Il Diario Di Elena

di Vampires94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Sono nella mia camera, da sola, a scrivere sul mio diario.
Dopo aver scritto qualcosa come 'una giornata come tante', l'ho chiudo. All'improvviso, nella mia mente,
appare il viso di Damon: un sorriso smagliante, occhi di ghiaccio da entrarti fin dentro l'anima... ma perchè lo sto pensando?
Il rumore della porta, mi fa tornare alla realtà. Chi sarà a quest'ora, forse Zia Jenna avrà dimenticato il cellulare, come sempre... sbadata come è lei, un giorno di questi, dimenticherà anche la testa a casa.
Apro la porta e, quasi come se fosse stato chiamato, Damon è lì sulla soglia di casa mia.
<< Elena! >>
<< Ciao Damon, che ci fai qui? >> nel frattempo, lo esamino e comincio a pensare quanto sia bello. Ma che mi prende? Io amo Stefan: lui è il mio amore!
<< Tutto bene? >> sento una puzza di alcool provenire dalla sua bocca. Le mie fonti sono state fondate: è ubriaco e anche troppo, direi.
<< Damon, ma 6 ubriaco? >> dico allontanandomi da lui, dato il fetore di alcool che si sente dalla sua bocca.
<< Ubriaco?! - dice mettendosi l'indice sul mento, come se ci stesse pensando - Beh si... e la causa sei tu! >>
<< Perchè? >> dico, alzando un sopracciglio.
All'improvviso, con la sua velocità, mi trascina dentro casa, sbattendomi con la schiena contro il muro.
<< Dimmi realmente ciò che provi per me! >> dice e mi trovo faccia a faccia con lui.
Dio... non ho mai avuto un contatto così da vicino. Guardo le sue labbra, ma distolgo subito lo sguardo per riprendere lucidità.
<< Damon, 6 ubriaco... ne parliamo domani! >> dico, poggiando le mani sul suo petto per togliere quella distanza.
<< No! Voglio parlarne adesso... non ci sto capendo più niente! Voglio capire se ami veramente Stefan o me! Non voglio vedere mio fratello che soffre... e,sinceramente, non voglio soffrire nemmeno io. Quindi dimmi una volta e per tutte cosa sono io per te! >>
Rimango spiazzata dalle parole appena uscite dalla sua bocca.
<< Damon ma cosa dici? Io AMO Stefan e tu per me sei... - ci penso un attimo sulla risposta... ma so che nego solo me stessa - un amico, punto! >> dico agitando la testa ed abbassando gli occhi. Damon toglie le sue mani dalle mie spalle, segno di rassegnazione.
<< Non ti credo! >> dice a denti stretti e con gli occhi posti in due fessure. Volta le spalle e, quando sta quasi per svoltare l'angolo della strada, vedo che viene come una furia verso di me e mi bacia. All'inizio voglio allontanarlo, ma lui è più forte di me... ma poi mi lascio andare e... 
 
<< DRIIIIIIIIIIIIIIIIN - DRIIIIIIIIIIIIIIIN...! >>
Suona la sveglia... Era tutto un sogno! Mi sveglio con l'affanno e con la fronte imperlata di sudore. Il cuore batte all'impazzata e, la mano appoggiata sul petto, non impedisce di farlo smettere di battere. Cerco di regolarizzare il respiro e, dalla porta vedo spuntare Stefan e rimane lì, appoggiato allo stipide della porta a fissarmi.
<< Buongiorno! >> dice, sorridente.
<< Buongiorno - dico mettendomi una mano nei capelli - da quanto tempo sei lì a contemplarmi? >> dico poi guardandolo.
<< Abbastanza da guardarti e rendermi conto di che persona stupenda abbia al mio fianco >> dice, e non posso fare a meno di sorridere. Scendo giù dal letto e gli vado incontro per poi trovarmi con le gambe attorno alla sua vita e con le braccia attorno al suo collo. Guardo le sue labbra e comincio a baciarle, fameliche di essere assaggiate. Nella mia testa, appare il viso di Damon. Cerco di scacciarlo via dalla mia mente, stringendomi di più a Stefan e continuando a baciarlo con più foga.
<< Elena, qualcosa non va? >> dice, per poi guardarmi negli occhi.
<< No, Stefan... niente, non preoccuparti! >> dico, accarezzandogli la guancia e sorridendo. Appoggio la mia fronte contro la sua. Non posso dirgli che, stanotte, ho sognato suo fratello che mi ha baciato, per giunta, ubriaco. Non me la sento di dirglielo e poi... è soltanto un sogno, no?
<< Bene perchè io oggi non ci sarò: ho delle commissioni da fare e... tu dovrai rimanere alla Pensione mentre sarò assente... con Damon >> Wow! La giornata sta iniziando alla grande, devo dire. Di certo, non posso far vedere che mi tiro indietro.
<< Ok, aspettami giù in cucina. 10 minuti e sono pronta! >> dico, sembrando più calma possibile.
<< Ok, nel frattempo ti preparo la colazione! >> dice e scende le scale mentre io sono intenta a vestirmi.
 
<< Non preoccuparti, non starò via per molto... giusto il tempo di fare questa commissione e sarò a casa! >> dice Stefan arrivati fuori alla Pensione Salvatore in macchina. Arrivati all'uscio di casa, entro e vedo Damon seduto sul divano, intento a bere un bicchiere di Bourbon.
<< Hey, ragazzi! >> dice, facendo un cenno con la mano.
<< Ciao Damon! >> dico io, secca.
<< Damon, ti lascio con Elena. Devo uscire per... quella commissione! >>
Damon guarda un pò titubante Stefan poi, come se avesse capito cosa volesse dire, riacquista lucidità.
<< Si si, certo non preoccuparti. Terrò di guardia la piccolina. >> Mi ha appena chiamato "piccolina"?! Mi stava prendendo in giro? Stefan gli fa un cenno e, prima di andarsene, mi da un lungo bacio e se ne va.
<< Hey, ti faccio questo effetto? >> dice, quasi divertito.
<< Perchè me lo chiedi? >> dico, non capendo il perchè del suo divertimento.
<< Beh sei rossa come un peperone! >> dice, indicandomi il viso mentre lui si gira e si siede sul divano. Non mi sono resa conto che era presente anche lui quando Stefan mi ha salutato baciandomi. Dio, questa giornata si prospetta più lunga di quanto immagini.


 
Ciaaaao a tutti! Ecco a voi il primo capitolo di questa fanfiction. Spero vi sia piaciuto.
Mi chiamo Imma, ho 17 anni e sono di Napoli. Mi piace molto scrivere. Mi entra fin dentro le vene... si può dire che sono indipendente nel tenere una penna in mano e scrivere ininterrottamente su un foglio. Si può dire che scrivo ovunque xD
Allooooora, giungiamo al capitolo: qui Elena sogna il nostro amato Damon. Stefan irrompe nella sua stanza, sorridente e gli comunica che deve restare con il fratello alla pensione. Elena sprizza gioia da tutti i pori xD Contrariata, va alla pensione e l'attende una luuuunnga giornata.
Pubblicherò un capitolo a settimana, cioè il venerdì... poi, più in là, nè potrò pubblicare 2 a settimana. Mmm... non so :3
Ringrazio a chi l'ha messa nei preferiti, recensionato o letta.
Bacioni. A veeeeeenerdì! <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Mi siedo sul divano più distante da lui. Non mi sono mai sentita impacciata con Damon, perchè adesso stava accadendo?
<< Allora, Elena! Domani è il tuo compleanno giusto? >> dice, rompendo quel silenzio imbarazzante, almeno per me, che si era creato.
<< Si! >> dico, annuendo e facendo un mezzo sorriso.
<< Beh hai pensato di organizzato qualcosa? Non so... una festa! >> dice, gesticolando con le mani. Lo guardo alzando un sopracciglio.
<< Niente di questo genere, Damon! - dico, agitando la mano a destra e a sinistra - Lo sai che a me queste cose non piacciono! >> dico e stendo la schiena sullo schienale del divano.
<< Ah... >> vedo Damon dubbioso... che stesse nascondendo qualcosa?
<< Damon... tutto bene? >> dico, alzando il busto.
<< Nono, Elena. Va tutto bene, non preoccuparti! >> dice, facendomi un sorriso.
Nel frattempo, mi suona il cellulare: un messaggio di Stefan.

From Stefan:

' Non so se c'è la farò a venire, quindi ci metterò più del previsto... se vuoi puoi rimanere a dormire ed aspettarmi.... Sarò al tuo fianco quando ti sveglierai. Ti amo <3 '

Non solo sono a casa con Damon, ma devo anche dormire qui, sotto lo stesso tetto. Damon irrompe nei miei pensieri.
<< Il tuo ragazzo non c'è la fa a venire? >> dice, scrutandomi.
<< No... a quanto pare ci metterà più del previsto - dico e ripongo il cellulare in borsa - Posso dormire qui o ci sono problemi per te? >> 
Il solo sentire quella domanda, gli occhi di Damon brillano come due diamanti, come un bambino che ha avuto un lecca-lecca in mano e non vede l'ora di mangiarlo.
<< Certo che puoi! Basta che non entri nel mio territorio. >> riesco a capire solo dopo di cosa volesse dire: non entrare nella sua camera.
<< Non preoccuparti... la tua zona è OFF LIMITS! >> dico, e ridiamo entrambi. Stanca morta, mi dirigo verso le scale.
<< Buonanotte, Damon! >> dico, voltandomi verso di lui.
<< Buonanotte, Elena. >> dice lui, sorridendomi. Mentre vado nella camera di Stefan, mi volto e vedo che, proprio di fronte a quella di Stefan c'è quella di Damon. Quella camera è come una calamita per me tanto da entrarci in punta di piedi. Voglio cercare qualcosa... ma non so cosa. Trovato! Sulla sua scivania c'è un diario. Lo apro e comincio a leggere:


' Non posso continuare così, la penso in ogni momento della giornata... lei è così bella, come potrebbe amare uno come me? Come posso amare se io sono un vampiro, privo di sentimenti... e poi non sono sdolcinato come mio fratello: lui è sempre stato migliore di me. Devo pensare solo una cosa: lei è la ragazza di mio fratello, punto. '


Quelle poche righe, riecheggiano nella mia mente, come per memorizzarle e ricordare il dolore che Damon porta dentro.
<< Che ci fai qui? >> Damon è dietro di me. Chiudo il diario e mi volto verso di lui. Vedo la mascella indurirsi quasi facendola a brandelli, le mani chiuse a pugno e gli occhi colmi di rabbia.
<< Davvero hai scritto queste parole, Damon? >> gli parlo piano, ma non vedendo che rispondo alla sua domanda, noto che stringe ancor di più i pugni.
<< Ti ho detto che ci fai qui, Elena! >> dice, trattenendo la rabbia. Cautamente, mi avvicino a lui.
<< Damon, perchè non me lo hai mai detto? >> dico, indicandogli il diario nelle mie mani. Damon guarda prima il diario e poi me. Si siede sul bordo del letto, con i gomiti appoggiati sulle gambe e mettendosi la testa fra le mani.
<< Non lo so... forse l'ho fatto per il bene di mio fratello o forse perchè non voglio ammetterlo a me stesso! - dice, alzando il capo, guardando prima nel vuoto e poi puntando gli occhi su di me - Ma anche se te lo avrei detto, tu avresti subito risposto che non ci credevi, che non volevi...! >> mi avvicino e mi siedo accanto a lui sul letto.
<< Beh si trovava una soluzione... >> dico, appoggiandogli una mano sulla spalla.
<< Soluzione a cosa, Elena... cosa? - dice scostando la spalla per togliere la mia mano - Che mi sono innamorato della fidanzata di mio fratello? >> Damon punta gli occhi dritti nei miei. Sono lucidi e colmi di lacrime. Non mai visto Damon così. Come ha fatto in tutto questo tempo a non dire niente e fare finta che non fosse successo niente? Non so cosa fare. D'istinto, lo conforto e prendo il suo viso tra le mie mani.
<< Ascolta. Damon... non posso dire ' ti capisco ' perchè non ci sono mai passata in una situazione del genere, ma credimi... anche io sono confusa in questo periodo! >> dico, abbassando lo sguardo. Damon alza un sopracciglio, come se non avesse capito.
<< Si, Damon... hai capito bene: per la prima volta, in vita mia, sono confusa e... >> Damon m'interrompe e mi bacia. Quel bacio voluto da tempo da entrambi, voluto col cuore e non con la mente. Sento le lacrime di Damon, prima trattenute, scivolare sul dorso della mia mano. Appoggio la mia fronte contro la sua. I nostri respiri sono un'unica cosa. Vedo sul suo volto un sorriso, un sorriso di felicità, gioia. Alzo lo sguardo e dai miei occhi scende una lacrima. Il percorso della lacrima, viene ostacolato dal pollice di Damon, che la frena.
<< Elena, cosa c'è? >> dice, guardandomi negli occhi.
<< Damon, ho paura. >> dico, tenendo le sue mani fra le mie ed abbasso il viso.
<< Paura di cosa? >> dice, alzandomi il viso con l'indice.
<< Paura di ciò che sto provando, dei miei sentimenti... di tutto! >> dico, agitando la testa.
<< Elena, credi che io invece non ne abbia? Ma ciò che sto provando in questo momento, credimi, non l'ho provavo da tempo... però sono pronto a tutto, pur di non farci ostacolare!>>
Ci guardiamo negli occhi intensamente, lui accarezza il mio viso per rassicurarmi. Sto facendo la cosa giusta? Oppure sto sbagliando? Non lo so. So solo che, ogni volta che mi tocca, mi sfiora, mi guarda non provo le stesse sensazioni che provo con Stefan. Con lui non mi sento imbarazzata, anzi... mi sento libera, ma con Damon... Damon sa farmi provare brividi di felicità e paura al tempo stesso.

 

 


Eeeeeccomi qui con un altro capitolo!
Allooooora Elena, a quanto pare, rimane a dormire a casa Salvatore per aspettare Stefan... mmm, non ne sono tanto convinta xD Ora direte 'Noooo, anche Damon ha un diario'? Ebbene si, il nostro vampiro ha dei sentimenti anche lui... a volte... raramente :3
E qui, per Damon, ci vuole un incazzatore personalizzato: si arrabbia nel vedere Elena nella sua stanza.
Beh, cosa accadrà???? Vi metto sulle spine, eh??? Lo so, sono un pò cattivella :3
Bacioni. A veneeeerdì <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Colto alla sprovvista, ricominciamo a baciarci. Questa volta, il bacio è più intenso, passionale, pieno di desiderio. Le mie mani sono tra i suoi capelli corvini, mentre le sue vagano una sul mio fianco e l'altra dietro la nuca. Lui mi desidera, anche da troppo direi. Ma perchè, dentro me, sento che anch'io stavo ricambiando quel desiderio di volerlo? Di volere quel bacio tanto atteso e tanto agoniato? E' vero, è accaduto anche nel sogno che feci l'altra notte ma i sogni... sono solo sogni! Eppure mi sorgono dei dubbi: non è che i sogni sono solo una facciata di ciò che vorremmo avere veramente?
Come se fossi in stato di trance, mi accorgo subito di cosa sto facendo. Cavolo! Così ferirei solo Stefan. E' stato un errore, un grossissimo errore. 
<< Damon, basta! >> dico, prendendo le distanze. Mi alzo dal bordo del letto e comincio a camminare per la stanza.
<< Perchè? >> dice Damon, guardandomi confuso.
<< Perchè stiamo facendo un errore... anzi, sto facendo un errore! >> dico, più a me stessa che a lui.
<< Ma se prima hai detto tu stessa che eri confusa e che non eri convinta con te stessa. Elena io... >> dice Damon, fermandosi.
<< Si, è vero e lo sono ancora... >> dico io. 
Continuo a camminare, quando poi mi fermo e mi accorgo di una cosa: che Damon non ha concluso la frase. Cosa voleva dire? Vidi il suo viso abbassato verso il pavimento, come se in quel momento fosse la cosa più bella da guardare.
<< Damon, cosa stavi cercando di dirmi? >> dico, trovandomi di fronte a lui.
<< Niente... tanto non importa... >> dice tra i denti e scuotendo il capo.
<< Damon, per favore... parla. Cosa volevi... >> non riesco a concludere la frase che Damon si alza di scatto, rabbioso. Vedo le sue mascelle contrarsi e le mani chiuse a pugno, facendo sbiancare le nocche.
<< Ti amo, Elena. Come devo fare per convincerti di questo? >> disse, irato e furioso. Non ho mai visto Damon in quello stato. Apro la bocca più volte senza riuscire a dire niente. Damon scompare nel nulla ed una scia di vento mi accarezza il viso. Sento la porta d'ingresso sbattere. Rimango sola, con i miei pensieri e con quelle ultime parole di Damon che riecheggiano ancora nella mia mente.
Ti amo, Elena.

***

Non riesco a dormire. Mi giro e rigiro nel letto non ottenendo risultati. Forse perchè sto piangendo da quando Damon non è rientrato a casa? Forse perchè quelle parole, avevano cambiato in me qualcosa? Non lo so. Prendo il mio diario dalla borsa e comincio a scrivere:


' Caro Diario,
durante la notte, ho pianto. Pensato e ripensato a ciò che è successo poche ore fa. Più ci penso e più immagino quale sarebbe la reazione di Stefan sapendo che, mentre lui era via, io e Damon ci siamo baciati. Come posso ora far finta che non sia successo niente? Come posso guardare Stefan negli occhi mentre nella mia mente appare la scena del bacio con Damon? L'ho tradito. Questa è la conclusione.
Forse, è solo un periodo di confusione.
Forse, è stata solo l'assenza di Stefan al mio fianco a farmi fare una cosa simile. Io amo Stefan. Devo convincermi che amo solo ed esclusivamente lui. '
 

Una lacrima inaspettata bagna la pagina. Chiudo il diario e lo ripongo in borsa. Passo davanti allo specchio e noto la mia figura ma soprattutto gli occhi: sono rossi e gonfi, come se fossi appena uscita da una scazzottata. La mia mano raggiunge il viso ed asciugo le lacrime strofinandomi gli occhi, nel tentativo di smettere di piangere. Raggiungo il letto, cercando di dormire almeno quelle poche ore che restano della notte. 

***

Il letto si muove, come se qualcuno si fosse steso al mio fianco. Sono troppo stanca per aprire gli occhi e vedere chi c'è nella stanza oltre a me. Anche se non lo vedo, sento che quel qualcuno mi sta osservando. Lo sconosciuto mi accarezza il viso e solo allora mi accorgo di chi è.
<< Ti piace proprio osservarmi, eh? >> dico, ancora con gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno.
<< Tanto - si avvicina a me e poggia le sue labbra morbide sulle mie - buongiorno. >> dice Stefan sorridendo.
<< Buongiorno - dico poi aprendo gli occhi - sei da molto qui? >>
<< Non da molto... >> e sorride. Nel frattempo, mi stiracchio sul letto facendo mille mosse e mi ritrovo Stefan sopra di me. Quando apro gli occhi, la sua espressione diventa preoccupata.
<< Cosa ti è successo? Hai gli occhi rossi. >> dice e mi accarezza il viso. Sapevo che l'avrebbe notato.
<< Notte in bianco... stanotte non sono riuscita a chiudere occhio >> mento e, stranamente, Stefan ci crede. All'improvviso si avventa sulle mie labbra.
<< E questo, cos'era? >> dico, sorridendo e non riuscendo a capire.
<< Beh, oggi è il tuo compleanno, no? >> dice, facendomi l'occhiolino. Il mio compleanno?! L'ho completamente dimenticato. Dopo ieri sera, non ho pensato ad altro tranne alll'equivoco con Damon. A proposito, stanotte non l'ho sentito rientrare.
<< E' vero... scusa, me ne ero dimenticata - dico, grattandomi il capo - Damon? >> mi viene d'istinto chiedere. Una curiosità strana mi logora dentro, eppure non dovrebbe importarmi.
<< E' uscito. Ha detto che voleva sgranchirsi un pò le gambe, dato che ieri ha badato a te tutto il giorno. >> dice Stefan. Allora non sapeva che Damon, invece, mi aveva lasciato sola in casa? Riesco solo ad annuire e fare un mezzo sorriso. 
<< Beh vestiti. Ti preparo la colazione - si alza da sopra di me e va verso la porta - dobbiamo andare in un posto! >>
<< Dove? Sai che non voglio feste! >> dico, mentre lui è girato di spalle.
<< Non è detta l'ultima parola! >> dice, voltandosi e se ne va. Chissà Damon dove sarà andato. Ah, Elena. Poco importa. Non ci pensare. Ti devi muovere per andare con Stefan. Chissà dove vuole portarmi!

