'You make me feel..'

di ShimizuBookman_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** And you are? ***
Capitolo 2: *** "Principe azzurro? No grazie, io voglio Stefan Gordy." ***
Capitolo 3: *** Shall we? ***



Capitolo 1
*** And you are? ***


'  Le luci erano troppo forti, era impossibile notare i movimenti delle persone accaldate che accennavano alle parole della musica, del ritmo stordente della canzone, era impossibile notare che una ragazza stava cercando di avvicinarsi al palco, facendosi strada fra la folla.

Era piccola, di bassa statura e nessuno l'avrebbe mai notata, se non fosse per le barricate disposte ai lati del palco.
Senza sembrare una fangirl scatenata, cercò di superarle senza dare troppo nell'occhio, quando venne sollevata da un Body Guard dei Lmfao e caricata sulla spalla verso l'uscita. Sapeva a cosa sarebbe andata incontro, quindi non si oppose e guardò verso il palco, cercando in tutti i modi di incrociare lo sguardo con la sua amica che era ancora lì vicina al palco, e si guardava intorno, probabilmente cercandola.
Quando notò che Redfoo guardava esattamente dalla sua direzione. Era così o se l'era solo immaginato? Aveva davvero visto gli occhi del cantante guardarla? Sembrava quasi che le sorridesse, mentre cambiava velocemente canzone e intratteneva il pubblico.
Fatto sta che l'enorme ragazzo la posò dietro le quinte, andandosene.
Perchè l'aveva fatto? Perchè non l'aveva sbattuta fuori con le solite minacce di denuncia?
Si guardò attorno, grattandosi le braccia confusa, e ascoltando la musica che terminava e i sospiri che entrambi i cantanti tiravano. Poi il chiasso della folla scomparve, e si chiusero le tende del palco.
Stefan Gordy si stava asciugando il sudore dal torace nudo e dal collo, e si stava avvicinando pericolosamente a lei, con lo stesso sorriso che le aveva fatto quando era stata scoperta.. no, non poteva essere.
- Hai bisogno di qualcosa?
Naturalmente parlò in inglese, e le ci volle qualche istante prima di tradurre ciò che le stava dicendo.
- No, niente.. io.. sei semplicemente il mio cantante preferito, e volevo conoscerti di persona..
Alzò entrambe le sopracciglia, facendo un espressione di rimprovero, accompagnato con un sospiro.
- Purtroppo le mie guardie del corpo ti hanno fermata prima.. mi dispiace. Ma ci sono stati vari episodi in cui le fans mi si buttavano addosso, e più di una volta ne sono uscito con dei lividi..
-Cosa ti fa pensare che io avrei fatto lo stesso?
- Non me lo fa pensare. Ti ho notata solo quando ti hanno presa in braccio, non sei esattamente.. visibile.
La fece innervosire parecchio, ma si trattenette. Stava davvero parlando con Stefan?
Si tirò un pizzicotto di nascosto, deglutendo una piccola esclamazione di sorpresa. Era sveglia e lucida.
Erano le 23.37.
- Ad ogni modo avrei da fare.. Se mi vuoi seguire fino al mio camerino, potrei anche ascoltarti..
- Oh, ce-certo!
Lo seguì senza fare tanti ringraziamenti, standogli accanto come se lo conoscesse da una vita. Beh, a dire il vero conosceva tutto di lui
Entrò nel camerino e la prima cosa che notò fù l'ordine totale della disposizione delle cose. Lo specchio era perfettamente allineato alla finestra che dava su Venice beach, la pila di magliette e collane della linea Party rock, perfino i boxer con la faccina sorridente.
- Prego, siediti..
- Sei stato tu a dire a quella guardia di portarmi qui, da te?
- In un certo senso si. Di solito le fans le lascio che le buttino fuori, ma tu non mi sembravi avere cattive intenzioni, pensavo fossi una giornalista o qualcosa del genere..
- I giornalisti non sono così calmi ai concerti. E poi non avevo la macchina fotografica.
Mise l'indice e il medio a pistola, facendo finta di spararle.
- Bang, un punto per te.
- Scusa?
- Hai vinto tu.
