Never Say Never

di ValeBarbieKlaus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New Meeting ***
Capitolo 2: *** Ice Creams & Reveletions ***
Capitolo 3: *** Previously on The Vampire Diaries ***
Capitolo 4: *** Tell Me You Love Me ***
Capitolo 5: *** Everybody Loves Khan ***
Capitolo 6: *** Exes & Kisses ***
Capitolo 7: *** A Dream Comes True ***
Capitolo 8: *** Nice To Meet You ***
Capitolo 9: *** A Night Out ***
Capitolo 10: *** Unicorns & Exes Again ***



Capitolo 1
*** New Meeting ***


Never Say Never
 
Capitolo 1: New meeting
 
POV Emma
 
Il professor Scott parlava da più di due ore e la mia concentrazione si stava esaurendo. Vale, accanto a me, si era già arresa e controllava il suo cellulare ogni venti secondi. Finalmente il professore concluse il suo monologo e fummo libere di uscire da quel posto infernale.
- Oddio, non ce la facevo più!- sbottai mentre camminavamo fuori dall’università.
- Anch’io.- lanciò uno sguardo al cellulare. – Oh, mamma! Devo scappare. Ho appuntamento con un ragazzo per le ripetizioni e sono in super ritardo.-
Alzai gli occhi al cielo. –Tipico. Io vado a studiare al parco. Ci vediamo stasera.-
Arrivata a destinazione, mi sedetti sul prato verde e cercai di comprendere ciò che il professor Scott aveva spiegato fino a cinque minuti prima.
 
POV Vale
 
Uscii dalla lezione del professor Scott e mi diressi verso casa. Ero già in ritardo e quel giorno dovevo incontrare un nuovo ragazzo a cui dare ripetizione di italiano. Infatti sia io che Emma eravamo italiane e ci eravamo trasferite ad Atlanta da ormai un paio di mesi per seguire il nostro terzo anno di università. Finalmente arrivai a casa correndo e riuscii a recuperare il mio ritardo. Per fortuna il ragazzo, che dalla mail che mi aveva mandato avevo scoperto si chiamasse Ian, non era ancora arrivato, perciò ebbi il tempo di dedicarmi un po’ a me stessa. Infatti il forte vento di quella mattina di novembre mi aveva scompigliato del tutto i miei capelli castani. Ebbi appena il tempo di renderli presentabili quando qualcuno suonò al citofono.
- chi è?- chiesi e una voce calda e sensuale rispose. – sono qui per le ripetizioni- mi disse.
- terzo piano, Sali pure- gli dissi aprendogli.
Dopo qualche secondo vidi spuntare un ragazzo, alto con i capelli neri e dei bellissimi occhi che sembravano ghiaccio, dalla porta dell’ascensore.
Tutto sommato non era male. Non era male? Ma mi prendi in giro??? Ma se è un fico da paura! Disse la mia coscienza che stranamente aveva la voce di Emma.
- ciao io sono Ian!- mi disse con la sua voce bassa.
- ciao piacere! Io sono Valentina, ma puoi chiamarmi Vale! Vieni entra pure!- e lo feci entrare. Cercai di darmi un contegno e di non saltargli addosso dopo neanche cinque minuti da che lo conoscevo.Un contegno? Tu vorresti darti un contegno! Non so se te ne sei resa conto ma hai appena fatto entrare in casa tua un ragazzo che sembra un modello. Quasi, quasi lo vorrei anche se non è Daniel disse la Emma-coscienza.Daniel, Daniel e ancora Daniel ultimamente Emma sembrava non conoscesse altri nomi, magari lo incontrasse una buona volta così la smetterebbe.
 
POV Emma
 
Arabo. Stavo leggendo Arabo. Non riuscivo a capire un accidente di ciò che c’era scritto sul libro di medicina. Non ce la farò mai a preparare il prossimo esame! Devo iniziare a bere qualche caffè! pensai disperata.
All’improvviso, mentre ero sdraiata sull’erba, sentii un respiro affannato sul mio collo. Un bellissimo labrador champagne mi stava annusando incuriosito. Mi alzai a sedere e lo accarezzai.
- Ciao bello! Che ci fai qui tutto solo?- gli chiesi e come risposta mi leccò il viso. Iniziai a ridere come una scema. Adoravo i cani, erano così amichevoli e dolci.
- Dov’è il tuo padrone?- chiesi più a me stessa che a lui.
In quel momento sentii una voce. – Khan! Dove sei finito?-
Mi paralizzai un secondo. Quella voce…era troppo…troppo simile a quella di…
- Khan! Eccoti, mi hai fatto spaventare!- disse la solita voce dietro di me. – Spero che non ti abbia infastidita.- disse poi rivolto a me.
O la va, o la spacca, pensai decisa a voltarmi verso quella voce fin troppo familiare. Quando capii che le mie supposizioni erano fondate e me lo trovai davanti, rischiai l’infarto immediato.
- Oh, Madre di Dio!- dissi in italiano.
Lui mi guardò corrugando la fronte. – Come scusa?-
Ricollegai il mio cervello all’interruttore inglese. –Niente, scusami. Comunque non mi stava dando alcun fastidio, anzi.-
Mi sorrise. Oddio, non posso crederci è proprio lui! pensai. Si sedette accanto a me.
- Il mio caro Khan è una peste. Comunque io sono Daniel.- disse guardandomi con i suoi occhi scuri.
Ero in tilt. –Sì, lo so.- ma quando mi resi conto di ciò che avevo detto arrossì tremendamente.
Brava, i miei complimenti! Vuoi sbavare anche un pochino?Ecco la Vale-coscienzache diceva la sua.
Daniel mi guardava sempre sorridendo. Oddio che figura!
- Io sono Emma.- dissi prima di sparare qualche altra cavolata.
Vale! Dove sei quando ho bisogno di te?
 
POV Vale
 
- Allora perché vorresti delle ripetizioni di italiano?- chiesi a quel gran pezzo di ragazzo seduto accanto a me al tavolo della sala.
- Studio l’italiano all’università ma negli ultimi mesi ho saltato molte lezioni e quindi adesso sono indietro col programma.- mi rispose.
- Ok allora vediamo a che punto sei arrivato… per esempio proviamo a fare una conversazione iniziando con le nostre presentazioni- proposi. Ci pensò un attimo e poi iniziò a parlare.
- Mi chiamo Ian e ho 32 anni, 33 adicembre per la precisione. Sono nato a Covington in Louisiana. E tu invece?- mi chiese in italiano.
- Mi chiamo Vale ho 24 anni e sono nata a Firenze in Italia.- gli dissi.
- Quindi sei italiana di nascita, allora ho scelto proprio la persona giusta per questo…-
constatò parlando sempre in italiano.
- Modestamente… - dissi scherzando.
- Cosa studi oltre all’italiano all’università?- gli chiesi per conversare un po’.
- Lingue neolatine, e tu?- mi chiese di rimando.
- Medicina…- gli risposi semplicemente.
- Davvero? Fico…- mi disse come un bambino. Ma sempre con gli occhi attenti che avevo notato diventassero brillanti quando si concentrava. E questo tu lo hai notato dopo neanche cinque minuti di conversazione? Ho capito che ha dei bei occhi ma non mi partire per RomanticaLandia dopo neanche un’ora da che lo conosci mi disse la mia Emma-coscienza.
- Allora come sono andato?- mi chiese a fine lezione.
- Sinceramente?- gli chiesi e lui annuì – Pensavo peggio, così dovrei farcela a metterti in pari in un paio di mesi massimo tre o quattro- conoscendoti più di restare con quel gran bel figliolo direi che di mesi ce ne vorranno anche cinque o sei…  disse la coscienza. Non è vero! Le risposi stizzitahai ragione ci impiegherai l’eternità e oltre per farglielo imparare questo benedetto italiano…
 
POV Emma

- Che intendevi quando hai detto “Sì, lo so”?- mi chiese Daniel guardandomi con un sorriso da furbetto.
Oh, mamma! E ora cosa dico???pensai deglutendo. Poi ebbi un lampo di genio. Perdonami Vale!
- Be’…la mia coinquilina è una tua fan e non fa altro che parlare di te. Perciò so più o meno tutta la tua vita.- mentii spudoratamente.
Mi sembrò di cogliere un velo di dispiacere nel suo sguardo quando pronunciai quelle parole, ma scacciai quel pensiero ridicolo.
Tesoro, tu hai le traveggole! Cerca di rinsavire, ti prego, mi riprese subito la Vale-coscienza.
- Ah, capisco.- disse lui semplicemente mentre Khan cercava di attirare inutilmente la mia attenzione per farsi accarezzare. – Cosa stavi studiando?- chiese poi guardando il libro che avevo in mano.
Ridacchiai. –Diciamo che cercavo di studiare medicina. Non ci capisco nulla di questo nuovo argomento!- ammisi. Era così facile parlare con lui. Ma come facevo?
Te lo dico io, hai scaricato tutto su di me! Bell’amica sì, disse la Vale-coscienza.
- Ti capisco. Anche mio padre ha studiato medicina, è un pediatra.- disse accarezzando il labrador.
Io lo guardai e feci un sorriso colpevole.
- Non ci credo. Sai pure questo?- chiese incredulo.
Alzai le mani in segno di resa e lui rise. Mi unii a lui. Era bello poter parlare così tranquillamente con l’uomo dei propri sogni. Mi sentivo così felice in quel momento come non lo ero mai stata prima di allora. Ma tutti i sogni hanno una fine. Quello in particolare ebbe una fine bellissima per ogni uomo sulla faccia della terra, ma terribile per me. Capelli tra il castano e il biondo, occhi marroni, fisico slanciato: Rachael Leigh Cook, la ragazza di Daniel. Fu come un fulmine a ciel sereno.
- Dan, eccoti finalmente! Ti avrò chiamato venti volte! Ma dove hai il telefono?- gli chiese senza neanche accorgersi di me.
- Silenzioso.- rispose lui tirandolo fuori dalla tasca dei jeans.
Lei scosse la testa alzando gli occhi al cielo. Dio, che nervoso! pensai facendo una smorfia che non passò inosservata alla regina della perfezione che mi lanciò uno sguardo per nulla amichevole.
Daniel si accorse della tensione creatasi. –Ehm, Emma, questa è Rachael…-
Sorrisi. –Sì, lo so. È un piacere.- dissi interrompendolo. Non avrei sopportato di sentire le parole “la mia ragazza” uscire dalla sua bocca.
Rachael mi sorrise fintamente. – Anche per me è un piacere.- poi si rivolse a Daniel. –Amore, ti ricordi della cena di stasera, vero? Be’ non possiamo permetterci di fare tardi.-
Lui sospirò. –Hai ragione.- si alzò e prima di andarsene mi sorrise. -È stato un piacere, Emma.-
Accennai un debole sorriso. –Anche per me.- sussurrai mentre lo guardavo allontanarsi.
Quel pomeriggio iniziato divinamente, era finito nel peggiore dei modi. Meglio tornare a casa.
 
POV Vale
Ian se ne era andato ormai da mezz’ora e della mia amica non c’era traccia fino a quel momento quando entrò tutta trafelata in casa con la faccia di una che gli era appena morto il gatto.
- Emma stai bene?- le chiesi appena la vidi.
- No per niente- mi rispose col faccino triste.
- Che è successo?- le chiesi preoccupata.
- Ho incontrato Daniel…- mi disse.
- Daniel Gillies Mr Vampire, il tuo attore preferito?- le chiesi non capendo.
- Sì proprio lui…- mi rispose.
- E allora perché sei triste?- chiesi ancora più confusa di prima.
- All’inizio ero così felice di averlo visto ma poi è arrivata Miss Fidanzata dell’anno Rachael…- mi disse ma poi la interruppi.
- Oh povera stella!- le dissi abbracciandola.
- Pizza e gelato, per tirarti su!- le dissi strappandole un sorriso.
 
Angolo dell’autrice:
 
Salve a tutte ragazze! Questa è la nostra nuova pazzia mia e della Cate, cioè Cate96. Come avrete capito è una storia con Ian Somerhalder e Daniel Gillies con due nuovi personaggi: Emma e Valentina. Per chi già ci conosce capiranno che io sono Vale mentre la Cate e la sua vasta passione per Daniel è Emma.
Spero vi piaccia!
Alla prossima! Vale e Cate <3

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Capitolo 2
*** Ice Creams & Reveletions ***


Never Say Never
 
Capitolo 2: Ice creams & Reveletions
 
POV Emma
 
Ma chi me l’aveva fatto fare di iscrivermi a pediatria? Ok, ho sempre amato i bambini, ma certe lezioni sono tremende!
Devo davvero ricordarti il motivo per cui ti sei iscritta a pediatria, o ci arrivi da sola?mi punzecchiò immediatamente la Vale-coscienza. Eaveva ragione. Da quando avevo visto Daniel per la prima volta e mi ero follemente innamorata di lui, avevo cercato di scoprire il più possibile della sua vita. Una delle poche cose che ero riuscita a tirare fuori da qualche sito web, era stato il mestiere di suo padre: pediatria. Mi era sempre piaciuta medicina ed ero sempre stata convinta sul volerla frequentare, ma dopo quella notizia mi ero fiondata con sicurezza su pediatria. Come si chiama tutto ciò? Malattia mentale, lo so bene.
Tre leggeri colpi sulla porta interruppero il noiosissimo monologo del professore. Un uomo, al quanto affascinante, entrò nell’aula e raggiunse il professore all’enorme lavagna.
- Bene, ragazzi. Posso presentarvi il Dottor Gillies. Vi aiuterà nella preparazione delle vostre tesi. Alcuni di voi saranno con lui, altri con me.- spiegò brevemente.
Ero in procinto di svenire. Quello che avevo davanti era niente di meno che il padre di Daniel? Oh, mamma!
- Ho appeso fuori un cartello con gli orari in cui potete venire da me per parlare delle vostre tesi. Basta che mettiate una X sull’orario e il giorno che preferite. Questi sono gli studenti che dovranno segnarsi fuori. Vi prego, lasciate un recapito telefonico.- disse il Dottor Gillies ed iniziò a leggere i nomi.
Il mio cuore, che sperava di essere nel suo corso, smise di battere quando pronunciò il mio nome.
- Rizzoli Emma?- chiese.
Per l’amor del cielo! – Sono io.- risposi come avevano fatto tutti gli altri.
Mi sorrise cortesemente e concluse l’elenco.
Quando uscii dall’aula mi segnai sulla tabella e lasciai il mio numero di cellulare. Poi corsi fuori dall’università. Avevo decisamente bisogno di un gelato per rinfrescarmi la mente.
Yogurt e cioccolato, i miei gusti preferiti. Dopo aver pagato uscii dalla gelateria ed ero talmente persa nei miei pensieri che non mi accorsi di essere finita addosso a qualcosa, o meglio qualcuno che si era inevitabilmente sporcato con il mio gelato.
- Oddio! Mi dispiace tantissimo! Perché non guardo mai dove vado?!- dissi mortificata.
- Non ti preoccupare, non è niente.- rispose una voce calda.
Quando alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi scuri, rischiai di farmi cadere il gelato di mano.
- Emma!- disse sorpreso.
Avvampai per l’imbarazzo. – Daniel! Scusami avevo la testa per aria.-
Lui mi sorrise. –Che vuoi che sia. Un po’ d’acqua e il problema è risolto.-
Mi opposi con resistenza. –Non se ne parla. Il danno l’ho fatto io e rimedio io. Vieni.-
Gli feci cenno di seguirmi e senza neanche pensarci lo portai a casa mia. Ecco uno dei miei peggiori difetti: agire senza pensare.
 
POV Vale
 
Quel pomeriggio ero a casa da sola perché Emma era andata all’università e io stavo aspettando il gran figo da paura che potrebbe fare il modello… mh intendevo dire Ian.
Dopo qualche minuto suonò il citofono ed era Ian, lo feci salire in casa ed ebbi un infarto alla vista dei suoi magnetici occhi blu e il suo sorriso accattivante.
Quando sarai tornata da OrmonoLandia c’è un ragazzo a cui dare ripetizioni! Infatti ti ricordo che ti paga per insegnargli l’italiano e non per fargli la radiografia… mi disse la Emma-coscienza e sperai che avesse finito il suo sproloquio ma non fu affatto così visto che continuò ti ricordo inoltre che ti stai laureando in cardiochirurgia e non in radiologia!  Mi disse ma non gliela feci di certo passare liscia visto che le risposi per le rime. Invece di rompermi le cosiddette perché non vai a sbavare su qualche foto di Daniel nudo?? Colpita e affondata perché dopodiché mi lasciò in pace. Oh mio Dio! Sono del tutto impazzita! Ditemi che non stavo parlando con la mia coscienza?  Purtroppo era così ma c’era sempre di peggio potevo averlo detto ad alta voce e quindi il gran bel figliuolo mi avrebbe presa decisamente per pazza. Perché non ti prenderebbe per pazza se sapesse che nella tua testa lo chiami figliuolo? Ma un ultima occhiata assassina le fece seguire il mio consiglio.
- Ciao, entra pure- gli dissi semplicemente.
- Ciao Vale! Como estas?- mi chiese in spagnolo.
- Lo sai vero che quello è spagnolo?- gli chiesi un po’ impaurita dalla risposta.
- Assurément ma cherie!- disse in francese.
- Ian ti sei fatto di qualcosa stamattina o vuoi dimostrarmi che sai tante lingue?- gli chiesi scherzando.
- La seconda...- disse in italiano con un sorriso da cardiopalma. Il lato positivo di laurearsi in cardiochirurgia era che in caso di infarto alla vista di certi sorrisi mi sarei potuto rianimare da sola.
- Ok poliglotta, ora è meglio se iniziamo con la lezione...- gli dissi e finalmente cominciammo.
- Ma per la tua tesi devi sapere solo l’italiano o anche la sua letteratura?- gli chiesi ad un certo punto della lezione.
- Anche quella...- mi disse.
- E vuoi delle ripetizioni?- le stai pensando tutte pur di poterlo vedere il più a lungo possibile, eh?  Disse acida la Emma-coscienza di certo era ancora un po’ arrabbiata per quell’incontro che aveva avuto con la fidanzata di Mr Vampire...
- Sarebbe fantastico!- mi disse convinto.
- Ma quanto ne sai a riguardo?- mi chiese curioso.
- Abbastanza... adoravo letteratura quando andavo al liceo, soprattutto Leopardi e Foscolo- sarà divertente esserci quando gli spiegherai di Foscolo e delle sue innumerevoli amanti.... disse la Emma-coscienza ritornando la maliziosa di sempre.
Tornammo a studiare fino a quando sentii la chiave girarsi nella toppa e la voce di Emma che parlava con qualcuno.
 
POV Emma
 
Arrivammo al mio palazzo in pochi minuti. Non avevamo parlato granché per strada a causa del mio imbarazzo. Infatti fu lui a rompere il silenzio mentre salivamo in ascensore.
- Davvero, non è necessario…-
Lo interruppi. –Devo farmi perdonare per il mio disastro di yogurt e cioccolato!-
Daniel ridacchiò. –Almeno è un buon disastro.-
Ridacchiai anch’io mentre tiravo fuori le chiavi di casa. Oddio, mi immagino la faccia di Vale!
Aprii la porta e gli feci cenno di entrare. –Non è una gran cosa, ma fa come se fossi a casa tua.- gli dissi riferendomi al mio modesto appartamento.
- Emma? Sei già a casa? E con chi stai parlando?- mi chiese Vale dal soggiorno.
La raggiunsi e questa volta rischiai davvero l’infarto. Cosa diavolo ci faceva Ian Somerhalder in casa nostra? Rimasi sulla porta del soggiorno a bocca aperta e occhi sbarrati.
Vale, visto che non mi riprendevo, mi venne incontro. –Emma, sei sicura di stare bene?-
Mi ripresi dal mio stato di shock. –Sì, benissimo, ma cosa ci fa Ian qui?-
- È qui per la lezione di italiano.- disse semplicemente, ma poi ripensò a cosa avevo detto. –Aspetta, tu come fai a sapere che si chiama Ian? Non ti avevo detto nulla.-
Guardai Ian che sfoderò il suo sorriso alla Damon. –Sono una chiaroveggente.- dissi ironica alla mia amica.
In quel momento Daniel comparve alle mie spalle e Ian sgranò gli occhi. –Dan! E tu cosa ci fai qui?-
- Abbiamo avuto un piccolo incidente.- spigò lui.
Gli occhi di Ian e Vale si posarono su di me. –Colpa mia.- dissi e poi rivolta a Daniel. –Lei è Vale, la mia migliore amica.-
Lui le sorrise. –Ah, e quindi sei tu la mia fan?- le chiese.
Il mio cuore perse un battito. Merda! Mi ero dimenticata di dire alla mia amica di quella parte del discorso, infatti il suo sguardo si fece confuso. Io le feci cenno di annuire.
Vale iniziò ad annuire molto lentamente e poco convinta. Dopo un po’ al posto di annuire iniziò a scuotere la testa. –Chi è che saresti?-
I miei occhi si spalancarono in quel momento. Cercavo di stare calma riuscivo solo a pensare a me stessa mentre sbattevo la testa contro il muro. Ma una bugia migliore no?
Tiè, così impari! gioì la Vale-coscienza.
Provai a tirarmi fuori dai guai. –Come chi è, Vale. Daniel Gillies, ti dice nulla?- le dissi guardandola cercando di farle capire cosa doveva fare. Ti prego, menti. Fallo per me, cercai di inviarle mentalmente.
Un sorriso spuntò sulla sua faccia e sospirai di sollievo.
- Ah, scusa non ti avevo riconosciuto. Sai dal vivo è tutta un’altra cosa.- Brava Vale, così si fa!  -Quindi sei tu quello dello sfondo del cellulare di Emma!-
COSA?!?!?!Mai cantare vittoria troppo presto. Il mio messaggio mentale non era arrivato a destinazione.
- Ok, ora ti smacchio la maglia.- dissi trascinando Daniel in camera mia.
- Quindi, da quello che vedo in questa stanza e quello che ho sentito, non è Vale la mia fan.- disse ridacchiando e indicando alcune sue foto appese sul muro.
- Già.- ammisi entrando nel mio bagno per prendere lo smacchiante.
- Potevi dirmelo tranquillamente. Non ti avrei uccisa.- disse da camera mia.
Presi ciò che mi serviva e andai da lui. –Spiritoso.- dissi entrando nella stanza, ma poi il mio battito cardiaco iniziò a galoppare.
Iniziai a boccheggiare. Daniel…senza maglia…seduto sul mio letto…pensieri non molto casti.
- Oh, Dio!- mi lasciai sfuggire.
Lui mi guardò confuso, ma con un leggero sorriso sulle labbra. –Che c’è?-
Che c’è?? CHE C’E’???  -Come che c’è?! Hai appena scoperto che sono una tua fan pazza, scatenata e sotto effetto di droga e tu ti fai trovare seduto sul mio letto senza maglia? Cazzo, Daniel, un po’ di preavviso avrebbe giovato alla mia salute mentale!- esclamai senza neanche accorgermene. Gli avevo praticamente detto in faccia che la vista di lui senza maglia sul mio letto, aveva suscitato in me certi pensieri.
Quando me ne accorsi scoppiai a ridere e Daniel si unì subito a me. Riuscii poi a smacchiargli la maglietta, anche se non fu affatto facile a causa della sua presenza al mio fianco, e restammo a chiacchierare per un po’.
 
POV Vale
 
Io Emma la avrei uccisa un giorno di questi… incontra il suo attore preferito e per evitare di fare la figura della stalker gli dice che la sua migliore amica è una sua fan sfegatata!  Pensai ed ero così presa dai miei pensieri da scordarmi della presenza di Ian seduto accanto a me.
- Quindi la tua coinquilina è mezza partita per Dan?- mi chiese.
- Magari fosse solo mezza partita ma purtroppo è del tutto andata…- gli dissi.
- Ah e comunque potremmo dire che sia la mia ex-coinquilina visto che dopo quello che ha fatto la ammazzo…- gli dissi rivelandogli la mia idea omicida.
- Non te la prendere… alla fin fine gli ha solo detto che sei completamente persa di lui- mi disse sarcastico.
- Sì certo vorrei tanto vedere che farebbe lei se andassi da Alex Pettyfer a dirgli che lo ama alla follia…- dissi lasciando la frase un po’ in sospeso.
- Ti piace Alex Pettyfer?- mi chiese.
- Sì abbastanza, ma non sono fissata con lui come lo è Emma con Daniel…- ci tenni a ribadire.
- Per fortuna Emma mentiva… perché sennò il mio ego sarebbe morto al pensiero che tu conoscessi lui e non me…- mi disse col sorriso che mi faceva guadagnare il solito viaggio di sola andata per OrmonoLandia.
- Perché tu chi saresti?- gli chiesi e lui mi guardò sconcertato.
- Scusami tanto se non seguo tutte le serie tv…- gli dissi sarcastica.
- Io e Daniel giriamo insieme una serie tv sui vampiri-  mi spiegò.
- Giri con Daniel The Vampire Diares?- gli chiesi stupita.
- Proprio così!- mi disse sorridente. – E non posso accettare che tu non mi conosca quindi oggi ti faccio vedere un episodio!- disse perentorio. Perfetto un attore di fama internazionale si era appena autoinvitato a cena a casa mia perché non accettava che io non lo conoscessi. Niente male come fine serata.
 
Angolo dell’autrice:
 
Eccomi alla fine del secondo capitolo…
Questo è proprio un capitolo di scoperte: Daniel scopre che Emma è la sua grande fan e non Vale, Damon scopre che non tutte le ragazze di questo mondo sanno chi è e Vale scopre che sta dando ripetizioni di italiano a un attore di Hollywood.
 
Vorrei ricordarvi l’altra mia storia che però è un originale:
I Look After You
La storia dell’altra autrice di questa storia cioè Cate96:
When will I see you again?
E la nostra pagina di Facebook:
http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686
 
Ringraziamenti:
 gil88, debby_88 e sweet fairy per aver recensito la storia.
Poi ringrazio debby_88 e sweet fairy per aver messo la storia tra le preferite e robiva tra le ricordate.
Infine debby_88, Desyree92 e pessimagigia che hanno messo Never Say Never tra le seguite.
Grazie mille a tutte! Spero vi piaccia leggete e fatemi sapere che ne pensate!
A presto! Un bacio!
Dalla Cate e la Vale!

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Capitolo 3
*** Previously on The Vampire Diaries ***


Never Say Never

Capitolo 3: Previously on The Vampire Diaries

POV Vale
 
Dopo che Ian si era auto-invitato a cena a casa mia e di Emma si era anche auto-invitato a gironzolare per casa come un bambino di otto anni in cerca di un tesoro che in questo caso era la cucina.
- Ian stai cercando qualcosa?- gli chiesi ironica.
- Sì, la cucina…- disse avviandosi invece verso il bagno.
- Quello è il bagno!- gli dissi.
- Ho notato- mi disse dopo aver aperto la porta.
Finalmente smise di cercare e mi seguì fino in cucina.
- Visto che ti ho ‘invitato’ a cena che cosa vuoi mangiare? Ti va bene la pizza?- gli chiesi mimando le virgolette.
- Non ti preoccupare visto che come dici tu mi hai ‘invitato’ mi pare il minimo che sia io cucinare…- mi disse imitandomi.
- E modestamente faccio una pizza che è la fine del mondo…- concluse di dire.
- Mai quanto la mia!- gli dissi con aria di sfida.
- Tu credi?- mi chiese alzando un sopracciglio.
- Ti devo forse ricordare che sono italiana?!?!- gli dissi mentre tiravo fuori dalla dispensa tutti gli ingredienti necessari tipo la farina.
- Cos’è una sfida questa?- mi chiese col suo sorriso accattivante.
- Potrebbe anche esserlo ma sei il signorino è troppo codardo la possiamo anche evitare…- gli dissi provocandolo.
- Mi dispiace ma nessuno potrà mai dire che Ian Somerhalder sia un codardo- mi disse mentre stendeva un po’ di farina sul tavolo.
- E comunque tieni la farina per fare la tua pizza!- mi disse prendendone un po’ in mano per poi lanciarmela in faccia.
- Tu non idea di ciò che hai appena fatto!- gli dissi fintamente arrabbiata prendendo della farina anch’io tirandogliela in faccia.
- Nessuno può mettere in discussione la mia pizza!- mi disse tra una risata e l’altra mentre prendeva dell’altra farina da lanciarmi, cercai di scappare per evitare il colpo ma mi colpì lo stesso per fortuna avevo il grembiule sennò avrebbe rovinato la mia maglia nuova. Il tentato omicidio della mia maglietta gli valse un’altra manciata di farina che lo colpì il fianco e tutta la schiena.
- Senti Pizza-Man facciamo tregua sennò non abbiamo la farina per fare le pizze- gli dissi.
- Poi le facciamo giudicare da Emma e Dan, ok?- mi chiese tendendomi la mano per suggellare il nostro accordo.
- Per me va bene!- gli dissi stringendo la sua mano infarinata come la mia.
- A proposito di Dan e Emma, chissà dove saranno finiti?- gli chiesi.
- Saranno in camera da letto a darsi da fare- disse ammiccando.
- Speriamo di no! Le nostre camere sono confinanti e le pareti sono troppo sottili per i miei gusti- gli dissi.
- Esperienza personale?- mi chiese con lo stesso tono di prima.
- Non te lo dirò mai!- gli dissi fintamente convinta. Certo come no! Un altro sorrisetto dei suoi e gli racconti anche della tua prima volta!  Era tanto che la Emma- coscienza non si faceva sentire ma a quanto pare la tregua era finita anche con Ian visto che aveva ricominciato a tirarmi la farina. Fu così che ci ritrovò Emma pochi minuti più tardi.
 
 
POV Emma

Erano le sette di sera quando io e Daniel finimmo di chiacchierare. Gli avevo parlato di me, della mia passione per i vampiri, soprattutto per lui, e della mia scelta riguardo la facoltà di medicina. Lui, invece, mi aveva detto molte cose che non sapevo sulla sua vita: mi aveva parlato di come aveva scoperto la sua passione per la recitazione quando era un ragazzino e che non era stato per niente facile all’inizio. Aveva dovuto lavorare duramente per raggiungere la fama che lo circondava.
Lo stavo accompagnando all’uscita, quando dei rumori alquanto sospetti provenienti dalla cucina, giunsero alle mie orecchie. Io e Daniel ci guardammo e andammo insieme in perlustrazione. Arrivati in cucina, non riuscimmo a trattenere le risate a causa della scena che avevamo davanti. Vale e Ian erano ricoperti di farina e indossavano dei grembiuli da cucina.
- Ian, che cosa ci fai con il mio grembiule?- gli chiesi tra una risata e l’altra.
Lui sfoggiò il suo miglior sorriso sghembo. –Mi sembra evidente: preparo la cena.-
Guardai Vale corrugando la fronte. –Mi sono persa qualcosa?-
- Ian ha detto che non può accettare il fatto che io non sappia chi sia, perciò ha deciso a tutti i costi di farmi vedere l’episodio di stasera.- spiegò Vale mentre impastava.
Scossi la testa alzando gli occhi al cielo e ridacchiando. Poi guardai Daniel, in piedi accanto a me. –Ti va di restare?- gli chiesi timidamente.
Lui fece uno sguardo pensieroso e poi si aprì in un sorriso. –Con molto piacere, miss Rizzoli.- disse facendomi il baciamano, cosa che mi fece rischiare lo svenimento.
- Ehm, non per interrompervi.- disse Ian. –Ma, Dan, che scusa dai alla sanguisuga?-
Io e Vale spostammo lo sguardo da l’uno all’altro, confuse. Il cellulare di Daniel squillò.
- Rach.- disse lui rispondendo.
- Parli del diavolo…- disse Ian sottovoce.
Appena sentii Daniel nominare Rachael, tesi le orecchie e mi misi ad ascoltare la conversazione, ma sfortunatamente potevo sentire solo lui. Talvolta sarebbe utile essere un vampiro, pensai.
- No, stasera sono a cena da degli amici.- disse lui alla vipera. – Sì, certo che mi ricordo che domani parti.- CONGA!! –Rachael per una volta che sono io quello che passa la sera fuori non mi sembra il caso di fare una strage.- le disse un po’ stizzito. –Sì, va bene, ciao.- concluse rapidamente.
- Fulmini e saette?- chiese Ian.
Daniel sospirò. –Sai che novità.-
Nel sentire quella frase una parte di me, quella un po’ più cattivella, non poté fare a meno di gioire.
Crudele! mi riprese subito la Vale-coscienza.
La mia amica prese la parola. –Un po’ di pizza e una serata in compagnia risollevano l’umore a tutti!-
Ridacchiammo tutti per la sua frase. Poi Ian prese una manciata di farina e la tirò in faccia a Vale che, dopo avergli rifilato un’occhiataccia, rispose con lo stesso colpo. In poco tempo anche io e Daniel ci ritrovammo infarinati dalla testa ai piedi.
- Basta!- esclamai quando un pizzico di farina mi finì in un occhio. Dio, come bruciava!
- Ahi!- mi lamentai sbuffando.
Daniel corse subito in mio soccorso, ma dopo un po’ riuscii a riacquistare la vista tranquillamente.
- Dai, apparecchiamo mentre i due dodicenni finiscono di preparare la pizza.- gli dissi prendendo in giro gli altri due che ci fecero una pernacchia.
- Allora, che episodio è quello di stasera?- chiese curiosa Vale.
- Siamo all’ottavo della terza stagione!- le risposi. –Qualche spoiler?- chiesi poi ai due attori.
Loro si guardarono. Dopo uno scambio di sorrisetti fu Ian a rispondermi. –Ti dico solo che ti piacerà di sicuro.-
 
POV Vale
 
Preparammo le nostre pizze e le portammo in tavola per farle mangiare ai nostri giudici.
- Allora quale è la migliore?- chiesi curiosa.
- Emma prima di dire qualcosa ti posso fare un giro per gli studios!- disse Ian cercando di corromperla.
- Io invece voglio ricordarti che abitiamo nella stessa casa e che di notte tu hai un sonno molto pesante e io un passo molto leggero!- le dissi minacciandola.
- Scusami Ian ma conosco Vale e so che lei può essere molto pericolosa!- gli disse.
- Ian il labbro in fuori da cucciolo bastonato non servirà a convincerla!- gli dissi riferendomi alla sua faccia.
- Davvero una brutta serata per il mio ego!!- disse convinto.
- E tu Daniel? Quale scegli la mia o quella di Mr Ego?- gli chiesi.
- Dai Dan noi due siamo amici…- disse Ian.
- Mi dispiace amico mio ma quella di Vale è nettamente superiore!- disse attribuendomi la vittoria.
- Ovvio sennò non sarei una Salvatore- dissi ma tutti mi guardarono un po’ sconvolti.
- Cosa ho detto di male?- chiesi ingenuamente mentre mi sedevo a tavola per iniziare a mangiare.
- Niente, solo che lo sai che Salvatore è il cognome del personaggio di Mr Ego, come lo chiami tu, in TVD?- mi chiese Daniel.
- Io non so praticamente niente della serie… solo che tu ti chiami Elijah sei un Origianls e hai tanti fratelli di cui uno che è un fico assurdo nella scorsa stagione ti ha ucciso…-  gli dissi.
- Emma non sei una brava amica, racconti a Vale solo le cose meno importanti!- la riprese Ian. –Potevi dirle del co-protagonista figo invece di raccontargli di quei vecchietti millenari- continuò.
- Ha parlato quello che ha quasi 200 anni!- gli disse Daniel ridendo. – E comunque vecchietto lo dici a qualcun altro!- finì di dire.
- Però li portate bene gli anni!- dissi loro scherzando.
- Forza ragazzi che inizia la puntata!- ci sollecitò Emma mentre lei andava già a sedersi sulla poltrona con Daniel in quella accanto a lei costringendo così me e Ian a stare seduti accanto sul piccolo divano.
 
POV Emma

La puntata iniziò.
- Previously on The Vampire Diaries.- disse la voce sexy di Ian alla televisione.
- Oh, quella è la tua voce.- disse Vale sicura.
Ian le sorrise ammiccante. – Riconosci anche solo la mia voce…possiamo dire che tu sia già una mia fan!-
- Non montarti la testa, occhi blu!-
- Volete fare silenzio?!- dissi io che cercavo di seguire la puntata.
Iniziarono i flashback di Rebekah e Klaus che vale riconobbe subito come il fratello figo di Elijah, cosa che fece offendere il povero Ian.
Qui gatta ci cova, pensai.
Se fossi nella tua posizione, eviterei di fare commenti. Hai già fatto parecchie figure di merda per un solo giorno, mi rimbeccò subito la Vale-coscienza.
Ci fu un cambio di scena ed ecco Elena che si allena tirando calci a Damon.
- Oh, come sono dolci!- commentai senza riuscire a trattenermi.
- Sei una fan del delena?- mi chiese Ian.
Gli sorrisi. –Certo che sì!-
Ritornammo a concentrarci sull’episodio e ci furono altri flashback.
- Sì! Che bello c’è di nuovo Klaus!- esultò Vale. –Ha quella voce così sensuale…-
Mi girai verso di lei. - Vale contieniti per favore.- poi ritornai a guardare lo schermo. –Oh cazzo!- mi lasciai sfuggire.
I miei tre compagni di serata scoppiarono a ridere. Io ero troppo concentrata su un Elijah fin troppo figo con i capelli lunghi.
Non ci credo, ti sei resa ridicola di nuovo! Sei un disastro, disse acida la Vale-coscienza.
Arrossii violentemente. –L’avevo detto che ti sarebbe piaciuta la puntata!- mi ricordò Ian.
- Ora ho capito perché.- risposi ancora in trance.
A metà della puntata ci fu una pubblicità chilometrica.
- Io ho fame. Voi volete qualcosa?- chiese Ian.
- Ma sei insaziabile!- disse Vale. Ian la guardò malizioso e lei si accorse del doppio senso. – Ok, ritiro tutto. Comunque io ho sete. Per voi nulla?- chiese guardando me e Daniel.
- No, grazie.- dicemmo all’unisono e ci lasciarono soli.
- A cosa era dovuta in particolare la tua reazione di poco prima?- mi chiese sorridendomi.
- Be’, prima di tutto non mi aspettavo di rivedere Elijah in un qualche flashback così presto. E poi quei capelli lunghi ti danno un’aria così…- dissi lasciando la frase in sospeso in maniera teatrale.
Daniel corrugò la fronte. –Così come?-
- Così…Jacob Black.- lo presi in giro.
Per tutta risposta mi prese di peso e iniziò a farmi il solletico sul divano.
- NO! Il solletico no, ti prego! Daniel smettila!- lo implorai ridendo come una pazza. –Dai, scherzavo!-
- Ah, davvero? E cosa volevi dire?- mi provocò.
Persi lucidità. Eravamo sdraiati sul divano, con lui sopra di me e non accennava a volersi spostare.
Non so quanto potrò resistere, pensai disperata. Poi respirai profondamente ritornando alla realtà.
- Vo- volevo dire che ti rendono ancora più figo.- confessai sperando che così si alzasse, ma non avvenne. Mi guardò per un attimo e poi riprese a farmi il solletico.
- È la verità! Aiuto!- gridai appoggiando le mani sul suo petto per allontanarlo da me.
Vale ed Ian tornarono in salotto e ci guardarono sospettosi. Poi si scambiarono uno sguardo d’intesa. –Forse è meglio andare da un’altra parte.- disse Ian.
Noi li richiamammo e tornammo a vedere la puntata. Quando Mikael minacciò di strappare il cuore a Damon, Vale strinse la mano di Ian che sfoderò il suo sorriso alla Damon. Poi fece scorrere il suo braccio dietro le spalle della mia amica.
Quando la puntata finì accompagnammo Ian e Daniel alla porta.
- Grazie per la piacevole serata e l’ottima pizza.- disse Ian. –Però anche la mia era buona.- aggiunse mettendo il broncio come un bambino.
- Oh, povero Ian. Si è offeso! Dai, anche la tua non era così male.- gli disse Vale dandogli un buffetto sulla testa.
- Be’, allora ci vediamo ragazze.- disse Daniel. –Ciao Emma.- aggiunse guardandomi e dandomi un bacio sulla guancia prima di allontanarsi con Ian.
- Tesoro, non svenire. Arriva almeno in camera tua e poi fai quello che vuoi.- mi prese in giro Vale per poi darmi la buona notte.
 
Angolo delle autrici:
 
Bene, bene! Eccoci alla fine del terzo capitolo… Vi ricordo che questa storia la scrivo insieme a Cate96 che è l’autrice di When will I see you again? Storiellina sempre con il bel tenebroso di Elijah.
Sono morta dal ridere mentre scrivevo il mio POV mentre credo che la Cate sia morta e basta… Abbiamo scelto di fargli vedere il 3x08 perché è l’unico di novembre dove ci sono tutti e tre.
 
Ringraziamenti:
 gil88, sweet fairy e  debby_88 per le bellissime recensioni.
_ ale _ per aver messo NSN tra le preferite, love_dreams tra le ricordate e everlasting, robiva e Sonia88 tra le seguite! Grazie mille, davvero!
 
