Gioco di Ruolo

di ruka88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizia il Gioco ***
Capitolo 2: *** ...E finì! ***



Capitolo 1
*** Inizia il Gioco ***


Era stata l’estate del sesto anno a scatenare qualcosa nell’animo di Hermione

Salve a tutti!!! Questa sarà una ff a due cap… solo perché uno veniva troppo lungo!!^___^

Cmq l’ho catalogata come AU perché non tiene conto di alcuni fatti del sesto libro…un esempio: Silente è ancora in vita!

E per me si tratta di una OOC solo perché secondo la mia opinione Ron e Herm non si comporterebbero mai così nel libro… non che siano degli smielati o degli assatanati di sesso… solo un po’ diversi dall’originale! Non è Natalizia, ma è da un po’ che è a marcire nel mio computer! Saranno solo due capitoli, per cui la catalogo come oneshot!

 

Buona lettura!!

 

 

 

 

 

 

 

 

                  Gioco di Ruolo

 

 

 

 

 

 

 

 

Era stata l’estate del sesto anno a scatenare qualcosa nell’animo di Hermione.

 

Una banalità, una cosa semplice, una cosa insulsa che a prima vista poteva sembrare la classica cavolata su cui una ragazza con un po’ di cervello avrebbe potuto passarci sopra.

 

Ma Hermione Granger possedeva anche un cuore, un po’ di orgoglio e una sensibilità molto elevata.

 

 

Rivedere la sua vicina di casa al ritorno da scuola non era mai stato per lei un buon motivo per restare nella sua casa natale, ma gli altri anni si era sempre consolata pensando al fatto che dopo qualche settimana avrebbe trascorso i restanti giorni alla Tana insieme ai suoi amici

 

Per meglio dire…

 

Insieme al suo amico Harry e a quell’altra persona non ancora identificata nel suo cuore che sarebbe Ronald Weasley.

 

Eppure quell’estate Ron non c’era.

Lui e la sua famiglia avevano deciso di passare quei tre maledetti mesi in una località balneare per passare gli ultimi giorni prima della guerra in modo spensierato.

Così lei era rimasta nella sua casettina, al caldo, da sola…

 

Emily, la sua affezionata coetanea e vicina di casa nutriva per lei un’adorazione fin troppo fuori dal normale; aveva deciso di passare con lei ogni giorno, girovagando per Londra o per la cittadina.

 

Emily era putroppo una ragazza carina.

Non una bellezza mozzafiato, ma una semplice ragazza carina.

 

Aveva lunghi capelli castano chiaro molto scalati e grandi occhi marrone scuro.

Sul naso piccolino aveva un po’ di lentiggini e sfoggiava un piccolo tatuaggio a forma di farfalla sul polso.

Era molto alta e molto magra. Portava come massimo una prima di reggiseno, ma questo veniva sminuito dal fatto che avesse proprio un bel fondoschiena e delle belle gambe.

 

Su questi particolare Hermione non si era mai soffermata, ma vedendo molti ragazzi osservarla mentre camminavano per le vie, non potè fare a meno di notare a malincuore che Emily attirasse l’attenzione.

 

Sua mamma le aveva sempre detto che anche lei avrebbe potuto far voltare molti ragazzi per strada se solo si fosse vestita più da “teenager”, ma lei se ne era sempre fregata.

Le t-shirt a maniche corte erano comode, le camice erano eleganti, le gonne lunghe fino al ginocchio di jeans facevano respirare, le scarpe da tennis la facevano sentire a proprio agio così come i jeans larghi.

Solo la divisa della scuola usciva dalla sua routine…

 

Camicia bianca un po’ attillata, gonna di una spanna sopra al ginocchio e ballerine.

 

 

Comunque….

 

Emily camminava e tutti la guardavano.

 

Hermione camminava e nessuno la degnava di uno sguardo.

 

Non lo dava a vedere, ma dentro di sé ci stava male…

 

 

La goccia che fece traboccare il vaso fu quando un giovane si fermò per chiedere un appuntamento alla sua vicina.

Lei declinò cortesemente, aggiungendo di avere già il ragazzo.

Lui, un certo Peter, le chiese allora se avesse qualche amica carina da presentargli…

 

E così entrò in gioco Hermione.

 

Emily presentò la riccia al ragazzo il quale la osservò da capo a piedi scettico, per poi scuotere ridendo la testa ed allontanarsi.

La sua vicina iniziò a inveirgli contro, ma Hermione tentò di calmarla, dicendo di non preoccuparsi, che non le importava…

 

 

Ma la realtà era un’altra.

 

 

Quella sera pianse.

 

E anche la sera dopo…

 

E anche per la settimana seguente.

 

 

 

Emily passava a trovarla ignara, ma lei si faceva sempre rifiutare.

