana.
Quando svoltarono a sinistra per l'ennesima volta si ritrovarono la strada sbarrata da due donne per metà pesce sedute all'interno di un'enorme conchiglia color rosa salmone.
<< Sirene >> sussurrò Brandon estasiato dal loro canto.
A quanto pareva, le due sirene erano sorelle gemelle in quanto si somigliavano più di due gocce d'acqua: avevano i capelli nerissimi, gli occhi di un giallo intenso e una lunga coda squamosa al posto delle gambe.
<< Sarà meglio andar via >> disse Ariana ma né Brandon e né Connor le prestarono attenzione. I due, infatti, si stavano avvicinando alla conchiglia.
<< Cosa state facendo?! >>
Quando i ragazzi furono avvolti dalle braccia delle sirene, quest' ultime smisero di cantare e si concentrarono solamente sulle loro prede.
Il silenzio, però, durò per pochi istanti; un rumore assordante, che fece sobbalzare Ariana, si avvicinava sempre più.
<< Non lo sentite? Dobbiamo andarcene! >>
Parole al vento. Brandon e Connor erano stati incantati dal canto delle sirene. Il rumore si fece sempre più vicino e più forte.
Ariana capì di dover prendere le redini della situazione e quindi, puntando le mani contro le sirene, disse: << Ignis! >> Delle fiamme apparirono lungo tutto il corpo di quelle creature marine facendole ululare dal dolore e lasciare la presa da Brandon e Connor.
<< Cos'è successo? >>
<< Vi spiegherò dopo! >>
Ripresero a correre velocemente in quanto, dietro di loro, il rumore aveva preso una forma: una gran quantità d'acqua bollente li voleva raggiungere con l'intento di ucciderli.
<< Moriremo tutti! >> Strillò Connor.
<< Aspettate! >> Brandon si fermò di colpo.
La scena parve accadere al rallentatore, il ragazzo puntò le dita contro l'acqua ed urlò: << Temporis Momentum! >>
L'acqua bloccò la sua corsa lasciando a Brandon tutto il tempo che voleva per dire: << Recedite! >>
Con quell'ordine, l'acqua tornò da dove era venuta riattraversando il corridoio tra le siepi.
<< Devo leggere anche io quel quaderno! >> Dissero Ariana e Connor in coro.
La magia di Brandon stava migliorando ogni giorno di più ed era evidente. Suo nonno sarebbe stato fiero di lui.
<< Oh, guardate! >> Brandon individuò l'uscita del labirinto. A Connor e Ariana brillarono gli occhi.

Finalmente erano riusciti ad uscire da quella struttura magica.
Non appena furono fuori, Brandon diede il cinque a Connor notando solo poco dopo un altro grande cartello a cui erano state impresse le parole:

Benvenuti al Villaggio dell'Acqua.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Padre e figlia ***


Capitolo 6
Padre e figlia

 

I gabbiani volavano allegri sopra le loro teste e un fresco vento serale li avvolgeva. Erano finalmente arrivati a destinazione.
Il Villaggio dell'Acqua era composto da numerose casette dai colori accesissimi e, sopra di queste, spuntava un imponente castello, il quale poteva essere visto perfettamente anche da lontano.
Presi dall'entusiasmo, Brandon, Connor e Ariana decisero di addentrarsi nel villaggio prendendo una stretta via che gli si presentava davanti agli occhi.
Nonostante fosse quasi ora di cena, gli abitanti del Villaggio dell'Acqua erano ancora in giro felici e spensierati: c'era chi andava dal fruttivendolo, chi scommetteva su una prossima corsa di cavalli marini e chi faceva solamente una passeggiata con gli amici.
<< Penso che lo notino >> disse Connor quando vide una donna lanciargli un'occhiataccia.
<< Che cosa? >> Ariana aveva ancora lo sguardo rivolto al cielo; i gabbiani stridevano sonoramente.
<< Che siamo stranieri! >> Esclamò il ragazzo riccioluto.
Infatti, a differenza del terzetto del Villaggio del Fuoco, tutte le altre persone in quella via avevano i capelli, gli occhi e gli abiti chiarissimi.
Il crepuscolo non tardò ad arrivare. Le stelle che quel giorno si presentavano con una strana sfumatura gialla, iniziarono a farsi vive su tutto il firmamento.
<< Dobbiamo trovare un posto dove dormire >> disse Brandon contando le monete che si era portato da casa.
<< Pensi che i soldi del Villaggio del Fuoco possano venire accettati qui? >> Domandò Ariana arricciando le labbra e sistemandosi il cerchietto rosso che teneva sulla testa.
Brandon posò lo sguardo sulle sue monete d'oro andando a ricalcare con l'indice della mano destra i contorni della fenice infuocata, la quale era impressa su ogni moneta del Villaggio del Fuoco. << Non penso >> disse facendo una smorfia.
Nel preciso istante in cui la lancetta più piccola dell'orologio di Connor toccò il numero nove, una ragazza si avvicinò loro con fare amichevole.
<< Ciao! >> Esclamò questa lanciandogli un meraviglioso sorriso.
<< Ciao... >> Ariana la scrutò attentamente con un sopracciglio alzato: la ragazza appena arrivata aveva dei lunghi capelli dorati, due profondi occhi verdi e la carnagione color pesca. Indossava una maglietta bianca e un paio di stretti pantaloni blu.
Brandon non poté fare a meno di notare la sua bellezza.
<< Chi sei? >> Le chiese mentre le sue guance divenivano sempre più rosse.
<< Mi chiamo Serena >> e aggiunse: << sono venuta qui per portarvi al cospetto del capo-villaggio >>.
<< Sa della nostra presenza? >> Connor inarcò le sopracciglia.
Serena fece un cenno di assenso con la testa. << Non gli sfugge nulla. Vedete quel castello? Vive lì >>.
Il ragazzo riccioluto prese la parola con fare da saputello. << Infatti >> continuò alzando l'indice della mano sinistra. << A differenza del capo-villaggio del Fuoco che risiede come tutti gli altri abitanti in una normale casa, il capo-villaggio dell'Acqua abita all'interno di un sontuoso palazzo! >>
Serena fece un cenno d'approvazione. << Seguitemi, vi porterò da lui >>.
<< D'accordo...Ma perché vuole vederci? >>
<<
Poi vi spiegherà! >>
Così facendo, partirono tutti e quattro alla volta del castello senza però dimenticare le presentazioni.
Il buio calò in fretta ma le vie che portavano dal capo-villaggio erano ben illuminate da candele che fluttuavano nell'aria a circa due metri dal suolo.
Il portone di legno del castello, che era ornato da piccole pietre preziose, era sorvegliato da due guardie vestite allo stesso modo: portavano un cappello nero con una lunga piuma bianca cucita sopra, una giacca turchese e un pantalone scuro. Nelle mani non stringevano alcun tipo di arma. Brandon pensò che la loro magia bastasse per difendere l'intero castello da attacchi nemici.
Quando attraversarono il portone, il quartetto si ritrovò in un lungo e ampio corridoio percorso interamente da un altrettanto esteso tappeto rosso. Sulle pareti vi erano ritratti di precedenti capi-villaggio tutti con l'aria severa e sprezzante.
<< Eccoci arrivati! >> Esordì Serena dopo che ebbero attraversato gran parte del corridoio.
Davanti a Brandon, Ariana e Connor era presente un'enorme porta d'argento.
<< È qui dentro il capo-villaggio? >> Chiese Brandon cercando di sistemare i suoi capelli ribelli.
<< Sì! Vi accompagno >> dopo che Serena ebbe spalancato la porta d'argento, i tre amici si ritrovarono di fronte ad una sala dalle dimensioni inimmaginabili.
<< Miei cari! >> Esclamò un uomo panciuto alzandosi da una poltrona al limitare della sala.
Brandon guardò Ariana con sguardo dubbioso.
<< Avete conosciuto mia figlia? >>
Serena arrossì.
<< Tu sei la figlia del capo-villaggio? >> Chiese Connor senza fiato.
<< Sì. Mi chiamo Serena Crawford >>.
<< Io invece sono il capo-villaggio Rupert Crawford >> l'uomo panciuto aveva dei lunghi e chiari capelli biondi che quasi si confondevano con l'altrettanto lunga barba.
<< Io sono Brandon Harvey >>.
<< Connor Grimshow >>.
<< Ariana Bennett >>.
Il signor Crawford gli sorrise allegramente e poi disse: << Cosa ne dite di mangiare qualcosa? >>
<<
Per noi va benissimo! >>
Con uno schiocco di dita, un tavolo ricco di pietanze succulenti apparve magicamente dal nulla.
Il signor Crawford si mise a sedere a capo tavola con Brandon e Serena alla sua sinistra mentre Connor e Ariana prendevano posto alla sua destra.
<< Non esiste cena senza musica! >>
A quelle parole, alcuni strumenti musicali che erano stati precedentemente abbandonati in un angolo della sala, cominciarono a suonare senza bisogno di un musicista.
Ariana rimase incantata dal violino.
<< Mi scusi >> disse Brandon distogliendo lo sguardo da un Connor leggermente affamato. << Come mai questa accoglienza? >>

Il signor Crawford strinse le labbra. << Siete del Villaggio del Fuoco e io so cos'è successo lì...Mi dispiace tanto. Ah, mi devo scusare per il labirinto >>.
Brandon, Connor e Ariana lo fissarono.
<< Sì. L'ho creato io stesso per mantenere la pace all'interno del mio villaggio. Non vorrei mai che qualcuno di quei brutti ceffi entrasse e distruggesse tutto! È stato complicato superarlo? >>
<<
Non proprio. Comunque siamo qui per un'unica ragione. Dobbiamo prendere dei frammenti che sono situati vicino ad una cascata. Li stanno cercando anche le Frecce Nere >>.
<< Frammenti? Frecce Nere? >>
La storia che raccontò Brandon richiedette il tempo che va dagli antipasti al secondo piatto.
<< Incredibile >> si lasciò scappare Serena dopo che il ragazzo ebbe finito.
<< Se vi servirà il mio aiuto non esitate a chiamarmi, mi raccomando! >> Il signor Crawford diede a tutti e tre un'affettuosa pacca sulla spalla.
La cena proseguì e, quando terminarono di consumare anche il dessert alla vaniglia, il capo-villaggio disse: << Ora andate a farvi un bagno. È molto rilassante prima di dormire; ve lo consiglio! Le vostre stanze ve le mostrerà Serena >>.
<< Non sparecchiamo? >> Chiese Connor.
<< AH! Giusto! >>
Con un altro schiocco, il signor Crawford fece sparire il tavolo e i piatti ormai vuoti.

