Un mese per uno

di Celest93
(/viewuser.php?uid=130987)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gennaio ***
Capitolo 2: *** Febbraio ***
Capitolo 3: *** Marzo. ***
Capitolo 4: *** Aprile ***
Capitolo 5: *** Maggio ***



Capitolo 1
*** Gennaio ***


Image and video hosting by TinyPic
 
"Insomma, quando arriva l'estate?!" Stringe i denti per non farli battere dal freddo, mentre si tira su fino al naso uno sciarpone di lana. 
Sente freddo fino dentro alle ossa, ma non può farci nulla: è gennaio è fa un freddo cane! Il rimedio perfetto?
Stare dentro alle coperte, al calduccio, in compagnia di un buon libro e una cioccolata calda.
Alternativa più allettante: Akito che la stringe sotto le lenzuola e la scalda con il suo corpo.
Ecco, comincia a sudare. Non aveva freddo?
Infila le mani guantate nelle tasche del cappotto, mentre nuvolette di freddo si condensano davanti alle sue labbra.
Lancia maledizioni a tutto spiano a quello scemo che ha per ragazzo.
Ma come gli è saltato in mente di chiederle di incontrarsi al gabezo con quel freddo? 
Non soffre, lui?
E in più è anche in ritardo!
Due ore di ritardo, con il freddo, con i nuvoloni che minacciano pioggia e neve, e il cielo ormai scuro: cosa gli sarà successo?
Ora comincia a preoccuparsi seriamente: e se avesse avuto un incidente? E se fosse successo qualcosa in casa? 
Non può restarsene li ad aspettarlo come un allocca, deve fare qualcosa.
Gli occhi le lacrimano dal freddo, mentre inizia a correre verso l'abitazione di Akito.
Ha paura.
Non può essergli successo nulla, l'avrebbe chiamata altrimenti. 
Cavolo! 
Corre sempre più forte, ignara delle grosse gocce d'acqua che iniziano a bagnarla tutta.
Affannata e bagnata come un pulcino, arriva a casa Hayama e bussa. 
Bussa fino a farsi venire le nocche bianche.
Bussa, mentre la paura si dilaga sempre di più dentro al suo cuore.
La porta si apre, non sta nemmeno a ringraziare il signor Hayama per averle aperto, corre al piano di sopra con il fiato spezzato, sia dalla corsa, che dalla paura.
Intravede la porta del bagno aperta, si avvicina.
Lentamente, ogni paura, ogni dubbio sul ritardo del suo ragazzo hanno un senso: è mezzo piegato sul water a rimettere - molto probabilmente - quello che ha ingurgitato per pranzo. E' arrossato, sembra emanare calore da lontano.
Si avvicina, una mano sulla sua fronte, per saggiarne il calore: era bollente.
Un sorriso nasce sule labbra di Sana.
"Akito Akito, quanto puoi essere scem..." Un colpo di tosse non le fa finire la frase.
Si guarda allo specchio: è tutta rossa.
"Bene, ora mi hai fatta pure ammalare!" Gli parla con un finto tono di rimprovero.
"E allora? Su, siamo entrambi malati: condivideremo pure il letto." Le fa un occhiolino.
"Puoi scordate..." L'ultima cosa che si ricorda sono le braccia forti del suo ragazzo che la reggono dalla caduta per terra.
E una risata, vera.
Sta sognando, vero?
Non può essersi persa una sana risata di Akito per colpa della febbre!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non ha senso sta cosa, vero? XDXD
Babbeh, mi è venuta in mente sta cosuccia, una piccola parentesi dei personaggi di Kodocha per ogni mese.
Non sono brava, avr? fatto un casino di errori, ma accetto tutto: critiche su critiche, non fanno mai male a nessuno XD
Bon, aspetto il vostro giudizio in un angolino :p

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Febbraio ***


 
Image and video hosting by TinyPic
 
 
 