 

Una sera la sua vicina venne comunque da lei, entrando nella sua camera.

 

La consolò.

 

E l’aiutò.

 

 

Andarono insieme a fare shopping, per la gioia di sua madre: gonne normali da adolescenti, magliettine, top, jeans, scarpe col tacco, stivali, trucchi.

La portò da un parrucchiere che le spiegò come valorizzare i suoi ricci dopo uno shampoo…

 

Questo fece miracoli.

I capelli crespi di Hermione migliorarono a vista d’occhio, mossi, molto mossi!

 

 

 

Fu così che arrivò il primo giorno di scuola.

 

Quando la videro i suoi amici rimasero sbalorditi.

 

Harry le fece i complimenti salutandola come al solito e abbracciandola.

 

Ron rimase un attimo in disparte.

 

 

Vedere Hermione con un paio di Jeans che evidenziavano la perfezione del suo fondoschiena, una magliettina a maniche corte che le lasciava scoperta la pancia ambrata, i capelli sciolti come una cascata sulla spalle, quello sguardo malizioso truccato leggermente di verde, quelle labbra sorridenti evidenziate da un rossetto color pesca.

 

Aveva bisogno di una doccia fredda!!

 

 

 

 

 

 

A Ron era sempre piaciuta Hermione.

 

Da quel momento a Ron Hermione piacque da impazzire.

 

 

 

E così si arriva al presente.

 

Il presente della storia.

 

 

 

 

 

 

Durante il settimo anno scolastico Hermione ebbe molti ragazzi e questo a Ron dette enormemente fastidio.

 

Come poteva sperare di avere una qualche possibilità con lei dopo la sua trasformazione?

 

David era più muscoloso di lui.

Jhon aveva dei fantastici capelli biondi.

Lucas era di origine tedesca.

Infine Bob era simpatico e brillante.

 

Lui non aveva speranze…

 

Hermione aveva preso il controllo di sé, si sentiva più sicura… solo lui non abbracciava! Solo da lui non si lasciava consolare! L’unico contatto era un bacio sulla guancia come segno di saluto.

 

Questo atteggiamento lo feriva molto, ma che poteva fare? Andare da lei e dirle: “Scusa Herm, mi piacerebbe se mi abbracciassi come fai con tutti i tuoi amici!!”

 

Ma figuriamoci!

Primo si sarebbe sentito talmente in imbarazzo che non le avrebbe parlato per tutta la vita, secondo lei avrebbe recepito il messaggio come un qualcosa che suonava vagamente come “abbracci proprio tutti! Stai con tutti! Detto tra noi, ti comporti da puttana!”…

 

Ma lui non pensava questo di lei…

 

Quando la vedeva scendere le scale per raggiungere lui ed Harry era raggiante, il suo viso luminoso, la gonna che si alzava leggermente ad ogni gradino…

 

Come si faceva a non amare Hermione??

 

 

 

Ma ora era troppo tardi…

 

Lei si era accorta dell’universo attorno a sé, di tutti gli altri…

 

E lui aveva troppa paura di perderla per fare il primo passo…

 

 

 

 

 

Peccato che il primo passo era proprio quello che Hermione voleva che lui facesse!

 

Era cambiata per lui! Si curava di più per lui! Voleva che lui la notasse!!

 

LUI! Ronald Weasley!

 

Invece Lui sembrava l’unico che la trattava come al solito…

 

Come se fosse sempre la solita Hermione, la sua migliore amica…

 

 

Prese sbuffando una bottiglietta d’acqua, sdraiandosi di pancia sul suo soffice letto e chiudendo gli occhi.

 

-Hermione, scendi con noi?- le chiese Calì

 

-No grazie…voglio stare ancora un po’ qua a riposare…- mormorò controvoglia schiudendo lievemente un occhio.

 

-Andiamo! Tra poco c’è il grande cenone di inizio primavera! Non puoi scendere in ritardo!- cercò di convincerla Calì.

 

E come poteva scordarsi di quella festa?

 

Tutte le ragazze di Hogwarts la aspettavano con ansia, dopo i balli di Natale e di Pasqua, solo perché iniziava quella stagione che dava il via ai primi alberi in fiore, alle prime giornate calde…

 

Ginny era settimane ormai che le ripeteva l’acconciatura che avrebbe voluto farsi per fare piacere ad Harry, ed era esattamente una settimana fa che le consigliò un’acconciatura per far sciogliere Lucas, il suo ex-ragazzo…

Però quando la rossa ripeteva il nome del Corvonero, stranamente calcava sulle sue lettere, come a voler sottolineare che era lui il suo ragazzo!

 

Eh beh grazie!! Lo sapeva pure lei!