*

Togliendosi dalla vita un asciugamano azzurro, Brandon entrò dentro alla vasca già piena d'acqua saponata.
<< Che goduria! >>
Non faceva un bagno caldo da tempo.
Si rilassò appoggiando la testa ad un lato della vasca che, per dimensioni, sembrava più una piscina. Chiuse gli occhi e cominciò a ripercorrere tutto quello che aveva dovuto passare fino a quel momento chiedendosi anche che aspetto e che nome avesse il mago oscuro che stavano ostacolando alla sua lotta all'immortalità.
Toc, Toc.

Qualcuno stava bussando alla porta. Riaprendo gli occhi e, avvicinando la schiuma verso di sé, chiese: << Sì? >>
Connor aprì la porta: nelle mani teneva un pigiama.
<< Lo hai dimenticato di là >>.
<< Ah, grazie! >>
Anche dopo aver poggiato la canotta grigia e il pantalone blu scuro sopra un piccolo mobile accanto al lavandino, Connor non accennò ad andarsene.
<< Connor? >> Brandon lo esortò ad uscire.
<< Ti piace, vero? L'ho notato subito! >>
Il ragazzo nella vasca arrossì. << Ma di cosa stai parlando?! >>
Connor si schiarì la voce. << “Mi chiamo Serena” >>.
I due scoppiarono a ridere.
<< Ora, vado! >> Connor si avvicinò alla porta. << Buona notte! >>
<<
Buona notte >> ripeté Brandon e quando si ritrovò solo nel bagno, si sciacquò per un'ultima volta.
<< Ok >>.
Si asciugò, si mise il pigiama ed infine si avviò verso la sua camera. Il giorno che lo attendeva sarebbe stato lungo e faticoso: la ricerca dei frammenti stava per ricominciare.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Rischio mortale ***


Capitolo 7
Rischio mortale

 

Quando Brandon arrivò nella sala grande del castello, erano le dieci in punto della mattina. Attorno al tavolo in cui avevano cenato la scorsa notte, vide il signor Crawford parlare animatamente con un ometto dalle orecchie a punta. Quest'ultimo sembrava molto agitato al contrario del capo-villaggio.
<< Ce ne sono state delle altre! Non possiamo ignorare tutto questo! >>
<<
Brief, sta' calmo! >> In quel momento il signor Crawford si accorse della presenza di Brandon. << Buongiorno! Come hai dormito? >>
L'ometto di nome Brief scoccò un'occhiata maligna al ragazzo: egli aveva delle lunghe orecchie a punta, un naso aquilino, degli occhi che parevano due palle da golf e i suoi capelli erano neri come la pece. << Me ne vado! >> Disse buttando con poca cura la copia del giornale sul tavolo.
Brandon prese posto accanto al signor Crawford. << Ha visto per caso i miei amici? >>
<<
Sono usciti prestissimo. Sono nel cortile ad esercitarsi con degli incantesimi >>.
Con quelle parole, il ragazzo si ricordò; Connor e Ariana gli avevano accennato al fatto che volevano imparare qualche magia dal quaderno degli incantesimi.
<< Ah d'accordo >> rispose cominciando a sorseggiare una tazza di tè al limone.
<< Scusa, mi passeresti quel giornale? >> Chiese il signor Crawford.
Brandon prese la copia che aveva appena lanciato Brief e la passò all'uomo.
<< Amo “La Gazzetta del Gondoliere>> disse leggendo la prima pagina. << Riporta sempre notizie vere al contrario di altri giornali >>.
Nel momento in cui Brandon finì il suo tè, il signor Crawford prese a leggere le parti salienti della prima pagina: << Altre sparizioni. Nessun indagato >>.
<< Ci sono state delle sparizioni? >> Domandò il ragazzo inarcando le sopracciglia. << Dove? >>
Il capo-villaggio si alzò in piedi. << Qui al Villaggio dell'Acqua. Ora però non voglio farti preoccupare con queste cose. Va' dai tuoi amici >>.
Brandon gli fece un cenno con la testa poi si indirizzò verso il cortile.
Quella mattina, i corridoi del castello erano affollati da tante persone che molto probabilmente lavoravano per il signor Crawford.
<< Buongiorno! >> Esclamò una ragazza non appena le fu passato davanti.
<< Ehi, ciao! Scusa non ti avevo visto >> disse Brandon riconoscendo quella lunga chioma bionda e quei meravigliosi occhi verdi.
<< Dove stavi andando? >> Gli chiese Serena poggiando a terra una pesante pila di libri.
<< In cortile da Connor e Ariana. Tu invece? Sei appena tornata dalla biblioteca? >>
La ragazza fece un cenno d'assenso. << Esatto. Sono andata in centro a prendere questi libri. Leggere è la mia passione >>.
A Brandon brillarono gli occhi e, passandosi distrattamente una mano tra i suoi capelli castani, disse: << Anche la mia! >>
<<
L'avventura e il romantico sono i miei generi preferiti >>.
A quella frase, Brandon le scoccò un sorriso suadente che la fece arrossire. << Be'...Se vuoi vivere una vera avventura, oggi pomeriggio andiamo alla ricerca dei frammenti >>.
Serena tacque.
<< Ci vediamo alle quattro davanti al portone del castello? >>
La ragazza fece un'altra volta di “sì” con il capo poi si allontanò in fretta con la pila di libri stretta tra le braccia.
Brandon, contento, si diresse verso il cortile.

*

Il tempo scivolò via come se qualcuno avesse stregato tutti gli orologi del villaggio. Le quattro del pomeriggio erano arrivate.
Brandon, Ariana e Connor erano già davanti al portone del castello dei Crawford.
<< Ora che ci penso, non te l'ho fatto ancora vedere! >> Esclamò Connor euforico
<< Cosa...? >> Chiese Brandon.
Il suo amico si schiarì la voce: << Appareo! >>
Nel palmo della sua mano destra comparve dal nulla un foglio di pergamena. << L'incantesimo “Appareo” fa apparire tutto ciò che vuoi, quando vuoi! >>
Brandon rimase a bocca aperta: tutte le volte che aveva sfogliato il suo quaderno non aveva mai notato quel tipo di incantesimo.
<< Eccomi! >> Esclamò Serena non appena ebbe varcato la soglia del portone.
<< Ok. Siamo tutti. Andiamo! >>
I quattro ragazzi si diressero verso una delle cascate più grandi del Villaggio dell'Acqua. Il viaggio fu lungo ma molto interessante (soprattutto per Connor, che prendeva appunti su qualunque cosa).
<< Questa sera c'è una festa >> disse Serena. << l'ingresso è libero. Ci riuniamo tutti nella piazza centrale del villaggio e ci sarà musica, cibo e tanto altro >>.
<< Non sembra male! >> Esclamò Connor.
<< Sarà da non perdere >>.
Quando finalmente giunsero dinanzi ad una delle cascate più belle e più grandi che avessero mai visto, cominciarono a cercare da ogni parte i frammenti della Sfera dell'Immortalità.
Rimasero chini a guardare tra i piccoli sassi che erano ai lati della cascata per circa tre ore.
<< Mi sono scocciata! >> Disse Ariana buttandosi a terra.
<< Abbiamo cercato praticamente dappertutto! >> Anche Connor e Serena si erano stancati.
D'un tratto un raggio di sole scese nella parte finale della cascata facendo brillare debolmente qualcosa.
<< Sono laggiù! >> Esclamò Brandon indicando quel luccichio.
<< Sicuro di volerti tuffare? >> Chiese Connor guardandolo togliersi i vestiti.
<< Al cento per cento >>.
Il ragazzo lasciò la maglietta nera a maniche corte, il pantalone scuro, le scarpe e i calzini sulla riva, poi si tuffò poco sotto il dislivello della cascata. La corrente era molto forte e Brandon dovette lottare per rimanere in quel preciso punto. Alla fine, prendendo fiato, scese al di sotto della superficie dell'acqua.
I frammenti viola erano lì, proprio davanti a lui, stranamente immobili. Troppo facile. Non appena li impugnò, le immagini di un'isola nel cielo e di una biblioteca gli passarono davanti agli occhi. Poi, tornato al tempo presente, si accorse che dei piccoli esserini gli stavano mordicchiando i piedi e le gambe.
<< Perché non torna su? >> Chiese Connor mordendosi il labbro inferiore.
<< Non è che ha qualche difficoltà? >> Ariana e Serena unirono le mani.
Intanto, gli esserini continuarono a mordicchiare la pelle di Brandon e lui cominciò a sentirsi debole.
<< Sentite, dobbiamo fare qualcosa! >> Ariana allungò le mani ma in quel preciso istante, dall'acqua, riaffiorò Brandon.
<< Perché tutto questo tempo? >> Chiese Connor tirandolo da un braccio verso terra.
<< Non urlare per favore >>.
Connor, Ariana e Serena si guardarono.
<< Mi sento male >> disse Brandon lasciando cadere i quattro frammenti che aveva appena trovato.
<< Cos'è successo esattamente nell'acqua? >> Domandò Serena.
Brandon la guardò, poi disse a bassa voce. << Alcuni animaletti mi hanno attaccato >>.
La ragazza dagli occhi verdi si portò le mani alla bocca. << I folletti dell'acqua >>.
<< Che cosa? >> Chiese Connor guardandola correre da una parte all'altra.
<< I folletti dell'acqua sono velenosissimi. Con alcune piante però si può creare un antidoto. Se solo avessi... >>.
<< Cosa? >> chiese Ariana.
<< Un pestello ed una bacinella >>.
<< Connor! >> Ariana continuò. << Per favore, fa apparire un pestello ed una bacinella! >>
Il ragazzo riccioluto scosse la testa e, con le mani tremanti, gridò: << Appareo! >>
Appena l'incantesimo fece comparire gli oggetti che aveva richiesto, Serena cominciò a dar vita ad una sorta di succo verde con delle piante che aveva trovato vicino alla cascata.
<< Gli ingredienti per preparare l'antidoto contro il veleno dei folletti d'acqua sono sempre vicino alle cascate. È una fortuna! >>
La ragazza fece inghiottire a Brandon l'antidoto.
<< C'è mancato poco >>.
Ariana e Connor videro il loro amico riprendere il suo solito colorito.
Passarono altre due ore prima che Brandon potesse tornare completamente in forma e quando finalmente arrivarono al castello, presero a contare mentalmente i frammenti che possedevano: due li aveva trovati Brandon nel quaderno degli incantesimi e altri quattro li avevano appena scovati. In totale ne avevano sei.
<< Qual è la nostra prossima destinazione? >> Chiese Ariana non appena furono arrivati dentro alla sala grande.
<< Nel momento in cui ho preso questi frammenti nelle mani, ho visto le immagini di un'isola galleggiare nell'aria e di una grande biblioteca >>.
<< Il Villaggio dell'Aria >> esordì il signor Crawford spuntando alle loro spalle.
<< Davvero? >> Chiese entusiasta Connor: non vedeva l'ora di ammirare tutti i draghi che ci abitavano.
<< Sì. Però adesso andatevi a preparare per la festa di stasera. Brandon, tu te la senti di venire? Ho saputo cosa ti è successo. Serena è venuta a raccontarmelo subito >>.
Brandon fece un cenno con la testa. << Non mi perderei questa festa per niente al mondo >>.
Il signor Crawford sorrise. << Bene. Troverete i vestiti per questa sera nelle vostre stanze >>.