Si buttò all'indietro sul divano, con le mani intrecciate in grembo.
- Cosa?
- Fammi tutte le domande che vuoi, sono a tua disposizione.
- Non saprei.. perchè non me le fai tu?
Alzò un sopracciglio, visibilmente incuriosito dalla ragazzina che gli sedeva davanti.
- D'accordo ragazzina.. innanzitutto come ti chiami?
- Chiara, io sono Chiara.
- Da dove vieni?
- Sono Italiana, vengo da Venezia.
- Oh, Venezia.. non ci sono mai stato. Non ho mai avuto tante occasioni di andare in italia, peccato. E' un paese stupendo, a dirla tutta. Molto meglio dei californiani.
Agitò una mano davanti al viso, storcendo il naso con una piccola smorfia.
La fece ridere.
- Cos'hanno che non vanno i californiani? I ragazzi sono tutti così carini!
Senza rendersene conto si era già lasciata trasportare, presa dal tono dolce e dal ragazzo che le sedeva davanti. Infondo lui era californiano, quindi era un complimento..
- Si certo..
Si passò una mano fra i folti capelli cotonati, tirandoseli all'indietro per quello che riusciva.
- Ad ogni modo.. ti pensavo molto più agitata. Sei la prima che non mi si butta fra le braccia dicendo che mi ama..
- Anche io ti trovo fantastico, ma non è nel mio carattere fare così.. diciamo che sono la tipica ragazzina che non si fa notare troppo.
Sorrise, mostrando la dentatura perfetta e banchissima, porgendole la mano, finchè lei non la prese e fù a pochi centimetri dal suo viso.
- Redfoo, che fai?
- Ti prego, chiamami Stefan.. sono stufo di essere chiamato con il mio nome d'arte, per quanto l'abbia scelto io..
- Ok, Stefan..
- Sai, sei diversa.
La scrutò per qualche istante, scostando una ciocca rossa che le era caduta disordinatamente sul viso e la riavviò dietro l'orecchio baciandoglielo in modo dolce e poco formale. Sembrava che si conoscessero da tantissimo.
Sorrise appena, sentendo il morbido tessuto del divanetto dietro di lui e stringendolo appena per non cadergli addosso.
- Stefan, dovrei proprio andare ora..
- Ora? Proprio ora? Non ti ho ancora conosciuta bene, non so neanche dove abiti..
Strappò un pezzettino di carta e scrisse velocemente il suo numero di telefono, porgendoglielo.
- Sono sicura che lo butterai non appena me ne andrò, e riceverai un'altra fan.
- Perchè lo credi?
- Non sono sicura di fidarmi di te.
- Non ti sto chiedendo di fidarti di me, solo di dare un piccolo giudizio su ciò che vedi.
" Quello che vedo, è quello che ho aspettato di vedere per un anno".
- Quello che vedo è un cantante sudato e stanco che deve immergersi nella jacuzzi e dormire. Ecco cosa vedo.
- Non vai tanto in profondità,eh.
Sorrise, aprendole la porta e chinandosi con un braccio oltre ad essa, sorreggendosi.
 - Non mi merito nemmeno un bacio?
Chiara storse le labbra, mordendosi appena il labbro inferiore.
- Almeno per essere stato gentile e averti fatta venire fin qua, a quest'ora saresti fuori al fre..
- E va bene, va bene. Ho capito.
Si alzò lievemente sulle punte dei piedi, arrivando a sfiorare le labbra di lui.
Calde, sensuali, profonde.
Non ci volle molto finchè lui la tirò a sè, premendole sulle sue in un bacio lento e morbido, inclinando il viso e portando una mano oltre alla sua schiena, inglobandola contro di sè e osservandola con occhi chiusi e liquidi di piacere.
Quando lei cercò di separarsi rafforzò maggiormente la presa e dischiuse le labbra, girando la lingua attorno alla sua mentre le mani di lei si strinsero sulla chioma di lui, dimenticandosi che era tremendamente in ritardo e che la sua amica l'avrebbe uccisa il giorno dopo.
- Ora vado, Stefan..
- Ti chiamo.