 

 
 
 
 
 



Ehi ehi eeeeeehi! Ecco postato il capitolo!
Volevo informarvi che, questa fanfiction, l'ho scritta quasi un anno fa ed ero ancora alle prime armi nello scrivere... solo ora sto apportando delle modifiche. Questo non vuol dire che solo una fan Delena... l'ho fatto solo perchè con loro mi è venuta più ispirazione. Ciò non significa che non ami anche Stelena, sia ben chiaro ;)
Torniamo a noi: Damon bacia Elena. Lo so! Forse sono stata un pò frettolosa ma come vi ho già detto, ero ancora acerba nello scrivere e non avevo molte idee ma spero che vi piaccia lo stesso. Cooomunque, Damon ne ha un'irrefrenata voglia ma lei si rende conto che non sembra giusto nei confronti di Stefan. E' confusa al massimo tanto da fare una notte insonne. Ed ecco che viene il giorno del suo compleanno e il nostro Stefan la porta con sè... chissa dove! Forse è dovuto alla commissione che ha fatto quando ha lasciato Damon ed Elena alla pensione? Chi lo sa... lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Ringrazio chi recensisce, chi mette questa storia nei preferiti e chi l'ha letta.
PS: stavolta, pubblicherò il lunedì e il venerdì... come vi avevo detto già poco tempo fa. Non mi sembra giusto farvi stare sulle spine aspettando un capitolo una volta a settimana ;)
Bacioni! A luuuuuunedì *saltella di gioia* <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

<< Adesso metterai questa benda, e non la dovrai togliere per nessun motivo al mondo, finchè non te lo dico io!>> mi dice Stefan, appoggiandomela sugli occhi. Mi da noia tutto questo mistero. Durante il tragitto, comincio a sbuffare e sento che lui se la ride di gusto.
<< Ne godi, vero Salvatore? >> dico, alzando un sopracciglio.
<< Quando ti arrabbi, sei sempre più bella... te l'ho mai detto? >> dice e sento il suo sguardo posarsi su di me, ridendo maggiormente.
Rimango imbronciata con le mani incrociate al petto, come una bambina dispettosa. Ad un certo punto, sento che la macchina si è fermata. Intorno a noi regna la pace, una quiete che mi tranquillizza e che, nello stesso tempo, mi mette a mio agio. Le mie mani si posano sulla benda, in modo tale da togliermela e liberarmi di quella tortura ormai durata fin troppo per i miei gusti.
<< Mi dispiace, Elena ma devi tenerla ancora per un paio di minuti! >> dice interrompendo ciò che stavo compiendo.
<< Ok, ma sbrigati che mi sto annoiando a morte con tutto questo mistero! >> dico e sento aprirmi la portiera e prendermi per mano. Mi cinge i fianchi e cominciamo a camminare. Saliamo 3 o 4 scalini. Stefan mi toglie la benda ed  un boato di voci mi fa sussultare.
<< SOOOOORPRESA! >>
Rimango stupita. Ci sono tutti: Jeremy, Zia Jenna, Bonnie, Caroline, Matt, Tyler...
Tutti mi vengono incontro e mi stritolano dandomi gli auguri. Mi allontano da loro per parlare con Stefan.
<< Perchè tutto questo? - gesticolo indicando i festoni appesi per la casa - Sai che odio le feste! >>
<< Daiiiii, era per stare un pò insieme in questo giorno speciale. >> e mi sorride. Dio, ogni volta che sorride così, non so resistergli e riesce a togliermi di dosso tutta la tensione. Gli sorrido, ormai arresa. Mi giro verso le scale e trovo Damon appoggiato allo stipide della porta. Forse anche lui sapeva di tutto questo.
<< Sapevi anche tu questa storia? >> dico, andandogli incontro.
<< Beh il tuo ragazzo non voleva farne parola ed io... >> dice, con la sua ironia facendo finta di cucirsi la bocca.
<< A quanto pare ero l'unica a non saperlo... bene! >> dico, appoggiando le mani sui fianchi.
<< Dai, Elena! Goditi questa festa e non fare la guastafeste. >>
<< Damon devo parlarti! >> devo parlargli di ciò che è successo ieri. Devo fare chiarezza, sia con lui che con me stessa.
<< Se è per qualche altra accusa... >> continua ad ironizzare, cercando di sviare il discorso.
<< No, Damon... è una cosa seria, ti prego! >> dico, interrompendolo. Si zittisce all'istante ed indico con la testa di andare al piano superiore, in modo da poter parlare con tranquillità senza tutto quel trambusto che si stava creando di sotto. Entrati in camera mia, Damon si siede sul bordo del letto ed io mi siedo sulla cassapanca vicino alla finestra. Non so da dove iniziare. Dai, Elena. Ormai ci sei dentro. Parla liberamente.
<< Damon, per quanto è successo ieri... >> non riesco a trovare le parole adatte per dirgli ciò che penso.
<< Tranquilla, non ho detto niente al tuo innamorato! >> Damon m'interrompe, sempre ironizzando. Ma perchè è cosi idiota? Io voglio fare chiarezza e lui che fa? Ci scherza sopra!
<< Damon, una volta tanto potresti essere serio e non fare sempre l'ironico? >> gli dico, ormai colma di rabbia. 
<< E, secondo te, cosa dovrei fare Elena? Continuare ad ammetterlo? Essere ciò che sono adesso, è l'unica maniera per nascondere ciò che provo. >> dice, alzandosi dal letto e quasi mi ringhia contro. Dal suo tono, si sente la disperazione e la rabbia. I suoi occhi sono di ghiaccio, freddi. Apro più volte la bocca non riuscendo a dire niente. Dalla porta entrano Bonnie e Caroline. Sui loro visi si legge il dubbio. Infatti, Caroline alza un sopracciglio e Bonnie sgrana gli occhi.
<< Elena, devi tagliare la torta! >> dice Caroline, rompendo quell'imbarazzo.
<< Si, ragazze ora vengo! >> dic, alzandomi e dirigendomi verso la porta per uscire, ma il mio istinto dice di fermarmi. Mi si spezza il cuore vedere Damon così.
<< Dimostralo! >> le parole mi escono fuori come un sussurro. Vedo sul viso di Damon un espressione confusa.
<< Cosa? >> mi chiede.
<< Finiscila di fare lo stronzo come fai sempre e dimostra la persona che sei veramente, non quella che vogliono vedere gli altri. >> dico, facendo un mezzo sorriso ed uscendo da quella stanza. Non so il perchè di quelle parole, ma sono state anche un modo per confortarlo... almeno un pò.

***

Il taglio della torta mi mette sempre in imbarazzo, perchè sono al centro dell'attenzione ed io odio profondamente quando ho tutti gli occhi puntati su di me. E poi quella canzoncina... Dio, la detesto. Insomma, non sono un tipo da feste di compleanno!
<< Dai, Elena... esprimi un desiderio! >> dice Caroline e per poco non saltella per tutta la casa. In vita mia non ho mai espresso desideri, perchè non ci credo molto, ma stavolta sento il bisogno di farlo. Guardo in direzione di Stefan, sorridendogli. Dopo poco, il mio pensiero è su Damon e mi accorgo che, in sala, non c'è. Spengo le candeline e gli applausi riempiono la stanza. Penso al desiderio, ma poi gli dò poca importanza. Scuoto il capo. Mi avvicino a Stefan per perdermi nel suo abbraccio. Mi sento al sicuro tra le sue braccia, come se niente e nessuno potesse separarci. Infondo, io non credo ai desideri.

 

 

 

 

 

Ed eccoooooomi qui con un altro capitolo!
Ve l'avevo promesso che, prima o poi, li postavo 2 volte a settimana ;)
Cooooomunque, veniamo a noi: ecco qual'era la commissione di Stefan. La festa a sorpresa per Elena dove ci sono tutti, tra cui anche Damon. Elena vuole parlargli, in modo da chiarire la questione del bacio. Come sempre, Damon ci schierza sopra, non prendendo sul serio la situazione ed Elena s'incazza (ed ecco che qui, c'è voleva un'incazzatrice personalizzata per lei xD) e, poco dopo, cerca di confortarlo con delle perle di saggezza xD
Il desiderio di Elena... ehm... beh, chi lo sa. Magari, quel desiderio sarà la goccia che farà traboccare il vaso, oppure, un modo di rimanere fedele a Stefan e non cadere più nella trappola di Damon. Voi che dite?
Beh, io scappo. Vado a vedermi un film :-)
Bacioni. A veeeeeenerdì! <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Andati tutti a casa, rimango sola con Stefan nel soggiorno seduta sul divano accanto a lui.
<< Allora... piaciuta la festa? >>
<< Beh, escludendo che a me non piacciano ne tantomeno mettermi al centro dell'attenzione... non mi posso lamentare, no? >> dico, rassegnata ma in un certo senso... felice.
<< Lo so ma, cerca di capirmi: anche tu avresti fatto la stessa cosa per me pur di festeggiare il compleanno tutti insieme. >> dice facendomi l'occhiolino. E' vero, anch'io l'avrei fatto per lui. Ridiamo all'unisono ma senza fare tanto fracasso, come se non dovesse sentirci nessuno. La mia è una risata soffocata. Cerco di non farlo notare a Stefan.
<< Beh io vado a dormire. Dopo una serata del genere mi sembra pur ragionevole, no? >> dico, alzandomi dal divano e stiracchiandomi.
<< Certo che puoi, ci mancherebbe altro. >> dice, guardandomi dall'alto.
Ci dirigiamo verso la porta e ci salutiamo con un bacio intenso
<< Ti amo! >>dice guardandomi intensamente. Abbasso per un attimo gli occhi, un pò per l'imbarazzo e un pò perchè ammettevo a me stessa che non lo merito tutte quelle attenzioni da parte sua
<< Ti amo anche io! >> gli dico e vedo Stefan uscire da fuori il mio abitacolo.
Salgo in camera mia, vado in bagno a cambiarmi e quando esco per dirigermi verso il letto, c'è Damon seduto sulla cassapanca. Mi sono completamente dimenticata che era ancora in casa. Dopo la nostra conversazione l'ho avevo lasciato da solo in camera con quella frase.
Finiscila di fare lo stronzo come fai sempre e dimostra la persona che sei veramente, non quella che vogliono vedere gli altri.
<< Che ci fai ancora qui, Damon? >> dico, cercando di stare calma.
<< Bel pigiamino >> dice Damon malizioso e mi guarda da capo a piedi. Ci manca solo che gli occhi siano forniti di raggi-x.  Mi guardo per vedere se il pigiama è a posto e mi passo una mano tra i capelli, in segno di timidezza.
A pensarci bene, Damon non mi ha mai visto in pigiama. In quell'istante, vorrei che il pavimento mi risucchiasse, ma non c'è via d'uscita. Non posso scappare in bagno come una cretina solo perchè sono in pigiama. Scuoto il capo, Damon non ha risposto alla mia domanda. Perchè cerca sempre di raggirare qualsiasi cosa?
<< Lascia stare il pigiama, te lo ripeto... che ci fai ancora qui? >> dico, gentilmente senza essere brusca. Il sorriso si toglie sulla sua faccia e, la sua espressione diventa seria.
<< Stasera, quando abbiamo parlato prima che ci interrompessero per il taglio della torta, mi hai chiesto di dimostrare ciò che sono e ciò che provo veramente, giusto? - annuisco e lo lascio continuare - Bene! All'inizio, quando sono arrivato a Mistyc Falls, volevo vendicarmi per ciò che mi aveva fatto Stefan in passato: uccidere per me era una specie di passatempo, di valvola di sfogo e mi rendeva fiero. L'essere vampiro ti porta a non provare emozioni e sentimenti, quindi a spegnere quella parte di te che ti rende 'umano'... ma quando ti ho vista, quel pulsante si è riacceso istintivamente senza che io ne dessi il comando. Non so spiegarlo nemmeno a me stesso, mi dicevo sempre 'ok... passerà, è solo questione di giorni...'. Quei giorni sono diventati settimane, mesi... Elena, se sono diventato ciò che sono, è solo grazie a te. Solo con te io mi sento me stesso, so che non posso stare lontano da te neanche un attimo... ma mio fratello ama te! Io sono solo il fratello cattivo che ha voluto distruggere la sua vita, per avere che cosa in cambio? Niente... ma una cosa non mi pentirò mai nella mia vita: di averti incontrata. >>
Ed ecco le parole che Damon aveva custodito dentro di sè per tutto questo tempo. Rimango colpita ma allo stesso tempo sapevo che avrebbe detto queste cose. Una parte di me, già lo sapeva. 
Rimango in piedi per tutto il tempo a fissare Damon. Sembra anche lui sorpreso delle sue stesse parole. Ho riacceso la sua umanità. Questo vuol dire che è un bene? Oppure no? Nessuno dei due parla, ognuno è in attesa di una parola dell'altro. Vedo lui abbassare il capo e, poco dopo, rialzarlo.
<< Ora me ne vado, non voglio farti addormentare in piedi >> dice, ironico. S'incammina verso la porta. Devo pur dirgli qualcosa, ma cosa?
<> dico, quasi urlando. Il suo corpo rimane fermo sulla soglia della porta.
<< Si? >> dice, ancora girato di spalle.
<< Ti prego non... - so che sto commettendo un errore - non andare via. Resta con me, stanotte >> dico, rendendomi conto delle parole appena dette.
<< Tranquillo. Non c'è nessuno in casa: Zia Jenna è uscita con Rick e Jeremy con Bonnie - dico, sdramatizzando un pò e vedo le sue spalle rilassarsi - Ti prego, non lasciarmi sola. >> dico, quasi sussurrando le ultime parole.
Damon si volta piano verso di me e, sul suo viso, sboccia un mezzo sorriso.

***

<< Damon, devo dirti una cosa. >> dico, appoggiando la testa sul suo petto.
<< Dimmi >> dice Damon calmo.
<< Grazie... >>
<< Di cosa, scusa? >> mi chiede titubante.
<< Di esserti esposto, di aver finalmente detto ciò che provi veramente. Grazie. >> dico, socchiudendo gli occhi.
<< Quello che deve ringraziarti sono proprio io. Se non mi avessi spronato, mandato a quel paese, forse non ci sarei mai riuscito senza il tuo aiuto. >> dice, accarezzandomi i capelli. Sorrido.
<< Elena, adesso sono io che devo dirti una cosa. Qualsiasi cosa succeda, io ci sarò sempre per te. >> dice. Non riesco a rispondergli. Il sonno ha la meglio su di me e subito mi ritrovo tra le braccia di Morfeo.
Non so se è un sogno o meno ma, sento Damon farfugliare qualcosa.
<< Ora hai capito che ti amo? >>

 

 

 

 

 

*si rintana in un angolino per non essere picchiata*
scusatemi, vi chiedo... ma che dico, vi IMPLORO di perdonarmi per aver postato solo adesso il capitolo. Ho avuto un lutto familiare e, non avevo proprio la testa per postarlo.
Cooooomunque, veniamo a noi: il nostro Damon vuota il sacco. Confessa tutto ciò che prova e sente dentro di sè ed Elena è lì apposta per ascoltarlo. Infondo, gli ha fatto bene la strigliata di Elena xD
Quest'ultima vuole che lui la faccia compagnia e si addormenta tra le sue braccia.
Sarà solo frutto della sua fantasia oppure, l'ultima frase di Damon è reale? Cosa accadrà dopo questa lunga notte? Ci sarà ancora chance per i due oppure no? Beh, io scappo. Ponetevi queste domande. Ogni giorno sono sempre pià cattivella xD
Bacioni. A luuuuuunedì! <3

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Sono già passati 2 giorni dal mio compleanno, e pensare che, quella giornata, è stata veramente piena di sorprese: Stefan e gli altri che mi regalano la festa a sorpresa; Damon che, finalmente, confessa tutto; e poi il mio imploro di non lasciarmi sola quella notte. Mi ha tenuta sul suo petto fino all'alba, poi è andato via perchè, forse, si era reso conto dell'arrivo in casa di Zia Jenna oppure di Jeremy. Il suono del cellulare mi fa tornare alla realtà. Il display s'illumina. Bonnie! Chissà cosa vorrà a quest'ora.
<< Elena... scusa, dormivi? >>
<< No, Bonnie mi sono appena svegliata - mi strofino gli occhi - dimmi pure! >>
<< Ho litigato con tuo fratello! >> dice, in tono acido.
<< Perchè? Cos'è successo? >> dico. Ecco, Jeremy ne ha combinata un'altra delle sue.
<< Niente. Conosci tuo fratello, no? E' gelosissimo! >>
<< Già... >>
<< Ed è per questo che dobbiamo uscire, ora. Io e te. Un pò di shopping non ci farà male! Passo da te tra 15 minuti! >>
<< Ok, giusto il tempo di... >> riesco a dire prima che Bonnie stacca il telefono, non facendomi concludere la frase. Dal tono di voce che ho sentito, è molto arrabbiata. Chissà Jeremy cos'avrà combinato. E' imprevedibile.

***

Dio, c'è tantissimo traffico in città. I clackson starnazzano come oche. Tanto che sono forti che mi tappo le orecchie con le mani. Bonnie, invece, sembra non essere infastidita da quei starnazzi che ci circondano.
<< Capito il motivo, Elena? Cioè, è una cosa incredibile! >> dice, infine, scuotendo il capo.
<< Dai, Bonnie... sai come è fatto mio fratello: quando vede qualcosa che non va, subito si impressiona! >> le dico, togliendomi le mani dalle orecchie, vedendo che lo starnazzare delle macchine si è placato.
<< Si, ma non da perdere completamente la testa. Ha fatto una scenata di gelosia incredibile per strada che la gente si voltava per vedere cosa stesse succedendo! >> continua a dire, con occhi strabuzzanti.
<< Bonnie, tutti possiamo sbagliare. Ora starà rinchiuso in camera a pensare la stronzata che ha fatto, se ne pentirà e capirà che tu, infondo, non hai fatto niente di male. Non puoi farci niente se tu sei con lui e un ragazzo per strada ti guarda dalla testa ai piedi. Fa così perchè ha paura di perderti e ti ama tantissimo, credimi. >> le dico. Infondo, Jeremy tiene veramente a Bonnie. Non l'ho mai visto così attaccato ad una persona da quando è morta Vicky. Sembrava non ci fosse più speranza per lui, ma poi con Bonnie è cambiato tanto. Lo vedo che è felice.
Il semaforo scatta verde, sbloccando il traffico e partiamo a tutto gas. Bonnie sosta e ci fermiamo al "Mystic Grill" a bere qualcosa. Oggi è una giornata molto afosa. Così decidiamo di prendere una limonata fresca e ci sediamo al tavolo, aspettando l'ordinazione.
<< Lo so, Elena. Anche io lo amo, ed anche tanto! Ma non deve fare queste scenate. >> dice e per poco non mette il broncio. Quella scena mi fa sorridere, trattenendo una risata.
<< Perchè ridi? Ho qualcosa in faccia che non va? >> dice, toccandosi il viso.
<< No, tu sei a posto - le dico indicandola - ma immagino la scena di mio fratello per strada e tu - trattendo la risata ma è più forte di me - che cerchi di calmarlo. >> dico, poi scoppiando a ridere. Bonnie mi guarda con aria accigliara e gli occhi fulminanti.
<< Ahahah... ridi pure, vorrei vedere te con Stefan. >> dice, indicandomi. Nel frattempo arrivano le nostre limonate.
<< Beh, Stefan ha fiducia in me! >> dico continuando a ridere e prendo la limonata. Ci voleva proprio. Sento un senso di freschezza scendere lungo tutta la gola. Prendo un tovagliono e tampono sulla fronte, togliendo le gocce di sudore in eccesso.
Dalla porta, entrano Damon e una ragazza. Chi sarà? Perchè non me lo ha detto? Infondo, siamo rimasti in buoni rapporti dopo tutto quello che mi ha confessato. Stesso lui mi ha detto che, per qualsiasi cosa, sarebbe stato presente. Ma perchè sono così paranoica? Lui è mio amico, perchè dovrebbe importarmi della sua vita sentimentale? Vedo che parlano e ridono. Vuol dire che Damon sta bene. Questo mi rende sollevata ma un altro sentimento si sta facendo largo dentro di me. Rabbia? Odio profondo per quella ragazza? Forse... gelosia? No. Io gelosa di Damon? Ma stiamo scherzando! Damon si accorge di me e Bonnie e si avvicina, con la nuova ragazza, al nostro tavolo. Faccio finta di niente e mi volto verso Bonnie.
<< Buongiorno signorine! >> dice Damon, con un sorriso compiaciuto sulla faccia. Si sarà accorto che l'ho guardato?
<< Ciao Damon. >> dice Bonnie, con aria assente un pò imbronciata, pensando ancora a quello che è successo con Jeremy.
<< Ciao Damon - mi volto verso di lui sorridente - vedo che hai compagnia >> dico, indicando la ragazza al suo fianco.
<< Ah, si scusate - dice, quasi come se si fosse dimenticato della presenza di quella ragazza - lei è Andie, una giornalista >> dice indicandola.
<< Piacere >> dice la ragazza porgendomi la mano.
<< Il piacere è tutto mio >> le dico, ricambiando la stretta. Bonnie ha i gomiti appoggiati sul tavolo e la testa sui palmi delle mani, assorta ancora nei suoi pensieri.
<< Cosa le è preso? >> dice, indicando la mia amica.
<> dico e Damon mi guarda confuso. Si è reso conto del mio comportamento distaccato e freddo nei suoi confronti. Bevo un ultimo sorso di limonata, mi alzo e prendo Bonnie per un braccio.
<< Scusatemi ma dobbiamo andare - poi mi rivolgo ad Andie fredda -  E' stato un piacere conoscerti, Andie. >> dico, quasi come se quel nome mi desse la nausea.
<< Anche per me >> dice, sorridente. Me ne vado trascinandomi Bonnie.
<< Elena, ma che fai? >> dice, Bonnie non capendo la mia reazione.
<< Niente! Qui fa troppo caldo. >> le dico, e guardo dietro le sue spalle Damon ed Andie. Mentre Bonnie rimugina un pò ancora per Jeremy un pò per la mia reazione, sento i due che parlano.
<< Scusa se te lo dico, ma non mi sembrava di esserle simpatica. Fa così con tutti? >> suppongo che questa è Andie. Si, razza di sgorbio. Non mi vai proprio a genio dico nella mia mente.
<< No, al contrario. E' molto socievole. Sarà il caldo che le è andato alla testa >> dice Damon, ironizzando. Lo vedo voltarsi verso di me. Il suo sguardo è pesante come un macigno, anche se da lontano. Ogni volta, quegli occhi, provocano dentro di me un miscuglio di sensazioni indescrivibili. So solo che, i suoi occhi ed i miei, si cercano come calamite. Prendo Bonnnie sotto braccio ed usciamo dal bar. Damon, di sicuro, si sarà chiesto il perche di quella reazione e di quel modo così freddo. Prima o poi, il momento verrà. Se non sarà oggi, di sicuro sarà domani. E adesso? Come posso spiegarglielo?