Lo fa o non lo fa?
E' indeciso, ma sa che può farla felice.
E oltre a lei, altre persone. 
Gli serve solo il coraggio.
Sembra una femminuccia! Quelle che lui ha sempre disprezzato, ora sembra uno di loro!
Sbuffa, alza gli occhi al cielo, e sbuffa ancora.
Che fare?
Si morde le labbra, si tortura le mani.
E poi lo fa.
Avvicina con timore una mano verso il cofanetto dei trucchi di Sana.
Lo apre, passa le dita sopra quei mille colori dell'arcobaleno, li guarda, l'indecisione che torna a farsi da padrone.
Prende un pennellino, lo passa sopra il rosa, e poi se lo applica sulle palpebre. Ha le mani che tremano, la paura di rovinare tutto.
Prende un'altro pennellino, decisamente più grande - è negato con i nomi dei trucchi, e non li vuole nemmeno imparare - lo immerge nel viola, e se lo passa sulle guance.
Una passata, due, tre, finchè il colore pallido della sua carnagione chiara non resta che un ricordo.
Passa poi a un tubetto appiccicoso: probabilmente è quell'aggeggio infernale che gli resta sulle labbra dopo aver baciato Sana. 
Se lo passa sulle labbra.
Per poco non corre a ripulirsi la faccia da quegli strumenti schifosi, ma poi ricorda il motivo per cui sta facendo tutto ciò.
Un'altra passata, adesso le sue labbra sono luccicanti.
Come quelle di una donna.
Passa ad un'altro tubetto più grande, lo sfila.
Già, quello è per gli occhi.
Fatica a non piangere mentre si passa quella polvere nera sul bordo dell'occhio, continuano a bruciargli gli occhi.
Ma lo fa, e non rovina il lavoro fatto precedentemente.
Un'altro tubetto.
"Ma quanti trucchi esistono a sto mondo?!" E' esasperato, non può negarlo.
Quello è per le ciglia.
"Ma a cosa servirà mai? Tanto se una è brutta, è brutta. Non diventa più bella con ste schifezze."
Se lo passa egregiamente sulle ciglia, e se ne meraviglia lui stesso.
Torna a prendere il pennellino piccolo, lo passa nel blu.
Con quello disegna delle lunghe linee curve che partono dalle sue labbra, e arrivano fino agli occhi.
Una leggera linea verso l'alto, nell'imitazione di un sorriso.
Arriva ai brillantini, se li applica sotto agli occhi.
Spera di aver finito, e si guarda allo specchio.
"Non c'è che dire, sono un bravo truccatore!"
Si infila la parrucca rosa shock, ci abbina i pendenti altrettanti rosa, e la collana.
Un paio di scarpe da ginnastica, un cappotto lungo fino alle caviglie, e esce di casa.
 
Sana non può far altro che sorridere di cuore.
E' orgogliosa del suo ragazzo, lo ama ancor di più per quello che sta facendo.
E' felice per lui; lui che scherza e intrattiene i bambini che gli corrono attorno e non lo lasciano in pace un minuto.
E anche lui sembra veramente felice.
Indossa una semplice maglia bianca e un pantalone di felpa bianca. 
Questo per concedersi ai bambini, in questo giorno, loro possono fargli quello che vogliono.
Dipingerlo, struccarlo, strappargli - non i capelli, eh - la parrucca...
Chi l'avrebbe mai detto che Akito si sarebbe travestito da clown- un clown tutto strambo, non c'è che dire - solo per far giocare e divertire i bambini all'orfanotrofio? Questo è il più bel carnevale a cui Sana abbia partecipato.
 