*

Il sole tramontò velocemente e la piazza centrale del Villaggio dell'Acqua si gremì di gente.
Brandon, Connor e Ariana arrivarono insieme alla festa.
<< Sono carini i vostri abiti! >> Esclamò la ragazza guardandoli.
Brandon e Connor indossavano una maglietta bianca, un pantalone azzurro che gli arrivava alle ginocchia ed un paio di scarpe aperte.
<< Anche il tuo vestito! >>
Ariana portava un vestito turchese e sulla testa aveva una cerchietto bianco.
<< È strano! >> disse Brandon sorridendo. << Mi ricordo che l'autunno nel nostro villaggio era freddo, qui invece sembra estate! >>
<<
Hai ragione! >>
Si sedettero tutti e tre accanto ad un falò. Quella sera, le stelle erano luminosissime.
<< Tra poco torno >> disse in fretta Brandon alzandosi in piedi.
<< Dove vai? >>
Ma il ragazzo non rispose. Aveva notato Serena a pochi metri di distanza.
<< Ciao. Non mi avevi detto di essere un'esperta di antidoti! >>.
La ragazza gli sorrise.
<< Grazie per avermi salvato, oggi >>.
<< Non so cosa avrei fatto se ti avessi perso... >>.
<< Vieni con noi! Domani partiremo per il Villaggio dell'Aria >>.
Serena fece cenno di “no” con la testa. << Devo rimanere qui. Sono la figlia del capo-villaggio >>.
Brandon poggiò lo sguardo sul falò.
<< Però >> la ragazza slacciò una collana dal suo collo e la mise attorno a quello di Brandon. << Tieni questa. Così almeno ti ricorderai di me >>.
La pietra che era attaccata al filo robusto, era uno zaffiro blu.
<< Io non mi scorderò mai di te >>.
Si sorrisero a vicenda e, insieme, trascorsero tutto il tempo che rimaneva di quella magica festa.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Il sogno ***


Capitolo 8
Il sogno

 

Era notte inoltrata quando Brandon fece ritorno nella stanza della torre nord. Da lì, nonostante la distanza, riusciva a sentire flebilmente il baccano della piazza centrale del villaggio. S'infilò tra le lenzuola con quei suoni ancora nelle orecchie: possibile che gli abitanti avessero deciso di prolungare la festa fino all'alba? Cominciò a voltarsi da un lato all'altro del letto per trovare la posizione perfetta in cui dormire. Quando finalmente la trovò, rifletté sul fatto che la vita da principe, che aveva condotto nella residenza dei Crawford, gli sarebbe mancata molto.
Guardò l'orologio appeso alla parete: era davvero tardi. Sbadigliando per un'ultima volta ed eliminando dalla mente tutti i pensieri che la affollavano, i suoi occhi cominciarono a chiudersi ed in pochi minuti si assopì.
Il vento fresco della notte lo avvolgeva mentre la luna lo illuminava di una fredda luce bianca.
<< Ma cosa...? >> Sussurrò nel momento in cui si accorse di volare: sotto di lui si alternavano file di casette dal tetto rettangolare, foreste di conifere e tratti ricoperti interamente d'acqua.
Brandon si sentiva leggero quanto una piuma. Non sapeva dove stesse andando finché non atterrò dinanzi ad una casa dall'aria sinistra. Essa era vecchia, poco curata e lungo un suo lato si aggrappava dell'edera.

Dovrei entrare?” Si chiese mentalmente.
La porta d'ingresso della casa era sbarrata da alcune tavole di legno. Non sapeva cosa fare.
Ad un tratto qualcuno apparve dal nulla; era un uomo coperto da capo a piedi da una lunga tunica nera. Brandon ebbe la sensazione che quello straniero non riuscisse a vederlo. Fissò l'uomo con sguardo dubbioso mentre quest'ultimo, con un gesto della mano destra, allontanava delicatamente le tavole dalla porta. Egli entrò nella casa e Brandon lo seguì senza troppe esitazioni.
<< Deimos! Finalmente! >> Esclamò qualcuno seduto davanti ad un focolare acceso nel momento stesso in cui entrarono all'interno di una sala enorme.
<< Non ti ho più visto da quando hai distrutto il Villaggio del Fuoco >> la voce gelida da dietro la poltrona continuò. << Hai qualche novità per me? Heather ha accettato? >>
<<
Non capisce perché ci sia tutto questo accanimento contro un ragazzino >> rispose Deimos.
<< È un'idiota >> la voce sospirò. << Sai bene che la cattura della preda è di fondamentale importanza. Quindi: o Heather accetta di sua spontanea volontà o accetta con la forza. Non mi bastano quelle persone che mi hai portato dal Villaggio dell'Acqua, capisci? >>.
Brandon si allontanò da Deimos per andare a vedere in faccia l'uomo davanti al focolare; ma poco prima che lo raggiungesse, qualcuno prese a strattonarlo: << Brandon, alzati! È mattina! È tardi! >>
Brandon riaprì gli occhi. Era disteso sul letto della stanza. Intorno a sé c'erano Ariana e Connor.
<< Che hai sognato? >> Gli chiese il riccioluto vedendolo grondante di sudore.
Brandon li guardò con sguardo interrogativo. << Non mi ricordo tanto bene... >>
<<
Dai! È tardi. Tra poco il signor Crawford aprirà un portale per farci arrivare direttamente al Villaggio dell'Aria >>.
Il ragazzo sorrise: era un sollievo il fatto che non avrebbero dovuto camminare fino a quel lontano villaggio.
<< Mi vado a fare una doccia e arrivo! >>
Così facendo, Brandon si chiuse in bagno. Connor aveva ragione, pensò guardandosi allo specchio; la sua fronte era ricoperta da tante goccioline di sudore. Ma cosa significava quel sogno? Chi erano Deimos e Heather? E poi, di chi era quella voce gelida?

*

Dopo aver preparato lo zaino e aver ricontrollato mille volte di aver preso tutto, Brandon scese nella sala grande del castello. Lì lo aspettavano Connor, Ariana, Serena e il signor Crawford.
<< Tutti pronti? >> Chiese il capo-villaggio.
<< Sì! >> Esclamarono all'unisono i tre ragazzi del Villaggio del Fuoco.
<< L'hai indossata! >> Esclamò Serena indicando lo zaffiro blu ciondolare al collo di Brandon. Il ragazzo glielo mostrò sorridendo. << Lo terrò sempre al collo! >>
Nonostante le finestre della sala grande fossero tutte chiuse, una folata di vento venne percepita da tutti i presenti.
<< Eccolo qui! >> Strillò il signor Crawford. << Questo vi porterà al Villaggio dell'Aria! >>
Alla sua destra c'era una grande e orizzontale macchia verdastra.
<< Questo è un portale? >> Chiese Ariana affascinata.
<< Sì! >>
<<
Come ha fatto a...a “crearlo” ? >> La ragazza non sapeva che termine utilizzare per esprimersi.
<< Ho letto l'incantesimo su “Turismo per maghi: come risparmiare”! Quando sarai nella biblioteca del Villaggio dell'Aria lo potrai comprare >>.
Ariana fece un cenno poi, salutando il signor Crawford e Serena, si spinse dentro al portale.
<< È sparita! >> Esclamò Connor spaventato, gli occhi lucidi.
<< Vai! >> Il signor Crawford lo spinse dentro e in meno di un secondo sparì anche il riccioluto.
Serena e Brandon si guardarono: << Ci rivedremo presto! >>
<<
Buona fortuna! >>
Il capo-villaggio gli diede una pacca sulla schiena. << In bocca al lupo! >>
Brandon gli sorrise poi entrò nel portale.
Il viaggio con quello strano mezzo durò per poco anzi, pochissimo. Fu proprio come attraversare una porta.
<< Eccoci arrivati! >> Disse Connor non appena giunsero su una delle isole nel cielo. Infatti, il Villaggio dell'Aria era formato esclusivamente da tante isole galleggianti nell'aria.
<< Guardate! >> Esclamò euforico Brandon.
Ariana e Connor indirizzarono lo sguardo verso la parte indicata dal loro amico e, con loro grande stupore, videro cinque draghi svolazzare attorno ad un'altra isola, la quale ospitava un maestoso palazzo.
<< Deve essere la dimora del capo-villaggio! Quindi, non solo il Villaggio dell'Acqua ha questa caratteristica >>.
<< Eh no! Ora, come lo raggiungiamo? >> Chiese Ariana. << Sicuramente, il capo-villaggio ci aiuterà con la ricerca >>.
Brandon e Connor ci pensarono su poi dissero quasi nello stesso istante: << Lì c'è qualcosa! >>
In effetti, una donna stava attraversando un tratto di cielo che la separava da un altro isolotto con una barchetta a remi.
<< Che strano! >>
<<
Be', procuriamoci una di quelle barche e andiamo al palazzo >> disse Brandon e, insieme, si diressero verso la dimora del capo-villaggio.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Alleanze ***


Capitolo 9
Alleanze

 