Mormorò, sorridendole e chiudendo la porta del camerino, lasciò che le guardie la scortassero con un sorriso fino all'uscita e alla lemousine, che parcheggiò davanti allo stadio.
- Ora basta baciare una pop star, e ho il servizio taxi gratis?
Montò nella macchina guardando l'arredamento terribilmente perfetto e le poltrone in pelle rossa e il cestello dello champagne al centro.
Lei non si sarebbe stancata di quella vita.
Ma chissà se i suoi presentimenti erano veri.. Stefan l'avrebbe davvero richiamata in futuro? Avrebbe mantenuto la promessa?
Non sapeva che aspettarsi e tutto ciò che pensò prima di addormentarsi fù lui, e quello che l'aspettava il giorno dopo.



E anche un capitolo è finito! :3 Ora i ringraziamenti.. Intanto la mia sorellina *^* Sara Michaelis che mi ha fatto innamorare di questo cantante alla follia, grazie alla mia migliore amica che mi sopporta ogni giorno della sua vita con questo mio chiodo fisso! Arigatou :3

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Capitolo 2
*** "Principe azzurro? No grazie, io voglio Stefan Gordy." ***


Non seppe per quanto tempo rimase distesa su quel letto a pensare agli avvenimenti della serata precedente.
Ricordava tutto perfettamente, nonostante il chiasso e la musica ad alto volume rimbombasse ancora chiara nella sua testa.
Non era riuscita a prendere sonno, forse per il caldo e forse per l'eccitazione di quello che le era capitato.
Cercava di non pensare al caldo contatto che le labbra di Stefan le avevano regalato, dei loro corpi così desiderosi l'uno all'altro..
Scosse la testa, prendendosela fra le mani mentre il rossore prese velocemente possesso delle sue guance intimidite e già troppo calde.
Si alzò, placidamente e con calma, pensando a cosa poteva indossare per accogliere il suo migliore amico, Travie, che sarebbe dovuto andarla a trovare quella stessa mattina. Stranamente, cedette all'entusiasmo e prese un vestito che non indossava da tempo, zebrato con un paio di semplici leggins neri.
Si passò le dita fra le ciocche fini dei capelli rossi e si sciaquò più volte il viso, cancellando le tracce di occhiaie con il poco di trucco che bastava.
Da quando viveva da sola, tre anni or sono dalla morte dei suoi genitori, Chiara conduceva una vita pressocchè normale. Faceva tutte le cose che gli adolescenti della sua età facevano,e i pochi attimi di vivacità li trascorreva con i suoi due migliori amici, Gloria e Travie.
Quella mattina era stranamente calma, rilassata e osservò il proprio riflesso allo specchio per alcuni istanti, prima di scendere le scale al piano terra.
Controllò tutti gli scaffali e maledicendo se stessa, non trovò nulla da mangiare.
- Merda, e ora io cosa mangio?
Nella fretta del rientrare a casa la sera prima, e raccontare tutto alla sua migliore amica ( Che naturalmente non l'aveva creduta), si era completamente scordata di prepararsi i dolci per il mattino seguente.
- Non importa, non importa..
Prese in mano la cornetta e digitò il numero della pasticceria, attendendo.
- Salve, vorrei ordinare tre muffin alla crema, con gocce di cioccolato.
Dopo aver dato il proprio indirizzo e recapito alla ragazza chiuse il telefono, sentendo il campanello della porta.
- Travie? E' in anticipo di oltre due ore! quel maledetto..
Chissà perchè, si scordò di guardare chi fosse dalla fessura della porta e l'aprì, sfoggiando il migliore dei sorrisi che il suo viso stanco poteva fare.
- Travie! Brutto bastardo, non sono ancora pronta per..
Si strofinò le mani sugl'occhi, sbattendo le ciglia imperlate d'acqua, pensando che probabilmente stava ancora sognando.
- Buongiorno, Hottie.
- Tu.. che cosa ci fai qui?!
Ancora incredula, Chiara squadrò un Redfoo accaldato, appoggiato alla sua porta con un braccio. Indossava gli stessi vestiti del concerto, e aveva appeso gli occhiali alla tasca dei pantaloni zebrati.