Vi ricordo la nostra pagina facebook sempre su The Vampire Diares:
http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686
 

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Capitolo 4
*** Tell Me You Love Me ***


Never Say Never

Capitolo 4: Tell Me You Love Me

POV Emma

Quando mi svegliai quella mattina, ero ancora in stato confusionario per il dolce bacio che Daniel mi aveva lasciato sulla guancia. Lo so, penserete che sono una ragazza che si accontenta di poco, ma per me era davvero un sogno.
Oh, Daniel, Daniel. Perché sei tu Daniel? mi prese in giro la Vale-coscienza citando Romeo e Giulietta.
Ridi finché puoi, tesoro. Ho una cosina in serbo per te, le risposi subito a tono.
Mi alzai dal letto con un sorriso da furbetta stampato sulle labbra e mi avvicinai al mio computer. Lo accesi e andai su internet. Dopo aver digitato più volte sulla tastiera, riuscii a trovare ciò che stavo cercando ed imitai una risata diabolica.
Presi il computer e andai in cucina, dove trovai Vale, già seduta al tavolo con la sua tazza di cereali.
- Buongiorno, coinquilina.- le dissi sedendomi accanto a lei. –Dormito bene?-
Lei alzò le spalle. –Non mi lamento.- disse sorridendo. –Ma che ci fai con il computer?- mi chiese notando l’oggetto.
Assunsi l’espressione più innocente del mondo. –Ma, sai una cosa, ho trovato una cosina su internet che potrebbe davvero piacerti. Ma proprio tanto.-
Vale mi guardò curiosa. –Davvero? E che cos’è?-
- La vuoi vedere?- le chiesi ridacchiando sotto i baffi.
- Sì, lo sai che sono curiosa. Dai! Fammi vedere.- mi pregò facendo il musino da cucciolo che aveva imparato da Ian.
A proposito di lui… -Ma viene Ian stamattina?- le chiesi posizionando il computer davanti a noi.
- Sì, dovrebbe arrivare tra una mezz’oretta. Ce la facciamo a vedere ciò che vuoi farmi vedere?-
- Certo. Dura solo qualche minuto, a meno che tu non lo voglia rivedere più volte.- dissi guardandola.
- E perché lo dovrei vedere più volte?- mi chiese sospettosa.
- Te l’ho detto, potrebbe piacerti molto ciò che stai per vedere.- ripetei.
Lei sbuffò. –Dai, smettila di parlare e fammi vedere.- disse continuando a mangiare i suoi cereali.
Feci partire il filmato che avevo cercato poco prima e iniziai anche io a mangiare.
- Aspetta, ma quello è Ian?- mi chiese Vale indicando il ragazzo che era entrato nella casa della ragazza.
Annuii. –Wow, mica male anche con i capelli più lunghi.- disse Vale guardandolo intensamente.
- Aspetta e vedrai…-sussurrai per poi riprendere a mangiare.
La scena cambiò e…
- ODDIO!- gridò Vale sputando il caffè che stava bevendo. Rimase scioccata a guardare Ian che faceva sesso con la donnina e non era per nulla coperto. Io intanto me la ridevo beatamente. Era proprio la reazione che volevo scaturire.
Malefica! Traditrice! mi urlò la Vale-coscienza.
La mia amica era rimasta a bocca aperta e fissava Ian nudo, ipnotizzata.
- Vale, attenta alla bava.- la presi in giro. –Guarda ne hai un po’ qui.-
- Dio, mio!- disse semplicemente lei, senza togliere gli occhi dallo schermo. –Che bel culo che ha!-
In quel momento suonò il campanello. –Cazzo! È in anticipo!- disse Vale strabuzzando gli occhi.
- Vai ad aprire. Ci penso io qui.-
Si avviò verso la porta, ma poi tornò in dietro. –Fa’ sparire quel coso!- e sparì nuovamente.
Ridacchiando, feci come mi aveva detto: chiusi il computer e lo riportai in camera mia. Quando passai per il corridoio vidi Vale ed Ian.
- Ciao Ian!- gli dissi.
- Ehi, Emma.- mi rispose.
Guardai Vale che era in preda all’imbarazzo e non mi accorsi della presenza di Daniel dietro Ian.
- Ciao, Emma!- mi disse l’uomo della mia vita sorridendomi.
Arrossii come non mai. Ero ancora in pigiama, o meglio in maglietta, che mi copriva a malapena il sedere.
- C-ciao!- dissi balbettando.
- Ma che avete stamattina? Sembrate…imbarazzate!- disse Ian squadrandoci dalla testa ai piedi.
Vale deglutì. –Ehm…brutto risveglio.- spiegò brevemente.
- Emma, ti va di venire a fare due passi con me mentre Ian e Vale si applicano con l’italiano?- mi chiese Daniel con il suo splendido sorriso.
Come potevo dire di no? –Certo. Due minuti e sono da te.-
Corsi a prepararmi. Indossai un paio di jeans e una maglietta azzurra che riprendeva il colore dei miei occhi e legai i miei ondulati capelli biondi in una semplice coda.
- Sono pronta.- dissi a Daniel raggiungendolo sorridente. –Buona lezione, ragazzi! E Vale…- la richiamai –mi raccomando, pensieri casti.- le dissi in italiano in modo che gli altri non potessero capire e poi uscii con Daniel lasciando la mia amica da sola con Mr. Bel Culo Somerhalder.

 

POV Vale

 

Emma doveva morire, va bene era la seconda volta in meno di ventiquattro ore che avevo questi pensieri ma erano più che giustificati.

Vale non ci crede nessuno che dopo aver visto 'quella' scena tu pensi ad uccidermi invece di pensare a quel gran figo di Ian Bel Culo Somerhalder... disse la Emma-coscienza.

E invece sì che penso ad ucciderti mi hai fatto vedere un video decisamente vietato ai minori mentre il protagonista di questo suddetto video, con il suo bel culo e i suoi bei occhi blu, è seduto sul mio divano e poi prima di uscire con il 'tuo' Daniel mi dice anche di fare pensieri casti. Credi anche che non dovrei pensare ad ucciderti? Risposi a tono alla Emma-coscienza.

Ma il nostro 'litigio' venne interrotto dalla voce profonda e sensuale dell'oggetto dei miei pensieri poco casti.

-Vale ci sei?- mi chiese passandomi la mano difronte agli occhi diverse volte prima di riuscire a farmi ridestare dai miei pensieri.

-Sì certo, dicevi qualcosa?- gli chiesi guardandolo in quei bellissimi occhi blu come l'oceano d'inverno... quando hai finito di decantare le odi di Ian e di sbavare indecentemente, qui c'è un ragazzo con cui parlare! Disse riprendendomi la Emma-coscienza.
- Cosa vuol dire casti?- mi chiese e io lo guardai confuso.

- Prima Emma si è raccomandata con te di fare pensieri casti...- mi spiegò.

- Niente, lascia stare quello che dice Emma quando c'è Daniel nelle vicinanze!- gli dissi.

- Va bene, se lo dici tu...- mi disse senza credermi del tutto.

- Allora che ne pensi della puntata di ieri sera Miss Salvatore?- mi chiese col sorriso che distingueva il suo personaggio nella serie.

- Molto carino... anche se Emma non mi aveva mai detto che fosse così figo...- mentre parlavo Ian però mi interruppe.

- Chi? Il mio personaggio, vero?- mi chiese sempre con lo stesso sorriso.

- No, io intendevo dire il fratello di Daniel come si chiama? Klaus, giusto?- gli chiesi conferma.

- Sì, si chiama Klaus...-

- Comunque non ci posso credere che ti piaccia lui e non me, ehm volevo dire e non Damon- disse correggendosi all'ultimo, sembrava davvero triste perché non mi piaceva lui...

- Ora che il tuo ego è totalmente distrutto possiamo iniziare la lezione? Prima che tu cada in depressione?- gli chiesi scherzando.

- Va bene, come vuoi! Ma tanto non ci credo che io non ti piaccio nemmeno un pochino... questi bei occhi blu piacciono sempre a tutti!- mi disse.

- Hai gli occhi blu? Sai che non lo avevo notato?- gli dissi sarcastica.

- Forse perché da dove sei te non si vedono visto che sei bassa!- mi disse.
- Senti Mr sono un grande attore di Hollywood e te no io non sono bassa- gli dissi sulla difensiva perché ci sono con me su cui non ci si può scherzare: i miei capelli, la mia altezza e lo shopping.

- Sì certo e io sono Winniei The Pooh...- mi disse e poi ci mettemmo finalmente a studiare.

 

POV Emma

Stavamo passeggiando nello stesso parco in cui ci eravamo incontrati la prima volta. Tirava un po’ di vento, ma non faceva particolarmente freddo.
- Khan dove lo hai lasciato?- gli chiesi.
- A casa con i miei genitori. Se lo avessi portato non ci avrebbe dato un attimo di tregua, fidati.- disse guardandosi attorno.
Aveva qualcosa di strano nello sguardo, era più triste della sera precedente, ma non capivo perché.
- C’è qualcosa che non va?-
Scosse la testa. –Nulla di nuovo. Solite discussioni con Rachael. Ormai sono quotidiane.-
Ci sedemmo su una panchina vicina al laghetto, al centro del parco.
- Lo so che ci conosciamo da poco, ma se ti va di parlarne, ti ascolto. Sai, a volte è più facile parlare con qualcuno che conosciamo meno, che con qualcuno che conosciamo da una vita.- gli dissi sincera.
Daniel mi guardò e mi sorrise. –Be’, che posso dirti. Tutto è iniziato da quando ci siamo trasferiti qua. Rachael non era d’accordo, ma a me tornava decisamente più comodo per la vicinanza con il set. E quindi, da quel momento, è diventata più intrattabile, si arrabbia per poco e dice sempre che la trascuro pensando sempre al lavoro.- mi spiegò tutto d’un fiato.
Non aveva ancora finito, perciò lo lasciai parlare. –Ormai stiamo insieme da circa sei anni e vorrei iniziare a pensare a mettere su famiglia. Ho sempre pensato che lei fosse quella giusta, ma da quando ci siamo trasferiti è diventata un’altra persona.-
Il discorso sulla famiglia mi causò una morsa allo stomaco e chiusi un attimo gli occhi, a disagio. Poi presi un respiro profondo e decisi di fare la cosa più giusta. Istintivamente gli presi la mano e lui mi guardò. –Non preoccuparti, vedrai che è solo una cosa passeggera. Sai quante volte è successo anche a me! E poi, tu la ami?- gli chiesi cercando di non cedere al fastidio che sentivo dentro di me.
- Sì, certo che la amo.- rispose sicuro.
- Allora non devi preoccuparti. Devi solo farle capire quanto la ami e vedrai che tutti i tuoi dubbi svaniranno.- gli dissi facendogli un debole sorriso.
Daniel rispose al sorriso.
Il mio cellulare squillò e risposi. –Pronto?-
- Pronto, signorina Rizzoli?- chiese una voce maschile dall’altro capo del telefono.
- Sì?-
- Salve, sono il dottor Gillies per la tesi, si ricorda?- mi chiese il padre di Daniel.
Deglutii. Non dovevo far capire a Daniel con chi stessi parlando. –Sì, certo. Mi dica.-
- Volevo dirle che visto che si era fissata per il venerdì alle cinque, le andrebbe bene la prossima settimana?-
- Sì, è perfetto.- risposi.
- Bene, allora le do l’indirizzo.- disse.
Presi un foglio e una penna dalla borsa e iniziai a scrivere. –Ok, grazie. A venerdì.- dissi per poi riattaccare.
- Chi era?- mi chiese Daniel mentre riponevo velocemente carta e penna nella borsa.
- Il professore per la tesi di pediatria.- gli risposi.
Si alzò dalla panchina e mi porse la mano.
- Gelato?- mi chiese sorridendo.
Io ricambiai afferrando la sua mano. –Molto volentieri.-

 

POV Vale

 

Eravamo così intenti a studiare da dimenticarci del pranzo, era infatti ormai pomeriggio inoltrato quando passammo a studiare letteratura.

- Iniziamo da Petrarca?- gli chiesi.

- Va bene! Fai come vuoi tanto per me è uguale...- mi disse. Era strano come se anche avessimo studiato per ore io ogni volta che lo guardavo negli occhi mi venivano in mente le scene che quella maledetta di Emma mi aveva mostrato la mattina a colazione.

- Ok, allora vediamo se ho qualche sua poesia in camera mia!- gli dissi dirigendomi verso di essa e senza notare che lui mi stesse seguendo e purtroppo per me, me ne accorsi solo quando, una volta entrati in camera lo sentii buttarsi letteralmente sul mio letto a due piazze.

- Fai pure come se fossi a casa tua!- gli dissi sarcastica mentre cercavo tra i libri della libreria difronte al letto. Ma appena la mia mente collegò due semplici cose, e cioè Ian e letto, mi persi in quella che molti chiamano OrmonoLandia o IanLandia ed ero così presa che quando mi voltai non mi resi delle sue scarpe e ci inciampai cadendo rovinosamente sul letto addosso a Ian.

Non pensara a Tell me you love me! Non pensara a Tell me you love me! Non pensara a Tell me you love me! Mi ripetevo ma non ci riuscii e in men che non si dica ripensai a una delle scene che mi aveva mostrato Emma quella mattina dove la donnina era spalmata completamente su Ian, solo che in quel caso noi eravamo vestiti, per (s)fortuna.

Quando mi ripresi dai miei pensieri cercai di alzarmi ma le mani di Ian dietro la mia schiena me lo impedirono.

- Allora adesso lo hai notato che miei occhi sono blu?- mi chiese evidentemente ancora ferito nell'orgoglio per quello che gli avevo detto qualche ora prima.

- Ah sì? Da qui non sembrano blu!- continuai a prenderlo in giro, sorreggendomi con le mani sul suo petto per non pesarli troppo ma evidentemente i suoi pettorali erano talmente scolpiti da farsi sentire anche da sopra la maglietta.

Ma per fortuna riuscii a ridestarmi dai miei pensieri senza fare alcun viaggio in nessuna landa desolata.

- Ora mi puoi lasciare andare?- gli chiesi.

- Perché ti senti a disagio a stare così con me?- mi chiese con voce suadente.

- Assolutamente no...- gli dissi balbettando.

-Allora restiamo ancora un po' così- mi disse spiazzandomi. Brava! Per evitare di fare la figura della dodicenne, gli ha servito su un piatto di arganto la possibilità di trattenerti lì con lui... mi disse la Emma-coscienza come se fosse una cosa negativa. No Vale non sarebbe una cosa negativa se tu non partissi per IanLandia ogni cinque minuti... continuò lei a prendermi in giro.

- Sai questa posizione mi ricorda una serie tv che ho fatto...- mi disse ammiccando.

- Si certo lo so, è una scena di Tell me you love me- mi feci scappare.

- E tu come lo sai?- mi chiese mentre ribaltava le posizioni così da farmi ritrovare sotto di lui senza perdere però il contatto con i suoi pettorali.

- Mi ha fatto vedere una scena Emma stamattina per vendicarsi che non l'ho aiutata con Daniel ieri sera!- gli dissi dicendogli la verità.

- E quale scena hai visto?- mi chiese.

- L'inizio di questa... poi siete arrivati tu e Dan- gli dissi mentendogli visto che avevo visto molto di più soprattutto il suo bel didietro.

- Ecco perché tu e Emma eravate in imbarazzo stammattina quando sono arrivato- disse riflettendo.

Ma non parlammo oltre perché sentimmo la chiave girarsi nella toppa e quindi corremmo subito nell'ingresso.

 

POV Emma

 

Rientrai a casa decisamente depressa. Ma cosa mi era saltato in mente? Spingere Daniel tra le braccia di Rachael era stato un gesto più che masochista.

La tua troppa bontà finirà per farti male! Quante volte te l'ho detto? Mi disse la Vale-coscienza con fare da so tutto io.

- Và al diavolo!- dissi ad alta voce facendomi cadere la borsa con rabbia.
- Emma che è successo?- mi chiese Vale vedendomi sconvolta.

Scossi la testa. - Lasciamo stare.-

- Dov'è Dan?- mi chiese Ian.

- Se ne è andato a casa-

Vale mi prese per mano – Emma parlami, per favore. Che è successo?- mi chiese nuovamente.

Sospirai. - Ho fatto la cazzata più grande della mia vita, Vale. Ho praticamente spinto Daniel tra le braccia di Rachael e ora lui ha capito quanto la ama- le spiegai velocemente. - Comunque ora sono stanca- dissi avviandomi verso la mia camera.

- Ma la cena?-

- Non ho fame. Voglio solo dormire- e mi chiusi la porta alle spalle.

 

POV Vale

 

Emma si era appena richiusa nella sua stanza e noi dopo esserci guardati straniti tornammo a studiare questa volta in soggiorno e visto che non avevo trovato niente sui libri in camera fui costretta a prendere il mio portatile e cercare le poesie su internet. Ian mi stava parecchio vicino tanto che potevo sentire il suo fiato sul mio collo e questo mi causava dei brividi che mi percorrevano tutta la schiena.

- Che c'è Ian? Hai intenzione di vampirizzarmi?- gli chiesi sarcastica mentre lui si avvicinava sempre di più al mio orecchio.

- Ma non lo farei mai tesoro!- mi disse mentre poggiava le sue labbra sulla mia giugolare.

- Va bene quando sarai tornato Ian e non Damon andremo avanti...- gli dissi.

- Ma io sono un attore e quindi sono sempre tutti i miei personaggi, in questo momento potrei essere anche Nick di Tell me you love me- mi disse mentre continuava a baciarmi il collo.

- Ok, visto che ormai non riesci a stare attento, io per oggi direi di finirla qui!- gli dissi convinta mentre chiudevo il PC.

- E va bene! Ma ti andrebbe di andare a mangiare qualcosa con me?- mi disse, in effetti avevo molta fame visto che a pranzo non avevo mangiato.

- Perché no!- gli dissi. - Un attimo solo avviso Emma e le chiedo se vuole venire anche lei!- conclusi dirigendomi verso camera della mia amica.

-Ehi Emma!- le dissi quando entrai in camera sua ma la vidi addormentata con una foto di Daniel stretta al petto. Quella scen mi fece sorridere e dopo averle fatto una foto, uscii dalla stanza dicendo ad Ian che potevamo andare.

Stavo chiaccherando da un po' aggirandoci un po' nella zona e decidendo di prendere degli hot dogs al parco, lo stesso dove qualche volta andavo a studiare con Emma, quando ad un certo punto vidi alcune ragazzine urlanti venirci incontro... all'inizio non capii cosa volessero ma quando le vidi dirigersi verso Ian capii che probabilmente erano sue fan.

- Visto sei solo tu l'unica che non mi conosceva- mi disse non appena se ne furono andate.

- Ma alla tua ragazza non da fastidio?- gli chiesi con l'intezione di scoprire se ne avesse una e non per saperlo davvero.

- No, perhcé non ce l'ho- mi rispose e non so perché alla sua risposta sentii uno strano stato di felicità.

Passammo delle ore stupende a chiaccherare poi verso le otto mi disse che aveva da fare così mi riaccompagnò a casa... sembrava quasi fosse un appuntamento.

- Dormi bene! Mi raccomando sognami e se ci riesci nel weekend guardati tutto Tell me you love me così poi lunedì lo coomentiamo!- mi disse prima di andarsene non prima di avermi lasciato un bacio sulla guancia molto, anzi troppo, vicino alle labbra. Su una cosa aveva ragione: quella notte lo avrei sognato di sicuro.

 

 

Angolo dell'autrice:

 

Eccoci alla fine di questo quarto ed emozionante capitolo... ricapitoliamo: Emma fa vedere a Vale delle scene di Tell me you love me dove Ian bel culo Somerhalder (scusate ma Emma e Vale mi hanno contagiato) è tutt'altro che vestito, e la nostra povera Vale non fa che pensarci mentre è insieme a lui... mentre Emma, che chiameremo d'ora in poi Emma la masochista, è uscita con Daniel e lo ha spinto tra le braccia di Rachael... e poi la nostra povera Emma è depressa.

 

Ringraziamenti:

 

Allora grazie ad debby_88 e sweet fairy che ci hanno recensito

Deby14, fior di loto e morgana92 grazie per aver messo la storia tra le preferite e everlasting tra le seguite. E grazie anche chi legge soltanto la nostra storia.

 

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Le altre nostre storie:

I Look After You che è solo mia ed è un originale romantica

When will I see you again? Di Cate96 su TVD

A week to fall in love with you sempre della Cate ma sul Cast di TVD

 

Pagina facebook:

Never for a vampire, it's a very long time

 

Alla prossima! Un bacio!

Vale

 

P.S. Leggete e fateci sapere che ne pensate!

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Capitolo 5
*** Everybody Loves Khan ***


Never Say Never

 

Capitolo 5: Everyone Loves Khan

POV Emma

 

Bip. Un nuovo messaggio sul cellulare. O meglio l’ennesimo messaggio della stessa persona, quella settimana. Dopo che io e Daniel avevamo parlato di Rachael, lui non aveva fatto altro che mandarmi messaggi ogni giorno per chiedermi di uscire, andare al cinema tutti insieme, con Ian e Vale, e io, ancora di cattivo umore dopo quella conversazione, mi ero sempre inventata delle scuse per non vederlo.
Stupida, penserete, ma davvero non me la sentivo di fingere che tutto andasse bene.
Presi il cellulare e lessi il messaggio.
Che ne dici di una bella passeggiata nel parco?
Sbuffai. Quale sarebbe stata la scusa di quel giorno? Nessuna, perché avevo davvero un impegno.
Mi dispiace, oggi ho un incontro con il professore per la tesi. Ci sentiamo.
Mi sentivo molto meglio avendogli detto la verità, odiavo mentirgli. Mi risedetti al computer per dare un’occhiata all’ultima parte della tesi, quando Vale entrò nella mia stanza.
- Che scusa ti sei inventata oggi per declinare il suo invito?- mi chiese sedendosi accanto a me.
Alzai le spalle. – Nessuna scusa, solo la verità. Oggi devo andare da suo padre per la tesi.-
Vale sbarrò gli occhi. – Da suo padre?!-
Feci un sorrisino innocente. – Ops, non te l’avevo detto.-
- E lui lo sa?- mi chiese poi.
- Certo che no!-
- Comunque- iniziò prendendo il cellulare. – ti ricordo che stai facendo la cavolata più grande della tua vita, cercando di allontanarlo da te.- mi disse mostrandomi per la millesima volta la foto che mi aveva scattato una settimana prima mentre dormivo con una foto di Daniel stretta al petto.
Sospirai. – Invece, sto solo cercando di non farmi coinvolgere nuovamente in una storia piena di sofferenze. Devo ricordarti cos’è successo con Alessandro?- le chiesi ricordandole quei momenti del passato.
Alzò le mani in segno di resa. – Ah, d’accordo. Hai ragione tu!- disse alzandosi dalla sedia e avvicinandosi alla porta. – Oh, una cosa. Io ed Ian dopo andiamo al parco a fare due passi. Se poi vuoi raggiungerci sai dove trovarci.- ed uscì dalla stanza sorridendo.
Lezioni di italiano, pff…pensai ridacchiando.
Be’, io almeno non mi sto facendo scappare un’occasione d’oro, ma fai come vuoi, mi riprese la Vale-coscienza.
Scossi la testa e iniziai a prepararmi per poi uscire di casa.

 

POV Vale

 

Ad Emma era bastato nominare Alessandro per farmi venire in mente Francesco e di conseguenza mi rattristii come una stupida dodicenne innamorata. Solo che io Francesco non lo amavo più, non lo amavo, vero? Mi chiesi interiormente. No, che non lo ami sciocchina e adesso te lo provo... se ti dico blu a cosa pensi? Mi chiese la Emma-coscienza A Ian... le risposi capendo il suo piano: alla parola blu se fossi stata ancora innamorata di lui avrei subito pensato ai suoi occhi e non di certo a quelli di una certa persona, che solo in quel momento mi resi conto di pensare un po' troppo spesso ultimamente soprattutto in quell'ultima settimana. Così capii che mi piaceva Ian ma la nuova consapevolezza se prima mi aveva fatto spuntare un sorriso dopo pochi istanti mi aveva rattristito ad un solo pensiero perché mai un attore di Hollywood dovrebbe volere una come me? Visto che potrebbe avere tutte le attrici di questo mondo? Chiesi di nuovo a me stessa. Non vedi cosa ti ha fatto Francesco? Prima di conoscerlo eri sempre entusiasta delle tue nuove cotte... mi disse facendomi spuntare un sorriso facendomi ripensare a quando avevo sedici anni e mi bastava vedere il ragazzo di turno anche solo per un momento per sorridere come un'ebete tutta la giornata mentre adesso mi ritrovavo con la fottuta paura di amare e con la voglia di piangere ogni volta che ci pensavo. Infatti sentii le prime lacrime raggiungermi gli occhi ma cercai di ributtarle indietro senza ottenere però nessun risultato. Per fortuna erano ancora le due e Ian sarebbe arrivato solo un'ora più tardi così ebbi tutto il tempo di sfogarmi. Mi ripresi e mi rifeci il trucco ma purtroppo mi restarono gli occhi rossi che un buon osservatore avrebbe subito notato, odiavo mostrarmi debole difronte agli altri infatti durante quel brutto periodo solo Emma mi aveva visto piangere. Ci eravamo sostenute a vicenda negli ultimi mesi visto che eravamo state colpite entrambe nello stesso momento e nello stesso identico modo.

Fu Ian ad interrompere quei tristi pensieri suonando al mio citofono in perfetto orario come suo solito. Gli aprii e lo feci salire mentre mi fissavo allo specchio dell'ingresso accanto alla porta sperando che quei brutti occhi rossi sparissero. Guarda non è fissandoli insistentemente che spariranno come per magia... mi disse la Emma-coscienza. Sai prima ho quasi pensato che tu avessi un cuore! Ma mi sbagliavo! Gli dissi tornando triste. Ora non ti rimettere a piangere! Quasi mi pregò la Emma-coscienza. Se hai questi sbalzi di umore adesso... non voglio di certo starti vicino quando sarai incinta... aspetta un secondo... non è hai rifatto le scene di Tell me you love me con Ian e ora sei incinta? Mi chiese preoccupata. No, che non lo sono! Le risposi indignata giusto in tempo prima che Ian apparisse in tutta la sua bellezza dalla porta dell'ascensore.

- Allora Vale hai fatto quello che ti avevo detto?- mi chiese appenna entrato riferendosi alla settimana prima quando mi aveva detto di guardarmi tutte le scene di Tell me you love me ma si interruppe non appena notò i miei occhi.

- Vale cos'hai? Stai bene?- mi chiese preoccupato.

- Sì certo... sto bene!- dissi un po' titubante gli dissi con un finto sorriso.

- Tanto non me la dai a bere visto che sorridi sempre anche con gli occhi e sei felice di vedermi, ma oggi no! Sembra quasi il contrario!- mi disse.

- Non posso avere una brutta giornata? E non so se te ne sei accorto ma il mondo non gira intorno a te!- gli dissi arrabbiata e solo dopo che vidi la sua espressione cambiare da preoccupata a ferita capii di averlo offeso con quelle parole.

- Scusami Ian non volevo offenderti!- gli dissi davvero mortificata.

- Non ti preoccupare Vale! Ognuno di noi può avere una giornata no!- mi disse rassicurandomi mentre mi lasciava una carezza sulla guancia e io piegai istintivamente la testa verso la sua mano.

- Il problema è quando le giornate diventano settimane e le settimane mesi...- mi lasciai sfuggire.

- Se vuoi parlare io sono qui!- mi disse disponibile.

- Sono un buon ascoltatore oltre a essere un gran pezzo di figo...- mi disse facendomi spuntare un sorriso.

- Soprattutto modesto!- gli dissi scherzando.

- Senti Mr Ego adesso andiamo al parco che è meglio!- gli dissi e poi uscimmo.

 

POV Emma

 

Arrivai davanti ad un enorme cancello nero e suonai il campanello. Non dovetti neanche rispondere che questo si aprì rivelando un immenso giardino.
Risalii in macchina ed entrai. Arrivata nei pressi della casa, parcheggiai la macchina in uno dei posti vuoti e vidi il dottor Gillies venirmi incontro sorridente.
- Buon pomeriggio. La signorina Rizzoli, immagino. Richard Gillies, piacere.- disse gentilmente presentandosi.
Gli sorrisi. – Il piacere è mio, dottor Gillies. Ma per favore, mi chiami Emma e mi dia del tu.-
- D’accordo, Emma, ma fallo anche tu. Non mi piace sentirmi superiore agli studenti.- spiegò sorridendo.
- Ok.- dissi timidamente. Mi invitò ad entrare nella villa e rimasi paralizzata. Era stupenda ed enorme!
Mi fece accomodare nel suo studio e gli illustrai la mia tesi. Dopo poco una donna entrò nella stanza.
- Salve. Io sono Emily, la moglie di Richard.- disse sorridendomi.
- Piacere, Emma.-
- Tesoro- intervenne Richard. – questa ragazza è un fenomeno in pediatria. Guarda che tesi spettacolare.- le disse mostrandole il mio lavoro.
Lei lo guardò e si complimentò. Poi si rivolse a suo marito. – Vado a preparare la cena per stasera. Ti ricordi che abbiamo ospiti, vero?-
Lui sbuffò. – Certo, come è possibile dimenticarselo!-
- Devi iniziare ad accettare come stanno le cose, Richard. Stai parlando della ragazza di tuo figlio.- lo ammonì.
- Lo so, purtroppo lo so.- rispose lui.
Stavano parlando di Rachael. Una rabbia iniziò a crescere dentro di me. Ma c’era una cosa che mi tirava un po’ su di morale: in quella stanza non ero l’unica ad odiarla. Feci finta di non capire di cosa parlassero. Far capire loro che conoscevo Daniel era fuori discussione.
Emily lasciò la stanza e io e Richard ricominciammo a guardare la mia tesi.
- Scusami, Emma. Ma tra tutte le donne che esistono a questo mondo, mio figlio si è andato a trovare quella più acida ed egoista che ci sia.- mi disse.
Gli sorrisi. –Non preoccuparti, posso capirti pienamente.- gli risposi. In effetti, nessuno meglio di me poteva comprendere il suo stato d’animo.
- Tornando alla tesi, è davvero un ottimo lavoro.- disse poi congratulandosi. – Come è nata la tua passione per la pediatria?-
Arrossii lievemente. Tiè, ci godo! esultò la Vale-coscienza.
- Be’, non lo so esattamente. Fin da piccola mi ha sempre appassionato la medicina e, crescendo, mi sono appassionata anche ai bambini.- spiegai omettendo il fatto riguardante la mia passione per suo figlio.
Sorrise. - Mi raccomando, mantieni sempre viva questa passione. Solo chi ama il suo lavoro potrà essere un buon medico, non dimenticarlo. Sei una bella persona, Emma. Quanto vorrei avere una nuora come te!-
Ridacchiai. Sapessi quanto lo vorrei io!

 

POV Vale

 

Eravamo appena arrivati al parco e ci eravamo seduti sul prato con i libri aperti e stavamo studiando.

Stavo leggendo un sonetto di Petrarca ed ero arrivata agli ultimi versi della seconda quartina.

- Ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdono.- lessi ad alta voce e anche se la poesia non era finita mi bloccai girandomi a guardare Ian seduto alla mia destra. Mi persi nel blu dei suoi occhi e anche lui lo fece nei miei anche se erano erano di un banalissimo marrone. Appoggiò una mano sopra la mia che teneva il libro aperto e si avvicinò a me quando ad un certo punto un cane mi corse addosso facendomi cadere per terra iniziandomi a leccare la faccia, era davvero un cane bellissimo. Sì certo come no! Non ti crede nessuno! Lo sappiamo tutti che stai provando un odio profondo per quel cane visto che è la lingua di qualcun altro che vorresti avere addosso! Disse la Emma-coscienza. Ma da quando faceva battute osé?

Mi chiesi tra me.

Intanto ero riuscita ad alzarmi e stavo accarezzando quel bellissimo labrador color champagne.

- Scusatemi tanto per il cane, Khan è fatto così!- ci disse una voce familiare ma poi si interruppe.

- Ian! Vale! Cosa state facendo?- ci chiese la voce che una volta che si fu avvicinata la riconobbi come quella di Daniel.

- Secondo te cosa stavamo facendo?- gli chiese retorico Ian prima di continuare – Stavamo per limo...- ma non gli feci finire la frase.

- Stavamo per prendere una limonata! Ne vuoi una anche tu?- gli chiesi.

- Sinceramente io le vostre limonate non le voglio neppure vedere!- ci disse Daniel indignato.

- Comunque a Khan sembrano piacere le italiane!- ci disse Daniel riferendosi al comportamento del cane di poco prima.

- E non solo a lui!- disse Ian ammiccando verso di me.

- Ma comunque tu e il tuo cane non potreste andare a provarci con Emma invece di stare qui a interromperci?- gli chiese Ian che sembrava piuttosto arrabbiato mentre continuavo ad accarezzare il 'piccolo' Khan.

- Ian non avevi una fondazione per gli animali?- gli chiese e Ian annuì. - E allora cos'è tutto questo odio per il mio Khan?- gli chiese ma non aspettò la sua risposta.

- Comunque io devo andare da mio padre! Ci vediamo sul set Ian! Ciao Vale! Salutami Emma quando la vedi!- mi disse prima di andarsene e subito dopo un pensiero mi sorse spontaneo non ti preoccupare che Emma la vedrai prima tu di me!

- Hai davvero una fondazione per gli animali?- gli chiesi una volta che Daniel se ne fu andato.

- Sì, la Ian Somerhalder Foundation!- mi disse.

- Che fantasia che hai!- gli dissi prendendolo in giro.

- Non ti preoccupare che so essere molto fantasioso quando voglio- mi disse ammiccando e io feci per alzarmi e andarmene ma lui mi trattenne per un braccio.

- Dove vai?- mi chiese.

- Quando sarei tornato serio potremmo tornare a parlare!- gli dissi convinta.

- E va bene ma quanto sei suscettibile!- mi disse prima di ricominciare a parlare della fondazione. - Comunque da come accarezzavi Khan sembra che ti piacciono molto i cani, non è così?- mi chiese.

- Sì in effetti li adoro! In Italia avevo qualche gatto e anche un cane! Ma la casa qui ad Atlanta non è enorme quindi ne potrei avere uno di piccola taglia, non di certo un labrador o un golden retriver che sono le mie razze preferite!- gli dissi.

- E tu hai degli animali?- gli chiesi.

- Anch'io ho qualche gatto e anche qualche cane!- mi disse e notai che gli brillassero gli occhi quando parlava della fondazione e dei suoi animali.

- Meglio tornare a casa prima che si metta a piovere!- gli dissi notando delle nuvole grigi che oscuravano il cielo.

 

POV Emma
 

Uscimmo dallo studio e mi accompagnò in cucina così che potessi salutare Emily. La donna era indaffarata con il dolce.
- Emily, Emma se ne va. Voleva salutarti.- disse Richard alla moglie.
Lei mi sorrise. - È stato un piacere conoscerti, Emma. Scusa se non vengo a salutarti per bene, ma ho le mani ricoperte di caffè.-
- Non preoccuparti. Che cosa stai preparando?-
- Tiramisù. Adoro la cucina italiana.- mi rispose.
Le sorrisi. - È un dolce stupendo, mia madre lo faceva spesso.-
- Davvero? Allora ti chiedo una cosa: quanto devo immergere i biscotti nel caffè?-
- Mia madre li rigirava tre volte nel caffè. Se ce li lasci troppo viene un dolce liquido.- le spiegai.
In quel momento la porta di casa di aprì e si chiuse e uno zampettio ci raggiunse. Khan, entrando in cucina, mi riconobbe subito e mi saltò addosso iniziando ad abbaiare.
Zitto Khan ti prego! Oddio ora arriverà Daniel…come scappo?
- Khan, stai buono!- disse Richard cercando di farlo scendere.
Ridacchiai cercando di non pensare a Daniel. – Non preoccuparti.- mi abbassai all’altezza di Khan. –Ciao bello!- gli dissi e lui mi leccò la faccia.
- Ciao a tutti!- disse Daniel entrando in cucina e abbracciando sua madre.
- Figliolo, fa’ spostare Khan. Sta sporcando la povera Emma.- disse Emily.
Daniel corrugò la fronte e mi guardò. –Emma?! Che ci fai qui?- mi chiese sorridendomi e spostando Khan.
Gli sorrisi. –Te l’avevo detto, no? Sono venuta per la tesi.-
Lui capì e sempre sorridendo mi dette un bacio sulla guancia e mi abbracciò. I suoi genitori ci guardavano confusi e io avvampai di imbarazzo.
- Aspetta, ma voi vi conoscete?- ci chiese suo padre.
- È una storia lunga.- disse Daniel tagliando corto. – Ah, Rachael mi ha mandato un messaggio per dirmi che non può venire stasera.-
- Deo gratias!- esclamò Richard.
- RICHARD!- lo riprese Emily.
- Scusa, tesoro, ma quando ci vuole, ci vuole!-
Io e Daniel ridacchiammo. Poi mi guardò. –Ti va di restare per cena?-
Cosa fare? Continuare con il mio piano “ignoralo che è meglio” o passare a “fregatene e goditi la vita”? Meglio la seconda.
- Con molto piacere, Mr Gillies.- dissi rispondendo come mi aveva detto lui quando l’avevo invitato a cena a casa mia.
Mandai un messaggio a Vale dicendole che sarei rimasta a cena da Daniel e aiutai Emily con il dolce e quando tutto fu pronto ci sedemmo a tavola.
- Sapete che Emma è italiana?- disse Daniel a metà cena.
- Davvero? E come mai ti sei trasferita qui?- mi chiese Emily curiosa.
Ridacchiai amaramente ripensando al passato. –Possiamo dire che io e la mia migliore amica siamo letteralmente scappate dalle nostre vite.-
Dal mio sguardo capirono che era meglio non scendere in dettagli.
- Hai altre passioni oltre alla pediatria?- mi chiese Richard.
A quella frase Daniel ridacchiò e io gli tirai un calcio da sotto il tavolo, arrossendo.
- Ho detto qualcosa che non dovevo?-
- No, papà, è solo che la nostra Emma è un’appassionata di vampiri.- spiegò Daniel.
Desiderai di sprofondare in una fossa in quel preciso istante.
Lo guardai e gli sorrisi diabolicamente. - È vero, sono un’appassionata di vampiri, ma chi ti dice che io non sia una cacciatrice? Perciò se hai un po’ di amor proprio per il tuo Elijah, fossi in te chiuderei il becco.-
Daniel iniziò a ridacchiare e contagiò tutto il tavolo, me compresa.

 

POV Vale

 

- Prima non mi hai risposto, allora lo hai visto si o no Tell me you love me?- mi chiese ritornando sull'argomento non appena entrammo a casa rientrati dal parco.

- Non ho avuto tempo mi dispiace!- gli dissi.

- Non ti preoccupare allora perché il prossimo sabato fossi in te mi riterrei impegnato!- mi disse facendomi preoccupare.

- Scusami ma in quel film non sei un grande attore!- gli dissi una volta seduti sul divano.

- Non c'è rischio che mi monti la testa con te nelle vicinanze!- mi disse scherzando.

- Visto dovresti ringraziarmi! Ci sono sempre io a riportarti alla realtà e cioè che tu sei un ragazzo nella media!- gli dissi scherzando anch'io colpendolo nel suo finto gigantesco ego.

- Io sarei nella media? Ora ti faccio vedere io come sono al di sopra di ogni media- mi disse salendomi a cavalcioni per iniziare a farmi il solletico.

- Per ora sei solo sopra di me!- gli dissi facendoglielo notare e smettere di farmi il solletico.

- Perché ti dispiace?- mi chiese passando dallo scherzoso al malizioso in men che non si dica.

- Non ho detto questo!- dissi imitando il suo stesso tono.

- Però io preferisco avere sempre il controllo della situazione!- gli dissi cercando di ribaltare le posizioni senza però riuscirci che la cosa ci stesse sfuggendo di mano? Mi chiesi.

- Anche a me! Quindi stai buona così!- mi disse guardandomi negli occhi.

- Non mi è sembrato che ti dispiacesse poi così tanto settimana scorsa stare in quel modo- gli dissi ammiccando.

- Hai ragione ma come hai detto tu preferisco avere il controllo della situazione- mi sussurrò nell'orecchio e poi rialzò il viso restando sempre ad una breve distanza dal mio viso tanto che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra, le stesse labbra che lui stava fissando con insistenza indeciso se baciarmi o meno. Dopo quelli interminabili secondi prese la sua decisione e si avvicinò al mio volto ma quando a dividerci erano ormai pochi millimetri il suono del mio cellulare ci interruppe.
- Scusa Mr Controllo ma devo rispondere!- gli dissi levandomelo di dosso.

Cercai il cellulare e lo trovai sul tavolo della cucina.