Il tratto di cielo che li separava dall'isola del capo-villaggio non fu difficile da oltrepassare. Infatti, grazie ad una barchetta che avevano trovato poco prima, riuscirono ad arrivare a destinazione senza alcun tipo di problema.
<< Oh, è già finito >> disse Ariana mettendo i piedi a terra. << Ma avete visto almeno che panorama c'era sotto di noi? >>
<<
Ehm, no >> Connor continuò con tono sarcastico. << Scusa se abbiamo remato tutto il tempo! >>
Ariana lo fulminò con lo sguardo. << Brandon tu hai dato un'occhiata a cosa c'era sotto di noi, almeno? >>
Ma Brandon non la ascoltava; la sua attenzione era rivolta a quei draghi spettacolari che sorvolavano la zona attentamente. Quello che attirò maggiormente la sua attenzione era rosso come il fuoco e sembrava il più grande di tutti gli altri.
<< Sono davvero belli >>.
<< Dai, andiamo! >> Connor proseguì indicando il palazzo che si trovava di fronte a loro: << Là abita il capo-villaggio >>.
Ripartirono. Appollaiato a pochi metri di distanza da loro, con le finestre illuminate e con molte torri e torrette, si stagliava la residenza del capo-villaggio dell'Aria.
<< Sembra grande quanto quello dei Crawford >> osservò Brandon.
Furono ad un passo dal portone d'ingresso quando due guardie armate di lance, li fermarono: << Alt! Chi siete? >>
Brandon e Connor si scambiarono un'occhiata.
<< Siamo qui per vedere il capo-villaggio >>.
Una guardia scrutò Ariana attentamente. << La capo-villaggio, vorresti dire >>.
<< Chi governa questo posto è una donna? >> Chiese Connor, sorpreso da quella notizia.
<< Perché tanta sorpresa? >> Domandò Ariana fulminando ancora una volta il suo compagno. << Siamo del Villaggio del Fuoco e abbiamo fatto un lungo viaggio per venire fin qui! >> Disse infine rivolta a quei due uomini.
Stranamente, con quelle parole, le guardie cambiarono improvvisamente comportamento. << Ah! Non lo sapevamo. Entrate pure. Andate sempre dritti >>.
Smettendo di bloccare il passaggio diedero la possibilità ai tre avventurieri di entrare nella residenza della capo-villaggio.
Brandon, Connor e Ariana si ritrovarono a dover attraversare un corridoio buio e silenzioso. L'atmosfera era ben diversa da quella del castello dei Crawford: lì al Villaggio dell'Acqua, infatti, l'allegria non mancava mai.
Continuarono a camminare a ritmo serrato finché dinanzi a loro non apparve una porta dalle maniglie placcate in oro. Senza bisogno di proferir parola, questa si aprì all'improvviso lasciandoli sconcertati.
La sala che si presentò ai loro occhi era grandissima e, poco lontano dalla soglia della porta in cui si trovavano, vi era una poltrona blu su cui riposava una donna. Non ci misero molto a capire chi fosse: le guardie gli avevano accennato al fatto che il capo-villaggio era di sesso femminile.
<< Chi siete? >> Sbottò questa all'improvviso facendoli saltare dallo spavento.
Brandon la fissò attentamente: aveva i capelli biondi e mossi, i suoi occhi neri emanavano una strana sensazione di malinconia e quel giorno indossava un lungo vestito viola e numerosissimi gioielli.
<< Siamo del Villaggio del Fuoco >> spiegò Brandon.
La donna accennò un mezzo sorrisetto. << Ho capito. Che cosa volete da me? >>
<<
Cerchiamo i frammenti della Sfera dell'Immortalità. Secondo alcune nostre fonti, ce ne sono alcuni anche qui. Più precisamente in una biblioteca >>.
Silenzio. L'unico suono percepibile era quello del vento che soffiava forte contro i vetri delle finestre chiuse di quella grande sala. La capo-villaggio, poi, parlò con tono sprezzante aprendo a malapena la bocca. << E io che cosa c'entro in questa storia? >>
Ariana alzò le sopracciglia, esasperata. << Ci chiedevamo se lei potesse darci informazioni sull'isola in cui risiede la biblioteca >>.
La donna si alzò e si avvicinò loro con passo lento. << Quindi siete del Villaggio del Fuoco >>.
Brandon cominciò a notare qualcosa di strano nell'aria.
<< E cercate i frammenti della Sfera dell'Immortalità >> continuò portandosi un indice sulle labbra rosse. << Non siete i soli a cercarli. Vi state cacciando in un guaio, sapete? >>
La donna si avvicinò così tanto a Brandon che lui poté sentire il suo respiro sul proprio petto.
<< Siete coraggiosi ma molto sciocchi! >>
La capo-villaggio scosse la mano e Brandon, Connor e Ariana furono scagliati a terra da una folata di vento improvvisa.
<< Perché fa così? >> Le chiese Connor ad alta voce.
<< Perché? >> Ripeté quella toccandosi i capelli. << Perché prima di voi ho stretto un'alleanza con un uomo. Mi ha donato gioielli e denaro e io, in cambio, gli darò una cosa a cui tiene molto >>.
<< Cosa?! >>
<<
Le vostre vite >>.
Ariana sussultò e in preda al panico, tentò di rialzarsi ma qualcosa di invisibile la teneva stretta a terra.
<< Qual è il suo nome? >> Le chiese Brandon cercando di mettersi in piedi.
<< Io sono Heather Dumas >>.
Heather. Il ragazzo aveva già sentito quel nome. Ma dove? Poi gli venne in mente come se qualcuno glielo avesse appena suggerito. Heather era la donna di cui stavano parlando l'uomo seduto davanti al focolare e il tipo dalla lunga veste nera.
<< Ora, stanno per arrivare le Frecce Nere. Innanzitutto, uccideranno voi due >> e indicò Connor e Ariana. << Poi... >> e si riferì a Brandon: << Penso che il destino abbia in serbo qualcosa di davvero terrificante per te >>.
Heather scoppiò in una fragorosa risata.
<< Cosa facciamo? >> Sussurrò Connor vedendo la capo-villaggio sedersi nuovamente sulla poltrona blu.
<< Non lo so >>.
D'un tratto il vetro delle finestre si illuminò di una strana luce nera. Brandon fu percorso da un brivido lungo tutta la schiena.
<< Oh >> Heather si rialzò. << Sono arrivati >>.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10: Le Frecce Nere ***


Capitolo 10
Le Frecce Nere

 

La porta si aprì di colpo facendo trasalire per l'ennesima volta Ariana, Connor e Brandon. I due tipi che entrarono nella sala grande camminavano a passo felpato con lo sguardo rivolto verso Heather.
<< Ah, eccovi finalmente! >> Esclamò la capo-villaggio spalancando le braccia in segno di benvenuto. << Deimos ed Eris! Che bello vedervi! >>
Deimos era un uomo dal volto di falco e indossava, proprio come la donna al suo fianco, una lunga veste nera. << Heather, cara. Allora hai deciso di stare dalla nostra parte >>. La voce rauca di quell'individuo non era sconosciuta alle orecchie di Brandon. Infatti, il ragazzo era sicuro di averlo già incontrato da qualche parte.
<< Forza, uccidiamoli! >> Disse Eris puntando l'indice della mano sinistra contro il trio del Villaggio del Fuoco. Ella aveva un severo taglio di capelli e il colore dei suoi occhi era nero come la pece.
<< Fermati! >> Deimos la fermò bruscamente.
<< Cosa vuoi? Cosa c'è? Le missioni sono più divertenti con Phobos! >> Eris abbassò l'indice e, come se avesse letto nella mente del suo compare, capì tutto ed iniziò a ridere freneticamente.
Brandon guardava le Frecce Nere con nervosismo. Proprio come Connor e Ariana, era a terra con braccia e gambe legate da funi invisibili; ogni movimento era impossibile da compiere.
Sempre sghignazzando, Eris alzò nuovamente un dito della mano sinistra ma questa volta lo puntò verso Heather. << Oblivio! >>
Accadde tutto molto in fretta: un raggio di luce nera attraversò il petto della capo-villaggio facendola cadere a terra priva di vita.
Ariana chiuse gli occhi non appena ebbe sentito il tonfo sul pavimento.
<< Bene! >> Deimos fece un mezzo sorrisetto: << Ora ti puoi divertire con loro >>.
Eris fece un cenno d'assenso e, con il suo solito passo felpato, si diresse verso il terzetto: << Come ti chiami? >> Chiese ad Ariana, la quale teneva ancora gli occhi serrati.
<< Non mi vuole rispondere >> Eris si portò una mano sul petto, scandalizzata da quel comportamento.
<< Non veniamo certo a dirli a te i nostri nomi >> Connor la guardò con disprezzo.
<< E tu chi sei, lurido moccioso? >>
Connor perse all'improvviso l'uso della parola.
<< Ho chiesto >> gli occhi di Eris lampeggiarono di rabbia, << chi sei? >>
Un brutto presentimento si fece largo tra i pensieri di Brandon.
<< Idiota! >> Eris gridò: << Tormento! >>
A quella parola, Connor prese a contorcersi dal dolore: era come se migliaia di coltelli infiammati lo stessero pugnalando in ogni parte del corpo.
<< FERMATI! >> Urlò Brandon.
Eris ripartì con gli sghignazzi. Ariana cominciò a piangere. Connor strillava dal dolore e Deimos guardava la scena con disinteresse. Era davvero la fine?
<< Cosa sta succedendo? >> Ringhiò qualcuno fuori dal palazzo e in un istante, una delle pareti della sala grande si frantumò.
<< Impossibile... >> Sussurrò Brandon: il muso di un drago si era affacciato sulla sala grande.
Eris, alla vista di quel bestione, lasciò la presa da Connor e si rintanò dietro le spalle di Deimos.
<< Frecce Nere?! >> Il drago sbuffò irritato. << Cosa stavate facendo a questi poveri ragazzi? >>
L'uomo dal volto di falco strinse i pugni: << Bestia schifosa... >>
<<
Come mi hai chiamato? >> Il drago spalancò la bocca e, con alcune fiamme, cominciò ad attaccare Eris e Deimos.
<< Cosa fate voi? Muovetevi! >>
<<
Siamo incollati a terra! >>
Il drago sbuffò ancora: << Intermissio! >> Con quella parola liberò i tre ragazzi. << Salitemi in groppa! >>
Tra il fuoco e le maledizioni scagliate dalle Frecce Nere, fu difficile raggiungere il bestione soprattutto per via di Connor che sembrava svenuto e quindi doveva essere trasportato da Brandon e Ariana. Alla fine, raggiunsero il drago e si issarono sul suo dorso.
<< Pronti? >>
<<
Parti! >>
Il bestione spiccò il volo con una velocità inaudita: le sue ali erano enormi e, con la luce del sole, le squame del suo corpo brillavano come una miriade di diamanti rossi.
<< Ci seguono! >> Esclamò Brandon notando che Deimos ed Eris volavano dietro di loro avvolti da un misterioso fumo nero.
<< Lascia fare a me! >>
Il drago aumentò la velocità e, in pochi minuti, si allontanarono dalle Frecce Nere.
<< Dove ci stai portando? >> Chiese Brandon mentre il vento gli scompigliava tutti i capelli.
<< Nella mia tana >>.
<< Scusa >> l'umano cominciò, << qual è il tuo nome? >>
<<
Mi chiamo Fafnir! >>
<<
Noi invece siamo Brandon, Ariana e Connor. Veniamo dal Villaggio del Fuoco e... >>
Fafnir lo interruppe: << Tranquillo ragazzo, quando saremo a casa mi racconterete tutto ora, goditi il viaggio. Non capita tutti i giorni di volare con un drago! >>