 
 
 
Ringrazio jeess per la recensione, e Mirta_ per aver inserito questa storia tra le seguite. XD

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Marzo. ***




Image and video hosting by TinyPic
 
 
Paese che vai, usanze che trovi.
Sana è decisa a festeggiare la Pasqua.
E' stata in Europa durante il mese di marzo, e ha visto migliaia di ovetti di cioccolato, di tutte le forme e dimensioni.
Quest'anno lo vuole festeggiare con Akito.
Ma è negata, lo sa, per questo ha chiesto aiuto alle sue care amiche.
Aya, Fuka e Hisae ci sanno fare con il cioccolato.
Sono in cucina con pentole, tegami, forme e formine per modellare il cioccolato.
Aya ha già creato una deliziosa creazione di cioccolata in stile fontana, e un cuore da dare a Tsu.
Hisae e Fuka hanno fatto un dolcissimo coniglietto. 
Sarebbe stata una vera tortura mangiare quella meraviglia.
Sana è stata capace di sporcarsi anche le dita dei piedi con il cioccolato, ma non è stata capace di creare nemmeno la forma più semplice.
Sa di non essere brava, ma è decisa a far mangiare la sua cioccolata ad Akito.
Non ha paura di avvelenarlo.
Vuole solo sorprenderlo.
Ma dopo altri tre tentativi, molla tutto.
"Ragazze, io non ce la faccio!" 
Si siede a guardare le altre ragazze che creano dolcetti su dolcetti. Non è nemmeno San Valentino, quello è passato.
Eppure si stanno divertendo come della pazze, sono ansiose di vedere la faccia dei loro ragazzi.
Poi Sana salta sulla sedia.
"Ho trovato!" Urla raggiante per l'idea che le è appena venuta in mente. E ride maliziosa.
 
Akito non sa perché quella pazza di Sana gli ha chiesto di vedersi nell'Hotel appena fuori dalla città.
Hanno entrambi casa libera, perché mai ha dovuto allontanarsi così tanto?
Chiede della stanza 707, la stanza in cui la sua ragazza lo sta aspettando.
Non sa cosa lo aspetta li dentro.
Non sa che ci rimetterà un bel po' di saliva.
Sa solo che il brivido di eccitazione che gli invade la schiena fino ad arrivare lì, in mezzo alle gambe, è un brivido che poche volte ha provato.
Sana è nuda.
Beh, nuda no, ma l'unica cosa con cui è coperta è tanta, tanta cioccolata che cola dappertutto, nella piccola piscina in cui e seduta. 
E gli sorride, tra l'imbarazzato e il sensuale.
Sana non saprà mai che l'unico motivo per cui Akito mangerà e leccherà quella cioccolata, è solo ed esclusivamente perché c'è lei sotto.
Lui odia la cioccolata.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Aprile ***


 
Image and video hosting by TinyPic
 
 
Sana non si sente bene.
Sono giorni che sente di essere cambiata, si sente diversa.
Non ha voglia di alzarsi da letto, vuole mangiare sempre.
E ha spesso la nausea, che la porta a visitare il suo nuovo migliore amico: il water nel bagno.
Ha un dubbio, è quasi certa di sapere cosa le sta succedendo.
Ma non vuole pensarlo.
Ha solo 20 anni!
L'unica cosa da fare è fare una visita.
 