 

 

 

 

 

Fiiiinalmente, ecco il capitolo!
Allooooora, Bonnie ha litigato con Jeremy perchè quest'ultimo è troppo geloso che troppi occhi guardino la sua ragazza in modo viscerale. La valvola di sfogo è proprio Elena che, escono per fare un pò di sano shopping. Si fermano al Mystic Grill e chi incontrano? Damon e la sua nuova 'fiamma' Andie, la giornalista. Elena si comporta in modo freddo con la coppia e cerca un diversivo per uscire da quella situazione un pò imbarazzare ed ecco che trascina Bonnie dal bar con aria accigliata.
Si può dire che, questo capitolo, è incentrato sulla gelosia *si congratula da sola*
Ed ora, come spiegherà a Damon i motivi della sua reazione? Mia cara Elena, dovrai inventarti una scusa convincente per il nostro Damon. Perchè non so se ci crederà tanto facilmente... o forse si. Userà tutte le sue armi? Bah, chissà.
Ringrazio tutti quelli che visitano la storia, che recensionano, che la mettono trai preferiti. Mi dà tanta gioia, davvero. Anche se vorrei, che avesse più successo ma mi sta bene anche così.
Un bacione grande. A veeeenerdì!
With love, Imma <3

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Torno a casa, stanca sia per le continue lamentele di Bonnie sia perchè ho visto Damon con quella ragazza. Ancora non riesco a capire il perchè non abbia detto niente, neanche a Stefan che è suo fratello. Forse non voleva ancora mettere manifesti? Fatto sta che, non so perchè, ma in me è suscitato fastidio senza una motivazione plausibile.
Mi stendo sul letto, chiudo gli occhi e sento sedersi al mio fianco una persona.
<< Sei uscita con Bonnie? >>
<> gli dico non muovendo un dito.
<< Beh ho visto la sua macchina parcheggiata davanti al vialetto di casa, quindi... >> dice sicuro di sè. Vedo Jeremy abbassare il capo ed alzo il busto sedendomi in mezzo al letto.
<< Mi ha detto che avete litigato. Vuoi spiegarmi la tua versione dei fatti? >>
<< Elena, sono uno stupito - si batte una mano sulla fronte - lei non ha fatto niente di male. Sono io che non sono alla sua altezza. Ogni ragazzo che ci passa vicino, la guarda dalla testa ai piedi, e a me da fastidio. Ho reagito in maniera scorretta, da immaturo senza pensare alle conseguenze. Il fatto è che sono troppo geloso, ed ho paura di perderla. Scommetto anche che, adesso, non vuole parlarmi e non la biasimo. Anch'io farei la stessa cosa! Sono uno stupido. >> dice e si mette le mani in testa.
Dalla sua espressione, sembra veramente pentito di ciò che è successo.
<< Dai non dire così. Ti posso solo dire che le ho parlato e, anche lei, pensa che tu sia stato uno stupido a reagire così, ma è inutile che te lo ripeta. Hai imparato la lezione - gli do una pacca sulla spalla - Dai chiamala, prima che lei ci ripensi. >> dico e Jeremy mi guarda fisso, sospirando.
<< E se ti dicessi che poco fa mi ha detto che ti ama e che non può vivere senza te, come reagiresti? >> dico per tirarlo un pò su di morale ed, infatti, i suoi occhi brillarono di gioia. Mi coglie di sorpresa e mi abbraccia così forte da mancarmi il fiato.
<< Grazie, sorellona. Lo sai che ti voglio bene, vero? >> dice sorridendomi.
<< Sei proprio un ruffiano tu, eh? - gli dò un pugno sulla spalla - adesso vai e chiamala. Su, muoviti. >> dico incitandolo. Si alza ed esce dalla mia camera.
<< Elena. C'è Damon. >> mi urla Jeremy dal piano inferiore e mi alzo di scatto quasi avessi avuto una scossa. Per tutta la giornata, non avevo pensato all'eventualità che Damon potesse venire a casa per parlare della mia reazione. Adesso cosa m'invento? Penserà che il sole mi è andato alla testa, cosa che avrà detto di sicuro a quella... Andie. Non ricordo nemmeno se si chiama così, ma poco importa.
Scendo le scale e vedo Damon. D'un tratto, m'incanto nel guardarlo e lui mi schiocca le dita davanti agli occhi. Scuoto il capo per riprendermi. 
<< Elena... ti senti bene? >> mi chiede Damon preoccupato.
<< Eh?! Si si, sto... bene - dico e riprendo il discorso - Allora Damon. Cosa ti porta a venire qui? >> dico e devo ammettere che, nel mio tono di voce, si sente ancora un pò di fastidio. Ma sembra che Damon non se ne accorge.
<< Beh, sono passato per dirti che stasera ceniamo insieme! >> dice sornione. Per poco non mi va la mia stessa saliva di traverso. Sgrano gli occhi e rimango inebedita. Damon alza un sopracciglio, non capendo il perchè di quella reazione.
<< Io e te?! >> dico indicando prima me e poi lui. La sua risata cristallina riecheggia nella casa.
<< No, non io e te. Cena a 4: tu, Stefan, io ed Andie. Che te ne pare? >> dice sorridente. Oh, no. Devo subirla anche a cena quella specie di... mostriciattolo? 
<< E Stefan lo sa? >> gli chiedo titubante. Lui fa cenno di si con il capo.
<< Si, quando era a casa glielo detto ed è entusiasta. No è stata una buona idea? >>
<< Eh già. Un'idea azzeccatissima! >> dico, facendo un mezzo sorriso. Bussano alla porta e c'è Stefan sull'uscio di casa. Sul suo volto, si legge la confusione.
<< Vi ho disturbati? >> chi chiede ed io e Damon ci guardiamo per pochi secondi. E' lui a parlare.
<< No no, anzi... stavo per andarmene - dice indicando la porta - Vi lascio fare i piccioncini. Allora ci vediamo stasera. >> dice e se ne va via di casa. Andato via Damon, io e Stefan ci andiamo a sedere sul divano.
<< Non lo avevo mai visto così felice. Sono contento per lui, almeno sta cominciando a farsi una vita. >>
<< Già... >> dico quasi rassegnata, come se a me non stesse bene ciò che stava accadendo. Mi chiedo il perchè. Non è che i miei sentimenti sono cambiati verso Stefan per poi ricadere su Damon?
<< Stefan io vado a prepararmi - dico indicandogli il piano superiore - va a cambiarti anche tu, ok? >> dico sorridendogli.
<< Ok, passo qui tra 30 minuti - dice alzandosi ed andando verso la porta - Mi raccomando, fatti bella. >> dice fermandosi prima di aprire la porta per poi andarsene facendomi l'occhiolino. Andato anche via Stefan, corro di sopra a vedere cosa mettermi. Già è un dramma pensare a cosa mettere ogni mattina. Ci manca solo a cosa mettere ad una cena! Trovo un vestito nella camera di Zia Jenna: nero con un pò di scollatura dietro la schiena e sotto il seno una fascia, sempre nera, di seta. Sembra proprio adatto per la cena, almeno è semplice ma da anche quel tocco più seducente. Ora devo abbinarci delle scarpe: metto un paio nere con un tacco basso. Acconciatura? Mossi o cignon? Altro dramma. Mmm... meglio mossi.
Pronta per la serata, vado a sedermi sul divano e nemmeno il tempo di sedermici che subito bussano alla porta. Stefan si presenta in giacca e cravatta nera, camicia bianca, pantalone nero e scarpe, anch'esse nere.
<< Woooow... risparmio il fiato o devo dirtelo? >> dice guardandomi con aria stupita ed aprendo e chiudendo la bocca. Non posso fare a meno di ridere.
<< Sei - revisiona un attimo la mia figura per poi completare la frase - bellissima >> e mi sorride.
<< Grazie >> dico arrossendo. Mi porge il braccio ed andiamo verso una macchina nera. Mi apre lo sportello, solito galantuomo. Io amo Stefan, ma perchè penso Damon? Si dice che se si amano due persone allo stesso tempo, si deve scegliere la seconda, perchè se amassimo la prima, non ci innamoreremmo della seconda... ma io amo Stefan. E Damon... cosa è diventato per me? Tutta questa gelosia che è apparsa d'un tratto nei suoi confronti? Devo riuscire a togliermi questi dubbi dalla mia testa prima che le cose si fanno più complicate.

 

 

 

 

 



Scusate il ritardo ma ho avuto problemi di linea. Maledetta linea >.<
Babbeeeeeeeeene. L'importante è che sono riuscito a postarlo in serata.
Comunque passiamo al capitolo:
Jeremy è pentito della sua reazione eccessiva e si sfoga con Elena che, lo incita a chiamare Bonnie. E ti chi appare? Ma certo! Nostro signore e beniamino Damon tutto felice ed Elena... rosica rosica xD
Quest'ultima riceve da Damon un inatteso invito a cena... insieme a Stefan e la giornalista. Si agghinda per bene e Stefan, solito gentleman, la va a prendere in tutta la sua bellezza.
Cosa succederà a questa cena? Una scazzottata oppure... boh, lascio immaginare a voi ;)
Lo so, sono sempre più crudele xD
Ringrazio ancora a chi visita, recensisce e mette tra i preferiti questa storia.
Bacioni. A luuuuunedì!
With love, Imma <3

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Arrivati a casa Salvatore, bussiamo alla porta. Nella mia testa, già immaginavo la serata come sarebbe stata: tenere Andie tra i piedi per tutto il tempo e far finta di comprendere ciò che diceva, facendo cenni con la testa. Non so perchè, ma quella lì non me la conta giusta e non capisco nemmeno perchè Damon non me lo abbia detto che ultimamente ha fatto... nuove amicizie.
Ci accoglie Damon alla porta con un sorriso smagliante.
<< Heeeeey, ragazzi. Siete arrivati, finalmente. Stavamo cominciando senza di voi >> dice facendo l'occhiolino.
<< Sono loro, Damon? >> dice una voce da lontano dentro casa. E' Andie. Già l'immagino in uno di quei vestiti striminziti e pacchiani.
<< Si, Andie. Vieni qui un momento! >> dice voltando il viso verso la cucina. In un attimo, Andie viene verso di noi e mi stupisce che l'abbia giudicata così frettolosamente. E' bellissima, si può dire più bella di me. Vestito corto fin le ginocchia blu notte, i capelli le ricadono fino al collo mossi leggermente e un trucco molto leggero quasi invisibile. Devo dire che, il blu, le dona molto. Non so perchè, ma in un certo senso, la invidio.
<< Andie, tu già conosci Elena. >> dice cindendola per i fianchi e guarda dritto verso di me. Rimango un attimo immobile nel vedere le mani di Damon attorno alla vita di Andie. Dovrei rimanere impassibile, invece perchè m'importa così tanto?
<< Si. Ci hai presentate al Mystic Grill. >> dice Andie con un sorriso e mi saluta stringendomi la mano
<< Si... certo - come potrei dimenticarlo? penso nella mia mente e le faccio un mezzo sorriso - ed è stato un piacere >> mento, spudoratamente. Non voglio rovinare la serata, almeno stasera. Troppa soddisfazione. Non voglio dargliela vinta litigando con Damon.
<< Però non conosci mio fratello. Stefan, ti presento Andie. >> dice Damon indicando suo fratello ed Andie porge la mano a Stefan.
<< Un vero piacere conoscerti... Andie. E così hai fatto breccia nel cuore di mio fratello? Scommetto che è stata impresa molto ardua. >> dice Stefan sorridendo. 
<< Eh già. E' stata veramente un'impresa. >> dice Andie e poi volge lo sguardo a Damon. Le loro bocche si avvicinano e si baciano proprio davanti a noi. Non so se per il fastidio, ma comincio a tossire e così loro si staccano acorgendosi della nostra presenza.
<< Allora, ho fame. Cosa c'è di buono? >> dico, per rompere il ghiaccio.
<< Beh, Andie ha preparato dei piatti deliziosi - dice ed alza le mani - sue specialità. >> dice ed indica Andie che alza gli occhi al cielo.
<< Beh, non esageriamo. Sono dei piatti semplici. >> 
<< Ok, andiamoli a provare allora. Vediamo se sei una brava cuoca. >> le dico, alzando un sopracciglio.
<< Hey, non sottovalutare la mia Andie. >> dice Damon, fingendosi offeso.

***

<< Beh Andie, sei una donna dalle mille risorse. Il cibo era ottimo. >> dico, sedendomi sul divano accanto  Stefan.
<< Grazie. Mi fa molto piacere che sia stato di tuo gradimento. >> dice Andie, sedendosi sul divano e Damon, invece, si siede sul bracciolo accanto a lei.
<< Ora scusatemi ma vado a prendere la mia borsa. Devo ammettere che sono stanca. >> dico e sbadiglio coprendomi la bocca con la mano.
<< Ti aspetto qui. >> dice Stefan accarezzandomi il braccio.
<< Si. Grazie. >> dico sorridendogli. Salgo le scale, prendo la borsa in camera di Stefan e, quando mi giro, c'è Damon sulla soglia della porta.
<< Damon. Mi hai fatto prendere un colpo. >> dico, spaventata ed il mio cuore accelera più del solito.
<< Scusa. Tutto bene? >> dice, in tono preoccupato.
<< Si - dico ma poi ricordo del perchè non mi abbia detto di Andie - anzi no. Vorrei sapere alcune cose. >> dico e Damon alza un sopracciglio non capendo.
<< Del tipo? >>
<< Andie. >> rispondo di getto, come se fosse stata una domanda facile da dire.
<< E' bella non è vero? >> dice Damon sorridente.
<< Cosa c'entra adesso questo? - dico scuotendo il capo - Comunque perchè non mi hai detto di lei? >>
<< Immaginavo una reazione di questo tipo. >> dice Damon, pià a se stesso che a me.
<< Beh, se non dire niente ad un'amica tipo me... si, mi fa incazzare molto. >> dico, ormai piena di rabbia. Il sangue mi ribolle nelle vene. Non dovrebbe importarmi eppure sono così arrabbiata.
<< Scusa tanto, ma perchè sei così arrabiata... mica sei... gelosa? >> dice Damon e sul suo viso si fa largo un sorriso malizioso. Sgrano gli occhi ed apro la bocca più volte.
<< Gelosa io? - dico puntandomi il dito contro il petto da sola - E perchè dovrei scusa? Solo perchè lei è più bella di me, ha un fisico da paura e veste alla moda? Non vedo perchè dovrei esserlo! >> dico, sbuffando. Damon scuote il capo, non capendo ancora il motivo del perchè fossi così adirata.
<< Elena non capisco questa tua reazione, forse perchè... >>
<< Forse perchè sono innamorata di te? >> dico, interrompendo le sue parole. Dio, l'ho detto davvero? Sospiro e, solo dopo, mi rendo conto del peso che ho dato a quelle parole.
<< Perchè me lo dici ora? >> dice Damon ghinando ed abbassando lo sguardo.
<< Perchè penso che solo ora me ne sto rendendo conto. Ma ora tu sei felice con Andie, e questo mi tranquillizza. Ma non sopporto l'idea che lei stia accanto a te ogni giorno. E non sopporto nemmeno far soffrire Stefan. Io lo amo, diamine si che lo amo - dico quest'ultima frase pià a me stessa che a lui - Devo farmene una ragione: io e te non staremo mai bene insieme. >> dico per poi andarmene ma la sua voce mi ferma sulla soglia della porta.
<< Ma... >>
<< Ti prego, Damon... non aggiungere altro. Deve andare così. Io per la mia strada e tu per la tua. >> dico voltandomi verso di lui con un mezzo sorriso. Damon scuote la testa.
<< Ciao, Damon. E' stata... una bella serata. >> dico e lo lascio nella stanza da solo.
Mentre scendo le scale, penso alle parole dette poco fa a lui.
Forse perchè sono innamorata di te?
Un tonfo al cuore.
Io e te non staremo mai bene insieme.
Un altro tonfo al cuore.
Io per la mia strada e tu per la tua.
Un ultimo tonfo al cuore.
Quelle parole, avrebbero cambiato molte cose da quel giorno.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Eeeeeeeeeccomi con un nuovo capitolo!
Bene bene. Cena a 4 a casa Salvatore. Andie fa la cuoca di casa. Un master chef, devo dire xD
Dopo la cena, Elena stanca morta vuole andare a casa, ma prima non manca modo di parlare con Damon, ovviamente. Ed eccola che confessa di essersi innamorata di lui *yuuuuppy yeaaah*
Ma, come al solito, decide che continueranno a percorrere strade differenti. Mmm... ne sei proprio convinta, mia cara Elena? Resisterà così tanto?
Beh, non posso che darvi appuntamento a venerdì.
Un bacio grande grande dalla vostra Imma <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Stefan, arrivato fuori l'abitacolo di casa mia, spegne il motore della macchina. Sento sospirarlo e, con la coda dell'occhio, lo vedo poggiare la testa contro il sedile. Silenzio. Nessuno dei due inizia a parlare quando poi decide di farlo lui.
<< Elena - si volta verso di me - va tutto bene? >> dice e nel suo sguardo leggo la preoccupazione. Per tutto il tragitto non abbiamo fatto altro che stare zitti, senza fiatare tanto che mi ha messo in agitazione. Sposto la testa dal finestrino e mi volto verso di lui.
<< Si, Stefan. Perchè non dovrebbe? >> dico, facendo spallucce e cercando di fingere che stessi bene. I suoi occhi mi penetrarono fin dentro l'anima. Sono lì, fissi a guardarmi e scrutarmi come se avessi qualcosa che non va. Lo vedo scuotere il capo, come se gli fosse passato un brutto pensiero per la testa e lo avesse scacciato via. Scende dalla macchina e mi apre la portiera, porgendomi la mano.
<< Elena, non va affatto bene - dice Stefan arrivati fuori l'uscio di casa - ti si legge benissimo in faccia, e l'ho capito anche da come mi hai risposto >> dice tra l'irritato e preoccupato.
Però, devo ammettere che la mia risposta è stata secca, come se quella domanda mi avesse infastidito. Lui non c'entra niente in tutta questa storia, allora perchè me la sono presa con lui? E' solo una persona innocente e dolce che non merita il mio amore. Non voglio farlo soffrire, non voglio coinvolgerlo, non voglio... mentirgli. Ma lo stai facendo! dice una vocina dentro di me. Non posso continuare così, ma non posso nemmeno vivere con il dubbio di non aver provato a fare una distinsione: Stefan o Damon? Damon o Stefan? Eh, no. Non avrei fatto come Katherine che ha giocato solo con i loro sentimenti, facendoli odiare per quasi 170 anni.
<< Stefan, davvero, non è successo niente. Sono solo... stanca. Buonanotte >> dico sorridendogli e gli dò un bacio a fior di labbra. Lo vedo entrare in macchina per poi accendere il motore e dare gas.
Entrata in casa, salgo di corsa le scale fino ad arrivare nella mia camera per poi stendermi a pancia in giù e piangere.
Un pianto liberatorio. Un pianto isterico.
Come se quel pianto non provenisse da me.
Come se, tutti gli spasmi, il tremolio che si sta impossessando del mio corpo non appartenesse a me.
E , tra i singhiozzi e le lacrime amare che scendono lungo il mio viso, mi addormento.