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Capitolo 12
*** Capitolo 11: La biblioteca del signor Hutch ***


Capitolo 11
La biblioteca del signor Hutch

 

 

La tana di Fafnir era una caverna dalle dimensioni sproporzionate e si trovava su una delle isole più lontane dal palazzo della capo-villaggio.
<< Appareo! >> Esclamò Brandon e subito comparve una brandina su cui poggiarono Connor. Quest'ultimo, dopo aver ricevuto l'incantesimo della tortura, era svenuto e la sua pelle aveva assunto un colorito molto simile a quello di un cadavere.
<< Domattina sarà in perfetta salute, credetemi >> disse Fafnir accucciandosi in un angolo della caverna.
<< Ti ringraziamo >> Brandon sorrise. << Per averci salvato. Se non saresti venuto chissà che fine avremmo fatto! >>
Fafnir sbuffò: << Non mi dovete ringraziare. È un dovere combattere contro le Frecce Nere >>.
D'un tratto Ariana, la quale era stata in silenzio fino a quel momento, accese il fuoco per riscaldarsi.
<< Eh sì! >> Disse Fafnir quasi ridendo: << L'inverno è davvero freddo, qui! Questi ultimi giorni siamo stati fortunati ma domani sicuramente tornerà a nevicare...>>.
<< Io ce l'ho un giacchetto! >> Esclamò Brandon rovistando nel suo zaino incantato.
<< Io me lo procurerò alla vecchia maniera >> Ariana si strofinò le mani: << Appareo! >> e immediatamente apparì un giacchetto bianco.
<< Siete davvero bravi con gli incantesimi! >> Disse Fafnir impressionato da tutte quelle magie.
<< Abbiamo imparato tutto da questo... >> Brandon tirò fuori dallo zaino il quaderno degli incantesimi. Fafnir alla vista dell'oggetto si irrigidì: << Dove l'hai trovato? >>
Il ragazzo rispose spontaneamente: << Nella biblioteca del mio villaggio >>.
<< Percepisco qualcosa di maligno in quel quaderno...Faresti bene a non utilizzarlo troppo spesso >>.
Brandon ora fissava il drago con le sopracciglia inarcate.
<< Comunque! >> Fafnir riprese a parlare: << Mi volete dire di tutta questa faccenda? >>
Il racconto di Brandon e Ariana durò a lungo: passarono dal quaderno degli incantesimi, alla distruzione del Villaggio del Fuoco, dai frammenti della Sfera, al Villaggio dell'Acqua, dal sogno e infine a tutto quello che gli era capitato nel castello di Heather Dumas.
<< E avete solamente sedici anni... >> Il drago aveva gli occhi sgranati: << ...Neanche io che sono vecchio ho avuto una vita così piena di avvenimenti! >>
Brandon e Ariana risero: << Domani andiamo nella biblioteca del Villaggio dell'Aria. Ci potresti accompagnare? >>
<<
No >> fu la risposta secca di Fafnir.
<< Perché? >>
<<
Perché attireremmo troppa attenzione. Sono sicuro che le Frecce Nere sono ancora nascoste qui, da qualche parte, pronte ad attaccare. Tanto la biblioteca non è molto lontana. Dovrete prendere giusto una barchetta >>.
<< D'accordo >>.
Il discorso di Fafnir convinse i due ragazzi.
<< Ah >> il drago continuò: << Per quanto riguarda lui >> e indicò Connor, << lo terrò io sotto controllo qui alla tana >>.
Brandon gli sorrise in segno d'assenso e poi si mise a dormire seguito da Ariana.

*

La mattina seguente, uscire dalla caverna fu davvero un'impresa ardua: la neve era alta e ricopriva ogni cosa.
<< Quindi la biblioteca è sull'isola accanto a questa? >> Chiese Brandon tirando su la zip del suo giacchetto nero.
<< L'isola a destra di questa >> lo corresse Fafnir.
<< D'accordo! >> Il ragazzo si issò lo zaino sulla spalla e poi, insieme ad Ariana, si indirizzò verso la biblioteca.
Quel giorno il cielo era completamente avvolto da strati e strati di nuvole bianche e nemmeno uno spiraglio di luce riusciva a giungere a terra. L'aria gelida accompagnò Ariana e Brandon per tutto il tragitto finché...
<< Entriamo, svelta! >>
Con una leggera spinta al portone, i due ragazzi entrarono in una struttura circolare sulla quale spuntava un'insegna: Biblioteca del signor Hutch.
<< Wow >> si lasciò scappare Brandon alla vista di tutti quegli scaffali pieni di libri.
<< Da dove iniziamo? >> Chiese Ariana, anche lei impressionata da quella vista.
<< Non so! >>
La ricerca dei frammenti durò un'ora e non portò ad alcun risultato.
<< Non ce la faccio più! >> Brandon si accasciò a terra.
<< Trovato! >>
Con un rapido scatto, il ragazzo si rialzò.
<< Guarda! >> Ariana gli porse un libro intitolato: Turismo per maghi: come risparmiare!
Brandon la guardò alzando un sopracciglio: << E...quindi? >>
La ragazza, dopo aver messo il volume nella sua borsa, gli diede un colpetto sulla spalla assumendo uno sguardo scandalizzato: << è il libro su come creare i portali! Me l'aveva consigliato il signor Crawford! >>
A Brandon tornò in mente l'ultima volta che avevano visto il capo-villaggio dell'Acqua e subito capì: << Ah, sì. Giusto! Ora però continuiamo a cercare i frammenti. Possibile che non ci sia nemmeno un custode? >>
<<
Chi mi ha chiamato?! >>
Brandon e Ariana trasalirono mentre dall'oscurità si avvicinava un anziano signore.
<< E voi chi siete? >> Chiese quest'ultimo sistemandosi gli occhiali che portava sul naso.
I due ragazzi non risposero.
<< Siete delle Frecce Nere, vero? Ora vi sistemo io! >> Il vecchio alzò le maniche della maglia minacciosamente.
<< No, no! Noi non siamo Frecce Nere! >>
L'uomo li guardò poi, prestando poca attenzione, scivolò sui suoi stessi piedi e cadde a terra.
<< Si è fatto male? >> Chiese Brandon rialzandolo.
<< No, sto bene >> il vecchietto era basso, sulla testa aveva dieci o venti capelli bianchi ma i suoi occhi erano di un azzurro scintillante.
<< Noi siamo del Villaggio del Fuoco e stavamo cercando una cosa. Lei è il bibliotecario? >>
<<
Sì! Mi chiamo Anthony Hutch >> disse il vecchietto facendo un piccolo saltello.
<< Bene >> Brandon sorrise abbassando lo sguardo. << Senta, ha visto per caso qualcosa del genere qui? >> e tirò fuori uno dei frammenti della Sfera che avevano trovato in precedenza.
<< Oh sì! Li tengo dentro un cassetto nel mio ufficio. Aspettate! >>
Il signor Hutch fu inghiottito dall'oscurità della sua stessa biblioteca.
<< Eccoli! >> Disse non appena fu tornato.
Brandon fissò i tre frammenti della Sfera dell'Immortalità nel palmo della sua mano rugosa.
<< Ce li potrebbe dare? >>
<<
NO! >> Il signor Hutch ritrasse la mano. << Pagatemi! Voglio come minimo dieci monete d'oro! >>
Brandon fece un sospiro: << Non possiamo darle tutti quei soldi! >>
<<
E allora niente schegge viola >>.
<< Dai, per favore! >> Lo supplicò Ariana.
<< Noi abbiamo dieci monete... >> disse qualcuno alle loro spalle.
Brandon si voltò: Deimos ed Eris si avvicinavano a grandi passi.
<< Li dia a noi >> una voce sconosciuta si fece sentire all'improvviso: dall'oscurità di uno scaffale apparì un'altra Freccia Nera. << Forza >>.
<< No! >> Il signor Hutch sembrava alquanto determinato: << Io ho una moglie! Quattro figli! E non posso mantenerli...Io voglio quindici monete d'oro! >>
<<
Ma stai zitto! >> Eris cominciò a sghignazzare. << Phobos, fallo fuori! >>
L'uomo che Brandon e Ariana non conoscevano si chiamava Phobos: egli aveva dei lunghi e chiari capelli, lo sguardo gelido e portava una lunga tunica nera come tutti gli altri i suoi compagni.
<< Ci dia i frammenti e noi non le faremo niente >> disse Phobos tranquillamente.
<< Quindici monete d'oro! Voglio quind... >>
Un raggio di luce nera attraversò il signor Hutch.
<< Ora >> Phobos guardò i due ragazzi del Villaggio del Fuoco: << tocca a voi...Oblivio! >>
Brandon, vedendo il raggio nero avvicinarglisi e prendendo coraggio, gridò: << Lux! >>
Due luci abbaglianti illuminarono la biblioteca lasciando di sorpresa tutti i presenti. L'incantesimo di Brandon che risplendeva di un bianco scintillante, andò a scontrarsi contro la maledizione di Phobos.
<< Prendi i frammenti del signor Hutch, svelta! >> Urlò Brandon ad Ariana.
Ella si avvicinò di corsa al vecchio proprietario e gli strappò di mano i tre frammenti.
<< No, questa volta, no! >> Eris digrignò i denti: << Incendium! >>
Con quella parola, numerose fiamme cominciarono a prendere vita da ogni angolo della biblioteca.
<< Dammi quei frammenti! >> Eris strattonò Ariana. << Lascia la presa! >>
In quello stesso istante, la tunica di Phobos prese fuoco. << Maledetti! >>
L'uomo sparì nel nulla con un denso fumo nero.
<< Phobos, quel maledetto! >> Esclamò Deimos pieno d'ira.
<< CE LI HO! >> Urlò Eris all'improvviso con quella sua vocina stridula.
Lo sguardo di Brandon andò da Ariana ai frammenti nella mano della Freccia Nera.
<< Avete perso, miei cari... >> Con un ultimo sghignazzo, Eris e Deimos sparirono lasciando i ragazzi nel bel mezzo della biblioteca infuocata.
<< Ariana! >> Brandon corse verso la sua amica: ella aveva perso i sensi.
Prendendola sulla schiena e facendosi spazio tra le più alte fiamme che avesse mai visto, uscì fuori dalla costruzione.
<< Brandon... >> La ragazza si risvegliò: tutti e due erano stesi sulla soffice e candida neve di quell'isola.
<< Ariana, siamo salvi! >>
<<
Sì ma, abbiamo perso i frammenti... >>
<<
Non importa... >> Brandon mentì abbassando gli occhi.
<< Senti, il prossimo posto è il Villaggio della Terra. L'ho visto appena ho toccato i frammenti... >>
La delusione del ragazzo sparì.
<< Non è ancora tutto perduto... >>