- Pronto?-

- Vale! Tesoro come stai?- mi chiese la voce preoccupata dall'altra parte del telefono.
- Mamma sto bene!- le dissi.
- Facciamo finta che ti credo! Hai qualcosa da dirmi?- mi chiese.
- No mamma, sei tu che mi hai chiamato!- le dissi facendoglielo notare.
- Quindi non hai nessun ragazzo?- mi chiese lei.
- No mamma! Ma perché tutte queste domande?- le chiesi.
- Perché sei su tutti i giornali qui in Italia!- mi disse.
- Come su tutti i giornali?!?!? E perché?- le chiesi stupita.
- Ti invio un articolo via mail! Così capirai!- mi disse mentre il computer già mi avvisava dell'arrivo di questa. La aprii e lessi l'articolo mentre notavo solo in quel momento la presenza di Ian in cucina e probabilmente aveva anche sentito tutto. Lessi intanto il titolo dell'articolo del noto giornale di gossip italiano "La nuova fiamma di Ian Somerhalder".
- Valentina Salvatore è la nuova fiamma di Ian Somerhalder, il bell'attore protagonista della serie tv The Vampire Diaries! Ne sono la prova le foto scattate una settimana fa che mostrano i ragazzi in giro per Atlanta mentre mangiano un hot dog al parco e si salutano calorosamente dopo aver passato il pomeriggio insieme! Se il ragazzo è conosciuto in tutto il mondo anche lei è conosciuta qui in Italia per essere stata la fidanzata storica di Francesco Crescentini, attaccante dell'Inter attualmente impegnato con la modella Ludovica Milano che ha fatto scoppiare la coppia qualche mese fa dopo una relazione durata oltre otto anni. A quanto pare lei lo ha già dimenticato!- lessi ad alta voce senza rendermene conto sperando che Ian non capisse quello che avevo detto.

- Tesoro stai bene? Non ti sentivo più!- mi disse mia madre dall'altra parte del telefono qualche secondo dopo.

- Sì, sto bene! Stavo solo guardando le foto!- le dissi riferendomi sia alle foto mie e di Ian sia a quelle con me e Francesco.

- Allora state insieme tu e Ian? Quando me lo presenti?- mi chiese mia madre come se fosse un interrogatorio.

- MAMMA! Ti sembrano cose da dire?- la ripresi io diventando rossa come un peperone perché anche se Ian non avesse capito l'italiano avrebbe visto le foto in allegato all'articolo sul computer cosa che stava facendo in quel momento.

- Che c'è? Che ho detto di male?- mi chiese. - Ah è lì con te, non è vero? Me lo passi?- concluse capendo la situazione.

- MAMMA! Primo non stiamo insieme, siamo solo amici, secondo non te lo presento e terzo non te lo passo anche se è qui!- le dissi tutta d'un fiato.

- Quindi è davvero lì con te! Poi scusa che male c'è a voler conoscere il fidanzato di mia figlia?- mi chiese retoricamente.

- Nessuno mamma, solo che non è il mio fidanzato!- le dissi.

- E pure siete così carini insieme!- mi disse.

- Mamma evita! Scusami ma adesso devo andare!- gli dissi.

- Va bene vai a darti da fare col tuo bel ragazzo!- mi disse.

- MAMMA!- le dissi.

- Mamma!- mi imitò lei prima di riagganciare.

- Simpatica tua madre!- mi disse Ian.

- Quanto hai capito di quello che ci siamo dette?- gli chiesi preoccupata.

- Abbastanza! Però devo dire che sono proprio fotogenico!- mi disse mostrandomi le foto sul mio PC.

- Tu non hai capito quello che c'è scritto lì, vero? Sembri piuttosto tranquillo!- gli chiesi sempre con lo stesso tono.

- Perché non dovrei esserlo?-

- Ma perché hanno detto che stiamo insieme quando non è così!- gli risposi.

- Non ancora almeno!- ammiccò lui.

- Ian resta serio per cinque secondi almeno!- gli dissi cercando di riportarlo di nuovo all'ordine.

- A parte che non stavo scherzando, comunque tu sembri quasi vergognarti che tutti pensino che io e te stiamo insieme!- mi disse offeso.

- Ian non è questo.. è che in quell'articolo sembra che io sia una troia! Solo perché credono che io stia con qualcuno dopo sei mesi che mi sono lasciata con il mio ragazzo!- gli dissi arrabbiata non con lui ma con quelli stupidi di giornalisti italiani.

- Però è strano che in Italia ne abbiano parlato e qui no...- mi disse lui pensieroso.
- Sarà stato per via del mio ex...- gli dissi senza pensarci poi vidi la sua espressione dubbiosa e così continuai.

- Prima di trasferirmi qua stavo con un ragazzo che in Italia è abbastanza famoso e non volendo lo sono diventata anch'io standogli sempre vicino...- gli spiegai.

- Quindi non sono il primo ragazzo famoso con cui esci?- mi chiesi.

- Ian tu ed io non usciamo insieme! Non ci siamo nemmeno mai baciati!- gli feci notare ma poi vidi spuntare un sorriso malizioso sulle sue labbra.

- Non ancora!-

- Di ancora una volta non ancora e mi arrabbio!- feci finta di minacciarlo.

- Non ancora!- mi disse ridendo.

- Che cretino che sei!- gli dissi tirandogli una botta sulla spalla.

- Ma io so che ti piaccio anche, anzi, soprattutto per questo!- mi disse avvicinandosi di più a me sul divano per rimediare al suo seconda 'non ancora'. Quando però sentimmo le chiavi girarsi nella toppa della porta.

 

POV Emma
 

Dopo cena, Daniel mi riaccompagnò alla macchina.
- Prima, quando hai detto che tu e Vale siete scappate dalle vostre vite, cosa intendevi?- mi chiese appoggiandosi al veicolo.
Sospirò. - È una storia lunga e conclusa da tempo.-
Lui mi prese le mani. –Non voglio invadere la tua privacy, voglio solo farti capire che se vuoi parlarne, con me puoi farlo. Infondo ti devo un favore.- disse riferendosi al discorso di Rachael.
Annuii, ma non aggiunsi altro. Non volevo parlare di Alessandro con lui. Daniel capì e decise di cambiare argomento.
- Posso farti una domanda?-
Corrugai la fronte. –Sì, certo.-
- Perché hai cercato di evitarmi per tutta la settimana?- chiese di botto.
Sbiancai completamente. Sei fottuta, bella mia! gioì la Vale-coscienza.
- Di, di che cosa stai parlando? Io non ti stavo evitando!- cercai di difendermi.
Daniel mi guardò intensamente. – Invece sì, Emma. Ti sei inventata delle scuse tutti i giorni, ma non capisco perché. Se ho fatto o detto qualcosa che non dovevo, ti prego, dimmelo, Emma!-
Stavo per ribattere, ma non ne ebbi l’opportunità. Non so cosa accadde di preciso. So solo che Khan, dandomi una spinta da dietro, mi fece finire addosso a Daniel che mi cinse prontamente i fianchi per non farmi cadere. Ma in quel momento le nostre labbra si sfiorarono inevitabilmente in un leggero bacio. Non approfondimmo il bacio, ma nessuno dei due volle rompere quel contatto: le sue mani erano ancora sui miei fianchi, le mie appoggiate sul suo petto e le nostre labbra si stavano ancora sfiorando.
Il mondo intorno a me cessò di esistere con quel semplice contatto. Non avrei mai pensato che un bacio così innocente mi avrebbe fatto perdere la testa così.
Non so cosa mi dette la forza di staccarmi da lui, ma lo feci.
- Scusami.- disse lui dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio.
- No, scusami tu. Io…è meglio che vada.- dissi salendo in macchina e allontanandomi velocemente da lì.
Sembrava una fuga, ma un sorriso di soddisfazione non abbandonò mai le mie labbra.

 

POV Vale
 

La porta si aprì e nel soggiorno entrò Emma.

- E no però! Tre volte in un giorno, non vale!- disse Ian arrabbiato.

- Quando fai la faccina da cucciolo sei irresistibile!- gli dissi mettendomi a ridacchiare dopo avergli dato un buffetto sulla guancia.

- Non appena avrete finito di fare i piccioncini caramellosi vi farò notare che ci sono anch'io!- ci disse Emma fintamente scandalizzata.

- Va bene io vado! Prima di rimanere deluso per la quarta volta!- ci disse avviandosi alla porta.

- Ciao Vale!- mi disse lasciandomi un bacio sulla guancia nello stesso punto della settimana prima.

- Ciao Ian!- contraccambiai attendendo già il terzo grado da Emma che non tardò arrivare.

- Tu mi devi spiegare alcune cose!- mi disse non appena ebbi chiuso la porta.

- Niente di che ci stavamo solo per baciare! E tre volte siamo state interrotti! La prima volta da Daniel al parco!- gli dissi ma interruppe sentendo il nome del suo bel vampiro millenario.

- Avete incontrato Daniel?- mi chiese con gli occhi a cuoricino.

- Sì a proposito quando lo abbiamo visto ci ha detto che andava da suo padre lo hai incontrato?- le chiesi e annuì in risposta.

- Sono restata anche a cena dai suoi genitori!- mi disse.

- Cos'era una cena ufficiale di presentazione ai suoceri?- le chiesi scherzando.

- Ahah spiritosa!- mi disse.

- Ma è successo qualcos'altro?- le chiesi notando il sorrisino che gli era spuntato dopo che aveva nominato la cena.

- Ci siamo baciati!- mi disse.

- E me lo dici solo adesso?!?!?!- le chiesi retorica e poi continuai – Me lo dovevi dire appena entrata in casa!- la rimproverai.

- Sì magari saltellando e urlando come una bambina dicendo a tutti quanto lo amo difronte a Ian!- mi disse sarcastica.

- In effetti così è un po' esagerato però avrei preferito in quel modo che in questo...- gli dissi. - Ma passiamo alle cose serie... Come è stato?- le chiesi curiosa.

- Beh in realtà ci siamo solo sfiorate le labbra per qualche istante, tutto qui!- mi disse minimizzando.

- Uno la Emma che conosco e che ama Daniel Gillies sarebbe andata in fibrillazione solo per uno sfioramento di labbra come lo chiami tu, due con Ian mi basterebbe anche quello oramai e tre tu e Dan vi siete baciati!- dissi senza riuscire ancora a crederci.

- Non sviare il discorso e torniamo a noi, mi dovi dire in che altro modo tu e Ian siete stati interrotti!- mi disse Emma curiosa.

- La terza lo sai visto che sei stata tu a farlo! E la seconda mi ha chiamato mia madre per dirmi che i giornalisti italiani credono che io e Ian stiamo insieme e adesso Ian sa di Francesco!- gli dissi.

- In che senso sa di Francesco?- mi chiese lei curiosa.

- Non tutto, sa solo che è il mio ex ed è famoso in Italia!- conclusi.

- Comunque tu e Ian sembrate i protagonisti della mia fanfic! Non riescono mai a baciarsi!- mi disse ricordandomi che ne stesse scrivendo una... indovinate un po' su chi era? Esatto! Su Elijah... restammo a chiaccherare fino a tardi quando entrambe ormai prese dal sonno e dall'intenso pomeriggio decidemmo di andare a dormire.

 

Angolo dell'autrice:

Salve a tutte e buon pomeriggio! Eccoci alla fine di questo quinto capitolo di oltre 10 pagine.

Capitolo importante visto che si inizia a scoprire la storia delle due belle nostre protagoniste!!

 

Grazie mille a Hugghina, sweet fairy e debby_88 per le bellissime recensioni!!

Grazie anche a Hugghina (di nuovo) e ToniaCullen per aver messo NSN tra le preferite e Harobed_Anomis che invece l'ha messa tra le seguite!

 

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Grazie mille a tutte! Spero che il capitolo vi piaccia! Leggete e fatemi sapere che ne pensate!

 

Un bacio!

Vale

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Capitolo 6
*** Exes & Kisses ***


Never Say Never

Capitolo 6: Exes & Kisses

 

POV Daniel

Confuso. Quello era di certo il migliore aggettivo per definirmi. Erano le tre di notte, ero sveglio e pensavo osservando il soffitto della mia stanza. Rachael dormiva tranquillamente accanto a me e non aveva la minima idea dei pensieri che si aggiravano nella mia testa. Ero confuso e c’era un motivo. Un motivo riassumibile in una sola, piccola parola: Emma. Quella ragazza mi aveva destabilizzato ogni giorno di più. Inizialmente pensavo che fosse una delle solite fan, ma poi si era rivelata una ragazza magnifica. Mi trattava come Daniel, non come Daniel Gillies l’attore. Mi aveva consigliato come comportarsi con Rachael, anche se, da quel che avevo capito, non le stava granché simpatica. Infine, ciò che mi aveva destabilizzato di più era stato quel piccolo, semplice bacio di quella sera. Da quando le mie labbra erano entrate in contatto con le sue, qualcosa in me era cambiato. Qualcosa mi aveva fatto sorridere dopo che se ne era andata, lo stesso qualcosa che mi aveva spinto a ringraziare Khan per il suo intervento.
A quel pensiero sorrisi. Cavolo, mi sentivo come un ragazzino alla prima cotta! Ma come era possibile? L’unico modo per avere delle risposte era parlare con Emma e l’avrei fatto il giorno seguente.

POV Emma

Fu il suono incessante e fastidioso del campanello a svegliarmi quella mattina. Lanciai uno sguardo all’orologio. Le sette di mattina. Ma la gente non ha niente di meglio da fare alle sette di sabato mattina?! Be’ evidentemente no!
Mi alzai controvoglia ed andai ad aprire. Mi trovai davanti il fioraio.
- Buongiorno!- gli dissi cercando di sembrare il più sveglia possibile.
- Ehm, buongiorno. Lei è la signorina Rizzoli?- io annuii. –Questi sono per lei.- disse porgendomi un mazzo di girasoli. Lo ringraziai e gli detti la mancia.
Dopo aver osservato attentamente quei fiori mi fiondai in camera di Vale che dormiva ancora profondamente.
- Vale.- la chiamai, ma nessun segno di vita.
- Vale!- ritentai, ma con lo stesso risultato.
- VALE!!!- gridai più forte e lei borbottò un “Ian..” ma senza svegliarsi.
Sorrisi e mi avvicinai al suo computer. Grazie per l’idea, Vale, pensai. Lo accesi e mi sedetti sul suo letto posizionandolo accanto al suo orecchio. Cercai l’ottava puntata della terza stagione, quella che avevamo guardato con Ian e Daniel, e la feci partire.
- “Previously on The Vampire Diaries”- bastò questa frase detta da Ian per far svegliare la mia amica.
- Ian!- gridò balzando a sedere e guardandosi attorno, ma trovò solo il suo computer e io che me la ridevo alla grande. –Va’ al diavolo Emma!- mi disse ributtandosi sul cuscino.
- Ho provato in tutti i modi a svegliarti ma non c’è stato verso!- le dissi fra una risata e l’altra. –Comunque, ora che sei sveglia, guarda un po’ qua.-
Le mostrai il mazzo di girasoli e lessi il biglietto annesso ad alta voce. –“Ho bisogno di parlarti. Incontriamoci al parco davanti alla fontana. Ti prego è importante.”- feci una pausa e poi ripresi. –Che pensi?-
Vale mi sorrise. –Be’ potrebbe essere Daniel. Vorrà parlarti del bacio di ieri sera.-
Scossi la testa. –Mhh, non mi convince.-
- Di chi sono allora?- mi chiese lei confusa.
Sospirai. –Girasoli. Ti ricordano nulla?- dissi lanciandole uno sguardo che poteva valere più di mille parole.
- Credi che sia Ale?! E tu cosa vuoi fare?-
- Parlarci, credo. Infondo non gli ho mai dato il modo di spiegarmi cosa fosse successo quella notte. Forse vuole parlarmi proprio di questo.- risposi alzando le spalle.
- Ti direbbe solo delle balle! È solo uno stronzo e un bugiardo come Francesco e infatti entrambi si sono portati a letto Ludovica.- disse in un moto d’ira ripensando a quell’idiota di Francesco. –Non ci andare, Emma. Finirebbe solo per ferirti.-
La guardai e le sorrisi dolcemente. –Vale, apprezzo la tua premura verso di me, ma devo farlo. Ho bisogno di parlarci e voglio sapere esattamente cosa accadde quella notte e perché.-
- E Daniel?- mi chiese dubbiosa.
Nel sentire il suo nome, ovviamente un sorriso si fece strada sul mio volto. –Credo di aver bisogno di un attimo per pensare. Cioè, penso che non riuscirei nemmeno a guardarlo in faccia dopo il bacio di ieri.- dissi arrossendo imbarazzata.
Vale ridacchiò e mi unii a lei. Poi mi andai a preparare e uscii decisa ad affrontare quella lunga giornata.

 

POV Vale

Emma era appena uscita di casa e subito dopo sentii suonare il citofono credendo fosse Emma che si era dimenticata qualcosa aprii senza guardare chi fosse. Di certo non era Ian perché sarebbe arrivato solo un'ora più tardi. Aprii la porta e certamente chi uscì dall'ascensore non era Emma.
- Ciao Vale!- mi disse sorridendomi e appena vidi chi era sbiancai.
- Che ci fai qui, Francesco?- gli chiesi facendolo restare ancora sulla porta.
- Non mi fai neanche entrare?- mi chiese lui ignorando la mia domanda. Sospirai ma poi lo feci passare.

- Allora, che ci fai qui?- provai a richiedergli quando eravamo ormai seduti sul divano del soggiorno, lo stesso dove io e Ian il giorno prima stavamo per... lo so stavate per limonare e io vi ho interrotti... per quanto ancora me lo rinfaccerai? Mi chiese la Emma-coscienza finché non avrò ottenuto ciò che voglio! Gli risposi a tono.

- Sono venuto a trovare la mia ragazza!- mi disse facendo per continuare ma lo interruppi.

- Io non sono la tua ragazza, non lo sono ne adesso e non lo sarò mai più!- gli dissi convinta.

- E se non hai altro da dirmi, te ne puoi anche andare!- gli dissi concludendo.

- Che c'è hai da fare? Devi incontrarti con il tuo nuovo ragazzo?- mi chiese.

- Questi non sono affari tuoi... non più almeno!- dissi l'inizio della frase molto convinta per poi finirla con un tono malinconico.

- Perché prima lo erano? Non vedi che tono hai quando ne parli? Si vede palesemente quanto io ti manchi!- mi disse sicuro di sè.

- Ho un tono triste perché vedo quanto tu sia cambiato!- gli dissi.

- Quindi non mi ami più?- mi chiese.

- No! Come potrei mai amare la persona che sei adesso?- gli chiesi retorica.

- Cosa vorresti dire con questo?- mi chiese.

- Voglio dire che sei cambiato! Il ragazzo di cui mi sono innamorata era quello che quando avevo sedici anni mi dedicava i gol che faceva al campetto e non mi interessava se non giocava a San Siro o in serie A... a me interessava soltanto che mi amasse e che mi facesse ridere e non di certo piangere!- gli dissi facendomi sfuggire una lacrima mentre lui mi guardava incredulo.

- Sì Francesco mi hai fatto piangere!- gli dissi.

- Quindi io e te non potremmo avere una storia?- mi chiese.

- Ma proprio non capisci, vero? Tu sei cambiato e ciò che sei adesso non mi piace per niente...- gli dissi.

- Lo so, ho sbagliato ma io ti amo davvero... e ti ho sempre amato! Sono sicuro che se tornassimo insieme potrei anche riuscire a tornare quello di un tempo!- mi disse.

- Tu parli come se mi avessi tradito una volta sola e invece non è affatto così! Per quanto ne so mi hai tradito per mesi, se non di più! E se non ti avessi scoperto magari a quest'ora staremmo ancora insieme mentre tu mi faresti ancora le corna con Ludovica!- gli dissi.

- Vale ti prego! Io ti amo non puoi lasciarmi! E di certo non può finire così tra di noi!- mi disse suppliachevole.

- Si che può finire così! E comunque perché sei ricomparso adesso dopo tutti questi mesi?- gli chiesi e in effetti era strano che non avesse provato neanche a chiamarmi nemmeno una volta per tutto questo tempo e che poi rispuntasse così all'improvviso e subito mi venne in mente un motivo.

- Che c'è Ludovica non ti soddisfa più come prima?- gli chiesi stizzita.

- No Vale! Non è più come credi, è che mi sono reso conto che con lei è solo un rapporto fisico... e non mi da tutto quello che mi davi tu!- mi disse.

- Mi dispiace ma la prima volta che sei andato a letto con lei per me è come se avessi fatto la tua scelta... e non puoi più tornare indietro!- gli dissi cercando di concludere il discorso prima che arrivasse Ian ma non fu così visto che appena finii la frase suonò il citofono e io andai ad aprire.

- Ora scusa ma devi andartene!- gli dissi mentre andavo ad aprire la porta.

- Allora hanno ragione i giornali! Hai davvero un nuovo ragazzo!- mi disse in tono accusatorio.

- Allora è per questo che sei venuto! Solo per sapere se fossi ancora a piangere per te e quindi farmi rimanere innamorata a tutti i costi per avere sempre qualcuno da cui andare se le cose non andassero bene tra te e Ludovica, non è così?- gli chiesi anche piuttosto arrabbiata.

- No non è assolutamente così! Io ti amo e ti ho amata dal primo momento che ti ho visto ma questo non vale anche per te! Vista la velocità con cui ti sei trovata un altro!- mi disse nel momento esatto in cui Ian uscì dall'ascensore ma io troppo presa dalla litigata non me ne accorsi e infatti risposi per le rime alle sue accuse.

- Se tu non mi avessi tradito con Ludovica a quest'ora non avrei di certo il bisogno di trovarmi un altro!- gli feci notare.

- Certo come no, a me sembra tanto che io non fossi l'unico a tradire quando stavamo insieme!- mi disse.

- Vale scusa ho preso un brutto momento?- mi chiese Ian preoccupato.

- Non ti preoccupare Ian, Francesco se ne stava giusto per andare via!- gli dissi.

- Vale non essere maleducata e presentami il tuo 'amico'- mi disse mimando le virgolette mentre io non sapevo che fare.

 

POV Emma

Raggiunsi il luogo indicatomi sul biglietto e come mi aspettavo, lo vidi. Il solito fisico mozzafiato, con i jeans e una maglia nera con sopra una giacca dello stesso colore. Mi bloccai un attimo, indecisa sul da farsi. Come salutare il proprio ex che ti ha tradita con la prima ragazza di passaggio? L’unica immagine che mi veniva in menta era me stessa con un’ascia in mano.
Alessandro si stava guardando in torno e mi stava cercando. Appena mi trovò, mi si avvicinò lentamente.
- Emma.- disse sorridendomi.
Il suo sorriso era sempre bellissimo e i suoi occhi azzurri incorniciati dai capelli tra il castano e il biondo, contribuivano notevolmente alla sua bellezza.
Mi imposi di restare fredda e distante. Non potevo farmi corrompere dal suo sguardo.
- Ancora con i girasoli? Non credi di essere diventato prevedibile?- gli chiese con voce tagliente senza accennare al minimo sorriso.
Anche il suo si spense. –Ho davvero bisogno di parlarti, Emma. Voglio dirti cosa è successo veramente con Ludovica, voglio spiegarti tutto.- mi implorò. –Non ti chiedo di far finta di nulla. Ti chiedo solo di concedermi la possibilità di spiegarmi.-
Restai in silenzio per un po’ e poi sospirai. –Va bene.- dissi sedendomi sulla panchina più vicina. – Spiegami.-
Alessandro si sedette accanto a me. –Quella notte, avevamo vinto la partita più importante, quella che ci avrebbe permesso l’accesso alla finale. Io e Francesco ci eravamo dati alla pazza gioia con gli altri ragazzi, ci eravamo ubriacati. Ludovica era con noi. Francesco tradiva Vale già da un po’, perciò l’aveva invitata a festeggiare. Poi lui è andato con degli altri ragazzi e io sono rimasto da solo con lei. Ha iniziato a strusciarsi addosso a me ed eravamo entrambi ubriachi.- spiegò tutto d’un fiato senza staccare il suo sguardo dal mio. –Alla fine è successo ciò che è successo. Ma Ludovica la mattina seguente si è lamentata perché non avevo fatto altro che sussurrare il tuo nome.-
- Cosa?- gli chiesi sorpresa.
- È la verità, te lo giuro. Dopo quella notte ci siamo parlati a malapena. È stata solo una sbandata, niente di più.- concluse sorridendo leggermente.
Io rimasi in silenzio e continuai a guardarlo. Avevo sempre capito quando mi mentiva. Infatti anche quella volta l’avevo spinto a confessare, perché avevo visto la bugia farsi strada nel suo sguardo. In quel momento invece, era sincero. Non aveva mai staccato i suoi occhi dai miei e aveva lo sguardo più puro che avessi mai visto.
Sorrisi. –Grazie per essere stato sincero.-
- Era il minimo.- disse ricambiando il sorriso. Poi si alzò. –Allora. Direi che mi devi raccontare un bel po’ di cose. Signorina Rizzoli, vorrebbe concedermi l’onore di pranzare con me?- mi chiese porgendomi la mano.
L’afferrai ridacchiando. – D’accordo, Signor Rossi.-
Ci sedemmo ad un tavolo, all’aperto, di un ristorante non lontano dal parco e continuammo a parlare di ciò che avevamo fatto in tutto quel periodo in cui non ci eravamo ne visti, ne tanto meno sentiti. Poi accadde l’ultima cosa che avrei voluto che accadesse. Il tavolo accanto al nostro fu occupato da un’altra coppia, accompagnata da un fedele amico a quattro zampe.
No, Signore, no! pensai cercando di nascondermi. Mi coprii il viso con i capelli, ma sapevo che non sarebbe durato a lungo.
Alessandro mi guardò confuso. –Ehi, piccola, qualcosa non va?-
PICCOLA?! Io lo ammazzo! pensai, ma non gli risposi.
Allora si sporse verso di me e mi prese una mano. –Emma! Va tutto bene?-
E allora sei deficiente! Di’ anche il mio cognome già che ci sei!
Dato che il nostro tavolo e quello accanto erano praticamente uniti, Rachael era seduta di fronte a me.
- Oh, ma guarda che sorpresa! Emma!- disse con un falso sorriso.
Le sorrisi anche io. –Ciao Rachael.- poi mi girai verso Daniel che era praticamente accanto a me. –Ciao.- dissi arrossendo.
Alessandro si intromise. –Io sono Alessandro, il ragazzo di Emma.- disse come se nulla fosse.
- COSA?!- chiesi spalancando gli occhi.
Intanto Daniel mi guardava sorpreso, ma non in modo positivo. Almeno così mi parve di capire.
Ale stava per parlare ma lo anticipai. –Senti, chiariamo subito una cosa. Ho accettato di incontrarti solo perché volevo delle risposte. Quindi non farmi pentire di avere acconsentito anche al tuo invito a pranzo. Sono stata chiara?-
Lui ridacchiò. –E dai Emma. Scherzavo!-
- Be’, non era divertente.-
- Quindi voi due non state insieme?- chiese Daniel incuriosito.
- Stavamo.- rispose Ale. –Abbiamo avuto i nostri problemi.- disse rimanendo sul vago.
Rachael si intromise. –Del tipo?-
Sorrisi amaramente. - È andato a letto con un’altra.- dissi guardandolo con sfida.
- Ahi! Questa si che è tosta.- disse Rachael. –Non sopporto chi tradisce. Se vuoi stare con qualcun altro, allora metti prima fine alla storia che stai vivendo e poi fai come vuoi.-
Ero d’accordissimo con lei su quel punto, ma non so per quale motivo, Daniel parve irrigidirsi. Khan, intanto, girava attorno ai nostri tavoli e si fermò da me. Lo accarezzai e poi si avvicinò a Daniel. Prese la sua mano e la avvicinò alla mia facendole sfiorare. Arrossii di colpo guardando Daniel. Anche lui mi guardò e deglutì a disagio.
Rachael non si fece scappare neanche una virgola di quel momento e mi riservo un’occhiata glaciale.
Il resto del pranzo trascorse tranquillo e poi io ed Ale andammo a fare una passeggiata.

POV Daniel

Emma si era appena allontanata con quell’Alessandro. Continuavo a ripetermi che era solo una mia amica. Una cara amica. Ma allora perché sentivo un immenso fastidio dentro di me, come se mi mancasse qualcosa?
- Dan!- mi richiamò Rachael. –Ma mi stavi ascoltando?- mi chiese nervosa.
- No.-
Sbuffò. –Dicevo che quel modello del servizio fotografico mi aveva chiesto se…- si interruppe all’improvviso. –Insomma, Daniel! Si può sapere che cos’hai?-
- Niente, sto bene.- risposi velocemente.
- È per Emma, non è vero? Sei geloso!- mi disse con voce glaciale.
Mi innervosii. –Ma cosa c’entra Emma. Il problema qui sei tu, Rachael. È da quando ci siamo trasferiti qui che sei un’altra persona. Non ti riconosco più.-
- Come scusa?- mi chiese indignata.
- È così. E non posso più sopportare questa situazione, perciò direi che è meglio finirla qui. Altrimenti finiamo per ferirci entrambi.- le dissi e me ne andai.
Riuscii finalmente a respirare aria di libertà. Non avevo più quel senso di oppressione che mi perseguitava da mesi. Ma avevo fatto la scelta giusta? Meglio non pensarci in quel momento. Entrai nel primo locale che trovai e non uscii fino a tarda sera.

 

POV Vale

 

Però a togliermi il dubbio sul da farsi fu lo stesso Francesco che si presentò da solo a Ian.

- Io sono Francesco Crescentini, l'attaccante dell'Inter!- gli disse porgendogli la mano.

- Sei quello che ha fatto vincere la Champions segnando il gol per poi dedicarlo alla tua ragazza?- chiese Ian in conferma.

- Sì, sono proprio io e quel gol l'ho dedicato a Vale, la mia ragazza!- disse.

- Quante volte ti devo dire che non sono più la tua ragazza?!?!- gli dissi arrabbiata ma non mi ascoltò visto che andò avanti.

- Tu devi essere Ian Somerhalder?- gli chiese Francesco e Ian annuì in risposta.

- Bene ora che vi siete presentati, Francesco puoi anche andartene!- gli dissi.

- Va bene me ne vado! Ma voglio ricordarti che io e Ale saremo in città fino a lunedì prossimo se vuoi raggiungermi la mia porta è sempre aperta!- mi disse ammiccando.

- Aspetta e spera!- gli dissi sarcastica sottovoce mentre mi dava un bacio sulla guancia prima di andarsene.

- Vuoi un abbraccio?- mi chiese Ian appena chiusi la porta e io lo guardai confusa così lui subito mi spiegò.

- Intendevo se volevi un abbraccio visto che hai appena affrontato il tuo ex- mi spiegò.

Diciamo caro Ian che lei ti abbraccerebbe a prescindere, anche se in realtà vorrebbe molto di più! Disse quella spocchiosa della Emma-coscienza.

- E perché sei un venditore di abbracci?- gli chiesi scherzando.

- Scusa ma non ne ho bisogno!- gli dissi fai sempre l'orgogliosa! Brava stupida! Mi riprese la Emma-coscienza.

- Allora mi potresti abbracciare perché sono io ad averne bisogno?- mi chiese con il solito faccino da cucciolo.

- E perché ne avresti bisogno?- gli chiesi.

- Perché c'è l'ex di una che mi piace che è tornato alla carica!- mi disse con la solita faccia.

- Oh ma povero cucciolo vieni qui!- gli dissi attirandolo a me per abbracciarlo e i suoi abbracci devo ammettere che sono terapeutici infatti sentire il suo dolce profumo e le sue braccia forti che ti stringono ti risollevano subito il morale.

Ci abbracciammo per un infinità di tempo e quando ci staccammo rimanemmo a fissarci negli occhi per diversi minuti. Iniziò ad avvicinarsi a me e quando fu a un soffio dalle mie labbra lo interruppi.

- Ma la ragazza che ti piace non si arrabbia se mi baci?- gli chiesi ironica.

- Aspetta ora glielo chiedo!- mi disse continuando a scherzare.

- Vale ti dispiace se ti bacio?- mi chiese sempre con lo stesso tono.

- No non mi dispiace!- gli dissi vedendo un sorriso apparire sul suo volto.

- Ma ora è meglio studiare che abbiamo già perso un sacco di tempo!- gli dissi.

- Eh no Vale! Non ti ci mettere anche tu! Già veniamo interrotti di continuo dagli altri poi se incominci anche tu a farlo è la fine!- disse facendo finta di essere esasperato.

- Oh poverino!- gli dissi dandogli un buffetto sulla guancia.

- Va bene per questa volta ti perdono ma solo se andiamo al parco a studiare!- mi disse e io acconsentii vista la bella giornata anche se a Novembre un momento c'era il sole e il momento successivo diluviava. Dopodiché uscimmo dirigendoci verso il parco.

 

POV Emma

- Ti piace quel tizio?-
Ero sovrappensiero. Non avevo ascoltato assolutamente nulla di ciò che Ale aveva detto fino a quel momento.
- Come scusa?-
- Ti ho appena chiesto se ti piace quel tizio, come si chiama…Damien?- ripeté guardandomi.
Arrossii violentemente per la terza volta quel giorno. O forse era la quarta? Ma, e chi le contava più!
- Si chiama Daniel…-risposi semplicemente.
Lui non continuò perché stava spettando una mia risposta. Potevo mentire su qualcosa di così evidente? Certo che no. Perciò sbuffai e non risposi.
Ale ridacchiò, scuotendo la testa. –Ok, ti piace.-
- Si vede così tanto?- chiesi esitante. Ormai, tanto valeva mettere le cose in chiaro.
- È palese, dolcezza. Lo guardi in un modo in cui non hai mai guardato nessuno. Nemmeno me! E dire che siamo stati insieme per quattro anni.- disse fingendosi offeso.
Gli tirai una gomitata amichevole e risi. –Lo sai benissimo che il tempo non conta. Prendi Vale e Francesco. Sono stati insieme per otto anni e lui le ha messo le corna tranquillamente.-
- Lascia stare Francesco. È un coglione!-
Lo guardai alzando un sopracciglio incredula.
Sbuffò. –Lo so che è il mio migliore amico, ma quando ci vuole, ci vuole.-
Sorrisi. In tutti quei mesi, da quando ci eravamo lasciati avevo sempre creduto che Alessandro fosse uno stronzo, opportunista, senza cuore, ma quel giorno capii che non era così. Era una persona migliore di quanto avessi mai pensato ed ero felice di essermi sbagliata sul suo conto.
- Quindi…non posso sperare di avere una seconda possibilità, vero?- mi chiese titubante.
- Ale, vorrei potertela concedere, ma Daniel…ormai non posso pensare ad altri, se non a lui. In poco tempo è diventato troppo importante per me. È qualcosa che non ho mai provato prima.- gli spiegai con aria sognante.
Mi sorrise. –Lo vedo e ti capisco. Comunque per qualunque necessità, se avrai voglia di parlare con qualcuno, io ci sono. Ok?-
Lo abbracciai di scatto. Come avevo potuto pensare che una persona così dolce fosse uno stronzo?
Il cielo sopra di noi iniziò a dare segni di tempesta e io avevo anche da presentarmi ad un colloquio per un lavoro part-time.
- Ehm, io devo scappare. Allora, ci sentiamo.- dissi ad Ale.
- Certo. A presto piccola.- mi disse lasciandomi un delicato bacio sulla guancia.
Iniziò a piovere, perciò corsi il più veloce possibile al negozio per cui avrei dovuto lavorare.

POV Vale

 

Dopo pochi minuti arrivammo e ci sedemmo nello stesso posto dove il giorno prima Khan ci aveva interrotti.

- Ora Vale a parte gli scherzi se vuoi parlare io sono qui!- mi disse Ian e io non potei non prendere in considerazione la sua proposta e infatti dopo qualche minuto mi ritrovai a raccontargli tutto come solo con Emma avevo fatto.

- Cavolo che hai un ex proprio stronzo!- mi disse appena ebbi finito il mio racconto.

- Eh sì lo so! Anche se all'inizio non era affatto così! Le cose sono iniziate a cambiare quando è diventato famoso! Sai giocare nell'Inter è sempre stato il suo sogno... e io l'ho sempre aiutato e supportato ma poi le cose sono andate diversamente!- gli spiegai.

- Essere famosi può dare alla testa! Per fortuna io ho te a tenermi con i piedi per terra!- mi disse dandomi l'ennesimo buffetto sulla la guancia e facendo riacquistare alla conversazione un aria leggera e non pesante come qualche istante prima.

- In effetti dovresti essermi molto grato!- gli dissi scherzando.

- E in effetti lo sono... ma come posso ripagarti?- mi chiese con il mio stesso tono.

- Ti dico solo che i regali sono ben accetti!- gli dissi e vidi la sua faccia intristirsi che avessi detto qualcosa di sbagliato?

- Uffa! E io che volevo ripagarti in natura!- mi disse ammiccando.

- Che cretino! Credevo di aver detto qualcosa che non andava!- gli dissi cercando di resistere alla tentazione di essere 'ripagata' lì nel parco.

- Ma noi non dovevamo studiare?- gli chiesi.

- Hai detto bene, dovevamo non dobbiamo!- mi disse.

- Va bene se vuoi possiamo anche fare altro!- gli dissi ammiccando. - Ma poi non dare la colpa a me se non passi l'esame!- gli dissi smontandolo.

- E va bene signora maestra studiamo questo benedetto italiano!- mi disse lui prima di rimetterci a studiare.

Passammo così tutta la giornata al parco facendo solo una pausa per mangiare un hot dog per pranzo.

Finalmente verso le quattro finimmo di studiare e potemmo parlare un po'.

- A che punto siete tu ed Emma con l'università?- mi chiese Ian a un certo punto.

- Se tutto va bene a luglio dovremmo laurearci!- gli dissi entusiasta.

- Ah sì?- chiese sorpreso.

- Sì e perché questo tono sorpreso? Credevi che non fossimo capaci?- gli chiese facendo la finta offesa.

- Uhm in effetti lo credo ancora ma se magari mi dai una dimostrazione...- mi disse ma io l'interruppi.

- E cosa dovrei farti per dimostrartelo? Una tracheotomia?- gli chiesi sarcastica.

- Ma non lo so io pensavo alla respirazione bocca a bocca!- mi disse tranquillo.

- Non puoi baciarmi come tutte le persone normali?- gli chiesi dandomi una risposta da sola.

- No devi per forza fare il cretino!- gli dissi scherzando.

- Quindi niente bacio? Però dovresti premiare la mia originalità!- disse con il musino da cucciolo mentre alzavo gli occhi al cielo e notavo quanto si fosse annuvolato.

- Non lo so, forse se me lo chiedi per bene!- gli dissi facendo finta di essere titubante quando in realtà non vedevo l'ora che lo facesse.

- Ok va bene! Vale posso baciarti?- mi chiese con il sorriso alla Damon.

- Se me lo chiedi con quel sorriso...- gli dissi mentre ci avvicinavamo l'una all'altro. Quando eravamo giusto a un soffio iniziarono a scendere le prime gocce di pioggia finché non scoppiò un vero e proprio diluvio, così feci per allontanarmi da Ian ma lui mi trattenne.

- Ian andiamocene prima di farci la doccia!- gli dissi.

- Scusami ma io questo bacio lo voglio e adesso me lo prendo!- mi disse azzerando le distanze tra noi in un secondo anche se fu solo un semplice bacio a stampo e infatti per questo lo guardai confusa.

- Hai ragione non possiamo farci la doccia!- mi disse prendendomi la mano e dirigendoci verso l'uscita del parco. Io ero così sconvolta da quel bacio che se anche a stampo era un bacio che non capii più niente fino a quando un mio starnuto mi fece ridestare dai miei pensieri.

- Ti va di venire a casa mia? Visto che è più vicina?- mi chiese e io annuii in risposta.

La mano che mi legava ancora a lui e la sua voce profonda mi fecero ripiombare nei miei pensieri. Cavolo che baciarsi sotto la pioggia è una delle cose più romantiche del mondo! Pensai sognante e subito la Emma-coscienza mi diede addosso oh mio Dio! Ormai questa l'abbiamo persa per sempre... ma troppo presa per la mia felicità non le risposi.

Dopo pochi istanti entrammo in un condominio che dedussi fosse quella dove si trovava il suo appartamento.

Prendemmo l'ascensore e salimmo fino all'ultimo piano dove Ian mi mostrò il suo immenso e bellissimo appartamento, grande per lo meno il doppio del mio e di Emma.

- Bella casa!- gli dissi appena entrata.

- Grazie! Il bagno è la prima porta a sinistra... prendi il phon e asciugati i capelli! Non voglio averti sulla coscienza- mi disse io andai in bagno e mi asciugai i capelli. Non poteii non notare la grandissima doccia attrezzata che occupava un'intera parete del bagno e il pensiero successivo fu immediato e cioè Ian mentre si faceva la doccia ricoperto da rivoli d'acqua doveva essere proprio un visione celestiale.