***

Non so dove mi trovo, ma non è un posto che conosco: un bosco, pieno di alberi e un sentiero lungo il quale c'è la persona che ho odiato sin dal primo giorno. Katherine.
<< Katherine?! - dico un pò titubante - Che ci fai qui? >>
La vedo sorridere, quel sorriso che sapeva ammaliarti ma al tempo stesso farti venire i brividi. Si avvicina a passo lento verso di me.
<< Elena... - dice in un sussurro e mi arrivano alle orecchie come unghie che graffiano una lavagna - Sapevo che arrivavi a questo punto. >> dice e poggia una mano sul fianco sinistro.
<< Quale punto, scusa? >> le dico scuotendo il capo. So dove vuole arrivare ma faccio finta di non capire. Usciti da chissà dove, al suo fianco, ci sono Stefan e Damon. In un primo momento, non li riconosco per la luce accecante che emana il sole ma poi, la mia vista si abitua a quell'insistente luce e li vedo. La loro bellezza è indescrivibile. Uno è alla destra di Katherine e l'altro a sinistra. I visi di Katherine e Stefan si avvicinano e lei gli sfiora la guancia con una mano. Si volta verso Damon avvicinando il suo viso e gli dà un bacio sulla guancia. Rimango un pò attonita, non capendo cosa volesse dirmi facendo così. Quasi sentendo i miei pensieri, la sento parlare.
<< Non capisci, mia piccola Elena? Per me, è stato molto semplice: li ho amati entrambi - e li osserva al suo fianco per poi guardarmi di nuovo - fai come me. Io l'ho fatto! >>

Ad un certo punto, il sole scompare e al suo posto c'è il vento e la nebbia la quale mi offusca la vista non vedendoli più. Urlo così forte che... mi alzo di scatto.
E' stato tutto un sogno. Ho la fronte imperlata di sudore e il cuore non smette di battere, quasi volesse uscire dal mio petto. Mi porto una mano sul cuore, come se volessi calmare quel tamburo così forte dentro di me. Amarli entrambi. Non sarei stata una menefreghista e manipolatrice come lo è Katherine. Prendo il diario dal comodino di fianco al mio letto e comincio a scrivere.

'Caro diario, l'amore è complicato. E' uno dei sentimenti più contorti, difficili, inspiegabili che possiamo sentire dentro di noi. Penso che, quando si incontra una persona, quell'incontro crea cose nuove... invece in me ha creato solo confusione, dubbi e uno su tanti e proprio questa: chi amo veramente? Stefan o Damon? Non lo so ancora con precisione, ma di sicuro questa situazione la devo risolvere il prima possibile. So solo che l'amore ti succhia l'anima!'

Chiudo di scatto il diario e lo metto nel cassetto. Mi alzo per andare verso la finestra, mi siedo sulla cassapanca e chiudo gli occhi. Il sole batte forte sul mio viso, il cinguettare degli uccellini mi rilassa. Nella mia mente vorticano ancora quelle parole. Amarli entrambi. Apro gli occhi di scatto, come per scacciare quelle parole dalla mia testa. Devo agire e anche in fretta prima che qualcuno, ergo me, ingigantisca la situazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qua. Capitolo postato!
Stefan accompagna a casa Elena e vede che in lei c'è qualcosa che non va così chiede spiegazioni ma lei non demorde e dice che è tutto a posto... e poi piange, disperata. Sogna Katherine con i suoi 'bodyguard-brothers' e le da un consiglio che stesso lei ha seguito: quello di amarli entrambi. Ma Elena non vuole essere come la cattiva-Katherine. Sogno premonitore? Chissà... vi dico solo che la scelta sta per arrivare e anche con scene sorprendenti.
Non fatevi già film in testa eh? xD
Beh, non resta che ringraziare chi recensisce, chi la mette tra i preferiti e anche chi la legge non recensendo. Io li chiamo 'piccioni viaggiatori'. I love you :3
Un bacione dalla vostra Imma :) <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Mi vesto per andare a scuola. Tra poc sarebbe venuta Bonnie a prendermi con la macchina. Metto un paio di jeans, una canotta semplice e le mie adorate converse. Ogni volta che indosso queste scarpe, mi sento... me stessa. Sento il clacson fuori casa mia. E' Bonnie. Scendo le scale velocemente.
<< Jenna, io vado a scuola. E' venuta Bonnie. >> dico, affacciandomi in cucina.
<< Ehi, Elena aspetta. Vengo anch'io. >> dice Jeremy dietro di me.
<< Ehi, a quanto pare ha funzionato chiamarla e scusarsi eh? >> gli dico sorridendo e facendogli l'occhiolino.
<< Ok, ragazzi. A più tardi allora. >> dice Zia Jenna rispondendomi in ritardo. Apro la porta per poi andare verso la macchina.
<< Allora? Devo ancora aspettare? >> dice Bonnie ma appena vede Jeremy la vedo sciogliersi come un ghiacciolo. Scuoto il capo, ormai abituata a quelle sue reazioni. Jeremy va incontro a Bonnie per salutarla e la bacia.
<< Buongiorno. >> dice Jeremy sorridendo a pochi centimentri dalle loro labbra.
<< Buongiorno... >> dice Bonnie arrossendo e bacia di nuovo mio fratello. Faccio un colpo di tosse tentando di farmi notare.
<< Allora? Devo ancora aspettare? >> dico prendendo le parole di prima di Bonnie. Loro scuotono il capo ed entriamo in macchina per andare verso la scuola. Durante il tragitto, mi viene in mente quello che è successo ieri. Il pianto, il sogno in cui c'era Katherine che mi consigliava di amarli entrambi, la decisione. Si prospetta una lunga e pesante giornata, a quanto pare.

***

Arrivati a scuola e parcheggiato la macchina, raggiungiamo gli armadietti.
<< Bonnie, devo dirti una cosa! >> le dico, aprendo l'armadietto e posando la borsa piena di libri.
<< E' successo qualcosa? >> dice Bonnie già preoccupata, percependo il tono della mia voce.
<< Ho preso una decisione. >> le dico prendendo il necessario per la lezione.
<< Che genere di decisione? >> dice scuotendo il capo.
<< Una decisione. Per chiarirmi un pò le idee. >> le dico guardando nel vuoto per non trovare gli occhi di lei inquietanti ed indagatori.
<< Elena, devo ammettere che sto avendo un pò paura. >> dice sincera. Sbatto la porta dell'armadietto così forte che per poco non si rompe.
<< Ho deciso di prendermi una pausa con Stefan! >> dico tutto d'un fiato.
<< Cooosa? - strabuzza gli occhi e mi guarda spaesata - E per quale motivo? Lui ti ama e tu lo ami - dice prima a se stessa e poi volge lo sguardo indagatore verso di me - vero? >>
Non riesco a reggere lo sguardo pressante di Bonnie, così abbasso la testa guardandomi le punte delle scarpe, come s ein quel momento fossero la cosa più bella da ammirare. Sento le dita di Bonnie sotto il mio mento per alzarmi il viso. Sospira e socchiude gli occhi.
<< Va bene, non ti giudicherò. Ma perchè questa decisione? >> 
<< Perchè, in quest'ultimo periodo, ho avuto come dei ripensamenti, dei dubbi e, come ti ho detto prima, voglio chiarirmi un pò le idee. >> 
<< Elena, non fare giri di parole. So che c'è qualche altra cosa che non mi hai detto, sennò non avresti fatto questo tuo 'ragionamento'. >> dice e crea delle virgolette con le dita invisibili nell'aria.
<< Si tratta di... Damon. >> le dico in un sussurro.
<< Come scusa? Ho capito bene? Damon, il fratello maggiore di Stefan? Dai, Elena. Dopo tutto quello che ti ha fatto e poi, proprio ora che sta con... quella Andie? Ti ha fatto del male, Elena. Ricordarlo o devo farlo io? >>
<< Lo so, Bonnie. Capisco la tua reazione. Ero sorpresa quanto te, credimi. Ne sono successe così tante, Bonnie che mi hanno portato ad avere seri dubbi sulla mia relazione con Stefan. Non so se sto facendo la cosa giusta. >> dico mettendomi le mani nei capelli e scendendo verso il pavimento per poi sedermi con la schiena appoggiata agli armadietti. Vedo Bonnie agitare la testa. Neanche lei riesce a crederci. Posso capirla. Infondo, si tratta di Damon. Non di una persona... normale.
<< Quando pensi di dirlo a Stefan... della tua decisione, intendo. >> Bonnie si siede al mio fianco e tiene la sua mano apppoggiata sulla mia spalla.
<< Dopo la scuola - dico alzando il capo - non so come la prenderà! >>
<< Beh, nel frattempo alzati che sta per venire verso di noi. Fai finta di niente, per ora. Poi gli spieghi tutto con calma dopo. >> dice, facendomi alzare.
Ed eccolo lì, sento delle braccia forti circondarmi la vita. Il suo mento si appoggia sulla mia spalla.
<< Buongiorno. >> dice e mi volta verso di sè per poi baciarmi. Non sento il solito brivido lungo la schiena, non sento quel vuoto allo stomaco. Non sento... niente.
<< Buongiorno anche a te... >> dico facendo un mezzo sorriso. Il suono della campanella mi salva in corner.
<< Andiamo, Elena. Abbiamo lezione. Ciao, Stefan - dice per poi prendermi sotto braccio - ci vediamo dopo. >> dice per poi sorridere s Stefan che ricambia.
<< Ciao... >> gli dico salutandolo con la mano e lui mi lancia un bacio da lontano.

***

Finite le ore di lezione, io e Bonne camminiamo verso l'uscita.
<< Bonnie, io vado... >> dico, indicando Stefan che è poco distante da noi.
<< Sei sicuro di volerlo fare? Guarda che sei ancora in tempo. >> mi dice, tentando di farmi avere dei ripensamenti.
<< Credimi Bonnie, non sono mai stata così confusa in vita mia. Ma devo farlo... >> le dico e la saluto per poi raggiungere Stefan.
<< Ehi. >>
<< Ehi... ehm... Stefan, devo parlarti. >> dico schiarendomi la voce.
<< E' successo qualcosa? >> dice notando la mia agitazione. Ora lui starà sentendo i miei battiti accellerares sempre di più.
<< Beh stamattima ci ho pensato molto e, credimi, è una scelta molto difficile per me. >> dico, guardandolo per poi prendere fiato. In un attimo, mi tornano alla mente le parole di Bonnie di poco fa. Sei sicuro di volerlo fare? Guarda che sei ancora in tempo. 
<< Stefan prendiamoci una pausa! >> dico sospirando. Stefan mi guarda sorpreso, confuso.
<< Ma perchè? >> dice non capendo il motivo.
<< Stefan non è colpa tua... ma mia. In questo periodo sono confusa e voglio chiarirmi un pò le idee. Non ti sto dicendo che è finita ma solo di - dico fermandomi un attimo per poi riprendere - prenderci una pausa. Cerca di capirmi. >> dico guardandolo implorante. Non voglio che mi chieda altre spiegazioni. E' già abbastanza difficile per me. Chiuse gli occhi e scosse il capo.
<< Ok, ma il motivo? Almeno quello me lo devi! >> dice con più insistenza.
<< Stefan... non posso... non... >> dico ma la mia voce è pervasa dai singhiozzi e dal pianto. Scappo lontana da lui.
E' l'unica cosa che ho saputo fare in questo periodo. Scappare.
Scappare lontano dai miei sentimenti.
Scappare lontano dalla verità.
Scappare e piangere.
Ormai è diventata una routine.


 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco qui il capitolo! 
*AVVISO IMPORTANTE*
In settimana oppure quella prossima, pubblicherò un'altra fanfiction. Sarà un nuovo personaggio con...
Vi piacerebbe saperlo, eh? Beh, non ve lo dico. Vi voglio far rimanere sulle spine, come faccio sempre xD
Torniamo al capitolo: Elena ha preso la sua decisione. Quella di prendersi una pausa con Stefan. Lei confessa a Bonnie questa decisione ma l'amica fa di tutto per non farle commettere uno sbaglio di cui poi si pentirà. Ma Elena, a quanto pare, è convintissima di ciò che vuole fare, tanto da suscitare in Stefan la confusione più totale. Poverino :(
Questo non vuol dire che cadrà subito tra le braccia di Damon. Non ancora xD
Beh, cosa succederà dopo tutto questo macello? Riuscirà a capire chi amare? Riuscira a togliersi i mille dubbi che vorticano nella sua testolina? Lo capirete nei capitoli che seguiranno.
Ringrazio ancora a chi recensisce, a chi la mette tra i preferiti ed ai 'piccioni viaggiatori' come li chiamo io xD.
A venerdi. Baci dalla vostra Imma <3

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Sono scappata da Stefan, lasciandolo fuori scuola con molti dubbi e molte incertezze. Mi sento distrutta, come se il mondo mi fosse crollato addosso e non riuscissi ad alzarmi. Infondo, la colpa è solo ed esclusivamente MIA. Già. Stesa sul letto, mi ritorna in mente come tutto è iniziato con Stefan.
Eravamo a scuola e, casualmente, mi scontrai con lui dopo essere uscita dal bagno dei maschi, dato che Jeremy a quei tempi si drogava e gli feci una partaccia non indifferente proprio in quel bagno. Mi persi in quegli occhi verde smeraldo, profondi da perdere la cognizione del tempo. Nonostante fossi stata io a non vederlo, lui si scusò ed io gli dissi che non era successo niente, che era tutto a posto. Mi chiese il perchè stessi uscendo dal bagno dei maschi, io tentennai un pò e, dopo poco, gli dissi che era una lunga storia e me ne andai un pò intontita, sia per lo scontro con lui che per quella bellezza anormale. Rido tra me e me. Subito dopo, mi viene in mente la conoscenza così strana e improvvisa di Damon.
Non sapendo ancora che Stefan e Damon anche erano dei vampiri, andai a casa loro e vidi spuntare dal nulla proprio lui. Damon. E per poco non svenni ma non so se fu dovuto allo spavento e a quella bellezza accecante. Occhi color ghiaccio da pietrificarti con lo sguardo, capelli corvini e una t-shirt nera a mezze maniche. Si presentò e mi disse che era il fratello di Stefan. Cominciò a fare un pò l'ironico, tipico di lui, e vidi Stefan entrare con aria accigliata, quasi gli desse fastidio l'atteggiamento di suo fratello o per meglio dire la sua presenza. Quando me ne andai, Damon mi prese la mano e, con un tocco quasi impercettibile, posò le sue labbra sul dorso della mia mano.
Che modi strambi e buffi di incontrarsi. Hanno due personalità completamente diverse. Stefan un gentiluomo di prima categoria, sempre premuroso, attento e dolce, invece Damon... beh devo ammettere che all'inizio era rude, cattivo, faceva del male alle persone, l'ha fatto anche a me, ferendomi in modi spietati e crudeli. Ma in quest'ultimo periodo, l'ho visto cambiato. Non è più il Damon di una volta. Ora non squarta più le persone per puro piacere, non è più distante e freddo.
Ti amo, Elena. Come devo fare per convincerti di questo? ripenso a quelle parole, piene di rabbia ma anche di comprensione. Quando lui confessò di amarmi, non so perchè ma ne ebbi più piacere che fastidio. In quel momento, mi sentii orgogliosa di piacere non solo a Stefan. Certo, non avrei mai pensato che poi lo avrei 'lasciato' solo per prendermi una pausa e chiarirmi un pò le idee. I miei pensieri vengono interrotti dal cigolare della porta della mia camera. Damon.

<< Posso entrare? >> mi dice e sento gli stivali pesanti battere sul parquè.
<< Come sei entrato? Non c'è nessuno in casa. >> gli dico senza mai voltarmi, e rimango sul letto a fissare la finestra.
<< Ho i miei metodi! >> dice e, se lo avessi guardanto in viso, avrei scommesso che ora stava sorridendo.
<< Damon non è proprio giornata, ti prego... >> dico con calma, ma in tono stanco quasi non riuscissi a parlare. Un silenzio incombe nella camera ma, poco dopo, comincia a parlare Damon.
<< Ho saputo di - dice interrompendosi come se avesse paura di continuare - te e Stefan. Sta male lo sai? >>
<< Beh non è il solo.>> dico, non voltandomi mai verso di lui. Comincio a sentire il labbro inferiore tremare e le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma mi trattengo. Non voglio piangere davanti a Damon.
<< Vuoi parlarmi un pò di cosa è successo? >> dice e sento che si siede sul letto di fronte a me.
<< Damon, non ne ho voglia. Punto. >> gli dico secca, ed irritata.
<< Ok - alza le mani in segno di resa - ma sta sicura che io da qui non mi schiodo. A costo di farti compagnia senza dirci niente. >> dice sicuro di sè.
<< Fa come vuoi. >> dico scuotendo il capo. Sento Damon stendersi, mentre io sono con le braccia intorno alle ginocchia. Il silenzio ritorna insistente e nessuno dei due proferisce parola. Sento... il nulla intorno a me. Nemmeno una mosca volare. Niente. Inizio a parlare, non riuscendo a sopportare più quel silenzio.
<< Perchè? Dico io perchè doveva succedere questo? >> dico più a me stessa che a lui. Le lacrime, impazienti e trattenute, cominciano a scivolare lungo il mio viso quasi non riuscissi a fermarle. Corrono precipitosamente, senza fermarsi mai. Damon alza il busto e si siede in mezzo al letto.
<< Elena, sfogati! So che vuoi piangere. Non trattenerti solo perchè ci sono io. >> dice accarezzandomi una spalla.
<< E a cosa servirebbe? Di certo non mi farebbe stare meglio. >> dico girandomi di scatto verso di lui e mostrandogli il viso bagnato. Mi alzo dal letto e cammino per la stanza.
<< La verità, Damon Salvatore è che sono in confusione - gli punto un dito contro - Solo perchè sento di amare un altro e questo non mi è mai successo prima. Ma ora questa persona è felice. Ha una ragazza. E, ora che lui è felice, io non lo sono con Stefan! >> dico urlandogli contro. Vedo Damon alzarsi e vernirmi incontro. Mi tiene le spalle ferme. << Ehi, calmati. Andrà tutto bene. Passerà. >> dice togliendomi una ciocca di capelli dal viso.
<< Quando passerà Damon? >> dico ormai presa da spasmi e singhiozzi.
<< Beh devi sapere che, come passano i momenti belli, passano anche quelli brutti. Ci sono passato anche io. >> dice e lo guardo negli occhi ma lui devia il mio sguardo abbassandolo. Dopo poco, sento le sue mani sul viso.
<< Elena, devi capire che dipende tutto da te, niente e nessuno ti impedisce di fare una cosa che hai a cuore, avendo paura di ferire un'altra persona. Siamo noi i protagonisti della nostra vita. E, se vuoi fare qualsiasi cosa, falla prima che tu te ne penta per sempre. Ora ti chiedo una cosa: ami Stefan? >> dice guardandomi con comprensione.
<< Damon qui non si tratta di amare o non amare Stefan - dico scuotendo il capo - Io lo amo sin dal primo giorno che l'ho incontrato. Se sto così male non vuol dire che non tenga più a lui, ma voglio capire se 'amo' veramente questo ragazzo oppure no. >> dico e lo vedo fare un cenno con la testa.
<< Capisco. Ah, ma non mi hai detto chi è questo ragazzo. Lo conosco? >> dice quasi imbarazzato. Se non fosse stato un vampiro, avrei visto il rossore sulle guancie. Damon imbarazzato? Non riesco nemmeno a pensarlo.
<< Ehm... si lo conosci, ma non voglio aggiungere altro! >> dico per poi andare a sedermi sulla cassapanca.
<< Ok - dice sorridendomi malizioso - Elena, io dovrei andare ma vorrei restare a farti compagnia. Non voglio lasciarti sola. >> dice in tono premuroso.
<< Non preoccuparti, Damon. Ora mi farò una bella dormita, tu vai a casa! >> dico sorridendogli. Anche lui mi sorride e lo vedo uscire dalla mia camera.
<< Damon! >> dico e vedo il suo corpo immobilizzarsi.
<< Si? >> dice voltandosi. Gli vado incontro e lo abbraccio. Sapevo di averne bisogno.
<< Grazie... di tutto. >> gli dico guardandolo in viso.
<< Ehi, non copiarmi - dice appoggiandomi un dito sulla punta del naso - L'ho già detta io questa frase. >> dice facendomi l'occhiolino ed io ricambiai con una linguaccia. Vedo Damon andarsene. Caspita! E' già sera!
Vado in bagno ad indossare il pigiama per poi mettermi nel letto. Certo che Damon è incredibile!