Sta per rivedere la sua fidanzata, sta per riabbracciare quell'uragano dai capelli rossi.
Si sente rinato adesso che è tornato a casa.
Non ne poteva più di sentirla solo per cellulare o tramite internet.
Lui deve toccarla per sentirsi completamente felice.
E adesso può farlo.
Arriva a casa ma la trova stranamente silenziosa.
Sana è solita fargli scherzi in queste occasioni, chissà cosa gli ha preparato sta volta.
Guarda in tutte le stanze, senza trovare tracce di Sana.
Va ad aspettarla in salotto, non ha idea di dove possa essersi cacciata.
Mezz'ora e sente la porta di casa aprirsi.
E' lei.
Le si avvicina con uno sguardo da predatore, pronto a divorarla, ma la sua faccia non racconta nulla di buono.
"Sana, che hai? C'hai una faccia..."
Un lieve sorriso da parte di Sana, seguito da poche semplici parole.
"Non ho niente, sono solo incinta."
Akito non si scompone minimamente, anzi, sul suo viso nasce un sorriso sghembo.
Quanta voglia ha Sana di togliergli quel maledetto ghigno a suon di baci!
"E' il tuo pesce d'Aprile, non è così?"
Akito sa che Sana sta scherzando, non può essere vero!
Sana, troppo provata da quelle emozioni, non riesce a reggere il fiume di lacrime che stava cercando di trattenere da quando le era arrivata la meravigliosa notizia che stava aspettando un bambino. O una bambina.
Akito, scosso e impaurito da quelle lacrime, corre ad abbracciarla, confortarla.
"Sono incinta, nessun pesce d'Aprile, Aki. Sono incita di tuo figlio!"
Si tira su con il naso, incapace di alzare la testa dal caldo petto di Hayama.
"E'... è una bellissima notizia!" 
Le arriva alle orecchie la voce tremante di Akito.
Titubante, alza il capo per fissare i suoi occhi in quelli di Hayama: sono lucidi, come i suoi, e tradiscono una felicità che mai gli aveva visto addosso.
"Diventerò papà... Cioè, io che divento padre?"
Sana sorride in mezzo alle lacrime mentre annuisce alla srtana domanda di Akito: diventeranno genitori.



 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Maggio ***




 
Image and video hosting by TinyPic
 


Sana cammina pensierosa per la città, le mani che accarezzano il suo ventre.
Quando è stata all'ospedale per accertarsi che fosse una gravidanza, la sua, non sapeva di essere già al secondo mese.
Ora sono tre.
E sorride di cuore. A chiunque le passi accanto, perché è felice.
Non sa se è un maschietto o una femminuccia, ma entra ugualmente nel negozio per neonati che ha di fronte.
Compra tutine arancioni, gialle e verdi, sicura che quel colore starà bene a chiunque, maschio o femmina che sia.
E dire che doveva solo andare a ritirare alcuni dolci che si era fatta preparare dalla sua pasticceria di fiducia. Per la serata ha organizzato una piccola festa intima con i suoi familiari più stretti e i suoi migliori amici per renderli partecipi della sua gioia. Nessuno sa che è incinta.
Cammina ancora ed arriva nei pressi di un negozio che evita come se avesse la peste: un negozio per abiti da spose.
Diventa un tantino triste a passarci davanti, sapendo che lui ancora non le ha chiesto niente. 
Lo supera facendo come se nulla fosse, per poi filare dritta alla pasticceria.
A cose fatte se ne torna a casa, ansiosa di far sapere che è incinta. Lo urlerebbe anche al mondo intero, ma nessuno se ne fregherebbe.
Sua madre e Rei sono usciti per non sa quale commissione, quindi si ritrova ad ordinare il salotto canticchiando una dolce melodia.
Una pulita dei soprammobili, i divani e i cuscini senza nemmeno una briciola - ha preso il brutto vizio di mangiare sul divano mentre guarda la televisione - e infine apparecchia la tavola. 
Dolci e dolcetti che gridano guerra alla linea, sono bellamente esposti sul grande tavolo, mentre non mancano gli stuzzichini di ogni genere. Si è lasciata andare, vuole il meglio per questa serata.
Corre a farsi una doccia, vestirsi, truccarsi e ad acconciarsi in tempo i capelli che sente il campanello suonare.
Saltella letteralmente mentre scende le scale, il solito sorriso che non la abbandona più.
Sono Tsu, Aya, Hisae e Fuka. 
Li saluta tutti con un caloroso abbraccio, mentre li accompagna in salotto.
I ragazzi sono stupiti di vedere tutte quelle prelibatezze sul tavolo e stanno per chiedere il motivo di tanta roba alla padrona di casa, quando sentono la porta di casa aprirsi ancora.
Sana si dirige a vedere chi è, e per poco non le viene un infarto quando Akito la schiaccia molto rudemente - quanto le piace... - sul muro accanto alla porta d'ingresso.
Le sue labbra cercano quelle di Sana e le trovano, le loro mani si cercano e si stringono, i loro corpi si pressano al muro, presi come sono dalla passione.
Le mani che corrono a sciogliere lo chignon di Sana, per poi far passare le dita in mezzo a quei capelli morbidi quanto lisci, mentre l'altra mano sale scaltra su per la gamba di Sana.
Un mezzo gemito le sfugge dalle labbra, e Akito, che pensa sia di piacere, inizia a far salire la mano sempre di più su quella gamba, mentre passa a torturarle il collo a suon di baci.
"Ak... Aki!" Un sospiro rassegnato e uno schiaffo in piena faccia che non si scorderà molto facilmente. 
Akito la guarda sconvolto, mentre Sana cerca in tutti i modi di calmare il cuore, e cerca di riabbasare la gonna del vestito che quelle mani hanno sollevato fin sopra la coscia.
E' rossa in viso, ma non per l'eccitazione. Ha provato a fermare Akito quando si è accorta che Rei e sua madre li stavano fissando come se fossero un fenomeno da baraccone mentre si cambiavano la saliva su quel muro.
Che vergogna...
 