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Capitolo 13
*** Capitolo 12: Il portale di Ariana ***


Capitolo 12
Il portale di Ariana

 

Il buio cadde su tutte le isole del Villaggio dell'Aria. Nella caverna di Fafnir non volava nemmeno una mosca.
<< Io penso >> disse il drago rompendo quell'attimo di silenzio. << Che voi siete stati bravissimi. La colpa va data a quell'idiota del signor Hutch! >>
<<
Non è questione di dare colpe >> Brandon si sedette vicino al fuoco. << Ora, dobbiamo andare al Villaggio della Terra e sperare che nessuno si sia alleato con le Frecce Nere >>.
<< Poco importa! >> Esclamò Ariana chiudendo “Turismo per maghi: come risparmiare!”: << Tanto ormai sanno anche loro dove si trovano gli altri frammenti...Eris li ha toccati! >>
Cadde nuovamente il silenzio.
<< Ma c'è un modo per fare più in fretta di loro? >> Chiese Fafnir.
Brandon scosse la testa: i loro nemici sapevano volare, cos'altro poteva essere più veloce?
<< Un portale! >> Esclamò Ariana riaprendo il suo libro: << Domani studierò l'incantesimo così arriveremo prima delle Frecce Nere! >>
Brandon le diede il cinque. Tutto sembrava essersi risolto.

*

La notte passò in fretta e, già dalle prime ore del mattino, Ariana era fuori dalla caverna ad esercitarsi con i portali.
Brandon invece si alzò tardi e, con sua grande sorpresa, appena aprì gli occhi trovò Connor in piedi vicino a Fafnir.
<< Ti sei ripreso! >> Esclamò il giovane Harvey avvicinandoglisi.
<< Sono in perfetta forma! >>
<<
Ci ha messo un po' di più di quanto credessi ma va bene lo stesso >> disse il drago.
<< Allora? >> Chiese Connor: << Com'è andata la ricerca dei frammenti? >>
Brandon gli raccontò per filo e per segno tutta la faccenda.
<< Oh, no >> disse Connor in un soffio; i suoi capelli ricci erano più disordinati del solito.
<< La nostra destinazione adesso è il Villaggio della Terra. Ariana sta cercando di creare un portale proprio come aveva fatto il signor Crawford >>.
Il riccioluto fece segno d'aver capito poi, si avviò verso il punto in cui si trovava Ariana.
<< Al Villaggio della Terra fa molto caldo >> Fafnir sbuffò: << è davvero un bel posto! >>
<<
Ci rivedremo un giorno? >> Gli chiese Brandon osservando Ariana e Connor parlare allegramente.
<< Penso di sì. È stato davvero un onore conoscervi >>.
Le ore trascorsero con molta rapidità. Il sole sparì dietro alle numerose nuvole candide come lo zucchero filato e, in un attimo, il firmamento fu ricoperto da stelle brillanti.
<< Adesso ho capito! >> Ariana si sistemò la lunga chioma castana: << Ora ci riuscirò! >>
Brandon, Connor e Fafnir deglutirono mentre una folata di vento li colpì all'improvviso.
Le mani della ragazza cominciarono a tremare: << Portale della Terra...APRITI! >>
Con quelle parole, una strana macchia verticale e grigiastra apparve davanti a loro.
<< Quant'è brutta la forma dei portali! >> Esclamò Connor.
<< Sei stata grande, Ariana! >> Brandon l'abbracciò.
<< Partite ora? >> Chiese Fafnir osservando il portale.
Il trio del Villaggio del Fuoco gli fece un cenno con la testa.
<< Mi raccomando: state attenti! >>
Ringraziando Fafnir e salutandolo per l'ultima volta, Brandon, Connor e Ariana entrarono nel portale.
<< Ha funzionato? >> Chiese la ragazza tenendo gli occhi chiusi.
<< Penso di sì! >> Brandon si tolse il giacchetto e lo ripose nello zaino: Fafnir aveva ragione, al Villaggio della Terra faceva davvero molto caldo.
<< Ma come mai qui è giorno? >> Chiese Connor osservando il sole alzarsi da dietro alcune colline dal prato arido.
Ariana era troppo contenta per poterlo ascoltare: il suo incantesimo era riuscito perfettamente. Il trio era apparso al Villaggio della Terra, nel bel mezzo di una pianura.
<< Guardate lì! >> Esclamò Brandon indicando una trentina di capanne poco distanti da loro.
<< Andiamo! >>
Non appena arrivarono vicino ad una delle capanne, qualcuno parlò: << Chi siete? >>
Brandon si voltò di scatto: un ragazzo di colore, muscoloso, rasato e dagli occhi dello stesso colore del carbone, li stava osservando.
<< Siamo del Villaggio del Fuoco >> rispose Connor alzando le mani al cielo.
Il ragazzo li fissava ancora.
<< Io mi chiamo Brandon Harvey >>.
<< Io sono Connor Grimshow >>.
<< Il mio nome è Ariana...Ariana Bennett! >>
Il giovane del villaggio sospirò: << Io invece sono Dubaku...Cosa ci fate al Villaggio della Terra? >>
<<
Possiamo vedere il capo-villaggio? >> Chiese Brandon senza rispondere.
Dubaku fece di “sì” con la testa poi gli fece cenno di seguirlo.
<< Ariana, stai bene? Sei tutta rossa in volto >>.
<< Ma cosa dici?! >> Ariana s'irrigidì: << Sto benissimo! >>

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Capitolo 14
*** Capitolo 13: La collana e l'unicorno ***


Capitolo 13
La collana e l'unicorno

 

Nonostante fossero solamente le prime ore del giorno, il Villaggio della Terra sembrava già un forno. Ariana si era legata i capelli in una coda di cavallo, Connor si sventolava con la propria mano e Brandon continuava a seguire Dubaku senza prestare troppa attenzione a quella strana temperatura.
Dopo aver percorso qualche metro, il ragazzo della Terra indicò una capanna che non si differenziava affatto da tutte le altre.
<< Aspettate qui fuori >> Dubaku entrò nell'abitazione del capo-villaggio lasciando il trio del Fuoco fuori ad aspettare.
<< Sei ancora tutta rossa! >> Esclamò Connor alla sua amica.
<< Ti credo, fa caldo! >> Ariana sembrava alquanto seccata.
Passati cinque minuti, Dubaku uscì dalla capanna di legno dicendo: << ora potete entrare >>.
Dentro, Ariana non poté fare a meno di dire: << un po' piccolina... >>
In effetti, la residenza del capo-villaggio era tremendamente piccola; non aveva alcuna comodità e nessun tipo di effetto personale. In poche parole, era vuota.
<< Benvenuti! >> Esclamò un uomo seduto al centro della capanna. << Mi chiamo Ezio Muback e sono il capo-villaggio della Terra >>.
<< Noi siamo del Villaggio del Fuoco e siamo alla ricerca di questi... >> Brandon tirò fuori dallo zaino a tracolla i frammenti della Sfera dell'Immortalità. Il signor Muback li prese in mano e cominciò a scrutarli attentamente. << Che bello scintillio >>.
<< Sono frammenti della Sfera dell'Immortalità >> spiegò Brandon.
<< ...Immortalità? >> Ripeté il signor Muback.
I tre ragazzi cominciarono il discorso: << Sì. Un mago oscuro li sta cercando per ricreare la Sfera e per rendersi immortale >>.
<< E allora distruggete questi frammenti se sono così pericolosi! >>
Ariana scosse la testa: << No. Non è così facile. I frammenti non possono essere rotti, scalfiti o quant'altro. Solo quando avranno ricostituito la Sfera potranno essere eliminati del tutto... >>
Ezio rimase a guardarli, inquieto: egli aveva dei lunghi capelli castani che gli scivolavano sulla schiena e i suoi occhi erano neri proprio come quelli di Dubaku. Al collo e ai polsi portava numerosissimi bracciali e collane, i quali tintinnavano ad ogni suo movimento.
<< Quindi... >> riprese a parlare: << ...I frammenti non si possono distruggere ma la Sfera sì. Ma io cosa c'entro in tutta questa storia? >>
<<
Secondo le nostre fonti >> Connor si voltò a guardare Ariana. << Alcuni dei frammenti sono in questo villaggio. Ah! Non vorrei metterle paura ma, noi non siamo gli unici che li cercano. Ci sono anche dei brutti ceffi chiamati Frecce Nere che farebbero di tutto pur di impossessarsene >>.
<< Farò erigere una barriera attorno al villaggio, grazie per tutte queste informazioni >> il signor Muback sorrise mettendo in mostra i suoi luccicanti denti d'oro.
<< Allora! >> Disse Connor non appena furono usciti dalla capanna: << Dove andiamo? >>
Ariana sospirò cercando di ricordare: << Ah, sì! C'è qualcuno che li sta utilizzando come una collana >>.
<< Cioè? >> Chiese Brandon inarcando le sopracciglia.
<< Sì. Qualcuno ce li ha appesi al collo! >>
<<
Ah, ho capito >> disse il ragazzo. Anche lui teneva qualcosa attorno al collo; era una collana con uno zaffiro blu che gli era stata regalata da Serena Crawford al Villaggio dell'Acqua.
<< Sarà difficile questa volta! >> Disse Connor mordendosi il labbro inferiore.
<< Io non penso >> Dubaku, che era stato in silenzio fino a quel momento, continuò la frase: << se controlliamo in tutte le capanne forse, riusciremo a trovare questa persona >>.
<< Riusciremo? >> Connor lo guardò alzando un sopracciglio: << Anche tu? >>
<<
Non fare lo stupido, Connor! >> Ariana sorrise soddisfatta. << Grazie dell'aiuto, Dubaku! >>
Il ragazzo della Terra ricambiò il sorriso.