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoooooomi qui con un nuovo capitolo. Dovevo postarlo ieri, lo so. Ma ero stanca morta e on riuscivo nemmeno a tenere gli occhi aperti u.u Vabbè, meglio tardi che mai!
Allora, qui Elena ha una specie di flashback pensando alla conoscenza bizzarra dei due fratelli. Ed ecco Damon che la va a consolare un pò. C'è poco da dire perchè è tutto nel capitolo. Basta leggerlo.
Ringrazio ancora chi recensisce, chi mette questa storia tra i preferiti e i miei 'piccioni viaggiatori'. Grazie, grazie e... grazie xD
A luuuuunedì. Baci dalla vostra Imma <3

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

Sono a casa Salvatore. Cosa ci faccio qui? All'improvviso, sento un trambusto che proviene dal salone: son Damon e Stefan che discutono.
<< Stefan, stai calmo! >> sento dire da Damon. Perchè deve calmarsi? Cosa sta succedendo?
<< Dai, Damon... è ora di guardare in faccia la realtà: lei ama te! Sono stato solo un illuso a credere che lei mi amasse davvero! Lei non vuole dirmelo solo perchè ha paura di una mia reazione, ma lei sa che non le farei mai del male... dio, Damon io la amo! >> risponde Stefan con un 'ira bestiale ma che poi si affievolisce sulle ultime parole. Entro nel salone e lo vedo lì, seduto sul divano di fronte al fuoco e lo vedo piangere. Piangere perchè l'ho ferito ed è solo colpa mia se è in questo stato.
Cerco di farmi notare ma sembra che, nessuno dei due, mi veda. Sono... invisibile. Io vedo loro ma loro non vedono me.
<< Ehi, ragazzi - dico posizionandomi davanti a Stefan e sventolo le mani per farmi notare - sono qui, smettetela di litigare! >> dico ma niente. Non funziona. Vedo Damon avvicinarsi al fratello per poi dargli una pacca sulla spalla.
<< Fratello non devi dire così. Credimi lei ti ama e non sei un illuso, anzi sei stato fortunato a trovare una ragazza come Elena. Certo, assomiglia a Katherine, ma questo non significa che sia lei. Elena è... diversa. Vedrai che al più presto ti dirà il perchè di questa scelta. >> dice Damon dietro le spalle di Stefan. Una lacrima, solo una, scende dagli occhi di Damon. Quelle parole per lui, sono state un peso. E' logico. Semplicemente non vuole vedere suo fratello soffrire e così gli dà conforto. Nei suoi occhi si legge la tristezza. Quegli occhi color ghiaccio sempre così accesi e sorridenti, adesso sono cupi, spenti. E un vortice mi risucchia, facendomi allontanare da loro, la quella casa.

Mi sveglio di scatto. Sembra proprio che, i sogni, non mi diano buoni indizi su cosa fare. Riescono solo a complicarmi le cose, ultimamente. Mi alzo dal letto per prepararmi ad un'altra giornata di scuola molto dura. Avrei visto Stefan a scuola. Dopotutto, è anche lui uno studente della mia scuola.

***

Vedo Stefan a pochi passi da me. Ed ora? Come mi comporto. Non posso evitarlo come la peste. Incrocio il suo sguardo, gli sorrido ma lui abbassa la testa.
<< Buongiorno - dice Bonnie e quasi mi spaventa - dormito bene? >> dice accarezzandomi un braccio.
<< No. Brutti sogni. >> dico prendendo dei libri dall'armadietto.
<< Cosa hai sognato, adesso? >> mi chiede.
<< Non ora, Bonnie - dico chiudendo l'armadietto - non qui. >> dico ed indico la presenza di Stefan a pochi passi da noi.
<< Capito - mi dice e poi indica Stefan - non scorre buon sangue. >> dice aprendo l'armadietto accanto al mio.
<< Mi odia! >> dico appoggiando la spalla e la fronte contro gli armadietti.
<< Non ti odia - dice scuotendo il capo - vuole solo spiegazioni. Anch'io ne vorrei se fossi al suo posto. >> dice per poi prendere dei libri.
<< Bonnie, tu non capisci... >> dico scuotendo il capo.
<< Elena, io ti capisco. Ma questa storia, a mio parere, sta andando oltre. Vuoi prendere questa decisione? Beh sbrigati prima che succeda quello che non deve succedere. >> dice interrompendomi. Bonnie ha ragione. Lei è la voce della verità, la voce della mia anima. Dice sempre il suo parere e, stavolta, non posso darle torto. Qui si tratta di me e dei miei sentimenti. Non è uno scherzo!
<< Ci penserò, adesso però andiamo in classe prima che Rick ci uccida. >> le dico cercando di sorriderle e ci incamminiamo nell'aula di storia.

***

<< Elena, vuoi un passaggio a casa? >> dice Bonnie appena uscite da scuola.
<< No, Bonnie grazie. Voglio fare quattro passi - vedo lo sguardo di Bonnie preoccupato - Non preoccuparti, sto bene. Ci sentiamo, ok? >> dico tranquillizzandola. Bonnie fa un cenno con la testa e la vedo entrare in macchina per poi andare via e, quando mi giro, davanti a me c'è Damon. Quasi urlo per lo spavento.
<< Ma non puoi avvisare quando arrivi?  - dico portandomi una mano sul petto, ansante - Con queste entrate improvvise, mi fai venire un infarto. >> dico per poi camminare.
<< E' più forte di me. Mi piace spaventare la gente - dice agitando le mani in aria - Lo trovo - lo vedo pensare - eccitante! >> dice raggiungendomi al mio fianco. Da sorridente, lo vedo tornare serio.
<< Tu come stai? >> mi chiede e sento dalla sua voce un pò di preoccupazione. Non cè subito una risposta veloce da parte mia. Guardo il cielo e vedo delle grandi nuvole nere, proprio come me in questo periodo. Tra poco pioverà ed anche pesante a giudicare dal rumore dei tuoni.
<< Beh, come vuoi che stia. Sono in un vicolo cieco. Stefan - dico deglutendo a fatica - come sta? >>
<< Non lo vedo da ieri pomeriggio. Non è proprio rientrato stanotte, ma so che è venuto a scuola. >>
<< Si è venuto - prendo una pausa per poi dire - l'ho visto! >>
<< Ah - Damon non sa come cominciare - e vi siete... parlati? >> mi chiede.
<< Mi odia, Damon! >> dico, fermandomi e sospirando. Sento le sue mani sulle mie braccia.
<< Elena, devi capirlo: lo hai lasciato senza un motivo valido. Non conosce il motivo questa tua scelta. Mi sembra pur logico. >> dice guardandomi negli occhi.
<< Mi stanno dicendo tutti la stessa cosa, ma sembra che nessuno mi capisca. Io amo veramente Stefan... >> dico scuotendo il capo.
<< Lo so, Elena - dice e lo vedo abbassare il capo - me lo ha già detto ma... >> dice ma un tuono lo interrompe. Le prime gocce di pioggia cominciano a sentirsi. Le sento scorrere lungo il mio viso come se fossero lacrime e pian piano la pioggia batte incessante sui nostri corpi.
<< Ci conviene di fermarci e aspettare che spiova. >> dice per poi indicare una casa abbandonata a pochi passi da noi.  Corriamo come due bambini, ed arrivati sul porticato cominciamo a ridere.
<< Non avevo mai corso così tanto in vita mia. >> dico ancora affannata ma non smetto di ridere. Damon ride insieme a me. Sembra proprio che, stare con lui, dimentico tutto. Mi fa stare bene.
<< Beh devo ammettere che, anche se sono un vampiro e sono veloce, anche io sono un pò affannato. >> dice ridendo anche lui.
<< Hai quasi 170 anni, vecchio. >> dico stuzzicandolo. Damon mi incenerisce con lo sguardo e mi guarda i fianchi. Capisco subito cosa vuole fare.
<< Adesso il vecchio te la fa pagare. >> dice avvicinandosi a me. Apro la porta della casa abbandonata e Damon si avventa su di me facendomi il solletico.
<< Chi è il vecchio, adesso? >> dice torturandomi.
<< No, D-Damon. Basta - dico e cerco di divincolarmi - Ok, tregua. >> dico ancora ridendo. Damon finisce di torturarmi e notiamo che sia i mobili e sia i divani di quella casa sono tutti coperti da un lenzuolo bianco.
Raggiungiamo quella specie di salone e Damon toglie il lenzuolo sul divano per poi sederci sopra. Lui vede che tremo di freddo, visto tutta quell'acqua presa. Ma noto anche che ho solo una maglietta a mezze maniche. Damon usa il lenzuolo per coprirmi e le sue mani strofinano le mie braccia in modo da ricevere calore.
<< Grazie. >> dico per poi guardarlo in quegli occhi che già sapevo di perdermici dentro. Ora sono sorridenti e pieni di gioia. Lui mi stringe di più a sè. E' vero, quel contatto così ravvicinato mi imbarazza però... però tra le sue braccia, mi sento al sicuro come se niente potesse farmi del male.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco postato il capitolo. Stavolta sono stata attenta a postarlo prima di dimenticarlo xD
Allooooora, Elena sogna i due Salvatore litigare e si sveglia più confusa di prima. Incrocia Stefan per i corridoi della scuola ma quest'ultimo la evita abbassando lo sguardo.
Ed ecco che arriva la pioggia e quando c'è la pioggia si sa cosa può succedere. Infatti, Elena incontra Damon fuori scuola e cominciano a parlare fino a che non vengono bagnati da gocce incessanti e si riparano all'interno di una casa abbandonata lì nei dintorni. Cosa accadrà mai in quella casa? Aspetteranno che spiova oppure... lascio a voi l'immaginazione.
Ringrazio sempre chi recensisce, in particolare TheDarkLady97 e AnemoneFZ, chi la mette tra i preferiti e i miei ' piccioni viaggiatori '.
A venerdì. Un beso dalla vostra Imma <3

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

Sono così vicina a lui, così tanto da sentirmi quasi a mio agio. Mi stendo sul divano, tenendo la testa di Damon sulle sue gambe. Anche se è un vampiro ed è freddo, emana... calore. Un calore che non so spiegarmi se proviene da lui o da me.
Sento le sue dita, quasi impercettibili, accarezzarmi il viso. In quel momento, sono tentata a confessargli tutto. A dirgli ciò che provo e sento quando sono con lui, un vuoto allo stomaco quando non è presente. Solo ora riesco a rendermi conto di tutto questo.

<< Damon, devo parlarti! >> dico non sapendo come cominciare il discorso.
<< Elena anche io devo dirti una cosa - dice ma poi si ferma e prosegue - ma comincia prima tu. >>
Con quali parole devo iniziare? Prendo coraggio, inspiro aria nei polmoni e comincio a parlare.
<< Damon, quel ragazzo di cui ti parlavo - dissi e spostai lo sguardo su di lui - che mi ero diciamo 'innamorata', ora ha una ragazza e da allora io non sono più felice con Stefan. Anzi, non riesco ad essere felice come prima. >> dico e sento il suo sguardo attento su di me. Ciò mi provoca imbarazzo e guardo fisso il soffitto bianco, come se in quel momento fosse la cosa più bella del mondo.
<< Continua... >> dice, dandomi coraggio a proseguire ed abbasso gli occhi dal soffitto.
<< Beh, come posso dirtelo... >> dico mordendomi il labbro inferiore.
<< Ero io, giusto? >> dice interrompendomi ed il mio viso diventa di mille colori. Ha colpito in pieno. Non posso tirarmi indietro e dire 'No, ma che dici? Tu?! Nah, ma nemmeno per scherzo!'. E invece, non è uno scherzo. Stavolta è vero.
<< Si, Damon - dico sospirando, quasi mi fossi tolta un peso dallo stomaco - da quando stai con lei... >>
<< A-a-a-a, quando 'stavamo' insieme. >> dice interrompendomi e correggendomi.

<< Fa lo stesso... >> dico e non mi rendo conto subito di ciò che ha appena detto.
<< Che cosa stai dicendo, Damon? >> dico alzando il bestu e guardandolo meglio in viso.
<< Che mi sono lasciato con Andie. Era troppo monotona, parlava solo ed esclusivamente del suo lavoro. Dio, non ne potevo più... >> dice ironico e ridiamo.
Decido di alzarmi e gironzolo un pò per la casa. Diciamo che è un pò messa come il mio stato attuale. Praticamente confusa e disorientata. E' tutta mal ridotta: i muri, un tempo bianchi, ora sono di un giallo sporco e mancano alcuni pezzi su varie parti; all'entrata, il soffitto si può dire che cade quasi a pezzi; vicino alla ringhiera della scala ci sono alcune ragnatele.

<< Ma l'ho fatto anche per un altro motivo... >> dice Damon interrompendo la mia perlustrazione. Scuoto il capo. Mi siedo a terra, con la schiena poggiata al muro. So che manca dell'altro, so che vuole dirmi dell'altro ma ho paura di far arrivare quel momento.
<< Elena, l'ho fatto per te - dice sospirando e tiene i gomiti poggiati sulle gambe, guardandomi intensamente - perchè non posso stare con un'altra persona mentre penso a te. Non posso amare un'altra, non posso fingere, non... non posso perchè amo te. >> dice e sento il suo sguardo su di me mentre abbasso la testa fissando il pavimento.
Non volevo che dicesse quelle parole. E allora perchè sento le farfalle allo stomaco? Perchè sento dei brividi piacevoli lungo la schiena? Perchè il mio cuore batte così forte?

Vedo Damon alzarsi dal divano e venire verso di me. Si mette in ginocchio in modo da avere i nostri visi uno di fronte all'altro. Sento le sue dita accarezzarmi delicatamente le guance e socchiudo gli occhi.
<< Elena, devo dirtelo - 'No, ti prego non dirlo. Ti prego, ti prego' ripeto nella mia mente ma è troppo tardi - io ti amo. Ti amo dal primo giorno che ti ho vista, ti amo perchè non sei come Katherine, ti amo perchè sei diversa da chiunque altro.Ti amo perchè ti fai valere, ti amo perchè sei determinata e forte, ti amo anche se a volte sei cocciuta. - dice inarcando le sopracciglia e sorrido - Elena, ti amo così come sei. >>
Damon è riuscito ad esternare i suoi sentimenti. Rimango csì, tra il sorpreso e la commozione.
<< Damon anche io provo qualcosa per te - dico scuotendo il capo - ma devo ammettere che amo anche Stefan. Devo capire chi amo veramente... e forse, ci sono riuscita. >> dico guardandolo in viso e leggo la completa confusione.
<< Come puoi capirlo se sei in un bivio, in un vicolo cieco, come hai detto tu? >> dice scuotendo il capo.
<< Faccio prima a dirtelo che a spiegartelo. >> dico mostrando un mezzo sorriso. Damon non capisce.
<< Come? >> dice abbassando la testa. Istintivamente, avvicino il mio viso verso il suo. Le nostre labbra si trovano a pochi millimetri di distanza, fino a che non si scontrano. Sento il sapore morbido di quelle labbra, così perfette, belle e desiderose. Sento le sue mani a coppa prendermi il viso e il bacio s'intensifica. Le mie mani sono tra i suoi capelli corvino mentre lui mi stringe sempre di più a sè come se volesse avere la certezza che tutto sta accadendo per davvero.
In quel bacio c'è la dolcezza, la paura, il desiderio, la passione. Tutto un miscuglio di sentimenti. Sento l'aderenza a qualcosa di morbido contro la mia schiena. Siamo stesi uno sull'altro sul divano. Comincio a sbottonargli la camicia mentre lui mi sfila la maglia e la butta in un angolo della stanza. Ci guardiamo profondamente negli occhi, gli accarezzo il viso dolcemente e ricominciamo a baciarci, stavolta con più foga e desiderio. La sua bocca toccava ogni parte del corpo ed ogni tocco era come un'ustione fino a che non arriva al collo. Vedo delle piccole vene formarsi intorno ai suoi occhi ghiaccio che, in quel momento, diventano scuri. Sento il suo sguardo fisso sul mio collo. Non ho paura che Damon possa mordermi, mi fido di lui. So che non mi farà del male. Così chiudo gli occhi, pensando che da un momento all'altro i suoi canini entreranno nella mia carne. Non avviene niente di tutto ciò. Sento le labbra di Damon baciarmi ogni singola parte del collo. Mi rilasso e stringo ancor di più Damon. Le mie mani vagano su e giù lungo la sua schiena. 
<< Ora hai capito che ti amo? >> mi sussurra all'orecchio. Ho già sentito questa frase. Un flashback, mi torna alla mente: Damon che mi fa compagnia a casa perchè Zia Jenna e Jeremy non ci sono e mi addormento tra le sue braccia.
<< Allora eri tu?  - dico prendendo il suo viso tra le mani - Credevo che stessi sognando o che era una delle mie allucinazioni >> scuoto il capo.
<< Certo che ero io. Mi assicurai che dormissi a pieno, ma a quanto pare... >> dice sorridente. Sorrido anche io, felice più che mai. Sentirmi dire di nuovo quelle parole, è stata come una conferma a ciò che avevo dubitato. Cerco di nuovo la sua bocca, tanto desiderosa e tanto bramosa e continuiamo quella danza, chiamata AMORE.

***

Siamo seduti sul pavimento con la schiena contro il divano, coperti dal lenzuolo bianco. La mia testa è appoggiata sulla spalla di Damon e lui mi accarezza dolcemente i capelli. Ripenso a ciò che è successo poco fa: a come tutto fosse stato così bello, così magico, così puro. Ma come sarebbero andate le cose dopo? Con Stefan e con Damon?
<< Cosa c'è? >> dice Damon interrompendo i miei pensieri. Non voglio rovinare questo momento ma devo dirglielo.
<< Pensavo... >>
<< A Stefan? - dice e gli faccio cenno di si - Elena, so che è difficile da capire, ma devi dirglielo. Dovete chiarirvi e tu gli spiegherai tutto. >> dice in tono paterno. Damon ha ragione. Devo dirlo a Stefan.
Dò una sbirciatina fuori la finestra e noto che un bell'arcobaleno si fa largo in cielo.
<< Ha smesso di piovere. Dovrei andare a casa. >> dico e mi rialzo per vestirmi.
<< Ti accompagno io. >> dice e si veste anche lui.