 

Il problema era che Ginny sapeva che lei non voleva stare con Lucas…

E infatti dopo neanche una settimana l’aveva lasciato.

 

 

-Calì, lasciala lì…se si perderà la cena saranno fatti suoi!- la voce acida di Lavanda interruppe i suoi pensieri.

 

Mio Dio quanto la odiava!

Da quando Ron l’aveva lasciata l’anno precedente si era messa in testa che fosse tutta colpa sua e del loro “amore segreto”!

Se, magari!

 

Arrossì a quel pensiero.

 

 

-Va beh Herm, noi iniziamo a scendere…comunque ti teniamo un posto, sperando che il tuo ritardo arrivi al massimo ai cinque minuti.-

 

La salutarono e chiusero la porta.

 

“Sola con i miei pensieri”

 

 

Ma non per molto…

 

 

Un leggero bussare alla porta la esasperò, ma essendo lei una ragazza educata mormorò un “avanti” trattenuto.

 

-Herm! Non sei ancora pronta??- inutile dire che quella voce squillante appartenesse a Ginny Weasley

 

-Mi vedi conciata come un’idiota? No! Quindi non sono pronta…-

 

-Avanti! Sei venuta con me ad Hogsmeade per vedere un vestito carino e non vuoi scendere?-

 

-Non cambiamo le carte in tavola! TU sei voluta andare a vedere un vestito carino e sempre TU mi hai obbligata a comprarne uno!-

 

-E’ vero…potevi benissimo metterne uno dei tuoi… ma lo sai che il verde ti sta benissimo e quello era davvero davvero davvero davvero carino!!-

 

-Si si…-

 

-Avanti! I tuoi capelli te li posso pure lasciare così sciolti se proprio non vuoi un’acconciatura…-

 

-Non la voglio!- la precedette.

 

-Va bene! Va bene!! Ma almeno scendi a mangiare!!! Con il vestito!!- la ammonì.

 

Sotto le lamentele della rossa Hermione si vestì a velocità della luce e scese le scale saltellando.

Ginny la anticipava, tenendola per un polso per essere sicura che non scappasse…

 

E perché mai sarebbe dovuta scappare?

 

Forse perché avrebbe rivisto quell’oca di Lavanda provarci nuovamente con Ron?

 

Forse perché avrebbe visto Ron fissare qualcun'altra?

 

Forse perché avrebbe visto questa “altra” ricambiare languidamente gli sguardi del suo migliore amico, come succedeva sempre??

 

 

Eh già! Futili motivi in fondo!

 

E per finire… rullo di tamburi….

 

Lucas che voleva rimettersi con lei!

 

Voilà! Quadro concluso!!

 

-E se inciampo?- chiese a Ginny.

 

Lei si voltò esasperata.

 

-Herm! Ogni week end ti metti i tacchi e non mi è mai parso di vederti cadere!-

 

-Magari tu non mi hai visto!- la rimbeccò.

 

-La vuoi piantare di farti paranoie?-

 

-Io non mi faccio paranoie.. non ci volevo venire, punto e basta!-

 

 

Ma ormai si trovavano già di fronte al portone aperto della sala grande.

Ragazze e ragazzi andavano e venivano.

 

Per fortuna…avrebbe potuto confondersi tra la folla…

 

Entrò con cautela… anche Ginny aveva rallentato il passo.

 

Hermione sorrise tra sé…in fondo si sentiva in imbarazzo pure lei!

 

Scrutò la tavolata di Grifondoro e il suo cuore mancò di un battito quando vide il suo sguardo intenso su di lei.

 

 

 

 

Il gioco aveva inizio.

 

Come si sarebbero comportati oggi i giocatori?

 

 

 

 

 

 

L’aveva vista.

 

Raggiante come sempre.

 

Perfetta in quel vestito verde aderente nella parte superiore.

 

 

Gli nacque spontaneo un sorriso vero.

 

Si alzò dalla panca e le andò incontro, il cuore a mille.

 

Quella sera non avrebbe permesso a nessun altro di sfruttare la sua compagnia.

Sarebbe stata solo sua.

 

 

 

 

La sua maschera?

 

Solo un sottile strato di cera.

 

Quella sera voleva farne a meno…

 

 

 

 

 

 

Ogni passo il paradiso.

 

Ogni passo l’odore più forte di lei.

 

Ogni passo i suoi occhi nocciola sempre più vicini.

 

 

-Ciao Herm- disse solo.

 

-Ciao Ron…-

 

Poche parole, ma cariche di significato.

 

 

Ginny si era subito defilata lasciando i due da soli.

 

Lei abbassò lo sguardo intimidita.

 

“Maledizione Herm!! Non puoi comportarti così con lui! Lo so che è Ron, ma fatti valere!”

 

Lui la osservava, senza sapere che fare.

 

Porle il braccio?