- Sono passato a trovarti.. e chi è questo Travie? Un altro pretendente?
- Io.. non sono affari tuoi! e rientra, prima che ti vedano..
- Non sono affari miei eh?
Si massaggiò il mento, socchiudendo gli occhi e guardandola con uno sguardo ipnotico.
Fece sorridere la ragazza, che scosse la testa e lo fece accomodare sul divano.
- Posso offrirti qualcosa? la colazione sta per arrivare ora..
- Arrivare?
Non fece in tempo di finire la frase che lei si era già precipitata alla porta, pagando e rientrando con i muffin caldi appena sfornati.
- Hai mai assaggiato uno di questi?
Disse sventolando il dolce davanti ai suoi occhi.
Un piccolo brontolio della sua pancia le fece capire che non aveva ancora mangiato.
- Scusa, baby, sono dovuto precipitarmi qui con il volo delle 4 da Los Angeles, e mi sono fatto il culo quadrato in aereo.. che cosa sono?
- Muffin.
Gliene porse uno, sedendosi accanto a lui e prendendo a consumare il proprio.
- Non l'ho mai assaggiato..
- Assaggia, sù.
- Ci fanno solo mangiare schifezze precotte mentre siamo in tour, è da settimane che non mangio un pasto vero.
Si concesse una breve risata, prima di addentare il dolce.
- Oh god.. it's delicious! Man, è la cosa migliore che abbia mai mangiato..
- Ne sono contenta.
Si sporcò lievemente di crema, leccandosi le labbra e guardandolo.
- Hey, ti sei sporcata..
Le indicò il punto con il dito, sfiorando appena la lingua di lei con l'indice.
- Do-dove? Oddio mi dispiace, non guardarmi!
Si affrettò a prendere un tovagliolo, quando lui le bloccò il polso.
- Aspetta, wait. Che cosa stai facendo?
- Non voglio che mi guardi in queste condizioniiii!
- Ci penso io.
E detto questo la tirò in braccio a sè, facendola accomodare sulle proprie gambe e preso il mento fra due dita, si accinse a pulire via la panna dal suo mento.
- Redfoo?
- Chiamami pure Stefan, piccola. Per te sono solo Stefan Gordy.
- O-ok, Stefan.. posso farti una domanda?
- Certo, tutte quelle che vuoi.
- Perchè.. perchè proprio io? Infondo ci sono tante fangirl lì fuori, pronte a buttarsi fra le tue braccia e dichiararti amore eterno..
- L'hai detto, ma di tutte io mi sono andato ad innamorare di te.
Avvampò.
- Di me?
- Yeah. Le altre ragazze sono molto carine e gentili, ma nessuna è il mio tipo.. tutte "Oh guardatemi, mi si è rotta un unghia, è colato il fondotinta, che scarpe metto stasera?"
Questa volta toccò a lei ridere.
- Man, sono noiosissime. Una palla al piede, se permetti. Invece tu.. sei molto più semplice, ma sei gentile. Ti sei presa cura di me da quando sono entrato in questa casa, quando avresti potuto trattarmi come una pezza da piedi..
- Non lo farei mai! sei un cantante di grande fama e successo..
- Nient'altro?
Catturò il mento di lei fra due dita, come aveva già fatto in precedenza.
- Sì beh, sei carino.. mi piaci fin dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di te.
- Potrei dire lo stesso, Hottie.
- Ne sono contenta.. ma puoi sempre andartene, non ti fermerei.. con tutte quelle ragazze pronte a baciarti..
- Approposito di baci.. Perchè non prendi tu l'iniziativa? fin ora ti ho sempre baciata io..
Ghignò dolcemente, leccandosi il labbro superiore.
- Ci posso p-provare..
Una volta chinata sul suo petto portò una mano oltre alla sua nuca, facendo pressione sulle sue labbra mentre lui ricambiava, accentuando maggiormente il bacio. La distese piano sul divano, appoggiando un ginocchio sul bordo e guardandola.
- Stefan, che fai?
- Quello che passa nella mente di entrambi, baby.. sbaglio?
Timidamente, si limitò a scuotere la testa.
- Perfetto.