***

<< Beh, sono arrivata. Grazie per avermi accompagnata. >> dico e sento che il mio viso sta cominciando ad arrossire. Lui mi guarda e sorride malizioso.
<< Già. Ora è meglio che vada. >> dice facendomi l'occhiolino. Sono totalmente imbarazzata. Mi avvicino a lui e trovo le sue labbra. Il bacio è molto intenso e mi trasporta tanto da interromperlo, a maincuore.
<< Buonanotte, Damon. >> dico aprendo la porta di casa e sorridendogli.
<< Buonanotte. >> dice e lo vedo andarsene. Entro in casa e corro subito in camera, felicissima. Mi butto sul letto a pancia in sù e chiamo Bonnie. Deve sapere che ho finalmente scelto.
<< Ehi, Bonnie - dico felice ma la sua voce trema e sento la preoccupazione investirmi - che succede? >> dico intimorita. Bonnie non riesce a parlarmi. E' così agitata e piange senza fermarsi.
<< Bonnie cos'è successo? >> gli ripeto e la preoccupazione ormai ha preso possesso di me.
<< Stefan - dice e sento un singhiozzo - è grave. >>
Stefan. Il mondo si ferma, tutto intorno a me rimane immutato.
<< Cos'è successo a Stefan?  - dico ma non sento Bonnie parlare e la rabbia comincia ad uscire - BONNIE DIMMELO! >> dico urlando.
<< Corri qui, a casa mia. Subito! >> dice singhiozzante per poi staccare la chiamata.
Rimango col cellulare in mano a mezz'aria. Mi dirigo subito lungo le scale, prendo le chiavi della macchina di Zia Jenna per poi uscire di casa ed entrare in macchina. Piango così tanto da non riuscire a vedere la strada. Gli occhi sono pieni di lacrime da annebbiarmi la vista ma riesco ad arrivare a casa di Bonnie in tempo. Perchè riesco a pensare solo al peggio? Bonnie è fuori alla veranda, la raggiungo ed entro in casa. Salgo le scale a due a due. Entro nella camera di Bonnie e ciò che vedo davanti ai miei occhi mi fa rimanere scioccata.
<< Stefan! >>

 

 

 

 

 

 

 

 

Eeeeeeeccomi qui con un altro capitolo. Lo so, sono in ritardo con la pubblicazione. Scuola, scuola e ancora scuola, mi tengono impegnata in questi ultimi giorni.
Ok, passiamo al capitolo!
Ed ecco che Elena e Damon stanno insieme, nel vero senso della parola. 'E' arrivato il momento' dirà qualcuno. Ma, come al solito, c'è sempre qualcosa che va storto. Cosa sarà mai successo a Stefan? Elena glielo dirà che ormai ama Damon?
Un ringraziamento speciale a tutti quelli che recensiscono, che la mettono tra i preferiti, e poi i miei 'piccioni viaggiatori'
Un beso. A lunedì, Imma <3

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

<< Stefan... Oh, mio dio! Cosa ti è successo? >> un'espressione di orrore e paura si forma sul mio viso. Stefan è in pessime condizioni e la prima cosa che noto subito è che non porta l'anello. Perchè mai? Stefan non lo toglie mai, per lui è essenziale pur di camminare alla luce del giorno.
<< Si è esposto al sole. Voleva morire, Elena capisci? >> dice Bonnie dietro di me, tremante ed ancora impaurita. La vedo trattenere le lacrime. Mi avvicino al letto e mi siedo accanto a Stefan. Il suo viso, un tempo bello come un angelo, adesso è ustionato come tutta la parte superiore del corpo.
Ma Bonnie come fa a sapere che Stefan voleva uccidersi? Come è riuscita a fermarlo?
<< E tu come fai a saperlo? >> le chiedo non staccando mai lo sguardo da Stefan.
<< La strada, che facciamo di solito con la macchina, non era agibile per colpa della pioggia. Così ho fatto la strada dove passiamo per la pensione dei Salvatore. Sento delle urla terrificanti dall'interno della casa e mi sono subito precipitata per vedere cosa stesse succedendo. Vedo un'ombra maschile avvicinarsi alla finestra, esporsi al sole. Riconosco Stefan e gli chiedo cosa sta facendo, poi quando continua ad urlare noto che non ha l'anello. Così mi precipito su di lui per spostarlo. Le ustioni sono state molto gravi, deve aspettare un pò prima che si metti l'anello. Dio, Elena. E' stato terribile. >> dice Bonnie e, nel frattempo, immagino la scena come sia stata. Dio, Stefan che voleva uccidersi. Il corpo di Stefan fa degli scatti ogni volta che ha dei brividi.
<< Grazie, Bonnie. Davvero. Adesso puoi lasciarci soli? Vorrei parlargli. >> le dico accarezzandole il braccio per darle conforto. Lei mi fa cenno di si ed esce dalla stanza chiudendosi la porta alle sue spalle. Riamngo a fissare la prota per pochi minuti.
<< Stefan, perchè l'hai fatto? >> gli dico, voltandomi verso di lui. Non mi risponde e rimane a fissare la finestra.
<< Perchè dovrei vivere sapendo che la persona la quale amo di più al mondo mi ha lasciato e non vuole dirmi perchè. Dimmi, Elena perchè vivere? >> dice pieno di ira. Le parole mi arrivano affilate come lame di coltello. Ha ragione. Ha pienamente ragione. Come posso dargli torto? Ma addirittura voler morire... non lo avrei mai immaginato. Abbasso la testa, un pò incolpa e un pò perchè non so cosa dire. Non c'è risposta ad una domanda del genere. So solo che, avere Stefan in questo momento al mio fianco vivo, mi rende sollevata.
<< Lo so, Stefan. Scusami è... tutta colpa mia. Dei miei stupidi sentimenti, delle mie insensate scelte. - dico piangendo, ma mai guardando verso Stefan - Faccio sempre scelte sbagliate e... addirittura farti morire, non volevo. Scusami. E' che sono così confusa, non so che fare. Stefan io tengo veramente a te. L'idea di perderti mi fa star male... >> dico non riuscendo più a trattenere le lacrime. Nascondo il viso tra le mani, amareggiata e colpevole di tutto ciò che è successo. La sua mano confortevole si appoggia sulla mia spalla.
<< Elena, scusami tu. Sono stato uno stupido a compiere un gesto del genere, ma cerca di capirmi. Non riuscivo a comprendere il motivo di questa tua scelta che non mi dava pace ed ho fatto una cazzata - mi prende il viso, colmo di lacrime che non smettono di fermarsi, e lo accarezza - Elena io ti amo e l'idea di perderti mi fa diventare matto. >>
Lo guardo in viso e vedo che le ustioni stanno scomparendo man mano. Gli sorrido debolmente e lo abbraccio.
<< Ti prego, non fare più cose del genere. Qualsiasi cosa l'affrontiamo insieme, come abbiamo sempre fatto. >> dico stringendolo di più a me.
<< D'accordo. D'ora in poi non ci diremo più bugie e, se qualcosa non va, ne parleremo e troveremo una soluzione. >> dice e ricambia la stretta. Ma un pensiero mi sfiora la mente. Dovevo dire a Stefan di me e Damon, di quello che è successo, di ciò che provo per lui. Non posso fare passi sbagliati. Se confesso questo proprio ora a Stefan, chissà che altra pazzia farà e non voglio che si faccia male di nuovo. So di doverglielo dire ma non ora. Non dicendo la verità a Stefan, non lo avrei ferito ma lo sarebbe stato un'altra persona. Quella con cui poco fa ho fatto l'amore, quella con cui ho affidato tutta la fiducia possibile. Damon.

***

Accompagno Stefan a casa e vedo la luce accesa. Allora deve esserci anche Damon in casa. Senza che io bussassi, Damon apre la porta. Guarda prima me, con occhi sorridenti e pieni di gioia ma quando vede che sorreggo Stefan e perlopiù con ancora qualche segno di bruciatura sul viso, lo vedo confuso e smarrito.
<< Cosa è successo? >> chiede Damon guardando prima Stefan e poi me.
<< Niente. Sono solo un pò stanco, adesso vado a riposarmi. Buonanotte, Elena >> dice per poi togliere il braccio dalla mia spalla e darmi un bacio a stampo.
<< Buonanotte, Stefan. >> dico sorridendo. Faccio per andarmene ma Damon mi trattiene per un braccio.
<< Che cos'era quello? >> dice, quasi ringhiandomi contro. Adesso è lui quello confuso.
<< Dio Damon, ti giuro volevo dirglielo... >> dico con le lacrime agli occhi e già so che, da un momento all'altro, usciranno frenetiche.
<< Ma qualcosa te lo ha impedito, vero? - dice e gli faccio cenno di si - Cosa è successo? >> dice più rabbioso di prima e stringendo la presa sul mio braccio.
<< Stefan... stava per... uccidersi, e la colpa è solo mia. Damon, mi fai male. Ti prego. >> dico, cominciando a sentire dolore per tutto il braccio.
<< Colpa tua... è perchè mai? >> dice tra il preoccupato e l'accigliato.
<< Perchè l'ho lasciato senza dargli una minima spiegazione. E' venuto qui, si è tolto l'anello e si è esposto al sole. Se non fosse stato per Bonnie, lui sarebbe... >> dico ed ecco le lacrime occupare di nuovo il mio viso. Sento la presa di Damon allentare sul mio braccio.
<< Scusa. E' che vedere lui baciarti, mi ha scosso. Vieni qui. >> dice e mi perdo nelle sue braccia così forti e sicure.
<< Quando gli dirai di noi? >> mi sussurra all'orecchio. M'irriggidisco.
<< Damon, non lo so... ho paura che possa fare un'altra sciocchezza. >> 
<< Stai dicendo che non glielo dirai?  - dice scuotendomi le spalle - Elena io ho abbandonato tutto per te: Andie, la mia vita passata... tutto. Ma ora sta a te farlo - vedo che prende una pausa per poi socchiudere gli occhi e sospirare - ed è per questo che bisogna che tu stia da sola. >>
<< Damon, io ti amo... >> dico con voce tremante e sento pizzicare gli occhi.
<< Ma ami anche Stefan. Andiamo, Elena ammettilo. Possibile che tu non capisca? Non si possono tenere due piedi in una sola scarpa. Quando avrai deciso finalmente chi scegliere, io non so se sarò li ad aspettarti. >> dice abbassando la testa per poi voltarsi di spalle e dirigersi verso il camino. Sento di nuovo quelle lacrime amare che non smettono di fermarsi. Non voglio lasciare Damon, ma non posso nemmeno lasciare Stefan.
<< Adesso è meglio che vai, Elena. Si sta facendo tardi. >>
<< Già... >> dico sorridendo amaramente, senza che lui mi guardi. Mi avvicino alla porta. Spero di incrociare per l'ultima volta lo sguardo di Damon, di perdermi in quei suoi occhi ghiaccio. Ma ciò non accade. Vedo solo la sua schiena, perfetta e marmorea che, fino a poche ore fa, ho toccato, baciato, graffiato.
Ormai arresa, apro la porta per uscire e dirigermi verso la macchina in lacrime. Prendo il cellulare per chiamare Bonnie.
<< Pronto? >>
<< Bonnie, stavi dormendo? >> dico tra i singhiozzi.
<< No, Elena. E' successo qualcosa? Stai... piangendo. >> dice Bonnie preoccupata.
<< Ti prego, vuoi venire a dormire a casa mia. Non voglio stare sola, stanotte. Ti spiegherò tutto quando verrai. Ora sto venendo a prenderti. Sono in macchina. >> dico cercando di calmarmi.
<< Ok, preparo la borsa. A tra poco. >> dice per poi staccare la chiamata.
Sono stravolta. Rovino tutto ciò che tocco. Questa sarà un'altra lunga notte a piangere.

 

 

 

 

 

 

 

 

*si nasconde in qualche angolo della casa perchè ha paura di una vostra reazione*
Eccomi qui... vi devo una miriade di scuse. Sono stata molto impegnata con la scuola, in questi ultimi giorni. Ma, dalla settimana prossima, sarò un pò più attiva dato che la scuola finirà. Beh, parliamo del capitolo.
Come già avevano sospettato alcune delle mie lettrici, c'è qualcosa che impedisce ad Elena di dire tutto a Stefan. E cioè il tentato omicidio di quest'ultimo. Ma ecco che, Bonnie l'eroina, salva Stefan prima di trovarlo in cenere. Insomma, quello che ci rimette sempre è il povero Damon.
Il prossimo capitolo non so se potrò postarlo stasera oppure domani. Ringrazio tutti ma proprio... tutti!
Vi dò un caloroso bacio. Alla prossima <3

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

" Caro Diario, solo io posso trovarmi in situazioni del genere: oggi Stefan stava per uccidersi e la colpa è solo mia, Damon mi ha lasciata e la colpa è solo mia. Sempre e solo colpa mia. Tutto ciò che tocco, tutto quello che ritengo mi appartenga, lo rovino. Questa situazione non la reggo più, ma come posso far capire a Stefan che non siamo più in sintonia come prima, che non voglio perdere rapporti con lui, che ho fatto l'amore con suo fratello, che sento di amare Damon? Certo che fa strano anche a me sentirmi dire che amo Damon, ma è stato tutto così... inaspettato. Non credevo di poter amare e dare... così tanto. Con Stefan stavo bene, anzì direi più che bene, ma ultimamente in me è cambiato qualcosa. Forse è successo tutto da quando ho sognato per la prima volta Damon, forse qualcosa già stava nascendo, qualcosa come innamorarmi di lui e forse non riuscivo a farmene capace... non lo so. Ci dormirò su: dicono che il sonno porta consigli... o è la notte che porta consigli? "

Chiudo il diario di scatto, guardando fisso la copertina ed una lacrima sfugge dai miei occhi per cadere sul rivestimento del diario. Sfioro quella lacrima con le dita, così calda e liquida. Ripongo il diario sulla scrivana per poi mettermi nel letto. Vorrei che si trovasse una soluzione a tutto questo.

***

Mi trovo di nuovo in quel bosco, ma stavolta è fitto e cupo, come la mia anima. La nebbia avanza verso di me e sento lo scrosciare delle foglie degli alberi. La nebbia è così tanta da annebbiarmi la vista, fino a che non intravedo una sagoma da lontano. Una sagoma femminile che avrei riconosciuto ovunque si trovasse. La sagoma di Katherine. Mi chiedo cos'altro voglia da me.
<< Katherine, sei venuta per altri consigli? Non credi di aver già fatto abbastanza? >> dico acida.
<< Consigli? Ah, guarda Elena che hai fatto tutto da sola. Io ti ho detto di amarli entrambi, ma tu te li sei lasciati perdere tra le mani. Eh, no. Stavolta IO non c'entro niente! >> dice alzando le mani innocentemente e non togliendosi mai quel sorrisino sarcastico in faccia.
<< Vedo che il senso dell'umorismo non l'hai perso. Ma devi capire cara Katherine, che io non sono come te. Tu li hai usati entrambi per i tuoi piccoli sporchi giochi da bambina capricciosa. Sapevi che provavano qualcosa per te, e li hai messi contro. Così li hai fatti odiare per ben 145 anni... ma io sono diversa da te, non li sto usando... >> dico alzando man mano il tono di voce e sentendo la rabbia ribollirmi dentro. 
<< No, ma li stai ferendo entrambi. - dice sempre con quell'aria da smorfiosa - Datti una mossa, piccola Elena. Non aspettano in eterno una tua scelta solo perchè non sei convinta di ciò che provi. >> dice per poi giocare con una ciocca dei suoi capelli, sempre sorridendo.
<< Sei sempre la stessa, Katherine. E' vero, li sto ferendo ma almeno mi baso su una scelta. Sei una donna senza cuore, ignobile, presuntuosa, orgogliosa e... non saprei quali altri aggettivi darti per come sei. Ma io almeno un cuore c'è l'ho e so come usarlo, non come te che ci giochi come se fosse un marchingeno da manovrare. >>
<< Fa come vuoi. - dice per poi agitare la mano come per scacciare una mosca ed andarsene - ci si vede, Elena. >> e la vedo scomparire nella nebbia.

***

La luce del sole batte prepotente sul mio viso tanto da farmi svegliare. Noto che sono sola in camera e sul cuscino c'è un biglietto di Bonnie. Lo leggo.

' Visto la giornata che hai passato ieri, ho pensato di non svegliarti per venire a scuola con me. Non preoccuparti. M'inventerò io qualcosa per la tua assenza.
Baci, ti voglio bene.
Bonnie.'

In effetti, non ho proprio la forza di andarci. Dopo che ieri Stefan stava quasi sul punto di morire, Damon che mi ha lasciato dicendo che forse dopo non sarebbe stato più ad aspettarmi, non ho nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio per ciò che ho combinato. Ma dato che ora sono sveglia, mi vesto lo stesso per uscire un pò a prendere una boccata d'aria.
Voglio un consiglio, voglio che qualcuno mi dica cosa devo fare. Se i miei genitori fossero qui, mi saprebbero dare un consiglio, soprattutto mia madre. Un pensiero mi sfiora la mente. E' da tempo che non vado al cimitero a trovarli. Zia Jenna non c'è in casa e Jeremy è andato a scuola. Meglio, così non avrei dovuto inventare una scusa del perchè non fossi andata a scuola. Non sopportavo di sorbirmi un interrogatorio, non da mia zia.
Esco di casa per incamminarmi verso il cimitero. Non andavo a trovare i miei genitori da quando sono morti. Non riuscivo a comprendere che loro fossero morti. Non avevo avuto il coraggio di andarli a trovare solo per timore. Una volta sola riuscii ad andarci, ma rimasi solo per pochi istanti.
Sono fuori al cancello, entro e raggiungo le tombe di mio padre e mia madre. Mi appoggio contro un albero per poi far scorrere la mia schiena lungo di esso e sedermi sull'erba.
<< Ciao mamma, ciao papà. Mi dispiace per non essere venuta a trovarvi. Non riuscivo a capacitarmi che voi eravate morti e che non sareste stati più al mio fianco, a confortarmi, a darmi un caloroso abbraccio, a darmi consigli. Ed oggi vorrei proprio questo da voi. Di darmi un consiglio perchè non so più che fare. So che, anche se non siete più qui, conoscete ogni cosa. Sono innamorata del fratetto di Stefan. Papà, già immagino una tua reazione ' MA E' IL FRATELLO DI STEFAN. COME PUOI? ' ma la mamma dirà ' SEGUI IL CUORE E NON LA TESTA ' e, nonostante tutto, so che voi non mi avreste mai giudicata. - dico e mi massaggio le tempie - Dio mio, sono così confusa. >>
Il suono del cellulare mi fa sussultare. Un nome lampeggia sul display. Quello di Stefan. Mi giro e rigiro il cellulare tra le mani non sapendo se rispondere o no, mentre l'aggeggio suonava insistente.
<< Che faccio, rispondo? >> dico aspettando un segno ma ottengo solo il silenzio. Accetto la chiamata e rispondo.
<< Ehi, ciao Stefan. Come stai? >> dico con tranquillità.
<< Un pò meglio, grazie. Tu dove sei? >> mi chiede.
<< Non ho sentito la sveglia ed ho fatto tardi. Ho deciso di non andarci così ne ho approfittato per andare al cimitero a trovare un pò i miei genitori. Era molto tempo che non venivo. >> mento tranne il fatto che sono al cimitero. Quello si che è vero. Non voglio dirgli che ho pianto tutta la notte e che Bonnie è rimasta a dormire da me, non svegliandomi per andare a scuola.
<< Capito, ma credo che noi abbiamo lasciato una questione in sospeso, o sbaglio? >> 
<< Beh si... - ci penso su e decido di dirgli la verità, ma non voglio farlo al telefono - ma è meglio che parliamo da vicino. >> dico, decisa. Basta. Non voglio continuare questa farsa.
<< Allora vieni qui, a casa. Anche adesso, se vuoi. >>
<< Ok, dammi 10 minuti e sarò lì da te. >> dico per poi chiudere la chiamata. Esco dal cimitero per incamminarmi verso il pensionato.
Mentre cammino, fuori al Grill riconosco la corporatura di un uomo. Quel corpo che conoscevo fin troppo bene. Riconosco le sue spalle possenti e muscolose. E' Damon. Voglio dirgli che sono pronta a confessare tutto a Stefan, di noi, di ciò che abbiamo passato, ma un'altra sagoma, stavolta femminile, si avvicina a lui. Non riesco a vedere il suo volto. Si abbracciano così stretti da diventare una cosa sola e Damon avvicina le sue labbra sulla sua guancia.
Ecco che la vista si sta annebbiando. Comincio a correre più veloce che posso, dimenticando tutto, senza una meta. Il vento sfiora il mio viso, portando con sè lacrime amare. Perchè incontrarsi con un'altra donna? Perchè abbracciarla in quel modo? Mille perchè ruotano nella mia testa. Mi fermo ormai ansante e con il cuore in gola. 
Katherine aveva ragione. Non possono aspettare in eterno una mia scelta, ma dopo quello che ho visto, cambio subito idea e mi dirigo a grandi falcate verso il pensionato dove mi aspetta Stefan.

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccooooomi qui con un altro capitolo. Ve lo avevo detto che lo postavo o ieri sera oppure oggi.
I sogni continuano a venire durante la notte per Elena. Incontra di nuovo Katherine.
Invece di andare a scuola, decide di andare a trovare i genitori sia un modo per sfogarsi sia un modo per ottenere consigli. La chiama Stefan che le chiede di andare al pensionato per raggiungerlo e parlare. Sulla via del pensionato, vede Damon che abbraccia una donna, molto intimamente. Chi sarà mai questa donna? E quale sarà la scelta di Elena? 
Un bacione grande. Alla prossima <3

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

Sono fuori la porta del pensionato e, nella mia mente, c'è ormai un'immagine impressa che non riesco a togliere: Damon abbracciato ad un'altra donna che non ero io. Allora tutto quello che è successo tra noi? Quella giornata di pioggia a fare l'amore in quella casa abbandonata, per lui non ha contato niente? Mille dubbi vorticano nella mia testa. In cosa ho sbagliato? Nell'avermi ceduta ed aperta così facilmente? Nell'aver concesso l'accesso al mio cuore a lui? Sono stata una stupida e solo ora me ne rendo conto.
Delle lacrime rigano il mio viso e, prima di bussare alla porta, asciugo le lacrime con il dorso della mano.
<< Ciao, Elena! >> Stefan mi apre la porta e mi sorride radioso.
<< Ciao, Stefan. Vedo che stai bene! >> dico, sia per buttare giù un discorso non facendo notare gli occhi lucidi e rossi e sia per sapere veramente come sta.
<< Beh si, stare a riposo mi ha fatto bene! - il sorriso scompare dal suo volto e leggo la preoccupazione - Tu, invece, ti senti bene? Hai una brutta cera >>. Non voglio dirgli che ho pianto per colpa di Damon, non voglio dirgli che l'ho visto mentre abbracciava un'altra donna, non voglio dirgli che... lo amo.
<< Niente è che stanotte non ho chiuso occhio. Sono andata anche al cimit... >>.
La testa gira vorticosamente come una trottola impazzita che non riesco a fermare, comincio a vedere sfocato. Gocce di sudore scendono lungo le tempie chiudo gli occhi e poi il buio più totale. 