 

POV Emma

Grazie al cielo aveva finito di piovere, ma faceva un freddo tremendo. Era mezzanotte, più o meno. Per il colloquio ero andata a cena con la proprietaria del negozio e avevamo parlato. Conclusione? Il posto era mio!
Ero quasi arrivata al portone di casa mia, quando notai una figura seduta sui gradini davanti ad esso. Non ci misi molto a riconoscerlo, ovviamente.
- Dan? Che ci fai qui a quest’ora?-
Lui mi guardò e capii che era letteralmente ubriaco. –Non lo so. Ero venuto qui per un motivo, ma non me lo ricordo.-
- Ok, sei ubriaco. Vieni, ti porto a casa.-
- No.- si oppose subito. –Non voglio andare a casa. Voglio restare qui con te.-
Il mio cuore perse un battito. È ubriaco, Emma. È solo ubriaco, mi disse la Vale-coscienza.
Mi avvicinai a lui e lo aiutai ad alzarsi. –Va bene, puoi restare qui. Però entriamo, che fa davvero molto freddo.-
Salimmo in ascensore e lo feci entrare in casa. Varcata la soglia, rischiò di cadere e lo sorressi.
- Non ti reggi in piedi, Daniel! Ma che diavolo hai combinato?- gli chiesi mentre lo guidavo verso camera mia.
- Non me lo ricordo.- disse confuso.
Lo aiutai a sdraiarsi sul letto e lo osservai un attimo scuotendo la testa e ridacchiando. – Ti lascio un po’ di privacy, così puoi sistemarti come vuoi.-
Feci per allontanarmi, ma mi trattenne per un polso. –Non te ne andare. Resta con me, ti prego.-
Intenerita mi sedetti accanto a lui e gli accarezzai il volto.
- Ora mi ricordo perché ero qui. Io…io volevo parlarti, Emma. Tu…sei speciale per me, dico sul serio. Ora sono completamente ubriaco, ma non sto scherzando. Io provo qualcosa per te. Non so cosa, ma è qualcosa di molto forte e…- non riuscì nemmeno a finire la frase perché il sonno prevalse.
Rimasi a guardarlo addormentato. Sembrava un angelo. Sorrisi accarezzandogli un ultima volta il viso e gli lasciai un dolce bacio sulle labbra. Un bacio che avrei conosciuto soltanto io.
Uscii dalla stanza e chiusi la porta. Mi sdraiai sul divano in salotto sorridendo. Io provo qualcosa per te ci ripensai e sorrisi involontariamente a quelle parole. Decisi di non illudermi, infondo era ubriaco.
In vino veritas, mi disse la Vale-coscienza prima di cadere in un dolce sonno.

 

POV Vale
 

Quando ebbi finito di asciugarmi i capelli tornai nell'ingresso ma non trovai nessuno fino a quando due mani non coprirono i miei occhi.

- Chi sono?- mi chiese Ian.

- Ian è ovvio sei tu, riconosco la tua voce!- gli dissi girandomi.

- Bene ora che hai i capelli asciutti e quindi non ti avrei più sulla coscienza, possiamo riprendere da dove eravamo stati interrotti- disse prima di riprendere le mie labbra in un dolce bacio che presto si fece più passionale finché non mi mordicchiò il labbro chiedendomi libero accesso alla mia bocca per approfondire il bacio e io naturalmente glielo detti. Le mie labbra con le sue che erano davvero morbide e avevano un dolce sapore stettero in contatto un altro po' e dopodiché ci staccammo.

Finalmente finirai di rinfacciarmi di avervi interrotti... disse la Emma-coscienza Mi vuoi lasciare in pace per dieci minuti? Non devi fare da stalker a Daniel? Le chiesi retorica zittendola del tutto.

- Ian ora io dovrei tornare a casa!- gli dissi notando che fossero già le sette passate.

- Se vuoi puoi restare a cena e poi magari ci vediamo anche un bel film!- mi propose, per quanto ne sapevo Emma sarebbe stata fuori per un colloquio di lavoro e quindi sarebbe tornata tardi.

- Ma non lo so! Fammi controllare gli impegni!- gli dissi facendo finta di guardare l'agenda sul blackberry.

- Controlla bene! Perché io ti avevo già detto che stasera saresti stata impegnata...- mi disse riferendosi a qualche giorno prima quando mi disse che dovevamo vedere insieme Tell Me You Love Me.

- Va bene resto!- acconsentii. - Ma ad una condizione!- gli dissi.

- Tutto quello che vuoi, honey!- mi disse in tono allusivo.

- Apparte che honey chiami tua sorella... comunque la condizione è guardiamo tutti i film che vuoi ma non Tell Me You Love Me!- gli dissi.

- E va bene, honey!- mi disse scherzando.

- Ma lo fai apposta?- gli chiesi.

- Cosa faccio apposta, honey?- mi chiese di nuovo.

- Va bene Ian io me ne vado!- gli dissi raggiungendo subito la porta visto che ci trovavamo ancora nell'ingresso.

- Ok honey, non ti chiamo più honey!- mi disse trattenendomi per il polso.

- Ma chi è tra noi due ad avere otto anni meno dell'altro? A vederci così di certo non io!- gli dissi.

- Allora cosa vuoi da magiare?- mi chiese cambiando argomento mentre andava in cucina e io lo seguivo.

- Sono troppo stanca per cucinare!- gli dissi.

- Non ti preoccupare ci pensa il tuo Ian a cucinare!- continuò a parlare ma non lo sentii visto che ero troppo presa da quel 'tuo Ian' per pensare ed ascolatare altro.

- Vale!?!? Ci sei!?!?- mi chiese Ian ridestandomi dai miei pensieri.

- Sì ci sono dimmi! Che stavi dicendo che non ti ho ascoltato?- gli chiesi.

- Ho notato, comunque dicevo ti va la carbonara alla Somerhalder?- mi chiese.

- Perché no?!- risposi e dopo nemmeno un quarto d'ora mangiammo.

Dovevo ammettere che quella pasta fosse davvero fantastica.

- Allora com'era la pasta?- mi chiese a cena finita mentre ci sedeva uno molto vicino all'altra sul divano.

- Mmh ho assaggiato di meglio!- gli dissi per non dargli soddisfazione.

- Tanto lo so che stai mentendo e che pensi che tutto ciò che mi riguardi sia fantastico!- mi disse scherzando.

- Sì infatti e assolutamente così!- gli dissi sarcastica anche se quello che mi aveva detto era vero.

- Che film vuoi vedere?- mi chiese.

- Boh non lo so...- gli risposi.

- Che ne dici di un horror?- mi propose.

- In realtà... Io...- gli dissi titubante.

- Se hai paura puoi abbracciarmi!- mi disse già allargando le braccia.

- Allora scegline uno non molto pauroso!- gli dissi.

- Devo credere che non mi vuoi abbracciare?- mi chiese alzando un sopracciglio.

- Credi ciò che vuoi!- gli risposi mentre si alzava per prendere un dvd e infilarlo nel lettore facendolo partire.

- Allora che film hai scelto? Non uno in cui reciti tu spero! Se no altro che horror sarebbe una commedia!- gli dissi scherzando.

- Sono state queste tue battutine a farmi scegliere It!- mi disse con un finto sorriso malefico.

- Stai scherzando, vero?- gli chiesi - Quel film è uno dei più paurosi in assoluto!- conclusi.

- Ian Somerhalder non scherza su queste cose! Allora vuoi restare sul tuo angolino di divano o vuoi venire qui accanto a me?- mi chiese e io non potei che accettare quel posto tra le sue braccia.

Iniziammo a vedere il film ma dopo poco il sonno ebbe la meglio.

 

POV Ian

 

Il film non era neanche a metà quando Vale si addormentò, così decisi di non svegliarla visto che stava dormendo così bene e portarla in camera mia. Si era addormentata poggiando la testa sul mio petto quando dormiva era davvero uno spettacolo non sembrava nemmeno la furia ironica e sarcastica che era durante la giornata anche se dovevo ammettere che un ragazza che facesse qualcos'altro oltre che a sbavare quando mi vedeva mi facesse davvero piacere. La presi in braccio portando un suo braccio dietro la mia schiena per farla arreggere. Salimmo le scale e la feci sdraiare sul mio letto, non appena la lasciai iniziò a mugugnare qualcosa di strano finché non le sentii dire chiaramente un 'non mi lasciare da solo'. E subito gli risposi.

- Vado a spegnere la televisione e poi torno qui da te- le dissi lasciandole un bacio a fior di labbra. Dopo pochi istanti ritornai su, mi spogliai e infilai entrambi sotto le coperte dopo averle tolto le scarpe. La attirai a me e subito poggiò le sue mani sul mio petto nudo ed io iniziai ad accarezzarle i capelli finché il sonno non colse anche me.

 

Angolo dell'autrice:

 

Mi dispiace aver aggiornato a quest'ora ma ieri io e la Cate siamo state in gita e non abbiamo avuto tempo per scrivere quindi posto ora che ho appena finito e l'ho riletto a male pena una volta quindi... mi scuso già in anticipo per gli errori.

Diciamo che per descrivere la parte che riguarda Ian e Vale in questo capitolo serve una parola sola e cioè hallelujah... come dice il titolo del capitolo abbiamo avuto una riunione degli ex delle ragazze! E così si è capito perché quelle due sono andate a vivere ad Atlanta. Altra novità di questo capitolo sono i POVs maschili... scusateci già in anticipo ma è la prima volta per tutte e due che ne scriviamo quindi...

 

Vorrei ringraziare tutti quelli che leggono la nostra storia come chi la recensisce, e cioè sweet fairy e Hugghina, ma anche chi l'ha messa tra le preferite, come ChocIceCream e fallenangel90 o tra le seguite come gio_6 . Grazie mille a tutte! Anche a voi lettrici silenziose...

 

Le altre nostre storie:

I Look After You che è solo mia ed è un originale romantica

When will I see you again? Di Cate96 su TVD

A week to fall in love with you sempre della Cate ma sul Cast di TVD

Pagina facebook:

Never for a vampire, it's a very long time

Grazie mille a tutte! Spero che il capitolo vi piaccia! Leggete e fatemi sapere che ne pensate!

 

Un bacio!

Vale

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Capitolo 7
*** A Dream Comes True ***


Never Say Never

Capitolo 7: A Dream Comes True

 

POV Ian

La mattina successiva mi svegliai con una mano, che non era la mia, appoggiata sul petto proprio sopra il mio cuore che batteva più velocemente del solito perché avevo Vale spalmata praticamente addosso che dormiva con un'aria beata stampata in faccia visto che sorrideva nel sonno. Cercai di alzarmi senza svegliarla e ci riuscii visto che in risposta sentii solo dei mugolii infastiditi ma niente di più. Scesi giù in cucina a preparare la colazione per entrambi quando mi venne in mente una sorpresa da fare a Vale. Sarebbe stato un regalo perfetto pensai ricordandomi della conversazione che avevamo avuto qualche giorno prima sulla mia fondazione. Finii di preparare i puncakes, sai caro Ian cosa si dice sui puncakes? Mi chiese la mia coscienza che aveva la voce dell'originario fissato con i capelli. Certo che lo so! Si dice che sia la colazione dopo una notte molto focosa... Gli risposi ma non mi sembra che tu e vale vi siate dati da fare ieri sera!! Ribadì la Dan-coscienza. Dettagli! Gli risposi a tono facendo il sorriso sghembo alla Damon... Ma non ti sembra che tu ti stia Damonizzando?? Mi chiese quella spocchiosa... Scusami tanto coscienza ma io ho di meglio da fare che parlare con te! Le risposi a tono.
E sarebbe? Chiese sarcastica. Secondo te? Devo andare a svegliare quello splendore di ragazza che sta dormendo nel mio letto! Le dissi sorridendo al solo pensiero e mettendola completamente a tacere. Mi avviai su per le scale con un vassoio in mano dove c'era la colazione e una rosa rossa.
Entrai in camera attento a non far rumore e posai il vassoio sul comodino mentre mi sedevo sul letto accanto a lei che durante la mia assenza si era spostata e aveva poggiato la testa sul mio cuscino e sembrava quasi che ne stesse annusando il profumo.
- Vale...- la chiamai dolcemente cercando di svegliarla ma non mi rispose nemmeno ancora troppo addormentata e mugugnò soltanto.
- Vale!- le dissi abbassando la voce di un tono ma ancora nessuna risposta.
- Vale- le dissi accarezzandole una guancia.
- Emma mi lasci dormire in pace!- mi disse lei svegliandosi finalmente e poi continuò a parlare.

POV Vale

- Emma ho capito! Ora mi alzo ma non farmi vedere ancora quelle scene di Ian nudo come ieri!- dissi a Emma che mi svegliò anche quella domenica. Ma che ore sono? Pensai aprendo gli occhi per cercare la sveglia sul mio comodino. Ma appena gli aprii ebbi una sorpresa non so se bella o brutta ma comunque una sorpresa perché quella non era di certo casa mia. Allora dove mi trovo? Chi è stato a svegliarmi? Pensai mentre mi vennero a galla i ricordi della sera prima.
- Vale di certo non sono Emma- mi disse Ian con la sua solita voce bassa e sensuale.
- Quindi non era vero che non avevi visto Tell Me You Love Me?- mi chiese con un tono a metà tra il divertito e il sensuale perchè lui lo era sempre anche non volendo.
- Ops...- feci finta di dire ma non servì visto quello che disse dopo.
- Questa me la paghi piccola bugiarda!- mi disse e dopo avermi scostato le lenzuola di dosso salì sopra di me per farmi il solletico.
- No basta Ian ti prego! Chiedo pietà- lo implorai mentre ridevo come una pazza.
- Ah sì?- mi chiese ed io annuii per parlare.
- Farò qualsiasi cosa!- gli dissi.
- Qualsiasi eh?- chiese alzando un sopracciglio mentre speravo in niente di troppo sconcio. Mentre speravo in qualcosa di sconcio... Ecco così doveva essere la tua frase! Mi disse la Emma-coscienza.
- Allora dimmi che voto mi daresti?- mi chiese di dire Ian.
- Per la recitazione?- feci finta di non capire.
- Ma non lo so, sette o sette e mezzo!- gli dissi facendo finta di pensarci su.
- Ahahahah divertente!- mi disse con un finto tono divertito. - E per il resto?- mi chiese con voce suadente. Di certo non potevo rispondergli che il voto sarebbe stato dieci così cercai un diversivo per fargli dimenticare del tutto la questione. Così ribaltai le posizioni e iniziai a baciarlo.
Una bella limonata fresca e dissetante e ciò che ci vuole per iniziare la giornata! Disse la Emma-coscienza prendendomi in giro.

- Allora perdonata?- gli chiesi quando ci staccammo guardandolo negli occhi blu come il mare misto al ghiaccio che però non rendeva i suoi occhi freddi ma sembravano più caldi come se quel ghiaccio dopo un inverno rigido si stesse sciogliendo. Ti ricordo che la facoltà di poesia e accanto a quella di cardiochirurgia! Mi disse la Emma-coscienza.

Perché non vai dal tuo Daniel invece di stare qui a romperci? Le chiesi abbastanza stizzita.

Ok vado! Ma si vede che ieri non avete fatto un granché, se no a quest'ora saresti tutta presa dal tuo mondo da non rispondermi così male! Disse lei fintamente offesa...

Vuoi arrivare si o no a vedere il prossimo episodio di TVD? Le chiesi zittendola completamente.

- Ma non lo so devo pensarci!- mi disse facendo finta di farlo finché non ribaltò nuovamente le posizioni e ricominciò a baciarmi.

- Adesso sì ti ho perdonata, ma una condizione... promettimi che vedremo Tell me you love me insieme una volta?- mi chiese e io ancora troppo euforica per i suoi baci gli risposi a tono sorprendendolo.

- No sai com'è... io le cose preferisco vederle dal vivo!- gli dissi ammiccando per scoppiare a ridere e così lui ricominciò a farmi il solletico.

- Ma vedi te se mi doveva piacere una che non fa altro che prendermi in giro!- disse fintamente offeso col labbro inferiore di fuori.

- Povero cucciolo!- gli dissi accarezzandogli una guancia per poi baciare quelle sue labbra soffici e deliziose che sembravano fatte apposta per quello, e tu prima che tu dica qualcosa sulla facoltà di poesia ti faccio presente che posso dire a Dan in qualsiasi momento quanto volte tu abbia visto 'quella' scena di Captivity! La avvisai senza dargli l'occasione di controbattere..

- Io ho fame...- gli dissi ad un certo punto subito dopo che ci eravamo staccati dal baciarci.

- Anch'io! Ma di un altro tipo di fame...- disse ammiccando col suo sorriso sghembo che era da manicomio.

La mia occhiata assassina però lo fece desistere.

- E va bene mangeremo soltanto! Ma quanto sei noiosa...- mi disse fintamente annoiato e io feci per alzarmi ma mi bloccò.

- No stai ferma qui te l'ho portata a letto...- mi disse, poi si girò e prese un vassoio che era appoggiato sopra al comodino che non avevo notato ci fosse certo eri troppo presa da Ian Bel Culo Somerhalder e dalle sue labbra per pensare ad altro! Mi disse la Emma-coscienza ma dopo la mia occhiata assassina cambiò idea e va bene sto zitta! Ma Ian ha ragione a dire che sei noiosa! Mi disse per poi azzittirsi del tutto.

- Grazie...- gli dissi con un sorriso dolce mentre mi passava da mangiare e gli davo un bacio a stampo.

- Se bastava una colazione a letto per farti sciogliere così, te l'avrei portata molto tempo fa!- disse mentre mi porgeva la rosa rossa.

- A cosa devo tutto questo?- gli chiesi sospettosa mentre annusavo la rosa.

- Non posso portare la colazione alla mia ragazza?- mi chiese con tono ovvio mentre io cercavo di ricordare come si facesse a curare un collasso perché me ne stava per venire uno.

- A perché noi stiamo insieme?- gli chiesi cercando di non farmi uscire il cuore dal petto per quanto battesse furiosamente e in quel momento ringraziai tutte le divinità esistenti che lui non fosse un vampiro come nella serie.

- Sì certo! A me sembrava anche piuttosto scontato!- mi disse e un sorriso mi sorse spontaneo.

- Perché tu non vuoi?- mi chiese insicuro. Insicuro? Chi era quello e dov'era finito il mio Ian? Pensai tra me e me.

- Beh in realtà, io...- gli dissi facendo finta di essere titubante e strano ma vero lui ci cascò.

- Provi ancora qualcosa per Francesco, non è così?- mi chiese piuttosto avvilito ma non mi fece rispondere perché continuò. - Lo conosci da quando avevi 16 anni come posso pretendere che tu lo dimentichi dall'oggi al domani?!?- chiese retorico.

- Ian, io stavo scherzando! Anzi da quando ci siamo conosciuti non ci penso neanche più a lui!- gli dissi facendogli spuntare un sorriso in volto.

- Anche se devo ammettere che ho paura...- mi confidai.

- Paura di cosa?- mi chiese lui stupito.

- Di soffrire ancora!- gli dissi lui non mi rispose ma mi abbracciò soltanto facendomi sentire subito meglio.

- Ti hanno mai detto che i tuoi abbracci sono terapeutici?- gli chiesi alleggerendo la tensione.

- Mi hanno detto un sacco di cose sui miei abbracci, Honey!- mi disse ammiccando.

- Ora ricominci a chiamarmi honey?- gli chiesi ridendo.

- Sei la mia ragazza adesso e quindi ti chiamo come mi pare!- mi disse facendomi la linguaccia.

- Se ti dico che puoi chiamarmi honey, non guardiamo più Tell me you love me?- gli chiesi cercando uno scambio.

- Si- mi disse e io tirai un sospiro di sollievo che durò ben poco – Perché faremo direttamente il remake!- disse sicuro facendomi andare di traverso il caffè che stavo bevendo.

- Scemo!- lo ripresi. Dopodiché finimmo di mangiare e mi riaccompagnò a casa. Appena entrati notai Emma che dormiva sul divano e visto che erano già le dieci passate decisi di svegliarla.

- Emma!- la chiamai.

 

POV Emma

- Emma?- mi chiamò Vale.
Aprii gli occhi. Era mattina e il sole filtrava leggero dalla finestra posandosi su di me. Mi stiracchiai mentre Vale ed Ian mi guardavano confusi.
- Che c’è?- chiesi loro.
- Che ci fai sul divano Emma?- mi chiese Ian.
Rimasi un attimo perplessa. Che ci facevo sul divano? Mi guardai un attimo attorno e pian piano i ricordi della sera precedente tornarono a galla. Daniel ubriaco sotto casa, io che lo accompagnavo nella mia stanza e lui che diceva di provare qualcosa per me. Le mie labbra si curvarono in un sorriso e il mio sguardo si perse nel vuoto.
- Emma? Sei sicura di stare bene?- mi chiese Vale preoccupata.
- Ma fa sempre così la mattina?- le chiese Ian.
Li guardai e ridacchiai. –Scusate ragazzi. Ora vi spiego tutto.- dissi alzandomi dal divano. Li guidai verso la mia stanza e aprii la porta attenta a non fare alcun rumore.
Daniel ancora dormiva beatamente sul mio letto. Alla vista dell’attore, Ian e Vale mi guardarono ancora più confusi.
- Che è successo?- chiese Ian.
- L’ho trovato ieri sera sotto casa, ubriaco. L’ho fatto restare qui perché non voleva tornare a casa. Non so altro.- dissi omettendo volutamente la parte più importante. Non c’era bisogno che lo sapessero.
Ian prese un cuscino dalla sedia e glielo tirò addosso svegliandolo.
- Buongiorno Originario!-
- IAN!- lo sgridammo io e Vale all’unisono. Poi lei gli si avvicinò. – Povero Daniel! Stava dormendo!-
Lui sfoderò il sorriso alla Damon. – Direi che è ora di alzarsi. Siamo tutti in piedi. Noi in particolare abbiamo anche già mangiato e se avessimo dormito meno non mi sarebbe affatto dispiaciuto.- disse baciandola.
Aspetta…BACIANDOLA?! Io e Daniel li guardammo sorpresi. Loro se ne accorsero e Ian sorrise, mentre Vale arrossì lievemente.
- C’è qualcosa che ci dovete dire?- chiese Daniel allusivo.
- Direi che è tutto piuttosto chiaro.- rispose Vale in preda all’imbarazzo. –Andiamo vampiro! Tu e io prepariamo la colazione a questi due.- disse trascinando Ian fuori dalla camera.
Rimasti soli, mi avvicinai a Daniel che era ancora seduto sul mio letto.
- Come ti senti?- chiesi.
- Confuso. Ricordo a fatica come sono arrivato qui. So di essere arrivato in qualche modo sotto casa tua, poi sei arrivata e mi hai portato qui. Poi il buio. Non ho la più pallida idea di cosa abbia detto o fatto.- spiegò rapidamente.
Rimasi lievemente dispiaciuta. Non si ricordava cosa mi avesse detto e di certo non sarei stata io a ricordarglielo.
Be’ questa sì che è sfiga, disse la Vale-coscienza.
Ma tu zitta un pochino non ci stai eh? la ripresi subito.
- Ehi, Emma va tutto bene?- disse Daniel riportandomi alla realtà.
Sbattei gli occhi per accertarmi si essere lucida. –Sì, scusa ero sovrappensiero.-
- Sei sicura?- mi chiese poco convinto. –Non è che ieri sera ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire, vero?-
Tutt’altro… pensai. Sorrisi e scossi la testa. –No, tranquillo. Non hai detto nulla di male.-
- Questa sì che è una consolazione.- disse per poi agguantarmi per la vita e farmi finire sotto di lui.
Diventai un peperone. –Ehi! Che fai?-
- Cosa credi che stia facendo?- mi chiese con uno sguardo malizioso.
- Ehm…cerchi di uccidere i miei ultimi neuroni sani? Mi sembrava di averti già detto che queste cose in stile Captivity non mi aiutassero a restare sana di mente.- dissi titubante.
Ridacchiò. –Hai visto Captivity?- mi chiese restando sopra di me, senza accennare a volersi spostare.
No, aspetta, fammi capire: voi due siete in una posizione decisamente equivoca e lui ti chiede se hai visto un film horror? chiese la Vale-coscienza.
Si vede che non sei istruita, cara mia. Quello non è un film horror, è IL film horror in cui ha recitato Daniel e in cui c’è una scena decisamente favolosa, grazie alla quale posso dire che abbia un bel culo. Ti basta come spiegazione? le dissi di rimando.
La risposta fu il silenzio assoluto.
- Oh, non preoccuparti. L’ho visto solo una ventina di volte…o forse di più.- risposi. O meglio ho visto una certa scena un miliardo di volte e il film solo una ventina, pensai.
- E perché questa la chiami una scena in stile Captivity?- mi chiese sorridendo furbamente.
Alzai un sopracciglio. –Ti credi simpatico, Dan? Lo sai benissimo perché!- gli risposi con un velo di imbarazzo.
Lui scoppiò a ridere e riuscì a contagiarmi. –Comunque, io ho fame. Colazione?- dissi quando fui tornata seria.
- Buona idea.- disse e mi spostò i capelli da un lato per poi mordermi il collo.
Addio mondo! Ci vediamo in paradiso, disse la Vale-coscienza.
- Ok, Daniel. Io intendevo un vero spuntino.-
Si alzò e mi aiutò a fare altrettanto. –Va bene. Vuol dire che ti mangerò dopo.-

POV Vale


Trascinai Ian in cucina forse un po' troppo violentemente.

- A cosa devo tutta questa violenza?- mi chiese lui infatti.

- Perché volevo lasciare a quei due un po' di privacy!- gli risposi. - E poi...- gli dissi avvicinandomi di più a lui. - E poi perché mi mancava fare questo!- gli dissi prima di baciarlo.

- Ma se ci siamo staccati neanche due minuti fa!- disse fintamente sconvolto dopo che ci eravamo staccati.

- Ah perché ti dispiace?- gli chiesi.

- Di certo non ho detto questo! Anzi...- disse prima di riavventarsi sulle mie labbra.

- Ok ora è meglio però se iniziamo a fare la colazione se no gli innamorati affamati ci sbraneranno- gli dissi.

- Gli innamorati affamati? Bel soprannome...- si complimentò Ian mentre iniziavo a mettere su il caffè.

- Se gli prepariamo una limonata è troppo allusivo, vero?- mi chiese facendomi ridere.

- Perché no, in effetti loro prima ci hanno preso in giro!- gli dissi mettendo il broncio per ciò che era accaduto qualche minuto fa.

- Hai ragione!- mi disse peccato però che io e Emma avessimo finito i limoni.

- Mi dispiace niente limonata... abbiamo finito i limoni!- gli dissi.

- Vabbè mi accontenterò di un altro tipo di limonata!- mi disse prima di baciarmi ma io mi staccai da lui quasi subito.

- Ah ti accontenti?- gli chiesi fintamente stizzita.

- Sai com'è questo c'è e questo mi prendo! Non si può voler tutto dalla vita!- mi disse facendomi arrabbiare.

- E in effetti hai ragione oltre ad avere una ragazza fantastica, intelligente, simpatica, favolosa...- ma lui mi interruppe prima che io continuassi.

- Modesta!- finì lui per me.

- Visto abbiamo anche tante cose in comune!- gli dissi scherzando.

- Possiamo smettere di parlare e fare altro?- mi chiese avvicinandomi a sè ma io mi staccai.

- Hai ragione dobbiamo preparare la colazione!- gli dissi ridacchiando.

- Che c'è sei arrabbiata per quello che ho detto poco fa?- mi chiese e io non gli risposi per farglielo credere.

- E va bene... hai ragione, sono davvero fortunato ad avere una ragazza come te!- mi disse ed io fingendomi ancora arrabbiata gli porsi una domanda.

- E come sarei io?- gli chiesi.

- Fantastica, intelligente, simpatica, favolosa...- mi disse utilizzando le mie stesse parole. Ma poi si fermò quando capì che stavo scherzando - E stronza! Visto che mi prende sempre in giro!- concluse con il suo solito finto broncio.

- Mi farò perdonare!- gli dissi baciandolo.

- Lo sai che il tuo modo di farti perdonare mi piace! E anche molto direi!- rispose ammiccando.

Dopodiché finimmo di preparare la colazione giusto in tempo prima che gli innamorati affamati arrivassero.

 

POV Emma

Entrammo in cucina dove Ian e Vale ci aspettavano.
- Finalmente! Pensavamo che non arrivaste più!- disse Vale versandoci il caffè in due tazze.
Ci sedemmo al tavolo insieme a loro e iniziammo a chiacchierare.
- Allora, Emma?- mi chiese Vale curiosa.
- Allora cosa?-
- Come è andata con Mr Girasole?-
Ian corrugò la fronte. –Chi è Mr Girasole?-
Vale ridacchiò. –Alessandro, l’ex di Emma.- gli rispose e poi si rivolse nuovamente a me. –Dunque?-
Sospirai. –Niente di che. Mi ha spiegato come fossero andate le cose con Ludovica e l’ho trovato più sincero che mai. Ho sbagliato a pensare male di lui in questi mesi.-
- Tutto il contrario di quell’idiota di Francesco.- disse Vale stizzita.
Sbarrai gli occhi. –Cosa? Francesco è qui?-
Annuì. – Comunque, è un’altra storia. Nient’altro con Ale?-
- Be’…mi ha chiesto di dargli una seconda possibilità.- dissi e in quel momento Daniel rischiò di strozzarsi con il caffè.
Vale ridacchiò osservando la scena. –E tu?- mi chiese Ian.
- Gli ho detto che non potevo…-dissi lasciando la frase in sospeso.
- E perché?- chiese sempre Ian.
Per fortuna Vale mi salvò dall’inevitabile figura di merda. –E tu, Daniel? Perché ti sei ubriacato ieri sera?-
- Ho lasciato Rachael.- sparò senza un minimo di preavviso.
Fui io, questa volta a strozzarmi con il caffè e rischiai di rimanerci secca. Vale accorse e iniziò a darmi delle pacche sulla schiena mentre Ian ridacchiò sotto i baffi.
E la figura di merda l’hai fatta comunque, commentò la Vale-coscienza.
- E perché?- gli chiedemmo tutti e tre all’unisono.
Daniel alzò le spalle. - È una storia lunga, non mi va di parlarne ora.- tagliò corto.
Vale lo guardò sospettoso. –Ok. Tornando a noi- disse guardandomi. – il colloquio?-
Sorrisi soddisfatta. –Alla grande! Dato che avevo già lavorato in un negozio di abiti da sposa con mia madre, mi hanno presa subito.-
- Aspetta, hai fatto un colloquio per un lavoro? Perché?- mi chiese Daniel confuso.
- Fino a poco tempo fa lavoravo in un locale la sera per mantenermi gli studi, ma la mattina ero sempre stanca. Perciò ho optato per un lavoro più sobrio.- spiegai.
Ian mi sorrise. –Wow, perciò Vale verrà da te a comprare il suo abito da sposa…-
Vale arrossì. –Uh - uh… non mi avevate detto di essere già passati alla proposta di matrimonio.- commentai facendo arrossire la mia amica ancora di più.
- Ian, appena resteremo soli, inizierei a correre se fossi in te.- lo minacciò Vale.
- E ciò accadrà presto. Perché noi togliamo il disturbo.- dissi prendendo Daniel per mano e tornammo in camera mia.
- Povero Ian, Vale lo ucciderà.- disse Daniel ridacchiando, quando chiusi la porta.
Annuii. –Molto probabile. Senti, che ne dici di prepararci, così posso riaccompagnarti a casa?-
- Signorsì!- rispose lui prendendomi in braccio e facendomi finire di nuovo sul letto, ma questa volta sopra di lui.
- Non era esattamente questo ciò che intendevo..- dissi arrossendo lievemente.
- Ah, no?- chiese lui stringendomi a sé.
Ridacchiai. – Dan, sei sicuro di essere sobrio?-
- Certo che lo sono.- disse come ad indicare che quella posizione fosse la cosa più sensata del mondo. –Forse ti sei dimenticata che Elijah deve ancora nutrirsi.-
Detto ciò mi fece finire nuovamente sotto di sé e portò la sua bocca sul mio collo fingendo di mordermi. Sentii improvvisamente caldo e rischiai un attacco di cuore.
- Si aspetti un attimo, gliela passo…- disse Vale entrando in camera mia con il mio cellulare in mano. –AH! OOH MAMMINA!- gridò quando vide me e Daniel sdraiati sul letto uno sopra l’altra.
Scoppiammo inevitabilmente a ridere. Ian corse subito in camera per vedere cosa fosse successo e quando capì rise insieme a noi.
- Ragazzi! Potevate almeno chiudere la porta a chiave!- ci riprese sempre ridendo.
- E voi potevate bussare!- rispose a tono Daniel.
Guardai Vale che deglutì con gli occhi sbarrati. –Che c’è?- le chiesi non capendo il perché della sua reazione.
Lei mi porse il telefono senza dire una parola. – Pronto?-
- Emma, sono Richard.- disse il padre di Daniel dall’altra parte del telefono.
Ecco, in quel momento, non so se diventai rossa come un peperone o bianca come un cencio. Guardai Daniel che non aveva ancora capito e ripresi a parlare.
- Richard…buongiorno.- dissi titubante. Daniel scoppiò a ridere.
- Volevo chiederti se ti andava domani, di aiutarmi con delle visite.- mi disse tranquillamente.
Sbarrai gli occhi. –Delle visite? Io? Non sono qualificata.-
- Andiamo, Emma. Dalla tua tesi ho notato che sai più cose tu di tanti altri medici. Non farti pregare.-
Sospirai. –Ok, va bene.-
- Perfetto!- gioì lui. –Ehm, un’altra cosa. Non è che mi potresti passare un attimo Daniel. Mi sembra di aver capito che è lì con te.-
- Sì, certo.- dissi e gli passai il telefono.
- Papà!- disse lui sorridendo. –Ah, siete a casa mia?- un momento di silenzio. –Oh, non preoccupatevi. È solo che Rachael se ne è andata.- spiegò. –Nel senso che l’ho lasciata e ha fatto i bagagli.- aggiunse poco dopo. –Sì, dobbiamo festeggiare. D’accordo papà, ora arriviamo io ed Emma. Sì, ciao, salutami mamma.- e riappese.
- Immagino che sia felice.- dissi riferendomi a suo padre.
Sorrise. –Ti aspettavi un’altra reazione?- e per tutta risposta scossi la testa.
- Ok, ora prepariamoci.- dissi alzandomi dal letto. –Per davvero, questa volta!-
Entrai in bagno con Vale che mi fece il terzo grado.
- Non è come credi!- risposi prontamente. –Stava solo impersonando Elijah.- la liquidai rapidamente.
Quando fummo pronti ci avviammo verso casa di Daniel.

POV Vale

 

Emma e Daniel erano appena usciti di casa e così Ian era totalmente esposto alla mia vendetta.

- Quindi io e te dovremmo sposarci?- gli chiesi con un'espressione malefica stampata in faccia.

- Vale perché quell'espressione?- mi chiese preoccupato. - Non sarai mica arrabbiata con me?- mi chiese.

- No Ian e perché mai dovrei essere arrabbiata con te?- gli chiesi retoricamente facendogli tirare un sospiro di sollievo. - In effetti è solo la seconda volta che non mi chiedi le cose e le dai subito per scontato!- gli dissi sarcastica facendo riapparire sul suo volto un espressione di terrore.

- Ok e va bene mi farò perdonare!- mi disse mentre si avvicinava a me per baciarmi, gli feci credere di volerlo baciare anch'io tranne che quando era a un millimetro dalle mie labbra mi scansai.

- Mi dispiace ma ti ci vorrà qualcosa di più che un misero bacio per farti perdonare!- gli dissi facendo la preziosa.

- A parte che anche un solo mio bacio può mandare chiunque in paradiso!- disse e in effetti per me era vero.

- Comunque non è con un bacio che mi farò perdonare ma se vuoi scoprire come me ne devi dare uno tu!- mi ricattò, in effetti non ero mai stata arrabbiata con lui prima stavo solo scherzando però volevo sapere cosa avesse in serbo per me e così gli detti ciò che voleva.

- Allora questa sorpresa?- gli chiesi una volta che ci fummo staccati.

- Mi dispiace ma dobbiamo andare a casa mia se la vuoi vedere!- mi disse facendo il misterioso.

- Che cos'è questa una proposta indecente?- gli dissi scherzando come mio solito d'altronde.

- Tu prendila come ti pare!- mi disse ammiccando.

Dopodiché uscimmo di casa anche noi e andammo a casa sua a piedi visto che non era molto distante.

Una volta entrati in casa non riuscii più a trattenere la mia curiosità.

- Allora dov'è la mia sorpresa?- gli chiesi impaziente.

- Non è un tuo spogliarello o cose simili vero?- gli chiesi facendo una faccia fintamente schifata.

- Sai non mi piacerebbe come cosa!- feci finta di dire.

- Quindi vuoi dire che se facessi una cosa del genere rimarresti indifferente?- mi chiese mentre si toglieva la maglia.

- Ehm... Sì... Certo...- gli risposi balbettando però dopo poco non riuscii più a trattenermi e così gli saltai addosso baciandolo appassionatamente.

- Devo credere che tu mi abbia perdonato?- mi chiese mentre mi tratteneva le gambe a penzoloni intorno alle sue gambe.

- Credi ciò che ti pare!- gli risposi ormai troppo presa dalla passione.

- Comunque io ho davvero una sorpresa per te!- mi disse molti minuti dopo quando ci eravamo ripresi.

- Davvero? Io pensavo che tu prima stessi bluffando!- gli dissi.

- Mi è venuto in mente stamattina mentre ti preparavo la colazione- mi disse mentre mano nella mano salivamo le scale di casa sua ed entravamo nella stanza accanto alla sua dove c'erano diversi gattini che avranno avuto si e no poche settimane.

- Qualche giorno fa mi hai detto che avresti voluto un animale e così visto che alla fondazione hanno trovato questi gatti abbandonati qualche giorno fa ho deciso di regalartene uno!- mi disse facendomi venire come minimo gli occhi a cuoricino.

- Ian grazie! Sei davvero meraviglioso!- gli dissi abbracciandolo.

- Grazie tanto già lo sapevo!- mi disse con il solito sorriso alla Damon – Ma invece di abbracciare me vai a sceglierne uno!- mi disse così mi staccai e andai a fare quello che mi aveva detto. Erano tutti bellissimi e non sapevo davvero quale scegliere, fino a quando uno non venne a strusciarsi sulle mie gambe.

- Ho deciso prendo questo!- dissi quando notai i suoi occhi.

 

POV Emma

Arrivammo al villino di Daniel in una mezz’ora di macchina. Non era molto distate da casa dei suoi genitori, ma era più piccolo.
Aprì la porta e mi fece entrare. –Eccoci qua.-
- Wow…- dissi solamente guardandomi intorno.
Emily arrivò dal salotto. –Emma! Che piacere rivederti!- disse salutandomi calorosamente per poi dare un bacio a suo figlio.
Anche Richard ci venne incontro con una bottiglia di champagne.
Daniel rise e scosse la testa. –Mi hai preso alla lettera, papà?-
- Figliolo, questa bottiglia la tenevo pronta da sei anni!- rispose lui stappandola e provocando ulteriori risate.
Versò lo champagne in dei semplici calici di plastica. –Allora, brindiamo alla disfatta della sanguisuga…- iniziò.
Corrugai la fronte. –Ma è un soprannome comune o cosa?- chiesi a Daniel dato che anche Ian l’aveva chiamata così una volta. Lui alzò le spalle.
- E ad Emma!- aggiunse poi Richard.
Lo guardai confusa e lui mi fece l’occhiolino. Con quel gesto compresi. –No, no, no, no. Non è assolutamente come pensi.- dissi arrossendo. – Io e Dan non…-
- Non ancora.- disse facendo ridacchiare suo figlio.
Dopo lo strano brindisi se ne andarono e io e Daniel rimanemmo da soli in quella grande casa.
- Spero che mio padre non ti abbia messa in imbarazzo. Perdonalo, è fatto così.- si scusò subito Daniel.
Gli sorrisi. –Non ti preoccupare.-
-Ti va una pizza semplice, del tipo tirata fuori dal frigo e scaldata? Devo ammettere che non sono un cuoco provetto.- disse con un leggero imbarazzo.
- La pizza va benissimo.- dissi e lui sparì in cucina.
Il mio cellulare squillò. –Pronto?-
- Ciao, tesoro! Sono giorni che non ti fai sentire! Come stai?- mi chiese mia madre dall’altro capo del telefono.
- Mamma! Scusami ho avuto molto da fare.- Sì, due volte, disse la Vale-coscienza. –Comunque sto bene, voi come state?-
- Stiamo tutti bene, aspetta che c’è una piccola peste che ti vuole salutare.- disse e mi immaginai già chi fosse.
- Emma!- gridò mia sorella Matilde.
- Ehi! Scricciolo!- le risposi.
- Ho letto i giornali in cui c’è Vale con Ian! Oddio, ma stanno davvero insieme?- mi chiese super curiosa. C’è da sapere che Matilde ha sedici anni ed è un’appassionata di TVD, proprio come me ed è una grande fan di Klaus.
- E io che pensavo che tu mi volessi chiedere come stavo…-dissi fingendomi offesa, poi ridacchiai. –Comunque sì, è vero, ma ti prego di non spargere la voce.-
Impossibile, disse la Vale-coscienza.
Daniel, che era andato in cucina, tornò in salotto dopo poco con due pizze calde. –Il pranzo è pronto, milady.-
- Aspetta…quella voce…- disse mia sorella in preda all’emozione.
- Sì, è proprio chi pensi.-
Lei mi urlò nell’orecchio e fui costretta ad allontanare il telefono. –AH!! ODDIO! Tu che pranzi con Daniel Gillies! Voglio venire anche io ad Atlanta per vedere Joseph!-
- Sì, va bene, tesoro. Tanto per dire, ma mi hai rotto un timpano.-
- Hai l’altro.-
- Simpatica. Comunque io devo scappare ci risentiamo.- tagliai corto.
- Voglio i dettagli!- disse prima di riattaccare e io alzai gli occhi al cielo.
Mi sedetti sul divano accanto a Daniel e presi la mia pizza.
- Chi era?- mi chiese mentre mangiavamo.
- Mia sorella, fan scatenata di Joseph.-
Daniel ridacchiò. – Siete solo voi due, o hai altre sorelle pazze e scatenate che rischiano di ridurci tutti a pezzetti?-
Gli lanciai un’occhiataccia. –Stamattina hai mangiato pane e simpatia?- gli chiesi facendogli una linguaccia.
Quando finimmo di mangiare, restammo seduti sul divano, l’uno accanto all’altra, ma io con le gambe sopra le sue, a fare due chiacchiere e Daniel toccò proprio l’argomento peggiore.
- Il tuo ex, Alessandro, è il motivo per cui te ne sei andata dall’Italia?- mi chiese appoggiando le mani sulle mie gambe.
- Già, è proprio lui.- feci una breve pausa prima di continuare. –Siamo stati insieme quattro anni e poi, una sera, era ubriaco e mi ha tradita andando a letto con un’altra, che è la stessa con cui Francesco ha tradito Vale.- spiegai.
- Che stronzi.- commentò Daniel. –E come mai Vale lo ha chiamato Mr Girasole?-
Sospirai. –Perché ieri mattina mi ha mandato un mazzo di girasoli che erano il nostro fiore, quando stavamo insieme.-
Corrugò la fronte. –Avevate un fiore?- annuii. –Una canzone?-
- Sì, avevamo anche quella. “I don’t want to miss a thing” degli Aerosmith.- risposi sorridendo al pensiero di quella bellissima canzone.
- È proprio una bella canzone.- disse e in quel momento mi parve di notare un certo fastidio. Infatti rispose alle mie domande solo con dei semplici monosillabi.
Dopo un po’ mi stufai. –Daniel, mi spieghi cosa c’è?- gli chiesi infastidita.
- Nie…- iniziò ma lo interruppi.
- No, non dire niente perché non è così.- dissi alzandomi in piedi davanti a lui. –Andava tutto bene e poi sei diventato nervoso all’improvviso. Io il pomeriggio con un musone non lo passo, perciò dimmi immediatamente qual è il problema!- sbottai tutto d’un fiato.
Lui mi guardò con lo sguardo più intenso che avessi mai visto.