*

Il sole stava tramontando. Brandon, Connor e Ariana erano grondanti di sudore.
<< Finiamo per oggi? >> Chiese Dubaku per niente affaticato.
<< Sì...Sarà meglio! >> Disse Brandon sedendosi a terra.
Quando furono di nuovo vicino alla capanna del capo-villaggio, Dubaku domandò ai tre ragazzi del Fuoco: << Ma voi avete un posto in cui dormire? >>
<<
Purtroppo no >> rispose Ariana sperando in qualcosa...
<< Be', allora potete venire a casa mia >>.
<< Sei sicuro? >> Brandon aggrottò le sopracciglia: << i tuoi genitori saranno d'accordo? >>
Il volto di Dubaku divenne improvvisamente gelido e malinconico: << i miei sono morti. Abito solamente con mia sorella... >>
Brandon rimase in silenzio, imbarazzato.
Le stelle presero a brillare come diamanti nel cielo scuro della notte e tutt'intorno alle capanne del Villaggio della Terra non si sentiva alcun suono o rumore.
<< Sono tornato! >> Esclamò Dubaku non appena ebbero varcato la soglia della sua casa.
<< Ah, eccoti! >> Una ragazzina dai capelli corvini era sdraiata in un angolo: << Chi sono questi ragazzi? >> Chiese quando notò Brandon, Connor e Ariana.
<< Miei amici >>.
La capanna, vuota proprio come quella del signor Muback, era illuminata solamente da una candela.
<< Come ti chiami? >> Chiese Brandon alla sorella di Dubaku con fare amichevole.
La ragazzina parve rifletterci un po' su: << ...Il mio nome è Sarabi >>.
Il giovane Harvey le sorrise: << noi siamo Brandon, Ariana e Connor. Dormiremo qui stanotte >>.
Sarabi sospirò voltandosi da un altro lato: << buonanotte, allora >>.
La candela si spense come se qualcuno le avesse soffiato sopra.
Prendere sonno per Brandon fu molto difficile. Un solo pensiero gli martellava in testa: da quale altra parte li avrebbe portati la ricerca dei frammenti? Ormai i più grandi villaggi del loro paese li avevano visitati!
Dopo qualche minuto di profonda meditazione, sentì Sarabi alzarsi e uscire dalla capanna. Dove stava andando a quell'ora? Brandon decise di seguirla.
La ragazzina si stava dirigendo a passo serrato verso un bosco, il quale distava solamente qualche metro dalle capanne del villaggio.
Brandon continuò a seguirla senza fare alcun rumore. “Ma perché la sto inseguendo?” Si chiese aspettando una risposta chissà da chi.
<< Ecco! >> Esclamò Sarabi nel bel mezzo del bosco.
Brandon si nascose dietro il fusto di un enorme albero: tutto questo gli ricordava le lunghe passeggiate con Argo, il suo fedele cane, nella selva chiamata Grande Bosco.
Con curiosità, il giovane si espose alla luce della luna.
<< Cosa ci fai qui? >> Chiese Sarabi tesa; ella stava dando da mangiare ad un animale che Brandon non aveva mai visto prima. << È un unicorno! >>
Il ragazzo continuava a fissare quella creatura senza sbattere le ciglia: << è bellissimo... >>
L'unicorno era candido come la neve, la coda e la criniera erano argentate, sulla fronte aveva un grande corno d'oro e i suoi occhi erano turchesi come il cielo.
<< Non dire a nessuno di André, mi raccomando! >>
<<
L'hai chiamato André? >> Brandon si avvicinò cautamente all'unicorno, il quale stava mangiando dalla mano tesa di Sarabi.
<< Sì. L'ho trovato quando era piccolo qui nella foresta e quindi me ne sono presa cura da sola...Non volevo che diventasse un fenomeno da baraccone al villaggio >>.
Brandon tese una mano verso il muso e André fu felice di farsi accarezzare.
<< Gli sei simpatico >> Sarabi sorrise. << Comunque...Davvero, non dire nulla a nessuno! >>
Il ragazzo fece un segno con la testa d'assenso: << sta' tranquilla. Mi cucirò la bocca >>.
<< Ti va di fare un giretto? >> Gli chiese poi, Sarabi.
<< Un giretto? >>
<<
Sì! Sali in groppa ad André! >>
Non molto convinto, Brandon salì sul dorso dell'unicorno seguito poi da Sarabi che si mise proprio attaccata alla sua schiena.
<< Partiamo, André! >>
L'unicorno nitrì poi, con un gesto molto brusco, aprì le sue grandi ali bianche.
<< Ha le ali? >>
<<
Certamente! Partiamo! >>
André prese a volare. In poco meno di due minuti, Brandon e Sarabi si ritrovarono a poter toccare le nuvole con le dita.
<< È fantastico! >> Esclamò il ragazzo notando che le capanne sotto di loro divenivano sempre più piccole.
<< Oh, no! >>
<<
Cosa c'è? >>
<<
Mi è caduta la collana! André, ti prego, vai a recuperarla! >>
Con le parole di Sarabi, l'unicorno nitrì un'altra volta e, in picchiata, andò a prendere la collana che si era slacciata dal collo della ragazza.
<< Grazie mille! >>
<<
Scusa >> Brandon inarcò le sopracciglia: << posso vedere la tua collana? >>
Sarabi gliela mise nel palmo della mano: << ma questi sono i frammenti della Sfera! >>
<<
Cosa? >>
Alla collana di Sarabi erano appesi due luminose schegge viola.
<< Se ti piacciono prendile pure. Ho tanti altri gioielli, io! >>
Brandon rise: << ti ringrazio! Sono davvero importanti per me! >> Poi, stringendo i frammenti nel pugno destro, l'immagine di un'immensa sala illuminata da candele morenti gli attraversò la mente.
<< Tutto apposto? >> Gli chiese Sarabi non appena ebbero toccato terra.
<< Sì, sì. Sto bene! >>
<<
Ciao André! Ci vediamo domani sera! >>
Salutando il grande unicorno alato, Brandon e Sarabi fecero ritorno nella capanna di Dubaku.
<< Mi raccomando... >>
<<
Non dirò nulla a nessuno! >>
Il ragazzo tornò a dormire, ignaro di cosa sarebbe successo di lì a poche ore...

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Capitolo 15
*** Capitolo 14: La Sfera dell'Immortalità ***


Capitolo 14
La Sfera dell'Immortalità

 

Sotto il sole cocente di quella mattina, accanto alla capanna di Dubaku e Sarabi, Brandon stava sfogliando ogni pagina del quaderno degli incantesimi con molta attenzione.
<< Non ti stanchi mai di leggerlo? >> Gli chiese Ariana mentre contava i frammenti della Sfera che avevano recuperato.
<< Non si finisce mai di scoprire nuovi incantesimi >> le rispose Brandon.
Nonostante l'avvertimento di Fafnir riguardo la malignità di quel libricino, il ragazzo continuava ad apprendere magie su magie senza freni.
<< Qual è la prossima tappa del viaggio? >> Esordì Connor uscendo dalla capanna.
<<
Ve l'ho detto...Non ne ho la minima idea! >> Esclamò Brandon alzando le spalle: << quella sala non mi dice proprio niente >>.
Ariana e Connor cominciarono a riflettere: era un indizio troppo vago!
<< Non so >> dissero all'unisono.
Brandon fece una smorfia. Restò fuori dalla capanna per quasi tutto il giorno sfogliando ad una ad una ogni pagina del quaderno. Se volevano uccidere un mago oscuro era d'obbligo imparare nuovi incantesimi.
Quando si fecero le quattro del pomeriggio, il ragazzo notò qualcosa: due pagine del quaderno erano attaccate.
<< Intermissio! >>
Con quella parola i due fogli si slegarono.
<< Ma cos'è? >> Brandon cominciò ad osservare le immagini e le nuove formule: << La fenice infuocata >> continuò a leggere a bassa voce: << La fenice infuocata è un incantesimo di alto livello. È un'antica magia del Villaggio del Fuoco e viene evocata tramite la parola: Phoenix >>.
Il ragazzo rimase senza fiato: non aveva mai sentito parlare di quell'incantesimo al villaggio.
<< Trovato qualcosa di nuovo? >> Chiese Ariana sbucando dal nulla.
<< No, no. Niente >>.