 

Darle un bacio?

 

Invitarla a sedersi a fianco a lui?

 

 

 

-Sei bellissima.-

 

 

Gli uscirono queste parole.

 

La riccia alzò il capo di scatto, trovandosi il viso di Ron a pochi centimetri dal suo viso…

 

-Grazie…- arrossì al colmo della felicità.

 

 

Ma era davvero Ron quello davanti a lei?

Quel ragazzo vestito con jeans e camicia, quel ragazzo gentile, elegante, affascinante, per niente intimorito…

 

Oh mio Dio…

 

Non l’aveva mai visto così sicuro di sé!

Che era successo quella sera??

 

 

 

 

Il personaggio femminile era insicuro.

 

La cera non era spessa.

 

 

 

 

 

Non sapevano nemmeno loro quello che provavano.

Voglia di mettersi in gioco per la prima volta, voglia di dimostrare qualcosa, voglia di stare insieme.

 

 

Un ragazzo biondo si mise tra di loro, dando un leggero bacio sulla guancia a Hermione.

 

-Ciao! Sei bellissima stasera!- le sorrise dolcemente Lucas, accrezzandole una guancia.

 

 

 

Quelle parole non ebbero lo stesso effetto di quelle pronunciate da Ron.

 

 

-Lucas?! Che ci fai qui?- chiese lei, allontanando il viso dalla sua mano.

 

Sentiva lo sguardo perforante di Ron sulla nuca del biondo e non era un buon segno.

Lui odiava Lucas… così come odiava tutti i ragazzi con cui era stata, per essere precisi!

 

 

-Beh, tutta Hogwarts è qui!-

 

-Intendo, come mai non sei al tuo tavolo?-

 

-Sono venuto a salutarti…-

 

-Non stiamo più insieme.- specificò facendo per sorpassarlo.

 

 

Sorrise a Ron e lo prese per un polsino, portandolo al tavolo di Grifondoro.

 

Da parte sua il rosso rimase dapprima stupefatto, poi si sentì davvero orgoglioso e contento.

 

Scostò leggermente la mano di Hermione dalla sua camicia e intrecciò le dita con le sue.

La riccia si volse a guardarlo stupita e lui di rimando le sorrise, alzando con fare indifferente le spalle.

 

 

Arrivarono al loro tavolo e si sedettero vicini, guadagnandosi un’occhiata felice di Ginny.

 

Evidentemente la rossa pensava che quella sera sarebbe successo qualcosa…

Ma Hermione pensava che le cose si sarebbero fatte più complicate del previsto, nonostante il suo desiderio di realizzare i suoi sogni.

 

Sogni che, tra parentesi, duravano da qualche anno!

 

Diede un’occhiata fugace al suo decoltè per vedere se era tutto perfettamente a posto e poi si guardò intorno per vedere come era addobbata la sala grande.

 

Niente da fare, Silente era il migliore mago del mondo!

 

 

Stava osservando con particolare attenzione le altre tavolate diventate magicamente argentate per l’occasione quando notò con un certo disappunto una ragazza di Corvonero fissare insistentemente Ron.

 

O meglio, se lo stava mangiando con gli occhi…

 

E tutti conoscevano la fama delle Corvonero: IO VOGLIO, IO PRENDO.

Molto simili alle serpeverdi in alcuni casi… forse non erano viscide come loro…

 

Sgranò impercettibilmente di più gli occhi quando si rese conto che quella era una ragazza con cui aveva visto Ron molto spesso durante il tempo libero.

 

Come si chiamava?? Ah si… Loren! Un nome, un programma!

Una ragazza carina, tutto sommato, ma forse era il suo approccio con i ragazzi che la rendeva famosa, più che la sua bellezza!

E quella sera indossava un vestito semitrasparente nero molto accollato, ma molto probabilmente dietro nascondeva una scollatura profonda come l’oceano atlantico!

 

 

Tornò a guardare il piatto, lanciando sguardi di soppiatto al suo amico che sembrava non essersi accorto di niente.

Doveva dirglielo.

 

Non voleva rischiare di trovarsi nel bel mezzo della serata e vedere apparire quella che si sarebbe appioppata la priorità sul Ron!

A questo punto era meglio sapere fin dal principio cosa ne pensava lui.

 

 

 

-Ron?- lo chiamò mentre prese dall’enorme piatto al centro della tavola un po’ di tacchino.

 

-Dimmi!- disse lui deglutendo ciò che stava masticando.

 

-C’è una ragazza che ti sta perforando tanto è presa a fissarti!- gli disse sorridendo, anche se in realtà avrebbe voluto prendere la testa di quella Loren e sbatterla contro il tavolo!

 

Rimase d’apprima confuso, poi si voltò verso il tavolo dei Corvonero e infine riprese a fissare il tavolo della sua casa con le orecchie completamente rosse.