Mormorò, chinandosi su di lei e rimanendo così per una manciata di secondi, prima di abbassarle le spalline del completo.
- Uh abito zebrato.. un punto per te.
Arrossì lievemente, accogliendolo dentro di sè per tutta la serata. Per tutta la sera e la notte lasciò che i pensieri sgraditi abbandonassero il suo corpo e la sua mente, cedendo all'uomo che l'aveva così tanto rapita per tutto quel lasso di tempo. Mormorò segretamente quello che provava accanto al suo orecchio, quasi volesse renderlo segreto e prezioso solo per lui.
Si era innamorata, ma chissà se della persona giusta.
Sentire il cuore di Stefan battere così vicino al suo le fece capire che sì, poteva essere lui, tutto ciò che stava cercando nella vita.

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Capitolo 3
*** Shall we? ***


Il sole che batteva fra le imposte della finestra la fecero svegliare lentamente, mentre lanciò una serie di imprecazioni per aver lasciato le tende socchiuse e alzando la testa andò a sbattere contro la testiera del letto, tirando ulteriori imprecazioni.
Si stropicciò gli occhi, guardando il ragazzo alla sua destra dormire pacificamente, con un braccio steso sotto il cuscino. I capelli cotonati e vaporosi erano sparsi dappertutto sul morbido cuscino, nel quale aveva affondato una guancia.
Scrutò le fossette sulla sua schiena alzando il lenzuolo fino alla fine di essa, appena imbarazzata dalla visione che le stava davanti.
Osservò le spalle minute ma muscolose per quel che bastava, i tratti del petto e senza rendersene conto si trovò ad accarezzare il braccio di lui che nel frattempo era uscito ed era disteso verso la sua direzione, probabilmente segno che si era svegliato.
Passò la punta delle dita sulle vene in rilievo della mano, intrecciando le dita di essa con la sua, piccola, a confronto.
Mormorò qualcosa, girando il capo verso di lei e aprendo un occhio, allargando un sorriso che sarebbe stato in grado di scioglierla all'istante.
- Buongiorno, Hottie..
Mormorò lievemente, stringendo appena le dita che aveva incrociato in precedenza con lei.
- Buongiorno, Stefan.
Accarezzò le dita con il pollice, appoggiato ad un gomito e spostò lentamente lo sguardo da esse a lei, chinandosi e facendo un finto broncio, avvicinando le labbra alle sue.
Ridacchiò, baciandolo in modo fugace e dolce, lasciando il contatto e alzandosi dalla parte opposta del letto.
Mentre si rimetteva quell'intimo che bastava per coprire le parti più imbarazzanti di lei, si girò a guardarlo, mentre faceva lo stesso e indossava un paio di boxer leopardati, tirandosi l'elastico e sospirando compiaciuto.
- Mpf, pervertito..
Mormorò appena, scegliendo un completo dall'armadio, mentre si grattava la nuca con i capelli scompigliati.
- Carino, baby quel completo. Davvero intrigante.
Simulò il ringhiare di un felino, camminando verso di lei e abbracciandola da dietro, intrecciando le mani sul suo grembo.
- Mi fai il solletico.
Ridacchiò, sentendo le labbra di lui sfiorarle l'orecchio e mordendolo a riprese, ringhiando maggiormente su di esso.
Rabbrividì, scostandosi da lui con la scusa che doveva scendere a fare la colazione e sparì, correndo dalle scale mentre si sistemava i capelli e preparava il caffè.
Cercava di rimanere calma, tamburellando le dita sul tavolo a ritmo di una canzone dei The bloodhound gang, versando il caffè mentre intonava la canzone, muovendosi per tutta la cucina.
Sentì scendere le scale ma non smise di cantare, accendendo lo stereo sulla stessa canzone e concedendosi un balletto, mentre sfornava i muffin.
Si sentì lo sguardo di Stefan addosso, osservarla con un espressione di interesse e divertimento, mentre gli occhiali erano lievemente caduti sul naso.
- Ecco la colazione.
La posò, roteando su se stessa e guardando fuori dalla finestra vide che Travie stava per bussare alla sua porta.