POV Daniel

Era bastato parlare di Alessandro per farmi diventare di cattivo umore ed Emma si era accorta del mio strano comportamento.
Ehm, scusa l’intrusione amico, ma non sei stato molto furbo, disse la Ian-coscienza.
Ian, per favore, sta’ zitto e torna da Vale!
Dico solo che ora, dato che Emma mi pare leggermente incazzata, hai due opzioni: opzione uno, puoi continuare a dirle che va tutto bene e lei se ne andrà furente; opzione due, tiri fuori le palle e le dici come stanno le cose e cioè che ti stai innamorando di lei e sei tremendamente geloso di Alessandro. La scelta è tua, mi disse saggiamente.
Non aveva tutti i torti. Se avessi continuato a far finta di nulla l’avrei persa. Tanto valeva la pena di tentare e dirle la verità.
Era ancora in piedi davanti a me, con le braccia incrociate sul petto e lo sguardo duro di chi voleva delle spiegazioni. Mi feci coraggio e le presi una mano per avvicinarla a me. Quando mi fu abbastanza vicina, la presi per i fianchi e la feci sedere a cavalcioni su di me, in modo da poterla guardare per bene negli occhi.
Mica solo per questo… commentò subito la Ian-coscienza, ma lo ignorai.
- Mi dispiace Emma, ho avuto una reazione esagerata. La verità è che sono geloso, molto geloso.- dissi tutto d’un fiato per togliermi il pensiero.
Corrugò la fronte. –Geloso? E di chi?-
Una più intelligente non la vendevano al supermercato? intervenne per l’ennesima volta l’Ian-coscienza.
Deglutii. –Di Alessandro. Lui è stato una parte importante della tua vita e da come ne parli posso capire che sia tutt’ora molto importante per te e sono geloso perché…- sospirai. –Perché io provo qualcosa per te, Emma.-
Di’ la verità… dai che ci sei… disse di nuovo l’Ian-coscienza.
- Penso…penso che io mi stia innamorando di te.- dissi senza staccare gli occhi dai suoi che mi guardavano con un misto di sorpresa ed emozione.

POV Emma

- Penso…penso che io mi stia innamorando di te.-
Il mio cuore iniziò a battere a mille, ancora più forte di quando mi aveva fatta sedere a cavalcioni su di sé poco prima. Non potevo crederci. Non potevo aver davvero sentito quelle parole uscire dalla sua bocca. I suoi occhi, incollati magneticamente ai miei, erano così sinceri e sembravano davvero così… così… innamorati. Sentivo dei brividi percorrermi tutta la schiena e tutto il corpo, riuscivo a malapena a respirare per l’emozione. Mi ci volle uno sforzo immenso per ritrovare l’uso della parola, ma in qualche modo ci riuscii.
- È… è per questo che hai lasciato Rachael?- gli chiesi timidamente.
Non potresti fare qualcosa di meglio, tipo BACIARLO? disse la Vale-coscienza.
- Non solo. Sai che c’erano dei problemi tra noi e il fatto che mi stessi innamorando di te mi ha spinto a prendere una decisione.- disse.
E io che pensavo che Rachael fosse tutta la sua vita.
Per favore, la smetti di pensare a Rachael? Mi stai facendo venire il nervoso, commentò di nuovo la Vale-coscienza.
Daniel mi accarezzò il viso. –Emma dì qualcosa, ti prego. Vedo mille emozioni attraversare i tuoi occhi, ma non riesco a capire a cosa stai pensando.-
Tentai di calmare il mio cuore e, respirando profondamente, si calmò. – Che cosa vedi nei miei occhi?-
- Confusione, sorpresa, emozione, anche paura, mi sembra e indecisione.- disse senza smettere di guardarmi.
Feci spuntare un lieve sorriso sulle mie labbra. –Ti sei perso una cosa.-
- Che cosa?-
Gli presi il volto fra le mani e lo guardai con tutta l’intensità possibile. –L’amore.- dissi prima di posare le mie labbra sulle sue.
Daniel mi strinse a sé approfondendo il bacio. Gli circondai il collo con le braccia, assaporando quel momento sognato più volte sia di notte che ad occhi aperti mentre lo guardavo. Pian piano, il bacio si fece più appassionato e Daniel mi fece distendere sul divano, posizionandosi sopra di me. Le sue labbra scesero a baciarmi il collo facendomi sospirare di piacere, per poi risalire e catturare nuovamente le mie labbra per un nuovo bacio.
Quando si staccò mi guardò come non mi aveva mai guardata. Io gli sorrisi, felice come non lo ero mai stata. –Ora te lo posso anche dire, ieri sera, quando ti ho portato in camera mia, avevi detto qualcosa a proposito di provare qualcosa per me.-
- E perché non me lo hai detto subito? Mi sarei risparmiato tutta questa faticaccia.- mi disse.
Ridacchiai. –Volevo che tu me lo dicessi da sobrio. Per essere sicura che fosse la verità.- risposi.
Fingendosi offeso, iniziò a farmi il solletico, proprio come aveva fatto quella sera in cui era rimasto a cena da me con Ian. Cercando di scappare ribaltai le posizioni, mettendomi sopra di lui.
- Però c’è un’altra cosa che non sai.- dissi appena mi concesse un attimo di tregua. –Ieri sera, mentre dormivi…ti ho baciato.-
Sospirò stringendomi al suo petto. – Ma perché non sei rimasta a dormire accanto a me?-
- Non potevo di certo approfittarmi di un povero ubriaco… anche se la tentazione c’era.- ammisi mentre mi accarezzava la testa.
Lo sentii ridere sotto di me. Sollevai la testa per poterlo guardare. –Comunque possiamo rimediare.- sussurrai prima di baciarlo nuovamente.

POV Vale

 

- Scelgo questo!- ripetei prendendo quel gatto con gli occhi azzurri in braccio.

- Ottima scelta!- disse Ian mentre uscivamo fuori dalla stanza e andavo in salotto a sederci sul divano.

- Grazie davvero Ian! Con questo regalo mi hai fatto molto felice!- gli dissi accarezzando il gatto che tenevo ancora tra le mie braccia.

- Non c'è di che! Sono contento che la mia sorpresa ti sia piaciuta- mi disse e poi continuò cambiando discorso. - Me lo fai vedere?- mi chiese riferendosi al gatto, a cui mi resi conto non avevo dato ancora un nome.

- Sei ossessionata dai miei occhi, honey!- mi disse.

- In realtà l'ho scelto pensando agli occhi di Klaus. Non ai tuoi!- gli dissi scherzando. Guarda Vale che non ti crede nessuno lo sanno tutti ormai che tu pensi solo ai suoi occhi blu! Mi disse la Emma-coscienza. Non vorrei essere ripetitiva ma puoi andare a scoparti Dan invece di assillare me? Magari cerca da qualche parte la Dan-coscienza! Le dissi esasperata.

- Hai deciso come chiamarlo?- mi disse Ian ridestandomi dai miei pensieri-

- Si, lo chiamerò Nik!- gli dissi convinta.

- Deve esserti piaciuto davvero tanto Tell me you love me, per chiamarlo come il mio personaggio!- mi disse.

- In realtà io me lo immagino come Nick senza la C! Ma se vuoi tu puoi continuare a illuderti che sia per quello!-

- Nick senza la c... vuol dire Nik come...- e si fermò un attimo a pensare. - Come Niklaus!- disse scioccato.

- Lo sai che nella serie siamo nemici?- mi chiese.

- Sì e allora?- gli chiesi non capendo il nesso.

- Tu sei la mia ragazza e quindi dovresti stare dalla mia parte. No?- mi chiese retoricamente.

- Dettagli!- minimizzai.

- E comunque se ti piace così tanto, domani pomeriggio visto che devo andare sul set puoi venire con me!- mi disse.

- Davvero posso venire?- gli chiesi tutta felice.

- Sì, così ti faccio conoscere agli altri! E metto subito le cose in chiaro con un certo Joseph Morgan!- mi disse.

- Chi è Joseph Morgan?- gli chiesi.

- Cavolo che come fan sei davvero pessima! Joseph Morgan è Klaus!- mi disse come se la cosa fosse ovvia e ricollegando i miei pensieri mi venne spontaneo fargli una domanda.

- Che cosa devi mettere in chiaro con lui?-

- Che la mia ragazza non si tocca!- mi disse convinto.

- Sei geloso?- gli chiesi stuzzicandolo.

- Beh potrei!- mi disse.

- E in effetti fai bene a esserlo con la sua voce sensuale...- dissi ma lui mi fece un occhiataccia.

- Ok la smetto!- gli dissi mettendo le mani avanti.

- Bene!- mi rispose semplicemente, che se la fosse presa davvero? Mi chiesi.

- Posso baciarti?- gli chiesi insicura.

- Perché me lo chiedi?- mi chiese sempre imbronciato.

- Guarda Ian che io prima stavo scherzando, non te la sei presa, vero?- gli chiesi ignorando la mia domanda.

Lui fece finta di essere arrabbiato altri cinque secondi e poi si mise a ridere.

- Credevi davvero che fossi arrabbiato?- mi chiese mentre rideva prendendomi in giro perché ci ero cascata come una pera cotta.

- Uffa sei cattivo!- gli dissi mettendo il broncio e riprendendomi il mio gatto e feci finta di andarmene.

- Ok va bene la smetto ma resta qui!- mi disse trattenendomi per un braccio e facendomi sedere su di lui.

- Domani può venire anche Emma con noi?- gli chiesi una volta tornata seria.

- Certo! Ma credo che Dan abbia già intenzione di portarla!- mi disse mentre mi attirava a sè per un dolce bacio.

 

POV Emma

Guidai fino a casa mia con Daniel seduto al mio fianco. Ogni tanto mi concedevo qualche sguardo verso di lui sorridendo. Non riuscivo ancora a credere che il sogno più grande della mia vita fosse appena diventato realtà.
Scendemmo dalla macchina e entrammo in casa abbracciati. Mi dava un senso di sicurezza stare stretta a lui. Aprii la porta ed entrammo nella casa buia. Di Ian e Vale non c’era traccia. Daniel mi prese alla sprovvista e mi baciò con passione facendomi aderire al muro. Intrecciai le mie mani ai suoi capelli ricambiando quell’intenso bacio. Le sue mani percorsero la mia schiena e le mie scesero dai suoi capelli fino al suo petto. Dopo esserci staccati, restammo con le fronti a contatto, come se avessimo paura di staccarci completamente.
- Tu vuoi davvero uccidermi, Dan.- gli dissi. Avevo l’affanno, causato da quegli intensi baci.
Lui ridacchiò. – Ti abituerai mai a questo ritmo?-
- Non credo.- dissi prima di baciarlo dolcemente.
Entrammo in camera mia e chiusi la porta. Non avevo la più pallida idea di dove fosse Vale, perciò cercai di non fare troppo rumore.
- Sei sicura che a Vale non verrà un secondo infarto quando mi troverà qui domani?- mi chiese togliendosi la maglietta.
Iniziai a sistemare il letto cercando di non impazzire. –No, come minimo lei è da Ian o sono entrambi di là. Quindi siamo pari.-
- Anche se mi vedesse così?- chiese togliendosi anche i pantaloni e restando in boxer.
Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum. Benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui, Iesus., iniziò la Vale-coscienza.
Questa volta impazzii. –No, quella a cui verrà un infarto sarò io, non lei.-
Mi si avvicinò e baciandomi mi sfilò la maglietta facendomi restare in reggiseno. Poi mi slacciò anche i pantaloni.
Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen, continuò più intensamente la Vale-coscienza.
Hai finito? le chiesi stizzita.
Daniel si sdraiò sul letto e io mi sdraiai accanto a lui, abbracciando stringendomi al suo petto. Mi addormentai dopo qualche minuto grazie alla sua mano che mi accarezzava dolcemente una spalla.

 

POV Vale

 

Come la sera precedente rimasi a mangiare a casa di Ian e quando avemmo finito iniziammo a chiaccherare poi però quando si fece tardi chiesi a Ian di riportarmi a casa.

- Se vuoi puoi restare anche qui!- mi propose lui.

- Mi dispiace ma devo svegliarmi presto domattina perché devo andare all'università- gli dissi.

- Va bene, allora ti riaccompagno a casa- mi disse prima di prendere le chiavi della sua macchina.

- Se ti va puoi restare tu da me?- gli proposi.

- OK!- mi rispose semplicemente avviandosi alla porta.

- Ma non prendi niente?- gli chiesi.

- Non ti preoccupare tanto dormo nudo!- mi rispose ammiccando.

- Proposta ritirata!- gli dissi.

- Va bene stavo scherzando! Ma non mi sembra che ieri sera ti sia dispiaciuto più di tanto!- mi disse e io arrossii.

- Dormi come ti pare allora!- gli dissi dandogliela vinta.

Dopodiché uscimmo di casa e in pochissimo tempo arrivammo a casa mia visto che eravamo con la sua bellissima macchina un Audi TT.

Non c'era nessuna traccia di Emma per casa però la porta della sua camera era chiusa. Così la aprii e ciò che vidi non mi sorprese per nulla: Dan e lei abbracciati mentre dormivano e di non certo non potevo perdere l'occasione e li feci una foto. Poi tornai in camera mi dove Ian si stava cambiando e per cambiare si intende togliere la maglietta. Mi cambiai anch'io e poi mi infilai a letto seguita subito da lui.

- Buona notte!- gli dissi.

- Buona notte anche a te!- mi disse lasciandomi un bacio a fior di labbra. Mi accoccolai al suo petto e dopo pochissimo tempo mi addormentai.

 

Angolo dell'autrice:

 

Allora capitolo 7... che bello! Diciamo che questo capitolo e quello precedente si possono definire quelli dell'hallelujah anche se io li chiamo dell'hallelijah... ma questi sono dettagli! Finalmente anche Emma e Dan si baciano!! che bello... inoltre ecco l'entrata in scena di due nuovi personaggi che ci seguiranno per tutta la storia: la Ian-coscienza e Dan-coscienza! Non vi preoccupate non saranno sempre così acide... per esempio potrebbero una bella uscita a otto tutti insieme... vabbè sto degenerando... quindi è meglio finirla qua! Altra new entry del capitolo è Nik, il gatto che Ian ha regalato a Vale... che carino!

Anche questo è stato un capitolo chilometrico... ma spero che vi sia piaciuto lo stesso e che non vi abbia annoiato troppo...

 

Allora vorrei ringraziare emanuela89 che ha messo la storia tra le seguite e debby_88, Hugghina, sweet fairy e niki258 per le loro bellissime recensioni!

 

Le altre nostre storie:

I Look After You che è solo mia ed è un originale romantica

When will I see you again? Di Cate96 su TVD

A week to fall in love with you sempre della Cate ma sul Cast di TVD

Pagina facebook:

Never for a vampire, it's a very long time

Grazie mille a tutte! Spero che il capitolo vi piaccia! Leggete e fatemi sapere che ne pensate!

 

Un bacio!

Vale

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Capitolo 8
*** Nice To Meet You ***


Never Say Never
 
Capitolo 8: Nice to meet you
 
POV Daniel
 
Quando mi svegliai quella mattina, mi accorsi che Emma dormiva ancora appoggiata sul mio petto. Non volli svegliarla perché era uno spettacolo. Era bellissima, non avevo mai visto nessuno di così bello.
Uh…Daniel che fa il romanticone!! Questa me la segno,intervenne subito di prima mattina la Ian-coscienza.
Lo ignorai e iniziai ad accarezzare la spalla di Emma, che dopo poco si svegliò.
- Buongiorno.- sussurrò stringendosi a me.
Le sorrisi. –Buongiorno a te.-
-Sai, potrei iniziare ad abituarmi ad averti qui con me la mattina.- mi disse facendo dei cerchi con le dite sul mio petto.
Le depositai un bacio fra i capelli. –Se vuoi posso trasferirmi qui.- le dissi scherzando.
-Non sarebbe una cattiva idea.- rispose lei alzando la testa per baciarmi. Le cinsi i fianchi e approfondii il bacio. Si mise sopra di me e continuando a baciarmi, scese dalla bocca, al collo fino a ricoprirmi il petto di baci.
- Ancora non riesco a credere che tutto questo sia vero…- disse poi guardandomi negli occhi.
-Tutto cosa?-
Alzò le spalle. –Tu ed io..insieme..non pensavo che potesse succedere davvero. Insomma, fino all’altro giorno eri il mio attore preferito e sarei svenuta solo a vederti e ora siamo qui, su questo letto, più nudi che vestiti..- disse con un filo di imbarazzo.
Ridacchiai. –Be’ possiamo dire che la cosa abbia preso una piega piuttosto piacevole.-
- Senti un po’, io oggi devo fare un salto agli studios. Ti andrebbe di venire con me?- le proposi.
Emma mi guardò sbarrando gli occhi. –Gli studios??? Quelli studios??-
Annuii. –Io ed Ian abbiamo delle scene da girare nel pomeriggio, perciò posso passarti a prendere all’ospedale, una volta finito il turno.-
- Certo, così tuo padre inizierà a dare di matto?- mi chiese sarcastica.
- Proprio per questo.- le risposi baciandola. –Vado a prepararti la colazione, sennò fai tardi.-
Mi sorrise. –Che gentiluomo!- disse spostandosi in modo da lasciarmi alzare. –Ma ti prego, indossa qualcosa. Sennò Vale rischia un attacco di cuore.-
- Ma non eri tu quella che ha rischiato di svenire ieri sera?- le chiesi sfidandola.
Mi rispose facendomi una linguaccia e io uscii dalla stanza ancora in boxer non curante di ciò che mi avesse detto. Entrai in cucina e misi su il caffè. Poi presi qualche cornetto dalla dispensa e lo misi a scaldare.
Bravo, prepara qualcosa anche per un povero Ian affamato,disse la Ian-coscienza.
Fossi in te non mi farei preparare la colazione da me, amico,gli risposi con un tono malefico.
Insensibile…borbottò in risposta.
 
POV Ian
 
- Ian…- mi disse una voce in lontananza che dopo essermi ridestato dal mondo dei sogni del tutto scoprii essere quella di Vale.
- Ian!- mi chiamò di nuovo visto che non gli avevo dato segni di vita.
- Ian sei morto?- mi chiese ancora.
- Don’t worry honey i’m still alive!- le dissi imitando l’accento di Klaus.
- Allora visto che sei vivo Klaus, perché non vai in cucina a prendermi qualcosa da mangiare che ho fame?- mi chiese con il labbro in fuori imitandomi.
- Why should I?- continuai a chiederle nello stesso tono.
- Va bene! Ora Klaus vattene che rivoglio indietro il mio ragazzo!- disse sottolineando mio.
- Mi cercavi?- le chiesi alzando il sopracciglio alla Damon con tanto di sorriso sghembo incorporato.
- Ian hai dei problemi di personalità, lo sai vero?- mi chiese.
- Io non sono Ian, sono Nick!- le dissi.
- Va bene Nick, domani ti faccio conoscere una mia amica del corso di psichiatria così finalmente torni normale!- mi disse scherzando e per lo meno speravo stesse scherzando.
- Ian mi prendi la colazione ho fame!- mi disse supplicandomi.
- Anch’io ho fame… ma in un altro senso!- le dissi ammiccando. – Ok vado!- le risposi un po’ scocciato visto che mi aveva fatto un’occhiata assassina alla Klaus, che fossero parenti? Mi chiesi. Oh che bello Vale è un Orignals!  Disse la Dan-coscienza.
Tu sta zitto! Hai dei problemi con i tuoi fratelli e potrei convincere la tua nuova sorellina ad ucciderti! gli risposi zittendolo.
Mi alzai dal letto e visto che per il caldo durante la notte mi ero tolto i pantaloni notai come Vale mi stesse fissando il didietro.
- Vale non fissare troppo sennò poi si consuma!- le dissi ridacchiando e lei in risposta mi tirò un cuscino.
- Ti conviene portarmi la colazione! Sennò farai una brutta fine stamattina!- mi disse Vale Oh che bello, la mia sorellina è tornata! Disse quella specie di coscienza che mi ritrovavo.
Le rilanciai il cuscino e finalmente entra in cucina.
- Ciao Dan!- gli dissi appena lo notai seduto al tavolo.
- Ciao Ian!- mi disse lui in risposta.
- Dan che ci fai tu qui?- gli chiesi abbastanza sconvolto.
- Ho dormito qui!-
- Ah si? Non me ne ero accorto?!?- gli risposi sarcastico mentre lui si alzava in piedi e metteva la tazza del caffè nel lavandino.
In quel momento entrarono in cucina Emma e Vale e ci guardarono stranite.
- E poi mi sorprendo quando scrivono le Delijah!- disse Emma.
- Le Dechè?- chiedemmo tutti e tre all’unisono.
Emma in risposta andò in camera sua tornando qualche secondo più tardi con il computer in mano.
- Ecco cos’è una Delijah!- ci disse Emma mentre ci metteva il computer sul tavolo e noi ci mettevamo a sedere per leggere.
Iniziai a leggere, era una storia su TVD tra Damon ed Elijah, e rimasi scioccato da ciò che lessi qualche riga più in basso e lo fecero anche Vale e Dan.
- Ma che diavolo leggi Emma?- chiese Vale piuttosto arrabbiata alla sua amica.
- Cioè Damon ha fatto un ehm avete capito cosa ad Elijah! ma ti sembrano cose da leggere?!?!?- disse sempre nello stesso tono. – E io adesso come riesco a guardare Ian senza ridergli in faccia!?!?- ed ecco spiegato il motivo dell’arrabbiatura, Emma fece per risponderle ma Vale la interruppe ancora troppo presa dalla sua sfuriata.
- Oh non ti preoccupare Vale che non lo farai!- le dissi ammiccando ma lei mi ignorò continuando a parlare con Emma.
- Finché scrivevi una FanFic su te ed Elijah poteva andare anche bene ma adesso!?!? Ti metti anche a leggere queste cose!- ci mettemmo tutti a ridere tranne Emma che arrossì.
- Senti almeno io non mi immagino Alex Pettyfer che mi fa un…- disse ma Vale la interruppe.
- Ok e va bene sto zitta!- disse smettendo di ridere ma io e Dan no.
- Quando avrete finito di ridere di me, io e Miss Rating Rosso dovremmo andare all’università!- disse Emma trascinandola fuori dalla stanza.
- Se volete restate pure qui a fare colazione ma almeno dai da mangiare al mio povero Nik!- disse Vale subito prima di uscire.
- Ok honey! Ricordati che alle quattro passo a prenderti per andare sul set! Divertiti a sezionare cadaveri!- le ricordai e dopodiché se ne andarono. Io e Dan avevamo molto ma molto di cui (s)parlare.
 
POV Emma
 
Dopo il piacevole risveglio mattutino e la prima figura di merda della giornata, mi ritrovai a correre tra i corridoi dell’ospedale in cerca di Richard. Mi fermai al primo banco informazioni che trovai e chiesi dove si trovasse il reparto di pediatria.
- Terzo piano, il corridoio a destra.- mi rispose l’infermiera super bionda e con le labbra rifatte, con la sua voce acutissima.
Sbaglio o anche tu sei bionda tesoro?disse la Ian-coscienza.Oddio…aspetta un attimo.
Ian! Che cavolo ci fai nella mia testa?!chiesi urlando mentalmente.
Ho trovato la Ian-coscienza,mi rispose la Vale-coscienza.
OH, NO! sono spacciata!
Ignorai quei due esseri che confabulavano nella mia testa e mi diressi al terza piano. Trovai Richard che mi aspettava fuori dalla porta del suo studio.
- Ciao, Richard. Scusa il ritardo, ma non riuscivo a trovare il reparto.- gli dissi.
Mi sorrise. –Non preoccuparti. Allora, pronta per il tuo primo giorno di visite?-
Deglutii. –Probabilmente sarà anche l’ultimo. Non so neanche da dove cominciare!- dissi facendomi prendere dall’ansia.
- Su, stai calma.- disse lui porgendomi il camice. –Se sei agitata è peggio. Per oggi il tuo compito sarà quello di tranquillizzare i bambini e darmi una mano con semplici visite. Poi, più in qua, proverai a visitarne qualcuno da sola.-
- Più in qua? Da sola?- sbottai sconvolta. –Stai scherzando spero!-
- Affatto.-
Sospirai. –Fantastico…-
Vrrr
Presi il cellulare e lessi il messaggio che mi era appena arrivato.
Ti sei dimenticata di fornire un po’ di colazione ad Elijah…sta soffrendo, poverino. Buona giornata, dottoressa. Ci vediamo dopo.
Ridacchiai. In questo momento tuo padre mi sta guardando come se fossi pazza. Il povero Elijah si nutrirà più tardi. gli risposi.
- Buone notizie?- mi chiese Richard vedendo il sorrisino spuntato sulle mie labbra.
Arrossii lievemente. –Ehm…sì. Ottime.- risposi indecisa.
- Allora, cominciamo?- mi chiese sorridendo.
- Cominciamo.-
Il nostro primo paziente fu un bambino di due anni. Era dolcissimo. Ora ti viene voglia di tornare a casa e farne uno con Daniel…commentò la Vale-coscienza.
Fa’ pure quando vuoi, Emma, ma non mentre ci siamo noi, per favore.la appoggiò la Ian-coscienza.
Andate a quel paese tutte e due!
Dopo quell’adorabile angelo, arrivò una piccolo demonio sotto forma di bambina. Era bionda, con gli occhi azzurri e aveva circa cinque anni. La accompagnavano la madre e un’amica della madre…chi era l’amica?
- Emma…- disse quella con le orecchie fumanti vedendomi.
Repressi un ringhio. –Rachael.-
- Oh Madonna!- disse Richard sbarrando gli occhi.
Rachael gli sorrise. –Signor Gillies, che piacere rivederla.-
Lui le sorrise fintamente. - Sì, certo…- le disse  per poi aggiungere a bassa voce. –Non posso dire che sia lo stesso per me.-
- Ehm, iniziamo la visita? Emma mi prendi la cartella della bambina, per favore?- mi disse Richard.
- Ma perché LEI sta facendo delle visite?- chiese Rachael indicandomi.
- Perché è un’ottima studentessa e una fantastica persona. A differenza di qualcun altro.- rispose lui mettendo in evidenza l’ultima parte della frase.
VrrrrVrrrrVrrrrrr
Daniel is calling!
VrrrVrrrVrrrrr
Mi schiarii la voce. –Pr-pronto?-
- Ciao sweetheart.-
Arrossii. –Ehm, ora non è proprio il momento..-
- Che succede?- chiese lui preoccupato.
- Te lo spiego dopo, ora ho una visita.- dissi cercando di sbrigarmi a riattaccare.
- No, Emma, cosa…-
- Ma sbaglio o durante l’orario di lavoro il cellulare dovrebbe essere spento?- intervenne Rachael togliendomi il telefono di mano, ma nel farlo attivò il vivavoce.
- Emma?? Che cosa è successo?- chiese Daniel.
Rachael mi gelò con lo sguardo e poi rispose al posto mio. –Ciao Daniel. ti ricordi di me, vero?-
- Rachael…che ci fai con Emma?-
- Nulla, la domanda è che ci fai tu?- disse lei acidamente.
- Questi non sono affari tuoi.- disse con voce glaciale. –Emma ci vediamo dopo.- aggiunse poi rivolto a me prima di riattaccare.
Rachael mi restituì il cellulare e Richard mi guardò. –Tutto apposto Emma?-
- Sì, Richard, continuiamo la visita.-
Rachael rise amaramente. –Ah, da te si fa chiamare per nome?! Questa sì che è bella!- disse infuriata. Prese la sua borsa e uscì dalla stanza lasciandoci visitare i nostri pazienti in santa pace.
 
POV Vale
               
Ero appena arrivata alla facoltà quando mi arrivò un messaggio di Ian.
Honey stamattina non ci siamo neanche baciati! Sappi che Damon è molto arrabbiato e soprattutto affamato.
Presi il cellulare e gli risposi.Va bene Damon! Tengo la giugulare pronta allora!  Spero che l’A+ sia di tuo gradimento! Parlando di cose serie hai dato da mangiare al mio gatto, vampiro pervertito? Mentre attendevo la sua risposta entrai nell’aula del professor Scott che quel giorno ci avrebbe detto il giorno dell’esame di anatomia, l’ultimo prima della tesi.
Non ti preoccupare il tuo gatto non morirà di fame… ma qualcun altro potrebbe, quindi fai bene a tenerti pronta comunque preferisco lo 0-, ma sai come si dice, no? chi si accontenta gode!  Lessi la sua risposta e dopodiché mi concentrai sulla lezione.
L’esame sarebbe stato troppo presto per i miei gusti visto che era fissato per la settimana successiva.
Cos’è questa una scusa per fare sesso con Ian?Mi chiese la Emma-coscienza.
Ma perché non torni a fare le visite con Mr Suocero dell’anno? E poi magari fai la pratica di anatomia con Dan? Stai tranquilla Emma! Un po’ di sano e sfrenato sesso non ti farebbe male! Le dissi mentre cercavo di resistere alla tentazione di tornare a casa per fare della sana pratica con Ian.
Le ore in facoltà passarono lentissime che c’è ti manca il tuo IanCucciolotto? Mi chiese sarcastica colei che non segue mai i miei consigli,ma per fortuna dopo quattro estenuanti ore di anatomia fui libera di andarmene. Ero già uscita dall’aula quando nel giardino dell’università un mio compagno di corso mi fermò per avere gli appunti delle ultime lezioni. Tale tizio era Chace con cui ero diventata abbastanza amica negli ultimi mesi ed era anche abbastanza fico ma peccato che fosse uno che ci provasse con tutte.
- Ciao Chace!- gli dissi.
- Ciao Vale!- mi salutò con la sua solita voce bassa e seducente.
E iniziammo a parlare.
 
POV Ian
 
Dopo che ebbi risposto al messaggio di Vale tornai in cucina dove Dan e il suo terzo grado mi attendevano. Volevamo evitare altre scene slash e così dopo che le ragazze se ne erano andate ci eravamo vestiti.
- Ian chi è Nick?- mi chiese Dan per prima cosa.
- Il gatto che ho regalato a Vale, e che lei ha chiamato come il tuo dolce e mieloso fratellino Niklaus!- dissi facendolo ridere.
- Oh Ian! Quanto sei dolce! Quella ragazza ti ha decisamente zuccherato!- mi disse scherzando. –Anche se Vale non sembra molto una ragazza mielosa!-
- È per questo che la chiamo honey! Dovresti vedere come si incazza, è divertente!- gli risposi.
- Si certo… è divertente fin quando non ti salta addosso e ti ammazza!- mi disse in tono ovvio.
- Non ti preoccupare caro Dan che se una ragazza mi salta addosso di certo non finisce la scena uccidendomi!- gli dissi sicuro di me. – Ma adesso smettiamo di parlare di me, sai che non sono una persona egocentrica!- gli dissi e mi fece una occhiata che significava qualcosa come sì certo come no!
- Cosa mi dici di te e della tua bella pediatra?- gli chiesi ignorandolo.
- Che c’è da dire?!?! Niente e tutto molto chiaro!- mi disse usando le stesse parole che aveva usato Vale il giorno prima per definire la nostra ‘situazione’.
- Andiamo Daniel!! si vede lontano un miglio che hai gli occhi a cuoricini e non solo quelli!- gli dissi ammiccando alla Damon.
- Come se te no! e comunque non vedo perché non dovrei! Emma è così… così…- mi disse non riuscendo a trovare le parole.
- È così Leerdammer?- gli risposi imitando la pubblicità.
- Glielo dirò che l’hai paragonata ad un formaggio!!- mi disse con la voglia di mandarmi a quel paese.
- Comunque prima che il bambino di tre anni che è in te prendesse il sopravvento, stavo dicendo che Emma è davvero una ragazza speciale! Riesce a farmi sentire me stesso! Non come quando stavo con Rachael che si preoccupava più di quello che pensava la gente che di me!- mi disse sfogandosi.
- La stessa cosa vale per me e Vale! Non mi sembra mai di essere un attore fico e amato da migliaia di ragazzina in tutto il mondo!- gli dissi.
- Soprattutto modesto!-
- Ok Dan adesso mi fai paura!- gli dissi visto che aveva detto la stessa cosa che Vale mi diceva sempre.
- Daniel ora torno a casa per farmi la doccia e poi ci vediamo all’ospedale verso le due così accompagno Vale sul set!- gli dissi.
- Vorrai dire accompagniamo Vale e Emma sul set?- mi chiese retoricamente.
- Fai conoscere la tua ragazza alla ‘grande’ famiglia?- gli chiesi visto che con gli altri attori del cast eravamo davvero molto uniti.
- Si Ian, tanto lo fai anche tu!-
- Sì ma tu sarai preoccupato la tua ultima ragazza non piaceva un granché ai ragazzi!- gli risposi a tono.
- Va bene Ian! Meglio se vai a farti la doccia che puzzi!- mi disse scherzando e seguii il suo consiglio.
 
POV Emma
 
Quella estenuante giornata di visite era giunta al termine. Quasi mi mancavano le noiosissime lezioni.
- Allora, Emma, che te ne è parso del tuo primo giorno di visite?- mi chiese Richard.
Sospirai. - È stato davvero, davvero, stancante! Non pensavo che fosse così dura.-
- Di solito non lo è. Credo che sia stata la comparsa della Tizia a farci stressare più del dovuto.- rispose. –A proposito, tu come fai a conoscerla?- mi chiese curioso.
- L’ho conosciuta lo stesso giorno in cui ho incontrato Daniel e diciamo che ci siamo state antipatiche a pelle.- spiegai velocemente.
- Ci credo! Quella sta antipatica anche ad un criceto!- disse facendomi ridere. –Dovresti vedere le ringhiate che le fa Khan. Quel cane è davvero intelligente.-
- Già, lo è davvero…-dissi ripensando a quando mi aveva spianta addosso a Daniel e ci aveva fatti baciare o quando aveva spinto le nostre mani a toccarsi a ristorante.
Un’infermiera bussò alla porta dello studio. – Dottor Gillies, potrebbe venire un attimo? C’è una telefonata per lei.-
- Certo Melissa, arrivo subito.- le disse e poi si rivolse a me. –Scusami un secondo, torno subito.- e uscì dalla stanza.
Intanto risistemai le cartelle mediche dei pazienti che avevamo visitato quel giorno, nell’armadietto accanto alla scrivania di Richard.
- Wow, stai bene con il camice bianco.- disse una voce alle mie spalle facendomi sobbalzare.
Mi girai verso la porta e vidi Daniel appoggiato allo stipite in tutto il suo splendore. Gli sorrisi e chiusi l’armadietto.
- Grazie, Elijah.- gli dissi prendendolo in giro.
Il sorriso sulle sue labbra svanì. –Che ci faceva Rachael qui?- mi chiese.
- Era venuta per accompagnare la figlia di una sua amica e posso dire che non fosse molto felice di vedermi.- dissi alzando un sopracciglio.
Daniel mi si avvicinò e mi abbracciò dolcemente. –Non preoccuparti di lei. È solo abituata ad essere al centro dell’universo.-
- E lo è.- dissi sospirando.
- Non del mio. Non più.- disse lui per poi catturare le mie labbra in un bacio delicato. Mi strinsi a lui assaporando tutta la dolcezza di quel bacio.
- Eccomi! Stavamo dicen…- disse Richard entrando nello studio. -…do.-
Mi staccai da Daniel arrossendo violentemente. Daniel, al contrario gli sorrise.
- Ciao papà!-
Richard allora sfoggiò un sorriso a trentadue denti. – Oh! Io l’avevo detto che tra di voi c’era qualcosa.- disse tutto felice. –Che bello, sono un chiaroveggente!-
Io e Daniel scoppiammo a ridere. Quell’uomo era uno sballo; se non fosse stato medico, sarebbe stato perfetto come comico.
- Comunque noi ora dobbiamo andare. Porto Emma sul set.- disse Daniel mettendo una mano dietro la mia schiena.
- Aspetta un attimo. Sta arrivando tua madre e penso che sarebbe felice di vedervi.- disse Richard sottolineando il “vedervi”.
Appena nominata, ecco che comparve dalla porta Emily che ci salutò sorridendo.
- Ciao Emma!- mi disse. –Come è stata la giornata?-
Richard rispose al mio posto. –Un po’ pesante, sai com’è, abbiamo avuto una visita sgradevole..-
Lei ci guardò stupita. –Rachael?-
Annuimmo tutti e tre. – Ma non sarà più un problema, vero Dan?- chiese Richard con sguardo ammiccante verso il figlio.
Lui sorrise. –Già.- disse e mi baciò a fior di labbra.
-Oh, ragazzi questa sì che è una bella notizia!- disse felice.
Io e Daniel ci guardammo e lui mi prese per mano. – Hai ragione, è davvero una bella notizia. Però adesso dobbiamo andare, sennò facciamo tardi sul set.-
- Vuoi far conoscere Emma ai tuoi amici vampiri?- chiese Richard divertito. –Be’ sono sicuro che andrà molto meglio di quando ci hai portato la sanguisuga.-
- Perché? Che è successo?- chiesi curiosa.
- Be’..non hanno apprezzato il carattere di Rachael.- disse Daniel ridacchiando.
Risi anche io e dopo aver salutato i suoi genitori, uscimmo dall’ospedale. Ma ovviamente, prima di poter passare una giornata tranquilla, apparve l’ultima rogna.
- Lo sapevo.- disse la voce infastidita di Rachael alle nostre spalle, mentre camminavamo l’uno abbracciato all’altra.
Alzai gli occhi al cielo spazientita. –Fai sul serio? Sei rimasta qui fuori dall’ospedale tutta la mattina per potermi spiare?-
- Spiare…che parolona. Controllare, semmai.- disse e poi si avvicinò a Daniel. –Non stai facendo sul serio, vero Dan? Non vorrai davvero mandare all’aria questi sei anni in cui siamo stati insieme, solo per un piccolo disguido?- gli chiese sbattendo le ciglia più del dovuto.
Lui rise amaramente. –Un piccolo disguido…certo Rachael, continua a sognare.- le disse facendomi voltare per riprendere il nostro cammino.
- Tu sei fuori di testa Daniel! Sei disposto a perdere ciò che c’era fra noi per una puttanella qualunque?!- gli urlò dietro.
Iniziai a vedere tutto rosso, accecata dalla rabbia. Eh no. Puttanella proprio no! Mi girai verso di lei e con poche falcate la raggiunsi e le mollai uno schiaffo che si sarebbe ricordata per molto tempo.
Lei mi guardò sconvolta e iniziò a massaggiarsi una guancia. Io le sorrisi. –La puttanella ti saluta.- feci per andarmene ma mi trattenne per un braccio.
- Stai attenta. Non è finita qui. Hai vinto una battaglia, non la guerra.- mi disse malefica. –A presto.-
Devo essere sincera: quella frase mi lasciò un briciolo di terrore. L’aveva pronunciata nel tono più glaciale possibile. Feci finta di nulla e tornai da Daniel che mi guardò soddisfatto.
- Wow, bello schiaffo.- si complimentò. –Ma che ti ha detto alla fine?-
Alzai le spalle. –Nulla di importante. Ha messo solo in chiaro di essere una che non molla.-
Così dicendo, ci avviammo al parcheggio e aspettammo Ian e Vale.
 