 

 

“Bene!” pensò Hermione tagliando furiosamente un pezzo di carne e rimanendo silenziosa per tutta la sera.

 

Qull’atteggiamento da parte di lui valeva per lei più di mille parole.

 

 

 

 

 

 

 

 

Si stava maledendo mentalmente.

 

Perché Loren non la smetteva di fissarlo in quel modo!??

Non aveva ceduto alle sua avanches, nonostante le arti della bruna fossero davvero piene di esperienza…

 

Non voleva rovinare quella serata!

 

Voleva LEI!

 

Lei!!

 

Hermione!

 

 

Dopo quel piccolo dialogo la riccia non aveva più aperto bocca e lui aveva paura di dire qualcosa di sbagliato.

 

Aprì bocca per cercare di instaurare un discorso, ma la sua amica decise proprio in quel momento che aveva necessariamente bisogno di andare al bagno.

 

Così lei e Ginny si alzarono, mentre lui rimase a fissare la sua “amica” dirigersi verso la porta della sala grande senza degnarlo di uno sguardo.

 

 

-Ron?- la voce di Harry lo riscosse.

 

-Eh?-

 

-Loren sta venendo qui…-

 

 

“Merda!”.

 

 

-Ciao Ron!- sorrise la Corvonero sedendosi nel posto dove prima era seduta Hermione.

 

-Ciao.- la salutò Ron abbozzando un sorriso, senza smettere di lanciare occhiatine all’ingresso.

 

-Come va?-

 

“Domanda retorica…”

 

-Bene…tu?- cortesia.

 

-Bene grazie! Hai qualcosa da fare dopo mangiato?-

 

-Beh…non saprei…- tentennò.

 

 

Come dirle che era occupato senza ferire i suoi sentimenti??

Lo sapeva anche lui che lei ci stava provando!

 

 

-Verresti a fare una passeggiata con me??- gli chiese innocentemente.

 

-Fa un po’ freddo…-

 

-Ma va! Fate gli allenamenti di Quiddich con questo tempo! Avanti, vieni!- lo prese per un polso e lo trascinò fuori.

 

 

 

-Loren… guarda…non so se sia il caso… veramente…-

 

-Oh avanti Ron! So cosa pensi!- gli sorrise appena furono fuori dai cancelli della scuola.

 

-Ah si?- rispose con timore.

 

-Si!! Anche le mie amiche dicono che tu hai una cotta per me!- sorrise mentre passeggiavano vicino al lago.

 

-Cosa?-

 

-Ma si! Lo vedono da come mi cerchi quando hai finito le lezioni! Siamo spesso insieme a chiacchierare!-

 

-Ma veramente ti trovo per caso nei corridoi e tu iniz…-

 

-Dai Ron! Sediamoci un momento!-

 

 

 

 

 

 

 

Hermione tornò dal bagno un po’ più calma.

 

Aveva parlato con Ginny.

 

Ninete di che, ma si sentiva un po’ più tranquilla.

 

 

-Dov’è Ron?- chiese a Harry quando non lo vide seduto al tavolo.

 

-Cosa?-

 

-Harry… dov’è Ron?- ripetè sapendo benissimo che lui sapeva qualcosa.

 

-Beh…-

 

 

Ambiguo.

 

 

Guardò il tavolo dei Corvonero e notò l’assenza di Loren.

 

 

-Bene!- disse stringendo i pugni sull’abito verde.

 

-Herm!- cercò di bloccarla Harry mentre stava uscendo.

 

-Harry, non c’è nessun problema! Perché dovrei arrabbiarmi se Ron esce un attimo con una sua fiamma!? Sono affari suoi!- finse indifferenza.

 

 

Percorse i corridoi verso la sala comune con passo veloce.

Salì in camera sua e osservò il paesaggio fuori dalla finestra.

 

Sapeva di trovarli li.

 

Ron e Loren stavano parlando e ridendo seduti su una roccia.

 

Sapeva anche come sarebbe finita la serata per loro.

 

Chiuse le tende e si tuffò nel letto sperando di addormentarsi.

 

 

Lacrime di rabbia riempivano i suoi occhi.

 

 

Si ritrovò a maledire Emily per l’inutile fatica che le aveva fatto fare per poi essersi ritrovata comunque sola…

 

 

 

 

La cera si stava solidificando.

 

Il viso stava prendendo un colore bianco.

 

Il volto quasi interamente ricoperto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come vi sembra???

Devo aggiungere il secondo capitolo???