***

Apro gli occhi lentamente e non capisco il perchè mi trova lì. Sono nella camera di Stefan stesa sul suo letto. Non riesco a ricordare bene cosa sia successo. Sento delle voci provenire da fuori la stanza. Riconosco quelladi Stefan ma l'altra mi è nuova. 
<< Dottore, allora come sta? >> dice Stefan alla voce sconosciuta e capisco che è un dottore.
<< Stefan, aveva la pressione molto bassa. Ma ha dormito un pò stanotte? >> chiede il dottore a Stefan.
<< No, dice che non ha proprio chiuso occhio. Stamattina non è voluta andare neanche a scuola. >> dice con una nota di preoccupazione.
<< Per caso, ha litigato con qualcuno? >> il dottore vuole cerca di capirci meglio.
<< Per quel che io sappia, no. In questo periodo non è che ci siamo frequentati molto, ma la vedevo strana >>.
<< Va bene, Stefan. Se le succede di nuovo, chiamami su questo numero. >> dice il dottore e riesco a vedere, dalla porta semi-aperta, che il dottore porge un bigliettino a Stefan.
<< Grazie, dottore. L'accompagno alla porta >>.
Sento i passi allontanarsi per poi giungere al pian terreno, dove Stefan apre la porta al dottore per poi sentire che la chiude.
<< Stefan... >> riesco a dire debolmente, quasi fosse un sussurro. Stefan, con il suo udito finissimo, lo trovo subito di fianco a me, seduto sul letto.
<< Ehi, mi hai fatto prendere un bello spavento - dice quasi rimproverandomi ma capisco che si è preoccupato e quindi non ribatto - Come ti senti adesso? >> dice prendendo una ciocca dei miei capelli e giocandoci.
<< Un pò meglio, anche se mi sento ancora un pochino debole. Ma piuttosto tu hai mangiato? >> dico un pò preoccupata. Il suo viso è pallido, i suoi occhi un pò cupi e scavati con delle occhiaie molto evidenti e delle increspature sono presenti sulle sue labbra. Le mie dita accarezzano quelle labbra increspate.
<< Non ancora, tra poco vado a caccia nel bosco. >> dice sorridendo.
<< Stefan io... io non ricordo. Cosa mi è successo? >>
Voglio ricordare, voglio capire. Il sorriso di Stefan sparisce dalla sua faccia e ritorna la preoccupazione, quasi fosse tornato indietro di poche ore e stesse rivivendo quel momento.
<< Sei venuta qui da me, per continuare a chiarire il discorso di ieri. Quando eri sulla soglia della porta, subito mi sono accorto che non ti sentivi bene. Avevi la fronte imperlata di sudore. Hai cominciato a traballare, volevo trovare sostegno per appoggiarti e così ti sei appoggiata al mio braccio e lo hai stretto così forte che riesco ancora a sentire la presa. >>
Adesso ricordo! Ero andata al cimitero, lui mi aveva chiamata per chiarire e, mentre stavo per venire qui, ho visto Damon con... quella donna. Ero venuta qui per dire tutta quanta la verità a Stefan ma poi avevo cambiato idea. Tutto mi è chiaro.
<< Stefan, riguardo a ciò che dovevamo chiarire... >>
<< Non preoccuparti, questo non è il momento - dice interrompendomi  - Ne parleremo con calma. Abbiamo tutto il tempo >>. Si avvicina a me e le sue labbra toccano la mia fronte, sfiorandola e baciandola. Stefan è così premuroso e dolce quando ci sono delle difficoltà. Mi accorgo che qualcuno ci osserva. Fuori alla porta della camera, c'è Damon. Ed è lì, che ci guarda mentre ci abbracciamo. Io lo guardo fisso negli occhi e lui riesce solo ad abbassare lo sguardo ed andarsene. Socchiudo gli occhi. Fa male vedere la persona di cui sei innamorata stare con un'altra. Ma fa male anche essere feriti e, solo dopo, capisci che l'unica persona che può farti stare bene è proprio colui che ha provocato quel dolore incolmabile. Un dolore insopportabile.
<< Vuoi che ti accompagni a casa? Tanto per stare a tuo agio, nel tuo letto. >> dice Stefan interrompendo i miei pensieri.
<< Ok, ma promettimi che ti nutrirai. Sei troppo pallido. >>
Mi fa un cenno con la testa per poi darmi una mano ad alzarmi dal letto. Stavo per cadere di nuovo, ma Stefan subito mi ha sorretta. Non ho ancora forze a sufficienza, così Stefan mi prende sottobraccio, tenendomi stretta a sè.
Scendiamo pian piano le scale e vedo Damon nel salore, vicino al tavolino dei drink dove si versa del Bourbon in un bicchiere per poi sedersi sul divano e fissare il fuoco.
<< E' successo qualcosa? >> ci chiede, notando  la nostra presenza, come se prima non avesse visto niente. Come se non avesse visto l'abbraccio mio e di Stefan. Io e Stefan ci guardiamo.
<< Elena non si è sentita bene. >> dice Stefan al posto mio. Vedo Damon alzarsi dal divano e venire verso di noi lentamente.
<< Stai bene ora? >> mi chiede quasi con disinteresse.
<< Domani andrà meglio. >> dico non guardandolo negli occhi. Sapevo già che, se avrei incontrato quegli occhi, mi ci sarei persa dentro senza mai staccare lo sguardo. Ma non lo guardo anche perchè sto ancora male per ciò che ho visto.
<< Beh, io accompagno Elena a casa e poi dopo vado a caccia. Tu rimani qui? >> dice Stefan al fratello.
<< Rimango qui a casa - dice a Stefan ma poi guarda me - Allora buonanotte >>.
Faccio un cenno con la testa, senza mai guardarlo. Non riesco a parlare. Usciamo dalla pensione e Stefan mi apre la portiera dandomi una mano a salire.
Anche se non lo guardo, sento i suoi occhi addosso guardarmi dalla grande finestra della pensione. Non mi volto mai per guardarlo. Ho troppa paura di immergermi di nuovo in quelle pozze color ghiaccio. Troppa paura che possano ammaliarmi di nuovo.Troppa paura di amarlo ancora anche se, questa paura, non posso superarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusate ancora per il ritardo. Comunque eccolo qui il nuovo capitolo.
Allooora, Elena dopo aver visto Damonuccio con questa donna misteriosa (che nei prossimi capitoli, scopriremo chi sarà), si dirige alla pensione per parlare con Stefan. Elena sviene e Stefan è in suo soccorso.
Non ricordando niente di ciò che è successo, chiede a Stefan delle spiegazioni. Dopo averle detto tutto, c'è l'incontro con Damon e lei non riesce nemmeno a guardarlo negli occhi per paura di non staccare più lo sguardo.
Insomma, si può dire che il triangolo continua. Ma cosa accadrà nei prossimi capitoli? Lo scoprirete presto... prestissimo ;)

Ringraziamento speciale a:

AnemoneFZ

TheDarkLady97

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

Sono sul letto della mia camera, già sveglia. Rimango a guardare il soffitto bianco per un pò quando poi il cellulare vibra sul comodino. Non è una chiamata, è un sms. Di Stefan.

' Buongiorno dormigliona, dormito bene? Spero di si. Comunque, tra 15 minuti, sarò lì da te. A tra poco. PS: Mettiti il costume ;) '

Mettermi il costume?! Cos'avra in testa Stefan, ora? Mi dirigo subito in bagno per una doccia veloce, anche se vorrei rilassarmi nella vasca ma non voglio far attendere Stefan e farmi trovare ancora impreparata.
Prendo il costume e tutto il necessario fino a che Stefan non bussa alla porta di camera mia. Avrà aperto, di sicuro, Jeremy.
<< Ehi, allora come ti senti? >> mi sorride.
<< Bene bene... allora dove andiamo? >> dico un pò per non pensare ancora a ieri e un pò per curiosità.
<< Beh, al mare. Sennò perchè ti avrei fatto mettere il costume! >> dice per poi farmi l'occhiolino.
<< Giusto... >> dico con un dito in aria e ridiamo all'unisono.
<< Allora andiamo! Il mare ci aspetta >> prende la borsa dal letto ed usciamo di casa per poi dirigerci verso la macchina. Stefan mette la borsa nel cofano ed io entro in macchina, attendendo Stefan al mio fianco.
<< Allora, dove mi porti? >> dico ormai curiosa.
<< Al mare ma... non è una spiaggia qualsiasi. >> dice facendo crescere in me la voglia di sapere, di conoscere questo posto.
<< Non puoi dirmi nient'altro? >> dico tentando in qualche altra informazione. Lui agita la testa, in segno di negazione. Quando Stefan si metteva in testa di non dire una cosa, la manteneva tale.
<< Vedrai ti piacerà di sicuro. >> dice per poi farmi un altro occhiolino.
Arrivati a destinazione, Stefan parcheggia la macchina. Usciamo dalla vettura per poi prendere le borse.
<< Seguimi. >> lui cammina avanti ed io dietro, dato che non conosco il posto e non so dove andare. Quello che vedo davanti ai miei occhi, mi sorprende. Aveva ragione lui. Non è una spiaggia qualunque. E' una grotta che affaccia verso il mare.
<< Stefan è... >> rimango a bocca aperta per la bellezza di quel posto.
<< bellissimo! >> dice lui al mio posto.
<< Si, è straordinario! >> dico guardando prima il mare cristallino e poi lui.
Ai bordi della grotta, stendiamo gli asciugamani per poi sederci sopra. Chiudo gli occhi e sento il profumo della brezza marina, le onde del mare battere contro gli scogli, il rumore degli uccelli che volano nel cielo.
<< Da piccoli, io e Damon venivamo qui. Per noi era un posto magico, e lo è tutt'ora. A volte, vengo qui per riflettere. Questo posto mi ha segnato veramente e anche per Damon lo è. E' il nostro posto segreto! >> mentre parla, guarda verso il mare e lo vedo stendersi sull'asciugamano in posizione supina, chiudendo gli occhi. Ha detto che, quel posto, sia per lui che per Damon, è speciale. Mi stendo al suo fianco.
<< Cos'ha di speciale per voi questo posto? >> gli chiedo.
<< Non so, forse per alcune persone non conta niente ma, parlando di me, mi dà un senso di sicurezza, di sentirmi a casa. Mi sento a mio agio qui... e poi il suono delle onde che sbattono contro gli scogli, il richiamo dei gabbiani... mi dà un senso di pace, di libertà. Come se fossi in un mondo parallelo. >>
<< Non hai mai portato nessuno qui? >> lo vedo alzarsi con il busto per poi sedersi e guardarmi negli occhi.
<< No... tu sei la prima! >> dice e ciò mi provoca imbarazzo ma anche colpevolezza. Perchè continua a fare tutto questo per me? Io non lo merito, non sento di meritarlo. L'ho tradito, e per di più con suo fratello che ametto ancora di amare, ma dopo quello che ho visto, di sicuro Damon avrà cambiato idea su ciò che è successo tra noi. Quindi è meglio dimenticare tutto e ricominciare da zero, anche se questo non mi fa sentire meglio.
<< Elena - dice schiarendosi la voce per poi continuare - quello che ora voglio chiederti è il perchè di quella decisione? Perchè mi hai chiesto di prenderci una pausa senza darmi un motivo valido? >> dice in tono triste, come se in quel momento rivivesse ancora quella scena. Lo capisco. Vuole solo sapere il perchè di quel mio comportamento strano. Non gli avevo dato nessuna spiegazione, neanche ora che ci stiamo ri-frequentando. Ma non voglio dirgli quello che è successo con Damon. Anzi, non voglio proprio parlare di Damon. Soprattutto in una circostanza del genere.
<< Stefan, scusami ma ero in uno stato confusionale. Sentivo di non essere legata più a te, in un certo modo. Non sapevo nemmeno io cosa fare. Così, senza che tu soffrissi e che sapessi ciò che stavo passando, avevo deciso di prenderci una pausa, almeno per capire se era solo un momento oppure no! Ma questa persona si è rivelata diversamente da ciò che pensavo fosse e da lì ho capito che non ne valeva la pena lasciarti. >> non riesco a capire se, le parole appena dette sono sincere oppure le ho dette solo per non ferire di nuovo Stefan. Basta, ho deciso. Damon vivrà la sua vita ed io la mia. Non posso continuare così. Stefan mi ama anche se so di non meritarmelo. Nessuno dei due proferisce parola fino a quando è proprio Stefan a spezzare quel silenzio.
<< Beh, adesso cosa senti? >> dice per poi abbassare il viso. Guardo il suo profilo, bello e marcato. Sento di tentare ad amarlo di nuovo, di poter ricominciare. Le mie mani si posano sul suo viso sollevandolo.
<< Sento di poterti amare ancora una volta. Se fosse andata diversamente, ora non sarei qui. Ma non è successo. Quindi, godiamoci questa giornata. >> dico sorridendo ed anche lui sorride. Avvicina il suo viso al mio per poi combaciare le nostre labbra in un bacio lento ma dolce. Perchè le sue labbra non mi trasmettono niente? Perchè dentro me non sento... niente?
<< Ti amo, Elena. Dio non sai quanto! >> dice guardandomi intensamente negli occhi.
<< Ti amo anche io! >> dico per poi interrompere quegli sguardi fugaci ed intensi che, per me, sembrano lame affilate tanto da farmi male.
<< Allora, Stefan Salvatore. Ci facciamo questo bagno? >> mi alzo di scatto ma Stefan già mi prende in braccio per buttarmi in mare.
<< Ha parlato troppo presto, Elena Gilbert. >> dice e cominciamo a schiccarci l'acqua addosso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*si rifugia in un angolino perchè già sa che la picchieranno*
Scusatemi ma ho fatto comportare così Elena per delle conseguenze che accadranno nei prossimi capitoli. Si può dire che, questo capitolo, è interamente STELENA xD
Alloooora i due piccioncini passano una giornata al mare e Stefan confessa ad Elena cosa significa sia per lui che per il fratello quel posto. Dopodichè, Stefan vuole sapere a tutti i costi la verità del perchè Elena prese quella decisione. Quest'ultima confessa ma non dice di chi si tratta, ovviamente.
Pensando a ciò che è successo pochi giorni fa, lei decide di tornare insieme a Stefan e tentare di amarlo di nuovo come prima, non pensando pià a Damon ed escludendolo dalla sua vita.
Cosa potra mai accadere nei prossimi capitoli? Lo scoprirete solo leggendo.
Ringrazioni chi recensisce, chi la mette tra i preferiti e i miei 'PICCIONI VIAGGIATORI'
Un beso grande. Imma <3

Questa è la grotta, spero di averla spiegata abbastanza bene:

Grotta sul mare

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

Io e Stefan abbiamo passato una splendida giornata a spruzzarci l'acqua addosso come due bambini, dopodichè ci siamo goduti il tramonto. Ho chiesto a Stefan di riportarmi a casa. Sono stanchissima e, il solo pensiero di non aver detto niente a Stefan, mi si forma un magone dentro.
<< E' stata una bellissima giornata. Grazie. >> dico arrivati fuori l'uscio di casa.
<< Anche per me >>. Sento il suo sguardo addosso tanto da farmi abbassare la testa.
<< Ma Damon, non si fa vedere da qualche giorno. Che fine ha fatto? >> dico sia per rompere quell'imbarazzo ma anche perchè era veramente molto tempo che non lo vedevo. Ma che mi importa? E poi perchè l'ho chiesto? Ho detto che Damon non deve far più parte della mia vita, o sbaglio?
<< Beh, ad essere sinceri, non lo so nemmeno io. Lo vedo strano, è molto distante. Di sicuro sarà successo qualcosa, ma non voglio chiedergli niente. Conoscendo il suo carattere, gli passerà subito. >> dice rassicurante e regalandomi un sorriso.
<< Capito... allora, buonanotte! >> dico sorridendo.
Entro in casa e noto che c'è silenzio... troppo. Ma dove sono finiti tutti quanti? Scuoto il capo, non pensandoci e salgo le scale per raggiungere la mia camera. Entro e butto, come un sacco di patate, la borsa sul letto per poi stendermi al suo fianco sfinita, quasi fossi uscita da una scazzottata ed avessi subito molte batoste.
Rimango sul letto a guardare il soffitto, a contemplarlo come ultimamente stavo facendo spesso. Riuscivo a perdermi in quel bianco opaco, in quelle sue piccole increspature visibili solo ai miei occhi. Ho preso la mia decisione. Ma allora perchè non riesco a liberarmi di questo peso opprimente? Perchè non mi sento libera? Perchè quando Stefan mi dice parole dolci, il cuore non corre come un pazzo?
Sto pensando troppo. Forse un bagno caldo e rilassante è quello che mi ci vuole, per scaricare la tensione. Apro il ribunetto della vasca facendola riempire. I miei abiti scivolano via dal mio corpo per poi posarsi a terra. Diventata piena, entro nella vasca. All'inizio, provo una sensazione di ustionarmi ma poi riesco ad abituarmi a quel calore, così confortate tanto da farmi chiudere gli occhi ed appoggiare la testa all'indietro sul bordo della vasca.
Le mie dita giocano facendo piccoli cerchi nell'acqua. Prendo un pò di schiuma tra le mani e soffio. La vedo cadere tra le mie mani, fragile e debole. Diventata ormai tiepida, esco dalla vasca per poi avvolgermi l'asciugamano intorno al mio corpo minuto. Camminando a piedi nudi verso la mia camera, noto la finestra aperta seguito da un venticello estivo che fa agitare le tendine.
<< C'è qualcuno? - dico guardandomi intorno, poi mi passo una mano tra i capelli - Elena, tu stai diventando matta >> dico a me stessa, agitando il capo per poi andare verso la finestra per chiuderla.
<< Beh, un pò lo sei! >> dice una voce dietro di me. Un sussulto. Mi giro lentamente e lo guardo in viso.
<< Ehi, mi hai fatto prendere un colpo. >> dico appoggiando una mano sul petto come per calmare quel battere incessante.
<< Perchè hai il mio ciondolo? >> dico notandolo per poi portarmi di scatto una mano lungo il collo.
<< Beh, l'hai dimenticato al mare, ricordi? L'hai tolto quando siamo entrati nell'acqua e l'hai appoggiato nella mia borsa. Così, mentre mettevo a posto, l'ho trovato ed ho pensato di riportartelo. >> dice Stefan sorridente.
<< Ah, scusa. Che sciocca che sono. Allora... grazie. >> dico tendendo la mano e noto il suo sguardo scorrere lungo il mio corpo. Mi ricordo che sono in asciugamano e rimango irrigidita, senza muovere un muscolo.
<< Beh, devo ammettere che sono venuto anche per un altro motivo. Non solo hai dimenticato la collana, ma anche un'altra cosa. >> dice avvicinandosi a me, suadente.
<< Cosa? >> dico riuscendo a muovere i muscoli delle labbra. Lo vedo prendere il mio viso con le mani, avvicinarlo al suo per poi arrivare con le sue labbra alle mie. Il bacio è lungo e anche intenso, ma non riesco a provare niente. Non provo il vuoto alo stomaco, le gambe non tremano. Niente.
Ci stacchiamo e ci guardiamo intensamente negli occhi. Dà un ultima occhiata al mio corpo e mi sorride malizioso.
<< Ho un tempismo perfetto. >> dice ironico e sorridendomi ancora. Le mie dita scorrono lungo i suoi capelli e, cercando di negarlo a me stessa, lo bacio intensamente, come se desiderassi quelle labbra più di ogni altra cosa.
Gli tolgo la maglia facendo scorrere le mie dita lungo i suoi pettorali per poi trovarci, in un lampo, sul letto. I suoi baci sono carichi di passione ed io sono lì, con occhi chiusi sentendo le sue labbra percorrere tutto il mio corpo. Dalla bocca al collo per poi mordere il lobo dell'orecchio ed io affondo le mie unghie nella sua schiena, ritornando di nuovo a baciarmi le labbra mordendo il suo labbro inferiore ed affondare la mia testa nell'incavo del suo collo.
Mi sento eccitata e, allo stesso tempo, disorientata come se non fossi conscia di cosa stia facendo ma mi lascio andare.
<< Damon... Damon... >> un nome esce dalle mie labbra, ma non è quello di Stefan. Con quel ppò di lucidità rimasta, mi accorgo di ciò che ho detto sbarrando gli occhi. Sento Stefan irrigidirsi sopra di me.
<< Che cosa? >> dice stupito per poi guardarmi con sguardo fulminante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ecco il nuovo capitolo.
Alloooora, dopo essere andati al mare, diciamo che Elena si dà alla meditazione xD
Irrompe nella sua camera, con un tempismo perfetto, Stefan che riporta la collana ad Elena. La passione vince contro il controllo di sè e così si ritrovano stesi sul letto, fino a che Elena non combina un pasticcio. Ohi-ohi. Che guaio che hai fatto, Elena.
Beh, cosa accadrà dopo questo equivoco? Cambieranno le cose tra Stefan ed Elena? E Damon... che fine ha fatto?
Ringrazio SEMPRE tutti: chi recensisce, chi la mette tra i preferiti e chi è solo di passaggio.
Un beso grande. Alla prossima. Imma <3