POV Vale

Stavo ancora parlando con Chace quando uscii dall'università. Mi guardavo in torno per vedere dove si fosse cacciato Ian.
- Mi potresti prestare i tuoi appunti?- mi chiese Chace.
- Certo! Però adesso non c'e li ho, se una sera di queste vuoi passare a casa mia per prenderli- gli dissi.
- Ok, va bene! Grazie...- mi disse con la voce profonda.
- Posso venire a prenderli ora?- mi chiese.
- Mi dispiace ma adesso ho da fare...- gli dissi mortificata.
- Ok ma per farti perdonare ti andrebbe di ripassare anatomia con me?- mi propose.
- Se Vale deve ripassare anatomia con qualcuno sono io!- disse una voce alle mie spalle che riconobbi fosse quella di Ian.
- Ian noi vogliamo studiare anatomia la teoria non la pratica!- lo ripresi anche se non sapevo di trovarmi con due maniaci.
- Non solo quella almeno!- disse Chace a bassa voce ma lo sentimmo comunque visto che Ian mi abbracciò da dietro come se volesse marcare il territorio.
- Chace lui è il mio ragazzo Ian, Ian lui è il mio amico Chace!- li presentai ma loro non dissero niente visto che erano troppo presi da studiarsi a vicenda.
- Ah davvero? Hai un ragazzo?- Chace sciolse il ghiaccio ma sempre rivolgendosi verso di me.
- Eh già! Stiamo insieme!- gli rispose Ian. - perché qualche problema?- gli chiese Ian.
- No, no!- rispose prontamente e poi continuò rivolgendosi a me. - Va bene Vale ora devo andare!- mi disse lasciandomi un bacio sulla guancia.
- Per gli appunti passa pure quando vuoi!- gli dissi prima che lui se ne andasse.
- Ok va bene! Ciao!- ci salutò e poi se ne andò. Appena fummo rimasti soli, Ian non perse tempo a farmi io terzo grado.
- Chi era quello?- mi chiese diffidente.
- Te l'ho detto un mio amico!- gli risposi.
- Quindi siete 'solo' amici? Non è tuo ex ragazzo? O un tuo ex amante?- mi chiese sempre dubbioso.
- No guarda in realtà siamo amici con benefici!- gli dissi sarcastica.
- Ah sì?- mi chiese. - Ian io stavo scherzando! Non potrei mai farci niente visto che ci prova con tutte!- gli dissi.
- Ora sei convinto gelosone?- gli chiesi girandomi tra le sue braccia per guardarlo negli occhi.
- Ma, non lo so, for...- mi disse ma non lo feci continuare perché lo baciai. Fu un bacio fin dall'inizio passionale. Ora ragazzi è meglio se vi staccate non vorrete mica dare spettacolo facendolo difronte a tutti? Chiese scioccata la Emma-coscienza.
Ma io ero troppo presa dalla passione per rispondergli. Dopo diversi minuti ci staccammo.
- Convinto?- gli chiesi di nuovo.
- Sì, abbastanza... Anche se...- mi disse titubante.
- Anche se?- lo spronai ad andare avanti.
- Anche se Damon ha tanta fame!- mi disse e subito si mise a baciarmi il collo in modo davvero sensuale. Mi stava facendo morire con dei 'semplici' baci. Dopo un po' iniziò anche a mordermi.
Appoggiai la testa sulla sua spalla dandogli le spalle in modo tale da baciarmi meglio.
- Quanto vorrei essere a casa!- disse Ian sospirando, io ridacchiai anche se stavo morendo dalla voglia di andare oltre anch'io.
Ma nonostante tutto continuò a baciarmi il colo sensualmente. Mi appuntai mentalmente di guardare se mi avesse fatto un succhiotto prima di fare figuracce.
- Ian vuoi che ci arrestino per atti osceni in luogo pubblico?- gli chiesi visto che non dava segni di volersi fermare.
- Sarebbe davvero molto divertente!- disse staccandosi finalmente.
- Sì certo! Mia madre appena lo sa prima le viene un infarto e poi mi uccide per non averle detto niente!- le dissi convinta per poi continuare. - E ti conviene aver paura di mia madre caro il mio vampiro pervertito!- conclusi.
- Ahahah!- si mise a ridere terrorizzato. - Stai scherzando, vero?- chiese con lo stesso tono.
- Beh chi lo sa? Chi può dirlo?- gli dissi continuando a prenderlo in giro.
- Vale stamattina te ne sei andata e non mi hai detto una cosa…-
- Che cosa?- gli chiesi curiosa.
- Perché Emma ti ha chiamato Miss Rating Rosso?- mi chiese.
- Oh.. Ehm..- iniziai balbettando – Prometti che non mi prendi in giro?- gli feci promettere prima di continuare.
- Beh ecco è una storia vietata ai minori!- gli dissi tutto d’un fiato.
- E non di certo perché è un horror vero?- mi chiese.
- Appunto… hai capito- gli dissi. Lui mi attirò a sé e mi abbracciò.
- Quindi la mia ragazza è una fissata?- mi chiese mentre mi toccava il culo.
- Ian!- lo ripresi.
- Che c’è?!?!- mi chiese scandalizzato. – Non sto facendo nulla di male!- mi disse. – Ti devo ricordare che non sono io quello che ha scritto una fanfic spinta o che stamattina mi fissava il sedere?- mi disse.
- Uffa! Sei cattivo! Mi avevi promesso che non mi avresti preso in giro!- gli dissi tirandogli un pugno sul petto.
- Chiedo umilmente perdono!- mi disse prima di baciarmi dolcemente.
Fu un bacio intenso ma purtroppo breve perché mi ricordai che dovevo fare una cosa e infatti presi lo specchietto dalla mia borsa per controllare se Ian mi avesse lasciato qualche segno sul collo.
- Ian!- lo richiamai urlando.
- Che ho fatto!?!- mi chiese.
- Mi hai lasciato il segno!- dissi indicando il succhiotto sul mio collo.
- Ops!- mi disse fintamente mortificato.
- Lo hai fatto apposta, non è vero?- gli chiese puntandogli un dito sul petto.
- Certo così tutti sapranno che sei mia e certa gente non si farà strane idee!- mi disse tranquillo.
- Sei sessista!- gli dissi arrabbiata. – Vieni qui…- gli dissi con aria malefica.
- Cosa vuoi farmi?- mi chiese abbastanza terrorizzato.
- Gli altri come faranno a sapere che sei mio?!?- gli chiesi ovvia prima di ricambiargli il favore di poco prima.
- Adesso siamo pari!- gli dissi trionfante avviandomi verso la macchina di Dan che vidi parcheggiata poco più in là.
 
POV Emma

Vale ed Ian ci raggiunsero ed insieme salimmo in macchina per andare agli studios. Io mi sedetti davanti accanto a Daniel e Vale ed Ian si sedettero dietro.
- Allora…cosa ci farete vedere di bello?- chiese Vale super curiosa.
- Prima di tutto vi presenteremo alla nostra famiglia…tranquille non mordono.- disse prontamente Ian. –Anche se, Emma, al posto tuo starei molto attenta alla famiglia degli Originals. Alcuni di loro potrebbero essere un po’ mordaci.-
Spalancai gli occhi. –Ci sarà tutta la famiglia degli Originals?- chiesi stupita e poi mi voltai verso Dan. –Ma quindi vuol dire che Elijah è tornato!- dissi battendo le mani come una deficiente.
Daniel sbuffò. –Ecco, Ian. Hai rovinato la sorpresa!-
Ian e Vale ridacchiarono. – Comunque credo che Emma possa cavarsela benissimo con una mandria di vampiri assetati di sangue…avreste dovuto vedere che schiaffo a tirato a Rachael prima!- disse poi Dan.
- Rachael?? E che voleva?- chiese Ian.
Sorrisi. – Ha cercato di rivendicare il territorio e mi ha chiamata puttanella. Conseguenza: un bello schiaffo su quel finto faccino da angelo non glielo ha tolto nessuno.-
- E brava la mia Emma!- disse Vale. –Non ti facevo così manesca.- e mi fece una linguaccia.
Dopo qualche minuto varcammo il cancello d’entrata degli studios che era circondato da una banda di ragazzine urlanti. Non riuscivamo nemmeno a passare. Alcune di loro si avvicinarono alla macchina che chiesero degli autografi ad Ian e Daniel. Io e Vale ci scambiammo degli sguardi che significavano “Ma come diavolo fanno a sopportare tutto questo?”.
Quando riuscimmo finalmente ad entrare nel parcheggio, Dan spense la macchina e ci avviammo verso gli studios.
Ian teneva un braccio intorno alle spalle di Vale e Dan mi prese la mano.
-Sei pronta?- mi sussurrò ad un orecchio.
Sospirai. –Devo ammettere che sono un po’ agitata. E se non dovessi piacere a nessuno, proprio come Rachael?- chiesi insicura.
Dan mi prese il volto fra le mani. –Non ci pensare nemmeno. Tu non sei affatto come Rachael. Ti adoreranno.- e mi baciò appassionatamente.
Ian si schiarì la voce. –Ehm…quando avete finito...-
- Mamma mia, Ian come sei petulante!- sbuffò Dan.
Le raggiungemmo ed entrammo tutti insieme negli studios. Camminammo tra i corridoi per un po’ fino a che non incontrammo Julie Plec.
- Ian, Dan! Finalmente siete arrivati!- disse Julie e poi posò lo sguardo su me e Vale.
- Julie, questa è Vale.- disse Ian. - È un po’ ignorante riguardo alla serie…ne sa poco e nulla.- disse poi prendendola in giro. Julie ridacchiò quando Vale tirò una gomitata nello stomaco ad Ian.
- E lei, invece, è Emma.- disse Daniel presentandomi semplicemente e gliene fui grata.
- È un piacere ragazze, benvenute sul set!- ci disse sorridendoci. –Allora ragazzi, ecco i vostri programmi: Ian, tu oggi devi girare la scena con Rebekah in camera di Damon.- disse e mi parve di vedere Vale irrigidirsi. –E tu Dan, devi girare la scena con Esther. Sì, insomma, oggi non avete molto da fare.-
I due attori gioirono e Ian e Vale si avviarono verso casa Salvatore, mentre Dan mi portò a casa Mikaelson.
Corrugai la fronte. –Mikaelson?- chiesi confusa.
Lui mi sorrise. - È il cognome degli Originals.-
- Ah! MIKAELSON…che letteralmente è “Figlio di Mikael”! Figo.- dissi e Daniel scoppiò a ridere.
 
POV Vale
 
Emma e Daniel verso casa Mikealson mentre io e Ian mano nella mano ci dirigemmo verso il pensionato Salvatore. Eravamo quasi giunti a destinazione quando sentii una voce chiamare Ian. Mi girai e vidi il bell’ibrido dalla voce roca e sensuale.
- Ciao Jos!- gli disse attirandomi ancora di più a lui e aumentando la sua stretta.
- Ciao Ian!- gli disse lui sorridendo verso di me.
- Joseph lei è Vale, la mia ragazza- mi presentò accentuando molto il mia.
- Vale lui è Joseph Morgan, come tu saprai è l’attore che interpreta Niklaus!- me lo presentò Ian mentre Jos, come lo chiamava Ian, mi porse la mano che prontamente strinsi.
- Che c’è Vale, non dici niente?- mi chiese Ian per poi continuare – Ora che ce l’hai davanti non dici niente sulla sua voce sexy?- mi chiese facendomi arrossire, in quel momento mi stava facendo pagare tutte le battutine che avevo fatto su Jos per farlo ingelosire.
- E il fascino del bel Joseph colpisce ancora!- si disse da solo l’ibrido mentre si avvicinava a me.
- Bel Joseph tieni le tue manacce inglesi a posto se non vuoi che la tua voce profonda vada a farsi benedire!- gli disse con un tono a metà tra lo scherzoso e il minaccioso.
- Ian puoi evitare di fare il geloso anche adesso!- lo ripresi e poi continuai – è davvero un piacere conoscerti!- dissi rivolta a Joseph.
- Anche per me!- disse accentuando il suo accento ma un’occhiataccia di Ian lo fece desistere.
- Hai già provato lo smoking?- chiese Jos a Ian.
- No vado tra poco!- gli rispose – Dovresti vedere come mi sta bene!- disse Ian rivolto verso di me.
- Anch’io ci sto molto bene, darling!- mi disse Jos alzando un sopracciglio.
- Fossi in te non gli darei soprannomi smielati!- lo avvisò Ian.
- Sì! Ho capito niente soprannomi sdolcinati perché è la tua ragazza!- disse Jos alzando le mani in segno di difesa.
- Non tanto per quello, ma perché Vale sa essere molto crudele, così crudele da sembrare tua sorella!- lo contraddisse Ian.
- E tu non faresti niente con tua sorella, vero?- concluse il mio ragazzo.
- Assolutamente NO! Anche se, ora che mi ci fai pensare, Vale sarebbe perfetta come vampiro, soprattutto come Originals!- disse Jos.
- Io non vorrei dire, ma sono qui e posso sentirvi mentre parlate di me!- dissi e Jos mi guardò come rapito prima di iniziare a parlare.
- Oh sì! Sarebbe una vampira favolosa!- constatò prima di continuare – Posso vampirizzarti?- mi chiese infine.
- Non ti preoccupare ci ho già pensato io, Jos!- disse Ian.
- Ho notato!- disse Joseph riferendosi al succhiotto che era visibile perché quando mi ero tolta il cappotto, il foulard si era spostato e subito lo rimisi al suo posto.
- E a quanto pare anche Vale ci ha già pensato! Quanto siete carini insieme, piccioncini focosi!- disse Joseph riferendosi alla grossa macchia bordeaux sul collo di Ian.
- Invece di stare qui a romperci le scatole perché non vai a conoscere i piccioncini smielati?- gli rispose a tono Ian parlando di Dan e della mia migliore amica ma Joseph lo guardò con aria dubbiosa.
- Ian si riferisce alla nuova ragazza di tuo ‘fratello’!- gli spiegai imitando le virgolette a fratello per fargli capire che mi stessi riferendo a suo fratello nella fiction.
- Kol ha una ragazza?- mi chiese Joseph stranito.
- No, ti pare che qualcuno possa sopportarlo?- gli fece notare mentre io lo guardavo dubbiosa visto che non sapevo minimamente chi fosse Kol.
- Allora chi Finn? Ma non era sposato?- ci chiese nominando un’altra persona che non conoscevo.
- Neanche Finn! Ora tenta con Bekah e li hai nominati tutti tranne quello giusto!- disse Ian scocciato.
- Bekah ha una ragazza? Non credevo fosse lesbica!- fece finta di dire Joseph scherzoso.
- Chi sarebbe la nuova ragazza di Elijah? Oltretutto non sapevo neanche che avesse lasciato la sanguisuga!- disse riferendosi a Rachael.
- Finalmente ce ne siamo sbarazzati!- disse Ian.
- Hai ragione!- disse – è stato un piacere conoscerti Vale! Ora vado a provare qualche scena con Candice! Ian ci vediamo in scena!- disse e dopodiché ci salutò e fummo liberi finalmente di arrivare a casa Salvatore.
Salimmo le ampie scale fino ad arrivare al primo piano, piano in cui, dedussi, si trovasse la stanza di Damon.
Appena entrai nella stanza non potei non notare il grande letto.
- Bel letto Ian!- gli dissi scherzando ma Ian mi prese sul serio visto che mi prese in braccio per poi buttarmici sopra e infine venire sopra di me.
- Ho anche una grande doccia e una grande vasca!- mi disse ammiccando come il suo personaggio, dopodiché avvicinò le sue labbra alle mie e quando fu a un millimetro qualcuno entrò dalla porta interrompendoci.
 
POV Daniel

- È bellissima!- disse Emma quando vide casa Mikaelson.
Si guardava intorno stupita. –Davvero, non credevo potesse esistere una casa più bella di quella dei fratelli Salvatore.- aggiunse subito dopo.
La portai nella sala da ballo che era molto in stile ottocentesco. Mi misi di fronte a lei e le porsi la mano. –Miss Rizzoli, mi concede questo ballo?- le chiesi facendole un semplice inchino.
Lei mi sorrise e appoggiò la sua mano sulla mia. –Con molto piacere, Mr Mikaelson.- mi rispose.
Iniziai a farla volteggiare per la sala, ma poi fummo interrotti da uno dei miei petulanti fratelli.
- Ehi Brother! Non dovresti essere a preparati?- chiese Nate entrando nella stanza ancora in smoking.
- Chi è questa bellissima fanciulla?- chiese facendo il vampiro per bene, guardando Emma.
- Nate, questa è Emma, la mia ragazza.- gli dissi e lui mi guardò sorpreso. Poi mi rivolsi ad Emma. –E lui è Nate, che interpreta Kol, uno dei miei fratelli.-
Nate le fece il baciamano. - È un piacere conoscerti Emma.-
Lei gli sorrise. –Il piacere è mio, Nate. Ma il baciamano è un gesto tipico di voi Originals o cosa?-
Ridacchiai. –Siamo dei vampiri gentiluomini.- le risposi e le depositai un bacio a stampo. –Vado a prepararmi per la scena e torno subito.-
Andai nel mio camerino ad indossare lo smoking e quando tornai da Emma, la trovai a chiacchierare allegramente con Nate, proprio come li avevo lasciati.
-…insomma, te lo giuro, era assolutamente insopportabile!- stava dicendo lui.
Cinsi i fianchi di Emma, abbracciandola da dietro. –Che mi sono perso?-
- Nate mi stava raccontando di Rachael.- disse Emma appoggiandosi a me.
- Le stavo raccontando di quella volta a cena, dopo la convention, quando si è incazzata perché una ragazzina ti ha chiesto se poteva abbracciarti.- disse ridacchiando Nate.
Io mi unii a lui. –Quella scena è stata epica.- concordai. Poi presi la mano di Emma e le feci fare una piroetta, ma finì direttamente addosso a Paul che era comparso all’improvviso.
- Ops, scusami.- disse lei subito arrossendo lievemente.
Lui le sorrise. –Non preoccuparti.-
- Scusa Paul, è colpa mia. Comunque Emma, lui è Paul e Paul, questa è Emma.- dissi per presentarli.
- Incantato.- disse lui con fare affascinante, il ché mi infastidì e non poco.
Fui richiamato in scena, perciò mi dovetti allontanare, ma non smisi di tenerlo d’occhio. Lui e Nate rimasero lì con Emma a parlare e Paul continuava a fare il cascamorto con lei.
Poi Emma si concentrò sulla scena che stavo girando e mi lanciò un profondo sguardo incorniciato da un bellissimo e dolce sorriso. Dio, come faceva ad essere sempre così bella? Con quegli occhi azzurri, così profondi e sinceri e con i suoi ricci biondi sembrava qualcosa di più di una semplice ragazza.
Non era l'andar suo cosa mortale, ma d'angelica forma, e le parole sonavan altro che pur voce umana; uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch'i' vidi, e se non fosse or tale, piaga per allentar d'arco non sana. disse la Ian-coscienza citando “Erano i capei d’oro all’aura sparsi di Petrarca.
Studiare con Vale ti sta facendo diventare ancora più insopportabile sai? gli dissi e ignorandolo, ricambiai quel bellissimo sorriso cercando di trasmetterle tutto l’amore possibile.
 
POV Vale
 
- Ops! Scusate- disse una voce entrando nella stanza di Damon. – OK me ne vado, torno più tardi!- disse la ragazza dai capelli castani e gli occhi dello stesso colore che dedussi fosse Elena cioè Nina Dobrev.
- No Nina! Resta pure…- le disse Ian mentre si alzava da me andandole incontro e io lo imitai.
- Nina lei è Valentina, la mia ragazza- mi presentò Ian.
- Ciao! Chiamami pure Vale!- le dissi stringendole la mano che lei strinse calorosamente.
- Sono felice di conoscere la ragazza che lo sopporta!- mi disse e io ridacchiai mentre Ian faceva finta di imbronciarsi.
- Aahahaha! Hai ragione ci vuole tanta pazienza con lui!- dissi continuando a prenderlo in giro – Soprattutto quando gli insegno l’italiano e vorrebbe sempre fare altro!- le dissi concludendo.
- Ah davvero? Gli dai ripetizioni?- mi chiese stupito e io annuii in risposta.
- Ecco perché aveva gli occhi a cuoricini dopo aver studiato l’italiano!- disse mentre parlavamo di Ian come se non ci fosse.
- Che carino il mio fidanzato smielato!- gli dissi sarcastica abbracciandolo.
- Perché eri venuta qua?- chiese Ian a Nina.
- Devi andarti a provare i vestiti per il ballo!- gli disse – Perché devi girare la scena con Claire!- spiegò.
- Vuoi assistere?- mi chiese ammiccando.
- Perché me lo chiedi con questo tono?- gli chiesi sospettosa.
- Sapessi!- mi disse misterioso – Vabbè tu resta a guardare al massimo rimani scioccata!- mi disse sbrigativo prima di andare dalla costumista così io rimasi da sola con Nina.
Dopo poco arrivò Joseph con l’attrice che face Caroline che scoprii si chiamasse Candice.
- Candice, lei è Vale la nuova ragazza di Ian!- ci presentò e dopodiché iniziammo a chiacchierare.
- Sei pronta a fare sesso con Damon?- chiese Jos ad un’altra ragazza bionda che era l’attrice che faceva la sua sorellastra, Bekah.
- Ma non molto!- disse un po’ preoccupata.
- Sei hai qualche dubbio puoi chiedere consiglio a Vale la sua nuova ragazza!- disse Jos e non mi interessò niente della sua voce sexy e profonda tanto grande fu la voglia di ucciderlo per la sua battutina.
- In realtà noi… non abbiamo fatto…- dissi lasciando al frase in sospeso.
- Davvero?- mi chiesero tutti all’unisono. Restammo qualche istante in silenzio poi Jos e il suo ‘tatto’ parlarono.
- Beh Claire allora chiedi aiuto a Candice o a Nina!- disse.
- In che senso?- li chiesi dubbiosa.
- Non lo sai che abbiamo fatto sesso nella serie?- mi chiese Candice.
- Beh scusate ma non ho visto molti episodi!- li dissi.
- Quindi con te lo ha fatto nella serie mentre, con te Nina? Mi ha detto che stavate insieme un po’ di tempo fa…- le chiesi.
- Beh sì… ma non ti preoccupare non provo più niente per lui! Non farò la stronza e cercherò di riprendermelo, meno che mai ora che state insieme!- mi rassicurò Nina.
- Nina ne sono davvero felice! E a pelle non sembri una stronza anzi mi stai molto simpatica!- le dissi sorridendo sinceramente.
- Ora scusate ragazzi ma devo andare!- ci dissero Candice e Joseph mentre Ian arrivava.
- Ciao ragazzi!- li salutò.
Dopodiché nel suo perfetto smoking venne verso di me che mi ero seduta su una sedia da regista col suo nome scritto sullo schienale dietro le telecamere.
- Avevi ragione!- gli dissi.
- Su cosa, honey?- mi chiese.
- Stai bene con lo smoking!- gli dissi e lui si avvicinò a me per baciarmi appassionatamente.
- Piccioncini evitate di darvi da fare proprio qui!- ci riprese Nina facendoci staccare.
- Va beh honey io vado a girare! Ci vediamo dopo!- mi disse prima di avvicinarsi al suo orecchio e sussurrarmi. – Poi dimmi se ti è piaciuto cosa hai visto!- mi lasciò un ultimo bacio a stampo e poi se ne andò.
Appena iniziarono a girare notai come Ian mi avesse fatto uno scherzo infatti c’erano lui e Bekah che si buttavano da una parete all’altra baciandosi. Ma quando Bekah strappò a Damon la camicia di dosso non riuscii a reprimere un ‘Oh mio Dio’ sia perché non me lo aspettavo fatto con tanta foga sia perché gli addominali di Ian erano fantastici!
Quando ebbe finito di girare tornò da me come promesso.
- Allora ti è piaciuto quello che hai visto?- mi chiese alzando il sopracciglio.
- Ma non lo so… come mi sarebbe dovuto piacere?- gli chiesi dubbiosa. – Questo?- gli dissi mentre imitavo il gesto di Bekah.
- Vale non puoi fare certe cose e pretendere che io non ti salti addosso!- mi disse.
- Beh strano visto che io l’ho fatto proprio perché tu mi saltassi addosso!- gli dissi mentre appoggiavo le mie mani sul suo petto poco vestito e lui iniziava a baciarmi.
- Ma non adesso! Ora dobbiamo andare dagli altri in sala relax!- gli dissi staccandomi.
E così ci avviammo.
 
POV Emma

- Quindi sei italiana, giusto?-
Oh mamma, io lo ammazzo!
Shh, sta’ calma..sorridi e annuisci, disse la Vale-coscienza.
- Sì, sono italiana, Paul.- risposi cercando di mantenere la calma. Non mi aveva mollata un secondo, durante tutta la scena di Daniel. Era una cosa impossibile! Era assillante! Anche se era un figo da paura ovviamente, avevo una grandissima voglia di staccargli la testa a morsi!
Daniel che finalmente aveva finito di recitare, ci raggiunse. – Allora, che te ne è parso?- mi chiese abbracciandomi.
- Be’, vedere le riprese è una cosa stupenda! E soprattutto vederti recitare dal vivo è sensazionale!- gli dissi baciandolo con trasporto per cercare di far capire a Paul di girare a largo, ma lui non si mosse minimamente.
Daniel mi accarezzò una guancia. –Vado a cambiarmi e torno.-
Feci il musino da cucciolo. –Devi proprio? Stai benissimo con questo smoking.-
Mi sorrise. –Sì, devo proprio.- mi lasciò un altro bacio e se ne andò, lasciandomi nuovamente in balia di Mr-sono-assillante-e-me-ne-vanto-Wesley.
- Che ne dici di aspettare Daniel e gli altri nella sala relax?- mi propose porgendomi il braccio.
Alzai gli occhi al cielo. –Ok, andiamo.- dissi afferrandolo.
Mi condusse fino alla sala relax degli studios ed entrammo. Lì c’erano già la fantastica Candice Accola con il bellissimo sexissimo Michael Trevino e quel super affascinante uomo di Joseph Morgan. E ora vi chiederete “Ma Daniel sa che fai tutti questi apprezzamenti verso i suoi colleghi?” e la risposta è “Ehm…dettagli”.
- Ehi Paul!- dissero all’unisono girandosi verso di noi.
- Ciao, ragazzi!- li risalutò lui. –Questo splendore qui- disse poi indicandomi- è Emma, la ragazza di Daniel.-
Candice spalancò gli occhi. –E la sanguisuga che fine ha fatto?-
Sorrisi. –Morta e sepolta.- risposi.
Lei mi si avvicinò subito. –Oh! Finalmente una bella notizia! Comunque io sono Candice e lui è Michael.- disse presentandosi e indicando il collega.
- È un piacere conoscervi! Questo sì che è un sogno!- dissi felice.
Joseph che era rimasto nel suo cantuccio, si alzò. –Ehi! E io sono invisibile?- disse avvicinandosi. –Io sono Joseph, ma puoi chiamarmi tranquillamente Jos. Sei la ragazza del mio fratellone, perciò benvenuta in famiglia.-
Oh, com’è dolce! disse la Vale-coscienza.
- Ho appena conosciuto anche la ragazza di Ian…- disse poi Jos.
Paul lo guardò confuso. –La ragazza di Ian?-
- Sì, Vale, la mia migliore amica.- risposi sorridendo.
- Ce n’è un’altra anche per me?- chiese Jos speranzoso.
Ridacchiai. –Be’ se vuoi c’è mia sorella, però tra qualche anno, quando sarà più grande.- gli dissi scherzando.
Anche gli altri ridacchiarono e nella sala relax entrarono anche Daniel, Ian e Vale.
- Ian! Mascalzone, non mi avevi detto nulla!- disse Paul vedendo il “fratello”.
Lui sfoggiò il suo sorriso alla Damon. - È successo tutto talmente in fretta che non ho avuto nemmeno il tempo di metterti al corrente, fratellino.-
Vale fece conoscenza con Paul e Michael e mi accorsi che Joseph non smetteva di fissarla. Daniel intanto mi abbracciò lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.
- Dan, fratello, ma come hai fatto a stare per sei anni con quella là? Cioè, si vede lontano un miglio che Emma è quella giusta per te!- disse Candice sorridendo.
Io arrossii. –E da cosa lo hai dedotto?- chiese Dan.
- Be’…segreto professionale.-
Michael che non aveva praticamente aperto bocca, a parte per salutare, prese la parola. –Allora, che ne dite di andare a mangiare qualcosa tutti insieme e poi di andare a ballare?- propose. –Così possiamo conoscerci meglio.- disse a me e Vale.
Noi annuimmo. –Certo, sarebbe stupendo.- dissi entusiasta.
- Sono d’accordo. Però sarebbe meglio passare un attimo da casa, prima. Devo dare da mangiare a Nik.- disse Vale premurosa.
- A proposito, mi sono dimenticata di chiedertelo stamattina.- dissi curiosa. –Chi è Nick?-
- È il gattino che mi ha regalato Ian.-
- E suppongo che il nome Nick sia un caso.- dissi pensando a Tell me you love me.
Vale arrossì di botto. –Ehm, veramente non ha nulla a che fare con ciò che stai pensando. È Nik, senza “c”.- disse imbarazzata.
Oh! Mi girai verso Joseph. –Ah! È Niklaus.- dissi ridacchiando mentre Ian sbuffava.
Joseph sorrise in direzione di Vale che rispose timidamente al sorriso. Ian si spazientì. –Ok, allora noi andiamo un attimo a casa e ci troviamo davanti al ristorante verso le otto, va bene?- disse cercando di uscire il prima possibile da lì.
- Perfetto.- disse Paul. –Chiamo io il ristorante e sento anche Nina, Claire e Nate se vogliono venire.-
- D’accordo, allora ci vediamo più tardi.- disse Dan mettendomi un braccio intorno alle spalle e uscendo dalla stanza.
- A dopo, ciao Emma.- disse Paul facendomi l’occhiolino. E intanto Joseph salutò Vale con la sua voce calda e sensuale.
- Ian, facciamo un patto?- gli chiese Dan mentre andavamo a prendere la macchina.
- Che patto?-
Lui sorrise. –Tu tieni d’occhio tuo fratello e io tengo d’occhio il mio. Ci stai?- disse riferendosi al modo in cui Paul e Jos si erano comportati con me e Vale.
- Affare fatto.- disse convinto Ian.
Io e Vale ci guardammo. –Uomini…- dicemmo all’unisono prima di scoppiare a ridere.
Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso casa. La domanda che mi sorgeva spontanea era “Cosa dobbiamo indossare per una serata con gli uomini più belli del pianeta?”
 
Angolo dell’autrice:
 
Ragazze eccoci qui alla fine dell’ottavo capitolo! I capitoli diventano ogni settimana più lunghi quindi credo che l’epilogo sarà circa 300 pagine… a parte gli scherzi l’otto è un capitolo molto importante! Infatti le nostre protagoniste più i loro boys sono andati sul set! Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo? Beh ma ora veniamo a ringraziare tutte le graziose fanciulle che ci supportano a scrivere questa storiella; allora:
debby_88, Hugghina, niki258 e sweet fairyche ci hanno recensito mentre nefrit93 che l’ha messa tra le seguite e morgana92 che invece l’ha messa tra le preferite!
Le altre nostre storie:
I Look After Youche è solo mia ed è un originale romantica
When will I see you again?Di Cate96 su TVD
A week to fall in love with yousempre della Cate ma sul Cast di TVD
Pagina facebook:
Never for a vampire, it's a very long time
Grazie mille a tutte! Spero che il capitolo vi piaccia! Leggete e fatemi sapere che ne pensate!
Un bacio!
Vale
 

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Capitolo 9
*** A Night Out ***


Never Say Never

 

Capitolo 9: A Night Out

 

POV Emma

Chiusi la porta della mia stanza con un gesto rapido. Io e Vale ci guardammo per un attimo in silenzio e poi scoppiammo a ridere super eccitate.
- Oddio, Vale non ci posso credere! Andiamo a cena con il cast!- dissi sedendomi sul letto.
- Già.- concordò accomodandosi accanto a me. -È incredibile tutto questo! Una sera a cena con quel gran pezzo di figo di Joseph Morgan.- disse quasi sbavando.
La guardai maliziosa. –Ah…ora sai pure il suo vero nome eh?! A proposito ho notato che non riesce a toglierti gli occhi di dosso e Ian mi sembra parecchio geloso.-
Vale sospirò. –Sì, me ne sono accorta. Ma non è così carino quando è geloso?-
Alzai un sopracciglio e la guardai sorpresa. –Dimmi che stai scherzando ti prego.-
- Perché?- chiese con sguardo innocente.
Sorrisi furbamente. –Questa è la prova che sei fortemente cotta di lui. Be’, devo ammettere che state davvero bene insieme.- e lei arrossì. –Ma…per caso avete già…?-
Mi tirò uno scappellotto. –Ma cosa vai a pensare! Insomma, stiamo insieme da qualche giorno. Non abbiamo ancora fatto nulla…- disse timidamente e il la guardai per incitarla a continuare. Lei sbuffò. –Ok, non ancora!-
- Ah! Ecco! Ora ti riconosco.- dissi ridacchiando. –Pensavo che ti fossi rammollita tutta insieme, invece sei ancora la cara, vecchia, Vale ribelle.- e partì il secondo scappellotto.
- Senti, fai poco la spiritosa. Non sono io quella che ha passato la notte praticamente nuda con Daniel.- mi prese in giro enfatizzando la parola “nuda”.
Mi zittii e arrossii immediatamente. – Ah, ah, ah. Visto che ora non ridi più?! Dai, racconta con i minimi dettagli!-
- Ma va!!! Non c’è nulla da raccontare. Abbiamo semplicemente dormito.- risposi tirandole addosso un cuscino che mi era capitato a portata di mano.
- Parlando di cose serie- aggiunsi subito dopo – cosa indossiamo stasera?-
Si diresse verso il mio armadio, che era stracolmo di vestiti di tutti i generi e colori, e lo fissò pensierosa. –Emma, tesoro mio bello, mi spieghi cosa ci fai con tutti questi vestiti se poi non li indossi mai?- mi chiese mentre faceva scorrere davanti ai suoi occhi tutti i miei vestiti.
- Lo sai che adoro i vestiti e poi non è vero che non li ho mai messi, è solo che non ci sono molte occasioni per farlo.- dissi innocentemente.
Dopo un po’ la vidi afferrare convinta un abito blu scuro, molto…molto…forse troppo corto.
- Quando hai comprato questa meraviglia?- mi chiese mostrandomelo.
Alzai le spalle. –Era un regalo di quell’emerito idiota di Alessandro. L’avrò messo una volta sola, se vuoi te lo regalo.-
Sorrise soddisfatta. –Sai che non posso rifiutare un vestito in regalo. E poi è blu, perfetto per gli occhi di Ian…-aggiunse con sguardo sognante.
La fissai preoccupata. –Sì…va bene tesoro, meno canne la prossima volta.- e per tutta risposta, mi fece una linguaccia. Poi tornò a concentrarsi sul mio armadio.
- Vediamo…tu invece…che ne dici di questo?- chiese prendendo un miniabito rosso fuoco.
Sbarrai gli occhi. –Nemmeno morta! Significherebbe provocare Paul e portare Dan all’orlo del suicidio!-
Mi alzai e presi il suo posto davanti all’armadio. –Ma dai, non puoi dire che Paul non sia un bel ragazzo.- mi disse mentre cercavo un vestito.
- Non ho detto questo, è solo che non voglio vedere Daniel nervoso…Eccolo!- dissi prendendo il mio bel vestito nero.
- Bello! Mi piace.- disse Vale sorridendo. –Saremo magnifiche!-
Concordai con lei e iniziammo a spogliarci. Vidi Vale avvicinarsi al mio cassetto e aprirlo per tirare fuori un completino intimo che…be’ avrebbe anche potuto non esserci. Era nero con delle stelle dorate e praticamente trasparente.
- Da quando mi freghi la biancheria?- le chiesi.
Mi rivolse uno sguardo furbo. –Ho sempre adorato questo completino molto sexy e dato che, conoscendoti, non farai follie stasera, puoi prestarmelo tranquillamente.- disse facendo il musino da cucciolo alla Ian.
- Ah, perché tu hai in mente di fare follie?-
Fece spallucce. –Diciamo che con Ian è sempre meglio essere preparate. Cioè, se gli venisse un istinto alla “Tell me you love me” non mi rifiuterei di certo.-
- Ma un’amica più pazza non la potevo mica trovare, vero?- chiesi ad alta voce, ma parlando al mio riflesso nello specchio.
- Emma, lo sai che parlare da soli è uno dei primi sintomi di pazzia, vero?- mi prese in giro Vale.
Sbuffai. –Senti, se voglio uno psichiatra, vado da Thomas Barnes, ok?-
- Chi?-
- Il padre di Ben, Ben Barnes, hai presente?-
Si portò una mano alla fronte. –Mamma mia che fantasia i genitori dei tuoi idoli…il padre di Daniel è pediatra, quello di Ben è psichiatra. Ma lo sanno che esistono altre facoltà oltre a medicina?!-
Ridacchiai. –Come se potessimo commentare…-
Scoppiammo a ridere fragorosamente.
Due sceme…no, dico da vero! Daniel ma noi delle ragazze normali non le possiamo trovare eh? disse la Ian-coscienza.
C’est la vie, rispose la…DAN-COSCIENZA???? e questa da dove era spuntata?!
Io e Vale ci guardammo, evidentemente le aveva sentite anche lei…altro che sintomi della pazzia! Scoppiammo a ridere nuovamente.

 

POV Ian

 

Eravamo appena tornati dagli studios quando le ragazze corsero in camera di Emma e lì si chiusero dentro.

Io e Dan andammo a sederci sul divano e accendemmo la tv per guardarci qualcosa. Dopo mezz’ora di assoluto silenzio, sentimmo le ragazze di ridere e io e Dan ci guardammo straniti.

- Ma che stanno facendo quelle due?- mi chiese.

- Boh non lo so! Io però non sono molto tranquillo!- ammisi scherzando.

- Nemmeno io…- confermò.

- Ma quanto ci mettono?!?- chiesi sbuffando era un sacco di tempo che erano lì dentro ormai.

- Io sono sicuro che o usciamo all’ultimo secondo oppure in ritardo!- mi disse Daniel.

- Secondo te dovremmo chiamarle?- gli chiesi senza attendere la sua risposta.

- Ragazze!- le chiamai – Sapete che non sono gli Oscar quelli di stasera ma una semplice serata tra amici!?!- li chiesi retorico.

- Sì certo!- mi rispose Vale. – Perché gli Oscar sono a Febbraio!- concluse Emma.

- Perché vi state annoiando?- mi chiese la mia ragazza.

- No! Assolutamente!- gli risposi sarcastico.

- Abbiate pazienza e verrete ricompensati!- disse Emma con tono malizioso.

- Tutto il tempo che vuoi tesoro!- rispose Daniel.

- Daniel non farti corrompere in questo modo!- lo ripresi.

- Seriamente Vale, non vorrei passare il mio trentatreesimo compleanno sul tuo divano!- gli disse lamentandomi.

- Di certo come siate vestite adesso andrà bene!- mi diede una mano Daniel.

- Si Dan hai ragione!- disse Vale facendomi tirare un sospiro di sollievo. – Credo proprio che Jos e Paul apprezzeranno vederci in intimo!- disse quella provocatrice della mia ragazza.

- No, no!- dissi in fretta. – Metteteci il tempo che vi pare ma non uscite vestite così!- gli dissi.

- Come se a voi dispiacesse vederci in quel modo!- ci disse Vale.

- Sì ma non dispiacerebbe neanche al resto del ristorante!- disse Daniel chiudendo definitivamente il discorso con le ragazze.

- Geloso, eh?- gli chiesi.

- Che hai fatto!?!- mi chiese Daniel. – Ora le hai interrotte e ci metteranno apposta quarant’anni!- concluse.

- Non sviare il discorso e rispondi alla domanda!- gli dissi.

- Sì, va bene! Sono geloso, contento?- mi chiese.

- Come se te non lo sei!- concluse Daniel.

- No, non è vero!- cercai di negare.

- Ian non ti crede nessuno! Prima quando eravamo agli studios stavi uccidendo il mio fratellino con lo sguardo!- mi disse.

- Ok, va bene potrei esserlo! Ma solo un pochino!- ammisi.

- Sì certo come no! Tu, Ian, sei geloso marcio! Anche di più che io con Paul!- disse.

- Ma come sei noioso stasera Dan! Sembri un vecchietto millenario!- gli dissi riferendomi ad Elijah che mille anni ce li aveva davvero.