E’ quasi pronto…ehehe… ma… io sono maligna!!!ihihih più recensioni c sn e più possibilità avrete di leggere il seguito!!!^____^

 

 

Baci

 

*ruka88*

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Capitolo 2
*** ...E finì! ***


Lasciò che il getto d’acqua bollente gli scorresse tra le scapole, mentre appoggiava la fronte alle piastrelle fredde della doccia e vi tirava un potente pugno

Gioco di Ruolo

 

 

 

 

 

 

 

Lasciò che il getto d’acqua bollente gli scorresse tra le scapole, mentre appoggiava la fronte alle piastrelle fredde della doccia e vi tirava un potente pugno.

 

 

Eppure faceva più male quella situazione.

 

 

Socchiuse gli occhi, ricordando l’attimo in cui rientrò in sala grande, essendo riuscito a sgattaiolare via dalle grinfie di Loren dopo averle spiegato con tutta la gentilezza possibile che non aveva intenzione di inziare una ralazione con lei.

 

Ci era rimasta male, ma poi aveva accettato dignitosamente la sconfitta e lo aveva salutato.

 

 

 

Peccato che Hermione se ne fosse già andata dal banchetto e, cosa ben peggiore, aveva capito tutto.

 

Perché, maledizione, il giorno in cui avrebbe voluto confessargli tutto senza più freni inibitori, dovevano succedere dei casini??

 

Possibile che non fossero destinati a stare insieme??

 

Si passò furiosamente una mano tra i capelli rossi, scostandoli dalla fronte.

 

No.

 

 

Non si trattava di destino.

 

Si trattava di loro.

 

Lui voleva stare insieme a Hermione e lui sperava che lei volesse altrettanto.

 

 

Chiuse il getto d’acqua e prese il suo accappatoio tornando in camera.

 

Harry era sdraiato sul letto ancora in pigiama.

 

 

-Ehi.-

 

-Ehi…- rispose Ron

 

-Come va?-

 

-Come vuoi che stia…-

 

 

-Senti Ron, te lo dico con tutto il cuore… dovresti parlare con Hermione-

 

-Per sentirmi dire cosa?-

 

-Non per sentirti dire qualcosa… basta solo che tu le dica quello che provi tu…ad esempio che sei innamorato di lei da anni…-

 

-Non ci penso neanche! Rovinare la nostra amicizia per un mio capriccio…-

 

-Perché, secondo te non è già rovinata? Ron, tu non guardi ormai più Hermione come un’amica e lo dimostrano i fatti! Ieri sera le avresti confessato tutto se solo…-

 

-Se solo non fossi stato così stupido?- domandò feroce mettendosi la biancheria.

 

-Beh, non direi proprio così… però ad ogni modo la situazione è insostenibile per te e per lei.-

 

 

-Dici che dovrei parlarle?-

 

-Devi!-

 

-Ok…-

 

 

Si infilò un maglione dolcevita bello pesante marrone e un paio di jeans chiari.

 

-Ok… ora vado da lei…-

 

-Possibilmente senza salire le scale del dormitorio che farai un bel volo!-

 

-Giusto! In biblioteca! Sarà senz’altro in biblioteca!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ginny l’aveva lasciata sola solo da qualche minuto e già aveva voglia di raggiungerla.

 

Non le andava di rimanere seduta in quel tavolo sperduto e nascosto nella più completa solitudine.

 

Chiuse il libro e si appoggiò stancamente allo schienale della poltrona, alzando il collo del suo dolcevita di lana bianco fin sopra la bocca per scaldarsi  un po’.

 

Si sentiva stanca e delusa.

 

Stanca perché non riusciva a sostenere quella situazione con Ron.

 

Delusa perché si era ancora una volta illusa dopo i suoi sguardi, che lei fosse più di un’amica di per lui… ma evidentemente si sbagliava.

Prese una matita dal tavolo e si legò alla bell’e meglio i capelli e cominciò ad arrotolarsi una ciocca attorno all’indice.

 

Cosa doveva fare?

 

Fare finta che non fosse accaduto nulla la sera prima?

 

Forse era la cosa migliore…

 

Dare a Ron l’impressione che lui contasse qualcosa per lei non sarebbe stata la cosa migliore.

Non voleva perderlo come amico…

 

Avrebbe sofferto nell’averlo sempre a fianco, ma sapendo che il suo cuore era impegnato con un’altra…

Ma tanto aveva sofferto per anni… uno in più non le avrebbe cambiato la vita!!

 

Alzò lo sguardo e vide la fonte dei suoi crucci proprio di fronte a lei con le orecchie leggermente rosse.

 

 

“Fai finta di niente! Amici amici amici amici amici!”

 

-Ciao Ron!- cercò di sorridere, senza rendersi conto che la sua smorfia vista dall’esterno lasciava intendere tutta la sua tristezza.

 

-Ciao Herm…- biascicò lui.

 

-Come mai qui? Pensavo che tu non sopportassi la biblioteca!- gli disse.