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

<< Elena... >> sento dire dalla bocca di Stefan, ancora stupito.
Cosa ho fatto? Non posso inventarmi una bugia. Ormai il danno è fatto e, qualsiasi spiegazione dica, non sarà di certo credibile.
Avevo promesso a me stessa di cancellare Damon dalla mia vita, di non ricordarlo più, di non pensarlo più. Ma mi rendo conto solo ora che è entrato a far parte di me così tanto da non riuscire a rimuoverlo. Mi è entraro nell'anima, nelle vene e purtroppo anche nel mio cuore.
Quindi basta bugie, basta arrampicarsi sugli specchi e soprattutto basta mentire. E poi proprio a Stefan che non lo merita affatto. Stefan si alza di scatto dal letto e lo vedo camminare per la stanza senza mai fermarsi. La sua epressione è di una persona che vorrebbe capire, di una persona confusa.
<< Elena, ti prego. Voglio delle spiegazioni e che, stavolta, non siano altre scuse! - dice per poi guardarmi con sguardo furioso mettendosi le mani tra i capelli. - Cosa c'entra Damon in questa situazione? Basta, Elena. Mi sono stancato che tu sia sempre vaga, distante e fredda. Quindi ti conviene dirmi cosa sta succedendo, soprattutto a te >>. E' un fiume in piena, e capisco la sua reazione. Lo vedo scuotere il capo, più confuso di prima.
Mi limitai ad abbassare la testa e guardarmi le mani. In questo momento, sembro Katherine. Lei li aveva amati entrambi e, in un certo senso senza rendermene conto, stavo facendo anch'io la stessa cosa. Mi sento sporca, colpevole.
<< Stefan, mi dispiace... so che l'ho detto tante volte, ma stavolta ti dirò tutto. E' cominciato non molto tempo fa. Stavo iniziando a sognare Damon e non me ne spiegavo il motivo. Poi ci fu l'organizzazione della mia festa a sorpresa e, quando rimasi alla pensione a dormire, entrai nella camera di Damon. Qualcosa mi attraeva, come una calamita e sulla scrivania vidi un diario... >>
Stefan rimane ad ascoltarmi per tutto il tempo, attento senza mai perdere il filo del discorso ma, quando sente del diario di Damon, mi ferma.
<< Aspetta, aspetta. Damon ha un diario?! >> mi chiede stupito. Non sapeva che il fratello avesse anche lui un diario.
<< Si. Non riuscivo a crederci nemmeno io. So che il diario fa parte della privacy di una persona, ma mi venne d'istinto aprirlo e leggerlo. C'era scritto ciò che lui prova per me, che non poteva provarle perchè ero la tua ragazza e che quindi non voleva farti soffrire, che voleva cominciare ad accendere quel bottone rimasto per un periodo spento, senza provare sentimenti come l'amore.
Poi c'è stata Andie, che è stata con Damon per un periodo e, quando la guardavo con lui che ridevano e scherzavano, sentivo una rabbia sconosciuta ribollire in me. Proprio per questo sono venuta da te a chiederti se potevamo prenderci una pausa, perchè volevo capire se era solo un qualcosa di insignificante >>.
Mentre parlo, Stefan si siede in un angolo del letto, così da potermi guardare dritto negli occhi.
<< Ti ricordi il giorno in cui volevi... ucciderti? Beh, lui era lì. Fuori scuola ad aspettarmi. Sapeva tutto di noi due, ma non conosceva nemmeno lui il motivo di quella mia decisione. Mentre parlavamo, cominciò a piovere. Ci rifugiammo in una casa abbandonata, poco distante dalla scuola e poi... è successo >>.
Mi fermo un attimo, anche per vedere una sua reazione. E lui è lì, davanti a me con occhi tristi ed affranti.
<< Continua... >> sento dire da lui. E, come se fosse un'ordine, continuo a parlare.
<< Dopo aver aspettato che spiovesse, mi accompagnò a casa. Ero... felice, non voglio nasconderlo. Infine, mi chiamò Bonnie terrorizzata e mi disse di te e di quello che ti era successo. Credimi, mi crollò il mondo addosso quando ti vidi ridotto in quello stato e tutto solo per colpa mia. Quel giorno avevo deciso di dirti tutto, ma decisi anche che non era il momento adatto. Stefan, mi dispiace così tanto. Ti ho amato con tutto il cuore, volevo amarti più di prima ma... >>.
Stefan abbassa lo sguardo, fissando il pavimento. Mi dispiace vederlo così male, ma prima o poi dovevo dirglielo.
<< ... ma lo ami, vero? >> dice tenendo sempre la testa abbassata. Non sarebbe stato giusto mentirgli di nuovo, se devo dire la verità la devo dire fino in fondo.
<< Si, Stefan. Sento di amarlo, anche se mi fa paura. Ma lo amo, ora ne sono certa >>.
Non parliamo più. Il silenzio opprime la stanza, ma finalmente parla lui.
<< Elena, ti dissi che qualsiasi cosa sarebbe accaduta l'avremmo affrontata insieme. Beh, in questo caso ti dico solo di seguire il tuo cuore, non posso obbligarti di amarmi, di stare al mio fianco, sarebbe da egoista farlo. Credimi, tu rimarrai sempre una persona importante nella mia vita. Ti ho amato e ammetto che ti amo ancora, ma se il tuo cuore dice di amare lui allora amalo. Vi auguro tutta la felicità di questo mondo >>. Sento che le sue parole sono vere e sincere, ma sento anche che soffre ed anche tanto. So che ha fatto questo gesto per il mio bene. Vuole che io sia felice.
Una sua mano sfiora il mio viso e, mi viene d'istinto abbracciarlo. Quel peso opprimente adesso era sparito e mi sento sollevata. Dire la verità è stato un bene. Mentire mi ha consumato dentro ma ha distrutto anche le persone a cui voglio bene.
<< Grazie, Stefan per avermi capita >> dico tra i suoi capelli.
<< Di niente, Elena. L'ho fatto per amore >> dice per poi prendere la collana e mettermela lungo il mio collo. Appoggia le sue mani sulle mie spalle, stringendole e mi bacia la fronte.
<< Buonanotte, Elena. >>
<< Buonanotte, Stefan >>. Apre la finestra e lo vedo uscire.
Andato via Stefan, mi siedo sulla cassapanca vicino alla finestra. Sento un frusciare di foglie. Che ci fosse qualcuno lì fuori? Scuoto il capo, non pensandoci.
Stasera ho capito una cosa. Molto meglio dire la verità che una bugia. E' vero, l'una o l'altra fanno male ma, intanto, la verità prima o poi ti fa rassegnare. La bugia, invece, t'illuderà per sempre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Eeeeehilà. Ora finalmente direte EVVIVA!
Infatti questo è il penultimo capitolo *piange*
Elena spiega per quale motivo lei è stata così vaga, distante e fredda con Stefan dato che, quest'ultimo vuole delle motivazioni valide avendolo chiamato 'DAMON' xD.
In poche parole, Stefan dà la possibilità ad Elena di amare Damon anche se, il fratello minore, l'ama ancora ma per amore si fa tutto e questo è un gesto saggio e bellissimo.
Come vi ho già detto prima, questo è il penultimo capitolo della storia... ma non preoccupatevi. Ci sarà anche una seconda parte ;)
Ringrazio, come sempre, tutti quello che recensiscono, che la preferiscono e che la leggono soltanto come i miei 'PICCIONI VIAGGIATORI'
Un bacione. Al prossimo capitolo.
Imma <3

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20


E' mattino. I raggi del sole riescono ad entrare nella mia stanza tanto da svegliarmi ed illuminarmi il viso. Non dormivo così bene e profondamente da tempo. Mi alzo per andare verso la finestra.
<< Buongiorno, mondo. >>
Faccio per voltarmi e vedo il mio diario sul comodino. A pensarci bene, è da molto che non scrivo. Non ho ottenuto un pò di tempo libero con tutto quello che è successo. Lo prendo, sfoglio le pagine scritte sfiorando l'inchiostro della penna ormai incisa fino a che non ne trovo una bianca che aspetta solo di essere incisa.

' Caro Diario, so che non ti ho scritto molto. Sono successe tante di quelle cose che non so nemmeno da dove cominciare.
La prima che mi viene in mente è che, finalmente ho detto tutta la verità a Stefan. Si, gli ho detto che amo Damon, anche se ho paura. Sembra assurdo anche per me. E' vero, può sembrare cattivo, presuntuoso, antipatico ma ho approfondito la sua conoscenza e ti dico che non è così. Lui è premuroso, gentile, prende in giro, a volte fa innervosire, ma è un lato di lui che mi piace. Insomma, è da Damon.
Quando sono con lui, dimentico tutto. E' come se il tempo si fermasse, come se stessimo su un altro pianeta da soli. Io e lui.
Non mi andava di mentire a Stefan. Infondo, ho amato anche lui. Prima sentivo l'affinità, la compicità. Ma poi è andata a scemare. Non sentivo più di amarlo come prima. Ma questo non significa che l'ho escluso dalla mia vita, anzi. Gli ho detto che, per qualsiasi cosa, lui può contare su di me. Gli sono grata per aver capito e compreso la situazione. Gli voglio pur sempre bene.
Il mio cuore adesso mi dice di amare Damon. L'ho capito dal giorno in cui siamo stati insieme e abbiamo fatto l'amore. Dio, è stato tutto così perfetto e magico.
Credevo di non prendere mai una decisione. Ma ora sono qui, convinta di voler amare colui che mi ha rubato il cuore, colui che è riuscito ad entrarmi dentro fin nelle vene. Damon.
Devo dirgli che ora siamo liberi di amarci, senza nasconderci. Devo andare da lui. '

Chiudo il diario per poi riporlo sul comodino. Dopo poco tempo, mi suona il cellulare. Stefan.
<< Ehi, Stefan buongiorno. >>
<< Ciao, Elena. Ma non credo che la giornata sia iniziata bene. >> dice Stefan in tono preoccupato. Perchè quella preoccupazione? Perchè questa fitta allo stomaco?
<< Perchè, Stefan cosa è successo? >> Sento silenzio dall'altro lato del telefono.
<< Stefan, dimmelo. E' successo qualcosa? >> dico in tono insistente ed agitato.
<< Stanotte sono andato a caccia, dopo essere venuto da te. Quando sono entrato stamattina, ho trovato un biglietto di Damon. >>
<< Cosa dice in quel biglietto? >> dico, intuendo che, il biglietto, non dice niente di buono.
<< ' Sii degno di lei e rendila felice... Addio, Damon '. >>
Ecco il mondo crollarmi addosso. Tutte le mie speranze in frantumi. Ma perchè quella reazione? Stefan non gli ha detto niente nè tantomeno io.
Quel frusciare di foglie la sera prima, quando Stefan è venuto da me per ridarmi la collana, quella sensazione di essere osservata.
<< Stefan, ho capito il motivo del perche Damon abbia scritto questo biglietto. Ieri, quando sei uscito dalla mia stanza per la finestra, mi sono seduta sulla cassapanca e mi sentivo osservata. Ho visto muoversi le foglie di un cespuglio, ma poi ho pensato che fosse stato il vento. Ma adesso mi è tutto chiaro! Ha visto che ci siamo abbracciati, ha visto noi due insieme. E lui ha frainteso tutto. Ma tu sai ora dove può essere andato? >> dico, sperando che lo sappia.
<< Non so, a parte... ma certo! Ricordi il luogo dove siamo andati al mare insieme? Può darsi che sia lì. Quando vuole estraniarsi dal mondo, si rifugia lì. >>
Giusto. Il posto che, per Stefan e Damon, era importante. Chiedo velocemente a Stefan le indicazioni per poi dirgli che, se fosse stato lì gli avrei mandato un messaggio.
Mi vesto frettolosamente, non sapendo nemmeno cos'ho addosso. Corro verso la macchina per poi accendere il motore. Spero che Stefan abbia ragione.

***

Ricordandomi delle indicazioni che mi ha dato Stefan, arrivo a destinazione. Non parcheggio nemmeno la macchina che subito vado alla spiaggia. Riesco a vedere un'ombra, seduto su degli scogli poco distanti dalla riva. Riconosco quei capelli corvino ormai diventati così familiari per me, le sue spalle possenti e larghe, la sua pelle bianca come porcellana. E' Damon.
Un sospiro di sollievo esce dalle mie labbra. Prendo il cellulare dalla tasca e digito le dita frettolosamente, dicendo a Stefan che ero riuscita a trovare Damon.
Guardo Damon e lo vedo assorto ad osservare il mare. Mi avvicino piano fino a che non sono ad una certa distanza da lui.
<< Posso farti compagnia? >> dico e vedo girarsi di scatto verso di me. Non si aspettava che io sapessi del loro posto segreto. E' sorpreso, ma poco dopo la sua incredulità svanisce. Gli sorrido leggermente.
<< Tu! Che ci fai qui? >> dice in tono freddo e scontroso.
<< Chi ti aspettavi che fossi, scusa >>. Posa lo sguardo sul mare blu ed infinito, senza mai una fine.
<< Credevo fosse Stefan. >> dice seccato, come se la mia presenza non fosse gradita da lui.
<< Posso sedermi? >> dico indicandogli il posto accanto a lui.
<< Fa come vuoi >> dice con noncuranza.
Mi siedo di fianco a lui e rimango anch'io a fissare il mare.
<< E' davvero un bel posto questo. Madre Natura ci riserva posti bellissimi, è vero? >> dico buttando giù un discorso, ma anche perchè quel posto è davvero bello.
<< Perchè sei qui? >> lo sento dire tutto d'un fiato, come se non avesse ascoltato la mia affermazione di pochi secondi fa.
<< Sono qui per parlarti. Stefan è molto preoccupato per te e... >>
<< E sei venuta anche per dirmi che hai fatto la tua scelta? - dice interrompendomi e fissandomi -  Non dirmi che hai fatto tutto questo viaggio in macchina solo per dirmi questo, vero? Mi dispiace, ma hai sprecato il tuo tempo. >> dice per poi fissare il mare.
<< Una volta  tanto, puoi stare zitto e farmi parlare? - dico cominciando ad arrabbiarmi - Sono venuta qui per dirti che tu hai frainteso tutto. So che eri fuori la finestra a guardarci. Stefan è venuto da me solo per restituirmi la collana e... gli ho confessato tutto e lui ha accettato la mia scelta. Quell'abbraccio che hai visto, è stato solo un gesto di affetto, perchè gli vorrò sempre bene e sarò presente per lui in qualsiasi momento. E sono qui anche per un altro motivo. - gli prendo il viso tra le mani, incrociando i suoi occhi così penetranti e immensi - Ti amo, Damon. Ti amo anche se sei cocciuto, ti amo anche se sei brutale. Ti amo perchè mi piaci così come sei >>. Non faccio in tempo di finire il discorso che Damon si avventa sulle mie labbra. Ci stendiamo sulla sabbia uno sopra l'altro. Baci roventi, voluti per tanto tempo, passionali. Il respiro è irregolare ed il cuore cavalca come un matto.
<< Ehi, ehi... frena.  - dico affannata - Mi stai facendo andare in iperventilazione. >> dico e ridiamo come mai avevamo fatto.
<< La mia Elena... mi sei mancata. Tanto. >> mi dice a poca distanza dalle mie labbra.
<< Beh non credo, vedo che ti sei subito consolato con... quella donna, fuori al Grill. >> dico ricordando quella scena.
<< Chi... Andie? >> dice lui alzando un sopracciglio.
<< Ah, era Andie. Buono a sapersi. >> dico mettendo un finto broncio e vedo Damon ridere di gusto. Non riesco a capire il perchè rida.
<< Ti faccio così ridere? >> dico ma lui continua a ridere più di prima.
<< E quando saebbe successo e in che atteggiamenti eravamo? >> dice lui quasi divertendosi.
<< Quando io sono stata al pensionato e non mi sono sentita bene. Ti ho visto con quella lì, fuori al bar, e l'hai abbracciata. - dico per poi alzare l'indice - Ah, e le hai anche dato un bacio sulla guancia. >>
<< Tutto questo perchè l'ho abbracciata e le ho dato un bacio sulla sua guancia? Come sei frettolosa nel pensare che mi sia subito consolato con lei. Beh, devi sapere che, con lei, sono rimasto in buoni rapporti. Come amici, intendo. Ciò non vuol dire che me la sia spassata con lei. >> dice mostrandomi quel sorriso smagliante a cui non sapevo resistere. Dio, che vergogna. Ha ragione lui. Ho tratto delle conclusioni affrettate. Abbaso il viso, ormai rosso per l'imbarazzo.
<< Lo sai una cosa? >> dice e sento ancora una punta di divertimento nella sua voce.
<< Cosa? Che sono stupida e che traggo le conclusioni troppo in fretta? >> dico tenendo sempre lo sguardo basso, senza mai guardare i suoi occhi. Mi sarei vergognata troppo.
<< A parte quello, - e sento una sua mano prendermi il mento facendo poi scontrare i nostri occhi - mi piace quando fai la gelosa. E' una cosa che mi affascina molto. >> dice per poi sorridere entrambi.
<< Stupido. >> dico per poi attirarlo a me e baciarlo più vogliosa di prima.
Gli unici complici del nostro amore sono il mare ed il cielo. Rimaniamo lì, a goderci il tramonto guardando il sole scendere man mano nelle acque del mare. Stando il silenzio, ho la sensazione di sentire le fiamme ardenti del sole spegnersi nelle acque di quel mare limpido.
<< Non è bellissimo? >> dico a Damon, stando con la schiena contro il suo petto.
<< Si, è uno spettacolo magnifico! >> dice tra i miei capelli. Le sue braccia mi circondano la vita ed accarezzo le sue mani, beandomi di ogni suo tocco.
<< Damon, voglio essere felice! Voglio che nessuno ci ostacoli. >> Damon prende la mia mano tra la sua e mi stringe più forte contro il suo petto
<< Non succederà. Te lo prometto. >> dice per darmi un bacio tra i capelli. Mi volto verso di lui. Non voglio perdermi neanche una minima parte di lui. Lui mi sorride e una sua mano accarezza il mio viso per poi avvicinarci pian piano e perderci di nuovo in quelle labbra insaziabili e morbide.
Un bacio profondo come il mare davanti a noi che fa da sfondo di quel momento così magico e perfetto.
Solo ora riesco a capacitarmi che Damon continuerà a fare parte della mia vita, giorno dopo giorno; ora dopo ora; minuto dopo minuto; secondo dopo secondo. L'avro al mio fianco... per sempre.

FINE (?)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco a voi, l'ultimo capitolo! So che a qualcuno dispiacerà, ma non vi preoccupate. Da venerdì posterò la seconda parte della storia. Felici o no? ;-)
Beh, in questo capitolo, regnano Damon ed Elena xD
Entrambi dimostrano i loro sentimenti e, finalmete, si rivela l'identità della donna misteriosa. Andie. Vediamo un'Elena anche molto gelosa.
Che dire, ringrazio a coloro che l'hanno letta costantemente, l'hanno recensita, l'hanno messa tra i preferiti. Ci vediamo alla seconda parte della storia.
Un bacione grande. Imma <3

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