Akito è offeso, molto.
Sa che Sana l'ha fatto per rimetterlo in riga, lui non si sarebbe accorto nemmeno di un terremoto in quel caso, ma proprio non si capacita di quello schiaffo.
Ha messo su un broncio molto simile a quello che fanno i bambini quando vogliono qualcosa. E lui sa cosa vuole.
Un tintinnio lo fa voltare, mentre Sana, in mezzo alla stanza, sta cercando di riportare l'attenzione dei ragazzi su di lei.
Lancia un occhiata molto eloquente al suo fidanzato, ma lui sembra non capire.
Un ghigno sadico affiora sulle labbra di Sana, mentre con il labiale gli dice una cosa che lo impallidire.
Una cosa che suona simile a: "niente coccole fino al parto del bimbo" detto finemente, perché Sana non ha certo detto coccole...
In meno di un secondo Akito è al centro della stanza, un braccio che cinge possessivamente i fianchi di Sana, mentre le sibila all'orecchio cose vietate ai minorenni. 
Ride e si scosta da lui, mentre prende la parola.
"Innanzittutto, non interrompetemi! Vi dirò quello che c'è da dire, ma dovete farmi il favore di non fare scenate assurde e ridicole." Uno sguardo puramente casuale gettato nella direzione di Rei.
Gli altri che la fissano, attenti e curiosi di sapere cosa sta per dire quella pazza.
"Bene, voi sapete quanto io odio questo emerito imbecille biondo che mi sta accanto."
Altra occhiata, sta volta ad Akito.
Peccato che lei si ritrovi ad arrossire nel vedere negli occhi di lui, tutto il suo amore.
Cerca di riprendere il contegno, si schiarisce la voce, e riprende a parlare.
"Bene, allora... beh io..." che figura di emme che sta facendo, ha fatto la seria per tutta la serata e poi non riesce a dire la cosa più importante di tutte?
"Beh, è semplice, stiamo per diventare genitori!" 
Akito prende la parola per tirare fuori dagli impicci la fidanzata, mentre con una mano le accarezza teneramente il ventre.
Negli occhi di chi gli sta intorno, vede commozione, felicità, comprensione, gioia di vedere il proprio migliore amico che sta crescendo.
Peccato che l'unica cosa che si ricorderanno tutti di questa bellissima serata, è lo svenimento totale di Rei e la conseguente corsa all'ospedale.
 
 


Avviso ai lettori: XD questi sono dei capitoli molto semplici, non pretendo nulla e non penso che siano il massimo, però mi piace immaginarmi quei due pazzi in veste di genitori. 
Quindi scusate la schifezza che avete appena letto! XDXD
Ringrazio chi ha commentato gli scorsi capitoli e chi sta inserendo la storia tra le preferite e le seguite. *-*




 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1131266