 

Lui rimase un po’ stupito dal suo atteggiamento, ma piano piano si avvicinò a lei e si sedette sulla sedia vicino alla sua.

 

-Infatti la biblioteca non la sopporto!- la prese in giro.

 

 

 

 

 

 

Stavano entrambi facendo un gioco di ruolo.

 

Lei indossava la maschera della sofferenza e dell’indifferenza.

 

Lui quella dell’orgoglio e del dolore.

 

Un gioco le cui regole non facevano altro che renderli prigionieri, renderli schiavi e succubi di una recita che non sentivano propria.

Ne andava del loro futuro.

Ne andava della felicità dell’altro.

 

E questa era per loro la cosa più importante.

 

Lui amava lei.

 

Lei amava lui.

 

Lui non voleva perderla.

 

Lei non voleva vederlo fuggire.

 

 

Lui non voleva rovinare i loro momenti insieme.

 

Lei non voleva che lui la guardasse con pietà.

 

 

 

Perciò stavano zitti nella loro sofferenza.

 

 

 

 

 

 

-Alla fine com’è andata ieri? Io ero un po’ stanca e sono salita prima!- disse lei.

 

-Abbastanza bene… io e Harry credo che siamo saliti poco dopo…-le rispose

 

-Oh… Beh, io allora vado! Devo trovare Ginny assolutamente! Ci vediamo dopo Ron!- gli diede il solito leggero bacio sulla guancia di saluto e scappò via, mentre Ron la fissava tristemente.

 

 

Il rosso abbassò il capo, coprendosi quasi interamente gli occhi con i capelli.

La sua mano destra salì dolcemente a raggiungere il punto in cui le labbra di Hermione avevano toccato la sua pelle.

 

Avrebbe voluto sorridere di quella piccola e consuetudinaria conquista, eppure gli saliva alle labbra solo un sorriso amaro.

 

 

Non era questo quello che voleva.

 

Avrebbe rovinato la loro amicizia?

 

Avrebbe abbattuto il suo personaggio?

 

Avrebbe rischiato troppo?

 

Per Hermione doveva provare.

 

 

Non voleva vivere di rimpianti.

 

Se l’avrebbe rifiutato se ne sarebbe fatto una ragione, ma lei doveva sapere…

Aveva il diritto di sapere le sensazioni che il suo profumo scatenava dentro di lui, i pensieri che gli passavano per la testa quando lei sorrideva o si stiracchiava in sala comune dopo un’intensa ora di studio… e il suo corpo si allungava come quello di una pantera e dal tessuto della maglia usciva una leggera striscia di pancia piatta….

 

 

Camminava velocemente e si accorse di averla quasi raggiunta, quando vide la testa della sua indistinguibile compagna scomparire dietro il ritratto.

 

“Maledizione!” pensò sperando che non salisse nei dormitori e accelerando il passo.

 

 

Balbettò la parola d’ordine senza neppure sentire i lamenti della signora grassa sulla maleducazione dei giovani ed entrò correndo.

 

La vide sul primo gradino della scala, intenta a salire.

 

 

-Hermione!- la chiamò.

 

Lei si voltò stupita.

 

-Ron! Che ci fai qui?- gli chiese.

 

-Ti dovrei parlare…- prese a grattarsi nervosamente la nuca.

 

 

 

 

 

 

 

Come poteva dirgli di no quando si comportava in maniera così irresistibile??

 

Annuì, sedendosi accanto a lui sul divano.

 

Ron divaricò le gambe e appoggiò i gomiti sulle ginocchia, cercando le parole più adatte per iniziare un discorso.

Lo vedeva in difficoltà e non sapeva se compiacersene malignamente o provare tenerezza per lui.

 

-Ron, è una cosa importante?-

 

Sperava che la definisse futile, almeno avrebbe potuto prendere un respiro di sollievo e rimandare lo scontro… eppure da una parte voleva che la ritenesse una cosa importante…

 

Che ritenesse LEI una cosa importante…

 

-Hermione… vedi ieri, come dire… tu sei salita…-

 

-Si, lo so, ero stanca…-

 

-Ecco…-

 

-Quindi?-

 

-Ma niente… cioè, volevo dirti che ho parlato con Loren mentre tu eri fuori…-

 

 

Il suo cuore fece un piccolo sobbalzo.

 

Allora era davvero intenzionato ad andare fino in fondo?

 

-Ah si?- fece la finta ingenua.

 

 

Aveva mentito per anni, un piccola bugia non avrebbe cambiato la vita.

 

 

 

 

Ma le maschere si stavano solidificando.

 

 

 

 

 

 

 

Si sentiva uno scemo.

Un perfetto idiota.