*

Portando con sé lo zaino, i frammenti e il quaderno degli incantesimi, Brandon andò ad esercitarsi con l'incantesimo della fenice nel bosco in cui aveva incontrato André.
Le ore passarono e divenne sera.
<< Sei sparito! >> Esclamarono Ariana e Connor da dietro un albero: << ti stavamo cercando dappertutto! >>
<<
Cosa succede? >> Chiese Brandon.
<< È ora di cena... >> Connor lanciò un'occhiata alla ragazza che gli era accanto.
<< Ah! Giusto! >>
I tre giovani presero a camminare verso il Villaggio della Terra. Quella sera la luna brillava come non mai: era davvero stupenda.
<< FERMI! >> Urlò Connor all'improvviso facendo trasalire sia Brandon che Ariana.
<< Ma cosa ti prende?! >> Lo rimproverò la ragazza accertandosi che il suo cuore stesse ancora battendo.
<< Guardate lì! >>
Brandon aggrottò la fronte: davanti ai loro occhi, c'erano tre frammenti della Sfera dell'Immortalità.
<< Conta quelli che hai nello zaino, dovrebbero essere otto >>.
Il ragazzo contò velocemente: << sì, sono otto...Quindi quei tre sono altri frammenti? >>
Ariana sorrise: << che bello! >>
In quel momento, una strana luce nera fuoriuscì dai frammenti avvolgendo il terzetto in pochi istanti.
<< Cosa succede?! >>
<<
Non lo so! >>
Quando la luce si dissolse, Brandon, Connor e Ariana erano stesi a terra: il terreno era tremendamente freddo.
<< D-Dove siamo? >> Chiese il riccioluto rialzandosi in piedi.
Il bosco era sparito.
<< Io so dove siamo... >> Brandon si guardò attorno: << questa è la sala che vi dicevo... >>
La sala era grandissima: c'erano finestre ad arco disposte su tutte e quattro le pareti, candele che emanavano una fioca luce arancione e una poltrona posizionata davanti ad un focolare acceso.
<< Benvenuti >> disse una voce gelida.
Ariana e Connor trasalirono.
<< Vi aspettavo da molto >>.
<< Chi sei?! >> Urlò Brandon cominciando a ricordare anche un suo vecchio sogno.
La voce tacque per qualche secondo. << Vuoi sapere chi sono io? Ti accontento subito... >>
<<
Mio Signore! >> Una donna apparve dal nulla: era Eris. << Non puo' affaticarsi tanto >>.
<< Sta' zitta! >> Ringhiò la voce.
Brandon spostava lo sguardo dalla Freccia Nera alla poltrona di fronte al focolare.
<< Brandon... >> Ariana gli si attaccò al braccio.
<< Cosa c'è? >> Il ragazzo si girò: una miriade di uomini, tra cui anche Deimos e Phobos, li stava accerchiando.
<< Eccomi >> l'uomo che sedeva davanti al camino si alzò: era vecchio, pallido e con la pelle raggrinzita. I lunghi, bianchi e secchi capelli gli scivolavano dietro la schiena e i suoi occhi gelidi erano azzurri e pieni d'odio. Il volto era scarno, il suo naso era affilato e, quella sera, indossava una lunga tunica nera.
Brandon osservò l'uomo mentre un brivido gli percorreva tutta la schiena.
<< Il mio nome >> l'uomo continuò con la sua solita voce fredda: << è Salazar. Forse voi mi conoscete meglio come: il mago oscuro che vuole impossessarsi della vita eterna >>.
Ariana fece un passo indietro.
<< Siete caduti nella mia trappola come degli idioti >> disse Salazar accennando un sorriso.
<< Quei tre frammenti erano vostri... >> Brandon abbassò gli occhi.
<< Esattamente! Ora, prova a radunare tutti i frammenti che avete preso durante questo lungo viaggio >> Salazar fissava Brandon con sguardo assassino.
Connor scosse la testa ma il giovane Harvey fece come gli era stato detto. In pochi istanti, davanti agli occhi di tutti, i frammenti si radunarono formando la Sfera dell'Immortalità.
<< Com'è bella... >> Sussurrò Ariana accecata da quel magnifico bagliore violaceo.
<< Dammi quella Sfera, adesso >> disse Salazar tranquillamente.
Brandon guardò l'oggetto che teneva stretto nel palmo della mano: << Mai! Non te la darò mai! >>
Le Frecce Nere sobbalzarono.
<< Combatteremo fino alla fine >>.
Salazar scoppiò in una fragorosa risata da far gelare il sangue nelle vene.
<< Sciocchi! Questa battaglia la vincerò io! E dopo che sarete morti, non ci sarà più nessuno ad ostacolarmi verso l'Immortalità! >>

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Capitolo 16
*** Capitolo 15: La fenice e l'oblio ***


Capitolo 15
La fenice e l'oblio

 

Il silenzio calò in tutta la sala. Gli occhi di Brandon guardavano quelli di Salazar con puro disprezzo. Ariana tremava e Connor sembrava che dovesse svenire da un momento all'altro.
<< Allora? >> Chiese il mago oscuro tendendo una mano.
Ancora silenzio.
<< Brandon, no! >> Gridò Ariana coprendosi il volto con le mani.
Il giovane Harvey si stava avvicinando a Salazar con passo lento ma deciso.
Eris fece partire una gran risata dalle schiere delle Frecce Nere.
<< Ti sei arreso? Hai fatto la cosa migliore! >> Il mago oscuro sorrise mettendo in mostra un canino un po' troppo lungo.
Brandon si fermò non appena fu arrivato ad un metro di distanza dalla poltrona su cui poco prima sedeva il suo nemico.
<< Forse non mi conosci tanto bene... >> Cominciò il ragazzo poggiando a terra la Sfera: << ma io...Non mi arrendo mai! Fragor! >>
Una grande esplosione e poi un urlo: la Sfera dell'Immortalità era stata distrutta dall'incantesimo di Brandon.
<< BASTARDO! >> Salazar digrignò i denti indicando ai suoi discepoli, il trio del Villaggio del Fuoco: << prendeteli immediatamente! >>
Non ci fu il tempo di scappare: in poco meno di un minuto, Deimos teneva Connor stretto a sé ed Eris aveva acchiappato Ariana dai capelli.
<< No! >> Urlò Salazar: << Questo qui lasciatelo a me! >>
Una quindicina di Frecce Nere si allontanò da Brandon.
<< Hai distrutto il mio sogno...Tu sai come ci si sente quando un sogno si infrange? >> Disse Salazar avvicinandosi alla sua preda. << Io troverò altre strade per la vita eterna, mi dispiace >>.
Brandon strinse i pugni.
<< Non rammento il tuo nome...>>
Oramai, Brandon e Salazar erano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.
<< Non me lo vuoi dire? >> Il mago oscuro rise: << E va bene...Ti leggerò nella mente >>.
Un dolore lancinante prese vita nella testa del giovane facendolo urlare di disperazione.
<< Ah, sì! Brandon Harvey! >> Salazar continuò: << be', caro Brandon...Penso proprio che questo sia l'ultimo tuo istante di vita... >>
Le frecce nere scoppiarono in una lunga e gelida risata non appena il loro capo immobilizzò Brandon con un incantesimo molto potente.
<<
Non ti torturerò... >> Salazar cominciò a tastare il petto di Brandon da sotto la maglietta. << Uhm...Mi piaci! Sei muscoloso! >>
<<
Mi fai schifo! >> Sussurrò il ragazzo inarcando le sopracciglia.
<< Mi dispiace doverti uccidere, caro. Se ti lasciassi in vita chissà quanti altri guai mi procureresti! Be'...Ora ti risucchierò l'energia così potrò tornare giovane e tu morirai! >>
In quell'istante, Salazar affondò le unghie nella pelle di Brandon.
<< Brandon, no! >> Urlarono in coro Connor e Ariana.
Una luce bianca avvolse il mago oscuro mentre l'aria veniva trafitta da urla atroci.
L'attenzione di tutte le Frecce Nere era rivolta verso il loro signore e quindi, Ariana ebbe tutto il tempo che voleva per mettere in atto il suo piano: << Appareo! >> Sussurrò facendo apparire un pugnale affilatissimo e, con molto coraggio, si tagliò i capelli.
<<
Ma...? >> Le uniche cose che stava reggendo ora Eris, erano ciocche castane. << Prendetela! >>
Ariana cominciò a correre verso Brandon.
<< Lasciami! >> Anche Connor si liberò dalla stretta di Deimos e un secondo dopo, puntando le mani contro il mago oscuro, gridò: << Intermissio! >>
Con quell'incantesimo, Brandon fu scaraventato via da Salazar.
<< Stai bene? >> Chiese Ariana al giovane Harvey.
<< Non tanto... >> Confessò quest'ultimo reggendosi la testa.
<< Ha funzionato! >> Salazar si guardava sorpreso: adesso, i suoi lunghi capelli erano neri come l'inchiostro e la pelle non era più raggrinzita. << Sono tornato giovane e al massimo della forza! >>
Il trio del Villaggio del Fuoco cominciò a correre verso la porta d'uscita di quella grandissima sala.
<< Prendeteli! >> Urlò Salazar lanciando maledizioni su maledizioni.
<< Mio Signor... >> Eris fu colpita da una di quelle e cadde a terra priva di vita.
<< Dobbiamo andarcene! Crea un portale, Ariana! >> Urlò Connor mentre teneva sulle spalle il suo amico.
<< Mi serve tempo! >> Gridò di rimando la ragazza.
<< Lasciate fare a me... >> Brandon si rialzò a fatica. Una strana sensazione gli diceva che sarebbe andato tutto bene.
<< Ti farai uccidere, Brandon! >>
<<
No! So quel che faccio! >>
Salazar rise di gusto e puntando un dito contro il suo nemico, urlò: << Oblivio! >>
Brandon gridò di rimando: << Phoenix! >>
Una potente luce nera andò a scontrarsi contro una maestosa fenice infuocata.
<< Come fai a conoscere un incantesimo come questo? >> Chiese Salazar osservando con i suoi gelidi occhi azzurri quella magnifica creatura.
<< Grazie ad un quaderno! >>
<<
Un quaderno? >>
<<
Brandon, ce l'ho fatta! Corri! >> Ariana e Connor sparirono all'interno di un portale bianco.
<< Ci rivedremo! >> Brandon si allontanò dalla fenice e, in un istante, sparì oltre quella porta magica.
<< NO! >> Salazar sbatté un piede a terra vedendo sparire i suoi nemici.
La fenice creata da Brandon si dissolse nel nulla e nella sala cadde nuovamente il silenzio.
<< Mio Signore... >> esordì Phobos notando il cadavere di Eris. << Ora, che si fa? >>
Salazar si mise a sedere sghignazzando: << oggi ho ottenuto la giovinezza, un domani la vita eterna... >>
<<
Ma la Sfera è stata distrutta! >> Esclamò Phobos indicando della polvere viola sparsa a terra.
<< Troverò un altro modo...E poi oggi mi sono divertito! >> Salazar si leccò lentamente il labbro superiore: << è stato bello sapere che il mio vecchio quaderno è ora nelle mani del mio più acerrimo nemico... >>

Fine?
 


Siamo arrivati alla fine! Piaciuta la storia? Spero di sì.
Vi ringrazio per averla letta e per aver recensito molti capitoli. Mi ha fatto davvero piacere :)
A presto!

 

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