Si fermò immediatamente e alzò di scatto Stefan, buttandolo sul divano in cucina e andando ad aprire, nonostante le condizioni imbarazzanti.
- Ehi, baby!
- Shh!
Aprì, allargando un sorriso smagliante e guardandolo, mentre lui scorreva gli occhi sul corpo di lei, interessato.
- Scusami tesoro, ti ho disturbata? so che è presto, ma ieri sera nessuno mi ha aperto la porta..
Deglutì, innervosita.
- Ah ecco.. s-stavo facendo il bagno, non ti ho sentito, perdonami.
- Avevi anche le finestre chiuse.. sicura che non abbia interrotto niente?
- Tranquillo, non c'era niente da interrompere.
Dal divano provenne un piccolo colpo di tosse, mentre Redfoo si dirigeva alla porta, portando un braccio oltre al fianco di lei.
- Era con me ieri sera.. qualche problema?
- Chiara? chi è costui?
Entrambi la guardarono stupiti e attesero una risposta, mentre lei si innervosiva sempre di più.
- Ehi, che pretendete da me? Ero con Stefan ieri sera, stavamo giocando a scacchi.
- Si, scacchi..
Ribadì lui, sogghignando lievemente in modo che lei potesse vederlo.
- Ad ogni modo Chiara, sono venuto a portarti i pantaloni.. li hai lasciati l'altro giorno a casa mia.
Arrossì, prendendoli dalle sue mani e buttandoli sulla credenza.
- Grazie mille, Travie, sei molto dolce..
- Aspetta lui non è quello che piaceva a te, Chiara? Come si chiama, Redfoo credo.. quello con il pacco piccolo.
Le fece una piccola sgomitatina, che però lei non accolse con simpatia, anzi. Guardò Stefan sempre più nervoso, avvicinarsi a lui e squadrandolo.
- Ma ti sei visto almeno? Non hai nemmeno il ringonfiamento. Torna a casa, femminuccia.
- Come mi hai chiamato? Ehi, fai a farlo penzolare da un'altra parte, frocio.
- Eccoli che cominciano..
- Almeno io ho qualcosa da far penzolare, ora se vuoi scusarmi, stavo giusto per fare l'amore con lei sul tavolo. Fuck you dickless guy.
Gli fece l'occhiolino, chiudendo la porta.
- Perdonami Stefan, che cosa stiamo per fare noiii?!?!
- Ma lo sai bene, baby. Ne parlavamo prima..
- Io non so proprio di che parli!
- Cosa dovrei dire? Making love? Fare l'amore?
Mormorò, accostando le labbra al suo orecchio.
- Damn, non lo dire!
Si posò le mani sulle guance, sentendole bollenti. Scappò in camera, buttandosi sotto le lenzuola.
-Suvvia piccola...
Disse, seguendola e chiudendo la porta a chiave, sghignazzando.
- Non essere imbarazzata, è una cosa naturale, e un bisogno piacevolissimo.
- Lo so però..
Rese gli occhi timidi e dolci, guardandolo attraverso una fessura del lenzuolo.
- Se mi guardi così, baby, il mio autocontrollo va a farsi benedire, non che ne abbia poi tanto..
- Forse ti guardo così.. perchè io voglio che tu lo perda?
- Oh.. ora si spiega tutto.
Si mise su di lei, strattonando via il lenzuolo e strofinando dolcemente i fianchi con i suoi.
- Potrei saltarti addosso in qualunque momento.
Arrossì, coprendosi le guance con i pugni chiusi, passando timidamente le dita fra i capelli di lui.
- Ti prego, fà di me quello che vuoi, io... io non ho intenzione di oppormi, non a te..
- Ti farò mia, oggi, domani e nei giorni avvenire. Ora che ti ho trovata, nessuno ti porterà via da me, specialmente quel senza pacco di Travie.
Si concesse una breve risata, che presto sarebbe tramutata in una serie di mugolii, provenienti dalle labbra di Chiara. Nessuno l'aveva mai conquistata a quel modo, e nessuno l'avrebbe mai conquistata in futuro. Quello che sperava è che non fosse stato tutto un sogno, perchè altrimenti non si sarebbe svegliata mai.



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