- Continua a scherzare Ian e non ti do i pugnali di quercia bianca!- mi disse.

- Ok va bene! Tanto lo sai che sei il mio Original preferito!- gli dissi scherzando.

- Bravo così va meglio!- mi disse ma venne interrotto dall’arrivo delle ragazze.

 

POV Daniel

Dire che io ed Ian eravamo rimasti a bocca aperta era un eufemismo. Le ragazze erano bellissime, ma che dico favolose. Emma con quel suo vestito nero stava d’incanto. Il trucco leggero le definiva gli occhi azzurri e i ricci biondi erano raccolti in un semplice chignon aggraziato. Per concludere tutto in perfezione, c’era un leggero rossetto rosso che ricopriva le sue labbra perfette.
Ehm, tanto per fartelo notare, eh, ma ci sarebbe anche quello splendore della mia ragazza! Protestò la Ian-coscienza.
Appunto, è la tua ragazza. Pensaci tu a lei!
Mi avvicinai alla mia bella dama. –Sei splendida.- le sussurrai e lei mi sorrise timidamente.
- Grazie.- disse baciandomi delicatamente.
Sarei potuto rimanere tutta la sera a baciarla, se non fosse stato per quel rompiscatole di Ian.
- Ehm…non per intromettermi, ma rischiamo di arrivare in ritardo.-
Sbuffai. –Va bene, andiamo.-
Prendemmo entrambe le macchine e ci dirigemmo verso il ristorante in cui avevamo fissato.
- Non staremo mica andando in uno di quei ristoranti super lussuosi vero? E poi in un locale affollatissimo?- chiese Emma e lessi una nota di preoccupazione nella sua voce.
- Non esageratamente, perché? C’è qualcosa che non va?- le chiesi.
Lei mi guardò incerta. - È solo che…non corriamo il rischio di finire nelle grinfie dei paparazzi? Soprattutto ora che tu e Rachael vi siete lasciati, farti vedere a giro con me potrebbe comportare la nascita di nuovi pettegolezzi, non credi?-
Appoggiai una mano sulla sua, mentre l’altra ancora stringeva il volante. –Non ti preoccupare per questo. Prima di tutto, io non sono una grande preda per i paparazzi, rischiano di più Ian e Vale. Secondo, loro possono pura dire ciò che vogliono, a me non interessa.- la guardai –Voglio solo avere te al mio fianco.-
Emma sorrise e strinse la prese sulla mia mano come per farmi capire che lei c’era.
Come siamo romantici stasera, commentò ovviamente la Ian-coscienza.
Pensa a Joseph e sta’ zitto! Risposi a tono.
Mamma, che caratterino, disse prima di chetarsi definitivamente. O almeno, per il momento.
Arrivammo al ristorante, dove c’erano già Candice, Nate, Nina e Michael.
- Ciao ragazzi!- li salutammo.
- Ehi! Finalmente siete arrivati!- disse Michael.
- Tutta colpa delle ragazze.- disse Ian e loro arrossirono.
- Paul e Jos sono per strada. –disse Candice. –Ma Claire?-
Sentii vibrare il mio cellulare e lo estrassi dalla giacca. –Parlando del diavolo, o della diavolessa, come volete, dice che ha avuto un contrattempo e sta arrivando.- dissi leggendo il messaggio.
Ridacchiai quando lessi l’ultima frase in cui mi salutava nel nostro tipico modo fraterno ed Emma mi fissò torva. Riposi il cellulare nella tasca e sentii la voce acuta di Claire.
- Eccomi!- disse raggiungendoci. – C’era un traffico pazzesco!-
Sorrise a tutti gentilmente e poi mi abbracciò come suo solito, baciandomi sulla guancia. La faccia di Emma assunse vari colori e un’espressione che non mi piacque per nulla.
Stavo per chiederle se andava tutto bene, quando arrivarono Paul e Jos.
- Il gatto e la volpe.- commentò Ian sottovoce.
- Buona sera a tutti!- disse Jos sorridendo a trentadue denti.
Paul sorrise altrettanto amichevolmente e poi si rivolse subito ad Emma. –Sei bellissima, stasera.- le disse guardandola intensamente.
Lei sorrise e ricambiò lo sguardo. –Anche tu Paul sei fantastico.-
Iniziarono a fumarmi le orecchie e ebbi la tentazione di staccare la testa a morsi a quel maledetto…
- Allora! Entriamo?- disse Nina per smorzare l’evidente tensione.
Tutti iniziarono a seguirla all’interno del ristorante, mentre io trattenni Emma fuori.
- Che cos’era quello sguardo?- le chiesi.
Fece la finta tonta. –Quale sguardo?-
- Non fare la bambina, quello che hai rivolto a Paul. Ti ho vista, stavi flirtando!- la accusai.
- Sì è vero, stavo flirtando e smetterò di farlo, quando la Holt smetterà di starti appiccicata.- disse visibilmente irritata.
Sorrisi. –Sei gelosa di Claire?-
Arrossì e non mi rispose. Allora le presi il volto fra le mani e la baciai appassionatamente.
- Claire è come una sorella per me. Abbiamo legato molto da quando è entrata a far parte del cast e poi…-dissi avvicinandomi. –Ha una cotta per Jos.- le sussurrai all’orecchio.
Mi guardò stupita. –Giuro che è la verità!- aggiunsi e la baciai nuovamente.
- Perdonato?- chiesi accarezzandole una guancia.
Ci pensò un po’ su. –Sì, certo che sì!- disse ed entrammo nel ristorante, abbracciati.

 

POV Vale

 

Dopo esser entrati al ristorante, mi sedetti al tavolo ed Ian si mise accanto a me. Di fronte a me c’era Emma con a destra Daniel e a sinistra Paul, chissà come mai.

- Ti dispiace se mi metto qui, accanto a te?- mi chiese Joseph.

- Sì molto!- mi disse Ian nell’orecchio.

- No, no! Fai pure!- gli risposi dando un calcio sotto il tavolo a Ian.

- Allora Vale, anche tu sei italiana come Emma?- mi chiese Joseph e io in risposta annuii semplicemente.

- Che bel posto l’Italia! Io e la mia famiglia andavo lì quasi tutte le estati!- mi disse.

- Ah sì? E dove?- gli chiesi curiosa.

- In Liguria- mi rispose.

- Ci andavamo spesso anche io e Emma quando vivevamo a Milano!- gli risposi.

- Ma non eri nata a Firenze?- mi chiese Ian.

- Sì infatti io e Emma siamo nate a Firenze ma poi quando Alessandro e Francesco sono passati all’Inter abbiamo deciso di seguirli!- risposi mentre Jos mi guardava con aria dubbiosa.

- Chi sono Alessandro e Francesco?- mi chiese infatti dopo qualche istante.

- I loro ex…- rispose Ian al mio posto. – Lo sai che ho vissuto anch’io a Milano per un paio d’anni?- mi disse.

- Ah sì? E perché?- gli chiesi.

- Facevo il modello per Dolce&Gabbana…- mi rispose.

- Tu facevi il modello per quelli Dei scesi in Terra?- gli chiesi facendo ridere gli altri e lui annuii in risposta.

Ma per cambiare aria dopo che vi eravate lasciati non bastava tornare a Firenze? C’era il bisogno di venire qui, ad Atlanta?- mi chiese cambiando discorso.

- Diciamo che a Firenze avremmo avuto molti ricordi e poi perché una certa persona voleva conoscere il suo idolo!- dissi tirando in causa anche Emma.

- Come se ti dispiacesse questa cosa!- mi disse Emma.

- Lo sai che io voleva andare a vivere a Londra!- le dissi imbronciata.

- Nella mia bella Londra! E perché?- chiese Joseph.

- Perché alla qui presente Valentina diciamo che le piace un certo Alex Pettyfer!- mi disse Emma prendendomi in giro. 

- Quello di Beastly?- mi chiese Candice ed io e Emma annuimmo. – Nina ed io siamo andate a vederlo e lui è davvero un gran figo!- mi appoggiò.

- Visto Emma!- le dissi facendole la linguaccia. – Quindi oggettivamente chi è più bello tra lui e Daniel?- chiesi rivolgendomi a Candice.

- Io!- rispose Ian.

- Ma cosa c’entri tu!- gli dissi. – Noi stavamo parlando di Alex!- conclusi ma Nate e Micheal mi interruppero.

- E poi lo sanno tutti che sono io il più bello della serie!- dissero quei due all’unisono.

- Ehi!- disse Michael – E ovvio che sono io il più bello, se no non farei il modello di boxer!- disse.

- Ragazzi e secondo voi cosa dovremmo fare per decidere chi è il più bello?- gli chiesi visto che stavano per mettersi a discutere.

- Io ho un'idea!- disse Nate. – Facciamo una gara e voi ragazze decidete!- concluse.

- Io ci sto!- disse Candice.

- Anch’io però voglio anche Alex!- dissi.

- Se Vale può avere Alex allora io voglio avere Ben!- disse Emma.

- Ed eccola che ricomincia!- dissi sbuffando.

- Chi è Ben?- chiese un Dan parecchio geloso.

- Ben Barnes! La sua nuova fissa!- risposi tranquilla.

- Ma credevo fossi io la tua fissa!- disse con lo sguardo da cucciolo.

- Non ti preoccupare lo sei anche tu!- gli disse prima di baciarlo dolcemente.

- Allora questa gara?- ci chiese Nate.

- Io non sono d’accordo- disse Michael – Emma e Vale sarebbero di parte!- disse.

- Allora niente!- disse Nina.

- Vi vedremo tutti nudi in un'altra occasione!- disse Candice ammiccando. Quella ragazza era spettacolare.

Dopodiché finimmo di mangiare in tranquillità. Dopo qualche ora uscimmo dal ristorante per andare nel locale che ci aveva proposto Michael.

- Ti ho già detta che stai benissimo vestita così?- mi chiese Ian.

- Mah non lo so!- dissi facendo finta di pensarci ma lui iniziò a baciarmi appassionatamente.

- Ehi piccioncini quando avrete finito c’è un locale che ci aspetta!- ci disse Micheal.

- Ti spiego una cosa- gli disse Ian - Se dici piccioncini intendi sia noi che Emma e Daniel! Ed è per questo che loro sono i piccioncini smielati mentre noi quelli focosi, capito?- gli disse serio mentre io ridacchiavo.

Dopodiché salii in macchina con Ian.


POV Emma

Mi ritrovavo in macchina con Daniel, Paul e Claire…che gruppo avvincente! Ma perché, con tutte le macchine che c’erano a disposizione, quei due erano dovuti proprio venire con noi?
Sfigati, commentò quella sadica della Vale-coscienza.
Ma va’ al diavolo te! stasera va a finire che ti uccido, le risposi irritata.
Non riuscirai ad avvicinarti alla mia ragazza, bella! la difese la Ian-coscienza.
Oh, sì che ci riuscirò bello mio, ribattei.
Dan ti prego tienila occupata, disse nuovamente la Ian-coscienza.
Tanto Emma fa sempre di testa sua, rispose la Dan-coscienza.
- Basta!- sbottai alla fine.
I miei tre compagni di viaggio mi stavano fissando perplessi. –Cosa?- chiese Paul.
Oops, l’avevo detto ad alta voce. –Ehm, niente. Ero sovrappensiero.- e in effetti era vero. Ma insomma è possibile avere tre voci che ti parlano nella testa! Eh no, che cavolo. Alla fine sì che rischio di diventare pazza.
- Toglimi un po’ una curiosità…-iniziò Daniel con un tono di voce che non mi piaceva per niente.
Lo guardai di sottecchi. –Sì?- chiesi poco convinta.
Attese un attimo e poi parlò. –Da quanto è che va avanti questa storia di Ben Barnes?-
Ridacchiai. –Mica sarai geloso, vero?-
Non mi rispose e scoppiai a ridere fragorosamente. –Non c’è nulla da ridere.- mi disse serio.
- Scusa, è che mi fa ridere il fatto che tu sia geloso di una persona che nemmeno conosco e ammiro semplicemente perché è un ottimo attore. Be’, ovviamente, è anche un bel ragazzo, ma questo non c’entra.- dissi tutto d’un fiato.
Claire, che non sapeva stare zitta e farsi gli affaracci suoi, si intromise. –Sai, Joseph una volta mi ha detto di conoscerlo. L’ha incontrato ad una premiere e hanno legato parecchio.- disse passandosi una mano tra i capelli lisci perfetti.
Mi girai verso di lei sorridendo. –Non è che potresti chiedere a Joseph il suo indirizzo, così se passo per caso da Londra mi apposto sotto casa sua e gli tendo un agguato?-
Lei ridacchiò. –Glielo chiederò.- disse facendomi l’occhiolino.
- Claire, tu fallo e poi altro che fratellino adorato: ti potrei uccidere in maniera lenta e dolorosa!- la minacciò Daniel.
Dato che era stato fin troppo zitto, Paul intervenne. –Dan, sai una cosa? Mi sa che sei un po’ troppo protettivo con questa ragazza.- disse appoggiandosi al mio sedile. –Dovresti tenerla meno sotto controllo.-
Vidi Daniel irrigidirsi e stringere la presa attorno al volante. Mi voltai verso Paul e gli lanciai un’occhiataccia alla quale rispose con un’alzata di spalle e uno sguardo confuso. Poi guardai Dan, gli strinsi una mano e pian piano si rilassò e mi sorrise.
Scendemmo di macchina e trovammo qualche paparazzo pronto a scattarci delle foto. Mi ritrovai all’improvviso in mezzo a Dan, Claire, Paul e Michael che ci era venuto incontro. Ci misi un po’ a capire che stavano cercando di ripararmi dalle macchine fotografiche. Entrammo nel locale e la calca intorno a me si sciolse.
- Grazie.- dissi a tutti loro sorridendo.
Michael ci accompagnò al tavolino con i divanetti che avevano prenotato. Jos, Nate, Nina e Candice erano già lì. Mancavano solo Ian e Vale. Claire si sedette accanto a Jos ed iniziarono a parlottare. Io mi sedetti su uno dei divanetti mentre Dan si avviò verso il bancone per prendere da bere sia per me che per lui.
- Qualcuno ha voglia di buttarsi in pista con noi?- disse Nina riferendosi a lei e Candice.
Michael e Nate si avvicinarono subito e le portarono a ballare. Joseph si alzò dopo aver scritto qualcosa su un tovagliolo che dette a Claire e raggiunse anche lui il bancone.
La bionda si sedette velocemente accanto a me. –Nel caso tu faccia un salto a Londra…-disse porgendomi il tovagliolo.
Corrugai la fronte e lo osservai confusa: sopra c’era scritto un indirizzo e anche un numero di cellulare. Strabuzzai gli occhi. –Ma tu sei pazza! Io scherzavo!-
Lei sorrise furbescamente. –Oh andiamo, è solo un indirizzo!-
- E un numero di cellulare!- aggiunsi. –Non penserai davvero che mi metterò a chiamare Ben?-
Per tutta risposta lei prese il suo telefono e con il numero privato, chiamò Ben. Mise il vivavoce e avvicinò il telefono in modo che potessimo sentirlo entrambe.
- Pronto?- rispose Ben con la sua fantastica voce e il suo accento inglese. Mi misi una mano davanti alla bocca per non ridere come un’idiota e Claire fece lo stesso. –Ehi, pronto? C’è nessuno?-
Claire riattaccò e iniziammo a ridere. Sembravamo delle dodicenni che si divertivano a fare gli scherzi telefonici agli amici.
- Dio, che voce!- dissi quando smisi di piegarmi in due dal ridere. –E quell’accento!-
- Che accento?- chiese Daniel che era tornato con i nostri drinks.
Lo guardai innocentemente. –Nulla parlavamo di Joseph.- dissi spostando il mio sguardo sul Claire, che non era per nulla sorpresa dal fatto che sapessi della sua cotta.
Nascosi il tovagliolo nella borsa e Claire mi fece l’occhiolino.
Daniel spostò lo sguardo dall’una all’altra. –Voi due non me la raccontate giusta.-
Claire si alzò. –E dai, smettila di fare il curioso. Sono affari tra donne. Andiamo a ballare su!- disse trascinandolo sulla pista.
Mi ritrovai a sorridere come una scema. Be’ mi ero sbagliata su Claire, era davvero simpatica.
Ripresi il tovagliolo e mi memorizzai il numero sul cellulare, nel caso avessi voluto risentire quella fantastica voce. Al massimo un minuto dopo che Daniel e Claire erano andati a ballare, Paul si sedette accanto a me. Ci può essere qualcuno di più appiccicoso?
Sospirai e gli sorrisi gentilmente iniziando a sorseggiare il mio drink.
- Come mai non balli?- mi chiese.
Alzai le spalle. –Non mi piace stare stretta in mezzo a troppa gente, lo trovo soffocante!-
Mi si avvicinò. –Sono d’accordo.- disse prendendo una ciocca di capelli che mi era sfuggita dallo chignon ed iniziò a giocarci. Sembrava posseduto.
ESORCISTA?!

 

POV Vale

 

Il locale dove Michael ci aveva portato era davvero fantastico e c’erano un sacco di persone. Ci dirigemmo al bancone e ordinammo da bere, io presi un Caipiroska alla fragola mentre Ian un JD’s on the rocks.

- Ti va di ballare?- mi chiese Jos all’orecchio ma Ian lo sentì e sbuffò.

- Ian è solo un ballo e non fare sempre il geloso!- gli disse Jos e prima che gli potesse rispondere mi portò al centro della pista.

- Geloso il tuo ragazzo, eh?- disse appena arrivati.

- Ma a me piace tanto anche per questo!- gli risposi.

- Ti piace davvero così tanto?- ma cos’era quello un interrogatorio? Mi chiesi.

- Sì, abbastanza lui è davvero tanto gentile, non è troppo smielato e soprattutto mi fa tanto ridere!- dissi convinta.

- E il fatto che sia anche tanto bello non c’entra niente?- mi chiese ridacchiando mentre mi attirava a sé.

- Diciamo che non guasta però di solito io non giudico mai le persone solo dall’aspetto!- gli risposi.

- Quindi tu come mi giudichi?- mi chiese.

- Ma non lo so… sei simpatico forse un po’ cascamorto ma anche affascinante!- gli dissi ridacchiando.

- Se lo sapesse Ian mi ucciderebbe, già mi sta guardando come se volesse uccidermi!- mi disse facendomi fare un giravolta per farmelo vedere. In effetti stava stringendo il suo bicchiere con un po’ troppa forza e le nocche dell’altra mano era bianche per come stava stringendo il pugno.

- Comunque non credo che io ti piaccia realmente!- mi disse sicuro.

- Io ci scherzo su questa cosa ma non tradirei mai una persona…- gli dissi.

- Hai proprio ragione… essere traditi fa soffrire!- mi disse.

- Fidati, lo so bene!- gli dissi intristendomi.

- Vuoi confidarti con il buon vecchio Jos?- mi chiese facendomi tornare il sorriso.

- Ahahah non ce ne è il bisogno!- gli dissi.

- Ah sì?- mi chiese scherzoso stringendomi a sé facendomi quasi soffocare.

Mi girai e vidi Ian venire verso di noi.

- Bene! Ora hai toccato abbastanza la mia ragazza con le tue manacce!- disse Ian a Joseph tirandomi via per un braccio.

Mi portò vicino ai bagni e lì iniziò a baciarmi in modo veramente appassionato.

- Ian, oggi vuoi proprio farci arrestare!- gli dissi quando ci staccammo.

- Atti osceni in luogo pubblico!?!?- disse fintamente sconvolto – Dai non hanno mai arrestato nessuno!- disse minimizzando.

- Che c’è vuoi fare una sveltina in bagno?- gli chiesi e lui fece finta di pensarci.

- Ma non credo, Honey… forse più avanti di certo la prima volta non sarà in uno squallido bagno pubblico!- mi disse oh quanto è dolce!!  Disse la Emma-coscienza ma tu non eri rimasta sulla guancia di Rachael?  Le chiesi Eh no cara sono qui a torturarti, invece! Disse ridendo malefica ma io no gli detti più retta e tornai ad occuparmi del mio ragazzo.

- Allora se non vuoi farlo in un bagno, smettila di provocare e andiamo a ballare!- gli dissi prendendolo per un braccio ma lui era troppo forte per essere trascinato da me.

- Finché non mi dai un altro bacio non ti lascio andare!- mi disse trattandomi.

- Eh va bene! Vieni qui- gli dissi cingendogli il collo con le braccia e mettendomi sulle punte perché anche se aveva i tacchi lui era sempre più alto di me.

- Possiamo andare adesso?- gli chiesi quando ci staccammo.

- Va bene per adesso mi accontento!- disse.

- Ora andiamo a ballare però!- dissi e con lui con un sorriso malizioso stampato in faccia finalmente ci dirigemmo alla pista da ballo.

 

POV Daniel
Claire mi aveva fatto ballare una decina di canzoni. Non ne potevo più. Quando stava per iniziare l’undicesima decisi di tornare da Emma. L’avevo letteralmente abbandonata andandomene a ballare con la mia sorellina pazza. Mi avvicinai al tavolo e notai subito la presenza irritante di Paul. Aveva una ciocca dei suoi capelli tra le dita e le stava decisamente troppo vicino. Sentii la rabbia crescere dentro di me e mi ci volle un immenso autocontrollo per non perdere la testa e incazzarmi seriamente. Raggiunsi il divanetto e mi sedetti accanto alla mia ragazza cingendole i fianchi.
- Allora, ballato bene?- mi chiese sorridendo.
La baciai a fior di labbra ignorando completamente Paul che ci fissava. – Abbastanza, ma avrei preferito ballare con te.- dissi cercando un modo per allontanarla da quel mandrillo di Wesley. – Vuoi ballare con me?-
- Dan, sinceramente, non mi piace per niente ballare. Cioè, in realtà, mi piace, ma per ballare intendo nel vero senso della parola, non muovere i piedi e saltellare sul posto spiaccicati come delle acciughe sott’olio.- disse sospirando.
Annuii. –Ok, allora restiamo qui.- dissi intenzionato a non perderla un’altra volta di vista.
Paul riprese a parlare come se io non ci fossi. – Mi stavi dicendo che hai una sorella, giusto?-
-Sì, Matilde, ha sedici anni.- disse Emma e mi parve di cogliere un velo di fastidio nella sua voce. Trattenni a stento una risatina.
- Anche io delle sorelle, tre: Monika, più grande di me, e Julia e Leah, più piccole.- raccontò lui.
Bene, e chi se ne frega? pensai, ma ero certo che Emma condividesse a pieno il mio pensiero.
-Ex fidanzati?- chiese poi quel CARO ragazzo.
Eccolo che toccava l’argomento…
- Sì, uno ma niente di che.- rispose freddamente Emma.
- Quanto siete stati insieme?-
Ma che è? Un interrogatorio? Sveglia, Paul, non vedi che non ha voglia di parlare?!
- Quattro anni.- rispose lei di nuovo seccamente.
Lui strabuzzò gli occhi. –E ti sembra niente di che? È parecchio tempo! E come mai vi siete lasciati?-
Lei alzò le spalle. –Non eravamo fatti per stare insieme, tutto qui.-
Allora lui le prese una mano. –Mi dispiace.- disse guardandola intensamente.
Mi sembrava di essere l’arbitro di una partita di tennis, continuavo a spostare lo sguardo da uno all’altra. Decisi di intervenire: scoccai a Paul un occhiataccia che lo fece desistere dal parlare ulteriormente.
- Be’, dato che la povera Claire è rimasta da sola, vado a vedere se ha voglia di ballare.- disse alzandosi per poi sparire tra la folla.
Sprofondai sul divanetto tenendo Emma sempre stretta a me. –Va a finire che Paul stasera non torna a casa, se continua così.-
Lei ridacchiò. –Lascialo stare, si diverte solo ad infastidirti.-
La baciai delicatamente scendendo poi verso il suo collo. Lei mi passò le dita tra i capelli e ci rimase molto male quando mi alzai e le porsi la mano.
-Vieni con me.- le dissi.
Mi guardò confusa. –Dove?-
-Fidati.- le dissi semplicemente e lei mi afferrò la mano, lasciandosi trascinare fuori dal locale.

 

POV Ian

 

Prima di andare a ballare però ci fermammo al bancone per fare un altro giro.

- Ok facciamo un gioco- proposi – ognuno di noi sceglie cosa deve bere l’altro!- conclusi.

- Va bene!- accettò.

- Un Manhattan- ordinò per me e io per lei ordinai un Caipirinha alla fragola.

Non so come facesse a saperlo ma il Manhattan era uno dei miei cocktail preferito e infatti la guardai stupito alla sua ordinazione.

- Prima hai preso un JD quindi ho dedotto che ti piacesse il Jack Daniel’s che c’è nel Manhattan- mi spiegò, uh intuitiva la ragazza!  Disse una Dan-coscienza abbastanza brilla.

- E poi fare i drink è divertente!- concluse.

- Hai ragione anche se nella serie sembra che io beva in continuazione!- dissi pensando ai fiumi di finto Bourbon che avevo bevuto in tre anni di riprese.

- Però adesso basta bere e vieni a ballare!- mi disse prendendomi per mano e io mi feci trascinare.

- Ok ragazzi… adesso rallentiamo un po’ e mettiamo le canzoni su vostra richiesta!- disse il Dj che avevo pagato per mettere una canzone.

- La prima è Angel di Robbie Williams ed è per una certa honey…- concluse di dire mentre vedevo Vale sgranare gli occhi stupita.

- Non credi che sia troppo sdolcinato anche per te Ian?- mi chiese facendo finta di fare la dura ma sapevo che la sorpresa le era piaciuta.

- Oh non mi guardare così! Non sono stato io a richiedere la canzone e poi c’è tanta altra gente che chiama la proprio ragazza honey…- dissi.

- Peccato che il dj non abbia menzionato nessuna ragazza!- mi disse scoprendomi. – Va beh… vieni qui altra gente!- mi disse attirandomi a sé e baciandomi.

- Se questo è il risultato devo farle più spesso queste romanticherie!- dissi scherzando e con le sue braccia ancora dietro il collo iniziammo a balla a ritmo della canzone.

- Fai quello che vuoi basta che non finisca con le carie!- mi disse.

- Ma tu sei sempre così o qualche volta ti sciogli anche?- le chiesi scherzando.

- Beh non proprio sempre ma quasi!- mi disse ammiccando facendo intendere a quando non lo fosse.

- Hai presente quando ti ho detto niente luoghi pubblici e squallidi la prima volta?- le chiesi e lei annuì – Beh, diciamo che se continui così finisco per ripensarci!- le dissi malizioso.

- E sei io non volessi?- mi chiese.

- Mi dispiace ma se potessero tutte mi vorrebbero!- gli risposi.

- Ma non lo so non ne sarei così sicura!- disse facendo finta di non crederci.

- Va bene come vuoi, ora te lo dimostro: vedi quelle ragazze laggiù?- le chiesi riferendomi ad un gruppetto di ragazze che non facevano che fissarmi visto che mi avevano riconosciuto e mentre Vale ballava con Jos erano venute a chiedermi l’autografo. Dopo che ebbe annuito in risposta continuai. – Beh ecco ora vado là e le chiedo se qualcuna di loro vuole venire a letto con me!- le dissi già avviandomi.

- Dove vai? Torna qui!- mi disse trattenendomi per la manica della giacca.

- Che c’è honey? Non sarai mica gelosa?- le chiesi sicuro che la risposta fosse sì ma che non lo avrebbe mai ammesso.

- Sì e non voglio che il mio ragazzo vada da quelle quattro oche che ti sbavano dietro da inizio serata!- disse sorprendendomi.

- La tua gelosia è peggio di quanto pensassi!- le dissi scherzando.

- Parla quello che mi ha letteralmente trascinato via da un suo amico mentre stavamo ballando!- disse.

- Primo quello non si chiama ballare ma strusciamento di coppia e secondo ti ho trascinato via, come dici tu, solo perché avevo una voglia matta di baciarti!- le dissi.

- E se ce l’avessi io ora la voglia di baciarti?-avessi io ora la voglia di baciarti?- mi disse ammiccando.

- Ti dico solo che con me puoi soddisfare ogni voglia che ti venga in mente!- le dissi usando il suo stesso tono.

- Va bene allora inizia baciandomi, al resto ci pensiamo dopo!- mi disse ed io non me lo feci ripetere due volte e la baciai, proprio nel momento in cui la canzone finiva.


POV Emma

Daniel mi stava portando verso l’uscita sul retro del locale. Che avrà in mente? mi chiesi preoccupata.
Aprì la porta e ci trovammo in una piccola terrazza-giardino completamente deserta.
- Che ci facciamo qui?- gli chiesi curiosa. Ero un po’ stordita a causa della musica altissima che mi aveva uccisa all’interno. Si sentiva fin lì!
Lui mi abbracciò da dietro. –Ci godiamo uno spazio all’aperto dal quale possiamo sentire comunque la musica e ballare nel vero senso della parola.-
Sorrisi contenta che avesse capito cosa intendevo per ballare. Sentimmo la musica rallentare attaccando con “Angel”.
Daniel mi prese una mano e posò l’atra sul mio fianco. Iniziammo a muoverci lentamente a ritmo di musica. Era bellissimo ballare abbracciata a lui. Adesso sì che ragioniamo! pensai.
- Questa è opera di Ian.- disse Dan mentre mi stringeva a sé.
- E tu come lo sai?-
Ridacchiò. –L’ho beccato stamattina a canticchiare questa canzone poco dopo che eravate uscite di casa.-
Risi anche io e appoggiai la testa al suo petto. –Sono felice che Vale abbia trovato la persona giusta. Ian sembra uno apposto.-
- Lo è, credimi. Non la farebbe soffrire per nulla al mondo.- disse e io sollevai lo sguardo per baciarlo.
- Chissà se sono stata altrettanto fortunata…- sussurrai prendendolo in giro.
Mi allontanò un po’ per potermi guardare meglio negli occhi. –Non ti fidi di me?- mi chiese scrutandomi.
- Certo che no!- gli risposi ironicamente.
Per vendicarsi mi fece fare una piroetta velocissima per poi concludere l’opera con un casché improvviso e se non ci fosse stato lui a sorreggermi sarei caduta sicuramente.
Lo fissai con gli occhi spalancati.
- Ora ti fidi?- chiese sorridendo beffardo.
Gli tirai una botta sul braccio. –Sì che mi fido! Ma non c’era bisogno del tuo gesto folle per sentirmelo dire. Ti stavo solo prendendo in giro.- risposi.
- Meglio esserne certi al cento per cento.- disse per poi baciarmi senza muoversi da quella posizione.
Il mio cellulare squillò da dentro la borsetta che avevo appoggiato sulla panchina quando eravamo usciti.
- Pronto?-
- Scimmietta! Come stai?-
Sorrisi. –Papà! Che bello sentirti! Sto bene te?-
- Tutto bene. Abbiamo provato a chiamarti a casa, ma non ci ha risposto nessuno e ovviamente tua madre si è preoccupata. Dove sei?- mi chiese con fare inquisitorio.
- Sono in un locale con degli amici.- risposi.
- Quanto raccomandabili?- Ih, terzo grado, pff!
Sospirai. –Sono apposto, papà. Stai tranquillo. Ora devo andare, salutami mamma e Mati.-
- D’accordo. Sii responsabile, per favore.- mi disse prima di riattaccare.
- Lo sono sempre.- lo rassicurai. Mai vero! disse la Vale-coscienza.
Riposi il cellulare nella borsetta e tornai tra le braccia di Dan. –Tutto ok?-
Annuii. –Era solo mio padre che voleva sapere come stavo.- poi lo guardai. –Ti va di rientrare?-
- Sicura?-
- Sì. Stavo pensando che infondo un ballo con gli altri non sia tutto questo problema.- dissi sincera.
Iniziammo ad avviarci all’interno, ma ci imbattemmo in un gruppetto di fan che volevano l’autografo di Daniel e mi fecero scattare un migliaio di foto.
Quando se ne andarono ridacchiai. – Le tue fan sono adorabili.-
Mi guardò sorpreso. –Che c’è? Che ho detto?- gli chiesi non capendo.
- Stavo solo pensando che Rachael le avrebbe uccise tutte.-
Risi. –Io non sono Rachael.-
Lui mi accarezzo una guancia. –No, tu non sei decisamente Rachael.- disse baciandomi per poi aggiungere. –Grazie a Dio.-
Ridendo ci dirigemmo verso la pista e raggiungemmo gli altri proprio nel momento in cui partì Party Rock Anthem.
Damon Dance! pensai.

 

POV Vale

 

Ballammo qualche altra canzone dopo Angel fino a quando non ci ritrovammo insieme agli altri raggazzi del cast in pista. A un certo punto partì la canzone Party Rock Anthem e tutti i ragazzi si misero a ridere guardando verso Ian, anche Emma rideva. Ma possibile che fossi l'unica a non capire? E infatti chiesi spiegazioni.

- Ora il nostro, ehm volevo dire tuo, Ian, ci farà vedere la Damon Dance!- mi disse Joseph.

- Ah perché Damon balla?- li chiesi.

- Beh sì e a tutte le convention, le fan gli chiedono di farlo!- disse Nina.

Ian inizia a ballare e capisco perché alle sue fan piaccia tanto, perché fa dei movimenti... come dire 'espliciti' con il bacino.

- Uhuh mi piace la Damon Dance!- gli dissi.

- Ti va di ballare?- gli chiesi – Anzi no, come avevi detto che si chiamava? Ah sì... ti va di fare un po' di strusciamento di coppia?- gli dissi ridendo.

- Ed io mi ripeto: per te questo ed altro!- mi disse attirandomi a sè.

Non so esattamente come facemmo ma ci ritrovammo praticamente appiccicati mentre ci baciavamo.

- Ti è piaciuto davvero molto il mio vestito!- gli dissi quando ci staccammo visto che questo era salito di parecchi centimetri e poi lo riabbassai.

- Oh sì certo! Ti stava davvero benissimo... anche sai qual è la cosa che mi piace di più?- mi chiese.

- No, quale?- gli chiesi a mia volta.

- Il colore! Lo hai fatto apposta purché si intonasse con i miei occhi, non è vero?- mi chiese.

- No, Ian non è assolutamente per questo!- gli dissi cercando di negare e tornando a bacairlo.

- Vale però se continui così saremmo costretti a lasciare i nostri amici perché tu non fai altro che provocarmi e io non sono fatto di legno!- mi disse riprendendomi. Anche se qualcos'altro in questo momento lo è! Disse la Emma-coscienza. Ecco ci mancavano anche le battute da osteria della Emma-coscienza per completare il quadretto di ragazzini arrapati.

- Per me va bene!- gli dissi stupendolo e così mi prese per mano dandomi un ultimo bacio prima di salutare i nostri amici e poi andarcene.

 

POV Daniel

Poco dopo che Ian e Vale se ne furono andati anche io ed Emma lasciammo il locale.
-Ma come, ve ne andate già?- chiese Paul guardando Emma come se fosse soggiogato.
Sbuffai. –Sì, Wes, ce ne andiamo. Buonanotte a tutti!- dissi trascinando via Emma.
Non facemmo in tempo a mettere un piede fuori dal locale che sentimmo la voce di Claire alle nostre spalle. –Ehi, Emma!-
Lei si voltò. –Claire, dimmi.-
Ci raggiunse. –Volevo sapere se ti andava di trovarci uno di questi giorni davanti ad una tazza di cioccolata calda e fare due chiacchiere.- le propose.
Ovviamente rifiuterà, pensai dato che ad inizio serata Emma aveva avuto più volte la tentazione di mangiarsela viva. Invece mi sorprese e sorrise.
-Certo, mi farebbe molto piacere.-
Claire ricambiò il sorriso. –Perfetto! Dovremo parlare di TANTE cose e farci qualche altra bella risata come stasera.- disse alludendo a qualcosa che non potevo capire.
- Tutte le volte che vuoi!- rispose Emma e le due si scambiarono uno sguardo di intesa.
Ci avviammo verso la macchina e io continuai a guardare la mia ragazza con fare sospettoso. Mai fidarsi di ciò che passava per la mente di Claire, tanto meno se riguardava Emma.
- Perché mi guardi in quel modo?- mi chiese dopo un po’, mentre mi sedevo al posto di guida.
Alzai le spalle. –Sto cercando di capire cosa state tramando tu e quella pazza di Claire. Sai, non mi fido granché.-
Lei ridacchiò. –Non lo saprai mai.- disse e poi mi baciò su una guancia. –Tranquillo Gillies, te l’ha già detto lei prima. Sono discorsi da donne.-
- Farò finta di crederci.- risposi mettendo in moto.
Dopo una ventina di minuti arrivammo davanti a casa di Emma.
- Allora, che te ne è parso di questa serata?- le chiesi.
Sospirò. –Sono stata benissimo. Non mi sono mai divertita tanto.-
Le sorrisi. –Sono contento, anche se Wesley…-
- Oh, ma chi se ne frega di Paul!- disse lei baciandomi. Il bacio, da prima delicato, si fece pian piano più appassionato ed Emma, dal suo sedile, si ritrovò sulle mie gambe.
- Resti con me stasera? Tanto Vale non tornerà.- mi chiese quasi supplicandomi.
- Non posso trasferirmi a casa tua.-
- Sì che puoi!- ribatté.
Ridacchiai. –Non intendevo questo, dico solo che ho una casa anche io e il mio povero Kahn è rimasto solo tutto il giorno. Devo occuparmi anche di lui.- dissi spostandole una ciocca ribelle dietro l’orecchio.
Sorrise. –Va bene.- e mi baciò nuovamente. –Ci vediamo domani?-
Ricambiai il sorriso. –Certo che sì!-
Sempre con il sorriso stampato sulle labbra, scese dalla macchina e aspettai che fosse entrata in casa prima di ripartire.

 

POV Vale

Dopo aver salutato tutti uscimmo dal locale e riprendemmo a baciarci.
Per fortuna la macchina di Ian non era parcheggiata molto lontano e così non ci dovemmo staccare per arrivarci. Io ero attaccata alla portiera del passeggero e Ian era praticamente spalmato su di me. Ian si staccò per qualche ostante per andare dall'altra parte della macchina, salirci e mettere in moto.
- Allora casa mia o casa tua?- gli chiesi ancora con il fiatone.
- Casa mia è più vicina e poi non c'è il rischio che torni Emma!- mi disse ansimando.
Per fortuna casa sua era davvero vicina al locale se no saremmo morti entrambi.
Spento il motore, visto che ero ancora molto scossa, Ian mi aprì lo sportello e mi fece scendere. Non ebbi il tempo di posare i tacchi sul marciapiede che Ian mi prese in braccio e ricominciò a baciarmi mentre io circondavo con le gambe il suo bacino, ringraziai di essermi messa quel vestito con la gonna abbastanza larga.
Due secondi dopo eravamo già in ascensore.
- Ma quanto ci mette?!?- disse Ian sbuffando sulle mie labbra per poi rituffarcici.
- Cosa avevamo detto Ian?!?- chiesi retorica - niente luoghi pubblici per ora!- gli ricordai.
- Ok va bene! Ma promettimi che andremo a vivere in una casa al primo piano?- mi chiese quando le porta dell'ascensore finalmente si aprirono. Mi stava proponendo di andare a vivere insieme? Mi chiesi. Ma non mi diede il tempo di rispondere perché aprì la porta di casa con me in braccio e fece la scale a due a due finché non arrivò difronte alla porta di camera sua. La aprì, mi buttò sul letto e dopodiché la richiuse per poi raggiungermi sul letto e ricominciare a baciarmi.

 

Angolo dell'autrice:

 

Chiediamo umilmente perdono per questo ritardo stratosferico! Comunque speriamo che con questo capitolo verremo perdonate! Chissà che succederà nel prossimo capitolo tra Ian e Vale? Dovrete aspettare solo una settimana per scoprirlo! Lo promettiamo... la scuola è quasi finita e ultime interrogazioni a parte dovremmo farcela!

Questa settimana con tutte le interrogazioni che ho avuto avrei fatto tanto volentieri a cambio con Vale che si spupazza il suo bell'Ian! E credo che lo stesso valga per la Cate con Daniel!

Dopo questo sproloquio senza senso... vi saluto e ci vediamo settimana prossima!