 

-Si…beh, vedi… con lei non ho mai conbinato niente! Non mi è mai interessata!- buttò fuori tutto d’un fiato.

 

Sentì Hermione deglutire.

 

-Ah… e perché me lo vieni a dire così dal nulla?-

 

 

 

 

 

 

 

La ceramica copriva interamente i volti.

 

La pittura dorata penetrava nella pelle…

 

 

 

 

 

-Io…-

 

Non sapeva cosa dire.

 

Si voltò a fissare Hermione, ma lei sembrava molto interessata al tappeto sotto il divano.

 

Cosa aveva sperato?

 

-Volevo solo dirtelo…-

 

 

 

 

Reggere il gioco.

 

Essere coerente con il proprio personaggio.

 

 

 

 

 

-…visto che siamo amici…-

 

 

 

 

Hermione sentì il proprio cuore rompersi con un sonoro Crack.

Sperò ardentemente che Ron non l’avesse sentito.

 

Gli mise affettuosamente una mano sulla spalla.

 

-Troverai la ragazza giusta per te…-

 

E lo sperava davvero.

 

Aveva sperato di poter essere lei la fortunata, ma si era dannatamente illusa.

 

Come sempre.

 

 

-Lo spero.-

 

Ron coprì con la sua grande mano la sua.

 

Com’era calda.

 

Lui gliela prese delicatamente e se la portò alla bocca, baciando le nocche delle dita e lanciandole uno sguardo che lei non aveva mai notato.

 

 

 

 

 

 

L’unica parte del viso che una maschera non avrebbe mai potuto coprire erano gli occhi.

 

 

 

 

Poi li chiuse, stringendo più forte quella mano minuta tra la sua.

Piegò la testa verso il basso, facendo si che le piccole dita di Hermione toccassero la sua fronte.

 

 

 

-Io non ce la faccio…- bisbigliò lui.

 

-Come?- chiese lei curiosa.

 

-Non ce la faccio Herm- disse questa volta con più sicurezza rialzando il viso.

 

-A fare cosa?-

 

Voleva prolungare quella conversazione il più possibile, voleva sentire nuovamente la mano di Ron stringere la sua, voleva sentire le sue labbra sulla sua pelle, il suo corpo così vicino…

 

-A stare con te-

 

 

 

Sbarrò leggermente gli occhi, indecisa.

 

Un altro Crack.

 

 

 

 

 

La sua maschera sempre più spessa si stava cementificando.

 

Il personaggio del suo gioco stava prendendo il sopravvento.

 

 

Indifferenza.

 

 

Mostrare indifferenza.

 

Aveva paura del solo formarsi di una piccola crepa su di essa.

 

 

 

 

Ma non era la sua, di maschera, a stare per sgretolarsi.

 

Quella di Ron aveva un’enorme crepa, proprio nel mezzo.

 

Il personaggio di Ron stava cedendo.

 

Il gioco di ruoli stava prendendo un’altra strada.

 

 

 

 

 

 

-Che… che intendi?- cercò di non far tremare la sua voce.

 

Ron la guardò nuovamente.

Doveva diglielo.

 

Non ce la faceva più.

 

-Io non voglio averti come amica Herm. Io sono innamorato di te.-

 

 

 

 

 

 

Un viso finto rotto.

 

Una maschera bianca cadde lentamente per terra, finendo per infrangersi contro il pavimento nero.

 

 

Il volto di un ragazzo libero.

 

Ron Wealey si era liberato.

 

 

 

 

 

 

Cosa doveva fare ora?

 

Lui era davvero sincero?

 

 

-Ne sei sicuro?-

 

Si pentì di quella domanda così stupida, ma voleva sapere…

Erano quasi giunti alla verità.

 

 

Ron la guardò stranito, ma notando il suo sguardo insicuro le sorrise, accarezzandole una guancia.

 

-Si.- soffiò.

 

 

 

 

Ed Hermione sorrise.

 

 

 

 

La maschera femminile cadde.

 

Si ruppe.

 

I suoi pezzi si mischiarono con quelli di lui.

 

 

 

 

La riccia lo abbracciò di slancio e li, sul divano della sala comune, si baciarono.

 

 

 

Il gioco di ruolo era terminato.

 

Chi aveva vinto?

 

 

 

 

La verità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terminataaaa!!!!! Bene!!! Ditemi che ne pensate!!:-)

Le recensioni sono sempre gradite!In effetti rileggendola non mi soddisfa come altre storie…ma non mi sembra sia da buttare…a voi la scelta!^__^

 

Ringrazio chi ha recensito il capitolo precendente, sia che abbia criticato, dato qualche suo parere personale o semplicemente fatto i complimenti!

 

Robby, flyingstar16, fly…, karmyGranger, Ekija89, Vichan, SiJay.

 

Baci!

 

*ruka88*

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