 

Le altre nostre storie:
I Look After Youche è solo mia ed è un originale romantica
When will I see you again?Di Cate96 su TVD
A week to fall in love with yousempre della Cate ma sul Cast di TVD

 

Pagina facebook:
Never for a vampire, it's a very long time
Grazie mille a tutte! Spero che il capitolo vi piaccia! Leggete e fatemi sapere che ne pensate!
Un bacio!
Vale

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Capitolo 10
*** Unicorns & Exes Again ***


Never Say Never 

Capitolo 10: Unicorns  & Exes Again

POV Vale

Appena entrati in camera sua, Ian mi spinse sul letto per poi raggiungermi qualche istante più tardi. Ricominciammo subito a baciarci con foga e con passione. Avevamo un'urgenza che non mi apparteneva, tranne quando ero con Ian. Infatti con lui era tutto diverso, credevo che prima di ritrovarmi con un altro ragazzo sarebbe passato molto tempo. Non perché amassi ancora Francesco, bensì perché non credevo sarei riuscita a fidarmi di qualcuno in 'quel' senso. Meno chiacchiere e più spinte! Disse la Emma-coscienza. Sbaglio o da quando stai con Daniel sei diventata molto più volgare? Le chiesi a tono e poi conclusi. Meno chiacchiere e più spinte anche per te visto che sei qui a rompermi le scatole invece di rotolarti in un letto con Daniel! Ma lei mi rispose. Lo sai che hai ragione! Forse dovrei andare da lui e proporgli di fare una cosa a tre con Ben! Mi disse tutta pimpante. Sto per fare sesso con Ian e tu mi metti in testa certe scene di te e quei due?!? Le chiesi incredula. Che cosa orripilante... Per fortuna c'è Ian che con la sua bellezza mi tira su di morale! E ora tu vattene! Le dissi. E dove dovrei andare? Mi chiese. Sei una coscienza perché non vai dal tuo Daniel a tormentarlo finché non lo convinci a farsi vedere nudo? Le proposi e lei per fortuna seguì il mio consiglio.
Ian si mise a cavalcioni su di me e incominciò a baciarmi il collo. Io presi la palla al balzo per spogliarlo. Iniziai con la cravatta che gli slacciai con un colpo solo.
- Che c'è Honey? Vai di fretta?- mi chiese Ian.
- E tu potevi vestirti meno?- gli dissi riferendomi al fatto che avesse, oltre alla camicia, anche la giacca.
- Potrei dire lo stesso di te!- mi disse.
- Ma se ho solo il vestito e le calze?!?- gli feci notare.
- Per me è sempre troppo!- disse con il suo solito sorriso.
- Quindi secondo te dovrei andare in giro nuda?- gli chiesi.
- Se per in giro intendi casa mia, allora sì se invece intendi per strada allora per niente!- mi spiegò.
- Parla meno e baciami di più!- gli dissi e lui seguì il mio consiglio.
Ricominciai con la mia missione spoglia Ian quando tornò a rompere le scatole la Emma-coscienza. Non vedi proprio l'ora di vederlo nudo, eh? Mi disse. Tu, letto, Daniel, ora! E chissà forse torni normale per domani mattina a colazione! Le risposi a tono.
La lasciai perdere e tornai alla giacca di Ian e ai suoi bottoni che non ne volevano sapere di sganciarsi. Per fortuna che dopo qualche secondo ci riuscii e potei buttare la sua giacca sul pavimento insieme alle nostre scarpe. Diciamo che non mi importava se la stanza fosse in ordine al momento.
Ero stanca di stare sotto e così con un colpo di reni ribaltai le posizioni.

POV Ian

- Te l'ho detto che mi piace avere il controllo della situazione!- mi disse ammiccando con voce suadente.
- Fai quello che vuoi!- le dissi  con il suo stesso tono ormai troppo presa da lei.
Prima mi baciò sulla bocca ed era uno dei nostri soliti baci con tanta lingua ma poi si staccò dalle mie labbra e iniziò a scendere. Prima il mento, poi tutto il collo dove si soffermò particolarmente sul pomo d'Adamo e la giugulare ma quando arrivò alla clavicola si alzò del tutto con il busto e mi guardò negli occhi con un sorriso malizioso.
- Qual è quella cosa che ha fatto oggi Bekah in scena?- mi chiese facendo finta di pensarci.
- Era così, giusto?- mi chiese prima di ripetere la scena che avevo con Claire nel pomeriggio, quella dove mi strappava letteralmente la camicia di dosso. Dopodiché mi tirò su per la cravatta che avevo ancora al collo ma di cui aveva sciolto il nodo e riprese a baciarmi mentre mi sfilava la camicia dalle maniche e le faceva fare la stessa fine della giacca.
- Honey non ti facevo così passionale!- le dissi mentre lei mi faceva tornare giù e io tenevo le mani sul suo didietro.
- Ah sì? E come mi facevi? Timida e indifesa?- mi chiese. 
- Non proprio!- le dissi mentre lei continuava il suo giochino preferito e cioè facciamo impazzire Ian finché non gli viene un infarto, infatti mi stava baciando una spalla e pian piano scendeva più giù.
- E questo ti dispiace?- mi chiese.
- Decisamente no!- le dissi convinto.
Lei arrivò un po' più in giù all'altezza del mio capezzolo e lì sostituì le labbra con la lingua. Quando mi ebbe torturato abbastanza sempre guardandomi negli occhi si alzò leggermente sui fianchi e mi slacciò il bottone dei jeans, dove infilò le mani nella patta dei pantaloni e mi slacciò fino in fondo la cerniera dei jeans. Al contatto con le sue mani, il mio amico dei piani bassi si svegliò ancora di più, visto che era... Come dire... Attento sin da quando avevano lasciato il locale per tornare a casa. 
Questo 'cambiamento' lo dovette sentire anche lei visto che mi fece un sorrisetto parecchio malizioso.
Poi tornò sul mio petto che riprese a baciare da dove era rimasta e continuò a scendere, arrivò all'ombelico e poi ancora più giù fino all'attaccatura dei boxer, subito dopo si girò portandosi sotto di me e approfittandone per sfilarmi i pantaloni.
- Honey sei troppo vestita per i miei gusti!- le dissi mentre prendevo il comando della situazione.
- E allora fai qualcosa a riguardo, no?- mi disse con la sua solita voce. Se continuava così le sarei saltato addosso dopo neanche cinque minuti.
Seguii il suo consiglio e le sfilai prima di tutto le calze e poi le slacciai la cerniera del vestito togliendoglielo del tutto passandolo dalle gambe e infine lo buttai ai piedi del letto insieme al resto dei vestiti.

POV Vale

Eravamo rimasti entrambi in biancheria intima tranne Ian che aveva ancora la cravatta al collo e la usai per attirarlo a me e baciarlo.
- È per questo che me l'hai lasciata! Per tirarmi a te quando ti pare!- mi disse Ian riferendosi alla cravatta.
- Oh sì, certo! Così posso averti a portata di bacio!- gli dissi.
- Potevo dirlo prima che ti bastava una cravatta, per farlo e poi a te basta chiedere!- mi disse alzando un sopracciglio.
- E allora fallo! Baciami!-
- Adesso no... Perché è il mio turno di farti impazzire!- mi disse mentre si avvicinava al mio collo e iniziava a baciarlo.
- Vuoi dire che prima non ti è piaciuto?- feci finta di chiederli sussurrando al suo orecchio che era a due millimetri dalle mie labbra.
- Come se non lo sapessi!- mi rispose infatti lui.
- E perché dovrei saperlo scusa!- continuai a fingere.
- Da come c'eri seduta sopra credevo lo sapessi che mi è piaciuto parecchio!- mi disse infine ed io feci per rispondere ma mi morse il lobo dell'orecchio facendomi sfuggire un gemito. 
Cosa che accadde anche quando fece lo stesso al mio collo vicino alla giugulare.
- Damon è tornato!- gli dissi scherzando.
- Si Honey! E ha anche molta fame!- mi disse sornione.
- E cosa mangi bel vampiro?- feci ancora col tono da finta ingenua.
- Al momento te! Poi si vedrà...- mi disse con la sua eccitante voce bassa.
Dopo che ebbe finito con il mio collo e con il mio orecchio scese più in basso a baciarmi la clavicola e poi scese ancora un po' fino ad arrivare al mio reggiseno. 
Mi tirò su come avevo fatto io poco prima con lui e me lo slacciò, buttandolo poi alle sue spalle.
Quando tornò a stendermi sul letto mi sfilò anche l'altra parte della mia lingerie e restai così totalmente nuda difronte a lui che rimase a guardarmi per qualche secondo. Non mi imbarazzai della scena, anzi quando il suo amichetto si svegliò ancora di più ne rimasi lusingata. Ma ora era il mio momento di vederlo completamente nudo.
- Quello troppo vestito adesso sei tu!- gli dissi mentre già rimediavo sfilandogli i boxer e lui non opponevo nessuna resistenza anzi seguiva i miei movimenti come se fosse rapito. Glieli tolsi facendogli seguire la strada del mio reggiseno. E dopo fu il mio turno di rimanere a guardarlo.
- Che c'è Honey hai visto qualcosa che ti piace?- mi disse ammiccando.
- Come te prima!- gli dissi. Colpito e affondato.
- Anche se non è niente che tu non abbia già visto!- mi disse, forse non avrei dovuto gioire troppo presto.
- Sì, ma da quando hai girato 'Tell me you love me' sei invecchiato!- gli feci notare.
- Maturato se mai e poi questi sono venuti fuori ancora di più!- mi disse prendendomi una mano per accarezzargli gli addominali, che, tra parentesi, erano la fine del mondo.
- Allora dimostrami quanto tu sia maturato!- gli dissi e ricominciò a baciarmi e mentre lo faceva e dopo essersi infilato un preservativo che aveva preso dal comodino entrò in me. Il contatto pelle contro pelle era fantastico.
Trovammo subito il nostro ritmo che all'inizio fu lento ma più ci avvicinavamo all'orgasmo e più questo si fece veloce e passionale. Infine venimmo contemporaneamente ognuno gridando il nome dell'altro. Quando ci fummo ripresi, indossammo la nostra biancheria e ci mettemmo a dormire.

 

POV Emma

“Make me come alive, come on turn me on”
Ma che cazz? Suoneria. Cellulare.
Mi allungai verso il comodino per afferrare quel dannato aggeggio che non la piantava di suonare alle sette di mattina.
“Touch me, save my life, come on and turn me on”
Riuscii a raggiungere l’obiettivo. Se scopro che è un qualche coglione, lo ammazzo!
Gettai uno sguardo distratto al display: Ale. Inarcai un sopracciglio. Mi stai prendendo per il culo, vero? pensai leggermente incazzata.
- Ma che ti sembra una cosa normale chiamare alle sette di mattina?!- gli urlai contro appena risposi.
Sentii la risata di Alessandro in sottofondo. – Nervose già di prima mattina? E io che pensavo che ti facesse piacere sentirmi!- disse facendo il finto offeso.
Sbuffai. –Sì, mi fa piacere, ma non alle sette di mattina!-
- Hai fatto le ore piccole?-
- Mh, mh.- borbottai come segno di assenso.
Ridacchiò di nuovo. –Dai, fammi entrare. Ti ho portato dei cornetti caldi.-
Corrugai la fronte. – Sei davanti a casa mia?-
Lo sentii sospirare. –No, ti ho chiesto di farmi entrare perché sono in Paraguai.-
Scossi la testa e riattaccai. Andai ad aprire la porta con la sola maglietta, con cui dormivo abitualmente, addosso.
- Wow, be’ così distruggi tutti i miei propositi di fare il bravo.- disse Ale entrando in casa e squadrandomi attentamente.
Lasciai la porta di casa socchiusa per far passare un po’ d’aria.
- Smettila di fare l’idiota o ti rispedisco fuori immediatamente.- lo ripresi.
Lui entrò in cucina e appoggiò la busta con i cornetti caldi sul tavolo. –E pensare che io volevo essere gentile…-
Alzai gli occhi al cielo. –Ecco che fa la vittima!- lo presi in giro. –Che dici, accompagniamo questi favolosi cornetti con un ottimo caffè?-
- Assolutamente.-
Accesi la macchinetta e misi il filtro da due a scaldare. Ale si sedette al tavolo e si rigirò il giornale tra le mani.
- Era sulla tua porta. Ti dispiace se lo leggo mentre aspettiamo il caffè?-
- No, figurati.-
Ci furono svariati minuti di silenzio tra noi in cui mi persi a pensare a Daniel e alla serata favolosa che avevamo trascorso. Sentivo ancora le sue mani sul mio corpo, le sue labbra sulle mie o sul mio collo e avevo un’incredibile voglia di baciarlo o anche solo di averlo vicino a me.
Ammazza! Per una volta che avete passato la notte separati, già ti manca? È grave bambina mia, mi disse la Vale-coscienza.
Immagino invece che tu ti sia data da fare stanotte eh? Non sei nemmeno tornata a casa…le risposi a tono.
Eh…Sapessi! Disse quella con tono sognante.
- Oh-oh- disse Ale interrompendo i miei pensieri.
- Cosa?-
Alzò gli occhi dal giornale e li posò su di me. – Prima Vale e Ian e adesso tu e Daniel?- disse allusivo voltando il giornale verso di me.
Lo presi e i miei occhi si spalancarono letteralmente. Un’enorme foto di me e Daniel che ballavamo nel giardinetto fuori dalla discoteca, campeggiava in tutta la pagina.
“UN MATRIMONIO ALL’ARIA?” questo era il titolo dell’articolo e poi seguiva con: “A quanto pare questo è l’anno del gossip per i nostri personaggi di The Vampire Diaries. Dopo la storia nata tra il bellissimo Ian Somerhalder e Valentina Salvatore, una ragazza italiana, adesso sembra che si sia formata una nuova coppia e riguarda niente di meno che l’affascinante Daniel Gillies, che interpreta il ruolo di Elijah nella serie. La ragazza, anch’essa italiana, si chiama Emma Rizzoli e studia pediatria, che è proprio la facoltà in cui è laureato il padre di Daniel.
Ma la domanda è: CHE FINE A FATTO RACHAEL? La coppia sembrava essere molto vicina al matrimonio, ma con l’arrivo di Emma è tutto andato all’aria. Come l’avrà presa la bellissima attrice americana? Di certo sappiamo che Emma non si è guadagnata una buona reputazione tra i fans di questa coppia.”
Smisi di leggere a causa delle lacrime che si stavano affacciando sui miei occhi e accartocciai il giornale per poi lanciarlo dalla parte opposta della stanza. Come avevamo fatto a non pensare al rischio che correvamo ballando nel cortile?
Stupida, stupida, stupida!
- Emma..- disse Ale avvicinandosi a me.
Io nascosi il viso fra le mani.
- Emma, ti prego guardami.-
- Sono stata una stupida.- dissi alzando lo sguardo e incontrando il suo. –Non saremmo dovuti uscire dal locale.-
D’istinto mi abbracciò e cercò di consolarmi. Lo aveva sempre fatto. –Shh, stai calma, va tutto bene.-
Continuai a singhiozzare tra le sue braccia con la sua mano che mi accarezzava la schiena nel tentativo di calmarmi.

POV Daniel

Ero appena uscito di casa quando sentii il mio cellulare squillare.
- Papà, buongiorno.- dissi allegro, grazie ai bei ricordi della serata con Emma: il divanetto del locale, il giardino, la macchina…
- Buongiorno a te, figliolo. Hai visto Emma?- mi chiese subito.
- No, non ancora, perché?-
- Quando la vedrai, potresti chiederle di raggiungermi in ospedale? Avrei bisogno di aiuto con le visite.- spiegò.
Annuii. – Certo, glielo dirò subito! Ci sentiamo più tardi. – e riappesi.
Guidai verso casa di Emma senza perdere il sorriso. Quella ragazza era una botta di vita per me; cosa avrei fatto senza di lei? Ogni suo sorriso mi riempiva di gioia, la sua risata era il suono più bello che avessi mai sentito e i suoi occhi erano delle luci nel buio.
Ehm, Daniel, la pianti di lodare Emma come una dea tutte le volte che pensi a lei? Sei smielato! mi disse la Ian-coscienza.
Gne, gne, gne, vedi di lamentarti meno!
Arrivato sotto casa di Emma, spensi la macchina ed entrai velocemente nel portone del palazzo. Dei singhiozzi mi raggiunsero mentre salivo le scale.
- Dai, calmati ti prego. È tutto apposto. Vedrai, andrà tutto bene.- disse una voce maschile a me nota.
E poi sentii lei e la sua voce disperata, rotta dal pianto. –N-no! Non va bene. È tutto sbagliato!-
Affrettai il passo e raggiunsi la porta del suo appartamento che era socchiusa, così entrai. Seguii il suono dei singhiozzi di Emma fino alla cucina, dove la trovai in lacrime tra le braccia di Alessandro.
Che aveva fatto quel bastardo?
- Emma.- dissi.
Lei si girò verso di me e vedere i suoi occhi mi provocò una fitta di dolore immensa. – Dan…- sussurrò per poi staccarsi da Alessandro e buttarmi le braccia al collo.
Continuava a piangere come una fontana e mi stringeva con una forza inaudita. –Emma, tesoro, che è successo?- le chiesi e automaticamente fulminai Alessandro che per tutta risposta, raccolse qualcosa dal pavimento e me lo porse.
Sciolsi la stretta di Emma e presi il giornale. Lessi velocemente l’articolo in cui Emma veniva accusata della rottura tra me e Rachael. Era raccapricciante. Buttai il giornale sul tavolo e presi il volto di quell’angelo ferito tra le mie mani.
- Emma, non devi dare minimamente ascolto a una sola parola di ciò che è scritto lì dentro, ok?- le dissi mentre asciugavo le lacrime che continuavano a scendere prepotentemente dai suoi occhi. – Adesso calmati, ti prego.-
Per un qualche motivo, le mie parole ebbero l’effetto di un calmate ed Emma smise di piangere. Le accarezzai nuovamente il volto e le depositai un bacio sulla fronte.
- Ehm, io devo andare.- disse Alessandro. –Emma, per qualunque cosa, io sono in città ancora per un po’. Chiamami ok?-
Lei annuì. Poi le dissi di sedersi e accompagnai Alessandro alla porta.
Mi costrinsi a parlare. –Io, devo chiederti scusa.- iniziai e lui mi guardò confuso. –Quando l’ho vista piangere ho subito pensato che tu le avessi fatto qualcosa, ma mi sbagliavo.-
Lui mi sorrise. –Tranquillo, l’avrei pensato anche io, al tuo posto.- uscì dalla porta, ma poi si voltò di nuovo verso di me. – Comunque io voglio solo il meglio per lei.-
Annuii. –Non sei il solo.- e lui se ne andò.
Chiusi la porta e tornai da Emma che mi stava aspettando seduta al tavolo della cucina.
- Ti va qualcosa di caldo?- le chiesi.
Lei annuì e mi avvicinai al bancone della cucina. Mi accorsi della macchinetta del caffè accesa e la spensi.
Mi girai verso di lei. –Forse è meglio una camomilla.-
Non so che sguardo le avevo lanciato, ma so solo che iniziò a ridere e vidi nuovamente la sua solita luce gioiosa illuminarle gli occhi.

POV Ian

Mi svegliai e Vale dormiva tranquillamente con la testa sul mio petto in prossimità del mio cuore.
Mi alzai facendo attenzione a non svegliarla e, come qualche giorno prima, scesi in cucina a prepararle la colazione.
Iniziai cucinandole i puncakes che da quanto avevo capito gli piacevano davvero molto, poi misi su il caffè e presi dei biscotti.
Gli stai preparando tutta questa roba per farti perdonare quanto sei stato scarso la notte scorsa? Mi chiese la Dan-coscienza. Ride bene chi ride ultimo! E io riderò quando lo farai con Emma... Se mai il nostro bell'addormentato e la pediatra lo faranno! Gli risposi a tono. Stavo girando in puncakes quando due mani intorno ai miei fianchi mi fecero ridestare dai miei pensieri.
- Qualcuno qui si è svegliato, vedo!- le dissi mentre mi giravo verso di lei abbracciandola notando che avesse preso la mia camicia.
- Buongiorno anche a te!- mi disse prima di baciarmi.
- E adesso anche qualcun altro è sveglio!- disse ammiccando.
- Non credevo che la mia ragazza fosse tanto perfida!- le dissi.
- E non hai ancora visto niente!- mi disse.
- Assomigli sempre di più a Klaus!- le dissi.
- E poi sarei io la sua fan! Sei tu che lo nomini in continuazione!- mi disse ridendo.
- Vieni fan sfegatata, la colazione è pronta!- le dissi mentre lei si sedeva intorno alla penisola della cucina.
- Non è che avresti la panna da mettere sopra i puncakes?- mi chiese.
- Certo Honey! Te la prendo subito!- le disse mentre mi alzavo e andavo a prenderla nel frigo.
- Io te l'ho presa, ma adesso voglio qualcosa in cambio!-  le dissi ricattandola.
- E cosa vorrebbe in cambio, Mr. Salvatore?- mi chiese.
- Beh onestamente, non abbiamo tempo per quello che voglio quindi credo che mi accontenterò di un bacio!- le dissi.
- Come vuole Mr. Somerhalder!- mi disse mentre mi attirava a lei per baciarmi.
- Però penso che se avessi avuto la cravatta sarebbe stato tutto più semplice!- mi disse quando ci staccammo.
- Lo terrò a mente per le prossime volte!- le dissi convinto e dopodiché iniziammo a mangiare. 
- Mi accompagneresti a casa?- mi chiese quando avemmo finito di mangiare mentre salivamo le scale.
- Certo! Ti va bene se prima faccio una doccia?- le chiesi mentre ci baciavamo e lei annuì.
- Invece di sapere di miele, sai di panna, Honey!- le dissi.
- Certo zucca vuota, l'ho appena mangiata!- mi fece notare.
- Comunque, Ian, stavo pensando... - iniziò a dire pensierosa. - Tu hai una fondazione per l'ambiente, giusto?- mi chiese e io annuii in risposta.
- E non ti sembra da ipocrita sprecare l'acqua di due docce, quando potremmo benissimo farla insieme?- mi chiese ammiccando.
- Questa sì, che è la mia ragazza!- le dissi prima di prenderla in braccio e portarla nella doccia insieme a me dopo esserci spogliati. E così iniziò il secondo round.  

POV Daniel

- Va meglio?- chiesi ad Emma, dopo che aveva bevuto la camomilla.
Lei mi sorrise. –Sì, molto meglio.- e mi baciò delicatamente sulle labbra.
Le feci cenno di venirsi a sedere sulle mie gambe e lei non se lo fece ripetere due volte. Mi strinse le braccia attorno al collo e si accoccolò sul mio petto.
- Sai, quando sono arrivato, pensavo che Alessandro ti avesse fatto qualcosa.- confessai mentre le accarezzavo la schiena. – Ero pronto a scagliarmi su di lui e fargli vedere le stelle.-
La sentii ridacchiare. –Povero Ale! Per una volta che ha cercato di fare la cosa giusta.-
- Già. Ci tiene molto a te.- dissi e poi, dopo aver represso la rabbia, aggiunsi –Ti ama ancora.-
Emma si irrigidì leggermente, ma poi tornò a respirare regolarmente. Temevo che dicesse “Una parte di me lo ama ancora” oppure “Credo che farà sempre parte di me”, ma invece disse: -Gli voglio bene, è un bravo ragazzo.-
Deglutii. –Sei sicura di non amarlo più?-
Sollevò la testa dalla mia spalla e mi guardò con un sopracciglio alzato. –Me lo stai chiedendo davvero?!-
- È una domanda come tante altre. Sono solo curioso, tutto qui.- le dissi cercando di apparire disinvolto.
- Solo curioso?- mi chiese guardandomi con un sorrisino malizioso che illuminava i suoi bellissimi occhi blu.
Come succedeva tutte le volte che incrociavo il suo sguardo, rimasi incantato dal blu mare di mille sfumature. Come potevano due occhi essere così belli?
Sospirai. –Ok, te l’ho chiesto perché devo saperlo. Insomma, è vero, noi stiamo insieme, però potresti sempre provare qualcosa per lui e poi io..- mi interruppi. No, no, no, è troppo presto per dirlo.
- Tu?- disse per incitarmi a continuare.
Non trovai le parole. Mi rimasero bloccate in gola.
E dai, stupido! Non è mica la prima volta che dici quelle parole ad una donna! Dillo e basta, mi rimproverò la Ian-coscienza.
Fui tentato di farlo. –Io…-
Dai, dai che ti riesce, continuava ad incitarmi la Ian-coscienza.
-Tu cosa, Daniel?- disse Emma.
Sospirai. Non ce la faccio, risposi alla voce nella mia testa.
- Niente.- dissi semplicemente distogliendo lo sguardo dal suo.
Codardo! mi rimproverai.
- Senti- cominciai poi, sempre evitando i suoi occhi. –ti va di venire un po’ da me e poi andiamo a cena fuori stasera?-
Un debole sorriso fece curvare le sue labbra. –Certo che mi va.-
- Bene.- dissi e mi alzai.
La presi per mano e salimmo insieme in macchina. Il silenzio era opprimente, ma non riuscivo a parlare. Mille pensieri mi occupavano la mente. Perché non le avevo detto la verità? Che male c’era nel comunicare ad una persona i propri sentimenti? Nessuno. Allora che cosa mi aveva impedito di dirglielo?
È facile: la paura di perderla.

 

POV Vale

Dopo la doccia ci rivestimmo e quando fummo pronti Ian mi riaccompagnò a casa con la sua macchina. Quando entrammo a casa questa era deserta, quindi dedussi che Emma fosse andata a casa di Daniel e sinceramente sperai che tornasse non prima della mattina seguente. Non perché volessi casa libera per stare con Ian ma perché era ora che quei due si dessero da fare.
Appena entrati sentimmo suonare il campanello.
- Ian potresti dare da mangiare a Nik mentre io guardo chi è alla porta?- gli chiesi e lui annuì in risposta.
Andai alla porta ed aprii. Chi vidi mi stupì completamente.
- Francesco! Che ci fai tu qui?- chiesi al mio ex ragazzo che sinceramente avrei sperato non vedere mai più.
- Sono stato uno stupido! Mi dispiace da morire! Io ti amo... Non possiamo buttare così otto anni e questo amore...- mi disse come un fiume in piena.
- Ok, va bene! Fermati... Cos'è successo realmente?- gli chiesi.
- Ieri notte mi sono reso conto che sarei tornato a casa senza di te! Che se avessi preso il volo di stamattina io ti avrei perso per sempre!- mi disse.
- Ti prego torniamo insieme... Dammi una seconda possibilità! Io non riesco a vivere senza di te! Farò di tutto per farmi perdonare, qualsiasi cosa!- mi parlò e sembrava quasi sincero.
- E hai perso il tuo aereo per dirmi questo?- gli chiesi.
- Più che altro sono venuto qui a chiederti una cosa...- mi disse titubante mentre frugava con una mano nella tasca del giubbotto.
- Cosa?- gli chiesi mentre lui estraeva dalla tasca una scatoletta blu e si metteva in ginocchio difronte a me.
- Vuoi sposarmi?- mi chiese e in quel momento arrivò Ian.
- Ehi Vale, Nik aveva una fame tremenda, si è bevuto tutto il latte!- mi disse Ian mentre veniva in salotto.
Mi ridestai dai miei pensieri e risposi a Francesco aiutandolo ad alzarsi.
- Francesco... Mi dispiace... Tu mi sembri sincero! Ma ormai è troppo tardi e io non voglio sposarti!- gli dissi tenendogli ancora la mano.
- Se è per Ian... A me non interessa se ci sei andata a letto o cos'altro! Io ti amo e sono pronto a perdonarti! Se è questo il problema...- disse e io subito gli risposi.
- Il fatto è che non è questo il problema... Per quanto io sia stata felice con te, ormai tra noi è finita! E poi non riuscirei a toccarti perché penserei sempre che ti ha toccato una donna che non sono io!- gli urlai praticamente in faccia.
- Visto lo hai detto anche tu che con me sei stata felice e quella felicità può tornare se noi lo vogliamo realmente!- mi disse.
- Non volevo ferirti ma io non ti amo più, ti disprezzo e al solo pensiero che tu mi possa toccare sto male!- gli dissi, forse avevo un po' esagerato ma non sembrava volesse capire.
- Io, non vorrei dire ma io sono qui e voi due parlate come se io non ci fossi!- sbottò Ian che era stato zitto fino a quel momento.
Lo avevo sentito parlare e dirmi che Nik aveva mangiato ma poi ero stata troppo presa da Francesco per ricordarmene.
- E non ti permetterò di portarmi  via la mia ragazza! Chiaro?- disse poi rivolto verso Francesco.
- Vedo che sei felice con lui e se tu sei felice lo sono anch'io! Voglio però dirti che ti ho amata e credo che ti amerò ancora per molto tempo anche se so che tra noi non ci sarà più niente!- mi disse Francesco.
- Ian sono felice che tu sia qui con lei e ti prego falla felice più di quanto io non sia mai riuscito a fare!- concluse poi di dire rivolto verso Ian.
- Ci puoi scommettere!- disse soltanto in risposta.
Disse prima di voltarsi e andare via ma proprio quando era sulla porta si girò e mi disse un'ultima frase.
- Fossi in te farei attenzione... Appena sei venuta a vivere qui, ho lasciato Ludovica e lei ha promesso che si sarebbe vendicata! E tu sai quanto lei possa essere stronza e soprattutto troia!- disse infine guardando Ian.
- Grazie dell'avvertimento... E anche se non staremo più insieme, io ti vorrò sempre bene perché in fondo tu sei stato il mio primo ragazzo!- gli disse e lui mi abbracciò.
- Ora staccati stai toccando anche troppo la mia ragazza!- gli disse Ian mentre ci staccava. Dopodiché si girò e se ne andò via, per sempre.

POV Emma

Entrammo a casa di Daniel ancora in silenzio. Questo sì che era imbarazzante, e anche parecchio. Ripensavo ancora alle sue parole: “e poi io…”. IO COSA?? Cazzo, cosa stavi per dire Daniel? Oddio, ero convinta al 99,9% che stesse per dirmi “ti amo”. Ma..no, non era possibile. Come poteva dire di amarmi dopo così poco tempo? Stavo decisamente esagerando con i film mentali.
Quante volte ti ho detto che tu ti fai troppe pippe mentali? mi chiese la Vale-coscienza.
Vale, te lo chiedo per favore: la situazione è già abbastanza critica, perciò stai ZITTA!
Dicevamo? Ah sì, giusto, Daniel. Ci eravamo appena seduti sul divano di casa sua e mi aveva passato un braccio attorno alle spalle. Io continuavo a pensare..non era possibile che…dannazione, eppure ero quasi certa che dalla sua bocca stessero per uscire quelle 2 parole, 3 sillabe e 5 lettere!
Decisi di cambiare pensiero, ma qualcosa di ben peggiore si fece strada nella mia testa…oddio, e se avesse voluto dire “E poi io provo ancora qualcosa per Rachael”? I miei occhi, posati sul vuoto davanti a me, si spalancarono e la mano che tenevo più vicina a Daniel si chiuse automaticamente in un pugno. Le unghie mi si stavano infilando dolorosamente nella pelle, ma non mi importava del dolore. Non lo sentivo.
Daniel si accorse della mia rigidità e mi fece voltare la testa verso di lui. – Emma, tutto bene?- mi chiese preoccupato, fissandomi con i suoi profondi occhi scuri.
NO, non va bene..cosa stavi per dirmi Daniel? Che nonostante tutto sei ancora innamorato di lei? Che non la dimenticherai mai abbastanza per amarmi veramente? Che non potrò mai essere ciò che lei è stata per te?
O al contrario, volevi dirmi che sono io la persona più importante per te? Che non riesci a smettere di pensare a me, a noi? Che MI AMI?
Non dissi nessuna di queste parole. Mi limitai a sorridergli in modo convincente. –Sì, tutto bene.-
Poi appoggiai la testa al suo petto e chiusi gli occhi. Sentii il suo cuore battere a ritmo accelerato e la sua stretta attorno ai miei fianchi farsi più forte. Forse ha paura, pensai. Forse ha solo bisogno di certezze. Certezze che può trovare solo in ciò che sto per dire.
Sospirai. –No.- dissi.
- Cosa?- mi chiese confuso.
Alzai la testa e lo guardai negli occhi. –Non amo più Alessandro. Non potrei minimamente pensare di amarlo, non ora che ho te.-
Si voltò completamente verso di me e mi posò una mano su una guancia. –Occupo davvero uno spazio così importante nella tua vita?-
Non potei fare altro che sorridergli nel modo più dolce possibile. –Non pensavo che me l’avresti mai chiesto.- mi alzai e poi mi misi in braccio a lui. gli presi il viso fra le mani per costringerlo a guardarmi. Eravamo nella stessa posizione di quando ci eravamo scambiati il nostro primo VERO bacio. –Daniel, davvero hai bisogno di chiedermi se sei la persona più importante per me? Credevo che fosse già abbastanza chiaro.-
- Lo era.- disse appoggiando la sua fronte sulla mia. –Ma poi quando ti ho sentita dire che era tutto sbagliato e ti ho vista in lacrime fra le braccia di Alessandro, ho pensato che non sarei mai potuto essere ciò che lui è stato per te.-
- Infatti non lo sei.- dissi e vidi il suo sguardo farsi più scuro, ma quando aggiunsi –Ti amo come non ho mai amato nessuno.- le sue labbra si posarono sicure sulle mie dopo aver sussurrato anche lui –Ti amo-. Mi strinsi forte a lui, come se avessi paura che potesse scappare.
- Sono un disastro.- borbottò quando si fu staccato da me.
Corrugai la fronte. –In che senso?-
- Stavo per dirtelo oggi, ma poi ho pensato che fosse meglio evitare, perché era troppo presto.-
- L’ho pensato anch’io, ma poi mi sono detta “è quello che penso, che c’è di male?”.- dissi ridacchiando.
Anche lui rise e mi baciò con trasporto. –Tra noi due quelle coraggiosa sei tu.- poi ci alzammo dal divano. –Prepariamo qualcosa per pranzo?-
- Dato che tra noi due, oltre ad essere quella coraggiosa, sono anche la cuoca, tu apparecchi ed io cucino.-
- Sarà fatto, mia signora.- disse facendo un inchino che gli fece guadagnare uno scappellotto.

POV Daniel

Il momento “coda di paglia” era passato e io ed Emma passammo tutta la giornata a ridere e scherzare. Mentre cucinava, mi divertii ad infastidirla o a distrarla con qualche bacio improvviso sul collo. Lei mi aveva minacciato un paio di volte di avvelenarmi perciò, dopo un po’, la smisi.
Nel pomeriggio decidemmo di vedere un film e alle sei ci ritrovammo davanti ad un bel bivio. Io proponevo qualcosa di romantico, anche se triste, come “Titanic” e lei, me lo sarei dovuto aspettare, propose “Captivity”. Dato che mi ero opposto con tutte le mie forze, lei aveva tentato con i suoi occhi da cucciola e per poco avevo ceduto, ma quel poco di dignità rimasta mi impose di non dargliela vinta. Allora, la stronza, giocò un’altra carta.
- Bene allora scegli: “Captivity” o “Dorian Gray”?- chiese con un sorrisino furbo.
- E che c’è di male in “Dorian Gray”? Non l’ho mai visto, ma ho letto il libro e mi piace. E poi te l’ho già detto: non guarderò con te un film in cui giro una scena di sesso insieme ad un’altra donna.- mi opposi nuovamente.
Lei alzò gli occhi al cielo. –Ma che sarà mai!-
- Emma, ho detto di no.-
Alzò le spalle. –Ok, va bene.- e ripose il DVD.
- Be’ è stato facile.- dissi. Avrei dovuto immaginare che ci fosse il trucco sotto.
Prese in mano il DVD di “Dorian Gray” che qualcuno mi aveva regalato e che era finito tra gli scaffali di film. –Vuol dire che invece di sbavare su una tua scena di sesso, sbaverò sulle mille scene di sesso di Ben Barnes. E si vede MOLTO di più che nella tua.- disse mostrandomi la copertina del DVD.
In tanti anni che quel film era stato in casa mia nascosto chissà dove, non mi ero mai accorto che il protagonista fosse interpretato proprio da lui. Le tolsi il DVD dalle mani e le passai “Captivity”.
Fece un sorriso a trentadue denti. –Ho vinto!-
- Hai barato!-
E fu così che ci ritrovammo sul divano a guardare il film. Io la stringevo fra le mie braccia, la sua schiena appoggiata al mio petto, e le sussurravo le mie battute all’orecchio. Quando arrivammo alla sua scena preferita, non c’è nemmeno bisogno di dire quale sia, il suo corpo fu percorso da dei brividi mentre continuavo a sussurrare le battute.
- Daniel non ci arrivo alla fine del film se fai così.-
Sorrisi e accostai di più la bocca al suo orecchio. –E chi ti ha detto che voglio arrivare alla fine del film.-
Fermai la riproduzione e spensi la TV. Poi presi il suo volto fra le mani e la baciai. La feci sdraiare sul divano e mi posizionai sopra di lei continuando a baciarla. Le sue mani passarono tra i miei capelli tenendomi stretto a sé. Le mie scesero dal suo viso, sul seno e poi sui fianchi. Iniziai a baciarle il collo e la sentii sospirare di piacere, ma poi quando stavo per sfilarle la maglia, si irrigidì.
La guardai. –Emma devi dirmelo se non vuoi…-
Strabuzzò gli occhi. –Ma sei impazzito o cosa?! Certo che voglio!- disse interrompendo la mia frase da gentiluomo. –Stavo solo pensando che il divano non è poi così comodo.-
Ridacchiai e ripresi a baciarla sollevato, poi la feci alzare dal divano e la presi in braccio.
- Sia subito chiaro.- disse staccando le sue labbra dalle mie. – Non pensare mai più che io non voglia fare l’amore con te. Sarebbe una bestemmia.-
Ricominciai a ridere. Dio, quanto la amo!

 

POV Ian

Francesco se ne era appena andato e così potei finalmente parlare con la mia ragazza.
- Sono felice che non te ne sia andata con lui!- le dissi.
- Cosa credevi che sarei tornata in Italia alla prima proposta di matrimonio?- mi chiese ma non mi lasciò il tempo di rispondere.
- Ormai ho tante cose importanti qui e non mene andrei mai!- mi disse sicura avvicinandosi a me.
- Ah sì? E cosa sarebbero queste cose?- le chiesi mentre la prendevo per i fianchi.
- Prima di tutto il mil piccolo gatto Nik, poi la mia amica Emma ora che sta con il suo idolo non tornerebbe mai a vivere in Italia! Poi mi sono quasi laureata quindi non vale la pena di tornare in Italia!- disse cercando di nascondere un sorriso malizioso.
- Quindi non resteresti qui per nessun ragazzo?- le chiesi fingendomi offeso.
- Per Joseph, intendi? Ma lui vive anche a Londra quindi non sarebbe un problema!- continuò a dire.
- Quindi non resteresti qui per me?- le chiesi e lei si fece seria tutta a un tratto.
- Parlando seriamente, tu saresti il motivo principale per cui resterei qui!- mi disse.
- È la seconda volta che lo dico in un giorno... Ma questa sì che è la mia ragazza!- le dissi prima di baciarla dolcemente.
- Ora smettila di baciarmi come farebbe Daniel e baciami come si deve!- mi disse Vale ridendo ed io l'accontentai.
- Non so se lo sai ma c'è un detto che dice non c'è due senza tre!- le dissi visto che sentivo che stavamo già andando oltre.
- In realtà, noi l'abbiamo fatto più di due volte! Perché non so te ma a casa mia, le tre volte ieri notte e le due nella doccia di stamattina fanno cinque e non due!-  mi disse.
- Ma proprio con una ragazza intelligente mi dovevo mettere?- feci finta di chiedermi e lei in risposta mi diede una botta sul braccio.
- Comunque io intendevo dire due posti quindi ce ne deve essere per forza un terzo!- le dissi arrampicandomi sugli specchi.
- Solo perché sei tu, te lo concedo!- mi disse ridendo ed io iniziai ad andare verso camera sua.
- Su una cosa avevi ragione!- mi disse e io mi girai verso di lei.
- Su cosa Honey?- le chiesi curioso. 
- Sai che io adoro avere ragione!- le dissi prima di farla parlare.
- Il tuo didietro è davvero migliorato da quando hai fatto 'Tell me you love me', Mr. Bel Culo Somerhalder!- mi disse.
- Questo si che è un nomignolo smielato, Honey!- le dissi ridendo.
- Mai quanto il tuo, tesoro!- mi disse sarcastica prima di tornare a baciarmi.

 

POV Emma

Se questo è il risultato che si ottiene guardando Captivity con Daniel, allora passerò la vita a guardare quel film! pensai mentre Daniel mi faceva sdraiare sul suo soffice letto.
Subito dopo mi raggiunse e si mise di nuovo sopra di me. I suoi baci erano bollenti, le sue mani calde scorrevano sul mio corpo e mi provocavano sensazioni magnifiche. Altro che paradiso, questo è mille volte meglio!
Ribaltai le posizioni e mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui. Continuai a baciarlo per un po’ e poi scesi sul suo collo e gli lasciai un succhiotto.
- Ahi!- disse ridacchiando. –Che fine ha fatto l’Emma docile che conosco?-
Inarcai le sopracciglia. –Quale Emma docile? Chi è questa Emma? Ti vedi con un’altra per caso?-
Scosse la testa ridendo e posò nuovamente le labbra sulle mie ribaltando di nuovo le posizioni. – Tu sei l’unica donna della mia vita.-

 

Angolo dell'autrice:

 

Capitolozzo molto importante questo torna gli ex delle ragazze e Ian e Vale fanno e da quello che potete capire l'altra coppia lo farà molto presto...

Ragazze mi dispiace davvero molto per questo ritardo ma promettiamo che prima della pausa estiva posteremo regolarmente!

Spero vi piaccia!

Un bacio!

Vale

 

P.S. Grazie a tutte voi che leggete, recensite o la mettete tra le preferite, seguite o ricordate!

Grazie mille davvero!

 

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